Gente Comune Giugno 2011

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Anno XVIII n° 6 - Giugno 2011

POLITICA

AMBIENTE

ALATRI- La città ha decretato la vittoria di Morini. Intervista al neo sindaco e tanto altro… Alle pagg. 9-10-11

VARIE

SPECIALE DIFFERENZIATA Le istruzioni e le domande frequenti per il corretto smaltimento dei rifiuti Alle pagg. 14-15

PSICOLOGIA Quando la coppia scoppia…

pag. 21

SPORT Intervista a Pesoli difensore ciociaro del Varese pag. 18

26 milioni di SI hanno detto NO Gli italiani hanno scelto. E sono tornati a votare in massa per i referendum dopo più di quindici anni dall'ultimo quorum valido. Rinascita socio-culturale o semplice coincidenza di eventi? Fatto sta che i quattro SI hanno fissato paletti importanti. E ora? Nostro approfondimento a pag. 2


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Apertura

L’editoriale

Tanto va la gatta a lardo… Un commento sul risultato elettorale delle scorse amministrative è d'obbligo per chi, come il sottoscritto, ha sempre avuto il coraggio di segnalare le "storture" di un sistema di potere che, in particolare nel PDL, ha viziato il modo di fare politica, portando all'esasperazione lo scontro tra competitori che sono diventati, così, "nemici" più che avversari. E la cosa più grave è che questo scontro "a muso duro" voluto principalmente dal Presidente della Provincia, l'on. Antonello Iannarilli, non è stato diretto solo agli avversari degli schieramenti opposti, ma, in un processo di degenerazione incontrollabile del clima politico, anche verso i propri alleati e, ancor di più, all'interno del proprio partito. È così che il PDL è diventato la "terra di nessuno" con un capo spodestato che, però, continua a definirsi tale e fa finta di nulla; dei vassalli ormai assurti a feudatari (uno a nord della provincia e uno a sud) e vari supervisori (in regione e in europa) che tessono le fila di trame così fitte che non si capisce più chi sia da una parte e chi dall'altra. Fatto sta che anche l'ultimo baluardo dell'on.le Iannarilli, Alatri, è stato espugnato, consegnato nelle mani del centro sinistra nonostante quest'ultimo si fosse diviso su due candidati. Costantino Magliocca, a cui vanno gli onori delle armi e il riconoscimento di onestà intellettuale e dignità umana anche per il gesto della stretta di mano avvenuto in piazza poco dopo l'ufficializzazione della vittoria di Morini (tra l'altro fatto in solitudine perché i fedeli amici del PDL erano scomparsi e stavano già meditando vendetta contro chi ha appoggiato Morini) è stato solo l'ultimo dei personaggi "bruciati" dalle scelte drastiche e univoche del vertice DPL in provincia di Frosinone. Così come gli altri assessori che hanno messo la faccia in queste comunali per salvare l'immagine del PDL frusinate (ad esclusione di Ernesto Tersigni) e che hanno avuto una sonora bocciatura dall'elettorato stanco di tanta arroganza. Ora si ostenta sicurezza, si dice che in Provincia questa sconfitta elettorale non avrà conseguenze, ma basta un minimo di acume e lungimiranza per capire che la crisi è già iniziata e che presto ci sarà una resa dei conti nel PDL e uno smottamento in seno alla giunta Provinciale. È vero che i big del partito, chiamati a raccolta a Roma, hanno deciso di "sopportarsi" pur di non crollare definitivamente, ma le richieste all'interno del partito rimangono, "Qualcuno" dovrebbe prenderne atto e prendere decisioni anche coraggiose. L'Editore

SPECIALE REFEREMDUM

Hanno stravinto i "si". E ora? Dall'affermazione dei principi tramite i Referendum, ora si deve passare alla scelta di soluzioni pratiche per approvvigionamento energetico e ristrutturazione della rete idrica

I referendum dello scorso giugno hanno rivitalizzato il clima sociopolitico di un Paese che, nell'ultimo decennio, è sembrato "stanco" e distaccato dalla vita pubblica. Non si può certo paragonare questa ventata di entusiasmo e di impegno politico (ma soprattutto sociale), alle rivoluzioni della cosiddetta "primavera araba" ma, contestualizzando gli avvenimenti, non si può neanche ignorare che qualcosa è finalmente cambiato anche da noi. L'Italia, infatti, è l' unico paese del mondo occidentale (e ormai non solo occidentale visto ciò che sta accadendo sull'altra sponda del mar mediterraneo) a non aver mai vissuto una vera e propria rivoluzione con tutti i pro e i contro che essa comporterebbe. Al di là del contenuto stesso dei quattro quesiti referendari, quello che è stato sottolineato sia da destra che dal centro e da sinistra, è la partecipazione in massa al voto che non si registrava da quindici anni. Tra l'altro questa partecipazione era stata affermata anche in occasione delle elezioni amministrative poco prima, per cui non si può parlare di un singolo caso, bensì di un trend che va attentamente analizzato. Certo avranno influito variabili diverse come il dramma nucleare in Giappone, lo scontro sulla giustizia tra Berlusconi e la sua parte politica e i Magistrati, fatto sta però che la gente abbia di nuovo sentito il bisogno di "dire la sua" su temi di importanza

fondamentale. Si parlava di nucleare, di giustizia, di beni pubblici primari come l'acqua ed evidentemente ci si è sentiti coinvolti in prima persona, visto che per arrivare al 55% (57% in Italia e 23% all'estero) dei votanti non possono aver partecipato alla consultazione solo persone di estrema sinistra, anzi. Ora, però, la palla passa di nuovo alla politica, saranno i Parlamentari e il Governo, infatti, a dover recepire tali forti indicazioni con Leggi altrettanto chiare e coraggiose, oltre che lungimiranti, che portino alla stesura di un grande piano energetico per il Paese, alla riorganizzazione del settore dei servizi pubblici in particolare delle risorse idriche. Sul Legittimo impedimento, invece, l'intervento governativo e legislativo potrebbe essere visto come un ennesimo tentativo di aggirare la volontà popolare per reintrodurre garanzie più o meno lecite per alcune cariche dello Stato. È vero che aver detto No al nucleare e alla gestione e alla remunerazione private dell'acqua è stato un passo importante ma non bisogna considerarlo il fine bensì l'inizio di una rivoluzione culturale dal momento che, ora, toccherà trovare altre soluzioni pratiche ed efficienti sia per l'approvvigionamento energetico, sia per ristrutturare l'intera rete di distribuzione idrica del Paese. Buon (arduo) lavoro a chi di dovere. Andrea Tagliaferri

Tutti i numeri dei Referendum…

Sì per tornare alla gestione pubblica dell'acqua, sì contro il nucleare, sì contro il legittimo impedimento: l'uragano dei "sì" ha travolto anche la Ciociaria. La democrazia diretta, espressione della volontà popolare, ha vinto e il quorum è stato raggiunto per tutti e quattro i quesiti del referendum del 12 e 13 giugno scorsi. Grande l'affluenza alle urne dei cittadini della provincia di Frosinone, che però ha fatto registrare una percentuale leggermente inferiore alla media regionale del 58,9%. Nel frusinate, infatti, hanno votato il 58,05% degli aventi diritto, conquistando la terza posizione nel Lazio dopo Roma (59,7) e Viterbo (58,6), mentre seguono Rieti (56,8) e Latina (54,9). Si sono attestati intorno alla media (a volte superandola), anche i comuni più grandi: Frosinone ha raggiunto una percentuale pari al

57,22, Cassino ha raggiunto il 57,34% e un grande slancio è

stato quello che ha visto protagoniste Alatri, Sora e Ceccano, ri-

spettivamente con il 60,32%, 60,29% e 63,85%. I consensi al "sì" sono piovuti ovunque e hanno raggiunto livelli trabocchevoli: sui 235.897 votanti ciociari, il 96,9% si è dichiarato favorevole all'abrogazione del decreto Ronchi, secondo cui la gestione del servizio idrico veniva affidata a società private; il 97,4% alla determinazione della tariffa del servizio idrico; il 95,2% alla cancellazione delle ultime norme sulla produzione di energia elettrica nucleare e il 95,3% alla legge sul legittimo impedimento. Dopo questa schiacciante vittoria

su tutti i fronti… cosa succederà? Il tema più delicato è quello dell'acqua. Stando ai risultati del referendum, gli elettori hanno espresso la volontà di un ritorno alla gestione pubblica dei servizi idrici: l'acqua, in quanto bene universale, deve essere assicurato a tutti e senza fini di lucro. L'invito al governo è quello di legiferare in tempi brevi, in modo da colmare il vuoto normativo creatosi e di garantire gli investimenti necessari ai comuni per la realizzazione dei servizi idrici e fognari. Nei giorni antecedenti la consultazione referendaria, gran parte dei Sindaci della nostra provincia hanno espresso la disponibilità a riassumere la gestione del servizio idrico pur esternando perplessità nel periodo transitorio di avere la disponibilità di risorse umane e finanziarie. Con il voto sul nucleare, invece, gli elettori hanno confermato per la seconda volta (la prima fu nel 1987) la propria contrarietà al ritorno dell'energia atomica in Italia, bloccando il progetto del governo di avviare la costruzione di nuove centrali. Anche il quesito sul legittimo impedimento ha e aveva la sua importanza: ora il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri, dovranno presentarsi in udienza penale senza più avvalersi di nessuna scusa. Almeno adesso potremo finalmente dire "La legge è uguale per tutti"? Miriam Minnucci



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News dal capoluogo

Scontro al vetriolo tra Scalia e Iannarilli. Dedicata al colonnello Congiu Intanto chi amministra? la 197esima festa dell'Arma in Ciociaria Il Comandante Provinciale dei Carabinieri Colonnello Antonio Menga ha dedicato la cerimonia del 197° anniversario della festa dell'Arma al Tenente Colonnello Cristiano Congiu, caduto ad ini-

Il Comandante provinciale dei CC Menga e il Prefetto Maddaloni

zio giugno in Afghanistan. Menga ha espresso un commosso pensiero e sentimenti di vicinanza alla moglie Ornella, al figlio Andrea, ai fratelli Roberto e Riccardo ed ai suoi genitori. "L'ufficiale era sicuramente noto a molti poiché aveva comandato dal 1995 al 1997 la Compagnia di Pontecorvo, diventando poi ciociaro d'adozione perché stabilitosi qui con la propria famiglia. L'anniversario della fondazione dell'Arma dei Carabinieri è anche il modo per ringraziare tutti per la vicinanza e la disponibilità dimostrata nei nostri confronti, soprattutto in un momento come questo". Un saluto è stato poi rivolto al Prefetto Paolino Maddaloni e a tutte le autorità civili, militari e religiose presenti, nonché alle Benemerite ed ai rappresentanti dell'Associazione Nazionale Carabinieri. "L'affetto che i cittadini esternano ai Cara-

binieri, oltre che ad essere gratificante, sprona ad operare con sempre maggiore motivazione nella lotta contro ogni forma di criminalità, nella consapevolezza che la forza dell'Arma è sempre stata e sarà la capacità di "stare tra la gente" grazie anche alla capillarità delle Stazioni, avamposti irrinunciabili della presenza dello Stato. L'Arma dei Carabinieri si avvicina a celebrare i 200 anni della sua storia ha proseguito Menga - ed è una storia fatta di grandi eroismi e quotidiani sacrifici, sempre con la stessa vocazione: il servizio al cittadino, senza distinzioni, senza riserve e senza voler ricevere nulla in cambio, se non gratitudine e stima". L'ufficiale, nel fare un primo parziale bilancio dell'anno trascorso, ha espresso soddisfazione per i risultati conseguiti. Difatti, l'attività repressiva è stata caratterizzata da un notevole fervore operativo atte-

raggio al fine di prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata, soprattutto quella della vicina Campania, sono i principali obiettivi che ci si prefigge per l'immediato futuro. Le attività quotidiane svolte con l'effettuazione di innumerevoli servizi preventivi hanno già fornito risultati interessanti poiché sono stati individuati ed allontanati dal nostro territorio molti pregiudicati (più di mille solo negli ultimi 8 mesi), mediante il ricorso alle proposte di foglio di via obbligatorio. Di rilievo è anche l'azione volta al contrasto dei reati ambientali che ha portato all'individuazione di soggetti resisi responsabili di aver creato discariche abusive, di aver provocato l'inquinamento dei corsi d'acqua e di aver costruito abusivamente. Nell'occasione il Col. Menga ha evidenziato l'azione di coordinamento svolta dal Prefetto con le altre Forze di Polizia,

Un momento della Festa dell'Arma nella Villa comunale di Frosinone

so che gli arresti effettuati dal giugno 2010 a maggio 2011 vedono un sensibile incremento. Contrastare in maniera ancora più efficace i reati predatori ed effettuare un costante monito-

elemento importante che deve rassicurare i cittadini, nella convinzione che le Istituzioni sono e saranno sempre presenti nel garantire la loro sicurezza. Bruno Sbaraglia

Un panino… blocca la Monti Lepini E' bastata l'apertura di un Fastfood per mandare in tilt il traffico sulla strada Monti Lepini, unica via di comunicazione e collegamento tra le province di Frosinone e Latina. L'attesa inaugurazione della struttura di ristorazione veloce per automobilisti, infatti, ha portato con se notevoli problemi di viabilità che stanno facendo montare le polemiche. La particolarità di tale esercizio commerciale, basato sul servizio direttamente all'automobilista che, senza scendere dalla macchina, si serve e acquista panini e bevande seguendo un breve tragitto comodamente seduto alla guida della sua autovettura, non era certamente adatto alla posizione scelta o, almeno, andava studiato in maniera differente. Non essendoci molto spazio per il transito delle vetture attorno alla sede del Fastfood, le automobili si trovano a fare fila e sostare, soprattutto nelle ore di punta del weekend, lungo l'ex statale 156 oggi regionale bloccando totalmente lo scorrimento del traffico su ambo le direzioni. Sommato, poi, al già storico flusso veicolare del rientro dal mare (in estate) il mix ha sortito effetti deflagranti per l'intera viabilità della zona, nonostante l'intervento degli addetti che tentano di aiutare lo smaltimento della fila e dei Carabinieri che sono dovuti intervenire per causa di forza maggiore. L'ingorgo, tra l'altro, è appesantito dalla sosta temporanea di molti veicoli lungo la carreggiata in quanto il parcheggio di fronte, quello già esistente per servire gli esercizi commerciali dall'altro lato della Monti Lepini, non è stato sufficiente a contenere "l'orda" di clienti che miravano ad un panino con bevanda anche attratti dalla novità. Certo è che, dopo aver quasi risolto il problema della viabilità sulla SR156 con l'inaugurazione della Superstrada Ferentino-Sora e in vista del completamento dei lavori per l'eliminazione dei semafori nel giro di un anno appena cominciati, non può essere un esercizio commerciale privato a mettere in ginocchio il capoluogo. Sottolineiamo che dal momento in cui scriviamo a quando uscirà il giornale la situazione potrebbe subire mutamenti e, magari, soluzioni di cui non siamo al momento al corrente. Andrea Tagliaferri

