Contiene I.P. ISSN 1120 - 7884
magazine MaterialiCasa magazine 1/21 è un supplemento di
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sommario
7 -
Info&Contatti
8 -
Editoriale: Tema libero
di Gian Paolo Crasta
Speciale ho.re.ca
n 11 - Luxury boutique hotel in Toscana, charme&design
a cura di Chiara Poggi
n 13 - Portrait Firenze, il ritratto dell’eleganza firmato Ferragamo · Vis-à-vis con il progettista: Michele Bönan
n 16 - Intervista: Valeriano Antonioli, CEO Lungarno Collection n 21 - Velona’s Jungle luxury suites, un’oasi di natura nel cuore di Firenze · Vis-à-vis con il progettista: Studio Sgroi Architettura & Interiors
n 24 - FOTOnews: La “Wallpaper Collection” di Devon&Devon
veste Velluto | Botanique Eclectique
n 26 - (arch)inspirations: Destinazioni nel mondo - editor’s choice
Sabrina Tassini
n 40 - FOTOnews: Eterno Ivica per Le Terrazze del Mediterraneo Camping Village n 42 - Projects, restaurants: Un Sushi Club “vincente” con ceramiche Made in Italy n 48 - Projects, restaurants: Il ristorante subacqueo firmato Snøhetta n 52 - Projects, restaurants: BRIX: un Brew Pub all’insegna dei contrasti eclettici n 56 - FOTOnews: Superfici in gres per la gastronomia piacentina La Zuppiera di Ignazio n 58 - L’hospitality del futuro n 62 - Projects, hospitality: “Floris Green Suites”: case sugli alberi tra architettura e natura n 68 - Projects, hotellerie: Natura e quiete in Perù: Hotel Explora Valle Sagrado n 72 - Projects, hotellerie: Van der Valk Hotel, Zaltbommel n 76 - Projects, hotellerie: The Lalit Hotel, London n 80 - Projects, hotellerie: Hi-Line Rooftop Bar: lusso e tecnologia ad alta quota n 84 - Projects, hotellerie: Hotel Beethoven, Vienna: tra comfort, cultura e tecnica n 88 - FOTOnews: Progress Profiles per l’Alp Sport Hotel Ciampedie*****
What’s New?
n 90- Sistemi bagno n 91- Pavimenti sopraelevati n 92- Finiture bagno n 94- Pietra minerale
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·
Elenco inserzionisti: pag. 91
COVER STORY: ·
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·
Design: O2 Design Moscow
·
Photography: Sergey Krasyuk
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Flessibile è il mio secondo nome.
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Markus Stummerer Piastrellista autonomo, GöttlesbrunnArbesthal
Direttore: Gian Paolo Crasta - g.crasta@tiledizioni.it Co-direttore: Sabrina Tassini - s.tassini@tiledizioni.it © 1989 Tile Italia www.materialicasa.com info@materialicasa.com facebook.com/MaterialiCasa twitter.com/MaterialiCasa instagram.com/materialicasa pinterest.com/materialicasa youtube.com/channel Scarica la APP ISSUU e cerca “Tile Edizioni” per leggere Tile Italia + MaterialiCasa magazine - da tutti i dispositivi mobili! Redazione: Collaboratori: Abbonamenti: Progetto grafico:
Sara Falsetti - s.falsetti@tiledizioni.it Sabrina Tassini - s.tassini@tiledizioni.it Chiara Poggi - c.poggi@tiledizioni.it www.tiledizioni.it/ita/ecommerce.aspx Sara Falsetti
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editoriale
Tema libero Gian Paolo Crasta - g.crasta@tiledizioni.it
Pensando in questi giorni al tanto atteso rientro degli studenti in aula ci sono tornati alla mente i tempi in cui anche noi eravamo studenti e ci impegnavamo nello scrivere temi sui nostri interessi e sulle questioni più stringenti degli anni che correvano. Credendo nell’efficacia di una narrazione verticale, inauguriamo così la nuova linea editoriale di MaterialiCasa magazine, articolata in numeri monografici riguardanti gli hot topic che coinvolgono il mondo delle superfici: dagli spazi per l’ospitalità e la ristorazione al Design for Food, passando per il Green Building. Dedichiamo dunque questo primo numero dell’anno al mondo Ho.Re.Ca., settore notoriamente provato dalle attuali contingenze ma non per questo privo di stimolanti prospettive, nel segno di un’auspicata ripartenza estiva.
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Dall’hospitality design alla ristorazione, come sempre abbiamo focalizzato la nostra attenzione sui materiali innovativi e sulle relative tecniche di installazione quali asset fondamentali per la definizione di nuove opportunità funzionali e stilistiche negli spazi orientati alla convivialità, dell’oggi ma soprattutto del domani. Nello specifico, scegliamo di aprire una nutrita rassegna di referenze a tema partendo proprio dalla Toscana, culla del turismo cosmopolita in Italia e meta ambita dai più per i primi viaggi relax post-pandemia, dove abbiamo incontrato i manager di prestigiosi boutique hotel fiorentini per carpire dettagli sui trend del settore, ma anche i progettisti di ciascuna location per approfondire gli interessanti concept alla base dei rispettivi interni. Non
manca
un
breve
@ M AT E R I A L I C A S A
tour
intercontinentale per esplorare destinazioni avveniristiche o addirittura fuori dall’ordinario, in cui le superfici, talvolta sperimentali, dettano tendenza diventando il vero fulcro creativo dei luoghi in cui si inseriscono. Pubblichiamo inoltre un estratto dell’interessante report realizzato dall’Ufficio Studi Gabetti - in collaborazione con Federalberghi e il patrocinio di ENIT (Agenzia nazionale per il turismo), Assoimmobiliare e Fondazione Università Cà Foscari, che delinea lo scenario attuale e futuro del mercato ricettivo. Il tutto, invitandovi ad accompagnare la lettura di questo numero con la playlist musicale interamente dedicata al tema Ho.Re.Ca. che abbiamo appositamente creato per voi (QR a lato). ✕
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· Speciale ho.re.ca · Luxury boutique hotel in Toscana,
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Secondo vari sondaggi la Toscana è tra le mete preferite di tutti coloro che hanno già in programma di intraprendere un viaggio, non appena sarà possibile. Piace l’idea del relax tra le dolci colline, gli ulivi e i vigneti, con la possibilità di esplorare i borghi e le città d’arte, viaggiare lentamente e scoprire anche tutti i prodotti tipici locali. Il luogo ideale da cui dare inizio ad un tour toscano è senza dubbio Firenze, la culla del Rinascimento, che con i suoi musei, palazzi e chiese ospita alcuni dei più importanti tesori artistici del mondo. Abbiamo pertanto deciso di entrare nel backstage di due Luxury Boutique Hotel fiorentini, con l’obiettivo di intercettarne i punti di forza, in linea con le tendenze del momento del settore hospitality, e raccogliere le voci dei professionisti dietro a ciascun progetto. Hotel che solitamente hanno un numero limitato di stanze, caratterizzati da un ambiente unico, sofisticato, personalizzato e molto curato. Strutture ispirate all’hotellerie nata negli anni Ottanta nelle metropoli che da sempre anticipano i trend mondiali - New York, San Francisco e Londra - che rispondono a requisiti molto semplici ma precisi e solitamente situate in aree urbane alla moda, abitate da artisti e creativi, oppure in quartieri residenziali esclusivi. Hotel non solo destinati a turisti ma anche a persone del luogo che cercano un po’ di intimo e lussuoso relax.
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hotellerie in Toscana
ho.re.ca
VIS-À-VIS CON IL PROGETTISTA: MICHELE BÖNAN In questo progetto ha prediletto materiali naturali. Ci spiega il motivo? Michele Bönan: Sono sinonimo di semplicità e forza e capaci di evocare una sensazione emotiva che dura nel tempo. La nobiltà del marmo, come segno di una creatività illimitata e irripetibile della natura. Il legno, antico e puro, che trasmette un senso di calore e legame con la natura. Sono materiali meravigliosi e appropriati. Così come la persona più elegante è quella vestita in maniera più sobria. Quali sono i principi cardine del suo stile? Michele Bönan: Io cerco di avere stile, ma non ho uno stile. Mi discosto da quelle che molti vorrebbero sublimare a tendenze e che per me sono soltanto mode: preferisco seguire la mia sensibilità, mettere al centro l’armonia. Quindi spero di essere riconosciuto attraverso lo stile e non attraverso uno stile, magari attraverso alcuni dettagli che rappresentano il mio DNA, la mia storia. E poi c’è il Genius loci e quindi dipende da dove sono posizionate le opere, hotel o abitazione privata che siano: quindi vengono usati materiali che sono sempre coerenti con le strutture. Ma il mio approccio creativo rimane ogni volta lo stesso. Ci sono dei concetti, ci sono delle sinergie: si deve ascoltare chi è il padrone di casa e cercare di fare di un luogo magico e funzionale. Non c’è una tendenza, il mio luogo ideale è senza tempo e si deve aggiornare con dei piccoli ritocchi, anche dopo decenni. Ogni nuovo progetto per me è un film diverso. Le mie sono sceneggiature che si manifestano attraverso dei disegni, delle opere. E come riesce a creare questo film? Michele Bönan: Con la mia creatività, che è sempre la stessa ma cresce giorno dopo giorno attraverso gli eventi della vita. E mescolando suggestioni, tendenze e stili con armonia, coerenza e ironia. Ironia? Michele Bönan: Prendersi troppo sul serio non fa bene, bisogna sempre saper giocare. Credo proprio che coerenza e ironia siano le chiavi del mio successo come progettista. Insieme come dicevo all’armonia, che consiste nel mettere insieme tutto in modo equilibrato. Quando per lei un ambiente è ‘bilanciato’? Michele Bönan: Quando l’estetica si combina con la funzionalità. Un ambiente, se è di per sé bello, poi va reso funzionale. La luce è importante. È come un grande puzzle, se i tasselli si mettono nel posto giusto funziona, altrimenti no.
Michele Bönan
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Chiara Poggi c.poggi@tiledizioni.it
Portrait Firenze, il ritratto dell’eleganza firmato Ferragamo
Portrait Firenze, con il suo bistrot Caffè dell’Oro, è uno degli hotel della catena Lungarno Collection della Famiglia Ferragamo e si è aggiunto nel 2014 al gioiello capitolino Portrait Roma in via dei Condotti. Un hotel votato all’eleganza, un omaggio alla città, Firenze, dove nel 1951 è nata l’alta moda italiana (con la sfilata organizzata il 12 febbraio 1951 dal pioniere della moda
italiana Giovanni Battista Giorgini, presso Villa Torrigiani in via dei Serragli e replicata poi alla Sala Bianca di Palazzo Pitti). 34 suite, tutte diverse per dimensione, da 40 a 130 mq, che affacciano sull’Arno e che hanno Ponte Vecchio come dominatore della scena. L’esclusiva struttura ricettiva offre un senso di calma e tranquillità tipico di un’elegante dimora. La cura degli spazi e la scelta dei ma-
teriali, dal legno ai marmi di massima qualità, insieme all’alto livello d’artigianalità e Made in Italy, rendono il Portrait Firenze un tributo alla raffinatezza senza tempo. L’hotel porta la firma dell’importante ed eclettico architetto fiorentino Michele Bönan, riconosciuto a livello internazionale. Bönan è riuscito a mescolare sapientemente stile classico e
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hotellerie in Toscana
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contemporaneo con gusto raffinato e tipicamente italiano. Un tratto molto interessante del progetto si rivela l’associazione del notevole comfort offerto dagli spazi alla possibilità di far vivere al viaggiatore anche un’esperienza storica. Il concept di ogni piano del Portrait Firenze è infatti stato realizzato pensando alle sfumature più artistiche e culturali di Firenze, città di teatri e dell’Opera, di giardini e di ville, ma anche culla del jet set degli anni 50. La ‘sala bianca’ è dedicata a Giovanni Battista Giorgini. Non poteva mancare un intero piano dedicato a Salvatore Ferragamo. Intrigante è l’accostamento di colori e materiali diversi: il pavimento in parquet scuro si abbina alla tinta grigio opaco delle pareti e ad un soffitto bianco ottico. Un contrasto che si ripete fra acciaio e il metallo dorato e il legno, ricercando al tempo stesso tessuti rilassanti e ‘caldi’, piacevoli da sfiorare. Gli arredi sono stati realizzati e personalizzati da Tosconova, azienda di alta artigianalità toscana. Divani e poltrone in velluto, tappeti, arredi in legno e lampade particolari, contribuiscono a crea-
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re un’atmosfera intima e “timeless”. Le grandi finestre accolgono in quantità la luce naturale che contribuisce a valorizzare ulteriormente i materiali, le texture, i colori e tutto l’ambiente. Il bagno delle camere è in marmo bianco di Carrara, prestigioso e raffinato, sinonimo di quella bellezza universale ed eterna che la pietra naturale da sempre rappresenta. Portrait Firenze propone il meglio in fatto di tecnologia e
comfort: TV ultra piatto, WiFi, sistema Bluetooth per la diffusione della musica e per la visione di film, iPad a disposizione, docking station, librerie musicali e DVD, impianto stereo, controllo avanzato della temperatura. Ogni camera è provvista di un elegante “kitchenette” dove è possibile trovare tutto il necessario per la preparazione di un cocktail, di un tè ma anche di uno snack. Al piano terra si trova inoltre il prestigioso ‘Caffè dell’Oro’, bar e ri-
storante, aperto anche agli ospiti esterni. Grazie alle sue caratteristiche, il Portrait Firenze, sembra un abito fatto a mano, di quelli made in Italy di una volta, sofisticati e preziosi, nella loro classicità senza fine e nel loro lusso non ostentato. E il reale concept del Portrait è proprio questo: il ritratto dell’eleganza. ✕ Intervista a Valeriano Antonioli, CEO Lungarno Collection
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hotellerie in Toscana
ho.re.ca
Valeriano Antonioli
Che cos’è la Lungarno Collection? Valeriano Antonioli: Lungarno Collection è la compagnia di gestione alberghiera di proprietà della Famiglia Ferragamo nata per perpetuare la cultura dell’ospitalità tanto cara a Salvatore Ferragamo e da lui trasmessa ai figli. Lungarno Collection conta 4 proprietà a Firenze, una a Roma e una di prossima apertura a Milano. Portrait rappresenta il BRAND fiore all’occhiello della compagnia e al momento la “Portrait Collection” vede 3 proprietà: Portrait Roma, Portrait Firenze e Portrait Milano (apertura Giugno 2021). “Portrait”, come nasce questo nome? Valeriano Antonioli: Portrait seguito dal nome della città…è l’incontro di due ritratti: quello dell’ospite e quello della città che lo accoglie. Quali sono le peculiarità del ristorante Caffè dell’Oro e cosa lo distingue dagli altri ristoranti di Firenze?
