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Il primo free-press della provincia di Frosinone, fondato nel 1994 da Filippo Strambi Distribuzione gratuita - Tiratura 20.000 copie
Anno XIV n° 2 - Febbraio 2012
ATTUALITÀ
CAPOLUOGO
Speciale Riforma delle Pensioni, come cambia il sistema Fiorenza a pag. 7
VARIE
Malasanità, Pronti Soccorso al collasso. È emergenza Tagliaferri pag. 9
ALATRI - Un mammografo di ultima generazione e Day Surgery al S. Benedetto Strambi a pag. 13
CULTURA - "Dialogo tra fede e ragione" seconda puntata Fiorenza a pag. 16
Una provincia “in ginocchio sulla neve” Negli annali della storia ciociara il 2012 sostituirà il 1956 per l'abbondante e inconsueta nevicata. Tra paesaggi spettacolari e disagi inenarrabili, un approfondimento delle redazione da conservare come "ricordo". Speciale emergenza neve alle pagg. 2-33-44-55
FROSINONE - Stadio Casaleno
2 L’editoriale
Speciale emergenza neve
La Ciociaria ha perso la "prova" della neve
Gli "specialisti" dell'emergenza Amministrazioni, istituzioni e cittadini impreparati. Troppi disagi, lenti gli interventi e il ripristino della normalità on c'è che dire. In italia
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abbiamo un primato, quello della gestione delle emergenze che, seppure possa sembrare positivo, denota un gravissimo problema culturale, quello della mancanza di previsione, di progettazione, di organizzazione della nostra società. E ciò è più evidente quando, come nelle settimane appena trascorse, bisogna fare i conti con qualche evento "eccezionale". Fermo restando che ringraziamo tutte le persone, siano essi privati cittadini, siano esse rappresentati delle istituzioni, che hanno messo il cuore in questa emergenza, impegnandosi in prima persona per limitare i danni e trovare qualche soluzione ai mille problemi presentatisi, non possiamo, però, accettare o accontentarci di questa "buona volontà" di chi ci amministra e di chi dovrebbe tutelarci. È ora di finirla con l'Italia degli improvvisatori, dei pressappochisti, dei sindaci che scendono in piazza a spalare la neve, di associazioni di protezione civile poco professionali e poco attrezzate, di mezzi rimediati, trattori al posto degli spazzaneve e quant'altro visto in quindici giorni di emergenza. Perché, diciamocelo chiaramente, di vere emergenze ne esistono ben altre e sapere di essere così impreparati fa tremare le gambe solo al pensiero di eventi ancor più disastrosi rispetto ad una "molto abbondante nevicata". È ora di smettere di essere buonisti, di giustificare sempre tutto e tutti, no, chi amministra deve PROGRAMMARE, PREVEDERE, E ORGANIZZARE per non trovarsi impreparato davanti a situazioni che vanno un po' al di la dell'ordinario. I bilanci esistono non per un mero diletto burocratico o finanziario, i bilanci, le previsioni di spesa, gli investimenti degli enti locali, vanno fatti tenendo conto di ciò che esiste oggi ma anche e soprattutto di ciò che potrebbe accadere in futuro. Siamo una provincia all'80% montuosa o collinare, come può essere che nessun comune tranne uno o due sia dotato di mezzi spazzaneve? Come è possibile che seppur prevista l'ondata di freddo non abbia fatto accumulare scorte di sale? Come è possibile che saltino tutte le reti, elettrica, idrica, telefonica fissa e mobile. Neanche a seguito di un cataclisma si verificano tutte insieme queste cose e per cosi lungo tempo. Al momento in cui scriviamo, ovvero dopo 20 giorni dall'inizio dell'emergenza, ancora non si sono risolti tutti i problemi. Le scuole hanno appena riaperto. Insomma, andando un po' oltre quella moderazione che ci ha sempre contraddistinti, alziamo la voce forti delle decine e decine di persone che ci hanno chiesto di farlo indignate per quanto accaduto. E non parliamo di chi pretendeva gli spalassero la neve davanti casa… L'Editore
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inquanta milioni di euro. A tanto ammontano i danni strutturali provocati dalla neve alle aziende nell'area del Frusinate, dove sono crollati numerosi capannoni e interi stabili. A fare una prima stima dei danni è Silvio Ferraguti, presidente di Federlazio che sottolinea come tale stima sia inevitabilmente in difetto. Quaranta aziende rischiano di finire in forte crisi nel Frusinate e 1500 lavoratori temono per il loro futuro. L'emergenza neve, che per dieci giorni ha messo in ginocchio gran parte della Ciociaria con mille disagi, ha danneggiato e bloccato tante attività produttive: i danni ammontano almeno a 50 milioni di euro, cui vanno aggiunte le perdite del comparto agrario, l'unico che sopravviveva ancora seppur in forte crisi. A Bruxelles cominciano tempestivamente le riunioni tecniche con i rappresentanti del commissario europeo e della Regione Lazio per
istruire subito la richiesta di intervento. Molto probabilmente si procederà come già sperimentato
tamente anche visto il suo forte legame con la regione e il frusinate in particolare. Ma quello che
Il Chiostro del conservatorio e lo stadio Casaleno
per i danni dell'alluvione in Veneto attingendo a quel fondo di cui sono ancora disponibili 75 milioni di euro per il 2012. Il presidente della Regione Lazio Polverini ha allertato per prima, proprio per accelerare i tempi, anche il commissario europeo Antonio Tajani che si è attivato immedia-
più allarma è il dato di fatto che, prove alla mano, la nostra provincia, i comuni, le persone, non hanno saputo affrontare e gestire questa emergenza, a dire il vero non delle più clamorose, e hanno messo in evidenza tutti i limiti strutturali e culturali che ci caratterizzano. Se, infatti, va fat-
to un plauso al coraggio, alla volontà e alla umanità delle persone, siano essi amministratori, responsabili delle istituzioni, cittadini privati, non ci si può accontentare di questo perché amministrare necessità di preparazione, investimenti, prevenzione e professionalità. Non conta, a livello di analisi seria, la buona volontà di consiglieri comunali, funzionari e sindaci che hanno preso anche pala e piccone per aiutare. Dagli amministratori e dalle istituzioni ci si deve aspettare di più. Immaginate per altri tipi di catastrofi questo pressapochismo come ci avrebbe ridotti. Non è un buon segnale che le scuole abbiano riaperto solo il 17 febbraio, e non ovunque. Sarà questa esperienza d'esempio per il futuro facendoci passare a programmazione e prevenzione più che alla gestione delle emergenze e all'improvvisazione? Abbiamo seri dubbi. Andrea Tagliaferri
Interruzioni e disservizi, come essere rimborsati
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l maltempo e le forti nevicate hanno causato non poche emergenze. Migliaia di cittadini sono rimasti a lungo senza luce, senza riscaldamenti, senza possibilità di telefonare, completamente isolati. Sono state paventate quindi gravi responsabilità a carico dei gestori dei servizi pubblici
locali, come energia, acqua e trasporti. "Riteniamo che gravi responsabilità le abbia il distributore di energia che fin da subito non ha diramato alcuna comunicazione ufficiale che facesse comprendere quali fossero i danni, le misure da adottare per ripristinare una situazione ottimale o quanto meno tollerabile commenta Luigi Gabriele, segretario provinciale del Codici -. Il distributore si è infatti limitato ad indicare parzialmente il numero di utenze coinvolte nell'isolamento. Inoltre grave è stata la mancanza di coordinamento tra gestore idrico, distributore di energia e autorità locali che per giorni non sono riusciti a rialimentare i pozzi di distribuzione idrica". Così, sono stati inviati tre esposti alla Procura della Repubblica di Frosinone da parte del Codici riguardanti i disservizi stradali; il distacco della fornitura elettrica presso l'ospedale "SS. Trinità" a Sora; il distacco della fornitura elettrica per utenze pubbliche e private. Per quanto riguarda, le interruzioni dell'elettricità, i cittadini possono procedere con l'indennizzo automatico e con l'azione risarcitoria secondo la seguente procedura: il distributore di energia elettrica è tenuto a dover versare a vostro carico, per un massimo di
La nota
Mass media nuovi e vecchi, unico canale di comunicazione per la gente comune
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orremmo segnalare che in mezzo a tanta impreparazione che ha fatto brancolare nel buio i cittadini per diversi giorni alla ricerca disperata di notizie, indicazioni, consigli su come muoversi e affrontare i disagi arrecati dal maltempo, le tecnologie (nuove e tradizionali) hanno sopperito alla mancanza di canali comunicativi delle istituzioni. Un esempio da lodare le trasmissioni tv in diretta delle testate giornalistiche locali guidate da preparati colleghi che hanno fatto da vero e proprio "ponte" tra le lamentele e le rihieste d'aiuto della gente comune e le amministrazioni responsabili dei servizi di meteo, protezione civile, soccorso, energia e quant'altro. Tra i canali "nuovi" che si sono dimostrati utilissimi e a volte "salvifici" per delle situazioni davvero critiche vanno segnalati i social network come Facebook e soprattutto Twitter che hanno messo in rete migliaia di cittadini tenendoli informati, garantendo loro un canale di comunicazione con le Tv anche se isolati e senza corrente (usando il cellulare)… A.T.
Foto di Francesco Cianfrocca
300 € per i clienti in bassa tensione per uso domestico, secondo le disposizioni contenute nel testo integrato della regolazione della qualità dei servizi di distribuzione, misura e vendita dell'energia elettrica, periodo di regolazione 2008-2011 dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas. Questo indennizzo è automatico e deve essere erogato entro il primo ciclo di fatturazione utile, trascorsi 60 giorni dall'interruzione. Per ottenere l'indennizzo non va fatta alcuna richiesta, esso è di natura automatica, solo se non viene erogato entro i 60 giorni dalla prima fattura utile, il cliente può inoltrare la richiesta alla propria impresa distributrice, entro 6 mesi dal momento in cui si verifica l'interruzione, in questo secondo caso Codici può aiutare l'utente nella stesura della richiesta garantendo assistenza a quanti hanno subito disagi nei trasporti ferroviari causati da Trenitalia. Info www.codici.org. Pietro Antonucci
3 Il capoluogo in ginocchio tra impreparazione e improvvisazione Ferentino città simbolo dell'emergenza. Il sindaco in lacrime Speciale emergenza neve
QUI FERENTINO
QUI FROSINONE
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ul capoluogo ciociaro, in particolare, la situazione è stata a lungo drammatica. L'impegno dell'amministrazione non è mancato e il centro meteo della protezione Civile del Comune di Frosinone è stato il fulcro degli aggiornamenti di ora in ora per tutta la provincia, ma non è bastato ad evitare grandi disagi. Sebbene, infatti, vadano ringraziati tutti i responsabili delle diverse istituzioni per l'impegno umano e professionale profuso, a livello sistemico, quindi generale, urge la necessità di rivedere l'intera organizzazione della macchina di prevenzione e soccorso della provincia di Frosinone e della città modificando anche le politiche di spesa e le programmazioni dei bilanci pubblici tenendo conto di piano di prevenzione e gestione delle criticità ambientali. Intere zone del centro e delle prime periferie isolate per giorni e giorni senza corrente, acqua e riscaldamento, infatti, non possono essere giustificati da una "molto abbondante nevicata". Per il ripristino ci sono volute settimane, e nella zona dell'aeroporto la situazione, al momento che scriviamo, è ancora difficile con tecnici dell'Enel in difficoltà per ripristinare i collegamenti dell'energia, e la viabilità tristemente ridotta ad una sola corsia, quando libera. La chiusura delle scuole è stata tempestiva, e si è protratta almeno fino al 15 febbraio scorso per poter permettere ai tecnici di fare sopralluoghi e garantire la sicurezza di studenti e insegnanti ma per molti è stata protratta troppo a lungo (fino a venerdì 17). Tra i danni più "d'impatto" c'è sicuramente il crollo del tetto delle tribune dello Stadio del Casaleno e quello del portico del Conservatorio Licinio Refice sempre nella stessa zona. Sembra, infatti, che le nevicate tra l'Aeroporto e l'autostrada A1 siano state più abbondanti che in altri punti. A poche centinaia di metri dallo Stadio, infatti, è collassato un intero stabilimento metallurgico della Osim Plocco con notevoli conseguenze sulle prospettive dell'importante azienda e per i suoi lavoratori. Stessa sorta è toccata ad uno degli edifici della grande anzienda ABB SACE sempre nella zona industriale. Quello che andrà verificato, come nel caso del palasport di Ceccano è se queste strutture fossero state costruite secondo norma. Un altro problema che ha tenuto la città in emergenza nei giorni successivi è stato quello della caduta di lastre di ghiaccio dai tetti delle abitazioni e che hanno distrutto molte macchine posteggiate. Ciò ha indotto anche il Comune a chiudere alcune strade del centro al trafAndrea Tagliaferri fico veicolare e pedonale.
