“Fit for 55” L’ultima stoltezza ambientalista
A
gli inizi di novembre, l’attenzione del mondo si è concentrata sulla riunione di capi di Stato e di personaggi rilevanti a Glasgow, Scozia, nota come COP26. Lasciamo stare la tremenda ipocrisia di questi boss che, a pretesto di discutere sul clima, utilizzano una flotta di 400 jet privati, che hanno generato oltre 15.000 tonnellate di emissioni di CO2, l’equivalente della quantità prodotta da più di 1.600 cittadini inglesi in un anno. Andiamo invece al nocciolo della questione: di cosa hanno discuso?
Per affrontare il fenomeno del “riscaldamento globale”, cioè il graduale aumento delle temperature del pianeta in questi ultimi anni, e ritenendo che i principali colpevoli siano i cosiddetti “gas serra”, a cominciare dalla CO2, i leader propongono di attuare una serie di misure che favoriscano la transizione a una economia “green”, abbassando notevolmente le emissioni di questi gas. Si vuole fissare un tetto al riscaldamento globale: non più di +1,5°C fino al 2050.
di Julio Loredo
Fit for 55: una “Rivoluzione francese”
Il 14 luglio 2021, la Commissione Europea ha emesso una serie di nuove proposte ambientaliste note come Fit for 55 o Green Package. La data non è casuale: il 14 luglio è l’inizio della Rivoluzione francese. In effetti, i promotori chiamano questa nuova agenda la “Rivoluzione francese dell’ambientalismo”. Il regolamento intende accelerare l’attuazione del cosiddetto Green Deal, approvato nel dicembre 2019. In particolare, intende ridurre del
Parlando di casa nostra, le istituzioni europee (Parlamento, Commissione, Consiglio) hanno già messo mano all’opera, sfornando una lunga serie di misure all’interno di un European Climate Action che intende rendere il continente climaticamente “neutro” entro il 2050.
Non poteva mancare alla kermesse ambientalista di Glasgow la ragazzina attivista svedese, Greta Thunberg TRADIZIONE FAMIGLIA PROPRIETÀ / DICEMBRE 2021 - 5