Gente Comune Febbraio 2013

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Il primo free-press della provincia di Frosinone, fondato nel 1994 da Filippo Strambi Distribuzione gratuita - Tiratura 20.000 copie

Anno XX n° 1 - Febbraio 2013

PRIMO PIANO

AMBIENTE INQUINAMENTO

SPECIALE PATENTI Da gennaio sono in vigore le nuove norme per le patenti

Schiume sospette in zona ASI. Ma nessuno fa nulla

Focus a pag. 3

Miriam Minnucci a pag. 4

VARIE APERTURA - Sanità allo sbando. Le ultime novità a pag. 2 SPORT - Ciclismo: arriva la Granfondo a Fiuggi Bruno Sbaraglia a pag. 17

Al via la Terza Repubblica L'Italia al voto. Da decenni non si vedeva una campagna elettorale così incerta. Regionali: Zingaretti gioca la carta della novità. Storace quella dell'esperienza. Speciale elettorale alle pagine centrali


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Apertura

S A N I T À A L LO S BA N D O

La Regione "commissaria" la ASL frusinate e chiede altri 15 milioni di tagli Intanto si è insediato il nuovo Direttore Generale Gen. Vincenzo Suppa

FROSINONE - Alla guida della sanità ciociara è arrivato un commissario o, meglio, un Direttore Generale pro-tempore. E sarà proprio Vincenzo Suppa, generale della Guardia di Finanza tra i protagonisti delle indagini recenti su Mani Pulite in Lombardia. La nomina è arrivata con il Decreto numero 1 del 2013, il primo firmato dal nuovo commissario per la sanità nel Lazio Filippo Palumbo. Suppa sostituirà l'attuale manager facente funzione, Mauro Vicano, già direttore sanitario, che aveva preso le

redini dell'azienda al momento della prematura scomparsa di Carlo Mirabella. Rimasti inascoltati gli appelli arrivati dai medici e dalle istituzioni perché alla guida dell'Azienda rimanesse un uomo del territorio, quindi perfettamente a conoscenza della difficile situazione sanitaria della provincia. Negli stessi giorni, tra l'altro, era arrivata un'altra mazzata sulla sanità: la Regione ordina un ulteriore taglio sui bilanci preventivi delle Asl del 15%. Una vera stangata di fine legislatura su tutte le

Asl che però non è stata approvata né del presidente uscente Renata Polverini, né del commissario attuale Filippo Palumbo o dal suo predecessore Enrico Bondi. Semplicemente una mossa di matrice economica. Che però è una vera tegola per la Asl di Frosinone la quale, con i tagli già effettuati negli scorsi anni (l'ultimo è il -5% per la spending review), ha ridotto al minimo le spese. Ora quest'ulteriore taglio del 15% che per la Asl di Frosinone sono circa 15 milioni di euro - significa mettere a rischio

i livelli minimi di assistenza. Vicano, ancora in possesso della sua funzione di reggente, ha risposto immediatamente alla Regione che per la Asl ciociara questi tagli sono irrealizzabili e che una Asl in attivo come quella ciociara andrebbe messa in diverse condizioni rispetto a quelle in profondo rosso della Capitale. Per saperne di più bisognerà attendere l'esito delle Elezioni Regionali, mai come quest'anno fondamentali per la salute della popolazione. A.T.

Migliaia di persone in corteo per la difesa del San Benedetto ALATRI - La manifestazione in difesa dell'ospedale "San Benedetto" ha visto camminare fianco a fianco la popolazione e tantissimi Sindaci della provincia di Frosinone. Insieme hanno chiesto

braio, si è svolta una manifestazione di protesta contro la politica sanitaria fatta di soli tagli. L'evento (la cui organizzazione è stata messa a punto dal Comitato per la salvaguardia dell'Ospedale)

L'arrivo del corteo in piazza Santa M aria Maggiore

a gran voce la ridefinizione delle "macroaree" che penalizza pesantemente il nostro territorio. Proprio nella cittadina che ospita il glorioso presidio ospedaliero, nella mattinata di Sabato 9 feb-

con a capo il presidente Dott. Roberto Sarra e da tantissimi movimenti civici del territorio, si è svolto con un raduno alle ore 9 nel parcheggio adiacente il nosocomio e partenza del corteo con

striscioni e bandiere, per raggiungere piazza S. Maria Maggiore, con in testa i gonfaloni dei diversi Comuni dell'Area provinciale, unitamente a Sindaci e consiglieri comunali. L'approdo della manifestazione in una piazza stracolma è stato ribadito il "no" collettivo allo smantellamento e al ridimensionamento della struttura. "A questo punto diciamo basta" - ha ribadito con forza il Sindaco Morini - "Basta allo stillicidio di ridimensionamenti a danno del nostro ospedale. Il nostro disappunto e la nostra contrarietà verso una politica sanitaria fatta, per quanto ci riguarda, solo di tagli e penalizzazioni. Nessuno può permettersi il lusso di cancellare il diritto alla salute che ci viene riconosciuto dalla Costituzione e che da sempre viene assicurato al San Benedetto. Il nostro disappunto nei riguardi di un

I gonfaloni dei sindaci in corteo

Il Comitato in testa al corteo con lo striscione

progetto che si giudica semplicemente vergognoso e varato unilateralmente, senza tenere conto

delle istanze reali del territorio, è totale". Bruno Sbaraglia

Anagni, un nosocomio ai minimi termini ANAGNI - Spogliato dei servizi e del futuro, ridotto ai minimi termini e prossimo, da come si vocifera, alla chiusura totale: è l'ospedale della città dei papi, una delle tante strutture finite sotto la "mannaia" dei tagli regionali e che l'intera Anagni, con in testa l'Amministrazione comunale ed un apposito comitato cittadino, sta cercando di salvare con le unghie e con i denti. Da oltre un anno va avanti la "battaglia" a suon di comunicati, ricorsi al Tar e azioni di protesta con marce e striscioni, ma la notizia, circolata a metà gennaio, di una completa dismissione del nosocomio ha generato due nuove reazioni distinte: da un lato, nuovo sconforto e la sensazione di sconfitta; dall'altro, nuova rabbia e nuove proteste. Per evitarne la chiusura, si punta ad un incremento del numero di laboratori ed al progetto di "ospedale distrettuale", cioè un ospedale che sia in grado di fornire anche un servizio di pronto intervento 24h e la diagnostica. Criticatissima, infine, la decisione assunta in piena campagna elettorale e con il commissariamento in corso di privatizzare il servizio dialisi. Da Anagni, finché ci saranno speranza e possibilità, intendono continuare la "lotta" per salvare l'ospedale cittadino. Pietro Antonucci


Primo Piano SPECIALE PATENTI

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A cura di: Paolo Fiorenza - coord. Andrea Tagliaferri

Arriva la nuova patente Quindici nuove categorie e multe più salate. Il patentino per ciclomotori fa il salto di qualità

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al 19 gennaio sono entrate in vigore le novità in materia di Patente di Guida. Proponiamo una breve guida per informarvi su tutte le novità. Va sottolineato che chi è in possesso di una licenza di guida rilasciata entro il 18 gennaio 2013 potrà continuare a guidare i veicoli per i quali è autorizzato. I cambiamenti si sono resi necessari per adeguarsi alle richieste dell'Unione Europea. Le novità riguardano le sanzioni, che saranno più forti, e la classificazione dei veicoli che prevede l'introduzione di 15 nuove categorie tra cui quella per ciclomotori e micro-car (categoria AM). Quest'ultima novità porta alla conseguenza che le scuole non organizzeranno più corsi per il patentino. Altre modifiche che vanno nella direzione della semplificazione: spariscono i tagliandi adesivi in caso di cambio di residenza o rinnovo del documento. Il nuovo modello di Licenza di Guida avrà maggiori caratteristiche di sicurezza e potrà contenere un microchip. Si moltiplicano i casi sanzionati come illeciti penali: per chi verrà beccato a guidare senza patente ci sarà una sospensione e una sanzione amministrativa di 4mila euro. In caso di violazione con patente estera c'è l'interdizione o la revoca del diritto di guidare.

3) quadricicli leggeri la cui massa a vuoto è inferiore o pari a 350 kg (categoria L6e), esclusa la massa delle batterie per i veicoli elettrici, la cui velocità massima è inferiore o uguale a 45 km/h e la cui cilindrata è inferiore o pari a 50 cm³ per i motori ad accensione comandata; o la cui potenza massima è inferiore o uguale a 4 kW per gli altri motori a combustione interna e per quelli elettrici; LA PATENTE A1 RESTA CONSEGUIBILE A 16 ANNI QUESTI I VEICOLI CHE SI POSSONO GUIDARE: 1) motocicli di cilindrata massima di 125 cm³, di potenza massima di 11 kW e con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 kW/kg; 2) tricicli di potenza non superiore a 15 kW; - A2: motocicli di potenza non superiore a 35 kW, con un rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 kW/kg e che non siano derivati da una versione che sviluppa oltre il doppio della potenza massima; A 20 anni si potrà ottenere la patente A, ma solo se si ha già la A2 da almeno due anni.

LE NUOVE CATEGORIE NEL DETTAGLIO

IL VEICOLI AUTORIZZATI CON PATENTE A SONO: 1) motocicli senza carrozzetta (categoria L3e) o con carrozzetta (categoria L4e), muniti di un motore con cilindrata superiore a 50 cm³ se a combustione interna e/o aventi una velocità massima superiore a 45 km/h; 2) tricicli di potenza superiore a 15 kW. Servirà la B1 per: quadricicli la cui massa a vuoto è inferiore o pari a 400 kg CON PATENTE AM SI POTRÀ GUIDARE: 1) ciclomotori a due ruote (categoria L1e) con velocità (categoria L7e) (550 kg per i veicoli destinati al traspormassima non superiore a 45 km/h, la cui cilindrata è infe- to di merci), esclusa la massa delle batterie per i veicoli riore o uguale a 50 cm³ se a combustione interna, oppure elettrici, e la cui potenza massima è inferiore o uguale a la cui potenza massima è inferiore o uguale a 4 kW per i 15 kW. Tali veicoli sono considerati come tricicli. La patente B, autorizza alla guida di autoveicoli la cui massa motori elettrici; 2) veicoli a tre ruote (categoria L2e) aventi una velocità non supera i 3500 kg e progettati e costruiti per il traspormassima non superiore a 45 km/h e caratterizzati da un to di non più di otto persone, oltre al conducente. Ai veimotore la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50 cm³, se coli di questa categoria può essere agganciato un rimorad accensione comandata, oppure la cui potenza massima chio avente una massa non superiore a 750 kg. Può esseè inferiore o uguale a 4 kW per gli altri motori a combu- re agganciato anche un rimorchio la cui massa superi i 750 kg, purché la massa complessiva non superi i 4250 kg. stione interna e per i motori elettrici; Qualora tale combinazione superi i 3500 kg, è richiesto il superamento di una prova di capacità e comportamento su veicolo specifico. In caso di esito positivo, si ottiene il rilascio di Periodico di informazione politico-sociale e culturale una patente di guida munita di apposito codice Fondatore Filippo Strambi comunitario, che attesta l'idoneità a condurre tali complessi di veicoli. Con la BE si possono Direttore Responsabile Riccardo Strambi La nuova AM sostituisce il vecchio Certificato di idoneità alla guida, introdotto nel 2003. Gli esami diventano uguali a quelli per la patente A e, soprattutto, diventano applicabili le decurtazioni dei punti. L'età minima è 14 anni.

Editore Davide Strambi Stampa Tipolitografia ACROPOLI ALATRI - Via Mediana Chiappitto, 5 - Tel. 0775 442588 Segretaria redazione Elisabetta Ciancone Responsabile di redazione Andrea Tagliaferri Coordinamento Pietro Antonucci Impaginazione e grafica Elisabetta Ciancone Redazione: Pietro Antonucci, Paolo Fiorenza, Bruno Sbaraglia, Andrea Tagliaferri, Riccardo Strambi, Daniela Caliciotti, Serena Sperduti, Patrizio Minnucci, Miriam Minnucci, Angela Rossi, Chiara Camperi, Giuseppe Gatta, Alessandro Arcese, Erika Rossi, Alfredo Salomone, Stefano Vari, Francesca Vari Francesca Ludovici, Serena Proietti, Mauro Macciocca Numero chiuso in tipografia il 12/02/2013 Autorizzazione Tribunale Frosinone n°232 del 4/10/1994

guidare complessi di veicoli composti da una motrice della categoria B e da un rimorchio o semirimorchio: questi ultimi devono avere massa non superiore a 3500 kg. Novità anche sul fronte dei mezzi pesanti, debuttano le patenti C1 e D1. La C1 serve per: autoveicoli diversi da quelli delle categorie D1 o D, di massa compresa tra i 3500 kg e i 7500 kg, progettati e costruiti per il trasporto di non più di otto passeggeri, oltre al conducente; agli autoveicoli di questa categoria può essere agganciato un rimorchio la cui massa non sia superiore a 750 kg. C1E: 1) complessi di veicoli composti da una motrice rientrante nella categoria C1 e di un rimorchio o di un semirimorchio di massa superiore ai 750 kg, sempre che la massa del complesso non superi i 12000 kg; 2) complessi di veicoli composti da una motrice rientrante nella categoria B e di un rimorchio o di un semirimorchio la cui massa autorizzata è superiore a 3500 kg, sempre che la massa del complesso non superi i 12000 kg. C: autoveicoli diversi da quelli delle categorie D1 o D la cui massa massima è superiore a 3500 kg, progettati e costruiti per il trasporto di non più di otto passeggeri, oltre al conducente; agli autoveicoli di questa categoria può essere agganciato un rimorchio di massa non superiore a 750 kg; CE: complessi di veicoli composti da una motrice rientrante nella categoria C e di un rimorchio o di un semirimorchio la cui massa massima autorizzata superi 750 kg; D1: autoveicoli progettati e costruiti per il trasporto di non più di 16 persone, oltre al conducente, e aventi una lunghezza massima di 8 metri; agli autoveicoli di questa categoria può essere agganciato un rimorchio di massa non superiore a 750 kg; D1E: complessi di veicoli composti da una motrice rientrante nella categoria D1 e da un rimorchio la cui massa massima è superiore a 750 kg; D: autoveicoli progettati e costruiti per il trasporto di più di otto persone, oltre al conducente; a tali autoveicoli può essere agganciato un rimorchio la cui massa non superi i 750 kg; DE: complessi di veicoli composti da una motrice rientrante nella categoria D e da un rimorchio la cui massa massima supera 750 kg.


