Ho.Re.Ca. Bucket list
10 destinazioni design
Pavimenti in cotto rivisitato, carte da para ti in movimento da osservare con occhia li 3D, superfici in resina senza soluzione di continuità ma anche complementi di foggia artigianale e opere d’arte realizzate con scarti di mais messicano: avanguardie materiche e iconici elementi d’arredo mo dellano gli ambienti evoluti di strutture ri cettive e ristoranti destinati al più attento e fiorente turismo esperienziale sulla rampa di ri-lancio.
Dall’Italia del design sartoriale alla Cali fornia dei numerosi “wow-effect” passan do per le stravaganze di un Giappone ultra high-tech, vi guidiamo attraverso un vero e proprio on the road internazionale che volge uno speranzoso sguardo al futuro, alla scoperta di proposte hospitality e risto rative d’alta gamma, tutte caratterizzate da una fervida multisensorialità.
Dieci location che fanno dell’interior eclettico, di piacevoli melting pot e mate riali customizzati la propria bandiera, fiere rappresentanti di un comparto colpito ma non affondato che intende presentarsi con rinnovata vitalità al primo appuntamento con la cosiddetta nuova normalità, acco gliendo la clientela in spazi dall’alto valore estetico e dal concept sorprendente.
DESIGN “A PASTELLI”
NEL CUORE DELLA CITTÀ
ETERNA
Leon’s Place | Roma
Il Leon’s Place è un boutique hotel della catena alberghiera Planetaria Hotels, situato nel cuore pulsante di Roma. Una location elegante e di tendenza nata dal progetto di restauro dell’antico Palazzo Fabi Altini. L’architettura che la caratterizza mescola ambienti classici e moderne contaminazio ni ricorrendo all’armonia cromatica delle tinte pastello. A spiccare tra gli spazi è il cafè nel giardino “dipinto a mano”, arre dato con i complementi delle gamme Pe drali. La sedia Tribeca, proposta nella co lorazione rosa e disegnata da CMP Design
reinterpreta in chiave moderna le classiche sedute da terrazza anni Sessanta attraverso nuovi materiali: un solido telaio tubolare unito all’elasticità di un profilo in mate riale plastico ordito verticalmente. I tavoli Ikon, di Pio e Tito Toso, definiti da una base conica in polipropilene, completano ciascuna postazione con delicati toni neu tri, mentre le lampade wireless Giravolta, disegnate da Basaglia Rota Nodari e ispi rate alle lanterne di un tempo, implemen tano un’atmosfera sofisticata durante le ore serali.
IL MESSICO
KOL | Londra
Due piani e quattrocento metri quadrati di stile messicano calato nella pittoresca Seymour Street di Londra: si tratta di KOL, il nuo vo ristorante del noto chef Santiago Lastra, che mescola ingredienti provenienti dal Regno Unito con vini biodinamici e il tipico mezcal. Il design degli interni, curato dallo studio londinese A-nrd, mira a dare corpo allo spirito del Messico attraverso la materialità, l’artigianato e la sua intrinseca autenticità, e appare fortemente ispirato al lavoro dell’architetto Luis Barragán, con una palette cromatica calda e vibrante che richiama le vivaci strade messicane. Da KOL, le pareti in stucco di diverse tonalità e un pavimento in lastre di cemento abbracciano un banco reception su misura in rovere cesellato a mano, isole centrali in legno di quercia e una gamma di mobili creata in collaborazione con artigiani italiani e inglesi, influenzata dall’estetica modernista propria del Messico e giocata sull’alternanza di travertino argentato levigato e legno di quercia piallato a mano. Il tutto, arricchito dalla scenografica opera d’arte di Fernando Laposse con intarsio di bucce di mais messicano recuperate.
IL LEGNO INGEGNERIZZATO
Hotel Aristeo | Cagliari
Nel fulcro storico e culturale della città di Cagliari, la personalità stilistica di una pic cola struttura ricettiva con vista sul por to turistico rinasce grazie all’intervento di ristrutturazione ad opera dell’architetto Mauro Soddu e dell’ingegnere Luca Andreoni.
L’Hotel Aristeo, situato al terzo piano di un palazzo d’epoca, è stato sapientemente rinnovato con l’impiego di materiali e soluzioni dal gusto moderno, privilegiando to nalità fresche e di tendenza che agevolano la circolazione della luce naturale e alline ano l’interior all’attuale gusto del mercato. Protagonista materico del progetto d’in terni è il legno potenziato Lumbertech di Skema, utilizzato per la pavimentazione di tutti gli ambienti, dall’ingresso alle camere per gli ospiti, e come rivestimento conti nuo e decorativo nell’area colazione.
