Gente Comune Ottobre 2012

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Il primo free-press della provincia di Frosinone, fondato nel 1994 da Filippo Strambi Anno XIV n° 9 - Ottobre/Novembre 2012

APERTURA

PRIMO PIANO

COMPLEANNO Gente Comune festeggia i suoi primi 18 anni Sbaraglia a pag. 2

MULTISERVIZI Tutta la storia dall'inizio Antonucci, Minnucci, Fiorenza a pag. 3

Distribuzione gratuita - Tiratura 20.000 copie

VARIE ACI - Corsi gratuiti di Guida Sicura per immigrati Tagliaferri a pag. 5

STORIE - Un alatrense nel lager di S. Sabba Minnucci a pag. 15

Questa è l'Italia di cui ci vantiamo... Lorenzo Marigliani, 9 anni, è un genio del pianoforte con "i piedi per terra". Tra tanti scandali e notizie di cui vergognarci, questo è un esempio di "Buona Italia" di cui vogliamo parlare. Tagliaferri a pag. 12


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Apertura

Diciotto anni di Gente Comune. La lettera di un “amico” N

on capita tutti i giorni dover ricordare le “primavere” di un periodico free press. Credo che la ricorrenza dei 18 anni del mensile “Gente Comune” di Alatri e provincia merita un’appendice di tutto rispetto non fosse altro perché la gloriosa testata diretta prima da Filippo Strambi, ora dai figli Davide e Riccardo ha contribuito, ed in maniera notevole, a fare La storia della città. Soltanto sfogliando le edizioni è possibile capire quanto

Anno 1994 primo numero di Gente Comune

abbia influito la sua presenza sulla vita di un territorio che è stato protagonista di scelte sociali che la politica, spesso, non ha aiutato a rendere determinanti sul piano dello sviluppo più complessivo. “Gente Comune” ha avuto, però, il grande merito di avvicinare i cittadini ai problemi della città, utilizzando un senso dell’approccio che è risultato positivo nella crescita del fertile rapporto tra informazione e lettore. Le utili e mai pigre punzecchiature alla politica hanno, infatti, permesso a “Gente Comune” di assurgere a autorevole giornale della provincia di Frosinone. “Gente Comune”, nel rispetto della sua linea editoriale volta ad assicurare trasparenza, legalità, obiettività e alto senso di responsabilità, ha rappresentato un valido baluardo per la difesa dell’informazione e del ruolo dei cittadini impegnati a costruire, insieme, l’avvenire di Alatri. Un cammino che oggi tocca quota 18 anni e che vuole costituire un nuovo traguardo di ripartenza per garantire al suo ingresso nella “maggiore età” l’autorevolezza e la capacità organizzativa e professionale dei suoi validissimi collaboratori, ma soprattutto dei suoi attenti e sempre più crescenti lettori che non hanno mai smesso di credere nella concretezza di un giornale che ha posto come suo obiettivo prioritario la crescita della società attorno a cui ruota. Per la famiglia Strambi e tutti i collaboratori la tappa del diciottesimo compleanno è motivo di orgoglio, ma soprattutto garanzia di continuità in un rapporto che la gente ha dimostrato di apprezzare e che la politica non dovrebbe tenere a distanza. “Gente Comune”, al pari di altre eccellenti testate del territorio, rimane sicuramente strumento ideale per far crescere la vivibilità ambientale nell’ambito di un più complessivo sviluppo socio economico e culturale. Un obiettivo cui guarda con sempre più convinta attenzio-

Gente Comune 18 anni dopo

ne la popolazione che nel giorno del diciottesimo compleanno del giornale, ha inteso essere presente anche spiritualmente a conferma che la “creatura” di Filippo Strambi, è anche e soprattutto la “creatura” della città di Alatri. Quel Filippo Strambi, persona di levatura morale altissima e che, nonostante ci abbia lasciati presto, continua sovente a guidare le scelte dei figli ispirate alla figura di quel gran signore che ha contribuito a scrivere pagine di storia importanti della nostra amata Ciociaria. Bruno Sbaraglia


Primo Piano

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SPECIALE MULTISERVIZI

A cura di: Pietro Antonucci, Paolo Fiorenza e Mariella Minnucci

Multiservizi, tra polemiche e tentativi di soluzione

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'autunno alatrense si è aperto con la grave vertenza che concerne la questione della società "Multiservizi" e sta animando un dibattito, non solo politico, sempre più accalorato. Da un lato, vi sono i lavoratori che vedono messo a rischio il loro impiego ed il proprio futuro; dall'altro, l'Amministrazione comunale impegnata a trovare una possibile via d'uscita che riesca a tutelare tutte le parti in causa. Nel mezzo, e non è cosa da poco, la necessità di garantire i servizi comunali, la difficile mediazione con e dei sindacati, le inevitabili polemiche sfociate in un aspro confronto politico. In questa pagina, abbiamo riportato tutte le posizioni che si sono delineate in questo ultimo mese, quale contributo a comprendere meglio lo stato delle cose e sperando che torni il sereno. Per i lavoratori e per la Pietro Antonucci città.

Il commento: storia di un finale già scritto

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arlare della Multiservizi porta sempre con sé quasi un senso di impotenza, dovuto al fatto che sembra si stia recitando un copione - a livello politico e sindacale - del quale si sa già il finale. È la sorte di quelle iniziative che, nate in un contesto ben diverso dall'attuale, vivevano (pur in presenza di un'originaria precarietà) alla luce del fatto che in Italia "nulla è più duraturo del provvisorio". Possiamo dire che la Multiservizi negli anni passati si è occupata di tutto, tappando spesso buchi lasciati aperti nei servizi da parte delle varie amministrazioni. Finché l'economia lo ha permesso questo modo di risolvere il problema è andato bene, poi il degrado della situazione finanziaria ha cominciato a far emergere sempre di più quelli che erano i difetti dell'iniziativa: la precarietà (appunto) e la mancanza di strategie. È vero che la Provincia di Frosinone aveva un estremo bisogno di dare risposte alla mancanza di lavoro, anche alla luce della crisi dell'apparato industriale, ma tutto questo è avvenuto senza progettualità ma solo come replica all'emergenza. E così

le iniziali collaborazioni tra Enti sono diventate conflitti, con rimpallo di responsabilità. Ma se le soluzioni sono difficili è perché è chiarissima la causa: non ci sono soldi. Paradigmatico in questo senso l'ultimo scontro tra l'esponente Pd Costanzo e il presidente dell'Amministrazione provinciale Iannarilli. Il centro-sinistra insieme con i sindacati vuole convincere la Provincia (so-cio della Multiservizi accanto ai Comuni di Frosinone e di Alatri) ad attingere ai fondi d'avanzo per salvare la società, ma Iannarilli risponde che tale strada non è percorribile, che non ci sono fondi e che è contraria alla legislazione. Cosa succederà allora a tutti i lavoratori che per anni hanno prestato la loro opera pur nell'incertezza del loro futuro? Noi propendiamo per un'ulteriore soluzione provvisoria concertata tra le amministrazioni interessate che faccia guadagnare tempo utile per sperare - dopo tanti sacrifici - in un rilancio dell'economia e dunque nella possibilità di trovare soluzioni più stabili e certe. Paolo Fiorenza

Le reazioni delle maestranze: grande delusione

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' grande l'amarezza dei 36 lavoratori a rischio della Multiservizi di Alatri. Si tratta di lavoratori la cui fascia di età va dai 40 ai 60 anni. Gente che, anche e soprattutto per questo motivo, il lavoro non lo ritroverà molto facilmente. Gente che non ha altri redditi o altre rendite e che, grazie all'impiego finora svolto, anche con magri stipendi, riusciva a dar da mangiare alle proprie famiglie.

Un momento dell’assemblea della Multiservizi

Abbiamo sentito in proposito uno di loro, Mario Messia. "Ciò che più ci rammarica - ci ha detto - è stato l'atteggiamento del sindaco. Abbiamo letto alcune sue dichiarazioni che ci hanno lasciato allibiti e che hanno dato di noi un'immagine assolutamente falsa. Morini ha detto che noi non abbiamo preso in considerazione la possibilità di un assorbimento in alcune società private che lui definisce accreditate. Raccontata così la vicenda ci fa passare per degli incoscienti. La verità è che noi, secondo il sindaco, avremmo dovuto licenziarci e firmare con tali ditte un contratto in bianco. Non solo i responsa-

bili delle ditte stesse, durante il tavolo dell'11 ottobre scorso hanno esternato le loro perplessità in merito facendo notare chi si è ancora in fase di trattativa. Pertanto il sindaco non deve far passare quella proposta come un'assunzione certa nelle società private! Sempre in quella occasione Morini si è lamentato del fatto che i sindacati abbiano abbandonato la riunione. E certo! Lo hanno fatto perché il riaffidamento - proroga in precedenza firmato dall'Amministrazione, non riguardava tutti i servizi, ma solo 3 su 5. Io ad esempio nel giro di 3 settimane avrei dovuto lavorare in tutto 16 ore! Allo stesso tempo non potevamo rifiutare quella proroga! Come si fa a rifiutare una proroga di questi tempi? Insomma è davvero una situazione complicata e gli amministratori per noi sono stati a dir poco scorretti. Sconfessando i primi segnali positivi che hanno dimostrato nel momento in cui si sono insediati, hanno cominciato a giocare con le nostre ansie e le nostre paure di perdere il lavoro. Ci hanno ricattato. Per questo motivo abbiamo scritto una lettera al Prefetto. Vogliamo sapere, ma senza trucchi ed inganni, perché non si possa percorrere la strada della stabilizzazione, strada che all'ente comunale costerebbe molto meno!". Mariella Minnucci

Ma io, operaio, vi dico: il Sindaco Morini lavora per voi

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ra i tanti interventi di questi giorni, riportiamo anche quello di Mauro Macciocca, dipendente Videocon, che spezza una lancia in favore dell'Amministrazione comunale: "Vorrei intervenire, da cittadino, sulla vicenda della Multiservizi. Sono uno dei 1300 cassaintegrati Videocon, a zero ore da 7 anni. Da tempo, ormai, mi sono dedicato, visto il tempo a disposizione, a rappresentare il disagio dei colleghi di Alatri, circa 150 persone, coinvolgendo politici e amministratori a vario livello in favore dei lavoratori e per questo ringrazio tutti quelli, in primis il sindaco Morini, per non averci mai fatto mancare l'appoggio. Nonostante i vari tavoli istituzionali e tecnici, le numerosissime promesse, nessuno mai, ha prospettato a me ed ai miei colleghi una ricollocazione lavorativa con un contratto a tempo indeterminato, presso aziende con una certa affidabilità economica e soprattutto con la garanzia della parte pubblica in merito alla conservazione dei livelli occupazionali, così come ha fatto il Comune di Alatri per i dipendenti Multiservizi. È per questo che, pur partecipando e condividendo le preoccupazione dei compagni lavoratori della Multiservizi, non posso condividere la scelta di chi rifiuta la possibilità di lavoro così come gli è stata prospettata. Soprattutto considerando che al prossimo dicembre noi ex Videocon saremo tutti a casa, in mobilità, senza nessuna prospettiva per il futuro. Ancor meno posso accettare le strumentalizzazioni di certe opposizioni. In attesa che qualcuno si ricordi anche di noi operai Videocon e che magari si trovino anche per noi aziende disposte ad assumerci, mi auguro che la situazione di disagio dei dipendenti Multiservizi, si concluda al più presto, nel migliore dei modi, affinché i lavoratori tornino ad avere certezze sul proprio futuro".


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Ambiente

"Sei uno zero": grande manifestazione S In tanti sono scesi in piazza contro l'avvelenamento indiscriminato della Valle del Sacco

ei ottobre duemiladodici: l'inizio di un percorso, di un impegno e di una mobilitazione che mirano a fare rumore, a non passare inosservati e a stringere sulla politica e sulle istituzioni. A Colleferro la manifestazione "610 - Sei uno zero?" è stata popolata da un gran nu-

cora infinitamente lontana una soluzione che ponga fine a questo stupro. Si tratta di una violazione non solo dei territori, ma degli stessi cittadini che li popolano, contaminati da una pessima qualità dell'aria e da una catena alimentare minata alle fondamenta.

Gli striscioni - foto di Miriam Minnucci

Manifestanti - foto di Miriam Minnucci

mero di persone che, unite, hanno voluto ribadire il proprio dissenso per la devastazione dell'area della valle del Sacco: un inquinamento ambientale indiscriminato che minaccia il presente e annienta il futuro. Come una palla al piede, il problema dell'avvelenamento della Valle del Sacco ci segue da tanto, troppo tempo e sembra an-

Quella dello scorso sei ottobre è stata una manifestazione pacifica che ha visto la partecipazione di persone di tutte le età, accomunate dalla volontà di salvare un territorio in declino. Tanti gli appelli, gli slogan e i cartelli che hanno affollato il lungo percorso che dalla stazione di Colleferro si snoda fino alla di-

scarica di Colle Fagiolara. Rappresentati dal Coordinamento della Valle del Sacco, erano presenti le associazioni, le parti sociali, sindaci, rappresentanti comunali e singoli cittadini: l'alta Ciociaria si è stretta a sé nella speranza di far sentire la propria voce, scagliando un urlo per la salvaguardia di un avvenire che si fa sempre più nero. La Valle del Sacco è sede per lo smaltimento di circa 300 mila tonnellate di rifiuti l'anno. Discariche, inceneritori, biomasse e pneumatici. Ora arriva anche l'eventualità di un impianto per il Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti. Questa volta, però, erano almeno in 2.000 a scendere in piazza: duemila persone che manifestavano e manifestano ancora "il dissenso alla gestione insostenibile incentrata su un'industrializzazione fuori controllo dai parametri di sostenibilità sia economica che ambientale". "Sei uno zero" è uno degli ennesimi tentativi di salvare un territorio mal gestito e un ambiente sfruttato e vilipeso fino al midollo (e gli ultimi avvenimenti dell'Italcementi probabilmente avvalorano una tesi già vecchia).

Un manifestante - foto di Miriam Minnucci

La manifestazione e il disaccordo popolare esprimono a chiare lettere quello che è il desiderio di ogni abitante della Valle: la speranza di tornare a respirare aria pulita. Miriam Minnucci

Inverni più freddi dal 2012? Lo vedremo

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el precedente numero abbiamo parlato degli eventi climatici estremi che hanno caratterizzato fino ad ora questo 2012, partendo dalla grande nevicata di febbraio fino a giungere al caldo eccezionale di questa estate. Si è detto che probabilmente non si tratta di eventi straordinari, e che la possibilità che tornino a verificarsi con frequenza sempre maggiore sia abbastanza alta. Cerchiamo ora di analizzare alcune possibili cause di tutto ciò. Secondo l'autorevole meteorologo americano cui si accennava nel precedente numero, il signor Joe Bastardi, i prossimi inverni, a partire proprio dal 2012/2013, potrebbero risultare molto freddi, a livello di quelli degli anni Settanta. La causa è la concomitanza di alcuni fattori climatici, come ad esempio un ciclo solare che negli ultimi anni si è fatto molto debole e la ripresa dell'attività vulcanica artica, ma soprattutto la PDO (Pacifical Decadal Oscillation) tornata fredda dopo una lunga fase calda. La PDO è uno schema di interpretazione della variabilità climatica oceanica delle temperature delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico settentrionale, che consta di due fasi, una calda e una fredda. Durante la fase calda o positiva, la parte centrale ed occidentale del Pacifico diventa fredda e la parte orientale, in prossimità delle coste nordamericane,

diventa calda: in questa condizione i nostri inverni risultano più miti; durante la fase fredda o negativa, invece, accade l'esatto contrario: i nostri inverni risulteranno allora più freddi. Come si diceva, la PDO è rimasta positiva a partire dalla fine degli anni Settanta fino a pochi mesi fa, anni in cui ha dominato il cosiddetto "El Nino", ed il pianeta ha quindi mostrato una significativa tendenza verso una fase calda. "El Niño" è un disturbo del sistema atmosferico oceanico del Pacifico tropicale che ha importanti conseguenze per il clima di tutto il pianeta. Di solito (ma non sempre ) gli eventi denominati "La Niña" seguono "El Niño". Come conseguenza di tutto ciò, dunque, sono probabili inverni piuttosto freddi a partire dal 2012-2013, così come è capitato negli anni Settanta. Un primo assaggio lo abbiamo già avuto quest'anno: si trattava soltanto di un antipasto o dobbiamo aspettarci il pranzo completo? Joe Bastardi risponderebbe che forse è il caso di aspettarsi portate più abbondanti. Ma facciamo un passo per volta, e cerchiamo di capire come evolverà la situazione meteorologica nel medio termine. È bene sottolineare fin da subito che previsioni di tal genere hanno un margine di errore che si fa tanto più grande quanto più si avanza nel tempo, e dunque vanno

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prese "con le pinze": niente certezze, soltanto possibili letture basate su dati statistici relativi all'attuale configurazione climatica. Ebbene, possiamo dire che se l'ultima decade di ottobre ci ha offerto un posticipo d'estate, con temperature ben superiori alla norma del periodo, ciò non vuol dire che l'autunno vada dato per vinto: negli ultimi giorni del mese, infatti, Cassandra ci ha fatto piombare dall'estate all'inverno, e sembrerebbe che novembre abbia tutte le intenzioni di ricordarci che la stagione fredda è ormai prossima: durante la prima parte del mese, infatti, il tempo sull'Italia potrebbe continuare a presentarsi diffusamente instabile sulle nostre regioni centro-meridionali in genere. Nuove basse pressioni potrebbero formarsi sul Centro Italia o in area tirrenica centro-meridionale, con maltempo diffuso al Centrosud, localmente fino alle medie pianure settentrionali e al Nordest. Le temperature dovrebbero restare basse per l'arrivo di aria più fredda settentrionale, e potrebbero aversi buone occasioni per nuove nevicate in Appennino fino ai 1000 metri. In conclusione l'autunno, che fino ad ora ha "latitato" regalandoci soltanto occasionali giornate di maltempo, sembra avere tutte le intenzioni di prendersi una rivincita, giocando assi che finora sono stati ben nascosti nella manica. Se poi passerà il testimone ad un Generale Inverno agguerrito e pronto a mettere in campo le sue truppe più forti, cosa di cui Joe Bastardi sembra sicuro, questo soltanto il tempo ce lo dirà. Stefano Lorenzo Vari


