Gente Comune Ottobre 2013

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Il primo free-press della provincia di Frosinone, fondato nel 1994 da Filippo Strambi Distribuzione gratuita - Tiratura 20.000 copie

Anno XX n° 5 - Ottobre 2013

PRIMO PIANO Uniti contro il femminicidio Lodevole iniziativa nella Villa Comunale di Frosinone Strambi a pag. 6

VARIE

FERENTINO Esclusiva intervista a Eddi La Marra dopo il grave incidente Caliciotti a pag. 12

CINEMA: Gente Comune alla Prima di Gravity Salomone a pag. 25

NUOVA RUBRICA FOTOGRAFICA: arriva Il Multivisionario a pag.20

Sanità ciociara da incubo Mentre nei “piani alti” si dibatte sul nuovo Piano di riorganizzazione della ASL e si litiga sui numeri, i cittadini sono allo stremo. Il racconto di una giornata tra il Pronto Soccorso delllo Spaziani di Frosinone e gli ambulatori del San Benedetto di Alatri. Speciale a pag. 2

Il corridoio del Pronto Soccorso dello Spaziani Foto fornita dal quotidiano “La Provincia”


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Apertura

Servizio a cura di: Riccardo Strambi

Spaziani e San Benedetto Una mattina di ordinaria follia

a politica parla di tagli mentre la sanità continua a palesare quelli che sono per i cittadini i problemi imminenti per la loro quotidianità. La professione sanitaria, forse la più delicata per la responsabilità nel poter influenzare i processi della vita, della salute o della morte, non può essere continuamente attaccata e messa sotto pressione perché il rischio grave è quello di creare sempre più episodi di malasanità e di perdita della qualità delle prestazioni. E di malasanità, la nostra provincia ne sa qualcosa. In due giornate, distinte, ci siamo recati prima allo Spaziani di Frosinone e poi al San Benedetto di Alatri, ospedali, specie quest’ultimo, sopra i quali pende la scure del generale Suppa (o della politica?) per nuovi tagli dettati da un Piano Aziendale ancora, per fortuna, oggetto di discussione. La domanda che ci siamo posti dinanzi a situazioni quasi da terzo mondo, quasi retorica ovviamente, è stata la seguente: ma cos’altro vorranno tagliare? Di seguito i racconti delle due giornate e delle cose orribili che sono emerse.

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Il Pronto Soccorso come un campo profughi rosinone, Pronto Soccorso dello Spaziani, un mercoledì del mese scorso. La vista è di un posto affollato, troppo affollato già all’esterno di malati e di parenti. Il suono è costituito da qualche lamento continuo, dalla concitazione di medici e infermieri, dal chiacchiericcio dei parenti (dopo qualche ora, tempo e noia ti spingono a familiarizzare). L’odore è ovviamente di disinfettante, più qualche olezzo vario e persistente, enfatizzata dal caldo di una giornata di sole. L’emergenza passa dalle facce dei ragazzi in carrozzina, dalle braccia a penzoloni di tanti pazienti in attesa, dai volti stanchi, dagli uomini alterati, dagli anziani rassegnati, che si Un’immagine all’interno dello Spaziani affollano nei locali d’attesa al reparto, in gruppi sparsi, mentre arrivano le ambulanze e qualcuno inizia già a perdere la pazienza. “Se non sei malato qua ti fanno ammalare”. Il Pronto Soccorso sembra essere il luogo più frequentato in un giorno di metà settimana. Ma questo è solo l’inizio. All’interno la situazione è imbarazzante. Oltre trenta lettini, sistemati alla meno peggio e praticamente attaccati l’uno all’altro. La privacy è inesistente, e una signora dignitosa non riesce a nascondere la propria vergogna: “La mia malattia è visibile a tutti vista la sistemazione vicina all’ingresso dove entra ed esce tantissima gente. Io non ce l’ho con il personale medico, anzi, ma ai miei problemi di salute fisica non vorrei aggiungere quelli dettati dalla vergogna”. L’atmosfera è quella di un campo profughi: si mangia a letto, accanto a chi magari sta facendo una flebo o a chi è costretto a cambiare il pannolone. L’odore è nauseabondo. Boom di accessi e carenza di personale: ecco il mix che crea gravi disagi nella struttura sanitaria. Un’emergenza che sembra essere diventata routine. Gli infermieri di turno correvano da una parte all'altra e non avevano voglia di parlare. O forse, non ne avevano nemmeno il tempo, viste le continue richieste dei poveri pazienti, quelli che più pagano una situazione davvero folle.

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Al San Benedetto visite ambulatoriali impossibili latri, ore 9.30 di un martedì di settembre. Presso il San Benedetto è il giorno in cui si svolgono le visite ambulatoriali per le cure ortopediche. Giovani con fratture, signori di mezza età con problemi alla schiena, anziani sulla sedia a rotelle: il menù è completo e tutti sono consapevoli di quanto sarà lunga l’attesa per l’agognata visita di controllo. I “malcapitati” che sono costretti a ricorrere a tale servizio, infatti, si devono scontrare con una realtà senz’altro precaria. Sì, perché la macchinetta preposta al rilascio dei bigliettini, rotolo nuovo di zecca come testimonia uno dei pazienti in fila dalle 7.00 “per prendere uno dei primi posti”, ha rilasciato 127 numeretti. “Di questo passo, passeremo una giornata qui dentro” dice una signora anziana sulla sedia a rotelle, già esausta ed evidentemente inconsapevole di quanto le sue parole corrispondano, alla luce dei fatti accaduti in seguito, alla realtà. Decidiamo, dunque, di verificare il personale medico a disposizione dei 127 malati in attesa della visita ambulatoriaCorridoi pieni al San Benedetto le e, senza sorpresa alcuna, scopriamo che di turno c’è un solo Ortopedico e due infermieri, uno dei quali a fasi alterne evidentemente impegnato anche in altri reparti. Ovviamente, non vogliamo sindacare sul lavoro dell'ortopedico, che anzi meriterebbe un encomio per le oltre cento visite in una sola mattinata: l'obiettivo è far conoscere la situazione critica dei nostri ospedali e denunciare un sistema sanitario sempre più allo sbando. La fila, intanto, continua a camminare lentamente. Quasi pleonastico affermare che non ci sono sedie per tutti quelli in attesa e molti, consapevoli delle ore che dovranno passare, specie quelli giunti per un semplice controllo, si allontanano con l’intenzione di tornare più tardi: chi va a fare la spesa, chi torna a casa e chi, “pur di non perdere un’intera giornata visto il turno di pomeriggio in fabbrica”, rinuncia al controllo, sperando che “il polso che fa meno male rispetto a prima sia tornato a posto”. Sono le 11.00 e decidiamo di allontanarci anche noi, con l’intenzione di tornare, magari dopo pranzo. Alle 14.40, il grosso del lavoro è stato fatto ed è quasi giunto anche il turno della signora anziana che non ne aveva già più da circa quattro ore. Assistiamo, dunque, ad un colloquio emblematico, che sintetizza tutta la situazione. La vecchina dice alla ragazza che sta con lei, forse la figlia: “Devo andare di nuovo in bagno”. “Fai uno sforzo – risponde la giovane – tra pochissimo è il nostro turno e se ci allontaniamo…”. “Hai proprio ragione – replica ancora l’anziana signora -. Dopo una giornata così, non possiamo rischiare proprio adesso...”.

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“A Frosinone quasi 300 giorni d’attesa per fare un’ecografia” Uno studio dell’Associazione Codici denuncia i tempi biblici per le visite nelle ASL laziali Frosinone c’è da attendere quasi un anno per un’ecografia; 200 giorni, di media, per una mammografia; oltre 100 giorni, invece, per una visita cardiologica. Sono questi, alcuni dei dati allarmanti, sulle liste d’attesa della sanità laziale resi noti dal Codici. “Le famiglie del Lazio sono quelle in Italia che più pagano di tasca propria per curarsi – denuncia l’Associazione Codici -. Quasi il 90%, infatti, deve mettere le mani al portafoglio per pagarsi medicine, ticket e prestazioni sanitarie. Le liste d’attesa della sanità laziale, sono diventate un vero e proprio incubo per i cittadini”.

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Certo è che, se Atene (in questo caso Frosinone) piange, Sparta non ride. Ed ecco alcuni dati eloquenti tesi a spiegare il perché: nella visita cardiologica il record lo detiene la Asl Rm D, nella quale bisogna aspettare ben 200 giorni. A seguire la Asl Rm H, che si fa attendere per 115 giorni. A Frosinone si attendono invece 106 giorni, nella Asl Rm F 105, mentre a Latina 103. Mammografia bilaterale (due proiezioni): nella Asl Rm E è necessario aspettare ben 307 giorni. Non va meglio a Latina, dove l’attesa ammonta a 300 giorni, oppure a Frosinone, che fa registrare un’attesa di 293 giorni. Inoltre, nella Asl Rm F si attendono 236 giorni, 189 nella Asl Rm

D, 156 nella Asl Rm G e 142 nella Asl Rm A. Ecografia del capo e del collo: qui il record lo detiene la Asl di Latina, che fa attendere ben 332 giorni, ma la situazione non migliora poi tanto se ci si sposta nella Asl Rm E, dove l’attesa è di 234 giorni. Si registrano, inoltre, attese di 211 nella Asl Rm D, 199 giorni a Frosinone, 197 nella Asl Rm C, 134 nella Asl Rm B e 127 nella Asl Rm G. “Insomma, è proprio il caso di ammetterlo: c’è da sperare che queste visite non siano urgenti – la chiosa dal sapore triste dell’associazione -.





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Primo Piano

“L’arte contro il femminicidio” per fermare la violenza sulle donne Grande partecipazione per l’evento andato in scena presso la Villa Comunale di Frosinone voluto dalla Rete la Fenice e Collettivocinque n grande evento quello che domenica 22 settembre abbiamo visto, per tutto l’arco della giornata, andare in onda presso la Villa Comunale di Frosinone: “L’arte contro il femminicidio” ideato, organizzato e fortemente voluto dalla Rete la Fenice con Bonaviri e Collettivocinque con Bruno Maccotta. Tanti gli artisti presenti e ancor di più s o n o state l e

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testimonianze dirette sulle violenze di genere. Esibizioni con tecniche di antiaggressione femminile, concerti, letture di brani e poesie. Il

tutto condito dall’esposizione di centinaia di paia di scarpe rosse, riproduzione dell’installazione collettiva d’arte pubblica “Zapatos Rojos” dell’artista messicana Elina Chauvet. Lo scopo della rassegna unico: dire basta alla violenza sulle donne. “Il femminicidio – spiegano congiuntamente gli organizzatori Bonaviri e Maccotta – così come il fenomen o

delle tante discriminazioni di genere, proprio a ragione della sua scabrosità e pervasività, si colloca nella fascia delle emozioni più antiche e profon-

Gli organizzatori con il sindaco di Frosinone Ottaviani

de del genere umano. Può essere disinnescato solo unendo le forze di tutti coloro che si sentono coinvolti dal problema della violenza sulle donne e desiderano sostenere con azioni concrete la diffusione della campagna di informazione. Non è un caso che il fenomeno abbia cominciato ad entrare nel dibattito pubblico solo quando sono usciti i primi Rapporti internazionali sulle cause di morte delle donne, con dati allarmanti per quanto riguarda la violenza in ambito domestico considerata l’espressione più invisibile di un fenomeno sociale preoccupante che passa attraverso l’educazione, la scuola, i saperi, la comunicazione, il linguaggio, la conoscenza che abbiamo di noi stessi e degli altri. Le leggi non bastano a prevenire la violenza, va analizzata la cultura che abbiamo ereditato e partire dall’educazione primaria per cambiare il rapporto tra i sessi. Ma ci sono passaggi ulteriori che bisognerebbe fare, su cui purtroppo ancora pesano paure, rifiuti e difesa ad oltranza di privilegi con-

La psicologa Camperi: “Bene l’utilizzo dell’arte per sensibilizzare i cittadini” omenica 22 settembre ho avuto modo di partecipare al riuscitissimo evento organizzato dalla dott.ssa Bonaviri e da Bruno Maccotta in un periodo in cui la cronaca urla l’emergenza violenza contro le donne, trovare un modo artistico per urlare “contro”, per fermare il femminicidio mi sembra un’ottima idea. Spesso, infatti, per fare davvero prevenzione non bastano le riflessioni tra esperti del settore sociale o della sanità, ma è invece cruciale rivolgersi ad una fascia più ampia di popolazione, sensibilizzando alla tematica con strumenti dirompenti, che superano anche le barriere culturali, di genere, di età e riescono a coinvolgere anche emotivamente le persone. Credo che la fase di sensibilizzazione e informazione, anche grazie alle associazioni di volontariato si stia avviando proficuamente in Italia, il lavoro culturale sarà sicuramente lungo e impegnativo, nel frattempo credo si debbano rafforzare dei nodi cruciali della rete istituzionale preposta alla lotta alla violenza contro le donne: il sistema di raccolta delle denunce e di accoglienza, ovvero forze dell’ordine, pronto soccorso e strutture collegate al 1522 (numero per le emergenze). Se pensiamo ad una donna mal-

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trattata, in via di fuga, picchiata, in qualsiasi luogo del paese non potrà trovare associazioni, convegni, mostre, ma sarà indispensabile per lei trovare personale che sappia accoglierla, rassicurarla e accompagnarla alla denuncia (ricordo la proposta di vari comitati per le pari opportunità di offrire un servizio legale H 24 di consulenza legale collegata ai pronto soccorso). Superato questo step, bisogna ripensare il sistema di protezione della donna; troppo spesso infatti ascoltiamo di casi di donne uccise dopo numerosissime denunce che non avevano dato seguito a nessun provvedimento. A mio avviso poi, la prospettiva di allontanare la donna, magari con figli sradicati violentemente dal proprio ambiente, per collocarla in quelle poche case famiglia sul territorio, non è tra le più correte. Bisognerebbe trovare una strada per allontanare il violento, il responsabile del reato, mentre si provvede agli accertamenti legali. Mi auguro quindi che tutte le belle riflessioni che nascono da queste occasioni di incontro confluiscano in azioni operative. D.ssa Chiara Camperi

siderati naturali”. Alla base esiste l’ambiguità e le contraddizioni di un dominio che passa attraverso la vita intima, sul “sogno d’amore” come pro-

Una rappresentazione artistica

lungamento della dipendenza madre-figlio nell’età adulta. Siamo di fronte ad un a forma di dominio che è trascritta nell’ordine sociale delle cose. “Ringraziamo le tante-i artiste-i che hanno dato vita ad una giornata di riflessione, ringraziamo i tecnici e gli esperti, le tante realtà associative del territorio, i media che ci hanno seguito e che hanno canalizzato il nostro dibattito e le nostre riflessioni. Porteremo avanti una campagna di sensibilizzazione entrando anche nelle istituzioni e nelle scuole con aggiornamenti e momenti formativi. L’evento è itinerante sui comuni ciociari. Il 25 novembre, giornata mondiale nel ricordo delle troppe vittime mietute, saremo nel Comune di Ferentino che con entusiasmo ha aderito all’iniziativa e ci ha invitati”. Combattere contro la regola di diritti mancati e discriminazioni, della necessità delle quote, di democrazia paritaria, di “talenti femminili” da integrare in un sistema economico e politico che si pensa tuttora svincolato dalle responsabilità domestiche e dalla riproduzione della vita, “sarà la chiave di svolta che ci accompagnerà nei prossimi mesi”. Riccardo Strambi


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Politica Intervista al Presidente provinciale del Partito Democratico Tonino Scaccia

“Mi auguro che Simone Costanzo guidi il rinnovamento del PD a Frosinone” Sulla Sanità: “Zingaretti ascolterà le nostre ragioni”. Suppa? “Prima la Politica poi i generali, guai ad invertire l’ordine” tu per tu con Tonino Scaccia, Presidente del Partito Democratico provinciale, nonché capogruppo del PD di Alatri, in un’intervista rilasciata prima dell’apertura della crisi di governo, dove Scaccia pensava comunque a un “Berlusconi teso solo a garantirsi interessi personali”. Partendo dal congresso, l’esponente del PD ha risposto su alcune domande, chiaramente con uno sguardo attento alle dinamiche provinciali sia per quel che concerne il problema della Sanità, sia per quel che riguarda la segreteria del partito a Frosinone. Partiamo dal Congresso. Per il momento si sa solo che dovrebbe essere l’8 dicembre – l’Immacolata – il gran giorno delle primarie del Pd per eleggere il segretario nazionale. Matteo Renzi, per te, è una risorsa o un pericolo per il Partito Democratico? “Il Partito Democratico nasce dall’esigenza di creare un partito moderno che trae ispirazione dalla tradizione del riformismo laico di sinistra e quello di ispirazione cristiana. Un partito dove queste grandi culture si fondono e si contaminano per creare un nuovo percorso politico capace di affrontare al meglio le sfide della modernità. Questa è la visione fondativa del PD. Il pericolo che corre il PD non è Renzi né Civati che tutt’altro in questa ottica sono una grande risorsa. Il pericolo è invece rappresentato da chi pensa che il PD sia la somma di due grandi partiti di massa, DC e PCI, e cerca di ricreare al suo interno le

