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Periodico di informazione politico-sociale e culturale Chiuso in tipografia il 20/09/2010 di Alatri e della provincia di Frosinone Anno XVII n° 8 - Settembre 2010 Distribuzione gratuita - Tiratura 15.000 copie
APERTURA
AMBIENTE
VARIE
DISOCCUPAZIONE
INQUINAMENTO AMBIENTALE
La crisi "affoga" la Ciociaria; Cassa Integrazione Straordinaria alle stelle
Tutti i siti "a rischio" per la salute in provincia di Frosinone
ALATRI Il mancato finanziamento per le Mura megalitiche scatena la polemica pag. 13 ALMANACCO Ottobre mese del Benessere Psicologico, consulti pag. 22 gratuiti a Frosinone
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Morti "bianche", urge una svolta culturale
La sicurezza sul lavoro non è più un’emergenza ma non perché risolta, viste le mille morti bianche che avvengono in Italia in un anno, ma perché ormai è diventato un fenomeno cronico. Servono misure drastiche. Editoriale a pag. 2
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Speciale occupazione
L’editoriale Morti davvero "bianche"??? "Le chiamano "morti bianche", perché l'aggettivo bianco allude all'assenza di una mano direttamente responsabile dell'accaduto, invece la mano responsabile c'è sempre, più di una…" Sono stufo di sentir parlare politici e amministratori o sindacalisti in televisione ad ogni incidente mortale sul lavoro di questa emergenza, visto che il termine "emergenza" per sua natura connota qualcosa di estemporaneo, di improvviso, di incontrollabile, di "non permanente o cronico". Tutt'altro rispetto alla realtà. Da anni ormai assistiamo inermi e inerti ad articoli di cronaca lacrimevoli, da ultima la strage di Capua dove hanno perso la vita 3 operai in una cisterna utilizzata per i processi di fermentazione in uno stabilimento chimico-farmaceutico, oppure l'assurda morte della donna quarantaseienne nostra conterranea di Sgurgola schiacciata dall'ascensore che stava pulendo, oppure ancora l'operaio di 40 anni morto pochi giorni addietro a seguito delle ferite riportate in un incidente nel cantiere nautico di La Spezia dove lavorava… insomma una strage continua, puntuale, massacrante, che non può più essere definita "emergente" ma CRONICA. E da questo cambio di aggettivo scaturisce non solo una differenza formale di terminologia ma una vera e propria rivoluzione semantica, di significati, che deve costringere le autorità (e qui il termine è appositamente vago vista la vastità di soggetti pubblici e non che si occupa di sicurezza sul lavoro) a cambiare atteggiamento e a mettere in campo nuove soluzioni, concrete e passare al contrattacco visto che l'Italia si sta giocando oltre 1000 vite umane ogni anno per incidenti sul lavoro! Certo la tendenza alla diminuzione registrata negli ultimi due anni, sui dati diffusi dall'Inail, è già qualcosa, ma un Paese civile non può permettersi di far morire mille persone l'anno quando, magari, basta un non nulla per salvarle. "Le chiamano "morti bianche", ma in realtà sono nere, non solo perché ogni morte è "nera" di per sé ma perché spesso, quasi sempre, le vittime non risultano nemmeno nei libri paga dei loro "padroni": padroni della loro vita. E della loro morte." Le due citazioni che ho voluto presentare sono estratte da un intervento molto interessante fatto da un operaio metalmeccanico e rappresentante dei lavoratori di Firenze sul Blog di Nalya (http:// nalya.wordpress.com/2010/05/2 5/le-chiamano-morti-bianche/)
L’Editore
Cresce la disoccupazione in Ciociaria Dati sempre più allarmanti, sofferenze sempre più diffuse FROSINONE - Il tasso di disoccupazione della provincia di Frosinone schizza all'11%, tre punti in più rispetto al dato medio regionale. Spulciando fra gli iscritti ai quattro centri per l'impiego attivi in provincia, si contano qualcosa come 98.449 disoccupati, vale a dire 7.450 in più rispetto alla fine dello scorso anno. Allarme e preoccupazione anche per il futuro, vista la crisi produttiva che ha colpito molte imprese del territorio. Sono numerosi i posti di lavoro a rischio, pensiamo ad aziende come la Videocon, Cst-Net, Sistema Compositi Marangoni Tyre, Bioprogress, per non parlare delle scarse prospettive di crescita produttiva per Fiat e il suo vasto indotto. I segretari provinciali della Cisl Pietro Maceroni e quello della Cgil Benedetto Truppa hanno lanciato l'allarme evidenziando un aumento sempre più forte della crisi nel nostro territorio, snoc-
ciolando numeri difficili relativi alle richieste di ammortizzatori sociali. Per capire la dimensione
cia. Il dato è ancora più importante se si pensa che in molti casi la cigs in deroga è l'anticamera
e la drammaticità dei dati - sottolineano i sindacati - si pensi che le ore sommate di cigs delle regioni Basilicata, Calabria e Sicilia raggiungono appena il totale delle ore della nostra provin-
del licenziamento e soprattutto fa preoccupare l'utilizzo in settori quale quello manifatturiero, fondamentale per l'economia del nostro territorio. Un lavoratore su 4 nella nostra
provincia ha usufruito degli ammortizzatori sociali e le famiglie interessate hanno già perso circa 4000 euro di salario e, dato ad oggi non più sostenibile, è che molti di loro da mesi non percepiscono alcuna quota salariale in quanto il governo non copre i fondi relativi alla Cig in deroga. I sindacati chiedono da subito al governo di definire immediatamente una politica industriale al fine di rilanciare l'economia e, soprattutto in questa fase, sostenere i lavoratori pagando quando dovuto a partire dai soldi promessi per gli ammortizzatori sociali. Concludono inoltre i segretari provinciali: "Si continua ad organizzare una presenza per la giornata di mobilitazione europea, prevista per il 29 settembre, allestita dalla Confederazione Europea dei Sindacati contro le misure antipopolari adottate dai paesi europei, a partire dal nostro, per contrastare la crisi finanziaria in atto". B. S.
I dati sull'occupazione in Italia e in Europa, una panoramica poco confortante con qualche spiraglio Disoccupazione: record in Italia e in Europa (ma non in Germania, Austria e Olanda). A parte la provincia di Frosinone, anche il resto d'Italia deve fare i conti con una disoccupazione da record, in particolare nella fascia giovanile della popolazione (15-24 anni). Il tasso di disoccupazione a luglio 2010 (ultimo dato) è fissato all'8,4%. Secondo altre stime, altri 600mila posti sono comunque a rischio. In un anno, ovvero da aprile 2009 allo stesso mese del 2010, il numero di occupati in Italia è diminuito di 307 mila unità. Lo comunica l'Istat nella stima mensile provvisoria, sottolineando che ad aprile 2010 il numero di occupati è pari a 22 milioni 831 mila unità (dati destagionalizzati), in aumento dello 0,2% rispetto a marzo, ma inferiore all'1,3% rispetto ad aprile 2009. Il tasso di occupazione è quindi pari al 56,9%, in aumento rispet-
to a marzo di 0,1 punti percentuali, ma inferiore di 0,9 punti percentuali rispetto ad aprile dell'anno precedente. Il numero di persone in cerca di occupazione ad aprile 2010 risulta pari a 2 milioni 220 mila unità, in crescita dell'1% (+21 mila unità) rispetto al mese precedente e del 20,1% (+372 mila unità) rispetto ad aprile 2009. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) ad aprile è salito al 29,5% con un aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,5 punti percentuali rispetto ad aprile 2009. Si tratta del dato più elevato da quando esistono le serie storiche mensili, ovvero dal 2004. Si tratta di una riduzione di ben 11 punti percentuali (-485mila occupati in questa fascia d'età) per cui si può affermare che l'impatto della crisi abbia travolto i giovani e salvato parzialmente gli altri grazie alla Cassa
ULTIME NOTIZIE VIDEOCON - Raggiunto l'accordo per la concessione della cassa integrazione per crisi aziendale ai 1.300 lavoratori della Videocon di Anagni. La Regione Lazio, attraverso la Unionfidi, si farà carico delle anticipazioni per i dipendenti". Lo ha annunciato l'assessore al Lavoro e Formazione, Mariella Zezza, dopo l'incontro tenuto in Regione con i rappresentanti della società e delle organizzazioni sindacali e datoriali. L'Assessore ha ribadito che verrà seguito attentamente l'iter per la reindustrializzazione di un sito strategico per l'economia del territorio, confermando la disponibilità a valutare anche un consistente impegno finanziario diretto che possa far ripartire la produzione. Solo nell'ultimo anno la Regione ha pagato quasi 42 milioni di euro a sostegno del reddito dei 1.300 dipendenti Videocon. CASSA INTEGRAZIONE - Le ore di cassa integrazione totali della provincia di Frosinone aumentano del 68%, tale variazione è imputabile alla Cig straordinaria che fa rilevare una crescita del 1.350% (da 2,7 mln a 12,1 milioni). Le ore di Cig in deroga in provincia di Frosinone passano da 264 mila, nei primi otto mesi del 2009, a 3 milioni nello stesso periodo del 2010, facendo osservare un variazione in percentuale del 1065 (FONTE centro studi Confindustria lazio) A. T.
integrazione (che a Frosinone è pari (in ore autorizzate) a quella di Sicilia, Puglia e Basilicata messe insieme). Più in generale, a livello di Unione Europea, i tassi di disoccupazione sono molto diversi e si va dal 20,3% della Spagna (vero record negativo) al 3,8% dell'Austria (un livello da "piena occupazione" visto che per gli economisti un tasso di disoccupazione fino al 4% è considerato fisiologico). Peggio di noi la Francia (10% a Luglio) e la Grecia (11% dato di Marzo). Da notare che la Germania registra a Luglio un tasso di disoccupazione del 6,9%, più basso del 2007 (prima perciò della crisi); del resto la Germania è anche il paese Ue che ha avuto il maggior incremento di PIL nel secondo trimestre del 2010 ed è noto che per avere una riduzione della disoccupazione è necessario crescere a ritmi superiori all'1,5%. La Germania ha anche un basso tasso di disoccupazione giovanile (10,4%), quasi due volte più basso del nostro, anche se il più basso in assoluto spetta all'Olanda, con solo il 6,6% di disoccupati giovanili (4,4% in generale). A. A.
Speciale a cura di: Alessandro Arcese, Bruno Sbaraglia e Andrea Tagliaferri
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Primo Piano
Sanità ciociara, tutti tirano la stessa coperta… Le posizioni dei politici nostrani in vista del progetto di riordino della rete ospedaliera che la Governatrice Regionale Renata Polverini presenterà entro il 30 settembre
Sono settimane di fermento per la rete ospedaliera provinciale visto che entro il 30 settembre prossimo la governatrice regionale Renata Polverini, in qualità di Commissario straordinario per la Sanità nel Lazio, dovrà decidere sulla riorganizzazione dell'intera offerta sanitaria regionale. In provincia di Frosinone sono molti a muoversi, tra i più attivi sono Annalisa D'Aguanno, che promette che farà del tutto perché il territorio ciociaro, già penalizzato su molti fronti, non debba ancora pagare lo scotto di decisioni "piovute" da Roma. Ma, forse per un radicamento territoriale personale, insiste molto, oltre che su Frosinone (come è ovvio), su Cassino, Sora e Pontecorvo per i quali ha ottenuto, a suo dire, rassicurazioni ampie e convincenti da parte del Commissario straordinario della Asl frusinate Mirabella nell'ultimo incontro. Altri personaggi che in-
tervengono sulla questione sono i Sindaci del Cassinate che addirittura sono scesi in piazza pochi giorni addietro per difendere il "Del Prete" dal rischio chiusura. Ovvio sottolineare che il cassinate dispone anche di una voce imponente come il Presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese che, seppur nel rispetto del suo ruolo superpartes, non cederà mai a scelte penalizzanti per il suo "bacino" elettorale. Situazione diversa ci sembra, invece, quella a nord della provincia, dove l'annoso scontro tra l'Ospedale di Anagni e quello di Alatri non solo non tiene più banco, ma rischia di essere un brutto segnale per i due ospedali in vista del riassetto della rete ospedaliera che, invece, necessita di questi due ospedali perché sono gli unici di riferimento per un vastissimo bacino di utenza che si estende da Alatri fino alle porte della provincia di Roma. Una vo-
Periodico di informazione politico-sociale e culturale
Direttore Responsabile Riccardo Strambi Editore Filippo Strambi Stampa Tipolitografia ACROPOLI ALATRI - Via Mediana Chiappitto, 5 - Tel. 0775 442588 Segretaria redazione Elisabetta Ciancone Responsabile di redazione Andrea Tagliaferri Impaginazione e grafica Elisabetta Ciancone Redazione: Pietro Antonucci, Carlo Capone, Mariella Minnucci, Paolo Fiorenza, Bruno Sbaraglia, Andrea Tagliaferri, Riccardo Strambi, Daniela Calicciotti, Serena Sperduti, Patrizio Minnucci, Miriam Minnucci, Angela Rossi, Chiara Camperi, Giuseppe Gatta, Alessandro Arcese, Fabio Padovani, Erika Rossi, Davide Strambi, Franco Malandruccolo, Stefania Del Monte, Alfredo Salomone Numero chiuso in tipografia il 20/09/2010 Autorizzazione Tribunale Frosinone n°232 del 4/10/1994
Progetto Salute e Prevenzione
www.riccadomus.com
Responsabile di zona
Lucia Saviano
Alatri - Via Aldo Moro, 19 Tel. 0775 447213 - Cell. 3896974038 e 3387019043
ce che tenta di far entrare nell'agenda del dirigente ASL Carlo Mirabella e della neogovernatrice
rà. Mi rendo conto che quanto riportato sulla stampa abbia potuto ingenerare preoccupazione tra
mento assolutamente franco, avulso da qualsiasi risvolto campanilistico e basato su considerazio-
DI FROSINONE: Alessandra Mandarelli (Presidente della Commissione S OSPEDALE Sanità del Lazio) ha assicurato l'apertura del nuovo nosocomio entro breve, risolW ta la questione del personale al quale la Regione sta lavorando. E N
La nuova facciata del S. Benedetto di Alatri
Il nuovo Ospedale di Frosinone F. Spaziani
OSPEDALE DI ALATRI: in via di ultimazione i lavori di ristrutturazione dell'intera facciata e dell'impiantistica che dovrebbero essere completati entro metà ottobre. Assieme al già funzionante eliporto, al nuovo parcheggio per 100 auto e agli impianti energetici di ultima generazione, potrebbe essere uno dei punti di forza per il rilancio della struttura. Polverini le sorti del nosocomio di Alatri, è quella del Sindaco Costantino Magliocca, al quale forse servirebbe qualche supporto dai big politici del nord della Provincia, e che nell'ultimo intervento pubblico ha dichiarato quanto segue: "L'ospedale di Alatri non chiude-
gli operatori e tra gli utenti non solo di Alatri ma dell'intera territorialità. Posso affermare che il Sindaco sta seguendo la vicenda con attenzione ed efficacia confrontandosi costruttivamente sia con il Governo Regionale che con la Dirigenza della Asl ed il rapporto con il Commissario dott. Mirabella è sempre stato sull'argo-
ni di carattere oggettivo. Tengo a precisare che il piano regionale parla di razionalizzazione dell'offerta sanitaria per elevare il livello delle prestazioni e tutelare maggiormente la salute pubblica evitando che il cittadino si rechi in strutture che non possono di fatto essere adeguatamente rispondenti alle necessità. L'ospedale di Alatri è ubicato fuori del centro storico, con una buona viabilità di accesso, è dotato di una elisuperficie che può esser utilizzata h24, ha un reparto di rianimazione ben attrezzato, ha un pronto soccorso che ad oggi ha già effettuato 20.000 accessi, ha un confort alberghiero di buon livello con camere di degenza a quattro letti con servizi, ha quattro sale operatorie e una sala parto in grado di assistere tre parti in contemporanea, parti che nell'anno corrente se continuerà l'attuale trend in crescita supereremo le 800 unità. Non dimentichiamo l'ampio parco esterno e la superficie dedicata al parcheggio che di recente è stata ulteriormente ampliata. Non sottovalutiamo il notevole investimento che si sta concretizzando con la ristrutturazione esterna che sta facendo assumere all'intera struttura un aspetto gradevole. Voglio fare un'ultima osservazione, l'ospedale di Alatri al pari di quelli di Sora e Cassino è compreso nel piano del Presidente Polverini che individua in Frosinone il Dea di riferimento>. Andrea Tagliaferri
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Ambiente
Una terra (e un'aria) intrisa di veleno I disastri ambientali, grandi e piccoli, che minacciano la Ciociaria Se pensate che l'inquinamento ambientale sia un fenomeno che riguarda solo altre parti del mondo (e il pensiero va alla BP e al disastro nel Golfo del Messico), siete fuori strada. Anche la Ciociaria, è una zona dove l'aggressione al territorio, la presenza di rifiuti tossici, lo smaltimento illegale di sostanze nocive sono così diffusi che non si può essere tacciati di allarmismo se parliamo di emergenza ambientale. Il caso del "fiume dei veleni", ossia il Sacco, ha
portato all'attenzione di tutti una situazione difficile, le cui conseguenze ricadono sulla salute di migliaia di cittadini. Senza dimenticare un problema più "silenzioso" e, forse per questo, più infido e pericoloso: l'esposizione all'amianto, fonte dell'aumento di patologie tumorali. Come meno "audience" ha, in alcuni casi, il ritrovamento di discariche in cui si può rinvenire di tutto. Veleni sparsi nel terreno, nell'aria, nel nostro habitat, nel nostro corpo.