News dal Capoluogo Un secondo evento coinvolgerà gli studenti dei Licei

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NEWS DAL CONSERVATORIO “LICINO REFICE”

AAA stranieri con patente cercasi Il compositore del Vincenzo Core Anche a Frosinone il progetto nazionale “AMBASCIATORI DI SICUREZZA STRADALE”

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’Automobile Club Frosinone lancia l’appello per coinvolgere cittadini stranieri residenti regolarmente in Italia ed in possesso della patente di guida nel

gli automobilisti italiani è coinvolto in un incidente all’anno mentre per gli stranieri la percentuale sale fino al 13,5%.” I corsi si svolgeranno presso il centro ACI-SARA di Val-

progetto Progetto ACI - Ministero deli Esteri “AMBASCIATORI DELLA SICUREZZA STRADALE”. Questa importante iniziativa, infatti, offre 1.000 corsi gratuiti di guida sicura all’anno per tre anni agli stranieri che guidano nel nostro Paese, che diffonderanno in famiglia e nelle comunità nazionali il valore del rispetto del Codice delle Strada. L’iniziativa è patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero degli Affari esteri, dal Ministero della Cooperazione internazionale e integrazione e dal Ministero degli Affari regionali, turismo e sport. Il progetto è sostenuto da SARA Assicurazioni e da ACI Global. “Gli stranieri rischiano il doppio sulle strade del nostro Paese- dichiara il Presidente dell’AC Frosinone Achille Pagliuca - dove il 6,4% de-

lelunga alle porte di Roma, uno dei più moderni e attrezzati in Europa. Saranno 18 giornate l’anno, ciascuna con 60 “allievi” che raggiungeranno Vallelunga con pullman messi a disposizione dall’organizzazione. Per Frosinone l’appuntamento è il 24 novembre prossimo, verranno contattate e coinvolte tutte le strutture pubbliche e le associazioni coinvolte nel mondo dell’immigrazione per far si che questa opportunità non venga sprecata. Ma anche i singoli cittadini potranno chiedere di partecipare chiamando l’Automobile Club di Frosinone ai seguenti recapiti: a.tagliaferri@frosinone.aci.it; 0775839931. Sempre dall’AC Frosinone, infine, un evento che coinvolgerà gli studenti di alcuni Licei e Istituti del capoluogo. Piloti esperti e professionisti terranno lezioni di Guida Sicura e di educazione stradale Periodico di informazione politico-sociale e culturale nelle aule magne delle Fondatore Filippo Strambi tre Scuole selezionate e un totale di 15 alunDirettore Responsabile Riccardo Strambi ni dalla nostra provinEditore Davide Strambi cia verranno portati Stampa Tipolitografia ACROPOLI nel Centro ACI di ValALATRI - Via Mediana Chiappitto, 5 - Tel. 0775 442588 lelunga per fare un intera giornata di test Segretaria redazione Elisabetta Ciancone alla guida di autovetture appositamente alResponsabile di redazione Andrea Tagliaferri lestite sul circuito tecCoordinamento Pietro Antonucci nologicamente più Impaginazione e grafica Elisabetta Ciancone avanzato d’europa. Anche questi ragazzi a Redazione: fine corso diventeranPietro Antonucci, Mariella Minnucci, Paolo Fiorenza, Bruno Sbaraglia, Andrea Tagliaferri, Riccardo Strambi, no “Ambasciatori della sicurezza stradale” e Daniela Caliciotti, Serena Sperduti, Patrizio Minnucci, porteranno le nozioni Miriam Minnucci, Angela Rossi, Chiara Camperi, e i valori appresi nella Giuseppe Gatta, Alessandro Arcese, Erika Rossi, loro esperienza quotiFranco Malandruccolo, Alfredo Salomone, diana sperando di traFrancesca Ludovici, Serena Proietti, Mauro Macciocca smetterli anche ai propri amici. Numero chiuso in tipografia il 31/10/2012 Autorizzazione Tribunale Frosinone n°232 del 4/10/1994

Andrea Tagliaferri

vince l'ICMC 2012

L'opera del musicista premiata come miglior composizione europea

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i tratta di un prestigioso riconoscimento quello rilasciato a Vincenzo Core, musicista e compositore del Conservatorio "Licinio Refice" di Frosinone. Trentenne, allievo del M° Alessandro Cipriani al III anno del triennio di Musica Elettronica, Core è stato premiato con l'ICMA Regional European Award all'International Computer Music Conference 2012 che dal 1974 rappresenta il più importante evento al mondo per la musica elettronica. L'edizione 2012 si è svolta nel mese di settembre a Lubiana, in Slovenia. All'ICMC ogni anno viene premiata la migliore composizione per ogni continente (Europa, Asia, Americhe etc., da qui la definizione di "Regional"), e il pezzo del giovane compositore del "Refice", dal titolo Miss Candace Hilligoss' flickering halo, realizzato in collaborazione con il videoartista Fabio Scacchioli, ha vinto come miglior opera europea. Il lavoro di Core, già presentato nella sezione a concorso "Orizzonti" del Festival del Cinema di Venezia e vincitore al Lausanne Underground Film Festival come migliore opera sperimentale, è frutto di una ricerca espressiva che si concentra sulle relazioni tra i molteplici materiali compositivi alla scoperta di nuovi percorsi di senso; percorsi che possano esprimere la complessità e la vitalità del Sé. Giovane ma con una carriera ed un curriculum già molto ricchi ed importanti, Core ha partecipato a numerosi festival e mostre in tutta Europa, India, Giappone, Cuba e Stati Uniti (New York e San Francisco); è stato protagonista della rassegna intermediale "Segnali 2012. Arti Audiovisive e Performance", tenutasi a Perugia nel maggio di quest'anno, ed è stato invitato al 13° Festival del Cinema Sperimentale di Parigi e al 3rd New Italian Film and Art Festival a Seoul (Corea del Sud). Dal 2008, Core compone per video, balletti, installazioni e performance e svolge la sua attività di ricerca e di sperimentazione al Centro di Ricerca ed Elaborazione Audiovisiva (CREA) presso il Conservatorio di Frosinone. L'Istituto ha voluto puntare molto sul CREA e sulla valorizzazione dei suoi allievi operanti in questo campo, contribuendo alle spese di trasferta e di iscrizione a conferenze e concorsi che vedono tra i protagonisti i propri studenti, come nel caso di Vincenzo Core. Il Centro costituisce una realtà tecnologicamente molto avanzata, dotata delle apparecchiature audio più sofisticate e di computer di ultima generazione; è composta da tre sale di registrazione integrate e comunicanti con il nuovo Auditorium del Conservatorio. Il CREA può essere considerato un vanto del "Refice", non esistendo nulla di simile in altri conservatori italiani. Una struttura, quindi, che proietta l'Istituto fra i centri più importanti in Europa nel campo della produzione audiovisiva. Un Centro utilizzato come supporto alle produzioni musicali e multimediali del Conservatorio e della sua etichetta discografica ed aperto ai migliori allievi per la realizzazione delle loro opere e per la produzione di contenuti per la WebTv dell'Istituto. Rubrica a cura di Andrea Tagliaferri in collaborazione con Uff. Stampa Conservatorio di Musica "Licinio Refice" dott. Luca Fontana ufficiostampa@conservatorio-frosinone.it - www.conservatorio-frosinone.it


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News dal Capoluogo

I nuovi lavori in Corso Lazio, arriva anche una chiesa

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na chiesa di nuova costruzione, il rifacimento completo della segnaletica orizzontale, lo spostamento e il miglioramento della pista ciclabile esistente finalizzati ad una vera fruibilità da parte dei cittadini. Non perde tempo l'amministrazione Ottaviani e stila un programma di primi interventi sulla zona di Corso Lazio. Si inizia con il complesso parroc-

chiale di San Luca Evangelista che sorgerà in un'area di 7.000 metri quadrati, nell'ambito del progetto "Porta della città" di Colle Timio. Un'opera che il quartiere attendeva dal lontano 1997 e alla quale la giunta Ottaviani ha dato il via libera nell'ultima seduta utile ad inizio mese. Si procederà, poi, allo spostamento della pista ciclabile di Corso Lazio al lato opposto rispetto alla

sede in cui insiste attualmente, in maniera tale da renderla maggiormente fruibile alla cittadinanza e più sicura per gli utenti della strada. Inoltre è previsto il completo rifacimento della segnaletica orizzontale su tutta la strada. "Questa amministrazione - ha detto l'assessore ai lavori pubblici Fabio Tagliaferri - con questo programma di interventi conferma l'attenzione e l'impe-

E il sindaco annuncia novità a costo zero per la cabinovia che collega via Aldo Moro al centro

Stadio Casaleno e Ascensore inclinato finalmente saranno sicuri Procedono spedite le procedure per la messa in sicurezza della copertura del campo sportivo abbattuta dalla neve FROSINONE - Svolta per la messa in sicurezza dello stadio Casaleno (foto in basso). È stata completata, infatti, la gara per l'affidamento dei lavori di smantellamento della copertura dell'impianto sportivo, con conseguente messa in sicurezza della struttura, che aveva subito un crollo parziale durante le nevicate dello scorso inverno. La gara, esperita con la formula della procedura negoziata, così come prevista dalle vigenti disposizioni di legge in materia di appalti, ha visto la partecipazione di ben

23 ditte, e porterà ad un risparmio incredibile rispetto a quanto preventivato dalla vecchia amministrazione. Costerà, infatti, alle casse comunali, solo

2.010,29 euro, cifra di gran lunga inferiore di quella di 250.000 euro prospettata dai precedenti amministratori. Dopo il completamento degli atti amministrativi e la verifica dei requisiti della ditta vincitrice, dunque, si procederà alla consegna delle aree e alla rimozione della copertura. A costo zero per la comunità, poi, si stanno risolvendo i problemi dell'ascensore inclinato (foto in alto) che diventerà finalmente sicuro, così come senza esborsi per i cittadini si è risolto il problema dell'agibilità del palasport che da anni veniva utilizzato con autorizzazioni temporanee. And. Tag.

A scuola da Gesù Parabola: "Dei Talenti” Matteo 25:14-30 "Poichè avverrà come a un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e partì. Subito colui che aveva ricevuto i cinque talenti andò a farli fruttare, e ne guadagnò altri cinque. Allo stesso modo, quello dei due talenti ne guadagnò altri due. Ma colui che ne aveva ricevuto uno, andò a fare una buca in terra e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo, il padrone di quei servi ritornò a fare i conti con loro. Colui che aveva ricevto i cinque talenti venne e presentò altri cinque talenti, dicendo: “Signore, tu mi affidasti cinque talenti: ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. Il suo padrone gli disse: “Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore”. Poi, si presentò anche quello dei due talenti e disse: “Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. Il suo padrone gli disse:“Va bene, servo buono e fedele, sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore”. Poi si avvicinò anche quello che aveva ricevuto un talento solo, e disse: “Signore, io sapevo che tu sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; eccoti il tuo”. Il suo padrone gli rispose: “Servo malvagio e fannullone, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; dovevi dunque portare il mio denaro dai banchieri; al mio ritorno avrei ritirato il mio con l’interesse.Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti. Poichè a chiunque ha, sarà dato ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quel servo inutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti”. SPAZIO PUBBLICITARIO AUTOGESTITO

gno verso i residenti di Corso Lazio. L'obiettivo che ci siamo posti è quello di migliorare la vivibilità dei quartieri, aumentando gli standard e puntando a una più consona qualità della vita. Con il progetto 'Porta della Città' si darà luogo ad una riqualificazione di grande pregio di una zona strategica e importante della città". "Il provvedimento più importante ha detto il sindaco con delega ad

interim all'Urbanistica, Nicola Ottaviani - è quello sicuramente della realizzazione della chiesa di San Luca Evangelista, con annesso complesso parrocchiale, che mette la parola fine, in maniera positiva, ad un lungo iter iniziato quindici anni fa. Una risposta concreta alle esigenze della cittadinanza". P. A.

TURNI FARMACIE FROSINONE a cura della Farmacia della Stazione

NOVEMBRE 01 F 02 03 04 D 05 06 07 08 09 10 11 D 12 13 14 15 16 17 18 D 19 20 21 22 23 24 25 D 26 27 28 29 30

TURNO Mastrangeli Cavoni Del Viale De Matthaeis Del Corso Piacitelli Moderna Palleschi Sorda Madonna della Neve Della Stazione Centrale Mastrangeli Cavoni Del Viale De Matthaeis Del Corso Piacitelli Moderna Palleschi Sorda Madonna della Neve Della Stazione Centrale Mastrangeli Cavoni Del Viale De Matthaeis Del Corso Piacitelli

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De Matthaeis

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DISTRETTO SOCIO-aSSISTEnzIalE "a" (PROVInCIa DI FROSInOnE) - l. 328/2000

Comune Capofila Alatri

Comuni di: Acuto, Alatri, Anagni, Collepardo, Filettino, Fiuggi, Guarcino, Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola, Torre Cajetani, Trevi nel Lazio, Trivigliano, Vico nel Lazio. Azienda Sanitaria Locale, Terzo Settore, Provincia di Frosinone

Corso di Formazione per operatori su "Il progetto nell'affido familiare, il lavoro con la famiglie d'origine durante l'affido e la normativa di riferimento" Il 10 e 11 ottobre u.s. si è concluso ad Alatri, presso l'Aula Magna dell'Università, il Corso di formazione per operatori sociali su "Il progetto nell'affido familiare, il lavoro con la famiglie dei minori durante l'affido e la normativa di riferimento". Hanno partecipato al corso gli operatori, psicologi e assistenti sociali, del Distretto Socio-Assistenziale A, dei Comuni del Distretto e della Asl di Frosinone, in particolare i Servizi SMREE e Consultorio di Anagni e Alatri. Il Corso è stato organizzato in collaborazione con il CBM di Milano, Centro per il bambino maltrattato e la cura della crisi familiare, Centro di eccellenza nato a Milano nel 1984, che ha come scopo la prevenzione e la cura degli abusi all'infanzia e della violenza in famiglia e da anni ha acquisito una specifica competenza nell'affidamento familiare. Durante questo interessante percorso, il Distretto si è pregiato di avere come ospite il Giudice presso il Tribunale per i Mi-

norenni di Roma, dott. Roberto Ianniello al quale vanno i più sentiti ringraziamenti per il proficuo e costruttivo scambio professionale che ha consentito. Il Corso rappresenta solo uno dei tanti interventi, frutto della grande sensi-

grande sensibilità e solidarietà si mettono a disposizione. MA IN SINTESI COS'È L'AFFIDO? L'affidamento familiare del minore, spesso detto semplicemente affido, consiste nell'inserire temporaneamente un minore in un nucleo familiare diverso da quello originario. È un'esperienza di accoglienza familiare ed espressione di solidarietà, ma anche di competenza acquisita da una parte con un'apposita formazione e dall'altra con il sostegno costante e continuo degli operatori del Servizio. L'affido dei minori è regolato dalla L. 184/83 modificata con la legge n. 149/01 "Diritto del minore ad una famiglia"; è previsto per la protezione e la tutela di quei bambini ed adolescenti la cui famiglia è in difficoltà e non è in grado di garantire le

A.A.A. FAMIGLIA CERCA FAMIGLIA

bilità nei confronti dell'affidamento familiare da sempre dimostrata nel nostro territorio da amministratori, operatori e famiglie, che quotidianamente cerchiamo di realizzare per garantire un percorso di affidamento familiare professionale e competente, per la tutela dei bambini e degli adolescenti, delle loro famiglie e delle famiglie affidatarie che con

cure fisiche, educative, affettive. L'affido vuole aiutare la famiglia dei minori a superare i problemi, garantisce la continuità di rapporti e la sua durata dovrà essere prevista per tutto il tempo necessario per un cambiamento positivo della situazione. La famiglia affidataria può essere costituita da coppie con o senza figli, sposate o conviventi o anche da persone singole, senza vincoli di età rispetto al bambino affidato. Agli affidatari è richiesta la disponibilità a collaborare con i servizi e con la stessa famiglia del minore. L'affido può essere a parenti o ad estranei, consensuale o disposto dall'autorità giudiziaria. E' possibile realizzare affido a tempo pieno, affido diurni, affido per il fine settimana, affido per le vacanze a seconda del bisogno che il bambino presenta. Per ogni ulteriore informazione è possibile contattare il servizio sociale del proprio comune o direttamente il Servizio Distrettuale per l'Affidamento Familiare, presso il Comune di Alatri, al n. 0775-4478210.

