MAGAZINE N.02 / DICEMBRE 2015
Nell’epoca in cui le masse vogliono apparire anticonformiste, l’anticonformismo deve essere prodotto per le masse. Andy Warhol
Roberto Falda, direttore generale Luciano Fusato, direttore commerciale Elia Zenone, direttore clienti Leonardo Pelo, direttore creativo e strategic planner Giuseppe Seccamani, consulente marketing Roberto Sartorelli, consulente creativo Nicola Morello, consulente copywriter Stefania Vezzola, direttore amministrativo Orietta Pavoni, contabile amministrativa Stefania Luscia, segretaria di produzione Paola Zorzi, account senior Mario Zanotti, sales account Francesca Baronio, art director Eva Borgini, responsabile ufficio stampa Francesco Glavina, responsabile multimedia Andrea Manessi, responsabile programmazione Luca Miele, responsabile web marketing Davide Paloschi, responsabile IT Luisa Massetti, account Stefania Scandella, account Vera Cobelli, visualizer Nicola Longo, SEM specialist Luca Monaco, graphic designer Sara Moreni, graphic designer Francesca Pasquariello, graphic designer Mirko Pinto, web developer Matias Recondo, web developer Sonia Bettini, SEO specialist Debora Bodei, web marketing specialist Francesco Riccardi, social media manager Giulia Torre, customer care
Il magazine era nato, un anno fa, per consentire a voi di conoscere come “pensa, vive e agisce” Timmagine. Mostrare le nostre riflessioni sulla comunicazione e il metodo di lavoro tramite alcune case history: non soltanto il risultato, ma il processo che ha portato a quel risultato. L’analisi “obbligata” ci ha permesso di individuare i nostri plus e alcune zone dove potevamo migliorare. Abbiamo compreso che la nostra forza non è nel “non sbagliare”, ma anzi a volte nel commettere errori. Osare a volte è rischiare e rischiando non sempre si fa bene. Ma tutti gli errori erano logici, per così dire. Quello che ci permetteva e permette di crescere è il metodo. Partire dalla strategia, ascoltare, valutare, creare, controllare e ricominciare. Modificando ciò che non aveva funzionato. Creare una comunicazione “vincente” non è prevedibile: non esistono regole che garantiscano il successo. Però, esiste un metodo che può facilitarlo. Sembra un controsenso, ma è così: pianificare in anticipo, lavorare sin dall’inizio su come rendere un prodotto, un’azienda o una campagna di comunicazione di successo è possibile. Per migliorare abbiamo capito che dovevamo aumentare le nostre competenze. Le persone sono la ricchezza di un’agenzia e di persone ci siamo arricchiti. Benvenuti ai nuovi di noi e benvenuti a voi se vorrete metterci alla prova. Leonardo Pelo
INDICE 1 EDITORIALE 4 I NOSTRI FATTORI DI COMUNICAZIONE 7 CORRIERE RIFIUTI 12 CONTENT VS. SEO 14 RIB 18 PERMETTETECI DI NON ESSERE D’ACCORDO 20 L’IMPORTANTE È NON CONFONDERE IL CONTENUTO CON IL CONTENITORE 22 B2B, H2H E LA PREPOSIZIONE SEMPLICE: CROCE E DELIZIA DELL’INBOUND MARKETING 24 AIC
42 MOBILE: UN MODO NUOVO DI FARE MARKETING? 45 APP, WEB APP, RESPONSIVE WEB SITE: L’IMPORTANTE È ESSERCI
28 SICCOME SIAMO “A 360°” VORREMMO PARLARVI DI BON TON
47 CONSORZIO LAGO DI GARDA
30 FIRST STOP
48 TERRA MORETTI
34 INSTANT MARKETING UN TREND DA SAPER CAVALCARE
52 QUESTIONE DI LEALTÀ: NATIVE MARKETING TRA ETICA E OPPORTUNITÀ
38 GRANDI AGENZIE
54 7MILA MIGLIA LONTANO
48 28
82 78
54 58 ASSOFLORO LOMBARDIA
24
62 L’E-COMMERCE: IL NUOVO NEGOZIETTO SOTTO CASA 66 ERGO 70 NON ESISTE PIÙ LA VERITÀ DI UNA VOLTA 74 PLUS 78 HYPE 82 IL CLASSICO NON VA FUORI MODA 86 REHAU 90 IN BREVE
92 FACEBOOK È MORTO. VIVA FACEBOOK 94 HERE WE ARE
70
Spiegare chi è e cosa fa un’azienda non è cosa facile e nel caso di un’agenzia forse ancor di più. Per questo la presentazione parte spesso
Non siamo una grande, ma nemmeno una piccola
da quello che il lettore già conosce e si aspetta.
agenzia. Non siamo a Brescia, né a Verona, né a
La comunicazione non parte dalla bocca, ma
Milano. Curiamo brand al consumer, ma anche
dall’orecchio di chi ascolta e oggi sono tanti i
aziende puramente B2B. Non ci limitiamo ad
fattori che influenzano l’orecchio di chi è alla
una web agency e vogliamo offrire altro oltre alla
ricerca di una nuova agenzia. Le dimensioni,
creatività. Cosa siamo? Siamo 31 persone che
il portafoglio clienti, la capacità creativa,
conoscono tutti i 360 gradi della comunicazione.
le
la
Il web è il nostro “fiore all’occhiello”, ma anche
collocazione geografica. Fattori che in alcuni casi
l’advertising, i video, gli eventi e la comunicazione
hanno però poco a che fare con la comunicazione
tradizionale trovano in Timmagine almeno
e il suo potenziale. Per descrivere Timmagine
uno specialista. Una scelta che non riconosce i
partiamo allora da qui, con una dichiarazione di
limiti del web, ma nasce dalla convinzione che
quello che non siamo.
ciascun media - se conosciuto e usato al meglio
specializzazioni
e,
talvolta,
persino
I NOSTRI FATTORI DI COMUNICAZIONE
- può avere un grande potenziale. Questi sono per noi i fattori della comunicazione. Il nostro fattore X.
ROBERTO FALDA, DIRETTORE GENERALE Fondatore Timmagine ha raggiunto quota 31. Il numero di per sé dice poco, ma dietro la crescita costante in termini di collaboratori c’è la nostra filosofia: ricercare la qualità assumendo sempre nuove competenze, per poter attingere a
Migliorare, facendo sapere a tutti che è
professionalità specifiche con expertise
l’unica strada, motiva i nostri collaboratori
di altissimo livello.
e trasmetterlo, poterlo “far respirare” aiuta anche i nostri clienti.
Perché cercare sempre di migliorare? Migliorare è nell’uomo, migliorare è la
Come farlo?
nostra storia, ma soprattutto migliorare è
Assumendo collaboratori di alto profilo,
oggi l’unico modo per competere, perchè
partecipando agli eventi culturali, alle
ci rende forti e ci permette di essere scelti
gare, a tutti gli eventi formativi di rilievo,
solo per il nostro valore, che diventerà
ma anche investendo tempo nella cura
valore per il nostro Cliente.
dei dettagli, nel definire perfettamente le attività nelle riunioni di progress, nel condividere ogni aspetto per rispondere alle richieste dei Clienti, nell’approfondire sempre e imparare ogni giorno anche ciò che non sappiamo.
Quali aspettative? Vorremmo essere consulenti di aziende moderne, che vogliano affrontare il mercato con strumenti adeguati ai prodotti o servizi che offrono, un partner per gli imprenditori consapevoli che la comunicazione è ormai, a vari livelli, un asset strategico per la loro azienda. E vogliamo farlo senza dimenticare mai i nostri Valori: la responsabilità, l’efficienza ed il rispetto.
LUCIANO FUSATO, DIRETTORE COMMERCIALE Fondatore Perché continuare a migliorare la “qualità”?
Sono fermamente convinto che la via per
La differenza non è nel commettere errori,
crescere sia solo una: migliorare la qualità.
tutti li fanno, ma come a questi si rimedi, come questi diventino gradini per salire
Ma come fare perché non sia un concetto
più in alto. Sempre.
astratto? Quello che cerchiamo è sempre di partire dalle esigenze del cliente e non smettere mai di studiare. Di cercare e ricercare qualcosa in più. Fermarsi un attimo dopo. E solo dopo iniziare a realizzare gli strumenti di cui ha bisogno.
Può un nostro cliente definire se è stato fatto un lavoro di qualità?
Per me sì, partendo da un dato che può sembrare estraneo, ma estraneo non è. Come si è trovato umanamente con il team dedicato? L’account (e non solo, ovviamente) è entrato in feeling con lui? Perché se la risposta è sì, si è già a metà dell’opera. Ascoltarvi è il primo passo per capire e capire è necessario per decidere strategia e strumenti. Il resto è conseguente e molto più semplice.
ULTIMO CENSIMENTO TIMMAGINE: RAGGIUNTA QUOTA 31 Nel della
board
aziendale
comunicazione,
4 al
professionisti tavolo
web
marketing 5 esperti digitali, nell’ufficio programmazione
4
web
developer,
5
graphic designer nel reparto creativo, nell’area
clienti
4
account
executive
e 1 sales account, 4 risorse nell’ufficio amministrativo, nella divisione marketing 1 consulente strategico. E da pochi mesi anche 1 nuovo art director, 1 nuovo direttore creativo e 1 nuovo copy writer. Timmagine cresce. Non solo in quantità.
SMALTIRE I RIFIUTI È UN GIOCO DA RAGAZZI Soprattutto se sono speciali e soprattutto negli ultimi tempi, in cui lo smaltimento rifiuti è diventato una bella scocciatura o – per rimanere in tema di gioco – un bel rebus.
La parola gioco non è di certo la prima che viene in mente quando si parla di rifiuti.
Un rebus, già. Perché la legge ha definito rigide norme per la gestione dei rifiuti aziendali che
molte
imprese
non comprendono o, nel migliore dei casi, rispettano
con
falle
o gran dispendio di tempo e risorse. In questo complicato quadro normativo ecco emergere il deus ex
machina, che fa della semplicità il suo asso nella manica. Si chiama Lindbergh, ed è pronta a lanciare un servizio nuovo
e
Eravamo al posto giusto al momento giusto, col gioco giusto Thomas Nieman
Corriere Rifiuti è semplice, economico,
ecologico
e
a norma di legge. Una vera “bomba”, così l’ha definito Michele Corradi, amministratore
delegato
di Lindbergh SpA, il giorno in cui ci ha presentato il loro nuovo progetto.
veramente
smart: Corriere Rifiuti. Il primo e unico
Era il Novembre 2014 quando Lindbergh si è
servizio che consente a PMI e manutentori
rivolta a Timmagine per lanciare sul mercato
di ordinare a pagare online il ritiro di rifiuti
Corriere Rifiuti.
speciali, gestendo tutte le pratiche legali
Aveva una idea e il bisogno di darle
connesse al processo.
un’identità, una forma, un valore.
Compito di Timmagine è stato trasferire nella comunicazione quel concetto di semplicità che Lindbergh aveva introdotto nel processo di gestione dei rifiuti. Punto di partenza è stata la progettazione di un sito minimale ed intuitivo, che privilegia la funzionalità e che rende l’intero processo di smaltimento rifiuti gestibile online: basta cercare tramite menu il rifiuto di cui ti vuoi liberare, selezionarne la quantità, mettere
Strumenti a cui si è affiancata un’attività di
tutto in carrello e pagare. Ed entro 5 giorni hai
ufficio stampa, di Search Engine Optimization
magazzino – e coscienza – puliti.
e l’attivazione di campagne PPC Google Adwords e remarketing. La strategia di
Terminata la fase di attivazione del servizio,
promozione è partita da una precisa definizione
Timmagine ne ha gestito la promozione. Un
del target, identificando officine meccaniche
team dedicato ha studiato un concept creativo
e studi di avvocatura/commercialisti come
in linea con la USP. Da qui la campagna
utenti potenzialmente interessati al servizio.
advertising Pac-Man, che stressa la semplicità
I primi perché quotidianamente a contatto
della
al
con grandi quantità di rifiuti speciali da
videogioco per antonomasia, ben conosciuto
smaltire, i secondi da educare ad una gestione
dal target di riferimento del servizio.
più pratica ed efficace. Gli strumenti online
La campagna è stata declinata in banner su
hanno permesso di comunicare ad un’utenza
portali di settore, direct marketing, Facebook ads.
profilata, in tutta Italia.
gestione
dei
rifiuti
rifacendosi
Con gli strumenti offline - in particolare con
l’azione di Direct - si è voluta invece
aumentare la penetrazione in un’area test che comprende le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Una vera e propria strategia di comunicazione integrata, il cui obiettivo è non solo trasmettere i vantaggi competitivi del servizio, ma anche incrementare la brand awareness di Corriere Rifiuti e collocarlo come first mover sul mercato.