Nel palazzo della Provincia gli animi sono molto caldi. Il continuo ed incessante scontro, infatti, che va avanti da mesi tra l'ex Presidente Scalia e l'attuale Iannarilli, sembra prendere sempre più piede e, lasciatecelo dire, ruba sempre più tempo all'azione di un esecutivo che dovrebbe tenere a cuore ben altre questioni molto meno autoreferenziali. Non siamo certo noi giornalisti a dover riconoscere o meno all'uno o all'altro i meriti e i demeriti delle rispettive azioni amministrative, certo è che di tempo se ne sta perdendo moltissimo, a discapito di problemi reali che gridano attenzione. Dapprima viene il caso delle tariffe idriche, sul quale il Presidente Iannarilli sembra essere in netto vantaggio sul predecessore Scalia, in quanto l'ultima sentenza del Tar di Latina che ha respinto il ricorso di ACEA in merito all'aumento tariffario annullato dalla Provincia di "imperio", ha dato all'onorevole Pdiellino molti punti di vantaggio sulla diatriba. Sembra, infatti, che la battaglia portata avanti da Iannarilli contro l'ente di gestione delle risorse idriche sia quasi vinta. E i cittadini ne beneficeranno quantomeno sul fronte tariffario. Sull'altra vicenda, invece, quella della correttezza dell'operato della precedente giunta Scalia, l'avvocato ferentinate ha sciovinato ben 43 pagine di dossier per dimostrare la propria "buona gestione", sconfessando punto per punto tutte le accuse mossegli dal Presidente attuale Antonello Iannarilli. Il dossier contiene nello specifico tutta una serie di controdeduzioni agli addebiti dell'ispettore del Ministero Tatò, per gli anni 2005-2009. Sul terzo problema delicatissimo, quello della Multiservizi, lo scontro oscilla tra la posizione della Provincia che vuole revocare i servizi affidati alla società, promettendo di assumere solo i 24 lavoratori ad essa riferiti, e quella di Scalia, quale ex Presidente, che accusa Iannarilli di minare il futuro di tutti e duecentoventi i lavoratori ascrivibili alla Multiservizi, visto che il non rinnovo dei patti del 2009 porterebbe di fatto alla chiusura della società controllata. Altro ramo della polemica, a questo legato, è quello dell'altra azienda controllata, la Servizi Vari, sulla quale il TAR ha dato torto all'amministrazione di piazza Gramsci asserendo che non si può cessare l'attività della stessa solo per ripristinare la presunta legalità infranta dai predecessori, anche perché bisogna contemperare i diritti dei soggetti che beneficiano del provvedimento che attualmente la Provincia aveva annullato chiudendo di fatto la Servizi Vari. Inoltre, il TAR ha sottolineato la carenza di motivazioni in merito alla convenienza per l'ente provinciale di un affidamento ad altri dei servizi oggi svolti dalla società controllata. Insomma, senza scendere troppo nel tecnico e nel merito, lo scontro al vetriolo tra i due Big della politica provinciale sembra autoalimentarsi e ci chiediamo se non sia il caso di stopparlo, quantomeno mediaticamente, per tornare ad occuparci delle vere emergenze locali. La redazione

Il Severo Monito del questore: "la mafia e' anche qui, non fate finta di nulla" Il questore di Frosinone Giuseppe De Matteis durante le celebrazioni in memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, è intervenuto ribadendo i punti cardine del suo programma di assoluta inflessibilità contro le mafie, sottolineando la necessità di educare ad un nuovo tipo "di legalità intesa come concetto superiore alla semplice osservanza delle leggi, al semplice timore della pena insita nella norma. Ma occorre il concorso di tutta la parte sana della società". Il dottor De Matteis ha anche rivolto un forte ed accorato appello ai giovani: "Odiate la mafia - ha urlato con decisione - e chiunque voglia togliervi la libertà". Parole secche, puntuali che riecheggiano nella folta platea raccoltasi in occasione del centocinquantanovesimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Continua il questore con l'affondo contro la mafia: "Va intesa come un autentico cancro che corrode la nostra società, la nostra economia, la nostra democrazia"; ed ecco il severo monito contro l'omertà che il questore spiega in questi termini: "E' un atteggiamento negazionista che si nota, ancora oggi, in alcune realtà del nostro Paese, magari anche da queste parti, per essere espliciti. E che non agevola l'azione di polizia, e quella di pulizia che noi, con ogni mezzo ed energia, intendiamo continuare a fare da subito in questa Provincia. Noi siamo pienamente convinti che le organizzazioni criminali esistono da anni sul nostro territorio, che hanno agito per qualche tempo indisturbate, sviluppando interessi soprattutto nel settore del riciclaggio, e che si sono avvantaggiate anche di un negazionismo di maniera, a volte frutto di buona fede, altre no". Conclude con veemenza De Matteis dichiarando che "bisogna avere il coraggio di puntare ai trafficanti piuttosto che agli spacciatori, alle organizzazioni criminali piuttosto che ai singoli delinquenti e bisogna avere il coraggio di investire risorse investigative, per colpire corrotti e collusi, piuttosto che accettare come male necessario qualsiasi tipo di contiguità tra gestione della cosa pubblica e interessi criminali". La giornata si è conclusa con un commovente minuto di silenzio in ricordo di tutte Patrizio Minnucci le vittime della mafia.



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Provincia

Inaugurato il nuovo centro anziani. Tante attività in programma FUMONE - E' stato inaugurato da poche settimane il nuovo centro anziani. La struttura, di proprietà del Comune e sede dell'ex istituto comprensivo, è situata ai piedi del colle ed è stata adibita a centro ricreativo, sociale e culturale dove le idee dei già numerosi iscritti, ne fanno da padrone. La decisione è stata assunta con una

delibera del consiglio comunale a Novembre scorso, sotto la direzione del Sindaco Franco Potenziani, riconfermato alle ultime elezioni amministrative. La conferma di un'altra vittoria, un ennesimo successo. Il direttivo del centro è composto da sei membri: il Presidente Pasquale Caponera; il vicepresidente

Franco Potenziani; il presidente onorario Sebastiano De Carolis; i consiglieri Fausto Del Monte e Carlo Potenziani, e il tesoriere Vincenzo Benassi. Il centro è autofinanziato con una quota mensile di 5 euro che viene versata da ogni membro. Sono proposti tra i vari obiettivi: corsi di cucina, ballo, taglio e cu-

cito, pittura e decoupage. Lo spirito delle attività poste in essere e organizzate dal centro anziani è quello della riscoperta di vecchie tradizioni, di lavori artigianali perduti nel tempo, di sagre con prodotti tipici, della creazione di manufatti quali, ad esempio, cestini di vimini intrecciati. Il legame con le tradizioni costi-

Un nuovo distributore di acqua minerale in piazza PALIANO - Amea Spa, società partecipata a maggioranza dal Comune di Paliano prosegue nello sforzo di migliorare la qualità della vita dei cittadini e, visto anche il successo riscontrato con l'installazione (presso il piano ter-

razzato del parcheggio di Via F.lli Beguinot) del primo distributore dell'acqua minerale ad ottobre 2010, ha deciso di implementare il

servizio con un secondo impianto che funzionerà con gli stessi criteri del precedente. Il nuovo distributore è stato installato presso il parcheggio di Via San Francesco d'Assisi il 25 giugno scorso. "Vogliamo esprimere un particolare ringraziamento alla ditta Lorenzoni, che in qualità di fornitore dell'impianto - comunicano da Amea Spa - ha deciso di omaggiare i cittadini di Paliano fornendo due panchine prodotte con il materiale riciclato proveniente dalla plastica delle bottiglie per l'acqua minerale. Con l'auspicio che tale gesto sia di stimolo per ciascuno nel portare avanti una politica attenta alla salvaguardia del territorio". "L'esperienza positiva del primo distributore, che eroga circa 1200 litri di acqua al giorno - commenta il Sindaco di Paliano Maurizio Sturvi - ci ha convinti della necessità di raddoppiare il servizio con una seconda installazione. Anche in questo caso ci avevamo visto giusto: con il distributore automatico di acqua,

il cui valore all'inizio venne persino messo in discussione da qualche persona poco illumi-

nata che la tacciò come un'iniziativa inutile, abbiamo notevolmente contribuito alla riduzione delle bottiglie di plastica dando una grossa mano all'ambiente".

tuisce a Fumone un pezzo di storia, un tassello insostituibile, e irrinunciabile. Alcuni pensieri, già in corso, vedono la realizzazione di sagre che rievocano sapori locali e perduti nella storia come quelle della trippa e delle fave con miele e pecorino. Il centro propone attività di svago, spettacolo e cabaret, lettura e giochi da tavolo, come dimostrano le varie stanze presenti all'interno della struttura e già adibite a tali attività. L'idea di base da cui partire per nuove prospettive e nuovi orizzonti, come ci conferma il presidente Caponera, è quella di aprire una grande collaborazione con i centri anziani limitrofi e con tutte le associazioni culturali disposte a tali aperture. Il punto fondamentale è quello di continuare un lascito di esperienze che derivano dai nostri nonni, maestri di vita. Gli iscritti, già 140, hanno energie da impiegare alle attività più diversificate, una vivacità, una passione che spesso nei giovani manca. Per eventuali informazioni, iniziative e curiosità il presidente Pasquale Caponera può essere contattato allo 0775 49223. Idee o iniziative si possono invece scrivere su un foglio di carta ed imbucare direttamente nell'apposita cassetta, presente nel centro. G. Gatta


7 "In Dialogo", 20 anni di amore verso il prossimo …il programma della festa Provincia

Grandi celebrazioni per la comunità fondata da Padre Matteo Tagliaferri TRIVIGLIANO - La comunità di recupero "In Dialogo" ha festeggiato lo scorso 19 giugno i suoi primi venti anni di attività e servizio. Tanto, infatti, è il tempo trascorso da quel lontano 1991, quando Padre Matteo Tagliaferri diede vita a quella che è diventata una straordinaria esperienza umana, di Vita autentica, basata sull'accoglienza, sul rispetto, la valorizzazione e la responsabilizzazione della persona, sull'ascolto dell'uomo incentrato sulle sue esigenze più vere. Un cammino mai facile, irto di difficoltà e fatica, ma che Padre Matteo ha affrontato ed affronta quotidianamente con il calore e la forza delle parole, nella convinzione e nella consapevolezza di agire per ritrovare la parte migliore dell'Uomo. In questi anni il numero delle "insidie" si è anche accresciuto, evolvendosi dal punto di vista qualitativo e del rischio, ma Padre Matteo ed i collaboratori della comunità hanno sempre continuato a premere sul tasto dei contenuti personali, sapendo

Padre Matteo Tagliaferri e Armando Cusani

che la sola, vera risposta a tanto malessere e al disagio così diffuso sta nell'incidere sulle necessità più interiori. Ed è un assunto che, come si sa, ha valicato i confini nazionali, le barriere sociali e culturali, le differenze religiose perché Padre Matteo Tagliaferri parla all'anima ed ascolta l'anima: un linguaggio universale, efficace, semplice ma allo stesso tempo complesso, la stra-

da che in una società come l'attuale è stata dimenticata ed abbandonata per cercare la luce nell'effimero, "battendo" sulla distrazione e sul facile appagamento perché non sa fornire risposte adeguate ai contenuti più seri. La festa della comunità "In Dialogo" è stata, come si può comprendere, un ennesimo momento di testimonianza e di riflessione. Quante sono, in questo senso, le storie che poteva raccontare Padre Matteo Tagliaferri? Migliaia, alla fine. Piccoli e grandi episodi, ma che mettono in luce sempre lo stesso soggetto: l'Uomo, la persona e i suoi bisogni più profondi da ascoltare e comprendere. Pie. Ant.

Una giornata intensa, quella di domenica 19 giugno, ricca di appuntamenti, avvenimenti, grandi personalità del mondo del sociale, della religione, della politica, del giornalismo, ma soprattutto tanti ragazzi con le loro famiglie a testimoniare la nuova vita grazie all'opera della comunità "In Dialogo". Alle 10.30 gli arrivi e l'accoglienza; alle 11.30 si è tenuta la Santa Messa presieduta da Padre Matteo Tagliaferri; alle 13 la pausa per il pranzo. A seguire, alle ore 15, il saluto delle autorità presenti: il dottor Paolino Maddaloni, Prefetto di Frosinone, Mons. Lorenzo Loppa, Vescovo diocesano, l'on. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea, l'on. Renata Polverini, presidente Regione Lazio, l'on. Antonello Iannarilli,

presidente Provincia di Frosinone, l'on. Antonio Cusani, presidente Provincia di Latina. Alle 15.30 il Contributo creativo dei giovani "Eppure morivo, oggi so di quale ricchezza vivo..." seguito dal saluto ai ragazzi che hanno terminato il programma di recupero. Alle ore 17 si è svolta la tavola rotonda "Far rivivere l'anima in una cultura mutilata di trascendenza", coordinata da Clemente Mimun, direttore del Tg5, con la presenza del prof. Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, il dottor Mario Scialoja, consigliere del Centro Islamico d'Italia, e di Mons. Lorenzo Loppa. Le conclusioni dell'evento sono state affidate dall'on. Tajani e la giornata si è conclusa con il saluto di Padre Matteo Tagliaferri. P.A.

LA CURIOSITÀ La prima uscita pubblica per il premier Silvio Berlusconi, a poche ore dal discorso di Umberto Bossi a Pontida, è stata a Trivigliano, in occasione dell ventesimo anniversario della fondazione della comunità 'In Dialogo'. Il Cavaliere è intervenuto telefonicamente in occasione della festa per venti giovani ospiti della comunità che terminavano proprio oggi i tre anni di riabilitazione. Nessun riferimento all'attualità politica, solo apprezzamento per l'azione degli operatori della comunità e gli auguri per chi si appreA.T. sta a rientrare nella società.

Regione Lazio e Terme di Fiuggi "rivisitano" gli accordi su personale e investimenti FIUGGI - Per i lavoratori delle Terme la Regione Lazio pronta ad attivarsi con il coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo economico. Si è svolto nel mese di giugno, infatti, presso l'assessorato al lavoro della Regione Lazio, il tavolo di confronto sulla vertenza terme, tra Comune di Fiuggi, Società di gestione e sindacati. Sul "piatto" il futuro dei 168 dipendenti termali che la terme di Fiuggi Spa &Golf srl è impegnata secondo il dettame del bando di gara, a tenere in organico fino a settembre del 2011. Il presidente della società il dottor

Emilio De Paolis, aveva dichiarato prima dell'incontro, che "per cinquanta dipendenti a pochi anni dalla pensione, ho la necessità che la politica si attivi per traghettarli fino a questo traguardo". I lavoratori ovviamente non avevano reagito bene alla notizia, controbattendo che i 50 esuberi sarebbero stati evitati, se l'azienda si fosse tempestivamente attivata nel realizzare le strutture quali ad esempio la beauty farm all'ex palazzina coni, o l'open air alla fonte Anticolana, previste nel piano industriale dell'azienda, garantendo così la ricollocazione del personale considerato invece in eccesso. La regione Lazio però, si è impegnata ad attivarsi con

il Ministero dello sviluppo economico, per cercare non solo di traghettare i 50 dipendenti alla pensione rivisitando l'accordo sindacale del 2008, ma anche per rimodulare, su richiesta delle parti, il vecchio accordo di programma del 2005, cercando così nuove risorse da destinare al rilancio della cittadina termale investendo su

strutture che possano potenziare l'offerta termale. Tra le strutture sulle quali si incentra l'attività del comune vi è il campo sportivo di capo i prati che potrebbe se portato a regime, garantire nuovi afflussi turistici che gli operatori del settore invocano ormai da tempo. Francesca Ludovici

ULTIMA ORA Accordo Terme di Fiuggi - ACI Frosinone Dalla sinergia tra la città termale e l'Automobile Club provinciale è nata un'iniziativa che permetterà a tutti gli utenti delle strutture Bonifacio e Anticolana di usufruire dei servizi ACI per la sicurezza in auto, personale e a casa, a condizioni esclusive. Durante la stagione estiva, infatti, un desk dell'ACI sarà presente all'interno della biglietteria superiore delle Terme di Bonifacio e la tessera ACI potrà essere "ripagata" facilmente utilizzandola in città nei negozi convenzionati. Dopo il successo della tradizionale tappa fiuggina del Trofeo nazionale ACIGolf, svoltasi il 15 maggio, un'altra attività sinergica tra le due importanti realtà locali che punta a crescere negli anni con iniziative sempre più interessanti.