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Valeriano Antonioli, CEO Lungarno Collection
la nostra filosofia
Valeriano Antonioli: Tra le più importanti peculiarità del Caffè dell’Oro troviamo la sua location prestigiosa: proprio davanti a Ponte Vecchio! Dai suoi sette salotti esterni, gli ospiti possono infatti godere di una vista unica. Si affaccia su un tratto di strada pedonale che Lungarno Collection ha contribuito a finanziare, regalando a Firenze una delle passeggiate più romantiche di tutto il centro storico. Deve il suo nome alla vicinanza con le botteghe orafe del Ponte Vecchio che fanno parte del patrimonio artigianale della città di Firenze. Questa vocazione preziosa si esprime attraverso i suoi arredi sofisticati, i divani e le poltrone dalle linee vintage: materiali come il legno, il marmo, la pietra nera, gli ottoni bruniti voluti dall’Architetto Michele Bönan, conferiscono al decòr stile e personalità. Caffè dell’Oro è un posto dove si respira - più che l‘atmosfera di un ristorante - quella di una bella casa italiana. Cucina italiana, tocco internazionale, accoglienza e calore fiorentino.
Come possiamo definire un “boutique hotel”? Valeriano Antonioli: Un luogo intimo, piccolo, sicuro (oggi è un nuovo aggettivo che entra nel mondo del lusso) dove il team e l’atmosfera quasi familiare che vi si respira, permettono di aiutare l’ospite a costruire un suo itinerario perfetto per conoscere ed apprezzare la destinazione al meglio; noi al Portrait diventiamo, se l’ospite lo desidera, i suoi “private concierge”, per contribuire a ottimizzare il suo tempo e godersi al meglio ogni momento della sua vacanza. Crediamo che ogni ospite debba lasciare il Portrait con una shopping bag piena di esperienze e di bei ricordi. L’ospite al Portrait lo conosciamo e lo riconosciamo. Lo aiutiamo quindi a entrare in contatto con la destinazione nella quale si trova (il ritratto della città che incontra il ritratto del cliente). Le nostre camere nascono per accogliere i nostri ospiti e i loro ospiti (la zona notte separata dalla zona giorno). Il nostro mini bar non è MINI…è una vera e propria kitchenette che dà la libertà all’ospite di
prepararsi un caffè o un cocktail in autonomia e le sue dotazioni possono cambiare in base ai gusti e alle esigenze del singolo cliente.
Una caratteristica molto importante degli hotel di Lungarno Collection è l’attitudine artistica. Ce la può spiegare? Valeriano Antonioli: L’arte fa parte del DNA dei nostri alberghi, anche se in modo diverso gli uni dagli altri. Per quanto riguarda il Portrait l’arte è parte integrante del suo stile sofisticato e aiuta a rendere gli ambienti ancora più piacevoli e belli da vivere. Abbiamo una sensibilità particolare per il bello che abbiamo la fortuna di avere anche affacciandosi da una delle finestre delle nostre suite. Portrait nello specifico accoglie arte fotografica: a Roma le fotografie raccontano la Dolce Vita di Salvatore Ferragamo. A Firenze le foto (prese da alcuni tra gli archivi più importanti della città) raccontano il lifestyle di anni splendidi in cui fu lanciata l’alta
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hotellerie in Toscana
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moda italiana nel mondo… e naturalmente Salvatore Ferragamo era presente. La vocazione fashion è dunque uno dei valori aggiunti che vi contraddistingue. In che modo? Valeriano Antonioli: L’attenzione al dettaglio è sicuramente un retaggio Fashion. Ad esempio, noi siamo una delle poche compagnie alberghiere al mondo ad avere un ufficio stile. L’Ufficio stile è un ufficio centrale di ogni casa di moda, in grado di creare un’immagine che sia coerente con i valori del marchio, ma anche innovativa, migliorandola costantemente alla ricerca di nuove linee, materiali e finiture. Lungarno Collection eredita dalla vocazione fashion della famiglia Ferragamo questa divisione e la declina nel mondo dell’ospitalità. Un’ulteriore garanzia del rispetto e del mantenimento dei valori del Brand. Ma questo è solo uno degli esempi. Come avete gestito la pandemia? Che servizio state offrendo ai vostri clienti in questi mesi difficili? Valeriano Antonioli: Stiamo offrendo sicurezza in primis, (abbiamo dato vita a procedure di accoglienza e sanificazioni incredibili) sempre accompagnata dal sorriso che al Portrait non può mai mancare, anche se sotto la mascherina! Sicurezza è sinonimo anche di “private experience”, che vuol dire: cene private sul proprio terrazzo vista Trinità dei Monti o Ponte Vecchio, oppure tour privati
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in bicicletta nella campagna toscana sulle vie della storica Eroica (gara di bici con biciclette e abbigliamento, tutto rigorosamente d’epoca, che taglia le strade bianche del Chianti, n.d.R.). Tutto dipende dai desideri del nostro ospite. Come deve essere, secondo lei, la camera d’albergo ideale? Valeriano Antonioli: Proporzionata e flessibile per ospitare comodamente sia una coppia che una famiglia, facile ed intuitiva da gestire (come, ad esempio, il tasto ‘buona notte’ per spegnere tutte le luci prima di coricarsi), elegante in modo che diventi ispirazione, con una vista stupenda sulla città che si sta visitando. Sarò di parte, ma è per questo che le camere dei nostri Portrait sono camere ideali. Come cambierà a suo avviso l’hôtellerie a breve e lungo termine? Valeriano Antonioli: Sicuramente il nostro mondo dovrà adattarsi alle nuove circostanze create dal Covid. Credo che gli alberghi che si trovano in località di villeggiatura e nelle città d’arte torneranno presto a prosperare, mentre gli alberghi che in passato si basavano principalmente sul turismo corporate avranno una ripresa più lenta. Credo che tutti noi ci siamo abituati a lavorare da casa, alle video call e di conseguenza viaggeremo magari meno per affari, ma questo in parte verrà compensato dai viaggi turistici leisure che ritorneranno velocemente a buoni livelli. Gli alberghi nei luoghi più belli e centrali - e soprattutto quelli che negli anni hanno
saputo consolidare un legame con la propria clientela - torneranno in auge prima di altri. Tutti noi hotelier dovremmo rivedere di conseguenza il nostro approccio alla distribuzione, ai servizi che offriamo, alla fidelizzazione dei nostri ospiti. Ritengo che - come conseguenza positiva della pandemia- si avrà sicuramente una consapevolezza diversa: tutto il mondo dell’hotellerie, dal cameriere, al receptionist, al direttore, alle persone addette all’housekeeping sono oggi molto più coscienti del valore dei propri clienti. Sono certo, perciò, che non appena tutto tornerà a muoversi si vedrà sul volto di tutti noi operatori del turismo un sorriso di gratitudine più grande del solito. Per ultimo credo che la tecnologia continuerà a sviluppare soluzioni per rendere tutto il processo di ricerca, prenotazione, check-in / check-out, guest experience sempre più facile, veloce ed efficiente, ma nello stesso tempo credo che lo Human Touch e in generale le esperienze che riusciremo a far vivere ai nostri ospiti nelle nostre destinazioni sarà sempre più decisivo nel mondo dell’alta gamma e il principale criterio per implementare la fiducia da parte dei nostri amati clienti. Nel brevissimo periodo credo molto nel trend del Workation, ossia la possibilità di poter lavorare a distanza, quindi anche in vacanza. Questo implica spazi generosi per il cliente, terrazze, camere spaziose. Tecnologia performante (possibilità di condividere i proprio contenuti mediatici), centralità della location (per ottimizzare le tempistiche). ✕
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hotellerie in Toscana
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VIS-À-VIS CON IL PROGETTISTA: STUDIO SGROI ARCHITETTURA & INTERIORS Francesca Bocchini Sgroi e Luca Sgroi, architetti e interior designer, insieme sul lavoro e nella vita, creano il loro studio di Architettura e Interior Design prima a Firenze, poi a Cesena, dove è nata Francesca. A Firenze mantengono una base operativa dove conservano i loro rapporti professionali e la continuità lavorativa con gli artigiani conosciuti nel tempo e davvero preziosi. La sede dello Studio a Cesena è situata sulle prime colline della città in una vecchia Villa dell’ottocento, oasi di libri, musica, piante ed animali. Qui vivono e lavorano immersi nella natura, in piena armonia con la loro filosofia di vita: “vivere in un posto speciale”. Lo Studio, avvalendosi di vari collaboratori che si sono avvicendati negli anni, ha realizzato importanti progetti per l’hotellerie, ville private, showroom ed uffici, in Italia e all’estero. “Svolgiamo una professione
ritenendoci degli “artigiani dell’architettura” - spiegano gli architetti - Come sarti, amiamo cucire addosso l’abito, la casa che più appartiene al committente, un obiettivo complesso e ambizioso che porta non solo a creare ambienti ed edifici, ma luoghi dell’anima e dello spirito dove ogni cliente possa ritrovare la propria dimensione personale”. Abbiamo approfondito l’argomento e il progetto concepito per il Velona’s Jungle con Francesca Sgroi. Quali sono le macrotendenze in atto che in questo momento accrescono il valore del settore hospitality? Francesca Sgroi: Preferisco non seguire tendenze. Il mio lavoro di interior design, i miei progetti, sono il risultato di studio, ricerca, emozioni, viaggi e della mia formazione continua. Essi sono il risultato di ciò che sono, prima di tutto, e di ciò che trovo “bello“. Per me la bellezza e l’estetica hanno un valore assoluto. È la singolarità di ogni progetto che trasmette emozioni, dona unicità al lavoro. Questa è quella che ritengo una macrotendenza da perseguire sempre. Quali sono i materiali che ama utilizzare? Francesca Sgroi: Amo tutti i materiali naturali che abbiano una forte identità, come il legno, la pietra, il marmo, le ceramiche artigianali, il cotto fatto a mano, o siano di tradizione come le cementine e le graniglie, ovvero tutto quello che ha una storia e su cui il tempo deposita la sua patina. Materiali che più invecchiano più diventano affascinanti.Ciò non toglie nulla a quelli innovativi, che anzi ho privilegiato nel progetto del Velona’s Jungle in virtù della loro durabilità nel tempo e massima »»
Luca Sgroi e Francesca Bocchini Sgroi
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Veronica Greghi
Chiara Poggi c.poggi@tiledizioni.it
Velona’s Jungle luxury suites, un’oasi di natura nel cuore di Firenze Un palazzo elegante, nel cuore del quartiere degli antiquari fiorentini e la volontà di arredarlo con grande libertà, rispetto al consueto stile rinascimentale di Firenze, combinando una personalità spiccata, ricca di contaminazioni oniriche e
“jungle”, con pezzi unici di antiquariato, rivestimenti e arredi di eccellenza artigianale toscana. Sono queste le linee guida della ristrutturazione del Velona’s Jungle, boutique hotel che Veronica Greghi, con il supporto della ma-
dre Serena, ha aperto al pubblico nel 2016. Veronica, come nasce Velona’s Jungle? Veronica Greghi: La storia ha inizio negli anni’50, quando mio
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hotellerie in Toscana
ho.re.ca
resistenza, proprietà indispensabili per spazi ad alta frequentazione e soggetti ad usura. In proposito, quali ha privilegiato per il Velona’s Jungle e per quali motivi? Francesca Sgroi: Nel Velona’s Jungle e nel suo prossimo ampliamento, il Velona’s Garden, ho utilizzato appunto listoni in gres effetto marmo, posati a spina di pesce all’italiana, per conferire agli ambienti sia eleganza che praticità. Ho impiegato anche la resina, un materiale che amo particolarmente perché ha la capacità di creare superfici senza fughe di montaggio; mi ricorda pertanto il Tadelakt marocchino o il pastellato veneziano, a seconda di come si crea l’impasto stesso e lo si applica, avendo però a suo vantaggio un’alta resistenza e impermeabilità. Per questo motivo è stata scelta anche per i piatti doccia e alcuni rivestimenti. Laddove vengano impiegate ceramiche di moderna concezione, su quali formati ricade la scelta? Francesca Sgroi: La decisione è sempre dettata dall’idea del progetto stesso: quindi a volte utilizzo microformati, come le tessere in gres di Devon& Devon, oppure dei maxi formati come nel caso specifico di un bagno del Velona’s Jungle, nel quale ho utilizzato il prodotto “Pitti” di Devon & Devon, il cui nome richiama proprio il noto Palazzo Pitti di Firenze. Mi piace mixare i vari formati a seconda delle varie situazioni. C’è un filo conduttore che lega i suoi progetti di hospitality? Francesca Sgroi: Certamente. È proprio l’approccio al progetto il mio filo conduttore: il non dimenticare mai dove si sta operando, quali siano le caratteristiche più significative del posto con il quale ci dobbiamo confrontare e lo spirito del luogo nel quale si inserirà il progetto, non ultimo, su quale tipo di edificio stiamo intervenendo e quale sia la sua storia. Tutto questo determina prima un’emozione, poi un’idea che non dovrà mai alterare la fisionomia dell’ambiente, bensì condividere la sua anima, creando una location carica di charme e di personalità, da poter raccontare sempre e non dimenticare mai. Una ricerca continua di nuovi stimoli dati da viaggi, studi, musica, curiosità di ogni genere: in un’unica parola, “fantasia“. Come combina funzionalità ed estetica? Quando, cioè, un ambiente è per lei ‘bilanciato”? Francesca Sgroi: Prima di tutto un ambiente deve essere ben progettato, determinando spazi funzionali e ben organizzati. Quando la distribuzione funziona e nel pensiero preliminare c’è già l’idea della sua estetica finale, le scelte dei dettagli e dei materiali vengono di conseguenza. Data la grande attenzione posta verso i temi di sostenibilità e salubrità ambientale, come concilia le esigenze estetiche con queste sempre più importanti direttive progettuali? Francesca Sgroi: Personalmente prediligo il metodo più naturale possibile, quindi eseguendo un progetto faccio molta attenzione all’esposizione solare, alla ventilazione, possibilmente con riscontro d’aria, ottenibile attraverso aperture architettoniche opportune. Quando invece non è possibile applicare questa metodologia, ricorro alle numerose tecnologie esistenti, quali canalizzazioni ben filtrate, che assolvono perfettamente a tali funzioni. Prediligo inoltre materiali dalla facile pulibilità, non alterabili e trattati con protezioni purchè siano anch’esse rigorosamente naturali.