E non dimentichiamo gli interessi che guidano le cosche camorristiche della vicina Campania, che da tempo guardano al Lazio (Frosinone inclusa) per i loro loschi traffici illeciti. In questa pagina offriamo una carrellata degli episodi più eclatanti verificatisi in Ciociaria negli ultimi tempi. Alla classe politica e alle autorità preposte l'incarico di studiare e realizzare un piano di difesa dell'ambiente da qualsiasi attacco.
Valle del Sacco, breve excursus storico Ceprano, fusti di sostanze tossiche sepolti Quando si parla di inquinamento della Valle del Sacco ci si riferisce ad una lunga serie di eventi iniziata nel dicembre 2004, quando un allevatore di Segni comunicò al Servizio veterinario di Colleferro che il latte da lui prodotto veniva rifiutato dalla Centrale del Latte di Roma, a causa di una sostanza non meglio identificata evidenziata dalle analisi chimiche. Le indagini svolte hanno permesso di appurare la presenza nell'area di un inquinamento diffuso causato in prevalenza dai derivati della lavorazione del "lindano", pesticida prodotto fin dagli anni '50 ed utilizzato in campo agricolo fino alla fine degli anni '80, scaturito dall'area di produzione industriale ex Snia-Bpd e propagato lungo il corso del fiume Sacco. La procura della Repubblica di Velletri ha delegato i primi accertamenti ai carabinieri del Nas per gli aspetti di carattere sanitario e subito dopo il territorio interessato dagli inquinanti è stato costantemente monitorato dal Comando Stazione Forestale di Segni con il supporto del Nucleo Investigativo Centrale del Corpo forestale dello Stato e dai carabinieri del Noe di Roma. Le attività di monitoraggio, unitamente a numerosi controlli e campionamenti fatti dall'Arpa, hanno determinato il sequestro di diverse aree, che sono state messe successivamente in sicurezza.
Più di 200 fusti impilati sotto terra e cementati in superficie da 50 centimetri di calce struzzo. Questo è quanto hanno ritrovato, in Via Scaffa a Ceprano, gli uomini della Guardia di Finanza, che hanno portato alla luce una vera e propria bomba tossica. Il ritrovamento è avvenuto nell'ambito dell'operazione "Bring to Light", che ha messo subito in evidenza preoccupanti risvolti sia per il tipo di reato ambientale sia per l'estensione dell'area interessata. Basti dire che il rinvenimento è stato effettuato in un terreno di 40 mila mq al di sotto del quale giacevano pericolosi liqua-
mi e resti di sostanze pericolose. Resta ancora da chiarire la contaminazione di queste sostanze con il terreno e con le acque, ricordando che, a soli tre metri dalla zona, posta sotto sequestro, scorrono le acque del fiume Sacco e tutti intorno ci sono abitazioni civili. Nel portare alla luce i sedimenti, alcuni componenti di vigili del fuoco e guardia di finanza hanno accusato malori. I tecnici della Arpa non si sono voluti avvicinare e la zona è stata interamente messa in sicurezza per evitare ulteriori esalazioni nell'aria.
Anagni, la diossina e il ruolo del carbon black L'allarme diossina ad Anagni trae origine il 18 novembre scorso quando il sindaco Noto emise un'ordinanza con la quale dispose, a scopo cautelativo, il divieto di consumo e commercializzazione di frutta, foraggi, uova e pollame, prodotti entro un raggio di 500 metri dallo stabilimento Marangoni Tyre. A tutelare il rispetto dell'ordinanza sono stati chiamati l'Arpa Lazio e tutte le forze dell'ordine. Per la Marangoni "i continui controlli sull'impianto di termodemolizione non hanno mai registrato la presenza di dios-
sina". Riguardo l'indiziato "carbon black" (presente nel ciclo produttivo dei pneumatici) per il quale la Marangoni Tyre scrisse che "non è considerato un composto tossico o pericoloso per l'ambiente", tuttavia, va precisato che l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), ha valutato che il "nero carbone è probabilmente cancerogeno (Lista delle sostanze cancerogene Iarc Gruppo 2B | Gruppo 2B)". Sulla questione, anche a seguito della nuova ordinanza del sindaco, è intervenuta anche Legam-
biente che, con una nota diffusa il 23 novembre 2009, chiese di "negare il rilascio dell'autorizzazione di compatibilità ambientale, con conseguente rinnovo e modifica dell'autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), per lo stabilimento Marangoni". Legambiente fa presente che già nel 2005 per l'area fu dichiarato lo stato di emergenza ambientale e che la bonifica è ancora molto lontana dal risultato.
Roccasecca, quella discarica Anagni, bocciato il progetto Car fluff zeppa di... polemiche
Dopo anni di battaglie, denunce, manifestazioni, nello scorso luglio è stata sequestrata la discarica provinciale di Cerreto, sita nel territorio di Roccasecca. Il sequestro è avvenuto ad opera del Noe, il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Roma. L'operazione ha portato alla luce un traffico di rifiuti nocivi che venivano mescolati con i normali rifiuti e versati in discarica. La società "Mad" che gestisce la discarica è stata posta sotto sequestro a seguito di un'istanza del Presidente della Provincia di Frosinone, Antonello Iannarilli, nella quale, oltre a ribadire quanto già indicato dal presidente della Provincia, si evidenzia che nella discarica gestita dalla venivano conferiti, tramite la Aquaser srl, i fanghi provenienti esclusivamente dagli impianti di depurazione urbana gestiti da Acea Ato 5 e da Acea Ato 2. Adesso, dopo il sequestro, si spera nel ripristino di un corretto e legale ciclo di smaltimento dei rifiuti.
La vicenda dell'inceneritore car-fluff la cui autorizzazione operativa è stata chiesta dalla "Marangoni" di Anagni all'Ufficio regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), dietro la presentazione di un progetto di adeguamento dell'attuale inceneritore di pneumatici esausti all'incenerimento del carfluff, richiede un doveroso approfondimento. Il carfluff è costituito dai residui della rottamazione degli autoveicoli. Il suo incenerimento genera la diffusione di sostanze inquinanti, in primo luogo di diossine, le cui conseguenze sono micidiali per la salute e per l'ambiente. Questa attività si pone in completa discontinuità con quella per la quale lo stabilimento "Marangoni" è sorto. Le attività agricole e di allevamento sarebbero ine-
Guarcino e la centrale ad olio di palma Sulla centrale da 20,5 MW di Guarcino ci siamo già ampiamente soffermati in passato. Accanto alle problematiche di impatto ambientale di zona più volte sollevate da cittadini e amministratori locali dei Comuni interessati (esalazioni nocive, riscaldamento dell'atmosfera), volevamo soffermarci stavolta anche sugli aspetti negativi che tale combustibile ha nei confronti dell'ambiente più in generale: la coltivazione di palma da olio sta
sorabilmente colpite, come in parte già accade, così come sarebbero svalutati beni immobili, terreni e case, oltre alle attività commerciali. La bocciatura del progetto di inceneritore di car fluff ad Anagni in conferenza dei servizi regionale, grazie in primo luogo all'operato del Coordina-mento delle associazioni anagnine citate, nonché delle istituzioni locali, è un evento epocale. Per la prima volta viene bocciato un progetto potenzialmente ad alto impatto ambientale, localizzato in una zona doppiamente inopportuna. La Provincia di Frosinone, in particolare l'assessorato all'ambiente, sta cercando con coraggio e determinazione di fare chiarezza sulle passate gestioni dell'intero ciclo dei rifiuti.
infatti avendo un impatto fortemente negativo sulla salute dell'ambiente e sulle popolazioni dei luoghi in cui la palma da olio ha origine. Negli ultimi anni la superficie coltivata a palma da olio è cresciuta molto in fretta nell'Asia sud orientale; la terra destinata alla coltivazione della palma è strappata alla foresta. L'Indonesia ha già perso un quarto delle sue foreste e ogni anno la deforestazione procede, alimentata da centinaia di incendi incontrollati e illegali. Secondo il rapporto Onu per ogni dollaro guadagnato dall'industria dell'olio di palma se ne potrebbero perdere da 50 a 100 per le aumentate emissioni di CO2.
Servizio a cura di: Pietro Antonucci e Alessandro Arcese
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News dal Capoluogo
Open Day all'ABB Sace, quando il buon lavoro crea futuro Due importanti cerimonie per premiare l'impegno e i traguardi raggiunti
Nell'ambito del progetto "ABBiamo Voce", sabato 4 settembre presso lo stabilimento ABB Sace Division di Frosinone si è svolta la cerimonia per la premiazione dei colleghi che hanno maturato più anni di anzianità aziendale. Nell'occasione sono state aperte le porte dell'azienda alle famiglie dei dipendenti. Come sottolineato dall'ing. Giampiero Frisio, direttore generale di ABB Division, "Il riconoscimento dell'impegno, del buon lavoro e dei traguardi raggiunti sono i valori alla base dell'iniziativa, indispensabile per il futuro e lo sviluppo della nostra azienda e della società nel suo complesso". Per questo motivo ABB ha premiato i dipendenti che hanno raggiunto il maggior numero di anni di anzianità di servizio (alcuni alla soglia dei 40 anni di lavoro in ABB), premiati
con un bellissimo orologio da polso della migliore marca. Presenti alla cerimonia il direttore del personale ABB Sace dott. Massimo Guercio, il direttore di stabilimento ing. Giovanni Frassineti, il presidente di Confindustria Marcello Pigliacelli e il sindaco della città Michele Marini oltre al presidente regionale dell'Anla Roberto Malasoma. Protagonisti della giornata le famiglie: circa 2500 persone, accolte da volontari, hanno potuto conoscere da vicino il luogo dove lavorano i propri cari, partecipando alle visite guidate delle linee produttive e percorrendo il tour dell'area industriale. Per i bambini non sono mancati i clown, l'area dei palloni gonfiabili, i trucca-bimbi ed un angolo play-station, oltre al giro esterno della fabbrica effettuato su un simpatico trenino. Una giornata ricca di appuntamenti e momenti conviviali, come l'incontro con i vecchi colleghi, come lo scrivente che ha trascorso oltre 30 anni in questo ambiente. Tutto questo è stato
possibile grazie al lavoro di squadra di un nutrito numero di dipendenti che ha partecipato fin dall'inizio all'organizzazione dell'evento. "Lo slogan che ha accompagnato l'intera manifesta-
zione "Il buon lavoro crea futuro" rappresenta - ci dice Massimo Guercio - l'augurio che la capacità di innovare e di trovare nuovi stimoli accompagni il nostro impegno quotidiano, per il nostro
futuro e delle nostre famiglie". Dopo le premiazioni, i giochi e le visite guidate, la giornata si è conclusa con un meritato e ricco buffet. Bruno Sbaraglia
ITALCOGIM, tra mille disagi e bollette salate Sono numerose le segnalazioni provenienti da vari Comuni della Provincia di Frosinone, relative a comportamenti illegittimi messi in atto dall'Italcogim, principale distributrice di gas nella provincia di Frosinone. Ad un anno di distanza dall'emissione della delibera dell'Aeeg che prevedeva la revisione delle tariffe per la fornitura di gas a decorrere dal 1° luglio 2009, ancora oggi si stanno verificando disagi in tutta la provincia con distacchi per morosità. In particolare sta accadendo che, con un anno di ritardo, l'Italcogim stia effettuando i conguagli che, in alcuni casi, superano di gran lunga i 1000 euro. Secondo l'associazione "Codici", tale modalità di operare risulta essere illegittima perché la società è tenuta, per buona fede, ad applicare i conguagli a partire dal momento della revisione delle tariffe; essi, inoltre, non devono riferirsi agli anni antecedenti. Inoltre, la società è obbligata ad effettuare la rateizzazione se il conguaglio supera la media delle bollette ricevute normalmente dall'utente. Se la media delle bollette precedentemente ricevute è inferiore al conguaglio, la rateizzazione è obbligatoria su richiesta dell'utente (per esempio: se la media è pa-
ri a 200 euro ed il conguaglio è di 600, esso può essere pagato in 3 rate). Qualora, per volontà del fornitore, la rateizzazione non dovesse essere concessa, scatta l'indennizzo automatico a favore dell'utente. Purtroppo, come dicevamo i disservizi per i consumatori non sono tardati a verificarsi. È accaduto che ad una famiglia di Arce, di rientro dalle vacanze, sia stata staccata la fornitura di gas e questo perché considerata morosa dalla società. A seguito della ricezione di un conguaglio di 1200 euro, l'Italcogim aveva inizialmente rifiutato di concedere la rateizzazione, ma successivamente la richiesta effettuata dall'utente presso l'ufficio locale del gestore è stata accolta. Tuttavia, per la chiusura degli uffici durante il periodo estivo, l'utente non ha mai ricevuto i bollettini di pagamento ed è risultato essere moroso, motivo per cui è seguito il distacco del gas. "Codici" consiglia agli utenti che si sono trovati nella medesima condizione o che hanno avuto disagi a riguardo di inviare le segnalazioni all'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas (Aeeg) che provvederà a fare i controlli sul gestore. Pietro Antonucci
Frosinone: piste ciclabili cercasi Per il Presidente del Circolo Legambiente di Ripi Carlo Troccoli urgono interventi immediati Solo il 6% degli italiani usa la bicicletta per recarsi al lavoro, ma ben sette connazionali su dieci ritengono insufficienti le strutture ciclabili nelle cit-
tà. E' il risultato di un sondaggio (su un campione d'intervistati per tutte le regioni ndr) condotto tra i visitatori di ''ExpoBici'', il salone della bicicletta apertosi oggi alla Fiera di Padova. Solo l'1 % del campione ha risposto di considerare buona la presenza di strutture ciclabili in Italia, e il 4% appena sufficienti. Oltre al 67%, infine, ritiene gravemente insufficiente la rete ciclabile nel Belpaese. Numeri inquietanti già di per se, ma siamo pronti a scommettere che questi diverrebbero ancora più angoscianti (più di così?!?) se l'indagine si fosse svolta meramente tra gli abitanti di Frosinone, città dove le piste ciclabili sono praticamente assenti, o quasi.