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stesse forme e gli stessi spazi di aggregazione politica. Il proliferare delle correnti all’interno del PD è sintomo di questo atteggiamento che ha come conseguenza negativa l’esaltazione di personalismi. Piuttosto, c’è un pericolo che corre Renzi. Il pericolo, è rappresentato dai tanti che stanno salendo sul carro del vincitore. Spero che alcuni nuovi elettori di Renzi restino esclusivamente semplici elettori, cioè non tornino ad essere “decisori” del mio partito. Occorre una nuova classe politica che non abbia bisogno di fotografare il proprio voto per giustificarsi dall’accusa di tradimento. Sembra poco? A me no e spero che questo congresso segni finalmente la nascita del PD”. Prescindendo dai giudizi sul governo Letta, prima con le associazioni Lgbt

che hanno urlato vergogna agli esponenti PD per il testo sulla legge contro l’omofobia e poi con le parole di Barilla “contro” le coppie gay, si sono accesi ulteriormente i riflettori su questo tema. Come ti schieri in proposito? “Da cristiano, non penso che il mio tratto distintivo si esprima nel mettere alla gogna una persona per i suoi orientamenti sessuali. Nel Vangelo c’è scritto che il Signore si rivela nell’affamato, nell’assetato, nel forestiero, nel carcerato. Questo 2000 anni fa. Oggi, come allora, Egli s’identifica in ogni persona provata dal dolore, perché ogni sofferente è Cristo stesso che soffre. Ma chi è oggi il sofferente? Come direbbe Papa Francesco, il volto di Cristo si rivela oggi nel disoccupato, nel tossicodipendente, nell’immigrato, nell’omosessuale, in ogni essere discriminato, e nessuno di noi può esimersi dal prestare aiuto e attenzione a tutti loro: non c’è bisogno di essere comunisti per comportarsi in questo modo. Sempre Papa Francesco interpella le nostre coscienze invitandoci a riflettere sul ruolo stesso della religione che “ha il diritto di esprimere la propria opinione a servizio della gente, ma Dio nella creazione ci ha resi liberi” e “l'ingerenza spirituale nella vita personale non è possibile”. Da politico, da uomo di sinistra mi schiero dalla parte di chi reprime ogni forma di omofobia, ovunque. A maggior ragione, nelle organizzazioni politiche, sociali, culturali e religiose che per loro natura dovrebbero rappresentare il luogo della tol-

leranza e del rispetto delle differenze”. Un primo importante cambiamento, restando in tema PD, si è avuto alla Regione Lazio con il centrosinistra al Governo. Un problema sul quale si sta discutendo molto è quello della Sanità regionale e ovviamente provinciale. Come giudichi in tal senso l’operato di Zingaretti? “Zingaretti e la sua squadra, che nella nostra provincia è rappresentata dal Consigliere Buschini, hanno un grande merito: aver ridato credibilità a un’istituzione come la Regione Lazio che fino a qualche mese fa il PdL aveva ridotto in un club privè dove, a spese del cittadino, si facevano feste in maschera e cene a base di ostriche. Di questo, come cittadino, ringrazio il mio Presidente della Regione. Oggi la Regione guarda con occhi attenti il nostro territorio: non più come periferia dell’impero, ma come territorio che ha una sua dignità. La nostra dignità è garantire anche nella nostra provincia la tutela della salute come “diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”. Il piano aziendale del generale Suppa per il riordino del sistema ospedaliero, credo questo sia il cuore della domanda, va contro questo sacro diritto. Un piano con piglio ragionieristico calato dall’alto senza ascoltare il territorio, i Sindaci, gli operatori sanitari, i comitati. L’Assemblea dei Sindaci, che ha visto come protagonista il mio Sindaco Morini, ha bocciato il piano aziendale del generale Suppa. Adesso, senza dilungarmi, la parola passa al Presidente Zingaretti, al quale abbiamo chiesto garanzie, suffragati dal forte e attivo sostegno del consigliere Buschini, di non adottare il piano che intende formalizzare Suppa e di ascoltare le proposte alternative che un territorio finalmente protagonista attivo ha elaborato. Sono certo che Zingaretti ascolterà le nostre ragioni. Anzi, vorrei ricordandogli una vecchia massima democratica: in un Paese viene prima la Politica poi i Generali. Guai a invertire l’ordine. E’ ora che la Politica torni a essere protagonista”. Pensando a Frosinone, infine, e prendendo spunto dalle tue affermazioni riguardo una nuova classe politica, pensi di candidarti alla segreteria? “No, non sono candidato alla segreteria del Partito. Il mio compito, di cui sono onorato, è quello di accompagnare insieme a Sara (Battisti ndr) il partito al congresso. Il mio compito finisce qui, dopodiché continuerò la mia esperienza amministrativa. Il congresso indicherà la nuova classe dirigente ed il nuovo segretario. Mi auguro, in base a quanto detto prima, che anche in questa provincia si avvii un forte rinnovamento e che questo rinnovamento possa essere guidato da Simone Costanzo. Giovane, competente e libero”. Riccardo Strambi



Ambiente

Monti Ernici: un Comitato per la tutela l Comitato per la protezione degli Ernici è sbarcato sul web. Da qualche mese ha debuttato in rete con l’obiettivo chiaro di far conoscere le monta-

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gne e la ricca natura che ci circonda, dando vita a un punto di aggregazione per appassionati e innamorati dei monti che quotidianamente ci osservano silenziosi. Il Comitato, sostenuto da amici, associazioni e amministratori locali, vuole «riaf-

fermare la necessità di preservare lembi non ancora devastati di un territorio unico per varietà e bellezza, eredità da passare alle future generazioni». Erano gli anni ’80 quando sfumò il progetto relativo al Parco Regionale dei Monti Ernici e dopo tutti questi anni, finalmente, c’è qualcuno che prova di nuovo a valorizzare, tutelare e ad accarezzare con lo sguardo questo fazzoletto di verde a noi così prezioso e vicino. «Il sito e il Comitato sono aperti ai contributi di tutti coloro che come noi hanno questo sogno di vedere ampie zone degli Ernici finalmente sottratte agli interessi privati di qualche minoranza e riconsegnati alla natura perché tutti ne possano godere e perché possano diventare una vera risorsa per le comunità locali dando vita a una serie di attività turistiche sostenibili»: aderire significa lavorare insieme per garantire la tutela delle bellezze puntando a uno sviluppo sostenibile e consapevole, che possa garantire una fruizione responsabile da parte di tutti. www.comitato-ernici.org

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TURBOGAS, nuova iniziativa “targata” D'Andria SORA – A fine agosto Maurizio D'Andria, che da tempo si batte per la qualità dell'ambiente sorano, ha inoltrato una lettera-esposto alla società “Burgo Group Spa”, ai Ministeri dell'Ambiente e della Salute, al presidente della Regione Lazio e al sindaco del Comune di Sora nella quale, a fronte dei risultati dei 4 monitoraggi svolti da Arpa Lazio sull'aria di Sora e a fronte delle ultime ricerche in materia di effetti sulla salute dell'inquinamento atmosferico, ha invitato la società Burgo a garantire la salute dei cittadini di Sora ed Isola del Liri attraverso l'apposizione delle migliori tecnologie disponibili indicate in filtri appositamente preparati per impianti di cogenerazione/turbogas dello stesso tipo di quello in esercizio presso la Cartiera del Sole di Sora. Filtri che garantisco quasi zero emissioni per Maurizio D'Andria le Pm2,5 e le Pm10 dunque, assolutamente indispensabili per garantire la salute dei cittadini dai rischi più che probabili di insorgenze di forme tumorali ai polmoni. “I monitoraggi svolti dall'Arpa – ha detto D'Andria – mostrano infatti la diretta responsabilità della Cartiera del Sole nella formazione dell'inquinamento da Pm2,5 e Pm10”. Nel contempo D'Andria si è rivolto a tutti gli enti del territorio affinché facessero valere nei confronti della Burgo Spa “Le leggi italiane e comunitarie già disattese, tanto è che si sta ancora celebrando un procedimento penale a carico di 3 dirigenti della Regione Lazio e dell'ex direttore della Cartiera del Sole di Sora. Ho voluto poi ricordare come sia in vigore il D.Lgs 121/2011 che prevede la tutela penale per i reati ambientali quali quello che si sta prospettando a Sora. Questo decreto legislativo, accogliendo una direttiva comunitaria, prevede che oltre ai singoli firmatari degli atti eventualmente illeciti o illegittimi vengano inquisiti anche i rispettivi enti e società di appartenenza”. In ultimo D'Andria ricorda come egli non sia contrario alla Turìbogas ma a favore dei filtri e per l'aumento degli investimenti in sicurezza della Burgo, ossia per una maggiore tutela della salute dei lavoratori, oltre che dei cittadini.

Miriam Minnucci

Pietro Antonucci

Recupero Costa Concordia, l'esperienza di Maria Novella De Luca re ed ore passate all'addiaccio di fronte a quella carcassa divenuta familiare per tutti noi, scambiare le opinioni con i colleghi e gli abitanti del posto, immortalare ogni singolo momento del recupero, documentando anche il più piccolo movimento fino

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gennaio 2012. Inviati per conto della società “Micoperi”, per la quale Maria Novella De Luca ha lavorato anche in

ciera che è costata la vita a 32 persone ha di nuovo acceso, infatti, i riflettori dei mass media sulla piccola isola del Giglio, stravolgendone ancora una volta la placida quotidianità, e lasciando emergere il lato cinico e freddo della notizia e quello morboso del “disaster tourism”. Insomma, un lavoro che è stato un viaggio dietro la notizia. Maria Novella De Luca, pur essendo una giovane fotografa, ha alle spalle già un'invidiabile esperienza come inviata di cronaca e documentarista in varie parti del mondo, specialmente in Africa (Gabon, Mozambico): ha un sito tutto suo (www.mariadnovelladeluca.com) ed un laboratorio fotografico in Via del Cosciamo 14 ad Alatri. Pietro Antonucci

all'istante in cui la nave ha riassunto la sua posizione verticale. All'isola del Giglio, in occasione delle operazioni per il raddrizzamento della Costa Concordia, erano presenti anche la fotografa alatrense Maria Novella De Luca ed il suo compagno Valerio Nicolosi, i quali con i loro teleobiettivi hanno “catturato” tutti i passaggi delle complesse manovre atte a rialzare il “gigante” della Costa Crociere arenatosi davanti all'isola toscana nella notte del 13

Messico ed Israele, i due professionisti hanno saltato pasti e riposi per realizzare un servizio fotografico all'altezza dell'impresa, seguita da tutto il mondo. Ma non solo. De Luca e Nicolosi hanno visto il recupero della Costa Concordia anche da un'altra prospettiva: la sciagura della nave da cro-

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Fiuggi - Anagni

Invasione “costruttiva” di cinesi e coreani I nuovi cittadini sono interessati alla gestione degli hotel e dei negozi in città FIUGGI - La cittadina termale come i quartieri newyorkesi di China town e il nuovissimo Nolita, si sta popolando di coreani e di cinesi. I primi interessati alla gestione di strutture ricettive, i

secondi a quella degli esercizi commerciali. Il fenomeno sta prendendo sempre più piede, tanto che i coreani (corea del sud) facenti capo ad una società coreana la Sonamu, da ben 4 anni

hanno assunto la gestione dell’hotel Boschetto nella centralissima piazza Frascara, a pochi passi dall’ingresso della fonte nobile Bonifacio VIII, e da alcuni mesi un altro gruppo di coreani ha

“FIUGGI ZERO10” traccia un bilancio negativo per l’anno in corso FIUGGI - È trascorso un anno “dal passaggio delle consegne” nella gestione dell’imbottigliamento tra la Sangemini e l’ATF, uscita vincitrice del ricorso ex art 700 cpc che le ha permesso di scalzare la società umbra, e di rientrare nella conduzione dello stabilimento di via Spelagato. Sono inoltre passati più di tre anni dalla gestione amministrativa della città della giunta Martini. Il gruppo di minoranza, Fiuggi Zero 10 rappresentato in consiglio dall’avvocato Rachele Ludovici, traccia un bilancio dell’operato amministrativo: “La situazione fiuggina appare inquietante”. Oggi la città e le sue categorie sono più che mai allo sbando, i cittadini sono fortemente preoccupati per il loro futuro, del resto mai come in questo periodo si è registrato un livello così basso in ogni settore. Negli ultimi tre anni la politica si è dimenticata che Fiuggi è una città a vocazione turistica, non sono state attivate misure per sostenere e pro-

muovere il settore. Questo dato è allarmante in considerazione dell’indotto che si genera intorno al settore alberghiero e commerciale della città. Tutte le attenzioni dell’amministrazione al governo cittadino sono tese a supportare la gestione ATF, ma la nostra economia non è legata solo alla bottiglia. Attualmente, il Comune si preoccupa solo di fare impresa, è diventato l’unico imprenditore in città a scapito di tutte le categorie. Viene da chiedersi se il programma elettorale della Fiuggi Unita avesse promesso fiumi di contenziosi con la Società Sangemini solo per avere un risultato provvisorio, debiti insoluti con gli avvocati che ci avrebbero assistito, incertezza occupazionale ed imprenditoriale, aumento della pressione fiscale ai massimi consentiti dalla legge e tassa di soggiorno per i nostri clienti in cambio di servizi insufficienti, quale preferenza avrebbero espresso i fiuggini? Francesca Ludovici

preso in gestione anche l’hotel Trieste. Altro storico hotel della cittadina termale. Hanno scelto la cittadina termale per dare un punto di riferimento ricettivo ai propri clienti, tutti provenienti dalla Corea del Sud, “un luogo tranquillo, lontano dal caos della capitale, ma allo stesso tempo vicino sia a Roma che a Napoli”. Ad affermarlo, una delle donne che gestiscono l’hotel Boschetto, con il resto della famiglia, ad eccezione del responsabile della reception, uomo di fiducia, Toni Incocciati che ormai, per i coreani del Boschetto è un amico. Il primo dato che salta agli occhi è che in un periodo di crisi tanto drammatica per il settore alber-

ghiero, in due strutture ricettive di Fiuggi siano arrivati capitali e investimenti nuovi, addirittura dalla Corea del Sud. Insieme al Boschetto, infatti, da quest’anno anche l’Hotel Trieste, sempre a Fiuggi Fonte, è stato preso in gestione da un’altra società coreana che fa capo anch’essa ad un’agenzia di viaggi. Nel caso del Trieste, addirittura, i lavoratori sono una decina, considerati anche gli addetti alle pulizie, tutti della cittadina termale, ma qui i clienti non sono solo coreani. Una cosa è certa: da quando esistono queste due realtà, sono molti i turisti con gli occhi a mandorla che si vedono a Fiuggi. Francesca Ludovici

Quale futuro per la Marangoni? Nuova riunione in Regione Lazio per tentare di salvare uno degli ultimi stabilimenti produttivi del territorio ANAGNI - Riattivare la produzione per riportare l’azienda sul mercato e renderla appetibile per un eventuale investitore (straniero o meno). Questo il proposito della riunione che si è tenuta giorni addietro presso la Regione Lazio sul futuro della Marangoni Tyre, al quale hanno partecipato i tecnici degli Assessorati regionali al Lavoro e allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, i vertici dell’azienda e i sindacati. I presenti hanno cercato di valutare ogni possibile soluzione per evitare la chiusura dello stabilimento di Anagni e il conseguente licenziamento dei 410 lavoratori impiegati. “La Regione, dopo aver analizzato la situazione economica dell’azienda, ritiene che nell’Accordo di programma per il rilancio economico e occupazionale del Sistema Locale del Lavoro di Frosinone e Anagni, firmato lo scorso 2 agosto presso il

Mise, ci siano gli strumenti utili per fornire alla Marangoni Tyre le condizioni per il rilancio. La Regione, inoltre, ha chiesto all’azienda di valutare attentamente di cosa avrebbe bisogno per ritornare ad essere competiti-

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va, in vista dell’incontro che si terrà presso il ministero dello Sviluppo Economico il prossimo 25 settembre. Per quella data dovrà essere definito il percorso da seguire per lavorare tutti insieme agli obiettivi di breve termine: la riapertura dello stabilimento e la ripresa della produzione”. Lo afferma in una nota la Regione Lazio emessa a fine riunione. Certo è che se l’economia del Paese soffre una delle più lunghe crisi degli ultimi decenni, nella nostra provincia la situazione era già tragica prima del crollo attuale e sarà molto più difficile recuperare (laddove possibile).Difendere gli ultimi stabilimenti produttivi, quindi, deve essere il centro focale della politica degli enti territoriali e del Governo. Andrea Tagliaferri

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Ceccano - Veroli - Fumone

È realtà la scuola del futuro Ultimissima iniziativa tecnologica che cambierà il modo di pensare e fare scuola CECCANO – Se le continue riforme e controriforme della Scuola prendessero spunto da casi di eccellenza e innovazione come il Liceo Scientifico e Linguistico di Ceccano le cose andrebbero certamente meglio nella Pubblica (D)Istruzione . Seguiamo da anni le idee e le iniziative dell’Istituto frabaterno e continuiamo parlando di una ultimissima novità che sa tanto di “scuola del futuro” o del presente visto che è realtà.: da qualche giorno tutti i profes-

