Gente Comune Febbraio 2010

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Periodico di informazione politico-sociale e culturale Chiuso in tipografia il 22/02/2010 di Alatri e della provincia di Frosinone Anno XVII n° 2 - Febbraio 2010 Distribuzione gratuita - Tiratura 12.000 copie

REGIONE

NEWS DAL CAPOLUOGO

IL VOTO AL MICROSCOPIO

Le competenze delle Regioni. Qualche elemento per un voto consapevole pag. 8

SANITÀ A breve l'inaugurazione del nuovo Ospedale ultramoderno. Intervista ai responsabili ASL pag. 6

VARIE DALLA PROVINCIA Notizie dal nord, dal centro e dal sud ciociaro da pag. 7

RUBRICHE Psicologia, curarsi con la creatività

pag. 23

' Multiservizi, ce l avranno fatta?

Dopo le polemiche tra l'amministrazione comunale di Alatri e l'assessore regionale Scalia, dopo la cassa integrazione, dopo gli scioperi e le manifestazioni (forse) il futuro della società partecipata Multiservizi sarà meno instabile. Raggiunto un primo accordo tra gli enti coinvolti e società con la mediazione della Regione Lazio. A pag. 2

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L’Apertura

L’editoriale LPU, LSU E DERIVATI Che si risolva o no il problema dei lavoratori della società Multiservizi (lo speriamo solo per le famiglie coinvolte) è evidentemente il fallimento della solita politica assistenzialista stile Prima Repubblica portata avanti ancora a fine anni Novanta dal centro sinistra (ma non solo) e che ha creato la barzelletta dei Lavoratori socialmente Utili prima, e dei Lavoratori di Pubblica Utilità poi. Non erano infondate, a quanto pare, le denunce di chi all'epoca gridava all'ennesimo scandalo assistenzialista che avrebbe portato problemi in futuro per una qualsiasi pretesa di stabilizzazione che, in effetti, è subito arrivata. Fatto salvo il diritto di ogni lavoratore di vedere riconosciuti i propri diritti e di "portare a casa la pagnotta", infatti, va sottolineato che la legge prevede che i LPU o LSU non siano a tutti gli effetti dei lavoratori subordinati, che non possano essere utilizzati per mansioni o attività organiche, strutturali o interne all'ente, che il rapporto di lavoro abbia dei limiti temporali. Tutto ciò in Italia non è mai stato rispettato e come un boomerang questi contratti di lavoro, pagati inizialmente dall'INPS, sono piombati sulle casse dei Comuni e delle Province come un macigno, soprattutto in periodi di carenza di fondi statali come gli ultimi anni. Il caso della Multiservizi è emblematico perché si poneva come la soluzione a questo problema, non potendo più i Comuni e la Provincia garantire il pagamento degli stipendi (tra l'altro tutt'altro che esosi) ai tantissimi, troppi, lavoratori socialmente utili "arruolati" negli anni. In un Comune come Alatri si parla di un numero maggiore di quanti fossero regolarmente assunti come dipendenti. Senza scendere nel particolare dei singoli casi, voglio sottolineare che la creazione della società partecipata Multiservizi, non è stata una soluzione, ma l'ennesima illusione per questi lavoratori e per le famiglie che su quei pochi soldi contano e conteranno. Come si può, oggi, dire loro che non avranno più un lavoro e uno stipendio seppur minimo? Come si può, d'altro canto, salvaguardare il diritto di chi spera in un posto pubblico tramite concorso, vedendosi scavalcato da persone che non hanno fatto alcuna selezione e che vengono sfruttate per lavori che non dovrebbero fare? Come vada vada questa storia non porterà mai nulla di buono. Ed è triste vedere che chi ne fu fautore, oggi si erga a paladino dei lavoratori andando in piazza quando fino a ieri era al posto di comando e non ha fatto nulla per risolvere la situazione trascinando il problema per anni, per lasciare la "patata bollente" ai posteri. L’Editore

Il caso della Multiservizi: ultime novità La crisi vera tocca tutti

Il caso dei 31 lavoratori della Multiservizi di Alatri che rischiano di restare senza lavoro non è solo un problema dei politici locali. No. Gli amministratori locali e le forze politiche d'opposizione ne stanno parlando a più riprese, individuando responsabilità a destra e a manca, presso il Comune o presso la Regione Lazio. E i politici su queste cose sanno come argomentare. Tuttavia, senza volere assumere tono predicatori, quello che sta accadendo dovrebbe preoccuparci un po' tutti. E' qui, nella nostra città, visibile, riassunto e simboleggiato dai cartelloni di protesta lasciati in piazza, dagli scioperi iterati, dalle bandiere dei sindacati. E' qui, tra di noi (non solo in tv): il problema del precariato, di quella schiera , sempre più numerosa, di persone che possono, da un momento all'altro, o esser rimandate a casa, magari senza neanche la speranza di finire a terra con il paracadute degli ammortizzatori sociali. Persone che sembrano non avere diritto a nulla e che, ora, in piena crisi internazionale, stanno pagando per prime le conseguenze di scelte evidentemente irresponsabili. Sono 31 i lavoratori in

questione. Ma ad Alatri, ci sono anche centinaia di famiglie messe in ginocchio dalla crisi delle Videocon. Altre decine di famiglie coinvolte nella crisi di note realtà industriali e cooperativistiche. Alla fine: un vero e proprio esercito. Non è un problema lontano. Sono i nostri concittadini. Quelli che fanno circolare il denaro. La crisi c'è. Ha colpito il basso, ha colpito il motore della macchina, ma si continua a farla camminare questa macchina. E chissà dove arriverà con un motore tanto guasto ed ammaccato! Noi di Gente Comune abbiamo ascoltato la voce di una delle lavoratrici della Multiservizi, per considerare, oltre a quello dei politici, il parere di chi sta vivendo sulla propria pelle il dramma del licenziamento. "Siamo in sciopero da sabato 30 gennaio” ha raccontato la donna" la prima settimana ci hanno detto che ci avrebbero dato 5 giorni di ferie d'ufficio. Invece, sembrerebbe che sia cassa integrazione. Nella Multiservizi, siamo stati assunti il 1 luglio 2007, presi dai lavori socialmente utili. All'epoca della firma del contratto ci fu

detto che non potevamo rifiutare, perché in caso contrario ci avrebbero mandato a casa! A questo punto abbiamo chiesto alla lavoratrice da chi la loro protesta è sostenuta. "I politici?" ha risposto "Siamo pedine nelle loro mani. Ma ci stanno aiutando i sindacati. La speranza è che il lavoro conti-

lizione. Ognuno pensa a se e questo è sbagliatissimo". Già: è scoppiata la guerra dei poveri, quella più terribile, quella più dura che esiste. "Onestamente - ha concluso la donna - in questi giorni, mi sento umiliata al pensiero di come poter far fronte alle spese familiari in caso perdessi questo lavoro.

La manifestazione della Multiservizi

nui... anche se i dubbi sono tanti: è tutta colpa del Comune, ad esempio, o la Multiservizi ci sta mettendo del suo? Inoltre vorrei rilevare una questione di non poco rilievo. Tra di noi, non c'è coa-

Non sapere come finirà, se torneremo a lavoro, a quale condizione, mi sta togliendo energie e salute... e le conseguenze le sconta chi mi sta vicino." Mariella Minnucci

Dopo tante attese è arrivato l’accordo Trovata soluzione alla Regione Lazio per la continuità lavorativa dei 224 lavoratori della

Il palazzo comunale di Alatri

Multiservizi. Questa la novità arrivata dopo la tanto attesa riunione tra Regione, Provincia di Frosinone, Comune di Frosinone, Comune di Alatri e Società. La Regione Lazio, a nome dell'assessore al lavoro Alessandra Tibaldi, con la sottoscrizione del protocollo d'intesa si è impegnata a stralciare la posizione della Multiservizi e con una delibera di giunta da adottare entro pochi giorni dall'accordo, procederà alla liquidazione degli 800 mila euro relativi all'anno 2009 per ridare fiato alle casse della partecipata. Analogamente i comuni di Alatri e Frosinone si sono impegnati a liquidare alla Multiservizi le fatture ar-

retrate, per i servizi resi nell'anno 2009, entro il prossimo 15 marzo. Un monito, però, arriva dalla sezione Funzione Pubblica della Cgil che ha ribadito che vigilerà che nella revisione dei servizi conferiti dagli Enti soci e nella verifica del piano industriale vengano sempre salvaguardati i posti di lavoro degli ex LSU stabilizzati che da diversi anni assicurano servizi importanti per la collettività. Ora l'importante sarà passare alla rimodulazione dei contratti e dei servizi così da soddisfare da un lato le esigenze degli enti beneficiari degli stessi, dall'altro garantire entrare correnti e continue alla società e, infine, dare una prospettiva ai lavoratori e alle loro famiglie. Andrea Tagliaferri

La Jus et Pax a sostegno di Haiti Una cena di gala a favore della popolazione di Haiti colpita tragicamente dal sisma dello scorso 12 gennaio. E' questa la lodevole iniziativa promossa da "Jus et Pax", un ente privato di Formazione, Ricerca e Studi sulla pace. Il costo dell'iniziativa, che si terrà il 6 marzo presso il Castello Ducale di Monte San Giovanni Campano, sarà di 55 euro comprensivi di cena e serata musicale diretta dal maestro Andrea Montepaone e ovviamente, comprendenti di quello che è lo scopo nobile della serata: raccogliere fondi per la Croce Rossa Italiana per finanziare progetti d'assistenza già attivi nel territorio di Haiti. "Vogliamo aiutare la popolazione e gli oltre due milioni di bambini haitiani in totale stato di abbandono - le parole del Direttore della Jus et Pax Andrea Marini Sera -. Terminata la raccolta, andrò direttamente sul territorio visti i venti anni passati nella Croce Rossa e il forte senso di dovere acquisito con questa esperienza. La garanzia che questi fondi destinati alla Croce Rossa saranno effettivamente utilizzati per la popolazione Haitiana mi ha spinto ulteriormente a mobilitarmi”. Per quanto riguarda le info e le prenotazioni della serata di gala è disponibile l'indirizzo e-mail cenagalaprohaiti@jusetpax.it. La segreteria Organizzativa risponde al numero 3297221118. Riccardo Strambi


Primo Piano

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Per un voto motivato. Le competenze delle regioni E' innegabile che il ruolo delle Regioni, sia per motivi costituzionali che culturali, abbia ormai acquisito una rilevanza di grande portata, destinata ad aumentare nel tempo. Motivi costituzionali: legati all'attuazione dell'art. 117 della Costituzione; culturali: connessi alla sempre maggiore presa di coscienza sia delle forze politiche che dei cittadini sul ruolo insostituibile degli Enti locali nella gestione del territorio e nel soddisfacimento più diretto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini. Le riforme gia realizzate e quelle in esame, in attuazione dell'art. 117 della Costituzione, vanno in questo senso e soprattutto rendono questo cammino irreversibile. Ci sono differenti punti di vista sui tempi, le gradazioni, le attuazioni di questa riforma, ma su un punto tutti sembrano d'accordo: non si torna indietro. Il fatto stesso delle nuove terminologie usate - basti pensare al presidente della regione che oggi (anche con una certa enfasi) si chiama governatore - fa capire l'importanza della svolta che stiamo vivendo, anche se a tappe ed a strappi. Si capisce allora che votare per l'elezione del governatore e del consiglio di una regione sia atto di grande importanza e responsabilità, che va affrontato con cognizione di causa. Vediamo allora più da vicino per cosa andiamo a votare. Recita il già citato: L'art. 117 della Costituzione, alla luce delle modifiche apportate dalla legge costitu-

zionale n. 3 del 2001, dice che La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione,

Il palazzo della Regione Lazio

nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: a) politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea; b) immigrazione; c) rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose; d) difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato; armi, munizioni ed esplosivi; e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie;

La riflessione Interessi della politica o politica degli interessi? Sembrerebbe un gioco di parole ed invece è un gioco al massacro. Al massacro delle istituzioni, degli interessi dei cittadini, del senso vero della politica. Soprattutto ad ogni appuntamento elettorale - ma ormai quasi sempre - si assiste, da parte delle forze politiche, al balletto irresponsabile dello scarico di responsabilità (anche questo un gioco di parole) riguardo alle cose che non vanno. Pensiamo semplicemente alla vicenda della superstrada Sora-Alatri-Ferentino (o viceversa), a quella della Multiservizi, delle tante fabbriche in crisi che chiudono gettando nella disperazione migliaia di famiglie, alla centrale di Guarcino, a Campocatino, a Fiuggi a… chi più ne ha più ne metta: è colpa si dice - della Regione, anzi no dell'Amministrazione Provinciale, di quella che c'è adesso, no di quella che c'era prima; ma no è colpa del Comune o dei Comuni, dei Consorzi, addirittura di alcuni contro altri all'interno dei vari partiti. E ballando, ballando la superstrada non si apre o si apre male, la Multiservizi è nel caos sul proprio futuro, le

fabbriche comunque chiudono, Campocatino vivacchia, Fiuggi galleggia sull'acqua (invece di navigare come riescono a fare tutti gli altri centri termali d'Italia) ed il cittadino frastornato va verso le elezioni convinto alla fine che la colpa è proprio la sua che non ha capito niente mentre i politici hanno capito tutto. Abbiamo descritto la politica degli interessi, gli interessi di una parte politica contro quelli dell'altra parte, gli interessi di bottega che si alimentano della polemica e non del progetto, dell'incolpare gli altri invece di rimboccarsi le maniche alla ricerca delle cause dei problemi e delle loro soluzioni. E mentre i problemi restano, loro - i politici - rimangono, si autoalimentano, tanto senza più il voto di preferenza l'importante è piacere al padrone di turno e non ai cittadini. Altri sono gli interessi della politica: quelli del bene pubblico, della progettualità, di un futuro migliore e più sicuro per tutti, aperti non al bene del partito ma a quello della collettività. Ma questa politica interessa ancora a qualcuno? P. F.

f) organi dello Stato e relative leggi eletto rali; referendum statali; elezione del Parlamento europeo; g) ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali; h) ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale; i) cittadinanza, stato civile e anagrafi; l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa; m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; n) norme generali sull'istruzione; o) previdenza sociale; p) legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane; q) dogane, protezione dei confini nazionali e profilassi internazionale; r) pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale; opere dell'ingegno; s) tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali. Alle regioni, invece, sono attribuite una serie di competenze su materie di legislazione concorrente: rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni; commercio con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori pro-

duttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e integrativa; armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato. Spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato. Alle regioni l'art. 117, quarto comma, della Costituzione attribuisce infine il compito di legiferare in via esclusiva su tutte le materie non riservate allo Stato o alla loro competenza concorrente.Si ribalta quindi il principio di distribuzione delle competenze legislative fra lo Stato e le regioni: la competenza legislativa regionale aumenta nei contenuti ed è potenzialmente aperta, idonea a legiferare su ogni materia altrimenti non riservata dalla Costituzione ad altri soggetti; si attua quindi una semplificazione dei regimi e un rafforzamento di quello regionale. Paolo Fiorenza

Regionali, appello dei "consumatori" ai candidati Non intende candidarsi, ma ha presentato ugualmente un programma elettorale. Nessun errore: avete letto bene. L'iniziativa di cui parliamo è stata presentata da un nuovo "soggetto politico" formato da ben 49 associazioni (tra cui Codici, Altroconsumo ed altre sigle, ndc), che ha incontrato qualche settimana fa, alcuni candidati per sottoporre loro punti programmatici sui quali "Il prossimo governo regionale dovrà puntare" e che riguardano "La qualità e l'efficienza dei servizi, nonché la partecipazione come momento centrale di un recupero di democrazia all'interno della nostra Regione". Tali punti sono il frutto scaturito da un ampio dibattito interno alle associazioni proponenti e l'intera proposta nasce dopo i recenti fatti che hanno coinvolto il presidente regionale Marrazzo. Gli argomenti sul tavolo della discussione sono stati tanti (dalla sanità ad una seria politica della casa fino alla riqualifica dei centri urbani e periferici, dalla sicurezza stradale alla sicurezza alimentare, dalla legalità alla lotta all'usura e alla criminalità organizzata, dalla tutela dell'ambiente alla difesa dei diritti degli animali, dalla semplificazione amministrativa alla tutela dei consumatori), ma si è incentrata maggiormente su tre temi: l'esigenza di spendere meglio in ambio sanitario, programmando la spesa sociale con rigore e serietà; l'avvio di un "piano casa", semplificando le procedure burocratiche e puntando su nuove case popolari; aumentare il livello di sicurezza della viabilità attraverso una nutrita serie di idee come una "Carta dei servizi stradali". Tutti suggerimenti che i candidati e i politici presenti all'incontro hanno annotato: a loro il compito di tradurli in realtà. Pietro Antonucci


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Ambiente

Ambiente: cosa facciamo sul serio? Sulla scia dell'iniziativa lanciata lo scorso numero continuiamo nell'analizzare i reali comportamenti quotidiani di tutti noi, redattori e collaboratori, a fa-vore o contro l'ambiente, nella speranza di far riflettere noi stessi e i nostri lettori su quanto realmente si bada alla tutela dell’ambiente e al risparmio energetico. Nelle prossime uscite ascolteremo gli amministratori, la gente comune e chiunque altro vorrà dire la sua su quanto fa, quanto non fa e quanto dovrebbe fare meglio per aiutare se stesso e il pianeta a sopravvivere.

