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Periodico di informazione politico-sociale e culturale Chiuso in tipografia il 16/11/2009 di Alatri e della provincia di Frosinone Anno XVII n° 10 - Novembre 2009 Distribuzione gratuita - Tiratura 12.000 copie
SPECIALE FUTURISMO
APERTURA
Intervista a Ennio Morricone in occasione dell'Ultimo Sparo Futurista a Frosinone pag. 14
Bufera in Regione. Le prospettive dei Cristiano Popolari PDL in vista della campagna elettorale pag. 2
VARIE CAPOLUOGO Grande avvio per l’AGILAM pag. 15
SPORT Stellone, ex Napoli e Torino, a Frosinone fino al 2012
pag. 18
"Ciak" sul Saturno Film Festival Via alla quinta edizione della rassegna cinematografica sul cinema storico. Tema per il 2009 "i Terrorismi"; a contendersi il Saturno d'Oro ben 12 pellicole da tutto il mondo. Alle pagg. 12 e 13
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“Qualità dei servizi... Il nostro impegno quotidiano”
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L’Apertura
Bufera Regione Lazio, il punto di vista dei Cristiano Popolari Ad inquadrare per Gente Comune la situazione in vista delle prossime elezioni regionali, dopo la crisi innescata dalla vicenda Marrazzo, è il consigliere del Pdl Angelo D'Ovidio, che proprio nei giorni scorsi ha aperto la campagna elettorale ricevendo i suoi sostenitori presso il Fornaci Cinema Village di Frosinone, in una riunione alla quale hanno partecipato oltre al consigliere nativo di Pastena, anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Altero Matteoli, il Senatore Cesare Cursi e il parlamentare del Pdl Mario Baccini. Un incontro che ha avuto una valenza politica importante, con il Ministro Matteoli che ha lanciato la candidatura di D'Ovidio per il consiglio della Pisana, ipotizzando anche un possibile assessorato se la risposta
Il Ministro Matteoli con il consigliere D'Ovidio
delle urne si confermerà sui livelli della scorsa tornata elettorale. Proprio con l'onore v o l e A nge l o D'Ovidio abbiamo affrontato i temi più spinosi dell'attuale momento politico. In primis il recente scandalo che ha portato alle dimissioni del Presidente Marrazzo: "La dimostrazione chiara e tangibile - spiega D'Ovidio che la sinistra utilizza le persone e poi le accantona senza alcun problema. Così è stato per Piero Badaloni, ora è successo per Marrazzo, e in futuro succederà anche per Sassoli magari, o a chi comunque toccherà togliere il disturbo dopo aver magari contribuito a far vincere la coalizione di centro sinistra. Sono deluso, come del resto tutto il popolo della sinistra, convinto che per arrivare ad occupare dei ruoli istituzionali importanti, non bastino delle magie, ma serva invece tanta esperienza e un percorso di vita amministra-
tiva a partire dalla base" L'onorevole Angelo D'Ovidio guarda poi in casa sua, cercando di ipotizzare quelli che potrebbero
interno iniziative da portare avanti nel corso di tutta la campagna elettorale, per cercare di essere il più vicini possibile ai nostri elet-
Il pubblico presente all'appuntamento
essere i nuovi scenari all'interno della coalizione di centrodestra: "Vogliamo portare un valore aggiunto al Pdl in provincia di Frosinone, con un nostro progetto che nel Lazio di chiama Lazio 2010, e nella provincia di Frosinone Poliservice. Un progetto che miri ad un Lazio senza Roma, ad una Regione delle Province, e che contiene al proprio
tori. Il tutto al fine di contribuire a ridare fiducia e speranza ai cittadini di una provincia spesso non valorizzata come meriterebbe, che sperano attraverso la Regione di avere delle possibilità di sviluppo" Consigliere Regionale Capo Gruppo"Federazione Dei Cristiano Popolari" On. Angelo D'Ovidio
Gente Comune sbanca sul WEB!
È ormai una realtà più che affermata l'esistenza di Gente Comune sulla rete Internet. Tra il sito www.gente-comune.it, la Pagina Facebook Gente Comune e il gruppo Facebook Gente di Gente Comune,infatti, il nostro mensile raggiunge numeri da capogiro. Centinaia di migliaia di contatti per il sito, decine di migliaia di lettori per il mensile online, circa 800 amici per la Pagina Fecebook e ben 460 fan del gruppo Facebook sono degli indicatori dell'eccezionale seguito che abbiamo dai lettori da ogni parte d'Italia. Non è un caso, tra l'altro, che un diffusissimo periodico lombardo ci abbia contattato per complimentarsi con noi e per chiederci una collaborazione tecnica e redazionale. Insomma, GRAZIE DAVVERO A TUTTI COLORO CHE CI SOSTENGONO.
Per qualsiasi intervento, idea, collaborazione, pubblicità o segnalazione i nostri recapiti sono:
REDAZIONE DI GENTE COMUNE - ALATRI (FR) - VIA MEDIANA CHIAPPITTO Tel. 0775 442588 - e.mail: gente.comune@email.it
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Primo Piano L’editoriale LA CORTE DI STRASBURGO VIETA IL CROCEFISSO NELLE SCUOLE PUBBLICHE Dopo la negazione delle radici cristiane dell'Europa l'UE ha vietato anche l'affissione del crocefisso nelle aule delle scuole pubbliche italiane. Arriva lo scontro logico con ciò che veramente crea i popoli ed è creato dai popoli: i loro sentimenti, le loro fedi, il loro spirito, la loro storia, le loro tradizioni, i significati che i popoli assegnano al loro essere. Le religioni sono il contenitore di tutto questo, lo rispecchiano nel momento stesso in cui lo plasmano. I politici che hanno progettato l'Unione europea hanno affermato che ci univamo perché eravamo uguali; ma nelle religioni non si è, non si può essere uguali, perché, come le lingue, esse si differenziano in funzione della diversità dei popoli. In Italia l'architettura, le rappresentazioni pittoriche, i crocifissi, le Madonne, fanno parte della storia, dell'arte, delle tradizioni di un Paese che si è talmente alimentato, lungo lo scorrere dei secoli, della bellezza del Vangelo che sarebbe impossibile immaginare un San Francesco senza il dolce paesaggio dell'Umbria, un San Benedetto senza l'ordinata gravità del lavoro romano, un Raffaello senza l'innamorata contemplazione della Vergine Maria. Oggi si vogliono togliere i crocifissi dalle aule delle scuole pubbliche; per proteggere, come afferma la Corte di Strasburgo, la libertà degli studenti. Ma anche le migliaia di edicole della Madonna, che proteggono i viandanti agli incroci delle strade, sono "pubbliche"; presto qualcuno, giustamente, vorrà che vengano eliminate. Quindi per essere liberi bisogna che in pubblico vengano cancellati tutti i segni che indicano un'appartenenza, questo significa che nessun popolo sarà più un popolo. Infatti il "privato" non crea un popolo, ed è questo che succederà: tutte le differenze saranno costrette a vivere, o a sopravvivere, nell'ambito del privato e l'Europa sarà debolissima perché saranno a poco a poco cancellati, anche nella memoria, i tratti distintivi che legano fra loro i popoli che la compongono. Aspettiamo un'inversione di tendenza da parte dei governanti affinché non si arrivi a scontri frontali, ricordando Platone, Cartesio e Leopardi che insegnavano: "Essere, è essere diverso". L’Editore
VIDEOCON, un “simbolo” della crisi industriale mondiale Il 17 ottobre scorso scoppia il caso della Videocon di Anagni. I vertici della storica azienda ciociara, il gruppo indiano Dhoot, dopo un lungo periodo di cassa
cassa integrazione necessario a vagliare le proposte di altri investitori in funzione di una rilevazione dell'azienda capace di garantire l'attuale livello occupazio-
ne. Ma infine gli operai tornano a casa e qualcosa la ottengono. Viene riconfermata la cassa integrazione in deroga per un periodo di due mesi. Dopo dicembre, quando gli attuali dirigenti abbandoneranno l'impresa, gli operai e i vertici sindacali si incontreranno con i rappresentanti del Governo per approntare un nuovo piano industriale. Intanto però il clima resta teso. Il 4 novembre scorso, infatti, le Rsu della Videocon hanno occupato l'ufficio dell'amministratore delegato della società,
l'indiano Nabar, tenendolo "sotto sequestro" per circa un'ora e mezza a causa del mancato pagamento degli stipendi e del fondo pensionistico. Raggiunto un accordo, la fabbrica è rimasta presidiata dai lavoratori alcuni dei quali continuano ad occupare anche il tetto. Intanto è stata avviata una raccolta di firme per chiedere al Comune di Anagni e alla Regione di eliminare l'Irpef ai lavoratori Videocon in cassa integrazione. Mariella Minnucci
Gli operai sul tetto della Videocon
integrazione, decidono, infatti, di avviare le procedure di mobilità per tutto il personale del sito, circa 1350 persone. Sindacati ed operai non ci stanno e scatta un drammatico periodo di rivendicazioni e di manifestazioni di protesta. L'ex Videocolor di Anagni fu acquistata, cinque anni fa, da una Multinazionale indiana, prendendo il nome di Videocon, con la prospettiva di un serio rilancio industriale dello stabilimento. Promessa questa mai mantenuta. Un vero peccato dal momento che la Videocolor, un tempo, costituiva uno dei fiori all'occhiello per l'economia ciociara. L'azienda difatti produceva televisori (Nordmende-Thomson) ed era riuscita a qualificarsi come terzo produttore d'Europa. Dopo l'acquisto della Videocon indiana, si parlò di una linea per la produzione di TV al plasma. Ma così non è stato. Anni fa la Multinazionale ha gettato la spugna, abbandonando la baracca. E' cominciato allora il lungo periodo della cassa integrazione per 1350 operai, più tutto l'indotto anagnino. In seguito si sono succedute le solite trafile di proposte di riconversione al Ministero delle Attività Produttive. Tutto questo fino al 17 ottobre scorso, quando la cassa integrazione è finita e l'unica soluzione possibile è sembrata la procedura di mobilità. La notizia è piombata sugli operai della Videocon come un macigno. Il giorno successivo un gruppo di loro tenta il tutto per tutto: sale sul tetto dello stabilimento e minaccia di non scendere se le procedure di mobilità non verranno ritirate. Successivamente lo stabilimento viene occupato per decisione delle RSU e delle rappresentanze sindacali. Si chiede un nuovo periodo di
nale. Lo stabilimento viene presidiato dai carabinieri. Lo stato di tensione è forte fino a quando scatta l'altro gesto clamoroso. Il 23 ottobre un nutrito gruppo di operai occupa l'autostrada del sole nel tratto Anagni Frosinone dalle 15.20 alle 20,40 creando disagi. Si formano code fino a 30 km. E' davvero una tragedia per la provincia di Frosino-
Gli operai della Videocon bloccano l'autostrada
G.M. (operaio Videocon): “Non si può campare con 800 euro al mese!” G. M. è un operario cassaintegrato della Videocon. Lo abbiamo contattato e lui ci ha concesso un'intervista. E' ancora sotto choc quando lo raggiungiamo. G. M è davvero un uomo deluso, ferito, spaventato dai duri giorni della protesta. La procedura di mobilità scattata ad ottobre scorso vi ha visto coinvolti in una serie di manifestazioni di protesta. Cosa avete provato in quei giorni? Quali erano le vostre speranze e i vostri timori? "Rabbia. Abbiamo provato tanta rabbia verso la THOMSON, per il ben servito che "elegantemente" ha messo in ginocchio una bella fetta della popolazione ciociara. Le nostre speranze erano pochissime e i timori giganteschi. Vedere tanta gente che, con il passare dei giorni, cominciava a perdere le staffe è stata un'esperienza terribile. Ci siamo sentiti truffati e abbandonati. Eppure cinque anni fa la crisi non c'era! E allora noi eravamo i migliori nella costruzione di cinescopi a colori, unici al mondo." Chi vi è stato vicino tra i nostri rappresentanti politici locali e come? Francesco Scalia è intervenuto tempestivamente grazie alle nostre sollecitazioni telefoniche, dopo la nostro seconda invasione dell'autostrada, vedendoci abbandonati a noi stessi. Eravamo tantissimi e sono arrivati i Celerini in tuta antisommossa come se fossimo stati i peggiori delinquenti di questo mondo. Avevano i manganelli in mano ed erano pronti a colpire. Non essendoci in quel momento nessun rappresentante politico, ci siamo attaccati al telefono (prima che tagliassero i collegamenti telefonici, infatti, i telefonini segnalavano che non c'era più campo) e, dopo vari appelli, l'unico che abbia avuto il coraggio di entrare dentro quella bolgia è stato Francesco Scalia. Altro personaggio da ammirare Sua Eccellenza il prefetto Cesari, il quale ci ha appoggiato sempre sollecitando la proprietà indiana tramite
lettere all'ambasciata. Per quanto riguarda gli altri le loro mosse le definirei solo "PASSERELLE POLITICHE". Avete trovato appoggio nei sindacati? Diciamo di sì, ma preferisco non entrare nei particolari che ormai non servono più. Secondo me la responsabilità maggiore ce l'hanno i rappresentanti del governo che, inspiegabilmente, dopo tutti gli accordi non mantenuti dagli Indiani , in sede governativa non hanno preso una posizione rispendendoli al loro paese. Forse avevano accordi? Chissà? Pare che abbiano prorogato la cassa integrazione. Siete soddisfatti? La proroga è come aggiungere un mestolo di acqua al brodo per farne un piatto in più. Niente altro. Cosa significa per un uomo stare in cassa integrazione per cinque anni? Psicologicamente ed economicamente. Ogni mese mi vedo costretto ad arrampicarmi sugli specchi, le spese sono tante. Ho dei bimbi piccoli e lo stipendio a volte arriva con dieci giorni di ritardo, mentre le bollette sono puntuali. Per fortuna ho la casa di mia proprietà, ma sono vent'anni che butto soldi e sangue per renderla confortevole, poi ci sono le spese per l'automobile: “Non posso toglierla perché abitiamo in campagna dove non c'è la circolare che potrebbe sopperire all'utilizzo della macchina. Penso a chi paga un affitto, a chi a figli grandi e non può mandarli all'Università. E che altro dire? Si può vivere con 800 euro al mese?" M. M.
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Ambiente
Motori a idrogeno, l’ultima sfida per salvare l’ambiente Le case automobilistiche, spinte dalle normative sempre più stringenti nel campo delle emissioni inquinanti, si sono impegnate a sviluppare motori a bassissimo impatto ambientale accompagnati da catalizzatori e filtri antiparticolato. Nonostante ciò, l'inquinamento prodotto dai motori a combustione interna non potrà essere azzerato finchè ci sarà carbonio nel carburante. È per questo motivo che sono in atto diverse ricerche e sperimentazioni sui motori a combustione interna con l'uso di accumulatori elettrochimici e motori elettrici. Il vantaggio maggiore riguarda lo spostamento della fonte inquinante alle sole centrali termiche atte alla produzione di energia elettrica per la ricarica delle macchine, che sarebbe appunto il "combustibile" dei nuovi motori, dove ci
può essere un migliore controllo degli inquinanti. Inoltre i motori elettrici offrono un ulteriore recupero di energia mediante la frenata rigenerativa, che dipende però da molti fattori, tra cui l'efficienza del motore elettrico e degli accumulatori di corrente, i quali hanno una bassa durata ed elevato peso. Un'altra possibilità di sviluppo riguarda il sistema propulsivo ad idrogeno. A questo proposito, la tecnologia utilizzata è quella delle celle a combustibile, che funzionano analogamente alle batterie, all'interno delle quali l'idrogeno reagendo con l'ossigeno, produce acqua, elettricità e calore. I sistemi di accumulo di idrogeno sono molteplici. Si può stoccare in serbatoi pressurizzati, in forma liquida, ecc. Ma volendo fare un confronto tra le due, quale risulterebbe
più efficiente dal punto di vista energetico e quindi economico? Studi effettuati dai ricercatori della Technical Partners, hanno considerato una Microcar, ossia una di quelle vetture di piccolis-
sime dimensioni pilotabili da tutte le persone che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età (con una massa complessiva di 533 kg, una percorrenza giornaliera di 41 km), e una Microcar
con motore elettrico che utilizza un accumulatore al piombo-gel (con una massa complessiva di 826 kg, una percorrenza giornaliera di 41 km), entrambe ad una velocità di 30 km/h. Nel caso di veicolo marciante in pianura a velocità costante con un solo passeggero la soluzione migliore è risultata essere quella in cui la Microcar è alimentata da batterie, cioè elettrica, in quanto si spendono appena 189 € in un anno. La situazione cambia invece radicalmente se si affronta un percorso urbano: in questo caso la soluzione migliore è sembrata essere quella con Microcar alimentata ad idrogeno, dove però l'e-
sborso aumentava a 426 € l'anno. Ciò è dovuto al fatto che durante la marcia a velocità costante la vettura elettrica non risente della massa complessiva elevata. Invece nel percorso misto l'auto a batterie assorbe una grande quantità di energia, facendo risultare più efficiente la Microcar a idrogeno. Il motore tradizionale diesel risultava migliore soltanto per quanto riguarda la massa complessiva, essendo questa 83 kg, ma risultava invece sconfitto per quanto riguarda la spesa di carburante, essendo mediamente 530 €. Questo progetto di ricerca è attualmente allo studio della Technical Partners per il lancio di un sistema propulsivo innovativo nel mercato dell'automobile. A cura della TECHNICAL PARTNERS DI FROSINONE
Inchiesta
I più poveri? Abitano in dieci paesi della Ciociaria I dati sul reddito imponibile dei Comuni e le reazioni dei sindaci
Casalattico
Si vive davvero in povertà in alcuni paesi della provincia? A dare retta al dossier "I Comuni italiani 2009", voluto dalle fondazioni Ifel e Cittalia, in collaborazione con l'Anci, la risposta non può che essere una: sì. Perché, leggendo dati e statistiche che "fotografano" tutta la realtà nazionale, è emerso che il Frusinate "piazza" dieci suoi
centri negli ultimi posti regionali per reddito imponibile. A Terelle va il primato in negativo (3.150 euro), seguito da San Biagio Saracinisco (4.268 euro), Settefrati (4.637), Picinisco (4.793), Viticuso (5.088), Vallemaio (5.217), Acquafondata (5.305), Casalattico (5.366), Casalvieri (5.596) e Vallerotonda (5.795). Inezie, pochi spiccioli. I dati, lo precisiamo subito, sono stati elaborati in base alle cifre fornite dal Ministero dell'Interno sul modello Unico 2007. Somme che raccontano di piccoli centri, isolati e in via di spopolamento in alcuni casi, dove trovare un lavoro, una fonte di reddito è difficile, se non impossibile. Ma come è stata accolta questa gra-
duatoria nei comuni citati? Quali reazioni ha suscitato? Lo abbiamo chiesto ad alcuni sindaci che, meglio di altri, dovrebbero interpretare i bisogni delle comunità che gestiscono. Il primo ad essere interpellato è Vincenzo Leone, sindaco di Terelle: "Si tratta di dati non nuovi, già pubblicati dal Sole 24 Ore ad agosto. Cosa ne penso? Noi abbiamo 600 residenti ufficiali, di cui 300 sono pensionati e se non aumentano le pensioni, come capisce, resteremo sempre in coda. I giovani, poi, tendono a lasciare il paese per questioni di lavoro ed è chiara l'origine dei risultati letti". Ci siamo poi spostati a San Biagio Saracinisco, 395 abitanti, da Dario Iaconelli: "E' il destino di
Ma la risposta alla povertà sta nel turismo da sviluppare Il dossier "I Comuni Italiani 2009" parla chiaro: sono tutti del Sorano e del Cassinate i dieci comuni meno ricchi del Lazio e, inoltre, dallo studio emerge che la provincia di Frosinone è quella con la media più bassa di reddito. Già tempo fa si era parlato della situazione di Frosinone (ricordiamo l'inchiesta del Sole 24Ore) che risultava agli ultimi posti della classifica nazionale come tenore di vita (anche se l'ultima indagine la dà in risalita di 3 posizioni) e dunque non dovremmo meravigliarci del dato che ci perviene dall'indagine citata. È un dato che comunque suscita interrogativi e perplessità. Non possiamo qui sviscerare tutte le possibili analisi, ma vogliamo proporre alla vostra riflessione alcuni punti in stile sommario - critici e propositivi - in modo tale che ognuno possa a sua volta approfondire e trarre le dovute conclusioni. 1) I dieci comuni sono tutti di piccole o piccolissime dimensioni: non sarebbe il caso di creare un'unione di comuni per poter affrontare meglio (e risolvere) i problemi che da soli non possono sostenere? 2) Sono tutti comuni di fascia montana, dunque spesso mal collegati e lontani dai centri produttivi. Occorre pensare ad una strategia legata alla viabilità ed ai collegamenti (anche consortili).
