Mag2014

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Il primo free-press della provincia di Frosinone, fondato nel 1994 da Filippo Strambi Distribuzione gratuita - Tiratura 20.000 copie

Anno XXI n° 2 - Maggio 2014

APERTURA Abolizione o trasformazione delle Province? Approfondimento di Fiorenza e Strambi a pag. 2

ATTUALITÀ Canonizzazione dei Papi: l’esclusivo racconto del vaticanista Svidercoschi Gatta a pag. 3

VARIE ALATRI - Ancora pochi giorni per visitare la mostra di foto storiche a pag. 18 APPUNTAMENTI - Inedito Van Gogh in mostra alla Villa Comunale di Frosinone a pag. 27

Allarme tumori: dubbi e smentite

Uno studio del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario nazionale lancia l'allarme sull'aumento di neoplasie in Ciociaria. Ma sarà vero? Inchiesta di Strambi e Tagliaferri alle pagg. 4 e 5

Foto di Andrea Tagliaferri


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Apertura

Province "svuotate" e Città metropolitane: così cambiano gli enti locali In attesa di cancellarle, le Province vengono di fatto svuotate.

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’ stata approvata in via definitiva dalla Camera con 260 voti favorevoli, 158 contrari e sette astenuti, senza ricorso alla fiducia, la legge Delrio sulle Province. In attesa che la riforma costituzionale approvata dal governo elimini dagli articoli 114 e seguenti della Costituzione ogni riferimento alle Province, il ddl Delrio ne cambia totalmente i connotati. Il ddl provvede a ridisegnare le Province trasformandole in assemblee formate dai sindaci e dai consiglieri comunali del circondario. I quali, cavallo di battaglia del premier Matteo Renzi, non percepiranno alcuna indennità aggiuntiva e avranno poteri esclusivamente di pianificazione, edilizia scolastica e pari opportunità, che rappresenteranno le uniche funzioni "vere" delle nuove amministrazioni provinciali. Non cambierà invece il loro numero complessivo, 107. Con l'unica differenza che in 10 casi, a partire dal 1° gennaio 2015, la provincia lascerà il posto alle Città metropolitane. Secondo il governo la riforma, una volta entrata a regime, dovrebbe produrre un risparmio di circa 1 miliardo (ma l'Upi, l'unione delle Province, parla di soli 100 milioni). Nei

piani governativi, l'abolizione vera e propria delle Province sarà attuata con la riforma del Titolo V della Costituzione.

le regioni non preferiscano tenerli per sé. E lo stesso percorso seguiranno il personale e il patrimonio.

L'ARCHITETTURA Il ddl Delrio ridisegna i connotati del sistema Province, facendole diventare a tutti gli effetti enti di secondo livello imperniati su tre organi: - il presidente, che sarà il sindaco del comune capoluogo; - l'assemblea dei sindaci, che raggrupperà tutti i primi cittadini del circondario; - il consiglio provinciale, che sarà formato da 10 a 16 membri (a seconda della popolazione) scelti tra i sindaci e i consiglieri comunali del territorio. Oppure tra i membri uscenti degli enti in scadenza quest'anno, a cui il provvedimento ha lanciato una curiosa "ciambella di salvataggio". Per nessuno di questi organi è previsto un compenso. Al tempo stesso cambiano le funzioni provinciali. Su trasporti, ambiente e mobilità avranno la semplice pianificazione, mentre manterranno la gestione dell'edilizia scolastica e cominceranno a occuparsi anche di pari opportunità. Tutte le altre passeranno ai Comuni a meno che

LA TEMPISTICA Fino a fine 2014 verranno prorogati i 52 presidenti di provincia che sarebbero andati in scadenza in primavera e i 21 commissari attualmente in carica. L'allungamento della scadenza riguarderà anche gli assessori. LE CITTA' METROPOLITANE/1: STRUTTURA A partire dal 2015 saranno 10 le Città metropolitane che sostituiranno altrettante amministrazioni provinciali. Si tratta di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Roma (con poteri diversi), Napoli e Reggio Calabria (che partirà però nel 2016). Anche nel loro caso gli organi saranno tre: - il sindaco metropolitano, che sarà quello del Comune capoluogo a meno che lo statuto non preveda l'elezione diretta; - il consiglio metropolitano, che sarà formato da 14 a 24 membri (a seconda della popolazione) scelti tra i sindaci e i consiglieri comunali del territorio;

Patrizi: "Con questa riforma si consegnano le decisioni amministrative ai politici" Posizione di netta contrarietà del Commissario Straordinario della Provincia di Frosinone

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l Commissario Straordinario della Provincia di Frosinone Giuseppe Patrizi, interpellato da noi per conoscere la sua posizione in merito alla riforma delle Province, ha bollato in maniera "assolutamente negativa" l'idea attuata e quella che si intende attuare da parte del Governo. Patrizi, che sta dando lustro all'ente provinciale raccogliendo anche consensi bipartisan per il lavoro svolto, ha dichiarato: "La mia posizione sulla riforma delle Province, sia quella attuata sia quella che si intende attuare, è sempre stata chiarissima ed è sempre stata di contrarietà. Desidero premettere, però, che sono favorevole, invece, a una seria riforma degli Enti di governo locale, tutti. Sono convinto che molti soldi pubblici si possano risparmiare con una seria riforma degli organismi statali, regionali, provinciali e comunali. Detto ciò spiego, brevemente, le mie motivazioni. In primo luogo la motivazione con la quale si è affrontata la riforma è errata, infatti con l'eliminazione del voto dei cittadini per eleggere presidente e consiglieri comunali non si risparmia pochissimo, inoltre le scelte che sono state compiute circa le competenze genereranno un aggravio di costi, come hanno più volte sostenuto la Corte dei Conti ed economisti di comprovata professionalità. Ancora peggio sarebbe con l'abolizione delle Province. Di converso - ha argomentato il Commissario Straordinario - si consegna un ente di governo di area vasta, qual è la Provincia, alle decisioni della politica, perché saranno i Sindaci e i Consiglieri comunali, cioè dei politici, a decidere chi governerà la Provincia. Bastava, per ottenere il medesimo risultato, stabilire che il Presidente e i Consiglieri provinciali dovevano svolgere il proprio servizio a titolo gratuito, si sarebbe ottenuto lo stesso risultato e la scelta democratica sarebbe stata salva. In poche parole è stato tolto il potere decisionale al popolo e si è dato alla politica. Aggravi di costi e serissimi problemi si creeranno se il Governo procederà all'abolizione delle Province, ciò perché verranno meno le economie di scala che permettono importanti risparmi sull'erogazione dei servizi. Non solo, non si vede come si possa governare i territori senza un organismo di governo intermedio, infatti se la parola Provincia sarà cancellata dalla Costituzione sono già tante le teorie che si affannano a sostituirla con un altro organismo simile: Province con un altro nome, in pratica. Ciò perché in Italia, come in tutti gli altri paesi europei, tutto è concepito su scala provinciale. Dagli uffici pubblici di ogni genere, ai partiti politici, ai sindacati, alle forze dell'ordine e via di seguito. La Provincia, in sostanza, non è solo il palazzo e i suoi dipendenti (che comunque resterebbero in altri Enti), Provincia è territorio, usi e costumi, storia, tradizioni, popolo". Riccardo Strambi

- la conferenza metropolitana, che raggrupperà tutti i primi cittadini del circondario. A differenza delle Province le Città metropolitane avranno compiti di primo piano. Si occuperanno infatti della pianificazione territoriale generale, comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture, dell'organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano, della viabilità e mobilità e dello sviluppo economico. Il conto della politica registra il tramonto di 2.159 poltrone provinciali quest'anno, e di altre 751 nel 2015 e 2016. Il conto complessivo dei risparmi a breve segna 111 milioni in meno per indennità e gettoni, e 318,7 milioni per il fatto che non si tornerà alle urne in primavera nei 52 enti in scadenza: con l'ultima versione del maxi-emendamento votato, il conto può salire ancora perché impone la gratuità alle giunte e ai consigli provinciali che sopravvivono e ai commissari e sub commissari chiamati a gestire gli enti dove gli 'eletti' hanno già ceduto il passo. Si arriva, insomma, vicini a 500 milioni di euro. Contro il miliardo cui punta il governo. Ma non c'è solo l'ambizioso obiettivo di risparmiare 1 miliardo effettivo a regime (col conto complessivo per ora fermo a 500 milioni) a creare dubbi. Per la commissione Bilancio del Senato il provvedimento potrebbe addirittura produrre nuovi costi. Nelle sette osservazioni al ddl presentate la commissione ha sottolineato che "non può escludersi la duplicazione di costi e funzioni" dalla norma che "consente l'elezione diretta del sindaco e del Consiglio delle Città metropolitane". Evidenziando poi il rischio che il trasferimento di personale e funzioni delle Province ad altri enti territoriali (i Comuni) possa "comportare costi, sia in termini economici che organizzativi, allo stato difficilmente quantificabili". Rilievi che il Governo ha recepito nel testo del maxiemendamento su cui è stata posta la fiducia, introducendo formule di rito sul rispetto dei vincoli di finanza pubblica. Paolo Fiorenza

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Attualità ESCLUSIVO

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Due Papi Santi, il racconto del vaticanista Gianfranco Svidercoschi L olek. Così veniva chiamato da bambino dai suoi parenti. Ed i giovani, soprattutto, sono quelli che Lui, in vita, anche quando era sofferente credeva, e ne era convintissimo potevano diventare santi. Santi come lo è diventato Carol Wojtyla. Sono trascorsi una quindicina di giorni dal 27 aprile 2014, quando Papa Francesco in una piazza affollata, poco dopo le ore 10 ha proclamato santi i due sommi pontefici; Giovanni XXIII e appunto Giovanni Paolo II. E' trascorsa anche la festa della Divina Misericordia e già i due pontefici sono entrati definitivamente nei cuori dei fedeli. Se Papa Roncalli ha dovuto attendere più di 50 anni, Carol Wojtyla, come per altro tutti affermavano con il famoso slogan "Santo Subito", è diventato santo dopo nemmeno due lustri. Perché, a quanto pare, il papa venuto dall'est, il primo papa slavo e il primo pontefice straniero salito sulla cattedra di Pietro dopo oltre quattro secoli, forse santo lo è sempre stato. "Perché tutti possono diventare santi", afferma a noi di Gente Comune Gianfranco Svidercoschi, amico sia di Carol Wojtyla che di Stanislao Dziwisz che per 40 anni ha seguito Giovanni Paolo II, dopo la maratona su Sky in quel fatidico 27 aprile 2014, quando alla presenza addirittura di due pontefici, uno titolare (Wojtyla) ed uno emerito (Ratzinger) due altri pontefici sono stati canonizzati. Svidercoschi, giornalista, scrittore, vaticanista, già vice direttore dell'Osservatore Romano, San Giovanni Paolo II lo ha

conosciuto bene. Dopo le fatiche televisi- "anche Voi potete diventare santi". ve e gli spostamenti per presentare il libro Ma qualcuno, adesso che è diventato di don Stanislao "Ho vissuto con un san- santo, non potrebbe considerarlo con to", Gianfranco Svidercoschi non si sottrae maggiore "distanza"? alle nostre domande, anzi è felice di rac- "E' il vizio tipico italiano, ovvero quello di contare ancontrapporre che alcuni diversi papi aspetti ignoe forse altri rati da molti santi. Ma il fedeli. "Giolungo pontivanni Paolo ficato di II può essere Giovanni considerato Paolo II è il Papa delstato una l'incarnaziocontinuazione" - afferma ne per certi il vaticanista versi di di origine quello di polacca -. La Giovanni santità di XXIII e quelpapa Wojtyla lo di Papa si evince dalFrancesco è le sue soffela sua contirenze; dopo nuazione. l'attentato Basti pensaIl noto giornalista Svidercoschi in una visita ad Alatri del 13 magre al Concilio (foto Brugat) gio 1981, a ecumenico soli tre anni dal suo pontificato e dalla indetto da papa Roncalli che lo ha iniziamalattia. La sua è stata una santità nor- to, papa Wojtyla lo ha continuato e papa male, tutti possono diventare santi, non Francesco lo sta completando. Il Concilio c'è alcuna differenza tra Uomo e Dio, Lui, Vaticano II, il 21° e finora l'ultimo, conuomo di preghiera, il Papa-Uomo. Colui centrato per discutere di argomenti sulla che ha aperto la porta ai laici. Lui che non vita della chiesa, avvenuto tra il 1962 ed voleva una chiesa istituzionale ma una il 1965 ha interpretato il "segno del temchiesa più di comunione e più di famiglia. po", ovvero una chiesa che parla con il Ai giovani soleva spesso dire, specialmen- mondo e non una chiesa che si arrocca. Se te nelle giornate mondiali per la gioventù, non ci fosse stato il concilio credete che

qualche anno più tardi Giovani Paolo II avrebbe potuto tessere un dialogo con l'ebraismo? Wojtyla è stato un papa che ha vissuto nell'epoca dei regimi totalitaristici come il nazismo ed il comunismo, gli anni della guerra fredda, o quelli del Muro di Berlino. Non c'è stata differenza tra l'uomo Carol ed il papa Giovanni Paolo II - insiste Svidercoschi -. Nella sua umanità c'era la santità. Ma lo sapete che negli ultimi anni della sua vita Giovanni Paolo II il venerdì si sentiva male?". Ma su questo discorso Svidercoschi non va oltre, poiché questa è una confidenza di don Stanislao (Segretario particolare di Papa Wojtyla ndr). "Anche coloro che negli ultimi anni sono stati a cena con lui - spiega ancora il giornalista vaticanista - sempre di venerdì avvertivano la presenza di Dio. Anch'io pregando sulla sua tomba ho avvertito questa presenza. Un mistero? Chissà". Nonostante gli impegni e un po' di stanchezza, Gianfranco Svidercoschi chiede: "Ma Lorenzo che fa?". Lorenzo è un ragazzo di Alatri che nel 2007, quando Svidercoschi si recò nella nostra città per presentare il libro del cardinale Dziwisz "Una vita con Carol, conversazione con Svidercoschi", chiese al giornalista: "Ma tu come ti sei sentito quando hanno sparato al papa?". Questa domanda lo ha incuriosito e ogni qualvolta abbiamo il piacere, noi di Gente Comune di intervistarlo, Svidercoschi ci chiede del suo "amico" Lorenzo. Bruno Gatta


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Speciale tumori

Ancora dubbi sul connubio ambiente e salute in provincia di Frosinone I dati del Dipartimento di epidemiologia non trovano concordi le varie posizioni in campo

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ttraverso il proprio sito web, il Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario nazionale, nell'ultima settimana dello scorso aprile, ha pubblicato uno studio, prendendo in esame il triennio 2010 - 2012, sulla mortalità e sulla ospedalizzazione nei 55 distretti sanitari della Regione Lazio. I numeri, per la provincia di Frosinone, sono inquietanti: l'Asl di Frosinone, nel triennio analizzato dallo studio, è addirittura quarta tra tutte le Asl della regione Lazio per numero di decessi legati ai tumori maligni. Quasi ventisettemila vittime. In tutta la Regione Lazio, dal 2010 al 2012, sono

stati esattamente 26.866 i decessi causati dai tumori maligni. Di questi, la Asl di Frosinone, come detto quarta in tutta la Regione, ne ha "annoverati" 2.515. Prima in questa triste classifica è risultata, con 3281 decessi, l'Asl Roma/B, che comprende i municipi V, VII, VI. Poi nell'ordine la Asl Roma/C con 2801 decessi e Roma/D con 2694 sino ad arrivare, come detto, nella già descritta Asl Ciociara che "batte" quella di Latina e altre Asl capitoline come Roma/E, Roma/H che sovrintendono un bacino di utenze circa dieci volte superiore rispetto a quello ciociaro. La nuova "Terra dei Fuochi". Proprio su un precedente servizio, il nostro Andrea Ta-

gliaferri, aveva descritto un quadro angosciante anche se stemperato dalle dichiarazioni allo stesso rilasciate dal Responsabile del Servizio Di Prevenzione della ASL frusinate, dr. Pizzutelli, che parlava di dati nella media se analizzati correttamente anche se assicurava degli approfondimenti a breve scadenza. Fatto sta che i sindaci dei Comuni più interessati dal fenomeno, in primis quello di Sora, hanno lanciato l'allarme e la richiesta di studi specifici per fugare eventuali dubbi sul connubio tra inquinamento ambientale e aumento di patologie gravi, in particolare neoplasie e disturbi neurologici. Riccardo Strambi

Ma l'Asl smentisce ."A Frosinone non vi è un eccesso di incidenza di tumori"

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'Asl, attraverso una nota redatta a quattro mani rispettivamente dal Direttore Sanitario aziendale Roberto Testa e il Direttore Generale Isabella Mastrobuono, ha prontamente rigettato le "accuse": "In relazione alle notizie circolate su media a diffusione locale, riguardanti un presunto eccesso di mortalità per patologie tumorali, questa Direzione intende precisare quanto segue. Dai dati pubblicati dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale, relativi al triennio 20102012, si evince che nella Provincia di Frosinone non vi è un eccesso di incidenza di tumori, sia in termini di mortalità che di ricoveri.

Tale analisi deriva da un'attenta lettura dei tassi standardizzati, unico parametro utilizzabile per confronti tra popolazioni diverse, nonché dalla lettura dei rischi relativi e degli intervalli di confidenza che testimoniano complessivamente valori addirittura minori rispetto alla media regionale. Quanto sopra mantiene comunque viva l'attenzione dell'Azienda alla problematica tramite le sue varie articolazioni aziendali, anche attraverso iniziative per garantire livelli essenziali di assistenza con programmi organizzati di diagnosi precoce e prevenzione collettiva, in attuazione del Piano Sanitario Nazionale e Regionale". Riccardo Strambi

A breve uno studio epidemiologico sui tumori in provincia di Frosinone

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el pomeriggio di martedì 29 aprile, nella sala teatro della Asl, si è tenuta la Conferenza dei Sindaci sulla Sanità della provincia di Frosinone, presieduta dal Primo Cittadino del capoluogo Nicola Ottaviani, per il primo incontro ufficiale con il Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria Locale di Frosinone, Isabella Mastrobuono. I sindaci hanno illustrato al nuovo massimo dirigente della sanità provinciale esigenze e proposte per migliorare l'offerta nell'assistenza sanitaria in Ciociaria, in particolare sul tema tanto in voga dell'ipotetico aumento di tumori sul territorio provinciale. "Nell'ambito del dibattito - ha dichiarato il Sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani - sono emersi alcun spunti di grande importanza, come l'impegno da parte del Direttore Generale Mastrobuono di aprire un centro epidemiologico che studi l'incidenza e le cause di insorgenza delle neoplasie, con l'incrocio di dati con il lavoro dell'Arpa Lazio, su un territorio come quello della provincia di Frosinone che presenta alcune zone, si

pensi ad esempio alla Valle del Sacco, fortemente compromesse dal punto di vista ambientale". Inoltre, il nuovo Direttore Generale ha invitato i sindaci ad offrire contributi in termini di proposte per la redazione del nuovo atto aziendale la cui bozza sarà pronta al termine del mese di luglio, segno di una nuova attenzione alle esigenze del territorio e ai suoi rappresentanti. Andrea Tagliaferri

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Speciale tumori

La dieta anticancro esiste. Basta alcalinizzare " Che il cibo sia la tua medicina, la medicina sia il tuo cibo". Lo affermava Ippocrate il padre della medicina. Esiste una dieta anti-cancro, richiede una rivoluzione nelle abitudini, ma è una sana rivoluzione. Il segreto sta nello scegliere alimenti che favoriscono il clima alcalino nel corpo (cioè ricco di ossigeno) e non acido perché è quello l'habitat delle cellule tumorali, che vivono in assenza di ossigeno. Vediamo quale potrebbe essere la dieta della salute: - Tutte le verdure crude producono ossigeno (non quelle cotte) - La frutta (il limone nonostante il gusto acido all'interno del corpo ha un effetto altamente alcalino). - Alcuni semi, come le mandorle: sono fortemente alcalini.

- I cereali integrali. Il principe di tutti è il miglio. Tutti gli altri sono leggermente acidi. Tutti i cereali devono essere consumati cotti. - Il miele è altamente alcalinizzante. - La clorofilla è fortemente alcalina: in particolare alovera - L'acqua è importante per la produzione di ossigeno. La disidratazione è la tensione principale del corpo e la radice della maggior parte tutte le malattie degenerative

-L'esercizio ossigena tutto il corpo. Uno stile di vita sedentario usura il corpo. Cosa evitare? - Il sale. Non abusare o evitarlo il più possibile. Per coloro che sono malati, l'ideale è che l'alimentazione sia di circa 80% alcalina, eliminando tutti i prodotti più nocivi. Se si ha il cancro il consiglio è quello di alcalinizzare il più' possibile." - Lo zucchero raffinato e tutti i suoi sottoprodotti (è il peggiore di tutti: non ha proteine, senza grassi, senza vitamine o

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minerali, solo carboidrati raffinati è molto acido) Carne (sono tutte poco utili al corpo meglio favorire le proteine con i legumi) Prodotti di origine animale (latte e formaggio, ricotta, yogurt, ecc) Farina raffinata e tutti i suoi derivati. (Pasta, torte, biscotti, ecc) Pane. (La maggior parte contengono grassi saturi, margarina, sale, zucchero e conservanti) Margarina Antibiotici Caffè ma anche tè nero, cioccolatoAlcool e Tabacco Tutti gli alimenti trasformati, in scatola, contenenti conservanti, coloranti, aromi, stabilizzanti sono da evitare mentre sono da preferire i cibi crudi.