I 300 mq di Lumbertech Canapa Oak verniciato combinano la naturale bellezza del rovere dalla superficie strutturata con l’importante resistenza del brevetto Wood Powder con cui è realizzato. La posa a correre dei listoni conferisce inoltre di namismo agli spazi che veste, anche nella versione a parete, e garantisce un piace vole contrasto con le piastrelle ceramiche bianche esagonali sia nelle aree comuni che nelle stanze private.
UN RESORT FRA LE DIMORE DI PIETRA
Sharaan | ALUla
Situato nelle montagne della Sharaan Nature Reserve di AlUla, l’oasi culturale nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, il resort Sha raan, progettato dall’architetto Jean Nouvel, attinge alle vicine meraviglie nabatee di Hegra, il primo sito UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel Paese. L’opera architettonica intende valorizzare l’eredità storica della regione lasciata dai Nabatei che lavorarono con estrema maestria la millenaria roccia di arenaria locale.
“AlUla è un museo a cielo aperto – racconta il progettista per sotto lineare l’importanza di preservare un paesaggio così unico - Ogni wadi e costone, ogni tratto di sabbia e profilo roccioso, ogni sito geo
logico e archeologico merita la massima considerazione. È fondamentale mantenere tutte le peculiarità e conservare l’attrattiva della zona che si basa in gran parte sul suo carattere remoto e a tratti arcaico.”
Per far convivere tradizione e contemporaneità, adattando gli usi del passato al mondo odierno e riducendo al minimo l’impatto sui pae saggi naturali e urbani, Nouvel ha così impiegato l’astrazione e scol pito all’interno del paesaggio stesso piuttosto che competere con esso. Agli occhi dell’architetto, il resort incarna l’opportunità di dare vita ad una forte esperienza dimensionale, sensoriale ed emotiva ai confini dell’architettura e dell’arte, dove la musicalità, la consistenza, la poten za e la complessità della natura sono ovunque tangibili. Tutto questo, garantendo un lusso sostenibile trainato da energia senza emissioni secondo i più attuali standard di ecocompatibilità.
W Hotel | Osaka
Collocato su Midosuji Boulevard di Osaka, un nuovo grattacielo di 27 piani, progettato da Nikken Sekkei e con una facciata supervisionata da Tadao Ando, è la sede del primo W Hotel del Giappone. I suoi interni, interpretati dall’eclettico studio olandese Concrete, si ispirano alle molteplici sfaccettature della città, accogliendo gli ospiti in una dimensione stravagante e “immersiva”. Il concept alla base della struttura ricettiva attinge alle peculiarità della tradizione locale, dalla semplice bellezza dei fiori di ciliegio e degli alberi di ginkgo che costeggiano le strade, al vivace paesaggio urbano illuminato da inse gne al neon del quartiere Dōtonbori. L’esperienza sensoriale offerta alla clientela inizia nel lungo tunnel dell’ingresso principale, caratte rizzato da più di 3000 cerchi in metallo tagliato al laser ispirati all’arte dell’origami, per proseguire nella hall dove l’iconico pattern Asanoha è stato proposto su soffitto, pavimento in granito e scale, culminando poi nelle camere plasmate da un accattivante tema cromatico. L’hotel include anche una suite “Extreme Wow” situata al 27 ° piano con affaccio sullo skyline metropolitano, progettata come una sequenza di 5 stanze divise da imponenti portali in rovere con pannelli shoji scorrevoli con cui schermare o connettere i diversi spazi.
IL RESTYLING DI 28 POSTI
28POSTI | Milano
In occasione del suo sesto compleanno, 28 POSTI, il ristorante di cucina mediterranea con temporanea situato in Via Corsico a Milano, ha ridisegnato i suoi interni con l’obiettivo di renderli ancor più accoglienti ed enfatizzare l’atmosfera conviviale senza snaturarne i tratti stilistici distintivi legati ad autenticità e semplicità. A curare il restyling, Cristina Celestino, che ha focalizzato l’intervento sui concetti chiave di matericità, texture, colore (spesso tono su tono), mantenendo volutamente continuità con l’immaginario associato al locale da parte della clientela. Il progetto ben esprime l’eclettico approccio della nota designer milanese: la moodboard individuata gioca con le nuance polverose della terracotta di Fornace Brioni, con l’eleganza del legno in diverse finiture, con il ferro naturale cerato a cui si aggiungono un az zurro desaturato ed un colore vinaccia terroso, oltre al bianco gesso delle pareti longitudinali. L’illuminazione è lasciata alle lampade a sospensione in lamiera microforata dell’azienda spa gnola Arturo Alvarez, alla vista leggere come la carta ma dalla forte tattilità.
