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del mio primo film»
Dario Argento Un futuro premio Oscar per le musiche del mio primo film
Forse non tutti sanno che le musiche dell’ esordio registico del Maestro italiano del Brivido, L’ uccello dalle piume di cristallo, sono opera di Ennio Morricone. La collaborazione poi si è rinnovata per Quattro mosche di velluto grigio
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Perilmioprimofilmdaregista,
L’uccello dalle piume di cri-
stallo, quel che di certo non volevoeracircondarmidiunatroupe di espertoni, non avrei retto all’idea disentireognigiornoisuggerimenti di chi, con la scusa di saperla più lunga di me, avrebbe tentato di imporreleproprieidee.
Avevochiestounpo’ingiroemolti addettiailavorimiavevanomessoin guardiasulfattochepeggiodiunregistastronzoc’èsoloilregistaignorante.Sesulsetsiaccorgonochesei insicuro,sepropriotuchedevidare gliordiniseiilprimoatentennare,alloraèfinita:farannoditeunsolboccone e tanti saluti. Ma io ormai la timidezzanonsapevopiùdovestesse di casa, me l’ero lasciata alle spalle tempo prima, quindi mi dissi che sareistatodeciso,determinato,conle ideechiare.
Certo, ero un esordiente e molte cosenonlesapevo,peròseavessipotuto contare su delle persone valide cel’avreifatta.
Nella pagina di apertura, qui sopra e qui sotto: immagini da L’uccello dalle piume di cristallo. Sopra, a sinistra e nella pagina accanto in basso: due scene di Quattro mosche di velluto grigio. In apertura, in basso a sinistra: Dario Argento nella copertina del suo libro Paura (Einaudi)
Puntavoaunsetincuiregnassela massimalibertàcreativa,dunquefeci in modo – a ripensarci, con una buonadosed’incoscienza–diavere al mio fianco per lo più gente giovane,conpocaesperienzamamolta voglia di lavorare.Va da sé che essendo stato lo sceneggiatore di SergioLeone,questomipermiseillusso di avere per la colonna sonora un compositore d’eccezione come EnnioMorricone,ancheluigrande amicodimiopadre.
ConMorriconericordoinparticolare il nostro primo incontro, dopo cheavevagiàaccettatodicomporre le musiche del mio film. Ci vedemmoacasasua,eioingenuamente gliportaiunsaccodivinilisuggerendogli di ascoltarli: contenevano alcuni pezzi che mi sembravano interessanti. Si offese, ma poi capì che il mio gesto era in totale buona fede.Chefiguraccia.
A differenza degli altri, Morricone eragiàunnomenoto,mentre il mio direttore della fotografia fu Vittorio Storaro, all’epoca un semi-esordiente.Insommanelmio primo film avevo due futuri premi Oscar:nonsonocertocosechecapitanoatutti.