Intanto prende piede lo sportello di Frosinone del movimento a difesa del cittadino

Via Le Lame: ancora nulla di fatto sulla discarica Dopo il clamore della denuncia dell'MDC LAZIO arrivata fino a RAI e Striscia la notizia, il silenzio delle istituzioni

MDC Lazio (Movimento Difesa del Cittadino) dopo aver patrocinato a Frosinone il Convegno Nazionale " Investi nei tuoi rifiuti" nell'anno 2013, lo scorso 10 Aprile 2013 , nel proseguire sul territorio la propria opera di sensibilizzazione alla virtuosa gestione del rifiuto, nei mesi immediatamente successivi, ha fatto riaccendere i riflettori sulla questione della ex-discarica di via Le Lame in Frosinone, anche mettendo in moto il circuito mediatico nazionale, portando a Frosinone la nota agenzia di stam-

pa ADN Kronos prima, la RAI dopo. L'Ecomostro - così è definitogiace lì indisturbato da oltre trent'anni con il suo carico di veleni, generando non pochi dubbi sulle probabili conseguenze dannose per la Salute e l'Ambiente circostante. In attesa che il Comune di Frosinone prenda gli opportuni provvedimenti, MDC ha recentemente rappresentato la situazione anche al Prefetto di Frosinone, nonché al Ministro dell'Ambiente, scrivendo due missive molto allarmanti ma realistiche. Per ora si attende una qualsiasi rispo-

A Ferentino cittadini contro l'impianto di smaltimento

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i fa pressante la mobilitazione dei cittadini contro l'ipotesi di costruzione di un impianto di trattamento di rifiuti per compostaggio da 50mila tonnellate nei pressi della Stazione di Ferentino. Continua la petizione popolare per il pro-

getto giudicato insostenibile in particolare per la mancata trasparenza e partecipazione dei cittadini nella procedura di decisione, con dubbi sull'idoneità urbanistica, essendo il sito a pochi metri da centri abitati e

dalla stazione ferroviaria. Dopo che sono state protocollate le osservazioni corredate da circa mille firme agli uffici Ambiente della Regione Lazio e della Provincia di Frosinone, infatti, i cittadini scendono in piazza a protestare e a chiedere di essere ricevuti. Poiché l'area in oggetto è inserita nel bacino fluviale del fiume Sacco, fortemente compromesso a livelloambientale come spesso denunciato anche dalle nostre pagine, i cittadini ritengono che un impianto di tali dimensioni rischia di danneggiare il paesaggio con forti ripercussioni su settori economici come il turismo. La rete di cittadini è in costante collegamento con l'amministrazione comunale - ci dicono i rappresentanti del movimento - al solo fine di non dare il colpo di grazia ad un territorio già gravato da decenni di inquinamento e illeciti. Andrea Tagliaferri

sta. Questo è quanto ci ha riferiti in una intervista telefonica il Responsabile dello Sportello di Frosinone, Giuseppe Pettenati, che coglie l'occasione per far sapere che l'M.D.C. - Frosinone ha aperto la propria sede presso l'Associazione CLUBin Italia, in via Piave 24 nel capoluogo. I numeri di riferimento sono: tel. 0775/210077, fax 0775/251866 e email pettegiu@inwind.it. L'associazione in difesa del cittadino è a disposizione per qualsiasi consulenza. Andrea Tagliaferri

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Focus Economia

Realtà e prospettive economiche di una provincia in affanno M entre infuria la battaglia elettorale e i candidati alle amministrative si affrontano a colpi di promesse, proviamo a dare un'idea di quale sia la situazione della nostra provincia e su quali concrete basi si possano fondare le prospettive future di ripresa economica e rilancio occupazionale. Attraverso un'analisi basata su dati ufficiali, cercheremo di dare un aiuto agli amministratori già impegnati nel governo del nostro territorio o pronti ad assumersene le responsabilità delineando un quadro della situazione attuale, dei punti di forza e debolezza e delle caratteristiche strutturali della provincia ciociara. Per contestualizzare l'analisi, il territorio di Frosinone sarà confrontato con il contesto geografico di immediato riferimento ovvero il Lazio e, più in generale, l'area del Centro Italia. Quando si parla di provincia di Frosinone, si fa riferimento ad un'area di circa 3.247 km2 ripartiti tra 91 comuni con una popolazione complessiva di circa 493.229. Da un punto di vista demografico, la struttura per età della popolazione si caratterizza per una percentuale di giovanissimi al di sotto della media nazionale e per la tendenza dei residenti a stabilirsi nei comuni di minori dimensioni. Definito il contesto, passiamo ad analizzare i principali aspetti economici della provincia partendo dalla struttura imprenditoriale. I dati sul numero di unità produttive iscritte nei registri tenuti dalle Camere di Commercio Industria, Agricoltura ed Artigianato evidenziano la scarsa connotazione imprenditoriale della nostra provincia con sole 9,4 imprese ogni 100 abitanti, ovvero una densità imprenditoriale inferiore ai valori di riferimento del Lazio (11,08) e dell'intera area Centro (11,17). Come evidenziato nella Tabella, il sistema imprenditoriale ciociaro si caratterizza per una forte prevalenza del commercio, con un'incidenza del numero di imprese pari al 28% sul totale e superiore alla media nazionale (25,4%). Rispetto al resto della regione, la struttura produttiva provinciale è spostata verso l'edilizia (15,2%), con una buona percentuale di imprese artigiane (21,1%) e una scarsa capacità di fornire servizi di supporto alle imprese. Quanto a ricettività turistica, i dati evidenziano

una ridotta capacità di accoglienza del territorio ciociaro con un'incidenza degli esercizi turistici del 5% a livello regionale, inferiore alle province di Latina (7%) e Viterbo (9%) e in un contesto regionale decisamente accentrato nella provincia di Roma (75%). Trasversale a tutti i settori è la netta prevalenza di micro-imprese con una percentuale del 56,1% di ditte individuali (44% per il Lazio).

tivi del mercato del lavoro. Il livello del tasso di disoccupazione (12,74%) evidenzia per la nostra provincia una situazione poco incoraggiante rispetto alla non certo brillante situazione regionale (10,76%) e nazionale (10,70%), con prospettive ancora peggiori per l'occupazione femminile. Il sistema economico ciociaro contribuisce alla produzione dell'intero Valore aggiunto nazionale con una quota di appena 0,67%, corrispondente ad un valore ag-

Dati utilizzati nell’analisi economica effettuata Il tasso di evoluzione delle imprese, al netto del settore agricolo, si presenta di poco positivo (0,47) beneficiando, peraltro, di una "mortalità" imprenditoriale inferiore alla media nazionale. Dall'analisi della struttura imprenditoriale emerge, dunque, il quadro di una provincia che può trovare delle prospettive di sviluppo nel breve periodo mantenendo il ruolo centrale delle piccole imprese, ma cercando di crescere in quei settori ancora poco valorizzati come il turismo e l'agricoltura di qualità. L'esigenza di intervenire al più presto su un sistema economico in affanno emerge anche dall'analisi dei dai dati rappresenta-

giunto procapite di € 19.011 ovvero inferiore sia alla media nazionale sia (€ 23.239) a quella della macro area di appartenenza (€ 25.337). Il settore dei servizi è quello che principalmente contribuisce al valore aggiunto provinciale con un 72,8%, mentre il peso dell'industria in generale e manifatturiera in particolare è sceso dal 34,5% nel 1995 fino al recente 25,5%. Un dato interessante è, invece, quello relativo alla propensione all'esportazione delle imprese ciociare pari a 43,9, superiore alla media nazionale (26,6) ed a quella del Centro (19,9), che colloca la provincia di Frosinone all'undicesimo posto in Italia.

Hai fatti, disservizi, iniziative, foto notizie, eventi da segnalare? Scrivi a Gente Comune: gente.comune@email.it Oppure chiama o invia un fax allo: 0775 441344

L'analisi delle principali merci esportate mette in mostra una particolare caratterizzazione merceologica ed evidenzia il ruolo di primo piano giocato dai prodotti farmaceutici e medicinali che detengono il 55,5% dell'export totale, seguiti da autoveicoli e apparecchi per la distribuzione dell'energia che assorbono oltre il 20% delle esportazioni. Purtroppo i dati sulle potenzialità di sviluppo del territorio e sulla competitività non sono incoraggianti ed evidenziano la necessità di intervenire subito sul potenziamento delle infrastrutture a fronte di un indice generale di dotazione infrastrutturale che, posta uguale a 100 la media nazionale, si attesta a 74,5 nel 2012 (77,9 nel 2001). All'interno di tale indicatore sintetico il risultato migliore viene conseguito dalla rete stradale che risulta ottava in Italia e prima nel Centro. Va detto, a parziale consolazione, che gli operatori economici attivi nella provincia più o meno hanno situazioni e difficoltà analoghe a quelli della vicina Latina. In generale, tra gli indicatori di contesto economico-sociale, fanno riflettere l'elevato ricorso alla cassa integrazione guadagni per occupato (diciottesimo valore più elevato d'Italia) e le notevoli difficoltà con il sistema creditizio che è caratterizzato da una pesante incidenza delle sofferenze rispetto agli impieghi (12,20), da un numero di protesti ogni 100.000 abitanti pari a 5.445,34 (primo posto assoluto in Italia) e da un'incidenza del 2,7% (a fronte del 2% nazionale) di imprese con procedure concorsuali in atto sul totale delle attività registrate (undicesima posizione in Italia). Insomma, quello che i dati dicono della nostra provincia è che bisogna al più presto intervenire per offrire nuove opportunità di crescita ad un sistema produttivo fragile e frammentato che, tuttavia, sta resistendo ad una pesante situazione di crisi ma deve essere sostenuto con interventi in grado di sostenere l'attività im-prenditoriale e creare ricchezza per i cittadini.

Servizio a cura di

Paola Manchi

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Il Gal Ernici Simbruini progetta e realizza opere sul territorio ciociaro nonostante la crisi

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n questo periodo di profonda crisi economica in cui si assiste quotidianamente alla chiusura di numerose attività imprenditoriali, il Gal ha dato un importante aiuto alle imprese del territorio consentendo loro di realizzare investimenti per migliorare la propria attività.

COMUNE DI ACUTO, progetto approvato ed in fase di realizzazione "Intervento di manutenzione sentiero natura Cesa Rotonda ed adeguamento di alcuni tratti del percorso per il Laghetto Volubro" per un importo complessivo di 30 mila euro circa. COMUNE DI ALATRI, i progetti approvati ed in fase di realizzazione riguardano la segnaletica e cartellonistica turistica, il restauro di una parte del palazzo comunale da adibire a punto di informazione turistica, e la risistemazione dell'itinerario tematico della cinta muraria in località Portadini ed attivazione di un punto di accesso all'itinerario tematico della cinta muraria per un importo complessivo pari a circa 400.400,00 mila euro. COMUNE DI COLLEPARDO, i progetti approvati ed in fase di realizzazione riguardano l'ecomuseo "L'orto del Centauro", l'ampliamento e l'efficientamento dell'impianto di pub-

COLLEPADO

VICO NEL LAZIO tà "parco padre angelo di meo" con realizzazione area a verde attrezzato per un importo complessivo di 107 mila euro. COMUNE DI VICO NEL LAZIO: i progetti approvati ed in fase di realizzazione riguardano l'intervento di riqualificazione del percorso riqualificazione del percorso pedemontano, realizzazione pista ciclopedonale e punti di sosta da Vico verso Collepardo, un intervento di recupero e riqualificazione funzionale del manufatto di proprietà comunale sito in piazzale S. Giorgio che verrà adibito a punto di informazione per un importo complessivo di 270 mila euro.

ALATRI

blica illuminazione e la valorizzazione di un'area all'ingresso del paese mediante la realizzazione di un giardino pubblico per un importo complessivo di circa euro 168 mila. COMUNE DI FIUGGI, i progetti approvati ed in fase di realizzazione riguardano la segnaletica e cartellonistica turistica, ristrutturazione e riqualificazione immobile da adibire a centro di informazione turistica e completamento della pista ciclabile per un totale complessivo di circa 265 mila euro. COMUNE DI GUARCINO i progetti approvati ed in fase di realizzazione riguardano la realizzazione ed informatizzazione di un punto di informazione turistica, la riqualificazione dell'antico percorso lungo via Cercito, e la segnaletica e cartellonistica turistica per un importo complessivo di euro 397mila. COMUNE DI TORRE CAJETANI: i progetti approvati ed in fase di realizzazione riguardano la ristrutturazione e valorizzazione della Chiesa SS Trinità da adibirsi ad attività sociali e collettive, la riqualificazione edificio "ex mattatoio" da adibire a centro informazione turistica e il rinnovamento degli arredi urbani. COMUNE DI TRIVIGLIANO: i progetti approvati ed in fase di realizzazione riguardano la realizzazione centro visita ex mattatoio e la sistemazione e miglioramento fruibili-

Per le attività private, associazioni culturali e cooperative sociali, agriturismo e similari e strutture ricettive l'importo previsto dei progetti presentati è di circa 1.247.000 euro. I beneficiari hanno ad oggi comunicato l'avvio dei lavori al fine di realizzare i progetti nei termini previsti dai cronoprogramma approvati in sede di istruttoria. In questo periodo di profonda crisi economica in cui si assiste quotidianamente alla chiusura di numerose attività imprenditoriali il Gal ha dato un importante aiuto alle imprese del territorio consentendo loro di realizzare investimenti per migliorare la propria attività.


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Capoluogo Il Presidente pro tempore, Achille Pagliuca, verso la riconferma del mandato

L'Automobile Club Frosinone rinnova i vertici istituzionali

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'Automobile Club Frosinone è un ente pubblico non economico della Federazione ACI. Essendo una struttura a base associativa, elegge democraticamente i propri vertici istituzionali (Consiglio Direttivo e Revisori dei Conti) ogni 4 anni. Il 2014 è l'anno del rinnovo delle cariche e verranno eletti cinque nuovi Consiglieri, i quali, poi, si riuniranno per scegliere il "Primus inter pares", ovvero il Presidente che resterà in carica per il quadriennio. La data prefissata per le elezioni è sabato 17 Maggio; si voterà presso il Ristorante Le Tre Stelle di Tecchiena di Alatri sulla SS.155 per Fiuggi dalle ore 10,30 alle ore 17,30, contestualmente alla Assemblea annuale dei Soci che avrà il seguente ordine del giorno:

1. Elezioni per il rinnovo dei componenti del Consiglio Direttivo (di cui uno appartenente alle categorie di soci speciali) per il quadriennio 2014/2018; Dr. Achille Pagliuca 2. Elezioni dei due componenti effettivi del Collegio dei Revisori dei Conti per il quadriennio 2014/18; 3. Relazione del Presidente dell'Automobile Club Frosinone al Bilancio 2013;

4. Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti al Bilancio 2013; 5. Approvazione Bilancio d'esercizio 2013; 6. Varie ed eventuali. Gli ultimi tre mandati hanno visto il Presidente Achille Pagliuca, Dirigente Superiore in pensione del Ministero delle Finanze e ex Direttore dell'Agenzia delle Entrate di Frosinone, rinnovare l'ente e rilanciarlo dopo decenni di stasi e crisi strutturale. L'Automobile Club Frosinone, infatti, è passato nell'arco di pochi anni da poche migliaia soci a quasi undici mila iscritti e ha risanato i bilanci riportandoli in attivo, il che lo posiziona tra gli Automobile Clubs locali più attivi e numericamente degni di nota (escluse le grandi metropoli come Roma, Milano e simili ovviamente).

Le liste presentate per le elezioni del prossimo quadriennio sono: Candidati alla carica di Consigliere- categoria Soci Ordinari: Capogna Tonino Consigliere Uscente Federico Maurizio Consigliere Uscente Grossi Paola Consigliere Uscente Pagliuca Achille Consigliere UscentePresidente Candidato alla carica di Consigliere- categoria Soci Speciali: Buonaiuto Luigi Candidati alla carica di Revisori dei Conti effettivi: Turriziani Marco Revisore effettivo uscente Viola Irene Revisore effettivo uscente

SegnalACIeLuce Verde Lazio, due iniziative dell'ACI per l'infomobility

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a lotta contro gli incidenti stradali e la mortalità connessa non ha mai fine, e con essa anche le iniziative della più grande Federazione italiana a tutela degli Automobilisti, l'ACI. Nella nostra provincia nascono e si rafforzano due iniziative davvero importanti, entrambe dalla parte dell'utente della strada, vediamole nel dettaglio. La prima,"SegnalACI il disservizio stradale nella tua città", è un progetto dell'Automobile Club Frosinone. Questa iniziativa, ideata dall'ufficio comunicazione e sicurezza stradale dell'ente di via Fabi, ha come scopo quello di mediare tra il cittadino/automobilista o pedone, e gli enti territoriali competenti della rete viaria (Comuni, Provincia, Regione etc). Il servizio prevede, infatti, che i cittadini possano segnalare all'AC Frosinone qualsiasi tipo di problematica inerente le strade della provincia di Frosinone, dalla singola buca pericolosa alla carenza di segnaletica, da incongruenze nella disposizione dei cartelli stradali alla necessità di dissuasori di velocità e quant'altro. L'AC Frosinone si farà portavoce di tali segnalazioni sollecitando l'amministrazione competente a risolvere il problema in tempi accettabili. I

canali mediante cui ogni cittadino può comunicare il disservizio all'ACI di Frosinone sono: info@frosinone.aci.it Twitter ACI Frosinone -Facebook Automobile Club Frosinone - O7751561277. La seconda novità, invece, è "Luce Verde LAZIO", in realtàè già operante da qualche anno e vede ACI e Regione Lazio lavorare assieme per l'infomobilità del territorio regionale volta all'aggiornamento istantaneo degli automobilisti sulle condizioni del traffico locale ma anche su eventuali incidenti, blocchi stradali, lavori e quant'altro riguarda la circolazione stradale. Un sito internet regionelazio.luceverde.it, è il perno di questo servizio che viene aggiornato tramite una fitta rete di informatori dal territorio, in particolare Comandi di Polizia municipale, locale, provinciale, comandi di Polizia stradale e Carabinieri e i canali di comunicazione sono i più svariati, dal

sito appunto, a Facebook, alle Tv e Radio locali. Dicevamo di un rilancio del servizio. Ebbene in questa nuova fase del progetto i responsabili del servizio stanno intensificando i rapporti con i Comandi delle Polizie locali dotandoli di una applicazione che permette l'inserimento "live" dei contenuti relativi alla circolazione sulle proprie strade di competenza così da garantire un aggiornamento anche di singoli eventi ed emergenze, e non solo, come avveniva in passato, di interventi di manutenzione già programmati. Su Frosinone c'è già stata la piena adesione del Comando della Polizia Municipale del Capoluogo e a breve potrebbe essere organizzata una conferenza stampa per la presentazione del progetto alla stampa L'invito, dunque, a tutti i cittadini automobilisti o meno a comunicare problemi e suggerimenti all'ACI di Frosinone per migliorare le condizioni della viabilità per tutti. I due progetti, Luce Verde e SegnalACI, nell'ottica della sinergia propria della Federazione ACI, sono subito entrati in contatto e hanno avviato una stretta collaborazione.

Fonte Uff. Stampa AC Frosinone


Capoluogo

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Il comune capoluogo salda 16 milioni di euro di debiti ai creditori Dopo aver scampato il dissesto finanziario, l'amministrazione Ottaviani salva indirettamente posti di lavori nel privato con lo sblocco dei pagamenti della P.A.

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ono numeri imponenti quelli che il Comune di Frosinone ha diffuso per quanto concerne lo sblocco dei pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione di propria competenza, a favore dei creditori e delle ditte che hanno fornito servizi e materiali negli ultimi anni. Un'operazione resa possibile solo grazie all'approvazione del piano di riequilibrio finanziario che l'Amministrazione Ottaviani ha approntato e che non solo ha salvato il Comune di Frosinone dal dissesto, ma soprattutto anche le aziende private che vantavano forti crediti verso il comune accumulatisi negli anni precedenti, garantendo il mantenimento di centinaia di posti di lavoro. Sedici milioni di euro pagati

nell'ambito della procedura relativa allo sblocco dei fondi per il saldo dei debiti della P.A. verso imprese e fornitori; 850.000 euro di debiti fuori bilancio, per la totalità riferibili e ascrivibili a precedenti amministrazioni, riconosciuti e in fase di completamento di saldo; 150.000 euro di parcelle in via di pagamento; oltre 350 aziende della provincia di Frosinone beneficiarie con 1.000 posti di lavoro salvati. "L'Amministrazione Ottaviani - ha commentato l'Assessore alle Finanze e al Bilancio Riccardo Mastrangeli - ha compreso il momento drammatico che il tessuto economico del territorio stava vivendo e ha fatto in pieno la propria parte, iniettando nel circuito economico denaro liquido che

Frosinone avrà il suo "vero" stadio di calcio Finalmente la svolta nella annosa vicenda che vede collegate tra loro le sorti del Matusa e del Casaleno

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on l'accordo siglato sabato 26 aprile sembra essersi sbloccato il tanto sospirato projectfinancing relativo alla riqualificazione del quartiere su cui insiste lo stadio Comunale, il "Matusa", e alla costruzione del nuovo stadio in zona Casaleno. Il Sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani e i rappresentanti del Gruppo Zeppieri Costruzioni dopo circa un anno di confronto hanno raggiunto l'intesa sul progetto rimasto fermo per circa dodici anni a causa della revoca del finanziamento regionale di circa 10 milioni di euro. Il Comune di Frosinone, così, torna nella disponibilità completa dello stadio "Casaleno", che sarà affidato alla gestione dei privati; uno stadio fino ad ora rimasto bloccato all'interno della procedura del vecchio project, nel quale si prevedeva una struttura addirittura da 20.000 posti a sedere, sicuramente sproporzionata per la città. Il Casaleno visto dall’alto Fino ad ora, infatti, i due progetti relativi al Matusa e al Casaleno erano rimasti fermi a causa della connessione e della dipendenza finanziaria della ristrutturazione dello stadio "Casaleno" rispetto all'edificazione di unità abitative sull'area dell'attuale stadio "Matusa" e, dunque, le difficoltà amministrative dell'uno si erano proiettate negativamente anche sul secondo progetto. Sull'area del "Casaleno" comincerà a breve la costruzione del nuovo stadio che seguirà il concetto del working in progress, attraverso la concessione ai privati, che potranno realizzarvi anche aree di ristoro e servizi sportivi, complementari rispetto all'attività calcistica.Inoltre, entro il mese di settembre la squadra del Frosinone Calcio potrà usufruire temporaneamente del nuovo impianto sportivo di Corso Lazio. Si avvia a conclusione una complessa vicenda urbanistica ed anche sportiva che ha limitato le prospettive dello sport calcistico frusinate e dell'indotto che ne deriva, senza contare anche l'imput che le opere da realizzare daranno alla microeconomia locale. Andrea Tagliaferri