Mariella Minnucci

Imposto sempre il termostato del riscaldamento in casa e in ufficio a 20°

Non ricordo sempre di spegnere lo scaldabagno elettrico o il condizionatore quando non servono Non utilizzo spesso i mezzi pubblici ma preferisco sempre e comunque muovermi in automobile anche se da solo Carlo Capone

Ho cambiato tutte le lampadine a incandescenza di casa con quelle a risparmio energetico che durano di più e consumano meno

Utilizzo i fogli di carta già stampati sul retro come brutta copia per non cestinarli

Ricordo raramente di utilizzare buste di panno o riciclate per fare la spesa

Non ricordo quasi mai di stampare le brutte copie usando la funzione "bassa risoluzione" per risparmiare energia e inchiostro

No bado alla tipologia di detersivo che compero, quando ce ne sono molti di non inquinanti anche se magari più costosi

Quando vado di corsa uso spesso bicchieri, piatti e tovaglioli usa e getta Riccardo Strambi


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Dalla Regione

La provincia di Frosinone ha un candidato... FORTE! Il candidato alle elezioni regionali Fabio Forte parla a Gente Comune delle sue aspirazioni elettorali È stato definito il volto nuovo di queste elezioni regionali (si vota il 28 e il 29 marzo ndr), lui che proprio una novità in politica non è. Fabio Forte, nato ad Isola del Liri il 7 aprile 1970, dal 2001 infatti ricopre la carica di sindaco nell'importante città di Arpino e addirittura dal 1999 è Consigliere Provinciale di Frosinone. Il partito di appartenenza è l’ Unione di Centro, e fa riferimento a Casini. Oggi, quaranta anni da compiere, si presenta ai suoi elettori con grande carica data dal fatto di essere un giovane, ma con una esperienza politica da "veterano". E con una caparbieà ammirevole. I motivi dell'impegno "Come amministratore di lungo corso mi sono pienamente calato nella realtà odierna fatta di biso-

Fabio Forte

gni ed esigenze di una comunità in chiara difficoltà mi ha spinto a scendere in campo mettendo a disposizione del territorio tutta l'esperienza acquisita in questi anni e che francamente mi sono guadagnato essendo stato sem-

pre a disposizione di quanti avessero bisogno. I problemi patiti dalla nostra provincia di Frosinone, sono tanti e tali che solo uno stolto potrebbe promettere di risolvere. Occorre secondo il mio modesto avviso, parlare un linguaggio a misura d'uomo: poche promesse, molto impegno e soprattutto fatti. Concentrarsi su problemi risolvibili per dare le risposte che gli abitanti del territorio meritano". La candidata Presidente "Abbiamo accettato di buon grado la candidatura forte di Renata Polverini. Quando il presidente Casini ci ha parlato di questa possibilità siamo stati tutti d'accordo, consapevoli della validità di questa candidatura. Personalmente credo molto nelle

sue qualità umane e politiche e vedo in lei una donna tenace, passionale e determinata. Penso che questi siano elementi che concorreranno a farla diventare il nuovo Presidente della Regione Lazio. Un candidato di garanzia per il mio partito, avendo condiviso appieno il nostro programma elettorale, che voglio ricordare è frutto di una serie di conferenze tenutesi nelle varie province del

Lazio e nelle quali sia gli iscritti al partito sia i nostri simpatizzanti hanno potuto dire la loro e partecipare dunque fattivamente alla costruzione del programma. Una vera campagna partita dal basso, proprio nello stesso mio modo di pormi, consapevole del fatto che oggi più che mai il rapporto tra eletti ed elettori debba porsi alla pari". Su di me "Mi considero la vera novità del panorama politico (almeno in questo scenario) in considerazione che molti sono già uscenti, sono degli ex o sono stati ripescati. Pnso di rappresentare un mix tra nuove idee e esperienza appresa a livello sia amministrativo che provinciale". A cura di Riccardo Strambi

D’Ovidio e Baccini per sostenere le aziende frusinati L'onorevole Angelo D'Ovidio, insieme all'ex Ministro Mario Baccini, a fianco delle aziende della provincia di Frosinone, per cercare di trovare una soluzione alla crisi che attanaglia molte delle imprese ciociare. Con questo obiettivo, l'onorevole Mario Baccini, presidente dei Cristiano popolari del PdL, Angelo D'Ovidio ha inviato una lettera al ministro Claudio Scajola per sostenere leaziende del frusinate. "Nei giorni scorsi - scrive Baccini - seguendo il calendario degli impegni della campagna elettorale, ho avuto modo di visitare la zona dell'alto frusinate. Lì ho raccolto le voci di centinaia di persone che si trovano in pesante difficoltà. Il comprensorio, una volta punta di diamante per lo sviluppo industriale della zona, oggi versa in una grave situazione di crisi economica che potrebbe ripercuotersi in modo drastico sulle famiglie dell'area.

Molte aziende stanno chiudendo: il caso più eclatante è quello di Videocon, un'azienda che rischia di lasciare a casa migliaia di dipendenti, molti dei quali appartengono agli stessi nuclei familiari che si ritroverebbero senza alcun reddito". "Nonostante l'impegno del governo e la capacità di sostenere queste situazioni con adeguati ammortizzatori sociali - aggiunge il leader dei cristiano popolari del PdL - sarebbe necessario prevedere programmi e progetti di microfinanza per offrire la possibilità di riconvertire i lavoratori e le imprese. Offrendo così un'alternativa valida e concreta di sviluppo e occupazione". "Per questo motivo - conclude il deputato laziale spero di avere al più presto un incontro con te, insieme al Consigliere regionale Angelo D'Ovidio, per approfondire la situazione di quest'area del Lazio e studiare insieme dei progetti che possano favorire un nuovo sviluppo attento alle esigenze della persona, delle famiglie e dei giovani che vogliono costruirsi un futuro". Per Angelo D'Ovidio, dunque, un impegno concreto, come è da sempre nel suo modo di fare politica, e come è nello spirito del suo Progetto "Lazio 2010" che sta lanciando nella campagna elettorale in vista della tornata elettorale regionale di fine marzo.

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News dal Capoluogo

Un ospedale di ultima generazione Poche settimane ancora e la città di Frosinone avrà un polo medico di eccellenza da cui far ripartire la sanità provinciale Abbiamo deciso di ascoltare due dei protagonisti attuali del più grande evento in materia di sanità pubblica che riguarderà la città di Frosinone e la provincia intera da qui a pochi mesi. L'inaugurazione del nuovo ospedale, infatti, sembra ormai cosa fatta e siamo andati dal Com-

m i s s a r io Straordinario della Asl frusinate, la dottoressa Antonietta Costantini e dal responsabile del Dipartimento Patrimonio tecnico e immobiliare, l'ing. Palmieri, per saperne di più sullo stato dell'arte. Entrambi ci hanno confermato che il cantiere della nuova struttura è concluso ed è stato riconsegnato. Lavori ultimati, quindi,

e gran lavoro di rifinitura e di allestimento in vista dell'inaugurazione. In queste settimane si stanno montando le nuove apparecchiature acquistate grazie ad economie realizzate appositamente e sono in trasferimento i dispositivi tecnici già esistenti nella vecchia struttura ancora in ottimo stato. Entro marzo, a quanto parte, si

Biblioteche Valle del Sacco, chiusa l'esperienza dei volontari Si è chiusa a fine gennaio, con la consegna degli attestati di partecipazione presso la Biblioteca "De Sanctis" di Ceccano, l'esperienza delle 15 volontarie che hanno prestato servizio di supporto in tutti i poli del sistema bibliotecario "Valle del Sacco". Un contributo lungo un anno, durante il quale le volontarie hanno affiancato il personale bibliotecario nell'espletamento delle mansioni di base per il funzionamento dei servizi e delle funzioni cardine della biblioteca (iter del libro, riordino degli scaffali, organizzazione delle sezioni all'interno della biblioteca, collaborazione nelle attività culturali e di formazione, collaborazione nelle postazioni internet, collaborazione nel servizio di reference, collaborazione nel prestito bibliotecario, sistemico e inter-bibliotecario), entrando in contatto con l'organizzazione pratica del sistema biblioteca e rapportandosi con l'utenza e la realtà territoriale. Questa esperienza è stata resa possibile grazie al protocollo d'intesa che è stato sottoscritto dal sistema "Valle del Sacco" con l'associazione Avis intercomunale "Uniti per la vita" con sede a Ripi, che ha manifestato grande sensibilità ed attenzione per la gestione di un'importante attività culturale quali sono le biblioteche sul nostro territorio provinciale, proponendosi infine di ripetere in futuro l'iniziativa. Questo, in conclusione, l'elenco dei nominativi delle volontarie con la biblioteca presso la quale hanno prestato servizio: Adriana Arduini (Ceprano), Anna Maria Botticelli (Frosinone), Elisa Celli (Ripi), Giorgia Celli (Anagni), Adelaide Crivellaro (Supino), Rossana Fiorini (Boville Ernica), Alessandra Massa (Ceccano), Emanuela Minosse (Ferentino), Marta Minnucci (Morolo), Irene Mirabella (Vallecorsa), Maria Pagliaroli (Castro dei Volsci), Sara Petricca (Veroli), Francesca Pontri (Alatri), Debora Ponza (Paliano) e Maria Domenica Vallecoccia (Pofi). Pietro Antonuccci

procederà sicuramente all'inaugurazione generale, considerando che ci vorranno ancora alcuni mesi per il definitivo passaggio dalla struttura storica a quella nuova. "intanto - ci ha sottolineato la D.ssa Costantini - sul fronte politico stiamo predisponendo un piano dettagliato delle maestranze reparto per reparto, servizio per servizio, per presentare ai nostri referenti in Regione una richiesta di deroga per ampliare le risorse umane a disposizione della nuova struttura che, in virtù della sua imponenza, necessità di molto più personale per rendere un servizio efficiente alla popolazione". L'ingegnere Mauro Palmieri, invece, ci ha parlato della difficoltà di un trasloco così imponente che richiede una costante attenzione a decine e centinaia di piccole e grandi necessità al fine di procedere spediti e nel contempo creare meno disagi possibili. "Certo èha specificato Palmieri - che trattandosi di trasferimento di persone con disagi e patologie anche gravi non si può immaginare che tutto fili liscio come l'olio ma ci impegneremo ogni giorno come da mesi a questa parte, per ren-

dere il tutto più facile e indolore possibile". L'impegno, tra l'altro, che il responsabile del Patrimonio aziendale Asl di Frosinone si è assunto pubblicamente è quello di evitare un lungo e progressivo passaggio tra le due strutture, vecchia e nuova, nell'obiettivo di sbrigare il tutto in un'unica settimana, dieci giorni al massimo. Tenere in piedi due ospedali, infatti, sarebbe impossibile oltre che deleterio. Da ultimo l'ing. Palmieri ci ha ricordato come l'ospedale di Frosinone sia unico in Italia per la perfetta rispondenza ai più alti standard tecnici in materia antisismica (c'è un solo altro esempio nel nord italia); cosa di cui hanno parlato molto anche media nazionali. Quello che dal canto nostro speriamo è che questa struttura imponente nei costi e nelle fattezze sia dotata di strumenti, personale e denaro per operare al meglio, facendone un polo di eccellenza che vada non solo a colmare quelle carenze che gli altri ospedali della provincia hanno da anni, ma anche che funga da stimolo in positivo per l'intera sanità provinciale. Andrea Tagliaferri


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Provincia

La città termale si prepara alle elezioni amministrative Obiettivo: scegliere il nuovo sindaco e dare un futuro a Fiuggi

FIUGGI - Si avvicinano le urne e a Fiuggi si scalda la competizione elettorale per decidere il dopo-Bonanni e far ripartire l'eco-

nomia della cittadina termale, investita da una crisi (politica, imprenditoriale, di idee) come ben poche se ne ricordano. L'impresa non è facile perché le polemiche a seguito del discusso Piano Pinto hanno intaccato il tessuto della società fiuggina, hanno generato un clima di sfiducia e di abbatti-

mento, nonché di confusione. E proprio con la confusione si spiegano le lunghe e complesse trattative che stanno portando alla definizione delle candidature. Le prime certezze, ad ogni modo, sono venute da sinistra, dove il Pd ha deciso a fine gennaio: a concorrere per la carica di sindaco sarà Francesco Garofani, già consigliere provinciale, che alle primarie di fine gennaio ha superato Giuseppe Celani, sindaco per dieci anni tra gli anni '90 e '00, con un risultato che non ha

Cinquanta centesimi per rendere la città più gradevole Una tassa per i turisti: ecco la proposta dell'Adaf per Fiuggi FIUGGI - Se le idee per rilanciare il turismo latitano, se a latitare sono soprattutto i soldi pubblici, ecco che bisogna fare - come dice il proverbio - di necessità virtù. Ossia: in qualche maniera i fondi per la città vanno reperiti, anche perché Fiuggi è un nome importante nel panorama turistico nazionale e non, un nome che va mantenuto preservando l'immagine del centro termale. Da questo concetto (e dai problemi attuali) è nata la proposta avanzata dall'Adaf, l'associazione degli albergatori di Fiuggi, che, tramite la commissione "Officina delle idee", ha chiesto l'istituzione di una tassa da far pagare ad ogni turista che transiti per la città. L'obolo sarebbe di 50 centesimi ed andrebbe sotto la voce "imposta di scopo". L'Adaf ha snocciolato anche delle cifre: con questa tassa si potrebbero raccogliere dai 125 ai 150 mila euro annui, con la somma che sarebbe destinata a tutta una serie di opere pubbliche (lo prevede la legge) già ben definita, quali manutenzione del verde e dell'arredo urbano, segnaletica, servizi per il turismo. Va da sé che la proposta ha generato un mare di riflessioni, anche polemiche. L'attuale assessore al turismo Stefano Giorgilli si è detto favorevole, alcuni hanno sostenuto che

questa tassa potrebbe essere utile per eliminare situazioni di degrado, mentre altri si sono dichiarati contrari, in quanto rappresenterebbe un ostacolo

alla crescita turistica o la intendono soltanto come un'ennesima contribuzione a danno delle tasche private (questa volta dei visitatori). Franco Tucciarelli, presidente dell'Adaf, ha però difeso con forza la proposta e la sottoporrà all'attenzione di coloro che si candideranno a sindaco: "Sono soldi che serviranno a rendere Fiuggi più accogliente". Va da sé che sarà uno dei tanti argomenti attorno ai quali ruoterà la campagna elettorale fiuggina, dove i protagonisti sono alla ricerPeriodico di informazione politico-sociale e culturale ca di quelle risposte e soluzioni per invertire il senso di marcia di una Direttore Responsabile Riccardo Strambi città precipitata nel caos negli ultimi tempi. Editore Filippo Strambi Bisognerà comunque fare i conti Stampa Tipolitografia ACROPOLI con i dati che aleggiano sulla "tasALATRI - Via Mediana Chiappitto, 5 - Tel. 0775 442588 sa di scopo", che non ha mai incontrato il favore dei Comuni: nel Segretaria redazione Elisabetta Ciancone 2007 solo 17 enti in tutta Italia l'avevano istituita. Un flop che si Responsabile di redazione Andrea Tagliaferri motiva con il fatto che la lista delle opere che possono essere finanImpaginazione e grafica ziate con tali, nuove risorse vincoElisabetta Ciancone la le amministrazioni a scegliere Redazione: solo tra le opzioni elencate; poi c'è Pietro Antonucci - Carlo Capone - Mariella Minnucci il tetto del 30%, limite massimo Paolo Fiorenza - Bruno Sbaraglia - Riccardo Strambi della copertura dell'opera che può essere finanziata con l'imposta; inHanno collaborato fine, c'è l'obbligo di restituire il Angela Rossi - Patrizio Minnucci - Fabio Padovani tributo ai contribuenti nel caso in Alberto Cianfrocca - Laura Ascani - Chiara Camperi cui l'opera non venga realizzata Erika Rossi - Franco Malandruccolo - Giuseppe Gatta entro i due anni dal via. Alfredo Salomone - Davide Strambi - Daniela Pagliaroli Condizioni che hanno frenato i CoGiuseppe Morini muni e con le quali anche a Fiuggi Numero chiuso in tipografia il 22/02/2010 si dovrà fare i conti. Pie. Ant. Autorizzazione Tribunale Frosinone n°232 del 4/10/1994

ammesso repliche (il 69% dei consensi contro il 31%). Il volto di Garofani, che si presenterà con le insegne della lista civica "Fiuggi Futura", ha cementato comunque soltanto una parte del vasto arcipelago che si trova a sinistra. Pezzi del Pd, insieme a Rifondazione Comunista, PdCI, ma anche parte del PdL e dell'UdC fino a La Destra e alla Lega Italia, si sono ritrovati attorno ad un altro candidato che risponde al nome di Fabrizio Martini, leader del movimento "Fiuggi Libera" e che ha messo su un vero e proprio cartello elettorale chiamato "Fiuggi unita, democrazia e libertà". Secondo i rumors è questa la lista maggiormente accreditata della vittoria, anche se la situazione è difficile, alla data odierna, fare delle previsioni completamente azzeccate. A destra, chiusa l'esperienza di Virginio Bonanni, travolto ahilui da critiche piovutegli da ogni angolo, il PdL ufficiale pare aver puntato diritto su David Della Morte, anche se resta in piedi un'ipotesi

legata a Roberto Terrinoni. I due nomi sono gli ultimi che restano di una "rosa" sfogliata a lungo, passando dal feroce corteggiamento alla figura di Gianfranco Battisti, manager di Trenitalia, il quale, dopo un breve periodo di riflessione, ha declinato l'offerta, per arrivare a Pierluigi Ambrosetti e Gianrocco Catalano. In extremis potrebbe presentarsi all'elettorato anche una quarta lista facente capo al movimento "Fiuggi ZeroDieci" con Mauro Coletta come candidato a sindaco. Le ore per sciogliere il rebus sono ormai poche, come poche sono le ore che ci dividono da una campagna elettorale che, questa volta, si annuncia più dura e aspra del solito. Sul tappeto ci sono molte questioni e, soprattutto, molti problemi e un domani nebuloso con Fiuggi che attende risposte e proposte, meno polemiche e qualche motivo ispiratore, un progetto che rilanci davvero le fortune della città termale. Pie. Ant.