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Ambiente

Emergenza ambientale in Ciociaria: chi ci tutela? Le numerose chiamate all'Arpa Lazio non hanno sortito alcun effetto. E i veleni scorrono indisturbati in zona ASI

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he il nostro territorio non sia in piena salute ormai è cosa vecchia, ma aggirarsi nei pressi della zona industriale a cavallo tra Frosinone e Feentino, quella dell'Asi e dell'asse attrezzato per intenderci, spesso può rappresentare la prova del nove di un inquinamento dilagante. La presenza di attività industriali in grande quantità aumenta le concentrazioni nocive, tanto che la zona è stata interdetta alla coltivazione e al pascolo. Lo scorso primo febbraio (e non per la prima volta) uno dei canali dell'area che raccoglie e fa defluire le acque si trovava in uno stato allarmante: sapone o chissà

quale altra sostanza scorrevano indisturbati, dando vita a una coltre schiumosa in grado di ricoprire tutto il fossato. Allertati, i carabinieri non hanno potuto fare altro che constatare lo stato delle cose, mentre le numerose telefonate all'Arpa Lazio (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) sono purtroppo finite nel vuoto, nel silenzio di una chiamata disattesa. Nelle zone limitrofe, oltre alle numerose aziende, sono tuttora presenti grandi carichi di immondizia, ossa e resti di pecore ormai in decomposizione. Ma la cosa ancor più grave, a cui nessuno sembra far caso, è che i terreni, sebbene sia vietato, spesso sono coltivati e gli

ortaggi sono quelli che con tutta probabilità finiscono sulle nostre tavole. Così come il bestiame: gli animali pascolano in zona nutrendosi di erba e sostanze tossiche. Una vera e propria emergenza che interessa le matrici ambientali quali acqua, aria e suolo, approdando infelicemente sulle nostre tavole. Com'è possibile che le norme ambientali vengano violate indiscriminatamente così di frequente? Perché non pretendiamo che vengano rispettate le norme a tutela della nostra salute? Siamo sicuri di voler continuare a mangiare veleno? Anche l'indifferenza è tossica Miriam Minnucci

Clima pazzo clima: Natali a confronto

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opo le prime tre settimane di dicembre all'insegna del freddo, delle piogge e della neve in montagna fino a quote medioalte anche al centro-sud, le vacanze di Natale hanno visto un sensibile rialzo termico, infrangendo i sogni di tutti quelli che speravano in un Bianco Natale. Però non c'è da meravigliarsi: di Natali freddi e nevosi in Italia (e soprattutto nella nostra zona) ce ne sono stati veramente pochi. Eccessi climatici si ebbero nel Natale del 2009 quando spirava lo Scirocco e molte località del-

l'Adriatico e del Sud Italia raggiunsero i 24-25°C. Mentre il Natale per eccellenza, freddo e con nevicate fu il 25 dicembre 1983, ovvero quasi 30 anni fa. Fu freddo, ma nella media di un giorno d'Inverno, il Natale 1999. Freddo con nevicate in molte regioni del Centro Nord Italia fu il giorno di Natale del 1993. Nel 1991 si ebbero le prime avvisaglie di freddo al Nord, ma per il resto d'Italia fu una giornata dal mite clima mediterraneo. Fu mite il Natale 1989. Passiamo ora in rassegna le temperature registrate nei Natali più

caldi degli ultimi anni. Natale 2011: è stato tra i meno caldi, gli estremi furono ad Alghero con 16°C, 15°C ad Albenga e Roma, 14°C a Genova, 13°C a Trieste, 13°C a Reggio Calabria, 12°C a Verona e Pisa, 11°C a Bergamo, Venezia, Bolzano, Cuneo, 10°C a Bologna, 9°C a Milano. Natale 2009: 24°C a Termoli e Pescara, 23°C a Messina, 22°C in numerosissime località, da Reggio Calabria ad Ancona, Bari, Cagliari, 20°C a Roma, Rimini e Cervia, 19°C ad Alghero, 18°C a Firenze, Napoli, 17°C a Perugia, Viterbo, Enna, Pisa, 12°C a Cu-

neo, 11°C a Treviso, 9°C a Bergamo e 8°C a Milano. Natale 2006: degni di nota i 20°C ad Albenga, +17°C a Firenze e Cagliari, 15°C a Roma, 13°C a Torino, 12°C a Milano. Anche nel Natale 2005 e 2004 prevaleva sull'Italia un clima decisamente mite. Come si può notare, c'è stato un alternarsi di annate fredde e calde, ma il freddo non ha mai raggiunto valori eccessivi. L'anticiclone africano ci ha poi accompagnato per i primi dieci giorni di gennaio, regalandoci temperature spesso miti. In barba a tutti

quelli che sostenevano che l'inverno 2013 sarebbe stato glaciale anche in Italia. Certo, l'inverno non è ancora finito, c'è ancora febbraio da affrontare, ma le proiezioni dei principali modelli non sembrano scorgere buone occasioni per ondate fredde estreme alle nostre latitudini, sicché sembra che questo inverno sia destinato a trascorrere nell'anonimato più totale. Se poi Madre Natura vorrà regalarci qualche inaspettata sorpresa, questo solo il tempo ce lo dirà. Stefano Lorenzo Vari



SPAZIO PUBBLICITARIO AUTOGESTITO

DISTRETTO SOCIO-aSSISTEnzIalE "a" (PROVInCIa DI FROSInOnE) - l. 328/2000

Comune Capofila Alatri

Comuni di: Acuto, Alatri, Anagni, Collepardo, Filettino, Fiuggi, Guarcino, Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola, Torre Cajetani, Trevi nel Lazio, Trivigliano, Vico nel Lazio. Azienda Sanitaria Locale, Terzo Settore, Provincia di Frosinone

Parte il progetto “WOLF” l Distretto socio assistenziale "A", in collaborazione con la ASL di Frosinone ed in particolare con il servizio SRMEE di Anagni-Alatri, ha inteso realizzare un progetto di intervento a sostegno dei minori vittime di abuso e maltrattamento. Il progetto, denominato "Wolf", è finalizzato ad incrementare sul territorio la conoscenza di tale fenomeno ed a facilitare l'uso di un linguaggio e di procedure comuni tra gli operatori dei servizi sociali, sanitari, della scuola, nonché delle forze dell'ordine. Il progetto intende infatti consolidare una rete di lavoro fra tutti gli operatori coinvolti ed impegnati costantemente negli interventi su situazioni di abuso e maltrattamento dei minori, perché tali fenomeni possano essere affrontati e combattuti più efficacemente.

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Tutto ciò, al fine di potenziare il lavoro di prevenzione e di promuovere e diffondere una cultura del rispetto e della protezione del minore. L'intero percorso è strutturato in due macro azioni: la prima, attraverso una attività di formazione rivolta ad operatori sociali, sanitari, della scuola e delle forze dell'ordine, permetterà a tutti di concordare e condividere strumenti e modalità di intervento. Tali giornate formative si svolgeranno presso i Comuni di Alatri e di Anagni. La seconda azione, con la finalità di informare l'intera cittadinanza, vedrà l'organizzazione di incontri con le famiglie che si terranno sui Comuni del territorio Distrettuale, per poter fornire indicazioni su un tema così delicato e di attualità, in modo che tutti abbiano la possibilità di essere coinvolti per

garantire protezione e serenità a tutti i bambini. Gli incontri con le famiglie si terranno di sabato mattina, dalle ore 09.30 alle ore 13.00, a partire dal mese di febbraio e secondo un calendario articolato sui diversi Comuni del Distretto fino al mese di giugno 2013. Al termine del ciclo di incontri formativi ed informativi, il 22 giugno 2013, si terrà un Convegno conclusivo aperto a tutti. L'intero percorso sarà curato dall'Associazione la Cura del Girasole di cui il Direttore Scientifico è il Prof. Francesco Montecchi, già Primario della U.O. di Neuro Psichiatria Infantile del Bambino Gesù di Roma, ed il Vice presidente la Psicoterapeuta Dr.ssa Catia Bufacchi. A tale proposito il Vice Sindaco del Comune di Alatri capofila del Distretto

socio Assistenziale "A" Dr. Fabio Di Fabio, intende esprimere viva soddisfazione per il complesso lavoro svolto su tutto il territorio Distrettuale, grazie alla consueta collaborazione di tutti gli altri Amministratori del Distretto, per aver consentito alla diffusione su tutto il territorio così capillare dell'iniziativa e al coinvolgimento delle Scuole, delle Forze dell'ordine, degli operatori sociali e sanitari, ed in particolare tutte le famiglie, su argomenti e tematiche di grande rilevanza sociale. Tutto ciò, continua l'Assessore, a conferma del fatto che il Distretto e tutti gli Amministratori che ne fanno parte sono particolarmente attenti e sensibili a salvaguardare le fasce di popolazione più fragile, in questo caso in particolare i minori.

PIAZZA CADUTI DI NASSIRIYA SNC - 03011 ALATRI (FR) Struttura di Piano: Tel. 0775.4478210/211 - Fax: 0775.4478209 - e-mail: distrettosocioass@comune.alatri.fr.it

ERRATA CORRIGE - Il sito ufficiale del distretto è: www.distrettosocioassistenziale.org


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Provincia

Valle del Sacco, l'inquinamento fa sempre paura ANAGNI - Con una lettera inviata al sindaco, Carlo Noto, l'Arpa Lazio aggiunge alcuni elementi di riflessione su quanto apparso recentemente sulla stampa. Nel condividere le preoccupazioni dell'Amministrazione comunale anagnina in riferimento ai superamenti del Pm10, potenziale nemico della salute, l'agenzia - si legge nel comunicato - ricorda come la concentrazione del particolato sottile e di altri inquinanti non meno preoccupanti come il biossido di azoto, sia il risultato combinato delle emissioni locali e trasportate di particolato, delle reazioni chimiche che avvengono in atmosfera e delle caratteristiche disperdenti dell'atmosfera stessa. Queste ultime sono particolarmente variabili durante l'anno e si assiste, ormai da diverso tempo, all'alternanza di periodi in cui l'inquinamento atmosferico è contenuto, con periodi, invece, di maggiore inquinamento. È sempre bene ricordare che l'Ue e la legge

italiana individuano i limiti ai livelli di inquinamento di cui si è documentata la potenziale pericolosità per la salute e tali limiti devono essere rispettati, per salva-

guardare la popolazione in tutti i punti in cui essa si viene a trovare, che risieda o meno. In sostanza, in ogni punto del territorio. Ciò che la stazione di monitoraggio regionale rileva ad Anagni rappresenta l'inquinamento di quella zona e, se rileva valori superiori alla norma, evidenzia una situazione potenzialmente critica cui si deve porre rimedio con i provvedimenti appositamente previsti dal Piano di risanamento della qualità dell'aria in vigore dal 2010 e predisposto dalla Regione Lazio, che è l'unica autorità competente in materia. Se nelle zone in cui è posta la stazione di monitoraggio il traffico veicolare è intenso e congestionato, il Piano di risanamento e le relative norme di attuazione prescrivono che si adottino sistematicamente interventi atti a scongiurare situazioni quali variazioni della viabilità, fluidificazione del traffico o altro. "Comunque conclude il commissario dell'Arpa Lazio,

Corrado Carrubba - sulla base di riflessioni fatte dalla Regione in collaborazione con la nostra agenzia, il Piano refionale del monitoraggio ha previsto lo spostamento della stazione di Anagni in un sito alternativo già noto e concordato con i tecnici comunali, richiesto all'amministrazione civica sin dal febbraio 2011. Sono quindi felice di constatare che il consiglio comunale si sia espresso in tal senso e pertanto sono fiducioso che alla nostra richiesta venga data a breve una risposta positiva. Tuttavia, vale la pena ricordare che lo Stato e soprattutto la Regione sono i veri riferimenti operativi, anche perché l'inquinamento in un sito non è quasi mai solamente il risultato di ciò che si emette in quel sito stesso, ma può venire da lontano, anche da molto lontano. L'aria non ha confini e purtroppo così è anche per l'inquinamento atmosferico". Pietro Antonucci

La città termale ancora protagonista in tv ATF, imbottigliamento e contraddizioni Girate nei giorni scorsi le scene della serie di successo "Il peccato e la vergogna" con Garko e Arcuri FIUGGI - Dopo lo spot della TIM con protagonisti Neri Marcorè e Marco Mazzocca, girato tra le gotte di Collepardo il lago di Canterno e i boschi di Fiuggi, la cittadina termale è tornata ad ospitare il set della nuova serie TV "il peccato e la vergogna parte seconda", che andrà in onda nell'autunno 2013. Molte sono state le comparse Fiuggine selezionate per girare, all'interno del Grand hotel palazzo della fonte. La selezione dei figuranti è stata un grande successo e si è svolta nella sola giornata del 24 gennaio dalla mattina alle ore 10 fino al pomeriggio alle ore 18, presso il teatro comunale di Piazza Trento e Trieste. Al provino si sono presentate oltre 160 persone per 50 posti disponibili. La Ares che sta producendo la serie, è una società di produzione televisiva che da anni è attiva nella realizzazione di fiction e mini serie di grandissimo successo televisivo, tra i tanti nomi ricordiamo "Il bello delle donne", "Caterina e le sue figlie", "L'onore e il rispetto" e "Il peccato e la vergogna cap. 1", tutte recitate da attori di fama nazionale. Il progetto in questione consiste nello sviluppo della seconda serie di una fiction trasmessa nell'anno precedente sulle reti Mediaset e che ha riscontrato un notevole successo di pubblico, così da portare alla realizzazione di un seguito. L'Amministrazione di Fiuggi ha accolto l'iniziativa con enorme entusiasmo, poiché è stata una grande opportunità in termini di visibilità per il nostro territorio. Ricordiamo che tra i protagonisti della serie TV ci sono Gabriel Garko Manuela Arcuri e Laura Torrisi. Francesca Ludovici

Quattro milioni di bottiglie prodotte e cassa integrazione, i conti non tornano… FIUGGI - Prima l'annuncio della straordinaria vendita di 4 milioni di bottiglie in 4 mesi poi quello della cassa integrazione per i dipendenti dell'imbottigliamento. Durante la conferenza di fine anno, trasmessa sulla radio locale, il sindaco Fabrizio Martini parlò degli straordinari traguardi raggiunti dall'ATF in soli quattro mesi di gestione e commercializzazione diretta della principale risorsa fiuggina, vale a dire l'acqua. L'ATF società interamente partecipata dal comune, è subentrata alla Sangemini nella gestione dell'imbottigliamento nel mese di ottobre, dopo aver vinto dapprima il ricorso ex art 700 cpc e successivamente il reclamo giudiziario. Avverso la società umbra. Da ottobre a dicembre, sono state prodotte e vendute 4 milioni di bottiglie, questo annunciava il sindaco, ecco però che alla metà di gennaio, sempre il primo cittadino, annuncia la necessità di un ridimensionamento del per-

sonale dello stabilimento di via Spelagato. "Poche commesse" e l'esigenza di far quadrare i conti, sarebbero alla base di questa necessità di ridurre le maestranze dell'imbottigliamento. Così viene siglato un accordo in regione tra le sigle sindacali provinciali e i vertici di acqua e terme Fiuggi per la cassa integrazione dei dipendenti dello stabilimento per 4 mesi. I lavoratori inizialmente non hanno accolto con favore la cassa integrazione dando vita ad uno sciopero di 48 ore. Tuttavia dopo aver dialogato con l'azienda, in merito alle modalità di rotazione della cassa integrazione hanno deciso di riprendere l'attività produttiva. Resta comunque da capire come mai in soli 20 giorni dopo aver annunciato in toni esaltanti, lo straordinario traguardo della vendita di oltre 4 milioni di bottiglie in 4 mesi, si sia reso necessario porre le maestranze in cassa integrazione. Fra. Lud.