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Provincia - Elezioni

Cassino e Sora pronte al "nuovo corso"

Le due città più importanti della Ciociaria meridionale, Cassino e Sora, sono pronte a registrare i

Giuseppe Golini Petrarcone

risultati che porteranno le due nuove amministrazioni, connotate - secondo il sentimento collettivo - da un forte spirito di "rottura" e innovazione. Nella città Martire il vittorioso neo sindaco Golini Petrarcone ha preso un pò più di tempo per decidere sulla giunta che lo affiancherà in questi anni di "duro" lavoro e ha celebrato con tanto di conferenza stampa questo momento presentando uno ad uno tutti i compo-

nenti della squadra. Ricordiamo che i partiti che hanno appoggiato Petrarcone sono stati solamen-

rio Costa, con Deleghe a Commercio, Urbanistica, Edilizia e Assetto Territoriale; Riccardo Consales,

te IDV, SEL e Federazione della Sinistra, lasciando, così, a bocca asciutta PD, UDC e PSI. "Non abbiamo padroni cui far riferimento", sono queste le parole usate dal Primo Cittadino per far capire che la decisione sugli assessori è stata frutto solo di confronto con i consiglieri e le forze che lo hanno sostenuto fin da subito. Ecco l'organigramma: Luigi Montanelli, vice sindaco con deleghe ad Affari Generali, personale e Polizia Locale; Enzo Salera, assessore al Bilancio, Tributi e Programmazione, Patrimonio e Politiche fiscali; Ma-

assessore ad Ambiente, Rifiuti, Traffico e Edilizia Scolastica; Stefania Russo con Deleghe a Servizi

Ernesto Tersigni

Sociali, Sanità e Igiene; Danilo Grossi alla Cultura, Sport, Spettacolo, Turismo e Pubblica Istruzione. A Sora, invece, con una settimana di anticipo rispetto al collega cassinate, il sindaco Ernesto Tersigni ha nominato la giunta ma non ha deciso subito le Deleghe. Fanno parte della squadra assessorile Agostino Di Pucchio, Giorgio Rea, Andrea Petricca, Vittorio Di Carlo e Maria Paola D'Orazio. I cinque assessori hanno già rasse-

gnato le dimissioni da consigliere comunale. Al loro posto entreranno in aula Giuseppe Cascone, Francesco Ganino, Walter Tersigni, Elvio Meglio ed Antonio Lecce. Tensioni, però, sul problema delle incompatibilità sollevato dalla maggioranza verso Enzo Di Stefano, attualmente Presidente dell'ATER, che ancora non ha deciso se e come eliminerà tale "contrasto" di cariche. A.T.


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Vita alatrense

Intervista al nuovo primo cittadino Giuseppe Morini "Sono già entrato nel pieno del lavoro. Multiservizi, Bilancio, raccolta differenziata e decoro urbano le priorità iniziali" Signor Sindaco, innanzitutto complimenti. Come commenta a freddo la sua rielezione? "Innanzitutto voglio fare un ringraziamento agli elettori per la splendida vittoria che ci hanno regalato, frutto della nostra capacità di porci come squadra alla loro attenzione, non solo politica ma di volontari, in quanto tutti i nostri candidati si sono messi a servizio della città e lo hanno dimostrato anche durante il ballottaggio, lavorando con lo stesso interesse e passione del primo turno, pur non avendo più chance di essere eletti personalmente. Sono tornato a ricoprire la carica di sindaco con immenso piacere, perchè è stata soprattutto una scelta non mia ma di tutta la città di Alatri. I miei concittadini, infatti, mi hanno voluto in primis come candidato, "rimuovendo" la mia ferma volontà di restare lontano dalla politica, e poi mi hanno dato il loro sostegno sia al primo turno elettorale che al ballottaggio, dove ho ricevuto un consen-

so molto ampio. Ho avuto il piacere, dunque, di valutare questo

al suo primo mandato? Nel mio primo mandato, avevo la-

grande risultato come un segno di stima alla mia persona prima ancora che ai partiti della coalizione, nonostante il loro ruolo sia stato fondamentale per l'affermazione finale. Come ha trovato, a distanza di cinque anni, la città di Alatri? E quali saranno le novità rispetto

sciato una città ben organizzata e soprattutto con un bilancio solidissimo, grazie anche al fatto che i "conti" li avevo ereditati dalla precedente amministrazione di cui ero il vicesindaco nonché l'assessore al bilancio. Oggi, purtroppo, trovo una situazione contraria a quanto spiegato: in cin-

que anni di centrodestra sono stati azzerati i conti, e si è reso vano un lavoro che ha comportato tanti sacrifici. Per gli elementi di novità rispetto al mio precedente mandato tengo molto a sottolineare che, le molte persone impegnate per il nostro successo, lo hanno fatto senza un tornaconto politico. Io, definirei le forze a me vicine, volendole inquadrare a livello di un "movimento", come la parte sana della nostra Città. Il suo nuovo esecutivo si è subito messo a lavoro. Ci illustra i primi impegni dell'amministrazione? I primi impegni, dopo aver familiarizzato con la macchina comunale e salutato tutti i dipendenti comunali, sono stati i seguenti: stiamo affrontando - e in questo caso di concerto con il comune di Frosinone e l'Amministrazione provinciale - il delicato tema della Multiservizi. Il gravoso impegno del bilancio di previsione ed il perfezionamento della raccolta differenziata, sono tematiche trattate giornalmente. E' partita inoltre, una sorta di "operazione decoro", con i nostri operai impiegati in tutta la Città per ridare il giusto ordine agli spazi pubblici di Alatri. Per fronteggiare con tempestività le problematiche di cui sopra ci siamo affrettati a costituire la giunta cercando di incamerare importanti competenze professionali che gli assessori pongono a disposizione della Città, evitando l'esigenza di fare ricorso a consulenze esterne, con un notevole risparmio per le casse comunali. Benché l'esecutivo sia composto da soli cinque assessori, è stata creata una squadra di otto persone con tre consiglieri dotati di importanti deleghe. Nelle tre persone è compresa anche una donna, Alessia Santoro (gli altri sono Remolo al bilancio e Fantini alla Cultura ndr) con l'importante

... così ha festeggiato il neo sindaco con i suoi sostenitori...

"Grande gesto da parte dell'uscente Costantino Magliocca che ha stretto la mano al vincente Giuseppe Morini, dimostrando molta educazione e rispetto delle regole civili"

tematica dell'Ambiente. Come procede l'approvazione del bilancio? Il Bilancio assicuro che verrà adottato nei termini previsti. Vista la scarsità di risorse e il ritardo, questioni purtroppo ereditate dall'ex amministrazione Magliocca, potrà essere solo un bilancio tecnico di ordinaria amministrazione e non di sviluppo come pure la città richiederebbe. Adesso toccherà a noi cercare le risorse per far sì che il prossimo anno si possa creare un tesoro per progettare un bilancio che possa rilanciare la nostra città. In conclusione. La raccolta porta a porta ha ancora delle difficoltà di riuscita. Come pensa di risolvere il problema? Sulla differenziata, la società De Vizia, è stata sensibilizzata sulla necessità di migliorare il servizio di raccolta con una capillare distribuzione dei contenitori ancora non avvenuta in tutte le zone della città. Vogliamo far adeguare le dimensioni dei contenitori e le capacità degli stessi alle reali esigenze delle famiglie. Stiamo reiterando, dove necessario, l'informazione per i cittadini attraverso servizi ad hoc contattabili al numero verde 800997796. Vogliamo altresì adeguare altri contenitori a seconda delle necessità specifiche (pannoloni, pannolini ecc.) e soprattutto, nelle zone periferiche, essendo territori dove è possibile riciclare come fertilizzante organico o naturale (orto giardino) tutti i rifiuti organici, la ditta De Vizia fornirà su richiesta il materiale necessario con un abbattimento dei costi per la famiglia che lo adotta. In soldoni, se io non conferisco l'umido pago in modo ridotto. Tanto più riusciremo ad abbassare l'aliquota tanto più ci sarà un risparmio per l'utenza. Insomma, di lavoro ce n'è e ce ne sarà tanto, ma l'entusiasmo che abbiamo sarà linfa vitale per questo incarico importante". Riccardo Strambi

Foto di: Bruno Sbaraglia e Bruno Gatta


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Vita alatrense

Giunta comunale, ecco la squadra di Morini Tanti i volti nuovi: da Mario Belli a Roberto Gizzi, a Massimiliano Fontana e Vincenzo Galione Rivoluzione? Sì, è chiaro. La vittoria di Giuseppe Morini ha consegnato alla città un'Amministrazione comunale nuova di zecca, nella quale spiccano tantissime "new entry". Tanti, infatti, sono i volti di chi si affaccia per la prima volta sulla scena politica. In consiglio comunale come nella giunta. La composizione di quest'ultima ha richiesto, come è logico, dei tempi più lunghi, ma alla fine il neo-sindaco ha trovato l'accordo che accontenta tutte le componenti. Partiamo da chi lo affiancherà con la carica di vice-sindaco, ossia il personaggio più esperto che risponde al nome di Fabio Di Fabio (Pd), dipendente bancario, il quale sarà anche assessore ai servizi sociali e alle politiche per la famiglia; Mario Belli (Pd), ispettore di Ps in pensione, si occuperà di sviluppo economico, attività produttive, commercio, sport e polizia municipale; Roberto Gizzi (Alleanza per Alatri) sarà assessore ai lavori pubblici; Massimiliano Fontana (Alatri Unita), geometra, si occuperà di urbanistica, edilizia pubblica e privata, politiche del territorio e patrimonio; infine Vin-

cenzo Galione (Alatri nel Cuore), avvocato, sarà l'assessore alla pubblica istruzione.

neonata maggioranza: Carlo Fantini (Pd) si occuperà di Cultura, Turismo e Spettacolo;

Restano però tanti altri aspetti della vita amministrativa che sono stati affidati, con varie deleghe, ai consiglieri comunali della

Alessia Santoro (Alatri Unita) di ambiente; Emiliano Remolo (Alleanza per Alatri) di bilancio e personale; Romano Giansanti

(Alatri Unita) di servizi manutentivi e cimitero; Antonino Arcese (Alatri Unita) di viabilità; Daniele Grassi Bertazzi (Alatri nel Cuore) di arredo urbano e verde pubblico; Antonino Scaccia (Pd) di politiche giovanili, formazione e politiche del lavoro; Maurizio Maggi (Pd) di sicurezza, trasporti ed energie rinnovabili; Maria Teresa Evangelisti (Psi) di sanità e problematiche dell'ospedale "San Benedetto"; Massimiliano Rossi (Pd) di centro storico. In questa lunga selva di nomi, sono soltanto quattro le persone che hanno avuto un ruolo amministrativo in precedenza: Di Fabio (già vicesindaco ed assessore al tempo del Morini I), Roberto Gizzi (già consigliere Pd), Carlo Fantini (che torna tra i banchi consiliari da cui mancava da 18 anni, era esponente di spicco dell'allora Dc) ed Emiliano Remolo (già assessore ai servizi sociali e al bilancio nella giunta Magliocca, prima di una rovinosa rottura consumatasi all'interno del PdL); per gli altri, come detto, si tratta dell'esordio assoluto. Pietro Antonucci

Un progetto per la città Quando cambia l'amministrazione di una città, in questo caso Alatri, indipendentemente da ogni considerazione di carattere politico o di parte, c'è sempre il senso di una novità, di un cambiamento in atto che può alimentare speranze di rinnovamento ma anche timori che le cose non vadano avanti ma si torni addirittura indietro. Nella situazione che si è venuta a creare con le ultime elezioni amministrative il fatto che vi sia stato un profondo rinnovamento con molti volti giovani ed anche professionalmente validi, ci porta a guardare con un certo ottimismo se non altro sul versante dell'impegno. A nostro modesto parere il rilancio della Città - oltre che sui grandi progetti da completare e da realizzare e che qui non prendiamo per ora in considerazione - passa anche attraverso una serie di iniziative legate al settore del turismo e dell'immagine di Alatri. Volendo la nostra essere una posizione critica (in senso costruttivo) e di stimolo e desiderando portare un piccolo contributo di idee in merito, in maniera molto sintetica riportiamo di seguito quelle che ci sembrano alcune idee portanti in relazione a quanto detto: 1. creare un punto di accoglienza per i turisti, ben visibile, organizzato ed aperto in maniera costante, nel quale distribuire anche una nuova serie di depliant

illustrativi semplici ma completi; 2. nuova segnaletica turistica (in linea con quelle più avanzate in materia) e nuovi arredi urbani; 3. organizzare pochi grandi eventi (anche di durata minore rispetto al passato) ed affidarsi molto alla collaborazione con le Associazioni del territorio. Decentrare alcune manifestazioni culturali o parte di esse secondo la convenienza organizzativa; 4. tentare il recupero delle testimonianze di epoca romana (mosaico di Piazza Santa Maria Maggiore e Terme Romane adiacenti); 5. maggiore attenzione alla pulizia ed al decoro del centro storico e giungere alla progressiva chiusura dello stesso una volta realizzati i programmati parcheggi; 6. coinvolgimento delle scuole in progetti di studio della storia, delle tradizioni e delle iniziative culturali; 7. contattare gli organismi turistici nazionali (tipo Touring Club Italiano ed altre agenzie) per far conoscere la Città. Consorziarsi con altri centri per attività turistiche congiunte (pacchetti ed altro). Spot sulla città da far trasmettere nelle emittenti locali o di ambito più grande. Sono questi solo alcuni sintetici (ed incompleti) suggerimenti che ci ripromettiamo di approfondire nel futuro. Paolo Fiorenza

Prime frizioni in maggioranza: il "caso" PSI Non sono passate neanche due settimane dall'elezione che Giuseppe Morini ha avuto le prime grane. In effetti ci si sarebbe aspettati un rappresentante femminile in giunta, visto il regolamento interno del PD e visto che proprio l'unico partito di maggioranza escluso dalle Deleghe, il PDI, aveva come consigliere una donna. Gianfranco Schietroma ha subito riunito il provinciale e la decisione è stata netta: stigmatizzare il comportamento dispotico del PD e chiedere una verifica anche in vista delle comunali di Frosinone del prossimo anno. Staremo a vedere come e se si ricomporrà questa frattura.