3) Sono comuni con altissime percentuali di anziani. Bisogna allora cercare di creare occasioni per i giovani al fine di arrestare l'esodo creando opportunità di lavoro. 4) Quello che prima veniva indicato come un dato negativo (il trovarsi in fascia montana) può però avere risvolti positivi: si trovano in una terra bellissima, ricca di attrattive naturali (pensiamo ad esempio al Parco nazionale d'Abruzzo), turistiche (campi da sci), religiose (Santuario di Canneto, la vicina Montecassino), di tranquillità, di buona cucina, di tradizioni, con centri storici piccoli ma suggestivi. Tutti ingredienti che se sfruttati bene ed insieme, possono segnare una svolta per quelle zone, portando turismo e ricchezza (quanta ne basta per vivere in tranquillità). Non è forse questo che buona parte del turismo cerca, lontano dai grandi centri e in luoghi dove bastano una ricettività dignitosa, una buona tavola unita ad accoglienza cordiale e all'aria buona? Sono tutte cose che i dieci comuni possiedono e devono sfruttare e incrementare. È questo il segno di speranza in un futuro possibile ed anche a breve termine, purché ci siano la volontà politica e la voglia di riscatto di queste zone. È l'augurio di tutti. Paolo Fiorenza
tutti i paesi di montagna. Qui ci sono solo pensionati e chi ha avuto modo di studiare è andato via. Mettiamoci anche i problemi di comunicazione: dal terremoto dell'84 la strada principale è interrotta e per raggiungere il paese ci serviamo di quella che chiamiamo la variante, disagevole in inverno. E' evidente che si scappa...". Ancor più amara e approfondita l'analisi di Giancarlo Ferrera, sindaco di Picinisco, 1205 abitanti: "C'è poco da dire, qui in montagna non ci vuole stare più nessuno. Sui centri montani si fa una grande retorica, ma nessuno si attiva in concreto. Pensi che io non riesco a veicolare sul paese un cent di investimento, sia esso pubblico o privato. Le colpe? Le attribuisco a 60 anni di malgoverno sui luoghi impervi". Antonio Fabrizio, sindaco di Viticuso, 428 abitanti, reagisce male alla lettura dei risultati: "I dati non sono corretti, parlano solo di un aspetto della realtà. Però è vero che manca la fonte primaria, il lavoro: la conseguenza è che il paese è in via di spopolamento". Leggermente differente l'analisi di Fabio Merucci, sindaco di Vallemaio, 1000 abitanti: "Gran parte della popolazione è costituita da anziani, quindi i ri-sultati citati nascono da questi dati; poi dobbiamo metterci la popolazione attiva, gran parte della quale costituita da operai della Fiat, oggi in cassa integrazione. Quindi, non sono sorpreso da questa classifica. Grande fuga dei giovani? Non direi, qui c'è la tendenza a restare ed i ragazzi sono impegnati in numerose attività culturali e sociali". Pareri diversi, giudizi diversi ma che lasciano comunque aperta la strada ad un riflessione generale e comune: al di là dei numeri, occorre interrogarsi sul destino di questi paesi. Pietro Antonucci
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Dal Parlamento
Una Delegazione di politici italiani al 34° Gala Awards Tra i rappresentanti del Parlamento Italiano, l'On. Gianfranco Conte, Presidente della Commissione Finanze Continua senza sosta l'attività parlamentare dell'On. Gianfranco Conte, Presidente della Commissione Finanze nell'attuale Governo
On. Gianfranco Conte
Berlusconi. Lo scorso 23 ottobre, infatti, insieme ad una delegazione di parlamentari italiani, Conte è giunto a Washington per partecipare al 34° "Gala awards" della Fondazione Nazionale Italo-Americana (NIAF). Gli altri membri che hanno partecipato all'evento sono stati l'On. Amato Berardi,
rappresentante degli Italiani nel Mondo alla Camera dei Deputati, l'On Catia Polidori, membro della commissione per il commercio, l'On. Alessandro Pagano e l'On. Marco Pugliese membri della Commissione Finanze cara, come detto, al Presidente Conte. La NIAF è la maggiore e più fedele rappresentante degli oltre 25 milioni di cittadini italo-americani che vivono negli Stati Uniti. Lavora affinché i cittadini statunitensi di origine italiana continuino a mantenere vivi i loro valori e le loro tradizioni senza dimenticare il grande apporto che gli italiani hanno dato alla storia e al progresso degli Stati Uniti. Il gala della Fondazione ha riscosso un notevole successo. Molte le autorità e gli ospiti illustri presenti. I premi per il 2009 sono stati assegnati a Nancy Pelosi, Speaker della Camera dei Deputati degli USA; a Janet Napolitano, Segretario per la Sicurezza Nazionale; a Lidia Bastianich, imprenditrice nel settore della ristorazione; all'attrice Carla Gugino; al can-
tautore Antonello Venditti; a Massimo d'Amore, Amministratore Delegato della Pepsi. Tra gli ospiti illustri ricordiamo l'On. Bill Pascrell, Jr. Vice presidente della Delegazione Italo A-
Speaker della Camera dei Deputati degli USA. Durante il convegno c'è stato uno scambio di punti di vista sulle relazioni tra gli Stati Uniti e l'Italia e sono state promosse nuove iniziative
Delegazione italiana Stati Uniti
mericana del Congress, l'On. Louis French, ex direttore dell'FBI e il Generale Peter Pace. Il momento culminante della visita della delegazione italiana è stato l'incontro con Nancy Pelosi,
per rinsaldare i rapporti tra i due Paesi. L'On. Conte e gli altri deputati italiani, hanno ricevuto un riconoscimento onorario da parte del congresso degli Stati Uniti. Il 26 ottobre, la delegazione par-
lamentare è partita alla volta di Philadelphia. Motivo dello spostamento è stato la visita presso l'Universita Villanova di Philadelpia e il Centro per Marketing e Public Research della Scuola d'Affari dell'Unversità. Durante la loro visita la delegazione ha incontrato il Presidente dell'Università Rev. Peter M. Donohue, il decano della Scuola d'Affari, il Dr. James Danko, il Direttore del Centro per il Marketing e la Public Research, il Dr. John C. Kozup, Carmine Berardi e molti studenti dell'istituto. La delegazione del "Bel Paese" ha tenuto una conferenza agli studenti sull'economia italiana e su come il ruolo delle piccole e medie imprese italiane sia stato fondamentale nel superamento della crisi economica senza troppi danni. L'intenzione è stata quella di promuovere un rapporto tra le università Italiane e quelle Statunitensi con l'intento di creare opportunità per l'arricchimento e la crescita intellettuale della gioventù. Riccardo Strambi
International English Alatri - Via Circon.ne Portadini, 43 Tel. 334 8484 343 internenglish@gmail.com
Periodico di informazione politico-sociale e culturale
Direttore Responsabile Riccardo Strambi Editore Filippo Strambi Stampa Tipolitografia ACROPOLI ALATRI - Via Mediana Chiappitto, 5 - Tel. 0775 442588 Segretaria redazione Elisabetta Ciancone Responsabile di redazione Andrea Tagliaferri Impaginazione e grafica Elisabetta Ciancone Redazione: Pietro Antonucci - Carlo Capone - Mariella Minnucci Paolo Fiorenza - Bruno Sbaraglia - Simona Leonetti Riccardo Strambi Hanno collaborato Angela Rossi - Arnaldo Capone - Patrizio Minnucci Fabio Padovani - Alberto Cianfrocca - Laura Ascani - Chiara Camperi - Erika Rossi - Franco Malandruccolo - Giuseppe Gatta Alfredo Salomone - Antonio Colella - Angelo Bianchi Numero chiuso in tipografia il 16/11/2009 Autorizzazione Tribunale Frosinone n°232 del 4/10/1994
ALATRI - Via Basciano, 44 Tel. 0775 407680 - Fax 0775 403021
The English Corner Welcome to the English Corner! This is our first issue with the monthly magazine of Alatri, Gente Comune, and we are glad to help you learn ESL, English as a Second Language. The most important thing is to communicate using English, not translating in your first language. Learning English as a Second Language increases critical thinking and creativity, improves memory, math skills, analytical skills, problem solving. Most remarkably, learning ESL actually improves our reading, writing, speaking and listening skills
in English. Learning English isn't just learning some new grammar concepts, vocabulary and different sounds. It gives insights into other cultures. It creates a more positive attitude towards people who are culturally different and gives us a better understanding of what it's like to be an immigrant. Accomplishing this life skill will give you increased prestige in your own culture and a markedly increased status in other cultures. It's a required skill to become a World Citizen.
L’angolo dell’inglese Benvenuti alla Rubrica in Inglese. Siamo lieti di annunciare la nostra collaborazione con il periodico mensile di Alatri, Gente Comune, per iniziare un percorso didattico di Acquisizione di Inglese come Seconda Lingua, ESL. Cosa vuol dire questo? Trasmetteremo, a chiunque voglia apprendere, o anche a chi sia semplicemente incuriosito, il modo più diretto e semplice di come comunicare in inglese, senza bisogno di dover tradurre per comprendere e, soprattutto, parlare una lingua ancora oggi così ostica agli italiani! Purtroppo l'inglese ancora oggi si trasmette, e di conseguenza si apprende l'inglese come lingua straniera, e questo porta a non riuscire a capire un anglofono e tanto meno a comunicare con lui. Apprendere l'inglese secondo le modalità SLA, migliora un pensiero critico e la creatività, ma anche rafforza la memoria, le capacità di analisi e sinte-
si (collegate ad esempio ad un tipo di apprendimento non riscontrabili con un'istruzione tradizionale e ormai obsoleta), il problem solving. Ma, ciò che è più importante, l'ESL sviluppa le 4 competenze necessarie per acquisire una lingua: la scrittura e la lettura, l'ascolto ed il parlato. L'inglese non è solo fatto di regole grammaticali, di vocabolario Inglese-Italiano sempre a portata di mano, o di suoni a noi criptici. Faremo in modo da trasportarvi in una nuova realtà, fatta di culture anglofone, cittadini del mondo che parlano questa "nuova lingua franca", ma soprattutto vi daremo una mano a comunicare con parenti che abitano in Canada, negli USA, in Inghilterra, in Australia, ecc., magari invogliandovi a fare loro visita! Siete pronti per sentirvi completamente Cittadini del Mondo?
Rubrica a cura di Daniela Pagliaroli
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News dal Capoluogo
Grande avvio per l'AGILAM
La presentazione ufficiale è avvenuta sabato 24 ottobre scorso alla presenza dei vertici nazionali della FNSI Il Presidente Tommaso Polidoro l'aveva promesso: "Questa associazione avrà un profilo alto".
Tommaso Polidoro il presidente dell’Agilam
E così sembra sia stato quantomeno l'avvio, con la presenta-
zione ufficiale avvenuta sabato 24 ottobre presso il Salone delle Rappresentanze dell'amministrazione provinciale di Frosinone alla presenza del Segretario nazionale della Federazione italiana della Stampa Franco Siddi e il Segretario Generale Gino Falleri oltre ad una nutrita schiera di giornalisti locali e pubblico. Un'associazione nata proprio per rappresentare, tutelare e orientare una categoria spesso frammentata, che racchiude al suo interno numerose figure in posizione precaria e proprio di questo, ma anche della libertà di stampa e del ruolo fondamentale dei giornalisti che lavorano nelle piccole realtà, si è parlato
Il pubblico presente in sala
I relatori del dibattito dell'Agilam
durante la mattinata. A moderare il dibattito è stato il responsabile della redazione de "Il Tempo" di Frosinone, Francesco Puglisi e sono intervenuti il prefetto Piero Cesari, "soprattutto in veste di giornalista" come ha tenuto a sottolineare; il presidente della Provincia, Antonello Iannarilli, anch'egli giornalista pubblicista; l'assessore provinciale alla Cultura, Antonio Abbate e l'assessore comunale Narciso Mostarda; il prof. Punzo; il brigadiere generale dell'arma dei carabinieri, Carlo Felice Corsetti, consulente europeo degli uffici stampa internazionali; gli studenti e i docenti del corso di laurea in
Scienze della Comunicazione di Sora e numerosi giornalisti delle redazioni provinciali e nazionali. Nella mente del Presidente Polidoro, come ci ha confidato in una piacevole conversazione, stanno circolando numerose idee che verranno messe sul campo in tempi non lontani. Già a dicembre ci sarà una sorta di "stati generali" dell'associazione per decidere le prospettive di lavoro e le linee guida dell'azione del primo anno, ma come sempre tutto sarà corredato da un incontro dibattito con ospiti "di altissimo livello". Non resta che aspettare! Andrea Tagliaferri
a
51 GIORNATA NAZIONALE DEL CIECO Il 3 dicembre presso l'Auditorium di Frosinone con tavola rotonda, musica, letteratura e solidarietà "L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (U.I.C.I.) sezione provinciale di Frosinone è parte integrante della struttura associativa nazionale che ha sedi in tutti i capoluoghi; è una Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS) inserita nel registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale. L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti svolge la funzione di rappresentanza e di tutela degli interessi morali e materiali dei minorati della vista presso le Pubbliche Amministrazioni, gli Enti e le Istituzioni che hanno come scopo l'assistenza, l'educazione e la formazione professionale dei non vedenti. Lo scopo dell'U.I.C.I. è favorire l'integrazione dei minorati della vista nella società, potenziandone le capacità residue,riservando particolare attenzione al contesto scolastico, nonché promuove campagne di informazione e prevenzione della cecità. Tra le tante iniziative promosse dall'ente, informiamo che il prossimo 03 Dicembre dalle ore 15.00 alle ore 17.00 presso l'Auditorium comunale di Frosinone, al fine di realizzare la " 51° Giornata Nazionale del Cieco"si terrà una manifestazione che prevede una serie di interessanti iniziative. Nella prima parte sono previste la presentazione del libro dal titolo "I ciechi non sognano il buio: vivere con successo la cecità", scritto dal Sig. Mauro Marcantoni e una tavola rotonda a cui interverranno numerose Autorità, ivi compresi i Rappresentanti delle pubbliche amministrazioni, inerente la tematica dell'accessibilità e fruibilità delle nostre città dal titolo "La realtà delle barriere sensoriali". A seguire ci sarà la premiazione di tutte le ultime classi delle Scuole Superiori che presenteranno ciascuna un loro tema il cui titolo è: L'impiego dei giovani in ambito sociale attraverso il servizio civile volontario: impegno a favore delle persone non vedenti come fattore di crescita civile. Osservazioni e riflessioni. Un ulteriore, finale riconoscimento sarà riservato per i migliori tre elaborati. Dopo una pausa durante la quale sarà offerto un rinfresco, riprenderemo il programma con un concerto di un cantante Silvia Mattia non vedente,a seguire altri nostri amici con la passione della musica. A conclusione dell'evento, i nostri soci, che frequentano attualmente la scuola musicale "Yamaha", presenteranno il loro saggio finale. Invitiamo voi tutti a partecipare numerosi". Il Presidente Claudio Cola
UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI - ONLUS Sezione provinciale di Frosinone - Via M. T. Cicerone, 120 numeri verdi: 800.114577 - 800.115155 Tel. 0775.270781 Fax 0775.270956 E-mail: uicfr@uiciechi.it - Sito web: www.uicfrosinone.it
La nota
"A Caval perdente… non si guarda in bocca" Non c'è che dire. Nonostante anni e anni di battaglie perse dall'attuale assetto interno del centro sinistra frusinate, il PD continua ad affidarsi al segretario Buschini, che, seppur sconfitto duramente alle ultime primarie (e non solo) che hanno visto in provincia di Frosinone la vittoria di Scalia per Franceschini e Morassut, resiste e insiste al suo posto. Tanto di cappello alla tenacia, ma a questo punto posso azzardarmi a parlare di "attaccamento morboso alla poltrona" visto che in ogni democrazia che si definisca tale, chi perde si DIMETTE, senza batter ciglio, soprattutto se si tratta dell'ennesima brutta figura che nella sua città, Alatri, è stata ancora più netta visti i ridottissimi risultati elettorali. Se si vanno ad analizzare i dati della scheda nazionale e di quella regionale, infatti, il risultato non cambia: Franceschini sul 36%, Marino sul 33% e Bersani sul 30%. La scelta definita durante la "campagna elettorale" coraggiosa di Buschini & Co. alla fine si è rivelata perdente, e ha posto la provincia di Frosinone nell'anomalia rispetto al dato nazionale, e spero che questo non significhi ancora una penalizzazione per la nostra terra che già ne ha viste di cotte e di crude grazie alla scarsa, comprovata poca lungimiranza dei nostri politici negli anni. A questo punto la resa dei conti all'interno del Pd provinciale è cominciata e dovrà per forza di cose sfociare in un riassetto degli equilibri interni alla segreteria. Ovviamente la speranza è che non si crei un clima di guerra interna che non gioverebbe nè al partito nè tantomeno al territorio, ma il fatto che Buschini continui ad ostentare sicurezza e a rimanere saldo sulle sue posizioni senza fare una minima autocritica, la dice lunga sul clima di collaborazione che (non) si va prospettando. I giochi per le regionali, comunque, chiariranno molti aspetti ancora irrisolti e mi auguro che si riesca a dare una svolta decisiva e incisiva nell'organizzazione dell'"apparato" interno al PD frusinate. L’Editore
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Provincia
Ferentino, appuntamento a... Palazzo Giorgi-Roffi Isabelli L'apertura dello storico edificio è diventata ormai una bella consuetudine che attrae turisti FERENTINO - Immaginate di aprire, la domenica, le porte della vostra abitazione per accogliere calorosamente delle persone, farle accomodare nel vostro salotto e discorrere con loro. Il pensiero va, ne siamo certi, a parenti ed amici. Ma qui non parliamo di tutto questo, ma di turisti. Sì, di turisti. Quelli che, ogni quarta domenica del mese, entrano nello storico Palazzo Giorgi-Roffi Isabelli, un gioiello che si trova in Via Consolare, nel pieno centro di Ferentino, per ammirarne le splendide pitture murali, le decorazioni, gli arredi. Un appuntamento diventato fisso da qualche mese a questa parte grazie alla disponibilità e alla sensibilità dei padroni di casa, Pio e Laura Roffi Isabelli (Pio Roffi è anche presidente della delegazione provinciale del Fai, ndc), che, insieme alle guide dell'associazione "Cio-
ciariaturismo", hanno deciso di rendere fruibile al pubblico la loro storica dimora, accompagnando i visitatori alla scoperta di un bene artistico poco noto. Palazzo Giorgi - Roffi Isabelli è una dimora patrizia della Ferentino d'altri tempi, dall'indiscusso valore storico e sociale, che fu punto di riferimento per la vita politica e culturale della cittadina fin dal 1500, dove la storia è visibile attraverso la stratificazione di generi e arredi, architetture e decorazioni. Il Palazzo Giorgi-Roffi Isabelli conserva un fascino unico, riconducibile alla sovrapposizione delle mode architettoniche, ai secoli che convivono inseguendosi in corridoi e gallerie. Il percorso studiato porterà quindi il visitatore ad ammirare molteplici "tesori". Varcata la soglia, la prima cosa ad attrarre l'attenzione è il cortile dotato di un'incre-
dibile collezione epigrafica raccolta da Alfonso Giorgi, studiata e apprezzata da eruditi e studiosi ottocenteschi come Mommsen.
scorre tra il 1500 e gli albori del 1900. Da vedere soprattutto le decorazioni del piano nobile, contraddistinto dalla grande Sala
Palazzo Giorgi - Roffi Isabelli
Un passaggio va fatto nella biblioteca privata di Alfonso Giorgi: 1400 volumi, una storia di parole, illustrazioni, caratteri, testimoni muti di un tempo che
Gialla, abbastanza centrale ed in seguito divisa, e dal Salotto Verde che dà l'accesso alla Galleria degli Dei. Questa Galleria, posta lungo l'asse della Via Consolare, è
stata oggetto del più importante intervento fatto alla fine del '700, inizio '800, quando i proprietari Don Vittorio Giorgi e suo fratello Giovanbattista Pietro hanno voluto fregiarla della veste decorativa che in parte si è conservata fino ad oggi. Ma non solo: Palazzo Giorgi-Roffi Isabelli ha ancora tante meraviglie da mostrare (ne citiamo una sola: il muro in opera poligonale che sorge sul versante Sud-Est) che un solo articolo non riuscirebbe a raccontare. E non sarebbe, infine, un Palazzo degno di rispetto se non ci fossero dei "misteri" pronti ad interrogarci: anche il nostro li ha. Per avvicinarsi a questi ultimi (e a tutto il resto) basta recarsi a Ferentino domenica 22 novembre, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Buona visita. Pie. Ant.