A 7 mesi dal lancio, il nostro Pac-Man Corriere Rifiuti ha già fagocitato oltre 1 tonnellata di rifiuti.
La partita da giocare è ancora lunga, ma siamo sicuri che Corriere Rifiuti continuerà a correre. Fagocitando molti altri rifiuti e sconfiggendo i fantasmi che incontrerà lungo il suo cammino. (L.P.)
Timmagine ha supportato Lindbergh SpA nel lancio del servizio Corriere Rifiuti. Ha studiato logo, payoff e progettato una piattarfoma ecommerce responsive che consente di gestire online l’intero processo di ritiro e smaltimento rifiuti speciali. Ha inoltre sviluppato un piano promozionale
comprensivo
di
strumenti
on e offline: Search Engine Optimization, campagne Google Adwords, ufficio stampa, flyer e strumenti outbound come DEM e Direct Marketing. Gadgettistica a supporto.
CORRIERE RIFIUTI www.corriererifiuti.it
CONTENT VS. SEO Contenuto e SEO: nemici o alleati?
GialloZafferano e l’impari lotta tra SEO e intuito
Facciamoci
umano. L’addio della creatrice del fortunato sito ci
Come si fa ad ottenere grazie alla
offre lo spunto per ragionare un po’ di ottimizzazione
SEO 6 milioni di lettori mese, e
delle notizie, di cui GialloZafferano è cintura nera.
oltre 50 milioni di pagine viste?
qualche
domanda.
O almeno, anche grazie alla SEO? In sintesi, i fatti.
I dati parlano chiaro: per quanto
Sonia Peronaci di GialloZafferano se ne va. Ha
si cerchi di produrre contenuti
spiegato: “Avevo voglia di tornare a fare quello
di attualità, interessanti, acuti e
che
facevo
cucinare
all’inizio, in
casa,
originali, rimane un fatto.
seguendo le mie idee e il
I post interessanti e di
mio gusto”.
tendenza creano tam tam sui social network, fortificano
Che c’entra la SEO, direte
la community di un sito, ma
voi.
eccome,
la maggior parte degli utenti
secondo noi, ma anche
arriva sempre e comunque
C’entra
secondo Wired, ben più autorevole di noi. GialloZafferano, per chi frequenta
in
qualche
misura il web, è come il
“Ben fatto” è meglio che “ben detto” Benjamin Franklin
dai motori di ricerca. Come si fa a prescindere pertanto da quelle regole che richiedono di rispondere esattamente, ovunque, alle
Caffè per chi frequenta in
stesse domande fatte in
qualche misura il bar. C’è.
modo diverso?
Sul web GialloZafferano c’è. Sempre. 6 milioni di lettori
Il risvolto della medaglia è il moltiplicarsi di post “fotocopia”,
al mese per oltre 50 milioni di pagine viste.
che qualcuno definisce programmati e freddi, ma attenti
Basta cominciare una ricerca su Google a tema cucina
nell’uso persino delle preposizioni.
per rendersi conto della sua potenza: nella quasi totalità
Oddio … se cercano frittelle alla crema ed io ho postato
dei casi i suoi contenuti emergono in cima alla lista dei
frittelle con la crema? Meglio un post fotocopia che
risultati. Un esempio di enorme successo.
un contatto perso.
Ecco cosa c’entra l’addio della Peronaci a GialloZafferano
Sempre citando Wired: “In un mondo ideale i contenuti
con la SEO. Vuole tornare a seguire le sue idee e il suo
dovrebbero essere trattati tutti nello stesso modo, con la
gusto. Perdonateci ancora, ma non ci crediamo. O meglio
stessa accuratezza e precisione e con un bilanciamento
non crediamo che lo farà, sul web, infischiandosene della
sensato tra SEO e intuito umano.”
SEO. Innanzitutto ha già iniziato con una buona dose di
Torniamo a Sonia Peronaci. Lancerà il suo sito personale
Content Strategy. Lo so; io sono stata invitata! E abbiamo
entro fine Novembre e, secondo noi, avrà le sue buone
visto quanto questa e la SEO vadano a braccetto.
ragioni, ma non crediamo che la SEO sarà il suo nemico.
E poi volete che non sappia, da fenomeno del web qual è, che sui contenuti si atterra direttamente dai motori?
Anzi, se vuole bissare il successo, dovrà essere
Sono davvero pochi i siti (e nemmeno GialloZafferano lo è)
ancora uno dei suoi principali alleati. (E.B.)
che hanno una home page forte da cui l’utente parte per leggere qualcosa. Certo, non siamo qui a dire che vale solo la logica dei numeri. Anche perché abbiamo appena scritto di quanto conti il contenuto. È come quando la TV si basa sull’audience per generare i palinsesti. Il risultato è
Fonte e approfondimenti su:
noia e scarsa qualità.
www.wired.it/internet/web/2015/10/28/giallozafferano-seo
RIB: L’INBOUND MARKETING IN UN MERCATO MULTI-TARGET Chi di voi ha un cancello elettrico sa che ogni mattina, con un semplice tocco sul telecomando, come per magia, si aprirà. La magia ovviamente centra poco, ma per
Nella primavera del 2014 si è rivolto a
l’utilizzatore medio il responsabile di questo
Timmagine per un piano di web marketing
automatismo è sconosciuto sino a quando non
che
smette di funzionare. Il motore è nell’angolo
sfruttare al meglio la propria presenza
in basso (o addirittura interrato) e chi l’ha
online. L’obiettivo era preciso, il target un po’
scelto e posizionato lì può essere stato
meno. Le caratteristiche di questo mercato
l’elettricista, l’installatore del cancello stesso
hanno infatti evidenziato fin da subito
oppure quello dell’allarme. Gli attori di questo
l’esigenza di intercettare diverse tipologie
mercato – quello dell’automazione cancelli
di utenza, accomunate solo da un bisogno:
– sono infatti numerosi. Figure tecniche che
l’automazione dei cancelli.
si rivolgono a rivenditori più o meno grandi oppure direttamente al produttore, il quale si ritrova a dialogare con un pubblico vasto ed eterogeneo. RIB è un produttore italiano di automatismi per cancelli, barriere, serrande e porte basculanti, con una lunga storia di successi in ambito industriale (i suoi motori possono movimentare cancelli anche di 12 tonnellate) e un importante mercato anche nel settore civile (è il marchio scelto dal Mayor di Dubai, Luciano Pavarotti ed Elton John per le loro residenze private).
aiutasse
la
forza
commerciale
a
L’inbound marketing è sembrata la strategia più corretta per mettere RIB nella condizione di non dover cercare (e dunque profilare) i propri clienti, ma di far sì che fossero loro a trovare l’azienda ed i suoi prodotti. Il progetto ha portato a ripensare i 5 siti internet e a creare 5 nuovi portali informativi (in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo) ottimizzati per il posizionamento nei motori di ricerca. L’attività di search engine optimization – affiancata nella fase di startup da una campagna Google AdWords – si è concentrata prima su Italia e Paesi di lingua inglese. Risultato: nei primi 4 mesi oltre 17 mila visite al sito e quasi 200 richieste d’informazioni tracciate da form. Il 2015 è dunque iniziato con una nuova sfida: replicare il successo anche sui mercati francese, tedesco e spagnolo. E si conclude con un’evoluzione, sino a 12 mesi fa, abbastanza inaspettata.
Il reparto web marketing è infatti impegnato nella costruzione di uno shop online B2B dedicato ai prodotti per l’automazione cancelli. Anche questa volta partiremo con i piedi di piombo, aprendo nel 2016 le porte del negozio solo agli installatori francesi. Ma gli effetti dell’inbound marketing ci hanno già sorpreso una volta. Ora ci troveranno preparati. (S.S.)
Per RIB Timmagine ha realizzato i siti internet in lingua italiana, inglese, francese, tedesca, spagnola e russa e gestisce il piano continuativo di search engine marketing sui vari mercati. Ha inoltre curato il restyling dell’immagine corporate attraverso un nuovo company profile ed un video istituzionale. Ѐ in corso lo sviluppo di un progetto di e-commerce per il mercato francese.
RIB www.ribind.it
PERMETTETECI DI NON ESSERE D’ACCORDO Scusate la presunzione, ma non siamo d’accordo con lo scrittore e filosofo colombiano. Forse perché è passato circa un secolo ed è cambiato il millennio da quando Gómez Dávila vedeva la cultura collocata nell’empireo. Forse allora era giusto non
Colto è l’uomo che non converte la cultura in professione Nicolás Gómez Dávila
“contaminare” il sapere con il fare. Ora per noi non lo è più.
E continueremo a farlo perché questo è un
Scusate ancora la presunzione di affermare che
mondo che cambia davvero molto in fretta.
facciamo cultura, ma, limitatamente al nostro
Oltre al Web Marketing, ai seminari specifici
settore, per noi è così.
sull’e-commerce, sul turismo, sul mercato
Siamo tuttora convinti, come scrivevamo l’anno
estero, ora approfondiamo, in corsi specifici,
scorso, che “Sapere è un piacere ma, nel modo
anche i Social Media.
del lavoro, è anche l’unico modo per competere”.
I Social sono molti, ognuno con le sue logiche e
Per questo continuiamo a proporre seminari
le sue regole, non scritte. I nostri Social Media
gratuiti di Web Marketing non solo per i nostri
Manager sono a disposizione delle aziende
clienti, ma per aziende e professionisti in genere,
clienti per insegnare ed approfondire come
in sintesi per chi ce lo richiede.
utilizzare al meglio ed avere il massimo ritorno
E sono ancora molti. I seminari continuano ad
dall’utilizzo dei vari Social che, se correttamente
avere successo a distanza di 4 anni dalla loro
approcciati, offrono molte opportunità anche
nascita. Ovvio, ci siamo aggiornati, li abbiamo
per il business. In alcuni casi, sia chiaro.
integrati, rivisti, modificati.
Parlando di noi, non vogliamo citare numeri e nomi perché abbiamo la presunzione - ancora una volta, del resto la falsa modestia proprio non ci piace - di non averne bisogno. Collaboriamo stabilmente con istituzioni, scuole, università ed associazioni, dalle quali siamo costantemente chiamati per tenere corsi e workshop. Prima di insegnare bisogna imparare. Per questo ci teniamo costantemente aggiornati: dal Direttore Clienti al Direttore Creativo, dal Project all’Executive, dal Web Developer al Programmatore, al Grafico, all’Account, all’Ingegnere Sistemista, nessuno di noi è esente da workshop, corsi di aggiornamento, forum e seminari. Workshop presso Ergo
E ci siamo accorti che è proprio un piacere, prima che un dovere. Se per noi è così, perché per i nostri clienti dovrebbe essere diverso? (E.B.)
ALTRE COLLABORAZIONI Timmagine è stata invitata a tenere workshop e veri e propri corsi da APIndustria e complesso Accademia Santa Giulia. Leonardo Pelo, direttore creativo, è intervenuto sul tema durante un convegno presso la Triennale di Milano.
HANNO PARTECIPATO, TRA GLI ALTRI, AI SEMINARI TIMMAGINE:
L’IMPORTANTE È NON CONFONDERE IL CONTENUTO CON IL CONTENITORE Una cosa è chiara: ormai il Content Marketing è tutto! In realtà è vero il contrario.