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Vita alatrense

A bocce ferme. Lettera al Sindaco Giuseppe Morini di Paride Quadrozzi L'ing. Morini, per indiscussa volontà dell'elettorato, torna a guidare il Comune di Alatri. A sorreggerlo nel suo incontenibile successo di consensi, sono stati i partiti del centro-sinistra. In poco più di una settimana dal ballottaggio ha giurato, ha scelto la propria squadra ed ha ribadito il suo impegno a "far rinascere" la città. Lo ha fatto di fronte a moltissimi cittadini accorsi, per l'occasione, in Piazza S. Maria Maggiore. Ora tutti gli eletti sono al lavoro con gli auguri sinceri di ottimi risultati anche se i loro sforzi cadono in un momento di difficile congiuntura economica nazionale e di pesante situazione finanziaria comunale ereditata dalla passata gestione. Tale situazione critica la si è descritta in tutti i suoi risvolti e contenuti in campagna elettorale tanto da far temere le più ardue difficoltà nel dover approntare e sottoporre all'approvazione del nuovo consiglio comunale, nei tempi utili e prescritti dalla legge, un credibile Bilancio di previsione. E' facile, quindi, prevedere che le difficoltà non saranno poche e immediatamente superabili, considerato anche che siamo già a metà giugno quando, per molti, le ferie sono iniziate e che, in tutto il Paese, come pure ad Alatri, molte delle attività economicamente trainanti, rallentano. Ed è il tempo del viaggio, della vacanza, della cultura, del turismo. Il solo segmento produttivo, quest'ultimo, che dovrebbe, anche qui da noi, attivarsi al meglio. Quel segmento al quale l'Ing. Morini, ha fatto costante riferimento, nei suoi interventi pubblici, indicandolo quale condizione "sine qua non" per fare "rinascere" Alatri. Noi la pensiamo alla stessa maniera, convinti da sempre che

l'inscindibile binomio culturaturismo, per l'economia di una città come Alatri debba essere fondamentale. Ma al di là di quella sparuta pattuglia di pullmann che episodicamente fanno tappa da noi per curiosare all'acropoli e lasciano per qualche ora i loro viaggiatori in una città distratta, convulsa, poco accogliente, possiamo parlare di turismo? Saremmo dei pazzi! Turismo è il settore produttivo che si articola su studi ed indagini del territorio che si vuole promuovere ed è fatto di ricettività, ospitalità, servizi, mercati, prodotti, progetti, risorse finanziarie, della tradizione e della cultura intesa nelle sue espressioni più varie, coinvolgimento di sinergie pubbliche e private, di marketing, diversificate strategie di comunicazione, di eventi. Situazioni tutte in stretta relazione di tempi e di priorità in modo

che ne risulti una "filiera" tutta ancora, ad Alatri, da individuare e costruire con pazienza. Insomma uno "Studio turistico territoriale", per la nostra città e le sue Contrade, che ne focalizzi gli obiettivi a breve, medio e lungo termine. Ma ad una Amministrazione che è stata appena insediata e che sta prendendo confidenza e consapevolezza del da farsi e da dove cominciare a lavorare, è lecito chiedere un simile impegno? Noi pensiamo che lo sia. Soprattutto perché il sindaco Morini prima ancora di essere tale è un apprezzato tecnico professionista e conosce bene la materia alla quale ci stiamo riferendo. Al momento ci sembra opportuno che possa darci un segnale di volontà della sua amministrazione di voler operare anche in questa direzione. Una manifestazione di volontà che potrebbe concretiz-

zarsi in un approccio, a costo zero, che contempli: il ripristino in tempi brevi dell'isola pedonale; una direttiva al corpo dei VV.UU. al più rigoroso rispetto dei doveri dei cittadini a cominciare dalle indiscipline nel traffico e nelle soste illimitate ed illecite negli spazi orari ed a pagamento; che si tengano doverosamente pulite la monumentale Fontana Pia e la fontana di Pizza Regina; un arredo urbano, almeno per il tradizionale percorso dei visitatori, sponsorizzato dai vivaisti del territorio; la creazione di un ambiente di accoglienza per porgere il benvenuto dell'amministrazione ai visitatori. Il passaparola positivo è la più economica ed efficace forma di promozione turistica. Le politiche amministrative adottate sin dal dopoguerra ad Alatri, hanno relegato la città ai margini della visibilità provinciale. Ed è riconosciuto che adottare una politica ed una strategia mai sperimentata piuttosto che cercare di correggere le storture realizzate è più efficace amministrativamente. Esse saranno recuperate e rese meno appariscenti dai successi del nuovo percorso:

difficile, impegnativo ma di sicuro successo economico e sociale. Mi sia consentito, infine, una notazione personale e scevra da qualsiasi polemica, almeno per il momento. Solo dopo una ininterrotta presenza dal 1946 al 1993 del PSI in seno al Consiglio comunale, grazie anche all'opera di Gianfranco Schietroma che con volontà e pazienza, ripercorrendo antiche paterne familiarità, a noi per la verità sconosciute, si è riusciti a confezionare una lista elettorale di entusiasti candidati e a far tornare in Comune un consigliere socialista. Questo è risultato un avvenimento veramente eccezionale ed è stato un errore politico grossolano averlo in qualche modo disconosciuto. Ci conforta comunque la circostanza che il consigliere socialista eletto sia stato una donna, una professionista della sanità, capace, orgogliosa della sua militanza e sicura depositaria del riformismo più sperimentato. Ad essa, la dottoressa Maria Teresa Evangelisti, mi piace formulare le più vive congratulazioni per l'ambito riconoscimento elettorale.

Considerazioni alla "gente comune" di Alatri di Domenico Lattanzi, uno qualunque Ho aspettato le elezioni del nuovo Sindaco di Alatri per poter pubblicare questa mia lettera con delle riflessioni politiche riguardo gli ultimi eventi. Per quanto riguarda l'Amministrazione uscente, essa, dovrebbe fare "mea culpa" per tutto quello che aveva promesso e non ha fatto e per tutte le litigiosità nel Palazzo, dove alcuni Assessori dicevano liberamente che l'Ex Sindaco Magliocca era un bugiardo ed un incapace. Se non si capisce che bisogna avere affianco persone capaci, oneste, giovani e di cultura e che amministrare non è solo potere o hobby, nessun Sindaco riuscirà a far rinascere la nostra città. A volte l'umiltà e l'amore che alcuni hanno dimostrato verso Alatri è stato scambiato per protagonismo, ma quelle persone non adatte per l'ex Sindaco Magliocca, forse, erano quelle giuste per risolvere alcune problematiche che attanagliano, in special modo, il Centro storico. Purtroppo, quelle persone, erano troppo leali e trasparenti e non sapevano essere lusingatrici e false, credendo, invece, in toto, a quel programma elettorale di cinque anni fa. Comunque Alatri rispetta la politica nazionale e, ora più che mai, i nostri "politici locali" dovrebbero voltare pagina veramente, dicendo che è finita l'era del potere ed è giunto il momento di tornare ad ascoltare la gente comune, in piena verità, per far risalire quella qualità della vita che Alatri

ha perso. A questo punto lasciatemi togliere un sassolino dalla scarpa: mi avevano proposto, alcuni cittadini di Collepardo, la candidatura a Sindaco nel loro paese ed io, molto lealmente, mi son rivolto ai vertici del PDL locali che mi hanno risposto che non era il caso e così abbiamo visto perdere il loro candidato. Certamente non hanno neanche aiutato il Candidato Dott. Stefano Scerrato nella città di Fumone, dove non s'è avuto un esito positivo. Tornando a parlare della Nostra città, le consulenze, gli stipendi al Direttore Generale, al Cerimoniere del Sindaco Magliocca, al suo Staff, non hanno certo aiutato a risanare le casse comunali che poi hanno sofferto nell'affrontare la normale amministrazione, come il rifacimento di strade, aiutare le famiglie meno abbienti, creare un'immagine nuova ad Alatri e farla volare nel mondo del turismo, "la piccola Siena" mai realizzata. Ora, per essere in par condicio, parlerò anche della Nuova Amministrazione e del nuovo Sindaco, Ing. Giuseppe Morini. Per me non è una novità, ma una vecchia conoscenza. Penso che anche lui dovrebbe ricordare gli errori del suo breve mandato, quando Alatri cominciava il suo declino nel commercio e nel Centro storico. Purtroppo, il sindaco Morini era impegnato in altre faccende e l'Osservatorio del Centro Storico era un diversivo per far star buoni i cittadini e i commercianti. Spero che adesso le cose siano cambiate e che sia consapevole che la città si chiama Alatri e non Tecchiena. Rilanciare il turismo significa potenziare e abbellire il centro storico, riattivare il commercio, l'artigianato locale, la normale vita cittadina, perché tutti hanno fatto tanto per le periferie, a discapito del nostro centro storico ed è ora di invertire la tendenza. Credo che, in primis, serva il famoso parcheggio a raso a Porta S. Francesco (ora ci sono anche i finanziamenti) di cui tutti hanno parlato, promesso ma che nessuno ha mai realiz-

zato. Certamente chi vive in zone residenziali, in ville con ampi spazi per parcheggiare non immagina minimamente i problemi di noi residenti del Centro che affrontiamo, in silenzio, tutti i giorni come gli impianti idrici nuovi nel centro storico, realizzati proprio nel precedente mandato Morini, ma mai messi in funzione dalla ACEA ATO 5. L'essere il primo cittadino significa essere il Sindaco di tutti. Si deve aver ben presente che il valore storico-culturale della nostra città di Alatri, delle nostre Chiese, dei nostri monumenti, delle nostre Mura Megalitiche, parte dal nostro Centro Storico e raggiunge poi le Periferie, non viceversa. Ricordo ancora due piccole annotazioni: c'è da riposizionare la Scala presso la Chiesa dei padri Scolopi e riportare alla luce il mosaico in piazza Santa Maria Maggiore per renderlo fruibile a tutti gli alatrensi e, in special modo, ai turisti. Anche questo è vivere la città per poterla far crescere (lo slogan del Sindaco Morini) e non basta più la Festa patronale o la Processione del Venerdì Santo. Tutti dovrebbero tornare a passeggiare e portare i loro conoscenti nel Centro storico (che è di tutti) per conoscere i suoi vicoli, le sue curiosità, l'arte, la storia che ancora tanti alatrensi non conoscono. Ci sono molteplici possibilità, inoltre, per poter attirare ed ospitare i turisti, come i Bed & Breakfast e l'Albergo diffuso, puntando su un turismo culturale e religioso e non di massa. Ma penso che queste mie proposte, queste mie idee, non siano nuove ma già portate al vaglio del Sindaco Morini e dell'ex Sindaco Magliocca. Chiarisco che la mia non è presunzione, o protagonismo, a nessun politico debbo nulla, quindi lasciatemi parlare liberamente. Potrei scrivere altre proposte fattibili ma la mia vuole essere solo critica costruttiva dettata dal dolore nel vedere Alatri morta. Auguro al neo Sindaco, di poter affrontare veramente e risolvere i nostri problemi. Tutti lo aspettiamo.


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Vita alatrense

Un flash-mob per svegliare la città Più di 130 ragazzi hanno riempito la piazza con strumenti musicali improvvisati e palloncini colorati nella domenica del ballottaggio rompendo il silenzio elettorale

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LA FORZA DELLA RETE La mobilitazione inzia su Facebook, in cinque giorni si raccolgono oltre duecento adesioni

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ALATRI DAL VIVO TORNA SUL PALCO - Svegliamo la cttà che dorme

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PIAZZA S. MARIA MAGGIORE SI FERMA Tre minuti di assoluto silenzio, in aria i palloncini non fanno rumore FASI PRELIMINARI Il punto di ritrovo è Piazza Regina Margherita. Gli organizzatori illustrano il programma agli accorsi

scatti fotografici di:

ROMINA VINCI

Conclusi i campionati Italiani di "Tiro al Formaggio" Due squadre di Alatri indossano la maglia tricolore Due splendide giornate di sole hanno accolto i partecipanti ai campionati italiani di lancio del formaggio che si sono svolti il 4 e 5 giugno ad Alatri. Le forme di formaggio sono state lancia-

te con forza e perizia lungo le strade del centro ciociaro dalle oltre 20 squadre provenienti da tutte le regioni Italiane. Un centinaio di tiratori si sono contesi il titolo nelle quattro categorie previste secondo il peso della forma da 3, 6, 9 e 20 kg. Polemiche e diverbi non sono certo mancati com'è del resto tradizione di questa particolare disciplina che è sì sport ma anche tradizione popolare di antichissima memoria, dove la disputa è elemento stesso del gioco, del resto il tiro su strada restituisce maggiormente quelli che sono gli antichi fondamenti della tradizione, dove conta sia la forza della "sfunata" sia l'abilità con cui essa viene vibrata per far compiere alla forma il percorso desiderato, ma comporta maggio-

ri incertezze nella misurazione del tiro alimentando così tutto il contesto "spettacolare" in cui si svolgono le gare. Particolarmente apprezzata è stata poi l'ospitalità offerta dal nostro comune, con i soggiorni soprattutto nei vari agriturismi tutti di grande qualità paesaggistica e strutturale e il pranzo conviviale. Presenti alle giornate di gare e poi alle premiazioni oltre al presidente Uisp, Lega Sport e Giochi Tradizionali Erasmo Lucignoli, il vicepresidente Claudio Bucciarelli. Sono poi intervenuti personalità locali in rappresentanza degli enti organizzatori; per il Comune di Alatri oltre naturalmente al sindaco Giuseppe Morini, gran parte della sua neo amministrazione. Ma ecco dunque le classifiche a cominciare dalle squadre locali che hanno primeggiato nelle categorie dei 20 Kg e 9 Kg tenendo alta la tradizione del "Tiro della Forma". Categoria 20 kg: Massimo Cicuzza, Gianni Marini e Vincenzo Cicuzza. Categoria 9 kg: Vincenzo Cicuzza e Gianni Marini. Categoria 6 kg: G.S. Perugia. Categoria 3 kg: G.S. Chieti. Bruno Sbaraglia

I MANIFESTANTI SI DISSOLVONO - Piazza Santa Maria Maggiore torna vuota

Doppio riconoscimento al Comandante della Stazione Carabinieri Raffaele De Somma In occasione della cerimonia del 197° anniversario della festa dell'Arma dei Carabinieri, svoltasi presso la Villa Comunale di Frosinone ed organizzata dal Comando Provinciale, il Maresciallo Aiutante Sostituto Ufficiale di Pubblica Sicurezza Raffaele De Somma, comandante della locale stazione, ha ricevuto dalle mani del Prefetto Paolino Maddaloni e dal Colonnello Antonio Menga un attestato di compiacimento con la seguente dicitura: "Dando prova di non comune attaccamento al dovere, spirito di abnegazione ed elevate capacità professionali, con alto senso di responsabilità, svolgeva complesse ed articolate attività d'indagine che portavano all'individuazione ed all'arresto di quattro persone di nazionalità rumena, resisi responsabili di sequestro di persona, violenza sessuale, rapina e sfruttamento della prostituzione a carico di una loro connazionale". La cittadinanza tutta, gli amici e conoscenti e la nostra redazione si congratula con il Maresciallo. B. S.


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I ciociari e i loro problemi quotidiani ALATRI DA (RI)SCOPRIRE Primo episodio: una vita da pendolare Qualche tempo fa abbiamo incontrato un padre di famiglia di Alatri che lavorava presso lo stabilimento FIAT di Piedimonte San Germano. C'ha raccontato la sua vita di lavoratore pendolare che vi proponiamo come prima storia di vita vissuta dei nostri conterranei. L'operaio inizia il racconto assicurandoci che quello che svolgeva non era per nulla il lavoro a cui aveva ambito nella giovinezza, ma che aveva dovuto accettare suo malgrado per assicurare un presente a sua moglie e a sé stesso, oltre che ai propri figli. Il lavoro in fabbrica è già di per sé molto faticoso, 8 ore alla catena di montaggio - sempre con il timore che sfugga una stretta di bullone, pena sanzioni pecuniarie -. Ma il problema che trasformava il lavoro in vera e propria non - vita era costituito dal viaggio andata e ritorno da casa al posto di lavoro. L'autobus partiva da Alatri alle 3.30 della mattina per essere nei pressi della fabbrica alle 5.45. Arrivati sul posto una grande corsa a perdi fiato sino alla postazione per timbrare il cartellino alle 6.00 in punto - pena al-

tre sanzioni e decurtazioni dalla busta paga -. "Ogni mattina mi alzavo che era scuro, racconta il nostro pendolare, il sole non era ancora salito ed io curvo, correvo disperatamente un chilometro e mezzo a piedi per timbrare. Poi cominciava il lavoro vero e proprio ed il sudore tra fatica e calore dell'ambiente mi colava sugli occhi quasi ad accecarmi. Alle 14.00 finalmente finiva il lavoro ma mi aspettava la stessa corsa a ritroso per riprendere l'autobus per il ritorno. Tornavo a casa quasi alle 16.00, stanco morto, con gli occhi sbiancati dalla luce e neanche la voglia di giocare con i miei bambini... fare l'amore con mia moglie. Mi allungavo stravolto sul letto e svenivo! E nella notte nel mio sonno non c'erano sogni. Passava un attimo e mi ritrovavo che era già il giorno dopo, erano di nuovo le 3.00 di mattina". Ecco cari lettori la prima testimonianza di questa nostra nuova rubrica. Potete credere a questa storia perché questo lavoratore - pendolare, era mio padre. Patrizio Minnucci

Un pò di ironia per una fogna rotta! Ad Alatri, in pieno centro storico, precisamente in via Delle Grotte, da mesi, esiste una situazione igienica sconcertante. I residenti della zona non sanno più da chi andare a "bussare" per essere ascoltati. La precedente amministrazione comunale ha fatto un'infinità di sopralluoghi ma ancora oggi la situazione rimane invariata: 15 famiglie con bambini, con la puzza sotto casa, costretti a tenere chiuse le finestre per l'odore nauseabondo emanato persino dai muri e dalle prese della corrente! A sentire un ingegnere del Comune di cui non facciamo il nome, si presume sia proprietà "privata" per cui bisognerebbe chiedere il permesso al proprietario che, per il Comune, guarda caso è ignoto! Tutto ciò per: aprire un varco, arrivare alla fogna, aggiustare, richiudere e fare tutti felici. E invece no! L'ACEA ha bisogno dell' autorizzazione del Comune; il Comune ha bisogno del permesso del privato e dell' ingegnere di turno; le Belle Arti devono metterci lo zampino (perché le grotte sono reperti storici)… e passano i mesi. Adesso le speranze sono ancorate sulla nuova amministrazione. Il Sindaco, l'Ing. Giuseppe Morini, ha riferito ad un abitante del quartiere che se ne occuperà al più presto. Erika Rossi

A scuola dalle suore: scopriamo chi c'era in fila

Partiamo dalla foto pubblicata ad aprile: la classe del 1947 della maestra Paolina Mazzocchia, scatto fornitoci da Carlo Chiappini. Si riconoscono Carlo Di Castro, Remo Di Castro, Luigi Minnucci, Fiorello Toti, Domenico Marchetti, Francesco Pizzuti, Mario Lupo, Carlo Castellucci, Teresa Spagnoletta, Maria (Lilla) Pietrobono, Giovanni Fanfarillo, Sistina Cecchini, Camillo Cianfrocca, Alessandro Castagnacci, Alvaro Frasca, Rosalba Rolletta, Edda Sarandrea, Vincenzo Coccia e lo stesso Carlo Chiappini. Restando sempre in tema di scuola, questo mese pubblichiamo una foto del 1975, siamo nell'atrio del convento delle suore calvariane in Piazza Pietrobono. Chi sono gli alunni della scuola materna? Se volete ricevere la foto via e-mail per ingrandirla e vederla meglio sul vostro computer, potete contattare la redazione di "Gente Comune" (0775-442588, e-mail: gente.comune@email.it) oppure guardatela sul nostro profilo Facebook. Pie. Ant.