Classica storia ciociara che cozza con i dati nazionali. Nel 2010, infatti, è stato individuato un aumento importante di percorsi ciclabili, arrivando al record assoluto di 3.227 km su tutto il territorio nazionale. Lagambiente allora, attraverso la ricerca "L’ a-bici", ha fatto il punto sulla situazione ciclistica in Italia e mentre città come Reggio Emilia, Lodi, Modena, Mantova, Vercelli, Cremona, Forlì, Ravenna, Cuneo, Ferrara e Piacenza s'innalzano a centri più "ciclabili" del Belpaese e intanto che, a Padova si assegna lo scettro di più alta densità di vie ciclabili con 140mila spostamenti ciclistici giornalieri, Frosinone, ahinoi, non entra in sostanza nemmeno in classifica. "Nella nostra zona, in particolare a Frosinone, si continua a sottovalutare il cittadino per dar spazio sempre a chi deve vendere" ha detto a noi di Gente Comune Carlo Troccoli, Presidente del Circolo di Legambiente di Ripi. "Abbiamo esaminato il dossier sulle piste ciclabili eseguito da Legambiente e la situazione di Frosinone non ci sorprende per nulla. Sono dell'idea che non servano opere assurde: l'importante è iniziare a stabilire percorsi per rendere possibile un maggiore accantonamento dei mezzi inquinanti per avere anche un impatto ambientale, consapevoli soprattutto che Frosinone spesso risulta maglia nera nello smog in ambito nazionale". Riccardo Strambi
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Provincia
La speranza di rinascere ha i colori della Libia A margine della visita di Gheddafi a Roma gli incontri sul futuro delle terme FIUGGI - Alla serata di gala che il governo italiano ha offerto a Muammar Gheddafi era presente anche il sindaco di Fiuggi, Fabrizio Martini. Una presenza non casuale, poiché in un possibile interessamento economico dei libici è stata vista una delle soluzio-
ni, delle strade di rilancio per l'impianto di imbottigliamento delle acque fiuggine. Martini ha lavorato in questa coda dell'estate 2010 per tessere la tela dei rapporti con Tripoli: prima l'incontro a Roma, poi i contatti con l'ambasciatore sul suolo italiano.
Tutto quanto è necessario, insomma, per rendere "appetibile" (se possiamo usare questo termine) la realtà fiuggina agli investitori dell'altra sponda del Mediterraneo. Un'attenzione che già si è tradotta in qualche numero, che necessita però di conferme: i
Una "caramella buona" contro la pedofilia ACUTO - E' stata inaugurata nel Comune di Acuto il 15 settembre scorso, in Piazza San Ni-
cola, la seconda sede in Italia de "La Caramella Buona", l'associazione Onlus che da ben 13 anni si occupa della tutela dell'infanzia, lottando contro qualsiasi forma di abuso nei confronti delle donne e dei minori. La cerimonia è avvenuta alla presenza del consigliere regionale, Francesco Storace, del presidente della onlus, Roberto Mirabile, del sindaco Augusto Agostini e dei tanti soci sostenitori provenienti da più parti d'Italia. L'associazione na-
sce a Reggio Emilia e fino ad oggi, si è occupata di centinaia di casi,operando sia a livello nazionale che internazionale, grazie soprattutto all'ottimo lavoro svolto dall'avvocato Donatella Ferretti del Foro di Reggio Emilia. Nella nuova sede, accanto all'ufficio, è stato predisposto un appartamento di prima accoglienza per donne e bambini vittime di violenza. Nella struttura, sarà presente quotidianamente un presidio seguito dalla dottoressa Anna Maria Pilozzi affiancata,nel suo lavoro, da sei volontari. E' l'unica associazione contro la pedofilia iscritta come parte civile in processi contro i pedofili e sono migliaia le richieste di informazioni che giungono presso il numero verde o anche per e-mail. Pluripremiata per altissimi meriti sociali, ha negli anni rafforzato i rapporti con le varie istituzioni pubbliche quelle della giustizia, ricevendo patrocini vari, tra cui, l'ultimo riconoscimento nel dicembre del 2009 dal Presidente della Repubblica. Daniela Caliciotti
libici intenderebbero portare la produzione termale a 90 milioni di bottiglie, esportandone più della metà (50 milioni, ndc) proprio in Libia. Cifre (e soldi, di conseguenza) che vorrebbero dire ossigeno puro per le asfittiche condizioni economico-manageriali di Fiuggi. Martini sta lavorando, in fatto di immagine e di diplomazia, in tal senso e va da sé che l'accordo non verrà chiuso in tempi brevissimi, ma per il primo cittadino fiuggino siamo davanti ad una possibilità che va percorsa e sostenuta fino in fondo. Non tutti si sono detti comunque favorevoli alla Libia. Dall'IdV sono arrivate critiche, legate anche alle "uscite" piuttosto singolari ascoltate dalla bocca del leader libico. Il partito di Di Pietro ha parlato senza mezzi termini di mire espansionistiche su Fiuggi: "La notizia, sebbene non ci sorprenda, non ci fa certo piacere. Per quanti vengono dal mondo dell'industria è uno smacco all'imprenditoria locale e, anche questo va detto, alle varie amministrazioni comunali che si sono succedute. Forse il sanguinario dittatore libico è il minore dei mali. Se vogliamo metterla
così, vuol dire che stiamo ormai arretrando per lasciare il campo libero". Una polemica che, però, Martini ha fatto capire di comprendere e accettare poco o nulla. A suo modo di vedere, la solu-
Muammar Gheddafi
zione-Gheddafi è l'unica che stia in piedi e non c'è molto altro su cui poter contare. Non l'hanno scalfito neppure i giudizi, poco teneri, letti e visti durante e dopo la visita del "colonnello" a Roma: "Il nostro intento è attrarre investimenti senza nessuna implicazione politica o religiosa. Stiamo parlando di affari e basta". Il sindaco di Fiuggi continuerà quindi nel suo paziente e complesso lavoro diplomatico. Pietro Antonucci
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Provincia
Due nuovi parcheggi e l'ampliamento dell'Istituto comprensivo per la cittadina medievale FUMONE - Un nuovo parcheggio in contrada Pozzi con una capacità di oltre quaranta posti auto e l'ampliamento, a pochi passi di distanza, dell'Istituto Comprensivo, che include ora anche le aule della
che incidente che potesse coinvolgere genitori o studenti. Per questa ragione il Comune di Fumone ha deciso di dare la priorità alla realizzazione dei suddetti lavori - con un investimento complessivo di oltre 550 mila euro - completandoli nell'arco di un anno e mezzo. La costruzione della nuova ala scolastica ha inoltre risolto un altro problema da sempre presente a Fumone. Al secondo piano dell'edificio è infatti stata realizzata una sala conferenze polifunzionale di 130 metri quadri, intitolata alla memoria di Andrea Lisi, studente fumonese scomparso nel 2009, che è dotata delle più moderne tecnologie multimediali e che permette di accogliere fino a duecento persone. L'accesso alla sala è completamente indipendente dal resto dell'istituto e potrà, quindi, essere usata anche dalle altre scuole
La nuova ala dell’Istituto comprensivo
scuola materna. Sono queste le ultime opere portate a termine dall'amministrazione comunale a Fumone. I disagi incontrati finora durante l'anno scolastico, specialmente in coincidenza con l'inizio e la fine delle lezioni, erano davvero notevoli. In tali occasioni, l'area era congestionata dal traffico. I genitori che ogni giorno accompagnavano i loro ragazzi a scuola dovevano spesso sostare in doppia a volte tripla - fila. Per i "nonni-vigile" - pensionati volonterosi che prestano la loro assistenza gratuiLe aule della scuola materna
Il Sindaco Franco Potenziani all’inaugurazione
tamente in prossimità dell'istituto - il lavoro era estenuante. Tutti i giorni si correva il rischio di qual-
del Comune. Il sindaco Franco Potenziani si è dichiarato estremamente soddisfatto dei risultati ottenuti. <<Abbiamo mantenuto - afferma - uno dei tanti impegni assunti a fare data dal nostro insediamento, nel maggio 2006, a dimostrazione di come la nostra attenzione sia rivolta tanto al centro storico come alle aree esterne>>. Tra i fiori all'occhiello della sua amministrazione vi sono, oltre alle opere citate, il completamento del parcheggio multipiano nelle vicinanze del centro storico, l'arrivo del metano - a beneficio di 800 famiglie - e il nuovo progetto di illuminazione stradale che, a conferma di quanto dichiarato dal primo cittadino, interesserà anche le zone più periferiche. Stefania Del Monte
Uno "sconto" sulla bolletta: i bonus sociali In tempi di crisi anche pagare una bolletta può diventare difficoltoso. Da qualche tempo a questa parte, però, esistono degli aiuti, introdotti dal Governo e divenuti operativi grazie alla collaborazione dell'Autorità per l'energia e il gas e i Comuni, che possono alleviare in parte le difficoltà economiche. I bonus sociali sono uno strumento nato per garantire, alle famiglie numerose o in condizione di disagio economico, un risparmio sulla spesa per l'energia elettrica e/o del gas metano. Insomma, un ammortizzatore economico, una nuova misura a sostegno dei cittadini con basso reddito: secondo i dati raccolti dall'Autorità per l'energia sono già stati attivati 1 milione e 900mila bonus elettricità e gas. Per le famiglie bisognose è prevista la possibilità di usufruire di tali bonus, cumulabili, ottenendo uno sconto in bolletta che va dagli 82 ai 360 euro: a decidere l'ammontare del bonus è l'Autorità, in base alla numerosità della famiglia e alla località climatica. Le agevolazioni sono previste per le famiglie con ISEE non superiore a 7.500 euro, oppure con 3 figli a carico e ISEE non superiore a 20.000 euro. Il bonus sociale è previsto anche per i cittadini in gravi condizioni di salute che utilizzano apparecchiature elettromedicali salvavita: in questo caso, l'Autorità ha definito, per il 2010, uno "sconto" di 138 euro. Per poter accedere alle agevolazioni previste il cittadino deve presentarsi presso il proprio comune di residenza. Per accedere al bonus occorre presentare una domanda. Di norma, una volta avuto copia dell'ISEE, della carta di identità e la fattura intestata al richiedente, l'ufficio provvederà a istituire la pratica attraverso un servizio telematico (SGAte). Una ricevuta testimonierà l'ammissione ai bonus. E' importante ricordare che non è previsto alcun termine per presentare domanda e che la richiesta è rinnovabile annualmente, allo scadere della precedente. Miriam Minnucci
Allarme furti e rapine, la città con il fiato sospeso FERENTINO - Ladri in azione che continuano a colpire le abitazioni dei cittadini ferenti nati. Un incubo che tiene sveglie, ormai da parecchio tempo, molte persone che, ad ogni rumore, accendono le luci e si attivano nell'intento di far desistere il ladro. Non ci sono distinzioni di zone, infatti, vengono colpite, sia le abitazioni in centro che quelle site nelle zone periferiche. Ogni notte, si registrano furti o tentativi di furti nelle abitazioni e, quando il colpo viene messo a segno, il malcapitato cittadino, viene derubato di oggetti preziosi, denaro e addirittura dell'automobile, se parcheggiata nel cancello. Sono stati registrati anche casi di aggressioni, quando il malcapitato, accorgendosi dell'intrusione nella propria proprietà, ha provato a reagire. Ad accrescere il fenomeno, c'è stato poi l'esodo delle vacanze estive, per cui, molti cittadini, hanno trovato l'amara sorpresa al
rientro. Situazione allarmante e difficile da vivere, nonostante il rafforzo delle pattuglie dei carabinieri e della polizia soprattutto durante la notte anche se di contro, c'è sicuramente da considerare la vastità del territorio. Un comune, quello ernico, da sempre considerato tranquillo, ma che, da un paio d'anni a questa parte, si è visto spesso protagonista di spiacevoli eventi di questo genere e ad essere colpite, non sono state sole le abitazioni ma anche gli istituti di credito, le sedi postali e alcuni esercenti. Al punto che, circa sei mesi fa, alcuni cittadini, purtroppo vittime dei ladri, hanno deciso di costituire un comitato per la sicurezza, per alleviare questo grave allarme sociale creatosi, aprendo un dialogo con le istituzioni territoriali per cercare una soluzione e far tornare la tranquillità nei cittadini. Daniela Caliciotti
Successo consueto per la Festa del Crocifisso FERENTINO - Anche quest'anno nel quartiere Sant'Agata si è svolta la "Festa del Crocifisso", con un nutrito programma di eventi, che si è protratta da sabato 11 settembre a martedì 14. Quest'anno ad inaugurare i festeggiamenti è stato il mercatino dell'antiquariato nei locali siti dietro la parrocchia del quartiere. Molto interessante, poi, la mostra dal titolo: "Il restauro del Ss. Crocifisso", opera realizzata nel 1669 da fra' Vincenzo da Bassiano. Ogni serata, è stata poi accompagnata da esibizioni canore di giovani artisti emergenti locali Parrocchia sant'Agata e stand con degustazioni di prodotti tipici. In tutto questo, non poteva mancare la tradizione legata da sempre a questa festa di quartiere: la fiera "degli agli e cipolle", nelle mattinate di lunedì 13 e martedì 14. Daniela Caliciotti
Vita alatrense
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12 SETTEMBRE 2010 - ORE 11 è nato il multipiano dell'Acropoli!
Altro che tutela e valorizzazione delle mura megalitiche, Civita è diventata "terra di nessuno" e le pochissime ordinanze esistenti non vengono fatte rispettare. Una città come Alatri meriterebbe più sensibilità. Un grazie particolare al signor Sindaco e all’Assessore al Turismo.