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nonno materno Pasquale Velona, che di mestiere faceva l’antiquario, iniziò a collezionare mobili durante i suoi frequenti viaggi. Accoppiando questi fantastici reperti con i prestigiosi pezzi d’antiquariato della sua galleria, ha messo insieme una collezione impressionante con uno stile distinto. Quando mio nonno è venuto a mancare ha lasciato il suo negozio di antiquariato, che sorge proprio in questa via, a mio zio, e il palazzo a mia madre. La ristrutturazione, curata dallo Studio Sgroi, è durata tre anni e all’inizio non avevamo le idee molto chiare riguar-
do allo stile. Sapevamo però di non voler puntare sulla classica impronta rinascimentale fiorentina in un palazzo degli anni ’30 del Novecento. Dato che io amo molto le piante e mia madre ha una grande passione per l’animalier e l’ambiente della giungla, abbiamo trovato un punto di accordo. Abbiamo poi completato la selezione di mio nonno in base al nostro gusto personale, scegliendo opere contemporanee dei nostri artisti preferiti, carte da parati eccentriche e pezzi di design colorati. Velona’s Jungle è ora composto da quattro diverse suite, ognuna creata con uno stile unico che si
adatta a qualsiasi personalità. Si va dai toni caldi della terra e le diverse tonalità di verde della Livingstone Suite, in cui riecheggiano i colori di una lussureggiante foresta vergine, alla palette neutra della Fossey Suite. Toni pensati per far sentire a proprio agio e rilassati ospiti e viaggiatori, mentre la raffinata selezione degli interni dona all’atmosfera un tocco sontuoso. Il tema della giungla urbana attraversa ogni parete e soffitto. Le suite Durrell e Darwin, d’altra parte, presentano sorprendenti stampe animalier e una moodboard ispirata alla pop-art, con accenti turchesi e gialli, lampade piumate e soffitti con felci. Qualunque sia l’atmosfera e la sensazione che i visitatori stanno cercando, possono sicuramente trovarla in una delle suites. Qual è il tuo concetto di boutique hotel? Veronica Greghi: Lo immagino come un luogo contenuto, dove sono curati tutti i particolati e dove le stanze sono tutte diverse tra loro. Nella mia filosofia, attraverso l’esperienza di dormire in un boutique hotel, l’ospite può interagire con oggetti che nella vita reale non trova, come un mobile del ‘700 o una lampada di antiquariato degli anni ’20. Al Velona’s Jungle gli ospiti sono come amici ai quali proponiamo cose da fare e da vedere, ci esponiamo suggerendo quello che ci piace, anche al di fuori degli schemi tradizionali. Creiamo un tempo fatto di esperienze e di momenti unici, che arricchiscono, che si porteranno a casa
nel viaggio di ritorno sotto forma di una storia da raccontare che resterà impressa nel loro cuore. Cosa ti aspetti nei prossimi mesi con le riaperture post Covid? Veronica Greghi: Credo nel turismo come un’esperienza che abbia una sua qualità, un suo spessore; anche io sono una viaggiatrice e penso che viaggiare significhi conoscere la cultura del posto, conoscere la storia, avvicinarsi alle persone che ci vivono. Continuerò quindi a creare una relazione tra noi fiorentini e i visitatori. Non mi piace vederli arrivare, dormire e andare via, credo che questa sia la morte del turismo. È molto meglio invece, instaurare una connessione con gli ospiti, offrendo loro ambienti realizzati ad hoc con la collaborazione di realtà locali. I nostri materassi, ad esempio, sono di un’azienda di Poggibonsi, i cuscini fatti mano a Firenze, così come i paralumi, realizzati da un artigiano del luogo. Nel minibar, che è un servizio incluso nel prezzo delle suites, non abbiamo i classici prodotti che si trovano ovunque, ma bibite della Val d’Orcia oppure birre del Casentino e di Pistoia. Anche il menù della colazione comprende tante bontà fatte a mano tra cui muesli miscelati in casa, centrifugati ed estratti di frutta fresca, composte e marmellate bio, crostate e torte, biscotti e delizie della tradizione toscana rivisitate con ricette esclusive. ✕
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fotoNEWS twitter.com/MaterialiCasa facebook.com/MaterialiCasa www.MaterialiCasa.com -
DAILY NEWS:
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La “Wallpaper Collection” di Devon&Devon veste Velluto | Botanique Eclectique Situato nel cuore di Bologna, a due
Botanique Eclectique è un nuovo
frequenta per una colazione, un pranzo
passi da Piazza Maggiore e dalla
concept store e cocktail bar che
o un aperitivo.
Basilica di San Petronio, Velluto |
trasporta in un mondo fantastico chi lo
Lo studio di architettura e interior
fotoNEWS design Atelier Avanzi lo ha ideato come un viaggio nel tempo e nello spazio in cui ispirazioni jungle, atmosfere urban ed echi dello stile coloniale si fondono con sorprendente armonia tra loro e con elementi squisitamente classici, come i soffitti a volta stuccati e i pavimenti in marmo e in legno. All’insegna del più riuscito eclettismo sono inoltre l’audace accostamento di arredi in materiali naturali (legno, rattan e pietra) e tessuti multicolore, ma anche di piante vere e preziose carte da parati firmate Devon&Devon. Le varianti, scelte dalla “Wallpaper Collection” del brand e disegnate da Vito Nesta, stilizzano elementi vegetali e floreali e li declinano in texture e palette cromatiche inaspettate. In particolare, Botanica Makeup presenta un tripudio di fiori, piante e frutti esotici in un’insolita e sorprendente versione extra-large, Costarica Purple illustra una vivace foresta esotica tracciata dalle geometrie organiche delle foglie di banano, mentre Bamboo Sky raffigura la più flessuosa delle piante trasformata in un compostissimo motivo geometrico dall’occhio ironico e anticonformista del designer.
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(arch)inspiration editor’s choice
Sabrina Tassini - s.tassini@tiledizioni.it
DESTINAZIONI NEL MONDO
editor’s choice
Pavimenti in cotto rivisitato, carte da parati in movimento da osservare con occhiali 3D, superfici in resina senza soluzione di continuità ma anche complementi di foggia artigianale e opere d’arte realizzate con scarti di mais messicano: avanguardie materiche e iconici elementi d’arredo modellano gli ambienti evoluti di strutture ricettive e ristoranti destinati al più attento e fiorente turismo esperienziale sulla rampa di ri-lancio. Dall’Italia del design sartoriale alla California dei numerosi “wow-effect” passando per le stravaganze di un Giappone ultra high-tech, vi guidiamo attraverso un vero e proprio on the road internazionale che volge uno speranzoso sguardo al post-pandemia, alla scoperta di proposte hospitality e ristorative d’alta gamma, tutte caratterizzate da una fervida multisensorialità. Dieci location che fanno dell’interior eclettico, di piacevoli melting pot e materiali customizzati la propria bandiera, fiere rappresentanti di un comparto colpito ma non affondato che intende presentarsi con rinnovata vitalità al primo appuntamento con la cosiddetta nuova normalità, accogliendo la clientela in spazi dall’alto valore estetico e dal concept sorprendente. ✕
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Situato nelle montagne della Sharaan Nature Reserve di AlUla, l’oasi culturale nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, il resort Sharaan, in via di realizzazione su progetto dell’architetto Jean Nouvel, attinge alle vicine meraviglie nabatee
Un resort fra le dimore di pietra di Alula
di Hegra, il primo sito UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel Paese. L’opera architettonica intende valorizzare l’eredità storica della regione lasciata dai Nabatei che lavorarono con estrema maestria la millenaria roccia di arenaria locale.
“AlUla è un museo a cielo aperto – racconta il progettista per sottolineare l’importanza di preservare un paesaggio così unico - Ogni wadi e costone, ogni tratto di sabbia e profilo roccioso, ogni sito geologico e archeologico merita la massima considerazione. È fondamentale mantenere tutte le peculiarità e conservare l’attrattiva della zona che si basa in gran parte sul suo carattere remoto e a tratti arcaico.” Per far convivere tradizione e contemporaneità, adattando gli usi del passato al mondo odierno e riducendo al minimo l’impatto sui paesaggi naturali e urbani, Nouvel ha così impiegato l’astrazione e scolpito all’interno del paesaggio stesso piuttosto che competere con esso. Agli occhi dell’architetto, il resort incarna l’opportunità di dare vita ad una forte esperienza dimensionale, sensoriale ed emotiva ai confini dell’architettura e dell’arte, dove la musicalità, la consistenza, la potenza e la complessità della natura sono ovunque tangibili. Tutto questo, garantendo un lusso sostenibile trainato da energia senza emissioni secondo i più attuali standard di ecocompatibilità.
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(arch)inspiration editor’s choice
BUNK Hotel Amsterdam: una chiesa riconvertita in struttura ricettiva È l’ex chiesa di Santa Rita ad Amsterdam la cornice del secondo BUNK Hotel in Olanda. Progettato da Alexander Kropholler e riconvertito dall’architetto Rob Salemans (Raumkultur), l’edificio monumentale ospita oggi 107 camere e 52 pod privati. Un progetto che rispetta profondamente l’architettura originale: l’esterno è rimasto intatto, così come archi in mattoni e capriata in legno. Le camere di questo eccentrico ho(s)tel sono ricavate all’interno di blocchi bianchi prefabbricati con pareti in HPL che sembrano galleggiare nell’aria. Tra le sezioni ricavate all’interno della navata: una scala segreta che conduce a una collezione di vinili e uno studio di registrazione/stazione radio, una terrazza affacciata sul quartiere Nord della capitale olandese e spazi comuni che chiamano alla condivisione, con bagni gender-neutral e grandi tavoli conviviali nell’area ristorante. Non manca un monumento commemorativo per rendere omaggio alla storia della chiesa bombardata nel 1943.
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Design “a pastelli” nel cuore della Città Eterna
Il Leon’s Place è un boutique hotel della catena alberghiera Planetaria Hotels, situato nel cuore pulsante di Roma. Una location elegante e di tendenza nata dal progetto di restauro dell’antico Palazzo Fabi Altini. L’architettura che la caratterizzata mescola ambienti classici e moderne contaminazioni ricorrendo all’armonia cromatica delle tinte pastello. A spiccare tra gli spazi è il cafè nel giardino “dipinto a mano”, arredato con i complementi delle gamme Pedrali. La sedia Tribeca, proposta nella colorazione rosa e disegnata da CMP Design reinterpreta in chiave moderna le classiche sedute da terrazza anni Sessanta attraverso nuovi materiali: un solido telaio tubolare unito all’elasticità di un profilo in materiale plastico ordito verticalmente. I tavoli Ikon, di Pio e Tito Toso, definiti da una base conica in polipropilene, completano ciascuna postazione con delicati toni neutri, mentre le lampade wireless Giravolta, disegnate da Basaglia Rota Nodari e ispirate alle lanterne di un tempo, implementano un’atmosfera sofisticata durante le ore serali.
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(arch)inspiration editor’s choice
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Ospitalità “immersiva” al W Hotel di Osaka Collocato su Midosuji Boulevard di Osa-
struttura ricettiva attinge alle peculiari-
la hall dove l’iconico pattern Asanoha è
ka, un nuovo grattacielo di 27 piani,
tà della tradizione locale, dalla semplice
stato proposto su soffitto, pavimento in
progettato da Nikken Sekkei e con
bellezza dei fiori di ciliegio e degli alberi
granito e scale, culminando poi nelle ca-
una facciata supervisionata da Tadao
di ginkgo che costeggiano le strade, al vi-
mere plasmate da un accattivante tema
Ando, è la sede del primo W Hotel del
vace paesaggio urbano illuminato da inse-
cromatico. L’hotel include anche una su-
Giappone. I suoi interni, interpretati
gne al neon del quartiere Dōtonbori. L’e-
ite “Extreme Wow” situata al 27 ° pia-
dall’eclettico studio olandese Concre-
sperienza sensoriale offerta alla cliente-
no con affaccio sullo skyline metropoli-
te, si ispirano alle molteplici sfaccetta-
la inizia nel lungo tunnel dell’ingresso
tano, progettata come una sequenza di 5
ture della città, accogliendo gli ospiti
principale, caratterizzato da più di 3000
stanze divise da imponenti portali in ro-
in una dimensione stravagante e “im-
cerchi in metallo tagliato al laser ispirati
vere con pannelli shoji scorrevoli con cui
mersiva”. Il concept alla base della
all’arte dell’origami, per proseguire nel-
schermare o connettere i diversi spazi.
DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA! Finiture superficiali in PVD per placche WC e profili doccia: resistenti e raffinate.
Il bagno con un design moderno e coerente: le nuove finiture superficiali in PVD per la placca WC TECEsquare II Metallo e per il profilo doccia TECEdrainprofile ora si adattano perfettamente alle finiture della rubinetteria di design. I nuovi colori Black Chrome, Red Gold e Gold Optic in un look spazzolato o lucido - si abbiano anche alla rubinetteria della linea Hansgrohe/Axor, per cui è possibile uno schema cromatico armonioso, che parte dal WC, attraversa la zona doccia e arriva fino al lavabo. www.tece.it
(arch)inspiration editor’s choice
Il restyling di 28 POSTI firmato Cristina Celestino Per il suo sesto anno di attività, 28 POSTI, il ristorante di cucina mediterranea contemporanea situato in Via Corsico a Milano, ha ridisegnato i suoi interni con l’obiettivo di renderli ancor più accoglienti ed enfatizzare l’atmosfera conviviale senza snaturarne i tratti stilistici distintivi legati ad autenticità e semplicità. A curare il restyling, Cristina Celestino, che ha focalizzato l’intervento sui concetti chiave di matericità, texture, colore (spesso tono su tono), mantenendo volutamente continuità con l’immaginario associato al locale da parte della clientela. Il progetto ben esprime l’eclettico approccio della nota designer milanese: la moodboard individuata gioca con le nuance polverose della terracotta di Fornace Brioni, con l’eleganza del legno in diverse finiture, con il ferro naturale cerato a cui si aggiungono un azzurro de-saturato ed un colore vinaccia terroso, oltre al bianco gesso delle pareti longitudinali. L’illuminazione è lasciata alle lampade a sospensione in lamiera microforata dell’azienda spagnola Arturo Alvarez, alla vista leggere come la carta ma dalla forte tattilità.
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00321 Visual Comunicazione – VE
Marco (Export Manager) Cristina (Administration Department)
T U TO R I A L
ASSEMBLAGGIO MINIBALANCE S C A N O VA I S U I M P E R T E K .C O M
PRIMEUP & MINIBALANCE I P I Ù P I C C O L I D E L L A FA M I G L I A C O N U N ' E S C U R S I O N E DA 10 A 5 0 M M P E D E S TA L L I N E S U P P O RT I AU TO L I V E L L A N T I DA 10 A 1020 M M P E R PAV I M E N T I S O P R A E L E VAT I T I L E E D EC K I N G 10 0 % P RO D U Z I O N E I TA L I A N A EC O S O S T E N I B I L E MEET US AT CERSAIE (27/09 – 01/10) BOLOGNA ITALY
(arch)inspiration editor’s choice
Il legno ingegnerizzato veste l’Hotel Aristeo Nel fulcro storico e culturale della cit-
tech di Skema, utilizzato per la pavimen-
tà di Cagliari, la personalità stilistica
tazione di tutti gli ambienti, dall’ingres-
di una piccola struttura ricettiva con
so alle camere per gli ospiti, e come ri-
vista sul porto turistico rinasce gra-
vestimento continuo e decorativo nell’a-
zie all’intervento di ristrutturazione
rea colazione.
ad opera dell’architetto Mauro Soddu
I 300 mq di Lumbertech Canapa Oak ver-
e dell’ingegnere Luca Andreoni.
niciato combinano la naturale bellezza
L’Hotel Aristeo, situato al terzo piano
del rovere dalla superficie strutturata
di un palazzo d’epoca, è stato sapiente-
con l’importante resistenza del brevetto
mente rinnovato con l’impiego di mate-
Wood Powder con cui è realizzato.
riali e soluzioni dal gusto moderno, pri-
La posa a correre dei listoni conferisce
vilegiando tonalità fresche e di tenden-
inoltre dinamismo agli spazi che veste,
za che agevolano la circolazione del-
anche nella versione a parete, e garan-
la luce naturale e allineano l’interior
tisce un piacevole contrasto con le pia-
all’attuale gusto del mercato.
strelle ceramiche bianche esagonali sia
Protagonista materico del progetto
nelle aree comuni che nelle stanze pri-
d’interni è il legno potenziato Lumber-
vate.