3 luglio 2011 - Auguri ad Angelo E’ sempre difficile fare gli auguri ad un amico, in special modo se l’amico in questione lo è nel vero senso della parola. Cercando di evitare banalità, esprimo il mio pensiero che parte dal cuore: "Ti auguro di ripetere tutto ciò che hai fatto e avuto nei tuoi primi 50 anni e cioè correttezza, lealtà, disponibilità e amore per il prossimo, tutte cose che ti appartengono e che hai saputo trasmettere nel migliore dei modi alla tua famiglia”. Auguri amico mio. Filippo


Speciale differenziata Alatri 14 Separare i rifiuti: educare per innovare La raccolta "porta a porta" In questi giorni si fa un gran parlare della raccolta differenziata avviata nel Comune di Alatri e dell'abbandono di rifiuti che da questa deriverebbe. Qualcuno cerca di mettere sul banco degli imputati chi ha avuto il coraggio di avviare un grande processo di innovazione nella gestione della raccolta dell'immondizia. Siamo perfettamente consapevoli che, come ogni importante innovazione che si va ad introdurre nel complesso sistema di una comunità, anche quella della raccolta differenziata comporta disagi, sacrifici ed una delicata fase iniziale di adeguamento. In tal senso chiediamo la massima collaborazione a tutta la cittadinanza - ci dicono dagli ambienti vicino all'Amministrazione comunale - che nel suo complesso ha già risposto positivamente al nuovo sistema introdotto. A chi alimenta polemiche pretestuose vorremmo ricordare che siamo disponibili ad accogliere proposte e suggerimenti utili a migliorare il servizio e che abbiamo già provveduto a convocare una riunione della commissione ambiente con questa finalità. Risulta difficile, però, credere che proposte migliorative possano arrivare da parte di chi ritiene superata la raccolta differenziata. Per quel che riguarda l'abbandono dei rifiuti e le micro-discariche su tutto il territorio, va rilevato che non si tratta di un fenomeno nuovo pur essendosi accentuato negli ultimi tempi. A chi vuole a tutti i costi attribuirne la responsabilità ai soli cittadini di Alatri, siamo costretti a ricordare e sottolineare che azioni di inciviltà si verificano oltre ogni limite e confine, pertanto non possiamo accettare lezioni da nessuna cattedra. Dal canto nostro ribadiamo che con la capacità necessaria possiamo portare cam-

per difendere l'ambiente

biamenti sul nostro territorio e infine migliorare l'azione innovativa attraverso campagne di informazione, educazione e sensibilizzazione al nuovo sistema di raccolta differenziata che ci sta già condu-

Spesso il malcostume di qualcuno alimenta l'insorgere di nuove discariche abusive

cendo verso un visibile miglioramento dell'ambiente in cui viviamo. Sfidiamo a fare altrettanto coloro i quali fino ad oggi sono stati capaci soltanto di farsi promotori di critiche niente affatto costruttive. Bruno Sbaraglia

sul territorio comunale, come nel caso della strada che conduce a Castagneto dove fanno bella mostra di rifiuti di ogni genere, compresi quelli pericolosi per la salute delle persone e per l'ambiente. Crediamo che eventi come questi siano

Come differenziare "carta e cartone" Cosa differenziare:  Carta e cartoncino  Carta per gli usi grafici, da disegno e per fotocopie  Giornali e riviste  Libri, quaderni e opuscoli  Sacchetti di carta  Cartone ondulato  Scatole per alimenti non sporche  Scatole per detersivi e scarpe  Astucci e fascette in cartoncino Attenzione:  Appiattire scatole e scatoloni Non introdurre tovaglioli o bicchieri di carta sporchi, carta oleata o plastificata  Informarsi dal Comune sulla possibilità di introdurre i tetrabrik Buone norme:  La carta può essere ampiamente riutilizzata: il retro dei fogli già stampati può servire per prendere appunti o lasciare messaggi; I sacchetti di carta possono trasportare la spesa più volte;  Gli scatoloni in cartone possono essere riutilizzati.

Come differenziare la “plastica” (contenitore multimateriale) Cosa differenziare:  Tutti gli imballaggi indicati con le sigle PE, PVC, PET

Bottiglie di plastica per acque e bibite Tappi di plastica  Flaconi per detersivi, detergenti e shampoo  Sacchetti per la spesa  Pellicole  Vaschette Attenzione: Gli scarti non devono contenere residui alimentari o sostanze pericolose; meglio sciacquare i contenitori e schiacciarli per occupare meno volume. Buone norme:  Contenitori di plastica per detersivi: dopo averli ben lavati, sono utili in cucina per il recupero degli oli di frittura.  Contenitori di plastica per uova: accuratamente lavati, possono essere utilizzati per congelare le uova (tuorli e albumi separati). Si conservano per circa 2 mesi.  Sacchetti di plastica: con un forellino in un angolo può sostituire in caso di necessità la siringa per decorare le torte.  

Come differenziare l’ ”acciaio” (contenitore multimateriale) Cosa differenziare:  Contenitori per alimenti  Bombolette spray per alimenti (es. panna) e prodotti per l'igiene personale  Chiusure metalliche per vasetti di vetro  Tappi a corona applicati sulle bottiglie di vetro  Scatole delle confezioni di biscotti, cioccolatini, caramelle, liquori, eccetera. Cosa si ricava: Dall'acciaio si ottengono: parti di veicoli, elettrodome-

certo sinonimo di arretratezza culturale e di colpevole ignoranza che, però, oggi, l'amministrazione comunale sta tentando di combattere introducendo un servizio nuovo ed utile che, si spera, porterà vantaggi alla città e ai cittadini. Si tratta del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti "porta a porta", realizzato in collaborazione con la società "De Vizia". La principale novità prevista dal sistema è la raccolta domiciliare "porta a porta" dei principali tipi di rifiuti che dovranno essere separati in casa da ogni famiglia nel appositi contenitori. Per l'occasione, saranno eliminati i cassonetti e gli altri contenitori stradali. I cittadini del centro storico sono stati dotati di un kit per la raccolta differenziata distribuito casa per casa. Prossimamente sarà consegnato su tutto l'intero territorio e le famiglie per l'utilizzo dei contenitori potranno consultare il vademecum distribuito insieme al kit e che riporta tutte le informazioni utili per capire il funzionamento del nuovo sistema di raccolta. Il personale addetto alle consegne si presenterà presso le abitazioni e sarà riconoscibile mediante un tesserino identificativo munito di fotografia. Nel caso in cui gli addetti al servizio non dovessero trovare nessuno in casa, il kit può essere ritirato gratuitamente presso il deposito "De Vizia". Oltre alle buste e al contenitore verrà fornito anche del materiale informativo che spiega i giorni di esposizione delle buste e dei contenitori, l'orario di esposizione e la modalità di esposizione dei contenitori fissi dalla propria abitazione o condominio. Bru. Sba.

stici, rotaie, tondini per l'edilizia e travi per ponti. Attenzione: Risciacquare i contenitori da eventuali residui di olio e di cibo. Cosa si ricava dall'alluminio:  Biciclette monopattini, imballaggi, eccetera  L'alluminio è completamente riciclabile. Ad esempio, tutte le caffettiere prodotte in Italia sono in alluminio riciclato.

Come differenziare il “vetro” Cosa differenziare:  Contenitori in vetro  Bottiglie e bicchieri  Vasi e vasetti  Flaconi e barattoli Attenzione: Non introdurre materiali diversi, come ceramica, porcellana, specchi, lampadine. Andrea Tagliaferri

Speciale a cura di: Bruno Sbaraglia, Riccardo Strambi e Andrea Tagliaferri in collaborazione con l'ufficio Ambiente del Comune di Alatri e di comune accordo con il sindaco Giuseppe Morini. La finalità è quella di risolvere molti dei dubbi dei cittadini, sorti dall'inizio della raccolta differenziata porta a porta. Per qualsiasi informazione ulteriore c'è sempre il numero gratuito 800997796 (dal lunedì al venerdì 9-12; martedì e giovedì 15-17)"


Speciale differenziata Alatri

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Ecco le risposte dell'ufficio Ambiente del Comune alle domande più frequenti raccolte dalla redazione in giro per la città 1. Signora Francesca S.: "Quando bisogna depositare i rifiuti davanti la porta di casa? Il depliant non mi pare chiaro" Gentile signora Francesca, cogliamo l'occasione per specificare meglio quanto già contenuto dei depliant informativi distribuiti alle famiglie. Se ci fa caso a sinistra della prima pagina del volantino pieghevole ma anche nel piccolo schemino adesivo che

riassume le giornate in base al tipo di materiale, si parla di GIORNO DI DEPOSITO e non di GIORNO DI RITIRO. PER CUI I GIORNI INDICATI SIA SUL VOLANTINO SIA SULL'ADESIVO INDICANO QUANDO LE PERSONE DEVONO DEPOSITARE IL BIDONE

DAVANTI LA PROPRIA ABITAZIONE O CONDOMINIO DALLE ORE 21 ALLE ORE 6 DEL MATTINO. Ovvero il Lunedì va messo fuori il residuo secco indifferenziato, il martedì va depositata la Frazione organica e il vetro, il mercoledì la carta e così via seguendo lo schema. 2. Signor Massimo P.:"Cosa va messo nel bidone della frazione organica e in quello del secco indifferenziato?" Gentile signor Massimo, nel raccoglitore dell'organico va messo esclusivamente il residuo del cibo, i tovaglioli di carta usati a tavola, la lettiera e gli escrementi degli animali domestici e tutto ciò provenga da fonte alimentare e biodegradabile. Per questo VANNO USATI SOLO I SACCHETTI BIODEGRADABILI forniti dalla ditta e, quando finiti, anche quelli che attualmente si utilizzano nei negozi, supermercati etc (sempre biodegradabili). Nel residuo secco, invece, vanno gettati tutti i rifiuti che non possono essere riciclati (carta, cartone, plastica, metalli, vetro) e che non sono di origine organica (piatti e bicchieri di plastica, tessuti usati, lampadine, carta carbone e oleata, cd, cocci, penne, spugne). 3. Annamaria L.:" Ho un neonato, come faccio con i pannolini? Inoltre curo un anziano incontinente, come faccio con i pannoloni?" Gentile Annamaria, grazie per la domanda. Per quanto riguarda i pannolini e i pannoloni c'è la possibilità di richiedere un ritiro extra, oltre al giorno già stabilito. Per cui al lunedì, già previsto come giorno di deposito del secco indifferenziato, si aggiunge il giovedì, sempre dalle 21 alle 6 basta chiamare il numero gratuito di assistenza e informazioni 800997796. 4. Viviana B.:" Come fare per smaltire

rifiuti voluminosi che non entrano nel sacchetto o nel cassonetto e i materiali elettronici?" Gentile Sig.ra Viviana, per i rifiuti ingombranti esistono ben due Isole Ecologiche dislocate in località Valle Carchera (Cosciano) - aperta il martedì e sabato dalle 9 alle 12 e il e il giovedì dalle 14 alle 17 - e in località Cavariccio aperta nei giorni lunedì e venerdì dalle 9 alle 12 e il mercoledì dalle 14 alle 17. 5. Mario N.: "Se sbaglio a mettere il rifiu-

to nel contenitore avrò una sanzione?" Gentile sig. Mario all'inizio ovviamente ci sarà molta flessibilità in quanto daremo il tempo alla popolazione di abituarsi alle nuove regole. Ma successivamente i controlli porteranno ad individuare quei casi in cui la negligenza diventerà persistente e sui quali si interverrà con sanzioni amministrative. RICORDIAMO CHE PER QUALSIASI DUBBIO SI PUO' FAR RIFERIMENTO AL NUMERO VERDE 800997796

Speciale a cura di: Bruno Sbaraglia, Riccardo Strambi e Andrea Tagliaferri in collaborazione con l'ufficio Ambiente del Comune di Alatri


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Arte e Cultura

Il coniglio ruggisce a Frosinone, incontro con Marco Presta Il 22 maggio scorso la fondazione Kambo, associazione culturale di Frosinone, ha avuto l'onore di ospitare Marco Presta conduttore, insieme ad Antonello Dose, de Il ruggito del coniglio su Radio1. Marco, classe 1961, sta girando l'Italia per promuovere il suo libro UN CALCIO IN BOCCA FA MIRACOLI, piccolo capolavoro di arguzia in cui battute felici si alternano a momenti di commozione e filosofia spicciola dimostrando come l'ironia può illuminare il più comune quotidiano. Per rendere l'idea vi cito una piccola perla dalle primissime pagine: "Ho letto sul giornale che abbiamo la classe dirigente più stagionata di tutto l'Occidente. Il manager e il ministro sono sempre stravecchi, come il parmigiano. Le grandi riforme in questo Paese, vista la situazione, può farle solo la morte."