QUI CECCANO
FROSINONE - Crollo azienda OsimPlocco foto di: Andrea Tagliaferri
FROSINONE - Interno chiostro Conservatorio foto di: Giovanni Fontana
FERENTINO - Piazza Matteotti foto tratta dalla rete
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ieci giorni dopo la nevicata niente elettricità per diverse zone come Farneta, Cirello e Colle Antico. Una situazione che ha fatto aumentare la tensione tra i cittadini, nonostante il sindaco Ciotoli in un comunicato abbia chiesto ai media di abbassare i toni per non esasperarli. La storia più assurda riguarda il palazzo dello sport "Domenico Tiberia", inaugurato nel 1996, sottoposto a lavori di manutenzione da oltre 300.000 euro nel 2009 e oggi letteralmente distrutto a causa della neve, come puoi vedere dalle foto, già nello scorso fine settimana. Nessuno dell'amministrazione all'inizio ha speso una parola su questo fatto incredibile e questo fa aumentare sempre di più la rabbia dei cittadini. Poi sono cominciate le polemiche… tra chi vuole ripristinarlo e chi no. Chi vuole un'inchiesta della magistratura e chi no… comunque i pesi doveva reggerli, questo almeno secondo i documenti del collaudo. Il servizio di raccolta differenziata porta a porta è ripreso solo lunedì 13 febbraio, ma non è stato effettuato in tutta la città e a fasi alterne i primi giorni. Restano da valutare i tantissimi danni alle aziende soprattutto agricole e allevamenti che nella zona sono stati duramente colpiti. Sulla vicenda scandalosa del crollo del Palazzetto Comunale il consigliere comunale Gizzi e molti altri si domandano pubblicamente perché il Comune di Ceccano non abbia ancora invitato la Polizia Municipale a sigillare l'area interessata e la proposta è quella di istituire una Commissione d'inchiesta che possa dare una soluzione chiara e di grande profilo su quanto successo. Marco Pirri
na città in ginocchio, per giorni in balia della neve e del ghiaccio, Ferentino è stato uno dei comuni più colpiti dal maltempo; le abbondanti nevicate hanno spinto il Sindaco Piergianni Fiorletta a chiedere lo stato di calamità naturale poichè si parla di danneggiamenti per milioni di euro. Dopo numerosi appelli da parte della cittadinanza, che per giorni è rimasta senz'acqua e corrente, si è reso necessario l'intervento di 50 uomini e mezzi dell'esercito provenienti da Capua per cercare di ripristinare la situazione, liberando quanto prima almeno le strade principali. Si tratta però di un comune territorialmente molto esteso, il che rende tutto più difficile: molte sono le contrade rimaste per giorni isolate, con persone anziane, bambini o malati che hanno sofferto davvero per la mancanza di beni primari (pane, latte, acqua, riscaldamento) per la sopravvivenza. Non sono mancati, tra i cittadini, gruppi di volontari che sono andati alla ricerca, nelle campagne, di famiglie rimaste intrappolate dall'accumulo di neve, che ha raggiunto in poco meno di 48 ore delle misure che resteranno per sempre nella storia della cittadina ernica. Il Sindaco ha fatto notizia in quanto si è commosso in tv ma sulla sincerità del gesto non ci sono dubbi vista la drammatica situazione dei primi giorni con persone malate, isolate e senza energia elettrica; utenti bisognosi di bombole di ossigeno, di sedute di dialisi, visite e medicine per bambini, sedute di chemioterapia, partorienti, per oltre 36 ore nel panico e con il Comune che si è fatto carico dei singoli casi umani. "Una volta organizzato il centro operativo comunale - ha dichiarato nella conferenza finale il Sindaco Fiorletta - con l'unità di crisi presso la prefettura, abbiamo continuato a selezionare le emergenze e allo stesso tempo programmato gli interventi sul territorio. Ho già espresso e rinnovo al signor Prefetto, Pierino Maddaloni, alla Presidente della Regione Lazio, onorevole, Renata Povlerini, riconoscenza e ringraziamenti per quanto hanno fatto per Ferentino, senza dubbio epicentro dell'emergenza con accumuli eolici di neve superiori al metro e mezzo. Sono altrettanto certo che saranno di nuovo a fianco alle aziende e ditte, enti pubblici privati cha hanno avuto ingenti danni". La Protezione Civile locale ha cercato in ogni modo di essere d'aiuto alla popolazione pur non avendo i mezzi necessari per affrontare l'eccezionalità dell'evento atmosferico, dato che, una nevicata di tale portata non si è mai verificata. Grandi disagi anche per la struttura del "Piccolo Rifugio", che ospita 13 persone disabili, rimaste per oltre 48 ore senza elettricità ed acqua e che, grazie alla sensibilità di amici hanno potuto avere almeno pasti caldi. Lentamente si sta cercando di tornare alla normalità, ma ci vorrà molto tempo e, l'impegno dell'amministrazione locale potrà essere più incisivo solo se a supportarlo sarà anche la collaborazione delle istituzioni e dei cittadini. Daniela Caliciotti
QUI VEROLI CECCANO - interno Palazzetto dello Sport foto di: blog fotografiececcano
VEROLI - centro storico foto di: Paolo De Persis
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Veroli situazione difficile in tante parti del territorio, rimaste isolate, senza acqua ed elettricità. Molte case, stante anche l'ampiezza della superficie verolana, hanno riavuto i servizi dopo 5 giorni: ha pagato il lavoro sotto la neve di operai dell'Enel e dell'Acea, nonostante un'organizzazione non proprio tempestiva ed efficiente; il personale dell'Amministrazione comunale, comprese le associazioni di Protezione Civile e soprattutto la Polizia Locale, si sono adoperate, tra tanti problemi, per coordinare le operazioni ed affrontare l'emergenza. Anche a Boville Ernica si è registrato mezzo metro di neve, i disagi maggiori sono avvenuti nella contrada di Santa Liberata, dove ci sono voluti giorni per fare tornare la luce nelle case e il flusso idrico. Il problema di approvvigionamento alla rete elettrica era dovuto alla rottura di un cavo nella zona di Colle Piscioso, nei pressi della cabina. Per tutto il periodo del maltempo, temperature in calo, che sono scese ampiamente sotto lo zero fino ad una punta massima di -7, -8. Bruno Sbaraglia
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Speciale emergenza neve
Nel nord Ciociaria lupi affamati nei centri storici Tanti i disagi nel sorano e sulla direttrice per l'Abruzzo QUI ALATRI
QUI FIUGGI
na delle città che ha tentato di organizzarsi prontamente all'annuncio dell'allerta meteo è quella guidata dal Sindaco Morini. Il Comune, infatti, ha cercato prontamente di organizzarsi creando una task force in stretta collaborazione con l'addetto stampa, volta soprattutto a garantire informazioni ai cittadini. Il rimprovero è una sorta di impasse per quanto riguarda il primo giorno della nevicata, in parte giustificato dal fatto che l'emergenza, in fondo, ha colpito tutti i residenti del territorio. Fulcro delle operazioni è stata la Polizia Locale che, guidata dal sindaco Morini nelle sede operativa, ha tentato di coordinare gli interventi sul territorio. Fatto sta, però, che come un pò in tutta la provincia, la buona volontà non è riuscita a sopperire alla carenza evidente di mezzi, investimenti e preparazione. I disagi sono stati tanti: dal black-out soprattutto nelle zone periferiche e montuose alle interruzioni della fornitura idrica. L'Enel e l'Acea, infatti, non hanno garantito la giusta presenza che un'emergenza tale avrebbe richiesto. Assenti, invece, crolli clamorosi di opere pubbliche come negli altri comuni. Riaperte le scuole con qualche giorno di anticipo rispetto al resto dei comuni limitrofi, l'amministrazione ha cominciato ad interessarsi del sostegno a chi ha avuto danni. Si è attivata una procedura, grazie all'assessore Mario Belli, per mettere in condizione i produttori e le imprese agricole, affinché possano chiedere gli interventi compensativi-indennizzi, per i danni subiti a seguito della eccezionale nevicata. Sono state attivate le procedure previste dalla legge, pur non essendo possibile allo stato attuale, una quantificazione dei danni subiti dal patrimonio silvo-forestale nonché quelli subiti dalle infrastrutture connesse alle attività agricole poiché al momento parti del suolo aziendale non sono ispezionabili in quanto ancora coperte dalla neve. Sul sito internet è consultabile e scaricabile all'indirizzo istituzionale www.comune.alatri.fr.it l'avviso e il modello di domanda che, le imprese ed i produttori agricoli, potranno utilizzare per fornire tutti i dati necessari per l'attivazione delle pratiche di rimborso. Andrea Tagliaferri
ella morsa del gelo e della neve nell'anticolano. Dopo una settimana di tregua dal maltempo la neve il 10 febbraio è tornata a cadere copiosamente nella cittadina termale oltre quindi ai danni già arrecati se ne attendono di nuovi e intanto alcune zone della città sono rimaste nuovamente senza energia elettrica. Durante la prima nevicata sono crollate sotto il peso della neve, le due tensostrutture il Palafiuggi collocato all'ex campo sportivo di viale IV giugno e il Palatenda adiacente la fonte Anticolana. Inoltre sono caduti numerosi alberi in diverse zone della città i danni maggiori si sono registrati in viale IV giugno tanto da renderne impraticabile il transito alle vetture e ai mezzi spalaneve. Il traffico veicolare è stato interrotto per tutto il periodo della nevicata, dalle 14 alle 20 ovvero fino al 12 febbraio, per consentire ai mezzi spargisale e alle ruspe di liberare le vie principali della cittadina termale. le scuole sono state chiuse e hanno ripreso l'attività didattica se pur con orari ridotti, solamente il 16 febbraio ovvero a due settimane dall'inizio del maltempo. I marciapiedi della città risultano ad oggi, ancora del tutto impraticabili creando non pochi disagi ai pedoni costretti a camminare per le strade in mezzo alle vetture che invece hanno ripreso il loro normale transito. La piazza Salus è stata la più devastata dal maltempo. Oltre ad essere crollati sotto il peso della neve due fusti di abete è interamente crollata la pensilina a copertura delle molteplici attività commerciali ivi presenti. La piazza è stata pertanto transennata in attesa che le migliori condizioni atmosferiche consentano di abbattere completamente il resto degli alberi ancora sommariamente in piedi e di verificare le condizioni generali dello stabile principale, per evitare ulteriori crolli oltre a quello della pensilina. Sono stati anche registrati incresciosi episodi di sciacallaggio riferiti dal sindaco Fabrizio Martini come ad esempio la vendita di una pagnotta di pane a 5 euro e il prezzo del carburante per auto oltre la soglia dei due euro per litro. Francesca Ludovici
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ALATRI ACROPOLI - foto di: Tonino Fiorletta
ALATRI - Centro storio
ALTIPIANI DI ARCINAZZO - Centro storio
FIUGGI - Ingresso alla città
QUI SORA
FIUGGI - Ingresso alla città
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nche l'area sorana e la Valcomino sono state flagellate dalle precipitazioni nevose, con problemi soprattutto nelle frazioni più periferiche, dove sono mancate a lungo luce ed acqua. L'episodio più eclatante si è verificato nella contrada Le Compre Alta a Sora, dove 4 alpini hanno tratto in salvo una pensionata rimasta bloccata in casa con una frattura all'anca. A lungo interrotta la linea ferroviaria con l'Abruzzo con inevitabili disagi per chi si sposta per ragioni di lavoro o personali. Nella scuola primaria "Achille Lauri", nei giorni più difficili, è stato allestito un centro d'accoglienza. Chiuso, per rischio crolli, lo stadio "Tomei". Nei paesi vicini, giorni drammatici sono stati vissuti a Pescosolido e a Campoli Appennino, isolati e senza rifornimenti. In Valle di Comino situazione molto difficile in modo particolare ad Arpino, con molte strade di campagna intransitabili e diverse case sparse rimaste completamente al buio e prive di acqua: operai di Enel e Acea hanno faticato non poco per ripristinare correttamente i servizi. Pie. Ant.
QUI ALTA CIOCARIA
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ravissimi i disagi patiti dalla popolazione dell'Alta Ciociaria, per giorni rimasti completamente isolati. Le strade che collegano la zona degli Altipiani di Arcinazzo a Fiuggi e a Subiaco sono state a lungo intransitabili, poiché numerosi alberi sono caduti sulle arterie sotto il peso della neve. Molte le abitazioni che sono rimaste prive di energia elettrica e di viveri: un uomo, semi-assiderato, è stato salvato dalla Protezione Civile lungo una via secondaria, mentre si era allontanato dalla sua casa in cerca di negozi aperti per acquistare del cibo. Molto difficile anche la situazione a Filettino, dove la neve ha superato il metro d'altezza: nel centro del piccolo abitato è stato visto persino un branco di lupi affamati, scesi dai Monti Simbruini in cerca di prede. Nei giorni più complessi, dopo il disperato appello del sindaco filettinese Luca Sellari, sono stati recapitati dei viveri, lanciati da un elicottero, data l'impossibilità di raggiungere in auto la zona.
SORA - Ingresso alla città
Pietro Antonucci
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Ambiente
Bel Paese addio: la Terra ce la siamo rubata U Fai e Wwf hanno presentato un dossier sul consumo del suolo in Italia
no scenario che ha del surreale, fatto di colate di cemento, scheletri abusivi, palazzi e asfalto. Dalla collaborazione tra FAI e WWF è nato un dossier che mette a fuoco la situazione del territorio di ben undici regioni italiane in termini culturali e ambientali. La lettura di "Terra rubata Viaggio nell'Italia che scompa-
re", purtroppo non delinea uno scenario tranquillo, ma un "qua-
dro del territorio italiano di estrema gravità, e alla soglia della irreversibilità". Il chiaroscuro non esiste e le tin-
ria, Marche Molise, Puglia, Sardegna, Umbria e Valle d'Aosta le città si espandono: costruiamo in maniera spietata, senza regole e
te fosche con cui è stata dipinta la situazione nazionale dovrebbero farci riflettere: come possiamo fermare il consumo feroce di suolo e porre la parola fine alla cementificazione dissennata nel nostro Paese? In Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Ligu-
senza alcun rispetto per l'ambiente che ci circonda. Al ritmo di 75 ettari al giorno, stiamo uccidendo un bene prezioso che non riavremo più indietro. Nel dossier il Lazio risulta tra le regioni a più elevato indice e a maggior propensione per l'abusivismo (anche delle coste marine)
e viene descritto come "il luogo che ha il primato dell'invenzione dell'abusivismo e del condono". Nella nostra regione è tragicamente importante il ruolo ricoperto dall'area metropolitana romana: è qui che si concentra un notevole carico residenziale e di servizi che sta consumando progressivamente il paesaggio agreste a favore di distese di asfalto e cemento che crescono smodatamente, senza regole, monitoraggi né pianificazioni. La modifica del territorio urbano, infatti, comporta diverse conseguenze come sperperi energetici; riduzione delle produzioni agricole e della capacità di assorbimento delle emissioni; destabilizzazione geologica; alterazione degli assetti idraulici; cambiamenti climatici; propagazione dei disturbi fisico-chimici; erosione fisica e
distruzione degli habitat; distrofia dei processi eco-biologici e molto più. FAI e WWF hanno stilato una Road map per fermare questo scempio proponendo limi-
ti più severi all'urbanizzazione; un censimento degli effetti dell'abusivismo edilizio su scala comunale; priorità al riuso dei suoli; rafforzamento, tutela e protezione delle coste e dei fiumi. Vogliamo ancora rimanere spettatori passivi? Miriam Minnucci
Meno gas serra, premiato il Comune TREVI NEL LAZIO - Più di qualche settimana fa, nella sala della Protomoteca al Campidoglio in Roma, sono stati consegnati dall'Accademia Kronos, organizzazione che si batte da anni per la salvaguardia ambientale, i premi relativi alla manifestazione "Un bosco per Kioto 2012", premio internazionale per il clima e l'ambiente, manifestazione giunta ormai alla settima edizione, che in passato ha visto premiati personaggi del mondo delle scienze, della cultura, dell'arte e della politica come il presidente degli Usa Barack Obama, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Piero Angela, Licia Colò, Folco Quilici ed altri. Ogni anno una commissione dell'università della Tuscia valuta i vari candidati
che si sono impegnati nel difendere l'ambiente e nella promozione di manifestazioni di carattere artistico musicale. Quest'anno tra i premiati, nella sezione salvaguardia ambientale, figura anche il sindaco di Trevi nel Lazio, Pierfilippo Schina, con la seguente motivazione: "Per l'impegno di limitare le emissioni di gas serra nell'atmosfera attraverso vari progetti a favore delle energie rinnovabili, nonché per aver incentivato iniziative pubbliche per sensibilizzare i suoi cittadini al rispetto dell'ambiente naturale". L'ambito riconoscimento è stato assegnato, nella sezione artistico musicale, ad altri due cittadini di Trevi nel Lazio: all'assessore al turismo Vincenzo Cecconi ed al curatore del festival musicale denominato "Thank you for
the music" Paolo Tosti. L'assessore Cecconi è stato premiato con la seguente motivazione: "Per aver promosso e diffuso in Italia e nel mondo, con svariate iniziative, la figura e l'arte del musicista trebano Giuseppe Camilloni". A Paolo Tosti il riconoscimento è stato attribuito con la seguente motivazione: "Per aver curato con professionalità e passione una manifestazione artistica atta a diffondere musica di qualità". Con questo riconoscimento il Comune di Trevi nel Lazio si inserisce, a pieno titolo, tra i comuni "virtuo-
si", titolo che, oltre ad accrescere la fama del paese, lo inserisce di diritto in un circuito internazionale di grande risonanza per ciò che concerne la salvaguardia ambientale, impegnandolo ancora di più nell'intraprendere iniziative in questo importante settore. Pietro Antonucci
Attualità
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SPECIALE PENSIONI A cura di: Paolo Fiorenza
La riforma A partire dal 1° gennaio 2012, le anzianità contributive maturate dopo il 31 dicembre 2011 verranno calcolate per tutti i lavoratori con il sistema di calcolo contributivo. Il sistema contributivo è un sistema di calcolo della pensione che si basa su tutti i contributi versati durante l'intera vita assicurativa. Si distingue dal sistema di calcolo retributivo, che si basa sulla media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di vita lavorativa. Quindi tutti i lavoratori che avrebbero usufruito di una pensione calcolata esclusivamente con il calcolo retributivo (più vantaggiosa) avranno una pensione in pro rata calcolata con entrambi i sistemi di calcolo. La pensione di vecchiaia, per le donne iscritte all'AGO e forme sostitutive, a partire dal 1° gennaio 2012 si conseguirà a 62 anni ed entro il 2018 si dovrà arrivare a 66 anni di età. Ci sarà quindi parità tra uomini e donne. Sempre da gennaio 2012 per le lavoratrici autonome e le iscritte alla Gestione separata, l'età pensionabile è fissata a 63 anni e 6 mesi e per il 2018 a 66
Le donne del settore pubblico iscritte a Fondi esclusivi dal 1° gennaio 2012 potranno conseguire la pensione di vecchiaia a 66 anni. Dal 1° gennaio 2012 la pensione di anzianità non esisterà più. Sarà sostituita dalla pensione anticipata. Non bastano più i 40 anni ma ce ne vogliono per l'anno 2012 41 e 1 mese per le donne e 42 e 1 mese per gli uomini. Il meccanismo delle quote è stato abolito così come la finestra di scorrimento di 12 mesi di attesa (finestra mobile). La pensione decorrerà dal 1° giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti. E' previsto il blocco dell'adeguamento all'inflazione per il 2012 e il 2013, per i trattamenti pensionistici che superano 1.402 euro nel 2011. Sono stati introdotti dei disincentivi per chi chiede la pensione anticipata prima dei limiti anagrafici previsti per la vecchiaia. Oltre all'innalzamento dell'età viene affiancata anche una certa flessibilità nell'uscita dal lavoro. Da 62 anni a 70 anni il pensionamento sarà flessibile con applicazione dei relativi coefficienti di trasformazione del capi-
vecchiaia al compimento dei 64 anni di età. In via eccezionale, per i lavoratori del settore privato, iscritti
to dei 64 anni di età; - le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2012 maturano almeno 20 anni e alla medesima data conseguano un'età anagrafica di almeno 60 anni potranno andare in pensione di vecchiaia al compimento dei 64 anni di età. La "riforma delle pensioni", con
- alle lavoratrici dipendente ed autonome, in presenza di un'anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e di un'età pari o superiore a 57 anni per le lavoratrici dipendenti e a 58 anni per le lavoratrici autonome per le quali, in via sperimentale fino al 31 dicembre 2015, è
l'aumento dell'età pensionabile e l'abolizione delle pensioni di anzianità, non si applica: - ai lavoratori che maturano i requisiti previsti entro il 31 dicembre secondo la normativa vigente alla predetta data del 31 dicembre 2011;
confermata la possibilità di conseguire il diritto all'accesso al trattamento pensionistico di anzianità qualora optino per una liquidazione del trattamento medesimo secondo le regole di calcolo del sistema contributivo
Pensionati: nuove modalità per il pagamento della pensione
L anni di età. Mentre gli uomini del settore privato e pubblico, sia dipendenti sia autonomi, già dal 2012 conseguono la pensione a 66 anni. Tutti, uomini e donne, devono avere un'anzianità contributiva di almeno 20 anni.