SPAZIO AVIS FROSINONE Destinazione 5 per Mille dell'IRPEF L'AVIS COMUNALE DI FROSINONE è un'associazione ONLUS che opera nel volontariato ed è quindi possibile destinare il 5‰ a sostegno delle attività sociali. Per farlo è sufficiente firmare il 1° riquadro e riportare il codice fiscale 92001460606. Mario Rossi "Presidente AVIS comunale di Frosinone" sede AVIS FR tel/fax - 0775873524 - 3289597767 e-mail: AVIS_FR - info@avisfrosinone.it - sito internet - www.avisfrosinone.it

ha permesso a molte aziende in difficoltà di respirare e di riprendere a vedere il futuro con una certa serenità. Con orgoglio rivendichiamo un risultato senza precedenti. Il Comune di Frosinone ha fornito risposte concrete a chi le chiedeva, portando avanti un'azione amministrativa di ampio respiro e di lungimiranza politica e economica. Avevamo preso un impegno con gli operatori economici del territorio e lo abbiamo rispettato. E' una boccata d'ossigeno per tantissime imprese che consentirà di dare un'iniezione di fiducia ad un sistema economico asfittico e che, speriamo, possa dare un impulso sempre maggiore al mercato del lavoro. Nonostante una situazione difficile, quasi da economia postbellica, l'Amministrazione Ottaviani, con grande senso di responsabilità non sta rinunciando ad investire sulla città, a porta-

re avanti politiche di crescita. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, in cui l'aziende chiudono e l'emorragia di posti di lavoro è inarrestabile, l'Amministrazione Ottaviani, nonostante le ben note difficoltà di liquidità ereditate dal passato, ha alleviato la sofferenza dele imprese locali e ha consentito a tanti lavoratori di continuare a guardare con fiducia al futuro. Rivolgo un sentito ringraziamento alla struttura comunale e alla Camera di Commercio per la fattiva collaborazione fornita nelle definizione di questo percorso, volto alla verifica delle aziende maggiormente in difficoltà sul territorio, che vantavano crediti verso il Comune, risalenti nel tempo e non attribuibili a questa amministrazione". Andrea Tagliaferri

In Piazza della Libertà la Celebrazione del 25 Aprile

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rosinone, 26 aprile 2014 - In occasione del 69° Anniversario della Liberazione, su iniziativa dell'Amministrazione Comunale di Frosinone, con l'apporto del 72^ Stormo dell'Aereonautica Militare e della Provincia di Frosinone, si sono svolte, con il coordinamento del Prefetto Emilia Zarrilli, le celebrazioni commemorative del 25 Aprile. Le cerimonie hanno avuto inizio con il corteo che, con la partecipazione delle Autorità civili, religiose e militari, i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma e di cittadini, è partito dalla Piazza del comune per raggiungere la Piazza della Libertà, antistante la Prefettura. Il Prefetto Emilia Zarrilli, il Commissario Durante il percordell'Amministrazione provinciale Giuseppe Patrizi so è stata depoe il Sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani sta una corona d'alloro alla targa commemorativa del Tenente canadese SIMM, primo militare dell'esercito del Commonwealth ad entrare a Frosinone, liberata 70 anni orsono. L'evento maggiormente significativo si è svolto in Piazza della Libertà, dove si è tenuta la cerimonia commemorativa con la deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti e l'esecuzione dell'Inno nazionale da parte della Banda cittadina "Romagnoli". Il Prefetto Emilia Zarrilli, il Commissario straordinario dell'Amministrazione provinciale, Giuseppe Patrizi, e il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, hanno poi rivolto un saluto ai cittadini presenti. Il Prefetto, in particolare, si è soffermato sul significato della ricorrenza, sottolineando che il 25 Aprile rappresenta una data fondamentale nella storia del nostro Paese per i valori che incarna e che sono alla base della Costituzione Repubblicana. "I valori di democrazia, pace e solidarietà - ha ricordato il Prefetto - devono essere punto di riferimento quotidiano nello svolgimento delle nostre attività istituzionali. Il sacrificio dei militari e dei civili, sopportati per un'Italia libera ed unita - ha proseguito il Prefetto - deve costituire un esempio ed un monito per le nuove generazioni". La cerimonia si è conclusa con l'apprezzata esecuzione di canti patriottici da parte della corale 'Città Di Frosinone'. (L'addetto stampa capo di gabinetto vice prefetto Dott. Edoardo D'Alascio)


Anagni - Fiuggi 12 Un disperato appello Elezioni, corsa ad otto per "salvare le Terme" per Palazzo d'Iseo FIUGGI - L'appello "salva terme" lanciato da Lillo De Meo, tra i soci fondatori della terme di Fiuggi spa e golf, attuale azienda di gestione del comparto terme e golf. "Scrivo queste righe a cuore aperto". Scrive De Meo nella lettera rivolta "a tutti i

cittadini di buona volontà". "Cari cittadini- prosegue De Meo, la mia coscienza tormentata mi stimola a pensare ad un piano di salvataggio dell'economia e pacificazione della nostra città. Ecco nel dettaglio la proposta lanciata da De Meo: "Modificando lo statuto della società terme di Fiuggi spa e golf, nella parte che regola l'acquisto delle quote societarie, si potrà consentire la sottoscrizione di quote pari ad un valore di 1000 euro cadauna a disposizione della società civile. Fissando parametri ispirati a criteri di sostenibilità equità, e partecipazione diretta alle scelte strategiche. Una seconda modifica statutaria tesa inoltre al rafforzamento dei poteri assem-

bleari riducendo quelli del consiglio di amministrazione, tutto ciò su parametri ipotetici così strutturati: operatori alberghieri, sottoscrizione quote pari al risultato ottenuto moltiplicando il valore di 100 euro per il numero di posti letto". Un esempio un hotel con 50 posti letto dovrebbe versare 5000 euro per entrare nella terme di Fiuggi spa e golf. Per i commercianti ed i ristoratori Lillo De Meo avrebbe invece previsto: "una quota pari a 1000 euro a tutte le attività che svolgono il loro esercizio in un locale avente superficie inferiore a mq 50. pari a 2000 euro invece la quota partecipativa degli esercenti che svolgono l'attività commerciale in un locale di superficie superiore a mq 50". Il piano di De Meo prevede inoltre il coinvolgimento di supermercati, magazzini edili e termoidraulici con quote pari a 3000 euro, farmacie con quote pari a 5000 mila euro, gruppi forniture alberghiere 5000 mila euro, imprenditori edili e agenzie immobiliari 5000 mila euro, banche operanti sul territorio 10000 mila euro, studi professionali (notai avvocati, medici ecc.) 2 quote per l'importo di 2000 euro". La lettera Di De Meo è stata divulgata il primo maggio, non ci resta che attendere se e quali risposte ci saranno, da parte della cittadinanza. Francesca Ludovici

Elezioni europee e proposte, l'appello di Francesco Garofani FIUGGI - "Scegliamo gli scrutatori con il sorteggio". Questo l'appello lanciato dalla Fiuggi Futura rappresentata in consiglio comunale da Francesco Garofani. "La nomina degli scrutatori è disciplinata dalla legge - si legge nella nota diramata dal coordinamento della Fiuggi futura- e si effettua ad opera di una commissione consiliare tra gli elettori iscritti nell'albo unico degli scrutatori. Per poter essere nominati bisogna essere iscritti nell'albo, se poi i nominati sono sempre gli stessi o li sceglie la politica allora a cosa serve iscriversi? Da anni come Fiuggi Futura, proponiamo che la selezione degli scrutatori avvenga per sorteggio. Purtroppo questa proposta non ha mai trovato il favore della maggioranza, che nella scelta dei 32 scrutatori per i seggi fiuggini la fa da padrone. Vogliamo dire "basta" a questo clientelismo nascosto,(ma non molto).Pensiamo che in un momento di crisi della politica, come quello che stiamo attraversando, dobbiamo dare una immagine chiara: dare spazio ai giovani di questa città. "Come esponente della Fiuggi Futura- scrive Roberto Fattori del coordinamento"- in occasione delle prossime consultazione europee chiedo di cambiare il metodo della nomina. Chiediamo che gli scrutatori vengano sorteggiati pubblicamente in aula consiliare applicando la massima trasparenza, senza obbligare i cittadini a dover chiedere l'elemosina al politico di turno. Chiediamo che il sorteggio si effettui tra i giovani iscritti all'albo con un'età compresa tra i 18 e i 35 anni. Quello del sorteggio tra i giovani fino a 35 anni è il modo migliore per restituire allo scrutatore il ruolo di impegno civile e per incontrare le esigenze economiche di quelli che sono sicuramente i più deboli di tutti: i giovani. Le nomine verranno fatte prossimamente e con largo anticipo- termina la nota- chiediamo alla politica di mettere in pratica la nostra proposta". Francesca Ludovici

ANAGNI - E' la città ciociara più importante nella quale si vota e quella laddove sono puntati gli occhi con maggiore più curiosità. Vuoi perché la contesa è molto aperta, vuoi perché tutti guardano a cosa può accadere nella città dei Papi del dopo-Noto e del dopo-Fiorito. Ad Anagni sono ben otto i candidati alla carica di sindaco e ben 29 in partiti e i movimenti in lizza: insomma, un autentico esercito di potenziali e aspiranti amministratori per Palazzo d'Iseo. Fausto Bassetta ha già stabilito un primato, con tre partiti a sostenerlo (Pd, Udc e Psi) e ben sette liste civiche; ma a sinistra dovrà vedersela con Roberto Cicconi che schiera cinque liste, con in testa il suo partito d'origine: Sel. Nella stessa area, ecco anche Carlo Marino, in corsa con l'IdV e una civica. Anche il centro-destra si presenta diviso a queste amministrative anagnine: Daniele Natalia si candida per Fi e Ncd insieme con altre sei liste civiche, mentre Riccardo Ambrosetti si presenta sotto le insegne di FdI-An. Per l'estrema destra ecco Valeriano Tasca, con Casapound, mentre due novità assolute nel panorama politico locale sono Mirco Sterbini candidato per il Movimento 5 Stelle e Angelo Salvi con la lista "Anagni Pontifex". Gli strascichi di quanto avvenuto nel recente passato hanno poi indotto molti esponenti della vecchia guardia ad ammirare la competizione dall'esterno: tra questi, l'ex sindaco Carlo Noto, l'ex presidente del consiglio comunale Marco Cesaritti, gli ex consiglieri Alessandro Cardinali e Antonio Olevano, l'ex assessore Vittorio Colantoni. Lontani dalla "battaglia" amministrativa, dunque, che - ad ogni modo - si annuncia complessa per il corposo gruppo dei partecipanti. Pietro Antonucci

Periodico di informazione politico-sociale e culturale

Fondatore Filippo Strambi Direttore Responsabile Riccardo Strambi Editore Davide Strambi Stampa Tipolitografia ACROPOLI ALATRI - Via Mediana Chiappitto, 5 - Tel. 0775 442588 Segretaria redazione Elisabetta Ciancone Responsabile di redazione Andrea Tagliaferri Coordinamento Pietro Antonucci Impaginazione e grafica Elisabetta Ciancone Redazione: Pietro Antonucci, Paolo Fiorenza, Bruno Sbaraglia, Andrea Tagliaferri, Riccardo Strambi, Daniela Caliciotti, Serena Sperduti, Patrizio Minnucci, Miriam Minnucci, Chiara Camperi, Massimo Papitto, Giuseppe Gatta, Alessandro Arcese, Erika Rossi, Alfredo Salomone, Francesca Vari, Francesca Ludovici, Mauro Macciocca, Martina Apruzzese Numero chiuso in tipografia il 12/05/2014 Autorizzazione Tribunale Frosinone n°232 del 4/10/1994

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13 La Fonte è stata chiusa A Fiuggi il campionato anche a Pasqua nazionale di danza Fiuggi

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a fonte Bonifacio VIII è stata chiusa per la Pasqua. Un fatto senza precedenti che ha gettato non poco scompiglio tra l'ente di piazza Trento e Trieste e la società di gestione del comparto terme e golf, nonchè tra gi operatori economici della città, che hanno visto sfumare prenotazioni e consumatori. La decisione di non aprire la Fonte, Bonifacio VIII è stata assunta dalla Società Terme di Fiuggi dopo diverse riflessioni legate anche alla sentenza che ha imposto all'azienda stessa di riassumere a tempo indeterminato circa 50 unità lavorative che negli anni passati si erano opposte alla procedura di licenziamento. A tal fine l'amministrazione ha convocato ripetute riunioni con vertici della società e con gli operatori economici della città per capire le intenzioni future della Terme di Fiuggi spa e golf soprattutto in vista dell'immi-

nente stagione turistica termale e per avanzare anche l'ipotesi dell'ingresso dell'Atf (Acqua e terme di Fiuggi società attualmente che gestisce l'imbottigliamento della famosa acqua oligominerale) nella gestione dei prestigiosi parchi termali. Tuttavia nonostante le riunioni non abbiano prodotto gli esiti auspicati, "Sembrerebbe che la terme di Fiuggi Spa e golf sia riuscita a nuovi fondi e sia ora pronta a riaprire i cancelli delle famose terme. La certezza di questa notizia, parrebbe trovare conferma nella riassunzione di alcuni dipendenti degli stabilimenti termali che sta avvenendo in questi giorni. A questo punto, infatti, sembrerebbe così salvata la stagione turistica termale anche se il malcontento tra l'amministrazione comunale e i vertici della società di gestione non tende ad attenuarsi. Ennio Severa

Il Comune ha aderito al progetto regionale "Carta Giovani"

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uova iniziativa per i giovani ideata dal Consigliere alle Politiche Giovanili del comune di Fiuggi Elisa Costantini: nell'ambito delle politiche in favore dei giovani, l'Amministrazione Comunale - scrive il consigliere Costantini - in collaborazione con il Consiglio dei Giovani di Fiuggi ha aderito al progetto "Carta Giovani Europea" della Regione Lazio. Grazie all'accordo tra Carta Giovani e la Regione Lazio, i ragazzi tra i 14 e 30 non compiuti residenti nel Lazio possono avere la Carta Giovani gratuitamente e usufruire di tutti gli sconti e le agevolazioni messe a disposizione da Carta Giovani in Italia e in Europa e avere accesso ai progetti realizzati da Carta Giovani e Regione Lazio. La Carta Giovani è una tessera personale che permette al giovane di accedere a un circuito di agevolazioni, sconti e servizi in tutti i settori di interesse giovanile, dallo sport alla cultura, al tempo libero; dà inoltre la possibilità di prendere parte a progetti e iniziative di carattere nazionale ed europeo. Grazie al rapporto di reciprocità tra i paesi aderenti alla EYCA- EUROPEAN YOUTH CARD ASSOCIATION, la Carta Giovani European Youth Card è valida e riconosciuta in 60.000 punti convenzionati in 41 paesi europei, comunitari e non, per accedere a servizi e sconti nell'ambito della cultura, del tempo libero, dei viaggi, dello sport, della formazione; per partecipare a progetti nazionali ed europei e per ottenere utili informazioni sulle opportunità per i giovani. Ciascun giovane residente nel Comune di Fiuggi può iscriversi gratuitamente alla Carta Giovani presso il punto di tesseramente convenzionato, l'Ufficio Informagiovani del Comune di Fiuggi, sito in Piazza Martiri di Nassiriya.

Il Consiglio dei Giovani si è fatto promotore della distibuzione delle convenzioni tra i negozi e gli alberghi di Fiuggi, al fine di ampliare la rete territoriale dei partners

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ncora una volta la cittadina termale protagonista di eventi sportivi di carattere nazionale. "la Federitalia, l'Ente italiano per la promozione dello sport dilettantistico - si legge nella nota diramata da Stefano Giorgilli responsabile provinciale dell'ente del volontariato e del tempo libero, per il secondo appuntamento delle finali del

Campionato Nazionale di danza sportiva e accademica, ha scelto la splendida città di Fiuggi come cornice della manifestazione che si terrà dal 30 maggio al 2 giugno. Fiuggi, spiega il Presidente federitalia, Dr Angelo Campanella, è stata selezionata in base a due considerazioni, la prima perché la città della salute è strutturata per ospitare non solo la manifestazione di danza ma anche tutta una serie di eventi collegati che hanno lo scopo di promuovere le attività sportive come i tornei di calcio, freeclamping, tennis, volley, Krav Maga, Lasertag, campionato nazionale Disc Jockey, passeggiata archeocampestre denominata " corriamo per Samia " dove abbia-

mo ricevuto il patrocinio morale del CONI, raduno di motociclisti dei corpi delle forze dell'ordine, e non ultimo una esercitazione della protezione civile di FEDERITALIA. Il secondo motivo non meno importante del primo è che abbiamo scelto Fiuggi come la città candidata ad ospitare, anche in futuro, un convegno sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e della sicurezza domestica. Argomento, quello della sicurezza domestica, molto importante considerando che complessivamente circa 3, 3 milioni di persone annualmente sono vittime di incidenti domestici con oltre 5 milioni di ricoverati e 56 mila morti. La dimensione del fenomeno ha richiesto l'approvazione di una Legge Regionale che ha l'intento di sensibilizzare, formare ed informare i cittadini sui pericoli domestici; in occasione del convegno del 30 Maggio, sarà il relatore della Legge ad approfondirne la materia. Ancora: manifestazioni teatrali, concerti, dimostrazione tecnica antistress ed esposizioni di prodotti agroalimentari, oltre che esposizione d'arte e cultura faranno da sfondo al meeting FEDERTIALIA. La quattro giorni di Fiuggi vuole essere un esempio di come sport e il tempo libero, quando coniugate, possono elevare lo spirito e le virtù umane per un vivere più sano ed equilibrato. Saranno giorni di relax e divertimento dosando l'impegno e il rispetto che ogni sport merita di avere unitamente alla consapevolezza che un paesaggio ed una città come quella di Fiuggitermina la nota-sanno offrire all'Italia e al mondo intero". Ennio Severa

Consigliere alle Politiche Giovanili Elisa Costantini

della rete europea Carta Giovani. Per aderire ciascuna attività commerciale deve sottoscrivere il modulo di convenzione, distribuito in modo cartaceo e reperibile presso l'Ufficio Informagiovani, nel quale lo sconto minimo richiesto del 10%e la descrizione dell'agevolazione devono essere chiaramente quantificati. La sottoscrizione - termina la nota - della Convenzione è gratuita, implica l'impegno di garantire l'agevolazione o sconto concordato e di esporre in modo visibile l'adesivo (consegnato in fase di formalizzazione della CONVENZIONE) che rende i Punti Convenzionati facilmente individuabili. Per maggiori informazioni: www.cartagiovani.it http://cartagiovani.it/content/regionelazio Ennio Severa

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Veroli - Ceccano - Fumone 14 Una cartolina per la rocca medievale Veroli, sei candidati per la poltrona più ambita

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a città di Veroli va al voto per le prossime amministrative già con una certezza: la spaccatura nell'area del centro-sinistra, dove il simbolo del Pd sarà assente sulla scheda elettorale. Una mancanza grave in un centro importante e che testimonia della tensione che si è a lungo respirata negli ambienti politici verolani. E a proprio nel panorama del centro-sinistra si collocano tre dei quattro candidati alla fascia di sindaco. Il primo è Simone Cretaro, giovane avvocato già vicesindaco e assessore nell'ultima consiliatura D'Onorio, che gode dell'appoggio di ben cinque liste civiche e del Psi, uniti sotto l'insegna del "Polo Civico Verolano". A contendergli la poltrona più ambita vi è Danilo Campanari, già sindaco della città in un passato non troppo lontano (fino al 2004) ed assessore provinciale: accreditatosi come esponente democratico, ha conosciuto poi la contestazione

dell'ala renziana del partito, intesa a dare un segnale di discontinuità e di cambiamento: con lui si schierano quattro liste civiche. Sempre nell'area di centro-sinistra si posiziona un'altra giovane candidata che risponde al nome di Barbara Zeppieri, esponente del gruppo "Rosso di sera". Outsider della competizione è Alfredo Magliocca, che si candida con la lista "Stanchi dei soliti", titolo che vuol far presagire un'autentica rivoluzione dell'apparato amministrativo. A destra sono due i candidati: l'imprenditore Gianfranco Rufa, che si presenta sotto le insegne di Fi, FdI-An e una lista civica, e Marino Diamanti, in rappresentanza dell'UdC, della Destra Sociale e di una lista civica. In totale, sono 18 le liste in competizione. Una curiosità: il giorno delle votazioni coincide a Veroli con la festa patronale in onore di Santa Salome. Pietro Antonucci

FUMONE - Nasce la cartolina dedicata a Fumone. L'opera fa parte della collezione "Fumone in Festa" ideata e dipinta dall'artista Giuseppe Gatta, impegnato da tempo nelle arti creative. L'artista ha sostenuto personalmente tutte le spese di stampa, ed è tornato sulle scene creative con questa grande novità. Per informazioni sulla cartolina potete contattare direttamente l'artista al n. 333.7658167 Andrea Tagliaferri

La multimedialità di scena Fumone in fiore III edizione al liceo scientifico Presentato il libro di Massimiliano Mancini "I Volsci e il loro territorio" anche in diretta streaming CECCANO - La storia dei Volsci, popolo misterioso e intimamente legato al nostro territorio, ma anche di tutti gli altri antichi popoli della nostra terra e quindi Ernici, Siculi ed Etruschi,è stato al centro dell'incontro con l'autore al Liceo di Ceccano, mercoledì 30 aprile, nell'aula magna Francesco Alviti, dove Massimiliano Mancini ha presentato il suo libro "I Volsci e il loro territorio". Il convegno si inserisce nell'ambito del progetto Incontro con l'autore che ha l'obiettivo di far colloquiare gli allievi con autori di testi di generi diversi, una delle tante idee interessanti che la dirigenza del Liceo propone ai propri allievi da anni. Questa volta, tra l'altro, il convegno è stato trasmesso in diretta streaming , in linea con le caratteristiche multimediali dell'Istituto. Questa volta il testo del dott. Mancini analizzava non solo le vicende storiche, ma anche la geomorfologia del territorio, la sociologia e le istituzioni dei Volsci, cercando di offrire una visione d'insieme di questo popolo che vada oltre l'approccio meramente storico-archeologico. Andrea Tagliaferri