Polli e uova alla diossina, Anagni "vive" tra i veleni E' sempre più emergenza ambientale nella città dei papi ANAGNI - Polli e uova indigeste ad Anagni, dove da qualche mese si fanno i conti con una nuova emergenza ambientale. A peggiorare infatti il quadro clinico di una città che soffre tremendamente per l'inquinamento d'origine industriale (impossibile dimenticare la pessima situazione della Valle del Sacco, ndc), diverse settimane fa sono giunti i risultati delle analisi effettuate dall'Asl, che hanno rilevato dossi massicce di diossina in uova e volatili sequestrati nella zona di Osteria della Fontana. E, inevitabilmente, sono scoppiate nuove polemiche e sono ritornati in mente interrogativi inquietanti che attendono ancora delle risposte: cosa finisce sulla tavola degli anagnini? Che aria si respira in città? Quale incidenza, oggi e domani, avrà questa situazione sullo stato di salute di ogni singola persona? Indubbiamente, ha fatto bene il sindaco Carlo Noto ad imporre, innanzitutto, il divieto di consumo dei prodotti vegetali ed animali nell'area in cui è stato rilevato il problema, e a far seguire tale disposizione da un esposto alla Procura della Repubblica e alla Compagnia provinciale dei Carabinieri. "Vista la situazione di estrema delicatezza ha detto il primo cittadino - e la necessità di predisporre ulteriori esami, al fine di salvaguardare in maniera scrupolosa e prioritaria l'incolumità dei cittadini, dell'ambiente e del territorio, ho ritenuto doveroso coinvolgere tutti gli enti preposti affinché si arrivi alla fonte inquinante e si intervenga in maniera risolutiva. Questo stato di allerta preoccupa in maniera fortemente sentita tutta la collettività, pertanto è fondamentale arrivare alla soluzione definitiva del problema". Verissimo: è ora di individuare e colpire chi sta rovinando l'ambiente (e la vita) nella zona di Anagni e in tutta la Valle del Sacco, fermando quella spirale negativa tra incuria, speculazione e mala gestione del territorio che tanti danni ha procurato e sta procurando ancora. Del resto, e non si tratta di un caso, in un recente sondaggio sottoposto agli elettori ciociari, tra le primissime questioni che i candidati alla Regione dovrebbero affrontare c'è proprio la questione ambientale: si vogliono, dunque, quelle risposte e quelle soluzioni che mancano da troppo tempo, Pie. Ant.


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Provincia

Il fututo di Campocatino tra polemiche e ricorsi San Sebastiano e la resistenza a Ernico VI GUARCINO - A pochi mesi dal rilancio della stazione sciistica di

Ripercorrendo gli eventi, lo scorso 3 Novembre, la delibera attribuiva al Consorzio di Campocatino, con a capo il presidente dell'amministrazione provinciale Antonello Iannarilli e di cui fanno parte la Comunità Montana e il Comune di Alatri, la gestione temporanea della stazione sciistica per risollevare le sorti della stessa. I giudici amministrativi pontini, invece, lo scorso 28 gennaio, hanno, accolto il ricorso presentato dalla società Appennino Srl, il precedente gestore della stazione sciistica, annullando il provvedimento impugnato dal Consorzio con decorrenza immediata, sentenziando che sarebbe trascorso troppo tempo, tre anni, dalla data di aggiudicazione della gara con la quale l'Appennino Srl ha acquistato il titolo per gli impianti in assenza di ricorrenti. Il presidente della provincia e dello

stesso Consorzio, che conferma la volontà dell'amministrazione provinciale di ricorrere al Consiglio di Stato per rimuovere la decisione dei giudici pontini, rassicura gli sportivi e gli appassionati circa il prosieguo della stagione sciistica. "Riconsegnare gli impianti alla Appennino significherebbe chiudere Campocatino, perché la società non ha più la concessione delle piste e l'autorizzazione all'esercizio degli impianti che il comune di Guarcino ha affidato al Consorzio. Insomma, la Appennino è tornata in possesso dei mezzi ma non li può usare" dichiara Iannarili. Un'importante sentenza, dunque, quella del Tar che ha riconsegnato, di fatto, gli impianti all'ex gestore e che rischia di avere ripercussioni negative sulla stagione sciistica in corso. Laura Ascani

Si sono svolti a Fumone lo scorso 20 gennaio i festeggiamenti di San Sebastiano, il Santo che trovò consensi e ammirazione tra il popolo grazie alla resistenza fatta all'assedio di Enrico VI. La festa è una tradizione allo stesso tempo antica e autentica insediata nel cuore di tutti i Fumunesi. Ogni anno, e precisamente il 17 gennaio, alla presenza di due testimoni viene estratto dalla giunta comunale il Campocatino, che ha registrato festaiolo. una grande partecipazione degli Costui e la sua famiglia Festa di San Sebastiano amanti degli sport invernali negli dovranno con la parteultimi weekend dopo un lungo cipazione del Comune organizzare la festa che sarà svolta anche il giorperiodo di crisi, una "valanga" di no dopo la Pentecoste in onore della primavera. polemiche investe il ritrovato Alla famiglia assegnataria della festa viene attribuito in custodia il successo. Definita una mossa bastone che nel legno ha scolpito un busto rappresentante San Sebavincente dell'amministrazione stiano. Appuntamento che assolutamente non può mancare oltre alla provinciale tramite il Consorzio tradizionale processione religiosa, è la "PANATA", minestra di cannodi Campocatino, quella di dare filicchi condita con sugo di pomodoro e soffritto di aglio, olio, alici e nalmente una svolta alla tanto prezzemolo; accompagnata con il pane. (servita dalle 8 alle 11). discussa e criticata precedente La sera, invece, da non perdere il tradizionale e suggestivo lancio delle gestione, ora la stessa subisce un ciambelle, che dalla piazzetta della Collegiata di SS Annunziata verrangrave stop dal Tar di Latina. no lanciate per finire appunto, tra la gente. Alto valore simbolico ha questo lancio, la leggenda infatti ci riporta indietro di un bel po' di tempo, quando le ciambelle con l'acqua furono lanciate al poFERENTINO - Durante i lavori per la realizzazione della passeggiata archeologica, lungo il tratto murario che collega porta Sanguinaria polo affamato, come ringraziamento alla rea Porta Casamari è stato scoperto un muro sottoscarpa di notevole importanza. L'opera, ispezionata dalla sovrintendenza dei Beni sistenza sulle truppe di Enrico VI. Archeologici è stata ritenuta particolarmente importante tanto da essere curata ed esposta al pubblico appena terminati i lavori. Alla fine della festa, il passaggio del bastoAltra importante notizia è che le mura di Ferentino sono state inserite nel GAT (grandi attrazioni turistiche). Inoltre gli interventi ne dal vecchio al nuovo festaiolo, che dovrà che porteranno alla riqualificazione del centro storico prevedono anche la realizzazione del Museo Lapidario delle Mura, opera che prendersi cura della festa fin dal prossimo sarà realizzata nei 700mq dei locali del Palazzo Marino Filetico. Non ci resta che attendere questi eventi di notevole importanza, che appuntamento… il 24maggio. renderanno ancor più attraente la nostra ben invidiata Ciociaria. G.G. Giuseppe Gatta

Novità archeologiche e progetti in corso


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Restituiti i tesori della basilica di Santa Salome Brillante operazione dei Carabinieri, ma adesso serve un censimento del patrimonio

VEROLI - Quarantanove tra candelabri, paramenti, libri del '600, dell'800 e del '900... Sono gli oggetti che i militari del Comando romano per la tutela del patrimonio culturale e artistico hanno rinvenuto nei mesi scorsi al termine di una complessa serie di indagini e ricerche: tutti oggetti che erano stati trafugati precedentemente da numerose chiese della provincia, ma soprattutto dalla basilica di Santa Salome e dalla Biblioteca Giovardiana, finiti ad arricchire le collezioni di privati cittadini. Il valore economico del materiale ritrovato si aggira attorno ai 200 mila euro, ma sicuramente è più alto il valore affettivo che tali reperti conservano perché legati

alla storia religiosa della città. Le fasi che hanno portato gli inqui-

hanno partecipato rappresentanti delle forze dell'ordine, il vescovo Ambrogio Spreafico, il sindaco di Veroli Giuseppe D'Onorio ed il rettore della basilica don Angelo Oddi. Tutti a congratularsi con i Carabinieri per la brillante operazione, ma le parole più importanti sono venute da don AnTesoro di Veroli gelo, il quale ha ri(particolare - foto di Loredana Stirpe) cordato come, nel renti sulla pista giusta sono state momento del suo insediamento spiegate in una conferenza stam- avvenuto nel 2007, gli oggetti pa che si è tenuta a metà mese ritrovati non fossero presenti nelpresso la sede della diocesi ve- l'elenco di quelli in dotazione alla scovile, a Frosinone, e alla quale chiesa.

70 tutor per aiutare i compagni in difficoltà CECCANO - Un liceo di concezione innovativa e moderna. Ultima iniziativa del Liceo Scientifico in cui ben 70 ragazzi (alunni delle classi IV e V) hanno dato la propria disponibilità ad aiutare i loro com-

Liceo Scientifico di Ceccano

pagni più piccoli in difficoltà. Sotto la guida degli insegnanti saranno i tutores dei loro amici di prima e seconda per le materie più ostiche, matematica e latino. Così il Liceo Scientifico di Ceccano, insieme alla flessibilità dell'orario, allo sportello per il recupero personalizzato degli apprendimenti, ai tradizionali corsi, offre adesso una nuova, importante opportunità per i suoi allievi. Al termine delle lezioni, gli studenti più grandi e più preparati, selezionati dai loro insegnanti e secondo un calendario prefissato si metteranno a disposizione dei compagni delle classi inferiori per aiutarli a capire meglio il latino e la matematica. Il Liceo aveva sempre offerto le sue aule agli studenti che avessero chiesto di rimanere oltre l'orario delle lezioni per fare assieme i compiti e per gruppi di studio. I ragazzi si prenotano in maniera simile a quella dello sportello. Ora, questa attività spontanea è stata organizzata, sotto la guida della prof.ssa Di Salvatore, responsabile dei servizi di recupero e potenziamento del Liceo fabraterno, con la collaborazione della prof.ssa Marro. "I tutores" ci ha detto la prof.ssa Di Salvatore "non soltanto aiutano i loro compagni, qualche volta riuscendo a smuovere le corde giuste dell'apprendimento, ma rinforzano ulteriormente sé stessi mettendosi alla prova nello spiegare e nell'argomentare i diversi moduli attorno ai quali si articola il progetto di intervento". A questo si aggiunge inoltre l'alto valore solidale della scelta effettuata da un numero tanto consistente di ragazzi che così dimostrano di essere disposti a dare il proprio tempo libero in favore dei compagni, contravvenendo alla semplicistica concezione che molti adulti hanno delle nuove generazioni. * Fonte Ufficio Stampa Liceo Scientifico Ceccano

Le suppellettili, insomma, erano scomparse, erano state rubate da tempo, trasformando in proprietà privata un piccolo patrimonio che invece apparteneva ed appartiene a tutta la comunità di Veroli, credenti o meno. E qui si è inserito un altro discorso, ancor più profondo: qual è lo stato di conservazione, di tutela e di sicurezza in cui si trovano i beni delle chiese verolane? Quanti oggetti, negli anni addietro, sono svaniti nel nulla, sottratti per andare ad alimentare il mercato disonesto dell'arte sacra? Difficile dare una risposta su due piedi: per tale ragione è fondamentale, a questo punto, fare un corretto ed esaustivo censimento di tutto questo patrimo-

nio, realizzare una base di dati che potrebbe risultare utile ai militari per rintracciare quant'altro è sparito oppure come punto di riferimento nel caso (ci auguriamo di no, chiaramente) che vengano rubate altre suppellettili. Spesso, infatti, gli autori di questi furti, che agiscono il più delle volte su commissione, contano sul fatto che, non essendoci una catalogazione completa, è difficile poter risalire alla provenienza dei reperti. Veroli, tra l'altro, vanta la ricchezza di un tesoro, custodito all'interno della Cattedrale di Sant'Andrea, che annovera oggetti preziosissimi: un patrimonio che va valorizzato e difeso. Pietro Antonucci

Rifiuti, cambiano le modalità per la raccolta differenziata MONTE SAN GIOVANNI CAMPANO - Anche nel paese monticiano stanno arrivando le novità per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. E, contemporaneamente, sta partendo una campagna di sensibilizzazione e d'informazione voluta dall'Amministrazione comunale per spiegare ai cittadini, specialmente a quelli che abitano nelle aree più periferiche, come funzionerà il nuovo meccanismo. Anche Monte San Giovanni Campano, dunque, si mette al passo con i tempi, nella consapevolezza che al giorno d'oggi liberarsi dell'immondizia di casa è un'operazione che deve guardare con attenzione alla salvaguardia dell'ambiente, evitando casi di inquinamento. Un concetto che, spesso, nei centri più piccoli ha faticato ad imporsi: ben vengano dunque le iniziative intraprese dalla giunta capeggiata da Antonio Cinelli che intendono cambiar volto alla gestione di un importante servizio qual è quello dello smaltimento dei rifiuti. Così, qualche giorno fa, è stato dato il via alla campagna sopra citata che consiste in una serie di incontri calendarizzati in tutte le frazioni, riunioni con gli abitanti del centro storico, ma anche delle frazioni di Colli, Anitrella, Girate, La Lucca, Chiaiamari, Porrino, Vaglie San Nicola e Santo Stefano, per chiarire il funzionamento della raccolta dei rifiuti porta a porta, con la separazione di carta, vetro, plastica, alluminio da ciò che viene normalmente definito scarto "indifferenziato". Un esempio che anche altri comuni della nostra provincia dovrebbero seguire: la questione dei rifiuti interessa, infatti, tutti i centri della Ciociaria, da quelli più popolosi a quelli con meno residenti. Pie. Ant.


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Provincia

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"Salviamo la scuola elementare di Picinisco"

Scuola paritaria in bilico Cento bambini rischiano il banco

Il sindaco Ferrera contro i tagli giudicati deleteri per il territorio montano PICINISCO - L'appello è di quelli forti ed è rivolto a tutti gli organismi, persino al presidente della Repubblica e al ministro dell'istruzione Gelmini, che hanno un qualche potere sul comparto scolastico: salviamo/salvate la scuola primaria del paese, evitandone la futura chiusura. A lanciarlo è il sindaco piciniscano, Giancarlo Ferrera, che si è detto contrario ai tagli paventati per i plessi scolastici dei centri montani e più piccoli, nonché alla formazione di una sezione pluri-classe. Ma cos'è una sezione pluri-classe? È una classe dove sono raggruppati alunni di diverse età (ad esempio bimbi di terza e quinta elementare), una possibilità prevista dalla normativa nazionale e che sta prendendo sempre più piede a causa della diminuzione dei bambini e delle risorse per l'istruzione. È una soluzione per consentire a bambini e ragazzi di frequentare

la scuola senza ricorrere a cambi di istituto e spostamenti, ma secondo il sindaco Ferrera non è

così: il primo cittadino teme infatti che, nella nuova sezione, rimangano solo i figli di quelle famiglie che non possono permettersi di pagare i servizi di trasporto a differenza di altre che potrebbero mandare i loro bambini a studiare in centri più grandi. Il risultato sarebbe quello di un veloce spopolamento della scuola elementare e la sua definitiva chiusura nell'arco di poco tempo. Ferrera vuole dunque scongiurare l'esodo dei suoi piccoli concitta-

dini verso altri plessi e l'impoverimento della scuola del paese: per questo ha preso carta e penna invocando l'attenzione popolare e istituzionale. E chiedendo una riflessione più ampia sui fondi economici da "tagliare", operazione che spesso penalizza i comuni minori. Un discorso che Ferrera inquadra in un più vasto tema di discussione, quello dell'assenza di specifiche politiche per la salvaguardia del territorio montano, scongiurandone l'abbandono. Del resto, in tanti centri, dove sono scomparse attività commerciali ed artigianali, dove i giovani e gli adulti vanno fuori per ragioni di studio o di lavoro, le scuole elementari rappresentano uno degli ultimi segnali di vita. Per cui, pur sapendo della difficile congiuntura attuale, alcuni argomenti usati da Ferrera sono condivisibili. Pietro Antonucci

Area faunistica dell'orso, prossima l'apertura CAMPOLI APPENNINO - L'area frizzantina della prossima primavera, esattamente del periodo pasquale, farà da sfondo all'apertura dell'area faunistica dell'orso che sarà realizzata dal Comune di Campoli Appennino in collaborazione con il Pnalm, il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. La notizia è stata data dal sindaco campolese Pietro Mazzone, che ha sottolineato come l'intervento per l'inaugurazione dell'area sia in dirittura d'arrivo, mancando soltanto l'elettrificazione della rete di recinzione, alla quale gli operai del Parco stanno lavorando già da tempo. Tale area sorgerà non lontano dal centro storico e già sono stati individuati i due esemplari di orso bruno che andranno a "abitare" presso Campoli Appennino, nel loro nuovo Eden. Con la realizzazione di quest'area Campoli Appennino insiste sui progetti di valorizzazione naturalistica: il paese può già contare su un allestimento, dove sono presenti alcune teche che facilitano la conoscenza della specie dell'orso bruno presentando le tracce che questi animali lasciano in natura, come le impronte sul terreno, le pietre spostate, i peli

rimasti sugli arbusti e gli escrementi, dalla cui lettura è possibile individuare il regime alimentare;

inoltre, in altri ambienti, sono conservati un cucciolo di orso imbalsamato, materiale informativo e un cranio comparabile con quello di un suo antenato preistorico, mentre uno spazio riproducente un piccolo bosco permette attività didattiche e sensoriali rivolte ai bambini: il museo è completato da un centro informazioni e da una sala proiezioni. Pie. Ant.