Soggiorno distrettuale Conclusione del corso per assistenti familiari ragazzi diversamente abili Il giorno 12 settembre 2012 alle ore 15.00, presso i locali del Distretto Socio Assistenziale "A" di Alatri si sono svolti gli esami a conclusione del secondo step di 180 ore del corso per assistenti familiari quale progetto sperimentale di intervento per la qualificazione del lavoro di assistenti familiari. Il progetto presentato dal Distretto socio Assistenziale "A" di cui Alatri è Comune capofila e realizzato in partenariato con l'Ente di Formazione DMD Italia s.r.l di Cassino e la Cooperativa sociale ARS Educandi è stato approvato ed interamente finanziato dalla Regione Lazio. Questo secondo corso di 180 ore è stato presentato e finanziato dalla Regione Lazio quale integrazione del corso precedente di 120 ore e conclusosi nel 2010. E proprio il corso di 180 ore conclusosi ad aprile 2012 quale completamento del primo di 120 ore, potrà consentire il conseguimento della qualifica di Assistente Familiare da parte della Regione Lazio. L'Assessore Di Fabio si dice particolarmente soddisfatto del risultato raggiunto in quanto il Distretto socio Assistenziale "A" sembra essere stato, su tutto il territorio provinciale uno dei pochi ad aver provveduto nei tempi al completamento dell'intero percorso formativo, che consentirà ai partecipanti di avere il riconoscimento della qualifica di Assistente familiare da parte della Regione Lazio, consentendo anche la possibilità di inserimenti lavorativi in Cooperative e strutture socio sanitarie, e che in un periodo di grave crisi economica e lavorativa rappresenta un apprezzabile risultato. Grazie alla professionalità dei professionisti del Distretto, continua l'Assessore Di Fabio, ci si è già dotati di un apposito "Albo degli Assistenti familiari" attraverso la realizzazione di uno specifico data base dove sono stati inseriti i nominativi e le caratteristiche professionali dei richiedenti, contestualmente sarà operativa una equipe che sul territorio del Distretto promuoverà l'incontro tra domanda ed offerta, che andrà a promuovere il più corretto ed adeguato abbinamento tra utenti ed assistenti familiari.

dei centri diurni

Il Distretto socio Assistenziale "A" continua nelle sue iniziative ricreative in favore dei soggetti diversamente abili che sempre di più riscuotono consenso ed apprezzamento e non solo dagli utenti e dai loro familiari ma anche dagli operatori del settore e dagli Amministratori dei Comuni del Distretto. L'Assessore Fabio Di Fabio del Comune di Alatri, in qualità di Comune capofila si dice soddisfatto delle iniziative portate avanti dal Distretto in tal senso, soprattutto in un momento di difficoltà economiche in cui versano tutti i Comuni con importanti ricadute nel settore del sociale. Difatti solo grazie alle decisioni assunte dagli Amministratori del Distretto e all'impegno profuso dei suoi operatori, in particolare dalla dr.ssa Rita De Caro che ne cura l'organizzazione e lo svolgimento, riuscendo ad organizzare momenti ricreativi e di svago in favore dei ragazzi diversamente abili e dei loro familiari. Infatti il Distretto a seguito della importante e soddisfacente riuscita del soggiorno estivo organizzato con le Associazioni di familiari disabili del territorio distrettuale nel mese di maggio, e come era già stato anticipato, ha inteso replicare il soggiorno nel mese di settembre 2012 individuando questa volta i ragazzi disabili provenienti dai centri diurni Comunali del territorio Distrettuale. Anche questa esperienza ha trovato pieno consenso tra i partecipanti, riuscendo a garantire momenti di socializzazione e di divertimento in un momento di difficoltà economiche per tutti. Gli apprezzamenti pervenuti al Distretto in questi mesi e provenienti sia dai familiari delle Associazioni, dai ragazzi nonchè dai Comuni stessi, continua l'Assessore Di Fabio, ci danno conferma che le scelte e gli interventi che in questi anni il Distretto ha messo in atto risultano propositivi e realmente rispondenti alle esigenze del territorio, e che con determinazione si intendono continuare a garantire. Attraverso questa modalità integrativa con i soggiorni terapeutici organizzati dalla ASL il Distretto è riuscito a garantire una attività ricreativa e socializzante e perché no di divertimento e svago a più di 70 utenti diversamente abili ed una azione di sollievo a circa 40 loro familiari.

PIAZZA CADUTI DI NASSIRIYA SNC - 03011 ALATRI (FR) Ufficio di Piano: Tel. 0775.4478210/11 - Fax: 0775.4478209 - Servizio Sociale Distrettuale: Tel. 0775.4478213 - Coordinamento Distrettuale Terzo Settore: Tel 0775.889054

e-mail: distrettosocioass@comune.alatri.fr.it


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Provincia Presto il parco acquatico Il risentimento degli onesti, "open air" che punterà ai giovani "Lettera aperta sul caso Fiorito" FIUGGI - Grandi manovre all'Anticolana per trasformarla in un acqua park. La terme di Fiuggi spa e golf, la società che da tre anni detiene la gestione del comparto terme e golf, ha assegnato i lavori per la realizzazione di un open air all'Anticolana ad una ditta della capitale. Il dottor Sandro Silenzi, noto commercialista di Frosinone, subentrato al dottor De Paolis, alla guida della società di gestione del comparto terme e golf, è stato il primo a dare l'annuncio. "Noi stiamo cercando di ringiovanire la clientela - aveva dichiarato Silenzi all'inizio di ottobre - Abbiamo pertanto delle iniziative in mente, come quella ad esempio, di trasformare l'Anticolana in un acqua park. Crediamo infatti che la clientela giovane sia capace di trainare anche quella più matura, altrimenti, finiti gli anziani, finite le terme". Gli auspici del dottor Silenzi si sono concretizzati con l'assegnazione dei lavori, finanziati dalla regione Lazio. Il nuovissimo open air del valore di un milione e 100 mila euro, dovrebbe essere ultimato entro e non oltre il mese di aprile 2013, non creando così ritardi alla normale apertura del parco dell'Anticolana completamente rinnovato. Discorso diverso invece, per quanto riguarda l'altra opera che la terme di Fiuggi spa e golf deve realizzare all'ex palazzina CONI adiacente il campo da golf. Vale a dire il famoso centro benessere del valore di 4 milioni e 200 mila, finanziato anch'esso con fondi regionali. Anche in questo caso la terme di Fiuggi ha provveduto all'assegnazione del bando di gara, ma ha dovuto farlo con riserva, perché il secondo e il terzo classificato alla gara ad evidenza pubblica, hanno già anticipato l'intenzione di proporre ricorso. In attesa che la monumentale opera venga realizzata, prepariamo a goderci per la stagione 2013, il restyling e lo "svecchiamento" della fonte Anticolana. Francesca Ludovici

L'Acqua torna al Comune Primo accordo con Esselunga FIUGGI - Niente più appelli per Sangemini, che perdendo anche il reclamo avverso l'ordinanza del tre agosto scorso, è ormai ufficialmente l'ex società di gestione dello

stabilimento di via Spelagato. Certo tra le parti, vale a dire comune ATF e società umbra, prosegue il giudizio civile la cui prima udienza è stata fissata per il mese di novembre, tuttavia dal 28 settembre scorso, la produzione dell'acqua Fiuggi è ripresa sotto il controllo di ATF. L'acqua e terme Fiuggi non ha perso tempo sulla commercializzazione del prodotto, siglando immediatamente, un contratto con la catena di supermercati Esselunga per la distribuzione dell'acqua di Fiuggi. Il sindaco Fabrizio

Martini, appena riavviata la produzione, ha riepilogato alla cittadinanza, i fatti salienti del contenzioso con la società umbra, rassicurandola inoltre in merito alla scelta aziendale di commercializzare direttamente l'acqua non affidandola a società esterne. "Con l'ordinanza del 26 settembre - ha evidenziato il primo cittadino - si è chiusa la fase cautelare tesa al recupero dello stabilimento, mentre prosegue la causa nel merito la cui prima udienza è prevista per il mese di novembre. Il tribunale ha ritenuto che le ragioni di ATF e quelle collegate del comune fossero prevalenti, nel frattempo ATF, si è attivata per ripartire con la produzione. La cosa positiva che io voglio trasferire alla comunità e che siamo in grado di commercializzare direttamente la nostra acqua, sfatando così la paura che il pubblico non sia in grado di farlo. Ci sono infatti già dei segnali molto buoni su tale fronte, è stato infatti siglato il contratto con la Esselunga. Questo non vuol dire che tutto sia risolto - ha concluso Martini - ma che ci sono buoni presupposti su cui ripartire". F.L.

ANAGNI - A seguito delle vicende giudiziarie emerse sul caso di Franco Fiorito, ex sindaco di Anagni e capogruppo Pdl in regione, le associazioni anagnine sono scese in campo per difendere l'orgoglio dei cittadini onesti che popolano una città devastata dai media e dalla spiacevole vicenda giudiziaria: "La Magistratura - dichiarano - sta operando alacremente per accertare le responsabilità e la fondatezza delle accuse di abusi e sperperi con cifre da capogiro, ma intanto dagli articoli, dai servizi, dai commenti impietosi e spesso smaniosi di pescare nel torbido più di quanto già non sia avvenuto, la città di Anagni esce a pezzi". Le associazioni "Anagni Viva", "D.A.S", "Terra Dolce" e i comitati "Per Anagni e il suo Territorio", "Ponte del Papa", "Osteria della Fontana", "Vox Populi", "Salviamo l'Ospedale di Anagni ed "SOS Regina Margherita" fanno allora un appello affinché si lavori prontamente per ridare alla cittadina ciociara un'immagine più pulita, diversa da quella che giornali e televisioni hanno diffuso. L'intenzione è quella di promuovere "una campagna di informazione che parli della realtà sana di Anagni, che diffonda la conoscenza di una città privilegiata da uno straordinario patrimonio storico e culturale, da una tradizione di centro di Studi per l'intero territorio e i cui abitanti, nella loro maggioranza, esprimono ancora capacità professionali, talenti imprenditoriali e impegno civile, anche se quanto sta accadendo esige da parte di molti elettori anagnini e dell'intera provincia una forte assunzione di responsabilità". L'obiettivo primario è quello di riconquistare "la coscienza e l'orgoglio di essere cittadini" di Anagni nonostante l'assordante silenzio che le associazioni lamentano: l'attuale Amministrazione comunale, infatti, sebbene rappresenti formalmente l'intera cittadinanza, non sembra essersi espressa in maniera soddisfacente per difendere il paese da una vicenda che ha ridotto l'Anagni onesta a vittima inerme dei fatti. "Per questo - concludono - chiediamo ai mezzi di informazione di continuare a raccogliere con la massima cura notizie e testimonianze, ma rifiutiamo con fermezza e convinzione il tentativo di appiattire e schiacciare un'intera città su una vicenda di nefandezze e volgarità, etichettando tutti i cittadini con il superficiale, sciocco stereotipo di "ciociari zotici e furbastri". Miriam Minnucci


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Provincia

A Torre Caravicchia manca l'acqua potabile da ben quattro mesi VEROLI - Dalla fine di maggio scorso la popolazione della contrada "Torre Caravicchia" lamenta il problema dell'impossibilità di utilizzare l'acqua del rubinetto per l'alimentazione. Torna, dunque l'incubo della carenza dell'acqua tra la popolazione della costa verolana che, negli anni scorsi,

subì per mesi i problemi legati proprio alla carenza di acqua potabile. La conferma in tal senso arriva dagli abitanti della popolosa contrada che da mesi hanno presentato un'interrogazione all'assessore all'ambiente sulla problematica. Da ormai quattro mesi sono infatti senza acqua potabi-

le. Nei rari casi in cui l'acqua arriva, c'è scarsa pressione e, sempre stando alle notizie pervenute da parte dei cittadini, sembra inoltre che, alle numerose telefonate effettuate all'Acea-Ato 5 dai residenti delle zone interessate, siano giunte risposte contraddittorie che, una volta, imputavano il

Tutti gli anziani alle terme, grazie al Comune VEROLI - Anche quest'anno gli anziani verolani avranno la possibilità di seguire un ciclo di cure termali presso le Terme Pompeo di Ferentino, a partire dal 30 ottobre. Lo ha comunicato l'assessore alle politiche sociali del Comune, Egidio Lombardi, che ha inteso precisare: "Il programma prevede 12 giorni di cura fruibili con l'assistenza del Ssn per la cura di reumatismi, artrosi diffuse, cervicalgie, artriti, osteoporosi, tendinite, traumi distorsivi e fratturativi". Il servizio, organizzato in collaborazione con le Terme Pompeo, è in favore di tutti quei cittadini con età superiore ai 60 anni, dietro il pagamento del solo diritto fisso pari a 3,10 euro per l'intero ciclo di cura: per raggiungere Ferentino, gli interessati potranno servirsi anche di un servizio di trasporto gratuito. Per iscriversi, basterà rivolgersi al proprio medico di famiglia per la prescrizione delle cure da effettuare, per poi compilare apposita richiesta di partecipazione presso l'ufficio dei Servizi Sociali del Comune di Veroli. Pietro Antonucci

problema ad una difficoltà nella potabilizzazione dell'acqua, un'altra ad una rottura delle tubature, un'altra ancora ad una difficoltà di approvvigionamento. I cittadini chiedono a gran voce di risolvere il problema anche perché soffrire alungo di tali disagi risulta intollerabile ed insopportabile. L'Acea-Ato 5, da parte, sua per sopperire al problema rifornisce giornalmente con autobotti il bottino esistente, ma con questo metodo - ci dicono ancora i cittadini residenti "possono usufruire del prezioso

liquido soltanto chi abita nella parte sottostante perché l'acqua arriva loro per caduta. Nei giorni scorsi c'è stata una riunione del comitato di zona per decidere una raccolta di firme per passare a un esposto-denuncia alla procura della Repubblica contro Acea-Ato 5. Il sindaco D'Onorio ha convocato le parti, compreso l'Acea Ato 5 la quale si è impegnata di iniziare i lavori di ripristino delle falle nella tubatura per tornare alla normalità nel più breve tempo possibile. Bruno Sbaraglia

"Sui passi di Annibaldo"

continua la ricerca sulla storia ceccanese CECCANO - "Sui passi di Annibaldo" è un'attività del Liceo di Ceccano che dura sin dal 1994: ad oggi ha portato oltre 1500 allievi a visitare Avignone e la sua Mediatheque Ceccano. E' coordinato da

Cantieri aperti… nel centro sinistra Proposta la riconversione dell'Ex Cartiera Savoni in Incubatore per giovani imprese

CECCANO - Primarie nazionali, elezioni regionali, ma non solo: l'agenda elettorale dei prossimi mesi è affollatissima e le manovre del centrosinistra si intensificano anche a Ceccano. Il Partito Democratico rilancia l'idea dell'ex Cartiera Savoni (foto in basso) come incubatore di giovani imprese, grazie ai 110 milioni annui promessi dal decreto sulle startup

del Governo Monti, e il consigliere Maurizio Cerroni, dimessosi da coordinatore di circolo, dà ufficialmente il via ai lavori per il congresso di circolo, auspicando un percorso che porti all'elezione di un giovane segretario, sulla scia di quanto avvenuto nel partito provinciale con l'affermazione del neosegretario Sara Battisti. Un congresso per ringiovanire il partito, dunque, ma soprattutto per garantire al PD un ruolo chiave negli assetti politici della città: Cerroni apre infatti alla ricomposizione del centrosinistra ma, dichiara, a patto che il confronto sia in-

nanzitutto sui programmi, e non sulle poltrone. In casa socialista, invece, si festeggia l'ingresso formale nel partito da parte del Sindaco Manuela Maliziola, fino a poche settimane fa senza tessera alcuna. Maliziola, ora impegnata a lanciare un ambizioso tavolo di lavoro provinciale sull'emergenza lavoro, si appresta quindi a diventare una dei protagonisti del confronto provinciale tra Socialisti e Partito Democratico, e in futuro non sono da escludere cambiamenti negli equilibri dell'attuale giunta, aspramente contestata dal PD stesso all'indomani della sua formazione. Ai "piani alti", infatti, il Segretario nazionale del PSI Nencini ha sottoscritto con PD e SEL la carta d'intenti dei progressisti, e una manciata di settimane fa, al congresso del Partito Socialista Europeo a Bruxelles, ha annunciato che i Socialisti sosterranno la candidatura di Pierluigi Bersani sin dal primo turno delle primarie del centrosinistra. Socialisti e democratici ceccanesi in fila sotto le urne per votare lo stesso candidato, dunque: che sia giunta l'ora di una animorum concordia tra PD e PSI anche tra le mura fabraterne? Chissà se, anche stavolta, varrà il celebre motto "è l'Europa che ce lo chiede". Faber Leone

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Stefania Alessandrini. Le classi III del Liceo di Ceccano continuano il loro viaggio sui passi d'Annibaldo visitando il luogo natale dell'esponente di quella famiglia di Campagna che tra il dodicesimo e il quindicesimo secolo partecipò attivamente ai più grandi eventi della storia mondiale. Li guiderà Frank Ruggiero, l'architetto capogruppo della squadra di professionisti e tecnici incaricata di restaurare il Castello dei Conti di Ceccano. Sul castello di Ceccano, tra l'altro, c'è un bellissimo sito curato dai giovani del servizio civile. www.castellodeicontidiceccano.it A.T.* *fonte Pietro Alviti Uff. Stampa Liceo Scientifico Ceccano

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Provincia 10 Via Forma Coperta, ecco il nuovo parco Un'impronta vecchia FERENTINO - Il sindaco Fiorletta e l'assessore all'ambiente Marrocco hanno inaugurato ad inizio mese il parco di Via Forma Coperta. un'area a verde pubblico poco distante dalla scuola di Colle Silvi. Il progetto del parco nasce dalla volontà di recupero e di risanamento urbano della zona: dalla riqualificazione ci si attende infatti un processo di rivitalizzazione e di riuso dell'area stessa, al fine di migliorare la qualità della vita nel territorio interessato. "Gli interventi sull'area hanno permesso la risoluzione di molte problematiche che si trascinavano da tempo - ha detto l'assessore ai lavori pubblici Salvatori -: raccordi fognari con l'eliminazione di cattivi odori e potenziali rischi, livellamenti terreni, nuove recinzioni, potature e nuova piantumazione. Naturalmente abbiamo previsto alcuni fari per illuminare il nuovo

campo multidisciplinare". All'inaugurazione era presente anche il Prefetto, dottor Eugenio Soldà. "Il recupero e la sistemazione a verde di questa area - ha affermato il sindaco - ci permetterà di restituirla ai cittadini, ai residenti, al comitato di zona, e ai ragazzi del plesso Colle Silvi, posto nelle vicinanze". Per l'occasione, in considerazione dei consolidati rapporti di collaborazione, hanno partecipato alla cerimonia anche gli studenti del già citato plesso, gli alunni dell'Itis e della Scuola Media "GiorgiFracco". È stata altresì l'occasione per premiare le classi vincitrici del concorso "I monumenti di Ferentino", organizzato dal Gruppo archeologico volsco, coordinato da Franco Cecchetti: un riconoscimento agli elaborati dei ragazzi.