Alla scoperta di tracce di storia meno note... VEROLI – Anche in Ciociaria è approdata la "Giornata Europea della Cultura Ebraica", che si è svolta a Veroli domenica 29 settembre scorso. Giunta alla sua XIV edizione a livello nazionale, si è trattata della prima iniziativa organizzata nel nostro territorio provinciale: un'occasione per conoscere una parte meno nota della storia del nostro paese. L'iniziativa si è svolta tra il Municipio, la biblioteca comunale e le strade dove, secondo la documentazione esistente, viveva, lavorava e pregava la comunità israelita locale, una comunità che era prospera e notevole. Particolarmente interessante la visita negli spazi comunali, dove è stato possibile ammirare da vicino gli Statuti della città di Veroli con particolare attenzione alle norme che interessavano la comunità ebraica installata nel centro. La giornata ha vissuto anche altri momenti intensi: dal saluto delle autorità pubbliche locali, del sindaco Giuseppe D'Onorio e dell'assessore alla cultura Simone Cre-

taro che hanno evidenziato sensibilità ed attenzione nei confronti della manifestazione, al quale si sono aggiunti i saluti del presidente dell'Adi Lazio, Luigi Diamanti, e della ricercatrice Nella Vano, che ha presentato i risultati delle sue ricerche che l'hanno portata a studiare circa 400 documenti del '400 e del '500 inerenti la vita degli ebrei a Veroli. La manifestazione è stata organizzata congiuntamente dal Comune di Veroli, dall'Adi Lazio, dall'associazione di guide turistiche "Lega Ernica" (che si è presentata al pubblico con questa iniziativa) con il patrocinio dell'Ucei e la collaborazione della Pro Loco di Veroli. In Italia sono 70 i centri che hanno aderito ufficialmente alla "Giornata Europea della Cultura Ebraica", nel Lazio figuravano solo Roma e Fondi, oltre appunto a Veroli. Le visite, totalmente gratuito, sono state seguite da un folto pubblico, proveniente da Veroli, dai centri limitrofi e da Roma. Pietro Antonucci

sori e gli allievi del Liceo Scientifico e Linguistico di Ceccano, infatti, hanno il loro account “@liceoceccano.com”; ciascuna classe ha il proprio gruppo chiuso in cui registrare i compiti, inserire materiali didattici, condividere relazioni. Tutti hanno la possibilità di utilizzare le migliaia di applicazioni professionali di Google, la sicurezza degli apparati, la molteplicità degli strumenti messi a disposizione per le scuole. Così prof e allievi del Liceo di Ceccano, grazie a Google Apps for Education, possono utilizzare email, documenti, calendari e siti sono accedendovi e modificandoli da quasi tutti i dispositivi mobili e i tablet. Tutto viene automaticamente salvato nella cloud (rete virtuale). È il Web allo stato puro. Ognuno ha a disposizione 30 giga di spazio, e il sistema funziona sia a scuola che a casa. Bastano pochi clic per condividere un documento Google: ogni studente della classe può accedere alla versione giusta di qualsiasi documento, foglio di

lavoro o presentazione. Tutti possono accedere e apportare modifiche contemporaneamente. Lontani o vicini, studenti e personale possono organizzare in un attimo video chat direttamente dalla casella di posta di Gmail o entrare in un documento e modificarlo insieme agli altri, proprio come se lavorassero allo stesso computer. Con Google Documenti, un gruppo di studenti può lavorare insieme alla realizzazione di un lavoro per la scuola, con la possibilità di vedere le modifiche in tempo reale anziché attendere l’invio delle varie versioni tramite email. Grazie a Google Calendar, gli studenti possono vedere esattamente quando i professori sono disponibili, quando vengono fissati i compiti, le escursioni, gli appuntamenti. E tutto questo senza costi ulteriori… grazie anche ai ragazzi dell’Associazione Sirio, che collaborano con il Liceo per questa vera rivoluzione del modo di pensare e fare la scuola. Andrea Tagliaferri

Antiche tradizioni che tornano: la festa dell’uva FUMONE - Il posto è uno di quelli che, quando si parla di antiche tradizioni e rievocazioni di vecchi mestieri è sempre al primo posto. Vuoi per la posizione, vuoi per il borgo perfettamente conservato, il centro storico di Fumone sarà, domenica 6 Ottobre 2013, la culla della “Festa dell’Uva”. La manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Fumone, si svolgerà presso piazza SS. Maria Annunziata, a partire dalle ore 15:00. Per questa festa verranno rievocate le antiche tradizioni della "cotta del vino" e dell'“acquata”. Inoltre, sarà realizzata la pigiatura dell'uva con i piedi dentro il tino di legno, proprio come una volta facevano i nostri nonni. L'evento sarà accompagnato dai ritmi folkloristici del gruppo folk "I Pizzicati". Sarà possibile inoltre degustare caldarroste, e vino naturalmente, per tutti. Una manifestazione questa che, aggiungendosi alle cantine aperte, riscuote notevole successo di pubblico. Il borgo sarà ancora una volta invaso da turisti, viandanti, mercanti e cavalieri, che abbagliati dal tepore del nettare di Bacco cercheranno invano di ritrovare la propria dama perduta, in un’atmosfera che, nulla ha da invidiare ad una fiaba settecentesca. Giuseppe Gatta

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Ferentino

ESCLUSIVA

Il giovane motociclista ferentinate da poco svegliatosi dal coma, ci ha raccontato la sua esperienza attraverso le parole del padre

Eddi La Marra, dopo il grave incidente, campione italiano Superbike 2013 opo il brutto incidente che ha visto il giovane pilota 24enne gravemente infortunato durante il test Ducati il 27 agosto scorso, finalmente, proprio come nelle favole, si sveglia

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successi, con la conquista di ben 182 punti in 8 round, la vittoria è più che meritata. Dopo aver subito un delicatissimo intervento neurochirurgico e successivi 21 giorni di coma far-

Eddi dopo il risveglio dal coma

dal coma e si ritrova campione italiano di Superbike 2013. Reduce da una stagione di grandi

macologico presso il “Bufalini” di Cesena, Eddi La Marra si è svegliato ed ha mostrato subito se-

gni di ripresa positivi riconoscendo i suoi familiari e reagendo agli stimoli. Attualmente è ricoverato presso una clinica della Capitale dove dovrà affrontare una lunga terapia riablitativa ma, il tutto, fa sperare davvero per il meglio. “Molte sono le persone che in questi lunghi ed interminabili giorni, ci sono state vicine..” – dichiara il papà di Eddi, commosso – “..ora sembra essere solo un brutto ricordo, sarà dura la ripresa ma, fortunatamente Eddi è vivo e possiamo archiviare questa brutta esperienza. Ringraziamo tutti per la solidarietà quotidiana dimostrataci; parenti, amici e conoscenti che non ci hanno mai lasciati soli. Per noi la priorità adesso è la sua salute, il suo ri-

Successo per la manifestazione “FERENTINO È.. 2013” iconfermato il grande successo per la rassegna denominata “Ferentino è..”: molti gli appuntamenti e molte le persone che hanno partecipato all’evento che, ancora una volta, ha saputo regalare emozioni e suggestioni combinando l’estro dello spettacolo alle bellezze architettoniche e culturali di cui gode il centro ernico. La manifestazione ha avuto inizio mercoledì 18 settembre con il concerto dell’Orchestra di Fiati Città di Ferentino, in Piazza Mazzini, proclamata campione di bande musicali 2013. Il 19 e 20 settembre, grazie alla generosità delle

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Un momento del Palio in onore di Celestino V

associazioni locali e dei residenti, il Quartiere Santa Lucia ha potuto offrire ai visitatoti un percorso enogastronomico di prodotti tipici locali, il tutto accompagnato da spettacoli musicali. Sabato 21 settembre, ad essere animate, sono state le due piazze principali del paese con la presenza di artisti di strada, allestimenti di mostre pittoriche e fotografiche, esibizioni di band musicali emergenti, lo spettacolo de “I Salta Pizzica” e la sfilata di moda presentata da Alessandro Greco. Ma, l’evento più atteso a chiusura della rassegna,disputatosi Domenica 22 è stato l’esibizione dei Cavalieri nella Giostra dell’Anello, Palio in onore di Celestino V, dove una straordinaria cornice di pubblico ha fatto da sfondo e che per l’ottava volta consecutiva ha visto il trionfo della contrada Porta Montana. A quanto pare, l’amministrazione sembra intenzionata a portare avanti l’appuntamento annuale in cui protagonista è la cultura in tutte le sue sfumature. Il sindaco Antonio Pompeo, si dichiara ampiamente soddisfatto della riuscita dell’evento, ringrazia gli assessori, gli uffici, tutti gli organizzatori, che hanno dimostrato efficienza e capacità ed un ringraziamento particolare va alla cittadinanza intera che, con la sola presenza, ha saputo rendere speciale questa edizione di “Ferentino è..”. Daniela Caliciotti

Eddi felice dopo la vittoria di una gara

torno ad una vita normale, il prima possibile..”. Sul podio del Mugello, domenica 22 Settembre, a ritirare il premio di Eddi è salito Giancarlo Falappa, pilota italiano noto per aver ottenuto il maggior numero di vittorie nel mondiale di Superbike, accompagnato da un lungo e commovente applauso del pub-

blico presente. Anche noi, non possiamo che augurare al giovane pilota una pronta ripresa e, soprattutto, vogliamo vederlo ancora su quel podio, trionfante, nel raggiungere traguardi sempre più importanti. Auguri Eddi! Daniela Caliciotti

Reperti archeologici di Piazza Mazzini verso il Museo Prende il via così la realizzazione del polo promesso dal sindaco Pompeo abato 28 scorso è avvenuto l’intervento di spostamento dei cippi (reperti ndr) che andranno a qualificare il Museo Lapidario presso il Martino Filetico, in via di ultimazione. La realizzazione del museo civico era un impegno dell’intera amministrazione Pompeo al fine di dotare la città di una nuova struttura per la cura e manutenzione del notevole patrimonio artistico-culturale e relativa valorizzazione. Il progetto consentirà alla Città di Ferentino di raccogliere in un ambiente spettacolare e mettere in mostra la ricca collezione d’epigrafi e reperti, unitamente a spazi espositivi e didattici. Si è partiti proprio dalle testimonianze dell’antica Piazza Grande: la base onoraria di Aulo Quintilio, su cui poggiava la statua di questo Patrono della città, fatta erigere dal Senato locale nel I-II secolo A.C., posta nel Foro; della Colonna miliare di Traiano, a forma di cono tronco, ritrovato nel territorio di Fe- Base onoraria rinvenuta presso il rentino, fatta collocare dall'imperatore nel 114 Testamento di A. Quintilio durante gli scavi 1844 d.C. lungo la Via Latina in direzione dell'antica Frusino; della base onoraria di Anicio Pera, risalente al I-II secolo d.C., sulla quale era collocata una statua in onore di questo benemerito patrono della città, ritrovata nei 1844 nel luogo dove sorgeva il Foro esterno della città. And. Tag.

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News dal Capoluogo

Alcol e gioco d’azzardo tra i giovani, un rischio anche a Frosinone Nove studenti ciociari su dieci, di un’età compresa tra gli 11 e i 16 anni, sono attratti dalle due dipendenze

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l dato allarmante è stato fornito da uno studio di Codici e Regione Lazio ed ha indicato come, il 38% dei ragazzi nostrani, consumi abitualmente vino o birra e sia avvezzo, altresì, a fenomeni di bullismo. Nella ricerca dell’associazione denominata

“Io la vita non me la gioco” sono stati coinvolti 340 studenti di scuole medie e superiori di Frosinone e Ceprano attraverso una ricerca tesa a controllare il gioco d’azzardo, l’alcol, le droghe e il bullismo in

ottica giovanile: l’87% degli intervistati ha dichiarato di aver giocato almeno una volta nella vita, il 67% ha parlato dell’alcol come elemento socializzante e circa il 30% del campione sottoposto al test ha ammesso di consumare superalcolici fuori dalle mura domestiche. Malissimo anche sull’argomento droga visto che, quasi la totalità dei ragazzi, ha ammesso di avere tra gli amici persone che fanno uso di droga mentre, altro fenomeno preoccupante, il 60% ha assistito ad episodi di bullismo. Alcol. Fenomeno diffusissimo tra i giovani che, a prescindere dalle bevute fuori casa, ammettono di consumare vino e birra anche durante i pasti in famiglia. “E’ considerato socializzante – ha spiegato l’associazione Codici – anche a causa della pubblicità

dei media che associa sovente l’alcol a feste e divertimento così da proporre ai giovani un modello sbagliato da emulare”. Droghe. Altro elemento presente nella vita dei ragazzi ma, dai dati emersi, sembra che aleggi una sorta di omertà su questo tema: “Nessuno degli intervistati dichiara di fare uso di droghe leggere – ha rilevato Codici – ma il 92% degli stessi ha tra gli amici persone che ne fanno uso”. Giochi e scommesse. Fantacalcio (con soldi in palio), scommesse sportive e gratta e vinci sono le “attrattive” che più colpiscono i nostri giovani. “Il fenomeno – hanno affermato i curatori dello studio – è preoccupante perché non è considerato dai ragazzi un comportamento che può porta-

re a dipendenza in quanto, gli stessi, dichiarano di non sapere che gratta e vinci e scommesse sono giochi vietati ai minori e vi accedono tranquillamente”.

Bullismo. Altro elemento che non passa mai di moda, anche ovviamente in Ciociaria: il dato strano che emerge dallo studio è relativo al fatto che, nel 28% dei casi, a fare “i bulli” sono le ragazze. Riccardo Strambi

“Rispettare gli altri SPAZIO AVIS FROSINONE - DONATORI per rispettare se stessi” MEMORANDUM PER IL DONATORE Parte il progetto dell’ACI di Frosinone nell’ambito della Legge Regionale 15/2001

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ontinua l’impegno dell’Automobile Club Frosinone nella lotta ai comportamenti devianti, su strada e non. Anche questo anno l’ACI ha risposto al bando regionale per la sicurezza degli enti locali (L.R. 15/2001) che vede come ente capofila il Comune di Frosinone e come partners, oltre all’ACI, la cooperativa OSA e l’associazione Auser del Frusinate. Ciascun attore di questo progetto multiforme ha fissato un obiettivo, un target e ha organizzato attività che coinvolgono la cittadinanza, gli studenti delle scuole del territorio comunale e i centri anziani di Frosinone. In particolare l’A.C. Frosinone ha deciso di operare negli Istituti Superiori, ottenendo la disponibilità da parte del dirigente del polo Liceo Artistico- Ipsia di via Casale Ricci. Grazie alla passione e alla tenacia dei referenti scolastici (prof.ssa Rossini e Prof. Moscato) si è riusciti ad organizzare dei gruppi di lavoro sia tra i docenti sia tra gli alunni, per una serie di incontri informativi e formativi in materia di rispetto delle regole, rispetto degli altri, educazione civica e stradale. I corsi si terranno presso le scuole, in orario didattico, saranno tenuti dalla psicologa e psicoterapeuta D.ssa Chiara Camperi e culmineranno con un incontro-conferenza “Graffiti dell’Anima”, tenuta dalla infermiera professionale Angela Giò Ferrari degli Ospedali Civili di Brescia che da alcuni anni gira l’Italia per conto dell’ACI per incontrare i ragazzi e mostrare loro gli scatti fotografici che ha realizzato lungo la tromba delle scale di emergenza del nosocomio dove lavora; queste fotografie ritraggono un’infinita serie di scritte e murales lasciati dai parenti e dagli amici di ricoverati presso il reparto di terapia intensiva e rianimazione a seguito di incidenti stradali. Gli scatti raccolti sono stati inseriti in un libro fotografico (Graffiti dell’Anima) che da il nome al ciclo di conferenze davvero toccanti che hanno già avuto luogo anche a Frosinone negli anni passati. Durante gli incontri i ragazzi potranno produrre elaborati (visuali e/o testuali) che saranno esposti poi nella sala che ospiterà la conferenza di chiusura. Ai migliori lavori verrà anche riconosciuto un piccolo omaggio. Andrea Tagliaferri

Questo documento permette al Donatore di effettuare una preventiva autovalutazione sulla possibilità di donare sangue. In esso vi sono riassunti i principali criteri di ammissione o esclusione alla donazione, regolamentati dalla legislazione vigente. Vogliamo che il Donatore sia consapevole, ancor prima di recarsi alla unità di raccolta, se in quel momento è idoneo alla donazione o se deve osservare un periodo di sospensione cautelativa. Il medico dell’Avis è sempre a disposizione, presso le varie sedi di raccolta (nei giorni e negli orari previsti per le donazoni) per chiarire qualsiasi dubbio in merito (portare referti precedenti e farmaci in via di assunzione). - Per legge devono passare almeno 90 giorni tra una donazione di sangue intero e la successiva. - Età: dai 18 ai 65 anni; dopo i 65 anni e non oltre i 70 la donazione è a discrezione del medico Avis. - In caso di prima donazione l’età non deve superare i 60 anni. - Peso: non inferiore a: Kg 50 per sangue intero, 50 per AFERESI, 60 per il Multicomponent. - Per le DONNE: in età fertile massimo 2 donazioni all’anno. NO in gravidanza e durante l’allattamento. SI dopo 1 ANNO dal parto o 6 MESI da un’interruzione di gravidanza avvenuta nel primo trimestre, 1 ANNO se avvenuta dopo il 4° mese. NO durante il ciclo mestruale (donare almeno 5/6 giorni prima o dopo). - Si colazione (si consiglia di evitare cibi particolararmente grassi). - Dopo la donazione: sostare un pò in sede, non fare sforzi eccessivi, bere molti liquidi e non stare fermi in piedi.