Tutto è Content marketing. In ordine di importanza: »» post, tweets, mentions … »» minivideo e tutorial, webinar »» infografiche, video professionali »» road show, ambient, contest, videotestimonial È fuori di discussione che sviluppare contenuti che attraggono links richiede un investimento inferiore, in tutti i sensi, rispetto alla creazione di contenuti che convertano. Ancora più importante sarà l’impegno per produrre contenuti che influenzino gli utenti e creino fiducia nel prodotto e nell’azienda, la posizionino e contribuiscano a insediarla come brand di riferimento nella mente degli utenti. Insomma il Content è il messaggio nei suoi molteplici aspetti sotto infinite forme. Dov’è la novità? È nell’errore di definire solo Content quello che per completezza sarebbe corretto definire Content Diffusion Strategy. Il Content da solo non va da nessuna parte. Il Contenuto è contenuto da sempre. Diventa cruciale nella misura in cui si moltiplicano alla N i mezzi per diffonderlo. Tutto qui.
Ecco perché la bontà del Content (contenuto)
L’importanza della bontà del contenuto è
cresce sempre più d’importanza. Migliore
fuori di discussione, ma se il 34% del budget
è, di maggior valore saranno i links che si
promozionale delle aziende è destinato a questa
acquisiscono. Link editoriali, presenti cioè
attività di comunicazione, significa solo una
all’interno di un articolo di un blog o una sezione
cosa: che ormai la diffusione del contenuto è una
news di un sito, che possono trasformarsi in
vera e propria leva di comunicazione. Fa parte a
vettori di traffico, soprattutto se il contenuto
tutti gli effetti della strategia promozionale.
viene pubblicato su siti autorevoli. Addirittura,
Infatti leggiamo: “…Diversi sono i modi per
se il contenuto merita ed è di alta qualità,
attuare i piani di Content Marketing.“
originale, presentato in un formato innovativo
E, come c’era da aspettarsi, tra i canali più
e con dettagli grafici apprezzabili, può finire su
gettonati nelle aziende ci sono i social media
siti di giornali online.
con il 79% delle azioni. L’eco spontanea poi arriva, ma solo poi! Dopo
Addirittura, i link che provengono da Content
aver definito a monte gli obiettivi, delineata
Strategy permettono di mettersi al riparo
una strategia, stesi i piani editoriali, monitorati
da
costantemente gli interventi e i risultati.
eventuali
penalizzazioni
algoritmiche
(Penguin) e manuali. Non “saremo sospetti” al
Tutto cambia, nulla cambia. Il Marketing è
motore di ricerca. Vi pare poco?
Marketing, basta adeguarsi. (E.B.)
Ma oltre ai benefici SEO, il Content Marketing permette di fare molto di più: »»costruire un rapporto di fiducia: è possibile fornire informazioni utili e in tempo reale ai clienti. »»sfruttare al meglio il potenziale: una community “contiene” verosimilmente nuovi clienti. »»fidelizzare: informazioni utili, guide etc…
sono
efficaci
strumenti
di
fidelizzazione su clienti già acquisiti.
Dicevamo però che non si tratta di solo Content, ma di Content Diffusion Strategy. Finalmente dal contenuto al contenitore, anzi al veicolo del nostro contenuto. Spiace disilludere, ma la famosa “eco spontanea”, il riscontro “organico” hanno ormai poco di spontaneo.
B2B, H2H E LA PREPOSIZIONE SEMPLICE: CROCE E DELIZIA DELL’INBOUND MARKETING
Ogni giorno nel mondo del marketing e della comunicazione nascono nuove branche, nuove metodologie, nuovi veicoli.
L’obiettivo è inoculare nella testa di qualcuno (e dico qualcuno per non usare termini come target, prospect o simili) il messaggio vincente: quello in grado di scardinare le difese che ognuno di noi ha innalzato per difendersi dal bombardamento. Perché di bombardamento si tratta: una persona
Tutto nasce da un caso che ci ha interessato
che vive in una zona mediamente popolata (e che
direttamente. Qualche mese fa siamo stati
non conduce una vita da eremita) viene colpito
contattati da una nuova azienda che oggi è
da più di 6.000 messaggi al giorno. Altro che
uno dei nostri migliori clienti, per prestigio e
buco nell’ozono e radiazioni solari. Tutto questo
fatturato. Indagando sull’origine del contatto,
rumore ci ha reso sordi e non sentiamo più quel
abbiamo scoperto che aveva trovato la nostra
frastuono di voci che urlano marchi, cantano
agenzia facendo una ricerca in Google. Cosa
slogan e bisbigliano payoff. La nuova medicina
aveva
contro questa sordità selettiva si chiama H2H:
comunicazione”.
Human to Human, una comunicazione da essere
risulta (provare per credere) al primo posto in
umano a essere umano. Che novità! Da sempre
Google per questa ricerca, perché crediamo
il destinatario della comunicazione è l’uomo.
molto al potere della SEO anche nel B2B: il nostro
Non ho mai visto capannoni parlare a fabbriche
mondo. E qui è entrata in gioco la preposizione
o servizi proporsi a macchinari. Forse chi ha
articolata. Se il cliente avesse cercato in Google
coniato la definizione di H2H è un creativo che
“Agenzia marketing e comunicazione” (senza la
non accetta di non poter comunicare i valori
preposizione “di”), Timmagine.it sarebbe stato
di un macchinario industriale come fosse una
oltre la sesta posizione e molto probabilmente il
borsa di Gucci. E che sottovaluta le dinamiche
cliente non ci avrebbe contattato.
cercato?
“Agenzia
di
Timmagine.it
marketing
e
risultava
e
dei mercati business to business, ritenendoli un ambiente sterile che lascia poco spazio
Dopo vent’anni di lavoro nel mondo della
alla creatività ed emozioni.
comunicazione
d’impresa
e
centinaia
di
progetti strategici volti a posizionare brand, In Timmagine conosciamo bene le dinamiche
a lanciare prodotti, a supportare reti di
dei mercati B2B. Per questo approcciamo molto
vendita, vedere giornalmente casi come quello
seriamente ogni progetto appartenente a questo
appena raccontato cambia radicalmente le
mondo, tenendo presente che ogni settore, ogni
carte in tavola. Il fenomeno richiederebbe un
mercato e ogni filiera ha dinamiche distintive.
approfondimento ben più ampio, ma l’ovvia
Troppo semplice dire from human to human.
conclusione di questa riflessione è che un
La preposizione semplice cosa centra? Ѐ il
buon progetto di marketing BTB è molto più di
simbolo della rivoluzione nel modo di fare
una comunicazione H2H. Un puro esercizio di
marketing nel 2015.
stile che a volte non porta alcun beneficio. La capacità di analisi degli elementi competitivi non deve tralasciare nessun potenziale touch point tra l’azienda e i suoi potenziali clienti. Per questo oggi il sito Timmagine lo trovate per primo anche se ci mettete il “di”. (E.Z.)
AIC COMPIE 40 ANNI. LA MATURITÀ ED UNA NUOVA IDENTITÀ L’automazione industriale siderurgica è un tema complesso e specifico. Un’attività che la provincia di Brescia conosce bene con eccellenze e grandissime imprese siderurgiche, enormi città di acciaio che recuperano milioni di tonnellate di rottame e le trasformano in tondino, billette e lavorazioni per l’impresa.
Ma chi fa funzionare i forni elettrici e i laminatoi e provvede ad automatizzare i
AIC si è rivolta a Timmagine per attuare
processi industriali sono aziende come
un re-styling del logo e di tutta l’immagine
Automazioni Industriali Capitanio, un‘azienda
aziendale e festeggiare con i propri Clienti
del territorio che progetta, produce e realizza
Internazionali 40 anni di attività e successo,
sistemi di automazione industriale proprio
partendo da un’analisi strategica su valori e
per aziende come Feralpi, ma che ha un
contenuti della marca condotta a più mani
respiro internazionale con sedi ed uffici in
con l’approfondimento delle esperienze di
India e in USA.
tutte le figure chiave coinvolte in azienda.
Un lavoro emozionante anche per il Cliente: la
Dal logo a tutta la comunicazione aziendale,
crescita presuppone sempre un cambiamento.
brochure, magazine, divise, insegne esterne,
Nel corso degli anni ogni azienda inizia con
un
piccoli passi e pian piano, se è un’azienda sana
dell’evento dei 40 anni, un nuovo sito internet.
video
istituzionale,
organizzazione
come AIC, si trasforma e cresce. Si inizia dalla progettazione del logo, poi dalla modulistica,
Un progetto durato un anno. Affascinante e
carta da lettere e biglietti da visita e così
complesso. Moltissimo lavoro per l’azienda e
via via si cresce e passo dopo passo si crea
l’agenzia: dibattiti e proposte per vedere, alla
l’immagine dell’azienda, spesso senza mai
fine del percorso, la soddisfazione e la gioia
avere coinvolto un’agenzia di comunicazione.
del fondatore e dei suoi collaboratori per avere realizzato un percorso di re-styling globale. Ciò
Nel caso di Automazioni Industriali Capitanio
che cambia non è solo la comunicazione di AIC,
i 40 anni di attività hanno fatto emergere
ma la percezione della marca-azienda presso i
la necessità di un linguaggio e di segni
propri interlocutori e potenziali futuri Clienti.
iconografici diversi per comunicare la marca e qui Timmagine è entrata in scena.
Queste sono le soddisfazioni che rendono un’agenzia orgogliosa di ciò che fa. (P.Z.)
La rivisitazione globale dell’immagine di una marca parte da un lavoro strategico ed
Per AIC Timmagine ha realizzato: copy
impatta su come si descriverà l’azienda, sulla
strategy, restyling della brand identity (payoff,
stesura della missione e visione e su tutti gli
logo ed immagine coordinata), creatività
elementi della comunicazione ed i mezzi che
dell’advertising, company profile e magazine,
si utilizzeranno.
video e sito istituzionale.
È come rimodernare un’intera abitazione, la visione di insieme e poi il colore, il look and feel, le parti strutturali e quelle estetiche.
Automazioni Industriali Capitanio www.aicnet.it
SICCOME SIAMO “A 360 GRADI” VORREMMO PARLARVI DI BON TON Una volta tanto non vi vogliamo parlare di web ma, tanto per essere chiari, vi parliamo di positioning, USP, mood-board e chi più ne ha più ne metta.
Vi parliamo insomma di strategia. Non c’è nulla
O ancora, come potremmo definire un mood-
di più completo che seguire un marchio a 360°
board senza avere annusato l’aria che si respira in
ovvero, dal principio alla fine, dalla strategia
azienda, vissuto ed esplorato i prodotti, compreso
agli strumenti. E, sempre per essere chiari, gli
le ispirazioni e gli obiettivi?
strumenti a volte non comprendono il web.
E che dire del repositioning?
Ci siamo divertiti a costruire un mood-board ed
Come
un catalogo collezioni (grazie, si trattava di moda,
uno spostamento che il più delle volte, per
era divertente davvero!). Ma ci divertiamo anche
quanto piccolo possa parere, è un terremoto?
quando facciamo le mappe di posizionamento
Se non capisci e non rispetti la storia, i valori di
ed individuiamo le discriminanti secondo
un’azienda, non puoi permetterti un bel niente.
cui posizionare un marchio per definirne la
Nemmeno di insegnare il Bon Ton. (E.B.)
personalità. E, credeteci, non sempre si tratta di moda. A volte sono assicurazioni, a volte invece è automazione industriale.
E una volta che sai dov’è il posto migliore per un marchio sul mercato, è il bello che devi anche “insegnargli” come deve parlare, come si deve vestire, cosa è meglio che dica o che non dica. Insomma il Bon Ton!
Ma tutto questo non lo facciamo da soli, ci piace “condividere”. Insieme alle aziende scopriamo i loro valori, la loro storia. Solo così riusciamo, ad esempio, a scrivere lo storytelling che definisce una marca, le sue radici ed il suo carattere, ne definisce la personalità e la presenta presso il suo mercato di riferimento.
potremmo
permetterci
di
suggerire
FIRST STOP. NON SOLO PNEUMATICI, SICUREZZA ON THE ROAD Una mail ed una richiesta, quale modo migliore per iniziare una relazione con un brand internazionale soprattutto per un’agenzia a forte vocazione marketing e web marketing?
Così è iniziata la collaborazione fra Timmagine e First Stop Italia: una mail, una telefonata ed un incontro. Il marchio First Stop era alla ricerca di un’agenzia di comunicazione che potesse aiutare lo sviluppo e la crescita della comunicazione di una marca retail specializzata nell’assistenza e servizi pneumatici per l’auto, FIRST STOP.