Rimborso spese per libri di testo FERENTINO - Emanato il bando dall'assessorato comunale alla pubblica istruzione che prevede il rimborso della spesa sostenuta per l'acquisto dei libri di testo. Tale concessione riguarderà tutti gli studenti appartenenti a nuclei familiari il cui Isee del 2011 non sia superiore a 10.632,93 euro. Il rimborso avverrà secondo relative fasce reddituali: fascia A da 0 a 6000 euro, percentuale di rimborso 80%; fascia B da 6000 a 10.632,93 euro, percentuale di rimborso 70%. Il richiedente, dovrà allegare alla domanda la fattura o ricevuta fiscale inerente gli acquisti (non saranno considerati validi scontrini fiscali) ed il tutto dovrà essere consegnato presso gli uffici del Comune entro e non oltre il 20 febbraio 2013. Daniela Caliciotti

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Provincia

Celebrazioni celestiniane, incontro all'Aquila Guerra alle polvere sottili FERENTINO - Domenica 27 gennaio una delegazione del Comune di Ferentino si è recata in visita all'Aquila su invito del Centro studi celestiniani in occasione delle cerimonie, in fase di avanzata elaborazione, per il settimo centenario della canonizzazione di San Pietro Celestino V che ricorre quest'anno. Il Centro celestiniano è nato nel 1982 per un'esigenza da più parti avvertita di ridare lustro alla "Perdonanza", celebrata ogni anno il 28-29 agosto, con l'apertura della Porta Santa nella Basilica di S. Maria di Collemaggio, vera anticipazione del Giubileo romano del 1300. Papa Celestino V da Morrone è sicuramente un personaggio illustre e rappresentativo ma non ancora sufficientemente conosciuto. Il Centro si fa carico di una preziosa o-

pera di ricerca e di divulgazione della figura e dell'opera del grande anacoreta, il cui messaggio di pace, sintetizzato nella "Perdonanza", si rivela di una sempre più sorprendente attualità. La data del 27 gennaio è particolarmente indicativa anche per Ferentino, perché fu proprio il 27 gennaio 1327 che le sante reliquie di Celestino V, trafugate nottetempo da monaci celestini, dal Monastero di Sant'Antonio Abate, furono portate a Collemaggio. Delegato a rappresentare l'Amministrazione comunale è stato l'assessore Francesco Battisti, che ha partecipato con il gonfalone della città alla giornata di studi, tesa alla conoscenza e divulgazione della figura e dell'opera, del grande messaggio di pace di Celestino V, insieme alle autorità della città dell'Aquila.

Sette mila euro per la pulizia dei monumenti imbrattati FERENTINO - E' di circa 7.000 euro il costo per il restauro dei monumenti imbrattati lo scorso ottobre da alcuni ragazzi. L'annuncio è stato dato dal Sindaco Fiorletta che ha comunicato l'esigenza di terminare al più presto i lavori per riportare al loro splendore i monumenti di particolare valore storico, tra cui la

colonna Traiana, siti vicino al Comune, in Piazza Mazzini. I lavori, il cui ammontare è stato stabilito dalla Sovrintendenza ai Beni Archeologici e Monumentali, verranno interamente addebitati alle famiglie dei 14 ragazzi, individuati e denunciati ai Carabinieri, alle quali il Comune invierà relativa fattura.

Oltretutto, la Sovrintendenza ha dato disposizione in merito allo spostamento di questi monumenti all'interno del Museo Civico delle Mura, in via di realizzazione, dove verranno custoditi evitando futuri spiacevoli episodi.

Daniela Caliciotti

FERENTINO - Il comune ernico risulta essere tra i più inquinati, tant'è che neanche il blocco del traffico domenicale è servito a far abbassare i valori della centralina Arpa Lazio sistemata nella zona di Sant'Agata. Oltre a imporre limiti del traffico, non è facile cercare di arginare il problema, poiché le cause sono molteplici e di non sempre facile realizzazione; certo è che la principale fonte di inquinamento parte proprio dal traffico, con l'emanazione annuale di circa il 34,7% di Pm10, il 55,5% di benzene, l 51,7% degli ossidi di azoto ed il 43,1% del monossido di carbonio. Per fronteggiare la situazione, il comune ha disposto la Ztl in centro attiva ogni mercoledì dalle 9 alle 12 e dalle 14:30 alle 18, fino al 17 aprile. Sarà permessa quindi la circolazione solamente ai veicoli di nuova generazione considerati meno inquinanti ed il tutto sarà regolarmente segnalato presso i varchi del centro urbano. Da.Ca.


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Provincia

Tributi comunali, un sostegno a chi non può pagarli VEROLI - Proseguono le iniziative intraprese dell'Amministrazione comunale per arginare le situazioni di disagio e di emarginazione sociale. L'Ente di Piazza Mazzoli ha infatti pubblicato un avviso relativo all'erogazione di contributi economici, fino ad un massimo di € 200, da utilizzare per il pagamento di tributi comunali quali Imu, Tarsu, Mensa e Trasporto. Sono ammessi al contributo i residenti nel Comune, italiani o cittadini di Paesi Ue o extracomunitari in regola con il

permesso di soggiorno. Nello specifico, per accedere al contributo bisogna trovarsi in una delle seguenti condizioni: 1) disoccupazione, 2) Cig o riduzione dell'orario di lavoro; 3) appartenere ad un nucleo familiare con figli minori o componenti con problematiche di ordine psico-sociale e sanitario; 4) appartenere ad una famiglia con problematiche di ordine economico. Per accedere agli interventi previsti dal presente bando, il nucleo familiare deve disporre di un Isse, relativo al-

l'anno 2011, non superiore ad € 10.329,64. Qualora i fondi stanziati dall'Amministrazione comunale non fossero sufficienti a soddisfare tutte le domande, sarà predisposta apposita graduatoria. La richiesta per usufruire del contributo deve essere compilata dall'interessato esclusivamente su apposito modulo disponibile presso l'ufficio Servizi Sociali nonché sul sito dell'Ente, e presentata all'ufficio Protocollo entro il 10 febbraio. "Con questo bando - ha spiegato il sindaco,

Differenziare i rifiuti fa bene. All'ambiente e alle... tasche VEROLI - Differenziare correttamente i rifiuti aiuta l'ambiente e ci consente anche un risparmio al nostro portafogli. È partendo da questi due concetti che l'assessorato comunale all'ambiente, retto dal dottor Egidio Lombardi, ha organizzato una serie di iniziative allo scopo di sensibilizzare la popolazione ad un comportamento consono in materia di smaltimento dell'immondizia: senso di responsabilità, da un lato, e un occhio alle spese, dall'altro. In tale ottica, l'Amministrazione comunale, in collaborazione con l'impresa Sangalli, ha organizzato una serie di incontri, il primo dei quali si è tenuto a fine gennaio nella scuola elementare di Crocifisso. Il fine dell'incontro era quello di illustrare ai cittadini le modalità per effettuare una giusta raccolta differenziata, fornendo indicazioni sul piano "porta a porta" che prevede la riorganizzazione dei cassonetti con la progressiva eliminazione di quelli attualmente su strada, nonché le modalità di conferimento nell'arco della settimana dei vari materiali differenziati. "Il porta a porta sull'intero territorio comunale è ormai realtà - ha commentato Lombardi -. Visti gli ottimi risultati raggiunti ad oggi nelle zone interessate da questo tipo di raccolta, abbiamo deciso di estenderla a tutto il territorio. Per preparare al meglio la popolazione a questo passaggio abbiamo previsto tre incontri: queste riunioni, organizzate in collaborazione con i tecnici della ditta Sangalli, permetteranno di sensibilizzare la comunità e di illustrare le modalità secondo le quali si potrà effettuare una corretta raccolta differenziata". Pietro Antonucci

Giuseppe D'Onorio - abbiamo voluto prevedere uno specifico intervento di solidarietà verso le forme sociali più deboli attraverso la concessione di un contributo economico volto al pagamento di imposte e tasse comunali in

relazione a determinate situazioni di accertato disagio economico, sociale e sanitario. Il nostro obiettivo è di essere vicini, anche materialmente, alle persone in difficoltà". Pie. Ant.

Ragazzi che aiutano altri ragazzi... Parte il servizio di "tutoraggio tra pari", altra iniziativa di tutto rispetto al Liceo Scientifico CECCANO - 48 ragazzi del Liceo Scientifico saranno a disposizione dei propri compagni di scuola per aiutarli in diverse materie: 26 in matematica, 14 in latino, 4 in fisica e 4 in inglese. Il loro lavoro comincerà subito dopo il suono della campanella e terminerà alle 16. Metteranno il loro tempo a disposizione degli altri, in una specie di gara di solidarietà fra pari che ha come scopo quello di facilitare il raggiungimento egli obiettivi didattici che l'Istituto si è prefissato. Il servizio di tutoraggio tra pari funziona come una specie di ambulatorio: serve a risolvere rapidamente questioni, argomenti non capiti, preparazione per i compiti, per le interrogazioni. I ragazzi che ne hanno bisogno consultano il calendario delle disponibilità e si mettono d'accordo con il tutor per il giorno e l'ora. I tutores vengono assistiti nel loro supporto dagli insegnanti che danno loro le indicazioni necessarie per il recupero. Si tratta di un programma che riesce a raggiungere diverse finalità: innanzitutto aiuta gli allievi in difficoltà, poi consente ai ragiazzi tutores di esercitare concretamente la loro preparazione nelle diverse discipline e di ripassare mentre si aiuta. Senza contare che tale iniziativa valorizza il principio della solidarietà in un'epoca in cui si parla tanto (e male) delle nuove generazioni. Andrea Tagliaferri


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Vita alatrense

"GOCCE DI MEMORIA", lo sterminio nazista commemorato a dovere

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ltre cinquecento persone hanno partecipato al convegno "Gocce di memoria" presso il campo di Fraschette, organizzato con la duplice intenzione di rimembrare la città di Alatri ai tempi del campo di concentramento e commemorare il giorno del 27 gennaio del 1945, una data che ha sancito l'abbattimento dell'ultimo campo di sterminio nazista. L'evento del 27 gennaio 2013, organizzato in maniera eccellente

lio Rossi spiegare ai numerosissimi intervenuti come si viveva nella struttura definita "luogo di provvisorietà, dell'emergenza e della sofferenza". Un vero e proprio centro di raccolta di profughi, internati, prigionieri politici e italiani cacciati da alcuni paesi del nord Africa. Giulio Rossi è riuscito con capacità di sintesi a far capire precise dinamiche a quanti ignoravano persino l'esistenza della vita e purtroppo della morte nel campo.

Uno scatto della commemorazione (Foto: B. Gatta)

dal consigliere comunale di Alatri Maurizio Maggi e da Giancarlo Rossi, Giulio Rossi e Amerigo Brocco, è iniziato con una visita guidata, che ha visto proprio Giu-

A seguire è stata celebrata una santa messa officiata da un emozionato padre Umberto Fanfarillo, parroco della chiesa di Santa Dorotea in Trastevere in Roma, che

nella chiesetta del campo celebrò nel 1970 la sua prima funzione religiosa. "Proprio questa mattina - ha raccontato padre Umberto nato nella contrada di Fraschette - celebrando la messa nella mia parrocchia, ho detto che nel pomeriggio mi sarei recato nella mia città natale per celebrarne un'altra in un luogo di sofferenza. Non ci crederete ma un'anziana, ospite di una casa di riposo, mi ha confessato di aver vissuto per un periodo proprio nel campo di Fraschette. Riuscite ad immaginare la mia emozione, la mia commozione nel ricordare quando mi recavo in quel luogo di sofferenza? Che certe cose non accadano più - ha continuato con questo monito Padre Umberto - e intendo ringraziare quanti oggi hanno operato per far sì che un periodo così buio della nostra storia venga ricordato nella sua brutalità affinché non accada di nuovo". Il prete, come chiosa, ha voluto leggere ai presenti una lettera di un sopravvissuto del campo di Birghenau. Anche il sindaco Giuseppe Morini, invitato da padre Umberto, ha ricordato parte della storia del campo Fraschette e di quanti vi hanno perso la vita. Il primo cit-

ARCOBALENO Il Nostro Natale!

Cenone di Natale e Presepe Vivente

Anche quest'anno abbiamo partecipato alla festa di natale del centro tenutasi il 20 dicembre 2012. Per l'occasione con tutti i ragazzi del centro e i ragazzi della comunità alloggio anche con gli operatori e il servizio civile abbiamo abbellito la sala del centro con l'albero di na-

lare con la musica dei balli di gruppo e ci siamo divertiti fino alla fine della festa abbiamo fatto gli auguri e siamo tornati a casa. Domenica 30 dicembre, invece, dopo che ci ha preso il pulmino, tutti quanto ci siamo incontrati alla civita di Alatri, pronti per partecipare al famoso presepe vivente. Con tutti i ragazzi siamo andati alla piazza di Santa Lucia dove ci hanno dato i costumi e ci hanno assegnato i ruoli. Ognuno recitava la sua parte: per esempio Alfredo faceva il venditore di vasi di coccio, Matteo nella bottega del fabbro batteva il ferro, Sonia vendeva i gioielli, Erica impastava il pane; Amedeo insieme ad altri ragazzi stava nell'osteria I ragazzi del Centro Diurno durante il presepe vivente ad Alatri dove il nostro Andrea suotale e il presepe, e appeso al soffitto il filo dentro nava il suo bell'organetto. Il presepe è durato circa con le caramelle di plastica, le palline e gli alberi di 3 ore e tantissima gente è venuta a vederlo. Verso carta. La sera della festa alcuni ragazzi sono venu- le 20 ci siamo incontrati di nuovo alla piazzetta di ti con la macchina dei genitori e altri ragazzi con il Santa Lucia e dopo aver restituito i vestiti siamo pulmino del centro. Alla festa ci siamo incontrati andati sotto la porta maggiore a vedere Gesù, Giucon i genitori e i parenti e gli amici del centro, c'era seppe e Maria. anche Fabio di Fabio e la Cooperativa di Altri colori. Dopo siamo tornati a casa; è stata una giornata belAbbiamo cenato tutti insieme e abbiamo giocato lissima e ci siamo tanto divertiti... sarebbe davvero alla tombola dove si vincevano dei premi a seconda bello partecipare anche l'anno prossimo”. che si faceva ambo, terno, quaterna, cinquina, tomRubrica a cura dei ragazzi del Centro Diurno bola, tombolicchio. Certi ragazzi sono andati a bal-

tadino ha ripercorso in breve le infamie compiute da Hitler e dal regime nazifascista, e le efferate gesta criminali verso l'umanità.

le nuove generazioni la storia del campo di Fraschette". Infine, è intervenuto il consigliere comunale Maurizio Maggi:

Un’immagine della visita guidata (Foto: B. Gatta)

Morini ha espresso anche il timore che "questo periodo difficile, di crisi economica e di valori potrebbe, ma mi auguro che ciò non avvenga, favorire rigurgiti di intolleranze che possono sfociare in episodi razzismo e quant'altro". Giancarlo Rossi dell'Archeoclub, tra gli organizzatori dell'evento, si è soffermato sul valore del '27 gennaio'. "Da educatore ha spiegato l'insegnante Giancarlo Rossi - non potevo non essere in prima fila per ricordare queste date. Da anni mi batto per non dimenticare i crimini di un passato recente e per far conoscere al-

"Credo che sia doveroso per ogni individuo non sottacere alcuni avvenimenti che hanno portato a tragici accadimenti modificando la vita degli uomini. I giovani, ma non soltanto loro, devono sapere quello che accadde settanta anni fa in Europa. Guardare avanti non dimenticando il passato, e nel caso specifico di Alatri, far sapere dell'esistenza del campo di Fraschette dove brutalità che paiono oggi così lontane, venivano consumate alla stessa maniera che in altri luoghi di sterminio". Riccardo Strambi

Il CSM si prepara per gli stati generali

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l Csm di Alatri si sta preparando per portare proposte serie agli stati generali della salute mentale della provincia di Frosinone. Questo importante appuntamento si terrà a giugno 2013 presso il Dipartimento di saluta mentale del capoluogo ciociaro, ma va organizzato da subito affinché le proposte, i suggerimenti, le critiche sulle modalità organizzative e di contenuto, vengano esposte dai relatori alatrensi in modo chiaro ed accettabile. L'appuntamento è ghiotto: le persone con disturbi psichici sono una categoria per nulla riconosciuta e poco tutelata. L'associazione dei familiari ad esempio, ancora oggi, dopo anni di lavoro, trova molti ostacoli sul piano istituzionale nel far riconoscere diritti fondamentali ai propri congiunti. Non a caso abbiamo parlato di categoria poco riconosciuta. Una delle proposte che in esclusiva ci ha confidato un rappresentante degli utenti di Alatri, verte proprio alla realizzazione di tale intento: far riconoscere i malati psichici come "categoria a sé stante" nell'ambito della disabilità. In pratica si tenterà di giungere al riconoscimento anche per questi diversamente abili dei diritti che già tutelano le altre categorie: come i non vedenti e i paraplegici. Le difficoltà di reinserimento lavorativo che incontrano i nostri assistiti - rileva un operatore del Csm - è senz'altro da ascrivere alla crisi socio - economica globale, ma andando indietro nel tempo non troviamo spiragli positivi: nessuno dei nostri utenti è riuscito mai ad ottenere un lavoro stabile prima della crisi. Questo dato ci riporta alla proposta avanzata dal nostro rappresentate: l'inserimento dei malati psichici in una categoria protetta è il primo passo verso il diritto al lavoro. Seguiremo tutto l'iter di preparazione agli stati generali nei prossimi mesi. Per ora ringraziamo il Csm di Alatri con particolare affetto. Patrizio Minnucci

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Vita alatrense

Boom di presenze alla Pista di Atletica nella zona Chiappitto

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ono già moltissime le presenze ravvisate presso la pista di atletica posta all'interno dell'impianto del nuovo stadio in zona Chiappitto. Associazioni di atletica, sportivi a livello amatoriale, persone alla ricerca di un luogo sicuro ove effettuare una semplice passeggiata ed intere classi degli istituti scolastici per trascorrere l'ora di educazione fisica, stanno letteralmente affollando l'impianto consegnato alla città dal sindaco Giuseppe Morini. L'inaugurazione avvenuta nel giorno della Befana, a seguito di numerosi lavori dopo anni di oblio, non ultimi quelli di rifacimento del manto e delle linee di demarcazione delle otto

Il taglio del nastro degli amministratori

corsie che costituiscono la pista, non è affatto passata inosservata e in tanti, come detto, stanno beneficiando di questa importante costruzione.