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La quantità di sangue prelevata è 450 ml (+/- 10%). NO raffreddore o influenza in atto. NO allergie gravi o crisi allergiche in atto. NO diabete in terapia farmacologica. NO malaria (6 mesi dal rientro da zone endemiche). 15 giorni per gastroenteriti. 3/6 mesi da viaggi in zone a rischio di malattie tropicali. 4 mesi da rapporti sessuali a rischio (occasionali non protetti, rapporti mercenari, con partner HBV, HCV e HIV positivi). NO tossicodipendenti - NO alcolisti. 4 mesi da trasfusioni di sange. 4 mesi da trattamenti con immunoglobuline. 4 mesi da contatti con pazienti con malattia del fegato di origine virale. 4 mesi da agopuntura (se non praticata da medico con aghi sterili a perdere). 4 mesi da tatuaggi, foratura delle orecchie o di altre parti del corpo (piercing). 4 mesi da endoscopia e artroscopia. 48 ore da: vaccino antirabbia, anti rosolia, morbillo, vaiolo, BCC, parotite, anti-influenzale, tifo, colera, tetano, differite. 5 giorni da trattamento con Aspirina, Aulin ed atri antinfiammatori. 15 giorni da cure con antibiotici e cortisonici. 4 mesi da interventi di maggiore entità (ricovero ospedaliero superiore ad una settimana). 7 giorni con cure odontoiatriche invasive (estrazioni, devitalizzazioni, otturazioni con anestesia). 4 mesi per l’implantologia. NO aferesi in terapia antipertensiva con particolari farmaci ACE-inibitori.

MARIO ROSSI "PRESIDENTE AVIS COMUNALE DI FROSINONE" sede AVIS Frosinone: tel/fax - 0775873524 - 3289597767 e-mail: AVIS Frosinone - info@avisfrosinone.it sito internet - www.avisfrosinone.it

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News dal Capoluogo

Discarica a cielo aperto: 625mila tonnellate di rifiuti MDC: “Necessaria la bonifica del sito e un corretto ciclo integrato dei rifiuti” Un carico di veleni che inquina l'ambiente e la salute dei cittadini da oltre 30 anni. Interventi di messa in sicurezza che non sono serviti a tamponare il problema e una manutenzione estremamente carente”. Così Massimiliano Mancini, ex comandante della polizia municipale di Frosinone, raccontava all'Adnkronos la storia della discarica di Frosinone di via le Lame. La discarica di via le Lame, spiegava Mancini, "è qui da oltre 30 anni. Nata per caso, in regime emergenziale, la discarica, ora definitiva, nel corso degli anni, è diventata sempre più grande e pericolosa". Ma il vero problema è che quest'area "non ha nessun tipo di protezione e continua disperdere il suo carico di veleni nel terreno

e nel sottosuolo". Solo recentemente ci si è limitati ad una piccola messa in sicurezza del sito'' che però ''serve solo a salvaguardare le apparenze''. L'ordinanza del sindaco di Frosinone che l'anno scorso ha vietato la coltivazione ed il pascolo lungo le aree circostanti la discarica, per Mancini dimostra che "il comune si rende conto del problema e questo rende la situazione ancora più grave" perché "si limita a fare provvedimenti semplicemente di facciata". "A cosa serve non far pascolare gli animali oppure a vietare le coltivazioni, in una zona industriale?" Il vero problema, incalza Mancini, "oltre alle emissioni in atmosfera, sono le falde acquifere che portano questi inquinanti ovunque". La preoccupazione,

quindi, "non è ciò che mangiano gli animali, ma ciò che noi beviamo, mangiamo e ciò che viene raccolto in tutti i campi qui intorno e chissà per quanti chilometri". Lo sportello di Frosinone del Movimento Difesa del Cittadino (MDC), continua la sua battaglia

contro la discarica a cielo aperto, già denunciata dall’associazione ad agosto. “L’ecomostro – commenta Giuseppe Pettenati, responsabile dello sportello MDC è lasciato lì da trent’anni alla mercé di ogni agente atmosferico, a pochi passi da una frequen-

tata zona commerciale. È necessario un intervento immediato di bonifica e risanamento del sito per evitare gravi conseguenze non solo ambientali, ma soprattutto per la salute dei cittadini, minacciati da ben 625mila tonnellate di rifiuti. Dalla macerazione dei rifiuti si forma il percolato, un liquido nero e nauseabondo che contiene molte sostanze pericolose, metalli pesanti e soprattutto diossina, sostanza cancerogena responsabile di molte malattie. Un sistema di ciclo integrato dei rifiuti potrebbe costituire una valida alternativa e una tutela maggiore dal punto di vista della salvaguardia della salute e dell’ambiente”. Andrea Tagliaferri

Anche CasaPound si schiera “MUSICA PER VIVERE”, contro l’ecomostro studenti autistici al conservatorio n blitz improvviso avvenuto in via Aldo Moro, durante i preparativi per la 'notte bianca', teso a sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni riguardo l'ecomostro di via Le Lame. E' questa l'azione attivata sabato 20 settembre da parte dei militanti di CasaPound Frosinone. ''E' ridicolo e fuori da ogni logica che dopo trent'anni le istituzioni competenti non abbiano ancora trovato una soluzione riguardo la discarica del Capoluogo, peggiorando le condizioni ambientali e mettendo a rischio la vita stessa dei cittadini - spiega Fernando Incitti, responsabile provinciale di CasaPound Italia - dalla macerazione dei rifiuti si forma infatti il percolato, un liquido nauseabondo che contiene sostanze cancerogene responsabili di molte malattie''. ''Crediamo che l'immediata bonifica e il risanamento del sito siano le uniche soluzioni per continuare a non peggiorare una situazione già drammatica, che vede la Valle del Sacco con il suo Fiume una delle più inquinate d'Italia - continua Incitti - il tutto a pochi passi da una delle zone commerciali più frequentate della città''. ''La zona industriale di Frosinone sembra rappresentare in tutto e per tutto la decadenza della Ciociaria, che dopo migliaia di posti di lavoro persi mette a repentaglio anche la salute dei cittadini - conclude Incitti - il tutto, quasi beffardamente, mentre molti ospedali e centri sanitari del territorio si avviano alla chiusura''. Attì

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el convegno del 20 settembre, realizzato nel Chiostro del Conservatorio Licinio Refice, si è illustrato il progetto “Musica per vivere, ovvero nuove armonie”. Gli organizzatori e gli attori di tale straordinario evento sono innumeri e tutti fondamentalmente attivi per l’inserimento di ragazzi autistici nel mondo della musica. Il dottor Tarcisio Tarquini, già Presidente del Conservatorio, ha rilevato l’anima sociale dei Conservatori, che nascono nel Cinquecento per aiutare orfani e non abbienti, ed oggi attualizzano tale origine rispondendo al bisogno di giovani autistici che si mettono e vengono messi alla prova in un percorso formativo che, partendo dal loro talento particolare, può aiutarli a socializzare, a entrare in contatto con la realtà in cui vivono. In una parola – conclude Tarquini – a creare comunicazione con il mondo da cui apparentemente si escludono, riuscendo così a vivere meglio. Il responsabile scientifico del progetto, dottor Ettore Del Greco, illustra i modi e i tempi di attuazione dell’inserimento nel progetto. Produrre musica, con il corpo e con le pulsioni emotive ed affettive. Per poter comunicare le emozioni di soggetti autistici, l’emissione di suoni permette di dare libera espressione alla creatività e all’impulsività. L’idea del progetto – continua Del Greco – parte dal trasformare situazioni disarmoniche in armoniche. Traducendo emozioni senza parole e parole senza emozioni, la musica diventa un campo da esplorare e il ragazzo, inserito in Musica per vivere, si appropria dei suoi aspetti fondamentali (suoni, ritmi etc.) condividendone gli aspetti simbolici con i propri simili, cercando un’armonia nuova. Musica che stimola le emozioni, che riempie il senso di vuoto e di apatia, musica che scioglie le tensioni. Il progetto Musica per vivere permetterà di individuare e formare talenti musicali, ma il suo scopo precipuo è di creare condizioni di vita migliori per giovani altrimenti destinati a chiudersi nel loro svantaggio. Grazie dunque a tutti gli attori e produttori del convegno e del progetto chè daranno sostegno alle famiglie e alla crescita culturale del nostro territorio.

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Patrizio Minnucci




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Alatri

ATER: il mistero dei 36 alloggi olti di voi ricorderanno la vicenda dei 36 alloggi Ater costruiti in località San Francesco di Fuori (zona Civette) ad Alatri. Per la costruzione di queste palazzine si scatenò una vera e propria “guerra” a suon carte, avvocati e periti che mise in evidenza i pro ed i contro dell’edificazione - in quel preciso sito – di costruzioni in cemento armato di quelle dimensioni. Tra i vari argomenti addotti da parte di chi aveva deciso la costruzione c’era la sicurezza del luogo, la non reperibilità di altri siti, la necessità di dare alloggio a molte famiglie di basso reddito o sfrattate. Chi invece si opponeva forniva le motivazioni opposte soprattutto in merito alla stabilità del terreno ed al fatto che non si potessero trovare soluzioni alternative. Il fatto fu anche motivo di battaglia elettorale, con l’allora candidato a sindaco Magliocca che affermò in un incontro con il comitato “No Ater” che quelle palazzine non si sarebbero mai fatte, tranne poi a rinnegare tutto dopo le elezioni, spinto anche dal suo assessore ai lavori pubblici Tagliaferri (già funzionario dell’Ater) che volle fermamente la realizzazione degli alloggi. Comunque sia, dopo tanto tempo trascorso a battagliare a suon di carte, fra timori e speranze degli abitanti della zona, i lavori ebbero inizio: i soldi c’erano (c’erano tutti?), la volontà politica anche, dunque nulla ostava più alla costruzione. Quello però che subito risultò evidente era che per costruire gli alloggi bisognava fare un lavoro

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molto impegnativo ed oneroso per le fondamenta. Questo portò via tempo (e denaro), dando ragione comunque a chi affermava la particolarità geologica del sito. Dopo questa prima fase i lavori proseguirono spediti fino al (quasi completamento) della struttura. Poi, quando sembrava essere giunto il momento della consegna, tutto si è fermato ed il silenzio (quello fisico e quello politico) è sceso sulla struttura. Quasi due anni sono passati da quel momento: dove erano finite le famiglie che avevano urgenza di vedersi assegnati gli alloggi? Dove era finita l’Ater? Dove i politici che sembrava avessero a cuore così fortemente la sorte di tante famiglie? Improvvisamente, lo scorso 20 marzo, nel corso di una riunione del Cda dell’Ater di Frosinone, è stato deliberato ed approvato il finanziamento di 300.000 € per i lavori di completamento dell’immobile, che dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) riguardare l’allestimento della rete fognaria, la predisposizione dei vari allacci all’acquedotto e all’energia elettrica, il completamento di un muro esterno, interventi sul piazzale esterno e la creazione di tutti gli accessi all’immobile. Sono passati sei mesi e dei lavori nemmeno l’ombra: il dubbio è che se i lavori pur iniziassero a breve quei 300.000 euro non basteranno più per fare tutto quello che si è previsto. Ed intanto si vocifera che i lavori non riprendono perché ci sarebbero cedimenti nel terreno… la storia ricomincia? Paolo Fiorenza

Ancora un riconoscimento per l’Associazione Insieme vincitrice del Globo Tricolore 2013 All'Associazione Insieme Alatri Onlus per il progetto inclusivo delle persone diversamente abili nel sociale e dove il sociale viene inteso come scuola, lavoro, attività ludiche e, perché no, anche scuola di cucina”. L’associazione alatrense, che tanto e bene opera nel sociale, ha appena ricevuto un premio, con la motivazione su scritta, dopo aver partecipato alla V edizione del Globo Tricolore Premio ai Bisogni Educativi Speciali BES: Stelle sulla Terra “Io come Napoleone, Eistein, Leonardo, Raffaello, Walt Disney”. “Per il nostro obiettivo ultimo dell'Associazione non poteva esserci riconoscimento migliore – hanno detto soddisfatti i presidenti dell’associazione Insieme Sandra Frioni e Gianni Ricciotti -. Quando siamo partiti con il progetto di Pane & Pizza, eravamo così presi a preoccuparci che tutto funzionasse per la parte pratica (spazi, cucina, forno, volontari, farina, pentolame ndr), che non ci siamo resi conto di cosa si stava creando: la realizzazione dei nostri sogni di inclusione sociale tra ragazzi con disagi dello sviluppo e ragazzi normodotati. A conclusione del corso è stato palese il progresso fatto da tutti, dai volontari, ai ragazzi sino ai genitori e per questo eravamo molto felici, ma rientrare tra i vincitori del Globo Tricolore 2013 è stato sbalorditivo”. Complimenti all’Associazione Insieme da tutta la redazione di Gente Comune per l’impegno quotidiano nel sociale e, non ultimo, per questo ulteriore riconoscimento. Riccardo Strambi

ARCOBALENO Il Centro Diurno “Emanuele Fanella” ha festeggiato i suoi primi 15 anni o scorso 23 luglio si é svolta la festa per i 15 anni del centro presso la piazza Santa Maria Maggiore. Di seguito abbiamo riportato le sensazioni dei ragazzi presenti: “E’ iniziato tutto alle ore 15:00. prima ancora di cantare ho fatto un breve discorso, poi abbiamo iniziato la nostra serata con un brano di Domenico Modugno “Nel blu dipinto di blu”. La serata è andata avanti con un intermezzo musicale originale suonato da Fiorello con la sua armonica a bocca; il pubblico accompagnava con applausi scroscianti! Abbiamo poi presentato “Il ragazzo della via Gluck” di Adriano Celentano e anche lì ci sono stati tanti applausi. Lo spettacolo è andato avanti con il nostro Andrea che ci ha allietato anche lui con un suo pezzo con l’armonica a bocca apprezzato tantissimo dagli spettatori. Io facevo il presentatore ed è stata una serata fantastica. Ero molto emozionato, ero anche un po’ teso all’inizio ma poi la tensione man mano andava via ed io ero molto più sciolto”. MATTEO

Ho conosciuto tante persone e mi sono affezionata a tante che rimangono dentro al mio cuore. Alcuni amici sono rimasti e altri sono andati via. Con loro condividiamo tante belle

cose: gioia, scherzi, giochi, risate, tante gite e, senza fare litigi, ci divertiamo sempre”. SIMONA

che vinto il torneo di biliardino con il sindaco e alla fine abbiamo mangiato una torta gigante alla frutta”. GIANLUCA

“Cari amici sono passati tanti anni da che frequento il centro: avevo 10 anni e adesso ho 25 anni.