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Vita alatrense
I° sound tuning di Alatri, successo nonostante i pregiudizi New entry nell'estate Alatrense quest'anno è stato il Primo Sound Tuning, svoltosi domenica 29 Agosto presso il piazzale del mercato in via M. della Sanità (zona Ospedale). La manifestazione, reduce da un imponente e prevedibile successo, è stata curata dall' associazione A.R.S. di Alatri, impegnata da tempo nell'organizzazione di eventi di cultura, eventi per bambini e sfilate di moda e da Francesco Arduini, del Team Crazy Bass di Frosinone "Quattro mesi di duro, ostacolato ed interminabile lavoro" ci conferma l'organizzatrice, nonché vicepresidente dell'associazione A.R.S. Erika Rossi. La giornata è iniziata
con l'arrivo delle autovetture alle ore 9.00, doveva concludersi alle
ore 24.00, ma, si è optato per il terminare la cerimonia alle 22.00
…tra le righe… Comune di Alatri “Non distrubare il manovratore” Non capita a tutti di poter visionare i comunicati stampa dell' Amministrazione comunale di Alatri - e dunque le dichiarazioni in essi riportate - ed allora è utile far conoscere l'atteggiamento di fondo che negli stessi è presente in riferimento alle critiche che da opposizioni politiche e da cittadini vengono rivolte all'attività di governo della giunta Magliocca. Due sono le reazioni principali alle critiche: se la critica viene dall'opposizione politica essa è dovuta al fatto che gli avversari si stanno preparando alle prossime elezioni amministrative e dunque lo fanno per mestiere ed in malafede, se vengono da privati cittadini gettano discredito sulla Città e dunque non rendono un buon servizio al nome di Alatri. Partendo dal presupposto che le critiche o i rilievi sono connaturate alla dialettica democratica e che dunque non dovrebbero sorprendere più di tanto, non abbiamo mai riscontrato - nemmeno su quelle che vengono da privati cittadini - un atteggiamento di confronto ma solo di dura contrapposizione: per l'amministrazione comunale di Alatri le critiche sono solo distruttive od interessate. Certo nelle dichiarazioni si afferma che si accettano solo le critiche costruttive, ma per loro queste non esistono mai. Di contro sono numerosi i comunicati nei quali si esalta l'operato dell'Amministrazione con lodi - talora ridicole - che si scambiano gli amministratori anche fra di loro (magari in occasione della pulizia di un prato) come se anche la spicciola ed ordinaria amministrazione fosse un evento particolare. Questo atteggiamento verso l'esterno - che a volte diventa prepotenza - si rispecchia anche nei comportamenti interni: lo sanno bene quei dipendenti che per aver "osato" manifestare la propria opinione contraria al manovratore si sono visti relegare ad attività non attinenti la propria professionalità acquisita con sacrificio e dedizione al lavoro. Questo - ed altro - fanno intendere il concetto di democrazia che permea l'attività dell'Amministrazione di Alatri. Paolo Fiorenza
proprio per non arrecare disturbo ad alcuno. Il coinvolgimento è stato notevole, erano presenti 100 autovetture, ci sono stati 70 premi e 100 premi speciali, nonché 3 targhe offerte dall'A.C.I. di Frosinone. La giornata dedicata alla passione per le automobili e alla musica ha visto anche manifestazioni artistiche, una mostra mercato e la presenza del servizio di risorazione-bar. Un successo ben riuscito, e qui i numeri cantano, la presenza di 3000 persone tra residenti, turisti e curiosi lo conferma immediatamente. La serietà e professionalità degli organizzatori è stata confermata anche dall'invio di un
collaboratore all'interno dell'Ospedale per verificare se l'intensità della musica poteva recare fastidio ai ricoverati. Tra gli espositori c'era Sarandrea, impegnato da sempre nel progetto Vittime della Strada e Francesco Molella con la sua auto d'epoca, la Millemiglia. La Vicepresidente Erika Rossi ha ringraziato i presenti l'ass. Dott. Giulio Rossi, il cons. Fabio Di Fabio, l'ass. Sandro Vinci, e Sandro Fontana. Un ringraziamento particolare è andato al Consigliere Provinciale Maria Teresa Graziani e al notevole e fondamentale supporto dimostrato. Giuseppe Gatta
Via Pungitopi… strada di campagna o palude? Il rimpallo delle responsabilità e l'incoerenza dei provvedimenti impediscono la sicurezza del percorso Via Pungitopi, una stradina della zona di Vicero, ha una storia ormai ventennale di lotte e battaglie per ottenere la manutenzione da parte delle molteplici amministrazioni succedutesi nel tempo. Nel periodo estivo, la stradina dovrebbe abbellirsi di siepi e alberi maestosi, che creano un paesaggio da favola. La realtà, però, ha poco di favoloso: l'erba diventata ormai troppo alta richiede, per pulirla forse l'interventi dei "Ciclopi"! La situazione della stradina è veramente disastrosa soprattutto d'inverno: buche, erba, pali della corrente in bilico e quando piove si ricopre totalmente di fango tanto da terrorizzare che vi transita per timore di scivolare nel Pantano (lateralmente il
enti di controllo come il gas, l'acqua etc? Non è forse un diritto? Il problema consiste nel fatto che i mezzi di questi enti non riescono a transitare lungo la strada e a volte si ritrovano impantanati. La goccia che ha
La mappa di Vicero
Via Pungitopi
percorso non è protetto). La strada in questione è dichiarata "Vicinale" e quindi se non è a transito pubblico non può beneficiare della manutenzione e qui "casca l'asino"! La legge sulle strade vicinali 2248/1865, 126/58; D.L.Lgt. 1446/18 dice: se la strada vicinale è soggetta a uso pubblico dalla "servitù pubblica di passaggio" di uso temporaneo, il Comune è tenuto a concorrere a spese di manutenzione quindi… Alla fine della stradina è posto il cassonetto della nettezza urbana (si spera non venga tolto) e vi transita normalmente il mezzo comunale per la raccolta dei rifiuti. Questo è irrilevante? Allora perché chi abita lì e paga le tasse non può beneficiare degli
fatto traboccare il vaso è quella del taglio delle siepi: i Vigili si sono presentati con l'ordinanza comunale annunciando che dopo 15 giorni sarebbero tornati a controllare e fare multe… peccato che l' rdinanza sia arrivata a chi non è proprietario della siepe, ma purtroppo abitando alla fine della strada e passandoci tutti i giorni anche se non è obbligato deve rimboccarsi le maniche e tagliare l'erbaccia degli altri! I responsabili delle siepi non puliscono; i controlli non ci sono; l'amministrazione considera la strada come gli fa più comodo… chi ci rimette è sempre l'ultimo del carro! Una situazione problematica che purtroppo le varie amministrazioni non sono riuscite a risolvere. I residenti non chiedono molto: una volta l'anno di spianare la stradina, buttare un po' di breccia e quando arriva l'estate tagliare la siepe nelle parti più in alto con il mezzo idoneo, sperare non è un reato, oppure come sempre... "Chi lava il capo a l'asino perde il ranno e l' sapone". Erika Rossi
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Vita alatrense
Antonio D'Antò, un esempio Le mura megalitiche tesoro da valorizzare (a parole) Maestro di passione ed impegno irriducibili Il mancato recepimento del finanziamento di 400 mila euro mette all'angolo l'amministrazione comunale accerchiata dalle polemiche
Ormai dovrebbe essere cosa nota, Alatri ha perso un cospicuo finanziamento per la valorizzazione e il restauro dell'Acropoli e delle Mura Ciclopiche, e le polemiche che si sono scatenate hanno assunto un profilo alquanto spiacevole, con accuse anche pesanti dall'una e dall'altra parte. In particolare, a prendersi carico di esternare pubblicamente lo sdegno della cittadinanza e di quanti si impegnano per il rilancio turistico della città, è stato il ricercatore Ornello Tofani, che, con l'impeto di un cittadino ferito nel proprio amore per Alatri, ha chiesto al Sindaco e alla Giunta le dimissioni, "vista la gravità del danno arrecato al territorio con la perdita del finanziamento che avrebbe dovuto rilanciare il sito archeologico - monumentale di Civita". In realtà alle accuse lanciate dal ricercatore l'amministrazione ha risposto in modo veemente, ma non ha dato risposte sul dato più importante ovvero sulle motivazioni che hanno portato a non approfittare dei 400 mila euro già stanziati a favore della città. La risposta si è "limitata" a sottolineare quanto la giunta Magliocca stia facendo in materia di
turismo, ad accusare il ricercatore di "irriconoscenza", alimentando, così, le polemiche con il mondo associazionistico che si è schierato attorno ad Ornello Tofani. Al di là di tutto, quello che ci preme sottolineare, è che se da un anno a questa parte si
è "seminato" ovunque e in tutti modi possibili, organizzando il Seminario internazionale sulle mura megalitiche, partecipando alla grande mostra al Vittoriano di Roma, pubblicando materiali, invadendo i mass media locali e nazionali con le ultime scoperte, collaborando con studiosi quali Pavat e Magli per richiedere l'inserimento delle Mura nei siti UNESCO, e poi si perde l'unico "raccolto" possibile, quello del finanziamento, beh tutti gli sforzi sembrano vani. Nessuno si perderà d'animo, perché la passione degli attori socia-
li (pubblici e privati) che portano avanti questa attività di marketing e di studio sulle ricchezze cittadine è inesauribile, però andrebbe fatta una seria riflessione sul ruolo degli enti locali e degli amministratori. Non si può, infatti, addurre semplici "vedremo" o "verificheremo" quando il cittadino-elettore-utente chiede conto al proprio rappresentante politicoistituzionale in merito ad un tema di così alto interesse comune. L'amministratore ha il dovere di rispondere, di individuare i responsabili e di prendere provvedimenti, per quanto spiacevole questo possa sembrare visto che la buona fede non la mette in dubbio nessuno. Chi ci amministra ha la responsabilità politica, morale e, nei casi specifici, anche civile, della sua attività. Speriamo che l'amministrazione comunale trovi un altro canale per portare a casa risultati e fondi e che metta, così, a frutto tutti gli sforzi che ha messo in campo negli ultimi mesi per il rilancio della città (che non possiamo non riconoscere) assieme al mondo dell'associazionismo e dei ricercatori. Su questo tema, più di altri, l'unione fa la forza. A.T.
ALATRI DA (RI)SCOPRIRE
Un matrimonio in Via Luigi Ceci: tanti auguri agli sposi!
Partiamo come sempre dalla foto pubblicata nell'ultimo numero. Ricordate? C'era la banda musicale negli anni '70. Si riconoscono tante persone: la dottoressa Astarita in primo piano accanto all'allora sindaco Francesco Priorini, quindi Fabio Di Fabio, Luciano Mella, Vincenzo Coccia, Fabio Castellucci, Gianni e Piero Settanni, Paolo Pietrobono, Marco Cianfrocca, Fabio Macciocca, Giancarlo Bottini, Fabio Fanfarillo, Tonino Ascenzi e Tonino Colella. Questo mese pubblichiamo uno scatto degli anni '30: si tratta di un matrimonio. Chi riconoscete, tra grandi e piccini? La foto ci è stata gentilmente concessa da Marilinda Figliozzi e Daniela Santucci. Se volete ricevere la foto via e-mail per ingrandirla e vederla meglio sul vostro computer, potete contattare la redazione di "Gente Comune" (0775-442588, e-mail: gente.comune@email.it) oppure guardatela sul nostro profilo Facebook. Pie. Ant.
Dopo oltre sei anni alla guida del Coro Ernico, il maestro D'Antò, causa impegni pressanti dovuti alla nuova carica direttiva presso il Conservatorio "Licinio Refice" di Frosinone oltre che da ulteriori obblighi per la sua nota attività di compositore, ha deciso di non rinnovare l'impegno
presso il Coro alatrense. Questa breve e semplice nota vuole essere un ringraziamento al maestro D'Antò per tutto quello che in questi anni ha dato alla nostra associazione. Tanti sono stati i momenti importanti e significativi vissuti insieme: dai prestigiosi appuntamenti che hanno visto esibire il Coro Ernico in svariate iniziative a Roma, alla valorizzazione della Rassegna di Musica Sacra legata al Miracolo Eucaristico dell'Ostia Incarnata, sino alla rivisitazione musicale di importanti (e dimenticate) opere del grande compositore ciociaro Licinio Refice, attività per le quali il Coro è stato insignito di un prestigioso riconoscimento da parte della Regione Lazio. Oltre ai molteplici consensi ottenuti, è bene ricordare ed essere grati alla grande determinazione del maestro D'Antò, molto capace nel dirigere un coro composto in massima parte da semplici appassionati di musica (a volte indisciplinati) sino a ottenere un riscontro superiore alle più rosee aspettative. Grazie di nuovo maestro e buon lavoro. Filippo Strambi
Estate Alatrense: i pro e i contro La preparazione dell' estate alatrense bloccata da un "forse", e proseguita a rallentatore nei primi mesi estivi… finalmente ad Agosto ha ingranato la marcia con spettacoli per adulti e bambini. Però non sempre è oro tutto ciò che luccica! Purtroppo dopo ogni evento se ne fa il resoconto e l'opinione della gente parla da sola: così tra il sentito dire e domande fatte un pò qui e un pò là siamo riusciti a formulare i "pro e i contro" dell'estate alatrese: - Alatri in blues è stata sicuramente la manifestazione di più risalto nel mese di Luglio; Artisti d'eccezione tra cui BILLY COBHAM che ha richiamato amanti della musica blues da tutta la provincia di Frosinone, (peccato che le critiche ci siano state e molte). "Chiudere una piazza pubblica"? "far pagare il biglietto quando sono stati stanziati dei soldi"? follia, la parola più usata per la serata a pagamento. - Polemiche e complimenti per il XL Festival Internazionale del Folklore svoltosi in piazza S.M.Maggiore dall'undici al quindici agosto: uno spettacolo diverso dal solito, innovativo e ben studiato, ma che ha poco da vedere con la tradizione che, si dice, ogni anno tende a svanire con i miseri tre o quattro gruppi. Un Agosto all'insegna della musica: dal jazz al karaoke, dai recital ai concerti, estemporanee di pittura e mostre fotografiche, e allora che cosa c'è che non va? E' stato detto: il centro storico di Alatri è stato un "mortorio" cinque giorni a settimana. Ma l'estate è pur sempre estate… perché trascurare gli altri giorni? Si rischia, come è infatti accaduto, di avere tre o quattro eventi tutti
negli stessi giorni, ma in zone diverse come per il 29 agosto: nella Piazza centrale il Jazz, in zona mercato il 1° Sound Tuning Alatri, alle Civette la sagra delle sagne pelose. Pur apprezzando la disponibilità del comune di Alatri per l'impegno mostrato nell'organizzare gli eventi per l'estate alatrese, bisogna pur dire che le manifestazioni hanno richiamato soprattutto persone di età matura (e ciò è lodevole). Però… per i giovani? I ragazzi colpiti dalla noia, hanno creato una festa detta "Buttiglion" a Civita; un modo per interagire e divertirsi in gruppo: niente di complicato, organizzazione inesistente, tutto creato in quattro e quattr'otto …così i ragazzi hanno dimostrato di non pretendere molto per divertirsi, basta dar loro la possibilità di stare insieme! - Settembre, il mese che precede l'inverno, al contrario dell' estate è stato sorprendentemente ricco di eventi: il 5/7/8 del mese, con il Palio delle quattro porte, la fiera delle cipolle e la festa della Madonna della Libera, il centro storico si è ripopolato con persone provenienti dalle tante Contrade del territorio circostante. Il 19 Settembre, grazie al comitato di zona di Collelavena e la disponibilità degli abitanti, ha visto fan e amanti della musica accorrere per il cantautore napoletano Nino D'Angelo. Come tutti gli anni, il Children's Festival Folk il 22/23/24/25 Settembre, chiude l'estate. Questa manifestazione dedicata ai bambini è anche amata dai cittadini alatresi. Speriamo di cuore che il prossimo anno, Alatri riesca a vedere anche tanti turisti… perché è una città bellissima che tutti dovrebbero vedere! E.R.
Vita alatrense 14 Nuova vita per l'antica Due giovani talenti primeggiano al 18° fonte delle "Fraschette" campionato mondiale di organetto e fisarmonica
E' tornata a sgorgare acqua dalla fontana delle Fraschette, ultima contrada di Alatri prima di giunge-
re a Fumone. L'impegno, notevole e altruistico dei residenti e delle amministrazioni Comunale e Provinciale, è stato fondamentale per riportare in vita un pezzo di storia dimenticato da tempo. L'inaugurazione di domenica 8 Agosto scorso, è avvenuta alla presenza delle Autorità e di numerosi residenti, a cui va un ringraziamento fondamentale, dato l'impegno e la grande collaborazione dimostrata nella pulizia di strade limitrofe e nella potatura di alberi e siepi troppo sporgenti, ingombranti e invadenti la circostante architettura paesaggistica durante l'apposita giornata ecologica orga-
nizzata. La fontana fu costruita nel 1943, usata inizialmente come punto di riferimento per gli abitanti della zona, per passanti e vicini profughi del quasi adiacente e non lontano campo delle Fraschette, fini per arrivare ad essere usata come punto di incontro per massaie e come necessaria fonte di irrigazione e refrigerio per animali. Siamo intorno agl'anni 70. Da tali anni,e qui la storia si fonde con indelebili ricordi di moltissime persone, aveva cessato di funzionare, ed ora è tornata più in vita che mai grazie all'impegno di coloro che hanno sempre creduto in un suo possibile, e avvenuto ringiovanimento. Non è finita, i progetti prevedono, ancora, una staccionata in legno, alcune panchine e nuovi e freschi alberi, per far diventare ancor più di quel che già rappresenta un punto di incontro per ciclisti, amanti del footing e residenti. Giuseppe Gatta
E' salito sul gradino più alto del podio al 18° campionato del mondo di organetto e fisarmonica diatonica svoltosi a Roccagorga nei giorni 17, 18 e 19 agosto. Davide Mocerino 10 anni, accompagnato dal maestro Francesco Loffredi di 23, ha primeggiato dopo aver superato notevoli selezioni e concorsi in ambito nazionale. Ha partecipato al 14° campionato italiano di Teggiano (Sa) a giugno classificandosi al primo posto della sua categoria e al 1° concorso di fisarmonica e organetto "Tommaso Ciccone" svoltosi a Pescasseroli il 6 Davide Mocerino agosto, classificandosi anche in quella circostanza al 1° posto, sempre nella sua categoria. Tutti i concorrenti, selezionati accuratamente durante tutto l'anno all'interno di concorsi nazionali ed europei, si sono esibiti con i strumenti tipici della cultura popolare locale ed internazionale. Davvero sorprendente il livello di preparazione dei partecipanti, provenienti da tutto il mondo e da numerose regioni italiane. Vari i brani eseguiti, ricercati ed accurati nell'esecuzione, brillanti nelle sfumature, accattivanti e persuasivi nelle atmosfere.