Uva d’oro: il cotto umbro si riscopre non convenzionale
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Nel pieno centro di Modena, a soli 150
e restyling condotto dallo studio mode-
to il locale ed è partita con l’individua-
metri dal Duomo, si colloca un risto-
nese Martino Design, che si è affidato a
zione di un materiale naturale, capace di
rante dalla forte connotazione design
Stepping Stone, showroom di progettazio-
dialogare con la pavimentazione in legno
che intercetta le nuove tendenze d’in-
ne ricerca e sviluppo di materiali e su-
già presente.
terior facendo leva su effetti materici
perfici situato a Bologna, per la selezione
La scelta è ricaduta su un’originale linea
inediti seppur strizzando l’occhio alla
di finiture di alta qualità.
di cotti umbri disegnata dallo studio
tradizione.
La sfida progettuale ha avuto come obiet-
bolognese stesso: un cotto tondo, uno a
Uva d’oro deve la sua attuale anima
tivo trasmettere e imprimere un’armonia
stella e uno quadrato.
al recente intervento di ampliamento
di colori, sensazioni e matericità a tut-
Lavorazioni, frutto della collaborazio-
Stereoscope: pareti e soffitti come opere d’arte 3D
Siamo a Newport Beach, in California, dove la caffetteria Stereoscope progettata da Wick Architecture & Design, in collaborazione con LAND Design Studio, attrae la clientela con l’opulenza e il carattere “ipnotico” degli interni. Un luogo creato per generare entusiasmo e stupore, il cui concept decorativo, nato dalla volontà di rivisitare il tipico approccio artistico del Rinascimento italiano con le sue maestose cupole affrescate grande fonte d’ispirazione per i designer –, recupera la tecnica multidimensionale della stereoscopia, antesignana della moderna tecnologia 3D, applicandola a soffitto e parete.
“Abbiamo contattato l’artista Christy Lee Rogers, rinomata per la sua straordinaria fotografia subacquea in stile rinascimentale e barocco - racconta David Wick – con l’intenzio-
ne di utilizzare la sua opera “The Reunion of Cathryn Carrie and Jean” e trasferirla poi in 3D su rotoli in vinile da applicare come carta da parati alle superfici”. A bilanciare questa audace idea ornamentale sono invece materiali caldi come il rovere su tavoli e piani d’appoggio, neutri come il cemento della pavimentazione e tradizionali come la ceramica bianca delle piastrelle che vestono in retro del bancone. ne con un piccolo laboratorio artigianale di Castel Viscardo, località ricca di argilla, dove il cotto è ancora realizzato secondo la tradizione medievale. Con la complicità di una posa non convenzionale e di un mix&match dal for-
20 paia di occhiali consentono infine agli avventori una coinvolgente esperienza di osservazione del rivestimento tridimensionale durante la consumazione.
te impatto visivo, pavimenti e rivestimenti si riscoprono indiscussi protagonisti degli interni.
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(arch)inspiration editor’s choice
KOL: il Messico a Londra Due piani e quattrocento metri quadrati di stile messicano calato nella pittoresca Seymour Street di Londra: si tratta di KOL, il nuovo ristorante del noto chef Santiago Lastra, che mescola ingredienti provenienti dal Regno Unito con vini biodinamici e il tipico mezcal. Il design degli interni, curato dallo studio londinese A-nrd, mira a dare corpo allo spirito del Messico attraverso la materialità, l’artigianato e la sua intrinseca autenticità, e appare fortemente ispirato al lavoro dell’architetto Luis Barragán, con una palette cromatica calda e vibrante che richiama le vivaci strade messicane. Da KOL, le pareti in stucco di diverse tonalità e un pavimento in lastre di cemento abbracciano un banco reception su misura in rovere cesellato a mano, isole centrali in legno di quercia e una gamma di mobili creata in collaborazione con artigiani italiani e inglesi, influenzata dall’estetica modernista propria del Messico e giocata sull’alternanza di travertino argentato levigato e legno di quercia piallato a mano. Il tutto, arricchito dalla scenografica opera d’arte di Fernando Laposse con intarsio di bucce di mais messicano recuperate.
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(arch)inspiration editor’s choice
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Resina continua per D’O di Davide Oldani Dal 2003, il ristorante D’O dello chef stellato Davide Oldani, situato a San Pietro dell’Olmo (Cornaredo, Milano), accoglie i commensali in uno spazio che fonde il gusto della sua innovativa cucina POP con l’accessibile e l’essenziale. Trasferitosi nel 2016 in un ambiente più ampio, a pochi passi dal precedente, e ripensato nei suoi interni dall’architetto Piero Lissoni, il locale ha assisti-
to di recente ad un rinnovamento parzia-
ci. Il restyling materico ha visto l’impor-
le, condotto a seguito dell’emergenza sa-
tante coinvolgimento dell’azienda Resìn,
nitaria legata al Covid-19. Il tema del di-
che ha messo in campo la propria exper-
stanziamento sociale, che ha implicato
tise nella lavorazione e posa della resi-
un ripensamento della disposizione de-
na all’interno del ristorante. Il risultato
gli interni, unito ad esigenze di igieniz-
è un ambiente che lo chef ama chiama-
zazione e pulizia, ha dato il via alla ri-
re “casa”, forgiato da un elegante desi-
strutturazione della pavimentazione e
gn anni ’70, in cui stile, sicurezza e so-
delle pareti tramite l’uso della resina del
prattutto facilità di igienizzazione, con-
sistema KDH Kerakoll Design House, dai
cretizzano una vincente formula di risto-
numerosi vantaggi funzionali ed esteti-
razione moderna.
FORMAZIONE PER TUTTA LA FILIERA DELLA PIASTRELLATURA CERAMICA Assoposa garantisce la formazione e la qualificazione dei tecnici, dei venditori interni alla sala mostra e del posatore di piastrellature ceramiche. La posa qualificata valorizza il tuo prodotto ed evita problemi futuri.
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DAILY NEWS:
40 MaterialiCasa magazine 1/2021
Eterno Ivica per Le Terrazze del Mediterraneo Camping Village Da oltre 50 anni il Mediterraneo
provincia di Venezia, offre ai suoi clienti
e rigogliosa pineta in cui è immerso.
Camping Village, situato a Cavallino
soggiorni in piena tranquillità, natura
Proprio quest’anno il camping ha
Treporti, località marittima in
e divertimento all’ombra della fresca
ottenuto la tanto ambita quinta
fotoNEWS stella, a garanzia degli alti standard
Eterno Ivica ha contribuito alla posa in
del mercato ed infine Start.T, il più
qualitativi che contraddistinguono la
opera della pavimentazione outdoor
sottile della linea Pedestal.
struttura ricettiva.
realizzata con grandi superfici in
È stata inoltre installata su una porzione
Questo importante riconoscimento
ceramica effetto legno, per un totale
di pavimentazione la nuova testa a
arriva insieme alla realizzazione de Le
di 1100 mq, fornendo i supporti per
incrocio per travetti, tra le ultime novità
Terrazze del Mediterraneo: un’area
pavimenti sopraelevati da esterno della
lanciate in questi mesi dall’azienda.
fronte mare inaugurata con la riapertura
linea Pedestal, in grado di ricoprire
Questa nuova tipologia di testa per
della stagione estiva 2020, composta da
altezze fino a 1.20 mt. In particolare,
supporti, consente di appoggiare da
un parco acquatico di 2000mq e un da
sono stati utilizzati supporti delle gamme
uno fino a quattro travetti in alluminio
un complesso di tre edifici multiservizi,
Eterno SE, con la testa basculante
contemporaneamente rendendo così la
volti ad esaltare e ampliare l’offerta del
in grado di compensare fino al 5% di
posa di piastre multiformato ancora più
camping.
pendenza, New Maxi NM con testa fissa
facile e versatile.
Proprio qui, presso la zona Spa esterna,
e con un carico di rottura sopra la media
✕
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projects
restaurant
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Quotidianamente... www.MaterialiCasa.com
Un Sushi Club “vincente” con ceramiche Made in Italy
Uno spazio immersivo con cromie scure, linee di luce e un uso sapiente della ceramica: per queste e altre prerogative il Sushi Club di Cesano Maderno, curato dall’Architetto Maurizio Lai, si
è aggiudicato la vincita nella categoria Commerciale del concorso “La Ceramica e il Progetto”, il premio promosso da Confindustria Ceramica e da Cersaie, ormai giunto alla sua nona edizione, che sele-
ziona le opere architettoniche più meritevoli per originalità e impiego strategico del materiale ceramico italiano. La giuria, composta dall’Architetto Mario Cucinella, dal Prof. Fulvio Irace e
Photo credits: Andrea Martiradonna e Matteo Guidetti
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projects
restaurant
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• Sushi Club Cesano Maderno • Luogo: Via Don Luigi Viganò 74, 20811 Cesano Maderno (MB) • Superficie totale: 966 mq • Progettazione e Direzione Artistica: Arch. Maurizio Lai • Sviluppo progetto e costruzione: Giuseppe Tallarita, Matteo Bonfanti, Giulia Vago • Prodotti: - Sedute: Calligaris - Pavimenti e Rivestimenti: Ceramiche Sant’Agostino, DSG Ceramiche-Decoratori Bassanesi
da Aldo Colonnetti, direttore scientifico di IED, ha infatti riconosciuto l’utilizzo innovativo delle piastrelle di Ceramica Sant’Agostino e DSG Ceramiche-Decoratori Bassanesi che hanno contribuito alla valorizzazione del suggestivo progetto di architettura di interni.
Un nuovo concept per la ristorazione
Il design inteso non solo come esperienza, generatore di forme e atmosfere, ma anche come strumento che concorre alla creazione di un marchio riconoscibile. È questo il concept alla base di
Sushi Club, nato dall’incontro tra un giovane imprenditore del food e la capacità di Maurizio Lai di dare forma nuova a un genere di consumo sociale, alla ricerca di un luogo e di un interprete. Arrivato oggi alla sua quinta espressione – dopo Cesano Maderno, Saronno, Corbetta e Castellanza, è attualmente in corso
di completamento il Sushi Club a Lipomo (Como) - la costellazione dei Sushi Club ha modificato il concetto stesso di esperienza gastronomica asiatica, inserendola in un contesto estetico e formale del tutto inedito. Si tratta di un caso esemplare nella fabbrica-
•MAURIZIO LAI• Architetto, scenografo e designer, Maurizio Lai è interprete originale di un’estetica contemporanea, in cui la luce gioca un ruolo fondamentale. Studia a Venezia e a Milano, dove si laurea. Progetta inizialmente per la televisione e la moda, per estendere rapidamente l’attività al settore commerciale e turistico. Hospitality e Retail, sono teatro di una ricerca espressiva, che si manifesta nel costruito come impatto visivo e creazione di esperienza, trasferendosi con delicatezza nella progettazione residenziale privata. Lo Studio fornisce soluzioni di design esclusive e personalizzate, su scala internazionale, avvalendosi di una rete di produttori collaudati, secondo i principi di Design Excellence. Maurizio Lai è stato premiato con il Restaurant&Bar Design Award come miglior Lighting Design International e nominato ai Dezeen Awards 2020 come Best Interior Design Studio of the Year. Collabora con prestigiose istituzioni alla formazione e alla promozione della cultura dell’eccellenza nel design.
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projects
restaurant
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zione di esperienze di “lusso accessibile”, attraverso l’esclusiva originalità dell’ambiente costruito e delle sue atmosfere. Un approccio architettonico capace di restituire agli ospiti il senso di una nuova appropriazione di luoghi riqualificati.
Il progetto di Interior Maurizio Lai ha pensato gli ambienti del Sushi Club di Cesano Maderno come vera e propria quinta scenografica, scegliendo di prediligere un linguaggio compositivo che si risolve nei dialoghi materici, nel disegno dei volumi, nel lighting diffuso che culmina nella grande installazione luminosa centrale. Il ristorante si sviluppa in uno spazio di circa 1000 mq, distribuiti su due livelli. Gli interni si caratterizzano per una continuità cromatica che privilegia i toni caldi e scuri, a contrasto l’utilizzo scenico della luce. Sulle superfici verticali inserti luminosi definiscono una precisa metrica, accresciuta dalle installazioni a soffitto e ulteriormente amplificata dagli specchi a parete della sala principale. La dicotomia scuro / chiaro si risolve in ambienti eleganti, accoglienti e raffinati. Al piano terra una distribuzione flessibile degli arredi lascia spazio a diverse composizioni, mentre al piano superiore ampie vetrate panoramiche contribuiscono a rendere l’atmosfera ancora più suggestiva. Il dialogo tra materiali e luce accompagna tutti gli ambienti, comprese le scale e le zone di passaggio, dove viene mantenuta la stessa atmosfera immersiva che si respira nel resto del locale. Nelle realizzazioni di Lai, gli arredi mo-
bili, i corpi luminosi e le scenografie degli allestimenti sono progettati dall’autore e realizzati artigianalmente su disegno.
L’uso della ceramica Alla ceramica viene affidato un ruolo centrale, non solo per l’efficacia delle prestazioni, ma soprattutto per la capacità di contrastare il progetto di lighting espanso, attraverso le scelte compositive e cromatiche. I rivestimenti a pavimento in gres porcellanato seguono le tonalità calde e scure del locale: sia le piastrelle effetto legno invecchiato di Ceramica Sant’Agostino, collezione BLENDART Gray, che ricreano un effetto verniciatura sovrapposto alle venature del legno, sia le piastrelle effetto cemento di DSG Ceramiche - divisione di gres porcellanato di Decoratori Bassanesi - nella collezione CONCRETE, scelte nel grande formato per i rivestimenti dei corpi scale e degli sbarchi al piano.