tale accumulato con il metodo contributivo calcolati fino a 70 anni. Per le donne che entro il 31 dicembre 2012 raggiungono i 60 anni di età e hanno almeno 20 anni di anzianità contributiva potranno andare in pensione di
all'AGO e alla forme sostitutive, è stato previsto quanto segue: - i lavoratori (uomini e donne) che entro il 31 dicembre 2012 maturano 36 anni di contribuzione e 60 anni di età o 35 di contribuzione e 61 di età potranno andare in pensione al compimen-
e nuove norme della manovra finanziaria hanno introdotto dei limiti al pagamento in contanti a partire dal 7 marzo 2012. Tali limiti prevedono l'impossibilità da parte dell'Istituto di effettuare il pagamento in contanti per importi pari o superiori a 1000 euro. Le pensioni superiori a tale importo saranno accreditate esclusivamente su conto corrente postale o bancario, su libretto postale o su carta prepagata abilitata. Pertanto i pensionati che percepiscono una pensione in contanti pari o superiore a 1000 euro, dovranno comunicare entro il 15 febbraio 2012, alla propria sede di competenza, le coordinate bancarie o postali (codice IBAN) necessarie per l'accredito. Il modello da utilizzare è disponibile su questo sito (vedi Sezioni di riferimento) o presso l'ufficio relazioni con il pubblico della sede. Coloro che non comunicheranno entro tale termine il codice IBAN, a partire dal mese di marzo non potranno riscuotere la pensione. Si precisa inoltre che anche i pensionati che percepiscono una rata mensile di pensione inferiore a 1000 euro, potrebbero superare il limite consentito per il pagamento in contanti nel caso di somme aggiuntive, competenze arretrate, tredicesima o eventuali rimborsi. Per questo motivo si invitano tutti i pensionati che riscuotono la pensione in contanti a comunicare il codice IBAN entro il 15 febbraio 2012. (fonte Inpdap)
News dal Capoluogo
Ancora malasanità: pronto soccorso al collasso Posti letto occupati da "sfollati" dell'emergenza neve?
C
ontinuiamo nella nostra azione di segnalazione di casi di malasanità che diventano ormai quotidiani. Questa volta siamo stati chiamati da un affezionato lettore per assistere ad una "tradizionale domenica di delirio" nel pronto soccorso dell'Ospedale S. Benedetto di Alatri. Siamo arrivati alle ore 15 del primo pomeriggio e la situazione che si è presentata era, in effetti, imbarazzante. A prima vista poteva sembrare il risultato di una calamità naturale con il Pronto Soccorso pieno di persone di ogni età che si lamentavano dei lunghissimi tempi d'attesa e soprattutto della mancanza assoluta di informazioni. Abbiamo, così, cominciato a chiedere con discrezione le singole situazioni e abbiamo registrato in media 5 ore di attesa per tutti i codici dal bianco al giallo; i codici rossi erano gli unici a procedere. All'accettazione nessuno o meglio, l'infermiera addetta si divideva tra il box Accettazione e la sala del primo soccorso, con evidente affaticamento. Ogni tanto un genitore in pena per il proprio figlio malato o un anziano dispe-
rato si alzavano per protestare ma l'unico medico di turno e le due infermiere non sapevano cosa rispondere visto che loro facevano il possibile da ore barcamenandosi tra emergenze di ogni tipo. Il problema, infatti, non è il personale o la loro buona volontà, ma la mancanza di mezzi, risorse umane e organizzazione del lavoro. Basterebbe già solo un dis p e ns a t o re di numeretti per creare un po' di ordine e dare un senso alle persone in attesa. Senza contare che si potrebbero prevedere corsie dirette per bambini e anziani verso i rispettivi reparti specializzati così da snellire un pò l'ingorgo in pronto soccorso. Una segnalazione quanto mai assurda che ci riserviamo di verificare, ci ha evidenziato che alcuni posti letto dell'ospedale sono stati occupati per giorni interi da persone evacuate da casa per l'emergenza neve, ma perfettamente in salute. Possibile che non si potesse risolvere altrimenti e ospitarli in albergo o nell'ostello come fatto in altri paesi limitrofi? A.T.
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Quando sono i nonni a navigare con internet…
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rendete un anziano e riportatelo a scuola, dove gli insegnanti sono i nipoti o gli adolescenti in genere. Fantasia? No, si tratta del "NSI", una sigla che vuol dire "Nonni su internet", un corso di alfabetizzazione informatica per over 60. È un progetto che si svolge all'interno delle scuole di Frosinone e mette a contatto i nonni con alunnitutors, supervisionati da alcuni docenti. A guidare il progetto è il liceo scientifico "F. Severi" (non nuovo ad iniziative particolari), che si è detto entusiasta di essere la prima scuola della provincia ad ospitare NSI, aprendo agli over 60 (che, si è calcolato, arriveranno nell'arco di 10 anni a coprire il 75% della popolazione italiana) le porte delle nuove tecnologie. La preside, Adriana Anelli, ha aderito al progetto mettendo a disposizione uno dei laboratori d'informatica del liceo per un ciclo di 30 ore suddivise in 15 incontri. Le professoresse promotrici del corso, Rosa Caduto ed Annamaria Pizzutelli (che in seguito verranno affiancate anche da altri insegnanti) durante il primo incontro, grazie anche all'aiuto degli 11 tutors, hanno accolto i 13 nonni partecipanti in un clima di assoluta familiarità, illuminando quello che poteva sembrare un percorso astruso. I nonni già durante la prima lezione hanno appreso che il computer non è un "aggeggio infernale", ma un mezzo attraverso cui migliorare la qualità della vita; per esempio effettuando pagamenti on-line si risparmiano interminabili ed estenuanti code agli sportelli, mentre grazie a Skype è possibile mettersi in contatto con parenti ed amici in maniera più economica. Anziani ed internet, dunque, è sempre meno un connubio problematico. Pietro Antonucci
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Provincia
Dimensionamento scolastico, ecco tutte le novità FERENTINO - L'assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Ferentino, intende far chiarezza sull'intera vicenda del dimensionamento scolastico che, da luglio 2011, impegna enti pubblici e direzioni scolastiche. La Regione Lazio ha infatti deliberato il Piano Scolastico definitivo, istituendo per Ferentino due istituti comprensivi composti da 1048 e 1050 alunni. Da ciò si evince che il piano scolastico provinciale è stato sconfessato, finendo per esser adottata la proposta dell'Amministrazione di Ferentino. "Tale risultato - hanno precisato dal Comune - è stato ottenuto grazie ad un lavoro sinergico con molte realtà politiche, istituzionali, associative, comitati di genitori". Ma i problemi non mancano. La Regione Lazio ha inteso istituire, oltre la proposta del Comune, una nuova scuola media denominata "Capoluogo Nuova Istituzione", che per
ora è solo sulla carta, non esistendo un plesso scolastico definito, una dotazione organica determinata ed un offerta formativa reale in quanto, presso l'immobile di Via Circonvallazione, vi sono 248 alunni tra infanzia e primaria. Il Comune si è sempre dichiarato contrario nell'ospitare nello stesso immobile (plesso Capoluogo in questo caso) bambini ed adolescenti (dai 3 ai 14 anni), in considerazione del fatto che esiste da oltre 30 anni la scuola media "Giorgi-Fracco" ed è stata dichiarata sempre l'indisponibilità di nuovi locali alla luce dei tagli governativi. Per questi motivi, l'Amministrazione comunale ha inteso ricorrere al Tar del Lazio per l'annullamento del Piano di dimensionamento della rete scolastica anno 2012/2013: ciò al solo ed unico scopo di tutelare l'ottimo grado di istruzione pubblica fin qui raggiunto.
TURNI FARMACIE FROSINONE a cura della Farmacia della Stazione
MARZO 1 2 3 4D 5 6 7 8 9 10 11 D 12 13 14 15 16 17 18 D 19 20 21 22 23 24 25 D 26 27 28 29 30 31
TURNO Centrale Mastrangeli Cavoni America Latina De Matthaeis Del Corso Piacitelli Moderna Palleschi Sorda Madonna Della Neve Della Stazione Centrale Mastrangeli Cavoni America Latina De Matthaeis Della Stazione Piacitelli Moderna Palleschi Sorda Madonna Della Neve Della Stazione Centrale Mastrangeli Cavoni America Latina De Matthaeis Del Corso Piacitelli
APPOGGIO Mastrangeli
Palleschi
America Latina (cambio con Del Corso)
Madonna della Neve
Del Corso
Porte chiuse a Fumone "Leggere è il cibo della mente", recita una pubblicità in tv. Evidentemente non tutti sono d'accordo su questa affermazione. Molti comuni hanno a disposizione nei propri locali, patrimoni librari di immenso valore storico-culturale, ma nonostante tutto continuano a tenere chiusi al pubblico i propri spazi. E' il caso di Fumone che ha il primato delle porte chiuse. La biblioteca comunale giace nel locale della Pro Loco, di proprietà del comune, chiusa al pubblico. La risposta data dal comune alle domande poste lascia poco all'immaginazione: problemi economici. Ma alla proposta di far gestire la biblioteca a giovani volontari o alle proposte delle numerose associazioni socio-culturali nate nel centro storico, le risposte del comune sono state vane e scontate; manca qualsiasi prospettiva di interesse. Porte chiuse anche nel museo, annesso al castello Longhi, sempre di proprietà del comune. Nel Museo "Ada e Giuseppe Marchetti Longhi" sono custoditi mobili di pregio storico-artistico, un patrimonio di immenso valore storico-culturale, donato al comune dal famoso archeologo e senatore d'Italia. Ci domandiamo ora, l'apertura di questi spazi potrebbe incrementare le visite turistiche, l'interesse e anche l'occupazione giovanile? A voi una risposta. G.G.
Viabilità alla Stazione, tutti i lavori intrapresi dal Comune FERENTINO - Interventi di manutenzione del sottopasso ferroviario, manutenzione dei muri perimetrali, nuova sistemazione griglie e rete fognante, livellamento dei tombini, prolungamento dell'esistente marciapiede verso la Chiesa di San Giuseppe: sono i lavori che, da più di qualche settimana, sono stati avviati dall'Amministrazione Fiorletta per migliorare l'intera viabilità attorno alla Stazione. L'attività nelle opere pubbliche del Comune è dunque in pieno fermento: i lavori citati includono la realizzazione di marciapiedi pedonali, compresi i ribassamenti a quota strada per gli accessi esistenti, con l'installazione di condotte idriche per lo smaltimento delle acque, l'abbassamento di tombini carrabili, in precedenza realizzati, sopra il piano asfaltato, la ristrutturazione della muratura nel sottopassaggio e la realizzazione di un sistema che permetterà alle griglie esistenti di raccogliere e fare defluire le acque meteoriche. Interventi realizzati nonostante le difficol-
tà legate alle cifre disponibili: "Di fronte all'ennesima contrazione delle risorse economiche a disposizione - ha dichiarato il sindaco Piergianni Fiorletta -, siamo riusci-
ti a mettere in campo numerosi impegni mirati nel settore manutenzioni e di messa in sicurezza, e abbiamo concentrato questa importante mole di lavoro nella manutenzione ordinaria e straordinaria, tracciando delle priorità e tenendo conto di una situazione non semplice della finanza pubblica". Indubbi, in fatto di sicurezza e comodità, i vantaggi che deriveranno da queste opere per pedoni ed automobilisti ferentinati.
11 Terme&Golf, il sindaco Martini: "Le Rappresentanze sindacali facciano qualcosa" Provincia
FIUGGI - Il sindaco Martini preoccupato per il futuro dei dipendenti del comparto termegolf, ha indirizzato una missiva alle segreterie provinciali delle RSU di categoria, chiedendone un tempestivo intervento teso alla risoluzione dell'annosa questione dei livelli occupazionali. "Nei mesi estivi dello scorso anno - scrive il primo cittadino - con co-struttivo spirito di concertazione, e con l'avallo della Regione Lazio, si era giunti alla sotto-
scrizione di un accordo sindacale relativo al 2012, purtroppo incautamente bocciato dalla stessa assemblea dei lavoratori. Ciononostante, convinti di dover comunque operare per una soluzione condivisa ed adeguata, insieme abbiamo cercato di costruire una nuova sede di confronto, coinvolgendo anche il Commissario Straordinario di Fiuggiterme srl, il dottor Andrea Lolli, che aveva autonomamente tracciato e controllato il percorso
di risanamento dell'azienda, rivelatosi insufficiente, tanto da causare l'imprevisto licenziamento dei dipendenti a tempo indeterminato. Ragioni tutte interne alla Terme di Fiuggi SPA & Golf hanno impedito che avesse luogo una prima riunione fissata per il 21 dicembre 2011, con la conseguenza che un altro mese e trascorso inutilmente, mentre il Commissario Lolli ha di fatto dichiarato la sua estraneità alla vicenda ed il
Presidente dell'azienda termale è tornato su posizioni più rigide. Ora, con lo spirito ed il rispetto di sempre, poiché sono convinto che competa principalmente a voi la difesa dei legittimi interessi dei lavoratori, sollecito vostre iniziative per recuperare i presupposti di una trattativa inspiegabilmente arenata, anche al fine di prevenire gravi ripercussioni sulla prossima stagione termale e quindi sulle possibilità di rilancio dell'azienda stessa, comunque le-
gata a mio giudizio alla presentazione di un piano industriale. Voglio anche sottolineare come le correnti trattative tra Governo e Sindacati nazionali per la riforma degli ammortizzatori sociali avranno una tempistica stretta, da cui l'urgenza di definire le nostre questioni molto rapidamente, onde non incorrere in restrizioni o Dio non voglia, in difficoltà insormontabili". Fra. Lud.
Dai pascoli della Ciociaria CASO SANGEMINI, pignorati seicento mila euro dal Comune un latte genuino e di qualità FIUGGI - Il Comune ha effettuato un nuovo pignoramento nei confronti di Sangemini per il valore di circa 600 mila euro. Nonostante il clima di silenzio che entrambe le parti hanno inaugurato da qualche settimana e, in particolare, dopo la ri-
presa dell'attività nello stabilimento di imbottigliamento dell'acqua di Fiuggi, di fine gennaio, il contenzioso in atto tra il co-
mune e la società umbra sta andando avanti. Il nuovo pignoramento, in realtà, ha le stesse motivazioni di quello ottenuto agli inizi di dicembre quando l'ufficiale giudiziario entro nei magazzini di via Spelagato per pignorare le bottiglie di acqua ivi presenti. Le ragioni dei due pignoramenti sono legate alla mancata percezione da parte del comune, del canone di affitto che la Sangemini non starebbe versando nelle casse dell'ente dall'inizio del contenzioso giudiziario. Al pignoramento delle bottiglie di acqua la società umbra, reagì impugnando il provvedimento esecutivo che è stato sospeso dal Giudice dell'Esecuzione insieme all'assegnazione dei beni pignorati. È facile pertanto ipotizzare che anche in questa circostanza la Sangemini adotterà la stessa procedura. In attesa di conoscere le decisioni di Sangemini l'amministrazione comunale che aveva convocato un consiglio comunale ad hoc per il 13 febbraio sul caso terme e Sangemini è stata costretta a rinviare il tutto a data da destinarsi a causa dell'emergenza neve che in questi giorni sta completamente assorbendo il lavoro della maggioranza consiliare. F. L.