SORA - Genitori preoccupati per la notizia che circola nelle ultime settimane circa la possibile chiusura, dal prossimo anno scolastico, della struttura di Santa Giovanna Antida che attualmente ospita un asilo nido, 3 classi per la materna e 5 classi per le elementari. In totale oltre 100 bambini rischiano di perdere le loro aule oltre ai lavoratori della scuola che verranno fortemente penalizzati dalla scelta di dismettere la struttura formativa paritaria. È stata soprattutto la sezione sorana de La Destra ad intervenire sulla vicenda con una nota in cui ha rivolto un "appello al nuovo vescovo, che di certo non sarà responsabile di questa scelta penalizzante per la città di Sora, auspicando che il buon senso caritatevole della dottrina sociale della chiesa, porti l'illustrissima sua eminenza Iannone a prendere dei provvedimenti sostitutivi, che tengano conto della necessità dei sorani di continuare ad avere un nido per le giovani coppie e delle ulteriori classi per la formazione primaria dei bambini. I sorani lo hanno accolto come un degno pastore per la città e sicuramente egli saprà guidare bene il suo gregge anche tenendo in dovute considerazioni le esigenze degli stessi. La scuola di santa Giovanna Antida, è stata per decenni uno dei migliori luoghi per la formazione primaria di molti sorani, saremmo lieti a sua eminenza che molti altri ancora possano continuare a beneficiarne, anche in luoghi diversi ma sicuramente lasciando il servizio a disposizione della cittadinanza". Attì

La Asl ciociara contro i tumori al seno SORA - Nel Lazio ogni anno si contano circa 4.200 nuovi casi di cancro al seno. In valori assoluti è al terzo posto tra le Regioni italiane per numero di nuovi casi e addirittura al secondo per quanto riguarda il numero di donne che attualmente convivono con la malattia. L'Azienda Sanitaria Locale di Frosinone, il Presidio Ospedaliero di Sora, hanno presentato il loro impegno nella lotta contro la patologia mammaria. Un team multidisciplinare altamente preparato accoglie le donne del frusinate in un percorso che va dalla diagnosi alla cura del tumore al seno. L'incontro stampa tenutosi il 23 febbraio alle ore 11.30, nella Sala Cinema del Reparto Oncologica dell'Ospedale SS. Trinità di Sora, è stato un momento di informazione e divulgazione molto importante. Hanno partecipato la dottoressa Antonietta Costantini, Commissario Straordinario ASL di Frosinone; Teresa Gamucci, Direttore U.O.C. Oncologia Medica ASL di Frosinone; Gianni Iafrate, Dirigente I livello U.O. Chirurgia Generale Presidio Ospedaliero SS. Trinità di Sora; Piero Luigi Alò, Direttore U.O.C. di Anatomia Patologica ASL di Frosinone; Luciano Martufi, Responsabile Centro Coordinamento Screening ASL di Frosinone; Luigi Sindici, Direttore U.O.C. Radiologia Presidio Ospedaliero SS. Trinità di Sora e Referente Screening Mammografico ASL di Frosinone; Pieromaria Bianchi, Dirigente Medico II livello U.O.C. Radioterapia ASL di Frosinone; Roberta Ciocci, Psicologa e Psicoterapeuta. Nella platea giornalisti, comuni cittadini, medici e tante donne. Attì

I "Palco Oscenico" al teatro Augusteo di Napoli FONTANA LIRI - La compagnia Teatrale locale "Palco Oscenico" è stata ammessa al concorso "Prima Rassegna Amatoriale" promossa dal Teatro Augusteo di Napoli. Il "Palco Oscenico" è tra le 15 compagnie teatrali ad aver superato le selezioni, effettuate visionando alcuni DVD di spettacoli passati, inviati alla Giuria. Lunedì 22 Febbraio i responsabili delle compagnie teatrali sono stati convocati presso il teatro Augusteo per le informazioni in merito alla programmazione dello spettacolo ed al regolamento del concorso. Il vincitore del Concorso, oltre a ricevere dei premi, sarà inserito nel cartellone tea-

trale 2010-2011 del Teatro Augusteo del capoluogo partenopeo. "E' motivo di orgoglio aver superato le selezioni tra più di cento lavori visionati, questo vuol dire che i nostri spettacoli sono stati apprezzati" ha dichiarato il capo della compagnia Gianpio Sarracco - "Il solo fatto di esibirsi in un palcoscenico calcato anche da Edoardo De Filippo è motivo di soddisfazione. Poter presentare un nostro spettacolo in un Teatro con 1500 posti, importante e storico come l'Augusteo, che quest'anno propone in cartellone Carlo Giuffrè, Fiorella Mannoia e Paolo Conte, solo per fare alcuni nomi, ci inorgoglisce.

La nostra è una compagnia teatrale costituita da persone che per pura passione e divertimento si cimenta in questa difficile arte che non è solo piacere, ma divertimento impegnato che coniuga immaginario e realtà e fa dialogare adulti e giovani. Per noi è bello già poter partecipare, ma sicuramente ci adopereremo per portare in scena un lavoro competitivo, cercando di stupire pubblico e giuria". Un successo non inaspettato per quanti conoscono e ammirano gli attori che compongono questo gruppo davvero affiatato.


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Vita alatrense

Come valorizzare le mura poligonali: lettera aperta al direttore del museo Si parla spesso del rilancio turistico cittadino, ma i vari enti preposti alla valorizzazione dei beni culturali, hanno fatto tutto il possibile affinché la promozione attiri i visitatori? La bellezza delle maestose mura poligonali che da secoli sfidano il tempo, la storia, con le sue guerre e le sue distruzioni, i movimenti tellurici, meriterebbe più attenzione. A tal proposito Luigi Bonanni, collaboratore del periodico "Fiuggi" in un suo servizio del mese di dicembre 2009, scrive una lettera aperta al direttore del museo civico di Alatri, il dottor Luca Attenni. In questa missiva Bonanni, con frasi quasi supplichevoli e mettendosi a sua completa disposizione qualora ce ne fosse bisogno, si rivolge al responsabile del museo civico affinché si attivi, unitamente all'Amministrazione comunale per far in modo

che le nostre mura ottengano il riconoscimento come "Patrimonio

spetto alle mura di Alatri. Ben vengano i seminari con la

Le mura poligonali (elaborazione foto di Nello Rinaldi)

Comune dell'Umanità" da parte dell'Unesco. "Non credo - dice Bonanni - che Machu Pichu o i sassi di Matera siano opere più antiche e di maggior valore ri-

partecipazione di archeologi e ricercatori, ma bisogna fare di più mobilitando tutti coloro che hanno a cuore la nostra terra per poter raggiungere questo ambito o-

biettivo. L'Acropoli merita un palcoscenico molto più ampio, aperto ai flussi turistici europei, oltre a quelli americani, asiatici e africani. Un riconoscimento da parte dell'Unesco sarebbe un biglietto da visita molto efficace ed avrebbe i suoi effetti benefici a cascata per tutta la provincia". Lodevoli suggerimenti da parte di Bonanni, ma l'opinione pubblica, colpita dall'interesse di persone non del luogo alle sorti della città si domanda: "Ma è mai possibile che a Ferentino, dove qualche mese fa durante i lavori di uno scavo, sotto la passeggiata archeologica, venne alla luce un tratto murario di una certa importanza, analizzato dalla Sovrintendenza Regionale per l'Archeologia, il primo cittadino ha chiesto e ottenuto dalla Regione Lazio la cifra di 300.000 euro di finanziamento per la realizzazione

di un museo?". Contestualmente si è manifestato anche un certo interesse da parte del "Monte dei Paschi" di Siena per partecipare alla valorizzazione delle mura, subito recepita dall'Amministrazione comunale, la quale ha presentato un progetto per intraprendere una collaborazione per salvaguardare e propagandare questo importante patrimonio. È mai possibile che noi con un'eredità invidiabile e un valore culturale di enorme spessore, dobbiamo farci dire da altri (per carità, interventi utilissimi) il percorso da seguire per veicolare e far conoscere le nostre ricchezze, riportando la città alla sua reale dimensione, con prospettive di sicuro successo sia culturale che economico per tutta la zona? Bruno Sbaraglia

Il Miracolo Eucaristico dell’Ostia Incarnata VII rassegna di Musica Sacra - II Concorso fotografico

Anche quest'anno, in occasione delle celebrazioni per la ricorrenza del Miracolo Eucaristico dell'Ostia Incarnata, il Coro Ernico di Alatri, in collaborazione con il Comune di Alatri e la Diocesi di Anagni-Alatri - Parrocchia di San Paolo Apostolo, organizza una serie di manifestazioni tese a dare maggior risalto e contenuti all'avvenimento. Due le strade percorse: quella classica della rassegna corale sacra e quella di recente istituzione del concorso fotografico (riproposto dopo il grande successo della prima edizione). La rassegna di musica sacra, giunta quest'anno alla sua settima edizione nella forma attuale, è un appuntamento di grande importanza a livello musicale, in quanto da la

possibilità di ascoltare corali di grande spessore ed interesse provenienti da varie zone d'Italia e di avvicinarsi ad un patrimonio di assoluto valore quale quello della musica sacra di ogni tempo, con l'ascolto - oltre ai brani di più larga conoscenza - anche di composizioni a volte inedite e sconosciute ma di grande impatto musicale. Le corali che quest'anno - oltre al Coro Ernico, diretto dal Maestro Antonio D’Antò - che si esibiranno nella manifestazione sono: Corale Gildo Antonioni di Norcia diretta dal Maestro Prof. Luca Garbini - la Corale Città di Ceprano diretta dal Maestro Donatella Tanzi - il Coro Embergher Chorus di Arpino diretto dal Maestro Prof. Ercole Gabriele.

ALATRI DA (RI)SCOPRIRE

Centinaia di teste in Piazza Santa Maria Maggiore: vi riconoscete?

L'anno è il 1957, quando si tennero le celebrazioni per il quarto centenario dalla nascita di San Giuseppe Calasanzio, fondatore delle scuole pie. E per festeggiare quella ricorrenza tutti gli studenti d'allora, delle scuole elementari e medie, si ritrovarono in Piazza Santa Maria Maggiore per la più classica delle foto ricordo con la statua del santo a campeggiare davanti all'ingresso della Chiesa degli Scolopi. In prima fila si scorgono, più chiaramente degli altri, i compianti Edoardo Facchini, vescovo diocesano, e Antonino Celani, preside della Scuola Media. Ma quello che ci interessa maggiormente è: vi riconoscete? Quali studenti dell'epoca, oggi adulti, sono stati immortalati dallo scatto del fotografo? Se volete ricevere la foto via e-mail, per ingrandirla e vederla meglio sul vostro computer, potete contattare la redazione di "Gente Comune" (telefono: 0774-442588, e-mail: gente.comune@email.it) oppure guardatela sul nostro profilo Facebook. Aspettiamo con curiosità i vostri ricordi! Pie. Ant.

Il Coro Ernico di Alatri

La serie di manifestazioni inizierà sabato 13 marzo con l'apertura della mostra fotografica legata al concorso, che rimarrà aperta fino al 20 marzo. Domenica 14 marzo i cori partecipanti animeranno le celebrazioni liturgiche in varie chiese di Alatri, mentre nel pomeriggio ci sarà il momento centrale con l'esibizione dei vari cori nella cattedrale di San Paolo Apostolo a Civita. Si chiuderà sabato 20 marzo con la premiazione dei vincitori delle varie sezioni del concorso fotografico. Da segnalare in merito al concorso fotografico che due premi speciali sono stati intitolati a Francesco Bricca (opera più votata dai visitatori) e a Don Giuseppe Capone (premio speciale della giuria). Informazioni, bando e scheda di adesione del concorso fotografico su:www.coroernico.it Paolo Fiorenza



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Vita alatrense

Alatri, un passato possibile

I Popoli venuti dal mare espositivo per far capire come sia comunque Particolare delle mura megalitiche del Circeo basata su ragioCi siamo lasciati l'altra volta con namenti logici e riferimenti storil'ipotesi che in un tempo lontano ci, geografici ed architettonici - ma già storico - la Città di Ala- che le conferiscono comunque tri (come anche Ferentino) fosse una base sulla quale poggiare e bagnata dal mare e che dunque sulla quale discutere. l'Acropoli di Alatri, come quella Questa teoria - che avrà una sua del Circeo, fosse in realtà desti- definizione solo al termine dell'enata a dominare non solo l'entro- sposizione - richiederà più di un terra ma anche il braccio di mare appuntamento per essere ampiache essa controllava. mente spiegata e su di essa aAlla base però di tale teoria ve ne spettiamo contributi anche forteè un'altra, ben più importante, mente critici ma utili per una coche necessita di una illustrazione struttiva discussione. più approfondita perché è così Partiamo dal titolo: è logico che ardita - ed anche un po' provoca- se dei popoli sono venuti da fuori toria - da richiedere ampio spazio Italia ad edificare le nostre mura

megalitiche, siano per forza venuti dal mare o da est o da ovest. Non dal nord, a meno che non abbiano fatto un lungo giro dalle coste dalmate per giungere nelle zone centrali del nostro paese; ciò non avrebbe molto senso, perché si sarebbero sicuramente fermate prima invece che trovare zone un po' remote - rispetto al tragitto percorso - negli Appennini. Non dal sud., dove condizioni ottimali li avrebbero indotti a fermarsi prima. Accettando la teoria dei pelasgi, riferita anche da Erodoto, è plausibile che siano venuti da est: ma c'è un problema di non poco rilievo: perché questi popoli avrebbero attraversato i monti abruzzesi

e molisani ed avrebbero costruito le loro fortificazioni soprattutto nel versante ovest, verso il mar Tirreno? Non è che forse quei popoli non venivano da est ma da ovest, per cercare rifugio una volta sbarcati lontano dalle paludi costiere e probabilmente anche di quelle delle zone pianeggianti di parte dell'entroterra (residui di quel braccio di mare di cui si parlava all'inizio), fuggendo da qualcosa che li aveva profondamente terrorizza-

Torri di Chankillo

ti, ma portando con sé anche le conoscenze costruttive - e la nostalgia - della terra di origine? 2 - continua Paolo Fiorenza

Quando la voglia di volare si tinge di... rosa E' di Alatri la prima donna con "Attestato di volo" in provincia di Frosinone La malattia per il volo quasi sempre si prende da piccoli e i primi sintomi sono inequivocabili: una spiccata tendenza a starsene con lo sguardo in aria, specialmente quando passa un aereo o un elicottero e un interesse precoce per tutto quello che riguarda l'aviazione civile. È esatta-

mente quello che è successo ad Anna Petriglia che abbiamo incontrato presso la scuola di volo U.F.O. (Ultraligt fligt Object) di Giuliano di Roma. "L'idea di poter volare libera come un uccello - ci dice Anna è sempre stata la mia passione, poter vedere le nuvole dalla parte opposta è stato

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sempre il mio sogno. Ho conosciuto il volo in delta nel settembre 2006 per la prima volta, grazie ad un amico che conoscendo la mia passione per il cielo mi ha fatto provare l'ebbrezza del volo in deltaplano. Da allora mi sono iscritta presso la scuola di Giuliano di Roma, unica riconosciuta dall'Aeroclub d'Italia nella provincia di Frosinone, e dopo tanta teoria e pratica, imparando a conoscere il mezzo, le tecniche di volo ma anche i venti, le nubi, le correnti ascensionali, grazie a degli ottimi istruttori sono riuscita a prendere l'attestato di volo. Posso affermare con un pizzico di orgoglio di essere la prima donna della provincia a guidare un delta e tra le tante cose belle che può vantare un deltaplanista sono la possibilità di poter vedere l'alba due volte in una sola mattinata, sensazioni che non a tutti è concesso: poter ammirare il sole far capolino dietro le montagne e una volta atterrati vederlo nuovamente. Il primo giorno di volo da solista è stato il 18 ottobre 2007, lo ricordo come un un evento straordinario, piangevo come una bambina per la gioia che provavo - continua Anna - è una sensazione unica. Non credo si possa descrivere, si può capire solo provandola, specie quando si gioca ruotando sopra le nuvole e vedere riflessa la tua ombra sopra di loro. In

pochi secondi si può salire di diverse centinaia di metri godendo di uno splendido spettacolo, meglio di un volo in aereo:

Anna Petriglia con il deltaplano

nessuna fusoliera, nessun vetro, nessuna copertura, niente di niente che si oppone tra te, l'aria e la visuale dello spettacolo che ti circonda. Il massimo della libertà, il mio sogno di bambina si è avverato e l'ho raggiunto grazie a un semplice mezzo composto di tela e tubi e che consiglio a tutti coloro che vorrebbero provare le mie emozioni. Molta gente quando dico che volo mi cheide quali sono le mie emozioni: rispondo che il mondo è ai tuoi piedi, vicino alle nuvole, scavalcare una montagna, vedere i colori vivi dell'alba o del tramonto, guardare a destra e vedere le montagne, voltarsi a sinistra e scorgere il mare. E ripenso ad una famosa frase di Leonardo da Vinci: una volta che avrete conosciuto il volo, camminerete sulla terra guardando il cielo, perché là siete stati e là desiderate tornare". Continua a volare e a sognare, Anna. Bruno Sbaraglia


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Arte e cultura

Quando i Longobardi dominavano la Val Comino Spunti e curiosità sulla fortezza medievale di Vicalvi

VICALVI - Posto all'imbocco della Valle di Comino, su un'altura da cui si domina un vasto comprensorio, il castrum di Vicalvi, insieme alla vicina Alvito, si è rivelato sempre fondamentale come collegamento, sentinella e luogo di controllo lungo la via d'accesso che, passando per San Donato Val di Comino, si dirigeva a Forca d'Acero. Una posizione invidiabile e difficilmente superabile che già i romani compresero, innalzando qui un'acropoli. Poi, dato il ruolo strategico rivestito dal colle, sorse un maniero che ebbe

non solo funzioni militari ma venne integrato nel sistema economico dell'area, ponendosi al centro di svariate attività agricole. Nacque così il borgo dell'antica Vicu Albu, le cui prime testimonianze storiche ci riconducono al 702 quando era in atto l'invasione longobarda e Gisolfo I aveva già occupato le terre di Sora, Arpino, Arce. E sotto il dominio longobardo rimase fino all'856, divenendo poi possesso dell'Abbazia di Montecassino. Subì danni con le invasioni dei Saraceni nel 915 e degli Ungari

nel 938, ma tramite l'operosità laboriosa dei benedettini il territorio venne riorganizzato ed il castrum inserito nel sistema economico curtense. Il borgo assunse l'esatta definizione di castello solo nel XI secolo, quando vennero realizzate le fortificazioni ancor oggi in gran parte visibili, che andarono a sostituire il primo, semplice recinto con torri che serviva a proteggere la popolazione in caso di pericolo. Con l'avvento del feudalesimo, i settori abitativi vennero ampliati ed abbelliti, anche se venne parzialmente distrutto nel 1191 da

Enrico di Hohenstanfen e subì gravi danni da un sisma nel 1349.