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l via la terza edizione di "Fumone in Fiore", iniziativa della Pro Loco. L'evento quest'anno si svolgerà con un po' di anticipo per sfruttare il periodo in cui fiori e piante presentano il massimo splendore. Nei giorni che vanno dal 30 Maggio al 1 Giugno terrazzi, balconi, davanzali e scorci del borgo saranno invasi da fiori e piante in un arcobaleno di colori. La manifestazione inizierà da Piazzale Volubro fino ad estendersi per tutto il centro storico del paese, ricoprendo quasi tutta la mappa urbana. Il fine è quello di rendere più attraente il borgo sfruttandola la creatività e il buon gusto dei cittadini e dei commercianti. Le iscrizioni potranno effettuarsi scaricando il modulo di adesione dal profilo Facebook della Pro Loco di Fumone. I dettagli nella locandina dell'evento. Giuseppe Gatta


Ferentino

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Stazione ferroviaria simbolo di silenzio, indifferenza e menefreghismo

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chi importa sentir parlare di una semplice stazione ferroviaria in balia di se stessa, a chi importa sentir parlare di sala di attesa trasformata in un vespasiano, a chi importa sentir parlare di una banalissima banchina del treno ridotta come un porcile da viandanti maleducati e da gestori poco attenti alla salute umana, a chi importa di quelle persone che guardano con rassegnazione cronica giornaliera quella stazione priva di biglietteria? Ma ignorare tutto questo è come dire che non ci importa se una donna anziana, un diversamente abile o una mamma con il passeggino, non possono prendere un treno se

prima non passano attraverso un letamaio. Stiamo parlando della stazione di Ferentino - Supino, nodo importante del trasporto ferroviariodella linea Cassino Roma frequentata da tantissimi pendolari della zona. Quindi quella stazione, assume un significato ben diverso, perché diventa figlia dell'indifferenza e dell'incuria di una società malata e che ha preso il peggio che la globalizzazione possa regalare alla Ciociaria. In quell'ambiente inerme e maleodorante della stazione c'è tutto il nostro modo di agire e il nostro inconscio che si materializza nel silenzio e nell' indifferenza di tutti in menefreghismo. Bruno Sbaraglia

Bocciato l'insediamento dell'impianto di compostaggio

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uesto è quanto accade in un territorio già fortemente colpito dall'inquinamento. Da circa due mesi istituzioni, associazioni territoriali, comitati locali e singoli cittadini lottano contro l'insediamento sul territorio di Ferentino, nei pressi del bacino della Valle del Sacco, area già fortemente gravata da problemi ambientali con conseguenze sia sugli animali che sulla popolazione, di un sistema di recupero dei rifiuti che nel territorio italiano ha pochissimi impianti; il progetto, presentato in Regione, prevede l'arrivo di oltre 43 mila tonnellate di rifiuti annuali per una produzione di compost fertilizzante dopo circa sei mesi di ciclo lavorativo, per circa 25 mila tonnellate. Esprime il completo dissenso la cittadinanza intera: si susseguono da giorni raccolte firme presentate all'ufficio di Valutazione di impatto Ambientale (VIA) della Regione Lazio ed all'ufficio Ambiente della Provincia di Frosinone: obiettivo primario è bloccare un progetto che non presenta assolutamente requisiti ambientali e urbanistici adatti al territorio considerato. La questione è molto delicata e merita di essere trattata con la massima trasparenza poiché la localizzazione di un simile impianto di dimensioni notevoli, nei pressi di insediamenti abitativi potrebbe creare problemi di vario genere con evidenti e risapute ripercussioni sulla salute dei cittadini. Nei giorni scorsi, nelle tante riunioni svolte è stata annunciata anche l'attivazione del nodo RETUVASA (Rete per la Tutela della Valle del Sacco) di Ferentino: iniziativa indispensabile per difendere e tutelare il territorio in attesa che qualcuno riesca a pensare seriamente ad un progetto di bonifica di quest'area. Daniela Caliciotti

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Inaugurazione "Orto del Vescovo"

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l 28 Aprile, dopo interventi vari, opere di ripristino e messa in sicurezza, arredo a verde, il sindaco Antonio Pompeo, alla presenza di autorità civili e religiose, molti studenti e tanti cittadini, ha potuto finalmente aprire i battenti di un vero e proprio parco di oltre settemila metri quadri situato a ridosso della Cattedrale e sovrastato dall'imponente Acropoli, punto focale di forte richiamo turistico. Lo scopo è quello di dotare la città di uno spazio pubblico di prestigio ed interesse urbano. La posizione strategica, adiacente alla principale arteria cittadina con una vista panoramica molto suggestiva accompagnata dalla presenza di percorsi con le staccionate e arredato con giochi e panchine, rendono il parco uno spazio davvero degno di nota, nel quale si conservano numerose e bellissime piante di ulivo: questo è un risultato ottenuto dopo anni di lavori e progettazioni varie per poter dare ai cittadini la possibilità di godere di momenti di svago e di pausa immersi in un grande giardino. Daniela Caliciotti



SPAZIO PUBBLICITARIO AUTOGESTITO

DISTRETTO SOCIO-aSSISTEnzIalE "a" (PROVInCIa DI FROSInOnE) - l. 328/2000

Comune Capofila Alatri

Comuni di: Acuto, Alatri, Anagni, Collepardo, Filettino, Fiuggi, Guarcino, Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola, Torre Cajetani, Trevi nel Lazio, Trivigliano, Vico nel Lazio. Azienda Sanitaria Locale, Terzo Settore, Provincia di Frosinone

Convegno conclusivo del primo percorso sperimentale di agricoltura sociale

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l 29 marzo presso la sala Universitaria del Palazzo Conti Gentili di Alatri si è svolto il convegno conclusivo sulla prima fase di sperimentazione del progetto di Agricoltura sociale. Questo Convegno è nato con l'intento di offrire una restituzione dei percorsi di Agricoltura Sociale attivati dal Distretto socio Assistenziale "A", che per primo nella sua Provincia ha messo in campo un forte impegno sul tema attraverso tre anni di sperimentazione sul territorio, e con l'obiettivo di stimolare l'attivazione di nuove risorse, per garantire la sostenibilità futura della linea progettuale tesa al sostegno, all'accompagnamento e al reinserimento sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati. L'obiettivo anche un po' ambizioso del Distretto è stato

quello di intraprendere percorsi sperimentali di inclusione sociale valorizzando le risorse agricole in un'ottica di multifunzionalità: da una parte cioè valorizzando le risorse del nostro territorio e rappresentare per le aziende una interessante opportunità per la diversificazione del reddi-

to ed un diverso rilancio dei propri prodotti, dall'altra rappresentare una spinta allo sviluppo locale con una positiva ricaduta sull'intera comunità. L'Agricoltura sociale ha tutte le potenzialità per poter rappresentare, soprattutto in questo periodo di forte crisi economica che avvolge l'intero Paese, una delle poche possibilità di risposta tangibile al reinserimento lavorativo, ma anche un concreto percorso di integrazione socio sanitaria che consente la partecipazione attiva di soggetti portatori di handicap, con fragilità psichica e con problematiche connesse alle dipendenze. Tale percorso, sin dal suo avvio, e stato fortemente sostenuto dalle Amministrazioni del Distretto che hanno saputo vedere con lungimiranza l'utilizzo della agricoltura sociale per incrementare la sostenibilità, solidarietà, partecipazione e coesione della comunità locale. Molti gli Amministratori del Distretto che hanno partecipato: i Sindaci dei Comuni di Vico nel Lazio, Acuto, Torre Cajetani, Guarcino, gli Assessori di Collepardo, Serrone, Fiuggi, nonché il Direttore Sanitario del Distretto "A" e il responsabile della S.S. servizi socio sanitari della ASL di Frosinone. I lavori sono stati aperti dal Sindaco del Comune di Alatri Ing. Giuseppe Morini, a cui è seguito l'intervento della Responsabile di settore Dr.ssa Paola Manchi e del Coordinatore dell'Ufficio di Piano Dr.ssa Evangelisti Bianca Maria. Con particolare interesse sono state seguite le relazioni tecniche del prof. Senni e della Dr.ssa Durastanti del Dipartimento Dafne dell'università della Tuscia.

Un significativo contributo è stato determinato dagli interventi delle autorità presenti: - On. Rita Visini, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio - Simonetta Imperia per conto dell' Assessore all'Agricoltura della Regione Lazio - On. Mauro Buschini, Presidente della Commissione Bi-

lancio del Consiglio Regionale del Lazio - On. Massimo Fiorio, Vice-Presidente della Commissione Agricoltura della Camera - On Alessandra Terrosi, componente della Commissione Agricoltura della Camera Sono intervenuti inoltre il rappresentante dell'Arsial Provinciale Maliziola Luigi e il Presidente del GAL Rondinara Giovanni, Paolo Brigo della Confcooperative, Savone della Coldiretti. Con grande interesse sono stati seguiti gli interventi della Sig.ra Sandra Frioni e Sig. Gianni Ricciotti che hanno fornito l'importante contributo offerto attraverso l'esperienza avviata dalla Ass. Alatri onlus che ha intrapreso corsi di cucina per ragazzi down in un percorso di autonomia delle persone con disabilità. La conclusione dei lavori dell'intensa giornata è stata effettuata dal Vice Sindaco del Comune di Alatri nonché Assessore Servizi Distrettuali Dr. Fabio Di Fabio, che per

nome e per conto del Distretto stesso si è fatto promotore presso la Regione, perché tale progetto potesse essere individuato come progetto pilota anche per altri territori e ricevere il giusto e meritato sostegno in ambito Regionale. Le Aziende partecipanti hanno avuto il riconoscimento simbolico e tuttavia tangibile dell'impegno profuso da chi come noi ha creduto in quest'idea, spesso considerata azzardata, ed ha coraggiosamente accettato di affrontare questa sfida, proprio per loro si è pensato di creare una sorta di "contrassegno" che possa distinguere e segnalare i soggetti che hanno attivato dei "percorsi virtuosi" di agricoltura sociale e che è stato consegnato proprio a quelle Aziende agricole che hanno seguito tutto il percorso formativo con il Distretto e l'Università della Tuscia e sono state L'Arco di Guarcino, Case Cesarilli di Rolletta Giuseppe e Teresa Rossi di Alatri e Coop. Ali verdi di Piglio. Ma il progetto prosegue con maggiore entusiasmo ed energia, le prospettive future sono state già individuate, sarà infatti necessario consolidare le azioni già intraprese dal progetto, ma soprattutto coinvolgere un maggior numero di aziende ospitanti con una continua attività di animazione territoriale, estendere le superfici delle terre pubbliche da destinare proprio ad azioni di agricoltura sociale,sostenere maggiormente anche le azioni rivolte alla formazione degli utenti stessi, progettare insieme alle aziende partner le più adeguate forme di inserimento lavorativo. Insomma un'altra importante sfida a cui il Distretto non intende assolutamente sottrarsi.

PIAZZA CADUTI DI NASSIRIYA SNC - 03011 ALATRI (FR) Struttura di Piano: Tel. 0775.448210/211 - Fax: 0775.448209 - e-mail: distrettosocioass@comune.alatri.fr.it

ERRATA CORRIGE - Il sito ufficiale del distretto è: www.distrettosocioassistenziale.org


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Alatri

Successo straordinario per la mostra "C'era una volta… quando le foto raccontano"

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ono oltre un migliaio i visitatori certificati dalle firme lasciate su un apposito registro, senza contare coloro che hanno visto, gustato e apprezzato senza apporre autografo la mostra fotografica intitolata "C'era una volta… quando le foto raccontano", inaugurata lo scorso 3 maggio presso il Palazzo Conti Gentili. Un successo straordinario e forse inaspettato: la partecipazione degli alatrensi, nello scrutare le istantanee che ripercorrono la vita della città nel corso degli anni, è stata ed è straordinaria. Oltre 500 immagini stampate ed esposte perlopiù in bianco e nero e almeno altrettante immagini che scorrono su un monitor sistemato all'interno della sala ospitante la mostra che, ricordiamo, resterà aperta sino al 25 di maggio. Un plauso, dunque, va agli organizzatori rintracciabili nelle persone di Marisa Galiani, Maurizio Maggi, Marilinda Figliozzi, Giulio Rossi, Marilena Lepori, Carlo Fantini nella carica di consigliere delegato alla Cultura e i tantissimi che si sono prodigati nell'organizzare un evento che siamo

convinti resterà nella memoria storica ed emozionale della città di Alatri. "Una partecipazione corale - ha detto Marisa Galiani, come spiegato una delle orga-

entrato per caso, si è trovato di fronte una foto del nonno ed è tornato emozionatissimo a trovarci più volte con la famiglia al seguito. Davvero bravi tutti, dai miei ami-

Gli organizzatori con l’Ass. Galione e il cons. Maggi

nizzatrici -. La gente è giunta da noi grazie soprattutto al passaparola ed è rimasta colpita da queste immagini. Non sono mancati episodi commoventi: un signore,

ci organizzatori passando per Angelo Bianchi che ha curato la locandina arrivando ad Antonello Fratarcangeli per la cura del monitor, oltre ovviamente all'as-

sessorato alla cultura per l'ausilio offerto". Soddisfatto, chiaramente, anche il consigliere Maurizio Maggi: "Dopo numerose iniziative intraprese nel corso di questi ultimi anni - ha spiegato l'esponente dell'amministrazione Morini - abbiamo avuto l'idea di organizzare una mostra con tutte le foto storiche in possesso della gente. Insomma un grande successo annunciato. Cinquecento foto esposte e altre raccolte in un cd che va in onda su uno schermo. Un lavoro prezioso e impegnativo che ci ha dato soddisfazione viste le già oltre mille visite ricevute". Anche il delegato alla Cultura Carlo Fantini, che ha fornito il prezioso contributo dell'amministrazione per l'evento, ha parlato di "grande soddisfazione per un momento importante per la comunità, per ripercorrere il passato proiettandosi però per un futuro che si auspica migliore. Grazie agli organizzatori che hanno curato la raccolta, creato l'evento e che stanno accogliendo i visitatori in maniera impeccabile, visitatori che partecipano emozionati e in maniera sempre più sentita". Riccardo Strambi

La Legio I Alatrensis "stupisce" il pubblico del Colosseo

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resce in maniera costante l'attività della Legio I Alatrensis, l'associazione cittadina nata nel 2011 e che conta tra le sue fila oltre sessanta figuranti divisi tra centurioni soldati, senatori, vestali, sacerdotesse e ninfe. Tra le ultime importanti apparizioni della Legio I Alatrensis, non possiamo non segnalare quella dello scorso primo maggio a Ferentino: in occasione della festa patronale, l'associazione alatrense ha reso omaggio a S. Ambrogio aprendo la processione mattutina in quanto, lo stesso santo, era un centurione romano di origine ligure che giunse a Ferentino con l'esercito di

Daciano. Molto apprezzata e fortemente sentita, invece, è stata la partecipazione sia al Corteo storico che alla battaglia del Circo Mas-

simo intitolata "La battaglia di Bedriaco", in occasione del "Natale di Roma". Nella giornata dedicata alla nascita di Roma, erano presenti sessanta gruppi sto-

La Legio I Alatrensis durante una trasferta

rici di ben undici nazionalità diverse e durante la manifestazione si sono svolte attività militari con difesa del vessillo, testuggine, muro, con annesse attività religiose come l'accensione del sacro fuoco, l'adorazione dea vesta e la danza romana. Il momento clou della giornata, però, oltre alla parata che si è snodata lungo le vie della capitale con la presentazione davanti alle autorità e l'accensione del fuoco da parte di ogni gruppo, è stata la battaglia al Circo Massimo nel pomeriggio dove la Legio I Alatrensis ha combattuto, e vinto, contro le truppe Vitelliane rievocando la famosa "battaglia di Bedriaco" davanti al foltissimo

pubblico del Colosseo. Prossimo appuntamento ad Artocria il 19-20 luglio 2014 ad Ascoli Piceno con la notte dei Legionari, e tanti altri eventi aspettano questo gruppo di amici che della storia ne hanno fatto una passione. "Un ringraziamento al gruppo storico romano padroni di casa ha detto a noi Emanuela, una delle protagoniste dell'associazione - che ogni anno con tanta passione organizza questo evento di livello mondiale ma, soprattutto, complimenti a tutta la Legio I Alatrensis che si distingue ovunque per professionalità e tenacia". Riccardo Strambi

Il fontanile della Crocetta è tornato a "vivere"

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utto è iniziato quasi per scherzo, ma già il giorno dopo si era sul posto per fare una ricognizione. Si guardavano tutti intorno per cercare di capire dove fosse questo misterioso fontanile di cui nessuno aveva sentito mai parlare; una folta foresta formata da rovi ultradecennali e alberi avevano creato un coperchio perenne che aveva sommerso per sempre un fontanile che tanto aveva dato agli abitanti della contrada. Il vascone principale, era adibito all'abbeveraggio degli armenti, mentre i due laterali erano destinati al lavaggio e al risciacquo dei panni e in quella contrada era l'unica fonte adibita a questo scopo. Chissà quanti 50 e 60enni sono andati lì sopra a farsi il bagno in estate o a portare i propri animali a bere. Venivano da Monte San Marino e dalla campagna prossima alla cinta muraria. Il fontanile era caduto in oblio, parecchi non conoscevano neanche l'esistenza. L'opera di bonifica è iniziata subito, con alcuni ragazzi (guidati dal "Mastro" Nando Uspini) che si sono messi subito all'opera ritagliando del

tempo dal loro lavoro e hanno cominciato a deforestare il sito riportando alla luce quello che una volta era il fontanile. "Un grazie ai volontari - ha detto a noi Antonio Rossi, "cardinale" del gruppo - che con tanto ardore hanno dedicato parte del loro tempo a far resuscitare questa fonte: Fabrizio Tarabonelli, Emanuele Ceci, Massimiliano

e Davide Uspini, Andrea Igliozzi, Maurizio Carobolo, Sandro Fanfarillo, Niccolò Piccirilli, Alessandro Galuppi. Marco Cianfrocca, Silvia Vinci e tutte le altre ragazze che hanno supportato con il vettovagliamento il lavoro di questi ragazzi (il consigliere comunale Maurizio Maggi, che non voleva essere citato, si è messo a disposizione per i contatti con l'Acea per il "ritorno" dell'acqua ndr). Mi preme dire che questi volontari si sono autotassati nell'acquistare il materiale necessario a riparare le ferite del fontanile, a cominciare dal cemento, dalla malta, dal brecciolino, dalla rete elettrosaldata e dal carburante per i decespugliatori. Manca ancora qualche dettaglio per restituire alla fruibilità di tutti gli Alatrensi questa fonte, purtroppo il tempo inclemente ha portato un po' di ritardo nel completamento dei lavori, ma come ripeto si tratta solo di piccole rifiniture e così il fontanile tornerà a cantare".

Riccardo Strambi


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Alatri

Nuovo look per la scuola materna di Basciano

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' stato un sabato di festa quello del 3 Maggio alla scuola materna di Basciano. Si è tenuta infatti una bellissima cerimonia di inaugurazione del plesso scolastico della popolosa frazione, ristrutturata e messa in sicurezza con materiali altamente all'avanguardia grazie all'opera di volontariato di una decina di genitori con i proventi derivati dalla vendita di prodotti dolciari e al cospicuo contributo di tre sponsor locali. Un antico proverbio dice: un lungo viaggio incomincia da un primo passo . Questo è stata la molla che ha fatto scattare una vera e propria mobilitazione dei genitori dei bimbi che frequentano la scuola dell' infanzia di S. Emidio - Basciano di Alatri. Armati di pazienza, tenacia, guanti, pennelli e colori hanno rivoluzionato tutti gli ambienti interni della scuola ed anche parte dell'esterno. Creatività, immaginazione, colori contrastanti e vivaci, tutto

coordinato e messo in opera da persone che fanno altro nella vita. Chi è elettricista, chi dirigente di azienda, chi mamma a tempo pieno. La scuola è stata completamente rivisitata utilizzando colori a base d'acqua, in quasi tutti gli ambienti sono stati inseriti dei disegni molto colorati, inoltre la scuola è stata dotata di una ludoteca attrezzata con vari giochi e con imbottiture anti trauma certificati. L'aiuto pratico dei genitori durante la pausa Pasquale ha consentito di utilizzare parte dei fondi ricavati dalla vendita di dolciumi nell'acquisto di beni multimediali come le lavagne interattive, libri per la biblioteca e una moderna sala giochi. "Speriamo che questo qualifichi la nostra offerta formativa al nostro piccolo plesso - ha spiegato il dirigente scolastico - Portiamo vanti una serie di progetti pilota nel settore scientifico e quindi ci farebbe piacere che la scuola fosse frequentata non

solo dai bambini che risiedono nel quartiere ma anche da quelli fuori zona. Nell'aula didattica sono state inserite inoltre una parete/lavagna per i bambini e una striscia magnetica per appendere i loro disegni senza inserire chiodi nei muri. Insomma un lavoro minuzioso e fatto per durare nel tempo. Una scuola innovativa e originale. Il benestare delle forniture è stato dato dall'ufficio tecnico del secondo circolo, mentre l'autorizzazione ai lavori generali è stata concessa dalla dott.ssa Greco. Si ringraziano gli sponsor che hanno dato un contributo fattivo alla realizzazione del progetto, (G. Scaccia, R. Sbaraglia, ditta Rossi Lorenzo, Area di Servizio Q8 di Santucci Francesca) ed una mamma per l'acquisto delle piante che hanno adornato il piazzaletto antistante la porta d'ingresso. Un plauso particolare ai genitori che fattivamente si sono adoperati per i lavori e

per quelli che hanno dato il loro contributo tramite la realizzazione e la vendita di dolci, che hanno fatto incamerare il denaro necessario per la copertura delle ulteriori spese dell'iniziativa. Infine si ringraziano i parroci delle chiese di Basciano, S. Emidio e Pignano che hanno dato gentilmente il loro consenso per la vendita dei dolci davanti alle loro chiese. Il tipo di intervento a costo zero per il comune, che è stato progettato e realizzato è ovviamente replicabile in altre scuole. Tutti possono cimentarsi in questa tipologia di progetto, in quanto basta seguire semplici regole. Unico ingrediente indispensabile: la buona volontà. La scuola ristrutturata è stata inaugurata il 3 maggio dalla dott.ssa Anna Maria Greco e il Sindaco Morini. Presenti i genitori, le maestre, le assistenti, e tantissimi cittadini del quartiere. Bruno Sbaraglia