PALIANO - Il consumatore moderno cerca un prodotto che abbia determinati requisiti (la qualità su tutto), ma vuole anche un prodotto che sia rispettoso dell'ambiente (e che quindi il suo trasporto non comporti troppo inquinamento) e che valorizzi il suo territorio. Mettete insieme tutti questi elementi e avrete "Il latte di Paliano", una delle tante eccellenze della nostra Ciociaria. Eccellenze spesso poco conosciute. A produrre il latte è l'azienda agricola "Faustini" situata nella campagna palianese: una realtà attiva da 50 anni, ma che da 2 circa ha iniziato anche il processo di imbottigliamento, conquistando man mano sempre più ampie fette del mercato locale. Un prodotto, va da sé, che è genuino alla fonte: nei pascoli di Paliano, estesi per oltre 80 ettari, è bandito l'uso di qualsiasi concime chimico, diserbante e pesticida. La filiera è effettuata monitorando sempre ogni fase, mungitura, trasformazione e conservazione: una filiera corta per un latte che giunge poco dopo negli scaffali dei nostri negozi, a kilometri zero, come si usa dire. Quello di Paliano è il primo impianto del genere per il latte realizzato in Ciociaria: un progetto nel quale l'azienda "Faustini" ha creduto, investendo molte risorse e pensando ad una commercializzazione intelligente, attenta alle esigenze di un consumatore consapevole. E in quell'etichetta, "Il latte di Paliano", c'è anche un pizzico di sano e convinto campanilismo, quasi a rivendicare il successo di un'idea che arricchisce e nobilita il territorio stesso di produzione. L'azienda "Faustini" produce latte intero, parzialmente scremato e di alta qualità; yoghurt; formaggi (scamosciato della Ciociaria e Scoperino) e ricotta di pecora. Non resta che augurarvi di gustare un bel bicchiere di "Latte di Paliano"! Pietro Antonucci
Dal Towerbridge alle fonti anticolane… FIUGGI - La Vikay financial services LTD si è ufficialmente presentata alla cittadinanza Fiuggina, gli amministratori comunali però hanno disertato l'incontro. Si è svolta il 18 febbraio la conferenza stampa nella quale la società inglese, che a breve subentrerà nella gestione del comparto terme golf, alla Terme di Fiuggi spa e golf srl, ha illustrato le linee guida del piano industriale che intende attuare per rilanciare il comparto. Una conferenza stampa molto
partecipata dagli operatori economici locali, che tuttavia, per una questione di "forma" è stata boicottata dalla maggioranza consiliare. Nel corso dell'incontro l'amministratore delegato della Vikay il dottor Felice di Gennaro ha illustrato le linee guida del piano investimenti diretti (a completo carico della società) e indiretti (con il supporto di partner tecnici) che la Vikay ha intenzione di effettuare nel prossimo futuro. L'ammontare complessivo
degli investimenti diretti e indiretti per il prossimo triennio è pari a circa 30 milioni di euro. Tra le novità più importanti presentate dall'azienda, vi è quella di effettuare una graduale destagionalizzaI nuovi proprietari inglesi delle Terme zione delle terme oltre alla creazione di una Fiuggi Card, ovvero una ligeria e via dicendo. Il tutto consentirebvera e propria carta di credito prepagata be, secondo le stime della vikay, un miche verrà offerta a tutti coloro che acqui- glioramento dell'immagine grazie all'abbisteranno pacchetti sulla cittadina termale, namento con marchi leader in Italia e nel con una carica iniziale di 50 euro, da po- mondo. Infine per quanto riguarda i livelli tersi spendere negli esercizi commerciali occupazionali la Vikay si è impegnata, a convenzionati. Dopo la vacanza la carta ri- garantire sei mesi di occupazione a tutte caricabile del circuito Mastercard, sarà uti- le maestranze attualmente in forza nel lizzabile come una qualsiasi carta di credi- comparto. E di aumentarle nel tempo rito. Un modo originale di diffondere il mar- portandole gradualmente al tempo indechio Fiuggi stampandolo su una carta di terminato. Non resta a questo punto che credito. Per quanto riguarda la diffusione attendere che venga siglato il contratto del marchio è stata proposta un'altra ini- definitivo tra le parti e che quanto illustraziativa, ossia quella di abbinarlo, ipotiz- to nella conferenza stampa da semplici zando operazioni di co branding con l'ab- parole si tramuti in atti concreti. bigliamento sportivo, orologi, profumi vaFrancesca Ludovici
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Provincia
Elezioni comunali, delineato il quadro dei candidati CECCANO - A tre mesi dalle prossime elezioni comunali si delinea il quadro delle candidature alla carica di primo cittadino nella città fabraterna. Un quadro che presenta una frammentazione sia nel centrosinistra che nel centrodestra. Nelle file della maggioranza uscente, infatti, è mancato l'accordo tra il Psi e il Pd, che ha por-
tato a due candidature diverse Nei mesi scorsi, infatti, il Pd aveva chiesto lo svolgimento delle primarie per scegliere il candidato più adatto. Richiesta non esaudita dall'asse formato dal Psi, dalla lista civica "Insieme per Ceccano", dal PdCI e dall'Italia dei Valori, che appoggeranno la candidatura dell'avvocato, già presiden-
In cerca di un nuovo gestore per Prato di Campoli VEROLI - Promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico rappresentato da Prato di Campoli, utilizzando le infrastrutture destinate alla fruizione turistica e alla vendita di prodotti artigianali. È, in estrema sintesi, il contenuto dell'avviso diramato dal Comune di Veroli che ha bandito la gara per la gestione del pianoro, una vera e propria risorsa finora poco sfruttata e spesso oggetto di svariate polemiche. La concessione delle aree e delle strutture avrà una durata triennale e viene fatta a titolo oneroso: il concorrente che vorrà partecipare alla procedura dovrà garantire un canone minimo annuale di 12mila euro, base d'asta che può lievitare. La gestione riguarda due rifugi e i chioschi per la somministrazione di alimenti, oltre alla riparazione delle staccionate e la divisione delle aree destinate ai turisti da quelle riservate al pascolo degli animali. Il Comune Prato di Campoli verolano ha stabilito anche le tariffe per l'accesso: per ciclomotori e moto 2 euro, per auto e motocarri 2,5 euro, per autocarri 6 euro, per autobus 11 euro; la sosta temporanea con tenda, camper o roulotte costerà 2 euro al giorno. Per i cittadini residenti a Veroli o in uno dei Comuni confederati (Atina, Palestrina, Alfedena) è possibile dotarsi di un abbonamento annuale al costo di 10 euro, per i cittadini di altri comuni il costo salirà a 25 euro. Tutte le informazioni utili riguardanti le caratteristiche che deve avere il soggetto interessato sono reperibili nel bando presente sul sito internet ufficiale www.comune.veroli.fr.it. Le offerte vanno inviate al Comune di Veroli entro le ore 12 del prossimo 2 aprile. Pietro Antonucci
te provinciale della Lega Consumatori Manuela Maliziola. Da parte sua il Pd in una nota ufficiale, parlando "di un'accelerazione unilaterale di alcune forze della coalizione nella scelta del candidato sindaco", ha ufficializzato la candidatura dell'ex primo cittadino Maurizio Cerroni "Per la sua positiva esperienza amministrativa e per la sua capacità politica dimostrata negli anni e considerata l'autorevolezza attorno alla quale è possibile ritrovare convergenze ed alleanze politico programmatiche".
Anche il centrodestra presenterà due candidati a sindaco. Da una parte ci sarà l'assessore provinciale del Pdl Massimo Ruspandini, appoggiato da una parte del suo partito, da "La Destra" e da un polo civico guidato dall'avvocato Rino Liburdi. Dall'altra correrà alla poltrona più ambita di palazzo Antonelli il capogruppo della lista civica "Per la gente" Angelino Stella, che avrà dalla sua parte anche parte del Pdl, in modo particolare l'area degli ex Forza Italia guidata da Marco Corsi, e da altre due liste civiche. Marco Pirri
E la stramma diventa oggetto di studi universitari ulle montagne e le colline della Ciociaria cresce una pianta che prende il nome di "Ampelodesmos", ma che è comunemente è conosciuta come la "stramma". Si tratta di un tipo di erba perenne, molto resistente, a volte indicata anche con il nome di "sparto" o "tagliamani", a causa delle foglie in grado di ferire le mani. La pianta è conosciuta fin dall'antichità ed è stata utilizzata, nel tempo, per realizzare cesti, coperture di pagliai, corde, sacchi da trasporto per gli asini, scope; si trovava anche negli impasti di argilla per produrre pentole e vasi di terracotta. Un'erba, insomma, legata ad antiche tradizioni e all'artigianato tipico, diventata recentemente materia d'interesse dell'ateneo romano "La Sapienza". Con l'obiettivo di restituire alle giovani generazioni la memoria storica di antichi mestieri ed apprendere anche le tecniche di lavorazione della stramma, è nato così un sodalizio tra l'università capitolina e il Parco dei Monti Aurunci, portando questa pianta a divenire oggetto di un esame di Archeologia sperimentale. Sei incontri, di cui 4 basati su uscite nel territorio del parco, per individuare e raccogliere le fibre vegetali: a guidare i giovani un funzionario dell'ente parco, Giovanni Morra, punto di riferimento per i discenti universitari. Un percorso scientifico-didattico nell'augurio che l'oggettistica fatta con la stramma riprenda vigore, anche se sono poche ed anziane le persone che ancora sono in grado di lavorarla. Il Parco dei Monti Aurunci, infatti, si è impegnato a recuperare e valorizzare le antiche tradizioni artigianali, introducendo l'insegnamento delle tecniche della lavorazione della stramma nei laboratori di educazione ambientale che tiene nelle scuole del territorio. E chissà che un giorno non rivedremo alcuni oggetti nelle nostre case… Pietro Antonucci
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Vita alatrense Concorso visuale: "I segni della devozione in Ciociaria: tra fede e tradizione"
L
'Associazione Culturale "Coro Ernico" di Alatri, ha indetto il concorso "i segni della devozione in Ciociaria: tra fede e tradizione" (Disegno, pittura, fotografia, etc). Il concorso/mostra ha lo scopo di riscoprire, far conoscere e trasmettere quegli aspetti della religiosità e della devozione popolare ancora presenti nella nostra terra e che affondano le radici nella tradizione cristiana e culturale della Ciociaria. Ha anche lo scopo di favorire e sollecitare una riflessione sul significato e il valore della devozione popolare per l'uomo contemporaneo. La partecipazione al concorso è libera e gratuita. Il Concorso è aperto alle scuole di ogni ordine e grado, alle associazioni culturali, alle Parrocchie, a gruppi e singoli. I partecipanti al Concorso potranno inviare una sola opera (montata su cartoncino/i) che dovrà occupare al massimo 4
tavole in formato A3 (cm. 29,7x42), in originale, a tecnica libera (disegno, fumetto, fotografia, etc) e corredata di notizie storiche, spiegazioni e quanto altro si ritenga utile per la conoscenza e la valorizzazione del tema affrontato. Ogni tavola dovrà essere numerata e riportare sul retro il titolo e il nome dell'autore. Le opere dovranno essere accompagnate dalla scheda di partecipazione che può essere richiesta all'Associazione Culturale "Coro Ernico" di Alatri. Per informazioni: info@coroernico.it o direttamente presso la Biblioteca Comunale di Alatri. Termine della presentazione dei lavori è il 3 Marzo 2012. Con le opere pervenute si allestirà una mostra che avrà luogo in occasione delle Celebrazioni del Miracolo Eucaristico dell'Ostia Incarnata di Alatri. Erika Rossi
Ospedale S. Benedetto, è arrivato "Giotto" Un mammografo di ultima generazione garantirà diagnosi più precise e veloci entrato in funzione da pochi giorni presso l'Ospedale di Alatri "GIOTTO", il mammografo digitale "diretto" di ultima generazione. Installato presso la U.O. Radiologia del S. Benedetto, la modernissima apparecchiatura è, al momento, l'unica con queste caratteristiche tecniche in tutta l'Azienda USL. È il pezzo pregiato di un gruppo di mammografi - gli altri tre posizionati a Frosinone, Cassino e Sora sono mammografi digitali "indiretti" - in dotazione del Centro Screening mammografico che, come è noto ha da pochi giorni avviato il "Programma di Screening", per le donne del territorio della fascia di età 50-69 anni, voluto dalla Direzione Generale con impegno di risorse aziendali economiche, strumentali e professionali. Posizionato ad Alatri dove ha sede l'unico Centro di Lettura aziendale delle mammografie, un Centro di 1º livello e l'unico Centro di 2º livello (gli altri tre sono Centri di 1º livello). La mammografia digitale rappresenta attualmente un esame rivoluzionario in senologia diagnostica perché offre una immagine diretta, cioè senza necessità di sviluppare i raggi con il laser, che permette di effettuare un esame ottimale molto più dettagliato, più preciso ed in tempi più rapidi. La grande dotazione di accorgimenti tecnici rende possibile la esecuzione di proiezioni mammografiche con qualsiasi inclinazione, un maggior comfort della paziente, ed una decisa riduzione della compressione della mammella. Riccardo Strambi
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L'ANC si rinnova, Nello Stirpe confermato alla guida
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ssociazione nazionale Carabinieri: conferma per un secondo mandato di presidenza al Sottotenente Nello Stirpe. Le votazioni si sono svolte qualche settimana fa presso la sede dell'Anc in Via de' Gasperi: si decideva per il rinnovo delle cariche sociali per il prossimo quinquennio. Sono risultati eletti: presidente Sottotenente Nello Stirpe (riconfermato nel ruolo), vicepresidente Brigadiere Mario Fanfarillo, Segretario Sandro Rapone, consiglieri Valentino Capitanelli, Enzo Martufi, Franco Evangelisti, Enzo Marocco, Gianluca Sirtelli, Egidio Cristini e Franco Gori. L'Associazione nazionale Carabinieri di Alatri conta circa 200 soci. "Tra i compiti dei soci dell'associazione - ci dice Stirpe - è di essere sempre al servizio dei cittadini anche da pensionati. Ringrazio tutti per la fiducia accordatami per il secondo mandato e insieme a tutto il direttivo renderò testimonianza con fatti concreti e con Il direttivo ANC una politica di volontariato attivo su tutto il territorio, nel segno che tutta l'Associazione ha saputo trarre dalla grande famiglia dell'Arma, trasmettendo quei valori con forza convinta del dovere, sintetizzandoli e indirizzandoli con entusiasmo e determinazione in una vasta azione solidale, volta ad affiancare le istituzioni e porgere il nostro aiuto alle fasce più deboli della popolazione. Infatti da oltre 10 anni collabora con servizi di osservazione e di vigilanza davanti le scuole cittadine del Comune di Alatri". L'associazione raccoglie anche il nucleo benemerite, costituito dalle mogli dei soci e da simpatizzanti, che si occupa di beneficenza. La sezione alatrense è intitolata al Brigadiere Felice Cataldi, medaglia d'Argento al valor militare. Bru. Sbar.
ALATRI DA (RI)SCOPRIRE I campioni della Coppa Alatri 1968: chi sono?
Partiamo come sempre dalla foto dello scorso numero di gennaio: il gruppo di cacciatori. Si riconoscono: Celso Tofani, Aldo Corona, Giovanni Cianfrocca, Guglielmo Caperna, Mario Corona (detto Munzucca), Angelo Capitanelli, Carlo Caperna, Rodolfo Cianfrocca, Giuseppe Baldassarre, Vincenzino Dell'Uomo, Alberto Sarandrea (detto Ciammaruca), Ettore Vinci (detto Picchiozzo), Carlo Felice Caperna (detto Il bambino), Giovanni Goretti ed Enrico Tagliaferri (detto Savera). Questo mese, vi proponiamo uno scatto del 1968: è la squadra della Stazione Steferi, vincitrice della Coppa Alatri. Chi sono i giocatori? Se volete ricevere la foto via e-mail per in-grandirla e vederla meglio sul vostro computer, potete contattare la redazione di "Gente Comune" (0775-442588, e-mail: gente.comune@email.it) oppure guardatela sul nostro profilo Facebook. Pie. Ant.