Successo dell'Associazione Famiglie a confronto VEROLI - Buon inizio, sabato 24, per il nuovo ciclo di convegni organizzati nella sala parrocchiale di Santa Francesca da Chiara Martufi, pedagogista e conselor, responsabile dell'Associazione "Famiglie a Confronto"nel cui direttivo fanno parte il parroco don Giacinto Mancini e Giampiero Velocci. Il convegno "Alcol, droga e disagio giovanile", tenuto dalla pedagogista Tiziana Ferrari, ha richiamato l'attenzione dell'Assessore all'Igiene e Sanità, alle Politiche della Solidarietà, ai Servizi alla Persona, all'Ambiente e alla Nettezza Urbana, dottor Egidio Lombardi e di un pubblico fatto di genitori, insegnanti e di alcuni assistenti sociali. Due ore di discussione, durante le quali si è affrontato il problema delle dipendenze sia da un punto di vista legislativo che sanitario. Una grande attenzione è stata posta inizialmente sul fumo di sigaretta, elen-
cato dalla dottoressa Fer-rari tra le "droghe", responsabile solo in Italia di circa 80.000 morti l'anno. Sotto accusa anche la canapa indiana, l'intramontabile spinello, molto più pericolosa oggi rispetto a quella spacciata negli anni '70 - '80, visto l'aumento dal 3 al 25% del principio attivo (THC) per ogni singola dose. Difficile, dunque, per un terapeuta includere attualmente l'hashish tra le droghe leggere, anche alla luce dei casi, purtroppo sempre più frequenti, di schizofrenia e malattie canapa indiana correlate. Passate poi in analisi anche la cocaina, l'eroina, l'ecstasy, le smart drugs, fino a prendere in esame le bevande energetiche contenenti taurina (un aminoacido) in vendita ormai in tutti i bar. Alla fine del convegno l'Assessore Lombardi, invitato da Chiara Martufi a prendere la parola, ha colto l'occasione per portare i sa-
Il Consultorio Antera ONLUS nasce a Roma dall'idea di un'équipe di esperti in psicologia e psicoterapia, convinti che queste discipline non siano solo mezzi da utilizzare in caso di patologia, ma strumenti utili a preservare la cosiddetta "normalità" ed a promuovere lo sviluppo, oltre che rappresentare un valido aiuto per affrontare le difficoltà. Il Centro negli anni si è consolidato ed ampliato ed ha esteso le proprie attività anche sul territorio di Alatri mantenendo il proprio impegno a garantire costi contenuti e ridotti tempi di attesa. Contattare il Centro per maggiori informazioni e per richiedere un primo colloquio gratuito con un professionista.
luti del sindaco Giuseppe D'Onorio, per esprimere la sua preoccupazione per la salute degli adolescenti, un problema da lui vissuto tutti i giorni visto il suo mestiere di medico, e per elencare i propri progetti realizzati e quelli ancora in sviluppo nel territorio di Veroli. "Questi incontri sono un tentativo di far sentire la nostra vicinanza alle famiglie - ha dichiarato Chiara Martufi - per far capire alla comunità che insieme i problemi si possono affrontare con maggiori possibilità di successo. Bisogna uscire dall'isolamento". Nuovo appuntamento il prossimo 12 dicembre, alle 17, con "La musica come dimensione socio-affettiva dell'essere: valore terapeutico nell'orizzonte musicale" a cura della dottoressa Viviana Iori. Per info chiara.martufi@virgilio.it
Nonna Irma Gabrieli ha compiuto 100 anni! PATRICA - Il Sindaco Stefano Belli, l'Amministrazione Comunale e i Cittadini di Patrica si stringono affettuosamente intorno a Nonna Irma Gabrieli, che il 1 Novembre, ha raggiunto l'atteso traguardo dei 100 anni. Si tratta certamente di un traguardo storico, ambito da molti ma sfortunatamente raggiunto solo da pochi e tra quei pochi appunto Patrica può ricordare la scomparsa nonna Lisia che ne ha raggiunti ben 103 ed ora la seconda importante centenaria Nonna Irma Gabrieli. Oltre ad augurare un felice compleanno e a manifestare la sua stima ed i suoi elogi all'affettuosa ed vecchietta, il Sindaco Stefano Belli si stringe intorno alla famiglia che amorevolmente si prende cura di nonna Irma.
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L'Istituto Alberghiero di Fiuggi Nasce FIUGGI 010, forze giovani per la rinascita della città ancora sugli scudi… FIUGGI - "Sembrerà strano ma per i nostri studenti è sempre tempo di esami… Non mi riferisco ai consueti esami scolastici ma a quell'esame, del tutto particolare, che i nostri ragazzi affrontano ogni volta che, partecipando ai tanti concorsi che anche in questo periodo di inizio anno scolastico si organizzano negli altri Istituti Alberghieri, li porta a confrontarsi con i loro "colleghi" di tutta Italia. E' un esame per loro ma è sotto esame tutta la Scuola che rappresentano in quanto il risultato conseguito diventa anche un meIstituto Alberghiero di Fiuggi tro di paragone per il "sistema scolastico" nel quale operano quotidianamente. Il Concorso, quindi, diventa un momento di confronto, di valutazione e sotto esame si ci sente tanto l'alunno che vi partecipa quanto i docenti che lo preparano e perfino, o direi innanzitutto, il Dirigente Scolastico. Per tutti questi motivi il nostro Istituto cerca di favorire sempre la partecipazione a questi momenti coinvolgendo quanti più alunni possibile e, senza falsa modestia, spesso i risultati conseguiti premiano gli sforzi compiuti dai tanti alunni e docenti ma anche collaboratori scolastici, assistenti tecnici ed amministrativi. Ultimi in ordine di tempo sono i successi conseguiti al Concorso Nazionale di San Gineto (Cosenza - 12-16 ottobre) e al 3° Concorso Nazionale "Basilicata in tavola" svoltosi a Melfi (Pt) dal 25 al 29 ottobre. In partico-
lare, nel secondo concorso, il nostro Istituto ha partecipato nella sezione "Ricevimento" con un lavoro multimediale presentato dall'alunna Giada Tribuzio ottimamente coadiuvata dalla sua compagna Viviana Colella, entrambe della classe V^ Indirizzo Turistico, preparate, nello specifico, dai proff. Massimo Losciale (laboratorio di Ricevimento) e Rita Bonacci (Inglese) e accompagnate dai proff. Angelo Della Morte e Claudio Velluti. Il lavoro è consistito nella realizzazione e poi presentazione in Lingua Inglese di un pacchetto turistico di alcuni giorni in Ciociaria, illustrandone le varie tappe con particolari geografici, storici, monumentali etc. Successivamente, nella piazza principale di Melfi, si doveva approntare uno stand con i prodotti tipici della nostra terra con relativa degustazione, anche qui illustrandone le varie caratteristiche e peculiarità. Inutile dire il successo riscontrato dalla degustazione di salsicce, guanciale, prosciutto messe a disposizione dalla azienda "Erzinio" di Guarcino così come il gradimento ricevuto dal vino Cesanese del Piglio e dall'Amaro di Fiuggi dell'"Enoteca Doc" o dai prodotti oleari dell'azienda "Quattrociocchi" di Alatri, dai dolci secchi della tradizione ciociara della Pasticceria "Amaretto di Guarcino", dalla pasta fresca di "Oceano 2000" e tanto altro ancora… Al termine di una due giorni molto intensa il nostro Istituto è risultato primo classificato nella sezione "Ricevimento" con massima soddisfazione di tutti. Speriamo che anche questo possa contribuire a rilanciare l'immagine di Fiuggi e di tutta la Ciociaria in un momento economico e sociale così difficile. Angelo Della Morte
FIUGGI - "La crisi che la città di Fiuggi sta vivendo da lunghi anni ha ormai assunto delle forme e delle dimensioni preoccupanti. Il degrado urbano, tristemente evidente agli occhi di chiunque attraversi le nostre strade e le nostre piazze, è solo lo specchio di un più profondo e pericoloso degrado: quello economico, politico, sociale. Negli ultimi vent'anni, a suon di slogan più o meno verosimili, chiunque abbia assunto responsabilità politiche ed amministrative, ha proposto, di volta in volta, di trasformare Fiuggi, di sviluppare Fiuggi, di rilanciare Fiuggi e infine di salvare Fiuggi. Oggi, dopo che tali tentativi sono falliti uno dopo l'altro, sulle macerie di una città che non esiste più, è arrivato il momento di capire se, come, e chi, possa essere in grado di dar vita ad un'opera, difficile e dispendiosa, di ricostruzione. Fiuggi 010 è un gruppo di fiuggini che, da qualche mese, al posto di lamentarsi in maniera sterile dei numerosi problemi della città, ha deciso liberamente di riunirsi intorno ad un tavolo ed approfondire tali criticità analiticamente, una ad una, e per ciascuna trovare una soluzione possibile, condivisa e che tuteli l'interesse di tutta la collettività. Noi siamo la generazione di quei ventenni e trentenni che sono nati insieme al germe della "crisi" che è in atto a livello mondiale, e coloro la cui vita sarà segnata in maniera indelebile dalla capacità o meno di reagire alla crisi stessa. Abbiamo scelto di chiamare il nostro movimento di idee L’ingresso della Fonte Bonifacio VIII "FIUGGI 010", per diversi motivi. Perché il senso civico dovrebbe spingere ogni cittadino a domandarsi quale voto, da 0 a 10 assegnerebbe alla propria città, e, qualora tale voto fosse insufficiente, ciascuno, in base alle proprie capacità, dovrebbe essere pronto ad offrire il proprio contributo per migliorarla. Il nostro voto a Fiuggi, oggi, è 0: abbiamo deciso di impegnarci, attraverso le nostre capacità professionali, tecniche, umane, attraverso il nostro entusiasmo, il nostro ottimismo, la nostra voglia di fare, affinché un giorno, ci auguriamo non troppo lontano, il nostro giudizio possa cambiare completamente, e da 0 diventare 10. FIUGGI 010 perché tra un anno, nel 2010, una nuova tornata elettorale stabilirà chi sarà alla guida della città per altri 5 anni, un lasso di tempo che, per molti di noi, rappresenterà un momento decisivo della propria esistenza e per il quale non intendiamo, come avvenuto in passato, concedere deleghe in bianco a nessuno. Fiuggi 0 10 non ha colorazioni politiche, non è un'associazione di destra, di centro o di sinistra. Al suo interno convergono esperienze di ogni genere e sensibilità di varia provenienza: il momento attuale, riteniamo, impone scelte condivise ed il necessario superamento di certi stereotipi tipici della "mala politica". […] Con il sostegno di tutti coloro che condivideranno il nostro progetto, la gestione personalistica della cosa pubblica verrà eliminata attraverso la trasparenza e la più ampia condivisione di ogni scelta, anche mediante forme sperimentali di democrazia diretta, oggi tecnicamente attuabili […]". Fiuggi Zero Dieci
"Abbiamo ridato una speranza al paese" L'avvocato Silvio Grazioli commenta la sua esperienza amministrativa Il Castello Caetani
TREVI NEL LAZIO - Passata ormai in archivio l'esperienza amministrativa iniziata nel 2006, l'avvocato Silvio Grazioli, ex sindaco trebano, non rinuncia ad una disamina politica di quanto fatto fin qui e di quanto avvenuto nelle ultime settimane. È una chiacchierata serena quella davanti al taccuino del cronista, basata sulla convinzione che "Grazie al lavoro effettuato, abbiamo smosso la società di Trevi nel Lazio" e che da questa si ripartirà per concludere un lavoro rimasto a metà. Avvocato Grazioli, quali i meriti principali della sua azione amministrativa? Sicuramente l'aver contribuito a ridare una speranza al paese, a
creare un'aspettativa ed una prospettiva, specialmente per i giovani. E in termini di sviluppo concreto per Trevi nel Lazio? Beh, è sufficiente dire che in 3 anni di governo abbiamo ottenuto finanziamenti per quasi 6 milioni di euro, in parte già impiegati per varie opere pubbliche. Ricordo qui la sistemazione di Largo Aniene, il rifacimento della rete fognaria e idrica nel centro storico, le riqualificazioni di Piazza Risorgimento e Via Roma, la sistemazione del fossato, la realizzazione dei marciapiedi agli Altipiani di Arcinazzo, la nuova illuminazione in centro e agli Altipiani stessi, la prosecuzione del marciapiede sulla Via Sublacense. E poi: abbiamo completato la palestra, sostenuto tutte le associazioni presenti sul territorio.
I suoi fiori all'occhiello? Sicuramente il fatto che siamo riusciti a sollecitare le risposte dei giovani avviando dei corsi di formazione con il contributo di Cenasca. Questo ha permesso di creare delle cooperative che hanno dato lavoro a molte persone. Dico pure l'istituzione dello sportello assistenziale per le fasce più deboli. Un'attenzione particolare c'è stata per il settore cultura e turismo... Sicuramente. Abbiamo acquistato l'edificio dell'Ostello della Gioventù, che sarà un polo di riferimento per il turismo religioso diretto al santuario di Vallepietra e per l'interscambio con le scuole, i licei, le università. Ma voglio anche ricordare il recupero della sala San Pietro, la presentazione dei libri sul De Carolis, sulla storia di Trevi nel La-
zio, il restauro dell'organo e gli spettacoli estivi. Si ritiene quindi soddisfatto, nonostante la caduta anticipata della sua amministrazione? Lo ripeto: abbiamo ridato fiducia al paese. Non è un caso che la mia lista si chiami "Trevi nel futuro": non è un'entità ferma ma una fucina d'idee. Le polemiche sul centro d'accoglienza agli Altipiani di Arcinazzo avrebbe demolito chiunque: lei ha sofferto, ma ha resistito... Il centro d'accoglienza non ha inciso in maniera negativa come qualcuno diceva. Anzi, le notevoli presenze registrate in estate dicono l'esatto contrario. In più, aggiungo che la presenza del centro ha creato 30 nuovi posti di lavoro ed ha contribuito ad un salto di maturità fatto da Trevi
nel Lazio. Un giudizio sugli ultimi avvenimenti che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale? C'è stato un tentativo di tagliare le gambe al sottoscritto e all'amministrazione. Le ragioni? Pura invidia e gelosia. Qualcuno ha mosso i fili, usando dei bambini capricciosi, che si sono prestati a questo gioco. Ma che aria si respira adesso a Trevi nel Lazio in vista delle elezioni di marzo? Serena, direi. Quanto è successo ha rafforzato la nostra posizione, ha solidificato alcuni rapporti e la nostra lista sarà certamente presente alle elezioni. Non so gli altri: adesso mangiano pane e rabbia tutti i giorni perché si ritrovano con un pugno di mosche in mano. Pietro Antonucci
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Castello di Fumone: segreti d’un passato “contemporaneo” FUMONE - Varcando Porta Romana si entra nel medioevo; il piccolo borgo di Fumone è arroccato completamente intorno alla sua perla custodita gelosamente, il castello LONGHI DE-PAOLIS. Le immagini, che a prim'impatto ci riportano indietro nel tempo, i profumi e i colori d'una tavolozza quasi monocromatica con sfumature deboli sono a dir poco eccezionali; l'atmosfera delle caldarroste e del buon vino rosso e la storia del paese da' vita alla sua doppia anima, reale e fantastica. Fin dal X sec. il castello di Fumone è sede di una prigione della chiesa, la Rocca, nel medioevo era nota per le condizioni disumane in cui versavano i detenuti e per le torture atroci a cui venivano sottoposti. Entrando nel castello, dopo una breve ma ripidissima rampa di scale, il visitatore esce dal tempo e contemporaneamente ne torna indietro, restandone stregato. Le luci soffuse, il rosso sangue acceso delle pareti rendono l'atmosfera ancor più angosciante.
Ricordato nei manuali di letteratura italiana, il castello è noto per aver ospitato ed essere stato sede della morte di un papa, definito da Dante il papa del gran rifiuto, colui che "per viltade” il 13 dicembre 1295 rifiuto la tiara, parliamo ovviamente di papa Celestino V, arrivato nel castello e rinchiuso in una prigione - tutt'ora visitabile - dove morì il 19 maggio 1296. Discussa è la causa della morte, il dibattito tutt'ora aperto vede contrapposte due correnti di pensiero, ovvero coloro che vedono come causa della morte gli stenti e le atrocità subite dal papa nella prigione, e coloro che sostengono la morte a causa di un chiodo conficcato nel cranio per mano di Bonifacio VIII, suo eterno rivale. Presenze spettrali infestano il castello, il fantasma della contessa Emilia Caetani reduce dell'intrigante storia delle sette sorelle che per evitare che le proprietà fossero ereditate dall'ottavo figlio maschio della contessa, lo avvelenarono; e qui la storia si
fonde con il mito, e la leggenda vuole che ogni notte il fantasma della contessa, pentita per non aver potuto evitare la morte del
L’ingresso del castello di Fumone
figlioletto, esca e culli il fantasma del piccolo, il cui corpo giace tutt'ora imbalsamato in un mobile antichissimo all'interno della biblioteca. Un altro affluente della leggenda narra la presenza di un terzo fan-
In provincia di Latina il terzo centro d'accoglienza Il successo del "metodo" adottato dalla comunità "In Dialogo" TRIVIGLIANO - A fine ottobre sono stati zioni di volontariato al fine di fornire loro presentati al pubblico e alla stampa gli e- informazioni circa la natura e il funzionasiti delle attività svolte dal centro d'acco- mento del centro e programmare in rete glienza per tossicointerventi di prevendipendenti di Terzione e riabilitazione racina, coordinato volti a fronteggiare dagli operatori della il disagio della dicomunità "In Diapendenza". Nel comlogo" di Trivigliano. plesso, grazie alla Alla manifestazione costante presenza erano presenti il degli operatori sono presidente della prostati molti i contatti vincia di Latina Aravviati, senza dimando Cusani, l'asmenticare gli inseriIl presidente Armando Cusani sessore alle politimenti nel programe Padre Matteo Tagliaferri che sociali di Latina ma riabilitativo di Fabio Bianchi ed il responsabile della 32 giovani in difficoltà e di sostegno a 35 comunità "In Dialogo" Padre Matteo Ta- famiglie che settimanalmente partecipano gliaferri. Attivo sin dal mese di agosto, il agli incontri a loro dedicati. La comunità centro di Terracina ha conseguito impor- "In Dialogo" è da anni impegnata nella tanti risultati, conferendo sostegno e o- lotta a tutte le forme di dipendenza ed il rientamento a 15 giovani in crisi d'asti- "metodo" di Padre Matteo Tagliaferri, banenza, tutti seguiti in stretta collaborazio- sato sul dialogo, il confronto, il recupero ne con il Sert. "In questi mesi di attività, della dignità umana e del senso di responoltre al lavoro svolto sui casi d'emergenza sabilità personale, viene "esportato" con - ha affermato Padre Matteo - i responsa- successo in realtà vicine e lontane dalla bili del centro hanno avviato incontri in- piccola Trivigliano. formativi ed organizzativi con gli ammini- Soltanto nella zona pontina sono tre i censtratori e i rappresentanti delle istituzioni tri d'ascolto giù attivati: a Terracina, con pubbliche, con le parrocchie e le associa- colloqui dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 13 e il sabato presso la Parrocchia di San Salvatore per l'incontro con i familiari dalle ore 18 alle 20.20. A Fondi, per le attività di ascolto e aggregazione, il lunedì e il mercoledì dalle ore 15 alle 18. A Latina, nella parrocchia di San Giuseppe a Latina Scalo, per gli incontri con i Via Matteotti familiari il mercoledì dalle ore 18 alle 21. Pie. Ant.