Non sono mancati però, nonostante i richiami degli stessi esponenti politici, episodi comportamentali non idonei alla speciale struttura sportiva. Ricordia-

FOTO CHE PASSIONE Interessante iniziativa di Maria Novella De Luca, fotografa e reporter nostrana, che ha creato uno spazio per bambini e adulti dove poter "conoscere" l'arte degli scatti

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' nato in città un nuovo spazio dedicato alla fotografia, ma non solo. Maria Novella De Luca (foto), giovane reporter e fotografa che da anni lavora nella capitale come professionista, prima al teatro dell'opera e successivamente con alcune importanti agenzie di stampa, ha investito parte del suo tempo e delle sue risorse in una nuova avventura e ha scelto la propria città natale come sede. Ricordiamo l'amica Maria Novella anche per i reportage dai Balcani post-guerra e dall'Africa, in particolare Mozambico e Gabon, che portarono alla mostra molto seguita "Reciproche Visioni" in cui espose non solo i propri scatti, ma anche quelli dei bambini africani che con macchine fotografiche usa e getta si improvvisarono, grazie a lei, reporter della propria "condizione" sociale. Oggi, dopo aver ristrutturato, insieme ai genitori, un vecchio garage di famiglia, ha dato la luce ad un luogo dove potranno trovare spazio mostre fotografiche di autori locali e non, dove sarà possibile partecipare a corsi di fotografia o a workshop d'approfondimento

o semplicemente sfogliare dei libri fotografici. L'allestimento fotografico invece è dedicato ai bambini, infatti, è un luogo colorato quasi come un asilo dove i bambini dovranno sentirsi liberi di giocare e divertirsi mentre la fotografa li ritrarrà senza che loro se ne accorgano, in maniera del tutto spontanea. Oltre ai bambini Maria Novella si dedica da un po' di tempo anche alle pance delle future mamme e ha voluto portare anche questa passione nella nuova avventura ciociara. A casa o in studio si diverte nell'immortalare quel momento così bello e particolare della vita di una donna per poi farglielo rivivere in futuro proprio attraverso le sue foto. La struttura è stata inaugurata sabato 9 febbraio in occasione del carnevale. Andrea Tagliaferri

ALATRI DA (RI)SCOPRIRE

Foto di classe, tutta al femminile... anno 1959

La foto di questo numero risale al 1959. Ci è arrivata grazie alla collaborazione di Adriana Di Martile e di Marilinda Figliozzi, che ringraziamo sentitamente. Si tratta di una foto scattata a scuola, esattamente una classe di seconda media presso Largo Graziosi. Divertitevi a riconoscere le ragazze di allora... Se non ci riuscite, la soluzione è a pagina 20 di questo numero di "Gente Comune". Inoltre, se volete ricevere la foto via e-mail per ingrandirla e vederla meglio sul vostro computer, potete contattare la redazione di "Gente Comune" (0775-442588, e-mail: gente-comune@email.it). Pie. Ant.

mo che, al fine di preservare l'importante opera, è vietato introdursi all'interno della stessa con biciclette, mezzi motorizzati, skateboard, pattini a rotelle, monopattini, tricicli, tavole varie, animali domestici. Chiaramente, le corse o le passeggiate in pista, sono consentite esclusivamente indossando calzature idonee al fondo sintetico. Al fine di garantire i giusti comportamenti, il sindaco Giuseppe Morini e gli assessori Roberto Gizzi e Mario Belli, rispettivamente con deleghe ai Lavori Pubblici e allo sport hanno momentaneamente assegnato due unità lavorative già addette alla vigilanza, per la custodia dell'impianto sportivo di

Via Madonna della Sanità che, ricordiamo, è aperto tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 17.00. In prospettiva futura, una volta terminati e resi utilizzabili gli spogliatoi con il servizio doccia, l'amministrazione sta pensando di affidare gratuitamente la gestione dell'impianto ad associazioni di atletica (o cooperative) insistenti sul territorio. L'intento è quello di affidarsi al progetto più serio che perverrà all'Ente di Piazza Santa Maria Maggiore, con una gestione che dovrà però considerare innanzitutto la garanzia di accesso a tutta la cittadinanza e agli istituti scolastici. Riccardo Strambi

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INSERTO SPECIALE

A cura di: Andrea Tagliaferri, Riccardo Strambi e Pietro Antonucci

ELEZIONI 2013 I candidati, gli schieramenti, le istruzioni per il voto per Politiche e Regionali del Lazio

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a campagna elettorale per le Politiche del 2013 si registra come una delle più incerte degli ultimi decenni ma anche la più combattuta. Cerchiamo di capire quali saranno i candidati premier alle prossime elezioni politiche, e, soprattutto, chi li sosterrà nella corsa a palazzo Chigi. Il primo, in ordine cronologico, ad aver confermato la sua corsa alla premiership è stato Pier Luigi Bersani. Il segretario del Pd è appoggiato dalla coalizione di Partito Democratico e Sinistra, Ecologia e Libertà di Nichi Ven-

dola. Le due formazioni minori di Psi e Centro democratico (ex Api di Rutelli e transfughi Idv) si sono aggregate al PD formando "Italia. Bene comune". A tornare sulla scena è stato anche l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il quale, però non è candidato Premier a causa del NO della Lega, ma si candida a guidare la coalizione e a diventare, se vincenti, Ministro dell'economia e dello sviluppo lanciando Alfano quale Presidente del Consiglio. La Lega appunto, candida Tremonti come Premier dando poca chiarezza alla coalizione di centro destra. Alcuni

rappresentanti storici della formazione berlusconiana sono usciti dall'ombra dell'ex premier, pur appoggiandone la corsa - vedi Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, che hanno fondato "Fratelli d'Italia" - mentre il posto che una volta era di An, a destra del PDL, sembra fatto apposta per un ritorno in pista de La Destra di Francesco Storace. A fianco di Berlusconi, poi confermatissima Grande Sud di Gianfranco Micciché in Sicilia, e La Lista di Lombardo Movimento per le Autonomie. Arriviamo, così, alla vera sorpresa di fine anno, il botto con cui Mario Monti ha smesso i panni da tecnico, per indossare quelli del politico, mantenendo la proverbiale austerità ma in chiave più combattiva. Il suo ritorno a palazzo Chigi è sospinto dalla coalizione centrista di Udc, Futuro e Libertà per l'Italia, Pli e dal movimento ItaliaFutura patrocinato da Luca Cordero di Montezemolo. Definita, ormai, la presenza dellalista unica al Senato - "Scelta civica con Monti per l'Italia"- e liste singole a Montecitorio. Come non citare, poi, il MoVi-

mento 5 Stelle di Beppe Grillo, reduce da alcune affermazioni elettorali esaltanti - come la vittoria alle comunali di Parma o l'ottimo risultato alle regionali siciliane - e da qualche scivolone, si veda l'epurazione di alcuni esponenti apertamente critici, o, ancora, i dati non proprio entusiasmanti delle parlamentarie online. Di certo, c'è che i 5 Stelle al momento in cui scriviamo non hanno ancora un candidato premier, anche se lo stesso Grillo ha dichiarato, qualche tempo fa, di voler nominare un portavoce nazionale, del quale ancora non si conosce l'identità. E passiamo all'altra, grande sorpresa di fine 2012: quella cioè a sinistra del Partito democratico e

di Sel, dove è nato "Rivoluzione Civile con Ingroia" che raduna il Movimento degli Arancioni, tenuto a battesimo dal sindaco di Na-

poli Luigi De Magistris e sigle storiche come Rifondazione co-

munista, Italia dei Valori, Comunisti italiani, Verdi che hanno rinunciato ai propri simboli per il bene "comune". Outsider è Oscar Giannino, economista e giornalista, con il suo movimento "Fare - per fermare il declino" che ha deciso di correre coraggiosamente da solo e in pochi mesi non solo ha raccolto le firme necessarie, trovato persone della vera società civile da mettere in lista e continua a salire nei sondaggi. Queste le coalizioni. Tutto il resto è una marea di partiti e liste che non avremmo spazio e tempo di trattare ma che l'elettore si troverà nelle schede elettorali al momento del voto.

Per le Regionali del Lazio, invece, la gara è soprattutto tra i due candidati del Centro Sinistra, Nicola Zingaretti sostenuto dai partiti politici di PD, SEL, PSI, Centro Democratico, Lista Civica Zingaretti e del Centro Destra Francesco Storace che corre insieme a PDL, La Destra, Lista Civica Storace, Fratelli d'Italia, Mir, Movimento Cittadini e Lavoratori, Federazione dei Cristiano Popolari, Grande Sud, Per il Lazio. Da un lato la novità assoluta anche se proveniente dalla Presidenza della Provincia di Roma, dall'altro l'esperienza visto il passato incarico di Governatore del Lazio. Andiamo ora a descrivere gli altri candidati alla presidenza della regione Lazio che sono: Alessandra Baldassari sostenuta da Movimento Fare per Fermare il declino. Giulia Bongiorno per la Lista Civica per Bongiorno Presidente. Davide Barillari del Movimento 5 Stelle da una vita nel volontariato. Sandro Ruotolo per Rivoluzione Civile - Ingroia Simone Di Stefano per la lista Casapound. Roberto Fiore di Forza Nuova Luca Romagnoli per la Fiamma Tricolore Giuseppe Rossodivita per la Lista Amnistia Giustizia Libertà Luigi Sorge con il Partito Comunista dei Lavoratori Pino Strano con la Rete dei Cittadini.

Francesco Storace

Nicola Zingaretti

Tutte le istruzioni per un voto corretto

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omenica 24 e lunedì 25 febbraio, come è noto, i cittadini italiani sono chiamati alle urne per le elezioni politiche che porteranno alla composizione del nuovo Parlamento. In provincia di Frosinone si vota anche per il rinnovo del consiglio regionale, pertanto gli iscritti alle liste elettorali riceveranno diverse schede: due per chi ha un'età compresa tra i 18 e i 25 anni (una per la Camera dei deputati e una per la Regione), tre per chi ha più di 25 anni (una per la Camera dei deputati, una per il Senato, una per la Regione). Le schede sono di colore differente: rosa per la Camera dei deputati, giallo per il Senato, verde per la Regione Lazio. Si può votare domenica dalle ore 8 alle ore 22 e lunedì dalle ore 7 alle ore 15. Per votare è necessario presentarsi presso il proprio seggio muniti di tessera elettorale e di un documento di identità valido. Ai sensi dell'articolo 1 del Dl numero 1/2006 e sue conversioni, trovano applicazione le disposizioni sul voto domiciliare: possono essere ammessi al voto domicilia-

re gli elettori che sono affetti da gravi infermità e che si trovano ad essere dipendenti da apparecchiature elettromedicali. Gli elettori residenti all'estero o anche quelli che vi sono temporaneamente per motivi di servizio o per missioni internazionali hanno già votato per corrispondenza, se iscritti all'Aire, oppure potranno votare in Italia presso il proprio Comune, avendo comunicato per iscritto questa scelta entro il 3 gennaio scorso, secondo i termini di legge. La legge comunque non prevede rimborsi per le spese di viaggio sostenute, ma soltanto delle agevolazioni per le tariffe di Trenitalia all'interno del territorio del nostro Paese. Per votare correttamente alle elezioni politiche occorre che l'elettore tracci un solo segno sul simbolo della lista prescelta. Non è possibile esprimere un voto di preferenza, infatti la lista dei candidati (i nominativi) è bloccata: i nomi sono presentati e depositati in un ordine prestabilito. Nel caso di liste che formano una coalizione, il segno va posto soltanto sul con-

trassegno della lista che si vuole votare. Per votare correttamente alle elezioni regionali ciascun elettore può, a scelta: a) votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione; b) votare per un

candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle liste a esso collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste; c) votare disgiuntamente per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle altre liste a esso non collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste (cosiddetto "voto disgiunto"); d) votare a favore solo di una lista; in tale caso

il voto si intende espresso anche a favore del candidato Presidente della Regione a essa collegato. Sulla scheda il nome e il cognome di ogni candidato alla carica di Presidente è indicato all'interno di un rettangolo, al cui fianco è riportato il contrassegno del gruppo di liste (o i contrassegni dei gruppi di liste riunite in coalizione) collegate al candidato. In corrispondenza del contrassegno è possibile indicare, nelle apposite righe, l'eventuale preferenza. Si può esprimere una sola preferenza (scrivendo il cognome oppure il nome e cognome del candidato compreso nella lista). Le operazioni di scrutinio inizieranno subito la chiusura delle operazione di voto e si procederà allo spoglio delle schede in ordine di importanza istituzionale: prima il Senato, quindi la Camera dei deputati, infine la Regione Lazio. (le pagine che seguono sono spazi elettorali a pagamento autogestiti dai singoli committenti; l'ordine delle stesse è stato sorteggiato per evitare qualsiasi discriminazione)


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MAURO BUSCHINI CANDIDATO DEL PD ALLE ELEZIONI REGIONALI

"Sarò il referente della città e lavorerò al fianco dell'amministrazione di Alatri"

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auro Buschini, candidato di punta del PD alle prossime regionali, quinto più votato in tutto il Lazio alle elezioni del 2010, spiega ai cittadini alatrensi il suo rapporto speciale che intende garantire alla città: "Alatri è una città importante del-la nostra provincia e questa volta può avere un filo diretto con la Regione Lazio che svolge un ruolo fondamentale per i comuni. Ricordo che quando sono stato amministratore di questa città

c'era Iannarilli in quel momento che ci rappresentava in Regione: da lui non abbiamo avuto mai alcun aiuto, non avevamo un referente a cui poter esprimere le nostre istanze. Dobbiamo evitare che si ripeta questo scenario deleterio: per questo mi propongo di fare da tramite con la Regione, al fianco dell'amministrazione comunale per una cooperazione fattiva per la nostra città che potrà dare prospettive di sviluppo valorizzando il turismo, l'arte, la cultu-

ra, il commercio e le altre enormi potenzialità che Alatri potrà e-

sprimere con una Regione amica".