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Storie e personaggi
In ricordo di Urbano Sabellico, a cento anni dalla morte
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uesto mese vogliamo ricordare a tutti la figura di Urbano Sabellico, capitano medico nel centenario della sua morte. Il 13 febbraio del 1912 moriva nelle Isole Tremiti dove, fra i prigionieri libici confinati in quell'isola, infieriva una micidiale forma morbosa epidemica che mieteva numerose vittime (su 1200 arabi, 300 erano già deceduti): pur in mezzo all'assoluta mancanza delle più semplici medicine, il capitano Sabellico si moltiplicava e compiva miracoli di abnegazione curando i numerosi infermi salvandone centinaia, convinto che poteva domare completamente l'epidemia, quando ai primi di febbraio lui stesso si ammalò. Pur malato si distinse per la sua opera senza concedersi un minimo di riposo, finché il malessere assunse una forma clinica gravissima senza la-
sciargli scampo. Entusiasta del suo dovere di medico, seguitò a lavorare e a prodigare le sue cure
ai malati libici, anche quando avrebbe avuto bisogno di assistenza lui stesso, continuando il suo apostolato in continuo pericolo
di contagio e di morte. Cadde in una battaglia che possiamo considerare più oscura, se vogliamo, ma sicuramente non meno nobile di quella combattuta con le armi. Urbano Sabellico nacque ad Alatri il 12 maggio 1871, completò gli studi nel Liceo Conti Gentili dando prova di diligenza e di profitto non comune. Si iscrisse alla facoltà di Medicina e Chirurgia nell'Università di Roma laureandosi nel 1887 e specializzandosi in Otorinolaringoiatra, Ostetricia e Ginecologia. Il suo primo incarico l'ebbe nell'Ospedale di Anagni nel 1898; per assolvere l'obbligo di leva, passò a Firenze nella Scuola di Applicazione di Sanità Militare ed il 12 agosto 1899 fu nominato sottotenente medico. Presto per lui nacque l'amore per la vita militare e il 22 novembre 1901, di stanza a Torino (Moncenisio), fu promosso Te-
Il medioevo alatrense di Giuseppe Ricciotti
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el Medioevo la vera donna era per tutti la Donna, la Madonna, la Madre di Dio, la Vergine delle Vergini che ad Alatri, secondo l'autore Giuseppe Ricciotti (21 ottobre 1894), apparve nel luogo dove ancora oggi è sita la chiesa ad Ella edificata. Già da vari giorni - racconta Ricciotti - la nostra città era stretta d'assedio dall'esercito di Arrigo, figlio del Barbarossa: erano imminenti gli assalti, quando una Donna regalmente vestita, di parvenze divine, eterea, soffusa di luce celestiale apparve in mezzo al campo degli assedianti, dinanzi ai superbi guerrieri ordinando di levare il campo e abbandonare la terra. E il condottiero dei fieri Svevi fece levar le tende e si allontanò con le truppe dalla città. Il Ricciotti nelle "Notizie Storiche" del 1894 va oltre ogni misticismo, raccontando subito dopo quello che avvenne nel 1186, "allorquando e qui lasciamo a voi cari lettori il simpatico onere di sottolineare gli sfondoni storici dell'autore - Arrigo figlio di Barbarossa obsedit per novem dies Alatrum, come nota il cronista di Fossa Nuova. Imperocché nell'altro assedio, che questa nostra città sostenne nel 1243 da Federico II figlio di Arrigo, i nostri concittadini nell'angustia, asserragliatisi con ordine di guerra, tennero testa, ma non mancarono di far ricorso eziandio al patrocinio del Cielo, interponendo il nostro protettore San Sisto pontefice e martire. Tanto viva, altrettanto costante è la tradizione, che gli imperiali piegassero le bandiere e se ne partissero, avendo, come si dice, il capitano che li guidava o alcuni soldati visto in alto il santo pontefice circondato da splendidi vessilli alla difesa del luogo. Certo è che i cittadini ascrissero a singolare aiuto di San Sisto lo scioglimento dell'assedio e la dipartita del nemico, senza che prima né una violenta resistenza, né molto meno una grave disfatta avesse portato ne' soldati un danno od uno sgomento". Questo è ciò che molti memorialisti dell'Ottocento raccontavano sulla situazione storico - mistica della città di Alatri ai tempi del miracolo eucaristico dell'Ostia Incarnata. La mentalità è senza dubbio quella rappresentata ma non vi è altro approfondimento storico - antropologico. Quante visioni! E chi non ne aveva nel Medioevo? Patrizio Minnucci, storico
nente e destinato per merito alla scuola Militare di Firenze, dove scrisse e pubblicò "Fasciature e apparecchi", un libro che ebbe grande fortuna specialmente presso gli ambienti militari. Nel 1907 ottenne di essere inviato volontario a Creta, dove in quell'epoca a causa di agitazioni interne, oltre ai nostri Carabinieri che già operavano, erano state inviate anche reparti di truppa. Fu lì che cominciò a studiare a fondo le malattie dominanti nell'isola, meritando apprezzamenti. Il 26 gennaio 1908 fu promosso Capitano e destinato a Perugia dove, su proposta del Ministero degli Esteri, fu nominato Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia per le speciali benemerenze e per i servizi resi durante la permanenza a Creta. Nel 1910 assunse l'incarico di Aiutante Maggiore, mentre in Italia si incomincia a
parlare di colera: fu quindi inviato dall'Ispettorato Militare a Bari, dove più si manifestava la malattia. Anche in questa speciale missione, riuscì ad ottenere ottimi risultati: fu nominato Commissario Sanitario di tutta la Puglia. Intanto l'Italia iniziò l'invio di truppe alla conquista della Libia e il Capitano Sabellico, pur volendo partecipare alla spedizione, non fu inviato in quelle zone. Infine il 3 gennaio 1912 su ordine della Direzione Generale della Sanità, partì per le Tremiti, dove fra i prigionieri libici si ammalò e morì. Il 13 marzo 1912, nella gremitissima sala del Comune avvenne la commemorazione della sua figura e, con apposita delibera, in seguito venne intitolata la strada principale del quartiere delle Piagge. Bruno Sbaraglia
La storia di Antonietta, da 42 anni in cerca della madre
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i sono questioni che "prendono" una vita, domande che vogliono una risposta, anche quando ci si scontra - e più di una volta - contro un muro di silenzio, di chiusure, di riserbo totale. Un muro che, però, non ha cancellato le speranze, non ha bloccato le ricerche frenetiche di Antonietta Malandruccolo, una donna di 61 anni, oggi residente in Canada e che dal 1970 è in cerca della sua madre biologica, che la partorì a Roma l'8 gennaio 1951, abbandonandola subito dopo. Tutto cominciò in quel freddo giorno di inizio anno, nella clinica "Sant'Anna (al tempo "Onmi"), in Via Arno 90 a Roma, dove alle 5.30 nacque la piccola Antonietta, figlia di una donna che non volle essere nominata: forse c'era uno scandalo da coprire, forse era una ragazza madre, forse era una donna di strada. Forse. Solo supposizioni. Il 15 dello stesso mese, quella bimba entrò nel brefotrofio di Via Fabrizi, sempre a Roma, e le fu assegnata una medaglietta, che ancora conserva, con il numero 51016. Cosa vuol dire quella cifra? Mistero. Cinque giorni dopo la piccola venne battezzata nella chiesa di San Francesco a Ripa Grande, nel quartiere di Trastevere, con il cognome Caroli. Il 19 febbraio, Antonietta giunse in Ciociaria, presso una coppia di Ripi (da qui il cognome Malandruccolo), che poi emigrò in Canada. La vita di Antonietta è stata felice: "Non mi è mai mancato niente", ci dice. È molto riconoscente verso chi l'ha adottata, ma dal 1970 ha iniziato le ricerche per scoprire chi fossero i suoi veri genitori. A più riprese, da Windsor, in Ontario, è tornata in Italia, in cerca di indizi, nomi, luoghi; Antonietta ha comprato pagine di giornali
per rivolgere appelli, è stata anche due volte in televisione, ospite di Magalli a "I fatti vostri" e della Sciarelli a "Chi l'ha visto". Grazie a quelle apparizioni, ha rice-
vuto molte lettere, ma i contenuti e le indicazioni sono stati tutti labili e non hanno fruttato nulla. Ma Antonietta non si è mai arresa ed ha rilanciato il suo invito alla madre, che oggi si presume sia ultraottantenne o quasi, a riapparire dopo tanto tempo. "La legge italiana dice che ci vogliono 100 anni per rivelarmi il nome di mia madre, ma io non voglio morire senza sapere chi sia. Io non trovo pace per questo", racconta. Su chi era quella donna che la mise al mondo, Antonietta ha mille congetture, ma ci tiene a precisare che "Io non la giudico. E voglio dirle che non voglio niente da lei, vorrei solo sapere da dove vengo…". Antonietta non si ferma, la ricerca continua… Pietro Antonucci
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Arte e Cultura INCONTRI LETTERARI
IL DIALOGO TRA FEDE E RAGIONE - 2 MARCO MALVALDI, un insospettabile eccentrico l 1° febbraio freddo e allerta neve non hanno fermato Marco Malvaldi (foto in basso) che, atteso da Ubik alle 18.30, è arrivato addirittura in anticipo. La cosa ha dell'incre-
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stiere fa contemporaneamente lo scrittore e il chimico ("perché bisogna rimanere attaccati alla realtà") ma da bambino aspirava a fare il cuoco; i suoi libri preferiti sono i gialli ma acquista compul-
dibile se si pensa che è venuto in treno da Roma. L'apparenza è quella di una persona di modi garbati con una timidezza iniziale che non guasta. Jeans e maglioncino a scacchi grigi e viola, appena si siede rivela calzettoni giallo/azzurro/rossi, segno dell'eccentricità che nasconde dietro la sua aria pacata. La varietà è il suo forte: di me-
sivamente saggi di divulgazione scientifica ("magari poi non li leggo"); ama la musica barocca e l'arte rinascimentale. Che altro? Ah sì, gioca da professionista a tennis tavolo. Tutto questo lo racconta infilando dentro teneri aneddoti sul figlio Lorenzo e la moglie. Un multiforme ragazzo di 38 anni che parla di sé senza falsa modestia rivelando con candore quanto gli riesca facile scrivere: si sie-
de a tavolino e sforna libri come se niente fosse. Il manoscritto del suo primo successo, La briscola in cinque, l'ha inviato a 15 case editrici, l'unica a rispondergli è stata Sellerio che ha acquistato i diritti per una prima edizione a tiratura straordinaria: 7000 copie subito vendute ("quando mi hanno contattato per la seconda edizione ho pensato che fosse finita in mare la nave che trasportava dalla Sicilia le copie della prima"). Parla anche delle persone reali nascoste dietro ai suoi personaggi. L'aneddoto più divertente è quello sul bisnonno, combattente del Regio Esercito Italiano: giurò che se tornava vivo dalla guerra avrebbe chiamato i figli come i forti del Moncenisio. Ebbe due gemelli, maschio e femmina, e li chiamò per davvero Varisello e Roncia. Nonno Varisello ha ispirato Ampelio, il tremendo vecchietto protagonista, con il nipote Massimo, dei suoi divertenti gialli. Conclude citando a memoria la "Ballata" di Ernesto Ragazzoni. Se vi capita leggetela immaginando un simpaticissimo Marco Malvaldi che ve la recita in toscano. Serena Sperduti
Metalli urbani: "Alògica" di Patrick Alò
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l mondo di metallo di Patrick Alò è tornato ancora una volta a Frosinone nell'ambito della rassegna "L'Arte Visiva Contemporanea": dal 2 al 28 febbraio la Villa Comunale ha ospitato "Alògica", una mostra che raccoglie alcune tra le
più belle creazioni dell'artista nostrano. I materiali abbandonati, figli di un sogno industriale ormai dissolto, riacquistano vita e forma sotto l'abile manualità dell'artista. Figure zoomorfe si intrecciano con la mitologia del passato, dando vita a un percorso fatto d'incanto. Una paperella nuota solitaria nel proprio stagno metallico, mentre un airone la osserva con Periodico di informazione politico-sociale e culturale fare sospetto. Nei paraggi si aggirano figure leggendarie che, nella pieFondatore Filippo Strambi nezza delle forme, danno vita a moDirettore Responsabile Riccardo Strambi stri e personaggi mitologici: una catena scende morbida come capelEditore Davide Strambi li sulle spalle della Chimera, forStampa Tipolitografia ACROPOLI chette e coltelli regalano plasticità ALATRI - Via Mediana Chiappitto, 5 - Tel. 0775 442588 e agilità a un Mercurio che spicca il volo, mentre Pan diffonde la magia Segretaria redazione Elisabetta Ciancone della musica con il suo flauto metallico. Queste sono solo alcune Responsabile di redazione Andrea Tagliaferri delle opere che troneggiano negli Coordinamento Pietro Antonucci ambienti in cui, in realtà, è un antico e inusuale Guerriero ernico a fare Impaginazione e grafica Elisabetta Ciancone da padrone, primitivo testimone di Redazione: una Ciociaria lontana. Pietro Antonucci, Mariella Minnucci, Paolo Fiorenza, Insomma, dopo i grandi successi ad Bruno Sbaraglia, Andrea Tagliaferri, Riccardo Strambi, Arte-Fiera 2012, la Fiera InternazioDaniela Caliciotti, Serena Sperduti, Patrizio Minnucci, nale d'arte contemporanea di BoloMiriam Minnucci, Angela Rossi, Chiara Camperi, gna e la partecipazione alla 54° Giuseppe Gatta, Alessandro Arcese, Fabio Padovani, Biennale internazionale d'arte di Erika Rossi, Franco Malandruccolo, Stefania Del Monte, Venezia, Patrick Alò è tornato ancoAlfredo Salomone, Francesca Ludovici, Serena Proietti ra una volta a regalarci un pizzico della sua magia industriale, figlia di Numero chiuso in tipografia il 27/02/2012 metallo e fantasia. Autorizzazione Tribunale Frosinone n°232 del 4/10/1994
Miriam Minnucci
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i eravamo lasciati nel numero di gennaio con l'approccio al problema del rapporto fede e ragione nella Genesi, accennando appena al tema del carattere mitico e simbolico e non leggendario e favolistico che hanno i primi tre capitoli del primo libro della sacra Scrittura. Ripeto che mitico significa raccontare un fatto storico attraverso un linguaggio trasfigurato e simbolico. Classico in questo campo è l'esempio della mitologia greca, dove fatti storici vengono raccontati in maniera universale. Senza l'Iliade di Omero, la storia di Troia sarebbe forse passata inosservata, mentre oggi tutto ciò che la riguarda è uno degli episodi (o una serie di episodi) più famosi dell'antichità. Tornando però alla Genesi, cominciamo ad andare dentro al testo. Ci fermeremo - per motivi di spazio e di chiarezza espositiva - solo agli elementi essenziali, chiarendo che rispetto a quanto esporremo molto di più c'è da spiegare ed illustrare poiché tanta è la ricchezza di queste pagine. Diciamo subito che la Bibbia - come disse Galileo - ci insegna non come va il cielo ma come si va in cielo. E' questo il suo scopo principale e la sua chiave di lettura. "In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta". L'esordio ci riporta subito alla mente l'inizio del Vangelo di Giovanni "In principio era il Verbo". Questo esordio non ha solamente un valore temporale (all'inizio di tutto) ma anche un valore oserei dire "ontologico" nel senso di "alla radice di tutto" in quanto è Dio il principio di tutto. La traduzione più fedele poi non è "la terra era informe e deserta" ma con immagine ancora più evocativa che "c'erano il deserto ed il vuoto". Si parla poi di abisso, di tenebre e poi di questo improvviso irrompere della luce che squarcia queste tenebre primordiali. Ora, pur senza voler forzare i significati, come non pensare al Big bang, a questa iniziale esplosione in cui la luce ed il tempo insieme emergono dal nulla, dal vuoto. "In principio", quando tempo, spazio e luce non esistevano e la parola di Dio dà inizio a tutto. Pur rimanendo nei limiti che la Bibbia si pone, possiamo affermare che in questi primi versetti della Genesi c'è più scienza di quanto si pensi. Altre due brevi - anche se molto importanti - notazioni. La prima: nella serie di atti creativi di Dio descritti, c'è il giudizio positivo di Dio sulla creazione tutta "e Dio vide che era cosa buona" che diventa "molto buona" quando ad essere creato è l'uomo. In una traduzione diversa ma sempre attinente al testo, si dice che Dio vide non solo che era cosa buona ma "bella".(1) Importante è sottolineare questo sguardo positivo di Dio sulla creazione. La seconda: la creazione in sette giorni ha un valore molto simbolico. Il sette ha per gli ebrei il carattere della completezza e della perfezione e si riaggancia a quel giudizio espresso poc'anzi che "era cosa buona". Il simbolismo del numero sette passerà poi al cristianesimo: pensiamo ai sette sacramenti, ai sette vizi capitali, alle sette virtù teologali e cardinali, ai sette doni dello Spirito Santo. Ci fermiamo qui per ora. Nel numero di marzo proseguiremo in questa breve analisi, toccando altri punti critici della Genesi invitando a scoprirne la ricchezza simbolica e di contenuto. Paolo Fiorenza 1. Bisogna sapere che la lingua ebraica - ed ancor più l'aramaico - non hanno la ricchezza di linguaggio delle lingue moderne, per cui un termine ha a volte significati plurimi sia tenendo conto del contesto in cui il termine è inserito sia del messaggio che l'utore vuole trasmettere.