Molto soddisfatto il maestro Francesco Loffredi per il podio conquistato dal suo pupillo in questa ambitissima competizione, mentre lui stesso ha primeggiato nel concorso di fisarmonica "Tommaso Ciccone" di Pe-scasseroli. A caldo, subito dopo il successo Francesco ci ha detto che la concorrenza è stata dura, tantissimi gli stranieri, soprattutto di nazionalità slovena, ma altrettanto bella e interessante l'atmosfera creatasi in questi giorni, tanto di sfida e competizione, quanto di scambi culturali, musicali e di amicizia. Francesco Loffredi Il campionato del mondo di organetto è un trampolino di lancio e un palcoscenico che sa mettere a dura prova i partecipanti, si esce dalla cultura strettamente popolare dilettantistica per addentrarsi nel metodo, nello studio e nell'esercizio quotidiano di uno strumento che tanto può offrire e regalare a chi lo sa amare. "Il mio allievo - ha spiegato Francesco ha magicamente e spiritosamente eseguito una polka Vvrtuosa e un saltarello abruzzese". Dopo questa bellissima pausa estiva, il mese di settembre vede Davide riprendere la scuola di musica e Francesco i suoi corsi di organetto come insegnante. Bruno Sbaraglia
Arte e Cultura
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…la ragazza di via Quintino Sella… Testimonianza di un'infanzia di guerra a Frosinone Ciociaria 1940-1945: va di scena la seconda guerra mondiale. I miei familiari, bambini di quegli anni, me ne hanno parlato a lungo, i loro racconti sono state le favole della mia infanzia. Alcuni mi turbano ancora oggi, come l'episodio di mio padre che si ruppe il naso cadendo in un fosso. Una pattuglia di tedeschi voleva usarlo come guida, ma lui ebbe paura e scappò. Avrebbero potuto facilmente sparargli, ma per fortuna capirono che era solo un bambino spaventato. Me la raccontò mia nonna questa storia, insieme a tante altre che non mi stancavo mai di ascoltare, per questo quando ho visto in libreria Caramelle e pidocchi di Floriana Curti non ho esitato a comprarlo. Soldi spesi bene, in esso ho ritrovato la voce narrante di mia nonna. Floriana Curti nasce a Frosinone nel 1929, orfana di madre a 1 anno, ultima di 7 figli, abitava in via Quintino Sella con il padre, i
fratelli maggiori Armando e Onorina, e gli altri più piccoli. La zia Virginia, sorella del padre, andò a vivere con loro quando la mamma morì. L'autrice racconta con can-
dore e semplicità disarmanti la sua infanzia dall'inizio della guerra fino al ritorno in una Frosinone distrutta. E' una testimonianza
fedele della vita cittadina e dello stato d'animo di chi ha vissuto quel drammatico periodo storico. I protagonisti del libro si muovono come in un film d'epoca. Le ragazze andavano a prendere l'acqua alla fonte con la conca di rame, le contadine camminavano tenendo in equilibrio il cesto sulla testa. Il cuore della città era via Garibaldi, la scuola elementare il Tiravanti. Sulle strade bianche e polverose passavano i carretti trainati da cavalli e somari. Un evento per la città era la Fiera del bestiame nella piazza di S.Gerardo, ma le bestie si vendevano solo per necessità, quando si doveva comprare la collana di grani di corallo o il corredo per la dote matrimoniale. Il 10 giugno 1940 Floriana gioca felice con le bambole mentre Mussolini alla radio tiene il famoso discorso in cui annuncia l'entrata in guerra dell'Italia. Le lacrime degli adulti turberanno an-
che i bambini ignari di cosa sia una guerra. Emozionante la descrizione dei frusinati che scendono in strada, chi fiducioso, chi disperato, chi rabbioso. Molte le pagine sulla Resistenza di Cassino e della sua Abbazia che durò quasi un anno. Quando iniziò il bombardamento di Frosinone la gente scappò nelle campagne. Drammatico il capitolo CIOCIARIA E PANE NERO sulle privazioni subite durante lo sfollamento. Il libro termina con il triste ritorno fra le macerie. La guerra lentamente si allontana, Roma viene liberata, i bambini come Floriana si rendono utili facendo la fila per avere i pacchi americani con farine, latte condensato, zucchero, wurstel e carne in scatola. Si cerca di tornare alla normalità con scarsi mezzi e l'innocenza persa per sempre. Il racconto viene poi ripreso in un secondo libro, La ragazza di
via Quintino Sella, in cui Floriana racconta la sua adolescenza. La guerra ha lasciato difficoltà e dolore a chi ha il compito di ricostruire. Negli occhi restano le scene di orrore, nel cuore il conto dei morti, la ripresa è ardua ma dopo tanto soffrire affiora il desiderio di rinascita. Con dolcezza la scrittrice si districa in mezzo ai tristi ricordi fino al conseguimento del diploma di maestra. E' la primavera del 1949, la guerra si può ormai archiviare, c'è bisogno di insegnanti e ad ottobre ottiene una supplenza annuale. La bambina è diventata una maestra, anche se intimorita dal suo primo giorno di scuola. Ora Floriana sta lavorando al terzo libro, ancora senza titolo, che dovrebbe vedere la luce a Natale. Il tempo ha cancellato le ferite ma non la memoria, come dimostra la sua penna intensa e appassionata. Serena Sperduti
Un ospite d'eccezione in visita ad Alatri e alla nostra redazione Franco Coro, dopo averci omaggiato di un quadro, visita la Ciociaria Assieme alla sua compagna Francesca Spada, l'artista sassarese Franco Coro, assiduo lettore del nostro periodico on-line, dopo mesi di contatti epistolari con la nostra redazione, innamorato della nostra terra e della cultura millenaria testimoniata dalle mura megalitiche, ha voluto conoscere di persona il nostro territorio. Franco Coro è un pittore autodidatta molto conosciuto in Sar-
degna per i suoi dipinti: è stato accolto con immenso piacere da tutti noi di Alatri con i quali ha intrattenuto frequenti contatti su facebook. La vita propone tante occasioni e con Franco Coro è nata una sincera amicizia: "Non è così facile come potrebbe sembrare - ci ha detto Franco - instaurare da subito un feeling attraverso conoscenze virtuali, comunque a me è successo.
Quattro passi nel regno dell'occulto È uscito il libro "Viaggio nel satanismo frusinate" della Teseo editore La giovane casa editrice "Teseo editore" di Frosinone, diretta dal professor Stefano Amodio, ha dato recentemente alle stampe un piccolo volume dal titolo intrigante "Viaggio nel satanismo frusinate" (72 pagine, 9,90 euro, nelle librerie e cartolerie). Scritto a più mani da Alessio Caperna, Sara Carlini, Giuseppe Pettenati e Padre Giulio Ildebrando Di Fulvio, con introduzione dello psicologo Vincenzo Paolillo, il libro inaugura la collana "Tra scienza e fede". La lettura di questo testo scorre agile tra interventi che ci presentano le varie forme di satanismo, la definizione di esoterismo, cenni di criminologia, la differenza tra sette, rituali e simboli. Piuttosto scarna, purtroppo, è proprio la parte relativa alla presenza di questo fenomeno nel Frusinate, che si limita ad un'analisi su alcuni ritrovamenti di un possibile rito compiuto nella zona di Filettino nel 2007 e al racconto di Padre Di Fulvio, cistercense di Casamari (è il contributo più interessante, ndc), che parla del suo ministero esorcistico, ricordando due casi di possessione diabolica da lui risolti. Un testo comunque sia semplice, alla portata dei curiosi. Pie. Ant.
Non sono vicinissimo, essendo di un paese nell'entroterra sassarese, ma ho voluto conoscere le persone che hanno gli stessi valori e gli stessi ideali che animano la mia vita. Fortunatamente - continua Franco - ho avuto la fortuna di incontrare persone meravigliose con cui mi sono relazionato e mi hanno parlato di questa bellissima terra e delle vostre fantastiche mura.
Sono stato spinto fin qui dalla curiosità e dalla mia voglia di conoscenze e chissà che non mi ispirino a immortalare su tela questo immenso patrimonio". Sicuramente sarà per noi della redazione un ospite di eccellenza e gli auguriamo una piacevole permanenza oltre a fargli da "cicerone" nella visita alla città e alla Ciociaria tutta. Bruno Sbaraglia
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Storie e personaggi
E "La danzatrice" è tornata a ballare in Ciociaria... Un evento che ha portato alla riscoperta dell'opera artistica di Amleto Cataldi
FROSINONE - L'esposizione de "La danzatrice" nell'atrio del Pa-
lazzo della Provincia, alle ultime battute in questi giorni, ha avuto molteplici risvolti e meriti. Innanzitutto, quello di aver riportato in Ciociaria dopo 80 anni un'importante opera di Amleto Cataldi (1882-1930); secondo, di aver contribuito alla riscoperta, anche critica, di uno scultore figlio della nostra stessa terra e a lungo dimenticato; in ultimo, ma non meno notevole, il fatto di aver dato vita ad un piccologrande avvenimento culturale, di cui il frusinate ha bisogno per crescere. Se tutto ciò è stato possibile lo dobbiamo alla disponibilità dell'Amministrazione provinciale ma anche e soprattutto all'iniziativa del professor Michele Santulli, uno dei più apprezzati studiosi locali, che un anno fa lanciò l'appello per riacquistare "La danzatrice" del Cataldi, finita
all'asta a New York dopo aver a lungo abbellito una collezione texana. Quella che sembrava un'operazione complessa se non impossibile, è invece riuscita grazie all'appoggio di intenditori ed appassionati d'arte, che hanno riportato la statua in Ciociaria, consentendo al pubblico locale di ammirarla nell'atrio del Palazzo provinciale. "La Danzatrice" (o "Ninfa del Liri") è una scultura in bronzo, alta 2,36 metri, per la quale posò una modella di Anticoli Corrado che, più tardi, divenne la moglie di Fausto Pirandello, il pittore figlio di Luigi; questa fanciulla, dal corpo di una splendente bellezza, posò anche per Rodin nel 1915, quando questi si trovava a Roma per realizzare il busto di Papa Benedetto XV. E proprio al grande artista francese è legato un aneddoto su "La
Danzatrice": Rodin, nel momento in cui vide la scultura di Cataldi, esposta a Parigi nel 1900, espresse delle lodi lusinghiere, parlando di una scultura "dalla ritmica armonia e dal silenzio attivo". Il maestro, con quelle parole, voleva sottolineare come Cataldi avesse colto, in uno stesso istante, l'essenza di elementi quali la dinamicità e la plasticità evidenziando il momento di un rilassamento della figura che, non a caso, è una danzatrice più che una ballerina, capace di "cogliere" nel suo gesto spazio e luce: da qui il ritmo armonico, da qui la pausa del movimento (il "silenzio attivo"). Nel suo linguaggio artistico, Amleto Cataldi fu una sorta di precursore delle teorie di Boccioni e interprete di una novità scultorea che poi trovò in Arturo Marini e Giacomo Manzù i
suoi più raffinati e moderni rappresentanti. Un linguaggio che si ripete anche nelle altre opere famose di Cataldi: la danzatrice velata che campeggia nel foyer del Politeama di Palermo, la fanciulla con anfora per la fontana di Villa Borghese, le vittorie alate in bronzo per le testate del ponte Vittorio Emanuele a Roma, il monumento al poeta popolare romano Zanazzo, il complesso monumentale dedicato ai finanzieri caduti per la Patria posto in Largo XXI Aprile a Roma. Ricordiamo che Amleto Cataldi nacque a Napoli nel 1882, da una famiglia originaria di Castrocielo e Roccasecca, e si spense a Roma nel 1930: le sue realizzazioni godono di un buon mercato antiquario tra gli Usa e l'Inghilterra. Pietro Antonucci
Quei ragazzi caduti tra la neve sul fronte della Russia Furono trentatré gli alatrensi che parteciparono alla drammatica impresa Pur avendo lasciato nell'animo di tutti gli italiani un ricordo indelebile, la campagna di Russia, a cui parteciparono alcune centinaia di migliaia di nostri combattenti,
tra cui diversi alatrensi, dei quali ben trentatré di loro eroicamente caduti, non ha ancora avuto tutto il rilievo che merita. Gli storici stranieri, e specialmente tedeschi,
Il Re Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini passano in rassegna le truppe che partono per il fronte russo (luglio 1941)
hanno fin qui dedicato alla nostra partecipazione alla campagna di Russia troppo poco spazio o, addirittura, hanno falsato il racconto, attribuendo ad un preteso cedimento delle nostre unità, la responsabilità dell'insuccesso delle armate dell'Asse sul fronte meridionale russo. Invece le nostre truppe, lanciate all'improvviso, senza adeguata preparazione, nel cuore di una regione lontana e inospitale, non solo seppero compiere, come sempre, il loro dovere, ma si imposero all'ammirazione di alleati e di avversari, prodigandosi oltre ogni aspettativa. La guerra tra la Russia e la Germania iniziava dopo lunghe schermaglie diplomatiche il 22 giugno 1941, in un modo quasi improvviso che sorprendeva l'opinione pubblica mondiale. Il 10 luglio, in base ad accordi presi con i tedeschi, venivano prescelte le unità che avrebbero formato lo Csir (Corpo spedizione italiano in Russia): si trattava di un complesso di circa 62.000 uomini, comprendente, oltre i comandi ed i servizi, due divisioni autotrasportabili (la Pasubio e la Torino) e la 3ª Divisione Celere (Principe Amedeo Duca d'Aosta), oltre a due gruppi d'aviazione. Tutti i reparti avevano un alto spirito combattivo, non pochi erano i volontari che attraversando in ferrovia l'Austria e Ungheria,
vennero portati quasi al confine rumeno e che da lì raggiunsero, dopo una serie di faticose marce con mezzi propri, il teatro delle operazioni. Il freddo, la fame, le carenze politiche e militari, gli errori grandi e piccoli non possono offuscare la gloria acquistata a prezzo di tanto sangue dai nostri combattenti di tutte le armi, che hanno lottato a tanta distanza dal loro paese, su un terreno ed un clima avversi, contro un nemico forte e valoroso che alle proprie ingenti risorse ha potuto aggiungere quelle degli alleati occidentali in misura sempre crescente. Onori dunque ai nostri concittadini Raffaele Arcese, Pietro Bianchi, Michele Calabrese, Guido Calicchia, Felice Celani, Giuseppe Ciavardini, Sante Cicuzza, Luigi Costantini, Bernardo D'Onofrio, Fiore D'Onorio, Domenico De Santis, Pacifico Del Vescovo, Americo Dell'Uomo, Gaetano Dell'Uomo, Stefano Di Fabio, Giuseppe Fanella, Galileo Galuppi, Luigi Galuppi, Fortunato Giovannetti, Sisto Lazzari, Fortunato Liberatori, Florindo Licocci, Armando Macciocca, Demetrio Mauti, Ilio Minnucci, Massimiliano Morganti, Tommaso Petriglia, Angelo Pietrobono, Fernando Ribardo, Arcangelo Ricciotti, Antonio Sabellico, Salvatore Tagliaferri e Giovanni Zangrilli che immolarono le loro giovani vite in terra straniera, portando alto il valore della Patria. Bruno Sbaraglia
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17 Cesare Balbo, il primo "scopritore" dei pelasgi
Gens Ciociara
Annibaldo, il cardinale che sfidò Cola di Rienzo Ceccano ed Avignone cercano il gemellaggio nel nome del porporato CECCANO - Da diversi anni i centri di Ceccano e di Avignone hanno stretto forti e fecondi rapporti, scambi culturali che nello scorso agosto sono sfociati in una richiesta da parte ceccanese
Stemma della famiglia Conti ad Avignone
di stringere un gemellaggio con la "città dei papi" francese. Un gemellaggio che nascerebbe sulle orme del cardinale Annibaldo IV, nato proprio a Ceccano e che rivestì un ruolo chiave nella gestione della Chiesa di Roma nel momento in cui i papi risiedevano ad Avignone. Annibaldo è stato uno dei grandi protagonisti della storia europea del XIV seco-