PARETI E SOFFITTI COME OPERE
3D
Stereoscope | Newport Beach
Siamo a Newport Beach, in California, dove la caffetteria Stereoscope progettata da Wick Architecture & Design, in collaborazione con LAND Design Studio, at trae la clientela con l’opulenza e il carattere “ipnotico” degli interni. Un luogo creato per generare entusiasmo e stupore, il cui concept decorativo, nato dalla volontà di rivisitare il tipico approccio artistico del Rinascimento italiano con le sue maestose cupole affrescate - grande fonte d’ispirazione per i designer –, recupera la tecnica multidimensionale della stereoscopia, an tesignana della moderna tecnologia 3D, applicandola a soffitto e parete. “Abbiamo contattato l’artista Christy Lee Rogers, ri nomata per la sua straordinaria fotografia subacquea in stile rinascimentale e barocco - racconta David Wick – con l’intenzione di utilizzare la sua opera “The Reunion of Cathryn Carrie and Jean” e trasferirla poi in 3D su rotoli in vinile da applicare come carta da parati alle superfici”. A bilanciare questa audace idea ornamentale sono invece materiali caldi come il rovere su tavoli e piani d’appoggio, neutri come il cemento della pavimentazione e tradizionali come
la ceramica bianca delle piastrelle che ve stono in retro del bancone. 20 paia di oc chiali consentono infine agli avventori una coinvolgente esperienza di osservazione del rivestimento tridimensionale durante la consumazione.
IL COTTO UMBRO SI RISCOPRE NON CONVENZIONALE
Uva d’Oro | Modena
Nel pieno centro di Modena, a soli 150 metri dal Duomo, si colloca un ristorante dalla forte connotazione design che intercetta le nuove tendenze d’interior facendo leva su effetti materici inediti seppur strizzando l’occhio alla tradizione. Uva d’oro deve la sua attuale anima al re cente intervento di ampliamento e restyling condotto dallo studio modenese Martino Design, che si è affidato a Stepping Stone, showroom di progettazione ricerca e sviluppo di materiali e superfici situato a Bologna, per la selezione di finiture di alta qualità. La sfida progettuale ha avuto come obiettivo trasmettere e imprimere un’armonia di colori, sensazioni e matericità a tutto il locale ed è partita con l’individuazione di un materiale naturale, capace di dialogare con la pavimentazione in legno già presente. La scelta è ricaduta su un’originale linea di cotti umbri disegnata dallo studio bolognese stesso: un cotto tondo, uno a stella e uno quadrato. Lavorazioni, frutto della collaborazione con un piccolo laboratorio artigianale di Castel Vi scardo, località ricca di argilla, dove il cotto è ancora realizzato secondo la tradizione medie vale. Con la complicità di una posa non convenzionale e di un mix&match dal forte impatto visivo, pavimenti e rivestimenti si riscoprono indiscussi protagonisti degli interni.
Case sugli alberi tra architettura e natura
Da molti anni il Parc Hotel Florian, situa to ai piedi del paesino di Siusi allo Sciliar, in Alto Adige, offre con le sue confortevoli camere un’esperienza di vacanza perfetta sia d’estate che d’inverno. Il fiore all’oc chiello della struttura è il parco, compren sivo di alberi secolari, un idilliaco laghetto e una piscina all’aperto.
Di recente il complesso è stato integra to con dieci nuove suite, concepite sotto forma di corpo indipendente che si collega all’edificio esistente e lo amplia, regalando all’insieme una ventata d’aria fresca grazie al linguaggio architettonico innovativo del lo Studio noa* network of architecture.