Telecamere "spente" nel centro storico FERENTINO - Occhi elettronici installati nella città, ma ancora non funzionanti, permettono agli "imbrattatori" di divertirsi, con vernice colorata, a rovinare gli antichi reperti romani posti nella centrale Piazza Mazzini. Questa volta la malasorte è toccata alla colonna traiana risalente al 154 D.C. , presa di mira da un gruppo di ragazzini individuati grazie alle telecamere attive degli esercizi commerciali. Nel mese di gennaio sono state installate alcune telecamere atte a salvaguardare punti del centro storico, tra l'altro privi di adeguata illuminazione e che, tutt'oggi, per motivi a noi sconosciuti, non sono ancora entrate in funzione. Data l'impossibilità del comune di potersi affidare ad un adeguato servizio di vigilantes attivo 24 ore su 24, l'unica soluzione rimane quella di accendere finalmente i dispositivi di videosorveglianza, in attesa che vengano ultimati i lavori all'interno del museo civico del palazzo "Martino Filetico" dove saranno trasferiti i reperti. Daniela Caliciotti

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di 200 milioni di anni… Scoperta l'orma di un dinosauro sulle montagne erniche. Al via gli studi degli esperti VICO NEL LAZIO - In una nota del Comune, il sindaco Claudio Guerriero ha annunciato la scoperta di un'impronta di dinosauro risalente a circa 200.000.000 di anni fa. Per adesso sappiamo solo che l'orma è stata rinvenuta nella parte alta di Vico nel Lazio e che due studiosi dell'Università Roma 3, i fratelli Maniccia, coadiuvati dal geologo Parotto, docente nello stesso plesso accademico, sono a lavoro da mesi per approfondire gli studi sull'orma. La notizia, se come speriamo sarà confermata, avrà un valore culturale e turistico invidiabile. A tale proposito, alcuni speleologi e geologi dell'Università di Padova hanno scoperto impronte di dinosauro sul Monte Pelmo, nel cuore delle Dolomiti, e, seguiti con interesse dai sindaci della zona, stanno per arrivare a soluzioni scientifiche impensabili fino a poco tempo fa. Il sindaco Guerriero ha dall'inizio dei lavori dei Maniccia, sempre sostenuto le ricerche. Questa vicinanza tra istituzioni e ricercatori può dare veramente frutti più che benefici sia per il rilancio del territorio sia per la cultura, che a nostro avviso dovrebbero sempre andare a braccetto. Buona fortuna al sindaco e agli studiosi. Patrizio Minnucci

Il Premio "Sergio Caponera" arriva a Londra FUMONE - L'evento è di quelli che lasciano un segno indelebile nell'alta cultura, ma soprattutto nelle emozioni e nel cuore. Parliamo del premio di poesia estemporanea "Sergio Caponera", in omaggio all'artista, poeta e scrittore conosciuto al grande pubblico come "Barone di Fumone". Il premio inizia nel 2010 e dopo aver raggiunto quest'anno la terza edizione a Fumone , che ha confermato un successo sempre in crescita, diventa internazionale; sbarca a Londra, all'ombra della Regina Elisabetta e di Harry Potter. La prima edizione fuori dal territorio italiano si è tenuta presso il Poetry Cafè di Covent Garden - Londra - lo scorso 12 Ottobre. Quest'idea è stata accolta con molto entusiasmo dalle istituzioni italiane presenti a Londra. L'evento è stato patrocinato dalla British Italian Society, dalla Camera di Commercio in UK e dalla Poetry Society. Hanno collaborato anche la Taverna del Barone e l'Italian Bookshop. Grande festa anche per "Segnali di Fumo" il giornale di Fumone che per l'occasione lancia un'edizione straordinaria dedicata all'evento, e raccoglie tutti i pezzi migliori pubblicati negl'ultimi numeri. G. Gatta


Vita alatrense

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Nuovo regolamento comunale per i contributi sull'Imu

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u proposta della Maggioranza guidata dal Sindaco Morini si è approvato un regolamento comunale per l’assegnazione di contributi in favore dei residenti soggetti al pagamento dell’Imu relativa ad immobili di proprietà situati nel territorio del Comune di Alatri. “Il presente regolamento – spiegano gli amministratori – è stato voluto, dando seguito all’istanza di giustizia sociale levatasi dalle associazioni delle famiglie in cui sono presenti familiari disabili. Tale richiesta parte dal presupposto che il legislatore ha previsto una detrazione per figli a carico fino all’età di 26 anni. In realtà, per i soggetti portatori di handicap, la permanenza nel nucleo familiare di origine va bel oltre questo limite di età, certamente non per responsabilità propria. Queste famiglie si sostituiscono in parte e, spesso anche

totalmente, al sistema assistenziale pubblico, per vicinanza ai propri familiari. La richiesta fatta dalle associazioni, dunque, non può rimanere inascoltata, soprattutto perché legittimata dall’innegabile sperequazione di trattamento nei loro confronti. Detto ciò - continua la nota degli amministratori - abbiamo voluto impegnarci ad affrontare il problema del disagio sociale in un’ottica più ampia, includendo nel provvedimento anche altre categorie di famiglie in difficoltà. Ovvero i contribuenti appartenenti ad un nucleo familiare, così come risultante dallo stato famiglia (comprese quelle mononucleari), il cui reddito complessivo non superi la pensione minima Inps, o sia derivante esclusivamente da ammortizzatori sociali Cig e/ o mobilità e/ o sussidio di disoccupazione. In caso d’eccedenza di richieste di con-

tributo rispetto allo stanziamento, il comune provvederà a redigere una graduatoria secondo alcuni criteri: 1° Fascia: richiedenti appartenenti alla categoria relativa alle famiglie ove vi siano presenti una o più persone disabili; 2° Fascia: tiplogie che riguardano soggetti in Cig, mobilità o sussidi di disoccupazione. Solo ed esclusivamente per i con-

tribuenti inclusi nella prima fascia il contributo sarà riconosciuto per ogni persona diversamente abile presente nello stato di famiglia. Tuttavia, vista la specificità del presente regolamento, ai contribuenti inclusi nella seconda fascia, saranno destinate le residuate dall’assegnazione ai richiedenti di prima fascia. All’interno di ciascuna fascia i richie-

denti saranno ordinati secondo il valore crescente di reddito Isee. A parità di reddito Isee avrà titolo di precedenza il contribuente nel cui stato famiglia risultino iscritte il maggior numero di persone. In caso di ulteriore parità si darà precedenza secondo la data di presentazione della domanda". Riccardo Strambi

Nuova tratta per l'Itis di Ferentino. Diritto allo studio finalmente garantito

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ono passati alcuni giorni dall’istituzione della nuova tratta percorsa dai mezzi di trasporto locali e che interessa il collegamento tra il territorio di Alatri e l’Istituto Morosini di Ferentino. Il nuovo servizio, ottenuto dopo anni di richieste da parte degli studenti di Alatri (quest’anno sono 94 i concittadini iscritti all’Itis di Ferentino) ed istituito solamente dall’amministrazione Morini, ha da subito ottenuto gli effetti sperati: grazie al servizio messo a disposizione dopo il forte interessamento dell'Assessore Mario Belli e del Consigliere con delega anche ai trasporti Maurizio Maggi, sono terminati i disagi per il raggiungimento della scuola e di conseguenza è tornato ad essere garantito il sacrosanto diritto allo studio per i ragazzi. E’ bene ricordare, infatti, che non poche volte la Cotral non ha garantito il servizio agli studenti. R.S.

ALATRI DA (RI)SCOPRIRE Recuperiamo la Fontana Santa Anno 1993: la squadra di calcio "Valle del Cosa" e “Madonna della Croce": i comitati si mobilitano va in trasferta in Francia...

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La foto di questo numero risale al 1993: si tratta di una formazione di calcio alatrense che disputò un'amichevole in Francia: chi si riconoscete? Se volete ricevere la foto via e-mail per ingrandirla e vederla meglio sul vostro computer, potete contattare la redazione di "Gente Comune" (0775-442588, e-mail: gente-comune@email.it). Per il numero di settembre, invece, vi abbiamo proposto una foto del 1986, scattata al rifugio Cai di Campocatino. Si riconoscono, tra gli altri: Nello Bauco, Mario Bottini e la moglie Gianna, Cesira Bauco, Edmondo Tagliaferri, Francesco Ritarossi, Giorgio Igliozzi, Marcella Cortese, Benedetta Strambi, Fabrizio Minnucci, Stefano Pietrobono. Pie. Ant.

FROSINONE - Località Le Lame Strada Asi, 4 Tel. 0775 89881 - Fax 0775 8988211

d Alatri, ai piedi di Montesecco, in prossimità del fiume, c'è un posto magico: la valle del Cosa ospita, quasi come una culla, quella che fu la frequentatissima Fontana Santa. Qui, un tempo, il corso d'acqua accarezzava le sponde, sfiorando il verde degli argini: sin dal XVII secolo, erano numerosi coloro che si davano appuntamento tra questi boschi per bere un'acqua miracolosa. "La denominazione vera e precisa di santa si deve ai prodigiosi effetti dell'acqua; è il battesimo dato da oltre due secoli dall'esperienza e dalla fede, è il battesimo dato dalla voce del popolo, voce che non sbaglia perché voce di Dio", scriveva il Cav. Alfredo Toschi Vespasiani nel 1889. Negli anni addietro in molti hanno analizzato quest'acqua curativa, mineralizzata da cloruro di sodio e magnesia, ricca di sali purgativi e portentosa nel ristabilire le funzioni digestive. Nei secoli la Fontana Santa divenne un punto di ritrovo e di relax per quegli alatresi e quei forestieri che da lontano avevano sentito parlare di prodigiose proprietà curative. La voce si diffuse così tanto che l'acqua venne commercializzata in grandi fiaschi: nel 1898 costava 5 centesimi alla fonte, 10 ad Alatri e, per le esportazioni a Frosinone, ben 15. Fino a qualche tempo fa, per noi contemporanei, nulla o quasi restava di questa storica Fontana, circondata da rovi e assalita dalla dimenticanza: i comitati della "Valle del Cosa" e della "Madonna della Croce" hanno organizzato delle piacevoli escursioni in loco, ridando luce e memoria a un luogo rimasto in silenzio. Gli strati di fango che a seguito delle piene del Cosa hanno riempito le gallerie della Fonte rappresentano un problema e una difficoltà notevole, ma l'intervento di bonifica è tra le speranze future, così come la volontà di far analizzare quest'acqua da un laboratorio specializzato. Che sia il ritorno all'antico splendore? Miriam Minnucci


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Vita alatrense

“Ambiente e Tiroide”: l’importante convegno medico si terrà ad Alatri il 10 novembre Tra gli organizzatori ci sono Alessia Santoro Consigliere delegato all’ambiente ed il dott. Giulio Rossi

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abato 10 novembre, presso l’Aula Magna del Conti Gentili di Alatri, si terrà un convegno interamente dedicato al sensibile tema “Ambiente e Tiroide”. L’evento, promosso dal Comune di Alatri grazie al lavoro di Alessia Santoro consigliere delegato all’Ambiente e in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Medicina e Chirurgia, e con il Dipartimento di Chirurgia presso il Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma, vedrà la partecipazione di illustri medici che andranno ad analizzare molteplici aspetti della tiroide: dalle cause delle malattie sino al come intervenire chirurgicamente passando per tutte le sfaccettature della materia, in un programma scientifico che inizierà alle 8.00 con la registrazione dei partecipanti e terminerà alle 16.30 con i test di

verifica ECM (attribuzione di un numero determinato di crediti formativi per ogni area speciali-

Alessia Santoro consigliere delegato all’Ambiente

stica medica ndr). Nel caso del convegno in questione, saranno assegnati 7.5 crediti ECM per medici specializzati in Endocrinolo-

gia, Chirurgia Generale, Otrinolaringoiatria, Medicina Nucleare, Radiodiagnostica, Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica, Medicina del lavoro e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro, Medicina Generale, Audiologia e Foniatria. Del Comitato d’Onore del convegno, faranno parte i medici Mario Andreoli, Rocco Bellantoni, Celestino Pio Lombardi, Alfredo Pontecorvi e Giorgio Trenta. Nella segreteria scientifica, invece, troviamo medici del calibro di Luca Revelli, Giulio Rossi, Andrea Stanga e Massimo Virgili. Questi ultimi, peraltro, sono gli organizzatori, insieme come detto ad Alessia Santoro del Comune di Alatri, dell’importante convegno medico. È noto che il nostro territorio è povero di iodio, e questo provoca in una grande porzione della popolazione, disturbi da carenza iodica a carico della tioride che

diviene incapace di produrre le quantità adeguate di ormoni che

Il sindaco di Alatri Giuseppe Morini

regolano numerosi processi metabolici. La manifestazione più conosciuta da carenza di iodio è il gozzo che consiste nell'ingrandimento della ghiandola, ma questo può rappresentare solo uno

degli aspetti del problema poiché esistono conseguenze molto gravi anche a carico del sistema nervoso centrale e periferico oltre che il tumore alla tiroide. L’iniziativa, rivolta in particolare ai medici di Medicina Generale e del Lavoro oltre che alla popolazione del territorio, è finalizzata alla divulgazione ed all’approfondimento dello stato dell’arte in merito alla prevenzione e cura delle patologie della tiroide ed alla sensibilizzazione sull’importanza di un controllo periodico e mirato teso alla diagnosi precoce delle stesse. Il desiderio di creare un tavolo di lavoro sul tema in oggetto scaturisce dalla convinzione che un valido aggiornamento e la creazione di una rete di cooperazione tra i professionisti interessati possa rappresentare un contributo concreto ed efficace alla tutela della salute. Riccardo Strambi

I genitori "Lui si diverte, è creativo e sa che non lo forzeremo mai"

Prodigio della musica a 9 anni e "normalissimo" bambino Lorenzo Marigliani di Alatri incanta Monaco di Baviera e brucia le tappe del successo

"

Lorenzo è un bambino di 9 anni, vivace come i suoi coetanei, che ha avuto un dono dalla vita, quello di saper suonare il pianoforte come un adulto con vent'anni di esperienza e talento". Questa è la semplice definizione di mamma Maria Laura e papà Marco che, da me intervistati, quasi si intimidiscono a parlare del proprio figlio, soprattutto se si utilizzano termini quali "genio", "prodigio" ecc. Il loro supporto al talento del figlio, infatti, è sempre stato discreto e silenzioso. Frutto anche dell'estrema "maturità bambina" di Lorenzo che ha sempre detto di volersi divertire suonando il pianoforte. A paragone di tanti genitori "vip"

che si atteggiano a personaggi sfruttando i talenti più o meno oggettivi dei propri bambini, nel caso dei due ragazzi alatrensi fa piacere notare una discrezione e un rispetto unici che traspaiono, poi, nell'educazione del figlio che, sicuro di sé, partecipa a concorsi e concerti anche internazionali con la più totale semplicità. L'ultimo successo, di cui abbiamo saputo quasi per caso, è stato in Germania con due diversi concerti, il primo presso il teatro di Lenggries, cittadina alle porte di Monaco, il 6 ottobre scorso e il secondo a Monaco di Baviera nell'importantissimo Centro culturale GASTEIG, sede tra l'altro dell'Orchestra Filarmonica Di Monaco, il 7 ottobre,

registrando il tutto esaurito. In entrambi i concerti si sono esibiti altri giovani talenti di Ungheria, Germania e Romania. A questi due eventi internazionali Lorenzo era arrivato guadagnando il Diploma di Primo Premio al 1° Concorso Internazionale di pianoforte "Concentus Roma". Proprio a quest'ultimo concorso con una Giuria Internazionale composta da artisti provenienti da Russia, Romania, Germania e Italia, infatti, durante la premiazione ha ricevuto l'invito personalmente dal Maestro di fama internazionale Walter Krafft, fondatore e direttore della scuola internazionale di musica Musikseminar di Monaco di Baviera, ad esibirsi in 2 concerti nella città tedesca. Conosciamo meglio Lorenzo: Studia pianoforte da 3 anni e ha partecipato a 17 concorsi nazionali ed internazionali svoltisi in varie città tra cui Roma, Firenze, L'Aquila, Avezzano ed Esperia, qualificandosi sempre tra il primo ed il secondo posto con il supporto fondamentale dell'insegnante M° Michaela Pagliaroli, titolare della Scuola musicale "Expressione Musica" di Santa Francesca a Veroli. Gli ultimi concerti a cui ha partecipato sono stati, oltre quelli sopra citati, a maggio e giugno Primo Premio Assoluto con 100/100 al 11° Concorso Pianistico Internazionale di musica Leopoldo Mugnone a Caserta; Primo Premio Assoluto con

98/100 al 5° Concorso Nazionale Musicale "Marco dall'Aquila" nel capoluogo abruzzese; Diploma di Primo Premio al 1° Concorso Internazionale di pianoforte "Concentus Roma" dove appunto ha ottenuto il "pass" per la Germania. I genitori ci hanno raccontato del loro stupore quando il celebre Sig. Krafft, organizzatori di oltre duecento concerti per giovani talenti nel mondo, ha definititoil talento di Lorenzo "straordinario", evidenziando con piacere l'ingresso del bambino musicista ciociaro nella sua "grande famiglia internazionale di musica" e rinnovando l'invito ad esibirsi di nuovo nei prossimi eventi che organizzerà, nonché in un importante concorso internazionale che si svolgerà a Sibiu-Hermannstadt in Romania a luglio 2013. Certo è che i sacrifici della famiglia sono ripagati dalla felicità che vedono negli occhi ancora ingenui di Lorenzo che chiede sempre prima di ogni concorso se sia prevista o meno la consegna di una coppa, per lui il trofeo più importante. Seguiremo con costanza ed interesse la carriera di questo piccolo, normale, "genio" della musica anche per permettere ai familiari, ai nonni, agli zii e ai fratelli di seguirlo "virtualmente" in giro per il mondo. Andrea Tagliaferri


Vita alatrense 13 Giornata di beneficienza DAMA Africa 2012 Mons. Edoardo Facchini nel ricordo del Prof. Gianni Boezi