Fu di nuovo distrutto questa volta da un terremoto. Con l'arrivo delle famiglie d'origini francese Etendard e Cantelmo, il castello assunse un aspetto residenziale, anche se venne coinvolto più tardi negli episodi bellici del XV se-

colo. Due secoli più tardi, a seguito della decisione dei Cantelmo di trasferirsi ad Alvito, iniziò la decadenza, anche se il Castrucci nel 1633 e il Pistilli nel 1798 ne parlavano ancora come di una rocca in buone condizioni. Nell'800 il definitivo degrado; durante la Seconda Guerra Mondiale, infine, i tedeschi ne fecero un ospedale da campo e si spiega così l'enorme croce rossa che campeggia su una delle pareti del castello visibile anche a distanza. Nonostante il peso dei secoli e l'aspetto di rovina, il castello di Vicalvi impressiona ancora oggi per l'imponenza, quasi una macchina da guerra a risposo, silente guardiano di tante imprese e di tanta storia che si è svolta sotto le sue mura. Pietro Antonucci

Libri per tutti i gusti: così cresce la cultura in Ciociaria Le presentazioni, le ristampe e le novità delle ultime settimane FROSINONE - Leggere, che passione. Che cosa? Lo lasciamo al gusto dei lettori, che potranno "pescare" tra le tante novità o ristampe che sono apparse in queste ultime settimane in vari centri della nostra provincia. Segnaliamo qui tutti gli appuntamenti che si sono svolti o si stanno svolgendo in questo periodo. Partiamo da Alatri, dove un mese fa, è stato presentato il volume "Filosofi cattolici del Novecento. La Tradizione in Augusto Del Noce", a cura di Gian Franco Lami: si tratta degli atti del convegno sul filosofo, tenutosi nel giugno 2007. Sempre ad Alatri, il 9 febbraio, è stato presentato al pubblico

"Anni di guerra. 1939-1944" di Pio Fiorini in occasione del "Giorno del ricordo". Ci trasferiamo a Veroli, dove a metà mese è stato presentato "Agneyma. Testamento di una donna dispersa ma viva" di Paola Zeppieri: una raccolta di poesie che ha per tema l'interpretazione della personalità di questa giovane donna. Ottimo strumento per educatori e terapisti, nonché per tutti coloro che per motivi personali o professionali sono in contatto con bambini che hanno deficit visivi, è il libro "Crescere

toccando", presentato a Frosinone il 19 febbraio in occasione della terza giornata del braille. A Boville Ernica è stato invece presentato il testo "Luigi Alonzi detto Chiavone" del professor Vincenzo Gulì: il saggio ripercorre la vita e le gesta del noto personaggio definito brigante dalla storiografia ufficiale. Ad Aquino è stata ristampata l'opera di Eliseo Grossi "Aquinum", testo fondamentale per conoscere la storia della città. A Monte San Giovanni Campano Padre Fa-

brizio Fabrizi ha presentato il libro "Liberare la libertà. Gesù e l'alleanza ebraica", che ripercorre le comuni origini di ebrei e cristiani. Per rimanere su temi simili, a Roma è stato presentato il libro "La presenza ebraica a Roma e nel Lazio. Dalle origini al ghetto", a cura del progetto Arkés di Rita Padovano. Infine, segnaliamo che sabato 27 febbraio ad Arpino (auditorium, ore 16) si terrà un convegno sul martirologio della chiesa di Santa Maria Assunta, risalente al 1300, relatore il professor Marco Palma. Pie. Ant.

Giovanni Cianchetti, il poeta della memoria ciociara Giovanni Cianchetti è nato a Colli, in Ciociaria. Dopo gli studi si trasferisce a Torino dove, per 40 anni, ha svolto attività dirigenziali in varie aziende. Ora vive a Grugliasco (TO), impegnato nel volontariato civile e sociale, specie in quello dei donatori di sangue dell'AVIS del Piemonte. E proprio in occasione dell'anniversario dell'AVIS di Torino, ho avuto occasione di conoscerlo. Avevo letto le sue poesie sulla Ciociaria e volevo rivolgergli qualche domanda, visto che Cianchetti è riuscito a far conoscere la nostra terra anche fuori dei confini nazionali. Credevo che avrei incontrato Matusalemme, ma mi si feceincontro un giovanotto di settantasei anni portati con la baldanza di un cinquantenne che mi travolse con esilaranti ed esilarati racconti sul suo passato: episodi clamorosi che lui mostrava dal sorprendente punto di vista di chi sa che niente è veramente importante come appare.

Dopo due ore ne aveva rievocati tanti che credetti avesse straordinaria limpidezza e con una musica quasi sottovoraccontato tutti gli episodi di rilievo della sua vita. ce". Il poeta Cianchetti, tra i mille premi di poesia, ha reL'intervista la fece lui a me. Recentemente ha pubblicato centemente vinto anche il prestigioso premio "Paesaggi il libro "Le poesie di Giovanni Cianchetti", e il professor d'Europa" con l'opera "Terra mia Ciociaria". Andrea Maia, uno dei maggiori studiosi di Dante, ha ePatrizio Minnucci spresso un giudizio favorevole, e dopo averle analizzate ha detto: "Questo libro Grazie di cuore al nostro lettore della provincia è un po' la sintesi di Sassari, Franco Coro, il quale dopo averci sedella poesia di Cianguito per diverso tempo sul sito e su Facebook, chetti. Ci sono paeha intrapreso con la nostra redazione uno scamsaggi di Ciociaria, la bio culturale proficuo, e ha voluto omaggiarci di nostalgia di quella un bellissimo quadro (dipinto da lui stesso) in terra e di quegli asegno di sostanziale amicizia. Il dipinto rappremori, con qualche senta la nostra Porta S. Nicola, che il pittore spunto di erotismo. sardo autodidatta ha realizzato prendendo spunAltri temi cardine to da una foto trovata su internet, in quanto sono quelli della franon è mai stato fisicamente nella nostra città. ternità, della comTutto questo ci riempie di orgoglio e ci rende prensione, fino ad soddisfatti per il lavoro svolto con amore, sacriarrivare ad un ap- ficio e soprattutto con articoli che esprimono punti di vista diversi, tenendo conto delle varie prodo di tipo reli- anime della nostra società, con particolare riferimento a quelle notizie che vengono escluse gioso. Definisce i dai media tradizionali. sentimenti con una

UN REGALO INATTESO


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Storie e personaggi

La tragica fine di Angela Maria Rossi, uccisa per un secchio di latte Nei primi giorni di maggio del 1944 gli alleati sferrarono un attacco decisivo alla linea Gustav, sfondando il fronte di Cassino e mettendo in fuga le truppe tedesche che dovettero ritirare verso nord portando tutto quanto poteva essere utile. Una lunga fila di automezzi risaliva la Casilina, abbandonandola all'altezza di Frosinone per deviare lungo la statale per Fiuggi, dove era sistemato un ospedale da campo. Da lì si sarebbe proseguito lungo la Sublacense fino a Rieti evitando così l'attraversamento della Capitale. Fu proprio in occasione di questo trasferimento che alcuni soldati tedeschi si fermarono nella casa

novembre dello stesso anno lo commemorò affettuosamente, con un discorso tenuto nella sala del Palazzo Comunale. La sua preziosa biblioteca fu venduta alla Facoltà di lettere dell'Università di Roma e la somma ricavatane, 20.000 lire, dalla pietà della sorella Virginia, fu offerta alla Cassa Scolastica del Liceo Ginnasio di Alatri, perché con essa fosse istituita una borsa di studio intitolata a Luigi Ceci", scrive poi il Sacchetti-Sassetti. Si legge, infine, su Wikipedia, un aneddoto, sulla cui veridicità non si hanno notizie, secondo cui la cugina del nostro, Tecla Ceci, avrebbe assistito ad un incontro tra Luigi Ceci e Benito Mussolini. A questi, che gli chiedeva fedeltà, Luigi Ceci avrebbe risposto: "Ti amo e ti lodo ma la mia mente è unica". Mussolini, colpito da tanto orgoglio intellettuale, avrebbe esclamato: "Lodo le parole del prof. Ceci, più di quelle di coloro che, pur avendo il mio distintivo all'occhiello della giacca, emanano cattivo odore, come quando la minestra è puzzolente".

ad un traliccio della linea ferroviaria Roma-Fiuggi davanti il cancello dell'albergo Villa Igea. La povera Angela Maria fu trattenuta in quella posizione ed alla vista di tutti per ben tre giorni e sbeffeggiata dai soldati di guardia. Dopo tanti anni sono state trovate due fotografie del tragico fatto dallo storico Carlo Gentile nelle raccolte del Bundesarchive delle SS e pubblicate in Italia per la prima volta nel 1995 nel volume "Storia fotografica della Resistenza" edito da Bollati Boringhieri. Successivamente tali immagini sono state pubblicate nel catalogo di una mostra fotografica dedicata alla campagna d'Italia ed organizzata dall'Istituto Storico della Resistenza di Torino ("Chiaroscuri, i volti della liberazione, 1943-1948"). L'estate scorsa due foto sono state ritrovate pubblicate sul libro "I Canadesi a Frosinone" edito dal Comune dove i giornalisti, i ricercatori Maurizio Federico, Costantino Jadecola e Paolo Sbarbada narrano la triste vicenda. Siamo stati a casa della povera Angela Maria, dove abbiamo trovato il nipote il quale dopo aver visto per la prima volta quelle foto pubblicate sul libro ci ha detto che tutta la famiglia è rimasta scioccata. Noi, sensibili a questa situazione, ci asteniamo dalla pubblicazione per rispetto dei familiari. Chiunque sia interessato può visionarle sul sito http://www. bild.bundesarchiv.de/ aperta la pagina, in alto a sinistra, scrivere nella casella Search la parola Italien; nella casella Year le cifre 1944. Aperta la prima pagina della raccolta, andare in sequenza fino a pagina 8.

Avv. Fabio Padovani

Bruno Sbaraglia

Roma 1944 - Il ritiro dei tedeschi

di Angela Maria Rossi, presso Tecchiena, intenta a mungere il latte

secchio del latte che tracannarono avidamente e non sazi mangiarono anche un cesto di ciliegie e svuotarono un fiasco di vino per poi proseguire il viaggio fino a Fiuggi. Arrivati presso il comando i due soldati accusarono forti dolori addominali e vennero ricoverati all'ospedale da campo dove un infermiere emise una sbrigativa diagnosi di avvelenamento. Fu così che dal comando fu dato ordine di prelevare la contadina di Tecchiena e dopo averla picchiata selvaggiamente fu caricata su un camion e portata a Fiuggi, in Corso Nuova Italia, nei pressi di Piazza Spada sede del comando tedesco, dove subì un processo sommario ed infine impiccata

da una mucca. Con ferocia inaudita le strapparono di mano il

Luigi Ceci il padre della glottologia moderna Nacque ad Alatri il 2 febbraio 1859 da Vincenzo, tintore, e Maria Minnocci, casalinga. Dopo aver studiato presso le Scuole Pie di Alatri si trasferì a Savona ove frequentò il Liceo e, di qui, entrato nell'Istituto di Studi Superiori di Firenze, nel 1882, si laureò in Lettere. Già in quell'anno molte riviste lette-

L’accademia dei lincei

rarie, italiane e straniere, parlavano lodevolmente di lui, per un suo breve manoscritto "Scritti glottologici": venne chiamato, allora, dal sindaco di Alatri, Pietro Felice Cerica, a coprire la cattedra di latino e greco nonché quella di insegnante di storia e geografia presso il locale Liceo. Nell'aprile 1883, il Ministro della Pubblica Istruzione, Guido Baccelli, lo nominò suo segretario particolare e, per diffonderne le tesi sull'autonomia universitaria, pubblicò "La riforma universitaria e le note dell'on. Odoardo Lucchini". Tuttavia, il progetto non ebbe il consenso del Parlamento, il ministro cadde e così Luigi Ceci, dopo averne addirittura difeso le idee in duello, riportandone una ferita, tornò ad insegnare latino e greco, prima a Palermo, poi a Milano (al liceo Parini) e a Genova. Durante questi anni, pubblicò varie opere: "Il pronome personale senza distinzione di genere nel sanscrito, nel greco e nel latino", "Il vocalismo nel dialetto di Alatri", "Le etimologie dei giureconsulti romani", "Appunti glottologici". Nel 1893, fu chiamato all'Università di Roma come professore straordinario di Grammatica Indo-greco-italica (cattedra che prenderà il nome di Storia comparata delle lingue classiche) e, divenutone professore ordinario, nel 1901, fu per ben due volte preside della facoltà di Lettere. Pubblicò, ancora, i "Capitoli

scelti di fonologia indogermanica", molti articoli sul "Popolo Romano", il primo volume della "Grammatica della lingua latina" e "Il ritmo delle orazioni di Cicerone". Celebre, comunque, resta il suo commento al Lapis Niger del foro romano, una delle più antiche iscrizioni in lingua latina. Nel 1914, venne chiamato dal nuovo ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Credano, a far parte della commissione per la riforma degli studi superiori, ove mostrò tanta competenza da essere incaricato di scriverne la "Relazione generale della Commissione per il riordinamento degli studi superiori": qui tornano le sue idee sull'autonomia universitaria e sulla libertà di insegnamento. Inediti restano una "Grammatica serbocroata" ed il "Latium vetus", storia di Roma e del Lazio, attraverso l'evoluzione linguistica. "Un male che da molti anni lo travagliava, il 22 giugno 1927, lo tolse ai vivi in Alatri. Ebbe solenni esequie a spese del Comune ed un luogo onorevolissimo al Cimitero. Cesare De Lollis, suo collega ed amico, il 22

Dagli Stati Uniti sulle tracce delle proprie origini Alla fine erano circa 90 persone e si sono ritrovate tutte a festeggiare in un noto ristorante di Alatri. Chi erano? Tutti coloro che, nella loro famiglia, avevano o hanno un parente con il cognome Retrosi. Una sorta di "rimpatriata" per onorare soprattutto la presenza di Tony Retrosi con sua moglie Stephanie ed i figli Madison e Chase, tutti residenti a Dover, nello stato americano del New Hampshire. La famiglia (statunitense) dei Retrosi è giunta ad Alatri nei mesi scorsi dopo aver faticosamente ricostruito le proprie origini, che affondano agli inizi del '900, quando Angelo Maria Retrosi (Alatri, 7.12.1894 - Los Angeles, 28.03. 1974) lasciò la città ernica per fare fortuna negli Usa. Qui si sposò con Lucy Tardugno ed ebbe quattro figli (Frank, Anthony, Larry e Pasquale), il primo dei quali venne chiamato a sua volta Frank, il padre del La famiglia Retrosi nostro Tony. Una volta ricostruito l'albero genealogico, i Retrosi d'America hanno allacciato i primi contatti con i lontani parenti italiani e sono infine sbarcati ad Alatri, accolti con grande gioia. La lingua diversa, la distanza, il fatto di non essersi mai visti non sono state una barriera: il solo portare quel cognome è stato come riunire la famiglia, dopo tanto tempo trascorso. Tony, Stephanie, Madison e Chase durante il loro soggiorno alatrense hanno avuto modo di intessere nuove amicizie, di conoscere Alatri e di vedere altre città grazie pure ad una guida d'eccezione (il fotografo Antonio Rossi, sua madre è una Retrosi), che ha indicato loro, tra le altre cose, la casa natale del bisnonno Angelo Maria Retrosi, posta tra la Fiura e Riano. Rientrando negli Usa, hanno portato con loro un pieno di ricordi e di emozioni, hanno promesso di tornare in Italia quanto prima, hanno ottenuto che gli "altri" Retrosi, quelli di Alatri, vadano a trovarli in America, a ripercorrere i passi fatti da Angelo Maria. La famiglia, adesso, è riunita. Pietro Antonucci