Nuove realtà che si sostituiscono ai gommisti, “classici” con store più grandi ed organizzati,
Un brand che pur avendo già una rete di 150
in cui la tecnologia ed il servizio al Cliente
dealer aderenti sul territorio ed una presenza
sono tra le caratteristiche che li rendono
di
diversi come l’offerta di luoghi, più accessibili,
2.000
dealer
come
network
europeo,
rappresenta un mercato ancora di nicchia e
puliti ed accoglienti.
dunque ancora un po’ “nascosto” ai consumer. Parliamo
della
nuova
generazione
dei
Un mercato ancora in fase di crescita e forse poco
gommisti, della trasformazione di negozi di
visibile, ma presente nel nostro territorio ed in
riparazione e sostituzione pneumatici in vere
forte espansione. A breve ci capiterà di riconoscere
e proprie “cliniche” per l’assistenza dei veicoli.
la nuova insegna dei negozi First Stop. Una grande insegna bianca nera e rossa, con un pay-off che promette “La tua sicurezza è il nostro lavoro”, il territorio attraverso cui la marca First Stop, flag ship store per l’assistenza servizi e pneumatici auto di Bridgestone, parla ai suoi Clienti.
Timmagine collabora da 2 anni con un network internazionale
dalle
logiche
complesse
e
necessità immediate, con una rete di dealer su territorio desiderosa di essere visibile e di aumentare il proprio fatturato. Un grande impegno.
Per First Stop abbiamo posizionato il marchio, scritto strategie di contatto e lancio, co-creato numerosi materiali di vendita, pannelli store, campagne
promozionali
declinate
su
piĂš
materiali off e online.
Inoltre, abbiamo studiato una piccola app per il caricamento online di dati da street field, landing page ed inviti per la fiera di settore Autopromotec, partecipato alla convention 2015 in qualitĂ di relatori per un workshop dedicato alla comunicazione, gestito numerosissime campagne Facebook, (creazione pagine, post settimanali, gestione budget etc.).
La lista è lunghissima, ma meglio non diventare noiosi, vi pare?
Cercate subito un punto First Stop e scoprirete che vi abbiamo raccontato un mondo che guarda al futuro e a cui, forse, potreste rivolgervi per una eccellente cura e manutenzione del vostro veicolo, a beneficio della vostra sicurezza. (P.Z.)
Per First Stop Timmagine ha definito il posizionamento del marchio e le strategie di contatto e cura, in modo continuativo, materiali di vendita, pannelli store e campagne promozionali on ed offline.
INSTANT MARKETING. UN TREND DA SAPER CAVALCARE
Ironiche, altamente virali, creano discussione attorno al brand a costo (quasi) zero.
Le campagne di Instant Marketing sono davvero l’ultima minaccia al mondo dell’Adv tradizionale? È ormai un case history l’avvento della pubblicità 2.0 sui Social.
A rassicurare è un lampo di genio. Un tweet
Era il 3 febbraio 2013, la notte del Super Bowl.
che spunta citando “Black Out? No problem”
Partiamo da cifre che fanno tremare i polsi. 4
con allegata l’immagine di un biscotto,
milioni di dollari per 30 secondi. È la tariffa
leggermente illuminato, che recita “Ci puoi
base per uno spot nel corso del Super Bowl.
inzuppare anche al buio”. 10.000 retweet in
Ma a far tremare ben altro che i polsi è stato lo
un’ora, 20.000 like su Facebook. Un ritorno
“spaventoso” black out di 34 minuti nel corso
in
del terzo quarto del match.
paragonabile a quello dello spot che il
termini
di
“engagement”
nemmeno
marchio aveva acquistato a, lo ricordiamo, 4.000.000 di dollari.
Ma una volta di più, e questo ci rassicura in quanto professionisti della comunicazione, dietro c’è un’agenzia preparata, un team, tanta preparazione ed uno Web Strategist. Erano lì pronti a rispondere in tempo reale alle sollecitazioni dei Social. Certo, il lampo di genio non si può negare. Un’intuizione che ha “acceso la luce” sul mondo dell’Instant Marketing. Con i suoi vantaggi, i suoi limiti e le sue regole. Ce li illustra Jonah Berger, professore di Marketing a Wharton. Ad un costo veramente limitato si può entrare nella
“global
conversation”
e
diventare
argomento di discussione. Il passaparola è La reazione dei telespettatori, neanche a
efficace, generato dai followers, gli amici o
dirlo, nell’era del second screen è immediata
gli influencer. Il ritorno però, in termini di
(sperando nella batteria del device). Milioni
incremento delle vendite non è scontato e
di spettatori buttano un occhio su PC, tablet,
non è misurabile. Il contenuto poi deve essere
smartphone, cercando informazioni, conforto,
emozionante, memorabile, offrire contenuto
condivisione sui Social Network.
pratico, essere inserito in un racconto.
In futuro ci saranno sempre più post, magari ideati come video virali o sondaggi, formati aperti e agili che si affiancheranno e parzialmente sostituiranno (lo stiamo già vedendo) gli spot tradizionali.
Per non fallire, il buonsenso aiuta sempre. Il history
web sarà sempre più affollato, per emergere la
interessanti. Non è proprio Instant ma
qualità è fondamentale. E, alla lunga, la vera
quasi, il post di Barilla che, riferendosi ai
formula vincente sarà l’affiancamento.
mondiali dello scorso anno, ha trasformato
Ho
ironicamente il mesto ritorno a casa del
particolarmente azzeccata. Come su una barca
team grazie al post con undici rigatoni, di
a vela è il vento che la spinge (instant o real
cui uno morsicato (riferendosi al morso
time marketing), in momenti di bonaccia, serve
dell’uruguaiano
il motore (adv e comunicazione tradizionale).
Ci
sono,
anche
in
Italia,
Luis
case
Suarez
all’azzurro
letto
una
metafora
che
mi
sembra
Il segreto, una volta di più non è sostituire, ma
Giorgio Chiellini).
integrare, sapersi evolvere, leggere i trend e Ma,
come
ricorda
il
General
Manager
dell’agenzia che collabora con Barilla, i contenuti, che si tratti di real time o meno, per funzionare devono avere alle spalle un lavoro di continuità che racconta una storia. Ci sono tre semplici linee guida:
»»Essere autentici. Che si traduce nel rispetto del tono di voce e del carattere del marchio. Non sempre vale la pena di parlare.
»»Stimolare
e coinvolgere gli utenti nel
racconto della storia.
»»Facilitare la condivisione. Se vogliamo, come è nostra abitudine fare, cogliere tendenze e insegnamenti, dobbiamo capire che i media si sono evoluti tantissimo.
saperli interpretare. (E.B.)
Instant Marketing 1: il brand è sempre vicino a te! Ma è proprio così necessario (per l’utente) e utile (per il brand)? Creatività in real time: sembra essere la parola d’ordine per un brand up-to-date, sempre vicino agli users, sempre più presente nel loro quotidiano. Interessante
il
case
history
dell’eclisse
solare: i brand hanno immediatamente colto l’occasione per creare brillanti campagne di instant marketing. Utili? Lo scopriremo alla prossima eclisse!
Instant Marketing 2: qualche volta sa di buono Il marketing talvolta trova un risvolto sociale, in questo caso anche grazie alla tecnologia digitale. #Brusselslockdown. È già storia. Una bella storia. È di questi giorni l’appello della polizia Belga con la richiesta di rispettare il “silenzio radio sui social” per proteggere la segretezza delle operazioni in corso. Il tweet è stato rilanciato 8.000 volte dai cittadini che hanno inondato Twitter con immagini di gattini accompagnate da #Brusselslockdown. Qualcuno lo ha fatto per convinzione, qualcuno con ironia, qualcuno con spirito critico, non esitando a definire censoria la richiesta della polizia. Sta di fatto che il risultato è stato blindare letteralmente qualsiasi “fuga di notizia”. La polizia Belga, dal canto suo, non ha potuto che ringraziare tutti… i gattini: “Per i gatti che ci hanno aiutato ieri sera. Servitevi!” #Brusselslockdown.
GRANDI AGENZIE: IMMOBILIARE TRADIZIONALE? NO GRAZIE! Chi di voi può dire di non avere mai incontrato un agente immobiliare? Di non avere venduto o acquistato un
Qualche anno fa ci ha contatto uno dei soci
appartamento,
Stefano Mulas, sardo con il carattere forte
un
altro
immobile
o
semplicemente affittato una casa?
e determinato della sua terra, una visione chiara - quella di diventare un leader e mettere
Naturalmente
è
impossibile!
Quasi
tutti
in pratica un nuovo modello di business con
incontriamo e sperimentiamo prima o poi la
i Clienti al centro - e che cerca realmente di
relazione con uno di questi rappresentanti di
essere un consulente fidato, evitando di fare
una categoria che ha non sempre un’ottima
“l’appioppatore” di appartamenti a catalogo.
reputazione, per una semplice ragione, perché
Un’impresa tutt’altro che semplice cambiare
è un mercato difficile e affollatissimo in cui
il punto di vista e diventare un’impresa che
la formazione e l’esperienza non sono sempre
mette al centro i propri Clienti. La formazione
dei requisiti indispensabili.
e la messa a punto di un metodo o sistema di lavoro, con processi e procedure chiare
Grandi Agenzie nasce a Parma per essere una
che premiano i dipendenti e nel contempo
voce fuori dal coro, un’immobiliare desiderata
riescono a soddisfare i Clienti ed in ultimo a
e fondata da agenti immobiliari appartenenti
premiare con ottimi risultati economici.
a gruppi immobiliari prestigiosi, stanchi e un
Questo è il sogno di ogni imprenditore ed
po’ perplessi delle solite prassi.
organizzazione, non credete?
Grandi Agenzie si è rivolta a Timmagine nel 2014 per sviluppare una rete di franchising e consolidare il proprio posizionamento nel mercato immobiliare così maturo e stabile e di cui i riferimenti sono marchi storici come Tecnocasa, Gruppo Gabetti, Toscano e molti altri. Non dimentichiamo inoltre i portali online di ricerca Immobiliare.it e Casa.it a disposizione degli utenti.
Un’offerta enorme in uno scenario in cui si sono ridotti gli investimenti e l’accesso al credito. Una grande sfida.
Abbiamo lavorato con Grandi Agenzie nel 2014 alla costruzione di un piano di comunicazione che rendesse la marca visibile: uno spot televisivo, siti internet, manifesti, materiale di acquisizioni e clienti ed una strategia di web marketing a diffusione dei messaggi. Il lavoro è continuato anche nel 2015 con sfide nuove, un blog del franchising, azioni di direct marketing per acquisire lead generation,
Lo sviluppo di una rete è un compito assai
supporto nell’organizzazione del format per
complesso; gli strumenti e contenuti da mettere
eventi formativi, produzione e gestione dei
in campo devono creare impatto, essere credibili
post Facebook, revisione dei materiali di
e stimolare il primo passo del potenziale nuovo
vendita, brochure, sales letter e molto altro.
candidato verso il franchisor. Nello stesso tempo, la relazione e l’aggiornamento periodico dello stato dell’arte, lo stimolo continuo ci portano ad esplorare con il Cliente nuove idee e ad utilizzare i mezzi a nostra disposizione per “catturare” l’attenzione del pubblico B2B o B2C interessato ai servizi di Grandi Agenzie. Cambiare direzione non è facile. Timmagine e Grandi Agenzie ci provano insieme ogni giorno. (P.Z.)
Per Grandi Agenzie Timmagine ha curato non solo il coordinamento strategico, ma anche lo sviluppo di siti internet, campagne di search engine e social media marketing, video spot ed istituzionali, brochure e manuali.
GRANDI AGENZIE www.grandiagenzie.it
MOBILE: UN MODO NUOVO DI FARE MARKETING?
Un invito valido ancora oggi. Dal mercato, nessun contrordine: a settembre 17 milioni e mezzo di italiani, in media ogni giorno, hanno
Nel precedente numero di questo magazine si invitava il lettore a riflettere su che mondo sarebbe senza le app (con buona pace della Nutella!).
navigato da device mobili (fonte: Audiweb).