Mi é piaciuta tanto la festa dei 15 anni perché c’era mia mamma che mi ha accompagnato: mia madre voleva tanto vedere lo

“Sono 15 anni che é stato aperto il centro “Emanuele Fanella”. Qui ho conosciuto tanti operatori e tanti compagni. Abbiamo

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spettacolo fatto da noi ragazzi. La giornata é stata molto bella, allegra e divertente con tante persone, c’era anche il sindaco Morini e l’assessore Di Fabio. Abbiamo fatto tante cose belle e io ho an-

fatto tante attività e tanti laboratori. Alcuni operatori e alcuni compagni se ne sono andati e altri sono rimasti. Il 23 luglio abbiamo cantato in piazza Santa Maria Maggiore. Abbiamo fatto pure la pittura e il torneo di biliardino e abbiamo cenato al Conti Gentili”. GIULIA “Il giorno della festa io ho fatto il disegno di una casa insieme a una bambina per il concorso di pittura e ho cantato in piazza sul palco “Azzurro”, una canzone che mi piace tanto. La festa mi é piaciuta molto perché c’era mia madre, i miei cuginetti e tutti i miei amici”. ROBERTA

Un momento della festa insieme al Sindaco Giuseppe Morini

“Il giorno della festa avevamo tutti quanti una maglietta verde con la scritta”Con noi in festa”. Io ho fatto il disegno della fontana della piazza di Alatri per la mostra e poi siamo saliti sul palco e abbiamo cantato una canzone di Adriano Celentano “Il ragazzo della via Gluck” e poi avevamo finito di cantare, c’era anche il sindaco Giuseppe Morini sul palco. Alla fine hanno portato la torta e abbiamo brindato per festeggiare”. ALFREDO Rubrica a cura dei ragazzi del Centro Diurno


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Alatri

ALATRI DA (RI)SCOPRIRE Rinnovato il gruppo delle “Benemerite” della Sezione Anc Quelle “mitiche” partite al Girone... chi c'era? M

adri, mogli, figlie e congiunte dei Carabinieri in servizio e in congedo, unitamente a diverse simpatizzanti dell'Arma, hanno rinnovato il gruppo. Impegnate al fianco dei membri dell'Associazione nel sociale con visite e assistenza ai malati, anziani e orfani, ma anche nell'ambito culturale, ricreativo e turistico. Sono le Benemerite dell'Arma dei Carabinieri: nella serata del 12 settembre scorso si sono riunite nella sede di Via Alcide De Gasperi, ad Alatri, e hanno preso atto del regolamento statutario e successivamente dato mandato alla delegata Donatella Stanzani di dirigere il gruppo. “Quando si dice che l'Arma è una grande famiglia – ha commentato il Presidente della sezione Sottotenente Nello Stirpe – non è un luogo comune: è un fatto reale, un fatto vero. Tra noi - ha raccontato ancora il Presidente Stirpe - si instaura un forte legame, che coinvolge anche chi ci sta vicino. Le Benemerite sono parte della vita dell'Arma in maniera diretta”. Bruno Sbaraglia

Passione per il volo... lettera ad un amico crivere questo articolo mi è particolarmente difficile, vista l'amicizia e i tantissimi voli fatti con il suo deltaplano a motore a fotografare i paesaggi della nostra Ciociaria. Angelo Valeriani, ex sottufficiale della Guardia di Finanza espertissimo pilota e istruttore di deltaplani a motore, nei primissimi giorni del mese di settembre è partito insieme ad un amico dalla base di Alicocco di Morolo per un reportage fotografico nella zona di Terracina. Tutto filava liscio quando improvvisamente per motivi tecnici il motore ha avuto un guasto e per questo Angelo ha dovuto affrontare un atterraggio di emergenza. Presso la cava di Salissano stavano planando su un prato, ma purtroppo il destino ha voluto che nei pressi era presente un traliccio dell'alta tensione costringendo il pilota a una brusca virata finendo la sua corsa contro una struttura di una serra metallica. Sul posto immediatamente sono giunti i Vigili del Fuoco, Carabinieri e personale dell'Ares del 118 che hanno trasportato i due feriti negli ospedali di Terracina e di Fondi. Per il passeggero solo qualche contusione ma niente di grave, mentre per il pilota è stato deciso di trasportarlo presso la struttura ospedaliera di Tor Vergata per fratture varie ma non in pericolo di vita. Angelo, chi ti conosce sa che splendida persona sei... una persona speciale, l’amico che si è sempre messo in prima linea per aiutare i suoi amici o semplicemente chi ritenevi avesse bisogno del tuo aiuto. Ora più che mai devi rispondere al nostro grido che spero arrivi silenzioso fin al tuo cuore… perché meriti di sapere quanto di buono hai costruito ed investito in sentimenti se intorno a te ci sono tutti questi amici che non chiedono altro che riaverti semplicemente nella loro vita e vederti sorridente come prima. Quindi… alzati, reagisci… credi nel tuo sogno ma vivilo da protagonista. Bruno Sbaraglia

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La foto che vi proponiamo in questo numero risale all'estate del 1980: uno dei tanti tornei di calcetto organizzati in quel campo che ha accolto e visto giocare più di una generazione, prima che l'area venisse trasformata in parcheggio. Sapete riconoscere chi c'era? La soluzione la potete leggere a pagina 31 di questo numero di “Gente Comune”. Inoltre, se volete ricevere la foto via e-mail per ingrandirla e vederla meglio sul vostro computer, potete contattare la redazione di "Gente Comune" (0775442588, e-mail: gente-comune@email.it). Pietro Antonucci

LO SCATTO DEL MULTIVISIONARIO

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Alatri

Alatri in festa per l'ordinazione sacerdotale Giuseppe Stirpe spegne 102 candeline: auguri! di Don Francesco Frusone na giornata di festa indimenticabile per la comunità di Alatri vista l’ordinazione sacerdotale di Don Francesco Frusone nella suggestiva cattedrale di Anagni. Circa 500 fedeli provenienti dalla parrocchia di Pignano, Mole

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Altro momento carico di suggestione quando, prima dell'ordinazione, durante il canto delle litanie Don Francesco si prostra a terra; segno questo di umiltà e di consegna totale della propria vita nelle mani di Dio. Non ha trattenuto l'emozione e la commozione Don Francesco con il rito proseguito con altri gesti che simboleggiano le nuove funzioni e i compiti del sacerdozio. La vestizione degli abiti celebrativi, l'unzione crismale, la consegna del

Il pullman dei fedeli in partenza da Pignano-Basciano

Bisleti, Basciano e S. Emidio non hanno voluto mancare ad una cerimonia ricca di spiritualità e molto suggestiva. A presenziare la funzione il Vescovo S.E. Mons. Lorenzo Loppa. Chiesa stracolma. Amici, parenti e semplici concittadini si sono stretti intorno a Don Francesco. Un giovane dal carattere aperto e gioviale, con una devozione intensa e sincera. Un rito complesso e intriso di grandi momenti emozionanti. Dopo la presentazione, Don Francesco interrogato dal Vescovo, ha fatto la sua promessa di obbedienza di servire nel grado di presbitero Dio e la Chiesa per tutta la vita.

Don Francesco Frusone

pane e del vino ed infine l'abbraccio della pace. Per il giovane sacerdote, nel piazzale antistante la cattedrale di Anagni, è stata organizzata una festa. Bruno Sbaraglia

AAA cercasi modo per smaltire rifiuti speciali casalinghi Le segnalazioni di due lettori su due episodi molto simili accaduti presso l’Isola Ecologica Comunale el giro di pochi mesi ci sono giunte due segnalazioni che riguardano lo stesso tema che, a questo punto, vogliamo portare all’attenzione dell’amministrazione comunale e della cittadinanza al solo scopo di tentare una soluzione del problema posto dai due concittadini. Il primo caso della signora M.G. di Tecchiena che ci scrive di un episodio capitatole una settimana fa quando, recandosi presso una delle due Isole Ecologiche sul territorio comunale per liberarsi di un fusto di vernice avanzata da lavori effettuati in casa, si è sentita rispondere che il Comune non tratta questo tipo di rifiuti “speciali” e di rivolgersi ad un colorificio che, essendo privato, ha chiesto ben 25 euro (in nero) al cliente per soddisfare la sua richiesta! L’altra segnalazione, invece, riguarda un ragazzo T.A. che dovendo liberarsi di materiali di scarto (pannelli di cartongesso di piccole dimensioni) trovati in uno scantinato acquisito da poco, si è sentito rispondere la stessa cosa ed è stato spedito alla Cava di arena adiacente dove, tra l’altro, non ha ottenuto alcun aiuto, dovendo riportare a casa i pannelli (che giacciono ancora li per l’onestà e la sensibilità ecologica del soggetto). A questo punto ci domandiamo come si fa a combattere la piaga delle discariche abusive se anche le persone “di buona volontà” si trovano di fronte ad un muro di gomma? Speriamo che qualcuno ci indichi e indichi alla popolazione quale sia il metodo giusto per lo smaltimento di tali tipologie di materiali “speciali”. Andrea Tagliaferri

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iuseppe Stirpe, nonostante abbia superato la soglia del secolo di vita, taglierà il traguardo di ben 102 anni il prossimo 11 ottobre, è un arzillo e lucido vegliardo con lo spirito giovanile. Siamo andati a trovarlo presso la sua abitazione di Via Circonvallazione Basciano e lo abbiamo trovato intento a sistemare alcune piante ornamentali del suo giardino. Sicuramente è la memoria storica di Alatri, di cui conosce vita, morte e miracoli memore dei suoi trascorsi da contadino. Lucido, con una forte propensione critica nell’analizzare i fatti, non fa sconti a nessuno e ricorda quanto fosse dura la vita in paese, quando era ragazzino e le difficoltà affrontate per avere un’istruzione perlomeno degna di leggere e scrivere. “Sono nato in una famiglia povera – primo di quattro figli – e rimasto orfano di padre ad appena 11 anni mi misi subito a lavorare per guadagnare qualche soldo che servisse per affrontare la vita con maggiore dignità”. Allo scoppio della Seconda Guerra mondiale fu arruolato nei Bersaglieri, di cui va fiero, e inviato a Marsiglia in Francia dove fu catturato dai tedeschi e insieme ad altri italiani

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inviato presso i campi di concentramento in Germania, dove vi rimase fino alla fine del conflitto. Da ragazzo per andare ad Alatri, si serviva del carretto insieme a sua moglie Lucia deceduta nel 1999 e, da come ne parla, doeva avere una vera e propria ammirazione per questa donna da cui ha avuto quattro figli (Luigi, Alberico, Anna e Davidina deceduta in tenera età). Per l'occasione del suo 102 esimo compleanno oltre ai figli e otto nipoti la figlia Anna tornerà appositamente dal Canada. Giuseppe Stirpe, ha le idee chiare anche in ambito politico e così non nasconde che ha una certa avversione per i mestieranti prestati alla politica per fare solo i propri interessi anziché mettersi al servizio della Nazione. “Morto De Gasperi, la Democrazia Cristiana, non ha avuto il polso di tenerli a bada. Oggi, mi sembra che le cose stiano andando di male in peggio e per questo è molto difficile sanare settanta anni di mala amministrazione”. La sua visione della vita è costantemente proiettata verso il futuro e approfitta di noi per lanciare un appello ai giovani: “Sappiatevi accontentare di quel poco che avete, non pretendete cose impossibili, non chiedete mai cose che non vi meritate, perché il principio che vi deve guidare, deve essere quello di avere sempre la coscienza a posto.” Avrebbe tante cose da raccontare di Alatri e con i ricordi spazia per oltre un secolo di vita. La passione per le ciocie che ancora oggi indossa con orgoglio e che costruisce personalmente e che sembra non sia intenzionato a smettere, infatti tiene a precisare che oltre a diverse paia inviate in Canada ha avuto un'ordinazione anche dal Giappone. Molto simpaticamente nel momento di salutarci ci dà appuntamento per il prossimo anno per un'altra intervista... Da parte di tutta la nostra redazione non possiamo che augurargli ancora lunga vita. Bruno Sbaraglia

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Arte e Cultura

Un libro svela il miracolo della chiesetta di Portadini Gino Maiello, professore e pittore, pubblica “La Storia della venerabile confraternita della Beata Vergine sotto il titolo della Resurrezione” ’ stato da poco pubblicato il libro, scritto dal professor Gino Maiello, intitolato “Storia della venerabile confraternita della Beata Vergine sotto il titolo della Resurrezione” (Davide Strambi Editore). Si tratta della storia della Chiesa suburbana di Portadini, in Alatri, una storia che, tra i tanti avvenimenti, “contiene” il racconto di un capitolo miracoloso che andiamo a ricordare proprio con le parole dell’artista Gino Maiello: “Il prodigioso fatto accadde nel maggio del 1619 con alcuni giovinastri che giocavano a bocce nello spazio adiacente all’edicola, quando uno di essi accecato dall’ira in quanto sempre perdente, raccolse un sasso e lo scagliò sul volto della Madonna accompagnando il gesto con una bestemmia. Iddio non lasciò impunita questa irriverenza verso sua Madre, poiché a lei subito si gonfiò la guancia come se il giovane aves-

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se colpito la carne. Lo sciagurato fu punito con morte repentina e fu sotterrato in

un’insenatura delle mura ciclopiche, a 75 passi da chi esce dalla chiesa per salire verso San Francesco… Questo prodigio viene indicato dal notaio Marcantonio Scascia nell’Archivio Notarile con le seguenti parole: “di maggio 1619 se gonfiò lo ciglio detto della Madonna de Resurressé à Portadini”. “Faccio parte da più di 30 anni della Confraternita – ha spiegato l’autore Gino Maiello – e il fatto che, l’ultimo opuscolo scritto su questa Chiesa risalga ad un’opera del canonico Giuseppe Giovanetti stampata nel 1920 dalla Tipografia Strambi, mi ha spinto a lavorare ad un “restauro” di quel testo cercando ovviamente di aggiungere altri particolari documentati. Grazie alla collaborazione di tanti confratelli, che ringrazio, abbiamo ritrovato prove scritte importanti come la Costituzione che ha fatto emergere che la Confraternita disponesse di regole proprie e non generali co-

me le altre già dal 1820 o altri documenti che attestano la presenza di oltre 300 iscritti, donne escluse, già dalla metà dell’800. Questo libro, in ogni caso, è un mio dono alla Madonna verso la quale sono molto devoto”. La presentazione dell’opera è stata scritta dal Professor Gianni Boezi. In un tratto di essa, si legge che “la storia della Confraternita, scritta da Gino Maiello, intera s’illumina così del sentimento d’Amore per Maria: nel ricordo di quanti nel passato lo espressero; nell’affetto di chi, intensamente testimoniandolo, come il Priore Filippo Strambi, è stato compagno caro alla nostra esistenza; nell’augurio di viverlo bello, rivolto ai più piccoli, perché tendano alta, in futuro, la torcia della devozione alla Madonna della Resurrezione…”. Riccardo Strambi

Artisti ACTA: un’estate di successi L ’associazione A. C. T. A, in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Alatri ha organizzato quest’anno la III^ edizione di Estemporanea di pittura “Città di Alatri”. La manifestazione dal tema “Sensazioni, immagini e tradizioni” di Alatri si è svolta il Domenica 1 Settembre 2013. Le presenza sono state numerose, hanno partecipato infatti molti artisti da zone limitrofe alla città dei Ciclopi e artisti provenienti dal centro Italia. I premi sono stati molto consistenti, le cifre infatti si aggiravano da cinquecento a duecento euro. La commissione giudicante ha avuto come Presidente il Prof. Luigi Fiorletta, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone, l’Avv. Remo Costantini, Presidente Dell’Accademia delle Belle Arti di Frosinone, il Prof. Mario Ritarossi pittore e storico dell’arte, Franco Mastracco, socio A. C. T. A e pittore di successo e Carlo Fantini, Delegato all’Assessorato alla Cultura di Alatri. La

Presidente dell’associazione A. C. T. A. Paola Santucci è stata presente ad ha accompagnato tutta la cerimonia di premiazione. Altro evento cui l’associazione A. C. T. A. si è resa organizzatrice è stata la mostra di pittura e scultura “Viaggi.

Ricodi in mostra” tenutasi a Fumone in pieno centro storico ad Agosto. Alla mostra hanno partecipato artisti affermati e conosciuti da anni e artisti emergenti. Tra i partecipanti Gitò, (nome d’arte del pittore e sculture Giorgio Tolomei), Luigi Miele, Roberta Fanfarillo, Franco Mastracco, Sabrì (nome d’arte della pittrice Sabrina Faustini), Daniele Dell’Uomo, Michela Fanfarillo, Gianna Pietrobono, Giuseppe Gatta, Alessio Marri, Claudia Padovani e la new entry, Rita Zaccardelli. Come già anticipato la mostra ha avuto come tema un viaggio fatto. I consensi sono stati numerevoli, la mostra ha registrato circa 1000 presenze da tutta Italia. La peculiarità? Tele in formato gallery di dimensioni 100*100 identiche per tutti gli artisti. Questa caratteristica ha permesso la successiva realizzazione di un pannello di 18 mq (come da foto) che è stato esposto in altre manifestazioni alatrensi. Giuseppe Gatta

Al quartiere Cavoni va in scena “Ah, l’amore” enerdì 4 ottobre alle ore 21:00, presso l’Auditorium San Paolo, nel quartiere Cavoni a Frosinone, verrà recuperato lo spettacolo teatral - musicale dal titolo “Ah! L’amore…” ad opera della “Compagnia Teatro dell’Appeso”, già programmato nell’ambito della Stagione Teatrale Estiva denominata “Teatro tra le Porte” promossa dal Comune di Frosinone - Assessorato Promozione della Città e rinviato per la pioggia. Autore e attore-regista dello spettacolo è Amedeo di Sora, che interpreta, con l'accompagnamento del maestri Stefano Spallotta alla chitarra e Nicoletta Evangelista al pianoforte, una serie significativa di poesie e di canzoni d'autore che hanno come tematica il sentimento amoroso nelle sue diverse significazioni: da Trenet a Tenco, da Modugno a De André, da Lauzi a Paoli, da Prévert a Bindi, da Battisti a Conte, da Endrigo a Ciampi, da Monnot a Gaber, da Neruda a Gozzano a Majakovskij e ad altri indimenticabili autori che hanno saputo celebrare magistralmente i volti diversi dell'amore. L’ingresso è libero. Andrea Tagliaferri

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Storie e Personaggi

Un museo fa rivivere i fasti dell'Académie Vitti ello scorso mese di agosto, alle porte di Atina, è stata inaugurata la casa-museo che fa rivivere i fasti dell'Académie Vitti. Tre stanze adornate di disegni, cartoline e di vari oggetti che rimandano indietro nel tempo, alla Parigi “fin de siècle”, a cavallo tra '800 e '900, quando nacque uno dei più importanti atelier artistici dell'epoca, fondato da ciociari, nel quale transitarono artisti del calibro di Gauguin. La casa-museo è nata dalla tenacia del giovane Cesare Erario che a lungo ha inseguito il sogno di realizzare una struttura capace di far rileggere a tutti una pagina non secondaria di storia dell'arte. L'Académie Vitti venne aperta in Boulevard Montparnasse, Anna-Caira al numero 49, e divenne in poco tempo un punto di riferimento per pit-

artisti per volta. L'Académie Vitti oggi non esiste più, ma ad Atina la struttura di Cesare Erario, la cui famiglia ha conservato i preziosi cimeli che una volta decoravano gli ambienti di Montparnasse, rimandano alla Belle Epoque, a quella straordinaria stagione in cui la felice intuizione di due giovani ciociari diede modo a tanti artisti di formarsi, di affinarsi e di spiccare il volo... All'inaugurazione hanno presenziato i sindaci di molti comuni della Valle di Comino e molti esponenti politici provinciale, regionale ed europeo, tutti d'accordo nel sottolineare la bontà della casamuseo di Cesare Erario. Pietro Antonucci