Le installazioni luminose Lo spazio vede la presenza costante di segni luminosi ortogonali, che accompagnano l’ospite a partire dall’ingresso: da qui si procede verso le sale in un’atmosfera teatrale definita da sottili linee luminose integrate nelle pareti. Al centro dello spazio un’installazione inserita nel vuoto ottenuto tra i due livelli diventa la protagonista degli ambienti: la scultura quasi a tutta altezza, realizzata con lame di vetro extra light retroilluminate, è abbracciata da specchi che ne amplificano la percezione in ogni direzione. ✕
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projects
restaurant
Situato a Lindesnes, la punta più meridionale della costa nor-
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vegese, a circa un’ora e mezza di strada dall’aeroporto più vicino e
a cinque da Oslo, Under è il più grande ristorante subacqueo
Quotidianamente... www.MaterialiCasa.com
Il ristorante subacqueo firmato Snøhetta al mondo e il primo in Europa. Ideato dallo Studio Snøhetta, si
presenta come un monolite in cemento armato, lungo 34 m,
che inclinandosi sulla superficie dell’acqua si inabissa fino a 5 m
• Ristorante Under, Spangereid, (Norvegia) • Periodo di costruzione: 2018-2019 • Periodo di intervento: 2018-2019 • Intervento Mapei: fornitura di prodotti per il ripristino e la rasatura del calcestruzzo, per gli incollaggi strutturali, per la sigillatura, per la posa delle piastrelle • Progettista: Studio Snøhetta, Oslo • Committente: Lindesnes Havhotell • Direttore lavori: Dag Terje Håland • Impresa esecutrice: BRG Entreprenør AS • Impresa di posa: Rencon AS, Murermester Amt Kristensen AS • Coordinamento Mapei: Viggo Breitve, Alexander Kristensen (Mapei AS)
www.mapei.it
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projects
restaurant
•FOCUS PRODOTTO• Mapei: · CONFIX*, CONFIX FIN*, REDIREP 45 RSF* per il ripristino e la rasatura del calcestruzzo · MAPEPOXY BI*, MAPEPOXY LR*, MAPEPOXY L*, NONSETT 400* per ancoraggi · il fissaggio chimico per incollaggi strutturali MAPEFIX VE SF · il primer epossidico per calcestruzzo con umidità superficiale MAPEPRIMER M, · la rasatura per calcestruzzi faccia a vista PLANITOP FINE FINISH · gli impermeabilizzanti per strutture interessate da percolazione di acqua RESFOAM 1KM e RESFOAM 1KM AKS* · l’additivo per malte SUPERFLYT* · l’adesivo ULTRABOND MS RAPID ad elevato effetto ventosa iniziale e presa rapida per l’intervento di posa di piastrelle ceramiche in 3D nei bagni. *prodotti e distribuiti sul mercato norvegese da Mapei AS
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di profondità dove poggia direttamente sul fondale marino. Il guscio esterno in cemento armato, di 1 m di spessore, è progettato per resistere alla pressione dell’acqua e alle particolari condizioni ambientali sotto e sopra il livello del mare. Nel complesso la struttura, realizzata, in moduli prefabbricati, è stata pensata per non stravolgere l’ambiente circostante e in questo senso la scelta del cemento grezzo a vista è stata determinante per poter “confondere” il ristorante con il roccioso paesaggio costiero fuori dall’acqua, facilitando al contempo la crescita di alghe e mitili sott’acqua. L’ingresso è collegato con la costa rocciosa tramite una passerel-
•STUDIO SNØHETTA• Fondato a Oslo nel 1989 da Craig Dykers e Kjetil Thorsen, Studio Snøhetta si annovera tra le practice d’architettura più note dell’attuale panorama internazionale. Il team progettuale è specializzato in architettura, architettura del paesaggio, architettura di interni, prodotto, grafica e design digitale. Conta 280 dipendenti di oltre trenta nazionalità diverse e un’equa distribuzione di genere. Lo Studio vanta inoltre una presenza globale, con uffici a Oslo, Parigi, Innsbruck, New York, Hong Kong, Adelaide e San Francisco.
la, che dà accesso allo spazio interno con superficie di 600 metri quadrati organizzati su tre livelli discendenti. Si parte da un piano “zero” adibito a reception e guardaroba, si passa a un mezzanino con bar e poi a un piano inferiore, il ristorante, che può ospitare sino a 100 persone. La sala, grazie alla vetrata panoramica di 11 metri per 4 a doppio strato di vetro acrilico, si affaccia direttamente sul fondale consentendo così al ristorante di funzionare anche come centro di biologia marina per l’osservazione dell’ecosistema del Mare. Il complesso progetto ha richiesto il coinvolgimento di Mapei per la fornitura delle migliori soluzioni in grado di resistere alle estreme condizioni ambientali dettate dal clima rigido e dalle fredde acque. ✕
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projects
restaurant
• BRIX Brew Pub • Luogo: Collegno (TO) • Anno: 2020 • Studio di progettazione: unprogetto e studio Bulbus | Carlotta Berta Elisabetta Paiano Francesca Grua Valeria Icardi
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Quotidianamente... www.MaterialiCasa.com
BRIX: un Brew Pub all’insegna dei contrasti eclettici BRIX è il progetto di riqualificazione curato da unprogetto e studio Bulbus, che ha trasformato una fabbrica di lucidatura metalli di Collegno (Torino) in un moderno Brew
Pub con cucina destinato ad una clientela giovane e cosmopolita. Freschezza, eleganza e creatività sono le direttrici che hanno guidato il team progettuale nella realizza-
zione della location, fortemente incentrata sull’alternanza di maschile e femminile, antico e moderno, naturale e industriale.
www.abk.it Photo Credit: Davide Buscaglia
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projects
restaurant
•FOCUS PRODOTTO• Collezione GHOST: Il gres porcellanato GHOST di ABK si ispira all’estetica degli intonaci delabrè, per creare pavimenti e rivestimenti che conciliano le memorie del passato con le tendenze stilistiche del momento. GHOST riprende l’effetto visivo dei muri scrostati con un andamento grafico bilanciato e gradevole. Questa nuova espressione materica si sviluppa su un supporto leggermente strutturato ed è impreziosita da tracce lucide a contrasto, che donano alla superficie un carattere speciale. Tre le tonalità più neutre, Ivory, Rope e Grey, nella cui declinazione cromatica rientrano sensazioni di pietre e cementi consumati, oltre a 2 nuance pastello (Sage e Clay) e 2 colori più intensi (Jade e Taupe). Il concetto della boiserie usurata ad effetto tridimensionale è presente sia nel formato lastra 120x270 cm che nella dimensione 60x120 cm. Nello stesso formato il soggetto evanescente “Oasis” diventa un originale wallpaper dallo stile shabby-green. A completare la proposta anche un nuovo formato da pressa (11,5x23), che riproduce l’effetto vintage di una parete in mattoni scrostata.
Collezione PLAY: Un piccolo quadrato è il grande protagonista del progetto ceramico PLAY, re-interpretato in mille modi e capace di diventare elemento caratterizzante di ogni spazio, attraverso pattern, grafiche e colori. Nell’universo PLAY convivono soluzioni stilistiche ispirate alla tradizione delle cementine e delle maioliche, ma allo stesso tempo trovano spazio proposte dal design contemporaneo, ricercate e di tendenza. Nell’unico formato 20x20 in gres porcellanato, PLAY è un prodotto trasversale per molteplici destinazioni d’uso. I pattern più tradizionali confluiscono in CLASSIC da posare come mix o in 4 differenti texture geometriche. LABYRINTH reinterpreta le cementine con l’effetto di un tratto a mano libera e anche in questo caso i soggetti grafici possono essere distinti o in miscela random. RE-USED, insieme al fondo HERITAGE, ricreano l’estetica di antiche maioliche riscoperte dopo un’operazione di restauro. CARPET porta nel mondo della ceramica gli elaborati disegni dei tappeti orientali, in un patchwork dalla grafica particolarmente originale. Più contemporaneo lo stile di EDGE che si esprime attraverso campiture astratte di colore su una base grigia dal sapore cementizio. Prettamente contemporaneo anche STRING, che forma trame dai toni ricercati creando vere e proprie superfici di design. Grafiche dal sapore tribale sono invece alla base di ETNO, caratterizzato da un delicato effetto pennellato handmade. Lontana dal mondo delle geometrie, ma ugualmente suggestiva, conclude la collezione OXIDE, che propone un nuovo concetto di decorazione legato alla variabilità grafica e cromatica delle lastre in metallo verniciate e corrose dall’azione del tempo.
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Tessuti delicati come il velluto si accostano a strutture in ferro, lampade sferiche di ispirazione anni ’50 illuminano le piante che invadono l’intero locale, colori neutri e morbidi sono la base per un arredamento su misura colorato e vivace. Anche per le finiture d’interni è stato privilegiato un approccio stilistico votato al contrasto. A pavimento sono state adotta-
te le superfici ceramiche Ghost di ABK nella versione Rope: un effetto intonaco delabré nei toni caldi della polvere, come se l’industria precedente fosse stata abbandonata, con le tracce del tempo impresse sulla pavimentazione. In accostamento, sono state poi impiegate due diverse declinazione della linea ceramica Play Labirinth di ABK: Clay e Sage, una ri-
visitazione grafica e moderna delle vecchie cementine, ancora a rinforzare questa dualità antico e contemporaneo. Con Play Labirinth Clay sono stati rivestiti il corridoio d’ingresso, il palco e i tavoli da degustazione, mentre Play Labirinth Sage si rivela la base perfetta per una terrazza giocosa, in cui natura e stile industrial si fondono alla perfezione. ✕
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fotoNEWS
Superfici in gres per la gastronomia piacentina La Zuppiera di Ignazio A Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza, l’architetto Albino Vescovi ha progettato la gastronomia La Zuppiera di Ignazio,
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un locale minimal e sofisticato, per il quale ha scelto Loft, una delle più recenti collezioni in gres porcellanato di Porcelaingres.
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fotoNEWS Connubio visivo di pietra e cemento, Loft, nella variante colore sand, si caratterizza per una texture di chiara ispirazione nord-europea che rispecchia l’eleganza del brand “La Zuppiera di Ignazio”, gastronomia piacentina dove si preparano piatti gourmet urbani con materie prime selezionate. I materiali del locale dovevano, dunque, raccontare questa qualità connotando al tempo stesso gli spazi con un sapore metropolitano. Lo studio di architettura ha creato uno spazio minimal, con elementi contrastanti tra loro, a partire da prodotti ceramici di prima qualità. “Ho scelto la collezione Loft come rivestimento totale della pavimentazione e dell’arredo” spiega l’architetto Albino Vescovi “perché è un materiale concreto, forte e lineare in grado di creare un effetto visivo di continuità e un forte legame tra gli elementi stessi”. Le lastre Porcelaingres, nel formato 100x100 cm e negli spessori 6 mm per rivestimento e pavimento e 20 mm per il bancone, sono un prodotto ideale per luoghi ad alto traffico. Possiedono, infatti, estrema resistenza meccanica agli urti e ai graffi, nonché agli agenti atmosferici e ai raggi UV, mentre la facilità di pulizia li rende un valido alleato per il settore della ristorazione. Disponibile in quattro varianti colore neutre che si inseriscono bene in ogni contesto, la collezione Loft è perfetta anche in outdoor, grazie a un coefficiente R11 combinato allo spessore di 2 cm.
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hospitality il futuro
L’HOSPITALITY
del futuro L’Ufficio Studi Gabetti - in collaborazione con Federalberghi e il patrocinio di ENIT (Agenzia nazionale per il turismo), Assoimmobiliare e Fondazione Università Cà Foscari - ha realizzato il report “L’Hospitality del futuro: tendenze, prospettive e opportunità del settore alberghiero in Italia”. In focus, i nuovi trend del mercato ricettivo, con particolare attenzione al settore alberghiero, alla luce delle nuove dinamiche emerse a seguito dell’emergenza Covid-19. Partendo dalle macro-tendenze sociali, economiche, ambientali, tecnologiche e dall’impatto che stavano avendo nell’era pre-Covid, il report ipotizza i futuri scenari di evoluzione per la domanda e l’offerta turistica. Ne pubblichiamo in queste pagine un abstract. ✕ SCENARIO: cosa aspettarsi per il prossimo futuro? Per i prossimi 2/4 anni, le previsio-
zione. In questo contesto si prevede:
conseguente, riduzione dei pernottamenti.
ni degli esperti internazionali del settore indicano una crescita progressi-
• consolidamento della domanda domesti-
va con un ritorno ai risultati consegui-
ca che sta riscoprendo i tesori del no-
tà quali:
ti nel 2019.
stro territorio;
• maggiore domanda di spazi per smart
Si prevede la nascita di nuove opportuni-
Dal 2024/2025 in poi è ragionevole
• generale contrazione della crescita de-
pensare che, se non interverranno al-
gli arrivi internazionali per alcuni an-
• contaminazione tra business e leisure
ni;
• riconversione immobile con cambio di
tri fattori dirompenti, i flussi turistici riprenderanno la loro naturale evolu-
• ulteriore riduzione dei viaggi business e,
working
destinazione d’uso.
COME CAMBIA l’albergo L’albergo del futuro dovrà tendere a
per pernottare o per un meeting, ma an-
• zone per il relax psico-fisico;
essere uno spazio liquido e poliedri-
che come luogo in grado di offrire servizi
• spazi polifunzionali trasformabili per
co, capace di trasformarsi rinnovan-
innovativi e qualificati come:
do contenuti e funzionalità per gene-
• spazi e servizi per lo smart working;
rare nuovo valore sociale ed economi-
• spazi sociali ideali per rilassarsi o in-
co. L’hotel non sarà più utilizzato solo
contrare altre persone;
eventi; • bar e ristoranti con un’offerta variegata h24; • servizi per il tempo libero e per lo sport.
Le tipologie EMERGENTI
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Lo sviluppo delle strutture ricettive in
tanto gli alberghi di lusso e i nuovi bu-
non rigenerate.
futuro si orienterà verso alcune tipolo-
dget hotel. Quelle che invece prevedibil-
In ambito extra-alberghiero (o para al-
gie in particolare. Si prevede:
mente caleranno riguardano gli hotel ca-
berghiero) le tipologie emergenti saran-
Le tipologie che cresceranno maggior-
ratterizzati da clientela “solo business”
no:
mente, in proporzione, saranno per-
e quelli ubicati nelle periferie urbane
• appartamenti a uso turistico;
I VANTAGGI DI UNA REAZIONE REPENTINA AL CAMBIAMENTO Adattare le strutture alberghiere alle nuove richieste della domanda significa anche avere un impatto positivo su molti degli aspetti di carattere economico-gestionale, sia per i gestori, sia per i proprietari. La riconversione degli spazi comuni in aree per co–working, o anche in temporary shop e baby parking, può garantire una stabilità dei flussi di ricavo in entrata, pure in caso di riduzioni temporanee dei flussi ricettivi ordinari. Inoltre, l’adozione di nuove tecnologie (IoT) e di soluzioni architettonico-gestionali di ecosostenibilità ambientale comporta un efficientamento dei processi e una riduzione dei costi di gestione. I consumi energetici rappresentano mediamente tra il 4 e l’8% del totale dei ricavi dell’hotel. Investendo nella corretta gestione degli impianti attraverso l’inserimento di sonde, rilevatori di temperatura, sensori per l’accensione delle luci, etc. si può ottenere fino al 20% di risparmio sui consumi, un risparmio complessivo pari all’1% dei ricavi e un payback in meno due anni. Per avviare e concludere opere di adeguamento e rifunzionalizzazione a 360° – che comprendono la ridefinizione dei layout, la possibilità di personalizzazione degli spazi in funzione degli users, la digitalizzazione, il rinnovamento degli impianti, l’adozione di soluzioni eco-sostenibili – l’investimento iniziale, in base al grado di partenza dell’obsolescenza delle strutture, potrebbe oscillare da un minimo di 200 €/mq a un massimo di 3.000€/mq.