L'infiorata della Parrocchia San Paolo “stupirà” anche il Papa

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artiranno da Alatri gli Infioratori della Parrocchia San Paolo per portare la loro arte direttamente al Santo Padre in occasione del Bicentenario della fondazione dell'Arma dei Carabinieri. Come bagaglio hanno con loro tutto l'occorrente: fiori, colori e altri materiali per regalare al Papa l'emozione di vedere dal vivo un'infiorata fatta con passione e ricca di sentimenti e di devozione. Su interessamento della Associazione Carabinieri della sezione cittadina, alla guida del Presidente S. Ten. Nello Stirpe è stata protocollata una richiesta all'Associazione Nazionale e successivamente al Comando Generale per finire allo Stato del Vaticano per poter esporre i lavori di questa Associazione di Infioratori in Piazza San Pietro in occasione dei festeggiamenti del Bicentenario della fondazione dell'Arma. Un gruppo nutrito di artisti della nostra città, sotto la direzione di Renata Colazingari raggiungeranno la capitale con un pullman messo a loro disposizione dall'Arma dei Carabinieri nella serata del 5

Giugno per lavorare tutta la nottata per realizzare dei quadri nel sagrato della Basilica di San Pietro. La magia dell'Infiorata di Alatri si trasferisce, quindi, nelle giornate del 5 e 6 Giugno nel cuore culturale e spiritua-

Il grande lavoro dell'Ass. "Insieme per noi" con la collaborazione della CRI

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ontinua senza soste il grande lavoro svolto sul territorio da parte dell'Associazione "Insieme per noi", uno dei banchi alimentari operanti su Alatri e che, ogni secondo sabato del mese, grazie al contributo di oltre cinquanta volontari, svolge la raccolta di prodotti alimentari nei supermercati per poi consegnarli direttamente alle famiglie che più necessitano di questi interventi. Il presidente dell'Associazione "Insieme per noi", pur non volendo essere citato "perché non è giusto che parli una sola persona quando siamo in tanti a collaborare per lo stesso obiettivo", ha voluto scrivere a Gente Comune per ringraziare la Croce Rossa che sta collaborando nella raccolta dei prodotti di prima necessità e nella distribuzione degli stessi. La CRI durante la raccolta dei beni con l'Ass Insieme per noi "Volevo ringraziare pubblicamente la CRI di Alatri per il grande aiuto che ci sta dando in questa opera di solidarietà - ha detto il Presidente di "Insieme per noi". Quello che riusciamo a fare è chiaramente solo un piccolo aiuto verso chi ha grandi necessità, ma siamo contenti di continuare a dare il nostro contributo, che spesso si rivela prezioso, specie in questo periodo così difficile per tantissime famiglie del nostro territorio". Riccardo Strambi

le di Roma. In piazza Pio XII, di fronte alla Basilica di San Pietro, con coloratissimi quadri di fiori freschi e fiori secchi. Grande la soddisfazione per il gruppo di infioratori della Parrocchia di San Paolo scelti per questo evento. Stessa soddisfazione è stata espressa anche dall'amministrazione comunale di Alatri, "Siamo felici di sostenere i nostri infioratori, - ha detto il sindaco Morini - la loro maestrìa è motivo di orgoglio". L'amministrazione non farà mancare il suo supporto. Per dovere di cronaca si informa che alle ore 10,30 del 6 Giugno in Piazza San Pietro Mons. Santo Marcianò, Arcivescovo Ordinario Militare per l'Italia, celebrerà la Santa Messa per tutti i Carabinieri in servizio e in congedo e alle ore 12,00, Sua Santità Papa Francesco concederà Udienza a tutti i presenti .In serata infine alle ore 20,00 presso piazza del Popolo, avranno luogo i festeggiamenti per il bicentenario della fondazione dell'Arma dei Carabinieri, con un concerto della Banda musicale. Antonella Ceci

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Alatri 20 ALATRI DA (RI)SCOPRIRE

Fiori d'arancio all'antica Badia di San Sebastiano Che bel panorama... Ma da dove è stata scattata la foto?

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iori d'arancio all'antica Badia di San Sebastiano, dove, a metà dello scorso mese di aprile, è stato celebrato un matrimonio tra due giovani del luogo, lei originaria proprio della zona di Gaudo, la contrada in cui rimane la Badia, e lui di Fontana Scurano, contrada limitrofa. La sposa è parente dell'attuale, storico custode di una delle parti private della Badia ed è stato grazie all'interessamento dei proprietari che è stato possibile celebrare le nozze, in un luogo tanto insolito quanto suggestivo. La Badia di San Sebastiano, infatti, è un monastero pre-benedettino che accolse lo stesso Benedetto da Norcia, nell'anno 529, mentre questi andava da Subiaco a fondare quella che sarebbe divenuta la celebre abbazia di Montecassino: prima sede di una comunità religiosa maschile, per due secoli - dal XIII al XV - fu abitato dalle suore clarisse damianite, quindi trasformato in residenza rustica e, infine, affrancato completamente nel 1908, passando di mano in mano a diversi privati. Deliziosa la piccola chiesa interna, dove è stato officiato il rito nuziale, interamente affrescata da pittori di scuola romana e umbra risalenti alla fine del XIII secolo. Si tratta del secondo matrimonio che è stato celebrato nella Badia di San Sebastiano, il primo - e finora ultimo - si tenne 12 anni, quando a sposarsi nei luoghi in cui passò San Benedetto fu il figlio del custode stesso. Auguri ai novelli sposi! Pietro Antonucci

CSM: ancora pregiudizi per l'inserimento lavorativo dei pazienti

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a foto che vi proponiamo in questo numero risale agli anni '30: è una bella immagine del centro storico alatrense "catturata"... dove? E' questo il quiz che proponiamo ai nostri lettori in questo numero. Guardate l'angolo dell'Acropoli, cercate di indovinare quale sia la strada che stanno percorrendo le due donne e, poi, confrontate l'idea che vi siete fatti con la soluzione pubblicata a pagina 31 di questo numero di "Gente Comune". Un ringraziamento a Lucio Lucchetti, che ha reso possibile la pubblicazione di questa foto. Inoltre, se volete ricevere la foto via e-m mail per ingrandirla e vederla meglio sul vostro computer, potere contattare la redazione di “Gente Comune” al numero 0775-4442588 oppure scrivere all’indirizzo mail: riccardo.strambi@gmail.com Pietro Antonucci

Non c'è niente di più inedito dell'edito", questo monito dell'editor-poeta Longanesi è perfettamente calzante nel nostro caso. Ho intervistato G.S. (maledetta privacy!), utente del centro di salute mentale di Alatri. Cerca lavoro disperatamente e puntualmente lo trova ma, non appena il dirigente d'azienda legge la sua diagnosi di invalido psichiatrico, ecco che il lavoro svanisce. Questa peste discriminante l'ho subita in prima persona essendo a mia volta "disturbato psichico". Ebbene chi non ha come me la fortuna di eludere tale disagio con lo studio, la scrittura, l'arte, viene a trovarsi in condizione di eterna disoccupazione con 250,00 euro al mese. In sostanza si tratta del calo di energia - ci racconta G.S. - che i datori di lavoro riscontrano nei nostri comportamenti in azienda. Le tante assenze sul lavoro sono un alibi per non assumerci. Vi sono soggetti che a causa delle terapie hanno, come negarlo, un calo di energia e di forza lavoro ma la "sopravvivenza" (sic!) è un diritto umano e costituzionale che dovrebbe valere per tutti. Chi non ha ammortizzatori sociali - continua G.S. - si vede esposto all'umiliazione quotidiana di chiedere la carità a strutture istituzionali e non. Codeste percepiscono sovvenzioni statali senza la minima preoccupazione di una equa ridistribuzione dei proventi con i loro utenti. Si "mangiano" tutto loro con la scusa di far "del bene". Se qualche persona con disturbi psichici tenta di sollevare la suddetta ingiustizia viene, quando va bene, sottoposta a "internamento". Con G.S. denunciamo questi personaggi caritatevoli affinché venga ristabilita l'eguaglianza sancita dalla Costituzione. Patrizio Minnucci

ARCOBALENO I Ragazzi del Centro Diurno a lezione di Educazione Stradale

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er questo numero siamo felici di parlare del laboratorio di educazione stradale. Questo laboratorio ci insegna ad andare per strada e lo facciamo insieme a Roberta e Massimiliano. Per ora abbiamo imparato a riconoscere alcuni segnali e quest'attività è molto interessante anche per noi ragazzi diversamente abili, anche se non possiamo guidare. Abbiamo imparato, infatti, che anche i pedoni hanno le regole, come per esempio attraversare sempre sulle strisce pedonali, prima di attraversare bisogna guardare sia a destra che a sinistra, camminare sempre sul marciapiede, ecc... Le regole le fanno rispettare: i vigili, i carabinieri, la polizia. Abbiamo parlato del semaforo che è di tre colori: rosso, giallo e verde. Quando è rosso bisogna fermarsi, quando è giallo bisogna fare attenzione perché tra poco scatta il rosso, quando è verde si può passare. Questa attività ci piace tanto. Quando stiamo sul pulmino che ci riporta a casa, ci divertiamo a riconoscere i segnali che abbiamo imparato. Abbiamo parlato di al-

cuni segnali di Divieto, di Direzione obbligatoria e i tre colori del semaforo. Il segnale di divieto di accesso significa che non si può entrare perchè nella dire-

zione contraria vengono le macchine e possono succedere gli incidenti. Quello di direzione obbligatoria a destra significa che bisogna andare per forza nella direzio-

ne indicata dal segnale. Il traffico lo dirigono i vigili urbani. Qualche volta incontriamo a Bitta il vigile che dirige il traffico, muove le mani con i guanti bianchi altrimenti si fa confusione perché circolano tante macchine, camion, circolari bisogna stare attenti ai segnali stradali. Ci piace tanto fare educazione stradale è una cosa bella, e pensiamo che in generale la debbano fare tutti e vorremmo dare un consiglio ai giovani d'oggi: di non mettersi al volante quando si è bevuto troppo per non fare gli incidenti sulla strada. Abbiamo anche imparato come ci si deve comportare per la sicurezza con il pulmino del centro. Siamo anche andati in piazza al comando dei vigili urbani; sono stati molto gentili e ci hanno spiegato il comportamento che dobbiamo rispettare quando si va a piedi, in macchina, in motorino, con le moto, con il camion, le biciclette e gli autobus. Rubrica a cura dei ragazzi del Centro Diurno


Veroli

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“Delitti e pene a Veroli”: le norme vigenti nel 1540

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n originale manoscritto dello Statuto Verolano risale al 1540 e la sua lettura permette di conoscere le norme allora vigenti; norme le quali risalivano al periodo anteriore, ma che ancora si ritenevano da osservare almeno fino al 1657, quando ancora il documento fu dato alle stampe (Nota: il codice è custodito nella biblioteca giovar diana di Veroli ed è l'unico esemplare manoscritto noto finora. Per ulteriori notizie sul documento vedi. D. Zinanni "Statuti di Veroli"- Strenna Ciociara 1982. I brani trascritti corrispondono al testo italiano su versione proposta da Giuseppe De Mattia, utilizzata anche e stampata nel volume del D. Zinanni. Il testo manoscritto fu opera del calligrafo Martino de Molina, che nel 1540 lo scrisse in bei caratteri di gotico per ordine del cardinale Francisco Quinones, prefetto della città di Veroli). Per i reati penali il potere quasi assoluto era nelle mani del Podestà il quale era "tenuto a indagare sulla verità e, a suo piacimento, a procedere sommariamente". Quando l'accusato o il denunciato comparirà al Comune "le accuse gli saranno lette in lingua volgare e non gliene sarà data copia." "Se l'accusato non vorrà rispondere, prima che se ne vada dal banco di giustizia, il Podestà lo costringa a rispondere per mezzo di multa, detenzione in carcere e con qualsiasi altro mezzo". La coercizione fisica alla confessione del reo è sottintesa nella citata espressione ("qualsiasi altro mezzo" ), ma la violenza, appena accennata in questo momento procedurale inquisitorio, torna a manifestarsi in forma esplicita quando alcuni articoli dello Statuto stabiliscono le condanne o pene per alcuni reati. Trattando il reato di "Bestemmia" si prevedono multe in denaro, di entità diversa a seconda del Santo bestemmiato, ma "Chi non può pagare la multa, sia fustigato per tutta la città." Anche per un ladro recidivo per la prima volta si prevedeva una pena in denaro raddoppiata, ma se non poteva pagare veniva "fustigato pubblicamente da porta S. Leucio a porta S. Croce ed inoltre sta per un giorno in catene; poi viene bandito dal-

la città e dal territorio, dove può tornare solo dopo aver scontato la pena". Ciò era disposto in casa di una prima recidiva nel furto ma "chiunque ruba per la terza volta per un valore di 20 solli viene sospeso alla forca per la gola, finché muoia". Per un furto di minor valore era prevista una pena pecuniaria, ma se il ladro non poteva pagare "gli si tagli la mano e sia bandito dalla città e dal territorio …..". Era previsto anche un'ulteriore recidiva nel reato di furto ed allora "il ladro che ruba per la quarta volta, in qualunque momento viene scoperto, sia sospeso

per la gola finché muoia". Questa pena ultima era prevista anche per chi rapinava sulla pubblica strada. Per i furti nelle abitazioni non mancano pene corporali: "Per il primo furto con scasso, se il ladro non può pagare la penale, gli viene tagliato un piede e cavato un occhio." Era prevista anche la recidiva nel reato di furto con scasso in una abitazione ed allora il ladro "qualunque sia l'entità del furto, viene appeso per la gola finché muoia". Una multa era prevista per chi entrava in una casa con la sola intenzione di rubare; e "se non può pagarla, viene fustigato da porta san Leucio a porta santa Croce". Multe erano previste per colui che rubava prodotti agricoli (un fascio di grano, di orzo, spelta, fave, miglio etc. ), ma con la multa era condannato anche a rimanere legato per un giorno "alla catena che è fissata alla pietra presso il Palazzo del Comune, con la merce rubata posta davanti ai suoi piedi". Anche in caso di reato di adulterio, per l'uomo sposato e per la concubina, era prevista una multa pecunaria (50 libbre): "…. Per questo caso la Curia può inquisire d'ufficio e se la donna non può pagare la penale, sia fustigata attraverso tutta la città". In caso di falsari e di falsi testimoni si legge: "….. Se un testimonio interrogato vacilla, tergiversa e si contraddice, il Podestà, per scrupolo, può porlo ai tormenti senza alcuna formalità o dilazione dei termini, affinché venga fuori la verità …..". Anche chi si procura un falso testimone ma poi non se ne serve nel dibattito subisce una multa (50 libbre) e chi poi non può pagarla "… viene fustigato da Porta san Leucio a Porta santa Croce". Pene sono previste per un figlio che offende con parole e fatti il padre, la madre o ambedue e per l'accertamento fa fede l'accusa giurata dei genitori stessi; e "qualora il figlio non può pagare la penale viene fustigato pubblicamente da porta Arenaria a porta santa Croce". Ancora non si trascura di punire coloro che lanciano pietre ed altri oggetti ed al Podestà è permesso "porre ai tormenti il sospetto autore dei predetti lanci, qualora ci siano indizi e

presunzione……. Nessuno può essere messo ai tormenti se non c'è stata grave ferita……. Se il condannato non ha beni con cui pagare la penale, sia fustigato per la città e gli sia tagliata una mano in modo da separarla dal corpo". In caso di assemblee o per altri motivi di interesse pubblico le porte della città di Veroli venivano chiuse ed era vietato usare le "portelle" in alternativa: si imponeva così indirettamente la partecipazione della comunità urbana a tali riunioni. Chi entrava o usciva dalla città veniva multato e se non poteva pagare la penale "sia amputata una mano". Il tema della tortura occupa l'articolo 63 dello Statuto che recita: "Nessun cittadino di buona fama può essere messo alla tortura per un reato che si indizi contro di lui da parte del Podestà, del Notaro o del loro seguito. Né il Podestà può imporgli di non uscire dal Palazzo finché non abbia confessato il reato, a meno che non ci siano indizi legittimi o prove sufficienti da costringerlo a confessare. Se il Podestà contravviene è punito etc. etc." Altro argomento che occupa un intero articolo (Art. 69) è quello dei traditori per i quali si legge "Se un verolano, o chiunque altro, con parole o fatti, tratta fa o procura che si operi un tradimento ai danni della città di Veroli e dei suoi abitanti; oppure pronuncia frasi e racconta fatti a cittadini verolani o ad estranei; o anche fa e stabilisce qualcosa che possa arrecare o arrechi pregiudizio alla città ed ai suoi abitanti, e ciò si avvera, gli sia mozzata la testa affinché muoia e gli siano confiscati tutti i beni a favore del Comune ….." Erano vietate in Veroli carceri private e non era permesso che qualcuno tenesse recluso nella propria casa un reo. "Se lo detiene per un giorno o meno, sia punito a 50 libbre di multa; se lo detiene oltre un giorno, la penale è doppia. Chi non paga la penale entro otto giorni, sia fustigato da porta San Leucio a porta Santa Croce. …." Le norme statutarie della città di Veroli, come le altre delle città soggette allo stato pontificio, persero la loro natura giuridica nel 1816, a seguito della caduta napoleonica e della restaurazione. Dalla lettura di altri documenti, come degli atti del Consiglio comunale di Veroli (dal 500 in poi), si deduce che le norme statutarie sopra trascritte, ed altre, erano sì di origine medioevale ma non ancora dimenticate sul finire del 500, anche se indicative della vita civile di epoca anteriore. Oltre ai reati sopra indicati, con previsione di punizioni corporali, altre circostanze portavano a queste. Per esempio nel 1597 "… nessun pizzicarolo, artefice, artista etc. possa vendere polvere di piombo a nessuno senza licenza et bolletta in scriptis dell'Officiale del luogo sotto pena di scudi …. e tre tratti di corda da darseli in pubblico ….. e della galera ad arbitrio". Nello stesso anno (agosto 1597) una pena simile era prevista per la "Caccia ai beccafichi": "Che non sia persona alcuna che …. ardisca cacciare o far cacciare a Beccafichi con Ragne, Reti, Archetti et altri istrumenti sotto pena di tre tratti di corda, della perdita delle Ragne e …. di scudi 25". L'attenzione verso le norme statutarie è dimostrata da questa annotazione del 2 gennaio 1600: "…. Molti cittadini hanno fatta istanza che il nostro Statuto si facci volgare acciò se intendi da tutti et particolarmente in cause dei danni dati …."; ed il persistere delle punizioni fisiche viene dimostrata da questa annotazione del 6 settembre 1637: "… che si faccia il Sartio per servizo della Giustizia …. Concorditer che si faccia il funacchio per servizio della Corte e tanto più per terrore dei ladri che continuamente vengono alle nostre fiere ….". (Nota: Libro dei Consigli di Veroli: Volume 8- cc. 99 (14 giugno 1597), c. 105 v. (15 agosto 1597), c. 224 (2 gennaio 1606), c. 174 r. e v. (6 settembre 1637)). Alcuni atti notarili dello stesso periodo recano la scrittura finale "…. actum ….. in platea magna sopra la pietra della vergogna". Il luogo nel quale si mettevano alla gogna alcuni condannati. Alfredo dr. GABRIELE


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Arte e Cultura

Curiosando sul "Lupo" Benni M

i tocca il felice compito di annunciare, a chi non ne fosse ancora a conoscenza, l'evento dell'anno da Ubik: il 15 maggio alle ore 18.00 Stefano Benni in persona presenterà il suo nuovo libro, Pantera, disponibile in vendita già dal 30 aprile. Scrivere di Benni non è semplice, le notizie su di lui sono tante e tutte arci-note. Ho cercato allora di spulciare internet alla ricerca di qualche curiosità meno conosciuta. Benni, bolognese del 1947, ha esordito nel 1976 con Bar sport (da cui è stato tratto nel 2011 il film omonimo con Bisio). Il suo stile è un felice mix di fantasia, ironia e giochi linguistici ma chiamarlo scrittore è limitante, la sua inesauribile voglia di raccontare si è espressa infatti in mille modi visto che è anche poeta, giornalista, sceneggiatore (felice il sodalizio teatrale con Angela Finocchiaro, interprete dei suoi migliori pezzi), regista (nel 1989 con il film Musica per vecchi animali, tratto dal suo libro Comici spaventati guerrieri con Dario Fo e Paolo Rossi), saggista, consulente artistico. E' stato persino attore nel film Sleepless di Maddalena De Panfilis (2009). E' un grande amico di Daniel Pennac e

dobbiamo proprio a lui la scoperta italiana del grande scrittore francese. Durante un

a Benni. I libri più famosi? Sono tanti e sarebbe

soggiorno a Parigi infatti rimase folgorato dalla lettura de "La fate Carabine" e avvisò per telefono la Feltrinelli di non farsi scappare l'occasione. Da allora i due scrittori si apprezzano e in più occasioni si sono presentati a vicenda nelle rispettive patrie. Quando Pennac nel 2004 scrisse la sua prima opera teatrale, Merci, la dedicò

inutile e noioso farne l'elenco. I suoi personaggi indimenticabili sono incisi nel cuore dei fans: la Luisona, Baol, Elianto, Lupetto Saltatempo, Margherita Dolcevita, Nonno stregone. Io ho un affetto particolare per Stranalandia, raccolta di animali e abitanti stravaganti dell'omonima isola con cui per anni ho cercato inutilmente di

addormentare i miei figli da piccoli, impresa resa difficile dalle risate che il libro inevitabilmente scatenava. All'infinità di notizie sull'autore (gli è stata persino dedicata la Bennilogia, un'enciclopedia online interamente costruita dai suoi lettori) si contrappone la scarsità di particolari sull'uomo. Niente di strano visto che, nonostante il grande successo, è riservato e restio ad apparire in pubblico. Da piccolo amava girovagare solitario per i boschi insieme ai suoi cani motivo per cui gli fu appioppato il soprannome "Lupo" con cui è chiamato ancora oggi. Una cosa che certamente in pochi sanno è che Benni ha un figlio di nome Niclas, chitarrista e compositore. Insieme a lui nel 2010 ha registrato l'audiolibro de La Terra Desolata di T.S. Eliot. In un'intervista, parlando di se e del figlio, ha detto "non sono sposato ma sono ragazzo padre di un figlio alto, biondo, bello e intelligente". Dopo aver spremuto per bene il web non rimane che andare a vederlo di persona per saperne di più, non prendete impegni per il 15 maggio, il Lupo vi aspetta da Ubik con la sua Pantera. Serena Sperduti

Roma ricorda lo scultore ciociaro Amleto Cataldi Floriana Curti ci ha lasciato

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na targa per Amleto Cataldi, per ricordare la sua opera e la sua fama, tristemente cadute in oblio dopo la morte dello scultore scomparso a Roma nel 1930. La dedica è dell'Amministrazione comunale capitolina che ha inteso così onorare la memoria di un grande artista del '900, anche se sconosciuto ai più. La targa intitola ad Amleto Cataldi il sito di Villa Borghese davanti alla Casina Valadier, vale a dire il largario su quel balcone da cui si gode la vista unica al mondo di Roma antica. Non solo dunque la intestazione a Cataldi di questo posto quanto, al medesimo tempo, la presentazione del restauro, ad opera della Soprintendenza Romana, della scultura della ragazza che si china sulla conca per attingere acqua nota come "L'anfora", che venne deturpata parecchi anni fa. Ora la scultura si leva, tornata La fontana dell'anfora a Roma alla sua originaria purezza e grazia, sempre nel medesimo luogo dove fu collocata nel 1913, adesso intestato ad Amleto Cataldi. Nato a Napoli nel 1892, originario di Roccasecca, Amleto Cataldi fu molto attivo tra gli anni '20 e '30, specialmente nella Capitale. Sue opere, oltre che a Roma, si trovano in varie città italiane; inoltre Cataldi prese parte a numerose esposizioni scultoree sia in Italia che all'estero, ma il suo nome subì un rapido declino dopo la morte, in quanto i suoi modi e criteri artistici vennero considerati superati e vecchi. Il professor Michele Santulli, fine estimatore delle opere di Cataldi, proprio in questo periodo sta completando la redazione di una biografia dell'artista: un lavoro destinato a ridare prestigio ed onore ad uno scultore eccelso seppur dimenticato. Pietro Antonucci

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l 25 aprile è morta la scrittrice ciociara Floriana Curti. Nata del 1929 a Frosinone e orfana di madre a 1 anno, Floriana ha vissuto la sua giovinezza, durante la II guerra mondiale, in via Quintino Sella con il padre e i numerosi fratelli. Dopo una vita dedicata all'insegnamento ha deciso di raccogliere i ricordi e le esperienze di quel drammatico periodo pubblicando nel 2004 il suo primo libro Caramelle e pidocchi a cui sono seguiti La ragazza di via Quintino Sella (2007) e Davide e il soldato (2013). Il suo stile dolce e garbato, anche quando raccontava episodi dolorosi e difficili, è il segno di uno spirito forte, positivo e sereno che non si è piegato di fronte alle difficoltà che la vita le ha riservato. Ci lascia con i suoi libri un'importante testimonianza della vita cittadina e dello stato d'animo dei frusinati all'epoca della guerra. Se.Sp.