La domanda cresce dunque, e l’offerta? Altrettanto. La SWOT Analysis ci ha insegnato che accanto ad ogni opportunità, c’è sempre una minaccia. E come ogni mercato che si rispetti anche quello del mobile è oggi affollato. Per arrivare al traguardo (lo smartphone o il tablet del target), allora è bene stare fermi un giro e ripartire dal via.
Dalla domande più semplici. Qual è l’obiettivo? Chi è il target? Di cosa ha bisogno? Cosa posso offrirgli?
Bisogn id el c
e ator m su n o
i al nd
Obie iv iA zie
Ogni strategia di mobile marketing dovrebbe nascere
da
qui.
Dalle
fondamenta
del
marketing: social, mobile o tradizionale che sia. Il mobile è UN canale, non IL canale e potrebbe essere che la comunicazione più efficace non passi da qui.
Tecnologia M o bi le
Per scoprirlo è bene analizzare quella che Gianluca Diegoli chiama la “Zona di Relazione”: quello spazio che si crea se le potenzialità della tecnologia, il comportamento mobile del target e gli obiettivi di business si incontrano.
Se queste tre aree si sovrappongono solo in parte, il piano non funziona. Un’app che assolve ad un bisogno dell’utente, ma non genera risultati utili al marketing, ha vita breve. Un’app con un modello di business vincente, ma che l’utente non percepisce come utile, non dovrebbe nascere nemmeno. Ragionare sulla peggiore delle ipotesi aiuta a riflettere su quale sia la migliore.
Per ogni app che si scarica, c’è né un’altra che finisce nel cestino e affrontare questo
Ce la si può fare? WhatsApp, Messenger,
scenario
Facebook,
richiede
conoscenza
delle
dinamiche ed un piano d’azione ragionato.
Blossom
Blast,
Youtube,
Instagram, Runtastic Results, PDF Expert, Twist, iTunes U, Spotify, Shazam, AliExpress, Snapchat,
Juasapp,
Amazon,
PlayTube,
Google Maps (ai primi posti nella classifica generale di iTunes) dimostrano di sì. (S.S.)
APP, WEB APP, RESPONSIVE WEB SITE: L’IMPORTANTE È ESSERCI C’erano una volta le app native.
Applicazioni sviluppate ad hoc per un dispositivo ed un sistema operativo che rappresentavano l’unica risposta a chi chiedeva di raggiungere il proprio target in mobilità. Oggi il panorama è un po’ cambiato.
L’evoluzione della tecnologia e la diffusione della connessione wi-fi ha portato alla nascita
di
una
nuova
generazione
di
strumenti: le web app.
Non
risiedono
fisicamente
nei
singoli
dispositivi (quindi non occupano memoria!), sono raggiungibili attraverso un browser e un collegamento ad internet, sono compatibili con qualunque sistema operativo e possono essere aggiornate in ogni momento. La soluzione perfetta?
No, ma un compromesso ideale sì. A differenza delle app native, le web app non possono essere completamente fruibili in assenza di connessione, ma sfruttando la cache dei dispositivi qualche funzionalità senza rete si può comunque alimentare.
E non è tutto. In uno scenario in cui i confini (tecnici e non solo) tra un strumento e l’altro sono sempre meno marcati, accanto alle web app sono arrivati i responsive web site. Tutta colpa del “Mobilegeddon” dello scorso aprile. Google ha attivato un nuovo algoritmo che ordina i risultati delle ricerche sulla base della loro compatibilità con una navigazione in mobilità. Siti internet che hanno ignorato sino ad oggi questo fattore stanno quindi per essere “penalizzati” nei posizionamenti, a discapito della loro visibilità presso una fascia d’utenti sempre più importante. Ecco allora tutti correre ai ripari: la tecnologia ha dato vita ad una nuova forma di web design, per cui le pagine dei siti si adattano automaticamente a seconda dell’ambiente di visualizzazione, riducendo
al
minimo
la
necessità
di
ridimensionamento e scorrimento orizzontale anche sui device mobili. Uno strumento solo per essere contemporaneamente su PC, tablet e smartphone.
Perché al di là di ogni tecnicismo, l’importante è esserci. (S.S.)
IL LAGO DI GARDA DELLA LOMBARDIA IN UN’APP Il piano di web marketing iniziato lo scorso anno per il Consorzio Lago di Garda Lombardia ha portato allo sviluppo di 5 nuovi portali d’informazione turistica e allo studio di una app per smartphone. L’ente promotore della costa occidentale del lago aveva infatti l’esigenza di valorizzare i percorsi di trekking, mountain bike e cicloturismo presenti sul territorio attraverso un’applicazione che consentisse al turista di averne una mappa completa sempre con sé. Le scelte tecniche intraprese in fase di
progettazione
dello
strumento
hanno
consentito a Timmagine di fare qualcosa in più.
Una app - scaricabile su Apple Store e Play Store - che racchiude non solo 20 percorsi turistici perfettamente mappati, ma anche tutti i punti d’interesse del territorio, il catalogo delle strutture ricettive dei comuni aderenti al Consorzio e il calendario degli eventi sul Lago di Garda.
Informazioni che sono sincronizzate in tempo reale con i portali online, per consentire al turista in vacanza sul Lago di Garda di accedere a contenuti sempre aggiornati, anche in assenza di rete. (S.S.)
COMUNICAZIONE DIGITALE & DIGITALIZZAZIONE DELLA COMUNICAZIONE TRADIZIONALE. IL CASO TERRA MORETTI
Quando si parla di “digitale” il primo pensiero corre al web, ai nuovi canali con cui internet ha reso possibile un dialogo diretto tra azienda e pubblico.
Poche volte si riflette invece su come anche gli
Tutto è iniziato dal legno lamellare: un sito
strumenti di comunicazione più tradizionali
internet dedicato a Interholz, controllata di
possono trovare nuove funzionalità attraverso
Moretti S.p.A., studiato, sviluppo ed ottimizzato
i device digitali. Terra Moretti è stata la
per essere nel posto giusto al momento giusto,
prima azienda con cui Timmagine ha potuto
ovvero nei primi risultati quando si attiva una
fare entrambe le cose. La holding di Vittorio
ricerca. Un progetto che ha portato in due anni
Moretti è un piccolo spaccato di mondo in cui
oltre 20 mila visite al sito italiano e circa 280
sperimentare viene facile: sono infatti 10 le
richieste di contatto e che ha dato il via ad un
aziende e 4 i settori d’attività, dalle costruzioni
piano di web marketing per tutta la sub-holding
edili alla nautica, dalle cantine vinicole ai
impegnata nelle costruzioni e per un altro
resort. Un’eccellenza bresciana che dal 2012
cantiere, questa volta nautico: Maxi Dolphin.
collabora con Timmagine per trasformare i propri punti di contatto digitali (e non) in strumenti performanti per il marketing interno.
Un esempio, ma non l’unico. Anche More (brand di case prefabbricate di proprietà di Moretti S.p.A). Ha accettato la sfida e affidato a Timmagine un progetto che, solitamente, ha ben poco di digitale. Quali siano le leve di comunicazione più strategiche per posizionare correttamente un prodotto ancora così poco conosciuto in Italia, è una domanda a cui il marketing riesce da sempre a dare risposte con focus group ed analisi quali-quantitative.
Un
approfondimento
imprescindibile che però – ancora una volta – ha scoperto nel web una preziosa fonte di informazioni. È infatti in corso in questi mesi una campagna multi-soggetto che, attraverso landing page tematizzate e un piano di keyword advertising, sta aiutando a fare una prima, fondamentale scrematura. Ottimizzando i tempi ed il budget. Due fattori che nella comunicazione digitale come in quella più tradizionale è meglio non sprecare, mai. (S.S.) Dalla
comunicazione
digitalizzazione
della
digitale comunicazione,
alla il
passo è stato breve. Protagoniste del progetto sono state le cantine: le 4 etichette con cui Terra Moretti fa brindare gli amanti del Franciacorta e del buon vino Toscano. Commercializzate attraverso una rete di agenti esterni all’azienda, necessitavano di uno strumento di presentazione completo e, soprattutto, interattivo, capace di creare un canale di dialogo tra Terra Moretti e la sua forza commerciale. La web app Terra Moretti Wines è la testimonianza di come anche gli strumenti più tradizionali – cataloghi e listini – possano acquisire valore all’interno di un progetto di marketing digitale: prezzi e schede tecniche aggiornate in tempo reale, un corporate blog interno e statistiche di accesso ad uso della direzione commerciale.
Per la divisione costruzioni di Terra Moretti Timmagine ha realizzato i siti internet dedicati a Moretti Spa, Construction Systems (online a breve) ed Interholz (per cui ha sviluppato anche un piano SEO), oltre ad alcune brochure di prodotto e a campagne promo mirate ai mercati esteri e all’acquisizione di dati sul mondo delle case prefabbricate. Per Maxi Dolphin ha pubblicato di recente il nuovo sito Maxidolphin.it. Per la divisione vini ha sviluppato la web app Terra Moretti Wines e fornito un supporto di comunicazione per gli eventi Bellavista al Teatro La Scala di Milano e in Piazza Loggia a Brescia.
TERRA MORETTI www.terramoretti.it
QUESTIONE DI LEALTÀ: NATIVE MARKETING TRA ETICA E OPPORTUNITÀ Da sempre la pubblicità mira a interessare i propri interlocutori.
Essere o non essere, questo è il problema?
Nel corso del tempo è cambiato
Invertising di Paolo Iabichino coglie bene il
il come questo interesse venga
punto su come fare pubblicità oggi.
ottenuto.
Informare. Sapere che si sarà oggetto di scelta
Negli anni ‘60 il coinvolgimento
e anche di giudizio critico.
del proprio pubblico veniva
Proprio per il suo voler interessare il proprio
cercato attraverso il rispetto
interlocutore
e la creatività (si pensi ai
diventa centrale (vedi pagina 20) e il Native
lavori di Bill Bernbach o alla
Marketing nasce da questa esigenza facendo
famosa
un passo ulteriore in avanti.
sentenza
di
David
l’importanza
del
contenuto
O’Gilvy “Il consumatore non è
Come afferma Joel Mitch, viene creato
uno stupido. Il consumatore è tua
“un
moglie. Dunque non mentire a tua
specificatamente per un determinato media
moglie e non mentire alla mia”).
sia dal punto di vista del formato tecnico sia
Negli anni ‘70 con l’evoluzione continua
dal punto di vista del contenuto (la creatività)”.
e un’attenzione al sociale e al pacifismo,
L’obiettivo è quello di integrare l’annuncio
diretta conseguenza della guerra in Vietnam,
pubblicitario con il contesto e, se possibile,
avendo consapevolezza che la pubblicità si
andandolo ad arricchire.
mischiava con la vita delle persone, almeno
Non più intrusione, ma condivisione. Un bingo
in America. Qui in Italia avevamo Carosello ed
per qualsiasi uomo di marketing.
era davvero tutta un’altra storia. Impermeabile
I risultati sono notevoli se si pensa che la
a terrorismo e stragi di stato.
maggioranza (il 99.8%) dei banner classici
Fino ad arrivare agli anni ‘80 con Jacques
vengono ignorati. E che il 50% dei click sono
Séguéla e l’obbligo alla spettacolarizzazione
frutto di un errore. I materiali di ‘’native adv’’,
degli spot. Perché qualcuno dovrebbe guardare
al contrario, vengono guardati il 52% più della
la pubblicità? Semplice, perché è bella.
pubblicità tradizionale e le aziende hanno
Con il creativo francese l’interesse per la
afferrato perfettamente la loro importanza,
realtà si trasforma così tanto da incidere
tanto che la spesa in ‘’native ad’’ è cresciuta
direttamente
del 39% nel 2013 e del 22% nel 2014 (Audiweb).
William Shakespeare
sulla
società,
mediante
le
formato
pubblicitario
pensato
campagne politiche, sia in Francia (“La
Da essere a non essere, il problema diventa
forza tranquilla” fu decisiva per la vittoria di
sembrare o non sembrare. Pubblicità.
Mitterand) sia nel resto del mondo.
La questione però è anche etica: quante persone
Negli anni ‘90 è iniziato un periodo di
distinguono tra contenuto e promozione? O
riflusso e sbandamento, ma oggi, nel nuovo
meglio la promozione è posta in modo che si
millennio, grazie alla rete il modo di intendere
possa distinguere dal contenuto?
l’advertising e il suo fruitore è cambiato.