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Gens Ciociara

Il mancato bombardamento di Alatri e la storia di Erminio Pulcinelli Il giovane barbiere arruolatosi volontario in Africa accusò un grave malore alla notizia dell'attacco alleato alla radio

Ricollegandoci all'articolo sul Generale Cerica pubblicato nell'ultimo numero di Gente Comune abbiamo deciso di parlare di un'altra storia, tragica ma significativa, che evidenzia la drammaticità delle condizioni di vita degli italiani arruolati e lontani dalla Patria. A raccontarcela una testimone diretta, Giuseppina Ciarrapica ad oggi novantaseienne, che ringraziamo di cuore per averci aperto i suoi ricordi anche dolorosi. Erminio Pulcinelli era un giovane barbiere di Alatri, aveva una moglie, Giuseppina appunto, e due figli piccoli (Paride e Luciana) al momento della vicenda narrata. In più, i due sposi aspettavano una terza figlia (si chiamerà Carla) quando Erminio sentì o lesse della possibilità di arruolamento volontario presso l'esercito italiano, poco prima dell'entrata in guerra contro gli Alleati (1939). Scrisse immediatamente una lettera indirizzata al Comando generale a Roma e la consegnò al proprio garzone di bottega perché la spedisse. Quando Giuseppina seppe della cosa, poche ore dopo, si recò di nascosto all'ufficio postale e con una scusa convinse l'ad-

detto a riconsegnarle la busta, adducendo la motivazione che all'interno mancavano dei docu-

Erminio Pulcinelli in Addis Abeba

menti importanti. Il funzionario delle Poste si fidò e le restituì il plico che la giovane - forse sentendo che quella sarebbe stata una scelta non felice per se e i propri figli - la bruciò e non ne fece mai più parola. Sfortuna volle, però, che Erminio dopo mesi di inutile attesa scrisse una seconda missiva ai militari e poco dopo, prima del Natale del 1939, fu chiamato come vo-

lontario in Africa, ad Addis Abeba in Etiopia. Arrivato al fronte, però, le speranze di vedersi impegnato nella sua professione, il barbiere, rimase molto deluso perché fu adoperato come semplice appuntato a sbrigare tutte le attività di rito per un militare in missione. E cominciò a scrivere alla moglie in Italia di quanto fosse deluso, del fatto che non era come aveva sognato, che non avrebbe raccolto quei soldi che sperava di guadagnare per tornare in famiglia e dare loro un futuro migliore, quanto fosse dura la vita laggiù. Un giorno, però, Erminio seppe che il Generale che comandava quel battaglione era proprio un compaesano, tale Generale Cerica e, pieno di speranze, scrisse alla moglie Giuseppina per chiederle di tentare un contatto con l'alto ufficiale. Così fu. Giuseppina e suo padre Carlo si recarono dal fratello del Generale Angelo Cerica, un notaio ben in vista in città, e chiesero di conferire con lì'importante militare, cosa che avvenne dopo poco tempo, in occasione di una visita di pochi giorni ad Alatri. Il Generale, racconta Giuseppina,

fu molto umano, cordiale e ascoltò le parole di suo padre Carlo, e fu commosso anche dal fatto che lei aspettava un terzo figlio ed era sola. Promise di pensare ad Erminio e così, in effetti, fu. Tornato in Africa, fece convocare il soldato compaesano (allora Caporale) e lo mise a lavorare nella bottega da barbiere degli ufficiali. Per Erminio cominciò un periodo d'oro, scrisse che era molto contento, si sentiva realizzato e stava mettendo da parte tanti beni che presto avrebbe spedito alla famiglia (poi mai arrivati a causa dello scoppio della Guerra). Ad un certo punto, però, l'Italia entrò nel conflitto mondiale al fianco della Germania nazista e le cose precipitarono. Quello che più ci ha sconvolto del racconto di nonna Giuseppina (che trasgredendo alla regola dell'imparzialità dei giornalisti non posso negare essere una persona a me molto cara come tutti gli altri attori di questa storia) è che Erminio ebbe per ben due volte notizie importanti (a dir poco) dalla Radio, unico mezzo di contatto con ciò che accadeva in Patria. Fu così, infatti, che il 15 agosto del 1940 venne a sapere,

annunciato pubblicamente dalla trasmittente sul campo, che era nata la sua terza figlia Carla e potè festeggiare e offrire da bere a tutti i commilitoni. Ma ahimè, la radio fu protagonista anche in negativo quando venne annunciato il bombardamento di Alatri che - recitava il comunicato alleato - "era stata rasa al suolo". Fu in quel momento che Erminio, ignaro del miracolo che aveva salvato la città con la famosa vicenda del bombardamento di Monte Lungo ad opera (così dice la leggenda) di un militare originario della città ciociara, cadde atterra per il dolore. Evitando altri tristi particolari per rispetto delle persone citate,concludiamo dicendo che la sua salute ne fu segnata per sempre. Uno scorcio di storia che sicuramente rende l'idea di come fosse diversa e difficile la vita degli italiani appena sessanta anni addietro, e di come fossero amplificate le emozioni e i sentimenti dalla distanza e dalle difficoltà dell'epoca. Oltre a restituire al sottoscritto un pezzo di storia della propria famiglia. Andrea Tagliaferri

Aonio Paleario, martire per la difesa delle idee VEROLI - Pronunciando il nome "Riforma", viene spontaneo pensare a Martin Lutero. E parlando di Riforma in Italia, il pensiero

Raffigurazione di Aonio Paleario su conio

corre subito a Giordano Bruno, anche se il filosofo di Nola ufficialmente non aderì mai ai movimenti riformatori del 1500. Ruolo ben diverso in questo campo ebbe invece l'umanista di estrazione erasmiana Aonio Paleario, nome latinizzato di Antonio Della Paglia, nato a Veroli nel 1503 da nobile casato. Erasmo da Rotterdam era infatti il punto di riferimento, dottrinale e letterario, di Aonio Paleario, il quale indirizzò proprio al filosofo olandese una lettera nel 1534 per chiedergli di convincere i teologi tedeschi riformatori a presenziare al Concilio di Trento. Un episodio che già getta la luce sull'opera ed il pensiero del Paleario, che guarda-

va con disgusto la corruzione della Chiesa di allora e ne auspicava un rinnovamento che passasse per le vie del dialogo e della discussione. Tra gli evangelici in Toscana Dopo la permanenza a Perugia, Siena e Padova, il Paleario si stabilì a Colle Val d'Elsa, nel Chianti senese, dove insegnò come precettore e dove creò un cerchio di allievi che animava vivaci discussioni su argomenti dottrinali, dal culto dei Santi all'immortalità dell'anima, dall'autorità della Chiesa all'esistenza del Purgatorio, augurandosi sempre una riconciliazione tra Roma e la Riforma. Fu vicino alle posizioni del vicario generale dell'ordine dei cappuccini Bernardino Ochino, contro il quale venne lanciata una pesante campagna denigratoria. Ochino fu costretto a rifugiarsi in Svizzera e Paleario obbligato a difendersi in un processo per eresia (1542). Uscitone indenne, scrisse l'orazione "Pro se ipso", nella quale difendeva la libertà d'opinione, di libertà, di coscienza e di discussione nonché della possibilità di poter attingere direttamente alle Sacre Scritture. A Lucca e a Milano Scampato al processo, nel 1546 si trasferì a Lucca, dove l'ambiente per i riformatori era più favorevole, finché l'azione di repressione voluta da Papa Paolo IV non si fece più intensa, obbligando molti studiosi e filosofi lucchesi, suoi amici, a prende-

re la strada dell'esilio. Fu così che, nel 1556, decise di trasferirsi a Milano, dove si occupò dell'insegnamento di studi umanitari. In Lombardia conobbe diversi letterati e terminò di scrivere la sua "Actio in Pontifices romanos", piena di polemiche antipapali e anticlericali. Fu accusato di eresia nel 1560, salvandosi ancora, ma le sue opere letterarie (soprattutto la "Pro se ipso") lo fecero rimanere nel mirino dell'Inquisizione e, nel 1568, dovette recarsi a Roma per rispondere delle sue idee.

neva al centro Cristo e la Controriforma cattolica che abbandonava la centralità di Cristo, sostituita dalla centralità del papato. Il processo al quale venne sottoposto si concluse il 4 ottobre 1569 con la condanna perché eretico impenitente. Fatto un ultimo tentativo di salvarlo, senza esito, il 3 luglio 1570 fu impiccato e poi arso sul rogo nella piazzetta a Ponte Sant'Angelo, 30 anni prima di Giordano Bruno. La mattina in cui morì scrisse un'ultima lettera alla moglie Marietta: "Consorte mia carissima, non vorrei che tu pigliassi despiacere del mio piacere et a male il mio bene; è venuta l'ora che io passi di questa vita al mio Signore...".

Il carcere e la morte Per due anni fu rinchiuso nel carcere di Tor di Nona, in una Roma dall'atmosfera cupa, dominata dal rigore fanatico imposto da Pietro Antonucci Pio V. Rifiutò di abiurare le sue posizioni, rifiuTipolitografia tò di indossare l'abito giallo degli eretici, di Davide Strambi anzi accusò il Pontefice di essere in peccato mortale per l'uccisione degli eretici stessi, facendo una ALATRI - Via Mediana Chiappitto, 5 comparazione indiretta fra la Tel. 0775 441344 - 0775 442588 Riforma protee-mail: tipografiaacropoli@email.it stante che po-

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Sport

Il Frosinone continua a stupire Aletrium: marzo è un mese decisivo Dopo la vittoria con l’Empoli i Canarini sono in piena corsa per i play off

Stellone - Attaccante del Frosinone

FROSINONE CALCIO - Una serie cadetta "impazzita" come non si vedeva da molto tempo. Una classifica corta, un labile confine tra il sogno play off e spettro retrocessione che può far passare molte formazioni "dalle stelle alle stalle" in un sol colpo. Basti pensare alla splendida gara dei canarini contro la quotatissima Empoli: la vittoria, il conseguente aggancio del settimo posto in classifica (la sesta posizione valida per i play off dista solo due lunghezze) le ha consentito di accarezzare nuovamente l'idea di poter lottare con le grandi; un'e-

ventuale sconfitta, invece, avrebbe messo il Frosinone in una scomoda situazione di classifica con lo spettro della lotta ai play out alle spalle. STELLONE A SECCO. Tempo di primi resoconti in casa giallazzurra. In attesa delle prime firme di Roberto Stellone, attaccante di grido arrivato dal mercato di riparazione, continua a essere Vincenzo Santoruvo il re del gol tra i canarini. Sono otto finora (9 se si conta l'autorete provocata a Modena) le reti realizzate dalla punta di Bitonto. Un bottino lodevole per un calciatore finito spesso tra i taccuini dei critici per la poca incisività in zona gol. Troianello e Mazzeo, rispettivamente sette e cinque reti fino ad oggi ed entrambi a segno contro l'Empoli, incalzano il bomber Santoruvo. Fondamentale sarà l'apporto di Stellone in zona gol se si vorrà trasformare il sogno play off in una vera e propria corsa verso la gloria per i canarini. PROBLEMI STRUTTURALI. Scende la pioggia... e il Frosinone può allenarsi solo in palestra. Come accaduto per ben due volte nella settima precedente alla gara con

i toscani dell'ex Eder. Assurdo per una formazione che lotta per la massima serie italiana. Come dichiarato tempo fa a Gente Comune dal Direttore Generale Graziani, "i problemi nelle strutture canarine solo palesi e urge un intervento delle istituzioni". Il Frosinone Calcio, una delle "eccellenze" - in ambito sportivo e non solo visto il ritorno di visibilità per la tutta la Ciociaria - del nostro territorio, andrebbe tutelato e messo nelle condizioni di poter svolgere al meglio le sue attività agonistiche. Gli sforzi del presidente Stirpe sono visibili a tutti. Quelli delle istituzioni lo sono un pochino meno. Ad Maiora.

Pagina a cura di:

Riccardo Strambi

ASD ALETRIUM - Mai adagiarsi. Dovrebbe essere questo lo slogan per i ragazzi di Fabio Ceci risucchiati dal gruppone delle inseguitrici che si contenderanno sino all'ultimo la vittoria del campionato di Seconda Categoria. Una roboante sconfitta a Patrica appena un paio di giornate addietro, ha fatto sì che le inseguitrici (Boville e Torrice in primis) potessero avvicinarsi e agguantare la squadra verderosa. Un capitombolo forse inaspettato ma non senza attenuanti: sono alcune domeniche che mister Ceci si vede costretto a fare la conta dei disponibili da mandare in campo. Una rosa ampia e di qualità permette chiaramente di schierare una squadra comunque competitiva, ma giocatori come Diamanti, Tegliaferri Stefano e capitan Graziani non si possono certo regalare a nessuno. LA RIPARTENZA. L'Aletrium è comunque già ripartita alla grande. La vittoria in casa con il Paliano e il successo esterno sul campo del Valleradice Sora, che non annoverava sconfitte tra le sue mura, hanno ridato slancio alla squadra del patron Tagliaferri. Prestazioni di carattere e qualità che fanno ben sperare. MESE FONDAMENTALE. Marzo sarà un mese decisivo: attraverso gli scontri diretti (Boville in casa e Torrice fuori) e le due partite di Coppa nel minigirone a tre con Borgo Rosso e Borgo di Lepre (chi passa vola in finale con seguente passaggio di categoria!) sapremo cosa prospetterà alla squadra ernica. Intanto, sempre in tema infortunati, Valerio Dell'Uomo è uscito con un ginocchio malconcio nell'ultima trasferta sorana. Ne avrà per molto tempo, a quanto sembra. La sfortuna continua.

Real Tecchiena Il Presidente Bruno Addesse contro la squadra di Aquino Il trattamento ricevuto dai ragazzi del Real Tecchiena, squadra del territorio alatrense impegnata e protagonista (è in lotta per la vittoria del campionato, ndr) nel torneo di Prima Categoria è stato quantomeno scandaloso, roba da Far West. Almeno questo è quello che si evince da un comunicato della stessa società di Addesse. "Sin dal riscaldamento e poi per tutta la partita i nostri giocatori sono stati bersaglio di insulti… A scandalizzarci, però, è stata la vera e propria sassaiola, scatenata dalla tribuna locale, ogni qual volta un nostro tesserato capitasse al di sotto della rete di recinzione." I responsabili, ovvero la società calcistica di Aquino e rispettivi tifosi, parlano dal canto loro di esasperazioni da parte del presidente Addesse. Anche se "esasperati", rimangono comunque fatti insulsi e decisamente evitabili, in uno sport portatore di valori che cozzano inesorabilmente con sassaiole e aggressioni varie.


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Sport

Il Responsabile tecnico della Prima guiderà il Lazio nel trofeo delle Regioni VEROLI - Buona notizia nei giorni scorsi, è stata quella della scelta di Alessandro Iacozza, Responsabile Tecnico del settore giovanile della Prima Veroli, come coach della formazione Under 15 della Regione Lazio che disputerà il Trofeo delle Regioni in Friuli Venezia Giulia ad inizio aprile. Un incarico importante per Alessandro Iacozza, ma soprattutto un riconoscimento per la società del patron Leonardo Zeppieri che sta facendo sforzi enormi per ricreare pian piano le basi intorno alla prima squadra.

giallorosso. Prima di tutto un commento per quanto riguarda il nuovo incarico: "Sono contentissimo, perché questo è il coronamento di un buon lavoro iniziato negli anni scorsi, e che è continuato in questi mesi con tutto lo staff con cui giornalmente collaboro. Sarò in contatto con ragazzi dell'annata '95, che una volta a settimana si raduneranno in allenamento a Roma. Purtroppo non ci saranno rappresentanti della provincia di Frosinone. La selezione laziale parte sicuramente come una delle favo-

Esordienti

Proprio con Alessandro Iacozza abbiamo fatto una chiacchierata per capire le iniziative e l'organizzazione del settore giovanile

rite, ma a fine febbraio ci sarà un torneo di preparazione con altre regioni durante il quale si potranno testare le forze.

