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Così piccola, così grande!
Dopo aver portato al rottamauto il mio primo veicolo un catorcio arrugginito volevo finalmente farmi una vera macchina. Nel febbraio 1960, dopo pochi mesi dal lancio, comprai una Mini, di cui nei decenni si sono prodotti oltre milioni di esemplari.
Per quanto piccola, ci fece vivere tante grandi avventure nella primavera del 1961 partimmo da Bournemouth (GB) diretti a Feldberg (D). Eravamo stracarichi, quattro persone ciascuna con pesanti abiti invernali in valigia. Attraversammo la Manica in aereo con l’auto nella stiva. La ritirammo dopo un volo rumoroso e ci continuammo allegramente. Ma poco prima di raggiungere eims (F), con un baccano infernale ci si spezz il tubo di scarico. Per fortuna trovammo un’officina ed un sant’uomo disposto ad eseguire subito la riparazione benché fosse domenica. Il meccanico ci mise quattro ore per saldare il pezzo, dopodiché potemmo pro - seguire. Con le gomme estive fu una sfida controllare la Mini che pattinava sulle strade innevate della Foresta Nera.
Già nel luglio di quell’anno ci facemmo il secondo viaggio, stavolta in Scandinavia. A quei tempi non c’erano ancora comodi traghetti roll- on-roll- off per imbarcarsi a Tilbur (GB), invece le auto venivano issate sulla nave con una gru. Ma le ruote della Mini erano troppo piccole per l’equipaggiamento usato per sollevare i veicoli. I lavoratori del porto rimediarono assemblando alla svelta una grossa palette per caricare la nostra auto. In Finlandia scoprimmo che non solo le vie secondarie, ma anche alcune strade principali, non erano asfaltate. Perci con il tempo secco la carreggiata diventava tutta polverosa e se pioveva si trasformava in poltiglia. In caso di traffico in senso contrario, il passeggero davanti, a sinistra, doveva chiudere fulmineamente il finestrino per non buscarsi una doccia o essere schizzato di fango in piena faccia.
Una trovata geniale I portuali di Tilbury risolsero il problema dell’imbarco con creatività.
Con la famiglia che cresceva, dopo quattro anni e mezzo, 100mila chilometri sull’odometro, senza incidenti e solo qualche guasto decidemmo a malincuore di sostituirla con una Morris 1100 Traveller più spaziosa.
R. Skinner
Cercasi: foto scattate dai lettori Nessuno dimentica il primo veicolo e neanche le esperienze che ci ha fatto vivere. Allora raccontateci la vostra storia, curiosa, avventurosa o divertente che sia. Inviare con foto a corredo per e-mail a: touring@tcs.ch