lo, anticipando le grandi idee dell'Umanesimo: fu un dotto prelato, teologo stimato ed insegnante nell'Università parigina della Sorbona. Nacque a Ceccano nella seconda metà del XIII secolo. La sua famiglia, i nobili Conti, erano i signori di Ceccano. Si fece apprezzare fin da giovane per le sue doti diplomatiche e Papa Giovanni XXII gli affidò importanti incarichi: il pontefice lo nominò arcivescovo di Napoli e, nel 1327, cardinale vescovo tuscolano. Difese San Tommaso d'Aquino, protesse Simone Martini, che lo ringraziò "ricordandolo" in un affresco dipinto nel Palazzo dei Papi ad Avignone, e fu amico del Petrarca. Nel periodo della cosiddetta "cattività avignonese", fu un punto di riferimento per la curia pontificia. In occasione del Giubileo del 1350, infatti, mentre Papa Clemente VI si trovava ad Avignone, venne nominato rappresentante in Roma: ricevette poteri straordinari per gestire la situazione, potendo inaugurare le cerimonie religiose, abitare nel palazzo pontificio, usare il cerimoniale normalmente riservato al pontefice, conferire cariche, creare cavaliere, commi-
nare o togliere le scomuniche. Alcune sue decisioni indispettirono la comunità romana che provò ad ucciderlo: la responsabilità di quell'episodio fu attribuita a Cola di Rienzo e ai suoi compagni, che furono condannati per tale ragione. Oltre ad entrare in contrasto con la potenza di Cola di Rienzo, fu osteggiato per la scelta di ridurre i giorni obbligatori di permanenza per gli stranieri al fine di ottenere le indulgenze. Annibaldo agì per questioni di sicurezza e di igiene pubblica, ma i romani protestarono perché meno stranieri voleva significare meno introiti economici. La situazione a Roma si fece difficile per Annibaldo e Clemente V pensò fosse opportuno mandarlo in missione a Napoli, dove il cardinale ceccanese però non arrivò mai. Morì infatti il 16 luglio del 1350 nel castello di San Giorgio a Liri, probabilmente avvelenato, dato che perirono con lui molte persone del suo seguito. Ad Avignone, si innalza ancora oggi il suo palazzo, la "livrée Ceccano", che oggi ospita una delle più importanti biblioteche francesi. Pietro Antonucci
Lo storico e patriota cattolico Cesare Balbo (1789-1853) ha scritto nel 1846 il fondamentale
Balcani per arrivare fino in Ciociaria, e per mare circumnavigando la Sicilia e giungere a Terracina, è descritta con scrupoloso metodo storiografico. Le imponenti fortificazioni pelasgiche per difendersi dagli "Itali e dagli Etruschi" sono tipiche di un popolo, oltre che guerriero, depositario di un profondo misticismo teologico e cosmologico. Il "Sommario" del Balbo dà una profonda spinta di veridicità storica agli studi sviluppati dagli studiosi del Cesare Balbo in una litografia del 1848 nostro secolo come il testo "Sommario della storia d'I- Giovanetti, il De Cara, il Capone, talia". Un libro che, forse per il Magli e, non ultimo, il nostro l'imminente anniversario dell'u- amico Paolo Fiorenza che, nel nità d'Italia, è stato riscoperto suo excursus a puntate per Gente anche dal grosso pubblico. comune, riesce a raccontare un Balbo nell'opera tracciava un filo rosso tra il Settecento riformista e il cattolicesimo liberale del Risorgimento partendo dai Pelasgi. La doppia discesa di questo popolo dalla Grecia in Italia nel 1600 a.C., da nord attraverso i
Tommaso Landolfi e Amleto Cataldi, finalmente qualcuno li ricorda La Ciociaria è stata da sempre, incredibile che possa sembrare, terra di grandi personalità artistiche, scientifiche, letterarie. Incredibile è anche il contributo che essa ha dato alla civiltà occidentale. Ma si direbbe che un cattivo destino, quasi una congiura, opprime questa Terra col risultato che quando se ne parla, si menziona solo il vaccaro di Castelliri
ne. Per fortuna parrebbe che l'attuale compagine provinciale guidata dall'On.Iannarilli, pur
Fontana del Pincio con al centro la scultura dell’anfora realizzata da Amleto Cataldi
in mezzo a mille problemi ereditati, si stia sforzando di mostrare che è loro intenzione programmatica voler scoprire e quindi a far Tommaso Landolfi conoscere, quegli aspetti della nostra storia oppure il salametto o il peperone. Raramente che fino ad oggi sono stati vera tabula rasa. una notizia gratificante e degna di ammirazio- Un esempio ne è il recupero e l'esposizione addirittura nella sede del palazzo provinciale di una scultura semplicemente eccezionale della storia artistica europea creata da uno di quei grandi ciociari di cui si diceva ALATRI - Via Basciano, 44 all'inizio, siTel. 0775 407680 - Fax 0775 403021 stesmaticamente ignorati
e cioè Amleto Cataldi di Roc-caseccaCastrocielo (vedasi articolo specifico nella pagina Personaggi). Plauso perciò all'assessorato provinciale alla Cultura e l'augurio che si tratta solo di un inizio. Ora l'altra bella notizia è che il poligrafico dello Stato ha messo in circolazione nuovamente un francobollo (emesso la prima volta due anni fa) che ricorda a tutti la figura di un altro grande ciociaro, questa volta di Pico, Tommaso Landolfi. Scrittore grandissimo, traduttore squisito dal Russo e dal Francese e dal Tedesco. Del termine ciociaro ignorava il vero e unico significato e cioè quello folklorico e quindi anche lui lo vedeva, al contrario, quale competizione o sopraffazione di quello avito e ereditario di: borbone e quindi acerrime polemiche e infuocate discussioni tra lui e soprattutto Anton Giulio Bragaglia sulle pagine della gloriosa 'Gazzetta Ciociara' che della 'ciociarità', termine da lui inventato, fece il baluardo e la sua bandiera. Qualcuno di Pico ricorda Tommaso Landolfi quando era solito inforcare la vecchia Indian (una motocicletta 500 di cilindrata dell'epoca dal manubrio ampio come le corna di certi buoi) e fragorosamente mettersi in viaggio per Firenze. Un contestatore, un bastian contrario. Un polemico inveterato. Il suo divertimento era quello di creare imbarazzo e di mettere a disagio. Ma un sensibile, un profondo conoscitore dell'animo umano, uno spirito eletto. Uno dei grandi del Novecento Italiano. A cura del Prof. Michele Santulli
"passato possibile" che ad un'attenta lettura risulta più che probabile. Con la sua impronta cattolica e moderata Cesare Balbo si colloca nella corrente neoguelfa, per rilanciare la concezione della continuità culturale religiosa dai primordi al Papato, anche come supporto storico alle forze moderate del Risorgimento. Infatti nella polemica ottocentesca tra storiografia neoguelfa e storiografia neoghibellina il Settecento entrava con le sue idee e i suoi personaggi nella diatriba storico-politica anche quando si affrontava il problema della funzione dei popoli pre-romani; ed ecco le opere del Cattaneo, la rivalutazione del Vico e le opere del Manzoni che consegnavano alla storiografia neoguelfa e al pensiero moderato una sottile critica alla cultura illuministica, riportando un problema, che era stato al centro della lotta dell'Illuminismo contro la religione e le istituzioni, nella sfera morale del rapporto privato tra individuo e Provvidenza. Patrizio Minnucci, storico
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Sport
L’ASD Alatri è pronta per la nuova stagione in Prima Categoria Il Presidente Marco Tagliaferri: “Anche se non sarà facile punteremo alla Promozione per i nostri tifosi” Inizia ufficialmente la nuova stagione dei verderosa sotto la gestione dei Presidenti Marco e Giorgio Tagliaferri, gli artefici della "rinascita" del calcio alatrense con la scalata dalla Terza alla Prima Categoria attraverso la vittoria di due campionati consecutivamente. Parola al Presidente. L'organico allestito, anche per questa nuova avventura, sembra avere tutte le credenziali per poter compe-
quest'anno dunque, in riferimento al nostro obiettivo, abbiamo messo a disposizione del nostro allenatore un organico importante, e chiaramente cercheremo di competere per la vittoria del campionato, anche se le squadre da battere saranno molte e il compito sarà davvero arduo". "In ogni caso - ha concluso il patron -, essendo i rappresentanti a livello calcistico di una città gloriosa come Alatri, abbiamo il dovere di provarci, specie per i nostri sostenitori che in casa e in trasferta ci fanno sempre sentire il loro appoggio". La squadra. Confermato alla guida tecnica il tecnico Fabio Ceci, che il prossimo 4 ottobre sarà premiato dall'A.I.A.C, l'associaLa rosa dell’ASD Alatri 2010/2011 zione italiana allenatere ai vertici e puntare ad un ulteriore tori di calcio che, attraverso l'istituzione passaggio di categoria per regalare la Pro- del premio "Allenatore Ciociaro", consemozione (così si chiama la serie superiore gnerà un'onorificenza agli allenatori ciondr) ai molti supporter alatrensi, sempre ciari vincitori dei rispettivi campionati. Tra più coinvolti in questo grande progetto gli altri saranno importanti uomini di calsportivo. "Come dissi alla mia prima inter- cio come Mimmo Di Carlo (tecnico cassinavista da Presidente, oramai quasi tre anni te oggi alla Sampdoria) per la sua stagiofa, l'obiettivo era quello di portare i colo- ne al Chievo Verona, Beppe Incocciati e ri verderosa sino alla Promozione nel minor altri ancora. "Chiaro come sia un onore e tempo possibile" - ha dichiarato Marco Ta- un motivo di soddisfazione essere premiagliaferri, uno dei due presidenti -. "Anche to insieme a tecnici così notevoli" sono
state le parole di Ceci. "Sarà un ulteriore stimolo - ha continuato l'allenatore dell'Alatri - per continuare a far bene specie dopo il buon inizio di stagione". Buona la prima. Stagione appunto già cominciata. Nel primo impegno ufficiale, valido per la Coppa Italia di categoria, l'Alatri ha espugnato il campo di Genazzano per due reti a uno. Buon risultato in vista della gara di ritorno che vedrà i verderosa esordire dinanzi al proprio pubblico al Chiappitto domenica 26 settembre. La settimana seguente invece prenderà il via il campionato con i ragazzi di Ceci impegnati nella difficile trasferta di Torrice. Mercato aperto. Già stabilita la rosa uffi-
ciale pronta per questa nuova avventura, in settimana si è aggregato con la squadra agli ordini di mister Ceci e del preparatore atletico Schietroma (nella doppia veste di giocatore e trainer) l'attaccante Nicola Laviola, classe 1985 proveniente dal Sora, giocatore considerato dagli addetti ai lavori di categoria superiore. Qualche giorno e poi, salvo impedimenti dell'ultima ora, la firma con l'Alatri. Altro colpo a effetto dei Presidenti e del Direttore Generale Pantano. Altro motivo per guardare con ottimismo per la nuova stagione.
Pagina a cura di:
Riccardo Strambi
LO STAFF TECNICO DELL’ALATRI FABIO CECI
LUIGI PICA
Allenatore
Allenatore in 2
FRANCESCO CIANCONE
FERNANDO MAZZOCCHIA
Preparatore Portieri
Assistente Sanitario
a
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Sport
Fabraternum Rugby Club di Ceccano, competizione e rispetto per tutte le età
Nel 1823 uno studente del college di Rugby, cittadina del Warwickshire, Inghilterra nel corso di un incontro di calcio tra studenti prese il pallone con le mani e lo andò a depositare nell'area di porta avversaria, perchè voleva rievocare un antico sport celtico. William Webb Ellis aveva inventato un nuovo gioco che prese il nome dalla città in cui avvenne il fatto, Rugby appunto. Nella nostra zona c'è la possibilità di praticare questo sport di formazione e di educazione a Ceccano dove nel 2005 venne fondato il Fabraternum Rugby Club, nato gra-
zie allo spirito sportivo di alcuni volenterosi appassionati di questo sport, formatisi alle cronache televisive di Paolo Rosi, che negli anni '70 nei pomeriggi del sabato, commentava gli epici scontri tra Inghilterra e Scozia nel fango e sotto il gelido vento che spirava dalle Highlands. Il Rugby Club di Ceccano nel marzo 2006 iniziò l'attività vera e propria con allenamenti regolari, partecipando
decoubertiano dei dirigenti. Nonostante la prima partita vide una sconfitta pesante per 95 a 7, in quel torneo riuscirono a vincerne 7. L'anno successivo però arrivarono secondi nel girone e 3^ nel Lazio. Nello stesso anno è partita anche l'attività giovanile con gli under 16 e under 18 i quali nel 2009-2010 hanno partecipato al loro primo campionato nel girone Lazio sud - Cam-
Alatri e a Patrica. Da quest'anno si è raggiunto un accordo con la squadra del Segni, attiva dal 1968 e che ha militato in serie A2 ed in serie B, per la collaborazione nel settore giovanile. La formazione di nuove leve sta molto al cuore dello staff Tecnico e della Dirigenza, costantemente al lavoro per la diffusione di questo sport di cui basta poco per innamorarsi, soprattutto per le qualità anche morali che riesce
ad insegnare ai suoi praticanti. Il Fabraternum Rugby Club, www.rugbyceccano.com, attende giovani ed adulti che vogliano avvicinarsi a questo sport con le sue leve di under 14, under 16, under 18 ricordando che: Il potente sfonda, il piccolo s'infiltra, l'alto salta, il guizzante corre. In una squadra di rugby c'e' posto per tutti. Alfredo Salomone
LE REGOLE DEL RUGBY IL GIOCO Si svolge su un campo rettangolare. I pali delle porte sono piazzati al centro della linea di meta, distano tra loro 5,64 metri e sono uniti da una barra orizzontale il cui filo superiore è a 3 metri dal terreno. La palla deve avere forma ovale. La durata di un match è di 80´, diviso in due tempi uguali da 40´. Si considera il tempo come effettivo, senza recupero (salvo eccezioni particolari). L´intervallo è di 10'. Ogni squadra può schierare fino a 15 giocatori più 7 riserve. Seniores stagione 2010 gruppo
per la prima volta al campionato di serie C regionale 2007-2008, grazie all'impegno ed allo spirito
pania. Gli atleti delle varie Categorie provengono da un bacino molto ampio che arriva fino ad
I PUNTI La "meta" (5 punti) è valida solamente se la palla viene schiacciata a terra nell´area di meta della squadra avversaria, se la palla viene schiacciata nella propria area di meta la si definisce "Annullata". La "trasformazione" (2 punti), viene calciata in direzione dei pali dopo ogni meta, perpendicolarmente al punto in cui è stata segnata. Il "calcio di punizione", è assegnato per i falli più gravi e ha un valore di 3 punti. Il "drop" è un calcio, in cui un giocatore calcia il pallone in mezzo ai pali e sopra alla sbarra orizzontale, dopo averlo fatto rimbalzare a terra. Vale 3 punti (come la punizione).
LE REGOLE DI BASE Il "passaggio" può avvenire con le mani (solo all´indietro), oppure con i piedi (anche in avanti). Il "placcaggio" è possibile solamente sul giocatore che ha la palla ed è regolare se effettuato dal busto ai piedi. Quando un giocatore è placcato e ha almeno un ginocchio a contatto col terreno deve necessariamente lasciare la palla. La "mischia" viene concessa per le infrazioni minori. E' composta da elementi di entrambe le squadre: minimo 5 giocatori per formazione. La palla viene posta nella mischia dal mediano di mischia della squadra che ha subito il fallo. La "rimessa laterale" (touche) si effettua dal punto in cui la palla è uscita, con i pacchetti di mischia delle due squadre schierati (tutti o in parte) in due file. Il "fuorigioco" viene fischiato quando un giocatore è più avanzato rispetto al compagno con il pallone. In caso di fuorigioco il giocatore deve disinteressarsi dell'azione fino a quando non viene rimesso in gioco. C´è, inoltre, una linea del fuorigioco durante la mischia, ruck, maul e touche. La "ruck" si ha dopo un placcaggio quando il giocatore placcato e la palla sono a terra e c´è almeno un giocatore per squadra a contatto nella zona del pallone. Nelle ruck è vietato utilizzare le mani, la palla si conquista, o accompagnandola con i piedi dalla propria parte, o avanzando oltre il pallone. Il "maul" si costituisce quando un giocatore, portatore del pallone, è in piedi a contatto con un avversario e sostenuto (legato) da un compagno FONTE : http://www.rugbyceccano.com/ A.T.