Moda
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Pensando alla bella stagione… le tendenze di domani
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ebbene infradito e olio abbronzante ci sembrino lontani anni luce, e per fortuna anche la prova costume, nelle vetrine dei negozi proliferano capi che inneggiano alla bella stagione. Ma svestiti gl'abiti invernali e riposti nell'armadio sciarpe, maglioni e montgomery, cosa indosseremo questa primavera? Terminate le fashion week di New York, Londra, Parigi e Milano non ci resta che tirare le somme. Signore e signori ecco a voi le tendenze 2012, quel che vedremo e quel che non speriamo di vedere - per le strade della nostra città:
l'ombelico. Ergo, correte ad iscrivervi in palestra: quest'estate è d'obbligo esibire addominali da "Bronzo di Riace". Print e Match.
Il romanticismo va in bianco. Un po' di meringa e un po' di panna montata. Glassa e confetto. Ricami e perline. Pizzi e volant. Il romanticismo, la prossima primavera, ha una sola declinazione di colore: il bianco virginale, immacolato e puro. Pancia scoperta. Dolce e Gabbana, Missoni, Emilio Pucci, Miu Miu ne sono grandi stimatori e rilanciano con orgoglio microtop e fasce che lasciano scoperto l'addome, talvolta anche
Fiori, scacchi, geometrie, animalier… le stampe non conoscono limiti di sorta. La novità, allora, dove sta? Nel fatto che le fantasie di mischiano generosamente e imprevedibilmente, dando vita a una caotica ma equilibrata follia. Il patchwork non è mai stato così cool. Plissè. Le "mille pieghe" non fanno una piega. In versione maxigonne o miniabiti, il plissè imperversa in passerella. Flower 3D. Fiori a primavera? Pura avanguardia, direbbe qualcuno. Ma quest'anno i fiori sono tridimensionali e diventano un decoro prezioso che sembra uscire da un vivaio visionario. Stile etno. Come in un safari nel cuore della savana, le nuove collezioni si tingono di colori e stampe dal respiro tribale. I toni caldi dell'ocra, del rosso e dell'arancio uniti alle nuance della terra ci accompagnano in un viaggio alla scoperta dell' Africa. Mare profumo di mare. La moda mette la muta da sub e scende ventimila leghe sotto i mari, scoprendo un
Cara neve quanto mi costi!
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olti ricordano il 56' come l'anno più nevoso e a distanza di 56 anni l'allerta neve ha creato gravi problemi anche nell'abbigliamento. La maggior parte degli Italiani sprovvisti di abiti per la montagna, nello specifico per la neve, si sono trovati in grande difficoltà. L'emergenza mal tempo ha richiesto un repentino adeguamento del guardaroba; così invece di ricercare e ammirare le collezioni sportive da neve, la maggior parte degli italiani hanno preferito spulciare e rispolverare dalle cantine vecchi stivali e dopo-sci, riposti da anni. Per i meno fortunati la corsa alla ricerca di calzature idonee e tute è stata frenetica! Quanto è costato lo scherzo di "Madre Natura"? Molte sono state le segnalazioni sulle speculazioni e
impennate di prezzi; da un lato gli scaffali si svuotavano, dall' altro i prezzi lievitavano, per quei prodotti ancora reperibili, approfittando della paura della gente: "rimanere senza!" Le speculazioni non si sono fermate all'abbigliamento… alimentazione, badili e catene per l'auto hanno visto un aumento spropositato. Persino il latte, considerato nella scala alimentare di prima necessità, come il pane e l'acqua, è stato venduto da "alcuni" negozianti tre vote il prezzo imposto! Nel momento di crisi e la paura che ha fatto svuotare gli alimentari, la parola risparmio è al primo posto e per quanto riguarda l' abbigliamento, purtroppo l'unica parola è "sacrificabile"! Ma, come si dice? Bisogna guardare anche l'altra faccia della medaglia… Bur-
berry, nota marca di abbigliamento, vende dopo-sci, per le più accanite, a soli 350 euro! Nella moda come in altri settori commerciali, in casi particolari come questi, l'onestà e il rispetto non dovrebbero vendersi per qualche centesimo in più, soprattutto quando si tratta di sopravvivere! Erika Rossi
mondo di pesci, squame, conchiglie, coralli e perle. Le donne diventano così sirene iridescenti o veneri nate dalla spuma dei mari pronte a conquistare la città. Anni '20. E' finalmente arrivato il momento di scatenarsi a ritmo di charleston: gli anni ruggenti son tornati. Frange, piume, cappelli, ricami di perline, motivi Decò: una nuova Flapper girl si aggira sulle passerelle. Pastello. Rosa,giallo, verde, viola? Giammai! Oggi si parla di mimosa, confetto, lilla, acquamarina: la nuova palette cromatica gioca sui più tenui dei colori pastello, anche mixati fra di loro. Viva l'abbondanza. Parola d'ordine: opulenza. In tempi di crisi l'oro e le pietre preziose sono il bene rifugio per eccellenza. Ecco allora che gli abiti si ricoprono di cristalli, ricami, perle e perline, trasformandosi in preziosi scrigni da indossare. Alla faccia della miseria, chi più ne ha più ne metta. In 10 tendenze, il vademecum per non lasciarsi cogliere impreparate al primo raggio di sole. Avete già scelto la vostra? Serena Proietti
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Cinema & Attualità
"Murì Patò o s'ammucciò?" Esce sugli schermi la commedia storica tratta dal romanzo di Camilleri
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igata 1890, processione del Mortorio del Venerdì Santo, il ragionier Antonio Patò interpreta Giuda nella rappresentazione sacra. Diversamente dal solito, subito dopo l'impiccagione, Giuda scompare insieme agli abiti dal suo camerino ed ai costumi di scena. Il paese è piccolo e la gente mormora, una parola vale più di un discorso. Le ipotesi sono tante: una perdita di memoria in conseguenza della caduta, cattiva condotta nella gestione della Banca, vecchi rancori mai sopiti, l'ombra della mafia (siamo pur sempre in provincia di Montelusa). La Pubblica Sicurezza nella persona del delegato Bellavia (Maurizio Casagrande) e Reali Carabinieri nella persona del maresciallo Giummaro (Nino Frassica) sono incaricati della indagini. Sotto la pressione non solo della moglie di Patò e del di lei fratello, Capitano dei Carabinieri, a voler far luce sul mistero interviene addirittura Sua Eccellenza il Senatore Pecoraro Grande Ufficiale Artidoro, Sottosegretario di Stato al ministero dell'Interno, zio dello scomparso
ragioniere. Si trovano a seguire piste diverse prima in competizione, passando poi alla collaborazione ed all'amicizia con la costanza ed il buon senso di chi, pur non avendo studiato il latino, conosce bene l'animo umano. La scoperta della verità sarà sorprendente e lontana da ogni precedente supposizione e sarà troppo scandalosa da poterla rendere pubblica. Sceneggiato da Maurizio Nichetti insieme al regista Mortelliti e ad Andrea Camilleri, La scomparsa di Patò è la prima trasposizione cinematografica di un romanzo di Camilleri. Non è la prima volta che Mortelliti, nostro conterraneo di Ceprano, genero dello scrittore siciliano nonché suo allievo all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico", mette in scena lavori di Camilleri. Stavolta lo fa per il grande schermo cercando di restare, come lui stesso ha dichiarato, il più fedele possibile al romanzo. Il film ha una struttura circolare ed è costruito in maniera estremamente semplice, scelta che si rivela appieno corretta nella spiegazione finale degli even-
ti, nella quale il regista sembra prendere per mano lo spettatore e condurlo alla comprensione dei fatti. La fedeltà all'autore non è facile perché Camilleri gioca molto con le sperimentazioni del linguaggio, con un siciliano che spesso è storpiato e reso pastiche autoironico. E oltretutto qui si tratta di una lingua non vicina nel tempo, di un "burocratese" ottocentesco. Ostacoli superati bene grazie ad un adattamento abile e a degli interpreti all'altezza della situazione. Ottima l'intuizione di cambiare la provenienza del funzionario di Polizia, che nel film è del "Nord" e cioè di Napoli, in modo da esasperare la già arcinota competizione tra Pubblica Sicurezza e Carabinieri con la rivalità più sottile e borbonica tra siciliani e partenopei. La Sicilia post-unitaria diventa pretesto ideale per smantellare gli stereotipi e ricostruirli storpiati e stropicciati, con l'autoreferenzialità buffa e istrionica tipica dei libri di Camilleri. Il film, prodotto in collaborazione con Rai Cinema, pur non privo di una certa scontatezza e quasi certa-
Frassica e Casagrande
mente destinato a funzionare meglio in televisione che non in sala, fa rimpiangere la mancanza di commedie storiche così nella produzione italiana. Godibilissimo e accurato nella ricostruzione, scoppiettante quanto basta al suo genere, riesce a far ridere con intelligenza a tratti grottesca. Il duetto Maresciallo-Funzionario di Polizia è degno della vecchia scuola comica italiana. Gli attori sono tutti molto bravi. Perfetta Simona Marchini, contessa sicula credibilissima, forse più dell'irreprensibile ragioniere Neri Marcoré. Brava anche la Signora Patò, Alessandra Mortelliti, figlia del regista. Vera perla del film è il cameo di Roberto Herlitzka nei
panni del becchino. Il grande attore di teatro riesce a conferire una forza notevole persino a poche battute tutto sommato abbastanza banali. E poi soprattutto loro, i due protagonisti assoluti, Nino Frassica e Maurizio Casagrande. Vanno benissimo. Sarebbe interessante rivederli recitare insieme. Carina anche la canzone di Patò cantata da Marcoré. Presentato tra gli Eventi Speciali al Festival Internazionale del Film di Roma nell'edizione del 2010, dopo numerosi passaggi in Festival Internazionali, è riuscito a trovare la via dell'uscita in sala solo ora dal 24 febbraio nei cinema. Buona Visione Alfredo Salomone
Sonata in Bianco maggiore "...E basta una nevicata dove non te l'aspetti. Fioccata sorpresa pure per il meteo. Basta quella su mamma Roma in vestaglia e scialle. Basta quella sulla metropoli. E la civiltà si paralizza. Si paralizzano le faccende dell'homo speculans. Si paralizza l'homo freneticus, parato ogni giorno a fare economia d'esistenza. Peculato d'intenzione. L'homo insipiens.. Concentrato ogni giorno a castigarsi le voglie per l'etica del posso e del devo.. si blocca. Come una lepre davanti a un tir. Basta una nevicata dove non era previsto per cambiare le cose. Per far scendere in strada il quarantenne e il bambino. Il commerciante e l'usuraio. Il professore e la puttana. A prenderne manciate e lanciarsela. A darsi il buongiorno felici e sciocchi come piccioni... Fanno a pallettate, fanno pupazzi, fanno fotografie. Ridono. Ridono. Ridono. Trai muri diventati Viennetta di vaniglia colata a kili. Ridono. Per un momento. Smettono la serietà come un abito leggero che col gelo fa a pugni.
No... Per affrontare il gelo serve leggerezza. E meraviglia bambina. Occorrono piedi di piuma, non di mocassino. Occorrono occhi di inesperienza non di cecchino. L'economia e la crisi e l'ansia del fine mese, l'arroganza dei capi e le croci dei poveri cristi, l'amaro dei bocconi amari mandati giù per sopravvivere. Tutto per un attimo, solo per un attimo, s'appanna. Cento colori seppelliti da uno solo. Niente finisce, eppure tutto per un minuto smette. Perché dal cielo piovono fiocchi buoni per incartare il pacchetto. D'un mondo regalo fatto fuori ricorrenza. Niente finisce, eppure tutto per un attimo s'arresta. Carcerato senza colpa da un castigo che ti preme da calcagno. Che ti schiaccia e ti sovverte pure il senso del bisogno.
Se t'ostini a cercarci un significato e non il senso. Ti fa guerra se non DIMENTICHI l'abitudine di chi sei. Se non abdichi il concetto e la ragione, se non abbandoni il controllo. Se non cessi il protocollo di sensatezza per obbligarti a quello di sensazione. Così è la neve per chi non se l'aspetta. Portento fastidioso che impone la poesia del mondo che no, non fa rima... Con la prosa ordinata che vai scrivendo... All'ombra della scelta... D'esistere per non vivere. Di resistere per non sapere. Di dover capire
La neve dove non te l'aspetti è come il vagito d'un neonato. Ti stranisce, t'urta l'abitudine a decifrare il suono. Ti sorprende l'ascolto e ti snerva... Se non ti c'accosti. Se non fai per capirlo e se non ci giochi. Se non ci giochi, la neve, come il verbo del cucciolo d'uomo, ti viene contro.
per non riuscire più a credere. Costretto a STARE FERMO. Semplicemente stare, coi piani saltati e la tabella di marcia andata a farsi benedire. t'incazzi, bestemmi, t'agiti, fai resistenza e t'imponi di stare in piedi.
Mentre quella, pizzico a pizzico cade. Cade la neve e fa cadere. Cade la neve, e non ti fa rialzare. E lì... Da rovinato a terra. Incastrato nel volere e non potere arriva che t'arrendi. E ti gusti l'accidente del riposo comandato. Te lo gusti, spicchio a spicchio come festa senza scampo. Così è la neve, bianca come una manna. Ti sazia una fame che scoprì d'avere e non sapevi. A sciogliere catene dai tuoi passi, al limite per metterle su ruota. Cade la neve dal pugno del cielo, buttata a condire. Una domenica improvvisa senza calendario da avvertenza. Cade senza chiedere il permesso. Cade E si posa sul mondo da farfalla... E lì sgomenti. Con la bocca piena d'appetito nuovo, e gli occhi rintronati. Lì sgomenti. Ché lei si posa sull'affanno e dà un sollievo che mancava. Ché lei si posa come un freno sulla vita accelerata. ...si posa da farfalla... E tu avevi smesso, quel mondo, di immaginartelo fiore."