• strutture destinate al turismo all’aria aperta; • strutture destinate al recupero psico-fi-
si di attrazioni (ludiche, culturali, paesaggistiche) dove spesso è difficile realizzare un albergo tradizionale.
sico; • strutture in località amene o nei pres-
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hospitality il futuro
L’EVOLUZIONE IN ATTO NELLA DOMANDA TURISTICA E NELL’OFFERTA RICETTIVA La fruizione delle strutture alberghiere nel corso dell’emergenza Covid ha significato per i clienti rispettare nuove regole, adottando nuovi protocolli. Alcuni di questi, come la massima cura dell’igiene nelle camere sottoposte a sanificazioni programmate, l’utilizzo di servizi di room service o delivery, come il food delivery, l’utilizzo di tecnologie hands-free / touchfree per porte o ascensori, sono destinati a rimanere in parte, magari rivisti e corretti, anche nel futuro. Ma quali potrebbero essere ulteriori leve di cambiamento per il settore? Il maggiore ricorso allo smart working ha fatto emergere nuove esigenze di spazi che potrebbero rappresentare un’opportunità per gli hotel. Ma anche lo sviluppo delle nuove tecnologie e i nuovi criteri di ecosostenibilità potrebbero avere un impatto rilevante. Così come il tema del benessere, in un contesto di sempre maggiore ibridazione tra business e leisure.
SMART WORKING Quali sarebbero gli impatti sul settore
re lo smart working. Tuttavia, la riduzio-
vacation, quale fenomeno emerso duran-
ricettivo se la modalità di lavoro agile
ne dei viaggi per business, fiere ed even-
te l’estate del 2020 che si riferisce alla
si imponesse definitivamente?
ti che significano meno stanze e sale ri-
condizione in cui molti lavoratori hanno
È evidente che smart working vuol dire
unioni negli hotel vuol dire più ambienti
trascorso le loro vacanze in strutture al-
meno viaggi legati al business e, dun-
vuoti e, quindi, una maggiore flessibilità
berghiere dotate di spazi dove poter lavo-
que, questo potrebbe determinare me-
di spazi che potrebbero essere reimpiega-
rare da remoto. Work Hub, Smart Wor-
no clienti per le strutture alberghiere.
ti per altre attività.
king Room e Smart week sono altri ne-
Allo stesso tempo, trascorrere la setti-
Una delle ipotesi di riutilizzo di parte de-
ologismi ormai entrate nelle proposte de-
mana di lavoro a casa, che significa ri-
gli spazi vuoti delle strutture alberghiere
gli hotel, frutto dell’impatto dello smart
sparmio nei costi di trasporto, ma an-
potrebbe essere proprio quella di una ri-
woking nell’hospitality. Quello che cam-
che minori relazioni sociali, potreb-
conversione in spazi di co-working, solu-
bia è il concetto stesso di hotel: sempre
be incentivare i viaggi durante il we-
zione che andrebbe a soddisfare parzial-
più visto non solo come struttura dove
ekend legati al leisure come forma
mente una domanda, sempre più crescen-
pernottare (insieme a tutta una serie di
di evasione dalla condizione di im-
te, già da prima della pandemia. Si parla
servizi di hospitality), ma anche come
poverimento comunicativo, addirittu-
del fenomeno del “Workation”, ossia un
uso diurno dell’hotel (pure a ore, in caso
ra alienante, che può talvolta produr-
neologismo che unisce le parole work e
di utilizzo di spazi co-working).
Nuove app, nuovi tools, rivoluzione
determinato cambiamenti dei compor-
clienti al loro arrivo, fino alla fruizio-
5G, nuovi materiali, utilizzo dell’in-
tamenti dei consumatori nelle diverse
ne dei servizi on-demand sia in camera
telligenza artificiale e dell’inter-
fasi di approccio al viaggio.
sia nelle zone comuni e verso l’esterno.
net of Things, uso della robotica, ma-
Una moderna struttura ricettiva dovrà
Sarà fondamentale che la tecnologia, pur
chine learning, API (Application Per-
essere pertanto dotata di una adegua-
sofisticata nel back-side, sia intuitiva e
formance Interface), blockchain sa-
ta struttura tecnologica a tutti i livelli
di facile utilizzo per il cliente e per chi
ranno le principali tecnologie che in-
operativi, il che comporta una progetta-
opera all’interno dell’albergo.
fluenzeranno il settore: il tutto sen-
zione adeguata ai rinnovati modelli ge-
Tra le applicazioni in ambito alberghie-
za spersonalizzare il servizio e il con-
stionali.
ro: servizi robotizzati, assistenti virtua-
tatto umano, ma per migliorarlo e ve-
L’adozione di queste nuove tecnologie
li, scrivanie interattive, video wall, let-
locizzarlo.
cambia inevitabilmente tutti i pro-
ti fluttuanti, mobile interface, voice con-
Lo sviluppo di queste tecnologie ha
cessi funzionali: dal ricevimento dei
trol, biocheck-in
INNOVAZIONI TECNOLOGICHE
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SOSTENIBILITÀ Le scelte progettuali e le pratiche gestio-
battere le emissioni di CO2 e avere una
centuale di coloro che privilegiano
nali devono rispondere sempre di più ai
maggiore efficienza energetica. Secondo
nella scelta quegli alberghi che scel-
principi di tutela ambientale e devono an-
il WTTC (World Travel and Tourism Coun-
gono criteri sostenibili.
dare oltre a una pura logica di costi e di
cil) adottare modelli di sviluppo sosteni-
Come è stato per il fitness e i centri be-
business.
bili migliora l’efficienza energetica di cir-
nessere nel passato, l’essere ecososte-
Ragionare in maniera integrata su for-
ca il 20%.
nibili in futuro non sarà più un plus
ma, dimensioni, attrezzatura ecologica e
Per gli alberghi, adottare criteri di so-
per l’albergo, ma sarà un must, sen-
materiali dell’edificio è ormai indispen-
stenibilità ambientale è però anche una
za compromessi, adottando materiali,
sabile per raggiungere l’obiettivo di ab-
strategia di marketing, vista l’alta per-
impianti e processi innovativi.
La parola “bleisure” deriva dalla contra-
il wellbeing, i cambiamenti sociali in atto
cito pensare che la tendenza si manife-
zione di business e leisure. È un nuovo
vedono una sempre maggiore integrazio-
sterà sempre più, con significative evo-
modo di intendere la struttura e la vacan-
ne fra benessere del corpo e della mente,
luzioni dovute sia agli strascichi deter-
za che vede la contaminazione tra vita
in chiave sostenibile, alla base delle nuo-
minati dalla pandemia, sia all’evolversi
privata e lavorativa. Per quanto concerne
ve Bio/Eco Spa. Nel futuro post-Covid è le-
dello stile di vita.
BLEISURE E WELLBEING
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projects
hospitality
Quotidianamente... www.MaterialiCasa.com
Da molti anni il Parc Hotel Florian, situato ai piedi del paesino di Siusi allo Sciliar, in Alto Adige, offre con le sue confortevoli camere un’esperienza di vacanza perfetta sia d’estate che d’inverno.
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Il fiore all’occhiello della struttura è il parco, comprensivo di alberi secolari, un idilliaco laghetto e una piscina all’aperto. Di recente il complesso è stato integrato con dieci nuove suite,
concepite sotto forma di corpo indipendente che si collega all’edificio esistente e lo amplia, regalando all’insieme una ventata d’aria fresca grazie al linguaggio architettonico innovativo dello Studio noa*
“Floris Green Suites”: case sugli alberi tra architettura e natura
network of architecture.
Il concept architettonico
Due le sfide progettuali af-
Photo credits: AlexFilz
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projects
hospitality
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frontate dal team: da un lato, la necessità di preservare al meglio l’orgoglio dell’hotel - il parco unico nel suo genere -, dall’altro un contesto cantieristico che, con l’adiacen-
te casa unifamiliare, il parcheggio e l’hotel, richiedeva un approccio coerente e sensibile. L’idea originale era quella di mantenere l’edificio con i nuovi lo-
cali sollevato da terra, per non compromettere la piena estensione del parco e occupare la minor superficie possibile. Un concetto che tuttavia non
•STUDIO NOA*• noa* è l’espressione essenziale di un’etica di lavoro concettuale: un giovane team di architetti e designer, diretti dai due fondatori Lukas Rungger e Stefan Rier con sede a Bolzano e Berlino, esamina ed esplora metodi di design interdisciplinari, che si sviluppano e si modificano in continuazione a seconda delle pretese progettuali.
“Nella nostra filosofia progettuale, i materiali e le superfici, così come il colore, risultano sempre determinati dal contesto originario della realizzazione. Solo in questo modo l’architettura può diventare un tutt’uno con il paesaggio. In questo caso, l’area circostante è caratterizzata da due tipi di paesaggio: il parco esistente dell’albergo e le ripide pareti rocciose del massiccio dello Sciliar. Le superfici dei volumi sopraelevati sono dunque state scelte per inserirsi armoniosamente nel parco, enfatizzandone l’importanza. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo privilegiato materiali quali il legno e l’intonaco verde.”
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projects
hospitality
avrebbe portato alla creazione di semplici stanze bensì ad un raggruppamento ordinato di piccole case sull’albero a sé stanti con affaccio sul verde sottostante. Al contempo vi era un crescente desiderio che gli ospiti non si limitassero a “vivere” nelle nuove suite, ma che diventassero parte integrante del parco stesso. Con questi presupposti ha così preso vita il progetto concreto, votato all’originalità: lungo un corridoio di collegamento, che come una spina dorsale unisce i moduli del nuovo edificio alberghiero, si sviluppano i due piani delle suite, ciascuno con cinque camere, tutte orientate verso il parco. Per rendere ancora più vivace l’ensemble architettonico, le suite sono state sovrapposte, non a combaciare perfettamente, ma con un leggero scostamento, per dare l’impressione di una struttura cresciuta “naturalmente” e preservare la vista circostante, consentendo peraltro agli ospiti di trascorrere il soggiorno in un piccolo nucleo indipendente.
Gli interni Ribattezzate “Floris Green Suites”, le nuove stanze risultano tanto spettacolari all’esterno quanto all’interno. La classica suddivisione degli spazi in zona giorno, zona notte e bagno è stata reinterpretata in modo insolito. La zona giorno centrale termina in un balcone a tetto, da cui si può ammirare il magnifico paesaggio montano – uno dei grandi vantaggi offerti anche dalle ampie vetrate della zona notte. Qui tutto si fonde in un flusso armonioso: le stanze, le funzioni, gli spazi esterni e gli interni. Solo la toilette con bidet è sta-
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ta concepita come un ambiente chiuso. Punto cardine d’impatto è un lavabo autoportante con specchio, che può trasformarsi in piccolo scrittoio. È proprio qui che la zona bagno si fonde con la zona giorno, meravigliosamente progettata con questo mobile ibrido. L’ambiente più intimo è pensato nella parte posteriore della suite, senza affaccio sul parco, dove si trova anche l’ingresso: un’elegante doccia aperta è sapientemente affiancata da un lato dalla cabina chiusa con WC e bidet e, dall’altro lato, da una sauna finlandese esclusiva, ad uso esclusivo degli ospiti della suite, senza limiti di tempo. Oltre alle numerose vedute, le suite vantano un altro punto di forza: un patio aperto, ma protetto, con vasca esterna.
Lo schema materico e cromatico
Parte essenziale di questa idea olistica sono i rivestimenti in tessuto, le piastrelle e le superfici verniciate che creano un legame indissolubile fra interno ed esterno, il tutto uniformato da un pavimento in rovere fumé e arricchito da arredi e sanitari in sobrio nero. Il design interno delle stanze è inoltre dominato da un verde tenue inframmezzato da sfumature di grigio, in perfetta sintonia con la sensazione di casa sull’albero auspicata dagli architetti. L’armoniosa concezione cromatica degli interni, ma anche la coerenza progettuale dell’architettura - ad esempio il connubio degli intradossi delle suite rivestiti in legno di larice e l’irregolarità discreta, ma volutamente studiata, delle “case sull’albero” - reinterpretano radicalmente la qualità del soggiorno per gli ospiti dell’Hotel Florian. ✕
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projects
hotellerie
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Natura e quiete in Perù: Hotel Explora Valle Sagrado L’Hotel Explora Valle Sagrado è situato tra Cusco e Machu Picchu in Perù, nella Valle Sacra. Con una fantastica vista sulle Ande e circondata da numerosi boschi e campi, la struttura ricettiva gode di un posizionamento ideale per esplorare l’intera regione. L’adiacente spa Pumacahua, na-
ta dal recupero di un edificio in stile coloniale del XVII secolo, un tempo casa di Mateo Pumacahua, e connotata da una facciata con affreschi originali restaurati, invita inoltre a fermarsi e rilassarsi nelle sue sale massaggi, bagni turchi e saune dopo un’impegnativa escursione.
L’hotel, progettato dal pluripremiato José Cruz Ovalle Estudio de Arquitectura e venuto alla luce dopo 11 anni di lavori per via della peculiare topografia del luogo, è il settimo della catena Explora, già pioniera dell’ospitalità in zone remote della Bolivia, dell‘Argentina e del Cile.
www.duravit.it Photo Credit: © Roland Halbe
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hotellerie
Dispone di 50 camere e si fonde perfettamente con il paesaggio circostante grazie al suo design integrato e sostenibile che immerge gli ospiti nel silenzio e nella bellezza del contesto naturale.
L‘architettura Il complesso, che vanta forme scultoree rispettose della conformazione del terreno e ispirate all’archeologia dei siti Inca limitrofi, si presenta come un dinamico convoglio di affusolati corpi architettonici con ampie verande in legno e tetti tradizionali di tegole peruviane. Grande importanza è data alla progettazione su misura di arredi e finiture supportata dalla collaborazione di artigiani locali: un
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approccio riscontrabile sia nel lodge comune a doppia altezza sia negli interni delle camere, che secondo Cruz “trasmettono le “vibrazioni” dell’artigianato”, ma anche nelle facciate esterne, arricchite da grandi ciottoli di pietra originaria del sito rigorosamente lavorati a mano. Tra materiali naturali locali e un aspetto organico che dialoga con il territorio, l’architettura dell’Hotel Explora Valle Sagrado intende così rappresentare per la sua clientela una prima incursione simbolica nel paesaggio unico della Valle Sacra.
Le stanze per gli ospiti Le stanze sono accomunate da un filo conduttore materico che vede il legno autoctono indiscusso protagonista dell’interior desi-
gn, scelto in diverse essenze: una più scura, bruno-rossastra, per i listoni del pavimento, in contrasto con una declinazione più chiara impiegata per la creazione di listelli a soffitto e parete che fungono sia da elementi decorativi che divisori. È proprio la massiccia presenza del legno, enfatizzata da fonti di luce indiretta, a definire una atmosfera naturale e accogliente. Il look pregiato ed eco-chic delle camere si rispecchia anche negli ambienti bagno, dotati di lavabi da incasso della serie DuraStyle di Duravit, primario produttore di soluzioni per bagni di design a livello internazionale, presente in oltre 130 Paesi al mondo e noto per l’elevata tecnologia e qualità delle proprie gamme prodotto volte a migliorare il comfort dei fruitori. ✕
•FOCUS PRODOTTO• DuraStyle è la serie di elementi in ceramica per il bagno contemporaneo disegnata da Matteo Thun & Antonio Rodriguez per Duravit, che appare volutamente discreta e si inserisce così in maniera versatile in qualsiasi ambiente. La serie completa DuraStyle offre un’ampia gamma di prodotti sia per il settore “Home” che per quello “Project” per lasciare ampia libertà compositiva a progettisti e privati. I lavabi DuraStyle: Dalla forma rettangolare derivano numerose varianti di lavabo: dal lavamani (500 mm) al lavabo consolle (da 635 mm fino a 1300 mm). Tutti garantiscono un pratico piano d’appoggio e un comodo bacino profondo.
