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di Renato Marengo

Lotta Continua Dieci anni di storia italiana I valori, i sogni, i sentimenti

Un docufilm su uno dei periodi più caldi del recente passato politico, con una colonna sonora, a cura di Franco Bixio, ricca di musiche tratte da film del periodo d’oro del nostro cinema

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n n n di Renato Marengo

Sopra: lo storico striscione di Lotta Continua. Sotto, da sinistra: Marino Sinibaldi, una manifestazione degli anni ’70, Gad Lerner.

Playlist Lotta Continua Al Torino Film Festival il 2 dicembre arriva Lotta Continua, docufilm ispirato al libro I ragazzi che volevano fare la rivoluzione di Aldo Cazzullo, prodotto da Verdiana Bixio per Publispei e diretto da Tony Saccucci. Il documentario ripercorre la storia di Lotta Continua, gruppo extraparlamentare nato negli anni ’60 sull’onda della rivoluzione antisistema che accomunava i giovani di tutto il mondo. Racconta un decennio di storia italiana – dalla strage di Piazza Fontana, alle morti dell’anarchico Pinelli e del commissario Calabresi, fino al congresso nazionale di Rimini, che sancisce lo scioglimento del gruppo – e lo fa attraverso le parole di alcuni dei ragazzi di allora. Ma racconta soprattutto i valori, i sentimenti di alcuni di quei giovani, oggi politici, giornalisti, manager. Il film andrà in onda il 12 gennaio su Raitre e dal 4 dicembre sarà disponibile su RaiPlay.

La colonna sonora è a cura di Franco Bixio, al quale abbiamo chiesto il criterio adottato nelle scelte musicali. «È stata una bella sfida trovare una chiave di lettura per un racconto di un pezzo di storia del nostro Paese, che ha segnato anche un cambiamento sociale e di costume», ha risposto il presidente Cinevox. «Rimanere discretamente a commento degli eventi di un’Italia ancora in bianco e nero è stata la scelta suggerita al regista e alla produttrice per dare anche al suono una veste documusicale». Ma la ricerca delle musiche più idonee era legata agli anni raccontati? «Dal nostro catalogo, abbiamo scelto musiche tratte da film del periodo d’oro del cinema italiano – di Piovani, Piccioni, Gaslini, Morricone – facendoci ispirare dalla forza evocativa dei brani, per creare un corpo organico con le immagini. Grazie a questo, anche l’ascolto della sola colonna sonora ci riporta a quel periodo, dove il grande cinema spesso rappresentava il malessere e l’incomunicabilità, tra le cause di quegli anni ribelli». n n n

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