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Storie e Personaggi

La storia di un nobile che si spese per i poveri emigranti ciociari

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a storia dell'emigrazione ciociara di fine '800 è stata una storia intrisa di aspettative, speranze (spesso deluse) e di miseria se

Lapide commemorativa del tenente Fulcieri Paulucci di Calboli

non di sfruttamento. Le condizioni difficili in cui vissero tanti uomini e donne sono raccontate

in poche cronache e, tra queste, acquistano un particolare rilievo quelle del marchese Raniero Paulucci dì Calboli (1861-1931). Nato a Roma, ma originario di Forlì, fu un diplomatico italiano, in servizio prima presso l'Ambasciata d'Italia a Londra fino al 1894 per circa cinque anni e poi in quella di Parigi dal 1895 per circa quindici anni come segretario di legazione. Ed è nelle vesti di rappresentante dell'Italia che il nobile entrò in contatto con un mondo variegato, composto da artisti, diseredati, giovani in cerca di fortuna. Gli artisti girovaghi in quell'epoca erano specialmente numerosi non solo a Londra ma in tutta l'Inghilterra e la Scozia, suonatori di organetto o di piffero, ballerini che davano spettacolo col cane ammaestrato o con la scimmia, talvolta anche con il povero orso: il marchese pervenne ad un loro censimento arrivando a individuarne oltre duemila in tutto il paese, in pre-

valenza suonatori di organetto, to e rilevare anche storture, inmolti di piffero, poche decine di giustizie e crudeltà che vi si perarpa e qualcuno di altri strumen- petravano, se si aprivano verati quali il manmente gli ocdolino o il viochi. Ma non lino. E pur non erano i suonamenzionando tori girovaghi la Valcomino, che lo colpiroriuscì ad indivino bensì gli duare la locaadolescenti e i lizzazione della bambini in giro massima parte per le vie della di questa umacittà. Paulucci nità nomade, di Calboli vede"sui monti deva in giro sforgli Abruzzi e tunati via dalnella Campal'Italia senza nia" cioè a San alcuna proteBiagio Saracizione e che in nisco, a Cardito prevalenza di Vallerotonesercitavano il da, a Picinisco Il tenente Fulcieri Paulucci di Calboli mestiere di e certe sue frasciuscià o lucizioni, a Vallegrande di Villa Lati- datori di scarpe e di stivali per le na... Ma il mondo ovattato e do- vie delle città o vendevano starato nel quale viveva e operava a tuette di gesso o fiammiferi o Londra non gli impedì di guar- erano sguatteri o lavapiatti nei darsi attorno con sguardo atten- ristoranti o spazzacamini. Ma co-

me erano arrivati questi bimbi in questi luoghi così lontani? Venivano letteralmente dati in fitto quando non venduti, dai genitori, a personaggi che facevano di mestiere quello di farsi dare in affidamento queste creature in cambio di indennizzi periodici e sottoporle poi ai lavori più duri e più pericolosi, a condizioni esistenziali inimmaginabili, nella promiscuità, nella sporcizia, nella malattia, nell'ignoranza. Sporchi, laceri e affamati si aggiravano per le strade chiedendo la elemosina quando possibile altrimenti ballando o saltellando o vendendo immagini sacre o terrecotte e altro. E guai per chi la sera non consegnava abbastanza soldi al "padrone", così veniva identificato anche nei registri della polizia la umanità spietata che li gestiva e sfruttava. In un prossimo intervento ricorderemo la situazione in Francia come indagata da Raniero Paulucci di Calboli. Pie. Ant.

I mestieri di una volta: il “Sensale”

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na volta, nelle fiere e i mercati settimanali di tutta la Ciociaria si vedevano spesso il ritrovo di Sensali, Commercianti, Contadini e Fattori e lì si acquistavano e si vendevano capi di bestiame di grande e piccola taglia. A Frosinone si svolgevano nel quartiere Madonna della Neve due "fiere" importanti: quella della Madonna della Neve il 5 agosto e quella di santa Fausta nell'ultima domenica di ottobre. Le "fiere", sono state e restano dei grandi raduni per acquirenti e mercanti con le loro mercanzie. Questi eventi hanno sempre avuto il loro fulcro nelle adiacenze della piazza antistante il convento ed alla chiesa. Negli anni, subito dopo la seconda guerra mondiale, in occasione di questi eventi, si trattava di tutto. Come abbiamo visto c'erano tutte le componenti del mondo agricolo dal padrone al contadino, ma quella che per così dire dirigeva il traffico era quella dei Sensali detta anche dei mediatori. Erano loro, infatti, che facevano da intermediari in quasi tutti gli affari di

compravendita fra contadini, ovunque servisse un arbitro esperto, ponendosi quindi

in una posizione di figure insostituibili per la loro universale riconosciuta utilità. Naturalmente l'attività del Sensale non si limitava alle fiere e ai mercati, ma abbracciava l'intero mondo agricolo e si può dire non avesse limiti ne di orario ne di movimento. Questa importante categoria professionale

non lavorava a caso avendo, come tutte le categorie che si rispettino, le sue regole e le sue tariffe. Nel dopoguerra si conoscono quelle della Camera di Commercio di Frosinone che aveva approvato delle norme e Tariffe oltre a una vera e propria etica professionale. Infatti come recitava l'articolo 1 del regolamento nessun compenso spettava al Sensale qualora l'affare non andava a buon fine. Il compito maggiore e più difficile da sostenere per un Sensale era trovare un accordo sul prezzo per la vendita e, di conseguenza, l'acquisto di un capo di bestiame o di prodotti della terra tra l'acquirente e il venditore. La capacità del Sensale

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si manifestava proprio nel saper mediare tra le due parti e giungere ad un accordo sancito da una energica stretta di mano. La stretta finale arrivava al termine di una contrattazione a tre dove si mescolavano interessi, orgoglio e astuzie. Uno spettacolo allo stato puro al quale io ho avuto la fortuna di assistere. La parola data valeva più di mille firme. Era tanta la foga del Sensale nello scuotere le mani dei due contadini fino ad affare concluso. Il Sensale era costretto a muoversi in un ambiente usando molto tatto e per motivi comprensibili evitare nel modo più assoluto qualsiasi presa di posizione, cercando di non urtare nessuno. Bastava una parola fuori posto e la frittata era fatta. In questo barcamenarsi il suo carattere e la sua naturale predisposizione al contatto umano era sicuramente la sua arma vincente. Era normale vederlo a braccetto con un amico o con un potenziale cliente e la meta finale era sempre il bicchiere di vino bevuto in amicizia. Bruno Sbaraglia

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Cinema

Cannes 2014: è già polemica sul film d'apertura"Grace di Monaco"

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a 67^ edizione del Festival del Film di Cannes si svolgerà sulla Costa Azzurra dal 14 al 25 maggio prossimi. A causa delle elezioni per il Parlamento europeo, la cerimonia di assegnazione dei Premi sarà anticipata al sabato 24, invece che di aver luogo, come tradizione, alla domenica. Quest'anno il Festival ha voluto rendere omaggio ad un attore italiano, nostro conterraneo: Marcello Mastroianni, raffigurandolo sul manifesto ufficiale di questa edizione, nel 90 anniversario della sua nascita a Fontana Liri. La sua compagna in tantissimi film Sophia Loren, premiata a Cannes nel 1961 con "La Ciociara" e Presidente della Giuria nel 1966, sarà la madrina della sezione Cannes Classic, in cui verrà presentata una versione restaurata di "Matrimonio all'italiana" diretto dal grande regista ciociaro Vittorio De Sica. La Giuria del concorso 2014 sarà presieduta dalla regista neozelandese Jane Campion, vincitrice della Palma d'Oro nel 1993 con "Lezioni di piano". Una Giuria in maggioranza femminile del resto,

cinque donne e quattro uomini, con l'attrice francese Carole Bou-

del suo film d'esordio "Corpo Celeste", presentato nella Quinzai-

quet, la regista statunitense Sofia Coppola, l'attore americano Willem Dafoe, il cineasta cinese Jia Zangke, quello danese Nicolas Winding Refn e uno dei più importanti attori messicani Gael Garcia Bernal, le attrici Leila Hatami, iraniana protagonista de "La separazione", e Jeon Doyeon, sud-coreana. Tra i film in Concorso per l'Italia c'è solo Alice Rohrwacher, sorella dell'attrice e regista Alba. Alice presenta "Le Meraviglie" dopo il buon successo

ne des realisateurs nel 2011. Si contenderanno la Palma d'oro Ken Loach, che è ritornato sull'idea di dare l'addio alla cinepresa, con Jimmy's Hall, racconta una storia sulla sfida lanciata alla censura della Chiesa Cattolica negli anni 30 dai comunisti irlandesi. Diretto avversario è l'altro regista inglese Mike Leigh che porta a Cannes "Mr. Turner", sulla vita del famoso pittore inglese vissuto a cavallo tra il Settecento e l'Ottocento, i cui paesaggi sono consi-

derati come un'anticipazione dell'Impressionismo. Se i due registi inglesi sono 70nni, a Cannes, quest'anno, ritorna un mostro sacro 80nne: Jean Luc Godard con "Adieu au Langage (Addio al Linguaggio)" in cui racconta come un uomo e sua moglie possano arrivare a non parlare più lo stesso linguaggio. Il parterre dei contendenti è ricchissimo si va da Cronenbreg a Oliver Assayas, da Atom Egoyan ai Fratelli Dardenne, da Tommy Lee Jones al giovane regista africano Abderrahmane Sissako, da Bertrand Bonello a Michel Hazanavicius, che già ha vinto con The Artist. Sono ben 19 i titoli in Concorso e 20 nella sezione Un Certain Regard, dove è stata selezionata Asia Argento con il suo "Incompresa". Il film d'apertura sarà "Grace di Monaco" di Olivier Dahan in cui Nicole Kidman interpreta il ruolo della indimenticabile attrice e Principessa. I figli della Principessa hanno denunciato una deviazione della storia della Famiglia Reale per uno sfruttamento commerciale della vita di Grace Kelly. Il Palazzo di Monaco ha

comunicato che questo film non può essere assolutamente considerato un biopic e la Famiglie Ranieri non vuole, in nessun modo, essere associata a questa produzione. Il film di Olivier Dahan si concentra su un momento della vita dell'attrice americana Grace Kelly, al vertice della sua fama, quando sposò il principe Ranieri III (interpretato da Tim Roth) nel 1956 , diventando Grace di Monaco. Sei anni più tardi, da quando aveva assunto le sue funzioni principesche, Alfred Hitchcock le chiese di tornare a Hollywood per recitare nel suo nuovo film, Marnie. La polemica è scoppiata, la pubblicità gratuita al film sta facendo crescere l'interesse sulla produzione, se ne fosse stato bisogno, tanto da far decidere alla produzione, che pure aveva discusso ferocemente con il regista sul final cut, di far uscire la pellicola nella sale, in contemporanea con la prima del Festival.

In attesa di informarvi in diretta dalla Costa Azzurra vi saluta Alfredo Salomone


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Focus Eventi

Ligabue: “Dal palco non vorrei scendere mai” Fantastica esibizione del Liga nazionale al PalaCasaleno di Frosinone strapieno

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ra un concerto atteso e Luciano Ligabue non ha tradito le aspettative dei suoi numerosi fan arrivati dalla Ciociaria e non solo. Il Mondovisione Tour 2014 ha fatto tappa a Frosinone in un PalaCasaleno gremito in ogni ordine di posti, tutti pronti ad aspettare lui: Il Liga: "Io ho fatto il mio primo concerto nell'87 e da allora ho detto: "Io non vorrei più scendere da un palco". Tendo a risalirci più che posso ed è lì che hai la sensazione di poter condividere con le persone un momento che è quasi magico in cui loro, finalmente, in mezzo a tutti gli altri cantano, stonano, ballano, alzano le braccia, piangono, ridono". Il concerto è stato subito un tripudio di canzoni vecchie e nuove con il suo ultimo cd "Mondovisione" a fare da collante a tutta la serata del Palasport. E' stato come un racconto di vita, vista e vissuta attraverso le sue canzoni con il Liga vicino ai suoi fan come non accadeva ormai da anni. Lo stesso Ligabue era stato esplicito

nel volere che l'organizzazione di questa serie di concerti nelle piccole città fosse fatta quasi ed esclusivamente per avere il

mondo", "Urlando contro il cielo" che il Liga definisce: "L'unica canzone che non posso non fare ai miei concerti - ci confes-

contatto più stretto con la sua gente che lo segue da anni. Un ritorno al passato che è iniziato con "Piccola città eterna" per poi proseguire con "Lambrusco e pop corn", "Balliamo sul

sa in esclusiva il Liga - ce n'è una serie che posso permettermi di non fare ma "Urlando contro il cielo" la devo fare. In genere il coro del pubblico parte ancor prima che si cominci il concerto". Proseguendo poi

con "Piccola stella senza cielo", "Non è tempo per noi", "Tra palco e realtà" in un crescendo dei suoi successi più belli intervallati dalle canzoni belle ed intense del suo ultimo cd come: "Per sempre", "Tu sei lei", "Il sale della terra", "Sono sempre i sogni a dare forma al mondo" e il brano di chiusura del concerto "Con la scusa del rock'n roll". "Le primissime canzoni che scrivevo erano date soprattutto dalla mia voglia di "fare il cantautore" quindi provavo ad essere poetico con la parola ricercata. Una domenica pomeriggio, invece, mi venne voglia di raccontare il mio sabato sera. Ne uscì "Sogni di rock and roll", una canzone in cui mi resi conto che le cose scritte intanto erano vere e non voli pindarici. Da lì in poi, tutte le canzoni del primo album come tutte quelle venute dopo sono un po' figliocce di "Sogni di rock and roll". Gli stessi sogni che Ligabue ha regalato al pubblico di Frosinone. Massimo Papitto

Ancora successi per il poliedrico artista alatrense Michele Dell’Uomo

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allerino, coreografo, art director, in una sola parola: creativo. Così possiamo definire Michele Dell’Uomo, poliedrico artista Alatrese. Eclettico e versatile, la sua carriera inizia nel periodo di pieno fervore artistico per la nostra città, entra in contatto con i

maggiori esponenti culturali locali per poi trasferirsi a Roma per intraprendere i primi corsi di danza. Negli anni a seguire la sua carriera prende diverse direzioni: prima ballerino, poi coreografo e direttore artistico. Michele, nel suo essere così eclettico acquisisce esperienza sul campo, è in grado di ideare, coordinare e di organizzare un evento, definendolo in ogni dettaglio, basandosi su criteri legati alle proprie esperienze vissute, al proprio estro, rispettando obbiettivi ed indicazioni del committente. Grazie alla sua originalità e alla sua professionalità, molti illustri committenti lo hanno scelto. Ultima tra questi, ma solo in ordine di tempo, è la casa di produzione Italian International Film per la quale ha curato le coreografie

Michele Dell'Uomo con Raoul Bova

del nuovo lungometraggio “Scusa se esisto” con la regia di Riccardo Milani. Protagonisti Raoul Bova e Paola Cortellesi, nel cast inoltre Marco Bocci, Cesare Bocci, Lunetta Savino e tanti altri… Le riprese si sono concluse nelle scorse settimane e,

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nella prossima stagione cinematografica, il film vedrà l’uscita sul grande schermo dove potremo ammirare anche noi il contributo del nostro poliedrico artista concittadino. Riccardo Strambi

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Eventi e Appuntamenti

Vincent Van Gogh e la Ciociaria, rapporto profondo La storia di Agostina Segatori, ciociara, modella e proprietaria di un cabaret nella Francia di Gauguin, Degas, Renoir e Corot

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incent Van Gogh arrivò a Parigi, ospite del fratello, il 28 Febbraio 1886 e vi rimase per due anni esatti. Il fratello dirigeva una piccola galleria d'arte sul Boulevard Montmartre per conto della Goupil. Grazie al fratello Vincent ha l'opportunità di conoscere e frequentare pittori quali: Cormon, Emile Bernard, Toulouse Lautrec, Monet,

Sisley, Pissarro, Degas, Renoir, Signac, Seurat ed altri. In giugno i fratelli Van Gogh si trasferiscono in un appartamento a Montmarte, in Rue Lepic 54. Nel suo periodo parigino frequenta il "Tambourin" un cabaret sul Boulevard de Clinchy, gestito da Agostina Segatori, una ex modella, con la quale ha una breve relazione, ma che frequentò per lungo tempo. La Segatori tempo addietro era stata una modella molto richiesta ed aveva posato, tra gli altri, per Degas, Manet, Renoir e Corot. Agostina Segatori nasce nel 1834 in Ciociaria. E' Jean Baptiste Corot a portarla con sé in Francia, dopo averla incontrata in Italia, durante un viaggio. Costei, probabilmente, quando non fu più in età di fare la modella, aprì un locale ristorante-cabaret a Montmartre, il quartiere dove abitava Vincent, in cui si cucinavano pietanze quasi esclusivamente italiane. Il locale divenne presto un punto di riferimento per la giovane cultura pittorica di Montmartre e la Segatori vi organizzava anche mostre temporanee o aste di dipinti di pittori suoi amici. Van Gogh vi organizzò una mostra di stampe giapponesi di cui era appassionato collezionista. Fu Gauguin ad aiutare Agostina ad arredare

il suo locale: tavoli, sgabelli e suppellettili avevano la forma del tamburello, un caratteristico strumento musicale ciociaro ed erano decorati da vari artisti tra cui lo

vestite con i tipici costumi tradizionali ciociari. Van Gogh ritrae la Segatori due volte: in un quadro (conservato ad Amsterdam) la donna è appoggiata ad uno dei tavolini a forma di tamburello del suo locale, con sullo sfondo visibili alcune della stampe giapponesi tanto amate da Vincent e dagli impressionisti. (FOTO 1) Nel secondo capolavoro (conservato al Museo d'Orsay) Agostina è ritratta in costume ciociaro (FOTO2). Questo dipinto fa parte del periodo in cui nell'arte di Van Gogh esplode il colore, tanto che l'abito indossato non è immediatamente riconoscibile come un costume ciociaro. Non tutti sanno, peraltro, che molti pittori europei del XIX secolo hanno dipinto il costume ciociaro, a partire da Huber Robert fino a Van Gogh, Picasso, De Chirico, Severini: il costume ciociaro è il soggetto più illustrato del secolo dopo Venezia e Napoli. Andrea Tagliaferri

stesso Gauguin. Le cameriere del locale che servivano ai tavoli, così come la stessa Agostina erano

Fonte: Maria Elena Catelli che ringraziamo per la disponibilità e la professionalità dimostrata

"Van Gogh. Un grande fuoco nel cuore" Il lato sconosciuto del pittoree olandeesee, a Frosinonee dal 1 al 20 maggio alla Villa Comunalee

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ltimi giorni per visitare la mostra: "Van Gogh. Un grande fuoco nel cuore" per iniziativa del Centro Culturale "Giovanni Paolo II", con il patrocinio del Comune di Frosinone. La mostra, allestita all'interno della Villa Comunale del Capoluogo, guida all'incontro con Vincent