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tori, scultori, poeti, scrittori, ballerini, attori, cantanti e suonatori: vi affluirono giovani artisti provenienti da ogni parte del mondo (si ha testimonianza di russi, belgi, americani, polacchi, francesi, tedeschi e italiani), desiderosi di farsi conoscere dal mondo intero e che trovarono terreno fertile per esprimersi in quella sorta di laboratorio-pensatoio messo su da Cesare Vitti e da sua moglie Maria Caira, il primo originario di Casalvieri e la seconda di Gallinaro, veri imprenditori artistici ante litteram. L’accademia raggiunse il suo apice nel 1900 quando ogni giorno c'erano almeno tre turni di lezioni con una presenza di circa cento

Periodico di informazione politico-sociale e culturale

Fondatore Filippo Strambi Direttore Responsabile Riccardo Strambi Editore Davide Strambi Stampa Tipolitografia ACROPOLI ALATRI - Via Mediana Chiappitto, 5 - Tel. 0775 442588 Segretaria redazione Elisabetta Ciancone Responsabile di redazione Andrea Tagliaferri Coordinamento Pietro Antonucci Impaginazione e grafica Elisabetta Ciancone Redazione: Pietro Antonucci, Paolo Fiorenza, Bruno Sbaraglia, Andrea Tagliaferri, Riccardo Strambi, Daniela Caliciotti, Serena Sperduti, Patrizio Minnucci, Miriam Minnucci, Angela Rossi, Chiara Camperi, Massimo Papitto Giuseppe Gatta, Alessandro Arcese, Erika Rossi, Alfredo Salomone, Stefano Vari, Francesca Vari, Francesca Ludovici, Ilaria Fontana, Mauro Macciocca Numero chiuso in tipografia il 01/10/2013 Autorizzazione Tribunale Frosinone n°232 del 4/10/1994

Ancora un premio per “Questione di Scarti” di Giovanni Fontana L’autore e performer ciociaro ha ritirato il premio Feronia a Fiano Romano per la sua ultima produzione i è svolta il 21 settembre a Fiano Romano la XXI° edizione del “Premio Feronia”. La particolarità di questo premio letterario la si deve alla capacità creativa e tutt’altro che omologata dell’ideatore, Filippo Bettini, scomparso prematuramente. Per la selezione del “Feronia” passano opere di valore, giudicate da una giuria di qualità presieduta da Mario Quattrucci, e non ci si può autocandidare. I premiati di questa edizione sono stati Nanni Balestrini, Philippe Daverio, Elettra Stimilli, Feridun Zaimoglu, il “Gruppo ‘63” e, lasciateci essere di parte per una volta, il poeta e performer nostrano Giovanni Fontana per il suo ultimo lavoro “Questione di Scarti”. I riconoscimenti nelle edizioni passate sono passati da Grass a Luigi Malerba, da Dario Fo a Tabucchi, da Sanguineti a Martvejecic’, da Kadare’ ad Agata Kristof, all’iraniana esule Sharhnush Parsipur, al greco Patrikios. Fino all’autore cinese in esilio Gao Xingjian, prima dell’assegnazione del Nobel. Pare che Filippo Bettini volle che una caratteristica saliente del “Feronia” fosse la possibile ”non attribuzione” di alcun riconoscimento. Insomma, un baluardoi contro la corrente del pensiero standardizzato.

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Andrea Tagliaferri


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Cinema Esclusivo dalla Prima nazionale di “Gravity” a Pietrasanta (Lucca)

Alfonso Cuarón ha convinto la Warner Bros a presentare il suo capolavoro nella cittadina toscana dove è nata la moglie orse non tutti sanno che Alfonso Cuaron, regista messicano lanciato nel mondo hollywoodiano dopo il successo di "Y tu mama tambien", presentato alla 58^ Mostra del Cinema di Venezia, ha sposato un'italiana di Pietrasanta, in provincia di Lucca, e per onorare questo legame, ha costretto la Warner Bros. A tenere la prima nazionale di Gravity nella cittadina toscana. L'autore del terzo episodio della saga di Harry Potter, da molti considerato il migliore della serie per la sua impostazione originale, dopo una lunga gestazione durata quasi 4 anni è riuscito a realizzare questa storia, scritta con il figlio maggiore Jonás. Tutto inizia con una normale missione sulla stazione spaziale. 2 scienziati, interpretati da Sandra Bullock e Paul Sharma, devono mettere in funzione il frutto delle loro ricerche, coadiuvati dal comandante del volo, George Clooney. Un'improvvisa tem-

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prendere a vivere. Il pathos che regge la messa in scena riesce a tenere incollato lo spettatore fino all'ultimo. Il silenzio che domina lo spazio cosmico è interrotto all'inizio dalle battute di Clooney nei suoi dialoghi con la base a terra, poi dalla tensione della ricerca di una via di salvezza, infine dal casuale contatto di un radioamatore, che Cuarón, nel corso del colloquio che abbiamo Sandra Bullock e George Clooney nel film Gravity avuto, ha spiegadedicata unicamente al lavoro, girovagan- to essere un eschimese, con la navicella do senza meta nel tempo libero. La nuova, spaziale. Il film è stato girato grazie ad un drammatica situazione la costringerà a ri- ampio utilizzo di computer grafica ma il trovare in se stessa le motivazioni per ri- regista ha costretto i protagonisti, in parpesta di detriti fa precipitare la situazione, distrugge tutto e tutti, tranne Clooney e la Bullock. Lei, in seguito alla morte per un banale incidente della figlia di 4 anni, si è

Leone d’Oro a Sacro GRA: messaggio di vittoria sui cartelloni elettronici Anas VENEZIA - È Sacro GRA di Gianfranco Rosi il vincitore del Leone d'oro della 70esima edizione della Mostra del cinema di Venezia. Il massimo riconoscimento è andato al primo documentario italiano in concorso nella storia della manifestazione. La giuria guidata da Bernardo Bertolucci ha premiato le storie di varia umanità raccolte lungo il grande raccordo anulare di Roma, novanta minuti frutto di anni di lavoro a contatto con personaggi normali e straordinari come un pescatore di anguille, un barelliere del 118, un nobile piemontese e sua figlia assegnatari di un monolocale, un palmologo. Erano quindici anni (l'ultima volta fu Amelio con Così ridevano) che l'Italia non vinceva il premio più importante. E per festeggiare l’evento il Ministro Bray (Beni e Cultura) ha fatto scrivere sui cartelloni a led dei GRA il messaggio che vedete nella foto. Andrea Tagliaferri e Alfredo Salomone

ticolare la Bullock, a delle performance fisiche notevoli facendoli recitare in ambienti ristretti come quelli di una navicella spaziale, tanto che James Cameron, il regista di Avatar, ha definito l’attrice statunitense come un'astronauta del Cirque du Soleil, famosa compagnia di ballo dalle performances molto fisiche. La tecnica d'avanguardia non mette in secondo piano la ricerca personale, che può anche essere letta in una dimensione universale: se vogliamo uscire dalla crisi attuale, non possiamo farlo solo annegando nel lavoro, bensì ricercando in noi stessi le motivazioni, anche ripartendo dalla posizione fetale come esempio della situazione primigenia, per ripercorrere le proprie esperienze, sia positive che negative, elaborando la visione pessimistica e ritornando alla conquista della posizione eretta, che ci permette di differenziarci dal resto del mondo animale. Cuarón ha realizzato con passione quest'opera e ci tiene molto al giudizio delle generazioni future, anche se il suo figlioletto era interessato più a riconoscere le zone della Terra che si vedevano sullo schermo che alla storia raccontata nel film. Nell'incontro seguito alla proiezione, nel Cinema Teatro di Pietrasanta, sono stati proprio i ragazzi i principali animatori del dibattito, ponendo domande dirette e precise su questi aspetti morali più profondi della vicenda. Il regista ha intessuto un dialogo, che raramente si verifica nelle conferenze stampa che seguono le proiezioni ufficiali dei film, con questi ragazzi, fermandosi a parlare con loro a lungo sul senso dell'opera. Chissà se anche i giurati dell'Academy saranno impressionati come il pubblico toscano. Alfredo Salomone, Pietrasanta (LU)


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Moda

Moda autunno inverno 2013-2014: I must have e le tendenze C i siamo, una nuova stagione sta per cominciare e per ovviare alla fine dell'estate e al rientro in ufficio non ci resta che consolarci con nuovi trend e nuovo shopping! Tante sono le nuove tendenze che ci aspettano, e tante anche le conferme che si ripropongono stagione dopo stagione più forti che mai. E allora, direttamente dalla passerelle eccovi i 10 must have della stagione autunno-inverno.

1) Il montgomery: è tornato in auge già da qualche anno per gli uomini, ma per le donne il boom si avrà quest'anno. Il taglio è maschile, ma abbinato a gonne corte (che non devono spuntare) e tacchi alti, la femmilità non andrà perduta. Per un montgomery molto "2.0" prendere spunto da Tommy Hilfinger: tessuto a quadretti, inserti blu e asole rosse. 2) La giacca con le spalline: sempre con taglio maschile, torna un classico degli anni '80, possibilmente con dettagli argentati o dorati. Per farsi un'idea, guardare le sfilate di Balmain. 3) Il tailleur alla Corto Maltese: ancora un outfit di taglio maschile, il completo giacca e pantaloni alla marinara. Per completi da vera fashion-sailor, dare un'occhiata alle sfilate di Marina Yachting e Ralph Lauren. 4) Il cappotto oversize: l'abbiamo capito,

le giacche misere (sciancrate e con poca stoffa), non vanno proprio di moda quest'anno, però è da vere coraggiose uscire

la giacca ai pantaloni, dal cappellino alle scarpe. 6) Le borchie: continua la moda dello sti-

indossando cappotti enormi di 2 o 3 taglie più grandi. Eppure le passerelle ne sono piene: tra Max Mara e Stella McCartney, gli stilisti si sono sbizzarriti. Modelle così coperte non si vedevano da tempo. Ci sono addirittura cappottoni che sembrano accappatoi enormi (quello rosa confetto di Carven è parecchio singolare). 5) Lo stile mimetico: e dopo il montgomery, ecco un altro tocco militare; la fantasia mimetica buona un po' per tutto, dal-

le grunge, rock e… borchiato! Una vera opera d'arte: gli stivaletti con tacco a spillo di Versace dove oltre alle borchie di ogni dimensione e forma, c'è di più: delle vere e proprie viti! 7) Il tweed: anche il cappotto in stile scozzese andrà per la maggiore quest'inverno. Sempre molto elegante ed intramontabile il classico filato grigio. Per rivisitazioni in chiave moderna, dare un'occhiata alle sfilate di Prada, Dolce & Gabba-

na e Rocco Barocco. 8) La gonna pencil: non chiamatela longuette… La pencil skirt sembra destinata a diventare il simbolo della prossima stagione: vita alta e lunghezza fino al ginocchio. Secondo gli stilisti è adatta a tutti i fisici (ma qualche dubbio è lecito averlo) e a tutte le occasioni (lavoro, tempo libero, teatro, discoteca ecc.). Presente in tutte le sfilate, ce ne sono di tutti i colori e tessuti. Molto elegante quella color ottanio di Oscar de la Renta. Coloratissima la fantasia optical rossa usata da Frankie Morello. 9) Il mocassino col tacco: anche nelle calzature lo stile fashion di quest'anno è maschile ma con un tocco femminile, in questo caso il tacco, che deve essere largo e comodo. Meglio ancora se c'è qualche centimetro di plateau. Un esempio? Il mocassino con plateau e tacco in gomma di L'autre chose. 10) Gli stivaloni a tubo: lo stile potrebbe sembrare un po' aggressivo, certo è che gli stivaloni che arrivano fino al ginocchio o anche più in su non sono proprio per tutte. Chi li ama può sbizzarrirsi: il nero non è più il colore principale, ma spopolano i colori accesi come il bluette e le fantasie animalier. Un esempio molto particolare: gli stivali di Just Cavalli; il tacco rosso a cilindro è la chicca che li rende unici! Serena Proietti


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Sport BASKET

Fmc Ferentino, una presentazione in grande stile er l’Fmc Ferentino sta partendo la seconda annata in Legadue Gold dopo quella brillante trascorsa la passata stagione. Tutta la truppa amaranto è al lavoro agli ordini del coach confermato Franco Gramenzi e sta concludendo il primo mese di preparazione. Inoltre in questi giorni nella

P

splendida cornice del palazzo Martino Filetico di Ferentino si è svolta la presentazione ufficiale del Basket Ferentino 2013-2014. Una consuetudine che ormai si ripete da sette stagioni e che precede l'inizio del torneo di LegaDue Gold in programma il prossimo 6 ottobre con la sfida casalinga della FMC Ferentino al Pon-

te Grande contro Torino. Ad aprire la conferenza il presidente del Basket Ferentino, Vittorio Ficchi, che ha tracciato le linee programmatiche della società amaranto per la stagione agonistica 2013-2014. Poi si sono susseguiti gli interventi del GM Pier Francesco Betti e del coach Franco Gramenzi che hanno presentato il

roster della FMC Ferentino. A nome della squadra ha preso la parola il capitano, Francesco Guarino. Tanti i tifosi e sostenitori gigliati presenti, tante anche le

Liceo Martino Filetico, prof.ssa Bianca Maria Valeri. Come ormai tradizione la presentazione della FMC Ferentino 2013-2014 si è conclusa con la firma del pallone

BASKET

Prima Veroli, parola al nuovo coach Ramondino: “Ho grande fiducia” er la Prima Veroli in questi giorni è tempo di prime amichevoli stagionali per testare lo stato di forma e di salute degli atleti agli ordini del nuovo coach Marco Ramondino. “Ho grande fiducia che le scelte fatte in sede di mercato siano quelle giuste commenta il coach giallorosso – perché la squadra, seppur priva dei due americani, si è allenata con grande serietà e grande applicazione. Abbiamo programmato un lavoro integrato insieme con il preparatore fisico, inserendo dei concetti di gioco senza entrare, per il momento, troppo nello specifico”. Una squadra nuova di zecca che sta imparando a conoscersi, ma che già dai primi passi ha fatto intravedere alcune caratteristiche importanti: “C’è grande disponibilità a passarsi il pallone da parte di tutti – prosegue Ramondino – non mi sembra che ci siano giocatori egoisti. Questa è sicuramente una cosa importante quando si cerca di allestire una squadra e costruire un gruppo nuovo. Ognuno dei ragazzi, giorno dopo giorno, sta iniziando a capire quale deve essere il suo ruolo all’interno della squadra”. La sensazione sulla carta di aver costruito una buona squadra ha lasciato spazio in questi giorni alla constatazione che questi ragazzi possano davvero far bene come conferma lo stesso coach giallorosso: “Penso che

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siamo in grado, compatibilmente con gli obiettivi di una stagione che sarà di assestamento, di fare un buon campionato. Sono convinto – prosegue – che

Il coach Franco Gramenzi

autorità politiche e civili che sono intervenute. Hanno preso la parola per portare il loro saluto alla società ferentinate il Commissario Straordinario della Provincia di Frosinone, Giuseppe Patrizi, il sindaco di Ferentino, Antonio Pompeo, l'assessore allo sport, Luca Bacchi, la preside del

ufficiale LegaDue Gold (quest'anno Molten) da parte di tutto lo staff e giocatori. A tutti l'appuntamento ora è per l'inizio del campionato in programma domenica 6 ottobre al Ponte Grande contro la PMS Torino di Stefano Mancinelli. Massimo Papitto

Carlo Tebi, dall'Ischia alla nazionale del Libano Il coach Marco Ramondino

dare fiducia ad un gruppo relativamente giovane come il nostro, tolti quei due tre elementi, possa essere il percorso giusto da seguire. Questo lo dico perché ho grande fiducia in questi ragazzi e sono convinto che tutto l’ambiente possa cominciare ad apprezzarli molto presto e sostenerli”. Massimo Papitto

arlo Tebi, roccioso giocatore alatrense degli anni '80, è il nuovo allenatore in seconda della nazionale del Libano, a fianco del ct, anch'esso italiano, Giuseppe Giannini. La chiamata dal Paese dei cedri è giunta ad inizio luglio, dopo che il mister italiano aveva chiuso il suo rapporto con l'Ischia, tornata in Lega Pro seconda divisione al termine della scorsa, trionfale stagione. Per Tebi il nuovo incarico è una grande soddisfazione personale, ma anche un impegno difficile: la Federazione libanese ha chiesto al duo italiano la qualificazione alla Coppa d'Asia 2015, ma le condizioni di lavoro sono complesse. Il Libano, infatti, non ha mai raggiunto risultati di spicco, stante anche la complicata situazione politica del Paese – spesso campo di battaglia per guerre sanguinose –, occupa la 129esima posizione del ranking Fifa, ha partecipato solo una volta alla Coppa d'Asia (nel 2000 quando era il paese ospitante, eliminato al primo turno) ed ha un parco giocatori che può contare su poche “stelle” sconosciute ai più (il portiere Hassan gioca in Svezia, il centrocampista Antar in Cina). Ma per Tebi, che a giocatore è stato un possente difensore, l'incarico ha il sapore di una sfida vera e propria. Non è tra l'altro, la prima esperienza all'estero per Tebi che, da tecnico sempre in seconda, ha allenato Chernomoretz e Cska Sofia (serie A bulgara), oltre ad aver avuto altri compiti tecnici sulle panchine del Napoli, dell'Arezzo, del Messina, del Grosseto e del Benevento. In bocca al lupo, allora, a Carlo Tebi per questa nuova avventura in Libano. Pietro Antonucci

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SPAZIO PUBBLICITARIO AUTOGESTITO

Dalla parte della...