ZINGARETTI, amico di vecchia data In questa esperienza Mauro ritrova un suo vecchio amico politico, Nicola Zingaretti. Proprio con il candidato Presidente Buschini ha iniziato la sua esperienza politica regionale nel Partito. Spiega Mauro: "Mi fa molto piacere che a guidare la nostra coalizione sia una persona capace, onesta e trasparente come Nicola. Ci legano amicizia, valori ed unità di intenti: mi auguro di poter contribuire al suo successo e di poter collaborare di nuovo con lui".

Basta con la destra che ha bistrattato la nostra provincia Buschini lancia un appello ai tanti elettori delusi dalla destra: "E' un dato di fatto che la provincia di Frosinone sia stata la più bistrattata dal centrodestra e dalla Giunta Polverini, che si è ricordata di noi solo quando si è reso necessario operare tagli alla sanità, chiudere ospedali, ridurre posti letto e, in ultimo, smaltire i rifiuti romani. E' stata, senza ombra di dubbio, una Giunta romanocentrica; basti pensare

che, già nella composizione degli assessorati, aveva lasciato la nostra provincia senza rappresentanza. La destra si ricorda del nostro territorio solo in campagna e l e t t o ra l e e, una volta presi i

La metropolitana leggera Per il rilancio della provincia, Mauro Buschini non ha dubbi: il primo atto è il collegamento veloce con Roma. Spiega Buschini: "A livello infrastrutturale quello che può rappresentare una svolta fondamentale per la nostra provincia è la metropolitana leggera con Roma: stare a trenta minuti dalla capitale aprirebbe degli scenari nuovi con ampie prospettive di sviluppo.

Significherebbe incremento della popolazione, delle attività e dell'economia in generale: un rilancio di una terra oggi spesso dimenticata".

voti, si dimentica delle nostre esigenze e delle nostre problematiche. La destra ha tradito la fiducia degli elettori ed ha fallito alla prova

del governo e per questo motivo alle prossime elezioni sarà Nicola Zingaretti a vincere e noi con lui, per aprire insieme una nuova stagione politica che possa ridare sviluppo e benessere alla nostra terra".

Difesa dell'ospedale di Alatri Buschini: "Sarà uno dei punti sui quali mi batterò. Sono al fianco della città per la difesa dell'Ospedale di Alatri, un nosocomio che serve un territorio vasto e per di più montano, quindi con specifiche particolarità che necessitano di un superamento della mera logica del risparmio, fermo restando che anche sotto questo aspetto emergono forti perplessità: riducendo l'offerta sanitaria del territorio si incentiva la mobilità extraregionale, inoltre le opere di riqualificazione e di ristrutturazione che sono in corso verrebbero vanificate. E' una struttura che vanta prestazioni sanitarie di qualità e per questo va difesa con forza".

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Un voto per cambiare e per ridare speranza ad una generazione Buschini: "Il voto delle elezioni regionali si sta caricando di un forte significato di cambiamento. Occorre che la Regione cambi passo, che sia al fianco delle amministrazioni comunali, delle famiglie e dei cittadini, individuando un nuovo modello di sviluppo per il nostro territorio.

Sono convinto che il punto di partenza debba essere, necessariamente, ridare speranza alla mia generazione, quella generazione che affronta con enorme difficoltà l'ingresso nel mondo del lavoro. Confido nella fiducia delle persone anche per un altro aspetto, non meno importan-

te: consentitemi di dire che in questi anni ho avuto modo di conoscere ogni angolo di questa provincia, strada per strada, nelle sue peculiarità, nelle sue problematiche ma anche nelle sue potenzialità. Mi impegnerò a rappresentare la nostra terra in maniera seria, concreta e trasparente".

COMITATO ELETTORALE FROSINONE, via Monte Lepini 96, tel. 0775-1543255, email comitatobuschini@gmail.com CASSINO, Viale Dante 15, tel. 3497750817 Le sedi sono punti di riferimento territoriali, strutturate con diverse stanze ognuna con un compito preciso: propaganda, pianificazione di incontri e iniziative ed soprattutto ascolto dei cittadini per accogliere suggerimenti, proposte e contributi. DIRETTA WEB: Tutti gli eventi della campagna elettorale saranno visibili in diretta su youtube collegandosi tramite la pagina ufficiale facebook di Mauro Buschini.


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“Così io ci metto la faccia” Laura Tagliaferri, ex direttore ACI di Frosinone, candidata alla Camera per il movimento "Fare" di Giannino

L

aura Tagliaferri, 46 anni, è nata a Piacenza e vive a Roma. Laureata in scienze politiche da 20 anni lavora nella Pubblica Amministrazione e nella sua carriera ha lavorato per lungo tempo a Frosinone dove ha diretto l'Automobile Club e l'Ufficio Provinciale ACI. Fin da giovane è stata impegnata nell'associazionismo cattolico e dato vita a laboratori politici apartitici. Per le prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio è candidata nel collegio Lazio 2 della Camera dei deputati per il movimento politico Fare-Fermare il declino del noto giornalista ed economista Oscar Giannino. Come nasce il suo impegno e la sua passione politica tanto da mettersi in gioco in prima persona candidandosi alla Camera dei deputati, sebbene l'ultima posizione in lista? Come si dice la mia è una candidatura di servizio, ci metto la faccia e "porto acqua". Mi sono messa al servizio del movimento che ha tra i suoi fondatori Oscar Giannino, capolista in questo collegio e candidato Premier. Ognuno dovrebbe sentire la responsabilità in questo momento storico particolare. La mia è una visione etica della politica, quella che antepone principi e valori a seggi e poltrone. Io sono questa e FARE per FERMARE IL DECLINO è questo. Come nasce il movimento Fare per Fermare il declino e quali i principali punti programmatici? Senza soldi pubblici e scarsissima attenzione dei media si è riusciti in 3 mesi a

creare un movimento politico come"FARE per Fermare il declino", che è l'unico espressione totale della società civile. A differenza di altri movimenti di sola critica, noi vogliamo proporre un piano di ri-

sanamento del debito pubblico per i prossimi cinque anni, senza tagli a welfare: scuola, sanità. In sintesi il nostro è un progetto credibile, frutto di analisi rigorose e numericamente argomentate che guarda alle reali esigenze del paese, come dimostrato dal riconoscimento dei principali quotidiani. Il cardine di questa "rivoluzione" consiste

nella riduzione del perimetro dello Stato coniugato con un Federalismo responsabile e una maggiore giustizia sociale in particolare per coloro che hanno minore anzianità contributiva: giovani e donne. Creare le condizioni per una maggiore occupazione femminile, per conciliare famiglia e lavoro attraverso il reindirizzo di risorse. E' sconvolgente ma l'Italia ha una curva demografica di un paese economicamente morto… Lei è originaria di Piacenza come mai ha scelto di essere candidata nel Lazio? Io piacentina d.o.c. che di ciociaro ho solo il cognome, sono stata direttore per oltre 4 anni all'ACI PRA e dell'Automobile Club di Frosinone e credo sia stata la più bella esperienza professionale ed umana della mia vita. Ho imparato a conoscere ed amare la Ciociaria e durante il mio incarico ho collaborato con tutte le principali istituzioni che operano sul territorio, con il continuo sostegno del Presidente Pagliuca, riuscendo a realizzare piccoli o grandi progetti nell'ambito della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile. È lì che ho conosciuto molti giovani con

tanta voglia di "fare" e con poche possibilità e parliamo del lontano 2007, pensiamo a come possa essere oggi la situazione dell'occupazione, giovanile e non in una terra di cui conosco bene anche i problemi. Penso all'edilizia, settore chiave per la provincia in crisi da diversi anni; penso all'autotrasporto che vive un momento davvero difficile per la concorrenza scorretta di società estere che non hanno gli stessi obblighi delle imprese locali; penso alle multinazionali che hanno chiuso o stanno chiudendo nel settore farmaceutico o in quello della tecnologia elettronica. È ora che il territorio attorno alla Capitale smetta di essere considerato terra di conquista e che si studino soluzioni "di sistema" per rilanciare l'economia. Ha già scelto un motto per questa sua avventura politica? Per chi conosce la mia storia professionale (per anni ho sacrificato tutto per un legittimo riconoscimento professionale e che alla fine mi è stato riconosciuto) ora sogno il paese del merito e delle opportunità per le generazioni future, per le donne e per le generazioni schiacciate. Da mesi fra le mille carte che affollano la mia casa, avevo fermato un frase d Luigi Einaudi: "La Scienza economica è la scienza del bene comune", ed è il bene comune che deve essere principio ispiratore dell'agire politico, abbattendo privilegi e corporativismi.

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mergenza ambientale, dramma occupazionale, diritto alla salute, ma anche turismo e nuove opportunità di crescita: sono questi alcuni dei punti cardine da cui prende il via Fabio Dialmi nella sua corsa per la conquista di un seggio che assicuri la rappresentanza della provincia di Frosinone al Consiglio Regionale del Lazio. Il coordinatore provinciale e candidato della Lista Centro Democratico per Zingaretti, schierata a sostegno di Nicola Zingaretti, ha le idee ben chiare sulle priorità da affrontare e su ciò che, in un momento come quello attuale, sta davvero a cuore agli elettori. Ed infatti Dialmi non si nasconde dietro false promesse, ma guarda dritto negli occhi i "mostri" da affrontare e da abbattere: l'inquinamento che penalizza il nostro territorio e le terribili ripercussioni che esso sortisce sulla salute e sulla qualità di vita dei cittadini; e, ancora, la situazione durissima che anche il Frusinate sta vivendo a causa della crisi che cancella decine e decine di imprese, e con esse posti di lavoro e prospettive future, soprattutto per i giovani. <Servono proposte concrete e non inutili proclami - spiega un Dialmi deciso più che mai ad andare avanti a testa alta a sostegno delle proprie idee - Il nostro territorio è flagellato da una malagestione a tutti i livelli, ed invece di cor-

rere ai ripari si continua ad offrire una pessima immagine della politica, vera responsabile degli sprechi, delle inefficienze, delle barbarie a scapito dell'ambiente>. La battaglia di Dialmi, dunque, inizia proprio da qui, da alcune questioni fondamentali sulle quali non si può più tergi-

versare, ma che vanno affrontate di petto. A cominciare, appunto, da una diversa gestione del territorio, delle risorse, con l'attuazione di azione efficaci che contrastino l'inquinamento e gli irreparabili danni che ne derivano. Anche se questo non significa penalizzare lo sviluppo del Frusinate che, anzi, per crescere ha bisogno anche di nuove infrastrutture. Tra queste, anche le opportunità offerte da un aeroporto civile nella nostra provincia, la cui realizzazione potrebbe, per il candidato, comportare la nascita di nuovi posti di lavoro, oltre che, naturalmente, una boccata d'ossigeno per la sofferente economia del territorio. E questo ossigeno, inutile dirlo, è rappresentato anche dal turismo, una carta sulla quale, secondo Dialmi, il Frusinate dovrebbe avere il coraggio di giocarsi molto più di quanto fatto fino ad oggi, con risultati risibili. Una battaglia che Dialmi porterà all'attenzione del futuro governo regionale è quella che riguarda un impegno, ed una strategia, che rilanci tutti i centri storici del

Lazio con una consistente posta economica nel bilancio su base triennale di almeno un miliardo di euro. Si potrà così valorizzare il patrimonio immobiliare e storico culturale esistente e dare un decisivo impulso al sofferente settore dell'edilizia che nella nostra provincia ha sempre rappresentato il vero punto di forza occupazionale. <Le importanti questioni in gioco - spiega l'esponente di Centro Democratico sono tutte concatenate tra loro, per cui è inutile continuare a ragionare per compartimenti stagni. Bisogna essere in grado di costruire un grande progetto che guardi nel suo complesso allo sviluppo di questo territorio, che merita di essere ben rappresentato politicamente tanto alla Regione che al Parlamento. Non siamo una provincia "figlia di un dio minore" e chiediamo quel che ci spetta, consapevoli dell'importante contributo che anche Frosinone può dare al Lazio>. Dialmi, che crede nel contatto con la gente e che, in questa sua avventura, ha puntato soprattutto sull'ascolto e sul dialogo diretto con le persone, ha fiducia nell'affermazione di una politica diversa: <I cittadini meritano rispetto, meritano di essere degnamente rappresentati da chi, come me, rifiuta l'idea di malgoverno, ma punta sulla trasparenza a servizio della collettività>.

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Ambiente, occupazione, rispetto per i cittadini: da qui parte Fabio Dialmi in corsa verso la Regione


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Arte e Cultura

Intervista a Michela Fanfarillo, artista di successo U n'artista poliedrica, ecco cos'è. Pittrice, decoratrice e restauratrice; questa è Michela Fanfarillo, artista di Alatri. L'abbiamo incontrata ad una manifestazione artistica dove esponeva alcuni sui dipinti. Amica da sempre, non ha esitato a concederci in esclusiva questa intervista. Ci riceve nel suo Atelier, sito in Corso Vittorio Emanuele -

chiamato anche vicolo degli artisti - fra i palazzi severi e immuni del centro storico della città dei Ciclopi. Mobili in stile reinterpretati dall'artista, lampade che ricordano gli anni della Dolce Vita di Fellini e ovunque, dossier sugli artisti più amati e

odiati dell'intera storia dell'arte ci accolgo gioiosi, ogni dipinto e restauro della pittrice quì ha una collocazione specifica, niente è lasciato al caso, tutto è studiato nei minimi dettagli. Statue e pennelli ci osservano da ogni angolo. Due sedie rosso fragola ci ricevono calorosamente e inizia la nostra chiacchierata. "Com'è nata la Tua passione per l'arte?" Da bambina non facevo altro che colorare, disegnare, dipingere e incollare fogli e oggetti. Passavo ore a dipingere con mio fratello. Ad ogni compleanno desideravo ricevere fogli, colori e pennelli, finché un giorno arrivò il primo cavalletto da pittore, una tavolozza, e un arcobaleno di colori ad olio. Mio padre fece di me la persona più felice del mondo! "Hai investito molto sulla tua formazione artistica, vero?" Ho dedicato la mia vita all'arte; non finirò mai di stupirmi ed emozionarmi davanti a ogni cosa che emana creatività. Ogni volta è come se fosse la prima. Dopo l'Accademia di Belle Arti di Roma ho frequentato la scuola privata d'Arte Murale di Versailles, dove mi sono specializzata. Non c'era altro posto al mondo dove sarei potuta andare. La Francia, meta di viandanti e mercanti, patria di artisti, patria degli impressionisti, patria di Monet. Non potevo non vedere quelle vie, ammirare quelle botteghe, respirare quell'aria, non potevo non dormire sotto lo stesso cielo di Monet. Ho lavorato e vissuto molto a Parigi e Versailles, devo molto a queste grandi città e alle persone incontrate, con cui ho condiviso questa passione. "Quindi dopo la Francia, sei tornata in Italia, perché