Parola al Sindaco

In occasione della giornata di beneficienza organizzata dell'associazione DA.MA. Africa il 29 settembre scorso, manifestazione voluta dai soci e dai volontari, sapientemente seguiti e coordinati da Germano Frioni, un presidente mai vestito del suo ruolo, ma sempre un silenzioso e utile collaboratore, in qualità di sindaco della città non posso che essere orgoglioso

di questa realtà del nostro territorio che alla seconda edizione della cena di beneficienza ha saputo coinvolgere nel contributo un numero di 1300 persone, di cui oltre mille presenti anche alla cena. La manifestazione è servita a ribadire la grande importanza che l'associazione DA.MA. riveste non solo per la comunità di Alatri ma dell'intera provincia, in quanto ha attirato persone di molti comuni del circondario ed anche di altre province d'Italia. E' stata importante anche la presenza di altre associazioni umanitarie impegnate a favore delle popolazioni dell'Africa e di altri continenti. Questo ribadisce ancora una volta la volontà incessante ed esclusiva della nostra associazione di rendersi utile al prossimo in ogni modo possibile, volontà sentita da parte di tutti noi associati e di tutti i partecipanti, per aiutare chi è meno fortunato di noi. Il ruolo da essa svolto per attenuare le inevitabili e tangibili differenze e sofferenze tra noi popolo di un paese civilizzato ed altri popoli cosiddetti "meno civilizzati" solo perché appartenenti a paesi con economie più povere e più semplici perché sfornite di risorse adeguate, non è il solo effetto positivo dell'associazione. A questo si deve aggiungere come effetto indiretto ma non trascurabile un' alta capacità di aggregazione tra i partecipanti con motivazioni che nascono sempre dal basso perché fondate su valori e sentimenti profondi, finalizzati esclusivamente al bene del prossimo,

con le varie iniziative nazionali ed internazionali dell'associazione stessa. La grande motivazione interiore e la spinta verso gli altri meno fortunati, vicini e lontani, è la vera risorsa di questa associazione spontanea che le conferiscono una grande importanza, una grande operatività e capacità di azione nel campo della solidarietà. Ma la sua vera e più autentica peculiarità è il suo potere interno di unificare e di aggregare tante persone di buona volontà che offrono la loro preziosa collaborazione. E' molto facile per me e per tutti coloro che sono già stati in Africa o in altri paesi più poveri bisognosi di aiuto, e che pertanto siamo influenzati da quella strana e invisibile malattia chiamata "MAL D'AFRICA" che ci attanaglia e non ci libera per tutta la vita e per questo non possiamo fare a meno di aiutare in ogni modo quelle popolazioni poverissime, perché conosciamo la loro condizione svantaggiata e disperata perché non hanno certezza di poterla migliorare in tempi ragionevoli. Ma coloro che non conoscono direttamente quella realtà, che ne hanno solo sentito parlare e possono avere un'idea molto affievolita di quella situazione eppure con passione, operano, lavorano, collaborano in silenzio e numerosi, rappresentano il vero miracolo delle iniziative che nascono e si sviluppano nella nostra associazione umanitaria. Tutto questo potrebbe spiegarsi con il grande affetto e rispetto (sempre ampiamente ricambiato) che ci lega al presidente Germano, incomprensibilmente, onnipresente, iperattivo e infaticabile. Sappiamo che quello che accade ogni giorno, ha una tale spontaneità e naturalezza che non potrebbe essere spiegabile solo con l'azione terrena delle nostre forze e della nostra volontà. Io sono fermamente convinto e credo di non essere il solo a pensarlo che quanto accade in questa giovane ma già collaudata associazione e intorno ad essa, sia frutto di una regia superiore a noi comuni mortali, voluta da colui che tutto vede e tutto può, con l'assistenza di angeli a noi cari che in cielo ci hanno preso in custodia e ci seguono per farci operare a fin di bene. Ben vengano dunque simili iniziative e per questo ringrazio sentitamente il Presidente e tutti i collaboratori, per la lodevole e proficua attività che quotidianamente svolgono a beneficio dei bisognosi. Giuseppe Morini

Pensieri ella Cattedrale della Diocesi antica di Alatri, il Tempo ci reca stasera il ricordo di due Persone carissime, Sacerdoti, Uomini, Maestri che a Dio affidarono il progetto da realizzare nella propria esistenza: accogliere la sofferenza grande dell'uomo, scorgendo, nelle lacrime asciugate dalla loro mano, le pietre preziose da presentare un giorno dinnanzi al Creatore. Il momento musicale si fa allora pensiero appena sussurrato… che racconta di loro… Mons. Edoardo Facchini operò il bene e lo seppe Dio solo: a questo principio, inchinò egli la sua dottrina e l'energia di una Vita intera. Servo fedele, diresse, con fortezza, la Storia della nostra Gente, nel momento più cupo d'un tempo che a ciascuno negò la dignità umana, e, con essa (sembrò) la ragione stessa dell'esistere. I presenti di oggi che videro allora il Vescovo Facchini operante, son testimoni ai più giovani della sua volontà di ascoltare le note più gravi del vivere umano, quelle che non scompaiono nell'affannoso volgersi degli anni, ma che resistono,… anche dopo mezzo secolo, perché trasformate per sempre, e in armonia ineffabile, dagli atti non più numerabili di una esistenza bella, spesa per l'altro e chiusa senza le insegne del trionfo, ma nella stretta dell'anello pastorale, dono della sua amatissima Alatri, il 21 ottobre 1962. A far memoria di Mons. Edoardo Facchini, nella Cattedrale, che fu sua, e qui dove il suo corpo riposa, non furono sufficienti le parole di tanti eventi ufficiali. A ricordarlo, dovettero concorrere gli esempi dettati dalla sua Regola: rispondere con l'esistenza propria alla sofferenza dell'uomo incontrato… Una lezione grande, di sacrificio e di dedizione totale, che il Pastore e Maestro aveva domandato d'apprendere ai suoi sacerdoti, per i quali egli spese la sua vita, ma dai quali chiese il dono della "vita", per gli altri… E il pensiero trascorre,… si volge (con quanto affetto!) al suo giovane sacerdote, che Egli scelse qual suo segretario, o, forse (perché nella scelta è già tracciato un percorso di Vita) come colui che doveva proseguirne maggiormente l'esempio d'operato. Infatti, accettare di vivere esclusivamente per l'altro, offrendo il proprio esistere in risposta alla sofferenza umana, significava "non appartenersi più"… Eppure, per quel giovane sacerdote, quest'imperativo del suo Vescovo, divenne il primo raggio di sole che vince la notte, la Regola fatta propria, per non deviare dal cammino scelto e accettato, da proseguire sempre,… anche quando la "tempesta" si fosse scatenata, per lui, impetuosa e improvvisa; anche la notte del 13 dicembre 2000, quando, sul legno antico di una nuova croce, a quel sacerdote, gravato ormai dal peso degli anni, fu chiesto di sentire, come Cristo, l'abbandono estremo, nella solitudine fredda e irrazionale di una sala di rianimazione. D'un tratto,… non c'erano più con lui i volti sorridenti dei suoi bambini della Casa del Fanciullo; non c'erano più, i volti dei suoi giovani del Seminario di Alatri, educati ai divini misteri; non c'erano più, i volti di coloro che egli aveva risollevato dallo schianto dell'anima e del corpo. Quella gente s'era dispersa… Si sentì solo! Ma proprio allora, comprese che la sua angoscia era già stata accolta, in quella di Maria, sotto la croce del Figlio trafitto, e che il suo gridare la fragilità umana era già stato accolto, nel grido di Cristo crocifisso. Comprese! Sopra un Golgota ancora, si sentì unito al suo Signore e a Maria sua Madre; nell'abbandono di tutti, si sentì unito al suo Vescovo Facchini, che, solo, era rimasto morente; si sentì intimamente unito a ogni uomo che vive la sofferenza, sconfinata come il mare, e che la Terra tutta trasforma in Calvario. In quell'ora di tenebra, dal battito del cuore di don Giuseppe Capone, son state scritte le note del Maria sul Golgota: una musica dedicata a chi soffre o ha sofferto, a chi nel dolore conforta o nel dolore è stato confortato… "Perché si appaga l'anima, quando la giornata terrena sta per terminare, se hai consolato il pianto altrui e ne hai raccolte le lagrime". Gianni Boezi

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"Più sicurezza per le strade in località Basciano" Lettera aperta al sindaco di Alatri, Ing. Giuseppe Morini

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arlo di sicurezza stradale e salvaguardia della vita. Mi rivolgo direttamente al Sindaco, ing. Giuseppe Morini, in quanto “tutore” della salute dei cittadini per segnalare un problema che sicuramente già conosce in quanto legato proprio alla sua zona di residenza. Mi faccio portavoce di alcune segnalazioni e preoccupazioni ricevute da parte degli abitanti della contrada Basciano e dintorni. Il problema è la velocità di percorrenza della strada “Verolana” e di via Valle Cicogna (la strada che devia verso Pignano). Il numero di incidenti che si registra, spesso gravi, è già indice della pericolosità di quel tratto

di strada che, sebbene periferico, non ha le caratteristiche per essere considerato tale, anzi, ormai è di fatto “urbano” e come tale andrebbe normato. A parte il comportamento delle persone, e su questo ci sarebbe tanto da dire, la cosa che aggrava ancor di più la situazione è che l’80% dei veicoli che transitano per quelle strade è composto da veicoli pesanti, legati alle numerose ditte di costruzioni e simili della zona. Capita quotidianamente che camion, betoniere e altri mezzi di servizio facciano tentativi di frenate al limite perché si trovano davanti bambini in bicicletta o cani randagi ma essendo pesanti stentano a riuscirci. Questi

due fattori di rischio, infatti, sono caratteristici della zona, in quanto abituale sede di ritrovo per amanti dello ciclismo e, meno entusiasmante ma altrettanto reale, punto di raccolta di cani randagi. È così che ad alcuni residenti sta venendo l’idea di una petizione per chiedere al Sindaco e al comandante della Polizia Locale un intervento risolutore, con qualsiasi mezzo o espediente possibile senza attendere altri drammi come spesso si fa. Mi permetto di segnalare che, nonostante alcune restrizioni poste dalla natura “non urbana” della zona (l’art.179 del Regolamento di Esecuzione e Attuazione del Nuovo Codice della Strada

prescrive molti limiti al posizionamento degli dissuasori di velocità), di soluzioni tecniche anche poco dispendiose ce ne sono e andrebbero valutate: dagli attraversamenti pedonali con avviso luminoso; agli Speed Check (le colonnine colorate che fungono da deterrente per chi transita e predisposte anche per l’installazione di eventuali rilevatori di velocità); alla riduzione del limite di velocità etc... Fare solo dei controlli - sebbene utili - non basterebbe in quanto il fenomeno è radicato e strutturale, non temporaneo e limitato nel tempo e nello spazio. Confidando nella sensibilità del Primo Cittadino verso temi quali la sicurezza stradale e la salvaguardia della salute mi auguro un tempestivo interessamento. Andrea Tagliaferri


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Arte e Cultura

Frosinone, nuove idee per il museo archeologico

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l museo archeologico di Frosinone scende tra la gente e si propone con un'offerta culturale molto allettante, per persone di tutte le età, finalizzata a diffondere la riscoperta e la conoscenza delle testimonianze archeologiche e storiche del territorio, con percorsi didattici per la scuola, laboratori museali e divulgazione scientifica. Grazie alla preziosa e competente opera del direttore del museo, Maria Teresa Onorati, è stato diffuso il programma delle proposte di didattica museale e di divulgazione scientifica che il museo archeologico di Frosinone ha predisposto per il periodo compreso tra ottobre 2012 e settembre 2013, articolato negli ambiti "Il Museo per la Scuola", "Il Museo per conoscere", "Il Museo per l'estate". Da ottobre 2012 a maggio 2013 è attivo il servizio didattico dedicato alle scuole, anche quest'anno totalmente gratuito e ulteriormente arricchito da nuove proposte formative che gli insegnanti possono scegliere e prenotare in relazione alle fasce di

Laboratori | Incontri" rivolta al pubblico che desidera conoscere e approfondire, attraverso diversi strumenti e modalità di lettura e di confronto, i contenuti e le funzioni dell'istituzione museale. Dal 1° dicembre sarà avviata la prima edizione dell'iniziativa "Itinerari Città e Territorio" che propone al pubblico 10 itinerari di visita focalizzati su siti archeologici, resti monumentali ed edifici storici che appartengono al patrimonio culturale frusinate. A luglio, è programmata la prima edizione dei

laboratori estivi, iniziativa destinata a bambini: quattro laboratori settimanali, ciascuno con un proprio filo conduttore legato ad aspetti della vita quotidiana nel mondo antico e alla storia del nostro territorio. I servizi al pubblico e le iniziative del museo archeologico del capoluogo rappresentano per il pubblico di ogni età l'occasione per conoscere e riscoprire le testimonianze archeologiche e storiche del nostro comprensorio territoriale. Pietro Antonucci

Il segreto del pane ciociaro Un reperto del museo di Frosinone

età degli studenti e ai programmi scolastici. Dal 2 novembre avrà, poi, inizio la seconda edizione dell'iniziativa "Percorsi |

ARRIVA LA BANDA!

Prendendo spunto dal celebre brano del Maestro Antonino Pedone ecco una panoramica delle più prestigiose bande musicali, ricchezza culturale e illustre tradizione della nostra provincia.

Città di ARCE: Banda Musicale Comunale e Parrocchiale

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a storia della Banda Musicale di Arce affonda le sue radici nel Regno delle Due Sicilie; la prima, infatti, fu fondata nel 1834 dal Professore Pietro Mastrangelo. La cronaca annovera un'esibizione del 1865 alla presenza del Re Ferdinando II di Borbone mentre altre testimonianze riportano attività bandistiche fra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento nonché durante il Ventennio fascista. La storia moderna ha inizio nel 1984 quando, su iniziativa di Monsignor Antonio Marciano venne costituita l'Associazione Musicale Arcese - Amici della Musica. L'attuale Banda Musicale Comunale e Parrocchiale "Città di Arce", iscritta dal 2001 all'Albo Regionale nelle Bande Musicali, è composta da 35 elementi e anima col proprio contributo le ricorrenze civili e religiose del frusinate e delle province limitrofe. Grazie all'impegno del Maestro Roberto Iannetta e al vice maestro Francesco Bruni i giovani di Arce e dei paesi vicini che lo desiderano possono entrare a far parte della Banda ricevendo una formazione musicale seria e competente. Per altre notizie o per l'iscrizione di nuovi giovani talenti: presidente Antonio Fraioli 3387647768 Serena Sperduti

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nutile negarlo: la sfida tra le diverse quantità e qualità lo rende l'alimento più consumato nonché più controverso, dati i differenti ingredienti. Definito il "Re" della tavola e della dieta mediterranea, il Pane - dal latino panis - occupa un posto fondamentale e notevole nella scala alimentare. Le origini di questo alimento si fondono con leggende metropolitane; c'è addirittura chi dice che l'origine del prezioso cibo avrebbe radici fin dai tempi dell'Homo Erectus quando l'impasto veniva preparato dopo aver macinato dei cereali con due pietre, mescolato con acqua e successivamente cotto su pietra rovente. Descrivere la storia del pane in questo articolo sarebbe impossibile; quello che ci interessa è vedere da vicino la ricetta del pane ciociaro, da sempre preparato dalle nostre nonne. Nell'impasto base, cioè quello con farina '00', acqua, sale e lievito-madre- vengono aggiunte delle patate lesse, schiacciate e ridotte in poltiglia. Questo ingrediente aggiuntivo favorisce la morbidezza del pane e lo rende conservabile fino a due settimane. Altra particolarità è il lievito che viene utilizzato: non lievito di birra, né in polvere ma lievito, come accennato, madre; ottenuto lasciando una piccola quantità di impasto del pane che, fermentando fà lievitare gli impasti successivi. Durante la cottura a legna, la tradizione voleva che per assaggiare subito l'impasto senza attendere la cottura del pane veniva fatta la pizzapane. La pizza-pane veniva stesa sulla pala e cosparsa di olio e erbe aromatiche tipo rosmarino e salvia, condita con olio già utilizzato, o degli asparagi o delle salsicce, che per non essere buttato veniva appunto riutilizzato per la pizza. La tradizione, anche se perduta ai giorni d'oggi, fa rimanere vivo il ricordo di quel profumo, indimenticabile. GiuGat


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Storie e personaggi ESCLUSIVA

Un ragazzo, un combattente: Guido Gino Pelagalli

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a fine del giovane alatrense morto a S. Sabba nel campo di concentramento rimane ancora avvolta dal mistero

"Miriam? Miriam, guarda!" "Lasciami stare - risposi - non vedi cosa sto facendo?" Non lo ascoltavo, tanto ero presa da un altro doloroso ricordo di guerra. Felice provò ad insistere: "C'è una targa a ricordo di un certo Guido Gino Pelagalli… di Alatri!" La stretta allo stomaco che mi stava regalando la Risiera di San Sabba, a Trieste, era forte e scoprire che tra i deceduti dell'unico vero campo di concentramento italiano c'era un alatrense mi portò a numerosi interrogativi. Chi era? Come era arrivato a Trieste? Perché? Insomma, cosa ci faceva un alatrense lì, nel bel mezzo della seconda guerra mondiale? È qui che ha avuto inizio la ricerca: dalla foto di quella targa. Alatri gli diede i natali nel lontano 1916. Figlio di Decio, orafo del paese, probabilmente dava una mano al padre, prima di arruolarsi. Era il 1936 quando Guido, a soli vent'anni, decise di fare domanda per l'esercito. Nel maggio dell'anno dopo era pronto a partire. Luisa, cuore di mamma, si preparava dolorosamente a salutare il figlio: l'Istria era la destinazione. Ventiseiesimo Reggimento Fanteria. Reparto musica. Guido suonava la tromba e tra una nota e l'altra il fronte gli aveva fatto uno dei più bei regali: si chiamava Marcella e sebbene bombe e spari minassero la quotidianità, l'amore li aveva stretti a sé. Lui conosceva la vita del confine, mentre lei aveva assaporato, in qualche visita, l'esistenza difficile nella Ciociaria di quegli anni.