Il prezzo in gioco è alto: la fiducia. Del
Per sempre. Siamo sempre più davanti a
consumatore in noi che questo lavoro facciamo
una persona (e non a un consumatore) che
e abbiamo il dovere di farlo onestamente.
si informa (e non si lascia incantare): da qui
E che il marcio, si spera, rimanga solo in
l’esigenza di cambiare prospettiva.
Danimarca. (L.P.)
LI ABBIAMO ACCOMPAGNATI ALLA PARTENZA, LI ABBIAMO ASPETTATI ALL’ARRIVO. E, POTETE GIURARCI, SONO PRONTI A PARTIRE DI NUOVO! Sono quelli di 7 Mila Miglia Lontano Around the World 2015.
7MML è il viaggio del cuore conclusosi
Un piano di comunicazione cominciato con
nell’autunno di quest’anno dopo 7000 miglia
la realizzazione del logo e della brochure, con
percorse, in 7 tappe, da altrettanti equipaggi
l’organizzazione
composti da videomakers, fotografi e giornalisti.
ufficiale con la partecipazione del Sindaco e delle
La partenza è stata da Brescia, l’approdo,
Istituzioni e la presenza dei principali mezzi
simbolico, in Cascina Triulza, Padiglione della
di comunicazione locali. L’ufficio stampa è poi
Società Civile, nell’ambito di Expo 2015.
proseguito seguendo il team tappa per tappa,
Giunto alla terza edizione e nato dall’idea del
condividendo sui Social e sensibilizzando la
fotografo Giuliano Radici il viaggio aveva lo
stampa e l’opinione pubblica ad ogni passaggio
scopo, come sempre, di raccogliere fondi per
del testimone.
di
una
Press
Conference
donarli a chi ne ha bisogno. I 7 equipaggi hanno affrontato le zone più
Il lavoro fatto insieme è stato di soddisfazione, il
problematiche della terra per “scattare”
materiale prodotto spettacolare. Avanti team, ci
un’immagine
rivedremo AL CENTRO! (E.B.)
del
mondo
e
delle
sue
abitudini alimentari al 2015. Nel farlo hanno raccolto immagini belle da togliere il fiato, da cui è nato un cofanetto contenente 2 libri fotografici ed uno narrativo. E nel cofanetto,
una
cartolina
“SIBILLINA”,
inserita di soppiatto, racconta in poche parole il nuovo grande SOGNO di viaggio, di avventura e solidarietà. Il PRIMO indizio, ma anche il PRIMO passo per iniziare il nuovo progetto 7MML “RITORNO AL CENTRO”.
Il progetto non è ancora svelato, nel momento in cui scriviamo, ma una cosa si è già vista. È molto social, molto coinvolgente, con le tappe che si definiscono insieme ai followers, in una condivisione totale.
Per 7MML Around the World 2015 Timmagine ha coordinato la comunicazione e gestito l’ufficio stampa.
Per 7MML around the world 2015 Timmagine ha realizzato logo e immagine coordinata, brochure, cartella stampa, press e media list, invii, recall e rassegna stampa.
7 MILA MIGLIA LONTANO www.7milamiglialontano.com
DALLA PROVINCIA ALLA REGIONE DITELO CON I FIORI I proverbi sui fiori si sprecano ed il florovivaismo si occupa proprio di fiori, e non solo.
Niente di più concreto comunque. Il comparto del florovivaismo rientra a pieno titolo nel primo settore, quello dell’Agricoltura. Tanto per capirci: il valore della componente agricola della regione
Di questo si è parlato il 29 Settembre a Milano,
Lombardia supera i 7 miliardi di euro ed il
in una sede istituzionale come Palazzo Pirelli,
florovivaismo contribuisce per circa il 6% al totale
alla presenza e con il contributo di Senatori,
del valore della produzione agricola, al pari del
Presidenti di Associazioni Regionali, Assessori
settore vitivinicolo. Altro dato importantissimo è
e Ministri.
il livello occupazionale. Il comparto richiede molta lavorazione pertanto l’incidenza occupazionale
Il convegno si chiamava “IL VERDE come
del florovivaismo è tra le più alte, se non la più alta,
NUTRIMENTO per il PIANETA. Scienza
nell’ambito dei comparti del settore Agricolo.
e professioni insieme per una nuova consapevolezza
del
ruolo
della
filiera
I temi poi su cui va ad influire il florovivaismo
Florovivaistica sul vivere quotidiano” ed ha
sono tutt’altro che frivoli: ecosistema, qualità
attirato oltre 300 addetti ai lavori e appartenenti
dell’aria e dell’acqua, riqualificazione urbana
ai vari ordini professionali, dagli agronomi agli
e territoriale.
ingegneri, agli architetti.
L’interesse è stato altissimo grazie alla qualità dei relatori, un team tecnico scientifico di livello internazionale. Il problema non è stato trovare patrocinatori e sponsor, bensì accontentarli tutti. La visibilità sui media è stata infatti alta ed in linea con le aspettative, vista l’attualità e l’importanza del tema.
Il pianeta si nutre anche con l’aria e con l’acqua ed il florovivaismo può contribuire a renderlo migliore. Le idee non sono mancate, dai giardini verticali agli orti urbani, tutto per migliorare l’aria degli spazi in cui viviamo. E quel che si insegna e si spiega, se si vede, sembra più Vero!
A Brescia l’Associazione Florovivaisti Bresciani riqualifica ormai da qualche anno il cuore della città con una manifestazione a dir poco spettacolare. Fiorinsieme. Il concetto ormai è davvero quello di smart city: la vivibilità e la qualità della vita sono “smart” e la città ogni anno si fa bella per chi la vuole vivere “a piedi nudi sull’erba”. (E.B.)
Per Assofloro Lombardia Timmagine ha seguito
l’evento
dalla
realizzazione
del
materiale informativo (leaflet, landing page con possibilità di iscrizione, realizzazione di DEM ed invii mirati, ufficio stampa e contatti con i media partners). Per Associazione Florovivaisti Bresciani Timmagine ha seguito l’ufficio stampa e, per l’evento Fiorinsieme, ha realizzato il sito web.
FIORI INSIEME www.fiorinsieme.it
L’E-COMMERCE: IL NUOVO NEGOZIETTO SOTTO CASA TUA I numeri dell’e-commerce fanno invidia alla Cina: crescite in doppia cifra che non sembrano conoscere crisi in tempo di crisi.
La verità è che il successo degli e-commerce è legato (anche se non solo) alla congiuntura economica sfavorevole. Comprare on line è percepito dal consumatore come fonte di risparmio, fatto supportato da due evidenze:
Viaggiare è andare per negozi Susan Sontag
1. L’accorciarsi
della
filiera
permette
una
convenienza per chi compra, che corrisponde allo stesso tempo a un maggior guadagno per chi vende. 2. La velocità con cui si può trovare il miglior prezzo: tutto dista un click.
David R. Bell arriva ad affermare che “dove viviamo – dalla città fino al quartiere – impatta direttamente su come navighiamo e compriamo in internet” (Location is still everything, 2015).
L’abitudine e il favore di certi negozi (intesi come ambienti dove comprare) è qualcosa che vogliamo ritrovare (rivivere?) nel mondo virtuale. E sarà diverso se amo “Starbucks” o il bar di paese con le urla di chi fa briscola. Dunque decidere il target di un e-commerce è operazione più profonda che “maschi italiani tra i 40 e i 50 anni medio spendenti”. Dovrà riguardare anche uno stile. Se ci pensate è come “arredare un negozio fisico”.
Altro elemento da considerare è la resistenza
A questo si aggiungono altri due fattori:
del consumatore e l’on-line ha una barriera
3. La possibilità di “fare shopping” a qualunque
intrinseca (non posso toccare e vedere la
orario e comodamente sul divano.
merce) e se questa per un acquisto come le
4. Il continuo aumento degli utenti on-
“mie” scarpe Clarcks (stesso modello stesso
line (in Italia negli ultimi due anni gli
numero stesso colore da 20 anni) non ha
utenti connessi sono due milioni in più).
nessuna conseguenza, diverso sulle nuove
È come avere un negozio in una strada
Adidas o su qualcosa che non conosco. Amazon
con sempre più abitanti: il fatturato
da oltre 10 anni permette di “sfogliare” i libri e
aumenta per forza di cose.
sempre più negozi si stanno attrezzando per un
Fatta la doverosa premessa è altrettanto
pick and pay e alcuni e-commerce, ad esempio
chiaro che presto gli e-commerce entreranno
in america Bonobos.com, stanno creando
in crisi pure loro: non basta più esserci
showroom fisici.
bisogna esserci bene. Curando “merce” ed esperienza di consumo.
La parola d’ordine è un orribile acrostico: BOPS (Buy Online, Pick up in Store: compra online,
Come? Partendo da una verità fin troppo
ritira con modalità favorevoli in negozio).
trascurata: il mondo reale ci influenza su
Sempre più consigliabili diventano i sistemi
metodo di ricerca e acquisto in quello virtuale.
di chat istantanei, ritiro merce gratuita e tutto
A cominciare dalla “geografia” stessa che per
quanto possa distruggere l’ostacolo del virtuale e
l’on-line troppi sostengono non esistere.
farti sempre più sentire nel negozietto sotto casa.
E nello stesso spirito va cercata di curare la vicinanza con il proprio cliente che poi nel mondo on-line vuol dire “social”, Facebook in primis. Capace di trasformarsi in qualcosa di più ampio di un servizio customer care, un luogo dove dialogare con la propria clientela. Che pretende sempre più e il cui semplice ascolto non bast. Le parole si devono trasformare in azioni.
In cambio si otterrà il “passaparola”. Panacea per l’e-commerce come per il negozietto sotto casa. E tutto torna. (L.P.)
ERGO: PROSEGUIRE UN PERCORSO Lavorare più anni per un’azienda dà senso a quello che si fa. Si riesce a seguire una strada e, volendo, anche cambiarla senza mutare però la destinazione.
Facendo sempre le stesse cose, si perde l’abitudine e la possibilità di esercitare la propria intelligenza (Albert Camus)
Il terzo anno di collaborazione con il gruppo
Ma il domani dipende anche dalle nostre scelte.
assicurativo Ergo è stato per tanti versi l’anno
Un’idea semplice ed efficace allo stesso tempo,
della svolta: dai prodotti o esigenze specifiche ci
ottenendo engagement e coinvolgimento.
si è spostati sul brand realizzando una campagna social con un respiro strategico.
Cambiare, a volte, è il miglior modo per rimanere
Parte interessante del lavoro è la sua genesi,
se stessi. (L.P.)
infatti i traguardi del 2014 (vedi: Magazine 1, pagina 78) sono diventati la partenza per il 2015: le informazioni ottenute dal portale interno Teamsales sono state le fondamenta per costruire una comunicazione al pubblico. La formazione alla rete su come usare i social (da Linkedin a Facebook) e l’approfondire le esigenze di chi con i clienti ci opera è stato determinante nel trovare il messaggio finale. La strategia si è basata sul frammentare i target in molti nuclei per riuscire a instaurare l’illusione di una comunicazione “one to one”. La promessa è stata una scelta credibile, frutto di tempi dove l’ottimismo, malgrado Tonino Guerra, non profuma più, anzi tende a marcire, tempi dove l’oggi è più certo del domani. Tutti noi speriamo che il futuro abbia un futuro.