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Moda & Cinema
Allergie… attenti al gioiello che indossate! In estate il caldo, combinato alla sudorazione della pelle, fa sì che questa diventi più sensibile a determinati materiali che si indossano. I gioielli sono la prima causa di allergie di cui a volte non sospetteremmo; infatti potremmo aver usato un anello la precedente estate senza avere avuto problemi e subire l'anno successivo un arrossamento o prurito proprio per colpa dello stesso. La dermatite da contatto è causata da diversi fattori e si localizza in una zona precisa: arrossamento, prurito, eczemi, vesciche o peggio con "la piaga" di cui generalmente l'artefice è il Nichel. Il Nichel è un metallo appartenente al gruppo del Ferro e purtroppo non si trova solo nei gioielli ma anche nel cibo, nei vestiti di colore nero e giallo, nei profumi
e nei bottoni di cinte e borse. Ci sono anche altri metalli portatori di "problemi"
come il rame, lo zinco, il cobalto che si manifestano per certi tipi di pelle, però…. come tutte le cose, c' è una soluzione e si chiama: "Acciaio Chirurgico". Lo stesso acciaio che si usa nelle sale ope-
R U B R I C A
ratorie è diventato il materiale più usato nel campo della gioielleria: un materiale anti-allergico e facile da forgiare per creare gioielli originali ed eleganti. "Emporio Armani" crea la collezione Aria che comprende collane, anelli ed orecchini con pietre preziose e metallo; "Antica Murrina", azienda veneziana, per l'Autunno/Inverno 2010-2011 lancia una nuova collezione usando tecniche di lavorazione antiche per trattare la foglia d' oro e d'argento, giocando sui colori combinati alle perle e all' acciaio. "Morellato" realizza per Settembre 2010 la serie Eclipse, ispirata al film della saga di "Twilight" che ha spopolato le sale dei cinema e l'Anima Rock tutto in acciaio anallergico a 316 L, collane dall'intreccio particolare che fanno risaltare il decolté ed esprimono seduzione e raf-
finatezza. Il mondo della gioielleria non è più solo per l'elite femminile, i preziosi ormai fanno parte anche del guardaroba maschile. Stilisti come Boccadamo e Armani realizzano gioielli dallo stile impeccabile per uomo. La moda non riguarda solo gioielli da indossare infatti… cosa dire dei piercing? Come per tutti i gioielli, bisogna saper scegliere quello giusto soprattutto nei casi dove si inseriscono metalli nella pelle! I piercing delle bancarelle non sono sempre certificati e si rischiano gravi infezioni all' epidermide soprattutto se si è allergici al Nichel (e spesso non si sa)! Bisogna saper scegliere oculatamente: acquistare Piercing solo ed esclusivamente in acciaio chirurgico! La prudenza non è mai troppa! Erika Rossi
“IL CINEASTA” Film, cortometraggi, anteprime e interviste…
"The American", George Clooney manda in scena l'Abruzzo Tralasciando le uscite in sala dei film della Mostra del Cinema di Venezia, vogliamo segnalarvi il film "The American" con George Clooney. Dopo il terribile terremoto che colpì l'Abruzzo l'anno scorso, l'attore americano dichiarò che avrebbe fatto qualcosa per quelle terre così duramente colpite. La sua solidarietà si è concretizzata nell'ambientare questo film nella zona di Sulmona, rendendo il paesaggio aspro e la gente che lo abita uno dei protagonisti della storia. Tratto dal romanzo "A very private gentleman", il film narra la storia di Jack/Edward/Mr Butterfly, un abilissimo artigiano il quale confeziona armi speciali su commissione di assassini speciali. Un pro-
blema in Svezia lo costringe a riparare in Italia dove Pavel, il suo datore di lavoro, lo nasconde in un paesino vicino Sulmona. Qui
detto, il parroco, il quale, tra un bicchiere ed un piatto di spaghetti, grazie al suo inglese stentato, comincia a scavare nell'ani-
George Clooney e Violante Placido
Jack, sempre guardingo, passa il tempo fingendosi fotografo, per poter esplorare il territorio e le persone, soprattutto Padre Bene-
mo dell'Americano discutendo del concetto di peccato. Quando Jack/Edward incontra una giovane prostituta del posto Clara,
Harry Potter, il tris segna il trionfo definitivo Conto alla rovescia per i milioni di fan stregati dall'occhialuto maghetto, nato dalla penna di J. K. Rowling. Trecento milioni di copie vendute in tutto
il mondo, per il libro tradotto in 60 lingue; dopo l'approdo in libreria è giunta l'ora del grande schermo. Il volume, "Harry Potter e i Doni della Morte"
edito da Salani, nel 2007, ultimo della serie taglia la storia, catapulta il lettore in una dimensione ultraterrena, soffre, ama e corre insieme a lui. E così tra colpi di scena, inaspettati litigi, imprevedibili divisioni, antiche rune da decifrare, morti e Hogwarts che per la prima volta non ha istantanea apparenza, l'autrice tesse un'altra tela, l'ultimo tassello della storia, l'ultimo prima di una nuova e sognata vita. Personaggi ed eventi che pensavamo di conoscere già riveleranno profondi, antichi significanti segreti; questa volta ogni nodo, e ogni cresciuto e nato rancore giungeranno al loro pettine, che li attende lì, ansioso. Ripercorreremo avventure già viste, luoghi amati e odiati, grandi eventi e piccoli fatti che s'intrecciano e snodano a uscite di scena, crude, conquistanti emozioni inimmaginabili. Non ci resta che aspettare, contare ogni singolo e infinito giorno, lenta attesa e afrodisiaca voglia d'un futuro più vicino che mai. Giuseppe Gatta
interpretata dalla bella Violante Placido, la solitudine e l'incapacità di relazioni vere faranno affiorare i dubbi personali che divengono sempre più evidenti e la decisione di compiere l'ultimo lavoro, prima di chiudere la carriera, sarà una vera e propria scelta di vita. Tra agguati e piccoli segreti di famiglia che si scoprono si arriva al finale del film, ambientato nel mezzo della processione del Santo Patrono. Nonostante alcune incongruenze evidenti come le tute nere dei killer nel candore della neve nordica o la diffusa capacità di parlare inglese da parte di tutta la popolazione di Sulmona, il film colpisce per la bella interpretazione di George Clooney, cui fa da spalla in maniera egregia il parroco, ottimamente interpretato da Paolo Bonacelli, i cui dialoghi sarebbero da gustarsi senza doppiaggio. La figura di Jack/Edward è molta
piaciuta oltre Oceano, il film è stato campione di incassi con 16,4 milioni di dollari nel week end del Labour Day, per il forte rimando all'Alain Delon de "Il Samurai" del grande regista noir francese Jean Pierre Melville. Il film è costruito come un prodotto artigianale, assemblato con pazienza. Il momento topico della storia in un altro film sarebbe stato segnato da uno zoom improvviso o da un primissimo piano. In The American no, è troppo zen per lasciarsi andare a queste scene scontate. La stessa scelta di girare in un ambiente montuoso, lontano dalla verde campagna del Chiantshire o dalle città d'arte come Venezia e Firenze, Roma, di cui compare solo la stazione Termini, era obbligata per il tono del film, non ci si poteva distrarre ad ammirare il panorama o i monumenti. Alfredo Salomone
Dalla parte della...
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Quando l'affidamento condiviso deve cedere il passo all'affidamento esclusivo La legge 54/2006, introduttiva dell'affidamento condiviso dei figli, ha dettato un precetto di tendenziale preferibilità di questo rispetto ad ogni altro regime; ma è pur vero che il diritto del minore alla bigenitorilità, ovvero il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori e di ricevere, dagli stessi, cura, educazione ed istruzione, non rappresenta un precetto assoluto. Secondo la Cassazione, infatti, "sussiste specifica controindicazione, e dunque la possibilità di deroga alla regola dell'affidamento condiviso, nel caso in cui il
genitore non affidatario si sia reso totalmente inadempiente all'obbligo di corresponsione dell'assegno di mantenimento e sia stato, altresì, discontinuo nell'esercizio del diritto di visita, apparendo tale comportamento pregiudizievole nei confronti dei figli, in quanto atto ad incidere in senso negativo sulla vita degli stessi non soltanto in senso materiale, impedendo loro di sfruttare le proprie potenzialità formative, ma, ancora di più, sotto il profilo morale, essendo sintomatica la indisponibilità di tale genitore a soddisfare le esigenze affettive e di vita dei figli". Ebbene, qualora il giudice accerti che il disinteresse affettivo e materiale di uno dei genitori nei riguardi della prole rischia di tradursi, nei confronti della medesima,
SOS CONSUMATORI A PROPOSITO DI AUTOVELOX (cosa dice il nuovo codice della strada) La riforma del Codice della strada impone una distanza minima di un chilometro tra il segnale di limite di velocità e l'apparecchio. Questo porterebbe a considerare fuori legge tutti gli attuali autovelox fissi: ma basta mettere un agente a presidio per sanare la situazione. Ecco allora come difendersi, in vista anche di un eventuale ricorso:
da una legge preesistente (168/02), che li consente solo sulle strade di scorrimento (viali a doppia carreggiata con divieto di sosta e incroci dotati di semaforo, dove sono ammessi anche i 60 o i 70 km/h) e solo sui tratti autorizzati dal prefetto. Stessa autorizzazione è necessaria sulle strade extraurbane ordinarie, mentre su autostrade ed extraur-
- Innanzitutto, fotografare al più presto segnale e apparecchio: nei prossimi mesi potrebbero essere spostati. Ricordate che scendendo dall'auto dovete indossare il giubbino. Su autostrade e strade extraurbane principali è vietato camminare se non si è in una situazione di emergenza. - Per dimostrare che c'è meno di un chilometro, un aiuto può venire dai segnali di "progressiva chilometrica" e dalle ordinanze (da chiedere all'ente proprietario della strada) che riportano l'esatta collocazione di segnali e apparecchi (ma non mancano le installazioni in posizione diversa da quella autorizzata, illegittime ma ciò potrebbe non essere sufficiente per annullare la multa). Se essi sono molto vicini, può bastare anche una foto che li inquadri entrambi. - La "regola del chilometro" vale esclusivamente fuori dai centri abitati. Quindi non valgono per gli autovelox urbani. Tuttavia va ricordato che in città i controlli automatici sono vietati
bane principali i controlli automatici sono possibili su tutto il tracciato. - Altro allarme senza fondamento riguarda i segnali (obbligatori da tre anni) che preavvisano del controllo di velocità: possono restare a meno di un chilometro perché per esse continuano a vigere le precedenti distanze minime (80 metri in città, 150 fuori e 250 su autostrade e strade extraurbane principali). La distanza massima con l'apparecchio è di quattro chilometri ed è obbligatorio ripetere il segnale se in mezzo ci sono incroci o svincoli (non aree di servizio o accessi da proprietà). - I controlli automatici, dove ammessi, esonerano gli agenti dall'obbligo di fermare subito il trasgressore. Idem quando gli apparecchi sono presidiati, su autostrade, extraurbane principali e altrove sui tratti autorizzati dal prefetto. Dove non c'è autorizzazione, occorre l'alt o vanno indicati nel verbale i motivi dell'impossibilità a fermare. Paolo Fiorenza
in una sequela di inutili aspettative, il regime dell'affidamento condiviso deve essere escluso, dovendosi optare per l'affidamento dei figli a quel genitore che, di contro, si occupa in via preponderante od esclusiva della cura, dell'educazione e del mantenimento degli stessi. Tale esclusione, tuttavia, deve essere relegata a scelta nettamente residuale, da riservare a situazioni di indiscutibile gravità. Si ritiene, pertanto, che gli enuciati della nuova legge e la consacrazione della piena parità dei genitori nell'esercizio della potestà, non possano trovare applicazione laddove vi sia trascuratezza ed inadempimento ai doveri di carattere primario. In conclusione, la ricerca dell'interesse del minore, definita da taluno la "stella pola-
re" che guida l'operato del giudice, non necessariamente segue il cammino dell'affidamento condiviso; nel contempo, la decisione di un affido monogenitoriale deve essere attentamente ponderata al fine di non trascurare le ripercussioni psicologiche di siffatto provvedimento, sia sul genitore escluso dall'affidamento - potendo rappresentare, per lo stesso, un ulteriore scusante ed addirittura un incentivo al proprio disinteressamento - sia nei riguardi della prole, che potrebbe ancora nutrire speranza di un cambiamento o di un riavvicinamento al genitore che, di fatto, l'ha abbandonata. Avv. Angela Rossi Mediatrice familiare studio@avv-angelarossi.it
Gli strumenti di sostegno ai disoccupati Questo mese ci occupiamo dei sussidi che spettano ai disoccupati che non appartengono alle imprese con più di 15 dipendenti, tutelati dai noti strumenti quali Cassa integrazione e Mobilità. Entriamo nel dettaglio dei principali: 1. Disoccupazione ordinaria: è un sussidio che spetta a tutti i lavoratori licenziati o ai quali non è stato rinnovato il contratto scaduto (non spetta per dimissioni volontarie) e che siano iscritti all'Inps da almeno 2 anni e con almeno 52 settimane di contributi nel biennio precedente alla data di cessazione del lavoro. La durata della disoccupazione è di 8 mesi, ma viene estesa a 12 per chi ha superato i 50 anni di età e cessa in caso si intraprenda una nuova attività lavorativa o si diventi titolare di pensione diretta. L'importo della disoccupazione ordinaria è calcolato sulla base delle ultime 3 buste paga con un massimo di 892,86 euro lordi. Per richiedere la disoccupazione ordinaria 2010 si deve presentare domanda all'ufficio Inps più vicino entro 68 giorni dalla data di licenziamento. 2. Disoccupazione con requisiti ridotti: è una particolare forma di prestazione Inps, che serve a tutelare i lavoratori che non possono far valere 52 contributi settimanali comprensivi di quota di disoccupazione negli ultimi due anni, come previsto nella disoccupazione ordinaria, ma che nell'anno solare precedente la domanda hanno lavorato almeno 78 giornate, comprese le festività e le giornate di assenza indennizzate (malattia, maternità ecc.). Ulteriore requisito fondamentale per poter richiedere tale indennità di disoccupazione è l'iscrizione all'INPS da almeno due anni (il lavoratore deve aver lavorato almeno un giorno durante una settimana, per l'INPS anche un solo giorno lavorativo equivale ad 1 settimana di contribuzione). Ultimo requisito è che l'ultimo rapporto di lavoro deve essere necessariamente cessato per Fine contratto, licenziamento o dimissioni per giusta causa. L'indennità spetta per un numero di giornate pari a quelle effettivamente lavorate nel-
l'anno precedente e per un massimo di 180 giornate. La domanda di indennità di disoccupazione con requisiti ridotti deve essere presentata all'Inps o presso gli Enti di patronato entro il 31 marzo dell'anno successivo a quello in cui è cessato il rapporto di lavoro. 3. Indennità per i co.co.pro senza lavoro: per come è stato ideato lo strumento, solo una piccolissima parte dei lavoratori "precari" avrebbe diritto all'indennità; i requisiti infatti sono piuttosto stringenti e ulteriormente modificati dalla legge finanziaria 2010: questa infatti modifica le indennità a favore dei collaboratori a progetto (cocopro) che sono stati licenziati nell'anno di imposta 2009 per cause attribuibili alla crisi finanziaria: la nuova indennità per i lavoratori cocopro varia dal 20 al 30% del reddito percepito nell'anno di imposta 2009. Le
nuove indennità 2010 previste non potranno essere superiori ai 4 mila euro annui. La nuova indennità 2010 è corrisposta una tantum annualmente e sempreché la cessione del rapporto avvenga nel 2009 o nel 2010 e sempreché sia richiesto da lavoratori che proprio in virtù del contratto a progetto siano iscritti alla gestione separata INPS ed avevano un lavoro con un singolo committente e con una RAL (reddito annuo lordo) inferiore ai 20 mila euro e superiore ai 5 mila euro, o, nel caso di cessazione o licenziamento precedente il limite reddituale inferiore per il 2008 a 13.819 euro e per il 2009 a 14.240 euro. Gli ulteriori requisiti richiesti per poter accedere alla nuova indennità di disoccupazione 2010 prevista dalla finanziaria sono ovviamente demandati al sito o agli sportelli dell'Inps e/o di un Patronato di zona. Alessandro Arcese
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Almanacco
L’OTTOVOLANTE Mese del benessere psicologico 1-31 ottobre 2010 Bartleby lo scrivano di Herman Melville Rubrica "sui generis" di letteratura, a cura di Franco Malandruccolo
Roma: al via la seconda edizione del Mese del Benessere Psicologico. Consulenze psicologiche gratuite ed eventi a ingresso libero: dal 20 settembre al 30 ottobre basterà una telefonata per prenotarsi
Anche quest'anno, a Roma e in diversi comuni della provincia e della regione, tra cui Frosinone, ottobre si conferma il Mese del Benessere Psicologico. 200 psicologi e psicoterapeuti, tra cui la sottoscritta per la provincia di Frosinone, dal 1 al 31 ottobre apriranno i loro studi
COS'E' IL BENESSERE PSICOLOGICO E' la condizione psicologica e fisica ottimale che permette di: - stare bene con se stessi e con gli altri - realizzare se stessi e raggiungere i propri obiettivi - prendere decisioni - risolvere difficoltà nelle relazioni - sapere affrontare gli eventi stressanti Il benessere psicologico migliora la qualità di vita e aiuta a prevenire possibili disagi nel rapporto con se stessi e con gli altri. La ricerca del proprio benessere promuove la crescita personale e migliora la convivenza civile tra le persone. per offrire consulenze psicologiche gratuite e animeranno più di 100 seminari ad ingresso libero volti ad affrontare le tematiche più salienti nel campo della cura della psiche. L'iniziativa, promossa e organizzata anche questa volta dalla SIPAP (Società Italiana Psicologi Area Professionale) del Lazio, con il patrocinio del Ministero della Salute,
del Comune di Roma e dell' Assessorato alle Politiche Sociali e della Famiglia, della Regione Lazio e della Provincia, oltre a quello dei Municipi II, III, V, X, XII e XIII e la sponsorizzazione di ASPIC - Strumenti Utili in Psicologia, del Centro Studi Psicosomatica e di Biopolis, ha come obiettivo l'offerta gratuita, da parte degli esperti, di una corretta informazione e quindi la promozione del benessere psicologico presso tutti gli strati della cittadinanza. La formula è semplice: per ricevere una consulenza psicologica gratuita da uno dei professionisti della propria zona basterà chiamare i numeri 06/92916778 oppure 06/92936771 e prenotare l'appuntamento, i numeri saranno attivi a partire dal 20 settembre e fino al 30 ottobre. Si potranno ricevere informazioni e recapiti degli psicologi e psicoterapeuti anche consultando il sito internet www.mesebenesserepsicologico.it. stessi recapiti potranno essere utilizzati per prenotare la propria partecipazione agli oltre 100 seminari previsti dal calendario degli eventi, calendario pubblicato interamente sul sito e sui depliant cartacei. In provincia di Frosinone potete avere informazioni telefonando al 338-1509857.