ALATRI
tasma all'interno del castello, ovvero quello di papa Gregorio VIII - definito l'antipapa - murato vivo nelle mura del castello otto
secoli fa. Il suo corpo tutt'ora non è stato mai localizzato. Le sale del castello, come la sala degli stemmi, la sala savoia, la sala dell'arazzo e la sala Paolo VI - custode della presenza dell'uni-
co papa venuto in visita a Fumone nel 1966 - confermano le impressioni avute all'ingresso, il pavimento in cotto del '600; le statue romane; i dipinti sono rarità uniche al mondo. Il giardino pensile, definito la terrazza della Ciociaria è stato ricavato dall'abbattimento delle torri degli avvistamenti, il materiale ricavato è stato ricoperto con migliaia di some di terra derivante da castagneti vicini, questo fa del giardino pensile il più grande d'Europa - circa 3500mq di estensione - tra quelli che si trovano in un'altitudine uguale o superiore a 800 m s.l.m. Il detto SI FUMO FUMAT, TOTA CAMPANIA TREMAT (quando Fumone fuma tutta la campagna trema) confermare l'origine del nome Fumone che, data la posizione geografica e l'altitudine, serviva a dare segnali di avvistamento della presenza di invasori. Un'esperienza unica attende il visitatore in un viaggio indimenticabilmente unico. Giuseppe Gatta
Centrale SI - Centrale NO? I comuni ernici si armano per l'ultima lotta contro le istituzioni "silenti" VICO NEL LAZIO - In attesa della sentenza del TAR prevista per il prossimo 19 Novembre, che si pronuncerà sul “merito” del ricorso, si fanno sempre più accese le proteste dei cittadini dei comuni appartenenti al comprensorio ernico. E proprio per far sentire il NO alla centrale ad olio di palma,” il comitato per il NO” del comune di G ua rc i no , insieme al “comitato del NO” costituitosi a Vico nel Lazio stanno organizzando una grande Olio di palma manifestazione di protesta. Circola, infatti, da qualche giorno sul noto social network Facebook, l’appello a partecipare numerosi a questa manifestazione. Ampiamente discusso è il costo ambientale, inteso come impatto sul territorio e sulla salute dei cittadini, che la centrale provocherebbe sul territorio di Guarcino e nei comuni limitrofi, nonostante le comunità locali abbiano dimostrato da mesi la contrarietà alla realizzazione dell’impianto, le stesse oggi rischiano di rimanere inascoltate. Il neo-comitato per il NO di Vico nel Lazio, nato su iniziativa Andrea Terpino (consigliere di maggioranza )- Alviti Paolo Zenobio Rocco Franco,
continua a chiedere chiarezza sulla posizione assunta dalla giunta comunale, accusata di aver agito in maniera non coerente sulla realizzazione o meno della centrale, «invitano l’attuale sindaco, Claudio Guerriero, il vicesindaco Giovanni Rondinara e l’assessore all’ambiente Pelloni Mauro ad esprimere pubblicamente il loro orientamento sulla discussa vicenda». A tal proposito, il consigliere Terpino ricorda «che la precedente amministrazione di cui Claudio Guerriero era vicesindaco ha affidato l’incarico ad un legale (pagato con i soldi dei cittadini) per rappresentare il NO per la realizzazione dell’impianto al fine di garantire la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente. Ora tutti noi ci chiediamo: come si può pagare un legale per il NO ed allo stesso tempo dare il benestare per il SI? Il comitato costituitosi per rappresentare le esigenze dei cittadini di Vico nel Lazio invita tutti coloro che sono interessati a sottoscrivere la petizione per il “NO ALLA CENTRALE!” Per confluire nel comitato al fine di una proficua collaborazione si può contattare Terpino Andrea al 3401682324, o inviare una mail a Alviti Paolo all’indirizzo pao85@inwind.it o contattare direttamente Zenobio Rocco Franco anche tramite Facebook». Laura Ascani
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Vita alatrense
Torna il "porta a porta" nel centro storico Ecco tutte le informazioni, le istruzioni, i suggerimenti e le sanzioni… A seguito della attivazione dell'Isola Ecologica sita in via Aldo Moro, località Vallecarchera, da qualche giorno è stato ripristinato appieno il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani con il metodo del "porta a porta". Tale servizio, sino a quando non verrà aggiudicato il nuovo appalto, pre-
vede la raccolta diversificata della plastica, carta, vetro e del rifiuto indifferenziato. L'assessore all'ambiente Enrico Pavia ha lavorato di concerto con gli uffici del settore ambiente ed ha diffuso le informazioni e le indicazioni contenute nel Capitolato Speciale di Appalto che regola il servizio affidato alla Società De Vizia Transfer Spa. La ditta in questione consegnerà a tutte le famiglie residenti nel centro Storico, le seguenti apposite buste di diversa coloritura: O O
busta di colore giallo per la plastica; busta di colore verde per il vetro;
L'appello di Gente Comune: più forza-lavoro per l'assistenza domiciliare
una busta di carta biodegradabile per la carta; O il rifiuto indifferenziato potrà essere conferito tramite le normali buste di plastica utilizzate per la spesa. Tutti gli interessati riceveranno l'avviso e dovranno, ai sensi dell'Ordinanza Sindacale n. 201/2006, depositare le buste di cui sopra nelle aree immediatamente prospicienti le proprie abitazioni rispettando il seguente calendario: O lunedì la "indifferenziata"; O martedì la "plastica"; O mercoledì la "indifferenziata"; O giovedì la "carta"; O venerdì la "indifferenziata"; O sabato il "vetro”. Con specifica raccomandazione che la domenica non vengano lasciate fuori porta le varie tipologie di rifiuti per una questione di rispetto del decoro urbano.
Il Cad (Assistenza Domiciliare Integrata) del distretto A (Alatri - Anagni), si trova in evidente difficoltà per insufficienza di personale disponibile. Si tratta di un servizio avente la finalità di garantire l'assistenza sanitaria di base, erogata dalla ASL, a pazienti impossibilitati a muoversi. L'assistenza di tipo specialistico o anche infermieristico viene effettuata a domicilio e naturalmente i pazienti in questione sono quasi tutti anziani, a parte qualche giovane affetto da particolari difficoltà deambulatorie. Ad Alatri gli utenti sono quasi cento. Eppure i fisioterapisti addetti alle visite specialistiche per la riabilitazione sono soltanto due e non ce la fanno, nella maniera più assoluta, a rispondere alle richieste di molti anziani. Le liste di attesa stanno diventando lunghissime. Oltre ai due fisioterapisti l'equipe è composta da due geriatri, due urologi, un dermatologo e quattro infermieri. Tale squadra però deve intervenire non solo ad Alatri ma anche ad Anagni. Insomma, un personale specializzato che purtroppo si trova, suo malgrado, a lavorare male a causa della mancanza di rinforzi. Un peccato davvero che non si scelga di potenziare il servizio stanziando altri fondi e sbloccando le assunzioni, visto che la longevità della popolazione anziana è una caratteristica dominante della moderna società. (M. M)
L'orario di conferimento è stato fissato dalle 6 alle 8.30
"Il Futuro della Libertà, consigli ai nati nell’89"
O
Tutti gli utenti sono tenuti a rispettare l'orario suddetto ed a conferire ogni giorno esclusivamente il materiale previsto nella suddetta tabella. Per le violazioni a quanto sopra stabilito, si applicano le sanzioni previste dalla su citata ordinanza (art. 255 del Decreto Legislativo 03.04.2006). Un servizio di estrema importanza dove sarà fondamentale il rispetto da parte dei cittadini delle indicazioni prefissate.
…e per i rifiuti ingombranti tutti all'ISOLA ECOLOGICA! Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti ingombranti, televisori, frigoriferi, materassi, reti, ferro, e anche per la consegna della raccolta differenziata (carta, plastica, me-tallo) è ormai pienamente attiva l'isola ecologica in località Cosciano (Vallecarchera) per cui non ci sono più scuse e clemenze per coloro che abbandoneranno questa tipologia di scarti nelle discariche abusive. Le pene per i trasgressori, infatti, sono molto severe.
La struttura è aperta nei seguenti giorni ed orari
martedì, giovedì e sabato dalle ore 9 alle 11.30
Francesco Boezi rappresenterà il Lazio tra i 21 giovani che accompagneranno il Presidente Gianfranco Fini Per la politica giovanile locale, di Alatri ma anche dell'intera provincia, arriva un importante riconoscimento. Francesco Boezi, presidente del circolo cittadino di Azione Giovani-Giovane Italia (i ragazzi del PDL) è stato scelto come rappresentante del Lazio nel tour di presentazione del libro del Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini. In totale i ragazzi saranno 21, uno per regione, e non è un caso che in provincia di Frosinone sia stato scelto proprio Francesco che, come molti gli riconoscono, è sempre stato attivissimo, ha sempre dimostrato passione politica e sociale e, cosa che non guasta, rappresenta un esempio di "buona gioventù" nel mare di mediocrità che a volte circonda le nuove generazioni. "Mi sento onorato di questo incarico - ha dichiarato Boezi - che affronterò con la solita passione ma anche con molta umiltà. Ringrazio Azione Giovani di Alatri, di Roma e Remo Costantini per il supporto ricevuto dalla mia candidatura". Il libro dell'on.le Fini, rappresenta un vero e proprio manifesto laico; una sorta di decalogo politico, fatto di riforme condivise, integrazione degli immigrati, laicità dello Stato, libertà economiche, riforma del welfare. La sua preoccupazione principale è quella di non rompere il filo del dialogo tra maggioranza e opposizione. A.T.
Il "salotto buono" della città è già da rifare...
Avvallamenti, gibbosità e cubi sconnessi in Piazza Santa Maria Maggiore Gli alatrensi che abitualmente passeggiano in Piazza Santa Maria Maggiore forse non ci fanno più caso. Parliamo delle transenne che, di tanto in tanto, "spun-
Municipio che "cede" sotto il passaggio delle automobili. Una veloce riparazione et... voilà: le transenne scompaiono, pronte però a tornare in azione qualche
La pavimentazione di Piazza Santa Maria Maggiore
tano" a delimitare quel tratto compreso tra la Fontana Pia e il
mese dopo per la stessa ragione di cui sopra. Dunque, non una
semplice evenienza ma un fatto che si ripete in più di un'occasione. Partendo da questa constatazione, e seguendo con l'occhio il resto della pavimentazione che si trova in Piazza Santa Maria Maggiore e strade adiacenti, si nota che il problema della "tenuta" stradale è abbastanza diffuso. In molti punti, difatti, si vedono chiaramente degli avvallamenti, delle gibbosità, dei cubi che quasi "ondulano" o delle formelle per l'acqua danneggiate. Sarebbe giustificabile se si trattasse di pavimentazioni vecchie e usurate da tempo, ma qui stiamo discutendo di una superficie che è stata terminata nel 2003: quindi, soltanto sei anni fa. Le situazioni più deteriorate sono in Piazza Santa Maria Maggiore e in Via Cesare Battisti, a seguire Largo Armando Tagliaferri (la piazzetta antistante il comando della Polizia municipale), va leg-
germente meglio lungo Via Roma e Via Carlo Minnocci (ex Via della Repubblica). Le cause? Qualcuno imputa la cosa al continuo passaggio delle automobili e dei mezzi pesanti, altri parlano di lavori a suo tempo non eseguiti alla perfezione e che avrebbero determinato i problemi descritti. E sì che, in proposito, qualche dubbio viene, dato che il materiale utilizzato è la basaltina, una pietra lavica di struttura compatta e uniforme, che presenta caratteristiche fisico-meccaniche di non gelività e resistenza sia alla compressione, sia all'usura e tradizionalmente utilizzata nell'arredo urbano per le sue eccellenti doti di resistenza. E, se si toglie lo sguardo da terra, rivolgendolo al palazzo comunale, si vedrà anche come quest'ultimo - il cui esterno è stato ugualmente rifatto pochi anni fa lamenti già il distacco di intona-
ci. Considerazione finale: il centro storico per mesi è stato (ed è ancora) soggetto ad una serie di interventi; l'auspicio è che questi siano stati realizzati in modo migliore. Sì, perché quella Piazza Santa Maria Maggiore che rappresenta il "salotto" della città sembra aver bisogno di nuove cure. Pie. Ant.
Vita alatrense
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Le Primarie del PD in città rilanciano l'alternativa di centro sinistra Democratici più forti grazie alla partecipazione in massa alla consultazione interna del partito coordinatore cittadino Francesca Gatta, direttamente coinvolta nelle elezioni con risultato favorevole, non si è fatto attendere: "È stato un avvenimento partecipato e vissuto da tanti concittadini che hanno voluto essere presenti e mostrare oltre che la loro fiducia verso il Pd soprattutto la loro speranza affinché questo stato di cose cambi e cambi al più presto. In veste di segretario cittadino, ma ancor di più di cittadina italiana, mi sento in obbligo di ringraziare i 1.411 concittadini altarensi che domenica 25 sono accorsi in molti e convinti per sostenere quel partito a cui apparteniamo e nel quale riponiamo fiducia. Anche ad Alatri è partito un interessante piano articolato, interessante e cul- L'imponente partecipaturalmente stimolante, di attività laboratoriali, progettuali e ludico-formative zione deve esortare tutti nell'ambito della rassegna denominata "Boschi letterari del Lazio meridionale: noi ad un attivismo semle vie della comunicazione" promossa dal Sistema Bibliotecario e Documen- pre più partecipato contario "Valle del Sacco" (in sigla SBD) con il contributo della Regione Lazio. vinti che l'interesse e la Presso la biblioteca comunale di Alatri ha luogo in questi giorni il Laboratorio presenza di ciascuno di di giornalismo multimediale tenuto dai docenti della prestigiosa Scuola di noi rappresenta una ricscrittura Omero. In particolare dal 17 novembre al 15 dicembre dalle ore 15:00 chezza e una potenzialialle ore 18:00, verranno affrontate tematiche come la costruzione di un sito, tà che non va dispersa. la gerarchia delle notizie da inserire ed esercizi di scrittura. Vorrei poi esprimere da A.T. parte di tutto il PD di
Come detto e ridetto domenica 25 ottobre si sono svolte in tutta Italia le elezioni primarie per eleggere il Segretario nazionale del partito democratico ed il segretario regionale e sono state un segno evidente di partecipazione popolare. Anche ad Alatri il PD con tutti i suoi simpatizzanti si è visto chiamare ad esprimere un voto ed una preferenza in quella che è stata certamente l'esperienza politica più significativa a livello locale negli ultimi anni in tema di coinvolgimento diretto degli elettori nelle scelte.
Quasi tre milioni di votanti in tutta Italia e 1.411 ad Alatri, dove la mozione Franceschini ha riportato 770 voti per l'assemblea nazionale e 800 per l'assemblea regionale: rispettivamente il 56% ed il 57% dei voti. La mozione Marino ha riportato 352 voti per l'assemblea nazionale e 362 per quella regionale (il 25,5% in entrambe le consultazioni) mentre la mozione Bersani ha avuto il 18,5% dei consensi sulla scheda nazionale (264 voti) ed il 17,5% sulla scheda regionale (226 voti). Le dichiarazioni del
Lezioni di giornalismo multimediale grazie al progetto "Boschi letterari"
Alatri - conclude Gatta - il nostro augurio più sincero al neo-segretario Pierluigi Bersani al quale rivolgiamo l'augurio e la preghiera di fare di questo PD un unico grande partito riformista in cui
sia bandita la rivalità esasperata ed il personalismo sfrenato, mentre invece rincorsa l'unità di mezzi ed intenti anche tra culture ideologiche diverse". A. T.
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Speciale Cinema
Saturno International Film Festival, si alzi il sipario Le parole di Giuliano Montaldo non sono le "classiche" dichiarazioni di facciata, perché quella frase "Il festival sta crescendo" racconta della continua maturazione del Saturno International Film Festival e dell'attenzione sempre maggiore che pubblico, critica e addetti ai lavori stanno tributando all'iniziativa. L'edizione di quest'anno (dal 23 al 28 novembre) si presenta, infatti, ricca di appuntamenti, eventi, curiosità, personaggi che
Giuliano Montaldo
non mancheranno di suscitare interesse negli spettatori. Le presenze di Michele Placido (premiato con il Saturno d'oro alla carriera), Benedetta Tobagi (ospite nella giornata del 25), Antonio D'Antò (il direttore del conservatorio di Frosinone terrà un concerto ad Anagni il 26) e dei registi Giacomo Campiotti, Italo Moscati e
I film che partecipano al concorso Sono otto i film in concorso per questa quinta edizione del Saturno International Film Festival. La prima pellicola è Child of the dead end (Irlanda, 2009) per la regia di Desmond Bell con Ste-
de Kiss. La trama: in Ungheria, mentre tutti volevano scappare ad Ovest, un adolescente torna dagli Usa per diffondere il rock'n'roll; nella primavera del 1963 si intrecciano così storie personali sullo sfondo di avvenimenti storici. Quarta pellicola: North Face (Ungheria, 2009) per la regia di Philipp Stoelzl con Toni Kurz, Luise Fellner e Andi Hinterstoisser. Siamo nel '36 e il tema centrale è la scalata del famigerato versante nord dell'Eiger: in palio c'è l'oro olimpico. Storia di uno degli alpinisti più famosi della Germania e della sua ex fiamma in una sfida contro il tempo e la Gioia Spaziani natura. Il quinto film è una prophen Rea, Cian Bell, Billy Riddoch duzione italiana del 2008: Sopra e Alex Donald. Il film racconta la le Nuvole per la regia di Riccardo vita di Patrick Mac Gill (1891- Stefani e Sabrina Guigli con Ma1963) poeta, scrittore, autore di ximiliano Czertok, Battista Ghiopere teatrale e sceneggiatore, talla, Sabrina Guigli, Roberto fornendo un vivace racconto della Secchi. La trama: Nel '43 Adriano, vita dei lavoratori itineranti ir- dopo essere sfuggito ai bombarlandesi del tempo e testimonian- damenti di Genova, nei quali ha do alcuni dei grandi eventi del XX perso la vita sua moglie, torna a secolo (la nascita del movimento vivere nel piccolo paese nell'Appennino emiliano insieme alla figlia; il lungo viaggio termina con l'abbraccio dei familiari e degli amici lasciati da troppi anni, ma la guerra sta arrivando anche nei luoghi più tranquilli ad interrompere il senso di spensieratezza e felicità. Sesto film: Svetat e golyam i spasenie debne otvsyakaGiuseppe Fiorello e Giacomo Campiotti de/The world is big and operaio, la Grande Guerra, la salvation lurks around the corner Grande Depressione). Secondo (Bulgaria, 2006) per la regia di film è General Nil (Polonia, 2009) Stephan Komandarev con Miki per la regia di Ryszard Bugajski Manojlovic, Carlo Ljubek, Hristo con Olgierd Lukaszewicz, Alicja Mutafchiev e Ana Papadopulu. È Jachiewicz, Magdalena Emiliano- la storia di Alex, un ragazzo bulwicz e Anna Cieslak. È la storia di garo che, dopo un incidente d'auEmil "Nil" Fielforf, uno dei leader to, perde la memoria. Per aiutardell'AK, l'esercito clandestino po- lo a ritrovarla, arriva dalla Gerlacco attivo durante la Seconda mania suo nonno Bain Dan e orGuerra Mondiale. La vicenda co- ganizza per lui un viaggio nel mincia nel '47 quando Fieldorf, passato, attraversando mezza Eusotto falso nome, torna dal Gulag ropa. Il settimo film è ancora una negli Urali dove è stato rinchiu- produzione italiana, del 2009: Il so, e termina con la sua esecuzio- sorteggio per la regia di Giacomo ne in una prigione di Varsavia nel Campiotti con Giuseppe Fiorello, 1953.Terzo film: Made in Hun- Gioia Spaziani, Giorgio Faletti e gária (Ungheria, 2009) per la re- Ettore Bassi. La trama: Torino, gia di Gergely Fony con Tamás 1977, un operaio della Fiat viene Szobó Kimmel, Iván Feyö e Tün- sorteggiato per la giuria popolare
nel primo processo al nucleo storico delle Brigate Rosse. Un uomo
Jasmine Trinca
semplice si confronta con l'idea dello Stato, vissuto fin lì come un'entità astratta e comunque lontana dal cittadino comune. Infine: Ultimatum (Francia, Israele, Italia 2006) per la regia di Alain Tasma con Gaspard Ulliel, Jasmine Trinca, Michel Boujenah e Anna Galiena. La storia: il 31 dicembre 1990 l'Onu lancia un ultimatum di 15 giorni all'Iraq. Quando Saddam Hussein minaccia di lanciare missili carichi di armi chimiche e batteriologiche, la preoccupazione a Gerusalemme cresce anche per chi si sforza di continuare a vivere come se niente fosse. Dilagano le voci su una terza Guerra Mondiale e, in un clima generale di tensione, si entra in un mondo di una giovane coppia che lotta per non perdere la speranza e dei loro amici.
Mariella Li Sacchi
Stefano Reali (nei giorni del 27 e del 28) parlano da sole, per tacere - causa lo spazio tiranno - dei prestigiosi relatori che saranno presenti durante i convegni e i seminari. Di festival cinematografici l'Italia è piena ed è un merito ulteriore constatare il ruolo sempre più importante che il Saturno International Film Festival sta conquistando. Un plauso va quindi agli organizzatori e a quanti hanno creduto e stanno credendo in questa manifestazione.