SERATE PREVIDENZA 2015 TIMMAGINE PER IL ROAD SHOW DI ERGO E CARE FINANCIAL Part
time,
Opzione
Donna,
ampliamento della no-tax area e settima salvaguardia esodati. La Legge di Stabilità appena varata dal Governo prevede interventi che ritoccano parzialmente il sistema pensionistico. Novità che rendono il tema pensioni ancora una volta argomento di attualità e dibattito. Per riflettere sui cambiamenti in atto e aiutare i “pensionati di domani” a comprendere come assicurare un futuro all’altezza delle proprie aspettative, Care Financial – società di consulenza previdenziale che distribuisce le soluzioni di protezione e risparmio di Ergo – ha organizzato lo scorso novembre un road show sul tema: 4 serate a Ascoli Piceno, Macerata, Verona e Treviso per fare informazione in modo serio, senza rinunciare al sorriso e ad ospiti d’eccezione. Al reparto creativo di Timmagine è stato affidato Ad ottobre Timmagine realizza una campagna su Facebook Ads per ERGO Italia. Obiettivo: sensibilizzare specifici target (giovani genitori, prepensionati, ecc.) sull’importanza di pensare oggi al proprio futuro. È nata così la campagna #DomaniComeOggi. Due mesi dopo, a conferma della bontà, dell’intuizione, una nota compagnia assicurativa inizia una campagna con una strategia simile.
il compito di sviluppare tutta la comunicazione legata agli eventi: dagli inviti cartacei e digitali alle locandine, fino al materiale per l’allestimento delle location e ai minisiti di approfondimento. La partecipazione alle serate di personaggi celebri al grande pubblico ha consentito altresì un’azione di ufficio stampa, che ha portato Care Financial a conquistare l’attenzione delle redazioni locali in target. (S.S.)
Nel 2005 uno studio esaustivo della Procter & Gamble cambiò il modo di impostare le strategie marketing.
Come? Definendo “il primo momento della verità” per l’acquisto, per gli amici FMOT (First Moment of Truth). Ovvero quell’istante in cui il consumatore identifica il prodotto sullo scaffale decidendo se acquistarlo o meno.
Secondo
il
modello
tradizionale
l’annuncio
pubblicitario spingerà i futuri consumatori, attraverso
NON ESISTE PIÙ LA VERITÀ DI UNA VOLTA
uno stimolo (uno spot ad esempio), al “primo momento della verità”. Dopo in
l’acquisto
gioco
il
momento
entra
“secondo
della
verità”
o, seguendo i divertenti acrostici
della
Procter
lo SMOT, che riguarda l’esperienza
del
consumatore una volta
che è diventato “suo”. Il grado di soddisfazione del cliente condizionerà gli acquisti futuri. Questo modello costituito da 3 fasi è stato ed è la base per le strategie di marketing.
Ma gli anni passano e succedono molte cose, un lustro
STIMOLO
FMOT in negozio
SMOT esperienza a casa
mescola e cambia lo scenario, e soprattutto, sono anni in cui, sempre, bisogna fare i conti con Google.
Sergey Brin e Larry Page hanno voluto indagare se dopo la grande diffusione di internet, i momenti della verità non fossero altri. E in particolare come e quando una persona decide di comprare.
FMOT in negozio
STIMOLO
SMOT esperienza a casa
Wich becomes the next person’s Zmot
ZMOT il momento zero della verità Nel 2011, dopo una ricerca
Non c’è la Verità. C’è solo la verità di ogni istante
effettuata
su
consumatori
5000
Nielsen sostengono che in Italia il 67% degli internauti inizia così il suo processo decisionale per acquistare).
La tendenza al bombardamento
nasce
Oggi, la vita quotidiana è invasa da spot e pubblicità
lo ZMOT: il “momento
(ne subiamo oltre 6000 al giorno) e siamo invasi
zero della verità” che
da schermi: tv, tablet, pc, smartphone.
si posiziona a cavallo
Secondo Google il video domina con circa il
tra la ricezione dello
90% mentre la stampa e la radio solo il 10%.
stimolo
Inoltre è diffuso, ormai, l’utilizzo simultaneo
e
il
“primo
momento della verità”
Ramana Maharshi
sono il primo passo per comprare (dati
di più apparecchi.
(FMOT). Di conseguenza, spesso, stimolo e momento
Ora, possiamo definire meglio il “momento
zero sono vicini.
zero” identificandolo come quell’intervallo
Siete lì che guardate la rimonta, inutile, di
di
a
Valentino Rossi spalmati sul vostro divano e
navigare in internet, in cui il consumatore
con la TV a tutto volume, con in mano il tablet
raccoglie informazioni sui prodotti (e/o
seguite gli #iostoconvale, e di colpo la visione
tempo,
passato
principalmente
sui venditori).
di uno spot pubblicitario su un viaggio in Spagna può portare immediatamente allo
La verità è che sempre di più il web è uno strumento cruciale per vendere e
i
motori
di
r i c e r c a
ZMOT attraverso il cellulare. “Vado a picchiare Marquez di persona!” pensate orgogliosi.
81%
usa smartphone e TV contemporaneamente In sintesi: la multicanalità è diventata una risorsa per estendere le nostre attività ed in
66%
particolare per lo shopping, l’utilizzo di più
usa smartphone e computer contemporaneamente
device per effettuare acquisti sta diventando parte integrante della nostra vita.
66%
Le fonti di ricerca nel ZMOT
usa TV e computer contemporaneamente
Gli utenti utilizzano sempre più fonti per una ricerca sul web prima di un acquisto. Il numero di fonti utilizzate durante lo ZMOT è in evidente crescita, dimostrando la presenza del momento zero e la sua importanza prima
Lo ZMOT e il sito e-commerce
di procedere ad un acquisto che può essere
Nel 2014 secondo Audiweb, il 68% degli
effettuato online, presso un sito e-commerce,
utenti che approdano su un e-commerce
oppure recandosi nel negozio.
abbandonano il carrello non procedendo
Viene data particolare importanza alle
all’acquisto. Perché?
fonti di carattere sociale in cui constatare
Probabilmente
l’esperienza e il giudizio di altri utenti
abbastanza informazioni. E rassicurazioni.
riguardo
Così ricominciano a cercare il momento
a
quel
determinato
prodotto.
perché
non
trovano
Canali video sono fonti molto utilizzate,
zero della verità
soprattutto in determinati settori, il 68% dei
Come risolvere il problema?
consumatori utilizza YouTube per cercare
Se questa brochure atipica non vi ha ancora
società di vendita al dettaglio.
stancato, leggete a pagina 63. La risposta è nel negozietto sotto casa vostra. (L.P.)
Fonti: Zero Moment of Truth (è un PDF gratuito basta metterlo in Google e salta fuori: leggetelo. Serve).
QUEL VESTITO CHE NON CALZA PLUS Capita spesso che un vestito ci vada stretto, che non ci rappresenti più. È quello che è successo ai brand IBICI® e OMERO, stanchi di un’immagine digitale ormai sorpassata.
IBICI® e OMERO sono due storici marchi di
poco cool. Timmagine progetta così una nuova
calzetteria prodotti e distribuiti da P.L.U.S. Srl,
piattaforma in grado di coniugare l’aspetto
azienda del mantovano produttrice di calze da
curativo e preventivo del prodotto con il suo
donna e intimo seamless.
essere alla moda.
In oltre 20 anni di attività P.L.U.S. ha fatto
Si prosegue con il restyling del sito OMERO,
della qualità artigianale Made in Italy il suo
con l’obiettivo di allineare la sua immagine
vero punto di forza. Comunicazione off e
digitale agli odierni canoni di web design,
online hanno sempre lavorato sinergicamente
attraverso una piattaforma che, da un lato,
per trasmettere la qualità della produzione
valorizzi l’attenzione del marchio per il
P.L.U.S., simbolo d’eccellenza nazionale.
fashion, dall’altro, migliori l’esperienza di
Ma le calze IBICI® e OMERO non sono solo di
navigazione della cliente tramite l’inserimento
qualità. Sono anche alla moda. E P.L.U.S. ha
di opportuni accorgimenti, quali menu di scelta
capito che stressare nella comunicazione di
rapida e call to action.
prodotto il concetto di tendenza consentirebbe
Entrambi i siti IBICI® e OMERO sono stati
ai brand di ampliare la propria penetrazione
progettati in ottica responsive: sono cioè
nel pubblico più giovane.
perfettamente
Soddisfatta
della
collaborazione
fruibili
attraverso
device
con
mobili. Sono inoltre interamente gestibili dal
Timmagine del 2014 nel settore Digital PR,
cliente nella sezione e-catalogue tramite una
nella primavera del 2015 P.L.U.S. si rivolge
semplice interfaccia amministrativa, che
nuovamente all’agenzia per rinnovare la
consente la gestione del sito in due lingue per
propria comunicazione sul web. La richiesta è
IBICI® e in quattro per OMERO.
confezionare un nuovo vestito per i siti IBICI® e OMERO, poiché quelli vecchi non calzano più. P.L.U.S. desidera dei siti di tendenza, che comunichino al target che i suoi prodotti, oltre che essere d’eccellente qualità, sono anche trendy. Molto trendy. Si parte con il restyling del sito di IBICI®, conosciuto
nel
settore
della
calzetteria
medicale per la collezione SEGRETA®, una gamma di calze e collant a compressione graduata. IBICI® si sente stretto in un sito dal taglio troppo medicale, troppo freddo, troppo
L’azienda è così autonoma nell’aggiornamento di un’offerta in continuo divenire. Perché le mode, si sa, passano. Ed è molto meglio se il vestito, ognuno, è in grado di cambiarlo da sé.
Rientra
nel
lavoro
di
restyling
della
comunicazione web a cura di Timmagine anche la revisione del sito istituzionale P.L.U.S., trasformato in un one-page site che non dimentica la qualità della produzione artigianale aziendale ma sceglie una grafica capace di valorizzarne la tendenza. Oggi P.L.U.S. si presenta sul web con tre modelli di punta, in grado di arrivare agli occhi e al cuore di un target allargato, composto non solo da donne interessate al prodotto di qualità ma anche da giovanissime che amano la calzetteria all’ultimo grido. (L.M.)
Timmagine ha curato l’intera comunicazione digitale di P.L.U.S. Srl, progettando due siti responsive per i brand IBICI® e OMERO, con
e-catalogue
e
CMS
dedicato
per
l’aggiornamento in più lingue. Realizzazione di un one-page site istituzionale.
P.L.U.S. Srl www.pluscollant.com
HYPE UNO SPOT ESPLOSIVO “Ho 5 giorni di tempo per consegnare uno spot e non voglio più il nano da giardino” “5 giorni di tempo?”
“Sì, ma il nano è il motivo per cui ci conoscono, quindi forse dovrebbe esserci”. Questo il dialogo con il cliente. Difficile dire di no. 5 giorni
Il progresso ha i suoi svantaggi. Di tanto in tanto esplode Elias Canetti
sono pochi per realizzare uno
spot
dall’idea
alla
realizzazione, certo, ma uno spot è uno spot. La sfida, poi, era insita nel brief, un marchio di occhiali
Il 15 secondi, malgrado una programmazione
che più che per il brand era conosciuto per la
durata solo due settimane, decretò un “bum” di
sua icona, icona che per una serie di motivi
fan e richieste sulle pagine social e sul sito, la
doveva lasciare spazio ad altro. Al prodotto.
ripresa di alcuni secondi del video (la scena in
In sintesi: occhiali capaci di essere più forti
cui il nano sedotto da una malvagia Biancaneve
della moda.
esplode) su “Blob”hanno fatto il resto.
Da qui un’idea creativa basata su come far sparire l’icona e al tempo stesso mostrarla.
A volte le sfide non sono solo fatte per essere
E uno spunto narrativo basato su un trucco
accettate, ma anche per essere vinte. (L.P.)
sempre efficace: il ribaltamento di ruolo. Ma se Biancaneve non fosse così buona come tutti la dipingono?
HYPE GLASS www.hypeglass.it
IL CLASSICO NON VA FUORI MODA
L’industria della pubblicità era abituata ad avere come rivale Hollywood per il potere ed il glamour che rappresentava.