19 GLOBO SORA, obiettivo play off
Sport BASKET
PRIMA VEROLI, la zona a rischio è ormai lontana
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l doppio successo ottenuto nelle ul- serie, si è assottigliato a soli due punti. E, time due gare di campionato (a Forlì non ultimo, il quintetto di Nando Gentile e in casa contro Ostuni) ha rilancia- deve anche recuperare una partita, quella to in maniera importante la Prima rinviata per neve il 12 febbraio al "Città di Veroli. La formazione giallorossa, infatti, Frosinone" contro Reggio Emilia. Morale dopo aver toccato il fondo della classifica della favola, se venerdì sera (inizio ore poco più di 21) i gialloun mese fa rossi riusci(ultimo posto ranno ad ain compagnia vere la me di Bologna e glio nei conSant'Antimo, fronti Treke addirittura walder, ancon una pegdrebbero ad giore situaaffiancare al zione negli nono posto la scontri diretti coppia comrispetto ad posta da Veentrambe), rona e Ostuni. Nando Gentile coach Prima Veroli oggi può conL'impresa non siderarsi quasi del tutto fuori dalla lotta è delle più semplici, considerato che Regsalvezza (ricordiamo che solo l'ultima del- gio Emilia occupa la seconda piazza della la classe al termine della regular season classifica con due lunghezze di distacco retrocede nella Divisione Nazionale A), vi- dalla leader Scafati (e rispetto ai campani sto che sono ben tre le formazioni alle sue ha anche osservato il turno di stop), ma spalle e il vantaggio sulla coppia in coda per quanto fatto vedere in campo dai vealla graduatoria generale è di quattro pun- rolani nelle ultime due gare, vincere veti (oltre a una migliore situazione negli nerdì sera non è nemmeno impossibile. scontri diretti nei confronti di Forlì). Per farlo basterà mettere in campo quella Oggi c'è da dire, soprattutto, che il distac- grinta, volontà e determinazioni che hanco dal nono posto, ultimo valido per gio- no portato ai successi contro Forlì e Ostuni. care gli spareggi play off per la massima Martina Apruzzese
Il Giro d'Italia farà tappa a Frosinone
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l Giro d'Italia 2012 vedrà l'arrivo della nona tappa nella Città di Frosinone, il 14 maggio, a conferma del forte legame da anni esistente tra la storica corsa rosa e la Ciociaria. Un risultato importante, un traguardo di prestigio non solo per il capoluogo, ma per tutta la Provincia di Frosinone: lo sport come volano per la crescita sociale, culturale ed economica del nostro territorio, che proprio nello sport continua ad imporsi in ambito nazionale, con il calcio, il basket, il volley, l'atletica, il calcio a 5 ed il ciclismo.
Altimetria Giro d'italia
Obiettivo raggiunto grazie ad un lavoro di squadra, i cui frutti rappresentano un concreto riconoscimento per la Città di Frosinone ed il segno tangibile della considerazione che gli organizzatori della corsa rosa hanno per il nostro territorio e nella fattispecie per il comune capoluogo. "L'arrivo del Giro d'Italia 2012 è un successo per la Città di Frosinone e l'intera Provincia - ha dichiarato Assessore allo Sport Angelo Pizzutelli - riconoscimento dell'organizzazione della corsa rosa verso il nostro territorio. Il ritorno della carovana rosa a Frosinone rappresenterà un momento di festa ed aggregazione e faremo in modo di non deludere le aspettative di atleti, tecnici, tifosi, sportivi e giornalisti che arriveranno nella nostra città. Non ci fermiamo qui - prosegue Angelo Pizzutelli - abbiamo in cantiere una serie di iniziative e progetti per lo sport nella nostra città e speriamo di poter fare ancora molto, poiché ritengo che ci siano i margini per un'ulteriore crescita e sviluppo dell'attività sportiva, condivisa con tutte le componenti del nostro territorio". Riccardo Strambi
VOLLEY
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razie alla "legge" del PalaPolsinelli la Globo Sora Banca Popolare del Frusinate è rientrata prepotentemente nella zona play off del campionato di serie A2. Quei punti che i bianconeri hanno fin qui lasciato in trasferta, per loro fortuna li stanno recuperando nelle gare interne. E così grazie al successo per 3 a 1 ottenuto domenica scorsa sul parquet amico contro Genova, Scappaticcio e compagni sono saliti al settimo posto della graduatoria generale seppur con un vantaggio minimo (un punto) nei confronti delle due ottave della classe Loreto e Genova. Ma la possibilità di rafforzare l'attuale settima piazza, per la Globo Sora Banca Popolare del Frusinate è praticamente dietro l'angolo. Sabato sera, infatti, ore 20,30, la formazione del presidente Giannetti scenderà in campo al "PalaPolsinelli" per il recupero dell'ottava giornata (era in programma il 12 febbraio e non si è giocata per la neve) di ritorno contro Reggio Emilia. Alla luce di quella che è la classifica dell'avversario di turno (terzultimo della clas-
se con un bottino totale di ben 23 punti in meno dei sorani), ipotizzare un successo da parte di Libraro e soci non è certo azzardato. In tal caso, ossia conquistando l'intera posta in palio, la Globo Sora Banca
Popolare del Frusinate andrebbe addirittura ad affiancare in sesta posizione Milano, con un ritardo di tre sole lunghezze dal quinto posto. Alla ripresa del campionato di domenica 11 marzo (il 4 la serie A2 osserva un turno di riposo ed è in programma il giorno precedente il solo recupero tra Sora e Reggio Emilia) è in programma proprio la trasferta nel capoluogo lombardo. Martina Apruzzese
L'Isola Liri a Sciannimanico L'Isola Liri calcio dà il benservito a Sandro Grossi (foto a sinistra) e si affida ad Arcangelo Sciannimanico. Il tecnico di Loseto (BA), fermo da oltre un anno, dopo che fino a gennaio 2011 era stato in sella alla panchina del Barletta, prima dell'esonero e del conseguente avvicendamento con Marco Cari, prende il posto del focoso tecnico ciociaro. L'allenatore barese, artefice del miracolo-playoff all'ombra di Eraclio nella stagione 2009/2010 in Seconda Divisione e di una sfortunata prima parte di stagione nel campionato di Prima Divisione 2010/2011, è stato scelto dall'amministratore unico in sostituzione di Alessandro Grossi, esonerato oggi dalla guida tecnica dell'Isola Liri con un comunicato nel quale il club laziale spiega che "Al sig. Grossi vanno i ringraziamenti della Società biancorossa per il lavoro fin qui svolto con impegno, professionalità, dedizione e competenza e per i risultati conseguiti in questi ultimi tre anni e gli augura le migliori fortune professionali". L'Isola Liri si trova attualmente in penultima posizione nel girone B del campionato nazionale di Seconda Divisione Lega Pro, con 20 punti all'attivo, a 8 lunghezze di distanze dalla salvezza diretta con 8 partite da giocare. Arcangelo Sciannimanico, oltre al Barletta, ha allenato la Primavera del Bari, Sora, Legnano, Fermana, Monopoli e Noicattaro. Al suo attivo anche un'esperienza da vice-allenatore con Nevio Scala in Ucraina, sulla panchina dello Shaktar Donetsk nel 2002. Riccardo Strambi
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Dalla parte della...
Il danno da perdita del rapporto SOS CONSUMATORI parentale del figlio concepito Carburante, il pieno è sempre più caro
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l figlio concepito, ai sensi degli artt. 2, 3, 30 e 31 comma 2 della Costituzione, ha pieno interesse, in vista della nascita, ad avere i genitori, entrambi indispensabili per la migliore formazione dell'individuo. La Cassazione ha dibattuto relativamente al caso di una figlia nata orfana del padre per essere lo stesso deceduto, prima della sua nascita, per fatto imputabile a responsabilità di un terzo (nella specie incidente stradale). La Corte ha riconosciuto che il danno si realizza al momento della nascita del soggetto concepito: la figlia, nascendo, è stata privata del rapporto con il padre e di tutto quanto quel rapporto comporta. Secondo la Cassazione, infatti, il danno da perdita del rapporto parentale "va al di là del crudo dolore che la morte in sé di una persona cara provoca nei prossimi congiunti che le sopravvivono, concretandosi esso nel vuoto costituito dal non potere più godere della presenza e del rapporto con chi è venuto meno e perciò nell'irrimediabile distruzione di un sistema di vita basato sull'affettività, sulla condivisione, sulla rassicurazione quotidiana dei rapporti tra moglie e marito, tra genitore e figlio, tra fratello e fratello". La nascita del concepito, dunque, segna il momen-
to a partire dal quale sorge il diritto al risarcimento del danno, per essere egli divenuto soggetto fornito di capacità giuridica. Peraltro, non è necessario che il danno si verifichi simultaneamente all'evento lesivo: ben potrà realizzarsi successivamente, purchè sia accertato il nesso di causalità tra il fatto illecito del terzo (che ha cagionato la morte del padre) ed il danno (perdita del rapporto parentale). Il danno ingiusto si rinviene nel dato fattuale e concreto che la figlia, una volta nata, in conseguenza della morte del padre non potrà svilupparsi "nel rapporto educativo ed affettivo" con questi, privata di un importante percorso di maturazione e di crescita che si eleva a "fattore di più equilibrata formazione della personalità". Pertanto, il figlio cui sia impedito, per fatto illecito di un terzo, di svilupparsi in questo rapporto, può riportare un pregiudizio che costituisce un danno ingiusto indipendentemente dalla circostanza che egli fosse già nato al momento della morte del padre o che, essendo solamente concepito, sia nato successivamente. Avv. Angela Rossi - Mediatrice familiare studio@avv-angelarossi.it
Il posto fisso: non è per tutti… (ma solo per i figli di certi papà e mammà)
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ema di questo mese: il posto fisso. Svolgimento: per le ministre del governo tecnico, il posto fisso è una chimera per tutti i giovani italiani, tranne che per i propri geniali figlioletti (ovviamente). Di seguito riportiamo alcuni casi più eclatanti di figli di una classe dirigente che predica benino (forse) e razzola malissimo (sicuramente). Rappresentano soltanto la punta dell'iceberg di un sistema malato, fondato sul nepotismo e sulla clientela e ostile al merito. E tuttavia, le sparate di Monti, Martone (Martone chi?), Fornero e Cancellieri, ci offrono una grande opportunità, ossia quella di aprire nel Paese una grande discussione sul tema della mobilità sociale. Dobbiamo interrogarci su come sia possibile offrire a tutti (al figlio di Monti come a quello dell'operaio) le stesse condizioni di partenza e le stesse opportunità così come recita l'articolo 3 della Costituzione che qui ricordiamo: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese." GIOVANNI MONTI (figlio di Mario) 39 anni. A poco più di 20 anni è
già associato per gli investimenti bancari per la Goldman Sachs, la più potente banca d'affari americana, la stessa in cui il padre Mario ricopre il ruolo apicale di International Advisor. A 25 anni è già consulente di direzione da Bain & company, dove rimane fino al 2001. Dal 2004 al 2009, vale a dire fino al suo approdo alla Parmalat, Giovanni Monti ha lavorato prima a Citigroup e poi a Morgan & Stanley: a Citigroup è stato responsabile di acquisizioni e disinvestimenti per alcune divisioni del gruppo, mentre alla Morgan si è occupato in particolare di transazioni economico-finanziarie sui mercati di Europa, Medio Oriente e Africa, alle dipendenze dirette degli uffici centrali di New York. SILVIA DEAGLIO (figlia di Elsa Fornero) 37 anni. A soli 24 anni, mentre già svolgeva un dottorato in Italia, ottiene un incarico presso il prestigioso Beth Israel Deaconess Medical Center di Harvard, il prestigioso college di Boston. La figlia del ministro inizia ad insegnare medicina a soli 30 anni. Diventa associata all'università di Torino a 37 anni con sei anni di anticipo rispetto alla media di accesso in questo ruolo. Il concorso lo vince a Chieti, nel 2010, nella facoltà di Psicologia, prima di essere chiamata a Torino, l'università dove insegnano mamma e papà, nell'ottobre 2011. Alla professoressa Deaglio ha certamente giovato nella valutazione comparativa il ruolo di capo unità di ricerca
all'Hugef, ottenuto nel settembre 2010 quando era ancora al gradino più basso della carriera accademica, e a ridosso dell'ultima riunione della commissione di esame che l'ha nominata docente di seconda fascia. Come detto, l'Hugef è finanziato dalla Compagnia di San Paolo, all'epoca vicepresieduta da mamma Elsa Foriero (come dire: un aiutino non si nega a nessun parente, neanche ad uno acquisito). PIERGIORGIO PELUSO (figlio di Annamaria Cancellieri) Appena laureato viene catapultato subito all'Arthur Andersen. Un fenomeno della natura. Da lì balza a Mediobanca. Passa poi per diversi enti e dirigenze bancarie tra cui Aeroporti di Roma (consigliere d'amministrazione), Gemina (consigliere) Capitalia, Credit Suisse First Boston e Unicredit per finire, poco tempo fa, alla Fondiaria Sai dove ricopre il ruolo di direttore generale con compenso da 500mila euro all'anno. Almeno lavora nel settore privato e non grava sulle nostre tasche. MICHEL MARTONE (figlio di Antonio) Figlio di Antonio Martone, avvocato generale in Cassazione, amico di Previti e Dell'Utri e Brunetta, già nominato da Brunetta presidente dell'authority degli scioperi, ruolo da cui si è dimesso dopo essere stato coinvolto come testimone nell'inchiesta P3. Il superaccomandato Michel Martone ha una carriera universitaria molto rapida: a 23 anni ha un dottorato al-
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uovi aumenti delle tariffe autostradali e nuovi ingiustificati rincari dei prezzi del carburante. Con incrementi che superano l'8% rispetto al mese scorso, spostarsi in automobile diventa sempre più caro. E l'assenza di un controllo reale sui prezzi consente pratiche speculative che non fanno altro che aggravare la situazione. Nella tabella è riprodotto l'effetto degli aumenti su un profilo composto da due coniugi: uno utilizza un'automobile con un serbatoio di 50 litri di gasolio, fa quattro pieni al mese e viaggia in autostrada tre volte al mese su un percorso di 130 chilometri (da Milano a Torino, per esempio) sia in andata che in ritorno. L'altro coniuge utilizza la seconda auto a benzina per percorrere tutti i giorni una tratta autostradale di 32 chilometri (da Milano a Pavia, per esempio) per recarsi in ufficio e fa due pieni al mese di 40 litri. Oltre 500 euro in più all'anno Nel primo caso, l'aumento delle tariffe autostradali di oltre il 5% comporta che il costo mensile passi da meno di 70 a superare i 70 euro: in un anno (11 mesi), l'aumento sarà di 40 euro. Il rincaro del gasolio, tuttavia, si farà sentire molto di più: da 314 a 345 euro al mese, con un aumento che arriva quasi al 10% e un aggravio di spesa annuo di 341 euro. Per la seconda automobile, invece, la spesa in autostrada passa da 92 a quasi 97 euro al mese, con un aumento di spesa annuo di quasi 50 euro, quasi il 5% in più in un solo mese. Ma, ancora una volta, è il carburante a fare la voce grossa passando da 129 a 142 euro al mese, con un aumento di 146 euro in un anno e del 10% in più in un solo mese. Il risultato finale è che questa famiglia, che a dicembre spendeva ogni mese 604 euro per spostarsi, ora ne dovrà spendere ben 655, per un totale di 575 euro in più all'anno, con un incremento del 8,7% rispetto a un solo mese fa. Voce N. di Prezzo Prezzo Costo Costo Aume Aume nto di ripeti- dicem- febtot. tot. nto % costo zioni bre braio dicem- feb- annuo in € in un 2011 2012 bre braio mese 2011 2012 AUTO 1 Tratta da 130 km di autostrada Gasolio 50 litri AUTO 2 Tratta da 32 km di autostrada Benzina da 40 litri
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9,9%
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92,4
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48,4
4,8%
2
1,617
1,783
129,4
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10,3%
603,6
655,8
575,1
8,7%
TOTALE Fonte: Altroconsumo
La causa è un grave comportamento speculativo Gli aumenti dei prezzi dei carburanti in questo momento sono totalmente ingiustificati: non è causa dell'Iva e non è neanche delle accise, rimaste stabili nel corso di questo mese. Questo aumento non è neppure imputabile al prezzo del petrolio, sostanzialmente immobile negli ultimi tempi. È da un mese che assistiamo, sul versante dei carburanti, a un comportamento speculativo molto grave. Tutto nell'indifferenza assoluta e sostanziale di chi, invece, proprio sui prezzi dovrebbe vigilare. Paolo Fiorenza l'università di Modena. A 26 anni diventa ricercatore di ruolo all'università di Teramo. A 27 anni diventa professore associato. Al concorso, tenutosi tra gennaio e luglio 2003, giunse al secondo posto su due candidati, in seguito al ritiro di altri 6. Presentò due monografie, una delle quali in edizione provvisoria (ossia non ammissibile); ottenne 4 voti positivi su
5, con il parere negativo di Franco Liso, contro i cinque voti positivi ricevuti dall'altra candidata, 52enne con due lauree e 40 pubblicazioni. Tuttavia fu Martone ad ottenere il posto da ordinario. A 37 anni diventa viceministro del governo Monti. Quanta distanza tra la realtà e i principi costituzionali… Alessandro Arcese
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Almanacco
Pensieri sotto la neve, emozioni sotto zero
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ome non parlare delle riflessioni che in molti hanno fatto durante i giorni dell'emergenza neve, che non hanno solo carattere psicologico, ma meritano sicuramente valutazioni di tipo antropologico e sociologico che richiederebbero un approfondimento più ampio di questa rubrica. Proviamo a sondarne insieme qualche aspetto partendo da una domanda generale: Come sta la moderna e tecnologica umanità in un brusco e prolungato ritorno al passato? Il mio primo pensiero va a tutta quella popolazione che ha vissuto disagi profondi per la mancanza di energia elettrica, acqua e riscaldamento per numerosi giorni, che magari ha provato la paura dell'isolamento accompagnata a situazioni di salute precaria o alla presenza di bambini piccoli e anziani in casa. Accanto a queste emozioni arcaiche, legate all'istinto di sopravvivenza, in molti, soprattutto nei centri più piccoli, hanno potuto rivivere la solidarietà con il vicinato, l'autonomia forzata dei quartieri e dei caseggiati, tutti insieme a spalare e rendere più agibili le strade, a condividere la spesa e il cibo. Oltre a queste situazioni più "estreme", quello che è interessante analizzare sono tutte le sfumature di ansia, malinconia, impotenza, confusione legate all'improvvisa immobilità e alla riduzione drastica delle comunicazioni (cellulari fuori uso per molto tempo, telefonia fissa e internet altalenanti). Come si vive nel silenzio forzato, dopo anni in cui siamo cresciuti telefonando, messaggiando, chattando, con la
tv e la radio accese di sottofondo e magari tutto contemporaneamente? Sia per i contatti professionali sia per esperienza personale ho raccolto diverse storie di attacchi d'ansia a volte vicini alle manifestazioni di panico, la cui nota comune era la mancanza della possibilità di scelta, mi è stato detto: "un conto tagliare i ponti con tutto per andare in vacanza, un conto trovarcisi per una catastrofe naturale". Ma anche senza catastrofe, nelle attuali società occidentali siamo capaci di pensarci senza la possibilità immediata di scendere in garage e uscire con l'automobile? Senza i treni a disposizione non solo per lavorare, ma anche volendo per fuggire in un altro posto? Credo che ormai molti di noi non siano dipendenti dalla reale intenzione di muoversi o comunicare, ma dalla possibilità di farlo. Forse questo è uno dei nodi centrali che distingue questa storica nevicata del febbraio 2012 da quella del 1956, la tecnologia è cresciuta, ma siamo cresciuti anche noi con lei, interdipendenti, con la fame di comunicare e muoversi. Come ogni passaggio di crescita e cambiamento dell'umanità accanto a dei traguardi si assiste alla perdita di alcune capacità, come quella dell'autonomia (sia individuale che delle proprie case), del saper vivere solo con la propria famiglia, del saper stare fermi. Aspetto volentieri vostri pensieri e racconti di queste lunghe giornate in bianco!!!