mento con il CNL. La situazione al confine istriano era difficile: i rapporti tra tedeschi, fascisti, comunisti e comunisti jugoslavi erano confusi e fragili. Bastava un niente per diventare spia, traditore o per finire tra le grinfie di qualche amico convertitosi in nemico. Il nostro alatrense forse sapeva a cosa andava incontro. O forse no. Fatto sta che Guido, probabilmente appar-

zione di Trieste - ndr) alle ore non accertate, in età di anni 27, Pelagalli Guido Gino (…) in seguito a fucilazione da parte dei tedeschi". Era luglio o settembre, dunque? E fu la Risiera o Basovizza il palcoscenico di questo straziante spettacolo di morte? Oggi sono entrambe simboli di un passato di sangue: la Risiera fu teatro degli orrori nazisti, mentre Basovizza conserva la me-

Guido Gino Pelagalli per gentile concessione di Rossana Arnuzzo

Erano periodi cupi, in cui il cielo nero della guerra non lasciava spazio alla spensieratezza della pace. E la pioggia delle cattive notizie era in agguato. Catturarono Guido. Venne arrestato e portato nel carcere di Trieste: gli venne dato un numero di matricola e fu trasferito alla Risiera di San Sabba. Un edificio che da tempo aveva dimenticato il canto allegro delle mondine che pilavano il riso: ormai, nei tempi bui della guerra, la Risiera era diventata un lager nazista. Forse l'unico vero campo di sterminio italiano dominato, al centro del grande patio, da un forno crematorio. Guido, all'insaputa della famiglia, era entrato a far parte di qualcosa più grande di lui: la Missione Molina. Si trattava presumibilmente di un gruppo di militari del Regno del Sud che da Trieste cercava di creare un focolaio di resistenza in collega-

La targa commemorativa a S. Sabba

tenere al Corpo Volontari della Libertà locale, si trovò coinvolto in una rete di intrighi e tradimenti che lo portò alla morte. Il 21 settembre 1944, come ricorda ancora oggi quella triste targa, Pelagalli Guido Gino viene ucciso dai nazisti nella Risiera di San Sabba. Otto anni dopo, la Commissione Interministeriale per la ricostruzione di atti di nascita o di morte non redatti, smarriti o distrutti per eventi bellici scrive: "Il giorno 21 del mese di luglio dell'anno 1944 è deceduto in Basovizza (Jugoslavia) (oggi fra-

moria di coloro che vennero trucidati dai partigiani jugoslavi nelle foibe. Una storia confusa, dunque, quella di Guido Gino Pelagalli e una ricerca che non finisce qui. Un'avventura che rimane avvolta dal mistero, ma che profuma d'eroismo. Un grazie particolare, per questo, va a Rossana Arnuzzo e a Paola Pelagalli, nipoti e custodi del passato di uno zio mai conosciuto, ma mai dimenticato. Miriam Minnucci

Pietro Caporilli, Roma ha dedicato una piazza al giornalista e storico di Alatri

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l 12 ottobre il consiglio comunale capitolino ha inaugurato un Largo al nostro concittadino Pietro Caporilli, situato nel quartiere Tiburtino. Pietro Caporilli, giornalista, storico e scrittore, nacque ad Alatri il 3 novembre 1901, visse (tranne il periodo della Rsi) sempre a Roma dove ha iniziato la sua attività di giornalista, di storico e di scrittore. Il suo carattere esuberante lo portò da giovanissimo a raggiungere, dopo innumerevoli difficoltà, Gabriele d'Annunzio a Fiume (1919). Successivamente partecipò alla marcia su Roma; in quegli anni esordì come redattore e collaboratore in varie testate "Il Tevere", "Giornale di Roma", "Popolo d'Italia". Un periodo particolarmente felice questo per la vita di Caporilli: proprio in quegli anni conobbe e sposò (1927) Evelina Fanella-Rodi che sarà la moglie adorata di tutta la sua vita e dalla quale avrà ben 7 figli. Ancora giovanissimo a 29 anni Vittorio Emanuele III lo nominò Cavaliere per "L'educazione Nazionale". In seguito gli venne conferita la "Croce al merito di guerra" (1942) ed un encomio solenne (1947). Fu direttore dei quotidiani "Il Veneto", "Il Corriere Veneto" e del settimanale "La Domenica del Corriere" all'epoca rivista con la più alta tiratura d'Europa. Partecipò alla vita politica del Paese e viene nominato segretario federale del Pnf per la Dalmazia a Zara e dell'Istria a Pola. Durante la II guerra mondiale partì volontario sui sommergibili come corrispondente di guerra per "Il Giornale d'Italia". Nel 1945 rientrò a Roma con la famiglia (da Como dove è stato testimone oculare delle ul-

time ore di Mussolini). Qui dopo un periodo economico difficilissimo per tutta la famiglia - essendo stato operato - riprese l'attività di scrittore e giornalista pubblicando giornali e riviste con numerose inchieste scottanti, che gli procurarono 56 denunce, vari processi e 3 mesi di carcere, ma sempre assolto. Un'altra pubblicazione che ebbe un notevole successo editoriale fu "7 anni di guerra": una fotostoria della seconda guerra mondiale in 5 edizioni con la pubblicazione di oltre 6000 foto ed illustrazioni varie. Nel 1952 venne eletto a Roma consigliere comunale. La sua inesauribile vena di giornalista, storico e scrittore non lo abbandonò mai, continuando a scrivere opere, saggi, riviste. Morì il 16 dicembre del 1977. Bruno Sbaraglia

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Moda

Moda: lo Swap Party per abbattere la crisi! L e prime sfilate, autunno/inverno 2012/2013, presentano una moda raffinata ed elegante, ricca di oro, argento e tra i colori forti e luminosi tantissimo nero. Con tanto chic è difficile credere che stiamo vivendo un periodo di crisi! Le sfilate, a volte, affasci-

e si adegua alla crisi… si chiama Swap Party, una rivisitazione del "baratto"; un momento d'incontro e di festa alla ricerca del capo perfetto. Ogni fashion addicted porta i vestiti o gli accessori al Party; degli esperti assegnano al capo il valore di scambio. Ogni abito dove essere in condizioni perfette… e il gioco ha inizio! una corsa per accalappiarsi il pezzo più bello e più utile a riempire l'armadio. Quante gonne o pantaloni che magari non vi entrano più al cambio di stagione o, non avete mai messo, perché

comprati a scatola chiusa, sono infondo all' armadio ? Lo Swap Party da modo di liberarsene prendendone un altro in cambio… davvero fantastico!!! Ci sono Associazioni che questi "incontri", li organizzano ogni mese… Roma il 28 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 21:00 presenta al Black Out, lo "Swap Party che (S)cambia"; Sansepolcro (AR) il 1 novembre. Chissà magari a qualcuno verrà l'idea di proporlo qui da noi… per il momento buon Swapping a tutte voi. Erika Rossi

Cappotto rosso: mai più senza

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nano, ammaliano, e ci fanno credere che ogni abito sia perfetto e accessibile; poi, ci si sveglia dal sogno e si guarda nel portafoglio per rendersi conto che non tutto l'oro si può comprare! Se un capo costa poco, la fattura è scarsa; se costa tanto, la fattura è ottima, ma non sempre "raggiungibile". Un bel problema se quest'anno l'eleganza è d'obbligo! Quante volte abbiamo spulciato nei negozi per trovare un capo a poco prezzo e di qualità? O di cercare tra la roba usata? Un'iniziativa abbatte il caro prezzo

appuccetto Rosso 2.0: non avrà forse il cappuccio, ma è certamente rosso il cappotto must dell'autunno appena iniziato e dell'imminente inverno. Rosso smalto o al limite del bordeaux, oversize o fasciante, comunque sia: red coat. Da Jil Sander a Moschino, da Comme des Garçons a Calvin Klein. Griffe e stili diversissimi, riuniti però, questo autunno, da un comune denominatore: il cappotto rosso. In versione XXL o avvitatissimo, mood '60 o bidimensionale, le varianti sono tante, e spesso agli antipodi, ma una cosa è certa: il cappotto più trendy dell'autunno è rosso fuoco. Come una vampata di calore per riscaldarci dal freddo polare che si preannuncia per i prossimi mesi. O forse solo per sentirsi almeno un po' sexy nonostante l'esigenza di infagottarsi e coprirsi. Perché sul fatto che il rosso sia il più sensuale dei colori c'è poco

da discutere, e tutto da convenire. L'abbinamento più scontato (e riuscito) è certamente quello con il nero. Ma con il rosso bisogna stare attenti, soprattutto a non lasciarsi intimidire dal suo vigore e dalla sua forza. Per il resto, ricordarsi sempre di scegliere una shape che si addica al fisico e... lasciarsi andare: tutti gli sguardi saranno per voi! Serena Proietti


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Cinema & Attualità

Cinema che passione D a venerdì 19 ottobre riprende l'attività del Cinema d'essai a Frosinone. Abbiamo incontrato i responsabili per parlare di questa nuova stagione. "Siamo arrivati all'undicesima edizione - ci hanno dichiarato - e con il sostegno dei nostri Soci andiamo avanti, nonostante tutto e tutti. Anche quest'anno la programmazione sarà suddivisa in tre tranche da 10 films, per poter avere la possibilità di proporre pellicole più attuali, seguendo le programmazioni delle distribuzioni... Purtroppo quest'anno siamo stati costretti ad adeguare il prezzo di ingresso a 2,50, che in percentuale è tanto (il 25%) ma minimo nell'importo (50 centesimi). Tra l'altro l'aumento è stato dovuto dalla prossima necessità di un forte investimento per l'acquisto di un proiettore digitale, in vista della completa eliminazione dal mercato del supporto in pellicola. Sarebbe interessante conoscere il parere dell'attuale Amministrazione su questa attività che va avanti da oltre 10 anni. Le dichiarazioni pubbliche di grande interesse per la Cultura ci fanno ben sperare. Passando ad esporre il programma di questa prima serie di pellicole, i rappresentanti dell'ARCI e

dell'UCCA, ci dicono che l'hanno immaginato come un viaggio da fare, seduti in una sala buia, insieme a tante altre persone e guardare un telo bianco che si illumina e ci porta in altri mondi, per conoscere culture ed idee. A volte rimanendo in Italia, come per "Bella addormentata" di Marco Bellocchio sul tema forte del fine vita ma con un riferimento alla società italiana attuale, per "L'intervallo" dell'esordiente regista Leonardo Di Costanzo che ambienta l'incontro tra due adolescenti costretti a confrontarsi con il potere camorristico negli ambienti abbandonati dell'ex ospedale psichiatrico di Napoli, per "Reality", prima opera post Gomorra di Matteo Garrone che racconta l'infatuazione, subita da un aspirante concorrente del Grande Fratello, per il mondo dorato della televisione. Oppure recandoci nel poco conosciuto paesaggio albanese del film iniziale "La Faida" di Joshua Marston. Nella Parigi, anche se vista solo dalle finestre, del bellissimo "Amour" dell'austriaco Michael Haneke impreziosito dall'interpretazione di JeanLouis Trintignant e di Emmanuelle Riva, giustamente premiati a Cannes, oppure nel freddo, non solo come temperature, am-

biente danese di "The Hunt (La Caccia)" di Thomas Vinterberg, regista di Festen, sulla facilità nel giudicare, in bene o in male, il proprio vicino. Spingendoci fino all'Estremo Oiente con il ritorno, finalmente, a grande richiesta, del regista Kim Ki-duk con "Pietà", film vincitore del Leone d'Oro alla 69^ edizione della Mostra del Cinema di Venezia, nel quale, attraverso una storia familiare, si parla di crisi economica e capitalismo coreano. Dall'altra parte dell'Oceano Atlantico provengono "Killer Joe", di William Friedkin (di cui ricordiamo sempre con piacere "Il braccio violento della legge"). Nella trasposizione cinematografica dell'omonimo libro cult di Jack Kerouac,

"On the road" i cui protagonisti, in preda a frenesia peripatetica. Attraversano in lungo ed in largo gli Stati Uniti, non tralasciando di abbandonarsi anche a viaggi indotti da sostanze stupefacenti. Infine, a Natale, lasciamo il freddo invernale, per andarci a riscaldare al sole di Cuba, accompagnati da una squadra di registi: Laurent Cantet, Benicio Del Toro, Julio Medem, Josh Hutcherson, Daniel Brühl, Emir Kusturica, Ana de Armas, Elia Suleiman. 7 per "7 days in Havana". In cui ognuno di loro ci illustra un aspetto, anche scomodo, della vita nel paese della revolucion caraibica. Tanti bei film, tante belle storie, tanto lavoro nell'allestire la programmazione, tanto pubblico che speriamo affolli le proiezioni del venerdì e sabato al Cinema ARCI di Frosinone. Alfredo Salomone

I FILM IN CALENDARIO Venerdì Venerdì Venerdì Venerdì Venerdì Venerdì

19 26 2 9 16 23

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Sabato Sabato Sabato Sabato Sabato Sabato

20 27 3 10 17 24

Ottobre Ottobre Novembre Novembre Novembre Novembre

LA FAIDA BELLA ADDORMENTATA L'INTERVALLO KILLER JOE PIETÀ REALITY

La burocrazia nei comuni italiani Seconda e ultima parte relativa all'Odissea vissuta dai cittadini negli uffici pubblici italiani. Riuscirà il nostro eroe, impersonato dall'inimitabile Alessandro Cola, ad ottenere il tanto agognato foglio richiesto? Staremo a vedere... E mi sveglio. Sudato. Era un sogno. Era solo un sogno. Un incubo più che altro. Ci metto un po' a tranquillizzarmi, bevo un sorso d'acqua. Sono le otto e trenta del mattino. Sbrigo le faccende di vestito e spazzolino e mi fiondo in strada. Oggi è il gran giorno. Dopo mesi d'attesa e rincorse vane, e saliscendi d'uffici comunali… Oggi è il gran giorno. Il giorno della riscossione. E della riscossa. Oggi, stretto in pugno 'il foglio', quel foglio, vado in banca e ritiro quel che mi spetta. Vado in banca e ritiro la cifra. Non è un'enormità. Però è la cifra. Nun è 'NA CIFRA. E' la cifra. Poca fila davanti a me. Mi tocca quasi subito. Non sto nella pelle. Mostro il documento d'identità. E quel foglio. Quel foglio lo ostento. Lo sbandiero tipo Dichiarazione dei diritti dell'Uomo. Tipo passo di Vangelo. E' in mano mia. Lo rivendico. Mi brillano gli occhi. Il bancario fa i suoi accertamenti sulla mia identità. Non sorride. Io si. _ "E' Lei, Alessandro Cola?"

_ "Si. Proprio Io. Quello scritto prima della cifra. Proprio io. Alessandro Cola." Sorrido fiero della mia identità. 'Na vorta tanto. _ "...ed è da Noi per prelevare il compenso qui indicato?" _ "Si". Scandisco: "Sono da voi per prelevare il compenso qui indicato." Sorrido e lo ripeto tra me e me, sottovoce: "…PER PRELEVARE IL COMPENSO QUI INDICATO." _ "un attimo solo." _ "prego, faccia pure." _ "gentilmente mi attende qui?" _ "si. La attendo qui. Gentilmente." _ "Ehm.. è il compenso qui indicato, mi conferma?" _ "Si, è proprio quello qui indicato." _ "Per la prestazione lavorativa fornita presso il comune…" _ "Si. Per la prestazione fornita presso il comune." _ "E lei è…" _ "Si. Proprio io sono Alessandro Cola. Quello scritto sotto la cifra." _ "Bene, un attimo solo." _ "Prego, faccia pure. La attendo qui." Attimi di gaudente attesa. Fidu-

ciosa attesa. Religiosa attesa. L'impiegato non torna. Al suo posto il direttore. Mi si rivolge. Sorride. _"…L'impegato mi ha riferito il suo caso. Sono spiacente." _ "…" (E' spiacente e sorride?) _ "Putroppo una recente normativa in ambito di elargizione liquidità non ci permette di procedere all'esborso in assenza di documentazione probante e inconfutabile circa la sua effettiva legittimità a maneggiare banconote di medio piccolo e infimo taglio." _ "…" _ "Si, vede... signor...?" _ "Cola... signor Cola. Quello sotto la cifr…" _ "Vede signor Cola, in merito alla TRACCIABILITà, la vigente norma europea prevede che i fruitori dell'elargizione dimostrino, con relativa, pedissequa, documentazione di non utilizzare i liquidi per scopi che esulino dal protocollo di Austerity atto a regolare flussi e controflussi finanziari. " _ "Cioè?" _ "Cioè se noi le diamo i soldi, lei che ce fa?"

_ "Ma non lo so... ecco su due piedi…" _ "E no signor Cola! Questo relativismo, questa incertezza. E' il motore dello spread! E' lo PNEUMA del default! E Noi lo dobbiamo combattere! Per questo serve la documentazione..." _ "… ma er fojo." _ "No no no! Per cifre come la sua occorre un documento FG-K- VIs bollato dal Comune in questione con allegato certificato di sana e robusta costituzione e controbollato dalla Banca Centrale Europea, previo consenso plenario degli stati membri e cin-cin di Mario Draghi con Merkel. Lei ce l'ha questo documento?" _ "… Io... ciò solo er fojo" _ "Quello non basta. Quello dice che i soldi sono i suoi. Ma non dice che lei può effettivamente usarli. Signor Cola, se davamo i soldi a uno solo perché erano i suoi… noi banche stavamo fresche! Ci servono Garanzie! Lei ce l'ha 'sto documento bollato controbollato con macchie di prosecco di Mario Draghi e certificato di sana e robusta costituzione?"