Nel 1987 un’agenzia provò a comprare una
Ford e Agnelli oggi mai direbbero “il 50% della
banca. Oggi, dicono, il digital ha minacciato la
pubblicità che faccio è inutile, ma non so
sua stessa esistenza. Eppure sono convinto che
quale sia quel 50%”. Con Google posso arrivare
la pubblicità “classica” non morirà mai. Anzi.
a chi cerca un determinato prodotto e grazie a
Cannes, da sempre il festival più importante
Facebook posso personalizzare i messaggi per
dell’advertising, un tempo dominata da veri e
i diversi consumatori. Sprechi, ciao ciao. Forse.
propri film, che alcuni chiamavano spot, ora
I social media inoltre offrono nuovi modi per
sembra una passerella tecnica per Google e
comunicare e arrivare al cuore delle persone,
Facebook. Ma può la tecnologia sovrastare la
“engagement” è un mantra che farà felice
creatività? La risposta è no. Per questo non credo
qualsiasi direttore marketing. Tutti i brand
nelle web agency pure. Il cervello senza il cuore
oggi hanno un canale Youtube, diverse pagine
è invisibile agli occhi.
social, alcuni persino Google+ che chiaramente
Al di là di una citazione, proverò a spiegare
non esiste al di là di quello che dicono le
perché il percorso strategia-creatività rimane
statistiche. Sempre più persone vedono gli spot
necessario. La pubblicità dalla seconda metà
come invadenti, “disrupting”: un insulto. Forse.
degli anni 60 fino a inizio 2000 sapeva quale era
Perché creare un 30 secondi che va a tutti,
la sua funzione: fare spot famosi per rendere
invece di andare a dialogare one to one? Storica
famosi i prodotti. Nel 21esimo secolo di colpo
la rinuncia nel 2010 della Pepsi al suo spazio
la parola d’ordine è stata “misurare”, perché il
durante il Super Bowl.
digitale lo permette. Internet sembrava aver
Già, ma proprio questo abbandono è stata la
risolto il problema degli sprechi. Impression, poi
dimostrazione che l’advertising deve integrare
Conversione, tutto si poteva racchiudere in una
il digitale, conoscerlo, saperlo usare, ma non può
precisa formula matematica.
rinunciare a sognare.
Non può rinunciare a invadere il mercato
La Coca Cola è tale perché milioni di persone
potenziale. In quello stesso anno la Pepsi
l’acquistano 2 volte l’anno. La luna ha due
ha perso il 5% delle quote di mercato. Un
facce: non solo quella che vediamo degli
mercato che ha riconquistato tornando alla
addicted, ma anche quella nascosta.
Tv e soprattutto a Bob Hoffman, un creativo vecchio stile, ostile al nuovo.
I marchi al consumer, tutti, dipendono
La verità è che noi, noi che alla fine di brand
dalla massa che acquista occasionalmente.
ci nutriamo e questo la letteratura lo ha ben
In sintesi: prendere di mira gli utenti
capito (pensate a American Psycho di Bret
esistenti non basta. La pubblicità deve
Ston Ellis o a Fight Club di Chuck Palaniuk)
attirare l’attenzione di persone che non
e dai brand siamo guidati amiamo ancora
sono interessate, apparentemente, a quel
desiderare. In un libro notevole (How brand
marchio. Il valore sta nello spreco, sta nel
Grow di Byron Sharp), l’imprescindibilità
deprecato 50% inutile eppure necessario,
della creatività trova la sua summa teorica.
perché la pubblicità funziona non quando
E
pubblicità
cerca di convincerci ma semplicemente
classica non morirà. Mai. Sharp dimostra,
quando ci fa ricordare il marchio. Quando
statisticamente, che i marchi se vogliono una
attiva “la disponibilità mentale” all’acquisto.
la
dimostrazione
che
la
espansione maggiore non possono affidarsi solo ai consumatori fedeli, la crescita reale e il successo dipende dai “Light buyers”.
In un supermercato vediamo circa 30mila
La verità è che la fama di un brand
prodotti, l’advertising deve aprire gli occhi
richiede anni di investimenti, ma poi è una
alle persone, deve aprire un varco dove
ricchezza che può bastare per generazioni:
l’acquisto diventa possibile. Bisogna rendere
la Coca-Cola, ha guadagnato miliardi da
interessante un marchio. Gli annunci ben
questo principio. Ma nel breve termine, gli
fatti non vendono, ma fanno sì che la gente
effetti della pubblicità su la memoria dei
compri. Mantenendo il marchio vivo nella
consumatori sono molto difficili da misurare.
mente, gli spot della Coca Cola cambiano la
Non c’è da stupirsi, quindi, che molti direttori
probabilità che voi compriate una bottiglia,
marketing diventino dipendenti da ciò che
per stappare la felicità. Una spinta piccola,
Martin Weigel, dell’agenzia di Nike Wieden
impercettibile, ma determinante. La fedeltà
+ Kennedy, chiama il “crack” dei dati: i like,
di marca assoluta non esiste, la ricchezza
le share, le impression. Esistono, questa
sta nei tradimenti.
è la verità, due categorie di pubblicità. Ci sono annunci per quando si sa cosa si sta
Parlo di pubblicità non di vita. Uno studio
cercando - se voglio trovare un elettricista
della Forester Research ha rilevato che il
Google è imbattibile per questo.
tasso medio di engagement nei primi sei
Poi c’è la pubblicità che fissa un brand
mesi del 2015 su Facebook è di 7 su 10.000
nell’immaginario di persone che ancora
fan. La gente non si impegna nei marchi, li
non vogliono comprarlo, ma potrebbero. La
conosce ma non si cura di loro. Il modo per
pubblicità non è un venditore, ma inserisce
farci ascoltare da chi non è che proprio muoia
una marca nel cervello della gente. Ci potete
dalla voglia di conoscerci è interessarli e
rinunciare? Il classico è tale perché mai
coinvolgerli.
andrà fuori moda e nella fretta di troppi di reinventarsi, non dimenticate la vostra USP.
In quest’ordine. Vi è bisogno di un contenuto (al di là del media su cui si decide di diffonderci) che richieda scarso sforzo mentale da parte di chi lo guarda ma capace di affascinare. Lo spot rimane lo strumento principe. E la Tv non morirà, anche se la guardi da un cellulare. L’AdSkipping inoltre, come dimostra sempre il medesimo studio, è in costante declino. E chi di voi non si ricorda una buona pubblicità?
Sarebbe un errore imperdonabile. (L.P.)
REHAU: FINESTRE PROTAGONISTE DELL’HOME ENTERTAINMENT Rehau Italia affida a Timmagine la realizzazione di un video per il lancio di New Living Sound, il rivoluzionario sistema che trasforma le finestre di casa in un sistema di audio diffusione in grado di ridefinire il concetto di esperienza d’ascolto.
Rehau Italia, sede italiana del marchio leader mondiale nel mondo dei materiali polimerici per
industria
e
edilizia,
ha
affidato
a
Timmagine la realizzazione di un video per la presentazione di New Living Sound: il sistema innovativo che permette di trasformare le finestre di casa in un veicolo di diffusione sonora, dando vita ad un’esperienza di ascolto avvolgente in tutta la casa.
La richiesta del cliente era di creare un video che parlasse sia ai tecnici del settore che al cliente finale. Il video realizzato enfatizza le caratteristiche del sistema, la semplicità di installazione e la qualità dell’esperienza di ascolto per l’utilizzatore finale. (E.Z.)
MAST: CAMPI DA CALCIO IN ERBA SINTETICA NEI MOTORI DI RICERCA Mast Sport è la business unit dell’omonimo gruppo edile bresciano. Da anni nel settore delle costruzioni sportive, ha realizzato oltre 300 impianti sportivi completi ed oltre 100 campi da calcio a 11 giocatori omologati Figc Lnd. Una leadership indiscussa che – da un paio di anni – si ritrova anche sul web, grazie al piano di search engine marketing con cui Timmagine garantisce a Mast Sport un posizionamento da primato anche nei motori di ricerca. Sono infatti numerosi gli studi che testimoniano come gli utenti tendano a riconoscere un ruolo più autorevole a quei marchi che si trovano nei primi risultati di ricerca: un fenomeno che impone ai big player di ogni settore di inserire i motori all’interno del proprio piano strategico non solo come canale di acquisizione contatti (inbound marketing), ma anche di posizionamento d’immagine.
GAFITEX, SPIKENERGY E SPIKECELL: BENESSERE DA INDOSSARE Pensate che curare disturbi osteo-articolari e circolatori sia possibile con un tessuto? Noooo? È il momento di ri-credervi, come ha fatto Timmagine con 7 Gafitex un’azienda storica del mantovano che ha studiato e brevettato dei presidi medici da indossare: SPIKENERGY e SPIKECELL. Due prodotti che
DOSS VISUAL SOLUTION: DA 25 ANNI SIAMO IL FUTURO
curano rispettivamente le patologie dolorose e la panniculite edematosa, conosciuta con il nome di cellulite. Un brevetto complesso e la creazione di una reazione a contatto con la pelle che crea una micro-corrente curativa.
“Da 25 anni siamo il futuro”: questo l’headline
Se volete saperne di più, potete testare subito
della campagna pubblicitaria Doss, studiata
l’e-commerce e guardare il video, entrambi
da Timmagine nella primavera del 2015 e
prodotti
destinata a riviste specializzate di settore.
indossano già Spike e le testimonianze dal
Doss guarda avanti, lo fa da quando è nata,
campo dicono che funziona. Non si finisce
cercando soluzioni sempre più tecnologiche,
mai di imparare cose e prodotti nuovi, dai
sempre
nostri Clienti!
più
innovative,
sempre
più
performanti. È questa tensione al futuro che l’ha spinta a rinnovare il proprio logo, alla ricerca di una soluzione visiva in linea con i più moderni canoni di design. Il brief era conferire all’azienda un nuovo visual, che ben rappresentasse l’avanguardia nel settore dell’ispezione ottica, senza rinnegare il passato. A cura di Timmagine il restyling del marchio Doss e la realizzazione di una Corporate Image per la rete d’impresa Doss World, di cui l’azienda è fondatrice. Timmagine ha seguito anche lo studio di un logo per l’Open Day che la rete d’impresa organizzerà a Febbraio 2016 e di un video teaser per il lancio dell’evento. Ci auguriamo di ritornare al futuro anche il prossimo anno, con nuove sfide per Doss Visual Solution.
da
Timmagine.
Alcuni
di
noi
FACEBOOK È MORTO. VIVA FACEBOOK
Quante cose, nel web e ancora di più nei social, in un anno cambiano.
Da una ricerca di LOCOWISE, su oltre 500 pagine da 215 milioni di Fan risulta che la copertura organica media è intorno al
Il diavolo può sempre cambiare. Una volta era un angelo ed è ancora in una fase di evoluzione Laurence J. Peter
2% (per i più tecnici: il responsabile è stato individuato in un algoritmo nato a fine 2014). Un crollo (inversamente proporzionale al rialzo in borsa) rispetto al 10% di solo pochi mesi prima.
Questo cambiamento se passavate in Timmagine lo potevate vedere su chi coi social ci lavora. Facebook si è trasformato: ora è un media efficace come una volta, certo, ma a pagamento.
La visibilità non è più organica, ma devo ottenerla a “caro prezzo”. Il Facebook che vi abbiamo raccontato nel primo numero del magazine (pagina 54) è un
Oggi per avere visibilità è necessario in
parente, anche lontano, di quello che vediamo
annunci pubblicitari, i cosiddetti Facebook
oggi dai nostri computer.
Ads, capaci di mostrare contenuti a un target
Ancora nel 2014 era un media capace di offrire
profilato per interessi e altre caratteristiche
visibilità naturale (“organica” usando il corretto
ben note.
gergo) e permetteva un’interazione genuina tra
Oggi un’azienda che ha 500 Fan e una che ne
brand e i suoi “fan”, spesso potenziali clienti.
ha 2 Milioni, ha lo stesso problema: la visibilità
Si diceva, “ascoltate e vi sarà dato”, una vera
organica.
panacea, con tanto di formula magica in due
Il gioco è fatto. Più soldi nelle tasche di
passi, più facile che suonare musica Punk:
Facebook e meno visibilità a tutti quei contenuti
1. Crea contenuto originale e interessante per la
che un tempo, senza pagare, raggiungevano
community.
il proprio target solo grazie al loro valore e
2. La community interagirà al contenuto: like,
originalità.
commenti e condivisioni.
Gli azionisti di Facebook saranno contenti,
Oggi non è più così. Il perché risale al 2012 e
perché rimane un media imprescindibile.
all’entrata in Borsa, con tanto di doveri verso
Noi meno. Ma il prezzo, prima o poi, lo
gli azionisti. Quello che era gratis e ancora così
pagheranno anche loro. Avete sentito quanto
libero e a disposizione?
sta crescendo Instagram? (L.P.)
La risposta è scontata: no. Oggi infatti una grande Fan base non è più un fattore di successo su Facebook.
HERE WE ARE
ROBERTO FALDA
LUCIANO FUSATO
ELIA ZENONE
LEONARDO PELO
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GIULIA TORRE
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