Puntualissimo all'appuntamento esordisce dicendo di metterci comodi e avvisare casa perché ha intenzione di leggerci tutto il li-

chiacchiere spaziando con sagacia dalla letteratura alla politica. Ma il tema centrale del libro è la vecchiaia per cui, accanto alla ri-

Marco Presta con la nostra inviata Serena Sperduti

bro. Ovviamente la lettura si limita ad alcuni brani da cui poi prende spunto per fare quattro

sata, c'è posto anche per qualche riflessione più seria. I protagonisti del libro sono due

Un racconto "noir" ambientato tra Fiuggi e Collepardo Presentato in biblioteca comunale ad Alatri da Mariella Minnucci il libro "Larbirinto oscuro" di Stefano Vari Presso la Biblioteca Comunale di Alatri, si è svolta il 3 giugno scorso, la presentazione dell'ultimo libro di Stefano Vari, giovane talento alatrense già alla sua terza pubblicazione. Il romanzo, edito da Statale Editrice, si intitola Labirinto Oscuro ed è la storia di tre fratelli che,

sepolti nelle viscere della terra, combattono per tornare alla luce. Una lotta disperata per la sopravvivenza nel buio, dove la paura prende forme, e strane creature si aggirano minacciose. Da un punto di vista letterario e sintattico, si tratta di un testo ben congeniato inseribile nel genere del fantastico. Non un fantastico puro, come direbbe Todorov, ma un fantastico strano. Ovvero un racconto dove l'irruzione del soprannaturale (dell'elemento inspiegabile tramite la razionalità), irrompe in un ambito quotidiano assolutamente normale e lo stravolge. All'inizio del racconto (ed è qui il fantastico) Stefano introduce la tecnica del dubbio. Le premonizioni dei tre protagonisti sono vere o frutto di immaginazione? Noi lettori non abbiamo testimonianze irreprensibili, siamo costretti a dubitare, non sappiamo se l'ombra misteriosa e gigantesca sia frutto di sogno o sia reale. E in questa esitazione si crea l'inquietudine, nonché la suspense. Le testimonianze sono tre, tra l'altro: tre personaggi sostengono la stessa cosa senza esser creduti dagli altri. Ma il lettore dubita. Alla fine del racconto quei presagi risultano esser presagi davvero. L'ombra non era mai esistita se non nella mente dei fratelli. Non vorrei anticipare la fine del racconto. Ma pos-

siamo dire che il fantastico si risolve nel genere dello strano, meglio conosciuto come Horror. Le creature mostruose diventano vere, uccidono, vengono viste, identificate. E come avviene nel genere dell'orrore, sul piano semantico prevalgono i temi del sadismo e della violenza. C'è una caratteristica particolare tuttavia nel libro di Stefano. E vado al terzo aspetto che vorrei sottolineare. Una capacità, molto fresca, senza tanti ghirigori e fronzoli, di scavare nell'animo umano. L'amore fraterno è descritto con particolare tenerezza. Poche frasi, pochi gesti bastano a stabilire nel testo un rapporto inscindibile tra i protagonisti. E tanto è più tenera la relazione tra Marco, Nicolas ed Elisa, tanto più straziante risulta essere la situazione paradossale che si ritrovano a vivere. Nella disgrazia, nel dolore, ognuno di loro mostra un atteggiamento di altruismo particolare che solo nel rapporto fraterno, il più gratuito che esista, può manifestarsi. Del resto l'avventura terribile che capita ai ragazzi sembra essere (e questo è solo un mio sospetto esegetico) la materializzazione di ansie e paure esternate all'inizio del romanzo. Paura affettiva: Marco che si sente trascurato dai fratelli e che quasi, inconsciamente desidererebbe una prova di vita o di morte per essere rassicurato; Elisa che ha paura dell'amore per un bel ragazzo; Nicolas preso dall'ansia da prestazione per lo studio. Sarà questa avventura non solo a materializzare tali paure ma a riscattare le ansie dei tre personaggi. Tutti e tre diventeranno eroi e nel loro amore reciproco troveranno una via di liberazione. L'ultimo aspetto riguarda l'ambientazione. Nel libro di si parla di località a noi note: Fiuggi, Collepardo, Alatri con il suo Girone, il suo Brio Bar, la sua Piazza. Questa ambientazione aumenta l'emozione che il lettore prova. Perché la tragedia che colpisce i protagonisti rievoca tragedie che davvero la collettività alatrense ha vissuto: scomparse di persone, morti di giovani o di personaggi molto amati. Tragedie che solo in comunità ristrette hanno quell'eco particolare descritto da Stefano e che solo in tali comunità restano, come ferite indelebili, incancellabili e purificatrici. Ma. Mi.

anziani caratterialmente opposti. Per il saggio e serafico Armando Marco si è ispirato al collega Antonello Dose mentre confessa di aver messo un pò di se nel vecchiaccio dispettoso e pessimista. La considerazione finale è che in ognuno di noi c'è una percentuale sia dell'uno che dell'altro. A proposito del vecchiaccio gli viene chiesto perché non ha un nome (nel libro infatti parla in prima persona senza essere mai nominato): risponde che era rischioso dargliene uno, col suo caratteraccio non gliene sarebbe piaciuto nessuno... in realtà ammette che si è accorto solo a metà libro di non averlo "battezzato" e, visto che il discorso comunque filava, si è risparmiato il disturbo di farlo. Ci anticipa che sono stati acquistati i diritti del libro per trarne un film, lui parteciperà alla sce-

neggiatura anche se sa in anticipo che litigherà con tutti. Gli piacerebbe avere Giancarlo Giannini nel ruolo del vecchiaccio ma costa troppo per cui cercherà di convincere l'altrettanto bravo Gastone Moschin nonostante sia, al momento, fuori attività. Tra gli autori che preferisce e da cui trae ispirazione cita Ennio Flaiano e Achille Campanile ma soprattutto Enrico Vaime. La serata srotola via piacevolmente tra una battuta e l'altra. L'ultima è sulla situazione politica del Paese: gli spiace per gli italiani ma per i professionisti della satira come lui cercare spunti sui nostri politici è come pescare nel lago di Tiberiade. Grazie a Marco Presta e alla Fondazione Kambo per la bella serata trascorsa insieme. Serena Sperduti

MithoGraphia, Metamorfosi meccaniche La scultura di Patrick Alò a Frosinone in una mostra che si protrarrà fino al 16 luglio Nella cupa atmosfera di un'era post industriale, ecco che dalle ceneri sembra riemergere tutto ciò che in anni di noncuranza e sfrenato consumismo abbiamo buttato via.

Il settore terziario ha inghiottito la società odierna, lasciandoci in eredità cumuli di macerie che l'archeologia industriale di Patrick Alò riporta in vita modificandone le vesti. "MithoGrafia - Metamorfosi meccaniche" è il nome della mostra che raccoglie alcune tra le più importanti opere dell'autore nostrano, già ospite della 54^ Biennale di Venezia: fino al 16 luglio 2011, in via Casale Ricci 14 (zona Aeroporto), a Frosinone, accoglierà una delle più grandi esposizioni dell'artista, regalando ad esperti e curiosi di ogni genere la possibilità di aprire le porte a quel mondo mitologico ormai perduto. Un'atmosfera di sogno e leggerezza farà da sfondo a creazioni leggendarie: un universo parallelo in cui affrontare e riconoscere personaggi come il titano Prometeo; il bucolico dio Pan; l'enigmatica Sfinge e l'agile Mercurio. La leggerezza e la plasticità dei soggetti si fondono con la pesantezza del ferro, alla ricerca di un armonico connubio: la fusione di scarti ferrosi della modernità è alla base del modus operandi e del vulcanico estro dell'autore. Il giovane scultore compone le proprie opere d'arte nel segno della rinascita: dà vita a personaggi mitologici che da lontano parlano, scagliandoci contro le grida di un silenzio che ancora ci circonda. Un silenzio fatto di risposte mancate e di dubbi irrisolti: interrogativi che affondano le proprie radici nel mito e nei valori di una cultura greca ormai scomparsa. Simbologie antiche e moderne si stagliano sulle creazioni di Alò: il contrasto si ritrova ad essere il figlio naturale di una costante tendenza al bello. Miriam Minnucci


Storie e personaggi

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Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: storia di una foto Il 23 maggio 1992, dunque, quasi un ventennio fa, all'altezza dello svincolo di Capaci, morivano dilaniati, in una scena apocalittica, Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e la loro scorta. Esattamente 57 giorni dopo, anche al collega ed amico Paolo Borsellino, toccava la stessa, tragica, quanto annunciata, sorte. Dei nostri giudici eroi, dei loro sguardi, della loro stretta collaborazione, della loro reciproca stima, dei loro segreti, resta una foto, divenuta, ormai, celebre per la familiarità che traspare nei loro intimi discorsi, un attimo di vita, colto in uno scatto dal fotografo Tony Gentile. Egli ha raccontato l'occasione e la circostanza in cui ebbe modo di scolpire la loro immagine, rendendo testimonianza, del loro così stretto, quanto vero, rappor-

to, in un libro "Era d'estate", il cui passo mi piace riportare: "Io avevo 28 anni non ero giovanissimo ma ero un giovane fotogra-

quella sera di marzo 1992 quando, durante un convegno, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino mi regalarono un sorriso che, da

fo e da pochi anni avevo iniziato l'attività di fotoreporter. Grande passione e poca esperienza…

allora, è rimasto per sempre negli occhi e nei cuori di un popolo che li apprezzati per il loro lavoro e il loro impegno civile. Quella sera ero a Palazzo Trinacria, alla Kalsa, il vecchio quartiere pieno

Giuditta Tavani Arquati, la ribelle contro il Papa re

di vicoli stretti tra i quali avevano vissuto sia Giovanni che Paolo. In piena campagna elettorale si svolgeva una tavola rotonda su "Criminalità, politica e giustizia", organizzata dal giudice Giuseppe Ayala. Erano presenti anche il condirettore del Giornale di Sicilia Giovanni Pepi ed un altro magistrato prestato alla politica, Aldo Rizzo. A un certo punto, mentre attendevo ai lati della sala, mi accorsi di un insolito scambio di battute tra Giovanni e Paolo che culminò in una grassa risata tra due amici. Mi spostai immediatamente davanti al tavolo e scattai una sequenza di quattro fotogrammi. Tra questi, uno in particolare, era perfetto. Chissà cosa si erano detti. I convegni sono sempre molto tristi da fotografare, facce serie, magari non guardano mai avanti, lo sguardo spesso rivolto al foglio, con gli appunti da leggere. Loro due, invece, quella sera erano usciti per una frazione di secondo da quegli schemi e io ero stato

pronto a cogliere quel momento unico. Arrivai di corsa al giornale per sviluppare le mie foto e consegnarle ai redattori per l'impaginazione e Giovanni Rizzuto, già allora redattore capo centrale, mi disse: "Tony bellissima questa foto. Questa sera non la usiamo, ma mettila da parte che la useremo in seguito. Misi da parte quel negativo che rimase nel mio archivio quasi dimenticato per alcuni mesi. Me lo ricordò solo dopo la strage di Capaci un mio collega. Purtroppo a distanza di pochissimi mesi la usarono proprio il 20 luglio all'indomani della strage di Via D'Amelio. Era la foto perfetta: i due amici accomunati da un sorriso di grande complicità, di grande intesa. …Credo che quella sia stata l'ultima volta in cui ho visto e fotografato Falcone…". Purtroppo, quella foto, con la nota scritta CHE IL LORO SORRISO VIVA PER SEMPRE, diventerà uno striscione nelle manifestazioni antimafia degli anni successivi. Avv. Fabio Padovani

A 37 anni morì a Trastevere mentre pianificava una sommossa popolare FILETTINO - Quando si parla di Risorgimento, il pensiero corre a personaggi del calibro di Cavour, Mazzini, Garibaldi... e le donne? Ci furono donne che lottarono per l'Unità d'Italia? Sì, chiaramente. E, per gli interessati ed i curiosi riman-

diamo ad un testo edito da qualche settimana da "Il Mulino" e dal titolo "L'altra metà del Risorgimento. Le donne che hanno fatto l'Italia". Ma, al di là delle pubblicazioni, vogliamo qui ricordare la straordinaria figura di una donna, madre e moglie, coraggiosa, che sacrificò la sua vita sull'altare degli ideali laici e repubblicani: Giuditta Tavani Arquati. Nata a Roma il 30 aprile 1830 da Giustino, che aveva difeso la Repubblica Romana, la giovane Giuditta crebbe in un ambiente pervaso da sentimenti antipapalini e sposò, a soli 14 anni,

Francesco Arquati di Filettino, del quale condivise e seguì il percorso politico, improntato ad un nuovo spirito patriottico italiano. L'episodio che la vide protagonista accadde la mattina del 15 ottobre del 1867: mentre Garibaldi tentava la conquista di Monterotondo, circa 40 patrioti si ritrovarono nel lanificio di Giulio Ajani, in Via della Lungaretta 97, il cuore del popolare rione romano di Trastevere. Il fine dell'incontro era quello di preparare una sommossa contro Pio IX, ma la riunione venne interrotta dall'irruzione nel lanificio di una pattuglia di zuavi. I congiurati provarono a resistere al fuoco, ma nel volger di poco le truppe pontificie ebbero la meglio: alcuni patrioti riuscirono a fuggire, altri furono catturati, mentre sul terreno rimasero 9 corpi, tra cui quelli di Giuditta Tavani Arquati, incinta, di suo marito e di un loro figlio, Antonio, di 12 anni. La figura di Giuditta divenne subito un simbolo della lotta per la liberazione di Roma e per anni gli abitanti di Trastevere e le associazioni laiche e repubblicane hanno commemorato l'eccidio. Il 9 febbraio 1887 venne fondata l'associazione democratica "Giuditta Tavani Arquati", organizzatrice di numerose iniziative laiche e anticlericali: sciolta nel 1925 dal Fascismo, fu ricostituita dopo la Liberazione. Grazie agli sforzi dell'associazione e di altre istituzioni il 1° novembre 1909 Piazza Romana, che si trovava nelle vicinanze del lanificio di Via della Lungaretta, venne rinominata Piazza Giuditta Tavani Arquati e su un palazzo fu posta un'iscrizione che ricorda la strage: la povera Giuditta fu definita "Anima antica con la voce e con l'esempio". Pietro Antonucci

Hai fatti, disservizi, iniziative, foto notizie, eventi da segnalare? Scrivi a Gente Comune: gente.comune@email.it Oppure chiama o invia un fax allo: 0775 441344


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Sport

Esclusiva a cura di Riccardo Strambi

Pesoli: "Parma e Siena si sono interessate a me" Dopo la grande stagione col Varese, la serie A strizza l'occhio al giocatore anagnino

Vista l'aria che tira, scommettere sul calcio di questi tempi, risulta quantomeno poco consigliabile. Fare però, una puntata bonaria

sulla parte pulita del "pallone", non è di certo una cosa di cattivo gusto. E allora, la scommessa in questione, ci piacerebbe farla su una delle eccellenze del calcio ciociaro. Eccellenza non intesa come la massima categoria regionale. Ma riferita a uno dei giocatori che portano alto il nome della provincia di Frosinone: Emanuele Pesoli, difensore del Varese, "fresco", ahinoi, di una semifinale valida per la serie A persa contro il Padova. Un risultato,

ovvero l'eliminazione della sua squadra, che <<ha lasciato una forte amarezza>>. Com'è normale che sia. Del resto, Pesoli, ragaz-

zone di centottantasette centimetri e ottanta chili, nato e cresciuto (anche calcisticamente) ad Anagni, è per la seconda volta consecutiva che vede sfumare il passaggio nella massima categoria. L'anno scorso fu il Brescia, mentre lui vestiva la casacca del Cittadella, a guastargli la festa nei playoff di serie B. A Emanuele, Lele per gli amici, a detta degli esperti uno dei migliori difensori negli ultimi due anni nella cadetteria, le porte

della serie A, però, non sono state per nulla chiuse. All'amarezza per la "disfatta" del suo Varese fa da contraltare l'ennesima stagione che non l'ha fatto passare inosservato. Anzi. Magari saranno le sentenze di scommessopoli a catapultare i varesini direttamente nel massimo campionato. O, ancor meglio, i clamorosi sviluppi del calciomercato: non era un segreto, e lui l'ha confermato a noi di Gente Comune, che il Parma e il Siena abbiano messo il suo nome nel taccuino per rinforzare i rispettivi reparti arretrati. E allora, come detto, di scommettere oggi meglio non parlarne. Ma una "puntatina" sul fatto che Lele raggiunga "il sogno fatto da bambino", davvero non sarebbe senza senso. E a giovarne, specie vista l'ultima disastrosa stagione dei canarini, sarebbe tutta la nostra provincia calcistica. <<Ho la Ciociaria nel cuore>> ha detto Emanuele. E la Ciociaria fa il tifo per te, aggiungiamo noi. Emanuele, ancora una volta beffato sul più bello. Questi playoff di serie B proprio non ti portano fortuna. "Hai detto bene. E' il secondo anno di fila che riesco ad arrivare in fondo e poi, però, mi faccio rubare la torta proprio sul più bello. E'

sportivamente triste perché ci fai la bocca sulla Serie A e vederla

sfumare, dopo tanti sacrifici, comporta un grande dispiacere. Il rammarico è doppio perché se avessimo battuto il Padova, secondo me, avremmo avuto ottime chance di sconfiggere il Novara". Eppure i risultati sul campo potrebbero essere stravolti dalle sentenze per il caso "scommessopoli". Cosa pensi di questo nuovo scandalo e, soprattutto, vedi una possibilità di ripescaggio per il Varese? "Se danno le pene giuste, coltiviamo delle speranze. Queste cose all'"italiana", però, si sa come vanno a finire… Aspettiamo la

giustizia ma sono realista e penso al Varese in B. Dispiace che anche l'immagine dei calciatori puliti sia danneggiata da alcuni che io definirei "mafiosi". Spero venga fatta pulizia". La tua, comunque, è stata l'ennesima stagione da protagonista. Non è che per caso la cadetteria inizi a starti un pochino stretta? "Sognare non costa nulla. Ho due anni di contratto a Varese, ma parlo spesso con il mio procuratore perché ho squadre in serie A che si sono interessate a me: il Siena e il Parma. Ripeto sarebbe un grande traguardo, anche se a Varese sto benissimo visto che mi fanno sentire un giocatore importante. Per il momento sono solo voci ma è normale che facciano piacere". Certo che, in un certo senso sei stato fortunato. Pensare che a inizio stagione eri vicinissimo al Frosinone... "E' vero e sono molto dispiaciuto per la retrocessione. Potevo esserci anch'io, mancava solo la firma. Spero che sia salvaguardato un patrimonio della nostra Ciociaria, una terra che porto nel cuore. Ho sentito Stirpe, è motivato e farà bene. Fidiamoci di lui".