La giuria della quinta edizione del festival La giuria della quinta edizione del Saturno International Film Festival è composta da Irene Bignardi (presidente), ex critico cinematografico di "Repubblica", ha diretto dal 2001 al 2005 il Festival di Locarno; Franco Girali, che ha lavorato per film d'azione e sceneggiati televisivi e che da anni si dedica al cinema d'autore; Gregorio Napoli, è un critico cinematografico e inviato speciale del quotidiano "Giornale di Sicilia" dal 4 novembre 1964; Renzo Rossellini, che ha collaborato con il padre Roberto come aiuto-regista prima e come suo produttore dopo, fino al 1977: in seguito ha fondato e presieduto Gaumont Italia ed Artisti Associati Spa. John Francis Lane, è autorevole firma di uno dei maggiori giornali inglesi, "The Guardian", e segue da anni le maggiori manifestazioni cinematografiche, in Italia ha collaborato a "Cinema Nuovo".
I giovani ripercorrono la Storia Prima edizione del concorso riservato ai ragazzi Tra le novità di questa quinta edizione del Saturno International Film Festival c'è anche la prima edizione del concorso "I giovani ripercorrono la Storia", rivolto a tutti i ragazzi della provincia con età non superiore ai 30 anni ed una sezione speciale dedicata agli studente delle scuole medie superiori. Lo scopo dell'iniziativa è quella di formare le giovani generazioni al linguaggio cinematografico con l'obiettivo di promuovere l'uso in senso creativo dei mezzi e dei linguaggi audiovisivi nell'approfondimento di tematiche storiche. In questo modo, fanno sapere dalla direzione del festival, si sviluppano "Occasioni di studio e di approfondimento, momenti di riflessione e di confronto sulle complesse problematiche del rapporto che le comunità umane hanno con l'ambiente che le ospita tra trasformazione e rispetto". Il tema prescelto per quest'anno è "Tracce, il territorio tra memoria ed innovazione". La giuria riconoscerà dei premio offerti dalla Banca di Credito Cooperativo di Anagni, uno degli sponsor principali del festival, per un valore di mille euro al primo classificato e di altri mille euro al primo classificato tra i gruppi scolastici.
Il premio Saturno alla carriera va a Michele Placido Michele Placido sulle orme di Omar Sharif, Silvio Orlando, Ennio Morricone e Raoul Bova. È lui il vincitore del premio "Saturno d'oro" che il Saturno International Film Festival assegna ogni anno ad un attore o a un personaggio che ruota attorno al mondo del cinema. Michele Placido, dopo gli studi presso l'Accademia nazionale d'arte drammatica, fa il suo esordio a teatro nel 1970 con il regista Luca Ronconi. La sua prima apparizione tv è datata 1973 ne "Il Picciotto", l'anno dopo entra anche nel mondo del cinema interpretando accanto a Tognazzi e Muti "Romanzo popolare" di Monicelli e lavora in seguito con Comencini e Bellocchio. Il suo volto diviene popolare nel 1983 quando interpreta il commissario di Polizia Corrado Cattani nel telefilm "La Piovra": questo personaggio, che ricopre fino al
quarto capitolo, lo rende famoso al pubblico del piccolo schermo. Nuova popolarità gli deriva dall'interpretazione dell'eroico insegnante protagonista di "Mery per sempre" (1989). E, ancora, sarà lui ad interpretare la figura di Giovanni Falcone, il magistrato ucciso dalla mafia nell'omonimo film di Giuseppe Ferrara. Negli anni '90 ha interpretato anche "Lamerica", "Padre e fi-glio", "La lupa", "Un uomo perbene" e "Liberate i pesci". Tra le sue ultime prove d'attore, "L'odore del sangue", "Arrivederci amore, ciao" e "Le rose del deserto", "Piano, solo" e "2061 - un anno eccezionale". Nel 1990, la sua prima prova come regista, presentando al Festival di Cannes "Pummarò", sul problema degli extra-comunitari. Seguiranno "Le amiche del cuore", "Un eroe borghese", "Del perduto amore", "Un viaggio chiamato amore", "Ovunque sei" e "Romanzo criminale", storia quest'ultima della banda della Magliana. Michele Placido ritirerà il premio nella sala del Politeama di Alatri la sera finale del festival, sabato 28 novembre.
Speciale Cinema
La sfida del terrorismo vista nell'ottica del festival Se c'è un festival che ama i temi impegnati e si dedica a riflessioni profonde questo è certamente il Saturno International Film Festival, che affronta quest'anno un tema delicato come quello del terrorismo. Scelta inusuale, hanno detto gli stessi organizzatori, ma obbligata data "La natura stessa della manifestazione e la volontà sempre espressa di costituire anche un momento di discussione, soprattutto per i giovani, sui temi della storia". L'intento fondamentale è portare ai giovani la memoria di un periodo della storia del nostro Paese e dell'Europa che tanto influenza la loro esistenza quotidiana e che raramente viene loro proposto nella sua complessità, specie ora che il termine terrorismo indica fenomeni in qualche modo lega-
ti a quel periodo ma che hanno assunto una natura completamente diversa. Espressioni di un'estrema ed insensata ribellione allora, veri e propri atti
di guerra oggi. Per completezza di informazione e per uscire da una logica tanto cara oggi ai divulgatori di ridurre tutto a storie individuali, l'organizzazione del Sa-
turno International Film Festival ha voluto affrontare l'argomento in due sezioni distinte e per certi volti opposte nel modo di affrontare il problema: da un lato, la rassegna cinematografica che, attraverso le tragiche esistenze di coloro che, vittime o carnefici ma poi sempre vittime, sono stati travolti dalla cosiddetta "lotta armata", ha cercato di narrare l'insensatezza universale nella concretezza del suo accadere in cinque paesi europei; dall'alto, una parte convegnistica in cui una serie di esperti forniscano ai giovani spettatori chiavi di lettura più generali ed oggettive, meno legate al dramma delle persone ma tese a trovare i meccanismi sociali che hanno provocato quelle scelte perché tutto non si perda in una generica ed assolu-
toria pietà da una parte ma svilente e liquidatorio disinteresse dall'altra. Il convegno La sfida del terrorismo, uno degli appuntamenti-chiave di questa edizione del festival, si svolgerà nella mattinata di venerdì 27 (Palazzo Conti Gentili, quarto piano) e vedrà come relatori Mario Perniola, Alberto Abruzzese, Nando Dalla Chiesa, Giuseppe Rocca e Giovanni Fasanella. La lezione che troviamo importante trasmettere ai nostri giovani è che un fenomeno, per quanto aberrante, che ha rivestito per tanti anni terreno di confronto umano, sociale e politico deve essere studiato e compreso nelle sue dimensioni umane, sociali e politiche per evitare rassicuranti illusioni di distanza e pericolose tentazioni di nostalgia.
13 Le proiezioni per le scuole Sono cinque i film per le scuole che verranno proiettati nella sala Politeama di Via Roma e nel Convitto "Principe di Piemonte" ad Anagni. Cinque pellicole per avvicinare i giovani al tema del terrorismo nelle sue sfaccettature meno note, ma non per questo meno indagate ed interessanti. Il primo film è una produzione italiana, Buongiorno Notte (Italia, 2003), per la regia di Marco Bellocchio con Roberto Herlitzka, Maya Sansa e Luigi Lo Cascio. È la storia del rapimento e della morte di Aldo Moro attraverso l'esperienza di Chiara, una donna dalla doppia vita: bibliotecaria alle prese con i problemi della quotidianità da una parte, brigatista e carceriera dall'altra. Il secondo film è La banda Baader Meinhof (Germania, 2008) per la regia di Uli Edel con Martina Gedeck, Moritz Bleibtreu, Johanna Wokalek, Bruno Ganz, Jan Josef Lie-
Cinema, storia e terrorismi in Europa Il seminario di studi si terrà nei giorni del 23, 24 e 25 novembre Accanto al convegno La sfida del terrorismo, l'organizzazione del Saturno International Film Festival ha allestito anche un seminario che si terrà nei giorni 23, 24 e 25 novembre e che è diretto sia agli studenti universitari (iscritti ai corsi di laurea triennale e specialistica) che ai dottorandi e specialisti del settore. Questo il calendario: lunedì 23 (9.3013) la prima sessione dal Benedetta Tobagi titolo Moro e dintorni. Il cinema alle prese con l'affaire che ha cambiato l'Italia con la proiezione del cortometraggio "Senza Parole" di Dino Risi (episodio de "I nuovi mostri", 1977); dopo i saluti delle autorità locali e del direttore artistico del festival, Ernesto G. Laura, introduzione ai lavori di Luca Peretti e Vanessa Roghi; introduce e coordi-
na, Antonello Savoca (storico e autore de "La storia siamo noi"); relatori: Paolo Varvaro (Università di Napoli), "Anatomia di un delitto: il caso Moro come fenomeno cinematografico" e Alan O'Leary (University of Leeds), "Patrimonio all'italiana: il posto di Moro nel cinema italiano"; contributo finale di Gino Nocera (Università Pierre Mendès di Grenoble), "Cinema e anni di piombo: tra storia e memorie". Nel pomeriggio (15-18) seconda sessione dal titolo Germania anni '70. Il terrorismo nelle città e il passato ingombrante; introduce e coordina Roberto Silvestri (critico cinematografico), relatori saranno Marco Dotti (Università di Pavia), "Nucleo zero. Gli spazi chiusi del terrorismo", e Guido Vitiello (Università La Sapienza di Roma), "L'autunno tedesco e l'ombra lunga di Hitler. Cinema e terrorismo in Germania". Martedì 24 (9.30-13) terza sessione dal titolo D'autore e di genere: il cinema italiano e il terrorismo; introduce e coordina Ernesto G. Laura, relatori saranno Christian Uva (Università di Roma Tre), "Bande armate, camerati e golpisti. Il cinema di genere e il terrorismo", e Vito Zagarrio (Università di Roma Tre), "Edipici terrorismi: il
rapporto col Padre nel cinema degli anni di piombo". Nel pomeriggio (15-18) quarta sessione dal titolo Altri orizzonti; introduce e coordina Christian Uva, relatori sarà Susanna Pellis (Università La Sapienza) "Irlanda del Nord: dal cinema dei Troubles al cinema del processo di pace" con i contributi di Maria Carla Zizolfi e Davide Gnes, "Nessuno può uccidere il Giullare di Corte: il delitto Van Gogh e il caso di "Sub-mission Part I", di Cinzia Venturoli (Università di Bologna), "Film e terrorismo stragista", e Luca Peretti, "La rappresentazione della violenza in Ogro". Mercoledì 25 (9.30-13) quinta sessione dal titolo Rappresentare il terrorismo; introduce e coordina Vanessa Roghi; relatori saranno Giuliano Montaldo (regista e presidente del SIFF), Gianfranco Pannone (documentarista), Ermanno Taviani (storico), Benedetta Tobagi (saggista), Francesco Linguiti (autore de "Correva l'anno"), Marco Bellocchio (regista). Al termine dei lavori verrà consegnato un attestato di frequenza al fine di ottenere eventuali Cfu. La partecipazione è gratuita. Gli incontri si svolgeranno nella biblioteca "Luigi Ceci".
Tutti gli eventi speciali della manifestazione Numerosi sono anche gli appuntamenti "di contorno", sempre interessanti, che fanno da corollario ai temi importanti del festival. Parliamo innanzitutto del convegno Il cinema e il territorio: l'esperienza della film commission: con la diffusione del turismo culturale, il film si rivela un potente strumento di promozione turistica ed ecco che, a questo proposito, nascono gli uffici cinema per regolamentare e favorire le produzioni che decidono di utilizzare le città come set; a vent'anni dalle prime, pionieristiche esperienze, il convegno intende fare il punto della situazione sul lavoro fin qui svolto. Si continua con la tavola rotonda Il 1939 e il cinema, a cura di Ernesto G. Laura: una disamina su un anno cruciale per i destini dell'Europa. Il Saturno International Film Festival intende poi omaggia-
re Vittorio De Sica con una mostra di fotografie inedite allestita presso lo spazio mostre del Palazzo Conti Gentili; per l'occasione verrà presentato il film-documentario Vittorio D. di Mario Canale e Annarosa Morri. Infine gli Aperitivi letterari, agili presentazioni di libri che saranno inserite in coda alle sessioni del seminario. I volumi presentati saranno "Album di famiglia" di Nando Dalla Chiesa, "Il terrore corre sul video" di Christian Uva, "La Banda Baader Meinhof" di Edel Udi, "Passione 1820" di Maurizio Ferrara e Franco Foschi, "TerraPadre" di Silvia Martufi, "Tragedia all'Italiana. Cinema e terrorismo tra Moro e memoria" di Alan O'Leary. Orari, luoghi, modifiche del programma ed altre novità sul sito www.saturnofilmfestival.com.
La locandina del film “Nel mome del padre”
fers e Alexandra Maria Lara. È la ricostruzione della nascita e della crescita della Raf (Rote Armee Fraktion) in Germania: un argomento ancora spinoso e fonte di polemiche. Il terzo film è Nel nome del padre (Irlanda, 1993) per la regia di Jim Sheridian con Daniel Day-Lewis, Emma Thompson e Pete Postelwheit. Ambientato tra Irlanda ed Inghilterra, è una pellicola ispirata ad una vicenda vera e tratta dal libro autobiografico "Proved Innocence" (Il prezzo dell'innocenza) di Gerry Conlon. "Nel nome del padre" è la storia di un clamoroso errore giudiziario, frutto di un complotto poliziesco, orchestrato in un momento di recrudescenza della lotta armata firmata Ira. Il quarto film è Segreti segreti (Italia, 1984) di Giuseppe Bertolucci con Rossana Podestà, Giulia Boschi, Lina Sastri e Massimo Ghini. È uno dei primi film italiani sul terrorismo ed è una storia ambientata all'inizio degli anni '80, che passa attraverso altre 6 donne e attraverso i rapporti tra madre e figlia. Quinto ed ultimo film Die Bleierne Zeit/Anni di piombo (Germania, 1981) di Margarethe von Trotta con Barbara Sukowa, Jutta Lampe e Rüdiger Vogler: pellicola.di alta tensione morale il cui tema centrale non è tanto il terrorismo nella Germania Federale quanto la presenza del passato e la rimozione che ne hanno fatto i tedeschi per cancellare i loro sensi di colpa.
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Speciale Futurismo
Il Conservatorio ha festeggiato i cento anni del Futurismo La manifestazione conclusiva, in prima esecuzione assoluta, si è svolta sabato 7 novembre FROSINONE - Cento anni fa, esattamente nel febbraio 1909,
Il maestro Antonio D'Antò direttore del conservatorio
appariva sul giornale francese "Le Figaro" il manifesto del Futurismo. E, nel febbraio di quest'anno, il Conservatorio "Licinio Refice" di Frosinone ha dato il via ad una lunga ed interessante
serie di manifestazioni per celebrare quella pubblicazione che inaugurava una nuova stagione dell'espressione artistica. Un centenario celebrato con parole, suoni e immagini, riuniti nel titolo "Immaginazione senza fili", iniziativa che si è conclusa sabato 7 novembre scorso con "Ultimo sparo futurista", uno spettacolo intermediale dedicato, in particolare, alla figura di Anton Giulio Bragaglia, regista, critico cinematografico e saggista nato a Frosinone nel 1890, autore de "Fotodinamismo futurista", opera essenziale del periodo trattato. E, nel nome di Bragaglia, decine di artisti hanno realizzato opere per voci, coro, ensemble, elettonica, immagini, video, nastro, percussioni eseguite in prima assoluta davanti ad un pubblico accorso numeroso nell'istituto di Viale Michelangelo: Antonio D'Antò, Antonio Poce, Gio-
vanni Fontana, Luca Salvadori, Alessandro Cipriani, Marco Palladini, Julien Blaine, Isabeella Beumer ed il grande Ennio Morricone (ne parliamo a parte con una breve intervista esclusiva,
sovrapposizioni di voci ed immagini, contrapposizioni dinamiche, "gioco" di più elementi artistici, è stata presentata un'iniziativa che è andata al di là della mera rappresentazione, divenen-
Antonio Poce, Giovanni Fontana, Ennio Morricone
ndr) sono stati i protagonisti di una serata che resterà negli annali del Conservatorio. Tra composizioni fatte di ritmi musicali interrotti, scatti di velocità,
do un autentico progetto culturale, una sorta di esperimento diventato evento in ragione della creatività messa sul palco. Essenza, concetti che il pubblico
ha ben compreso, tributando infine il successo della manifestazione dopo aver superato il preliminare scetticismo, l'iniziale perplessità dovuti ad un impatto, quasi uno "schock", con forme artistiche inconsuete, inusuali, differenti per forza di cose. Era ed è lo spirito del Futurismo, il lascito di Marinetti e soci che, come ha ben detto il direttore del "Refice", il maestro Antonio D'Antò, "Ha segnato profondamente l'intera storia dell'arte contemporanea, rompendo i rigidi schematismi ancora presenti all'epoca". Un lascito che non finisce di generare altre soluzioni artistiche? "Certamente - ha confermato D'Antò - perché l'azione esercitata dal Futurismo è alla base di tanti fermenti produttivi". Una "lezione", dunque, sempre attuale e che, tramite il Conservatorio, risulta oggi più chiara e leggibile. Pie. Ant.
Ennio Morricone: "Anton Giulio Bragaglia figura fondamentale del Futurismo" Abbiamo incontrato Ennio Morricone, il grande maestro, sabato 7 novembre, al Conservatorio di Frosinone in occasione della serata conclusiva della manifestazione "Immaginazione senza fili", dedicata alle celebrazioni per il centesimo anniversario dalla pubblicazione del manifesto del Futurismo. Morricone è arrivato in Ciociaria per assistere alla rappresentazione, la prima in assoluto, del suo "Fotodina(ni)mismo" - omaggio per voce, coro, ensemble, nastro e immagini ad Anton Giulio Bragaglia - che si è avvalso dei contributi di Giovanni Fontana (testo poetico e voce), Antonio Poce (video) e Valerio Murat (realizzazione del nastro). Di più., il noto compositore, autore indimenticabile di numerose colonne sonore cinematografiche, ha presenziato anche alle prove svoltesi nei due giorni precedenti, testimoniando così una grande attenzione per il lavoro messo su dal Conservatorio. Disponibilissimo, si è concesso al pubblico senza problemi, firmando autografi e intrattenendosi a parlare di arte e musica. Un confronto vivace, aperto, stimolante. Maestro, cosa rimane dell'esperienza futuri-
sta a 100 anni di distanza dalla pubblicazione del famoso manifesto apparso sul quotidiano francese "Le Figaro"? Rimane la straordinaria novità introdotta dal Futurismo, capace di rompere con lo schematismo artistico che c'era. I futuristi esplorarono ogni forma espressiva ed han-
reno per tante espressioni artistiche, per tante sperimentazioni che popolano il mondo artistico odierno, ma che debbono molto a quella corrente che fu una vera rivoluzione nel campo dell'arte. Lei è l'autore di un omaggio ad Anton Giulio Bragaglia: un commento sulla figura di questo futurista, che non è nota a tutti?
Guardi, le dico che all'inizio avevo confuso Anton Giulio con il fratello Carlo Ludovico. Poi ho scoperto il suo contributo al Futurismo, il che mi ha aiutato ad inquadrarlo correttamente, e si può affermare tranquillamente che Bragaglia è stata una delle figure fondamentali del movimento. Pietro Antonucci
Fontana e il ricordo di A. G. Bragaglia
Ennio Morricone
no introdotto un linguaggio artistico dirompente per l'epoca e la cui eco si avverte ancora oggi. La "lezione" del Futurismo è dunque ancora valida e presente? Certamente. Il Futurismo ha creato il ter-
Abbiamo chiesto a Giovanni Fontana, grande artista intermediale di fama internazionale e nostro conterraneo, di parlarci della figura di un altro ciociaro che ha segnato profondamente la vita culturale italiana ed europea, Anton Giulio Bragaglia, e della sua concezione della poesia futurista. Ecco qualche stralcio… <<Con "Immaginazione senza fili" il Conservatorio ha voluto celebrare il centenario della pubblicazione del manifesto del movimento futurista, ma, nello stesso tempo, ha voluto rendere omaggio alla figura di Anton Giulio Bragaglia, frusinate, noto tra gli artisti del suo tempo come "le sosiarò parisien">> Giovanissimo, Anton Giulio Bragaglia aderisce al futurismo con una folgorante intuizione, che dà alla ricerca visuale un contributo di grande originalità: il "fotodinamismo". Ispirato dal manifesto tecnico della pittura futurista, Bragaglia si occupa della visualizzazione del movimento, registra e valorizza la traiettoria come "spirito del gesto" e come sintesi di spazio e tempo, intuendo le straordinarie potenzialità delle pratiche luministiche nella ricerca visiva e anticipando quella stagione della "moderna magia" che pone la luce al centro dell'universo tecnico ed espressivo. Evidenziando le relazioni tra oggetto e spazio, tra corpo in movimento e ambiente, attribuisce valore di segno, da una parte, a scie impalpabili della materia in moto, dall'altra, a tracce tangibili dello scorrere del tempo, che attraverso valenze visive si pongono come vere e proprie coordinate dello spazio artistico. L'esperienza fotodinamica procura a Bragaglia una sapienza visuale, fondamentale in tutto il suo percorso registico, che lo pone oggi tra i padri delle arti intermediali.