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Van der Valk Hotels & Restaurants è la più grande azienda alberghiera dei Paesi Bassi, vantando oltre 150 anni di esperienza nel settore. La catena Van Der Valk possiede attualmente 68 filiali nei Paesi Bassi, 14 in Germania, 11 in Belgio, 2 in Francia, 1 in Spagna,
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1 a Bonaire e 1 a Curaçao. La vincente “formula Van der Valk”, trasmessa di generazione in generazione, si focalizza su una proposta hospitality attenta e costantemente al passo con i tempi; una prerogativa riscontrabile anche nel nuovo Van der Valk Hotel a Zaltbommel,
situata accanto al noto castello di Ammersoyen. La struttura ricettiva, comprensiva di 117 camere d’albergo, un suggestivo ristorante à la carte e Live Cooking, aree per bambini, un centro business con 13 sale riunioni, un lounge bar, una terrazza panorami-
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Van der Valk Hotel, Zaltbommel ca e una palestra privata, è stata recentemente oggetto di ristrutturazione con l’obiettivo di aggiornare gli spazi interni e renderli più conformi alle nuove esigenze e tendenze del mercato. Un intervento durato nove mesi che ha portato alla rinasci-
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ta dell’hotel grazie all’adozione di sistemi all’avanguardia e di finiture d’interni avanzate in grado di unire proprietà funzionali imprescindibili per i luoghi ad alto traffico con qualità estetiche di grande pregio. Tra queste, risaltano come vere protagoniste le superfici ceramiche effetto marmo della collezione Marmi Reali di Ceramiche Piemme, caratterizzate da estrema trasparenza e lucentezza, nonché dalla grande performanza tecnica del gres porcellanato made in Italy. I “Marmi Reali”, nelle varianti levigate di Nero Reale e Carrara, valorizzano gli ambienti con il loro aspetto brillante e prezioso, contribuendo a creare giochi di colore e riflessi nell’ingresso, nella lobby e nei bagni della struttura, per oltre 1800 mq di piastrelle. L’alternanza geometrica dei bianchi e dei neri con effetti optical di grande impatto movimenta inoltre l’area rivestita definendo un’atmosfera dinamica ma estremamente raffinata. ✕
•FOCUS PRODOTTO• Marmi Reali by Ceramiche Piemme: La collezione propone i marmi italiani più pregiati realizzati con lastre in grès fine porcellanato, anche nella versione mat. La linea, grazie alla più moderna ed evoluta tecnologia produttiva, è in grado di riprodurre in modo naturale le venature e l’unicità delle screziature tipiche di questo materiale. Accanto alle lastre in versione naturale, i Marmi Reali Mat presentano nuove declinazioni, che hanno per protagonisti la tridimensionalità e i pattern geometrici. 5 le diverse tonalità e venature dei marmi disponibili in 2 formati (30X60cm – 60X60cm) e anche nel formato 80X80cm per le tonalità Carrara, Statuario Gold, Calacatta e Alabastro. La versione mat è disponibile in 3 tonalità (Statuario Gold, Carrara e Nero Reale) nei due formati 30X60cm e 60X60cm. La collezione è pensata per pavimenti e rivestimenti interni di bagno, cucina e zona living. La scelta di lastre e piastrelle in grès anzichè in marmo naturale non solo non toglie nulla all’effetto estetico ma aggiunge valore al progetto in termini di praticità di posa e di manutenzione. A parità di spessore, le piastrelle sono più resistenti e durature. Allo stesso tempo sono più facili da tagliare e posare a regola d’arte. Il grès è perfetto per sistemi di riscaldamento radianti e resiste inoltre agli attacchi di batteri e muffe, grazie alla sua inassorbenza.
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The Lalit Hotel, London Ci troviamo in Inghilterra, dove il comparto della riqualificazione alberghiera non intende arrestarsi, rappresentando anzi il vero motore dell’edilizia. Complice non solo la necessità di aumentare l’offerta di strutture ricettive per il turismo ma anche la volontà di rinnovare e valorizzare molte realtà del settore ho-
spitality, decise ad offrire esperienze memorabili ai turisti, in fatto di comfort e benessere. Tra queste spicca l’esclusivo “The LaLit London Hotel” che fonde il meglio della cultura indiana e di quella britannica nel pieno centro di Londra, a soli 5 minuti a piedi dal Tower Bridge. The LaLit Lon-
don Hotel è il 13 ° hotel della catena alberghiera Lalit Suri Hospitality Group e il primo al di fuori dell’India. The LaLit London Hotel nasce da un complesso progetto di ristrutturazione e conversione dello storico edificio precedentemente noto come
www.schlueter.it Photo Credit: © Morley von Sternberg
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St Olave’s Grammar School. Situato a Bankside a Londra, l’edificio è stato trasformato in un lussuoso boutique-hotel dotato di 70 camere e suite. La struttura offre alloggi esclusivi, con sistemazioni lussuose ma caratterizzate dall’inimitabile stile e sensibilità del gruppo indiano. Ciascuna camera si differenzia nel desi-
gn, ma tutte sono accomunate da elevati livelli di comfort. Schlüter-Systems ha contribuito al progetto fornendo sistemi completi per la realizzazione a regola d’arte di docce a filo pavimento senza barriere architettoniche. Tutti gli elementi dei sistemi sono modulari tra loro, faci-
li da posare e garantiscono la massima sicurezza in fase di esercizio. La modularità dei sistemi ha consentito allo studio EPR Architects la massima libertà progettuale e ha permesso di realizzare soluzioni su misura per ogni bagno. Soluzioni di design, estremamente funzionali e durevoli nel tempo. ✕
•FOCUS PRODOTTO• EPR Architects, lo Studio di Architettura incaricato del progetto, ha scelto di affidarsi interamente ai sistemi Schlüter-Systems per la realizzazione, in ciascun bagno privato, di docce a filo pavimento perfettamente impermeabilizzate, funzionali e confortevoli. • Oltre al sistema impermeabilizzante Schlüter-KERDI, in ciascun bagno è stato installato il sistema di riscaldamento elettrico Schlüter-DITRA-HEAT-E a pavimento, bordi e spigoli dei rivestimenti ceramici sono stati rifiniti con i profili di protezione Schlüter-JOLLY/-QUADEC, e ogni doccia è stata dotata del sistema di scarico lineare Schlüter-KERDI-LINE. • Per proteggere dall’umidità le pareti delle docce e creare nuove pareti divisorie perfettamente planari, sono stati impiegati i pannelli multifunzione in polistirene estruso Schlüter-KERDI-BOARD. Pannelli planari, autoportanti, leggerissimi da movimentare e da maneggiare, già impermeabilizzati, sottofondo ideale per la posa della ceramica. • Per la chiusura e la protezione dei rivestimenti ceramici sono stati utilizzati i profili Schlüter-JOLLY e -QUADEC nella finitura alluminio anodizzato cromato lucido. Elementi indispensabili per preservare l’integrità di bordi e spigoli ma allo stesso tempo dettagli eleganti e raffinati, atti ad impreziosire ulteriormente i rivestimenti prescelti. • Altra icona di stile, in linea con le ultime tendenze dell’arredo bagno, lo scarico lineare con griglia a scomparsa per docce a filo pavimento, Schlüter-KERDI-LINE-D. Anch’essa rivestita con le stesse piastrelle utilizzate a pavimento all’interno della cabina doccia, rimane volutamente “inosservata”, per garantire una sorta di continuità estetica al pavimento. Schlüter-KERDI-LINE è un sistema modulare di scarico lineare composto da una canalina in acciaio inox e da una griglia con relativa cornice che può essere adatta ai diversi spessori di rivestimento, da 3 a 25 mm. Entrambe le varianti di scarico, sia quello orizzontale che quello verticale, sono state utilizzate nel progetto in abbinamento alla griglia piastrellabile Schlüter-KERDI-LINE-D. • Per il riscaldamento di ciascun bagno è stato scelto Schlüter-DITRA-HEAT-E, l’innovativo sistema di riscaldamento elettrico da installare sotto la pavimentazione ceramica. Schlüter-DITRA-HEAT-E sfrutta in modo ottimale la caratteristica della ceramica di immagazzinare e di rilasciare il calore in modo omogeneo. Il cavo scaldante elettrico, che viene posato nella guaina di separazione ed annegato direttamente nella colla, si trova immediatamente sotto la superficie ceramica e rilascia il suo calore in modo veloce ed efficace, più rapidamente rispetto ad un sistema tradizionale con tubi ad acqua. La possibilità di modulare la temperatura e i tempi di accensione in modo flessibile tramite l’apposito termostato, rende questo sistema a bassa inerzia termica la soluzione ideale per ambienti ad uso turistico. Schlüter-DITRA-HEAT-E, inoltre, è l’unico sistema che unisce alla funzione di riscaldamento elettrico, le funzioni di impermeabilizzazione e di desolidarizzazione. Il pavimento riscaldato viene così protetto contro l’umidità filtrante e le crepe dal sottofondo non vengono trasmesse al rivestimento. L’altezza estremamente ridotta del sistema (a partire da soli 5,5 mm guaina di desolidarizzazione incluso cavo scaldante) rende Schlüter-DITRA-HEAT particolarmente indicato per la posa sopra pavimenti esistenti, come nel caso di ristrutturazioni.
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•FOCUS PRODOTTO• La pavimentazione, estesa per oltre 600 mq e composta da piastrelle in gres porcellanato effetto cemento in formato 60x60 cm, cela al di sotto un’anima tecnologica per garantire il massimo comfort: 2300 supporti regolabili Balance di Impertek con testina autolivellante e altezze da 47 a 112 mm. I supporti, tutti appartenenti alla Linea Pedestal di Impertek, sono correlati con accessori di posa indispensabili. Oltre alla testa autolivellante Balance, che corregge automaticamente la pendenza del terreno fino al 5% per una pavimentazione finale perfettamente livellata, troviamo piedistalli con teste dalle specifiche alette per pavimentazioni in pietra e piedistalli con teste progettate per pavimentazioni decking, i correttori di pendenza CP e le ultime nate in casa Impertek, le nuovissime Clips per la realizzazione di gradini e battuta verticale perfetti.
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Hi-Line Rooftop Bar: lusso e tecnologia ad alta quota
Tra i complessi più moderni e chic del mondo, i Crown Resorts sono hotel di gran lusso, completi di casinò, spa ed entertainments vari, con sede nelle principali città australiane: Melburne, Sydney, Aspin-
nalls e, naturalmente, Perth. Il Crown Perth apre nel 1985 e ad oggi gestisce quasi 6000 dipendenti ed oltre 2500 macchine da gioco. I tre hotel, il premiato Crown Metropol, il novissimo Crown Towers ed il
pluripremiato Crown Promenade, contano insieme più di 1000 tra camere, suite di lusso e ville. Inoltre, il complesso vanta un campo da golf, un centro congressi di livello internazionale, un teatro da
www.impertek.it Photo Credit: Stevie Jane Langford
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2300 posti, più sale da gioco, alcune spa e strutture termali private per gli ospiti e uno svariato numero tra ristoranti, bar, nightclubs e boutique di alta gamma. Al di sopra del Crown Theatre, lungo la passeggiata che collega i tre hotel del centro con il casinò, si trova l’Hi-Line Rooftop Bar, una terrazza di quasi 1000 metri quadrati con vista sullo splendido skyline del CBD, city e cuore pulsante della città, affacciata
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sul fiume Swan e la Penisola di Burswood dalla quale è possibile vedere l’Optus Stadium con i suoi 60.000 posti a sedere. Un luogo votato al relax dove gli ospiti degli hotel possono godere di un locale esterno attuale e spazioso. Strutture in legno e sottile ferro bianco o nero, forme semplici e geometriche, sgabelli e poltroncine illuminati da fili di lampadine si alternano a piante sempreverdi e ombrelloni parasole. ✕
How to make it
Rimini Expo Centre - Italy
tecnaexpo.com ORGANIZZATA DA
IN COLLABORAZIONE CON
CON IL SUPPORTO DI
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
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L’Hotel Beethoven, situato nel 6° distretto di Vienna, si contraddistingue per uno charme fortemente ancorato alla tradizione stilistica e all’identità culturale della città ma con una gradevole spinta contemporanea. La responsabile della struttura ricettiva Barbara Ludwig e l’architetto d’interni Raimund Brunmair si sono dedicati con passione e cura per i dettagli alla ristrutturazione dei sei piani, ciascuno dei quali caratterizzato ora da un tema decorativo
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specifico, che riflette i differenti capitoli della storia viennese, dagli intellettuali dei caffè all’epoca di Beethoven fino alla “Secessione”. Ogni stanza appare dunque personalizzata ad hoc per raccontare la storia di una importante personalità legata a Vienna, soprattutto attraverso i materiali e gli accessori scelti. Un concept, quello elaborato per il rinnovamento, inevitabilmente ispirato all‘immediata vicinanza dell’hotel a luoghi come il Naschmarkt, il Palazzo della Secessione o il Teatro di Vienna.
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L’intervento di Murexin I prodotti Murexin sono stati impiegati per gli importanti lavori nei bagni, nelle pavimentazioni e sulle pareti. “Per questo progetto sono stati utilizzati prodotti di ben tre delle nostre divisioni, ovvero tecnologia e adesivi per parquet, sistemi per la posa di piastrelle e sistemi per verniciatura”, racconta Peter Reischer, Responsabile delle vendite Murexin GmbH, sottolineando la versatilità e l’ampia gamma offerte dall’azienda tedesca. “Non capi-
Hotel Beethoven, Vienna: tra comfort, cultura e tecnica
www.murexin.at/it Photo Credit: © Gertraud Presenhuber
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•FOCUS PRODOTTO• Su pareti e pavimenti: I professionisti della Maler Schmied hanno preparato le pareti con il fondo impregnante VLF 10, lo stucco a spruzzo Durapid XL 90, lo stucco a spruzzo Gullspack S 70, lo stucco grossolano per applicazione con feltro Durapid XL 25 e lo stucco fine per applicazione con feltro Durapid XS 40 a norma per il rivestimento con vernice per interni AM 2000 in 80 nuance. Per la preparazione della pavimentazione, la ditta Puchegger incaricata ha utilizzato la colla per parquet X-Bond MS-K 509. Il pavimento a secco (massetto a secco di pannelli in truciolato V 100 dello spessore di 16 mm) è stato posato e incollato due volte con X-Bond MSK-509. Successivamente, si è proceduto all’incollaggio dell’intera superficie del parquet composto da listoni di tre larghezze diverse (182 mm, 140 mm e 222 mm) della marca Steirer Parkett, nella variante quercia Gomera con superficie naturalmente opaca, oliata e incerata (SEDA). Complessivamente sono stati posati pavimenti su circa 740 m². I lavori di posa delle piastrelle hanno invece interessato circa 540 m² sulle pareti e circa 220 m² di superficie del pavimento nei bagni delle camere dell’hotel. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Fliesen Plattig Verlegungs- und HandelsgesmbH di Hornstein. Per la preparazione del sottofondo sono stati impiegati prodotti per il livellamento come la malta livellante AM 20, prodotti per l’impermeabilizzazione come la pellicola liquida 2 KS o il nastro di impermeabilizzazione e disaccoppiamento AE 100 e le bandelle e guarnizioni di tenuta. Le piastrelle e le lastre ceramiche sono state posate con la malta adesiva flessibile Maximo M 41 o la malta adesiva flessibile grigia KGF 65 mentre le fughe sono state chiuse con la malta per fughe professionale FX 65.