La stanza Van Gogh riprodotta dagli studenti

Van Gogh (1853-1890) ripercorrendo in particolare gli ultimi produttivi anni (1882-90) vissuti tra Arles e Auvers sur Oise, ma lo fa attraverso 31 capolavori accostati a frasi tratte dalle lettere che il pittore olandese scambiò con il fratello (e non solo) e dalle quali emerge tutto il suo dramma, la sua spiccata e quasi ossessiva spiritualità, quel fuoco nel cuore che della vita di Van Gogh è il tratto dominante e che per troppi anni la critica ha messo da parte dandone una visione "distorta" e trasgressiva. La mostra prodotta da Itaca, società editrice e di promozione culturale, è curata dal professor Roberto Filippetti, studioso di arte e letteratura, già noto al pubblico frusinate per aver tenuto incontri in occasione di altre mostre organizzate dal Centro Culturale Giovanni Paolo II, tra le quali: Caravaggio. L'urlo e la luce; Oggi devo fermarmi a casa tua - 'Eucaristia, la grazia di un incontro imprevedibile; Videro e Credettero - La bellezza e la gioia di essere cristiani. All'interno della mostra, tra l'altro, gli allievi dell'Accademia delle Belle Arti di Frosinone hanno ricostruito a grandezza naturale la stanza di Van Gogh così come dipinta dallo stesso. Un grazie in particolare alle guide dell'associazione Giovanni Paolo II per la loro competenza e l'entusiasmo con il quale ci hanno coinvolti durante la visita. Informazioni al sito www.centroculturalegiovannipaolosecondo.it Andrea Tagliaferri

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"Famiglie e denaro", convegno incentrato sul sovraindebitamento e l'usura nella nostra provincia

I

l convegno del 16 maggio “Famiglie e denaro”, organizzato dai Servizi Sociali del Comune di Alatri, che si terrà alle 10.00 nella Sala Conferenze del Conti Gentili, propone un’ampia panoramica di riflessioni sull’uso del denaro a più di un anno dall’attivazione dello Sportello Antiusura. Il convegno vedrà la partecipazione di esperti istituzionali, che illustreranno la situazione economica del territorio nazionale e della nostra provincia in materia di sovraindebitamento e usura; verranno relazionate le attività dello sportello e i corsi sul buon uso del denaro tenuti sia con un pubblico di adulti che nelle scuole medie e superiori del comune. Particolare spazio sarà dato ai giovani che hanno partecipato al progetto nella fase preventiva, elaborando delle opere grafiche di riflessione sull’uso del denaro Lo “Sportello Antiusura” del Comune di Alatri ha iniziato ad operare sul territorio dal Gennaio 2013, grazie ad

un finanziamento regionale. Il servizio rappresenta una risposta concreta di aiuto e prevenzione del fenomeno dell’indebitamento e del sovraindebitamento, situazioni facilmente riscontrabili presso l’Ufficio dei Servizi Sociali, attraverso la valutazione di quanto emerge dalle attività di ascolto e dalla richieste di contributi ordinari e straordinari, segni di una crescente difficoltà economica. La situazione generale in cui versa il nostro Paese, unita alla perdita del posto di lavoro, separazioni, malattie e dipendenze da alcool, droghe, gioco, stanno mettendo molte persone a rischio di usura. Per quanto concerne Alatri, le informazioni in nostro possesso descrivono il problema riferito a famiglie e singoli, per la maggior parte dei quali si tratta “ancora” di indebitamento eccessivo, ovvero, quando le spese cominciano a superare le entrate, situazione che è alla vigilia del “sovraindebitamento”, quando cioè non si riescono più

a sostenere le uscite con le proprie entrate. In questo caso, il rischio di usura diviene altissimo. In questi mesi lo sportello ha attivato percorsi di accoglienza e sostegno personalizzati, attraverso l’operato di un team composto da un assistente sociale, un sociologo e due psicologi, che dove necessario hanno attivato l’intervento di consulenti esperti in materie legali e finanziarie, in particolare in collaborazione con l’Associazione per i Consumatori CODICI. I Sevizi Sociali del Comune sono riusciti ad avere l’approvazione presso la Regione Lazio di un secondo progetto di proseguimento di attività a contrasto del sovraindebitamento, che prevedono un Fondo specifico, che permetterà di erogare forme specifiche di sostegno alle famiglie sovraindebitate o vittime di usura.


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Dalla parte della...

SPAZIO(ALLA)SALUTE

Il Diabete… la nuova epidemia

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ggi in Italia quasi 3 milioni di persone soffrono di diabete mellito (di cui oltre il 90% di diabete tipo 2) ai quali va aggiunta una quota stimabile di circa 1,5 milioni di persone che, pur avendo la malattia, non ne è ancora a conoscenza. Nella società moderna, in cui il progresso scientifico è orientato a ridurre l'incidenza di malattie e a promuovere il concetto di salute, purtroppo, per il diabete si assistead un trend opposto, infatti la prevalenza di questa malattia sta aumentando rapidamente in tutto il mondo insieme alla mortalità per diabete che aumenta ogni anno dell'1,1% fra gli uomini e dell'1,3% fra le donne. Nell'uomo il mantenimento dei normali livelli di glucosio nel sangue è la risultante di due condizioni: la necessità da parte delpancreas di produrre un'adeguata quantità d'insulina e la capacità, da parte dei tessuti periferici, di essere sufficientemente sensibili all'azione dell'insulina nell'utilizzare il glucosio presente nel sangue. Nel diabete tipo 2 questo delicato equilibrio è alterato dalla pre-

senza dell'insulino-resistenza che impedisce all'ormone di svolgere correttamente la sua funzione a livello dei muscoli e del fegato. Il pancreas, che dapprima reagisce aumentando la produzione d'insulina, andando avanti con il tempo non è più in grado di produrre una quantità di ormone sufficiente a contrastare l'insulino-resistenza con la conseguenza che i livelli di glicemia aumentano. Il diabete è una patologia progressiva e la storia natura della malattia vede lo sviluppo, nel corso degli anni, di complicanze responsabili dell'elevata mortalità del paziente diabetico. Le complicanze determinano un aumento del rischio di avere infarto del miocardio, ICTUS, insufficienza renale, cecità e ulcere agli arti inferiori. Ma non bisogna spaventarsi perché, se si è diabetici, controllando la malattia e mantenendo un buon compenso metabolico si può prevenire lo sviluppo delle complicanze e ridurne la gravità se già presenti. Le armi vincenti contro il diabete sono la prevenzione della malattia, la diagnosi tempestiva e il corretto trattamento. E' importante ricer-

L'Europa, le europee e la teoria del caos

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pochi giorni dalle elezioni politiche europee vorremmo questo mese soffermarci sulla importanza delle conseguenze della nostre scelte in termini di politica economica europea. Fedeli all'adagio ideato da Lorenz (teoria del caos) secondo cui "un battito d'ali di farfalla in Brasile può provocare un ciclone in Texas", analizziamo i possibili scenari macroeconomici che deriveranno dagli esiti elettorali. Tanto per sgombrare il campo da dubbi, già nello scorso numero abbiamo evidenziato i disastri che deriverebbero per i cittadini i loro risparmi dall'uscita dall'Euro, come prospettato da alcuni partiti (Lega nord, 5 stelle e altri), per cui tale ipotesi non la prenderemo neanche in considerazione. Oggi ci soffermiamo sulle nefaste politiche dell'austerità, propinataci dalla Merkel e che uscirebbero rafforzate da una vittoria a livello continentale da parte del Partito Popolare. Come già altre volte abbiamo detto infatti, la colpa della recessione non è e non può essere della moneta (l'Euro), ma delle politiche economiche messe in campo (monetarie e fiscali e fiscali) dagli organismi europei. Iniziamo col dire che dogmi teorici quali rapporto deficit/PIL al 3% o debito/PIL al 60%, non trovano alcuna giustificazione scientifica e anzi sono la causa del ritardo europeo a riagganciare la ripresa (e quindi l'occupazione) dopo la crisi dei mutui americani del 2008. Quanto al deficit (cioè la differenza tra totale entrate pubbliche e totale spese statali) ad esempio gli Usa sono arrivati fino al 10,5% perché hanno applicato correttamente il principio keynesiano di sostituire alla carente domanda privata (dovuta alla recessione) la domanda pubblica, attraverso investimenti in opere pubbliche. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: crescita del 3 trimestre 2013 a +4,1% e disoccupazione scesa al 7 % ( noi siamo al 12,3%). Gli Usa inoltre, hanno utilizzato la leva monetaria, acquistando titoli di stato e obbligazioni private per 85 miliardi di dollari al mese, immettendo la relativa liquidità sui mercati allo scopo di svalutare il dollaro, che al cambio contro l'Euro è 1,38 (cioè artificialmente basso).

Tale azione equivale a "stampare moneta" ed è molto diversa dalla politica della banca centrale europea che ha preferito finanziare a basso costo direttamente le banche, ma senza particolari effetti per l'economia in generale. Il deficit Usa è in costante ribasso finanziato dalle maggiori entrate originate dalla ripresa economica stimolata proprio dalla spesa pubblica. Altro mito da sfatare è la soglia del rapporto debito/PIL al 60%. Considerando il Giappone, che viaggia con un rapporto di oltre il 224% senza particolari problemi, il limite europeo, o quello di alcuni economisti americani, che lo fissano al 90%, appare del tutto artificiale e privo di riscontri nella realtà. Nel caso dell'Italia, il debito è salito al 130% del PIL proprio in conseguenza delle politiche di austerità propinate dalla Germania, che sostanzialmente hanno fatto ridurre il denominatore (cioè il PIL). E' evidente a tutti che se dovessimo finanziare il debito italiano con i tassi di interesse dell'epoca Lira saremmo già andati in default da un pezzo, ma i bassi tassi dell'Euro almeno su questo ci danno un sensibile aiuto. In sostanza, basterebbe limitarsi a riscoprire gli insegnamenti mai superati di Keynes e cioè sostenere la ripresa aumentando la spesa pubblica in periodi di recessione e risanare i bilanci quando si è in crescita, utilizzando al contempo una politica monetaria espansiva. Se non si vuole essere così raffinati, ci si potrebbe limitare a copiare quello che hanno fatto con ottimi risultati le principali economie mondiali fuori Europa (Usa, Giappone in testa) e cioè agire per svalutare la moneta e aumentare gli investimenti pubblici anche a scapito del deficit nel breve periodo ma per garantire la ripresa nel mediolungo periodo. Recentemente ha dichiarato battersi per tali obiettivi il candidato socialdemocratico alla Commissione UE Schulz. Per cui anche noi col prossimo voto potremmo provocare un benefico ciclone (non distruttivo) nelle politiche economiche UE. Pensiamoci. Alessandro Arcese

care il diabete nei soggetti che presentano uno di questi fattori di rischio: familiarità per diabete, obesità, sindrome metabolica,storia di diabete gestazionale, presenza di ovaio policistico. Quando un soggetto scopre di essere affetto da diabete ha la sensazione di aver collezionato una delle tante malattie croniche che segnano il passaggio dall'età della giovinezza all'età adulta, credendo di dover subire inerme gli scherzi dellaglicemia. La sfida è scoprirsi protagonista della nuova condizione, che non significa correre dietro, ogni giorno, alla glicemia ballerina, ma vuol dire riprogrammare il proprio quotidiano investendo in uno stile di vita sano perché…correre più veloci del diabete… si può! Dott.ssa Ilaria Malandrucco Medico Chirurgo Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio * nel rispetto degli artt.55,56,57 del Codice di Deontologia Medica e delle Linee Guida sulla Pubblicità dell'Informazione Sanitaria. Ilaria Malandrucco S.S. 155 Montelena 65/A 03011 Alatri (FR)

SOS CONSUMATORI In banca pochi prestiti e tanti inganni. Tutti segnalati alle Autorità

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ttenere un prestito può essere improbabile anche se sei un lavoratore affidabile: lo dimostra un'inchiesta condotta in 280 filiali di banche in Italia. Tanti gli inganni smascherati: poca trasparenza e privacy, niente soldi se non accetti certe condizioni, spesso illegali. "La banca non fa prestiti", "Diamo finanziamenti solo a chi ha già un conto corrente da noi", "Serve un garante"... sono solo alcune delle risposte che sono state fornite chiedendo informazioni per un prestito di 10mila euro in 280 filiali di banche, finanziarie e uffici postali di 9 città italiane. E pensare che, in questa inchiesta, il finto richiedente si è presentato nei panni di un cittadino con un lavoro a tempo indeterminato e 1.500 euro di stipendio mensile: eppure, nonostante la "stabilità" la risposta è stata negativa 2 volte su 10. E non solo, in molti casi, sono uscite fuori diverse irregolarità da parte delle filiali (tra mancata trasparenza e non rispetto della privacy): gli autori dell'inchiesta le hanno segnalate alle autorità garanti. Ma quali sono queste "magagne", da tenere bene a mente nel caso in cui si avesse bisogno di un prestito? Sono così tante le pratiche scorrette emerse che per denunciarle tutte ci si è dovuti rivolgere a ben quattro autorità diverse (Banca d'Italia, AGCM, Ivass e Garante della Privacy). Ecco quali sono le irregolarità denunciate. Niente SECCI: nel 63% dei casi non è mai stato consegnato il SECCI (Standard european consumer credit information), un modulo standard europeo di cui si ha diritto e che contiene tutte le informazioni necessarie sul prestito che è stato presentato, in modo da poterlo confrontare facilmente con altre offerte presenti sul mercato. Ma, naturalmente, a molti istituti di credito non conviene che i potenziali clienti ne capiscano troppo. Richiesta di dati illegittima: altra irregolarità riscontrata è stata la richiesta di dati reddituali e personali in fase precontrattuale, quando non sono necessari. In molti casi, è stato anche richiesto di firmare l'autorizzazione per accedere alle centrali di rischio, che raccolgono i dati sulla nostra affidabilità di debitori. In pratica si fa una preistruttoria, quando il cliente ha solo chiesto informazioni. Risultato? Da un lato, si scoraggia il cliente a girare più agenzie perché ogni volta deve dare tutte queste informazioni; dall'altro, accumulare più interrogazioni alle centrali rischi private coincide con richieste di prestito non rilasciate o non andate a buon fine, quindi il richiedente potrebbe essere considerato in futuro un cattivo candidato (così hanno dichiarato molti consulenti in banca, forse per scoraggiare la richiesta). "Se vuoi il prestito, devi comprare la nostra polizza": in ben il 35% dei casi gli operatori danno il prestito solo se si sottoscrive una polizza da loro venduta. Ma la legge afferma che se la banca o finanziaria obbliga il cliente a comprare una sua polizza per avere il finanziamento fa una pratica scorretta. La si può denunciare all'Antitrust. Polizza obbligatoria, ma senza confronto: nessuna banca o finanziaria che chiede una copertura assicurativa obbligatoria per rilasciare il prestito, ha consegnato i preventivi di altre due compagnie con cui non ha legami, come vuole la legge proprio per garantire la migliore scelta al cliente: tenete conto che la polizza costa in media 771 euro, ma c'è chi ha chiesto più di 1.800 euro (a Verona) e oltre 1500 (a Genova). Quindi confrontare diverse offerte serve. Paolo Fiorenza Fonte: Altroconsumo


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Rubriche

H come … Handicap N

ell'immaginario viaggio alfabetico iniziato qualche mese fa tra parole legate alla psicologia, siamo giunti alla H, lettera che mi da modo di parlare di una tematica a me molto cara, l'handicap. E' un argomento assai connesso alla mia vita personale e professionale, sia perché sono cresciuta accanto ad una persona gravemente disabile, sia perché le mie scelte lavorative sono state orientate per molti anni verso la psicologia dell'handicap e della riabilitazione, in particole accanto a persone non vedenti e ipovedenti. Come per ogni tematica di carattere psicologico o sociologico è difficile spiegarne tutti gli aspetti in un solo articolo, cercherò comunque di toccarne i principali, a partire dalla definizione: Handicap, condizione di svantaggio risultante da un danno o da una disabilità, che limita o impedisce lo svolgimento di un ruolo normale in rapporto all'età, al sesso, ai fattori sociali e culturali. Condizione soggetta a possibili cambiamenti migliorativi e peggiorativi. L'handicap non è quindi una malattia e ha una doppia connotazione, biologica e sociale. Il percorso più comune quindi è quello che parte da un evento di malattia che da luogo ad una disabilità che si traduce in handicap in relazione alle barriere che il soggetto incontrerà quotidianamente. In tutti gli interventi rivolti a persone con handicap sia in ambito educativo che riabilitativo, vanno programmate attività rivolte ad arginare gli effetti del danno di partenza e attività rivolte ad eliminare le barriere di vario tipo (fisiche, psicologiche, sociali) che ostacolano il pieno raggiungimento delle potenzialità individuali. Nel mio lavoro prima da educatrice, poi da psicologa e infine da psicoterapeuta ho sempre pensato che per operare davvero sulle potenzialità dell'individuo il professionista dell'aiuto non debba solo chiedersi cosa "può dare" ma anche cosa "può imparare" dalla persona che accompagna per un pezzo del suo cammino. Dovendo sintetizzare cosa ho imparato dalla mia esperienza pluridecennale con le persone disabili e che può essere per chiunque una risorsa personale e professionale, mi vengono in mente due concetti fondamentali: la resilienza e la fiducia. In psicologia la resilienza viene vista come la capacità dell'uomo di affrontare le avversità della vita, superarle e uscirne rinforzato, se non addirittura trasformato positivamente, è una risorsa essenziale per concentrarsi non solo sui propri limiti, ma soprattutto sulle proprie risorse (es. sul "cosa posso fare nonostante la disabilità"). La fiducia è un sentimento complesso, che riguarda quotidianamente ogni essere umano, fiducia tra partner, tra genitori e figli, tra colleghi di lavoro, traamici, etc, ed è qualcosa su cui la maggior parte delle persone disabili sono spesso messe alla prova, perché devono "affidarsi" più degli altri per svolgere attività quotidiane semplici o complesse. L'esperienza che più mi ha sollecitato questa riflessione è quella accanto ai non vedenti, che anche quando hanno seguito ottimi programmi di orientamento dipendono negli spostamenti quasi totalmente da altre persone o da un cane guida. Così quando mi trovo a formare operatori del settore cerco di farli esercitare in esperienze di affidamento (es.: percorsibendati, etc) che sfiorano solamente il senso di smarrimento della cecità, ma sono molto utili nel comprendere cosa voglia dire affidarsi e cosa guidare. A proposito della fiducia e dell'aiuto ringrazio tutte le persone non vedenti e disabili che ho incontrato nella mia vita, che mi hanno insegnato cosa voglia dire aiutare senza sostituirsi, accompagnare una persona sulla strada che comunque avrebbe percorso, ma cercando insieme di superare ostacoli e imprevisti.

Rubrica di psicologia e benessere personale a cura della

D.ssa Chiara Camperi - Psicologa chiaracamperi@libero.it

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Cibo&Salute Rubrica di informazione alimentare e benessere a cura della d.ssa Francesca Vari, Biologa Nutrizionista*

Lo sapevate?

S

elvatici o coltivati, gli asparagi sono ortaggi primaverili non solo nutrienti ma anche ricchi di proprietà importanti per la salute. Appartengono alla stessa famiglia dell'aglio rispetto al quale possiedono però in più la clorofilla da cui prendono la colorazione verde. Vi sono poi altre due diverse specie di colore bianco e violaceo. Quelli selvatici crescono invece incolti nei pascoli e nei boschi di quercia ed hanno un aspetto sottile e di colore verde. Tutti i fitocomplessi appartenenti a questa famiglia contengono una grande quantità di eterosidi solforati e oli essenziali (cioè zolfo), che a livello terapeutico si traducono in un'azione antinfiammatoria, cardiotonica, ipotensiva, espettorante, diuretica, antidiabetica e antiparassitaria. Più in particolare l'asparago contiene anche saponine, polifenoli e elevate quantità di minerali, soprattutto potassio, che lo rendono particolarmente interessante nell'impiego contro i problemi di ritenzione idrica, in forza della sua eccellente azione diuretica. Nella medicina popolare è stato tradizionalmente sfruttato come drenante renale, epatico e bronchiale, ma anche come antinfiammatorio della milza. Per questo motivo era di largo utilizzo il famoso sciroppo diuretico alle cinque radici, molto usato fino ad alcuni anni fa, costituito da finocchio, rusco (pungitopo), prezzemolo, sedano selvatico e, appunto, asparago. L'asparago inoltre, come tutti i vegetali, apporta poche calorie, e non trova pertanto controindicazioni specifiche in caso di sovrappeso e obesità. Ma i suoi pregi, pur numerosi, si scontrano con l'elevato apporto di acidi urici, che rischiano di aggravare, qualora siano già presenti, alcuni disturbi, quali la gotta, le cistiti, le prostatiti, le calcolosi renali, l'osteoartrite e altre malattie osteoarticolari. Gli acidi urici, prodotti dalla decomposizione di alcune sostanze (nominate "purine" e presenti in molti alimenti quali fegato, rognone, cuore, aringa, sgombro e acciuga), possono indurre una acidificazione metabolica che, secondo alcuni autori, costituirebbe il terreno ideale per l'insorgenza di numerosi disturbi. Allo scopo pertanto di evitare di incorrere in spiacevoli effetti collaterali (causati appunto dall'eccessivo accumulo di urati), sarà buona norma evitare di eccedere nel consumo di asparagi, e assicurarsi nel contempo una adeguata e variata alimentazione ricca in magnesio e vitamina C. Un'ultima annotazione, infine, per gli intolleranti al nichel e soprattutto all'acido acetilsalicilico: gli asparagi apportano quantità relativamente basse di nichel, ma piuttosto significative di acido acetilsalicilico. Occorrerà tenerne conto in una eventuale dieta a rotazione qualora al Test di intolleranze alimentari si evidenziassero reattività a questi due gruppi.