IL CONCEPT ARCHITETTONICO
Due le sfide progettuali affrontate dal team: da un lato, la necessità di preservare al meglio l’orgoglio dell’hotel - il parco uni co nel suo genere -, dall’altro un contesto cantieristico che, con l’adiacente casa uni familiare, il parcheggio e l’hotel, richiedeva un approccio coerente e sensibile. L’idea originale era quella di mantenere l’e dificio con i nuovi locali sollevato da terra, per non compromettere la piena estensio ne del parco e occupare la minor superfi
cie possibile. Un concetto che tuttavia non avrebbe portato alla creazione di semplici stanze bensì ad un raggruppamento ordi nato di piccole case sull’albero a sé stanti con affaccio sul verde sottostante. Al con tempo vi era un crescente desiderio che gli ospiti non si limitassero a “vivere” nelle nuove suite, ma che diventassero parte in tegrante del parco stesso.
Con questi presupposti ha così preso vita il progetto concreto, votato all’originalità: lungo un corridoio di collegamento, che come una spina dorsale unisce i moduli del nuovo edificio alberghiero, si sviluppano i due piani delle suite, ciascuno con cin que camere, tutte orientate verso il parco. Per rendere ancora più vivace l’ensemble architettonico, le suite sono state sovrap poste, non a combaciare perfettamente, ma con un leggero scostamento, per dare l’impressione di una struttura cresciuta “naturalmente” e preservare la vista circo stante, consentendo peraltro agli ospiti di trascorrere il soggiorno in un piccolo nu cleo indipendente.
GLI INTERNI
ph. Alex FilzRibattezzate “Floris Green Suites”, le nuove stanze risultano tanto spettacolari all’esterno quanto all’interno. La classi ca suddivisione degli spazi in zona giorno, zona notte e bagno è stata reinterpretata in modo insolito. La zona giorno centrale termina in un balcone a tetto, da cui si può ammirare il magnifico paesaggio monta no – uno dei grandi vantaggi offerti anche dalle ampie vetrate della zona notte. Qui tutto si fonde in un flusso armonioso: le stanze, le funzioni, gli spazi esterni e gli interni. Solo la toilette con bidet è stata concepita come un ambiente chiuso. Pun to cardine d’impatto è un lavabo autopor tante con specchio, che può trasformarsiin piccolo scrittoio. È proprio qui che la zona bagno si fonde con la zona giorno, meravigliosamente progettata con que sto mobile ibrido. L’ambiente più intimo è pensato nella parte posteriore della suite, senza affaccio sul parco, dove si trova an che l’ingresso: un’elegante doccia aperta è sapientemente affiancata da un lato dalla cabina chiusa con WC e bidet e, dall’altro lato, da una sauna finlandese esclusiva, ad uso esclusivo degli ospiti della suite, senza
limiti di tempo.
Oltre alle numerose vedute, le suite vanta no un altro punto di forza: un patio aperto, ma protetto, con vasca esterna.
LO SCHEMA MATERICO E CROMATICO
Parte essenziale di questa idea olistica sono i rivestimenti in tessuto, le piastrelle e le superfici verniciate che creano un le game indissolubile fra interno ed esterno, il tutto uniformato da un pavimento in rove re fumé e arricchito da arredi e sanitari in sobrio nero.
Il design interno delle stanze è inoltre do minato da un verde tenue inframmezzato da sfumature di grigio, in perfetta sintonia con la sensazione di casa sull’albero auspi cata dagli architetti.
L’armoniosa concezione cromatica degli interni, ma anche la coerenza progettuale dell’architettura – ad esempio il connubio degli intradossi delle suite rivestiti in legno di larice e l’irregolarità discreta, ma volu tamente studiata, delle “case sull’albero” –reinterpretano radicalmente la qualità del soggiorno per gli ospiti dell’Hotel Florian.
“Nella nostra filosofia progettuale, i materiali e le superfici, così come il colore, risultano sempre determinati dal contesto originario della realizzazione. Solo in questo modo l’architettura può diventare un tutt’uno con il paesaggio.
In questo caso, l’area circostante è caratterizzata da due tipi di paesaggio: il parco esistente dell’albergo e le ripide pareti rocciose del massiccio dello Sciliar. Le superfici dei volumi sopraelevati sono dunque state scelte per inserirsi armoniosamente nel parco, enfatizzandone l’importanza.
Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo privilegiato materiali quali il legno e l’intonaco verde.”
noa* è l’espressione essenziale di un’etica di lavoro concettuale: un giovane team di architetti e designer, diretti dai due fondatori Lukas Rung ger e Stefan Rier con sede a Bolzano e Berlino, esamina ed esplora metodi di design interdisciplinari, che si svi luppano e si modificano in continua zione a seconda delle pretese pro gettuali.