Il carattere performativo della poesia futurista La poesia è per Marinetti un momento vitale estremamente importante. La dimensione fonatoria, il gesto, la dimensione teatrale diventano le cerniere della poesia che si trasforma in poesia d'azione, anticipando la "poésie-action" della seconda metà del Novecento. Passo per passo, la nuova declamazione si trasforma in autentica performing-art. E la voce carica la parola poetica di nuove energie. Il rapporto con il pubblico si fa aggressivo e provocatorio così com'è stato nell'ambito di tanta avanguardia degli anni Sessanta e Settanta. Ma il peso dell'invenzione marinettiana non resterà circoscritto all'ambito della ricerca poetica; le "parole in libertà" estenderanno ben presto la loro influenza sull'universo musicale. Anche se in casa futurista verranno recepiti maggiormente i dati rumoristici ed onomatopeici, piuttosto che quelli legati agli aspetti grafici, che tanta importanza avranno in seguito nel rinnovamento della scrittura musicale! Giustamente, Daniele Lombardi sottolinea che le parole in libertà "sono il fondamento di una linea di ricerca musicale che apriva a itinerari labirintici nei quali la scelta rendeva dinamico il materiale congelato nella notazione creando un'importante variabile estemporanea. Questa mobilità del progetto rendeva l'interprete co-autore e al tempo stesso favoriva una consapevole partecipazione del destinatario, nel caso fosse spettatore-ascoltatore dell'evento". A.T.
Per info: www.frosinone.aci.it Tel. 0775.839081
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Gens Ciociara
Pasquale Rotondi, lo Schindler dell'arte Durante la seconda guerra mondiale nascose a Sassocorvaro migliaia di opere preziose
ARPINO - Se si pensa solo un attimo alle possibilità che esistono oggi per trasportare, in tutta sicurezza, un'opera d'arte, fa sorridere immaginare un giovane funzionario di 31 anni capace di salvare migliaia di
Pasquale Rotondi
opere d'arte usando una vecchia Balilla e servendosi di un solo autista fidato. Eppure questa è l'incredibile vicenda di Pasquale Rotondi, nato ad Arpino nel 1909, e che si è meritato il giusto appellativo di "Schindler dell'arte" per aver nascosto e
protetto, durante la II guerra mondiale, circa 10 mila opere d'arte, sottraendole ai danneggiamenti e ai saccheggi dei nazisti. La storia è rimasta nell'ombra per 40 anni e solo l'interesse del sindaco di Sassocorvaro ha permesso, nel 1984, di riconoscere gli indiscutibili meriti di Rotondi. Perché Sassocorvaro? Perché è qui, in quest'angolo del Montefeltro, che è avvenuto tutto. Per capire, occorre tornare indietro di 60 anni, all'inverno 1939, con il governo che attiva un piano d'emergenza per la salvaguardia del patrimonio artistico. È l'"Operazione Salvataggio" e l'incarico viene affidato a Rotondi, soprintendente nelle Marche, poco prima dell'entrata in guerra dell'Italia: ha il compito di coordinare l'attività e a lui fanno capo i soprintendenti di Roma, Venezia e Milano. Ufficialmente, l'impresa nasce per salvaguardare il patrimonio dai bombardamenti nemici, ma anche a titolo precauzionale, contro i saccheggi tedeschi. Nel vagliare i caratteri di sicurezza dei siti che dovevano ospitare i beni artistici, Rotondi prende in considerazione la lontananza da possibili bersagli militari (ferrovie e nodi di scambio, centri abitati, centri militari) e la resistenza
delle strutture. La scelta ricade sulla rocca di Sassocorvaro, che viene resa più sicura con muri antischegge, anticrollo e un impianto antincendio. Le opere cominciano ad affluire nella rocca dal 6 giugno 1940, usando una semplice Balilla per il trasporto. Arrivano dapprima
La Tempesta del Giorgione
opere da Urbino (La Flagellazione e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca, la predella del Corpus Domini di Paolo Uccello), da Ancona (due tele di Tiziano e del Crivelli) e Jesi. Ad ottobre iniziano a confluire anche opere provenienti da Venezia (da menzionare La Tempesta di Giorgione e i quadri di Mantegna, Tintoretto, Tiepolo). I pezzi aumentano, arrivano anche da Roma, da Milano, vengono spediti da quanti (sovrintendenti, vescovi e studiosi) vogliono
mettere in salvo le loro opere. L'operazione è vincolata, sin dall'inizio, alla segretezza e per coprire i movimenti degli addetti ai lavori, il rifugio è definito "Il ricovero". Ben presto, però, lo spazio termina: dentro la rocca si contano 6.509 pezzi. A quel punto, Rotondi individua altri luoghi sicuri: il Palazzo dei Principi di Carpegna, sempre nel Montefeltro, e il Castello di Urbino. Non mancano i momenti critici: il più difficile è quando i tedeschi in ritirata si rifugiano nella rocca di Sassocorvaro con Rotondi che protegge le opere d'arte dall'avidità tedesca. Alla fine, sono circa 10 mila i pezzi tratti in salvo dal professor Rotondi, il quale, dopo la fine del conflitto, torna al suo normale lavoro: dal '49 al '61 è Soprintendente di Genova e si dedica all'insegnamento della Storia dell'arte presso l'università. Dal '61 dirige l'istituto centrale del Restauro a Roma, ricoprendo una posizione importante durante l'emergenza dovuta all'alluvione di Firenze. Nel '74 arriva la nomina del Vaticano a consulente per il restauro della Cappella Sistina. Dieci anni dopo, finalmente, ci si ricorda di lui e dell'"Operazione Salvataggio" che ancora oggi ci consente di ammirare i capolavori di tanti artisti. Pasquale Rotondi si spegne a Roma il 2 gennaio 1991. Le sue orme sono state seguite dalla figlia, Giovanna Rotondi Terminiello, una delle maggiori conoscitrici del Barocco e a lungo Sovrintendente dei Beni Artistici a Genova. Pietro Antonucci
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Storie e personaggi
Il poligono degli eroi, un impianto tra i più moderni e silenziosi della penisola VEROLI - Il tiro a segno nazionale, sezione di Veroli, nasce l'8 maggio 1884, quando la direzione provinciale ne autorizzò la costituzione e nel giugno dello stesso anno nella sala della residenza municipale si procedette alla nomina dei membri di presidenza. Da allora la sede di tiro ha subìto diverse collocazioni fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, quando la vecchia sede situata dove attualmente è il rstorante "Miravalle" fu distrutta dai tedeschi: si decise allora di costruire un nuovo impianto. Sotto la guida oculata e responsabile del dott. Ferdinando Marchese Bisleti, nel giugno 1969, fu inaugurato il nuovo poligono denominato "Poligono degli eroi" presso il monte S. Leonardo a 2 km dal centro storico. Attualmente il poligono vanta la bellezza di 1400 soci ed è frequentato da tiratori provenienti da tutta Italia, poiché è ritenuto
uno dei più moderni e silenziosi della penisola. Abbiamo incontrato l'attuale presidente, Sandro Passeri, che dal 1993 mantiene la reggenza della struttura: con molta disponibilità e cortesia ci mette a disposizione la sua esperienza e ci illustra la storia dei
Veroli è costantemente ai primi posti del campionato italiano per Società, grazie alle capacità sportive di tiratori quali Alfredo Pallucci, Giovanni Fiorini e Roberto Sellari (campione italiano nel 2000) per finire con le ottime affermazioni di Antonella Gidora,
Il Poligono di Veroli
125 anni del poligono. Sotto la sua presidenza, il Tiro a Segno di
Tamara Renzi, Daniela Passeri, Simona Spaziani e Michela Santo-
padre, oltre a Giancarlo Iori finalista alle paralimpiadi di Sidney 2000. "La struttura - ci dice Passeri - è attiva particolarmente per i diversamente abili, attraverso le associazioni Anmil e Osa, oltre a tutte le forze dell'ordine della Provincia di Frosinone e a tutti coloro che prestano servizio armato. Nella struttura operano persone professionalmente competenti e umanamente ricche di risorse, in grado di dare consigli a tutti i praticanti ed amanti del tiro a segno". Abbiamo chiesto ad un appassionato di tiro qual è la molla che spinge ad iscriversi al poligono; la risposta è stata: "Per puro e sano divertimento. Dopo l'iscrizione ho conseguito il regolare porto d'armi sportivo e ho potuto acquistare 2 pistole con le quali frequento regolarmente il Tsn anche se sono un pacifista. E' un modo per sfidare me stesso, mettermi alla prova davanti al bersaglio e ottenere il
massimo punteggio possibile, sapendo di non far male a nessuno scaricando la tensione". Il presidente Passeri ci porta in visita alle 4 postazioni di tiro: aria compressa, carabina, armi da fuoco (pistola) e una postazione per disabili, molto frequentata. Per poter accedere al tiro, con armi ad aria compressa bisogna avere dai 10 ai 18 anni previa autorizzazione dei genitori, mentre per le armi da fuoco si deve avere la maggiore età. Con un pizzico di orgoglio, ci dice il presidente, "Nei giorni 7 e 8 novembre siamo stati convocati ai campionati italiani di Brescia e un nostro allievo di 11 anni, Riccardo Ronzoni, si è distinto in modo esemplare". Tra i numerosi attestati che troneggiano negli uffici del poligono spicca quello datato 1894 a firma di Menotti Garibaldi, figlio di Giuseppe Garibaldi, in occasione di una gara di tiro dell'epoca. Bruno Sbaraglia
Gottifredo di Raynaldo: il cardinale podestà di Alatri Nacque in Alatri tra la fine del XII inizi del XIII secolo, nel 1229 venne nominato ca-
Il Palazzo Gottifredo
nonico della Cattedrale di Alatri. Successivamente, nel dicembre del 1261 papa Urbano IV lo nominò cardinale del titolo di San Giorgio al Velabro. Nel 1264 si occupò della divisione dei beni tra il vescovo ed il capitolo, scrivendo, altresì, un nuovo Statuto Capitolare. Nel 1269, grazie all'acquisto di molti terreni da parte della sua famiglia, ottenne la Signoria di Ceprano. Da qui iniziò il suo inarrestabile accumulo di ricchezze considerato che riuscì ad ottenere la nomina simultanea di ben quattro canoniche in varie parti di Europa. Nominato, nel 1243, rettore della Chiesa di Santo Stefano in Alatri nel 1284 ne promosse l'ampliamento secondo l'architettura gotica sostituendola così a quella romanica. Un'epigrafe resta a ricordare detto ampliamento scolpita in caratteri gotici su due lastre collocate sugli stipiti del portale. Il testo è in versi leonini ossia esame-
tri e pentametri in rima. Nel 1286, venne nominato podestà di Alatri e per autocelebrare la sua carica, fece erigere, al centro della città, un imponente palazzo, testimonianza, ancora oggi, del suo enorme potere ma anche della sua notevolissima agiatezza economica. In effetti, Gottifredo era: "…L'uomo più illustre e autorevole che la città avesse a quel tempo Il vecchio porporato fu innalzato a quella carica non soltanto per la venerazione ond'era circondato da' suoi concittadini, ma anche e soprattutto, per la fiducia che egli, meglio di altri, potesse raffrenare i partiti che tenevano agitata la popolazione..." (Storia di Alatri Sacchetti Sassetti). La figura del Cardinale Gottifredo è legata alla secolare lotta delle investiture tra il Papa e l'Imperatore. In Alatri lo scontro era particolarmente intenso. Accanto alle famiglie nobiliari che parteg-
giavano per il Papa, ve ne erano altre, decisamente schierate con l'Imperatore: di queste, tuttavia, alcune legate agli ultimi Svevi, altre, quale quella del nostro, con gli Angioini. Ciò in virtù di un intenso legame di amicizia che lo legava con il re francese Carlo d'Angiò: questi fu, proprio alla sua presenza, incoronato nel 1266. Durante gli anni in cui fu podestà, il Cardinale Gottifredo, Alatri conobbe il fervore di una rinnovata vita culturale ed un notevole benessere economico che determinò uno sviluppo edilizio e monumentale, con caratteristiche e forme proprie sia nell'architettura civile che in quella religiosa. La sua eredità fu inventariata il 31 maggio 1287 e, nel relativo atto, la sua morte venne individuata in Roma, nei primi mesi dello stesso anno, forse perché colpito dalla peste. Avv. Fabio Padovani
Quando il poeta Pascarella parlava di Alatri alla figlia del Duce Vogliamo partecipare alle programmazioni culturali promosse ad Alatri sui grandi viaggiatori dell'Ottocento, parlando un po' del grande poeta dialettale romano Cesare Pascarella. Nacque a Roma il 28 aprile 1858, e, per capir-
ne l'opera e la vita, non è possibile prescindere dalla sua giovinezza allegra e dalla sua origine popolana, dai suoi primi vagabondaggi per le campagne ciociare, a piedi, che furono il seme da cui nacquero poi i più ampi viaggi per ogni parte del mondo alla maniera dei grandi turisti dell'Ottocento. Sapeva tutto della nostra città e della Ciociaria: lo spirito geniale e spassoso della nostra gente, il fascino incredibile del nostro vernacolo, della nostra storia, dei monumenti megalitici, e fece conoscere le nostre tradizioni persino in Giappone. Nel 1928 in crociera verso l'India, Cesare Pascarella già settantenne, era addirittura nel gruppo di spasimanti che attorniava la giovane Edda Mussolini, figlia del duce. Attrasse l'attenzione di Edda proprio parlando della genialità degli alatrensi, del loro spirito sfron-
tato e genuino. Tra i racconti della sua fuga dal seminario di Frascati, l'amicizia con d'Annunzio, le vicende dei giornali ai quali aveva collaborato, come "Capitan Fracassa" e "Don Chisciotte", recitava a memoria "Er fattaccio" e larghi brani della sua opera più famosa "Scoperta de l'America". Diceva di voler scrivere ora, sempre in romanesco, un po' di sonetti sulla scoperta dell'India. E superò se stesso raccontando come sulla porta d'una rivendita di sali e tabacchi ad Alatri avesse letto questa iscrizione: "Sali e t'abbacchi". La brillante Edda rise cogliendo nella battuta un malizioso riferimento al prima e al dopo nell'atto sessuale nell'uomo. Questi era in sintesi il poeta e il viaggiatore e questa era l'opinione che aveva di noi. Niente male! Patrizio Minnucci
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Sport
Roberto Stellone: la scheda
L'attaccante ex Torino e Napoli si è legato al Frosinone sino al 2012 ri marchiani. I tre stop consecutivi poi - con Ancona, Sassuolo e Gallipoli - hanno evidenziaIl neo canarino con la maglia del Toro to ancor di più la La voce circolava da qualche necessità summenzionata. tempo dalle parti del Matusa. In ogni caso, le battute d'arresto Ovvero che il Frosinone, squadra dopo l'inizio esaltante e la vetta dal gioco scintillante capace di della serie cadetta mantenuta a creare numerose palle gol in ogni lungo, non hanno scalfito le ampartita, avesse bisogno di un bizioni del Presidente Stirpe. bomber. Un rapace di area di ri- Nonostante molti scettici guardigore in grado di concludere, di fi- no alla Serie A come un sogno irnalizzare le molte azioni ben or- realizzabile, il primo tifoso canachestrate dagli uomini di Mo- rino continua a nutrire speranze riero. Azioni che spesso, in que- per una ripresa di quello splendisto scorcio di stagione, non sono do cammino interrotto solo postate concretizzate a dovere. Non che settimane fa. E l'ingaggio di di rado, anzi, si è assistito a erro- Roberto Stellone non può che es-
sere un ulteriore indizio in tal senso. L'attaccante è nato a Roma nel 1977. Ha firmato un contratto che lo legherà alla maglia canarina fino al 2012. Lunghissima è statala carriera di Stellone che ancora minorenne esordisce in C1 (oggi Prima Divisione ndr) con la maglia della Lodigiani: dal 1993 al 1997 colleziona 50 presenze e 19 gol con i laziali. Nella stagione 97/98 approda in B con la Lucchese. Con la casacca a strisce rosse e blu scende 12 volte in campo realizzando, però, una sola rete. Dopo una poco fortunata parentesi a Parma in Serie A, torna in B con la maglia del Lecce, realizzando 6 gol in 19 presenze.
L'ASD Aletrium al comando Il feeling con il pubblico ritrovato: Ultras 12° uomo in campo al Chiappitto contro il Torrice "Questo sarà per noi un mese decisivo, dopo di che con ambizioni di vittoria. Di passaggio in Prima conosceremo con esattezza o quasi quello che è il Categoria. Oggi ci sono 7 squadre in soli 3 punti di nostro valore e quelle che differenza. Incredibile. saranno le nostre reali Tornando alle dichiarazioambizioni". Ha dichiarato ni del mister Ceci quindi, questo il mister Fabio Cepossiamo confermare la ci, appena due settimane presenza dell'Aletrium nel fa. L'Aletrium era attesa lungo elenco dei pretenda un tour de force davvedenti al titolo. ro importante. La squadra, in fondo, è Partita in casa con il Valstata costruita con questi leradice Sora, insidiosa propositi. trasferta a Boville, scontro Ma l'alta competitività al Chiappitto con i biandel girone in cui è insericorossi del Torrice e poi ta la squadra verderosa e ancora lontano dalle mura il pareggio casalingo alamiche contro la corrazzal'esordio dinanzi al proGli Ultras Alatri ta Castro dei Volsci. prio pubblico, avevano Conclusioni? L'Aletrium, che con il Castro giocherà raffreddato molto i facili entusiasmi. Non che le questa domenica, ha raccolto nelle tre precedenti quattro vittorie consecutive e la vetta della classifisfide il massimo bottino ottenibile. ca abbiano innalzato l'Aletrium a leader incontrastaTre partite e nove punti che la portano, di fatto, al ta del campionato. comando della classifica, in un campionato di Se- Ma di certo hanno addolcito il clima critico, che con conda Catego- forse troppa velocità ha veleggiato intorno alla ria che così av- squadra del Presidente Tagliaferri. vincente e A Paliano, nella quarta giornata, i verderosa s'imc o m b a t t u t o pongono per 2 a 1. non lo si vede- Strambi di testa e Fanella in contropiede recuperava da tempo no lo svantaggio iniziale. Con il Sora, alla quinta di immemore. campionato, due gol di Fanella e la chiosa di DelPerché un tour l'Uomo fissano il punteggio sul 3 a 1 per la squadra de force? di casa. A Boville, serve un secondo tempo perfetto Semplicemente per gli uomini di Ceci per portare a casa la vittoria. perché, a parte Chiodi manda l'Aletrium in vantaggio. Fanella radla squadra di doppia. Strambi chiude il match sullo 0 a 3. Sora, che co- Col Torrice, alla settima, partita al cardiopalmo. munque ha da- Splendida cornice di pubblico e ultras encomiabili. to del filo da Hanno incitato la squadra per 90 minuti a dimostratorcere all'Ale- zione di un feeling ritrovato. trium, le altre Chiodi segna il rigore del 3 a 2 per i verderosa in zotre formazioni na Cesarini dopo le reti di S. Tagliaferri e del solito m e n z i o n a t e Fanella, in una gara dove il Torrice non ha demerifanno parte di tato per nulla. Il fantasista Stefano Tagliaferri quel novero, di La strada intrapresa è quella giusta. quella lista infinita di squadre alla quale vanno ad L'aiuto del Chiappitto è tornato ben presto fondaaggiungersi il M.S.G. Campano, il Patrica e il Serrone mentale.
