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Italo Moscati «Leone e Morricone: un rapporto importante»
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Italo Moscati Morricone e Leone: un rapporto importante
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Dai banchi di scuola ai vertici della cinematografia e della musica mondiale: l’ amicizia speciale tra Ennio e Sergio ha regalato alla Settima arte momenti di pura poesia
QuellotraEnnioMorricone e Sergio Leone è un rapporto di amicizia importante che parte da lontano, nato addirittura sui banchi delle scuole elementari. Particolare ricordato dal regista di C’era un volta in America ancheinunacartolinaaffettuosa e in rima (che abbiamo il piacere e l’onore di mostrare in queste pagine, ndr), da lui inviata all’amico in occasione dell’ uscita di Giù la testa, western diretto dal registaromanoemusicatodaMorricone. Che così recitava: “T’ho visto dormì su li banchi de la scola. T’ho sentito russà mentre stavi in moviola, ma ste musiche belle, sti magnifici soni, ma quanno li componi? Con affetto da Leone a Moricone ” .
“Leone aveva un rapporto molto importante con Morricone, che intuiva e non solo, ma rilanciava le cose che gli diceva Leone nella sua invenzione. Ed è anche vero che le sue musiche erano usate in certe scene del film per dare un po ’ il ritmo alla situazione e soprattutto creare un ambiente musicale in cui anche l’ operatore e il direttore della fotografia si sentissero portati a creare delle immagini che avessero questo ritmo profondo delle musiche di Morricone. Ma le sue musiche sono fatte anche di rumori, di campane che suonano, tutto quello che fa la qualità estetica di un film è molto spesso, all’ ottanta per cento, eseguito tra il montaggio e il doppiaggio. Quindi la manipolazione esiste, il mito
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delle cose prese direttamente dalle lavorazioni ha una sua importanza sostanziale, soprattutto dal punto di vista delle immagini e della suggestione che il regista ha in mente e che riesce a comunicare agli attori e ai suoi collaboratori.
(a proposito del cortometraggio di Italo Moscati C’era una volta e ci sarà sempre, Sergio Leone)
La collaborazione del giovane Sergio Leone col regista Carmine Gallone, che dopo successi come Scipionel’Africanosidedicòarealizzare film tratti da melodrammi con grandi protagoniste femminili come Anna Magnani, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, aveva fatto leggere e ripassare a Leone i libretti e le partiture delle più grandiopereliricheitaliane.
“ ...Può darsi che il successo di quei film fatti a getto continuo abbia maturato in Sergio una sensibilità musicale che troverà in Ennio Morricone, profondo conoscitore dei maestri italiani e in particolare di Verdi e Puccini, la persona giusta per reinterpretarla come si può verificare del resto nelle indimenticabili associazioni tra sequenze e colonna sonora di tanti film del regista. ”
“ ...Prima di Leone il western italiano era cinema di frontiera, contratti fasulli che entrano e escono da bottega, tempi di lavorazione lunghi. Sergio riuscì a cambiare le cose; se Ejzenstejn convinse Prokof’ ev, lui lo fece con Ennio Morricone che all’inizio si firmava Don Savio... ”
“ ...Sergio Leone con Per un pugno di dollari e soprattutto l’ anno dopo con Per qualche dollaro in più realizzato nel 1965 si presentava semplicemente come un regista mosso da un ’intuizione felice, un artista capace di mettere d’ accordo le violenza senza freni della spettacolarità e un affinamento dello stile, della estetica delle riprese e della accurata confezione in moviola e in sala di registrazione, con Morricone che aveva competenza sulle musiche, i suoni, i rumori e naturalmente sul “fischio ” di AlessandroAlessandroni, presente nelle colonne sonore... ”
Moscati cita Tarantino: “Senza gli spaghetti western... non esisterebbe una buona parte del cinema italiano. E Hollywood non sarebbe la stessa cosa senza Clint Eastwood, Lee Van Cleef, Charles Bronson, senza Morricone... ”
E ancora sul rapporto di Leone con la colonna sonora: “ ...Il suo amoreperlamusica,irapporticon Morricone, rumori e suoni che diventano partiture. Il cinema ha avuto sempre una sua musica, anchequandoeramuto,conCharlieChaplinchefischiavaeunmaestro ricavava le note; e con Leone che non fischiava ma brontolava e faceva sentire a parole i sonori banali–ilcigoliodiunaporta,ilronziodiunamosca,gocced’acqua che Morricone trasformava in colonnasonora. ”
(Italo Moscati: dal libro Sergio Leone Quando il cinema era grande - Lindau) In apertura: una scena di C’era una volta in America e, più sotto, Italo Moscati. In basso: Henry Fonda, Ennio Morricone e Sergio Leone. In questa pagina, dall’alto in senso orario: Leone e Morricone, il regista con Clint Eastwood sul set di Per qualche dollaro in più, James Woods e Robert De Niro in C’era una volta in America, una scena del film