Un monumento alla pace con il contributo di tutto il mondo

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l tema della pace è universale e, allora, perché non realizzare un monumento ad essa dedicato con il contributo fattivo di tutto il mondo? Deve essere stato questo, più o meno, il pensiero che animato Pietro Spagnoli, artista ed ideatore del progetto "Imagine all the people living life in peace". Già, immaginiamo che tutti i popoli vivano in pace e che possano ritrovarsi attorno ad unico simbolo, quello che sta sorgendo a Veroli, dove l'iniziativa ha trovato spazio ed accoglienza e alla quale stanno dando il loro apporto Molti paesi del mondo. Gli ambasciatori della Birmania (oggi Myanmar, ndc), del Burkina Faso e della Corea del Sud hanno consegnato, nei messi addietro, il granito per la realizzazione del monumento; a fine gennaio, è stata la volta di Haiti, la cui delegazione è stata ricevuta in Comune dove ha fatto dono di altro materiale. L'incaricato d'affari del paese centroamericano, Carl B. Raymond, è stato così accolto dal sindaco Giuseppe D'Onorio e da diversi esponenti della giunta: un incontro cordiale, durante il quale si è parlato del progetto in corso e del sostegno che Haiti, paese poverissimo, ha voluto dare all'idea, in un anelito di speranza e di rinascita. Saranno così tante e diverse le pietre che daranno forma e sostanza al monumento nella mente di Pietro Spagnoli: ancora non sono dati sapere i particolari, ma è quasi certo che verrà inaugurato entro questo anno: un'opera che, grazie all'aiuto di tante componenti, da Veroli irraggerà un messaggio che parla di tolleranza, rispetto e pace. Pietro Antonucci

FROSINONE - Località Le Lame Strada Asi, 4 Tel. 0775 89881 - Fax 0775 8988211

per la mia Nazione, per la mia bella Italia. "Il tuo lavoro attuale è quello di restauratrice del colonnato del Bernini in Piazza San Pietro a Roma. Un incarico notevole nonostante la tua giovane età. Sei felice?" Non potevo avere un incarico più prestigioso. "Fra i tuoi lavori troviamo restauri, copie d'autore, pitture e trompe d'oeil. Quale tecnica preferisci?" Non c'è una preferenza assoluta. L'arte come diceva Munch si nutre del sangue dell'artista, ha una miriade di sfumature, tutte facce d'una stessa medaglia, tutti aromi d'una stessa fragranza. Tra i lavori in commissione e le opere che dipingo per passione, esposte nella mia galleria, sono quest'ultime che occupano un posto fondamentale nella mia vita, sono come figli che amo e a volte odio ma poi riporto alla luce e espongo di nuovo. "Un'ultima domanda e ti lasciamo al tuo lavoro. In quale città vivresti?" Bella Roma, città che tutto il mondo ci invidia. Romantica Venezia. La città in cui indubbiamente vivrei è Firenze, culla del rinascimento, patria di Dante e di Giotto, un museo a cielo aperto che detiene un'abbondante fetta del patrimonio artistico e culturale italiano. Le sue piazze, i suoi teatri e i suoi musei rendono tutto più suggestivo; ogni volta mi trasportano in un universo da fiaba e mi fanno vivere in uno scenario da cartolina … e mi dico che lì c'è tutto quello che vorrei … tutto ciò di cui il mio spirito si nutre...

questa scelta?" La scelta di tornare in Italia è stata fondamentale. Amo creare opere d'arte, dipingere, restaurare e voglio farlo

(Nelle foto due opere dell'artista) Giu. Gat.

Befana Ciociara Grazie alla “vecchina” il Comune di Frosinone ha una bandiera

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uest'anno la befana ha voluto portare un regalo anche al Comune di Frosinone. La città non dispone di una bandiera ufficiale e la vecchina, stanca di vedere uno dei tre pennoni della villa comunale sempre vuoto, ne ha fatta stampare una tutta bianca su cui campeggia lo stemma rosso/blu con il leone rampante di cui Frosinone può fregiarsi dal 1943, grazie a un Regio Decreto firmato da Vittorio Emanuele III. Sarà una sorpresa per tutti scoprire che i colori ufficiali della città non sono quelli utilizzati dalla locale squadra di calcio ma, appunto, il rosso e il blu. La mattina del 6 gennaio 2013 dunque, davanti all'alzabandiera della villa Comunale, si è svolta una simpatica cerimonia con Luciano Bracaglia (presidente dell'associazione Frosinone Bella e Brutta) in rappresentanza della Befana e l'assessore Gianpiero Fabrizi in rappresentanza del Sindaco. La Banda Comunale Romagnoli ha accompagnato l'evento con il suo repertorio musicale. In attesa di quella ufficiale - per richiedere la quale il Comune si è già attivato, come riferito dall'assessore Fabrizi - ogni volta che passo vicino alla Villa Comunale mi piace gettare un occhio a questa prima bandiera di Frosinone e sperare che porti un po' di orgoglio e senso di appartenenza a quanti maltrattano abitualmente la città. Ser. Spe.

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Storie e personaggi

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Come eravamo... quello che i nostri nonni ci hanno raccontato

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utti noi abbiamo sentito i racconti dei nostri nonni o di qualche persona anziana Tutti, abbiamo ascoltato le storie sulla vita dei campi di una volta, del duro lavoro che spesso si protraeva fino al tramonto. Chi queste storie le racconta ancora perché le ha vissute è Lidia Dell'Uomo, veterana dei lavori campestri e ancora molto attiva, come si vede dalla foto. La signora Lidia Dell'Uomo, oggi arzilla novantenne che vive a Sant'Emidio, nella campagna di Alatri, con dovizia di particolari ricorda le dure giornate lavorative che incominciavano al sorgere del sole per finire al tramonto. Non c'era bisogno dell'orologio e ovviamente il cibo, che molto spesso si consumava nei campi, variava secondo le stagioni, ma l'alimento predominante a colazione, fatta a metà mattino per "fermare lo stomaco", era un tozzo di pane accompagnato al massimo da una fetta di prosciutto o di formaggio op-

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pure solo olio. Molto spesso la colazione era costituita dagli avanzi della sera precedente e durante la stagione invernale poteva essere presente l'aringa che veniva acquistata vendendo uova e formaggio. Il latte veniva dato solo ai bambini: doveva essere risparmiato per fare il formaggio. “Il pranzo era costituto - ci racconta la signora Lidia - essenzialmente da un piatto unico (pasta o riso con i vari legumi, zuppe di verdure, patate lesse, pane con frittata o peperoni arrostiti) al quale veniva aggiunta la frutta di stagione o secca, soprattutto fichi e noci. Molto usate erano le minestre con la cicoria o altre erbe spontanee come fiori di zucchine e frittate con gli asparagi. Ben più consistente era invece il pasto durante la semina, la mietitura o il raccolto del granturco che erano un'occasione di festa dove tutta la famiglia veniva coinvolta, i contadini si aiutavano gli uni con gli altri e il pranzo

arrivava sui campi nei "canistri" portati abilmente in testa dalle donne: al primo piatto costituito anche da gnocchi o lasagne si aggiungeva il secondo (in genere

nate". La tavola veniva apparecchiata sull'erba, non mancavano le stoviglie e in alcuni casi erano usate delle pratiche "scifelle" di legno”. Non mancava chi allietava

salsiccia o formaggio) e non mancava mai il vino mentre l'acqua era tenuta fresca nelle "can-

gli altri con canti al suono dell'organetto. A questo punto è importante dire che i ricordi della

Avvenne... a febbraio

l 9 febbraio 1874 moriva uno dei massimi storici dell'Ottocento: Jules Michelet, che noi ammiriamo come maestro. Nato nel 1798, la sua sensibilità, la vastità dei suoi interessi che spaziavano nell'arte, nella letteratura, nel costume, non potevano essere apprezzati dal modello di storiografia che trionfò in quel secolo, fino ai nostri tempi, costruito dallo storicismo tedesco: un modello ideologico, "scientifico", chiuso a quanto non fosse storia dello Stato. E poiché lo "Stato" della Rivoluzione francese aveva escluso dai suoi ordinamenti e dalle sue istituzioni la Donna, ecco che la Donna spariva dalla scena della Rivoluzione come soggetto di storia. Un paradosso che non poteva però interessare un uomo come Michelet. Non poteva interessarlo se non altro perché a lui spetta il merito di aver coniato il termine Rinascimento (Renaissance) - un concetto divenuto immortale e insostituibile - grazie al suo innamoramento per una giovane e bellissima amica, e di avere analizzato a fondo i tempi e gli spazi umani della Rivoluzione francese mentre si innamorava della affascinante Athenais Milaret. Insomma uno studioso che intuiva e presentiva il passato soprattutto quando era innamorato; uno storico che, anche attraverso i sentimenti personali, percepiva l'universo collettivo dei fatti e degli avvenimenti come continenti abitati da uomini e da donne, senza sottrazioni e distinzioni che avrebbero solo desertificato e disabitato quelle terre della Storia. Patrizio Minnucci, storico

nostra nonna si rifanno agli anni '50-'60 quando cominciava ad esserci un certo benessere dopo la guerra; ben diversa era la situazione del contadino tra le due guerre o nei secoli passati: la colazione era spesso costituita da pane e cipolla oppure più semplicemente "pane e pane" (prevalentemente quello rosso, quello bianco si mangiava solo la domenica) e a pranzo sempre pane con frutta di stagione o fichi secchi. Nei mesi invernali e autunnali il pranzo e la cena costituivano un unico pasto. Nelle serate invernali, invece, tornati dalla campagna in tutte le case era di rigore un buon piatto di polenta e, girando per strada, si sentiva un unico suono in tutte le case ovvero il rombo del mattarello che le donne usavano per girare la polenta. Salutiamo con molto affetto nonna Lidia ringraziandola per averci dedicato qualche prezioso momento. Bruno Sbaraglia

L'avvocato Valchera per sempre con i suoi scouts

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l gruppo scout "Frosinone 1" è stato ufficialmente intitolato al caro ed indimenticabile avv. Fernando Valchera, l'Avvocato per gli scouts, scomparso sei anni fa da questa terra ma non dal cuore dei suoi ragazzi. Nato ad Arezzo nel 1916, tenente degli Alpini durante la II guerra mondiale, l'Avvocato è stato Assessore alla Sanità negli anni '70, fondatore e presidente delle A.C.L.I. della provincia di Frosinone ma so-prattutto, sin dal 1957, sostenitore dello Scoutismo non solo ciociaro ma anche nazionale. Oltre che capogruppo del Fr 1, infatti, è stato infatti Presidente Nazionale dell'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici di cui, dal 2002, è diventato Presidente Onorario. Nessuno meglio di lui poteva incarnare lo spirito di Baden Powell sia per lo stile di vita che per la curiosa somiglianza fisica col fondatore dello Scoutismo. D'ora in poi i suoi amati Scouts avranno il piacere e l'onore di portarne il nome cucito sul distintivo di gruppo dell'uniforme. Serena Sperduti




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Cinema & Moda

Chi vince? Oscar e non solo

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l 24 febbraio si saprà chi ha vinto e chi ha perso. Alle elezioni direte voi. Nooo! Quello si saprà la sera dopo. Noi parliamo di cinema e quindi ci riferiamo agli Oscar. Al momento sono state rese note le nomination, termine che dal GF in poi è diventato negativo, mentre per decenni essere nominati era il primo traguardo per tutti coloro che avevano realizzato un film, in primis attori e registi. Da poco tempo l'Academy ha deciso di allargare il numero delle nominations. Diciamo subito che per l'Italia, come ormai si ripete da alcuni anni, ancora una volta c'è una sola nomination nelle categorie cosiddette tecniche: Dario Marinelli, autore delle musiche di Anna Karenina, che in Italia uscirà sugli schermi nei giorni immediatamente precedenti alla notte degli Oscar. Per quanto riguarda le altre categorie "Lincoln" di Steven Spielberg che compare in ben 12 categorie dal miglior film al regista agli attori, sia protagonisti che non protagonista. Il mio parere è che Da-

niel Day-Lewis se lo merita tutto questo premio. Una particolarità è che quest'anno "Amour", film europeo concorre per la statuetta come miglior film, oltre che per la regia, Michael Haneke, e per la migliore attrice, Emmanuelle Riva. La protagonista di" Amour" che, ricordiamo, ha vinto la Palma d'oro a Cannes nel 2012, il 24 febbraio compirà 86 anni ed è l'attrice più anziana mai pervenuta alla nomination. Sarà in gara contro anche l'attrice più giovane in assoluto Quvenzhanè Wallis, protagonista a meno di dieci anni di "Re della terra selvaggia". Con 11 nomination troviamo "Vita di Pi" bellissima trasposizione cinematografica, del regista Ang Lee del romanzo omonimo, che non potrà rimanere a bocca asciutta. Fare un film di oltre due ore con solo un ragazzo ed una tigre, dispersi nell'oceano, non è assolutamente semplice. Ma la storia riesce a scorrere bene regalandoci emozioni profonde. Molto interessante sarà la corsa per il premio all'attore non protagonista. Chri-

stoph Waltz poliedrico e forbito cacciatore di taglie in" Django Unchained" di Tarantino; Tommy Lee Jones deputato repubblicano antischiavista nel "Lincoln" di Spielberg; Philip Seymour Hoffman affabulante maestro di coscienze in "The Master" di Paul Thomas Anderson; non possiamo valutare le prove di Robert De Niro in "Il lato positivo" e di Alan Arkin in "Argo" non avendoli visti, ma i nomi sono di tutto rispetto. Solo 8 candidature per il kolossal musical "Les Miserables", tratto dal romanzo di Victor Hugo per il quale, dagli USA, ci riferiscono commenti entusiastici. A margine del commento e delle aspettative sugli Oscar, volevo far notare un elemento in comune tra due ottimi film in programmazione nelle sale e che, spero, molti abbiano visto o si apprestino a vedere: Django Unchained e Lincoln. Entrambi parlano della schiavitù e della battaglia per la libertà. Il film di Tarantino è ambientato nel 1858, prima della guerra d'indipendenza, e declina la schiavitù seguen-

Moda: vestiti "da Cani"

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estire i propri animaletti domestici è ormai diventata una moda, e dato che per natura, il cane e il gatto non hanno facoltà di parola, questo, ci da il diritto di poterli "usare" un po' come vogliamo. Tutte le mode hanno i suoi pro e suoi contro: c'è chi pensa che mettere un cappottino indosso a un cane sia una crudeltà e un'esagerazione; chi, invece pensa, che sia solo una manifestazione d'affetto verso l'animaletto che si ama come un figlio. Cosa sia giusto o sbagliato lo sa solo il diretto interessato che purtroppo non può parlare! La moda animale è diventata un business, i negozi di animali e i rivenditori on-line hanno di tutto... Cappottini, felpe, maglioncini, scarpette, abiti nuziali, impermeabili e magliettine. Ci sono persino negozi d'alta moda, con cappottini firmati da grandi Griffe. Chi invece a tendenze più trasgressive, abiti di carnevale e vestiti a forma di animale… un cane vestito da tricheco o da Batman, ve lo immaginate? In fondo non c'è niente di male, se l'abito non crea nessun tipo di danno al movimento dell'animale, il problema rimane solo nella "dignità" dello stesso! Le persone si vestono con pellicce d'animale e gli animali indossano i vestiti delle persone… quindi, fra qualche millennio cani e gatti, avranno gli umani al guinzaglio e li vestiranno con sembianze animali? Sarebbe comunque una dimostrazione d'affetto! Erika Rossi

do lo stile western del prima spara e poi pensa, almeno in una lettura superficiale, mentre Spielberg mostra il problema da un altro aspetto, descrivendo tutta la gestione politica del 13 emendamento, fortemente voluto dal Presidente Lincoln. Entrambi difficilmente sarebbero stati realizzati se alla Casa Bianca oggi non ci fosse un signore abbronzato, di nome Obama. Infine voglio ricordare che prosegue la programmazione del film d'autore al Cinema ARCI di Frosinone che a febbraio prevede venerdì 8 e sabato 9: Moonrise Kingdom; venerdì 15 e sabato 16: La regola del silenzio di e con