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Sport

Campolo nuovo tecnico di una squadra dal futuro incerto AS ALATRI - Poche certezze e tanti dubbi. Questa è, a oggi, la situazione difficile che attanaglia la squadra di calcio verderosa. Di definito c'è solo il nuovo organigramma, che prevede la conferma alla direzione generale a Claudio Pantano e lo spostamento di Fabio Ceci, l'allenatore della rinascita calcistica dell'Alatri, al ruolo di direttore sportivo. In panchina, invece, andrà Stefano Campolo, l'ex Pallone d'oro ciociaro. Il nuovo tecnico. Campolo, uno dei giocatori più conosciuti dell'intera provincia per via della bravura e dei capelli rasta, molto probabilmente non appenderà gli scarpini al chiodo: si dedicherà soprattutto al ruolo di mister, ma non è detto che in caso di necessità non decida di mettere a disposizione la sua esperienza da calciatore. Il giovane tecnico, che nell'ultimo anno ha giocato proprio con la maglia dell'Alatri, è chiaramente infervorato per questa grande occasione che gli è stata concessa: "Fare l'allenatore è sempre stato un mio obiettivo ha dichiarato il nuovo tecnico verderosa -. E' da qualche anno che guido formazioni giovanili in

attesa di una chance importante, quella chance che mi sta concedendo l'Alatri e che io voglio sfruttare a pieno. Iniziare in una piazza così rilevante è motivo di orgoglio ma comporta anche delle grandi responsabilità, in quanto il pubblico verderosa è storicamente molto caldo. Quello che voglio apportare è un cambiamento radicale sotto l'aspetto comportamentale. E' un tema a me molto caro, educazione e rispetto dei ruoli saranno la base del mio lavoro e un modo utile per far crescere nel migliore dei modi i molti giovani che saranno presi in considerazione in questa mia nuova avventura, a prescindere da quella che sarà la categoria". Ripescati o no? La categoria appunto. E qui veniamo ai dubbi, tanti e di difficile risoluzione. All'uscita delle graduatorie per i ripescaggi - ricordiamo che l'Alatri è in "bilico" tra la Prima categoria e la Promozione - la società è passata dalla sicurezza del salto di divisione a un ottimismo più cauto. L'ufficialità si avrà il 15 di luglio. Troppo tempo dovrà passare ancora, specie perché, nonostante lo scarto sia di una

sola serie, le programmazioni, per via di regole molto diverse tra le due categorie, impongono due progettazioni societarie quasi agli antipodi. In Promozione devono essere obbligatoriamente in campo - e di conseguenza almeno in egual numero in panchina tre giovani classe 92, 93, 94. In Prima categoria questa regola, invece, non esiste e la rosa potrebbe essere composta senza l'"assillo" dei molti ragazzi. Altra differenza sostanziale è rappresentata dagli obiettivi: se si dovesse ripetere il campionato di Prima, si tenterà di vincere il torneo. Se, invece, l'Alatri sarà impegnata in Promozione, si cer-

cherà di disputare campionato tranquillo, magari lanciando i molti (e bravi) giovani del vivaio. La società, allora, sta cercando di prevenirsi per entrambi gli esiti. Con tutte le ovvie problematiche del caso. Problema campo. Ma quello che ormai è divenuto un rebus, è il campo sportivo dove l'Alatri disputerà la prossima stagione. C'è un rischio sensato che i colori verderosa traslochino dal Chiappitto. Le parti - il gestore privato e la società Tagliaferri - sono abbastanza lontane dal conseguire l'accordo economico (la richiesta è di 25.000 euro per un anno ndr) per l'affitto del terreno di gioco e la società sta studiando

soluzioni alternative. Un esborso del genere, comprometterebbe il budget per il mercato e i Tagliaferri, abituati a formare squadre per vincere, non vogliono ridimensionamenti, anche a costo di passare di mano. Il primo augurio è che si trovi una soluzione perché l'Alatri lontano dal Chiappitto non sarebbe la stessa cosa. Il secondo è quello che i Tagliaferri restino al timone: anche senza di loro in fondo - gli unici che hanno ripreso una squadra fallita e l'hanno riportata su buoni livelli - l'Alatri non sarebbe più la stessa. Pagina a cura di: Riccardo Strambi

IV Memorial Ciavardini tra sport musica ed emozioni Intensa e gradevole come di consueto, è andata in scena, lo scorso 12 maggio, la serata dedicata al compianto Mario Ciavardini in arte Conte Alessio de Lambertenghi, a circa quattro anni dalla sua prematura scomparsa a seguito di un incidente stradale. Il Memorial, giunto alla quarta edizione, ha presentato anche quest'anno un menu davvero interessante e ricco di sorprese: si è partiti dalla regolare partita di calcio tra l'Alatri e una rappresentativa provinciale presso lo stadio Chiappitto e si è passati al concerto dei Bloomento durante la serata presso il Royal Ceres Pub di Gianluigi Del Vescovo, dove peraltro è andata in scena l'esibizione della music school di Alatri. Il tutto, condito dalla piacevole presenza di Gigi Rizzi, famoso viveur degli anni settanta e divenuto celebre per il flirt nel '68 con l'indimenticabile Brigitte Bardot. Francesco Ciavardini e Gigi Rizzi Una serata davvero emozionante, con picchi intensi grazie anche agli immancabili colpi di scena: Rizzi che legge una lettera di Califano (ospite della seconda edizione) indirizzata a Francesco e Alberto, figli dello scomparso Mario e il discorso del presidente dell'associazione italiana familiari vittime della strada (alla quale è stato devoluto l'intero incasso) Claudio Martino, teso a sensibilizzare i presenti - quasi 200! - sul delicato tema degli incidenti stradali, sono stati i momenti più emozionanti."Contro ogni tempo, contro ogni ricordo sbiadito... l'Alessio vive". Questa è stata invece la dedica degli ultras Alatri esposta con uno striscione. E questo è, forse, il pensiero al quale siamo più vicini. L'ennesima serata, organizzata alla perfezione da Francesco e Alberto, è volata via in fretta. Il ricordo di un uomo brillante come il conte Alessio, invece, non svanirà mai.

Un'estate movimentata allo Smile Sport Village di Alatri Sarà un'estate ricca di impegni quella che si vivrà allo Smile Sport Village di Alatri, il centro sportivo in zona Chiappitto che può contare due campi da calcio a 5 con manto sintetico di ultima generazione, un terreno da Beach Volley e un servizio di pizzeria da asporto di ottima qualità. Solo nel mese di luglio sono, infatti, in programma i seguenti tornei: l'Oktoberfest Cup, giunto alle fasi finali, che garantirà a tutti i giocatori della squadra vincitrice una vacanza premio di quattro giorni a Monaco di Baviera, proprio in concomitanza con la celebre festa della birra tedesca; il I Memorial Piero Settanni, una nuova manifestazione per ricordare il compianto Piero attraverso il gioco del calcio, una sua grande passione; il I Memorial Evangelisti Paoletta, altra nobile novità dello Smile; la quarta edizione del Memorial Manuel Mastracci, giovane rimasto nel cuore di tutti e il consueto torneo dedicato all'indimenticata e indimenticabile Federica Pantano, giunto oramai alla seste edizione. "Per la stagione estiva stiamo cercando di unire, a delle belle iniziative sportive, il ricordo di persone che sono rimaste nel cuore della città - ha esordito Denni Mastrantoni titolare dello Smile Sport Village -. Per quanto concerne il campionato disputato qui quest'inverno, l'Euronics Cup (campionato zonale amatoriale ndr), vorrei rimarcare la perfetta riuscita dello stesso, anche grazie all'alto tasso di competitività di tutte le squadre che vi hanno partecipato. Infatti - ha proseguito Mastrantoni - dei sei campionati similari disputati in tutta la provincia, il nostro è stato quello che è riuscito a portare più squadre, ben tre sulle otto previste, nelle finali regionali che si sono disputate ad Alba Adriatica. Happy Hour (vincitrice dell'Euronics Cup e della crociera in palio), Ke Tajo e Ledifer hanno rappresentato lo Smile nella cittadina abruzzese, a dimostrazione della grande qualità del nostro campionato. Questi ottimi risultati - ha concluso il gestore - ci daranno slancio per una nuova stagione ancora più elettrizzante e ricca di premi".


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Moda & Cinema

Dimmi che cappello indossi e ti dirò chi sei! Il cappello, che sta tornando sempre più di moda, è l' accessorio che per l'estate 2011

sottolinea stile e personalità. Il boom dei cappelli nasce dal famoso matrimonio tra

il principe William e Kate, dove gli invitati sfilano con l' accessorio più glamour per gli inglesi, il così detto "cerchio alla testa". Chi si è mai chiesto: come si reggeranno questi cappelli? Semplice: alle due estremità è cucita una fascia che intorno alla nuca fa in modo che si regga anche sulla fronte. Mentre in Inghilterra è il look dei reali, in Italia quest'usanza così stravagante non è ancora in voga e speriamo non lo sia mai! Philip Treacy, il re dei cappelli, lo stilista per eccellenza della moda londinese e delle star come Lady Gaga e Dami Moore, ha disegnato i cappelli più bizzarri per quella fascia elite che può permettersi il lusso di indossare un cappello firmato Treacy e… per i comuni mortali? Torna di moda il vecchio amico "Panama". Nato come accessorio maschile, ma che poi è entrato nel mondo femminile, modi-

R U B R I C A

ficato, colorato e decorato. Il cappello Panama è l' ideale per la spiaggia o per il

passeggio; si piega facilmente mantenendo la forma originale ed è di paglia, un materiale che non solo protegge dai raggi del sole ma anche traspirante; non si trova

più solo bianco, come negli anni sessanta, ma anche colorato con pizzi e nastri, con disegni floreali, con la tesa più ampia per un look chic non solo per il mare. Oltre al classico Panama cappelli più eccentrici si vedranno quest' estate: i "TESTA ALTA" chiamati così perché alti a cilindro stile cappellaio matto; Il classico da "BASEBALL", usato soprattutto dalle giovanissime, abbinato al costume; da "COWBOY" per le sfilate di Parah Noir; a "VISIERA" per un look sportivo; a "TESA LARGA" da abbinare ad un vestitino e ad un buon portamento; il "NODO AL FAZZOLETTO" proposto da Chanel con stampe a fiori. I cappelli vanno bene a qualunque età, non creano discriminazione se si è troppo giovani, vecchi, alti o bassi. Il cappello rappresenta la "moda per tutti". Erika Rossi

“IL CINEASTA” Film, cortometraggi, anteprime e interviste…

Per i fan dei comics ma non solo… "X men l'inizio" Per i fan dei comics che hanno per protagonisti i supereroi, il filone cinematografico che li ha portati sul grande schermo ha una maledizione: la difficoltà a sfruttare completamente la meraviglia delle avventure in tutta la loro pienezza, a sperimentare appieno al cinema quello stesso piacere, derivato dal pulp e dalle vecchie trame narrative dei racconti in serie, che giustifica la fedeltà ad un genere che, una volta consumata la decostruzione post moderna delle opere di Frank Miller (300), e di altri, è rinato con l'accelerazione post punk dello scrittore superstar Mark Millar. Il desiderio dei fan cozzava con la necessità industriale delle major di sfruttare i bassi istinti del mercato degli adolescenti con il periodico e meccanico rinnovamento dello star system: il rinnovamento di un

seguirsi di azione e scenari senza perdere forza narrativa, né velocità. La trama del film di Matthew Vaughn - che racconta le origini del gruppo di supereroi mutanti, sullo sfondo della crisi missilistica USA URSS, che vide protagonisti Kennedy e Kruschov- apre la strada ad un seguito. [Avviso: Si prega di passare direttamente al paragrafo successivo, se si desidera evitare di scoprire dettagli]. Si conclude in un momento in cui la tensione tra mutanti e gli esseri umani è appena agli inizi, e il rapporto preferenziale tra il Dr. Charles Xavier e Magneto si è già indurito, cristallizzandosi in rivalità. Nonostante il successo commerciale internazionale, seguirne poi le orme potrebbe essere difficile per gli "X men ". Una volta tornato indietro con il racconto e mostra-

pi sull'evoluzione dei mutanti mentre questi attraversano il 20 ° secolo in America e offrono anche interessanti parabole.

bambino, uccidono la madre sotto i suoi occhi, in un campo di concentramento, dall'infernale Sebastian Shaw e sono stati

Magneto e Xavier

X men l'inizio

personaggio si risolveva spesso in una mera operazione di lifting che non trovava riscontro in una pari evoluzione degli schemi narrativi. In questo contesto "X men l'inizio" è il migliore dei risultati possibili perché, alla lontana, soddisfa da un lato l'industria resuscitando il marchio X men, e dall'altro trasforma la mitologia delle origini dell'esercito dei supereroi in una frenetica avventura in chiave Bondiana, frammentata in un caleidoscopico sus-

to da dove un gruppo come gli X-Men provenga, è una questione aperta quanto e come possa proseguire il racconto . I prequel possono andare avanti a volontà ("Star Wars: La minaccia fantasma" è stato seguito da altri due). E "X-Men" offre alcune possibilità molto succulente. Il produttore Bryan Singer, almeno, ha qualche idea su dove potrebbe portare questa storia da qui. In un'intervista, il regista Matthew Vaughn ha detto che vede egli interessanti svilup-

"Non so se ogni film deve essere una lezione di storia. Ma c'è un sacco di storia da narrare. Mettendo in sequenza questo, si potrebbe costruire un mondo parallelo al nostro 20 ° secolo", ha detto. Nell'arco temporale in cui si svolge X men l'inizio, Kennedy non era stato assassinato e la guerra del Vietnam non era ancora accaduta." Né, ha detto, avrebbe bisogno di riferirsi solo a questioni militari. "Quello che è davvero interessante degli anni '60 è il movimento dei diritti civili". Proseguendo il regista ha osservato che i protagonisti di "X men l'inizio", Magneto e Xavier - che sostengono rispettivamente per la lotta armata e la convivenza pacifica - si legano al mondo reale per cui nella loro lotta si può leggere la battaglia per l'uguaglianza razziale. "Quello che è affascinante di questi due personaggi è che sono davvero il Malcolm X e Martin Luther King della mitologia comicbooks". La storia inizia con Erik/Magneto cui da

proprio la rabbia e il dolore a portare alla luce i suoi poteri. Nello stesso tempo Xavier comincia a studiare i mutanti, suoi simili. Ingaggiati dalla CIA per combattere il nemico comune Shaw, che punta a creare la situazione porti ad una guerra nucleare che distrugga le due superpotenze, lasciando i mutanti padroni della Terra. Poi basta aguzzare occhi ed orecchie ed apprezzare citazioni e battute di questi supereroi così vicini al bambino che è in noi. Ormai l'estate è arrivata e con essa anche le Arene cinematografiche. Sino ad ora ci sono date per certe quelle tradizionali di Frosinone alla Villa Comunale che dovrebbe iniziare l'11 luglio continuando fino alla fine di agosto e quella di Anagni. Ci giungono poi notizie di altri progetti simili allo studio delle Amministrazioni di Ferentino e della neonata Giunta Morini ad Alatri. Alfredo Salomone


Dalla parte della...