Una grande occasione professionale, ma anche l'opportunità di conoscere altri dirigenti, capire come sono organizzate altre società, e continuare ad aggiornarsi per portare avanti il progetto Basket Veroli". Non è comunque la prima volta che Alessandro Iacozza ha la possibilità di entrare in contatto con importanti realtà nazionali di settori giovanili: "Ho avuto modo di confrontarmi con Luca Banchi, vice allenatore del Montepaschi Siena, e qualche settimana fa ho potuto visitare anche la foresteria della Trenkwalder Reggio Emilia, una delle società più importanti a livello nazionale, con tanti ottimi elementi nell'orbita delle rappresentative nazionali". Già una buona esperienza dunque per Iacozza, che è stata utilissima nei mesi scorsi per una serie di belle iniziative: "La nostra società si è resa protagonista di una serie di iniziative in provincia ma anche fuori regione. Nello scorso mese di dicembre, infatti, i gruppi degli Aquilotti e dell'Under 17 hanno partecipato a dei tornei a Pesaro, mentre, sempre nello stesso periodo, gli Esordienti hanno giocato un torneo a Fano. Ha avuto un ottimo successo, soprattutto in termini di pubblicità a livello nazionale, anche la giornata a favore dei terremotati de L'Aquila. Ultimamente, poi, c'è

stata la giornata con gli amici campani del Basket Baiano, con delle amichevoli durante tutta la

Insieme per L'Aquila

giornata anche sul parquet del Palacoccia, e lo spettacolo della partita di Legadue in serata. Una cosa analoga si è svolta anche nella giornata del derby contro Latina" Ma è anche durante tutto l'anno che va avanti il grande lavoro del settore giovanile giallorosso: "Stiamo portando avanti il discorso minibasket con collaborazioni con diverse scuole elementari e medie di Veroli. Oltre al centro del Palacoccia, poi, c'è a disposizione anche il centro di Santa Francesca, nell'ottica di un decentramento dell'attività su tutto il territorio verolano. I ragazzi del minibasket sono circa novanta, ma continua anche l'attività per quanto riguarda le

Basket Anagni, incentivare le nuove leve La società ciociara organizza raduni giovanili con società provenienti da tutta Italia Weekend sempre impegnati per l'Anagni Basket. La società ciociara, infatti, sta organizzando diversi raduni giovanili con società provenienti da tutta Italia. A Novembre è arri-

Raduno Apecheronza

vato il Basket Club Lecce con un gruppo di ragazzi del '95 e '96 che hanno affrontato i pari età biancorossi in una gara amichevole che ha poi portato alla creazione di un rapporto di reciproca collaborazione e scambio, come testimonia l'invito a partecipare per l'importante Torneo che si è svolto a Lecce dal 2 al 6 gennaio 2010 con protagonisti, oltre ai ragazzi anagnini, anche società blasonate come Milano, Avellino, Caserta e Montegranaro. Il 2010 ha condotto all'organizzazione di altri interessanti eventi: il 7 febbraio è stata la volta della Globo Isernia, società molisana ospite in ciociaria per una amichevole con il gruppo Under 15 del coach Luca Zavaroni. Una splendida domenica di pallacanestro

e gastronomia: i ragazzi ospiti hanno portato prodotti tipici che le oltre 100 persone coinvolte hanno gustato in un pranzo di gruppo successivo alla gara amichevole iniziata a metà mattinata. Iniziativa perfettamente riuscita, e l'obiettivo primario della società risulta quello di allargare i propri orizzonti oltre il panorama cestistico locale e in quest'ottica, il 12 febbraio è arrivata ad Anagni una rappresentativa dal Trentino, il Basket Avio Apecheronza. Con la società del nord si sono creati rapporti di grande collaborazione: in estate si organizzeranno Camp nelle rispettive località per permettere ai ragazzi di creare un forte legame anche oltre lo scambio tecnico che si può creare durante due giorni di pallacanestro. Il Basket Avio è arrivato il venerdì sera e tra il sabato e la domenica ha incontrato in amichevole e allenamenti i ragazzi dell'Anagni Basket tra il '94 e il '97. "Le nuove operazioni nascono in un quadro di ampliamento dell'attività dell'Anagni Basket, specialmente del settore giovanile - dichiara il Responsabile dell'attività giovanile, Luca Zavaroni - esse sono rivolte alla creazione di contatti con società esterne, non necessariamente legate a Regione e Provincia. Questi eventi sono il prologo ad una prossima organizzazione di tornei giovanili, maschili e femminili, e di centri estivi, sia per l'attività minibasket che giovanile o di specializzazione. Inoltre, con-

squadre del settore giovanile, under 15, 17 e 19, con circa 70 ragazzi tesserati nei campionati gio-

sentono la possibilità di individuazione di elementi validi per il reclutamento per il nostro vivaio, soprattutto nell'ottica della creazione di una foresteria ad Anagni che possa ospitare questi ragazzi provenienti da ogni parte d'Italia". Ma gli eventi non si fermano: dopo il Basket Days che ha portato al Palazzetto dello Sport oltre 1100 persone nelle due giornate del 24 gennaio e del 7 febbraio, intervallate dall'or-

Raduno Isernia

ganizzazione del Join The Game della provincia di Frosinone, sabato 20 marzo la società anagnina ha organizzato il Basket For Girls. Un pomeriggio tutto al femminile nel quale si sono radunate le ragazze del settore giovanile e minibasket anagnino, oltre alle tesserate di Sgurgola e Colleferro, per affrontarsi sul parquet del Centro Sportivo Anagni Basket.

vanili provinciali. Nell'ottica infine di favorire la diffusione del marchio Basket Veroli in tutta la provincia, oltre alla affiliazione con la Scuba Frosinone, sono in atto collaborazioni con altre importanti società provinciali, come Amatrori Sora, Pianeta Sora, Basket Isola Liri, Basket Alatri, Basket Cassino". Anche una considerazione personale da parte di Alessandro Iacozza: "Questa esperienza, anche per la mia collaborazione con la prima squadra per quanto riguarda i lavori di montaggio video, mi sta permettendo di crescere molto. Lavoro a stretto contatto con persone disponibili con cui mi trovo ottimamente, in una società che dimostra di volersi tenere sempre aggiornata". Un lavoro costante per raggiungere degli obiettivi precisi: "Il sogno sarebbe quello di riuscire a costruire un serbatoio di buoni elementi per la squadra di serie A. Certo, a questo si arriva soltanto con tanto lavoro, ma credo che per Veroli avere una squadra satellite in C1 o magari in B2 con tutti elementi locali possa diventare un obiettivo raggiungibile. Un sogno per il quale bisogna continuare a lavorare duro" Queste le persone che collaborano giornalmente con il settore giovanile giallorosso, oltre naturalmente al General Manager Antonello Riva e al Direttore Organizzativo Ferenzc Bartocci: il Responsabile Organizzativo Settore Giovanile Giuseppe Fontana, l'assistente dell'Under 19 Tommaso Penci, l'assistente Under 17 e Responsabile dei Progetti Scuola e centri minibasket Francesco Calcabrina, l'allenatore dell'under 15 Gabriele Grazzini, l'Istruttrice Minibasket Antonella Ortieri, il Dirigente Attività Giovanile Giuseppe Agostini, i dirigenti dell'Under 15 e Under 17 Stefano Iannozzi e Franco Igliozzi, il dirigente dell'Under 19 Raffaele Cornacchione.

Pagina a cura di: Carlo Capone


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Moda & Cinema

Moda, di scena i… bambini precisa dei suoi diversi stili".Tra le importanti novità di questo Pitti Bimbo le presentazioni speciali di griffe come Junior JeanPaul Gaultier e Paul Smith Kids, il rientro di Diesel Kids, che l'azienda ha presentato in uno spazio dedicato assieme a Diesel Footwear e alla nuova collezione di John Galliano, e poi i nuovi in-

Dopo Pitti Uomo 77 e Pitti W_Woman Precollection arriva a Firenze Pitti Immagine Bimbo 70. Dal 21 al 23 gennaio 2010 la Fortezza da Basso ha ospitato le collezioni dell'autunno inverno 2010-2011 dedicate agli under 14. "Pitti Bimbo si conferma come il più importante appuntamento internazionale di moda per bambini e teenager - dice Agostino Poletto, vice-direttore di Pitti Immagine -, l'unico salone che dà una rappresentazione completa dell'universo del childrenswear e una segmentazione

gressi delle collezioni bambino di grandi nomi internazionali come Adidas, Custo Barcelona, Desigual e Notify. Anche in questo caso la fiera ha presentato un nuovo layout fatto di spazi più aperti, maggiore comunicazione tra i prodotti e un'impronta di design assolutamente contemporanea. 512 i marchi rappresentati dalle

422 aziende presenti. I 47mila metri quadrati dell'esposizione erano suddivisi in 7 sezioni: Pitti Bimbo, Sport Generation, New View, Kids' Design, SuperStreet, EcoEthic, Apartment. In molti casi i servizi fotografici per bambini e i relativi book realizzati da fotografi professionisti sono funzionali anche all'inserimento in

riviste specializzate di moda bambini, italiane e internazionali. Le bambine e le ragazze giovanissime, nella maggior parte dei casi, prima di calcare le passerelle, passano attraverso uno o più servizi fotografici per una rivista di moda per bambini. Erika Rossi

Intanto a Pordenone tornano le "divise" scolastiche Mentre in tv si parla di baby-moda ben 460 ragazzini del Centro Storico di Pordenone a settembre saranno alle prese con un dilemma amletico: quale colore scegliere? Già perché sul resto è tutto deciso, almeno nelle intenzioni. La dirigente scolastica della scuola media della città veneta, Teresa Tassan Viol, non ha dubbi. Dal nuovo anno scolastico si cambia: via le canotte attillate con relativo ombelico scoperto, via le magliette griffate da cento euro che tanto mortificano chi invece deve rimediarle dal vu'cumprà (stesso marchio ma falso). Insomma via tutto quello che tra i ragazzini fa la differenza, via tutto quello che si limita all'apparire. Abbasso i vestiti all'ultima moda, anche un po' sconci, viva la divisa: felpa o maglietta, in ogni caso uguale per tutti, col logo della scuola. Chi sgrana già gli occhi pensando a un rigurgito di severità fuori tempo, si sbaglia di grosso. La dirigente spiega che "nella scuola va recuperata un po' di serietà e i ragazzi non devono pensare di fare una sfilata di moda in classe a discapito di chi non se lo può permette-

R U B R I C A

re. Meglio la divisa per tutti, perché è bella, identitaria ed equa". Il consiglio di istituto e i genitori contattati in via informale sono d'accordo. All'unanimità. Anzi, mamme e papà sono felici dell'iniziativa. "Così si risparmia sull'abbigliamento", hanno spiegato alla dirigente scolastica. La signora Viol, però, non vuole fare della sua scelta un caso nazionale. "Il ministro Gelmini aveva già caldeggiato la divisa nelle scuole primarie ma io non voglio scomodare il ministero. La mia proposta è dettata da motivi di praticità, convenienza e soprattutto identificazione". Viol spiega che "la divisa può diventare uno strumento di affezione tra l'alunno e la scuola, una forma di appartenenza al proprio istituto". E poi c'è l'aspetto educativo, più importante. Per esempio è successo che, in un tema, un ragazzo raccontasse di essere stato deriso dai compagni per i suoi jeans non firmati come quelli di tutti gli altri. E così, dopo le parole, si passerà ai fatti. Erika Rossi

“IL CINEASTA” Film, cortometraggi, anteprime e interviste…

WOLFMAN - Essere o non essere lupo mannaro? Si racconta che Mary Shelley nel 1817 era in vacanza a Ginevra con il marito Percy Bysshe, con Lord Byron, J. W. Polidori, e Claire Clarmont. Una sera fanno una scommessa a chi scrive il racconto più pauroso. Nacque così Frankenstein, ritenuto il capostipite del romanzo gotico nella sua ver-

sione così come è arrivato fino a noi. La Universal negli anni '30 e '40 produsse una serie di film sul tema dei mostri: Uomo Lupo, Dracula, Frankenstein, La Mummia, l'Uomo Invisibile. I protagonisti erano Bela Lugosi, Boris Karloff e Lon Chaney jr. nell'Uomo Lupo. A Febbraio esce Wolfman, il remake dell'Uomo Lupo, prodotto ed interpretato da Benicio Del Toro con sir Anthony Hopkins, Emily Blunt (Il diavolo

veste Prada) e Hugo Weaving (Il Signore degli Anelli e Mr. Smith nella trilogia di Matrix). La regia è di Joe Johnston. Per giustificare l'accento del protagonista la storia parte con il suo ritorno a casa in Inghilterra, cha aveva lasciato ragazzino dopo la morte della madre. Ha interrotto la tournèe, è un attore shakespeariano, in seguito alla morte del fratello, ucciso da una bestia. La fidanzata di questi, Gwen, chiede a Lawrence Talbott di aiutarla a trovare il colpevole. Lawrence rimane subito affascinato dalla donna ed accetta di buon grado, sapendo che ciò significa ritornare ad una realtà che aveva abbandonato da tempo e soprattutto ristabilire il rapporto con il padre, interpretato da sir Anthony Hopkins, un ex militare che ha vissuto a lungo in India. Nel corso di una caccia notturna, Lawrence viene morso dalla bestia e rimane in pericolo di vita per qualche giorno, ma riesce a riprendersi rapidamente. E quando ritorna la luna piena la bestia si scatenerà. Proseguendo quella che è divenuta ormai una necessità: da qualche tempo gli studios chiedono il coinvolgimento economico alle star nella realizzazione dei film, Benicio del Toro ha coprodotto questo remake dei monster movie con i quali era cresciuto coinvolgendo però il miglior realizzatore di effetti speciali in circolazione Rick Baker, 6 premi Oscar, citiamo solo il video di Michael Jackson Thriller, e per i costumi Milena Canonero, 3 Premi Oscar, da Barry Lindon a Marie Antoniette. L'apporto di questi due

professionisti è centrale per il film: la trasformazione in uomo lupo è realmente terrificante, richiedeva 3-4 per il trucco ed altre due ore dopo le riprese per toglierlo. I costumi sono bellissimi. Benicio del Toro ha detto che avrebbe indossato qualsiasi cosa realizzata dalla costumista di Barry Lindon e per spiegarsi ha raccontato che in una scena lui aveva il cappotto addosso e subito dopo era senza, e non era chiaro come ciò accadesse. E' intervenuta la Canonero che gli ha suggerito essendo ricco, nobile poteva permettersi di lasciarlo cadere a terra, lasciandolo lì. Emily Blunt invece l'ha presa con più filosofia. Infatti tutte le attrici inglesi sanno che prima o poi dovranno affrontare un film in costume e le difficoltà maggiori sono state, per lei, correre inseguita dall'Uomo Lupo vestita con sottane, gonne, busti, pizzi e merletti. Il film propone delle interessanti innovazioni nella costruzione dei personaggi. La storia riporta le vecchie leggende secondo le quali la licantropia è una maledizione importata in Europa dai rom provenienti dall'India, ma poi descrive con dovizia di particolari i metodi di trattamento psichiatrici in uso alla fine dell'800: bagni gelati, camicia di forza, elettroshock, unita però alla razionalità ed alla volontà interpretativa scientifica del tempo. Il rapporto padre/figlio risente in pieno dell'allora nascente psicoanalisi, così come è stato studiato da Freud. Inoltre l'impostazione del racconto trae spunto dal più classico dei classici shekespeariani: Amleto. Gwen, la

fidanzata del fratello di Lawrence, è una giovane donna del periodo vittoriano ma è una combattente pronta a sfidare le convenzioni del tempo e si ribella a sostenere la parte della femmina destinata a soccombere di fronte al maschio. Entrambi gli attori hanno espresso ammirazione per il lavoro di sir Anthony Hopkins. Del Toro ha confessato che a volte dimenticava le battute e si è preso anche qualche colpo nelle scene di lotta perché rimaneva affascinato dalla bravura del suo antagonista. Oppure qualche volta gli è capitato di scoppiare a ridere nel mezzo di una scena drammatica perché si ricordava di Hopkins che imitava Rod Steiger. Diciamo che il film è il frutto di un compromesso tra la volontà di esplorare una realtà di zona intermedia tra il fantastico ed il razionale, nell'eterna lotta tra il bene e il male, negli elementi malvagi nascosti nella persona più buona, e le necessità di confezionare un prodotto di largo consumo che richiedeva di attenuare dei toni che potessero risultare troppo forti per il largo pubblico, e quindi evitare essenzialmente il divieto ai minori che sono il pubblico più per questo genere. A chi gli rimproverava questo compromesso, Benicio Del Toro ha risposto che ogni tanto lui si concede qualche zuccherino e che, dopo il Che di Soderbergh, aveva bisogno di un divertissement, anche se faticoso. Questo Wolfman lo si può ritenere tale. Alfredo Salomone


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Dalla parte della...

Conflittualità e mediazione familiare nell’ambito dei procedimenti di separazione e divorzio La legge n. 54/2006, recante disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento dei figli, ha introdotto una nuova disposizione normativa secondo cui "qualora ne ravvisi l'opportunità, il giudice, sentite le parti e ottenuto il loro consenso, può rinviare l'adozione dei provvedimenti... per consentire che i coniugi, avvalendosi di esperti, tentino una mediazione per raggiungere un accordo, con particolare riferimento alla tutela dell'interesse morale e materiale dei figli". L'istituto nasce come vero e proprio processo di cooperazione al fine di risolvere un conflitto: il mediatore aiuta le parti ad attivare una negoziazione costruttiva e tesa al raggiungimento di accordi concreti e duraturi, in relazione ai nuovi rapporti instauratisi all'interno della dissolvenda

famiglia. Il legislatore, dunque, affida alla sensibilità del giudice la possibilità di suggerire un percorso alternativo alla lite giudiziaria, addivenendo ad una bonaria soluzione delle controversie in materia "di prole" a seguito di divorzio e separazione (anche per coppie di fatto). Lo spirito della riforma, pertanto, è ridurre al minimo indispensabile l'intervento esterno, tanto più quello giudiziale, nella definizione di quelli che costiuiranno i nuovi assetti della famiglia. Continuare a ritenere indispensabile ed insostituibile l'apporto di entrambi i genitori significa valorizzare ogni opportunità affinchè gli strascichi della separazione non abbiano a ripercuotersi sugli unici soggetti che di tale vicenda sono, sempre e comunque, le vittime. Lo strumento della mediazione familiare, ove correttamente utilizzato, può rappresentare un salutare momento di riflessione, finalizzato alla comprensione del fatto

che si può decidere di smettere di essere coniugi, ma non di essere genitori. Possono quindi permanere contrasti di ordine patrimoniale, ma se si arriva a decidere un comune progetto educativo riguardo ai figli, la mediazione ha raggiunto il più importante dei suoi scopi e potrà rappresentare la base di partenza per una più equa ripartizione dei diritti e, soprattutto, dei doveri di "mantenere, istruire ed educare la prole". Il mediatore, infatti, terzo neutrale e professionalmente preparato, si adopera affinchè la coppia elabori un programma di separazione soddisfacente per sé e per i figli, aiutandola a trovare una soluzione concordata, in uno spirito di corresponsabilità e di uguaglianza dei ruoli genitoriali. I coniugi hanno la possibilità di autodeterminarsi, espletando, il mediatore, la funzione di "cuscinetto" coordinatore dell'intero processo di rinegoziazione delle relazioni familiari.