CARTA CANTA

consigli per le letture di Serena Sperduti

VALERIA PARRELLA

TEMPO DI IMPARARE Genere: Psicologico sul tema dell'handicap Voto dei lettori su aNobii: Citazione dal libro: "La disabilità è una possibilità della vita, e quando ne acquistiamo consapevolezza dopo un poco impariamo a sentirla in maniera naturale, istintiva. Ma l'incapacità di mettersi davanti il problema: questa cosa qui genera l'handicap e rende gli uomini miseri." All'apparenza è un libro di piccole dimensioni ma l'intensità emotiva del contenuto sprizza incontenibile dalle sue pagine. Anche a riassumerlo basterebbero poche parole: una madre e un figlio, reso disabile da un'asfissia alla nascita, affrontano un percorso riabilitativo difficile non solo per l'handicap ma anche per la cecità burocratica delle istituzioni statali. In realtà poi c'è dentro tanto altro. La madre infatti, parallelamente al figlio, affronta un suo percorso per imparare a convivere con il rifiuto istintivo e colpevolizzante del suo destino arrivando a dare un significato nuovo alla parola handicap e allo sconvolgimento che la disabilità del figlio le ha riversato addosso. Significativo è il disegno di un albero dove al posto delle foglie l'enigmista Stefano Bartezzaghi ha messo tutte le parole che è possibile comporre con le lettere della parola "handicap". Ogni pensiero di questa madre è una poesia, un'emozione, una verità riconosciuta da annotare a margine. Ci vuole concentrazione nella lettura se si vuole cogliere pienamente il coraggio di questa donna nell'usare il dolore come strada per la felicità. Citando dal libro: "la sofferenza si annida nella bellezza". Qualunque genitore si potrà riconoscere in queste pagine perché ogni figlio al suo arrivo, insieme all'amore, porta con sé un fardello di paure e ansie legate alla sua vulnerabilità.Sin dall'inizio ho avuto la sensazione di leggere una storia vera, non si può raccontare in questo modo qualcosa che non si è vissuto in prima persona. Spinta dalla curiosità ho cercato su internet notizie di Valeria Parrella ma mi uscivano fuori solo foto sorridenti di una ragazza dai capelli lunghi, ricci e ribelli insieme a scarne notizie biografiche. A forza di insistere però ho trovato un breve passo di un'intervista in cui l'autrice dichiara "sono una ragazza madre, il mio bimbo ha delle forme di handicap" e questo mi ha fatto vedere una luce speciale nello sguardo di questa donna serena che ha dovuto partorire due volte suo figlio. O, forse, è solo la suggestione lasciatami dal suo bellissimo libro.


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Almanacco

CIOCIARIA PARANOICA

PAROLE NEL TEMPO...

Rubrica di curiosità linguistiche e sull'origine delle parole a cura del prof. Claudio Pasotti

di Antonio Coletta Ciociarria Parranoica è la prim ma guida alla provvincia di Frosinonee scrritta dai cittadini per i cittadini: ogni cappitollo vieenee approvvato attrravverso una consulltazionee on-llinee sull blog di Beppe Grilllo.

Cronaca familiare

H

o sempre desiderato essere un ciociaro come tutti gli altri, nonostante l'assenza delle tipiche guance rosse, della carnagione bianca latte, del collo che fa tutt'uno con la testa quadrata e, proprio per questo, preferirei morire piuttosto che confessare che nessun componente della mia famiglia era presente in quella sezione elettorale dove fu estratta la famosa scheda contenente una fetta di mortadella con su scritto "v' set' magnati tutto mo magnat'v' pur' chessa". Nessun cugino, nessuno zio, nessun marito della sorella dello zio di una cugina: per l'occasione furono convocati rappresentanti di ogni famiglia di Alatri tranne che della mia. Del resto io sono un ciociaro di prima generazione: il primo Coletta nato in provincia di Frosinone. A volerla fare romantica, io me li immagino più o meno così, i miei nonni: giovani e con le valigie di cartone in mano. Indecisi su cosa fare della loro vita, dove andare. Me li immagino mentre salutano i loro fratelli e sorelle, cugini e cugine in partenza alla volta delle Americhe o in giro per l'Europa o a Milano, Torino, Verona. Li vedo, loro, i miei nonni che restano soli lì, ultimi ad emigrare. Me li immagino che varcano il Garigliano e salgono, salgono. Camminano. E dopo un centinaio di chilometri sono troppo stanchi. Si fermano. "Ti piace qui?" "Molto" "Sì, forse Monte San Marino non sarà la Repubblica di San Marino, magari il Cosa e il Sacco non sono il Tigri e l'Eufrate, Gregorovius non varrà Stendhal e probabilmente il campo di Chiappitto non sarà il Maracanà, ma cosa importa? Finché c'è la salute c'è tutto" "Sì, va bene, mi hai convinto, stanziamoci qui", deve aver detto mia nonna a mio nonno: ad Alatri, in Ciociaria, un po' come se io e la mia compagna emigrassimo a Viterbo. Non sarebbe una cattiva idea: chissà, magari nessun viterbese ha avuto un componente della sua famiglia presente in quella sezione elettorale dove fu estratta la famosa scheda contenente una fetta di mortadella. Magari per una volta, parlando di elezioni imminenti, potrei sentirmi a mio agio.

C

ari lettori, oggi parliamo degli eventi avvenuti a cavallo della Pasqua nella nostra città: a metà tra la devozione (dal latino devoveo, che negli scrittori pagani voleva dire "sacrificio", mentre già con gli autori latini cristiani, dal III secolo d. C. in poi, assume il nostro valore di "devozione, pietà religiosa") e il profano, stiamo parlando della rievocazione dell'Ultima Cena, della processione del Venerdì Santo e della festa di San Sisto. La rievocazione (latino "evoco" a cui poi è stato aggiunto un prefisso usatissimo in italiano per indicare l'azione reiterata: alla lettera ogni rievocazione è un "ri-chiamare") dell'Ultima Cena nella Chiesa degli Scolopi è stata emozionante: ha mischiato (latino "miscere") come detto sacro e profano, perché è stata anche un lavoro teatrale molto ben diretto e organizzato (in greco "theàomai" vuol dire "guardare con meraviglia, ammirare": e chi ha assistito può testimoniare che la realizzazione finale meritava davvero di essere guardata e apprezzata). Anche nelle due Processioni (facile, dal latino "procedo", cioè "avanzare": esempio di parola che nel passaggio dal latino all'italiano né a livello di morfologia, cioè di forma, né a livello semantico, ossia di significato, è cambiata) del Venerdì si sono uniti momenti e sensibilità diverse: prima quella religiosa, e poi quella storica, con la solita grande partecipazione sia di chi alle processioni prende parte direttamente, sia di chi vi assiste. Questo lo dico in prima persona e con emozione, perché aver partecipato sia alla rievocazione dell'Ultima Cena sia alla processione storica, ha avuto diversi e importanti significati: per lo spirito, la possibilità di combattere quella che alcuni chiamano ormai la "sclerocardia" moderna ("durezza di cuore": parole greche, da notare che "skleròs" è aggettivo che voleva dire "duro", infatti chi soffre delle varie forme di scleròsi ha un indurimento), vivendo da vicino il sacrificio di Cristo; per la propria storia personale, la possibilità di tenere saldo l'attaccamento alle proprie radici. Infine, il nostro patrono (in latino il "patronus" era l'avvocato, oppure l'aristocratico che proteggeva i suoi "clientes"): qui la processione non c'è stata, ma anche la sola festa pagana ("pagani" erano gli abitanti dei "pagi", cioè dei villaggi di campagna, i luoghi dove più forte si annidava la resistenza al Cristianesimo che ormai, nei primi secoli dopo Cristo, stava prendendo sempre più piede nell'Impero romano: da qui "pagano" per dire "non cristiano) ha anch'essa significato il solito, bel momento dove rinsaldare il proprio senso di appartenenza e (perche no?) passare una serata diversa. E allora, cari concittadini, un ancora più sentito AD MAIORA…

Fatti Paesani "Uccide il marito a coltellate ad Alatri"

SECONDA PARTE

Avvenimenti, vicende, aneddoti di cronaca nera, rosa e altro dell'Alatri di ieri e di... oggi a cura di ER-L LL

N

ello scorso numero, abbiamo raccontato di un omicidio (con uno scritto dell'epoca) avvenuto ad Alatri nel 1840. In questa seconda parte parleremo dell'agonia del "morente" sino al momento del giudizio dell'assassino (la moglie)...

"Rimproverata dagli astanti dell'operato soggiunse "è un pezzo che glie l' avevo da fare". La Forza Bersagliera istruita del delitto si re-cò sulla faccia del luogo e Palma Antonia nel vederla le significò "non cercate nessuno, io l'ho ammazzato, andiamo" fu subito arrestata e nell'essere tradotta in carcere passò nuovamente accanto al marito "va all'altro mondo, so pure contenta, mi so magnati tanti fagiuoli, mo vado a magnà le fave". Intanto il Minnocci fu medicato alle ferite e condotto all'Ospedale, nel giorno successivo cessò di vivere: dal Ministero di Alatri si aprì la Giudiziale Inquisizione, e contro Palma Antonia, e contro il di lei Fratello Vincenzo Palmisani che si ritenne complice, e fu arrestato il giorno 1° novembre e condotto il Processo a suo termine e oggi il Tribunale chiamato a decidere sulla di loro sorte. CONSIDERANDO che la sussistenza generica del delitto è fondata sull'Autopsia Cadaverica da cui risulta che il Minnocci era rimasto affetto di sei ferite e cioè di una ferita nella parte media del pube penetrante in cavità, di un'altra nell'ipocondrio sinistro penetran-

te pure in cavità, di parte media del pube penetrante in cavità, di altra nella parte destra del petto sia la quarta e quinta delle coste spuri penetrante in cavità, e di altre tre ferite nella cavità sub ascellare, e che mentre le ultime tre ferite non importavano alcun pericolo, le altre per le prime descritte, avendo rispettivamente interessato il diaframma, fegato ed intestino avevano prodotto la perdita di sangue, l'infiammazione, e cancrena e per questo erano state le cause della morte e sulla Fede Parrocchiale del Matrimonio seguito in Faciem Ecclesiae fra Antonio Minnocci e Palma Antonia Palmisani. CONSIDERANDO in via specifica valutabili indizi e prove, si riuniscono a carico di Palma Antonia Palmisano Minnocci. No è da mettersi in dubbio che essa coltivasse illecite e delittuose amicizie e che il marito ne fosse al corrente e per questo motivo la perseguitasse e minacciasse. Più testimoni di fatti caratterizzano Palma Antonia per una donna di mal costume. Il parroco nel riferire le circostanze del reclamo avanzatogli dall'ucciso, Antonio precisa che gli ammettesse le seguenti parole: ho trovato a casa, e quasi in atto turpe con mia moglie N.N. (che nomina) il quale quando io sono rientrato a casa l'ho veduto che si andava abbottonando la patta dei calzoni. Io non ci torno a casa se non ammazzo mia moglie o nella stessa, o nel successivo mattino anche Palma Antonia si portò dal Parroco ed incontrandosi l'ucciso la rimpro-

verò dell'infedeltà commessa e Palma Antonia non seppe totalmente negare le sue mancanze: conobbe il Parroco che Palma Antonia era colpevole, ammonì, ed altra successiva ammonizione dovette farle in occasione che fu istruito dalla continuazione della tresca con lo stesso individuo, di cui Antonio gli aveva parlato. Ma i coniugi Gaetano e Diamanti, Di Stefano assicurano che Antonio nelle sere di Domenica (16 giugno) percosse la Moglie, perché trattava con una qualche persona: Diamante asserisce che nell'alterco avvenuto in casa, circa l'un'ora e mezza di notte, sentì nel cortile che Antonio diceva l'indagata "tu per quelli due muori scannata, se non lasci quelli finisci male" e Palma Antonia negando soggiunse l'ucciso "come non è vero, ci stavo io presente e tu un tantino che voltavo gli occhi, ci facevi i gesti - e Gaetano narra che nel ritornare circa le ore due e mezzo alla sua abitazione udì che Antonio annunciava alla moglie "tu me la fai davanti e dietro", e la donna rispose, "e porcu futti". E che le aspettative dei coniugi di Stefano siano consentite alla verità e che l'ucciso giustamente rinfacciava all'indagata le sue disonestà, si rideva ancora della voce di Palma Antonia, la quale in Udienza ammettendo, che Antonio proferiva tale espressioni, ora suppose che le dicesse per farsi una ragione, e giustificava le sevizie che le faceva, ed ora dando a quelle parole una diversa interpretazione postume che con le me-

desime il marito non già la redarguì di qualche amicizia che aveva, ma le fece conoscere, che nutrendo essa dal malumore con alcuni individui che gli avevano dato del denaro in prestito, prevedeva che per di loro opera, sarebbe rimasta offesa. Dall'ostacolo dunque che portava Antonio alla prosecuzione della disonesta pratica e dalle minacce che anche fece, nacque dall'indagata Palma Antonia il disegno di privarsi del consorte e di ucciderlo. Si ha in processo, e rifatto meglio nel dibattimento che in epoca precedente di quindici giorni il Delitto e poche ore prima che avvenisse, l'inquisita fece delle premure per aver l'olio di vetriolo, e proprio il Tintore Chingari, e proprio lo Speziale De Meis e sia perchè in proposito tenne in udienza un contegno diverso da quello osservato nei costituiti, si perchè rimase escluso l'uso che suppose dover fare dell'olio di vetriolo, porge un argomento per ritenere che volesse servirsene contro l'infelice Consorte. L'inquisita Palma Antonia non ha nascosto, che da due anni s'era presente il marito per la causa che ha indicato che in appresso si dettaglieranno, ed ha aggiunto che si raccomandava ai Santi, perché in grazia di Dio, lo avessero fatto morire…." Come andrà a finire il processo? Lo scopriremo alla terza e ultima puntata….


Extras - Di tutto di più

Auguri a Tecla Enrica, la "caciottara" di 101 anni SUPINO - 4868 abitanti tra cui anche la signora Tecla Enrica Scarsellone che lo scorso 20 Marzo ha compiuto 101 anni. Abbiamo chiesto alla signora di concederci una breve intervista ed ha accettato senza esitare un momento. Ci rechiamo

a Supino dove "Nonna Enrica"- come chiamata dai suoi numerosi nipoti e pronipoti- ci aspetta attenta e vigile ed inizia a raccontare la sua vita fatta di sacrifici e rinunce. Ci confida di essere ricordata dal paese come la "caciottara", poiché oltre ad aver dedicato la sua vita a produrre formaggi e caciottine fresche, raccoglieva anche i formaggi prodotti dai pastori locali e li andava a vendere ai mercati con il cesto di vimini, che por-

tava sulla testa con l'interposizione della croglia (fazzoletto di stoffa attorcigliato che serviva da ammortizzatore fra la testa della signora e il cesto stesso). Racconta inoltre di non aver mai frequentato nessuna scuola ma di essere un genio in matematica vista la sua veste di commerciante. Ha vissuto la prima guerra mondiale come bambina e la seconda come mamma. Madre di sei figli , nonna di tredici nipoti e bisnonna di sedici pronipoti è orgogliosissima della sua immensa famiglia che difende in qualsiasi situazione. Con tutto il lavoro da venditrice di formaggi, la signora Enrica trovava il tempo a fine giornata di dedicarsi alla sua famiglia, all'orto, alla casa e agli animali che ha sempre allevato. Una vita immesa la sua, piena di rinunce, di sacrifici, ma anche di soddisfazioni e felicità date soprattutto da figli, nipoti e pronipoti. Dopo aver sopravvissuto a due guerre ci dice che nulla l'ha più spavantata, fino alla morte di suo marito nel 1998, Pietro De Castro, che aveva sposato nel 1929 e che è rimasto per tutti questi anni il suo grande amore con cui ha condiviso tutta la sua vita. "E' stato un durissimo colpo perdere la persona che ti è stata accanto per molti anni, ci confida commossa". Oggi la signora Enrica, a 101 anni compiuti ci dice che è felice quando vede la sua immensa famiglia riunita intorno al camino, e alla domanda di un nipote: "Nonna come stai?", lei risponde: "Ringrazio sempre Dio". Non ci resta che complimentarci con la nonna più invidiata di Supino ed augurarle un immenso in bocca al lupo per tutto. Giuseppe Gatta

Pillole di storia

O

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Avvenne... a giugno

ggi non raccontiamo ciò che avvenne in un giorno storico bensì in una giornata di Giugno a Dublino. Abbiamo già parlato di James Joyce, e la sua opera più conosciuta è l'Ulisse. La vicenda della summa poetica di Mr. Joyce si svolge il 16 giugno 1904. La suddivisione dell'Odissea joyceana è tripartita: le avventure di Telemaco, quelle di Ulisse e il ritorno a Itaca da Penelope. L'incertezza dell'autore era nella scelta del numero di avventure di Ulisse che dovevano costituire la parte centrale del romanzo: nell'autunno del 1918 pensava ancora a undici, e aveva scritto quelle relative a Calipso, ai Lotofagi, alla discesa nell'Ade, a Eolo, ai Lestrigoni e a Scilla e Cariddi. Fu allora che, venendo meno ai piani già prefissi, Joyce decise di inserire una nuova avventura: l'episodio delle Simplegadi, le rocce vaganti che si precipitano l'una contro l'altra schiacciando quanto passa fra loro. Le menziona Circe nell'Odissea, ma Ulisse nel viaggio di ritorno a Itaca non vi passò in mezzo, preferendo la rotta alternativa attraverso lo stretto fra Scilla e Cariddi. Joyce decise di porre al centro del romanzo questa avventura, inesistente nell'Odissea omerica, per opporre una volta per tutte al Simbolismo di Scilla e Cariddi, che rappresentavano l'antinomia di posizioni intellettuali (Platone e Aristotele, Scolastica e Mistica), la realtà antinomica di due forze concrete oppressive e repressive: le rocce vaganti che cozzano fra loro rappresentano le sovrastrutture che schiacciano il libero manifestarsi della personalità umana nel concreto contesto sociale; e paralizzano così la vita di una città intera, figurata in una serie di diciotto brevi epifanie (tante quanti sono i capitoli dell'Ulisse) più una ricapitolazione tematica finale, che colgono altrettanti momenti contemporanei dell'attività (o passività) quotidiana in vari punti della città di Dublino. Dicono i testimoni che vedere Joyce al lavoro era come vedere un ingegnere al tavolo da disegno o un ufficiale di rotta con bussola e mappa nautica. Lo scrittore calcolava e predisponeva i movimenti per le vie di Dublino, fra le 3 e le 4 del pomeriggio del 16 giugno 1904, di tutti i personaggi che popolano l'Ulisse. Una magia in letteratura che solo un genio poteva realizzare. Il genio della fantasia. Patrizio Minnucci

S PE Z IA N D O Rubrica sull'uso delle erbe e delle spezie a cura di Giuseppe Gatta

L'asparago, consigli utili Con Antonio Spinosa tra Alatri per la conservazione

e punteggiatura

A

ll'uscita del mio primo libro contro lo storicismo e le censure ad esso legate, ebbi come interlocutori vari storici e giornalisti locali. I più tacciarono il testo come "banale" e l'autore come "dilettante". Ebbi un sussulto però quando mi telefonò Antonio Spinosa (Ceprano, 18 giugno 1923 - Roma, 31 gennaio 2009). Pensavo, meschino come sono, che il maestro volesse chiedermi i diritti (lo fanno tutti!) per alcune frasi tratte dai suoi libri e pubblicate nella mia opera. Macché, mi disse che gli era piaciuto il libro e voleva parlarmi personalmente. Due giorni dopo ci vedemmo a Roma, nel suo ufficio a due passi dal Viminale: credevo di trovare Matusalemme, invece mi venne incontro un giovanotto di ottant'anni portati come un cinquantenne che mi subissò di domande su Alatri e la sua storia. Sapeva già tutto naturalmente e, garbatamente, mi chiese lo stato d'animo con cui sopportavo le critiche. Non tentai neanche un accenno di sfogo con Spinosa, fu lui a propormi la difesa dello "sberleffo della virgola". Anche il maestro aveva subìto accuse di dilettantismo in gioventù e mi suggerì di rincarare la dose contro quei "filistei", consistente nell'aggiungere dopo il nome in calce ad articoli, note etc. l'aggettivo "storico". "Un aggettivo li distruggerà, Minnucci, mi creda" disse quel vate della storia. Si ricordi - concluse - di interporre tra firma e aggettivo una virgola. Con la virgola non potranno accusarla di millantato credito, e non lo faranno per non subire un bagno di correttissimi improperi da puristi della lingua e grammatici appassionati. Rideva Spinosa: "Sarà uno storico con la virgola!". Ci salutammo affettuosamente e purtroppo non lo rividi più. Patrizio Minnucci

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L

'asparago acutifolius, meglio conosciuto come "asparago selvatico", è un'erba inclusa nella famiglia delle erbe selvatiche. L'uso degli asparagi è molto diffuso nelle nostre zone; noto per le proprietà diuretiche viene utilizzato prevalentemente per la preparazione di condimenti per primi piatti, lasagne, frittate e antipasti, dopo essere stato accuratamente conservato sott'olio. La stagione-in corso-, grazie anche alla abbondanti precipitazioni piovose è stata molto abbondante per quanto riguarda il raccolto. Vediamo ora però come conservare gli asparagi per i periodi in cui non saranno più disponibili freschi. Uno dei metodi di conservazione più diffuso è quello del sott'olio. Basta seguire poche e precise istruzioni per un risultato ad hoc. Portare a circa 85 gradi una pentola con un terzo di aceto e due terzi d'acqua (variabile a seconda della quantità di asparagi che dovete fare sott'olio). Dopo aver pulito accuratamente i vostri asparagi e averli liberati di tutte le parti più dure, immergeteli nell'acqua e aceto e fateli cuocere per circa 10-15 minuti, aggiungendo un po' di sale e due spicchi di aglio. Scolare e far asciugare per una notte intera su un panno preferibilmente di lino bianco. Il giorno seguente mettete i vostri asparagi in un'insalatiera e conditeli a piacere con spezie quali peperoncino, aglio, prezzemolo e sale. Riempiete ora con gli asparagi molti vasetti di vetro e copriteli di olio extravergine di oliva. Chiudete e conservate in dispensa a temperatura ambiente. Per i primi piatti invece torna di moda il congelatore, seppur con qualche accorgimento preventivo: prima di congelare i vostri asparagi poneteli in una padella con un filo d'olio di olia e un goccio d'acqua senza sale e fateli scottare a fuoco vivace per pochi minuti e raffreddare. In tal modo dopo averli surgelati in appositi contenitori al momento dell'utilizzo si eviterà l'effetto "crudo". Non vi resta che stupire i vostri ospiti anche quando non sarà più stagione di asparagi e augurarvi buon appetito. Giuseppe Gatta

La soluzione della foto La foto pubblicata in questo numero (panorama di Alatri, anni '30) è stata presa in prossimità del bivio chiamato "La Pezza", che immette poi verso la Fiura e Cellerano, posto tra la Madonna di Vignola, salendo verso Alatri, e la Maddalena, se si scende in direzione di Tecchiena. La strada principale è quella che oggi noi conosciamo come ex SS 155 per Fiuggi.



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