Robert Redford; venerdì 22 e sabato 23: Alì ha gli occhi azzurri, un film italiano su un ragazzo di 16 anni, emigrato di seconda generazione. A causa di un cambiamento nella distribuzione che ne ha rinviato l'uscita a maggio, "Anime nella Nebbia" sarà sostituito da "Cosimo e Nicole" altro film italiano con Riccardo Scamarcio e Clara Ponsot su una complicata storia di due giovani conosciutisi al G8 di Genova e che dopo qualche anno si trovano a doversi confrontare con i cambiamenti sociali, in primis con l'emihrazione. Buona visione Alfredo Salomone

A scuola da Gesù Parabola: "Il Figlio Prodigo” Luca 15:11-32 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane di loro disse al padre: “Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta”. Ed egli divise fra loro i beni. Di lì a poco, il figlio più giovane, messa insieme ogni cosa, partì per un paese lontano, e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una gran carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.Allora si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a pascolare i maiali. Ed egli avrebbe voluto sfamarsi con i baccelli che i maiali mangiavano, ma nessuno gliene dava. Allora, rientrato in sè, disse: “Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi”. Egli dunque si alzò e tornò da suo padre; ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò. E il figlio gli disse: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai suoi servi: “Presto, portate qui la veste più bella, e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perchè questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto, ed è stato ritrovato”. E si misero a fare gran festa. Ora il figlio maggiore si trovava nei campi, e mentre tornava, come fu vicino a casa, udì la musica e le danze. Chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa succedesse. Quello gli disse: “E’ tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perchè lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscì e lo pregava di entrare. Ma egli rispose al padre: “Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici; ma quando è venuto questo tuo fliglio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato”. Il padre gli disse: “Figliolo, tu sei sempre con me e ogni cosa mia è tua; ma bisogna far festa e rallegrarsi, perchè questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato». SPAZIO PUBBLICITARIO AUTOGESTITO


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Sport CALCIO

Un ciociaro alle finali europee del concorso Nike a Parigi P Cristian Perfili, di Castro dei Volsci, ha realizzato il minor tempo italiano osservato da Zlatan Ibrahimovic

uò un giovane calciatore dilettante ciociaro, battere sul tempo, durante alcune prove di velocità con il pallone, l’idolatrato Stefan El Shaarawy, stella indiscussa del-

Cristian Perfili (per gli amici del calcio “Messi”), ventiduenne di Castro dei Volsci e giocatore della squadra della stessa città che milita in Prima Categoria, infatti non solo è riuscito a far registra-

Perfili con la maglia personalizzata del PSG

l’attuale campionato di Serie A e bomber della nazionale guidata da Cesare Prandelli? Certamente, è la risposta, e noi vi spieghiamo come.

re un minor tempo rispetto al campioncino di origine egiziana (che ha simbolicamente effettuato lo stesso ‘percorso’ a Milano), ma si è classificato primo in Ita-

lia nei test che la Nike ha organizzato per presentare le ultime scarpe da calcio (Nike Mercurial Vapor IX), indossate da Mattia Destro nella sfida di Coppa Italia vinta dalla Roma con l'Inter grazie anche ad un suo gol. Proprio Mattia Destro, testimonial italiano della manifestazione, ha premiato i vincitori della gara (oltre a Cristian, si è qualificato per le finali europee anche Nicholas Biagini di Roma), in un vero e proprio bagno di folla presso lo store Nike di Via del Corso. Quello ricevuto da Mattia Destro, è stato un premio davvero speciale per Cristian Perfili: viaggio, destinazione Parigi, per sfidare i vincitori delle gare svoltesi negli altri paesi europei, davanti ai più grandi giocatori del panorama in-ternazionale che indossano le Mercurial Vapor IX, ma con un testimonial unico: Zlatan Ibrahimovic. “L’esperienza parigina – ha raccontato il giocoliere del Castro dei Volsci – è stata davvero unica. Eravamo venti finalisti, provenienti da tutta Europa, divisi in due squadre capitanate una da Gregory Van der Wiel (esterno del Paris Saint-Germain e della nazionale olandese) e l’altra da Zlatan Ibrahimovic (stella che non ne-

cessita di descrizioni ndr). Sono arrivato quarto, distaccato di pochissimi decimi, mentre a vincere è stato un giovane spagnolo, calciatore della Primavera del Getafe”. Chiaramente, aldilà del risultato finale, il viaggio e le visite nelle strutture messe a disposizione dalla capitale francese per l’even-

te all’Hotel di Parigi che ci ospitava (il tutto è stato spesato dal colosso di abiti sportivi ndr). L’evento – ha continuato il finalista italiano – ha avuto anche un’importante risonanza mediatica: del resto la presenza di Ibrahimovic non poteva far passare la manifestazione inosservata ed effettua-

Perfili premiato da Mattia Destro

to hanno fatto la differenza. “Tutto era organizzato alla perfezione – ha spiegato ancora il Messi ciociaro – e subito dopo aver raggiunto la qualificazione a Roma, sono stato contattato da un addetto Nike per la taglia degli abiti, il numero degli scarpini ed eventuali intolleranze alimentari da comunicare eventualmen-

re il percorso fatto di sagome da dribblare in velocità davanti a lui che osservava, è stato davvero emozionante. Non mi resta – ha concluso Cristian Perfili – che ringraziare la Nike per aver coinvolto calciatori non professionisti e per le sensazioni indimenticabili che mi ha fatto vivere”. Riccardo Strambi

CICLISMO

Il grande ciclismo su strada torna in Ciociaria. Arriva la Granfondo di Fiuggi

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opo il giro d’Italia, arriva finalmente in Ciociaria un appuntamento di gran livello per gli amatori. E’ venuto alla luce un nuovo circuito chiamato PedaLatium, il cui sottotitolo (Si Pedala in Questa Regione) fa già capire il senso dell'iniziativa. Tale circuito annovera quattro gare, di cui due (la Granfondo delle Cerase del 9 giugno a Passo Corese, e la Granfondo Garibaldina il 21 aprile a Mentana) già blasonate e conosciutissime al popolo delle due route, ed altre due che invece, per la legge del contrappasso, sono alla prima edizione, come la Granfondo Città di Fiuggi del 28 aprile e la Granfondo del Terminillo il 14 luglio, a Rieti. La Gran Fondo Città di Fiuggi “Valerio Agnoli” sulle strade del Cesanese. Essa si svolgerà con partenza ed arrivo a Fiuggi il 28 Aprile 2013. Nel no-

me della manifestazione si possono notare il fatto che sia intitolata ad uno dei più conosciuti campioni fiuggini (Valerio Agnoli, appunto) che ha voluto in questo modo garantire sulla bontà dell'evento, ed il richiamo alle Strade del Cesanese, che saranno, per gran parte, lo scenario della manifestazione. Il percorso di questa gara, infatti, dove si potrà scegliere tra Granfondo e Mediofondo, si snoda tra Fiuggi, Torre Cajetani, Trivigliano, Alatri, Fumone, Ferentino, Anagni, Paliano, Serrone, Piglio, Arcinazzo Romano, Subiaco, Jenne e Trevi nel Lazio. Come detto, i partecipanti, potranno, direttamente in corsa, scegliere tra la Granfondo di 130 Km con 3300 metri di dislivello e la MedioFondo di 85 Km con 1400 metri di dislivello. Nella gara saranno garantiti tutti i servizi previsti per una gara di alto livello (Pedalatium ha infatti deciso di prendere come modello le più affermate Granfondo del nord Italia, dove in fatto di ciclismo sono molto avanti rispetto alla nostra regione), con ristori in gara ed

al termine della stessa, Pasta party finale, premiazioni secondo lo standard della Federazione Ciclistica dove verranno premiati i primi cinque atleti per ogni categoria e per ciascuno dei due percorsi. Una attenzione particolare, sarà inoltre dedicata ai temi della ecologia (verranno dati punti aggiuntivi a tutti gli atleti che, al termine della gara consegneranno gli incarti delle merendine consumate in gara e verranno invece penalizzati gli atleti sorpresi a sporcare), e del doping, in quanto non sarà possibile l'iscrizione alla gara per tutti quegli atleti che, anche una sola volta, siano stati condannati per doping. Nel corso della gara, saranno previsti i classici Traguardi Volanti, Gran Premi della Montagna, ma soprattutto la CronoScalata che sarà cronometrata su un tratto di circa 2,5 chilometri compreso tra inizio salita Piglio fino al passaggio nel centro della cittadina stessa, e che vedrà premiati, anche in questo caso, i migliori di ciascuna categoria. Altri premi particolari saranno dati grazie all'estrazione di uno splendido telaio offerto dal produttore na-zionale Cinelli, ed all'estrazione di due pettorali per la partecipazione alla prestigiosa Granfondo di Roma, manifestazione gemellata alla gara fiuggina, nella quale esiste addirittura una griglia dedicata agli abbonati del circuito PedaLatium. Altre caratteristiche innovative della gara, saranno la possibilità di partenza alla francese, ovvero percorrendo il percorso di ga-

ra ma senza l'assillo della competizione, partendo prima del gruppone degli atleti, o la formula Lui&Lei dove la gara sarà disputata da una coppia e verrà stabilita una apposita classifica di merito. Grande attenzione, inoltre, sarà dedicata alle famiglie degli atleti: gli organizzatori, infatti, stanno cercando di stipulare una convenzione con un conosciutissimo parco giochi fiuggino per poter accompagnare grazie ad una navetta i figli degli atleti in gara. Il parterre e la zona di accoglienza agli atleti sarà localizzata nel piazzale della vecchia stazione di Fiuggi, dove si potranno acquistare i più rinomati prodotti locali. Inoltre, sabato 27 aprile, si terrà la prima edizione della Cronometro per amatori “1° Memorial Antonella Severa”, indimenticabile amica ed appassionata di ciclismo, sorella del conosciutissimo Marco, scomparsa improvvisamente in giovane età lo scorso anno a Fiuggi. Novità anche per i più piccini: dopo la partenza della Granfondo, i piccoli ciclisti Giovanissimi daranno il via sul tratto transennato dell’arrivo di prove di abilità e Gimkana. Infine, grazie a convenzioni stipulate con molti alberghi fiuggini, si potrà pernottare a prezzi particolarmente contenuti. Tutte le informazioni e le novità sulla gara del 28 Aprile 2013 sono disponibili sul sito della manifestazione www.pedalatium.com/gfvalerioagnoli Bruno Sbaraglia


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Dalla parte della... La costituzione del fondo patrimoniale Come si può evitare di essere travolti dai buoni propositi?

per far fronte ai bisogni della famiglia

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'istituto del fondo patrimoniale è tradizionalmente considerato quale patrimonio destinato onde far fronte ai bisogni della famiglia. Oggetto di esso possono essere beni immobili, beni mobili registrati e titoli di credito, ma tale elencazione, nonostante il tenore letterale della norma, è considerata dalla dottrina dominante non tassativa. Di regola, viene costituito dai coniugi, a cui appartengono i beni se non diversamente stabilito nell'atto, ma può altresì provvedervi un terzo, anche con testamento. L'amministrazione dei beni spetta ai coniugi secondo le norme stabilite per la comunione legale, salvo diversa previsione del titolo costitutivo del fondo. Quanto alla loro alienazione, se vi sono figli minori,oltre al consenso di entrambi i genitori,è necessaria l'autorizzazione del Tribunale, che può essere rilasciata nei soli casi di necessità od utilità evidente; nell'atto di costituzione è però possibile prevedere la libera alienabilità. Qualora non vi sia-

no figli minori, nessun vincolo sussiste in ordine all'alienazione. I beni del fondo costituiscono un patrimonio autonomo. Su di essi e sui loro frutti possono rivalersi soltanto i creditori che agiscono per il pagamento di debiti contratti per soddisfare "i bisogni della famiglia"; tale possibilità non sussiste, invece, per gli altri creditori. Il fondo patrimoniale si estingue con l'annullamento, lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, ma se vi sono figli minori esso sopravvive fino a che l'ultimo figlio non abbia raggiunto la maggiore età. Secondo la dottrina prevalente, è ritenuta altresì causa di estinzione l'alienazione di tutti i beni oggetto del fondo. Trattasi, dunque, di un patrimonio destinato ad uno scopo che comporta un regime di inaggredibilità dei beni destinati e di parziale inalienabilità degli stessi, giustificato dalla rilevanza costituzionale delle esigenze della famiglia, che risulterebbero frustrate da atti di disposizione egoistici dei beni del fondo a sfavore degli interessi del nucleo familiare. Avv. Angela Rossi - Mediatrice familiare studio@avv-angelarossi.it

Le tasse e le prospettive economiche del 2013

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'anno nuovo è iniziato da qualche tempo e dopo aver appreso dai mezzi di informazione quanto siamo poveri, quanto abbiamo speso poco a Natale, quante macchine in meno compriamo, eccetera, il 2013 si apre con almeno due temi caldi: le tasse nuove (e certe, come la nuova Tares cioè Tarsu +25-30% di aumento e il +1% di IVA a Luglio) e le promesse elettorali di una loro riduzione. Il paradosso tutto italiano è che chi ci ha portato alla più alta tassazione della storia (Governi BerlusconiTremonti-Lega e Monti) siano tra quelli che adesso promettono la loro fantomatica riduzione. A tal proposito è bene ricordare che la tanto odiata IMU è stata prevista dalla cosiddetta riforma del "federalismo fiscale" del duo Berlusconi-Bossi (una ICI barbarica potremmo dire sia per l'origine degli ideatori che per l'aspro incremento percentuale) e anticipata di un anno da Monti. Il problema centrale è che l'IVA è in realtà un'imposta regressiva, cioè che colpisce in proporzione maggiore i redditi medio-bassi, che, essendo la maggioranza (dato medio 19.500 Euro di reddito annuale lordo nel 2010), deprimono i consumi, con un effetto finale di fermare il PIL, facendo crescere, invece di ridurlo, il rapporto Debito/PIL e portando a meno entrate fiscali. Anche l'IMU andrebbe radicalmente ripensata, ispirandosi magari alla cancellazione dell'ICI del 2006 sulla prima casa per il 40% della popolazione meno abbiente (Governo Prodi II) senza esagerare come fece poi Berlusconi nel 2008 togliendola anche al restante 60% più abbiente. Renderla progressiva eviterebbe di ricorrere ad altre patrimoniali e consentirebbe di raggiungere gli obiettivi prefissati sia in termini di gettito fiscale che di equità (mai vista negli ultimi mesi). Già varie volte ci siamo soffermati sul fatto che invece di operare per una riduzione delle spese (sprechi) della Pubblica Amministrazione ci si sia orientati nella direzione opposta di incrementare le entrate per far fronte al costante incremento delle uscite. Ovviamente si parla delle spese correnti mentre gli investimenti, andrebbero favoriti, come ci insegna Keynes e recentemente il Giappone, che ha effettuato una manovra espansiva che prevede ben 85 miliardi di Euro di investimenti pubblici e altrettanti privati per

stimolare la crescita del PIL e per questa via creare almeno 600mila posti di lavoro. Esattamente il contrario di quello che fanno l'Italia e la UE. Liberismo e austerity infatti non portano altro che a recessione, incremento delle disuguaglianze, desertificazione industriale, disoccupazione e recessione. Cioè quanto visto dal 2008 in avanti. Una radicale di inversione di rotta è necessaria per evitare l'inesorabile declino socio-economico non solo dell'Italia, ma della intera UE. Tutto sommato l'Europa è da sempre il miglior continente in cui vivere, perché rinunciare dopo 2000 anni a tutto ciò per errate ricette economiche suggerite dagli stessi soggetti che causarono la crisi nel 2008? Diffidare degli incendiari che si propongono nel ruolo di pompieri è sempre buona norma sia nella politica italiana che nelle ricette macroeconomiche occidentali. Alessandro Arcese