Legge sui sottotetti Una boccata d'ossigeno per l'edilizia privata In data 21 aprile 2009 è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio (BURL) la Legge Regionale 16 aprile 2009 n. 13, dal titolo "Disposizioni per il recupero

a fini abitativi dei sottotetti esistenti". Sembrerebbe una delle normali leggi in materia di urbanistica, invece segna una svolta storica per il Lazio, che negli ultimi dieci anni ha emanato norme che hanno creato solo impedimenti all'attività edilizia e quasi mai incentivazioni e facilitazioni. Soprattutto sono state trascurate le esigenze dei privati, di quei piccoli proprietari, che possiedono la sola casa d'abitazione o che vanamente aspirano a costruirsela in proprio. Di solito si emana una nuova legge in materia di urbanistica per promuovere lo sviluppo, il riordino o per un qualsiasi impulso all'attività edificatoria. Invece in quest'ultimo decennio abbiamo dovuto rilevare che ogni nuova legge regionale, ha prodotto

sempre una riduzione, un condizionamento e/o una limitazione dell'attività edificatoria, soprattutto per il settore privato. Questo è accaduto sia con la Legge 38/1999, per le aree agricole, che con l'ultimo Piano territoriale paesistico regionale che ha esteso ancora di più le già ampie porzioni di territorio sottoposte a vincoli, spesso tutelando beni ed ambiti irrilevanti o inesistenti. Anche la Legge Regionale 21/2009 (il piano Casa), restando inapplicabile nelle zo-ne periferiche, è da ritenersi un fallimento. È per questi motivi che bisogna accogliere con grande soddisfazione la L. R. 13/2009 che ammette e codifica il recupero dei sottotetti per l'uso abitativo ed andrà a rilanciare l'industria dell'edilizia, oggi in profonda crisi. Tra i requisiti richiesti per l'applicazione è indispensabile che il locale sottotetto sia già esistente all'entrata in vigore della legge e che sia legittimato. Vuole essere un'opportunità per coloro che rispettando le regole, hanno realizzato i loro fabbricati in conformità al progetto approvato o ne hanno definito la pratica di condono edilizio ed oggi hanno la possibilità di valorizzare ulteriormente il proprio patrimonio edilizio. L'obiettivo della norma è quello di recuperare volumi e spazi già costruiti, tra le falde del tetto, ma ritenuti volumi tecnici, riqualificandoli all'uso abitativo, per soddisfare le proprie esigenze abitative o

quelle di un congiunto, sostenendo con costi ridotti rispetto all'ipotesi di nuove edificazioni. Non è trascurabile, se attraverso questa norma si incrementano gli alloggi senza consumare nuove porzioni di suolo, come sarebbe richiesto per nuovi insediamenti. La procedura amministrativa per accedere a questo beneficio è espletabile con la procedura semplificata detta Dia (denuncia di inizio attività). Possono essere recuperati all'uso abitativo gli spazi con altezza media pari a m 2,40, con altezza minima comunque non inferiore a m 1,50, se vengono destinati ad ambienti principali, mentre per ambienti di servizio (corridoi, disimpegni e servizi igienici) l'altezza media può essere ridotta a m 2,20, con il minimo assoluto di m 1,30. Molto importanti sono le innovazioni consistenti nella possibilità di adeguare l'altezza interna ai valori minimi (m 2,40) modificando dove necessario l'altezza di colmo e di gronda, anche riordinando la pendenza delle falde, senza che l'operazione comporti un incremento del volume del sottotetto superiore al 20% della volumetria esistente. Naturalmente l'operazione di recupero del sottotetto non prescinde dal rispetto delle norme (sismiche e sicurezza stradale) sull'attività edilizia e soprattutto occorre adottare soluzioni tecnologiche e materiali adeguati mirati a limitare i consumi di energia. Ing. Giuseppe Morini

Per i minori la mediazione rappresenta il modo migliore di vedere tutelati i loro diritti, bisogni ed interessi, nell'ambito di vicende in cui vengono amplificate le situazioni di conflittualità, i contrasti e le incompatibilità. La premessa principale della mediazione familiare, dunque, è l'acquisita consapevolezza, da parte della coppia, dell'esistenza di rapporti che occorre necessariamente salvaguardare, rivalutandoli e rinegoziandoli, ed è rivolta, altresì, a tutti coloro che, pur non avendo ancora maturato la decisione di separarsi, vivono una situazione di conflitto in famiglia e sentono il bisogno di trovare uno spazio neutro in cui confrontarsi, per chiarire la propria posizione e ritrovare un proprio ruolo coniugale o genitoriale. Avv. Angela Rossi Mediatrice familiare studio@avv-angelarossi.it

SOS CONSUMATORI

Rimborsi fiscali occhio alle false email Arrivano i rimborsi fiscali. Ma occhio alle false email che si travestono da Agenzia delle entrate per carpire le vostre coordinate bancarie. Sono infatti in arrivo per famiglie ed imprese i rimborsi da parte dell'Agenzia delle entrate che ha disposto quasi 800 mila rimborsi per un ammontare complessivo di circa 940 milioni di euro. I rimborsi avverranno in tre diversi modi: con accredito sul conto corrente comunicato dall'interessato; in contanti presso un qualsiasi ufficio postale presentando il modulo spedito al domicilio dei beneficiari; con vaglia cambiario della Banca d'Italia. La modalità più rapida e sicura per ricevere i rimborsi è l'accredito sul conto corrente, comunicando all'agenzia delle Entrate le proprie coordinate bancarie. Operazione che avviene esclusivamente presentando lo specifico modello presso un qualsiasi ufficio locale dell'Agenzia o via internet attraverso il sito www.agenziaentrate.gov.it alla voce "Servizi > Servizi telematici". Ma attenzione: l'Agenzia delle entrate non chiede mai le coordinate bancarie o altri dati sensibili via email e invita pertanto i contribuenti a prestare particolare attenzione al rischio di truffe. Si sono verificati, infatti, diversi tentativi di frode attraverso l'invio ai contribuenti di messaggi email falsamente attribuiti all'Agenzia delle entrate (contraffazione del logo e del dominio), con i quali si chiedono le coordinate bancarie con la scusa del pagamento dei rimborsi. L'Agenzia, a tutela dei cittadini, ha già avviato tutte le iniziative per individuare e perseguire i responsabili dei tentativi di frode. P. F.

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22 RUBRICA

Almanacco Pillole di storia

Salute e Prevenzione A cura del Prof. Alfredo Trocciola (consulente per il benessere)

I Sistemi di Riposo in "poliuretano" Il poliuretano è un polimero estremamente versatile che permette di ottenere una vasta gamma di prodotti con proprietà isolanti e impieghi molto diversi. Molti oggetti, indispensabili al nostro quotidiano benessere, sono realizzati utilizzando i numerosi componenti della famiglia dei poliuretani. Esso si ottiene dalla miscelazione di due componenti che inizialmente si presentano allo stato liquido. Uno dei due componenti è costituito dall' isocianato, l'altro componente è il poliolo. La reazione che ne consente oggi la produzione industriale fu scoperta alla fine degli anni 30 dal prof. Otto Bayer. Da allora sono stati realizzati materiali che spaziano in tutti i settori, come ad esempio poliuretani adatti al contatto con i tessuti organici umani, per realizzare valvole cardiache, poliuretani adatti alla realizzazione di filtri per la dialisi, poliuretani biodegradabili, poliuretani termoplastici, poliuretani adatti alla realizzazione di Sistemi di Riposo, etc. La schiuma in poliuretano a cellula viva,

in particolare, è il materiale che più di ogni altro simula il tessuto adiposo umano. È leggero, maneggevole, adattabile perché composto da milioni di microcellule contenenti aria, ideali per far mantenere alla nostra spina dorsale una posizione naturale e, grazie a questa struttura alveolare, a celle aperte e intercomunicanti, il nostro corpo si mantiene fresco e asciutto. Tutti questi vantaggi sono generati dal passaggio e ricambio di aria circolante nel materasso con il semplice movimento. Il beneficio, oltre che il rilassamento dei muscoli, è anche avvertibile a livello di circolazione sanguigna. Vale la pena sottolineare che il materasso in poliuretano è ad oggi il prodotto che meglio risponde, secondi criteri medico-fisiologici, alla crescente richiesta di comfort nel dormire. Dormire e riposare in perfetta posizione è possibile con i materassi in poliuretano e questo favorisce il giusto sviluppo del sistema scheletrico per i più piccoli, ma può efficacemente prevenire l'insorgere di malformazioni scheletriche negli adulti. Nettissima la differenza con i materassi tradizionali. Questo straordinario prodotto riesce a sostenere le vertebre nel rispetto delle curve fisiologiche ed anatomiche della colonna vertebrale. Il materasso realizzato in poliuretano è completamente analwww.riccadomus.com lergico, antiacaro, antimuffa e antibatterico. Responsabile di zona Per la sua tipica struttura a microcelle aperte, rappresenta un ambiente ostile per alcuni miAlatri - Via Aldo Moro, 19 crorganismi come l'acaro della Tel. 0775 447213 polvere che vive e prolifera con Cell. 3896974038 e 3387019043 il calore e l'umidità.

Progetto Salute e Prevenzione

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La fontana De Carolis È a tutti nota come la fontana di Madonna della Neve, ma il suo vero nome è fontana De Carolis ed è una delle più belle fonti di Frosinone. Curiosa la sua storia: venne costruita nel 1711 grazie alla munificenza di Livio De Carolis, marchese di Prossedi e Generale delle Poste pontificie, per ricordare il miracolo ottenuto nel maggio 1675 dal fratello Pietro, il quale, condotto ancora bambino in pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Neve, venne guarito all'istante da una malattia contratta nell'infanzia. Livio De Carolis fu un abile uomo d'affari nella seconda metà del '700 ma anche un mecenate. La fontana venne realizzata dall'architetto Alessandro Specchi e riceve l'acqua dalle fonti di Trovalle, grazie all'acquedotto che la famiglia Molella donò a Frosinone. La fontana è costituita da una grande vasca con bacino quadrilobato, al centro della quale si eleva una tazza con zampillo, dall'acqua emergono quattro colonnine con cannelle rivolte verso la tazza. Ai lati della vasca sono erette due colonne sormontate da sfere marmoree. Le colonne hanno il fusto scolpito con raffigurazioni di colombi nell'atto di beccare spighe di grano. La fontana De Carolis è stata sottoposta ad un radicale restauro nel 2007. Pietro Antonucci

VERSI inVERSI Portofino … debole mare di vetro e lì, immensi colori s'innalzano ove volge lo sguardo d'un curioso turista; tocchi di rosa… …viola, e ametista; … ancor lì immenso borgo a semiluna, giallo ambra, zolfo e zafferano… oh, Portofino sede d'arte e mito, anima folle e cuore d'una notte d'oro… Giuseppe Gatta

Un aggraziato acquerello quello di Giuseppe Gatta, dove il ricordo di una città viene trasfigurato attraverso le tinte sfumate del sogno. Tocchi di rosa, viola e ametista, si mescolano armoniosamente con il coloro oro della notte e il metaforico giallo ambra, segno esotico, lontano e "diverso" della passione artistica e della tensione al mito. E su questa festa di colori troneggia l'immagine iniziale: quella di un mare di vetro che il poeta definisce sapientemente "debole" per fare cela percepire nel suo impalpabile aspetto. M. M.


Extras - Di tutto di più

L'arte di vivere … Riprendiamo in questo numero il viaggio tra l'arte e il benessere, visto l'interesse mostrato per la tematica da alcuni lettori, che hanno scritto parlando anche di conoscenze artistiche personali e "riparative" dal punto di vista psicologico. Alcuni hanno raccontato di come frequentare un corso di ballo, dedicarsi allo studio di uno strumento musicale, anche in età ormai non proprio "verde", assistere ad uno spettacolo teatrale o vedere particolari film sia stato importantissimo in momenti di profonda "crisi". La maggior parte di coloro che riferiscono di tali esperienze, parlano di momenti piacevolissimi vissuti attraverso la poesia e la letteratura. La dimostra-

zione dello straordinario potere implicito nella poesia è rappresentato dall'uso che nei secoli ne è stato fatto quale strumento per dare sfogo alla fatica del lavoro, alle pene d'amore o al desiderio di libertà, o per esprimere tutte quelle emozioni e quei bisogni che non trovano piena soddisfazione nella quotidianità. Un'altra ragione per cui la poesia viene usata anche in percorsi terapeutici, risiede nella sua capacità di mettere in comunicazione i due emisferi cerebrali: il sinistro, caratterizzato da un pensiero pratico, volontario e propositivo, che seleziona, analizza per pervenire ad un obiettivo; il destro, preposto, invece, al pensiero immaginativo e sognatore, senza progettualità, incostante, che procede per successioni d'immagini, associandole liberamente per contiguità e similitudine. Per la maggior parte delle persone esiste una netta separazione nell'uso di queste due modalità e spesso il pensiero digitale, più freddo e intellettuale, controlla l'immaginazione, che è primaria nel pensiero associativo ed emotivo. Dal momento che l'e-

quilibrio ed il benessere di ogni individuo derivano in gran parte dal poter soddisfare i propri bisogni, da quelli inerenti la sopravvivenza fino a quelli più squisitamente emotivi, ludici, di riconoscimento e di autorealizzazione, è evidente l'importanza di facilitare il dialogo e l'interscambio tra le due "menti". La creatività é pertanto a portata di mano di ciascuno di noi; l'essere creativi, infatti, non dipende esclusivamente dalla genetica, proprio perché i geni non sono capaci di gestire i cambiamenti fisici e mentali che si manifestano nell'arco di una vita. La creatività è quindi il modo di saper utilizzare la plasticità del cervello per rispondere alla complessità degli eventi, mettendo in funzione le molteplici ed articolate funzioni intellettive di cui ciascuno di noi é geneticamente dotato. La scrittura creativa o l'utilizzare tecniche legate al "poetare" non ha certo come obiettivo creazioni poetiche da consegnare all'immortalità! Per questo può essere una strada percorribile da ognuno di noi, al di là delle velleità artistiche. Per ora vi auguro buona lettura! A Franco Basaglia Il vento, la bora, le navi che vanno via, il sogno di questa notte e tu, l'eterno soccorritore che da dietro le piante onnivore guardavi in età giovanile i nostri baci assurdi alle vecchie cortecce della vita. Come eravamo innamorati, noi, laggiù nei manicomi quando speravamo un giorno di tornare a fiorire ma la cosa inaudita, credi, è stato quando abbiamo scoperto che non eravamo mai stati malati.

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L’OTTOVOLANTE Rubrica "sui generis" di letteratura, a cura di Franco Malandruccolo

ACCIAIO di SILVIA AVALLONE - (Rizzoli pp 359 euro 18) C'è un buco nero nell'insolita opera prima di Silvia Avallone, bolognese venticinquenne, e tutti i personaggi vi precipitano. Quando guardano ripetutamente l'attacco delle torri e ciascuno lo collega alla sua vita intima, mentale e affettiva. Perché la qualità di "Acciaio" è nel mettere in relazione, come può farlo solo un romanzo, la sfera privata e quella pubblica. La tredicenne Anna e Francesca sono inseparabili, sullo sfondo plumbeo di Piombino e dell'acciaieria, dentro italianissime famiglie, con la loro torbida normalità. Colpisce la sfrontata innocenza delle due ragazze. Giocano a provocare i vicini, poi una finisce in lap dance per adulti frustrati… Da tempo non si vedevano in letteratura operai e fabbriche quasi ottocentesche mescolate a discoteche, coca, pasticche. Sembra un romanzo neorealista al tempo delle veline. Pratolini rifatto da Virzì! Un libro ambizioso sull'Italia d'oggi, composto in una lingua lavorata all'eccesso, tanto da rallentare qui e là il ritmo narrativo.

The English Corner

Directions

Alda Merini

Rubrica di psicologia e benessere personale a cura della D.ssa Chiara Camperi - Psicologa chiaracamperi@libero.it

Appello ai lettori di Gente Comune UN SMS PER SOSTENERE NARCISO LANZI Concorso canoro Radio Tour Festival - Fino al 31 Marzo si effettuano le votazioni tramite SMS AL 3486979497, Gente Comune sostiene Narciso Lanzi, nostro nuovo collaboratore. Ci raccomandiamo ai nostri lettori, vogliamo vederlo sul palco del Festival per cui VOTATELO, anzi votate la sua canzone "Strano perché", inviando un sms con scritto A28 al 3486979497. Se volete ascoltare la canzone andate sul sito www.radiotourfestival.it e cliccate su CONCORRENTI EDIZIONE 2010, cercate il codice A28. Forza Narciso! A.T.

Hai fatti, disservizi, iniziative, foto notizie, eventi da segnalare? Scrivi a Gente Comune: gente.comune@email.it Oppure chiama o invia un fax allo: 0775 441344

Ask and give directions (role-play for two) 1. You are in the Tourist Office, in Union Station, Downtown Toronto. a) Ask how to get to the major attractions : Where´s the Sears Theatre? How can I get to Nautical Center? Can you tell me the way to AGO-Art Gallery of Ontario? 2. Your partner answers about facilities and gives you the directions (from the map) Rubrica a cura di Daniela Pagliaroli



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