Dal 1999 al 2003 si lega al Napoli. Qui disputando campio-
Stellone con la maglia del Napoli
nati di Serie A e Serie B trova, come compagno di squadra, anche l'attuale tecnico dei canarini Francesco Moriero. In quattro stagioni colleziona 91 presenze e 30 gol. Nel 2003 approda in A con la Reggina, dove segna un gol in 15 presenze. L'anno successivo torna in B con la maglia del Genoa andando in gol 17 volte in 29 presenze. Nel 2005 lega la sua storia a quella del Torino con cui conquista la promozione in Serie A: in
quattro anni 16 gol e 111 presenze. Squadre importanti. Dal grande blasone. E tra queste avrebbe potuto inserirsi anche il Catania, il club di seria A che più di tutti aveva corteggiato il nuovo acquisto del Frosinone. Sembrava fatta con i siciliani. Un contratto più lungo e dal lauto peculio e la vicinanza di Frosinone a Roma, città natale di Stellone, sembrano essere i motivi che hanno spinto l'attaccante ad accettare il passaggio, in extremis, in Ciociaria. Dopo circa tre mesi d'inattività, Stellone era, infatti, un giocatore svincolato, avrà bisogno di tempo per riuscire a trovare la miglior condizione fisica. E il popolo ciociaro sarà lì ad aspettarlo, a braccia aperte. Con la speranza che sia l'uomo in grado di risollevare le sorti della squadra gialloazzurra. Magari, con lui in campo, si potrà tornare a correre verso quel sogno chiamato Serie A.
Pagina a cura di:
Riccardo Strambi
Lega Pro Seconda Divisione CASSINO: Due sconfitte nelle due trasferte hanno ridimensionato di molto le ambizioni del Cassino. Le gare contro Brindisi e Siracusa lontano dal "Salveti" hanno fatto evidenziare due dati palesi: 7 reti subite e 0 punti portati a casa. I play off, salvo repentine risalite, restano un miraggio per gli uomini di mister Pellegrino. Conti alla mano il Cassino è sempre stato sconfitto dalle dirette pretendenti alle zone nobili. Dati che debbono far riflettere. Bisogna puntare prima alla salvezza. Una volta raggiunta poi ci si può concentrare su altri "obiettivi". Forse è Pellegrino l'allenatore del Cassino questa la vera dimensione del Cassino. ISOLA LIRI: Dopo un inizio a dir poco disastroso, con un solo punto racimolato in otto apparizioni, l'Isola Liri Calcio guidato dal mister Sandro Grossi, sta intraprendendo un cammino davvero impensabile solo qualche settimana fa. Se poi, come nell'ultima gara interna contro la Scafatese, la buona sorte va a braccetto con la caparbietà della squadra biancorossa, c'è da essere ottimisti. Il 2 a 1 in rimonta per l'Isola porta in dote tre punti e il quart'ultimo posto in classifica. Per una squadra sempre fanalino di coda in questa Sandro Grossi stagione e considerata da molti già spaccial’allenatore di Isola Liri ta per la retrocessione, non è davvero niente male. Coraggio.
SERIE D MOROLO: Sei gare in trasferta. Sei sconfitte. Un quadro inquietante per gli uomini di mister Castiello. L'ultima debacle in ordine temporale si è consumata sul campo del Rieti con il pesante risultato di 5 a 1. Nota lieta è la vittoria contro il Latina nella penultima giornata. Ma poi, lontano dal "Marrocco" torna sempre il buio più totale. BOVILLE: L'occasione per fare un bel balzo in classifica si è presentata ghiotta contro l'Astrea. Invece l'undici guidato da Fabrizio Perrotti torna a casa con un grande rammarico e un solo punto conquistato. Come i cugini del Morolo, il Boville resta più che mai inserito nella lotta per non retrocedere.
Sport
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Lo statunitense Dontaye Draper approda a Veroli
Pallacanestro Alatri prospettive e primi risultati
VEROLI - A tenere banco qualche giorno fa, la notizia dell'ingaggio da parte della Prima Veroli di Dontaye Draper, playmaker Usa 25enne che andrà a sostituire Dawan Robinson. Dontaye Draper, già visto in Italia lo scorso anno ingaggiato dal Basket Napoli prima che i problemi societa-
Dawan Robinson contro Dordei
ri travolgessero la società partenopea. La radiazione di Napoli ha portato il funambolico giocatore ad accasarsi prima nella Pro A francese con la casacca dell'Hyeres-Toulon Var Basket (10 partite e 11.4 punti in campionato e
Dontaye Draper
20.7 punti in sei partite di EuroChallenge) per poi trasferirsi agli inizi di dicembre nella D1 belga con la maglia del BC Base
Oostende chiudendo la stagione con 11.8 punti in 22 partite di campionato e 13,3 punti in EuroChallenge. Ha disputato inoltre nel 2007 e nel 2008, rispettivamente con i Denver Nuggets e con i Washington Wizards, la Summer League di Las Vegas, dove Antonello Riva ha avuto modo di visionarlo in diverse occasioni. Draper può essere considerato un play realizzatore, con tanti punti nelle mani, un ottimo tiro da tre, rapido e bravo nei pick and roll. A presentare il giocatore nativo di Baltimora è coach Massimo Cancellieri: "Play guardia di statura non altissima, anche se questo credo che in Legadue non sia un grosso problema, con grandi capacità di gioco in campo aperto, di mettere in ritmo la squadra, ma anche di trovare situazioni personali. Un elemento che sa giocare ottimamente il pick and roll, ma sa anche uscire ottimamente dai blocchi, motivo per cui può essere considerato anche una guardia. La sua esperienza europea, poi, cosa che durante il college non aveva, gli ha permesso di migliorare la gestione dei ritmi. Prima andava sempre alla stessa velocità, molto elevata peraltro, mentre ora è capace anche di gestire la partita e di adeguarsi ad un gioco più prettamente europeo. Un giocatore di valore, che quest'estate, come molti altri, non era disponibile, e che già quando era a Napoli era piaciuto praticamente a tutti. La sua stagione ad Ostenda, poi, e il fatto che sia rimasto con
Detroit fino ad una settimana dall'inizio della stagione Nba, fa
Dontaye Draper
capire che comunque è un giocatore di grandi qualità. Diciamo che fra tutte le scelte è quella che abbiamo preferito perché è un giocatore di energia, ha capacità di playmaking e può anche fare punti, cosa che a noi non dispiace. Dal perimetro sulla carta ha più tiro rispetto a Robinson, anche se poi in campionato può cambiare tutto, ma anche difensivamente è uno tosto". Cancellieri spiega se quella di Draper sia stata una prima scelta: "Erano tre o quattro e siamo andati su di lui per il motivo che ho detto prima, l'esperienza e la voglia di affermarsi in un campionato che gli permetterà comunque di avere grande esposizione. Il fatto che lui ancora non abbia avuto una esplosione nella sua carriera ci ha spinto a sceglierlo. Ci serve gente motivata, che abbia fame, e per questo non abbiamo optato su un veterano per esempio, che non sai mai con che atteggiamento si presenterà"
ALATRI - E' una Pallacanestro Alatri ancora abbastanza enigmatica quella che gli appassionati tifosi verderosa hanno ammirato nelle prime giornate del campionato di C Regionale. Una squadra, quella allenata da coach Fausto Cipriani, che quest'anno ha svecchiato il suo roster, affidandosi a molte giovani promesse, e che anche per questo, ancora non riesce ad acquisire una identità precisa. Tre le vittorie nelle prime sette giornate, con l'impressione che almeno uno o due dei passi falsi sarebbero potuti essere evitabili, con la squadra che a questo punto sarebbe potuta essere a ridosso delle posizioni di vertice. A contribuire a questo stato di cose, anche il fatto che, per ultimo nelle scorse settimane, si è scelto di cambiare in corsa tagliando qualche elemento delle vecchia guardia, inserendo in prima squadra elementi del vivaio, e puntando forte su un elemento di valore assoluto per la categoria come l'ex Coge Anagni Giorgio Fiorini. Il materiale per far bene c'è tutto. Toccherà a coach Fausto Cipriani far valere la sua grande esperienza cercando di amalgamare un buon gruppo, e tornare a far sognare il pubblico alatrense. Un pubblico al quale è bastata una C Regionale, per tornare a riempire la tribuna del rinnovato Palazzetto dello Sport di via Madonna della Sanità, a testimonianza di come Alatri abbia sempre fame di basket ad alto livello.
Alatri - Civitavecchia: 80 - 73 Per tutte e due le squadre era importante vincere, entrambe le formazioni erano appaiate a 4 punti a stretto ridosso della zona bollente della classifica, ma nonostante qualche affanno in avvio di gara dovuto ad un Civitavecchia discretamente messo in campo da coach Monte e guidato da un Selis in giornata di grazia (39 punti per lui al termine), la formazione ciociara è riuscita a portarsi avanti già a metà del primo periodo e ad imporre un discreto margine che si è portata dietro fino al termine del match. La prossima domenica sfida a Velletri contro la terza in classifica, incontro che potrà dare ulteriori conferme sul ruolo della squadra alatrense in questo campionato.
Il 93° Giro d'Italia torna ad attraversare la Ciociaria Anche nell'edizione 2010, Frosinone sarà meta di passaggio del 93° Giro d'Italia. Il Capoluogo sarà teatro della partenza della 9a tappa di lunedì 17 maggio, Frosinone Cava De' Tirreni di km 188. I ciclisti saranno reduci da una tappa durissima che il 16 maggio terminerà al Terminillo e quindi si sposteranno nella nostra città per la partenza del giorno seguente. Un giro internazionale, che vedrà l'avvio all'estero l'8 maggio, in Olanda ad Amsterdam e avrà anche giornate dedicate a situazioni che interrogano la nostra memoria: quella della tappa più lunga, il 19 maggio, LuceraL'Aquila, con arrivo nel cuore della zona colpita del sisma del 6 aprile; e quella del 28 maggio dove la corsa rosa onorerà la memoria delle vittime dell'attentato di Piazza della Loggia, 25 anni dopo. Per la quarta volta consecutiva, dopo un arrivo e due passaggi, ecco dunque la partenza, spettacolare e sentito momento per conoscere ed avvicinare gli atleti. L'Assessore allo Sport del Comune di Frosinone, Angelo Pizzutelli, tra i primi a credere che la Città possa ben figurare e mostrare segnali non secondari di efficienza organizzativa, esprime tutta la propria soddisfazione: "Frosinone, sensibile allo sport, offre, evidentemente, un apporto positivo per gli organizzatori del Giro, che tra le tante realtà che ogni anno si candidano per ospitare la corsa rosa, ci premiano per l'ennesima volta. La disponibilità e l'offerta di servizi da parte dell'Ente è di primo livello e perciò anche quest'anno faremo di tutto per mantenere questo bellissimo rapporto con il Giro mettendo a disposizione della corsa rosa le nostre strutture e l'entusiasmo della nostra popolazione. Un sentito ringraziamento ai vertici nazionali della RCS per l'attenzione mostrata ancora una volta per il nostro territorio".
Pagina a cura di: Carlo Capone
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Moda & Cinema
Moda e Corpi in Tv: buon gusto o indecenza? Durante una recente trasmissione televisiva, Pippo Baudo, senza peli sulla lingua, ha messo in evidenza il disinvolto abbigliamento delle veline e, di conseguenza, di tutte le altre "Star" che si esibiscono in tv, come se fossero eternamente al mare!
Le bersagliate, piccate, hanno risposto al Pippo nazionale che anche Totò si circondava di "donnine" non considerando che ai tempi di Totò, le sue "donnine", erano poche, contrariamente ai tempi attuali in cui si vedono eserciti anche poco vestiti. Questo è il
risultato delle numerose battaglie sostenute dalle femministe negli anni passati? Questo è il modo per le donne di sentirsi alla pari con l' altro sesso? L' angelo del focolare è divenuto un mitico ricordo e la donna oggetto torna alla ribalta in show televisivi di "basso livello". Ma è davvero tutta colpa dei media? Bisogna anche dire che se certi programmi non fossero guardati da milioni di spettatori non si manderebbero in onda! I nuovi stili di vita hanno favorito, con l' aiuto dei media, il diffondersi di valori effimeri, modellando le nuove generazioni al principio dell' usa e getta, alla moda di sentirsi "liberi", con mini gonne o addirittura perizomi, sfoggiati come niente fosse, ignorando la morale e la decenza. I vari canali televisivi, proiettano ogni giorno, ad ogni
R U B R I C A
ora, una visione femminile da "Doll" con un abbigliamento che ricopre ben poco del corpo. Una vecchia canzone diceva: "sono belli gli occhi neri… gli occhi blu ma le gambe mi piacciono di più"… l'attuale stile visibile in tv, ignora le gambe, ormai troppo sfruttate dalle mini-gonne e promuove il seno, mostrato da ampie scollature o dal reggiseno; per non parlare dei "sederi" sempre in mostra. Eppure, nelle sfilate che contano, si ammira sempre il fascino di un bel vestito, del modello, della bellezza del tessuto che donano alla donna che lo indossa una femminilità e un' eleganza mozzafiato! L'Italia è passata dal paese della moda al paese delle "donne nude", con lo sfruttamento vergognoso del corpo femminile, mostrato in tv anche in fasce orarie che prevedono un pubblico di bambini e ragazzi. In una recente trasmissione con Enrico Papi la show girl Raffaella Fico viene ripresa alle 20:30 da
un punto di vista "ginecologico", mentre scende una scala. Bisognerebbe domandarsi se sia davvero necessario sfruttare la "dignità di essere donna" per i vari programmi televisivi!
Giovanissime donne, bellissime e seducenti, con gambe, sederi e tette di fuori per diventare oggetto del desiderio dei maschietti Italiani! A quanto pare, per le star televisive "la nudità è un'espressione che permette di esporre la propria bellezza!". Ma… è davvero
necessario denudarsi per sentirsi belle? Striscia la notizia con le "Veline" seminude; RealTv con "Cristina Chiabotto" coperta solo con i pois catarifrangenti; Sarabanda con la "Rodriguez Belen" con il fondoschiena sempre in mostra e tanti altri programmi, rappresentano solo una grottesca e volgare bellezza femminile. In Italia i vari modelli che gli adolescenti hanno a disposizione riflettono un mondo irreale dove in realtà per le "vere donne italiane" essere donna significa ancora dolore e sofferenza non solo a livello lavorativo ma anche a livello di dignità! Antonella Clerici (presentatrice tv) ha affermato: "L'uso di vallette seminude in ogni genere di programma televisivo, gli spot pubblicitari, dominati da allusioni sessuali, il prevalere della donna come oggetto, destinata a stuzzicare "i genitali dell'uomo anzi che il cervello"… sono veramente deludenti! Erika Rossi
“IL CINEASTA” Film, cortometraggi, anteprime e interviste…
“NEMICO PUBBLICO”, azione e… godimento estetico Le storie classificate "poliziesche" hanno sempre attirato il regista Michael Mann, il quale dopo le prove più recenti di Collateral, il tutto in una notte del killer Tom Cruise, e Miami Vice, il film tratto dalla serie televisiva omonima con protagonisti i poliziotti Sonny Crockett e Rico Tubbs, questa volta racconta gli anni Trenta negli USA, attraverso la storia del bandito John Dillinger. Girato in digitale, con Johnny Depp nel ruolo già interpretato da Paul Muni, James Cagney, Edward G. Robinson, e con Christian Bale nel ruolo di Melvin Purvis, il poliziotto che gli dà la caccia, "Nemico Pubblico" è girato con lo sguardo di allora, evitando l'errore di riportare all'oggi quel periodo passato. Il regista ha compiuto una ricerca accurata in preparazione di questo film, ha girato nei luoghi
originali, ha cercato di penetrare nella psicologia di Dillinger anche attraverso il contenuto di una valigia che egli lasciò in una pensione, per far entrare Depp nel quotidiano del personaggio. Gli USA erano nel pieno della Grande Crisi, seguita al crollo della Borsa del 1929, milioni di persone avevano visto svanire i risparmi di una vita ritrovandosi, dall'oggi al domani, a dover affrontare la disoccupazione e la fame. In questo scenario si svolsero i 1314 mesi dell'epopea di Dillinger, che divenne un eroe popolare perché rubava alle banche, colpevoli, nel sentimento popolare, di aver affamato milioni di persone. Dillinger seppe anche approfittare di una serie di fattori come la debolezza di un apparato di sicurezza pubblica frammentato, che non era ancora divenuto nazionale,
la durezza dell'esperienza del carcere, l'uso delle moderne armi automatiche. Su questo innestò delle novità nelle di rapina,
Johnny Depp nel ruolo del protagonista VIA PIERLUIGI DA PALESTRINA 16 C/O DOPOLAVORO FERROVIARIO FROSINONE Tel. 0775201765 frosinone@arci.it
Programmazione novembre - dicembre 2009 RACCONTI DELL'ETÀ DELL'ORO
Hanno Höfer, Cristian, Mungiu, 27-28/11/09 Constantin Popescu, Ioana Uricaru, Razvan Marculescu
UNA SOLUZIONE RAZIONALE
Jörgen Bergmark
04-05/12/09
MOTEL WOODSTOCK
Ang Lee
11-12/12/09
RICKY
Francois OZON
18-19/12/09
LO SPAZIO BIANCO
Francesca Comencini
25-26/12/09 !!
come l'uso di ostaggi sui predellini delle macchine, come scudo nella fuga. L'animo cavalleresco non gli impedisce di cedere il propria cappotto ad una bella signora presa in ostaggio o di restituire i soldi ai clienti della banca durante una rapina. Il film parte con l'evasione di Dillinger dal carcere dell'Indiana insieme ai suoi complici e ne segue la storia fino all'uscita del cinema Biograph di Chicago, dopo aver visto il film Manhattan Melodramma (Le due strade è il titolo italiano), in cui Clark Gable, prima di salire sulla sedie elettrica, di-
ce rivolto alla macchina da presa, "Vivi come hai vissuto: a bruciapelo!" e un leggero sorriso increspa le labbra di Dillinger in sala. Esce dalla sala consapevole della pioggia di pallottole che lo aspetta. La sua morte segna da una parte la scomparsa del crimine non organizzato, da Far West, in cui chiunque con una pistola in mano si improvvisava rapinatore, che danneggiava l'ascesa della criminalità organizzata della Mafia, ansiosa di investire le risorse accumulate con il contrabbando e le altre attività illecite. D'altro lato per dare la caccia a Dillinger venne creato il Federal Bureau, FBI, sul quale ha costruito tutta la sua carriera Edgar Hoover, rimasto per oltre mezzo secolo a capo dell'Ufficio. Hoover per primo usò il cinema come mezzo di comunicazione, utilizzando i notiziari che precedevano la proiezione per la caccia a Dillinger. "Mi piace il baseball, il cinema, le macchine veloci, e le belle donne. Mi guadagno da vivere rapinando banche" risponde il protagonista al primo incontro con Billie Freccette, che condividerà questa vita. Sia ben chiaro che quanto detto finora non lede in nessun modo la bellezza del film, che scorre benissimo pur nella durata dei 143 minuti. Le scene di sparatoria in particolare quella notturna, le evasioni, la vita elegante vissuta dalla banda sono rese benissimo dalla fotografia di Dante Spinotti. Nemico Pubblico è un godimento per gli occhi. Alfredo Salomone
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Dalla parte della...