B

en trovati nel nuovo anno a tutti i lettori di Gente Comune! Per continuare l'excursus alfabetico iniziato nelle scorse rubriche, mi è venuto in mente di ricominciare dalla B di buoni propositi, ovvero di quell'insieme di programmi col quale idealmente si inizia un nuovo anno, dopo aver tratto i bilanci di quello passato. Come accennato nell'augurio per non arrendersi, per migliorare la propria qualità di vita è necessario partire da una valutazione realistica e da progetti che diano motivazione e non siano irrealizzabili. Scegliere le proprie "battaglie" Un buon modo per evitare di essere sopraffatti a metà anno dalla frustrazione dei buoni propositi irrealizzati è quello di scegliere attentamente i propri obiettivi, focalizzandosi su quello che si vuole ottenere. È inutile sovraccaricarsi di traguardi, meglio scegliere dove investire le proprie risorse. La prima domanda da farsi, quindi, è "quali sono le cose principali che voglio ottenere-fare-cambiare?" Valutare il punto di partenza Dopo aver delimitato il campo d'azione, è utile valutare il proprio punto di partenza facendo un check up della situazione che si vuole cambiare, chiedendosi ad esempio: - "quali sono le caratteristiche della situazione?" - "quali sono le cose che apprezzo e quelle che odio in proposito?" - "quali sono le cose che si possono modificare e quelle su cui non ho potere?" Stabilire obiettivi realizzabili Dopo aver scelto le proprie battaglie e aver valutato la situazione, è utile stabilire delle mete raggiungibili e suddividere i grandi obiettivi a lungo termine in piccoli obiettivi a breve termine. Ad esempio, se la decisione fosse quella di iniziare a fare sport, si potrebbe cominciare con lo scegliere uno sport ritenuto piacevole e adatto alle proprie esigenze e alla propria fisicità. Quando si pensa ad uno sport, spesso la fantasia vola ai grandi atleti e professionisti, tuttavia è bene tenere a mente che certi risultati sono raggiunti con impegno, tempo e costanza. Un buon inizio, quindi, potrebbe essere quello di informarsi sui centri sportivi a cui rivolgersi per praticare lo sport in questione, poi stabilire dei giorni in cui praticarlo, decidere come far rientrare la spesa nel budget mensile e infine cominciare gli allenamenti con la guida degli istruttori.

Rubrica di psicologia e benessere personale a cura della

D.ssa Chiara Camperi - Psicologa chiaracamperi@libero.it

CARTA CANTA

consigli per le letture di Serena Sperduti

DANIEL PENNAC

STORIA DI UN CORPO Genere: romanzo Voto dei lettori su aNobii: Citazione dal libro: "La nostra voce è la musica che fa il vento quando ci attraversa il corpo" Ritorna il buon Pennac del Paradiso degli Orchi, questo diario infatti potrebbe averlo scritto benissimo Benjamin Malaussène, il suo personaggio più famoso. Dialogo tenero e ironico, incanto di fronte alla vita, grande amore per la famiglia con preferenze nascoste per questo o quel membro della tribù... ce n'è abbastanza di che sciogliersi dall'emozione, ma se tendete a somatizzare state attenti: è davvero la storia di un corpo dai 12 agli 87 anni, non vi verrà risparmiato niente. Alla fine però lo chiuderete con lo stesso dispiacere che si prova a perdere una persona cara. Curiosità sull'autore: Daniel Pennac ama molto l'Italia e viene spesso a presentare i suoi libri; a marzo sarà di nuovo qui per un'occasione insolita: il dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna gli conferirà la laurea ad honorem.

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Almanacco

PAROLE NEL TEMPO...

Rubrica di curiosità linguistiche e sull'origine delle parole a cura del prof. Claudio Pasotti

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ari lettori, visto il periodo oggi parliamo di elezioni. Dal latino "elìgere", che significa "scegliere", e in effetti quando noi andiamo a votare esercitiamo il nostro diritto di scelta, come assicuratoci da tutte le democrazie liberali. Su questa libertà però, e per tanti motivi, non sarebbero d'accordo i detrattori del sistema democratico: dal latino "detràho", il detrattore è letteralmente "colui che sottrae" qualcosa a qualcuno, e da qui il nostro significato di "sminuire, criticare". Ed effettivamente, se guardiamo al panorama (dal greco "pàn-oràma": è un "vedere tutto", una visione d'insieme e totale) del 24-25 febbraio, ci rendiamo conto che i tre grandi schieramenti di centro, centrodestra e centrosinistra, da un punto di vista economico-sociale, ci propongono più o meno le stesse ricette; e ciò, se unito alla retorica del voto utile che viene rimbalzato dai media (parola questa non inglese, ma latina! Sono i "mezzi"; e anche altre parole che sembrano inglesi invece sono latine: si pensi a "spònsor", che a Roma era colui che faceva da "garante") e che ci indirizza verso le tre grandi suddette coalizioni (dal latino "coalèsco" che vuol dire "fondersi, unirsi, accordarsi"), non può in effetti non essere una limitazione almeno parziale della nostra libertà di scelta. Molti invocano un voto anti-sistema: dalla preposizione greca "antì", cioè "contro", e ancora dal greco "sunìstemi", che significa "mettere insieme": è "sistema" qualsiasi unione di singoli elementi che, uniti da una qualche relazione, svolgano ognuno una funzione, concorrendo al funzionamento generale dell'insieme (pensiamo al corpo umano e ai suoi singoli organi). Da decenni si parla, spesso anche qualunquisticamente, di "sistema" per indicare un insieme ristretto di forze e persone più o meno oscure che manovrerebbero la vita economica, politica e istituzionale del nostro Paese, opponendosi a qualsiasi cambiamento che turbi quest'equilibrio. Ma anche con un voto simile, "contro", non c'è il rischio di cadere vittime di idee populiste e/o demagogiche? Il "populismo" è la tendenza (come tutte le parole che finiscono in -ismo) di una persona a porsi come colui che incarna e realizza le aspirazioni e i desideri del popolo, senza bisogno di organismi intermedi (come invece, nelle democrazie, il Parlamento ad esempio); dal greco invece il "demagogòs" è colui che "conduce il popolo", ma con accezione negativa circa i mezzi e i fini con cui ciò viene realizzato. E allora… che dire? Forse, pragmaticamente (dal greco pràsso, "fare": è "pragmatica" la persona concreta, che bada ai fatti più che alle teorie), bisognerà augurarsi soltanto di incappare nel minore dei mali. E stavolta più che mai… ad maiora… P.S. Nell'antica Roma i "candidati" erano coloro che aspiravano ad una carica pubblica e che andavano in giro vestiti di una toga appunto "candida", bianca… Verrebbe da dire "altri tempi…", ma anche questo sarebbe un po' demagogico, o quantomeno moralistico, se è vero che già i Romani, e i Greci prima di loro, avevano creato il sistema delle clientele, cioè di quel voto di scambio (della serie "io ti proteggo e tu mi voti") che ha fatto la storia (e il male) recente del nostro Paese affossando ogni principio meritocratico ed eunòmico (greco "eunomìa"), cioè "di buon governo". Almeno, ci consoliamo un po'.

Pillole di storia

Che fine fecero i Pelasgi?

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esta meraviglia che una stirpe propagatasi in tante e diverse terre, dalle nostre Alatri e Ferentino sino all'estremo Oriente, sia completamente sparita dalla storia. Le varie tribù o si estinsero o si fusero con altri popoli, o perlomeno persero il loro nome. Non si offre maggior esempio di uno sfacelo così totale. Una maledizione perseguitò quel popolo, visto tutto ciò che narrano in proposito gli storici. Non altrimenti si può comprendere quanto narrano le storie dell'eccidio dei Pelasgi e l'acrimonia con cui gli storici greci parlano di essi, se non tenendo presenti il disprezzo e l'odio che le tribù eroiche nutrivano per le stirpi agricole ed industriose da loro assoggettate. Ed era questo infatti il carattere della stirpe pelasgica. Essi adoravano gli Dei sotterranei che custodiscono i tesori della terra; erano agricoltori e minatori, e dal seno della terra traevano i metalli e le biade. Queste nuove arti erano mal viste dai Barbari, presso i quali ogni arte ignota era considerata magia. Le iniziazioni per entrare a far parte delle varie corporazioni degli artigiani, offrivano il pretesto, per la loro segretezza, alle più abominevoli accuse. Il culto magico della fiamma, misterioso agente dell'industria, la violenta azione della forza umana sulla natura, le mescolanze, la contaminazione degli elementi sacri, le tradizioni degli Dei - serpenti e degli uomini - draghi dell'Oriente, i quali agivano per mezzo del fuoco e degli incantesimi, suscitavano il raccapriccio delle tribù eroiche, non d'altro armate che della spada per combattere le ignote potenze delle quali si valevano i loro nemici; e con la spada le incalzarono ovunque. Gli industriosi Pelasgi furono trattati dalle stirpi guerriere così come nei tempi antichi la città di Tiro, più volte assoggettata e distrutta dagli Assiri sotto Nabucodonosor, e nel Medioevo - come ha rivelato il Michelet - le industriose stirpi degli Ebrei, dei Mori, dei Provenzali e dei Lombardi. Patrizio Minnucci, storico

La soluzione della foto Da pag. 11 - Prima fila, in alto, da sinistra: Giuseppina D'Aversa, Santina Sarandrea, non indicata, non indicata, Sistina Pistilli, Adriana Di Martile, la professoressa Liliana Tarantino, il preside Antonino Celani, Lina Frantellizzi, Giovanna Pulcinelli, Teresa Campetelli, Alberta Sarandrea. Seconda fila, al centro, da sinistra: Maria Antonietta Cittadini, Pupa Barlozzini, Annarita Culla, Maria Teresa Rossi, Paola Onofri, Emy Di Fabio, Teresa Colella, Annalisa Santucci, Maria Antonietta Mangili, non indicata, Alba Martufi. Terza fila, in basso, da sinistra: Rossana Ambrosi, Gigliola Vinciguerra, Maria Luisa Culicelli, Benassi, Maria Grazia Cortese, Colombina Tagliaferri, Bianca Tofani, non indicata.

Cibo&Salute Rubrica di informazione alimentare e benessere a cura della d.ssa Francesca Vari, Biologa Nutrizionista*

Ma com’è bello il bambino cicciottello! Ebbene si in Italia l'immagine di un bambino cicciottello è spesso associata a una maggiore garanzia di una sana crescita... peccato che sia esattamente il contrario. Da un recente studio è emerso il preoccupante dato dell'aumento in Italia di sovrappeso e obesità infantile. In pratica il 24% dei bambini è in sovrappeso e l'11% obeso. Alla base di questo problema ci sono sicuramente i cambiamenti della società, l'alimentazione si è modificata aumentando il consumo di cibi ricchi di grassi saturi, zuccheri raffinati e privi di fibre. Allo stesso tempo c'è stata una drastica riduzione dell'attività fisica, a causa anche della tecnologia in casa (TV, computer e videogiochi vari), e la sedentarietà nel tempo libero. Sommiamo a questi fattori anche la familiarità (sia nella sua componente genetica che in quella ambientale), in quanto avere uno o più genitori con eccesso di peso comporta un maggior rischio per bambini e adolescenti di avere lo stesso problema. Cosa ancor più grave, mi permetto di aggiungere, il non voler riconoscere che il proprio figlio sia obeso. Ci sono mamme che passano ore in palestra, praticano jogging, bilanciano le calorie della propria dieta in maniera eccessiva, ma paradossalmente non si accorgono dei chili di troppo dei loro figli. L'obesità è una patologia cronica e come tale può essere curata, ma in quanto patologia appunto se non curata può dare delle conseguenze. Tra le conseguenze precoci le più frequenti sono rappresentate da problemi di tipo respiratorio, di tipo articolare, dovute al carico meccanico (gambe ad arco o ad “X”, dolori articolari, mobilità ridotta, piedi piatti), disturbi dell'apparato digerente, disturbi di carattere psicologico: i bambini grassottelli possono sentirsi a disagio e vergognarsi, fino ad arrivare ad un vero rifiuto del proprio aspetto fisico; spesso sono bambini derisi, vittime di scherzi da parte dei coetanei e a rischio di perdere l’autostima e sviluppare un senso di insicurezza, che li può portare all'isolamento: escono meno di casa, stanno più tempo davanti alla televisione, instaurando un circolo vizioso che li porta ad una iperalimentazione reattiva. Per quanto riguarda le conseguenze tardive, l’obesità infantile rappresenta un fattore predittivo di obesità nell’età adulta ed inoltre la persona che è stata cicciottella da piccola, risulta maggiormente esposta a determinate patologie, soprattutto di natura cardiocircolatoria (ipertensione arteriosa, coronaropatie), muscolo-scheletrica, conseguenze di tipo metabolico (diabete mellito, ipercolesterolemia ecc), disturbi alimentari, fino allo sviluppo di tumori del tratto gastroenterico. La consapevolezza del danno che l’obesità può arrecare alla salute del proprio figlio deve far riflettere i genitori e portarli a sradicare comportamenti alimentari e abitudini scorrette consolidate nel tempo. Può essere un compito arduo, ma non impossibile. Occorre puntare sul coinvolgimento e non sui divieti, cercando di non colpevolizzare il piccolo se qualche volta cede alle tentazioni e non fare del peso un’ossessione. Con l'aiuto del pediatra e del nutrizionista si può predisporre un intervento mirato, ma sono i genitori ad avere il ruolo più importante. Possono essere utili a riguardo alcuni semplici consigli: • Innanzitutto svuotare cucina e frigorifero dai cibi tentatori (patatine, merendine, cioccolata,succhi di frutta) e sostituirli con gli alimenti giusti (acqua, tè, frutta, fette biscottate, yogurt). • Evitare che il bambino mangi troppo in fretta; così facendo, non si sazia mai e dopo una merendina ne chiede subito un’altra. • Preferire i cibi fatti in casa ai prodotti confezionati; si calcolano meglio i condimenti e si scelgono le materie prime da utilizzare. • Eliminare i piatti più elaborati sostituendoli con altri cucinati in modo semplice, senza troppi condimenti; abituare il piccolo ad assumere quotidianamente una quantità discreta di verdure cotte o crude, più ricche di fibre, che riempiono lo stomaco e rallentano l’assimilazione delle sostanze introdotte. • Moderare le quantità. • Ridurre il tempo dedicato alla televisione/computer e favorire l'attività sportiva. I cambiamenti degli stili alimentari e di vita proposti al bambino devono interessare l'intero nucleo familiare. Solo con l'esempio positivo dei genitori il bambino potrà davvero riacquistare quelle abitudini di vita ottimali che gli permetteranno di raggiungere il corretto equilibrio peso/altezza.

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