Prodotti utilizzati:
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· fondo impregnante VLF 10
· nastro di impermeabilizzazione e disaccoppiamento
· stucco a spruzzo Durapid XL 90
AE 100
· stucco a spruzzo Gullspack S 70
· bandella DB 70
· stucco grossolano per applicazione con feltro
· guarnizioni impermeabilizzanti DZ 35 e DZ 70
Durapid XL 25
· malta adesiva flessibile Maximo M 41
· stucco fine per applicazione con feltro XS 40
· malta adesiva flessibile grigia KGF 65
· vernice per interni AM 2000 in 80 tonalità
· colla per riparazioni SK 15
· colla per parquet X-Bond MS-K 509
· malta per fughe professionale FX 65
· fondo impregnante LF 1
· silicone professionale per sanitari SIL 65
· malta livellante AM 20
· pannello UNI
· pellicola liquida 2 KS
· collante speciale X-Bond MS-K88 Express
ta tutti i giorni che molti dei nostri clienti distributori abbiano ottenuto l’appalto per una realizzazione di questo calibro”, continua Reischer. “Grazie alle soluzioni Murexin, gli ambienti dell’hotel possono così vantare un’anima tecnica di alta qualità che garantirà loro una consistente durata nel tempo e un effetto estetico finale di grande impatto.” Sono circa 80 le tonalità selezionate dall’architetto per connotare gli spazi della struttura e
conferire a ciascuno un carattere individuale, in accompagnamento ad un sistema d’arredo squisitamente a tema. Per l’amministratore della Maler Schmied GmbH, Gernot Kern, incaricato della gestione della tinteggiatura, si è rivelato essenziale l’affiancamento di un affidabile fornitore di colori per pareti: “Da oltre due decenni lavoriamo efficacemente insieme a Murexin. Apprezzo soprattutto l’eccellente servizio di fornitura, la facilità di interazione e l’alta qualità dei prodotti, tut-
ti fattori fondamentali per un’esecuzione dei lavori a regola d’arte. L’utilizzo di diverse tonalità si è presentato come vera sfida non solo sul fronte della fornitura ma anche su quello della posa in opera. Oltre alla rapida realizzazione di tutte le diverse sfumature cromatiche da parte di Murexin, è stato infatti necessario prevedere anche un supporto tecnico e una formazione mirata per guidare gli addetti nell’uso corretto dei prodotti” ✕
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fotoNEWS
Progress Profiles per l’Alp Sport Hotel Ciampedie***** A Vigo di Fassa, una frazione in provincia di Trento, l’Alp Sport Hotel Ciampedie***** è stato rinnovato completamente con materiali ricercati e finiture di pregio dalla nuova famiglia proprietaria. Per i lavori di ristrutturazione, completati alla fine del 2020, l’impresa ha scelto di utilizzare le soluzioni Progress Profiles proposte dal rivenditore Rivestifiemme Di Seber Roberto & C.
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S.N.C.
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Una pavimentazione rifinita ed elegante
e ricerca tecnologica alle spalle,
brevettate che permettono di realizzare
è il primo elemento da cui partire per
Progress Profiles, azienda leader nel
in maniera semplice e sicura strutture
rinnovare e regalare un nuovo stile agli
settore dei profili tecnici e decorativi e nei
flessibili e performanti, senza demolire o
spazi outdoor. Con 36 anni di esperienza
sistemi di posa, offre numerose soluzioni
rimuovere la vecchia pavimentazione.
fotoNEWS 180° si hanno invece teste fisse.
tra pareti o tra parete e pavimento.
Il progetto ha previsto la posa di
Realizzato in acciaio inox, il profilo è
Per coprire una superficie totale pari a
pavimenti flottanti con altezze variabili;
idoneo a garantire igiene e pulizia,
900 mq, sulle terrazze dell’edificio è stato
dopo aver installato le basi, i tubi nelle
soprattutto in ambienti dove è previsto il
utilizzato Prosupport Tube System,
altezze desiderate e le teste con alette
contatto con alimenti.
il nuovo sistema di supporti modulari
removibili, sono state scelte per la
La particolare sezione e la disponibilità
e regolabili che consente la posa di
pavimentazione piastrelle nel formato
dei pezzi speciali, quali l’angolo esterno,
pavimenti sopraelevati fino ad 1 mt di
90x90 cm e 60x120 cm.
l’angolo interno, tappi e giunzioni
altezza, in modo semplice e in totale
A posa ultimata sono poi state
rendono Proshell molto ricercato anche
sicurezza.
verificate stabilità e planarità del
in spazi soggetti ad elevate sollecitazioni
Composto da soli 7 elementi in
sottofondo. Facilmente ispezionabili,
meccaniche.
polipropilene (PP) ‘’Recycled’’ - una base,
le superfici galleggianti consentono
Per proteggere gli angoli esterni dei
due viti, una ghiera, un disco antirumore
una facile manutenzione del sistema
rivestimenti infine è stato posato
e antiscivolamento in gomma e due teste
d’impermeabilizzazione sottostante,
Projolly Square in acciaio: a forma di
- Prosupport Tube System permette di
mentre i fori perimetrali presenti sulle basi
angolo retto, questo profilo protegge gli
realizzare una nuova pavimentazione in
garantiscono il deflusso delle acque ed
angoli esterni dei rivestimenti e rifinisce
maniera autolivellante o fissa.
evitano il proliferare di batteri.
gli spazi con eleganza.
FOCUS PRODOTTO:
Per ottenere la prima versione, con
Anche per Projolly Square, l’azienda
pendenza del supporto fino al 5%, è
Nelle cucine della struttura è stato
trevigiana mette a disposizione capsule
necessario avvitare le due viti con la parte
utilizzato Proshell, un raccordo a forma
interne, esterne, giunzioni e tappi di
concava rivolta verso l’alto; ruotandole di
di sguscia concava per creare l’angolo
chiusura.
✕
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sistemi bagno
what’s new:
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SCHLÜTER®-SYSTEMS Cresce la gamma delle mensole “SHELF” di Schlüter®-Systems: questi pratici appoggi per il vano doccia sono particolarmente apprezzati nel settore alberghiero per la loro robustezza e la facilità di pulizia, e sempre più spesso preferiti alle classiche mensole
in materiale plastico, che infatti costituiscono una criticità nella scrupolosa igienizzazione del bagno di una camera d’albergo. L’installazione delle mensole può avvenire anche in un secondo momento in bagni già realizzati. Grazie ad un sistema di sottili
alette da inserire semplicemente nelle fughe, non è necessario forare il rivestimento ceramico con viti e tasselli. Le mensole Schlüter®-SHELF sono disponibili in cinque diverse forme e con 5 design a scelta in robusto acciaio inossidabile ed in ben 8 colori della gamma Schlüter®-TRENDLINE.
to. Tale sistema è costituito da due travetti in alluminio naturale che vanno applicati ad incastro sull’apposita testa, creando un binario per il posizionamento del distanziatore. Il sistema a doppio travetto non è visibile dalla fuga, evita ristagni di acqua e l’accumulo di polvere e sporco. Inoltre, grazie allo spazio tra i due travetti, è possibile regolare l’altezza del supporto tramite l’apposita chiave di regolazione. Tutti i supporti PP Level DUO® sono regolabili in altezza grazie alla chiave di regolazione dall’alto, che consente sia di correggere lievi imperfezioni sia di compensare grandi pendenze. Inoltre, è disponibile un sistema completo di clip in acciaio per la realizzazione di gradini e battute verticali e per la posa a ridosso dei muri verticali.
ELENCO INSERZIONISTI ABK ..................................................................... 19 Assoposa............................................................. 39 Cercol.................................................................... 6 Cersaie................................................................ 37 Duravit............................................................... 10 Idilyum............................................................... 93
Impertek............................................................. 33 Mapei............................................................ II cop. Murexin................................................................ 7 Original Parquet............................................... 4/5 Piemme................................................................. 9 Profilpas............................................................... 1
what’s new:
porto diventerà fisso. Al contrario, qualora ci fosse la necessità di compensare la pendenza di una superficie fino al 6%, basterà non inserire l’anello per ottenere un sistema basculante. Oltre alla testa standard per piastrelle in ceramica e pietra, la gamma PP Level DUO® comprende un’apposita testa per decking, da fissare a specifici travetti in alluminio, e un sistema a doppio travetto, particolarmente raccomandato per la posa di listoni in ceramica mono e multi-forma-
pavimenti sopraelevati
PROFILPAS PP Level DUO® è la linea di supporti per pavimenti sopraelevati da esterno, studiata e prodotta da Profilpas, ideale per la realizzazione di terrazze, bordi piscina, passaggi pedonali, giardini pensili e dehors in ceramica, pietra, marmo, granito oppure decking. Con PP Level DUO®, è possibile scegliere tra testa fissa o basculante direttamente in fase di posa, grazie all’apposito anello convertitore Perfect Ring. Inserendolo tra la testa e la vite, infatti, il sup-
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Progress Profiles..............................bandella cop. Raimondi.............................................................. 3 Schlüter-Systems Italia.............................. IV cop. Superfaces...................................................III cop. Tece ..................................................................... 31 Tecna.................................................................. 83
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finiture bagno
what’s new:
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TECE Per garantire un look armonioso e accattivante nella stanza da bagno, sempre più oggetto di personalizzazione, TECE ha ideato le finiture in PVD per la placca WC TECEsquare II metallo e per il profilo doccia TECEdrainprofile, perfettamente in linea con le ultime tendenze del mondo della rubinetteria e degli accessori da bagno. Le parti visibili in acciaio inox della placca TECEsquare II e del profilo doccia TECEdrainprofile, sono rifinite utilizzando la tecnologia PVD (“Physical Vapour Depositation” – “Rivestimento con vapore metallico”). Il risultato non sfugge alla vista: le superfici rivestite sono di ottima qualità cromatica, brillanti e altamente resistenti all’abrasione e ai graffi. Disponibili nelle versioni: Gold Optic, Red Gold e Black Chrome, con superficie lucida o spazzolata, si armonizzano con i trend proposti dai principali produttori, in particolare con la collezione Hansgrohe/AXOR.
TECEsquare II Linee chiare, design geometrico, struttura extra-piatta: il sofisticato concetto della placca di azionamento TECEsquare II sfrutta appieno l’estetica. È possibile percepire l’alta qualità della meccanica dei pulsanti TECEsquare ad ogni azionamento. Tre sottili giunture, sulla superficie chiaramente strutturata, caratterizzano entrambi i pulsanti di azionamento: uno grande per il risciacquo completo e uno piccolo per quello parziale. TECEsquare può essere installata su tutte le cassette di scarico da incasso TECE. TECEdrainprofile Drenaggio ridotto all’essenziale: ecco come appare a prima vista l’elegante profilo in acciaio inox. Sono questi i dettagli intelligenti, insieme alla pendenza interna del profilo, che rendono possibile avere una zona di drenaggio limitata. La lunghezza regolabile, consente una perfetta integrazione ad incasso su tutta la larghezza della zona
doccia senza aggiunta di piastrelle laterali. Le finiture in PVD per placche TECEsquare II, si abbinano al profilo doccia TECEdrainprofile per creare un bagno armonioso dalla forte identità stilistica, requisito imprescindibile specialmente per gli spazi dedicati all’ospitalità.
LA PIETRA MINERALE Nuove superfici per progettare presente e futuro
L’evoluzione tecnologica della pietra sinterizzata in lastre grande formato. Designed in Italy, made in Spain.
VENA PASSANTE | ULTRA DEFINIZIONE DIGITALE | TUTTA MASSA | ALTORILIEVI | 100% NATURALE
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pietra minerale
what’s new:
IDYLIUM Grazie ad una forte expertise, tecnologie produttive all’avanguardia e una costante analisi delle tendenze, in poco più di due anni la giovane azienda italo-spagnola si è distinta sul mercato per le sue proposte materiche innovative, tra cui l’esclusiva Pietra Minerale: una pietra sinterizzata evoluta, prodotta in lastre di
grande formato, dalle caratteristiche tecnico-estetiche avanzate che la rendono ideale per svariate applicazioni indoor e outdoor, dal rivestimento di pavimenti e pareti alla creazione di facciate ventilate e top cucina. Proseguendo l’intensa attività di ricerca e sviluppo, IDYLIUM presenta ora la nuova collezione Wallpaper pensata per persona-
lizzare qualsiasi superficie in progetti contract e residenziali. 5 linee stilistiche, 2 diverse finiture disponibili, per un totale di 15 grafiche a muro che dialogano con le 42 superfici in Pietra Minerale (cui vanno aggiunti i diversi finishing ed effetti 3D a catalogo) secondo precisi accostamenti oppure attraverso il più libero mix & match creativo. La possibilità di seguire 3
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lo schema d’abbinamenti suggerito dal brand o di combinare a piacere le diverse referenze delle due gamme prodotto consente di ottenere i più disparati risultati decorativi, spaziando dal minimalismo al più eclettico “wow-effect”.
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1. Pavimentazione: IDYLIUM Cementio Charta Honed | Collezione Brera Wallpaper: Pine-A Frontale bancone: IDYLIUM Edonium Honed | Collezione Missori Top tavolo: IDYLIUM Empireo Glossy | Collezione Montenapoleone 2. Pavimentazione: IDYLIUM Cementio Elephas Honed | Collezione Brera Wallpaper: Pearl-drops 3. Wallpaper: Folding 4. Pavimentazione: IDYLIUM Delite Glossy | Collezione Montenapoleone Wallpaper: Serengeti 5. Pavimentazione: IDYLIUM Via Lattea Honed | Collezione Duomo Wallpaper 1: Champagne Life Wallpaper 2: Tangram
L’ultra-definizione digitale delle grafiche Wallpaper è inoltre realizzata con la stessa tecnologia applicata alle lastre IDYLIUM, garantendo una impeccabile coerenza cromatica e resa estetica dei due prodotti associati, nonché la replicabilità e fedeltà del concept progettuale su ampie metrature e unità edilizie dislocate in differenti aree geografi-
che o costruite a distanza di tempo. La collezione Wallpaper di IDYLIUM, a breve disponibile anche online sul sito dell’azienda, sarà inoltre sviluppata su supporti fonoassorbenti e completata dalla linea integrativa di vernici a muro. Si conferma dunque un percorso indirizzato al total look al servizio del progetto, quello intrapreso da IDYLIUM, che
intende offrire un vero servizio chiavi in mano concepito per supportare la progettazione d’interni di hotel, ristoranti e bar, workspace, locali retail e spazi pubblici di ogni sorta, ma anche di ambienti domestici in cui le collezioni proposte contribuiscono attivamente alla definizione di interior coordinati, performanti e fantasiosi.
95 MaterialiCasa magazine 1/2021
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