Rubrica di psicologia e benessere personale a cura della
Pillole di storia L'ampliamento urbano di Alatri nei secoli VIII-IV a.C.
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el mondo antico la città è un tutt'uno con il suo territorio: questa nozione, profondamente radicata, risale alle origini stesse delle città che si vennero sviluppando per via naturale, come aggregato di genti rurali socialmente differenziate, e tale appare anche per le colonie fondate con decisione politica. Del resto l'economia del comprensorio includente la città era in larga prevalenza agricola: in generale, secondo calcoli, il reddito proveniente dalle attività commerciali e artigianali rappresentava un ventesimo di quello complessivo e questo scarto era dovuto in primo luogo agli alti costi dei trasporti e alla scarsità energetica. Le aristocrazie cittadine continuarono a essere costituite pressoché dappertutto, anche in fasi di intensa urbanizzazione, da grandi proprietari terrieri, poiché la terra non aveva mai cessato di rappresentare l'investimento più ricercato. Le cinte murarie, come le nostre famose mura pelasgiche dell'amata Alatri, per quanto possenti, non separavano l'abitato urbano dal territorio, reso accessibile attraverso le porte che si aprivano alle estremità delle strade assiali. All'avvento di condizioni di relativa sicurezza, dopo l'unificazione Romana, Alatri cominciò a ingrandirsi fuori delle mura con nuovi quartieri, non più ora regolati dalla pianta a quadrato o a rettangolo, ma con sviluppi spesso casuali, per lo più lungo le strade di accesso o attorno a edifici esclusi dall'area urbana (tra questi gli anfiteatri, in quanto gli spettacoli che vi si davano comportavano versamento di sangue). Questa evoluzione, questo uscire all'esterno contribuì a modificare la nozione di città come fortezza, luogo di rifugio e di difesa: era la premessa all'avvento della città aperta. Patrizio Minnucci, storico
D.ssa Chiara Camperi - Psicologa chiaracamperi@libero.it
SPAZIO INPS
CARTA CANTA
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consigli per le letture di Serena Sperduti
ANDREA CAMILLERI
La setta degli angeli Genere: Romanzo storico Voto dei lettori su aNobii: Commento dell'autore: "Il libro racconta un fatto storico ma soprattutto punta l'indice su un fenomeno assai diffuso oggi nel nostro Paese: il rifiuto della conoscenza della verità"
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n libro amaro sull'inconsistenza della verità, una storia attuale anche se risale al 1901. Ho sempre dato la colpa alla tv per aver ammazzato la verità amplificando disinformazione e spazzatura, condanno il rimbambimento mediatico che ci fa illudere di poter stabilire da casa nostra se un uomo ha ucciso la nipote o se una madre ha ucciso il figlio. Camilleri però mi consola, mi dice che nascondere la verità sotto un mucchio di calunnie è un vecchio stratagemma e non un segno di tempi peggiori di altri, succedeva anche quando non c'era la tv. L'eroe stesso del libro non è completamente innocente: la sua ricerca della verità è viziata, manipolata in buona fede, per una giusta causa. Ma quando il fine giustifica i mezzi la buona fede non vale più, perché un fine ce l'abbiamo tutti e chi stabilisce quale fine è più nobile? Allora qual è la soluzione? Abbandonare la ricerca della verità? Arrendersi e farsi travolgere dall'amarezza? Camilleri non indica una strada, si limita a informarci che le ingiustizie esistono da sempre e che a volte si vince e a volte si deve piegare il capo. Amarezza a parte, è un libro molto bello in cui è facile ritrovarsi e che offre interessanti spunti di riflessione, lo consiglio caldamente.
a circolare n. 21 del 9 febbraio 2012 riporta il limite minimo di retribuzione giornaliera e l'aggiornamento degli altri valori per il calcolo di tutte le contribuzioni dovute in materia di previdenza ed assistenza sociale. Si ricorda, infatti, che la contribuzione previdenziale ed assistenziale per la generalità dei lavoratori non può essere calcolata su imponibili giornalieri inferiori a quelli stabiliti per legge. In particolare, la retribuzione da assumere ai fini contributivi deve essere determinata nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di retribuzione minima imponibile (minimo contrattuale) e di minimale di retribuzione giornaliera stabilito dalla legge. Inoltre la circolare n. 20 dell'8 febbraio 2012 riporta la misura, in vigore dal 1° gennaio 2012, degli importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale, mobilità e disoccupazione - al lordo ed al netto della riduzione prevista dall'articolo 26 della legge 41/1986 e distinti in base alla retribuzione soglia di riferimento - nonché la misura dell'importo mensile dell'assegno per le attività socialmente utili, determinati nella misura del 100 per cento dell'aumento derivante dalla variazione annuale dell'indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati. Infine a seguito dell'aggiudicazione della gara espletata per l'affidamento del servizio di pagamento delle prestazioni INPS a beneficiari residenti all'estero (pubblicato su GU/S S135 del 17/07/2009), dal prossimo 1° Febbraio 2012 il servizio sarà a cura di Citibank, N.A., con sede legale a New York e con sede secondaria a Milano, via Mercanti 12. La nuova disciplina del servizio prevede diverse modalità di pagamento delle pensioni INPS per i circa 400.000 beneficiari, residenti in 130 Paesi del mondo. Per l'accertamento dell'esistenza in vita, pur tenendo conto dell'esigenza di verificare in modo attendibile la sussistenza delle condizioni per l'erogazione della pensione, si è prestata attenzione al beneficiario della prestazione, limitandone il disagio in relazione alla verifica, soprattutto per coloro i quali si trovino in condizioni fisiche, che ne impediscono la deambulazione o la cura dei propri interessi. Alfredo Salomone
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Intervallo Le montagne della ciociaria sono ricche di posti suggestivi e poco conosciuti. Vi suggeriamo qualche località da visitare per praticare un po' di turismo nostrano.
Chiesa rupestre di S. Giacomo (Veroli)
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a chiesetta rupestre di S. Giacomo è situata sull'omonimo colle (alt. 1059 m.). Vi si giunge dalla frazione di Torre Caravicchia (2,9 km da Veroli) attraverso una strada inizialmente asfaltata e successivamente a fondo misto di breccia o cemento per cui si possono trovare piccoli dislivelli scomodi da superare. Si consiglia di parcheggiare l'auto nel centro abitato e proseguire a piedi: la passeggiata, lunga un paio di chilometri, è comoda e piacevole. Giunti in cima nell'ordine si incontreranno: una croce a traliccio da cui si gode una vista fantastica a 360° dai monti Ernici ai monti Lepini nonché sulle Valli del Liri, del Cosa e del Sacco; successivamente c'è un'attrezzata area pic-nic con panche di legno e rialzi per il fuoco; proseguendo ancora si arriva alla chiesetta. Se. Sp.
Netiquette ovvero il galateo su internet
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oncludiamo la panoramica del galateo nel web con alcuni consigli sull'uso dei socialnetwork. Premesso che anche per questi valgono le indicazioni di comportamento date finora, la prima cosa da fare quando si entra in un gruppo o in un social network è quella di leggere attentamente le FAQ per capirne il regolamento. Lo scopo principale dei gruppi è la co-municazione sociale che può far scaturire a volte discussioni spiacevoli (flames). Evitate in genere di tenere atteggiamenti provocatori e non fate guerre di opinione, gli scontri personali è sempre meglio spostarli nella corrispondenza privata. A proposito di flame sappiate che è lo strumento preferito dei cosidetti troll, stupidi disturbatori che vogliono attirare l'attenzione o infastidire il gruppo. Si distinguono facilmente perché fanno interventi non costruttivi e gratuitamente provocatori. L'unico modo per difendersi da loro è quello di ignorarli, se invece rispondete ai loro post li fate felici. Rispettate sempre la privacy evitando riferimenti a terzi che non possono intervenire; non pubblicate foto o filmati di persone non consenzienti, meglio ancora se utilizzate i programmi di grafica per rendere irriconoscibili facce o targhe di veicoli. Per lo stesso motivo siate discreti nell'utilizzo dei tag, c'è chi non gradisce di ritrovarsi in note, foto, video senza essere stato interpellato. Non praticate il morphing ovvero l'iscrizione ad un social network con più nickname o profili: è considerato un comportamento scorretto e ingannevole. Non usate falsi nomi a meno che la vostra identità non sia comunque riconoscibile e, ovviamente, non fingete di essere un'altra persona realmente esistente. Evitare qualsiasi forma di pubblicità, soprattutto lo spamming o qualsiasi altro tipo di invio seriale di messaggi. Serena Sperduti
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PAROLE NEL TEMPO... Rubrica di curiosità linguistiche e sull'origine delle parole a cura del prof. Claudio Pasotti
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ontinuiamo con la nuova rubrica che vuole familiarizzare i lettori con il mondo dei Greci e dei Latini. L'etica è la branca della filosofia che studia gli èthe, parola greca che significa "caratteri, costumi, abitudini, modi di parlare e di agire" ("etica" è più o meno sinonimo di "morale"). La politica invece è la scienza che studia l'amministrazione della pòlis (cioè la "città", parola che allora l'italiano avrà preso dal latino civitas), ed in concreto è l'arte di governare chi abita in essa, i cittadini (polìtai). Nel IV secolo a. C. il filosofo greco Aristotele apre la sua Etica a Nicomaco spiegando che il problema preliminare e fondamentale dell'etica è capire che cosa sia il bene per l'uomo. Ebbene, secondo l'autore, è "politica" la scienza che si propone di dare una risposta a questa domanda; essa è per eccellenza architektonikè, nel senso che tutte le altre scienze dipendono da essa, ed è essa che stabilisce per legge che cosa il cittadino può fare o da cosa si deve astenere (da qui il nostro "architetto", che infatti è colui che progetta e dirige i lavori di costruzione, avendo alle sue dipendenze altre persone: la mente e il braccio, insomma). La politica, prosegue Aristotele, essendo attività somma, ha come scopo il bene sommo, che non è tanto la felicità (latino felicitas) di un solo individuo, ma di un intero ethnos, "popolo" (da cui "etnografia, etnologia, etnico", ecc.). Chi fa politica deve occuparsi di tutto ciò che riguarda il kalòn e il dìkaion, cioè il "bello" e il "giusto" (queste due parole evidentemente l'italiano non le ha prese dal greco, ma dal latino bellus e iustus); e senza indugi Aristotele dice che ciò è addirittura "degno di un dio" (theòs, da cui "teologia" ecc.). Ecco, in conclusione, siamo di fronte ad un esempio di ciò che spesso si dice con un po' di retorica, e senza capire davvero: e cioè che nei classici e negli antichi si può trovare una saggezza molto attuale, che ci potrebbe far da guida nel presente (di fronte in questo caso a tanti comportamenti immorali o addirittura amorali della nostra politica). Ad maiora…
S PE Z IA N D O Rubrica sull'uso delle erbe e delle spezie a cura di Giuseppe Gatta
REGINA DELLE SPEZIE: LA CANNELLA in dai tempi più antichi la cannella (o cinnamono) era considerata una pianta divina, la regina delle spezie, diffusa tanto in oriente quanto in occidente. Non a caso le si attribuiva un valore pari a quello dei metalli più preziosi, come l'oro, e si offriva come tale. Si presenta in differenti varietà che fanno parte della famiglia delle lauracee. La pianta è un piccolo albero sempreverde, alto dai 10 ai 15 metri ed è nativa dello Sri Lanka. Le varietà più conosciute sono la cannella di Ceylon che è la più fine e costosa, e la cassia, nota anche come cannella cinese o scorza di cassia. Il prezzo è decisamente inferiore trattandosi di una specie meno pregiata. L'aroma è secco e pungente e in alcune sue varietà ha anche un sentore pepato. Ha moltissimi usi in cucina, essendo al tempo stesso versatile e caratteristica. In occidente viene usata nei dolci di frutta, specie di mele, nella lavorazione del cioccolato, di caramelle e praline, come aroma in creme, nella panna montata, nelle meringhe, nei gelati e in numerosi liquori. In oriente viene invece usata anche come aromatizzante per carni salate e non. Nel mondo intero viene usata come aroma da tè. Il consiglio è di conservarla in vasetti di vetro lontano da fonti di calore. Viene altresì utilizzata come profumatore naturale per i cassetti. Il consiglio è -visti i tempi di crisi- di utilizzare sacchetti vuoti di stoffa dei confetti, riempirli di lavanda essiccata, una stecca di cannella, anice stella e una noce moscata e metterli nei sacchetti della biancheria come profumatore naturale.
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Avvenne... a marzo l 16 marzo 1978 il presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro esce di casa alle nove del mattino, passa in chiesa come di abitudine per poi raggiungere il parlamento dove si vota il governo di unità nazionale, allargato ai comunisti, che dovrebbe essere il suo capolavoro politico. Moro sa che il nuovo governo non è gradito né alle potenze imperiali né al terrorismo. Viaggia su un'Alfetta normale assieme al maresciallo dei Carabinieri che lo accompagna da anni e che ormai considera quel servizio come routine; anche l'autista e i tre poliziotti che seguono in un'altra auto non hanno l'animus dei combattenti, gli è stato offerto quel servizio quasi come un premio, un lavoro comodo; non sospettano di correre pericoli e viaggiano senza nessuna precauzione a vetri alzati, con le pistole nel fodero, esempio di un rapporto impari fra uno stato che non riesce a sentirsi in guerra e un terrorismo deciso al contrario a colpire nel modo più duro possibile. L'azione in via Fani è rapida ed in pochi minuti la scorta viene trucidata e Moro preso in ostaggio dalle BR. Questa strage e il conseguente omicidio di Aldo Moro sono visti e giudicati da molti osservatori e politologi come la fine della cosiddetta prima Repubblica. Patrizio Minnucci, storico
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