SOS CONSUMATORI

Natural Soul Rubrica di cosmesi naturale e benessere a cura di Giorgia Sammarco

OLI ESSENZIALI: UN VALIDO AIUTO DALLA NATURA all’essenza delle piante, ricavata per distillazione in corrente di vapore, nascono gli oli essenziali, valido aiuto nella risoluzione di problemi estetici e patologie. Oggi ci occupiamo del loro utilizzo in ambito cosmetico e vediamo come risolvere alcune problematiche grazie al loro utilizzo. Scottature e punture d’insetto possono essere contrastate grazie all’utilizzo di una goccia di olio essenziale di lavanda. Se la puntura d’insetto invece la vogliamo evitare uno spray alla citronella e al geranio sono quello che fa per noi. I brufoli trovano un grandissimo alleato nel tea tree. Una goccia in poche gocce di alcool li faranno sparire in poco tempo. Se il problema sono le unghie fragili o ingiallite possiamo usare l’olio essenziale di limone in olio d’oliva o nel burro di karitè. I capelli fragili e con tendenza alla caduta invece andrebbero massaggiati con una lozione a base di olio essenziale di rosmarino. Tale lozione si può realizzare diluendo alcune gocce di olio nell’aceto. Se invece all’aceto aggiungiamo l’olio essenziale di limone otterremo un effetto super lucidante. Rosmarino e limone sono anche antiforfora e possiamo aggiungerne qualche goccia al nostro shampoo. La cellulite trova giovamento nei massaggi fatti con un olio arricchito con oli essenziali di ginepro, pompelmo, cipresso e rosmarino. Gli oli essenziali sono grandi alleati di bellezza. Essi però vanno usati con grande consapevolezza perché possono risultare anche pericolosi. Non vanno mai applicati puri sulla pelle (ad eccezione della lavanda), e alcuni vanno evitati in gravidanza e quando ci si espone al sole.

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Nuove prospettive o nuova austerità? Periodicamente si rincorrono notizie relative a ipotesi di rilancio e crescita e minacce di nuova austerità er ultimo è arrivato il tormentone sul superamento o meno del tetto del deficit, fissato al 3%. Pare siamo al 3,1% ma non ci viene concessa deroga (come fu per Francia e Germania all’inizio del decennio scorso). In gioco c’è la futura ripresa della terza economia dell’area euro. Appunto. Sotto il profilo prettamente economico, sono state confermate tutte le indiscrezioni: il ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio, ha confermato che il governo ha rivisto in negativo il Pil 2013 al -1,7%. Anche il debito visto in peggioramento, oltre il 130% per il 2013, per poi scendere lievemente nel 2014. Il passaggio riguarda un aggiustamento di uno 0,1% che è "assolutamente alla portata" e che non necessiterà "interventi particolarmente rilevanti". Dunque gli obiettivi fissati nel Def "sono tutti raggiungibili, a patto che ci sia la volontà e la stabilità politica". Il deficit strutturale nel 2015 sarà pari allo 0,2%. Rassicurazioni sono arrivate invece ai Comuni, che

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si erano lamentati della mancanza di fondi per via dell’abolizione dell’Imu: tutto verrà pagato entro il 30 settembre, i sindaci hanno lanciato un appello perché il governo faccia presto a trasferire quei 2 miliardi e 400 milioni relativi nelle casse delle municipalità. Senza rimborsi Imu sono infatti a rischio gli stipendi dei dipendenti statali. Tutti conosciamo le difficoltà anche dei nostri comuni, Alatri compreso, afflitti da continui tagli ai trasferimenti statali e regionali, come ci ha confermato direttamente il Dr. Di Fabio. Fondamentale poi evitare l’aumento IVA che potrebbe portare alla riduzione netta del gettito qualora l’effetto depressivo sui consumi dovesse risultare amplificato oltre le attese. Prospettive di rilancio infine sono nel nostro caso legate all’accordo tra Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Lazio (che promette 51 milioni di investimenti) per il rilancio del tessuto industriale di Frosinone. Non ci resta che attendere (fiduciosi?) e verificare in concreto le prossime mosse centrali e locali.

Masticare gomma non è come lavarsi i denti! ondannate dall’Antitrust con 150.000 euro di multa le pubblicità dei chewing gum che assimilano la loro azione a quella dello spazzolino da denti e suggeriscono effetti salutistici sulla bocca. Non è affatto vero che masticare una gomma ha un effetto paragonabile a quello di lavarsi i denti con lo spazzolino. E non ha neanche nessun effetto anticarie, antitartaro né antiplacca. Per questo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha condannato la Perfetti Van Melle, dichiarando ingannevoli le pubblicità di Daygum protex, Daygum XP, Happydent white complete, Mentos Pure White e Vivident Xylit. L’Agcm ha puntato il dito sul fatto che il ripetuto accostamento tra gomme da masticare e spazzolino da denti suggerisce un’abitudine inadeguata, proprio in quanto proposta come sostitutiva dell’uso dello spazzolino. Inoltre la pubblicità, secondo l’Autorità, ingenera la convinzione che le gomme abbiano particolari proprietà salutistiche e benefiche, creando aspettative non sorrette da alcun riscontro scientifico.

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Alimentari in scadenza scontati: c'è da fidarsi? entre la Grecia dà il via libera alla vendita di prodotti scaduti, anche in Italia compaiono le promozioni sugli alimenti con scadenza ravvicinata. Abbandoniamo gli scetticismi e utilizziamo un po' di buon senso: spesso sono prodotti sicuri. Ecco perché. Anche tra le corsie dei supermercati italiani, da qualche tempo, sono comparsi prodotti con scadenza ravvicinata in saldo. Alimentari presenti nei banchi frigo o sugli scaffali con percentuali di sconto variabili, perché venduti a ridosso della data di scadenza. Ma è sicuro consumarli? Ci si può fidare? Facciamo un po' di chiarezza. "Preferibilmente entro" o "entro": le differenze Una prima distinzione va fatta tra i prodotti da consumare "preferibilmente entro" e i prodotti che, invece, devono essere consumati "entro" una determinata data.

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Da consumare preferibilmente entro Si parla di prodotti che garantiscono inalterato il proprio valore nutrizionale se consumati entro la data segnalata sulla confezione. Se una alimento va consumato preferibilmente entro il 18 settembre 2013, di fatto, significa che entro questa data garantirà il proprio valore nutrizionale, anche in termini di gusto e aroma. Una volta passata questa data, invece, le caratteristiche del prodotto potrebbero venire alterate o compromesse ma questo non significa che non sia più commestibile o sicuro.

Alessandro Arcese

Da consumare entro

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In questo caso parliamo di prodotti per cui la data di scadenza è tassativa ed è raccomandabile di non consumarli successivamente. Perciò, per chiarire, quando sulle confezioni la data di scadenza è indicata come "entro" siamo nell'ambito della sicurezza del prodotto. Se, invece, la scadenza è indicata come "preferibilmente entro" la questione è legata alla sua qualità. Paolo Fiorenza Fonte: Altroconsumo

Hai fatti, disservizi, iniziative, foto notizie, eventi da segnalare? Scrivi a Gente Comune: gente.comune@email.it Oppure chiama o invia un fax allo: 0775 441344


Rubriche L’indegnità quale causa di esclusione dall’eredità

testamento olografo costituisce la forma più sem l nostro legislatore ha considerato ingiusto conseguire vantaggi patrimoniali successori da parte di chi si sia reso colpevole di determinati e gravi comportamenti nei confronti del de cuius. Dunque, l’indegnità è sostanzialmente una causa di estromissione dall’eredità per opera della legge, estromissione concernente una persona che, per la sua condotta verso il defunto, non è ritenuta meritevole di succedere. Le singole ipotesi di indegnità hanno carattere tassativo e non sono applicabili ad altre fattispecie, neanche per volontà del testatore, il quale non può considerare indegno chi per legge non lo sia. I casi di indegnità vengono dalla dottrina raggruppati in due categorie: fatti che costituiscono attentato alla personalità fisica e morale del de cuius e fatti che costituiscono attentato alla libertà di testare. Ebbene, è indegno chi ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere la persona della cui successione si tratta, o il coniuge o un discendente della medesima, purchè non ricorra alcuna delle cause che escludano la punibilità a norma della legge penale; chi ha commesso, in danno delle predette persone, un fatto al quale la legge penale dichiari applicabili le disposizioni sull’omicidio; chi ha denunziato una delle predette persone per reato punibile con l’ergastolo o con la reclusione per un tempo non inferiore a 3 anni, se la denunzia è stata dichiarata calunniosa in

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giudizio penale, o ha testimoniato contro le persone medesime imputate dei predetti reati, se la testimonianza è stata dichiarata falsa in un giudizio penale; chi, essendo decaduto dalla potestà genitoriale nei confronti del de cuius, non è stato reintegrato nella potestà alla data di apertura della successione. È, altresì, considerato indegno chi ha indotto con dolo o violenza la persona, della cui successione si tratta, a fare, revocare o mutare il testamento, o glielo abbia impedito; chi ha soppresso, celato o alterato il testamento dal quale la successione sarebbe stata regolata; chi ha formato un testamento falso o ne abbia fatto scientificamente uso. I più autorevoli conoscitori della materia ritengono che il soggetto sospetto d’indegnità conservi tutti i suoi diritti di successibile sino al momento dell’accertamento definitivo, ad opera del giudice, della sussistenza della causa di indegnità; dunque, gli interessati (ossia i chiamati in subordine) devono promuovere una apposita azione onde annullare l’acquisto dell’eredità fatta dall’indegno. Costui avrà l’obbligo di restituire i frutti che gli sono pervenuti dopo l’apertura della successione. Ma il legislatore non giunge alle estreme conseguenze e consente il perdono dell’offeso attraverso la figura della riabilitazione, secondo la quale chi è incorso nell’indegnità è ammesso a succedere allorquando la persona, della cui eredità si tratta, lo ha espressamente riabilitato con atto pubblico o con testamento, rendendo irrilevanti, sul piano giuridico, i comportamenti dello stesso. Avv. Angela Rossi – Mediatrice familiare studio@avv-angelarossi.it

CARTA CANTA consigli per le letture di Serena Sperduti

JOJO MOYES

IO PRIMA DI TE

Genere: romanzo d’amore

Voto dei lettori su aNobii: Citazione dal libro: «Io voglio che lui viva, ma voglio che viva se è lui a desiderarlo. Se non è così, se lo costringiamo a tirare avanti, non importa quanto gli vogliamo bene: diventiamo solo degli altri stronzi che gli impediscono di fare le sue scelte.» Ho esitato a iniziarlo perché la copertina, ingannevole, fa venire in mente un libro sul genere “polpettone melenso”. Ad essere sincera, anche ora che l’ho letto non riesco a cogliere il nesso tra la storia raccontata e il disegno di Sarah Gibb sotto il titolo. Al di là dell’impressione esteriore ci si ritrova tra le mani uno di quei romanzi che tengono incollati fino all'ultima pagina, uno di quelli a cui non vedi l’ora di tornare ogni momento in cui ne sei lontano. L’argomento centrale, l’eutanasia, è impegnativo ma il libro non prende posizione né vuole suggerire strade in proposito, si limita a raccontare una commovente e originale storia d'amore tra due persone dotate di sensibilità e ironia. A volergli trovare un difetto c’è da dire che a volte la protagonista “puzza” un pò di Cenerentola. La conclusione non tradisce le aspettative, c'erano due finali possibili e uno sarebbe stato troppo scontato, l'autrice invece si mantiene coerente e lineare fino in fondo. La scrittrice londinese Jojo Moyes, oggi quarantacinquenne, ha abbandonato la carriera di giornalista per dedicarsi completamente alla scrittura dopo il grande successo ottenuto nel 2002 con il suo primo romanzo.

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"F" di ... Felicità en tornati a tutti i lettori dopo questa lunga pausa estiva! Il nostro viaggio psicoalfabetico ci porta alla lettera F … e così abbiamo l’opportunità di parlare di cosa sia la felicità. Disquisire su mega-costrutti sui quali l’umanità si interroga più o meno dalle sue origini, rischia di sfiorare la retorica o comunque di essere incompleto. In questo spazio mi sembra quindi utile concentrarmi su delle riflessioni pratiche utili a migliorare il benessere quotidiano e che si avvicinino al concetto di felicità.La parola felicità ha due significati molto diversi, quello più comune è “sentirsi bene”, provare un senso di piacere, contentezza o gratificazione, l’altro meno comune è “vivere una vita ricca, piena e significativa”. La prima descrizione fa riferimento ad emozioni che piacciono a tutti, che ci sforziamo di ottenere e di trattenere, ma come tutte le sensazioni è impossibile da fermare. La seconda sembra più aderente alla realtà, perché non contiene un falso mito pericoloso, ovvero che sia possibile evitare il dolore, che è invece parte integrante della vita. Vivere una vita piena vuol dire provare l’intera gamma delle emozioni, anche quelle spiacevoli (paura, tristezza, rabbia). Raggiungere questo tipo di accettazione, permette di predisporsi alla ricerca della felicità senza ansia e depressione. Un avvicinamento a questo modo di leggere la felicità presuppone di liberarsi di vari falsi “miti”: la felicità è la condizione naturale di tutti gli esseri umani; se non sei felice hai qualcosa che non va; per avere una vita migliore dobbiamo sbarazzarci dei sentimenti negativi; dovresti essere capace di controllare ciò che pensi e che provi. La mente umana ci ha conferito un enorme vantaggio, la possibilità di fare piani, inventare cose, coordinare azioni, analizzare problemi, condividere conoscenze, apprendere dalle nostre esperienze e immaginare nuovi futuri, ma non per questo siamo in grado di controllare completamente ciò che proviamo, le nostre emozioni. Le strategie che l’uomo spesso usa per controllare ciò che prova (es. evitamento) hanno tre grandi costi: 1) assorbono molto tempo e molte energie, si rivelano inefficaci sul lungo periodo; 2) ci fanno sentire sciocchi, incapaci o deboli perché i pensieri e le emozioni di cui stiamo cercando di liberarci tornano; 3) alcune strategie riducono le emozioni spiacevoli nel breve termine, ma peggiorano la qualità della vita nel lungo termine, perché allontano dalla strada della consapevolezza e da una vita autentica. Diversi sono i percorsi per riavvicinarsi a questa autenticità fonte di benessere, uno di questi coniuga terapia ad esercizi psicocorporei, la mindfulness, stato mentale di apertura e concentrazione, che da molti benefici psicologici e fisici. Le tecniche si ispirano a filosofie e pratiche orientali, che richiederebbero anni di studio e cambio radicale di stile di vita, sono perciò adeguate ai ritmi della vita occidentale, richiedendo comunque un bel lavoro di cambiamento sull’usuale modo di pensare (es. compiti di ristrutturazione del pensiero, come la defusione, etc.). Tra le centinaia di citazioni, di aforismi scritti sull’argomento, credo che una in particolare a questa visione della felicità: “Felicità non è fare sempre ciò che si vuole, ma volere sempre ciò che si fa” (Lev Tolstoj) Per approfondimenti sulla parte applicativa potete contattarmi all’indirizzo e-mail.