Rubrica di psicologia e benessere personale a cura della D.ssa Chiara Camperi - Psicologa chiaracamperi@libero.it
18 Settembre 2010
JUST MARRIED!
Tantissimi auguri di cuore a Lorenza Frasca e Davide Falasca che hanno unito le proprie strade con il vincolo d'Amore del Matrimonio, con il sostegno e la felicità sincera di tutti gli amici (la Banda) e delle rispettive famiglie. Un augurio personale dal sottoscritto per una serena e sempre "originale" vita assieme, forti, belli e limpidi come siete. Andrea
Un racconto di responsabilità morale, racconto di Herman Melville. "Bartleby lo scrivano”, si Concentra sul rapporto tra l'avvocato e il suo generoso eccentrico copista, Bartleby. La storia considera una serie di questioni, tra cui distinzione di classe e di obblighi sociali. Il ruolo della comunità è un tema importante nella storia di Melville, che sembra implicare che commercialismo ha portato ad una mancanza di comprensione per i cittadini meno fortunati. La società ritratta nel racconto di Melville è freddo ed egoista, motivato soprattutto dal suo amore per il denaro. I suoi cittadini sono ignoranti in materia prospero il dolore e la sofferenza subita dalle classi inferiori, così come i disabili mentali. Essi respingere i guai di gente povera, perché sono in grado di entrare in empatia con loro. Il narratore di Melville è un avvocato senza nome che gestisce uno studio a Manhattan. Egli è, in apparenza, un cristiano. Si reca in chiesa, legge la Bibbia, e tenta di seguire i comandamenti in esso contenuti. È questa stessa simpatia per la quale l'avvocato assume Bartleby, "lui uomo pulito, compassionevole rispettabile, inguaribilmente abbandonato". Con tali qualità, Bartleby sembra perfettamente adatto per il lavoro noioso e preciso di un ufficio legale. E, per tre giorni, che fa del lavoro molto rigido. Poi, senza spiegazioni, lui sorprende l'avvocato dando questa risposta ad una domanda semplice: "Io preferirei di no". Il rifiuto di Bartleby , stupisce l'avvocato, che ammette che avrebbe licenziato il copista subito, se ci fosse stato "qualcosa di insolito su di lui". Tuttavia, non vi è nulla
di irriverente nel tono di Bartleby. Lui non sembra avere una sfida all'autorità dell'avvocato. In realtà, vi è qualcosa di molto passivo nel suo sguardo perso nel vuoto. A Bartleby è consentito di rimanere su in ufficio legale, diventando sempre peggio, finché, trascorre tutto il suo tempo a fissare il muro di mattoni davanti alla sua finestra. L'avvocato interpreta questa forma di comportamento come un segno di malattia mentale e decide che Bartleby non può essere ritenuto responsabile delle sue azioni. Nonostante la sua mancanza di disponibilità, l'avvocato permette a Bartleby di rimanere al suo posto e di vivere gratuittamente in ufficio. Egli riconosce disprezzo generale delle società 'per i tipi come Bartleby. In tutta la storia, l'avvocato si alterna tra dispiacere per Bartleby e scoraggiamento per l'incapacità di poterlo aiutare cristianamente. Questo scoraggiamento, insieme al "non richiesti e poco caritatevoli" osservazioni dei suoi amici avvocati, sembra essere ciò che provoca in ultima analisi, di abbandonare Bartleby come una causa persa. Incapace di buttarlo in strada, l'avvocato assicura un nuovo ufficio Bartleby e lascia solo nel vecchio alloggio a fare come gli pare. Ma nel suo rifiuto assoluto Bartleby non diventa che un attrattore. Come un amo: entra ed esce. Tutto il racconto è un dispositivo di attrazione, è un training. Il lettore ha l'impressione di cadere in un tranello continuo, complice la figura dell'avvocato che abbocca e tenta ogni volta una spiegazione che possa includere Bartleby nella sua solida ed efficiente visione del mondo.
Marianna Candida Dionigi: colei che fece conoscere Alatri e le sue mura al mondo Fra le nobili personalità cui Alatri deve ritenersi indissolubilmente legata deve ritenersi, appunto, la Sig.ra Marianna Candida Dionigi. Il perché lo spiega ottimamente un articolo di Daniele Baldassarre: "…Marianna Candida nacque a Roma il 3 febbraio 1756… Celebrato fin dall'epoca e, pare, tradotto anche in altre lingue, il suo voluminoso album "Viaggi in alcune città del Lazio che diconsi fondate dal re Saturno", edito appunto a Roma nel 1809, appare dunque testimonianza preziosa; in particolare per quelle incisioni all'acquaforte, che illustrano l'aspetto delle mura ciclopiche in "alcuni" nostri centri storici nei primissimi anni dell'Ottocento. Una testimonianza fedele: perché la Candidi Dionigi delineò i soggetti di ogni tavola riprendendoli sempre dal vero. Anzi, nei suoi numerosi viaggi nelle "cittadine saturnie", anche in età avanzata, si faceva sempre accompagnare da un architetto, affinché rilevasse con precisione le dimensioni di tutte le costruzioni di "remotissima antichità" che lei andava ritraendo. Una figura affascinante: non solo per la "non comune avvenenza, lo spirito e la cultura che l'adornavano". Marianna avrebbe potuto, in virtù delle ricchezze di famiglia, vivere agiatamente nel proprio appartamento in Via del Corso a Roma, spesso frequentato da grandi esponenti della cultura europea; o nella sua villa a Civita Lavinia e dedicarsi solo alla cura dei suoi ben sette (forse otto!) figli, e agli studi delle lingue straniere. Ma fece molto di più, e con notevoli risultati, coltivando invece le Belle Arti: dalla Poesia alla Musica ed alla Pittura … Ed in particolare mettendo in pratica le conoscenze di Archeologia - per le quali era apprezzata da Ennio Quirino Visconti, amministratore del Louvre e docente a Parigi - fino appunto alla realizzazione del corposo album di viaggi. Ecco così illustrate ed immortalate a stampa Ferentino, Anagni, Alatri, Arpino e Atina, cittadine che, grazie alle importanti frequentazioni dell'artista ed al suo essere membro di prestigiose Accademie in Italia ed all'estero … fino in America, vennero sempre meglio conosciute nel circuito culturale internazionale; è anzi possibile che lo stesso John Izard Middleton - giovane artista della Carolina del Sud che visitò e ritrasse questi luoghi proprio tra il 1808 e il 1809 - fosse già a conoscenza del coevo lavoro della Dionigi. Grazie al quale la pittrice è considerata da molti un'antesignana, forse la prima donna in assoluto ad occuparsi di archeologia. E sicuramente la prima ad aver aperto ad Alatri un periodo, durato per tutto l'Ottocento, particolarmente intenso di attenzioni attorno alle mura: portando presso di noi studiosi ed artisti quali appunto il Middleton, il litografo Charles Joseph Hullmandel ed il grande illustratore Edward Lear, entrambi londinesi, lo storico polacco-prussiano Ferdinand Gregorovius, e poi Rodolfo Fonteanive, l'archeologo tedesco Winnefeld, fino all'architetto Giovan Battista Giovenale ed al famoso fotografo e archeologo inglese Thomas Ashby. E così oggi noi lettori del ventunesimo secolo, sempre attraverso le incisioni di Marianna Candidi Dionigi, possiamo conoscere l'aspetto di quelle stesse cittadine prima dell'espansione edificatoria, a volte incontrollata, che nel secolo scorso ha cambiato il loro volto". Avv. Fabio Padovani
Extras - Di tutto di più Il duo acustico ARKé tra talento e ambizione Pillole di storia Eclettici, eterogenei e decisamente carichi di talento musicale. Parole che si addicono in pieno per il duo acustico "ARKé" (nella foto), nome teso a simboleggiare l'"origine" e il "viaggiare all'unisono" di due artisti incontratisi quasi per caso, richiamati da una fortissima passione per la musica che li accomuna. Entrambi hanno un ottimo bagagliaio artistico - musicale alle spalle. Gabriele Papitto in arte "Pitto", chitarra e voce del duo, è stato frontman della pop punk band HOTPANTS. Approccia alla musica all'età di nove anni con lo studio del sassofono per poi, affascinato dalla musica pop e rock, concentrarsi in piena adolescenza alla chitarra e al piano scoprendo inoltre ottime doti vocali. Studente di canto moderno e arrangiamento nel dipartimento di Popular Music del Conservatorio. L. Refice di Frosinone è ora impegnato da protagonista in vari progetti musicali. Giulia Galuppi, in arte "Poppy", completa il duo. Voce cristallina, sin da giovanissima ha manifestato un'attitudine sorprendente verso la musica. Già colonna portante dei Nero Contrario, ha approfondito il suo talento canoro studiando presso i migliori insegnanti della zona. "Abbiamo forte curiosità di 'riarrangiare' successi internazionali in chiave acustica" sono state le prime parole di "Pitto" per presentarci il suo Duo. "Tenteremo di sbizzarrirci soprattutto con le voci (la vera forza degli ARKé ndr) dei testi di gruppi come i Beatles, Radiohead, Oasis, Blink e altri ancora". Nelle loro prime performance, il successo e il gradimento del pubblico è andato oltre l'immaginabile, un ulteriore conferma, se mai ce ne fosse stato il bisogno, delle qualità dei due ragazzi alatrensi. "Abbiamo avuto un forte riscontro - ha continuato la voce maschile del duo - e questo ci ha reso naturalmente molto felici. L'obiettivo è di continuare a migliorare nella resa in acustico, attività molto complessa, attraverso studio e applicazione, così da arrivare a comporre un disco tutto nostro a breve". Ambizioni concrete e lungimiranti. Gli esordi, poi, sembrano davvero aprire interessanti prospettive agli ARKé. Già molte sono le richieste per serate musicali in compagnia del duo. Per chi volesse mettersi in contatto con gli ARKé (Esibizioni nei locali, feste private e altro) può mettersi in contatto con il numero 3338364985. Riccardo Strambi
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Ciociaria rifugio dei fascisti dopo il 25 luglio 1943 Hanno ragione gli amici Pietro Antonucci e Bruno Sbaraglia, a lamentarsi per la scarsa memoria storica in cui versa la nostra provincia. Infatti sull'eccidio di Collelungo, da loro raccontato qualche numero addietro, possiamo ad oggi riportare solo il contesto storico nel quale avvenne. Arrestato Mussolini, il maresciallo Badoglio fece imprigionare da Senise, capo della polizia, Achille Starace, il quale, dopo una breve visita a Fiuggi, aveva voluto tornare a Roma. La notte del 23 agosto 1943 furono arrestati altri ex gerarchi, come Muti, Bottai, Galbiati e Teruzzi, accusati di essere in obliqui contatti con l'ambasciata tedesca. Starace, che era stato condotto a Forte Boccea, sulla via Aurelia, fu ben presto rimesso in libertà. Carmine Senise, nelle sue memorie, scrisse che fra i molti gerarchi che si dichiararono fedeli al re dopo il 25 luglio, c'era anche Starace, il quale proclamava la sua avversione a Mussolini e chiamava in ballo lo stesso Badoglio a testimonianza delle sue affermazioni. Starace potè tornare da sua figlia in Ciociaria, ma non soltanto da lei perché ad Arcinazzo lo attendeva la sua giovane amica, la contessa ConAchille Starace falonieri. L'ex mastino del duce Achille Starace usciva poco di casa. La gente del luogo, generosa e un po' indifferente, quasi non si avvedeva dell'ex gerarca, e comunque, se si imbatteva in lui, si mostrava riguardosa e comprensiva. Starace e la bionda contessa potevano sembrare due colombi, e avevano l'impressione di vivere al riparo della tragedia che insanguinava la penisola. Il pomeriggio si bagnavano in un vascone della fattoria, all'aperto, insieme ai nipotini del "pelide Achille". Egli dedicava alcune ore alla ginnastica e induceva i nipoti, Gioacchino e l'altro fanciullo che aveva il suo stesso nome, a correre nei prati, a trasportare pietre e terra con una cigolante carriola per fare esercizi fisici. Il moto perpetuo era il suo narcotico. La casa della contessa Confalonieri sorgeva accanto alla villa di Rodolfo Graziani, e tutti i giorni la moglie del maresciallo invitava gli amici a prendere il tè delle cinque. Vivevano in un clima idilliaco ben sapendo che quella era solo una pace apparente. Per i nostri poveri innocenti massacrati dai tedeschi a Collelungo la pace non fu neanche apparente. Patrizio Minnucci, storico
La FantaMania del FantaCalcio Anche quest'anno milioni di appassionati hanno atteso con ansia l'inizio del campionato, per dare avvio a quello che è il loro campionato. Parliamo del fantacalcio, il più popolare fantasy-game sul calcio, giocato da milioni di persone. Risalendo alle origini, fu inventato da Riccardo Albini che, ispi-
randosi ad un passatempo americano molto simile (il fantasy baseball), lo pubblicò in Italia per la prima volta nel 1990. Da allora, ha lentamente iniziato la sua diffusione, ormai affermatasi in maniera decisiva negli ultimi cinque anni, in moltissime varianti. Lo scopo del gioco consiste nell'organizzare squadre vir-
tuali formate da calciatori reali, scelti fra quelli che giocano il torneo a cui ci si riferisce (Serie A, Champions League, Mondiale…) e l'esito di ogni partita si basa sulle reali prestazioni degli 11 calciatori che settimanalmente formano la fantasquadra. In sostanza, ogni partecipante, è una sorta di piccolo manager e al contempo allenatore, che tenta in questo modo di realizzare il sogno di possedere una squadra competitiva che sia in grado di sbaragliare la concorrenza e conquistare così il mondo calcistico. Nella nostra provincia frusinate, sono molti i fantamatori che annualmente, si riuniscono in gruppi di cinque, dieci o più, guidati da un unico presidente-amministratore e che, settimanalmente si divertono nella sfida fantacalcistica che
prevede, alla fine del campionato, la vincita di molti premi. Per avere un'idea più chiara del funzionamento del gioco, il giornale seguirà da vicino un fantasy-
ormai un decennio nel creare squadre e nel radunare fantomatici manager. Sarà possibile seguire l'andamento dei vari partecipanti anche
game organizzato da un appassionato cittadino ferentinate, Giuseppe Vari, che si diletta da
collegandosi al sito del giornale www.gente-comune.it. Daniela Caliciotti