E se la coppia scoppia?! Quanti articoli, quante rubriche sui settimanali e sulla stampa in generale, quanti spazi tv ormai sono dedicati alla crisi della coppia? Queste attenzioni sono del resto inevitabili in un periodo storico e sociale (gli ultimi 30 anni) che,

ti: io, tu, noi, ovvero è un animale a quattro zampe" (Cancrini). Il processo di formazione della coppia inizia nel momento in cui due persone si scelgono, si innamorano e danno vita ai rituali tipici del corteggiamento e si concretizza con la costituzione di un'identità specifica. Va preci-

almeno nei paesi occidentali, ha portato dei forti cambiamenti nei modelli familiari e di conseguenza grandi trasformazioni nelle esigenze della coppia. Come accade per ogni ecosistema, però, il concetto di crisi non ha sicuramente solo accezioni negative, ma anche possibilità di cambiamento e crescita sia per l'individuo, che per la coppia e la famiglia, soprattutto se la politica e la società in genere sono in grado di accompagnare questi cambiamenti e progettare un welfare adeguato (sostegno reale alle famiglie, alle donne che lavorano, etc.). La coppia va considerato un sistema aperto, diverso dalla somma delle caratteristiche di ciascun individuo, in quanto non è la semplice unione di due individui, ma l'incontro di due storie. "La coppia è composta di tre par-

sato che nel ciclo di vita della coppia ci sono dei momenti critici prevedibili, che in gergo potrebbero definirsi "normativi": processi di adattamento successivi alla fase dell'innamoramento, rapporti con le famiglie d'origine, eventuale nascita del primo figlio, pensionamento, uscita di casa dei figli, etc. Oltre a queste fasi fisiologicamente difficili la coppia potrebbe trovarsi ad affrontare conflitti molto duri, imprevedibili e "sfinenti" che ne mettono in discussione l'esistenza stessa; in questi casi potrebbe essere utile farsi aiutare da uno specialista, o per ridefinire la propria unione verso una nuova progettualità o per

farsi sostenere in un'eventuale separazione (percorsi di mediazione familiare). E' difficile pensare ad un decalogo adatto a tutti i tipi di coppie, visto che ogni unione è un sistema complesso che trova un proprio equilibrio, ma ci sono sicuramente dei comportamenti che possono giovare in tutte le situazioni conflittuali. Provo quindi a lasciarvi qualche informazione utile: - Per superare i problemi è necessario prendere coscienza che c'è bisogno di un parziale cambiamento di rotta, che serve un impegno preciso per coltivare il rapporto. - Spesso dietro una crisi "improvvisa" si nascondono attriti e incomprensioni covati da tempo e solo apparentemente sopiti. Manifestarli può rendere il rapporto più sereno. - Non recriminare costantemente sul passato - "Non distruggere" solo, ma proporre alternative per il bene della coppia e non da un punto di vista egocentrico - Non autocensurare i propri bisogni (psicologici, emotivi, sessuali) L'amore infantile segue il principio: Amo perché sono amato L'amore maturo segue il principio: Sono amato perché amo L'amore immaturo dice: ti amo perché ho bisogno di te L'amore maturo dice: ho bisogno di te perché ti amo. ( Erich Fromm)

Rubrica di psicologia e benessere personale a cura della D.ssa Chiara Camperi - Psicologa chiaracamperi@libero.it

L'Italia tra manovre e duelli Come da buona tradizione, con l'arrivo della primavera arrivano anche le manovre più o meno "correttive" del disastrato bilancio dello Stato, condite da sortite e provvedimenti più o meno commestibili da parte dell'opinione pubblica, quanto meno di quella più accorta e, diciamo, "illuminata". Tanto per cominciare il fantasmagorico e ritrito"piano casa" (sarà la terza manovra di fila che viene annunciato e fino ad oggi ha prodotto ben poco), condito (visto che è prossima l'estate) da una novantina d'anni di concessione delle spiagge "pubbliche" ai privati, affinché dice il ministro Tremonti "i gestori possano rientrare dell'investimento". Ora chiunque abbia fatto il primo esame di Economia sa benissimo che se un investimento non diventa redditizio nel giro di

massimo 5 anni è meglio lasciar perdere baracca e burattini. Non si capisce perché per recuperare il costo di sdraio e lettini siano necessari 90 anni!! Infatti la concessione pare sarà ridotta a "soli" 20 anni. Questo episodio da solo rappresenta bene lo" spessore "della nostra attuale politica economica. Nel frattempo mentre siamo tutti concentratissimi a guardarci l'un l'altro negli occhi alla ricerca delle altrui pagliuzze, le travi (cioè i problemi seri) non vengono affatto avvistate dai governanti. Le travi più rilevanti sono: crescita nel primo trimestre 2011 paralizzata a un misero +0,1% quando la Germania fa un +1,5 ("ma noi abbiamo il Sud" dice Tremonti, e perché la Germania non ha forse l'Est?); la Francia compra la Parmalat dopo che gli italiani ci hanno rimesso denari pubblici e privati per risanarla dal bancarottiere Tanzi (e l'italianità delle nostre aziende tanto sbandierata durante la precedente campagna elettorale dove è finita? Nel dimenticatoio

insieme alla riduzione dei parlamentari e dei costi della politica?). Se l'operazione organizzata da Lactalis avrà fortuna, quella dei Besnier sarà solo l'ultima grande conquista transalpina in Italia. La penultima, a quel punto, sarebbe il passaggio di Bulgari a Lvmh, il colosso del lusso del miliardario Bernard Arnault che controlla lo champagne Moët Hennessy, gli abiti di Louis Vuitton, i diamanti de Beers e tantissimi altri marchi d'alta gamma, compresi gli italiani Fendi, Emilio Pucci, StefanoBi, Acqua di Parma. La figlia di Arnault, Delphine, nel 2005 ha tolto dal mercato uno dei migliori partiti d'Italia, sposando Alessandro Vallarino Gancia, erede della famiglia dello spumante. Come dimostra il caso Parmalat, non è solo il lusso che attrae gli investitori francesi. Nel 2012 Carrefour compirà 40 anni nel nostro paese: risale al '72 l'apertura del suo primo supermercato italiano. Oggi Carrefour in Italia ha ben 61 ipermercati ed è tra i

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SOS CONSUMATORI

Credito al consumo: ecco le nuove norme Sono entrate in vigore dal 1° giugno le nuove norme sul credito al consumo. Si tratta di una

cipata. Le novità riguarderanno anche la pubblicità: è in arrivo un modulo europeo standardiz-

serie di provvedimenti che porteranno grosse novità per i consumatori, maggiore trasparenza dell'offerta e correttezza degli operatori. Cambia innanzi tutto la definizione: non si parla più di credito al consumo ma di "credito ai consumatori": il rapporto personale tra finanziatore e cliente è essenziale per creare rapporti di fiducia e offrire "credito responsabile". C'è anche un ampliamento della normativa del credito al consumo ai finanziamenti fino a 75.000 euro. Occhio al Taeg perché diventerà sempre più il vero indicatore complessivo del costo del prestito: includerà, infatti, tutte le spese sostenute dal consumatore per avere un prestito, inclusi i costi del conto corrente, assicurazione obbligatoria, imposta di bollo e spese di incasso rata. Non basta dunque conoscere solo il tasso di interesse ma il Taeg. Il diritto di recesso per il consumatore è previsto entro 14 giorni dalla conclusione del contratto, senza alcuna motivazione e con la restituzione solo degli interessi e del capitale, senza nessuna spesa e neppure la commissione di estinzione anti-

zato per il credito ai consumatori che riporterà informazioni simili da parte dei vari operatori e sarà utile per i confronti. Le informazioni dovranno essere riportate in maniera chiara, coincisa e graficamente evidenziata. Il Taeg sarà sempre la voce che dovrà essere messa in maggiore evidenza. In caso di estinzione anticipata, la commissione di estinzione sarà pari all'1% massimo e allo 0,5% massimo nell'ultimo anno del prestito. Il compenso dovrà essere equo e giustificato; non sarà comunque applicabile per i prestiti a tasso variabile e per quelli con capitale residuo pari o inferiore a 10.000 euro. In caso di mancata fornitura di un bene o di un servizio pagato a rate tramite prestito finalizzato, il consumatore dopo aver inutilmente costituito in mora il venditore, ha diritto alla risoluzione del prestito; la finanziaria dovrà restituirgli quanto ha già pagato e non gli potrà chiedere. Nessun ulteriore pagamento dopo la risoluzione.

leader della grande distribuzione. Auchan è arrivata dopo (era l'89) ma oggi ha 57 ipermercati e 266 supermercati, anche grazie all'acquisizione della Sma, comprata dal gruppo Ifi (la cassaforte degli Agnelli) nel 2004. Nella finanza i francesi hanno sempre nel mirino la formidabile armata costituita dal duo Mediobanca-Generali Assicurazioni, praticamente l'ultimo baluardo dopo che la BNL è stata ceduta ai francesi (col contraddittorio placet del governo Berlusconi che non voleva finisse alle assicurazioni Unipol). L'Alitalia, come dicevamo, si è "alleata" con Air France, che ne controlla il 25%, per uscire dalla crisi del 2008, scartando le ipotesi tedesche (Lufthansa) e russe (Aeroflot). E c'è chi dice che il progetto

Paolo Fiorenza Fonte: Altroconsumo dei francesi sia la completa acquisizione. A terra, invece, Parigi vuole sfrecciare con Italo, il treno della Nuovo trasporto viaggiatori di Montezemolo che dovrebbe debuttare verso la fine di quest'anno. Sncf, la compagnia delle ferrovie francesi, ha una quota del 20% nella società. Infine in Edison, uno dei principali fornitori di energia elettrica d'Italia, i francesi di Électricité de France hanno il 50% (tra quote dirette e indirette) e si stanno organizzando per contare di più. Mi raccomando, quando si tratta di andare a votare (referendum compresi) non fate l'errore di andare al mare, tanto per almeno 20 anni la spiaggia sarà sempre la stessa. Alessandro Arcese



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Almanacco

Pillole di storia L'Ostia Incarnata di Alatri. L'indignazione di Don Andrea Marini per la scarsa memoria storica La sparizione totale della documentazione sul miracolo eucaristico di Alatri, avvenuto nel 1227/28, è da secoli denunciata da molti autori. La reazione più indignata, ed alla quale ci associamo, è senz'altro quella del parroco di San Silvestro don Andrea Marini, che, nella "Monografia storica dell'Ostia Incarnata - ovvero il Miracolo Eucaristico avvenuto in Alatri nel 1228" (Alatri, 1896), scrive che a parte la Bolla pontificia di papa Gregorio IX attestante la veridicità storica del miracolo "….dovette accadere quantunque innanzi al Miracolo restassero percossi da sacro orrore, (i nostri padri) passato quel primo sgomento, anziché pensare di tramandare ai posteri la memoria del miracolo, ponessero ogni studio per farlo dimenticare; e le generazioni che seguirono, non avendo avuto eccitamento alcuno, quantunque venissero a conoscenza del fatto, rimasero anch'esse fredde ed inerti di maniera che se non fosse stata conservata la Bolla, se ne sarebbe perduta ancora la memoria. Non abbiamo difatti nessuna disposizione sull'Ostia Incarnata, né dal vescovo Giovanni, né de' suoi successori. V'è il Catalogo delle Reliquie e la processione della domenica della SS. Trinità, ma voi vedete quanta poca cosa sia questa per celebrare la memoria di un fatto tanto prodigioso". Don Marini ha tutte le ragioni per scaricare la rabbia sui "nostri padri" che hanno addirittura "studiato" il modo per "uccidere la memoria" di quella che il canonico Antonino De Cesaris definisce "la pagina più bella della patria istoria" (Il Miracolo Eucaristico di Alatri nel secolo XIII. - Alatri, Tipografia Strambi 1927). Patrizio Minnucci, storico

Avvenne... a luglio

Durante la Rivoluzione Francese l'esercito del Bonaparte arrivò fino ad Alatri e, mentre sul Campidoglio si proclamava la Repubblica Romana, la nostra città fu dichiarata capocantone con sottoposte ad essa le cittadine di Vico, Collepardo, Trivigliano e Fumone. Nei diciannove mesi della Repubblica, Alatri si trovò al centro di scorribande violente che degenerarono spesso in momenti tragici. Memorabile fu il tumulto popolare dei giorni 25 e 26 luglio 1798, capeggiato dal beccaio Angelo Maria Cataldi. Con lui agirono il suddiacono Domenico Chingari, i fratelli Carlo Antonio, Vincenzo e Giuseppe Vinciguerra, ai quali si aggiunsero i fratelli Cleodemo e Andrea Brocchetti con l'ausilio di don Giuseppe Alviti. Purtroppo i rivoltosi presto furono trucidati. Severissima fu infatti la repressione da parte dell'esercito francese. Oggi i rivoltosi di Alatri sono ricordati come eroi e patrioti dalla memoria storica cittadina. Patrizio Minnucci, storico

Direttore Responsabile Riccardo Strambi Editore Filippo Strambi Stampa Tipolitografia ACROPOLI ALATRI - Via Mediana Chiappitto, 5 - Tel. 0775 442588 Segretaria redazione Elisabetta Ciancone Responsabile di redazione Andrea Tagliaferri Coordinamento Pietro Antonucci Impaginazione e grafica Elisabetta Ciancone Redazione: Pietro Antonucci, Mariella Minnucci, Paolo Fiorenza, Bruno Sbaraglia, Andrea Tagliaferri, Riccardo Strambi, Daniela Calicciotti, Serena Sperduti, Patrizio Minnucci, Miriam Minnucci, Angela Rossi, Chiara Camperi, Giuseppe Gatta, Alessandro Arcese, Fabio Padovani, Erika Rossi, Davide Strambi, Franco Malandruccolo, Stefania Del Monte, Alfredo Salomone, Francesca Ludovici Numero chiuso in tipografia il 27/06/2011 Autorizzazione Tribunale Frosinone n°232 del 4/10/1994

Rubrica

IL PILLOLARIO (curiosità linguistiche)

Si scrive suspenSE o suspenCE? Personalmente so bene che la forma corretta è la prima, suspense, però ogni volta che devo scriverlo mi viene il dubbio e mi tocca ricontrollare. In effetti è facile fare confusione con il più diffuso suffisso inglese -nce (trasposizione dell'italiano -nza, p.es. confidenza=confidence; prudenza=prudence), ma la parola in questo caso viene dal latino suspensus di cui conserva la forma tanto nel vocabolario inglese quanto in quello francese. In Italia se ne è cominciato a fare uso negli anni '60 ed inizialmente era più diffusa la versione francese (si pronuncia "süspàns") che poi, pian piano, è stata soppiantata dalla sua "gemella" inglese in seguito al progressivo utilizzo di quest'ultima lingua nelle comunicazioni internazionali. Anche sulla pronuncia è il caso di fare una precisazione: è nostra consuetudine dire "sàspens" ma i dizionari ne indicano la pronuncia esatta con "s 'spens", non quindi con la "a" aperta ma qualcosa di simile a "s'spèns". Serena Sperduti e

Periodico di informazione politico-sociale e culturale



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