_ "No… io ciò er fojo." _ "Allora mi dispiace, ma non posso procedere alla liquidazione. Deve prima ottenere quel foglio, rifare TUTTO L'ITER passando dal via, fermandosi a Vicolo corto e parco della Vittoria e poi …. soltanto POI… può tornare qui ad esigere legittimamente il suo compenso. Perché Lei vuole prelevare il compenso qui indicato, vero? _ "…" _ "Signor Cola? Lei ha detto all'impiegato che vuole prelevare il compenso qui indicato, vero?" _ "Je ho detto così?" _ "Si, Lei ha detto di voler prelevare il comp…" _ "Ah… Je ho detto così?" _ "Si mi ha detto che…" _ "No, me perdoni. Me so sbajato... in realtà volevo dì 'n antra cosa…" _ "Prego signor Cola. Cosa voleva dire?" _”Volevo dì……………………… MANI IN ALTO…. Questa è 'na RAPINA!" Alessandro Cola

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Sport CALCIO

Antony Iannarilli si racconta: “Un onore giocare per la Salernitana”

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ivere ogni partita come se fosse una finale non è semplice per nessuno. Vuoi per la “piazza” caldissima a prescindere, vuoi per qualche perplessità della tifoseria legata alla giovane età del numero 1 della Salernitana, la maglia da titolare, Antony Iannarilli, se l’è dovuta sudare a dovere. L’ha conquistata domenica dopo domenica, parata dopo parata. Respingendo, in ogni occasione, pallone e dubbi sino al “chiudila ‘sta porta, Iannarilli chiudila ‘sta porta”, il coro affettuoso della curva che parte oramai sovente in ogni gara. Perché il campo è un giudice severo, impietoso e dice sempre la verità. E Iannarilli, portierone ex Lazio nato ad Alatri ventuno anni fa, il campo lo ha fatto parlare risultando decisivo lo scorso anno nella vittoria del campionato di Serie D della sua Salernitana e ancora quest’anno dove, in un inizio un pochino stentato della squadra campana, è stato sempre tra i migliori. Anche grazie a lui, ora, i risultati stanno arrivando e l’ambizione di trionfare anche nel torneo di Lega Pro Seconda Divisione (ex Serie C2), è tornata prepotente per la squadra del Presidente Claudio Lotito. Una vittoria che sarebbe, per Iannarilli, il giusto prosieguo per

una carriera da professionista iniziata da terzo portiere proprio della Lazio.

tana, ma anche, come ti dicevo, della città davvero stupenda e che vive ventiquattro ore al gior-

Antony Iannarilli festeggia dopo una vittoria

La Salernitana, seppur in Lega Pro, è pur sempre la Salernitana. Cosa vuol dire difendere quella porta, specie allo stadio Arechi? “Sicuramente vuol dire tanto, è una grande responsabilità e sono orgoglioso di aver la fortuna di essere il portiere della Salernitana. A Salerno molta gente vive di calcio, ha fame di questo sport e il pubblico riesce a farti sentire “giocatore” nel vero senso della parola. Ogni domenica, nonostante non sia questa la categoria che merita una società così blasonata, ci sono minimo sei mila persone allo stadio. Per non parlare poi dell’affetto che dimostrano alla squadra anche fuori dal campo, qualcosa di straordinario. Mi sono innamorato della Salerni-

no di pallone: dal campo al bar, dal supermercato al ristorante. Insomma, tutto quello che qualsiasi calciatore vorrebbe, soprattutto alla mia età”. Vivi e giochi a Salerno da circa un anno e mezzo. Quali sono stati gli episodi che maggiormente ricordi con un’enfasi particolare? “Sono tante le emozioni provenienti specialmente dal tifo per la squadra, ma non posso non citarne due sopra le altre. La prima è sicuramente rappresentata dal rigore parato lo scorso anno a due giornate dalla fine e la consapevolezza che quella parata ha evitato una sconfitta che poteva costarci il campionato. La seconda è stata la domenica seguente alla parata decisiva: era la partita finale, avevamo bisogno di tre

BASKET

punti per vincere il campionato e all’Arechi vennero quindicimila spettatori in una partita di Serie D. Perdere con quel pubblico era davvero impossibile...”. E infatti è andata bene. Ora la Lega Pro, tu confermato tra i pali e un inizio non proprio in linea con le aspettative. Che ambizioni avete? “Con Lotito le ambizioni della società non possono che essere enormi. Tutti sanno che Salerno merita ben altri palcoscenici e credo si lavori per riportare la Salernitana dove gli compete, quindi non in Serie C”.

chiaramente pieno di desideri. So di voler lavorare sul campo duramente ogni giorno per continuare a migliorare cercando di fare un campionato da protagonista. Quando ho accettato la serie D rescindendo il contratto con la Lazio, l’ho fatto conoscendo la serietà del nuovo progetto e oggi credo di aver compiuto la scelta giusta, specie in un periodo come questo dove tanti miei bravi colleghi sono senza squadra. La crisi ha investito anche il calcio e ti assicuro che far parte di una società seria come la mia, oggi è una grande fortuna ed io spero di

Antony Iannarilli in azione

Le tue invece? Salerno punto di partenza o di arrivo? “Sicuramente per adesso una grande gioia, poi sono giovane e

far parte il più a lungo possibile di questo progetto ambizioso”. Riccardo Strambi

BASKET

Per la Prima un inizio in altalena Fmc Ferentino, più ombre che luci

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nizio di campionato altalenante in Legadue per la Prima Veroli che ha messo insieme due vittorie e due sconfitte entrambe in casa in questo inizio di campionato. Il coach Franco Marcelletti analizza cosi l'inizio di campionato sei suoi ragazzi: "Abbiamo perso in casa al debutto con Forlì - continua il coach - siamo andati a Imola e abbiamo giocato una buona partita. Con Trento onestamente c'era molta fiducia, pur sapendo che affrontavamo una squadra nuova, ma molto forte. Mi aspettavo qualcosa di più, come tutti credo. Poi a Capo d'Orlando ci siamo riscattati ancora andato a vincere fuori casa. In questo momento sembra di dover vivere alla giornata, o perché è un gruppo nuovo, o perché i ragazzi si trovano per la prima volta a lavorare insieme. Siamo ancora un cantiere aperto. Ad oggi -conclude Marcelletti - l'obiettivo massimo che mi pongo quest'anno, con il roster che abbiamo allestito, è quello di arrivare ai play off, ma non sarà assolutamente semplice. Le mie squadre sono sempre cresciute nel corso dell'anno, come del resto è accaduto anche ad Ostuni la scorsa annata. Si tratta di stare tutti uniti, compatti, l'unico modo per uscire da questa situazione. Dopo la quarta giornata, però, sicuramente abbiamo dei problemi e siamo un po' altalenanti nei risultati, anche se c'è ancora tanta strada da percorrere. In Legadue devi andare in campo e sacrificarti, sbucciandoti le giFranco Marcelletti coach Prima Veroli nocchia perché in questo campionato non si gioca con i nomi ma con gli uomini e con il cuore. Siamo solo alla quarta partita ed è vero, come dicevo prima che le mie squadre vengono fuori nel girone di ritorno ma dobbiamo fare in modo di arrivarci con una classifica decorosa. In Legadue - conclude Marcelletti- è fondamentale l'aggressività e l'agonismo. Se non hai agonismo e non hai cuore non vai da nessuna parte". Una Prima Veroli che in questo proseguo di campionato dovrà trovare la continuità necessaria che chiede il coach Marcelletti per poter ambire a traguardi che la società del presidente Leonardo Zeppieri si era prefissata all'inizio dell'avventura. Massimo Papitto

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nche per la Fmc Ferentino questo inizio di stagione in Legadue è stato purtroppo più ombre che luci con la squadra amaranto di coach Gramenzi che ha messo in fila tre sconfitte consecutive prima di trovare il primo acuto della sua stagione contro Forlì in casa alla quarta giornata. La squadra amaranto ha inevitabilmente sofferto all'inizio il salto di categoria e ha faticato all'inizio anche ad assimilare gli schemi di coach Franco Gramenzi, ma questo ultima vittoria casalinga contro Forlì, dove la squadra si è finalmente sbloccata fa ben sperare per il futuro: "Abbiamo sofferto questo inizio di stagione e questo è innegabile - sottolinea il coach Gramenzi - Miglioramenti da agosto a oggi ne sono stati fatti tanti, ma questo è un campionato durissimo. Noi abbiamo come obietti- Franco Gramenzi coach Fmc Ferentino vi il salvarci prima possibile. Noi partiamo in questo campionato per raggiungere la salvezza. Speriamo di farlo il prima possibile e il poter conservare la categoria e questo sarà il nostro obiettivo principale. Poi, dovremo vedere il rendimento della squadra alla distanza. Sappiamo che ci saranno inevitabilmente dei momenti difficili da superare, come capita a tutti in ogni campionato, ed è in quei momenti che dobbiamo dimostrare di essere bravi. E' facile gioire quando tutto va bene. Dobbiamo essere invece abili a rimanere con i piedi per terra ora e ad avere i nervi saldi in ogni momento della stagione. Noi siamo una squadra che sta crescendo. Stiamo pagando purtroppo l'inesperienza di una categoria che non ti regala nulla ma l'ultima vittoria ottenuta contro Forlì mi fa ben sperare per il futuro perché ho visto una squadra che ha voglia di sacrificarsi e di far bene". Massimo Papitto

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Dalla parte della...

La diseredazione nel testamento

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toricamente la diseredazione si risolveva nel potere riconosciuto al pater familias di escludere dalla successione gli eredi verso i quali nutrisse risentimento per qualche

offesa ricevuta. Un istituto con le predette caratteristiche non è ammissibile nel nostro ordinamento, perchè non è consentito al de cuius escludere dalla successione coloro che hanno diritto, ex lege, ad una quota di riserva (c.d. legittimari, ovvero il coniuge, i figli legittimi, i figli naturali, gli ascendenti legittimi). Peraltro, dottrina e giurisprudenza risalenti escludevano la validità di una disposizione diseredante anche per tutti gli eredi non rientranti nella categoria dei legittimari, in quanto si riteneva che il testamento fosse uno strumento meramente attributivo e non idoneo ad escludere alcuno dalla successione. Recentemente la Cassazione (sent. 25/05/2012 n. 8352), pronunciandosi in relazione alla validità ed efficacia di una disposizione testamentaria di di-

seredazione, ha mostrato una maggiore apertura rispetto all'opinione tradizionalmente sostenuta: "è valida la clausola del testamento con la quale il testatore manifesti la propria volontà di escludere dalla propria successione alcuni dei successibili", purchè non si tratti della categoria dei legittimari. Ogni disposizione patrimoniale di ultima volontà può costituire, pertanto, un valido contenuto del testamento solamente se rispondente al requisito di liceità e se rispettosa dei diritti dei legittimari. Va, altresì, tenuto presente che solamente la diseredazione espressa è vera diseredazione (ad es. <<Escludo dalla successione Tizio>>), non anche l'omessa menzione, nel testamento, di alcuno degli eredi. Sebbene, dunque, il testamento, nella sua normale configurazione, sia l'atto idoneo a dare assetto ad interessi meramente patrimoniali, non può sottacersi che esso serva anche a dare assetto ad interessi privi del carattere patrimoniale, ossia gli interessi complessivi post mortem del soggetto. Avv. Angela Rossi - Mediatrice familiare studio@avv-angelarossi.it

Che spettacolo la nostra "classe dirigente"

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nche questo mese i temi caldi relativi all'economia e alla vita pubblica del Paese non mancano di certo, si va dalla manovra "di stabilità" (direi più propriamente di instabilità visti gli effetti depressivi sul PIL di Monti & Co) ai vari scandali dei politicanti da strapazzo. Più in generale lo spettacolo fornito dalla classe dirigente è veramente stucchevole, con un duello surreale tra il "nuovo che avanza (?)" (Renzi) e il filosofo (Marchionne) che, forse a sua insaputa, è a capo della prima industria nazionale e che insulta Firenze come fosse l'ultimo ciarlatano di un bar di periferia. Si passa poi all'altro "nuovo" che avanza quel Grillo, il comico di buone speranze che non fa minimamente mistero della sua totale disconoscenza dei temi economici (da brivido le sue affermazioni su Euro e bot da non rimborsare) e che manifestano una totale improvvisazione che sfocia nella preferenza dello stesso comico verso gli astrologi e a danno degli economisti. Ci sono poi il Fiorito di Anagni e il capogruppo calabro IDV alla Regione Lazio che letteralmente ingrassavano entrambi a crepapelle per i troppi soldi. Come dimenticare poi la Regione Lombardia, dove ci sono valanghe di indagati (quasi tutti PdL tranne 1). Sui giornali lombardi si legge spesso che Milano era la capitale "morale" d'Italia, ma morale de che? Storicamente tutti gli scandali più clamorosi da Tan-

gentopoli (Craxi), a Berlusconi e le decine di inchieste a suo carico, alla Lega (trota e dintorni), alla Lombardia oggi (tra la Minetti e la Ndrangheta e Formigoni) traggono origine da Milano e zone limitrofe, per cui il Roma Ladrona è un insulto che possiamo tranquillamente rispedire al mittente dei barbari cisalpini. In tutto questo bailamme, Monti e compari riescono ancora una volta impunemente ad aggiungere tasse a tasse, senza la minima inversione di tendenza in termini di stipendi dei parlamentari e costi della politica da ridurre (tagli a scuola e sanità invece ce ne sono a bizzeffe). Alla luce di tutto ciò perché stupirsi se la Fiat non ha i manager a livello dei tedeschi e se i nostri politici non sono ai livelli dei più normali paesi Europei, dove basta aver mal gestito pochi Euro di denaro pubblico per essere costretti a dimettersi. Una buona notizia è il nobel per la pace all'Unione Europea. La UE di oggi dovrebbe essere però più attenta alle reali esigenze dei cittadini e delle imprese europee, frenando l'invasione di prodotti asiatici e africani, che spesso non rispettano le regole e le direttive imposte proprio ai produttori interni alla UE, sfavorendoli di fatto nella competizione globale invece di proteggerli. E qua torniamo all'assurdità liberista che domina la scena economico-finanziaria contemporanea che di fatto garantisce benefici a pochi eletti, facendo precipitare le condizioni generali del resto della popolazione.

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enso che tutti abbiamo sentito parlare dei farmaci generici (od equivalenti), non fosse altro per le tante notizie che ormai ci vengono fornite in merito da stampa e televisione. Per questo vorremmo approfondire questo tema. I farmaci generici sono entrati in commercio dal 2011: sono quei farmaci non più coperti da brevetto industriale. Si caratterizzano per il fatto di costare molto meno dei corrispondenti farmaci di marca e di non avere un nome di fantasia: riprendono infatti il nome dal principio attivo: per esempio il generico di Aulin®, farmaco a base di nimesulide, si chiama nimesulide; il generico di Voltaren®, farmaco a base di diclofenac, si chiama diclofenac. Il farmaco di marca e il suo generico corrispondente hanno lo stesso valore, cioè hanno la stessa efficacia e sicurezza. Dal 2005 l'AIFA ha deciso di sostituire il termine "generico" con il termine "equivalente" poiché il farmaco generico è equivalente al farmaco di marca corrispondente. Laddove esistono farmaci generici o equivalenti, lo Stato rimborsa il farmaco generico o equivalente. Come funziona la loro prescrizione Il medico, quando ricorrono le condizioni previste dalla legge, deve sempre prescrivere il principio attivo, corredato da forma farmaceutica, dosaggio e numero di compresse. Al momento dell'acquisto però, anche se in ricetta è indicato solo il principio attivo, il paziente può scegliere se seguire l'indicazione del dottore e prendere il medicinale generico o comprare il farmaco di marca. Il medico ha comunque la facoltà di scrivere in ricetta anche il nome del farmaco di marca. Anche in questo caso, quando cioè in ricetta viene indicato sia il principio attivo che il farmaco di marca, il paziente al momento dell'acquisto può scegliere quale dei due comprare. In entrambi questi casi, comunque il farmacista ha sempre l'obbligo di suggerire il farmaco equivalente più economico. Se invece, il dottore insieme al farmaco di marca aggiunge l'indicazione di "non sostituibilità" con tanto di motivazione obbligatoria (necessariamente di carattere clinico), al momento dell'acquisto il paziente non avrà la possibilità di scegliere e potrà comprare solo il farmaco indicato dal medico. In questo caso decade anche l'obbligo del farmacista a consigliare il generico. Naturalmente con le nuove regole cambia anche la ricetta, a patto che siano valide tutte le seguenti condizioni:  il farmaco non è per una patologia cronica oppure, se serve per una patologia cronica, viene prescritto per la prima volta;  il medicinale è prescritto su una ricetta del servizio sanitario nazionale;  il principio attivo del farmaco ha il brevetto scaduto, esistono cioè medicinali equivalenti sul mercato. Le nuove regole non si applicano quando:  le terapie sono già in atto;  i farmaci vengono prescritti su ricetta bianca (cioè pagati direttamente dal cittadino);  per quel medicinale non c'è un farmaco equivalente. Paolo Fiorenza

Alessandro Arcese

S PE Z IA N D O

Rubrica sull'uso delle erbe e delle spezie a cura di Giuseppe Gatta

CURIOSITA’ SUL PEPE

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SOS CONSUMATORI Farmaci generici ed equivalenti

uesto mese analizzeremo le proprietà del pepe, le diverse qualità e le ambiguità che nascono in relazione a questo piccolo frutto. Nasce dalla pianta "Piper nignum", appartenente alla famiglia delle Piperaceae. L'albero è una pianta perenne alborea che può raggiungere i 4 m d'altezza. Originario dell'India dove sono ancor oggi le coltivazioni maggiori, questo frutto conquista i paesi tropicali e l'Europa occidentale, dove viene usato abbondantemente in cucina come spezia. Le foglie della pianta sono ovali, lunghe da 5 a 10 cm e larghe tra 3 e 6 cm. I fiori sono piccoli, ermafroditi e sbocciano su un gambo pendulo lungo circa 8 cm. Il frutto è una drupa che contiene un solo seme di circa 5 cm di

diametro, prima verde poi rossa, quando matura. Le diverse qualità di pepe sono in relazione alla maturazione del seme: il pepe nero viene prodotto dal frutto acerbo della pianta. I frutti vengono lavorati in acqua bollente e preparati per essere essiccati al sole, dove si disidratano e anneriscono. Il pepe bianco invece deve il colore al seme del frutto. Il frutto viene tenuto a bagno per circa 1 settimana. La polpa si decompone e il seme viene poi essiccato. Il pepe verde invece, come quello nero viene prodotto dal frutto acerbo e nel procedimento di essiccazione viene lavorato con il diossido di zolfo, in modo da mantenere il colore verde del frutto. L'ambiguità però nasce in relazione a quello che viene definito - erroneamente pepe rosa. Il falso pepe nasce da un albero chiamato "Schinus molle", sempreverde che può raggiungere 7 m di altezza. Il nome, pepe rosa deriva dal fatto che il frutto di questo albero ha un sapore simile a quello del pepe, e per questo è utilizzato con uso analogo. Le proprietà di questa nobile spezia si perdono nella storia. Un libro siriano di medicina del V sec. ne decantava le virtù; il pepe era il rimedio per il mal d'orecchio, punture d'insetti e insonnia. Vietato invece per pazienti operati all'addome o con ulcera addominale.