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Rubrica di psicologia e benessere personale a cura della

D.ssa Chiara Camperi - Psicologa chiaracamperi@libero.it

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Almanacco e pubblichiamo la nota di un lettore tesa a CIOCIARIA PARANOICA Riceviamo “discutere” le tematiche della prima puntata della rubrica di Antonio Coletta

Seconda puntata della rubrica: dopo aver parlato a “grandi linee” della Ciociaria (scatenando anche critiche proposte nell’articolo di fianco), Coletta affronta, con una finta lettera ricevuta, il “problema” dei rumeni in Provincia

FERMO POSTA “Caro Antonio, prima di tutto voglio ringraziarti per le belle parole che hai speso in favore della Ciociaria nel tuo articolo e per aver parlato con tanto amore della nostra bella terra. Purtroppo, non sono tutte rose e fiori come tenti di far credere! Probabilmente, non vivendo più in zona, non sei a conoscenza di quanto successo negli ultimi anni! Una terribile piaga si è abbattuta sul nostro territorio: i rumeni! Intendiamoci, non sono razzista, anzi, ho sempre votato a sinistra. Ti dirò di più, alcuni di loro sono veramente brave persone: una di loro, ad esempio, assiste mia madre giorno e notte venendo incontro alle mie ristrettezze economiche. Si tratta di una mosca bianca, purtroppo. La maggior parte di loro, senza alcun rispetto, si è insediata nei nostri centri storici, costringendo noi ciociari a trasferirci in case più grandi in campagna con comodo parcheggio per automobili. Parliamoci chiaramente, chi mai abbandonerebbe senza costrizione piccoli appartamenti in bei vicoli medioevali che odorano di storia (ora riempiti del tanfo dei loro piatti a base di cipolla, che schifo)? Per cosa? Per ricevere un affitto mensile da appena venti euro al metro quadro? Hanno rubato le nostre case, ora tentano di rubarci il futuro: se non avessero occupato tutti i posti di lavoro in cantiere, se non andassero loro a pulire il culo ai vecchi e le strade, se non facessero persino gli artigiani, io mio figlio non l'avrei mica mandato all'università! A lavorare, che è uno stipendio l'unica cosa che conta in tempi di crisi come questi! E poi, ma questo lo saprai di certo, portano i nostri ragazzi sulla via della perdizione! I rumeni spacciano, si drogano, bevono e non è raro, oggi, vedere i nostri giovani imitarli. La loro influenza e il loro esempio li distolgono dalle bellezze naturali e architettoniche della nostra terra, dall'aria fina, dalle numerose sagre estive in favore del vizio. Poveri ragazzi, incapaci di discernere il bene dal male: cosa non offre loro la nostra terra per una vita felice e stimolante? Fin quando saranno così ciechi? Come avrai capito da questa lettera, l'argomento mi sta molto a cuore e spero, perciò, che vorrai parlarne in uno dei prossimi numeri della tua rubrica”. Sisto

Caro Sisto, pubblico integralmente la tua lettera, non credo di aver niente da aggiungere. Ti ringrazio per il prezioso contributo.

Antonio

PAROLE NEL TEMPO... Rubrica di curiosità linguistiche e sull'origine delle parole a cura del prof. Claudio Pasotti ari lettori, per scrivere qualcosa di interessante, cosa c’è di meglio che prendere spunto dall’attualità? In quest’ultima parola c’è il verbo latino “ago”, che lascia tracce in italiano in “agire, azione, attore”, ecc.: siamo nel campo del “fare”, e così l’attualità è semplicemente tutto ciò che si “fa”. Sembrano placarsi i venti (latino “ventus”, mentre in greco si diceva “ànemos”, parola che è rimasta in “anemometro”, lo strumento che misura proprio la velocità del vento) di guerra (dal longobardo “werra”, che a sua volta assomiglia all’inglese “war”, poiché le lingue anglosassoni, cioè vicine all’inglese e al tedesco, hanno molte forme simili) in Siria: altra regione dal glorioso passato, che ha visto l’avvicendarsi, a partire dai millenni prima di Cristo, di molte importanti civiltà e culture, ma che oggi, come la Grecia, sembra quasi violentata da quella Storia che prima le aveva esaltate. O forse siamo noi uomini, più che un’impalpabile Storia, a non mostrare rispetto per chi ha gettato le prime radici della nostra cultura. D’altronde, i sociologi parlano per la nostra epoca di “cultura del frammento”: avremmo perso la capacità di guardare in profondità, nei rapporti come nelle situazioni. “Frammento” deriva dal latino “frango”, che vuol dire “spezzare, rompere” (infatti un vetro è “infrangibile” se non si spezza): abbiamo rotto l’unità di un insieme, a favore dell’individualismo e di quella che molti chiamano la “veduta corta”. Anche i nostri politici non continuano a fare, a proposito di attualità, pseudo-riforme solo guardando al beneficio immediato e non al lungo periodo (in greco tra l’altro“pseudès” significa “falso, bugiardo”): se in Germania si apprestano a fare un’altra grande coalizione (dal latino coalesco, “fondersi insieme” ma anche “svilupparsi”) perché invece qui da noi non continuare a litigare su tutto? “Difficile est saturam non scribere… indignatio facit versum” diceva il poeta latino (e ciociaro di Aquino) Giovenale: parole quanto mai, appunto, attuali. Ad maiora (speriamo).

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“Ciociaria Paranoica” scritta da Antonio Coletta il quale, di seguito, ha voluto rispondere con le dovute precisazioni

“Spett.le Redazione, leggo sempre con molta attenzione tutto quanto pubblicato su Gente Comune e trovo sempre tutto molto interessante… con altrettanto interesse ho letto l’articolo in oggetto e se voleva essere provocatorio, beh Antonio c’è riuscito in pieno perché ho sentito la necessità ed il bisogno di replicare, con affetto, alle sue esternazioni. Colgo nell’articolo una sottile, ma non troppo, vena di ironia, quasi da presa “in giro” della Ciociaria e della gente che abita questa Terra. Lui, Antonio, che ha girato il Mondo e vive in capitale si sarà accorto che Giulio Andreotti ha fatto, in Ciociaria, le stesse cose che altri politici hanno fatto in altri territori del nostro Paese: da Gaspari in Abruzzo a De Mita in Campania fino a Bossi nelle “sue “terre” del Nord e se ne possono aggiungere a decine… di che stupirsi?... Si sarà accorto, sempre Antonio, che “… ragazzi con il bomberino e i capelli rasati…” popolano le città, centro e periferia, e le campagne di tutta l’Italia e non solo della “sua (?)” vituperata Ciociaria… mi dispiace deluderlo ma in Ciociaria non esistono “… i signori con i camperos e le giacche di pelle che sembrano Little Tony” almeno non più di quanti ce ne siano nell’Emilia cantata da Ligabue ad esempio (brano “Un figlio di nome Elvis”) … come non è vero che “… il dialetto in Ciociaria viene insegnato a scuola…” Non è poi colpa mia se lui, sempre Antonio, quando viene al “paesello” abita in villa da dove si vedono solo ospedale, Cimitero, pecore e maiali… io, da casa mia, se mi affaccio da una parte vedo Campocatino, Monna, Rotonaria e Badia, dall’altra vedo Civita! In conclusione, al di là delle centinaia di considerazioni che avrei ancora da fare su quanto scritto nell’articolo, se possiamo parlare di “Disagio in salsa ernica” tale disagio riguarderà più di qualcuno e sicuramente lui, Antonio, ma di questo noi Ciociari ce ne faremo presto una ragione… tanto a difesa di questa Terra che anche voi della Redazione di Gente Comune ci raccontate, con passione, tutti i mesi… se avesse ragione Antonio... perchè farlo???” Sempre con affetto Angelo Della Morte

Caro amico, "Ciociaria paranoica" nasce a scopo caricaturale e non ha alcuna pretesa scientifica, cronistica e/o divulgativa, tantomeno denigratoria o offensiva. Il titolo della rubrica fa il verso ad una nota canzone degli anni ottanta, "Emilia paranoica", in cui Giovanni Lindo Ferretti sbeffeggiava, nel suo stile, i vizi della sua provincia. Non posso non darle ragione sul fatto che la vita di provincia in Italia sia, ovunque, molto simile (sebbene ciò non significhi che la Ciociaria non possa essere migliore delle altre) e, allo stesso modo, non posso negare che questo "disagio" sia del tutto personale. Io, lo ammetto, sono stato estremamente fortunato: la mia esperienza di vita mi ha dato la possibilità di scegliere di vivere altrove. Tuttavia non posso negare che sono alquanto preoccupato per una Ciociaria che conosco bene, frequento ed osservo chiusa su se stessa: autoreferenziale e impermeabile dal punto di vista culturale (un paradosso ai tempi dei nuovi sistemi di comunicazione di massa) e sempre più carente di quella solidarietà e di quel controllo sociale che, una volta, caratterizzavano la vita di provincia. Mi preoccupa perché ho visto grandi intelligenze della mia generazione - meno fortunate di me - essere travolte dalle tenaglie di questa terra. Perché temo per il futuro dei miei nipoti. Spero mi sia data la possibilità di approfondire questi temi nelle prossime puntate della rubrica. P.S.: per quanto riguarda la "villa" in campagna dove abito quando "vengo al paesello", la colpa non è sua. E' colpa dei miei genitori, siano maledetti: non passa giorno che io non chieda loro "ma come diamine vi è venuta questa idea?" Antonio

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Extras - Di tutto di più

Avvenne... a ottobre

Pillole di storia Il podestà Paolo Cittadini tra Garibaldi e D’Annunzio l podestà di Alatri Paolo Cittadini è giustamente ricordato e celebrato per le opere urbanistiche realizzate per la città. Oggi vorremmo rilevare gli aspetti dell’uomo di cultura storico-umanistica che spesso vengono tralasciati. Cittadini fu uno degli organizzatori del convegno/mostra che si sarebbe tenuto a Roma il 28 ottobre 1932, nel quadro delle celebrazioni del decennale della rivoluzione fascista. La “Mostra” allestita al Palazzo delle Esposizioni, concerneva di tredici sale e assegnava a d’Annunzio e Garibaldi il ruolo di precursori del regime. Tutti i personaggi della storia italiana che il visitatore incontrava nelle sale precedenti, da Garibaldi a Battisti, a d’Annunzio, gli erano stati presentati come precursori, profeti, annunciatori e apostoli del verbo mussoliniano, inseriti in una epopea dominata dalla intuizione divinatrice di Mussolini il determinatore, la cui sala era il centro mistico della mostra, il sancta sanctorum della religione fascista. Tra i miti di tale religione, Cittadini intuì il posto di spicco spettante a Garibaldi, celebrato da d’Annunzio a Quarto il 5 maggio 1915. D’Annunzio – osserva il podestà alatrense – si prestò a celebrare sullo scoglio di Quarto una grottesca Sagra dei Mille, evento-spettacolo con recita di poemi di chiaro senso interventista, invitandovi il re che pensò davvero di parteciparvi. Quindi indicazioni che segneranno l’excursus storico di tutta la cultura fascista e della religione della patria. Un’impresa intellettuale colossale a cui Cittadini diede supporto di idee rivoluzionarie. Patrizio Minnucci

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l 9 ottobre 1940 a Liverpool nacque John Lennon, il creatore dei Beatles, del pop rock, il poeta, l’uomo carismatico. John ha rivoluzionato la musica pop come James Joyce il romanzo e la letteratura del Novecento. Lennon surclassa lo stile americano del 1965 inventando un sorprendente nuovo genere: la canzone d’amore a ruoli invertiti. L’esempio lampante è la canzone (Baby, You Can) Drive My Car: il sound sembra dapprima una caricatura di Elvis, il priapico eroe che si rivolge a una fanatica ammiratrice. Poi, di colpo, ci si rende conto che chi parla non è John Lennon e nemmeno un uomo ma un’incallita ragazza americana, che parla al nostro eroe tutto su una nota mentre un campanaccio scuoti-fianchi segna il tempo da schiocca-dita. Con i ruoli uomo-donna invertiti e il supremo scopo della soddisfazione romantica ridotto a ruolo di comparsa, che ne sottolinea la totale accessorietà e insignificanza in confronto al narcisistico sogno di diventare una star del cinema, la canzone raggiunge un livello di cinismo che in un pezzo di Brecht/Weill segnalerebbe l’imminente caduta dell’Occidente. La ragazza confessa infine che non ha una macchina, tutte le sue chiacchiere non sono state che una “posa” (come è tipicamente maschile questo). Adesso che ha un’autista, che differenza fa una macchina? A questo punto i Beatles, che hanno dato risalto alla parte vocale con armonie che risuonano come ripetute frasi musicali di corno, di colpo trasformano i loro strumenti vocali in clacson e filano via come personaggi di un cartone animato, che fanno “Beep, Beep!”. Una magia che solo un genio come Lennon poteva realizzare.

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Patrizio Minnucci, storico

Come ti vesti futura mamma?

Cibo&Salute

Rubrica di informazione alimentare e benessere a cura della d.ssa Francesca Vari, Biologa Nutrizionista*

Quando il cibo diventa ossessione utti noi abbiamo sentito parlare di “disturbi alimentari” ma forse pochi sanno da quale età evolutiva si originano, quanto possano essere pericolosi, e quali sono i segnali da osservare. Ebbene l’origine va ricercata in quella che senza dubbio è considerata la fase di crescita più complessa e difficile della nostra vita, l’adolescenza. Questa fase di crescita e sviluppo costituisce una fase di profonda trasformazione biologica, morfologica dell’immagine di se’. L’estrema importanza data all’aspetto fisico è anche influenzata dalla società che richiede un modello di donna perfetta e sempre bella e di un uomo muscoloso e forte, rendendo ambo i sessi oggetti. Chi non rispecchia questi “modelli ideali” viene messo da parte, escluso, e ciò può portare ad una ricerca dell’accettazione e della perfezione attraverso disturbi del comportamento alimentare. I disordini alimentari, di cui anoressia e bulimia nervosa sono le manifestazioni più note e frequenti, sono diventati nell’ultimo ventennio una vera e propria emergenza di salute. Anoressia e bulimia sono malattie complesse, determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo, che quindi richiedono un trattamento sia del problema alimentare in sé che della sua natura psichica. Il disordine alimentare è conseguenza dell’interazione di molteplici fattori biologici, genetici, ambientali, sociali, psicologici e psichiatrici. L’anoressia in particolare, comporta il rifiuto di assumere cibo, determinato da una intensa paura di acquistare peso o diventare grassi, anche quando si è sottopeso. Spesso, una persona anoressica comincia con l’evitare tutti i cibi ritenuti grassi ed a concentrarsi su alimenti ‘sani’ poco calorici, con una attenzione ossessiva al contenuto calorico, alla composizione dei cibi ed alla bilancia. Il corpo viene percepito e vissuto in modo alterato, con un eccesso di attenzione alla forma e con il rifiuto frequente ad ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso. Mi permetto di darvi qualche consiglio: • un genitore non dovrebbe sottolineare troppo spesso l’importanza della linea, per non rischiare d’indurre la figlia a ricorrere a drastiche diete; • verificare se dietro le troppe ore passate in palestra non vi sia l’ansia di diventare molto magri. • Il rifiuto sistematico di alcuni alimenti e le bugie su quanto si mangia sono segnali da non sottovalutare • Possono apparire preoccupanti anche lo studio eccessivo e la tendenza a impegnarsi in mille attività intellettuali. La prima cosa da fare è informarsi correttamente; devono informarsi i genitori per comprendere il problema, deve informarsi la figlia per comprendere meglio il suo disturbo. Esistono manuali informativi di autoaiuto, centri specializzati o meglio si può chiedere aiuto al proprio medico di famiglia che potrà indirizzare verso centri specializzati dove, con l’aiuto di un’equipe di psicologi specializzati e nutrizionisti potrà essere effettuato un trattamento efficace.

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*Per consigli, informazioni e domande scrivete alla nostra consulente che vi risponderà su Gente Comune o privatamente f.vari1978@libero.it

estirsi in gravidanza è diventata una realtà complicata e sempre più scomoda, soprattutto se si arriva in piena estate con il pancione. Ci sono donne, che eccetto la pancia mantengono il fisico longilineo e altre invece che già al quinto mese sembrano rappresentare la pubblicità dell’omino michelin. In questo caso per sentirsi comunque carine e attraenti, le donne, corrono nei negozi premaman e comprano dei pezzi d’abbigliamento davvero costosi! Non sarà forse uno spreco di denaro? Dato che dopo i nove mesi, questi abiti mongolfiera saranno abbandonati nell’armadio forse per sempre? Ricordiamoci che chi aspetta un bambino e arriva a partorire tra settembre-ottobre è notevolmente più fortunata… difficile entrare in un cappotto taglia 44 quando abbiamo messo 20 chili! L’estate, la questione si pone su due fronti: largo o stretch? Coprire le forme con casacche e magliette giganti per sentirsi ancora più balenottere o mostrare con eleganza e orgoglio il pancione? Basta adottare dei piccoli accorgimenti: gonne e pantaloni con elastico (le classiche tute), per le passeggiate mattutine; vestitini abbinati ai leggings da portare con scarpe basse (sandali, infradito…), per uscire in compagnia nel tardo pomeriggio. Maglia stile impero per definire la linea del seno abbinato ad un copri-spalle, per le serate sotto il chiaro di luna. Abbinamenti colorati, semplici e facili da comprare. Per chi invece non si sente a suo agio e preferisce spendere “fior fior di quattrini” case di moda come Zara, Benetton, Oviesse, H&M, presentano capi per le neo-mamme dalle linee classiche; se si preferiscono marche specializzate, la Chicco o la Prenatal fanno al caso vostro. Diciamo che… una mamma con il pancione potrebbe indossare anche un tendone da circo e sentirsi la più indesiderata del pianeta, ma agli occhi di chi la guarda, rimarrà sempre la più bella! Erika Rossi

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La soluzione della foto Da pag. 20 - La foto pubblicata in questo numero (squadra Girone, 1980) ritrae, in piedi da sinistra, Nello Bauco, Alberto Petricca, Pierfrancesco Folchi, Antonio Greco, Pino Galuppi. Accosciati vi sono: Tonino Ascenzi, Oscar Anziano, Ludovico Volpari, Ercolino Pantano, Danilo Del Greco. Un grazie a Pierfrancesco Folchi e a Tonino Colella per la gentile collaborazione.



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