Attribuzione del cognome paterno al figlio naturale già riconosciuto dalla madre Il cognome viene oggi considerato non tanto come u n ne c e s s a r io mezzo di individuazione del singolo nell'ambito dei soggetti di un ordinamento giuridico, quanto piuttosto nella sua qualità di simbolo emblematico dell'identità personale di un individuo e, pertanto, come aspetto della personalità umana pienamente meritevole di protezione. Occorre, dunque, domandarsi se le principali funzioni cui assolve il cognome nella tipica famiglia legittima siano le medesime nel caso in cui si versi in un'ipotesi relativa ad una filiazione naturale. "L'ultimo comma dell'art. 262 c.c. demanda al giudice la decisione circa le modalità di attribuzione del cognome paterno, che può essere aggiunto o anche sostituito a quello materno, e tale decisione deve essere as-
sunta nell'esclusivo interesse del figlio naturale minore il cui riconoscimento da parte del padre avvenga in seguito al riconoscimento operato dalla madre, tenendo conto della natura inviolabile del diritto al cognome, tutelato ai sensi dell'art. 2 Cost.; è conseguentemente da escludere che il diritto del minore possa essere influenzato direttamente da valutazioni circa la correttezza del comportamento del genitore". La Cassazione ha statuito che, nell'ipotesi in cui la filiazione nei confronti del padre sia stata accertata o riconosciuta successivamente al riconoscimento da parte della madre, occorre partire dal presupposto che il diritto del minore al nome costituisce uno tra i fondamentali diritti dell'individuo, sicchè il giudice deve avere riguardo al modo più conveniente di individuare il minore in relazione all'ambiente in cui è cresciuto fino al momento del riconoscimento da parte del padre, prescindendo, anche a tutela dell'eguaglianza tra i geni-
tori, da qualsiasi meccanismo di automatica attribuzione del cognome. Ne consegue che, l'assunzione del patronimico non dovrà essere disposta dal giudice nel caso in cui, sostiene la Cassazione, precludere il diritto di mantenere il cognome materno, ormai naturalmente associato al minore nel contesto sociale in cui egli si trova a vivere, si risolverebbe in un'ingiusta privazione di un elemento della sua personalità: elemento talmente importante che ben può definirsi come il "diritto ad essere se stessi". Il provvedimento giudiziale di attribuzione del cognome, dunque, non deve tutelare l'interesse del minore ad avere un'apparenza di filiazione "regolare", bensì il diritto a conservare il cognome originario se questo sia divenuto autonomo segno distintivo della sua identità personale in una determinata comunità. La giurspudenza ha precisato, altresì, che, occorre verificare se l'attribuzione del cognome paterno, anche in aggiunta a quel-
lo materno, possa recare pregiudizio al minore: tale pregiudizio non sussiste nel caso in cui vi sia un'assenza di comportamenti negativi del padre di tale gravità da renderlo inidoneo ad assumere il ruolo genitoriale, anche tenuto conto dell'auspicabile evoluzione positiva del rapporto tra padre e figlio, per effetto dell'assunzione del cognome paterno. La ratio della norma di cui all'art. 262 c.c. è, dunque, quella di garantire, in relazione alle particolarità dei singoli casi concreti, il diritto costiuzionalmente protetto di tendenziale completa equiparazione del trattamento dei figli naturali a quello dei figli legittimi, contemperandolo, peraltro, con la tutela generale del cognome che, in quanto elemento identificativo della persona, costituisce un diritto inviolabile tutelato dalla Costituzione. Avv. Angela Rossi Mediatrice familiare e-mail: studio@avv-angelarossi.it
Scadenze del mese di dicembre
SOS CONSUMATORI
La rubrica fiscale in questo numero si occupa delle principali scadenze del mese di Dicembre 2009, quella che interessa maggiormente i cittadini riguarda la Imposta Comunale sugli Immobili (I.C.I.),
Arriva l'ora del digitale terrestre
Scadenze più importanti 16 dicembre 2009 Saldo I.C.I. dovuta per l'anno 2009. L'ICI è dovuta per l'anno in corso da tutti i contribuenti possessori di terreni, aree edificabili, case e fabbricati in genere, ad eccezione delle abitazioni principali che, lo ricordiamo, dall'anno 2008 sono state esentate. Attenzione: L'imposta deve essere versata anche per gli acquisti effettuati dall' 1 gennaio 2009 al 16 dicembre 2009. 28 dicembre 2009 (scad. di domenica 27/12/09 rinviata a lunedì 28/12/09) Acconto I.V.A. IV trimestre 2009 (trimestrali); Acconto I.V.A Dicembre 2009 (mensili). Per ulteriori informazioni contattare:
Studio Rag. Alberto Cianfrocca in collaborazione con il Promotore Finanziario Alessandro Cianfrocca Via Conti Gentili, 5 - 03011 Alatri tel. 0775/434739 - e-mail cianfrocca.a@libero.it
Anche "Prisma" emigra sul digitale terrestre Anche il settimanale "Prisma", in onda tutti i giovedì alle ore 20.30 su Europa TV - redazione locale di Alatri, passa al digitale. Ciò comporterà un aumento della qualità della ricezione, l'espansione della zona coperta dal segnale ed un impegno da parte dello staff ad arricchire la già interessante programmazione, con un format unico nel suo genere nelle TV locali della Provincia di Frosinone. Anche gli altri programmi della redazione locale di Europa TV - come il "Lunedì Sera" condotto da Gigino Minnucci - si vedranno dunque sul digitale terrestre. Si comunica che i giorni del passaggio dall'analogico al digitale potranno verificarsi dei disguidi nella ricezione e forse anche nella programmazione, ma tutto tornerà presto come prima e meglio di prima. Vi aggiorneremo nel prossimo numero. Lo staff di "Prisma"
Finalmente siamo giunti al traguardo: dal 16 al 30 di novembre si attuerà - per il Lazio esclusa la provincia di Viterbo - il passaggio definitivo al digitale terrestre. Per questa occasione ricordiamo in sintesi le principali cose da sapere: 1) dopo il 30 di novembre i vecchi televisori non potranno più ricevere - senza il decoder - i programmi di tutte le emittenti televisive; 2) per poter vedere i programmi ogni televisore di vecchio tipo avrà bisogno dunque di un decoder. Ripetiamo: un decoder per ogni televisore; 3) i nuovi televisori - in pratica tutti quelli in vendita da aprile scorso - sono già dotati di decoder integrato, motivo per cui sono già pronti all'uso;
4) il costo dei decoder varia dai 25 ai 300 euro. Dipende dalle funzioni che ci interessano. I meno costosi permetteranno la visione solo dei programmi e disporranno delle funzioni essenziali (li consigliamo per il secondo televisore). Quelli più costosi - salendo il prezzo - saranno dotati di funzioni sempre più complesse. Chiedete informazioni ai rivenditori; 5) i decoder satellitari non servono alla visione del digitale terrestre, per cui se avete un decoder Sky non sarà utile per vedere i programmi in digitale, dovrete dunque comprarne un altro da affiancargli; 6) non serve cambiare le antenne. Vanno bene quelle che ci sono, magari con una controllata da parte di un tecnico. Queste sono le cose principali. Per approfondire l'argomento consigliamo gli ottimi gli speciali sul sito della Rai e su Il Sole 24ore on line. Paolo Fiorenza
Un anno con i ritratti di Questo il titolo del calendario che sarà presto in vendita ad Alatri, ideato da Filippo Strambi, Felice Rolletta e Arnaldo Capone, che è l'autore dei dipinti. Si tratta di personaggi particolari, gente comune per l'appunto (di alcuni abbiamo già parlato nella nostra rubrica), persone umili, spesso naif, che sono rimaste impresse nella memoria collettiva per la loro presenza, per esistenze a volte bizzarre, per lo più condotte tra le vie di Alatri. Il ricavato della vendita dei calendari andrà alla
Fondazione Rita Levi Montalcini Onlus Roma - Via Catanzaro, 9
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Almanacco VERSI inVERSI
Una malinconia felice Giuseppe Gatta
Gli occhi piatti, ridotti a fessure, illuminavano il volto di una donna disperata, e il suo urlo di disperazione si posò sulle ali d'una farfalla che volava in quella notte fredda, portando con se il gusto amaro d'una malinconia felice.
Il senso della poesia sta tutto nell'ossimoro finale che dà il titolo al brano: una malinconia felice. La disperazione di un attimo di vita è simboleggiata dall'espressione di un volto femminile, dove efficacissimi risultano i due occhi ridotti ormai a fessure, quindi incapaci di guardare e di capire. La soluzione, il varco attraverso cui si passa dal non senso alla speranza, sta nel gesto della natura:in quel volo di farfalla che rende la malinconia uno stato di felicità.
Corso di fotografia digitale A cura dell'associazione Corto Cinema Alatri (collaborazione di Antonio Colella ed Angelo Bianchi) Seconda puntata. Qualsiasi macchina fotografica si basa sul principio fondamentale di consentire il passaggio controllato della luce che va a colpire un elemento fotosensibile, la pellicola oppure il sensore, creando così una copia dell'immagine inquadrata dall'obiettivo.Tale controllo è affidato a un dispositivo meccanico oppure elettronico denominato otturatore perché blocca il passaggio della luce fino al momento dello scatto e lo abilita per un periodo di tempo ben definito, che dipende dalla quantità di luce disponibile e dalla sensibilità del sensore. Il periodo di apertura dell'otturatore prende il nome di "tempo di posa" e la sua lunghezza è direttamente proporzionale alla quantità di luce che colpisce il sensore. Un tempo doppio ci darà il doppio della luce e perciò un'immagine molto più chiara, viceversa per un tempo di posa dimezzato. La corretta combinazione tra quantità di luce e tempo di posa produce un'immagine naturale, dove i colori e le loro densità sono vicine all'originale visibile a occhio nudo. Il tempo di posa diventa perciò un elemento essenziale per controllare l'esposizione (la quantità di luce che arriva al sensore), oltre che per catturare oggetti in movimento. In automatismo, la fotocamera tenderà a usare tempi intermedi che vadano bene nella maggior parte dei casi, ma che sarebbero inadatti per bloccare oggetti in movimento. Per immortalare un oggetto nel bel mezzo dell'azione, sono necessari tempi molto brevi. Viceversa occorre un tempo di posa più lungo della norma per generare scie e contorni indistinti attorno all'oggetto che si muove, così da creare un effetto velocità e disegni cromatici nelle foto notturne. Alcune fotocamere digitali offrono programmi già impostati per la scelta dei tempi di posa più adatti alle varie circostanze. Il programma sportivo, solitamente contraddistinto dall'icona di un corridore, riduce il tempo di posa al minimo al fine di congelare l'attimo dell'azione. Il programma notturno invece allunga i tempi, favorendo risultati a effetto. Il miglior risultato si ottiene tuttavia conoscendo più direttamente i valori del tempo di posa e scegliendoli direttamente dai controlli della fotocamera, come si può fare in molti modelli. Il tempo, abbiamo visto, viene governato in automatico oppure in manuale agendo su un particolare dispositivo della fotocamera, l'otturatore, che apre e chiude il flusso di luce che colpisce il sensore. L'intensità luminosa viene invece regolata da un secondo elemento, presente in qualsiasi fotocamera: il diaframma. Ha la forma che assomiglia all'iride dell'occhio umano e si compone di lamelle sovrapposte che, scorrendo una sull'altra, modificano le dimensioni dell'apertura dell'otturatore. Quando stiamo per scattare una foto, la macchina misura in automatico la quantità di luce che arriva al sensore e determina la giusta combinazione tra apertura del diaframma e tempo di posa, determinando così l'esposizione della scena. Di norma, sceglie valori intermedi sia di apertura sia di tempo, che talvolta non bastano a produrre una fotografia interessante anzi, in alcune situazioni particolari, il risultato può essere addirittura sbagliato. Pertanto, se per comodità stiamo usando l'automatismo della macchina fotografica e ci rendiamo conto che le fotografie non corrispondono a quanto da noi desiderato, possiamo utilizzare i differenti programmi incorporati nella macchinetta o avventurarci nello scatto manuale. Nella prossima scheda vedremo appunto lo scatto in manuale. continua
Pillole di medicina Influenza A, ecco i rimedi naturali È diventato il problema più discusso di queste ultime settimane: il virus dell'influenza A è entrato a far parte dei discorsi e delle paure della nostra vita quotidiana. È giusto che le autorità insistano sul fatto che è una epidemia (o pandemia a seconda della diffusione) come quelle stagionali e dunque con le stesse caratteristiche (e rischi) di quest'ultime: pertanto non creiamo panico. Essendo però più contagiosa, i decessi ad essa legati risultano più numerosi in rapporto alla diffusione (almeno in prospettiva, perché fino ad oggi tali decessi risultano poco numerosi ma enfatizzati dai mass media). A fronte di questa situazione molta gente ricorre ad una cura fai da te (dunque senza controllo medico), fatto soprattutto di antibiotici che quando non fanno male non sono comunque efficaci. Quelli che invece sono efficaci - e senza controindicazioni - sono i rimedi naturali: per prevenire le influenze (anche l'influenza A) sono importanti le arance, i pompelmi, il vin brulé (vino caldo con chiodi di garofano e cannella - la spezia con il più alto potere antiossidante - da bere di sera), il latte con il miele, i peperoni ed i peperoncini. Sono rimedi potenti per combattere i virus (dunque hanno potere antivirale) e rafforzare le difese dell'organismo. Ma chi in questo campo è insuperabile è la mela: essa contiene l'acido malico che è un antivirale eccezionale. Aggiungiamo poi aglio, cipolla e porri, i pomodori ed i frutti di bosco. Fra le erbe hanno un grande potere antivirale l'echinacea e la salvia (da prendere infusa nel latte caldo con miele). Ed infine - per non dilungarci, la propoli - prodotta dalle api - che è un potente antibatterico ed antivirale. Ottimi anche gli infusi di foglie di timo, eucalipto e lavanda. Come si vede ce n'è per tutti i gusti e le abitudini. Quello che è importante sapere è che i cosiddetti rimedi della nonna hanno dimostrato - alla luce delle moderne ricerche scientifiche - tutto il loro valore aumentato dal fatto che questi rimedi fanno veramente bene, sono naturali e non hanno controindicazioni. Buona salute a tutti. Paolo Fiorenza
III edizione del premio nazionale di poesia “Giordana Tofani” ART. 1 - Una sola opera a tema libero dovrà essere inoltrata a mezzo posta + 5 fotocopie, di cui una dovrà contenere i propri dati anagrafici, indirizzo completo, recapito telefonico ed eventuale e-mail e la quota di euro 10 (dieci) a: LATTANZI DOMENICO - Corso Umberto I°, 26 - 03011 ALATRI (FR) ART. 2 - L'opera non dovrà superare 40 (quaranta) righe e deve essere inedita e mai stata premiata ART. 3 - L'iscrizione al premio è per soli maggiorenni ART. 4 - Con l'adesione al premio si autorizza l'eventuale pubblicazione delle opere su giornali, riviste, antologie e verrà a tutti consegnato un attestato di partecipazione ART. 5 - L' opera dovrà pervenire entro e non oltre il 31 Dicembre 2009 farà fede il timbro postale ART. 6 - Le opere non verranno restituite ART. 7 - PREMIAZIONE: Si terrà presso la Biblioteca Comunale Piazza Santa Maria Maggiore Alatri il 31 Gennaio 2010 - ore 18,00 alla presenza delle Autorità e della Giuria il cui giudizio è insindacabile: Primo classificato premio di euro 400.00 Secondo classificato premio di euro 300.00 Terzo classificato premio di euro 200.00 Quarto classificato premio di euro 100.00 Dal 5° al 10° classificato verranno consegnati attestati e targa ricordo. Premio speciale Ass. A.C.T.A. Il mancato ritiro del premio, il giorno delle premiazione, da parte del vincitore o suo delegato comporterà l'annullamento dello stesso. ART. 8 - Per contatti: Lmg@hotmail.it e cell. 338 3400125 Lattanzi Domenico responsabile del Premio Poesia Nazionale "Giordana Tofani" vice pres. Ass. A.C.T.A. di Alatri e: comune_alatri@libero.it e Comune di Alatri biblioteca comunale Tel. 0775 448364 Direttore Dott. Agostini Antonio
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Extras - Di tutto di più
"PROBLEMI & SOLUZIONI…" Rubrica di psicologia e benessere personale a cura della D.ssa Chiara Camperi
Immagine corporea e disturbi alimentari Circa il 10% delle ragazze soffre di un disturbo alimentare. Dal 15 al 27% manifesta segni preoccupanti di disagio nel rapporto con il cibo e con il proprio corpo. L'obesità è un problema sempre più preoccupante e diffuso... Patologie che negli anni passati riguardavano soprattutto il sesso femminile, si stanno espandendo velocemente anche tra i ragazzi e gli uomini. I disturbi dell'alimentazione (D.A.) sono le malattie mentali che coinvolgono e sconvolgono più profondamente il corpo e la sua biologia; nel corso del tempo processi psichici e somatici interagiscono tra loro, contribuiscono a determinare, mantenere e complicare i quadri clinici, imponendo la collaborazione di diversi specialisti. Le figure fondamentali di riferimento nel trattamento devono provenire sia dal'area psicologico-psichiatrica, che dall'area internistico-nutrizionale, gli interventi di riabilitazione devono evitare conflitti e frammentazioni e perseguire obiettivi di integrazione e collaborazione. Soprattutto nel
trattamento dei soggetti più giovani, una terapia che non coinvolga in qualche forma e in qualche fase i familiari, ha poche probabilità di successo. I D.A. vengono solitamente classificati in Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa, Disturbi dell'Alimentazione non altrimenti specificati (binge eating disorder), ognuno di essi richiede uno spazio per la trattazione più ampio rispetto ad un solo ad articolo, per tale motivo alcuni numeri di questa rubrica saranno dedicati a questo argomento, prediligendo le richieste dei lettori e riservando una parte ad informazioni sui servizi e le opportunità presenti nel territorio. Anche al di fuori degli standard che definisco la patologia è assai frequente oggi vivere problematiche legate al cibo; del resto in un'epoca in cui il culto del fisico e della bellezza, secondo un modello di perfezione ideale, ha assunto dimensioni di valore cui uniformare anche la propria crescita personale, il rapporto con il cibo diviene un indicatore fondamentale del proprio benessere. Questo significa che il problema della propria immagine esterna nasconde sempre più spesso quello della propria autostima. Ne nasce la convinzione socialmente diffusa che avere un bel corpo equivale dunque ad essere una bella persona. È certamente più facile mutare aspetti del proprio fisico, che mutare aspetti del proprio carattere: il
FALEGNAMERIA ARTIGIANALE La ditta di Paolo Ciangola è da oltre venti anni nel campo della falegnameria. Il titolare Paolo, uno degli artigiani più conosciuti della provincia di Frosinone, pur continuando a lavorare in modo artigianale ha intrapreso un percorso più industrializzato grazie ad attrezzature di ultima generazione. Porte, finestre, mobili su misura e non solo dunque. L'azienda alatrense infatti si po-
corpo diviene allora lo specchio dei cambiamenti, ma anche segnale di squilibrio tra ciò che è e ciò che si avverte di essere e ciò che gli altri vorrebbero che noi fossimo. In una società in cui si oscilla ambiguamente tra "cibo per vivere" o "vivere per il cibo", gli strumenti della psicologia possono rappresentare un prezioso "ago della bilancia", da affiancare a percorsi
nutrizionali, per ritrovare un rapporto equilibrato con la propria immagine corporea. Guarire dai disturbi alimentari significa richiudere con pazienza e amore le ferite interiori, per non dover riempire i vuoti dell'anima col cibo pensato, ingoiato, vomitato… Sfamare il bisogno d'amore è la ricetta per non dover sfamare più un corpo che quest'amore implora con tutta la forza possibile.
L’OTTOVOLANTE Rubrica "sui generis" di letteratura, a cura di Franco Malandruccolo
STEFANO BENNE “PANE E TEMPESTA” Dopo Margherita Dolcevita, Stefano Benni torna con un nuovo libro "Pane e Tempesta" (Feltrinelli editore), libro esilarante dove troviamo tutta al comicità amara, con toni irriverenti dell'autore. Montelfo, piccolo borgo fatato protetto dai boschi, resiste nel suo quieto e soddisfatto stato "premoderno" come l'ultimo, imbattuto baluardo del "Bar Sport", luogo icona dell'universo di Benni. Qui si assiste a una parata di personaggi pittoreschi dai nomi improbabili (il Nonno Stregone, Ispido Manidoro, Trincone Carogna, Sofronia e Rasputin, per citarne alcuni), per scoprire insieme le "ventisette azioni dell'uomo civile" e fronteggiare il pericolo che incombe su Montelfo, minacciato dalle ruspe della speculazione edilizia. Per quanto si avverta chiaramente il dramma del paese e del Bar, proprio con questo libro Benni torna a far ridere con inarrestabile e, soprattutto, multiforme comicità. Infatti, come recita la citazione di Leonardo da Vinci collocata all'inizio del libro"come varia il pianto a seconda delle emozioni, così complicato, prezioso e ogni volta diverso è il ridere". Stefano Benni. Giornalista e scrittore satirico, Benni rappresenta vizi e difetti dell'Italia degli ultimi decenni, evidenziandone la paradossale comicità.
PAOLO CIANGOLA
ne al servizio dei serramentisti di cui è in grado di soddisfare qualsiasi richiesta in tema di profili per legno alluminio del tutto personalizzati. Altra gran-
de novità sono delle ante dal taglio di 90° pronte per l'applicazione senza ulteriori interventi di manodopera. Massima libertà di scelta per le sagome corredata da un'ampia gamma di specie legnose. Tutto questo a prezzi di fabbrica, dal produttore si passa infatti direttamente all'installatore. Naturalmente il tutto senza tralasciare opere artigianali uniche, composte con cura e maestria.
ALATRI - Via ia Fras raschett hette, 32 Tel. 0775.435418 - Cell. 368.3184212 - e-mail: paolociangola@virgilio.it I N P R O M O Z I O N E