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Almanacco

Tre sono… le A che devo portare con me!

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n alcune delle passate rubriche ho parlato di come per affrontare momenti avversi (salute, lavoro, relazioni) sia inevitabile fare i conti con le proprie risorse interiori. In particolare nell'articolo sulla difficile situazione lavorativa ed economica di questo periodo, ho introdotto il concetto di resilienza e al ritorno dall'estate mi è sembrato utile sottolineare come per ricaricarsi ed affrontare nuovi impegni e nuove sfide sia fondamentale "ricominciare" da se stessi. Proviamo a tracciare un breve percorso, che concretizzi l'idea di ricominciare dalle proprie risorse, proprio quando la situazione esterna si fa più dura, ritrovare quel faro di cui si legge e si sente parlare un pochino ovunque, la famosa AUTOSTIMA. Insieme all'assertività e all'autoefficacia, l'autostima è tra i costrutti psicologici più infiltrati nel linguaggio comune, quelle tre A importantissime per vivere più sereni, ma non se restano concetti astratti letti su un settimanale o ascoltati in un salotto televisivo. E allora che si fa? Sono caratteristiche date alla nascita? Si comprano da qualche parte?! Come per tutte le componenti della personalità umana, molto è determinato dalla propria infanzia, dall'ambiente familiare e dalla storia personale, ma niente è immodificabile. Anche per l'autostima si può pensare ad un lavoro di potenziamento, sia informandosi sul proprio "livello di partenza" sia sugli strumenti per migliorarla. L'autostima è un costrutto fondamentale per il benessere ed uno scarso sviluppo è presente in tantissime condizioni di disagio psicologico, co-

me ansia, insicurezza, dipendenze o problemi alimentari. Ha una struttura complessa, nella quale agiscono fattori interni ed esterni, passati e presenti, sociali ed individuali. Studi recenti individuano l'esistenza di un autostima globale composta di tante "autostime" contestuali, ciascuna riferita ad uno specifico "ambiente" di vita (es. famiglia, corpo, scuola, sport, relazioni sociali). L'autostima non vuol dire perfezione, ma conoscenza e accettazione dei propri punti di forza e di quelli di debolezza; si basa su 4 "pilastri":  la consapevolezza di sé (le persone con bassa autostima non si valutano in modo obiettivo, tendono a sottostimare le proprie qualità ingigantendo i difetti, generando il senso di inadeguatezza),  il riconoscimento dei propri bisogni, (sono alla base di ogni nostra azione ed è importante saperli riconoscere e accettare. Non c'è niente di colpevolizzante nel provarne di spiacevoli, es. la rabbia, sono naturali),  la responsabilità personale (prendersi la responsabilità di successi e anche di eventuali fallimenti, non attribuendo tutto a cause esterne),  l'autovalutazione positiva (ovvero avere una voce interna che esamina in modo costruttivo anche gli errori, non come un giudice severo e distruttivo). Per approfondimenti, invio questionari di autovalutazione, suggerimenti bibliografici, in particolare di manuali di self-help, potete scrivere all'email sotto indicato.

Rubrica di psicologia e benessere personale a cura della

D.ssa Chiara Camperi - Psicologa chiaracamperi@libero.it

SPAZIO BIMBI

Giochi d'infanzia

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'estate è finita e il rientro a scuola è sinonimo di studio, addio giochi all'aria aperta e divertimenti con gli amici! Ma… di che giochi stiamo parlando? Oggi, quali sono i divertimenti preferiti dai bambini? Uno studio dichiara che il gioco di gruppo, amato dai maschietti è il pallone e per le femminucce è l'hula hoop o le figurine. Il computer e la Play Station rimangono, nonostante tutto, i primi in classifica come strumento di gioco… peccato che queste piattaforme prediligono il gioco in casa e quindi in solitudine! Tutta questa tecnologia ha fatto dimenticare i vecchi e cari "giochi d'infanzia": biglie, un due tre stella, la campana, nascondino, la bella lavanderina, palla avvelenata, i 4 cantoni, la bandiera, guardie e ladri, zacca e poni (lo schiaffo del soldato). Questi sono solo alcuni dei giochi che un tempo hanno emozionato e divertito. Volete sapere le regole di alcuni giochi? "Strega comanda colore": la "strega" è il giocatore che "sta sotto", il suo obiettivo è quello di catturare gli avversari pronunciando la frase "Strega comanda color…" (es. rosso). A quel punto, gli altri giocatori dovranno cercare un oggetto del colore indicato e mettersi in salvo toccandolo. Il compito della strega è catturare uno dei giocatori toccandolo, prima che si sia messo in salvo. Il giocatore catturato diventa "strega" nel turno di gioco successivo. "Acchiappa figurine": ogni giocatore mette in terra 5 figurine, con il gesso disegna un cerchio intorno ad esse e con una pietra piatta (facendola scivolare a terra), cerca di mandare le figurine fuori dalla linea tracciata. Il primo che ci riesce si "acchiappa" la figurina dell'avversario! "Regina Reginella": Uno dei bambini svolge il ruolo della regina e tutti gli altri quello degli ambasciatori. Regina e ambasciatori si pongono ai due estremi del campo da gioco. Ciascun ambasciatore, a turno, recita la seguente filastrocca: "Regina reginella, quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello con la fede e con l'anello?" La regina risponde assegnando al giocatore un certo numero di passi, associato ad un animale. Ad esempio: 5 passi da leone, 4 passi da canguro… e così via. Il giocatore deve eseguire il numero di passi assegnato, imitando il relativo animale. Scopo del gioco è raggiungere per primi la regina. La regina ha completamente in mano l'esito e la durata del gioco perché può liberamente assegnare i passi più sfavorevoli - come quelli da formica o, addirittura, da gambero, che vanno eseguiti all'indietro - oppure quelli che consentono loro di raggiungerla per primi. Il divertimento sta proprio nel ruolo della regina e, nell'interpretare nel modo più efficace i passi assegnati, anche quando sono sfavorevoli. Buon divertimento! Erika Rossi

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Cibo&Salute Rubrica di informazione alimentare e benessere a cura della d.ssa Francesca Vari, Biologa Nutrizionista*

Cosa sono gli antiossidanti?

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icco di antiossidanti, contrasta la formazione dei radicali liberi. Quante volte abbiamo sentito queste caratteristiche associate ai prodotti alimentari che consumiamo ogni giorno? Nonostante tutto, pur intuendo il grande beneficio dovuto alla loro assunzione, spesso non conosciamo il reale significato del termine antiossidante. Eppure queste molecole sono fondamentali perché, senza di esse, il nostro corpo subirebbe danni irreparabili. Ma in pratica cosa sono gli antiossidanti? Da un punto di vista chimico le molecole antiossidanti sono degli agenti che prevengono o rallentano il fenomeno dell'ossidazione. Una spiegazione tecnicamente corretta ma che, per tutti i non addetti ai lavori, quasi (o del tutto!!) incomprensibile. Proviamo a spiegarci: intanto diciamo che per comprendere meglio il significato di una reazione di ossidazione basta pensare agli zuccheri come, ad esempio, il glucosio. Giunto nella cellula viene consumato attraverso numerose reazioni ossidative. Purtroppo però queste reazioni sono caratterizzate dalla formazione di prodotti chiamati radicali liberi. Questi non sono altro che delle molecole di ossigeno altamente reattive capaci di danneggiare le strutture della cellula ossidandole. Ed è qui che intervengono gli antiossidanti. Queste molecole sono infatti in grado di neutralizzare i radicali liberi e quindi di proteggere le cellula. Anche l'esposizione ad inquinanti atmosferici, a radiazioni ionizzanti o ultraviolette, l'abuso di farmaci, il fumo e l'attività fisica intensa sono in grado di aumentare pericolosamente la sintesi di radicali liberi. Osservando da vicino la pelle di una persona che si espone frequentemente al sole senza protezione, possiamo renderci conto dell'effetto dannoso di questi "prodotti di rifiuto". Facendo la stessa cosa con uno sportivo rimarremmo probabilmente colpiti dal suo aspetto giovanile. Se da un lato l'attività fisica aumenta la sintesi di radicali liberi (come avviene in caso di esposizione prolungata ai raggi solari), dall'altro l'allenamento rende i sistemi antiossidanti di origine enzimatica molto più efficaci. Ancora una volta il binomio tra alimentazione corretta ed attività fisica si conferma l'arma migliore per combattere l'invecchiamento e prevenire patologie neurodegenerative come il morbo di Parkinson, l'Alzheimer e la SLA, e alcune patologie a carico del sistema cardiovascolare come l'aterosclerosi. Per fare il pieno di antiossidanti si consiglia di mangiare ogni giorno almeno cinque porzioni di frutta e verdura (ne contengono in misura maggiore il succo d'uva nera e i mirtilli e tra le verdure il cavolo verde e gli spinaci, ma ovviamente li ritroviamo in tutta la frutta e verdura). Inoltre per combattere la produzione di radicali liberi è bene limitare l'apporto calorico complessivo ed il consumo di grassi, sale, fritture, salumi e carni cotte alla griglia... addio barbecue!! *Per consigli, informazioni e domande scrivete alla nostra consulente che vi risponderà su Gente Comune o privatamente f.vari1978@libero.it

PAROLE NEL TEMPO...

Rubrica di curiosità linguistiche e sull'origine delle parole a cura del prof. Claudio Pasotti

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ari amici e lettori, oggi parleremo di "passione", parola importante, concetto dai tanti aspetti. Viene dal latino, ed ha la stessa radice di un verbo "patior" che, come il nostro "patire", significa "sopportare, tollerare": la passione allora diventa innanzitutto "ciò che si sopporta e si tollera". Dietro, a livello etimologico, c'è anche il sostantivo greco "pàthos", parola che in un senso un po' più neutro voleva indicare generalmente "ciò che una persona prova e sente" (come l'inglese" to feel"), ma anch'essa, il più delle volte, assumeva un senso negativo, al punto da portare molti filosofi greci a fare la guerra ai "pàthe" (plurale di "pàthos"), intendendo con questa parola tutto ciò che turba l'uomo e gli toglie la serenità, e quindi la felicità. Oggi invece per noi "passione" è una parola che assume un valore positivo o negativo soprattutto a seconda del suo oggetto: un uomo o una donna, ma anche i libri, il mare o la montagna, o il gioco d'azzardo: e qui, allora ritroviamo, al confine col vizio (dal latino "vitium"), tutta la carica potenzialmente negativa di questo concetto, così ben messa in risalto dagli Antichi. Ma allora mi chiedo… perché io, ai miei, alunni, continuo imperterrito ad augurare di diventare persone capaci di appassionarsi a qualcuno o a qualcosa? Perché contro il nichilismo (dal latino "nihil", è la tendenza al nulla, letteralmente), contro l'essere una passiva anima "tabula rasa" (espressione latina, indica la desertificazione, il totale appiattimento e distruzione), la passione ci fa sentire vivi, ed anche se può rivelarsi finanche distruttiva, tuttavia, tirando le somme, difficilmente si rimpiangerà di averla provata o seguita. E questo perché, forse, più che col vizio e l'infelicità, essa per noi confina con la libertà di essere, e quindi col senso delle cose. Ad maiora…


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Extras - Di tutto di più

Intervallo La provincia di Frosinone è ricca di posti suggestivi e poco conosciuti. Vi proponiamo qualche località da visitare per praticare un po' di turismo nostrano.

GROTTE DI FALVATERRA E RIO OBACO

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Avvenne... a novembre

l primo Novembre 1975 a Roma, Pier Paolo Pasolini rilascia a Furio Colombo un'intervista da intitolarsi, profeticamente, "Siamo tutti in pericolo". Il pericolo viene dal fatto che ormai non ci sono più esseri umani, proprio perché dice Pasolini - "il potere è un sistema di educazione che ci divide in soggiogatori e soggiogati", e al termine dell'intervista conclude "[il potere] ha bisogno di dare la sprangata, di aggredire, di uccidere…". In quella stessa notte, tra il primo e il due novembre, dopo l'intervista e dopo una cena con Ninetto Davoli e la sua famiglia, Pasolini muore assassinato all'Idroscalo di Ostia. Sul "Messaggero" di lunedì 3 novembre sono riportate le parole di Maria Teresa Lollobrigida: "Il morto l'ho scoperto io. [….]. Aveva la testa fracassata. I capelli impastati di sangue. Stava a faccia in giù, con le mani sotto… canottiera verde a maniche corte, un blue jeans macchiato di grasso di macchina, stivaletti marrone alti fino alla caviglia, una cintura marrone…". Su questa testimonianza e soprattutto sulla posizione del corpo e dell'aspetto del cadavere furono svolte le indagini. Se si è trattato di delitto politico o prestazione omosessuale a pagamento sconfinata in tragedia, ancora non si è saputo; la sentenza conclusiva del processo riconobbe in Pino Pelosi, detto la rana, l'unico responsabile dell'omicidio, compiuto "in concorso con ignoti". Recentemente il Pelosi ha dichiarato di aver agito con persone note, di non aver ucciso Pasolini, vittima di un'imboscata fascista. Gli esecutori sarebbero stati "mandati" a uccidere il poeta da esponenti politici collusi con la mafia. Tali dichiarazioni sono al vaglio degli inquirenti. Speriamo che la verità venga finalmente a galla. Patrizio Minnucci, storico

CARTA CANTA

consigli per le letture di Serena Sperduti

JOHN BOYNE

NON ALL'AMORE NÉ ALLA NOTTE

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otto il Monte Lamia, nella catena degli Ausoni, si snoda un intrico di grotte attraversate dalle acque limpide del Rio Obaco: sono le Grotte di Falvaterra, situate a circa due chilometri dall'omonimo paese, lungo la SP per Castro dei Volsci. L'apertura ufficiale è in programma per la prossima primavera ma i primi 200 metri del percorso sono già visitabili. Per il futuro è previsto uno sviluppo di quasi tre chilometri che si unirà a quello di Pastena, per un totale di oltre cinque chilometri. L'intero complesso delle grotte di Pastena - Falvaterra diverrà così uno tra i più estesi dell'Italia Centrale. Elementi caratteristici delle grotte di Falvaterra sono la ricchezza di acqua, che forma cascate e laghetti, e le bianchissime concrezioni di carbonato di calcio dalle forme suggestive come la Medusa, le Fette di Prosciutto, l'Elefante. Essendo abitate da una fauna ipogea particolare e variegata, durante la visita è facile avvistare pipistrelli e rane. L'accesso è consentito anche ai portatori di handicap grazie a percorsi a basse pendenze e l'eliminazione di scale. Le grotte sono aperte al pubblico nei giorni festivi e prefestivi con i seguenti orari: sabato ore 14-15-16-17 - domenica ore 9-10-11-12 E' possibile, su prenotazione, visitarle anche nei giorni feriali. Per altre informazioni e contatti: Comune di Falvaterra - 0775/90043 - www.grottedifalvaterra.it - mngrottedifalvaterra@gmail.com Serena Sperduti

Pillole di storia Rivalutazione di Pio XII: testimonianze autorevoli

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el numero di settembre abbiamo iniziato il discorso sulla rivalutazione dell'operato di papa Pio XII durante il terribile 1944 con la testimonianza di Emma Alatri. Continuiamo ora con testimonianze di altissimo livello. In un articolo comparso su "Le Monde" il 13 dicembre 1963 P.E. Lapide, già console israeliano a Milano, sostenne: "Posso certificare che il papa in persona, la Santa Sede, i nunzi e tutta la Chiesa Cattolica hanno salvato da 150000 a 400000 ebrei da morte certa. Monsignor Roncalli mi ricordò che sempre aveva agito su ordine di Pio XII". La Commissione Americana per il Benessere degli Ebrei scrisse, in segno di gratitudine, a Pio XII il 21 luglio 1944: "Siamo profondamente commossi da questo notevole spettacolo di amore cristiano e dalla protezione accordata agli ebrei italiani dalla Chiesa Cattolica e dal Vaticano durante l'occupazione tedesca dell'Italia, specie perché i rischi per quanti concedevano tale asilo dovettero essere immensi". Ci sembra quindi provato oltre ogni dubbio che l'opera umana svolta da Pio XII in soccorso degli ebrei d'Europa durante la seconda guerra mondiale, non solo con generose donazioni, ma nascondendo gli ebrei dai loro persecutori, rientra nelle più degne e caritatevoli tradizioni della Chiesa Cattolica. E come nel numero scorso di Gente comune concludiamo: "Bentornato Pio XII!". Patrizio Minnucci, storico

Genere: romanzo Voto dei lettori su aNobii: Citazione dal libro: "Forse non sono sepolto in un campo francese, eppure continuo ad aggirarmi laggiù. Il mio spirito di certo. Mi limito a respirare. E c'è una bella differenza tra respirare ed essere vivi." 1918, prima guerra mondiale: i destini di alcuni giovanissimi soldati inglesi si intrecciano fatalmente in trincea e nella vita. Le loro passionali guerre private, combattute faticosamente controcorrente, non sono meno sofferte di quella combattuta sul suolo francese. Chi scampa al fuoco nemico non si salverà dalla rigida morale dell'epoca o, peggio, dal rimorso per i propri errori. Dalla storia emergono, con naturalezza e senza pregiudizi, temi difficili quali l'obiezione di coscienza o l'omosessualità. John Boyne è lo stesso che ha scritto Il Bambino con il pigiama a righe, romanzo che ha commosso il mondo. La sua scrittura, ricca di forti emozioni e di colpi di scena sapientemente giocati, spinge il lettore a divorare il libro in poco tempo.



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