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Arriva l’IVECO e-DAILY

Sta arrivando…

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Grande attesa per la versione elettrica dell’IVECO Daily,

l’ultimo che mancava all’appello nell’elettrificazione delle gamme.

Massimo Revetria

ci spiega i motivi dei tempi di sviluppo del veicolo e alcune anticipazioni sul prossimo lancio

di Luca Barassi

Non serve ricordare gli obiettivi che la UE ha posto in termini di decarbonizzazione, né la strada che oramai è stata segnata per arrivare agli “zero emission” del 2050. Restano però numerosi interrogativi su come superare certe problematiche, alcune resistenze del mercato e, allo stesso tempo, scardinare pregiudizi e convinzioni radicate in modo sbagliato. Al prossimo IAA di Hannover sarà presentato, dunque, finalmente il DAILY versione full electric del fortunatissimo veicolo commerciale, che ha segnato la storia dei van. Non potevamo però aspettare settembre, dato che siamo in stampa con questo Focus Furgoni, per avere qualche anticipazione da Massimo Revetria, Responsabile Gamma Leggera IVECO Mercato Italia e soprattutto farci spiegare perché il brand ha voluto attendere fino ad ora per presentare la propria proposta elettrica. “Non si tratta di un ritardo – puntualizza subito il manager torinese – ma semplicemente della volontà di uscire sul mercato con un veicolo completo in grado di replicare esattamente ciò che fa la versione termica del Daily. La tecnologia è in continua evoluzione e cogliere il momento più opportuno per cavalcare l’onda non è facile. Noi abbiamo voluto essere moderatamente certi che ciò che andremo a presentare sarà LA soluzione per la maggior parte delle mission” . Anche perché IVECO già 10 anni fa aveva immesso sul mercato un Daily elettrico, che però non ha avuto sviluppo e diffusione. “Tradizione e innovazione, – risponde Revetria – sono le nostre parole chiave. Allora avevamo utilizzato una tecnologia di batterie – al sale – che non sono diventate mass market e pertanto abbiamo ritenuto inutile proseguire su quella strada. Ma da quell’esperienza e da 10 anni di sviluppo è uscito quello che vedrete in autunno”.

I PILASTRI DELLA PROGETTAZIONE “IVECO aveva la necessità di soddisfare tutte le applicazioni”. Così ci spiega in due parole da dove è partita l’azienda per “disegnare” il nuovo veicolo. “La prima linea guida, dunque, è stata quella di sviluppare la giusta tecnologia per ogni mission dei nostri clienti e quindi, secondo punto fondamentale, poter essere completi in tutti gli aspetti

del veicolo. Ivi compreso il rapporto con gli allestitori dal momento che tutto ciò che sta sopra o dietro il veicolo è energivoro e pertanto uno sviluppo virtuale integrato delle applicazioni ci ha permesso di ottimizzare l’uso dell’energia per dare a questo veicolo un’autonomia che invece di essere penalizzata dall’allestimento ne potesse sfruttare le efficienze. Non per ultimo, sono risultati importantissimi i field test che potessero validare le simulazioni e le proiezioni che noi avevamo fatto in fase di analisi e sviluppo”. Ci chiediamo, dunque, cosa possa aver creato una maggiore efficienza nello sviluppo del Daily elettrico che promette una autonomia superiore alla media dell’attuale mercato e tempi di ricarica in linea con le capacità delle batterie adottate. “Non posso ancora, per ovvie ragioni, svelare le soluzioni adottate dai nostri ingegneri, però posso dire che, ancora una volta, il telaio a longaroni è stata la chiave di volta, in quanto ha permesso di sfruttare la particolare geometria del telaio e massimizzare l’efficienza delle batterie”.

LE MILESTONE DEL DAILY ELETTRICO Settembre, Dicembre, Giugno. Sono questi i tre periodi chiave del nuovo veicolo IVECO. Alla IAA, come detto, infatti, sarà presentato ufficialmente il modello, per poi far partire le ordinazioni entro fine anno con le consegne che non potranno essere effettuate prima della tarda primavera del 2023. “Purtroppo – spiega Revetria – quest’ultimo aspetto è legato alla situazione contingente che influenza anche il mercato dei veicoli tradizionali: crisi delle materie prime, mancanza di semiconduttori e contesto geopolitico attuale. L’elettrico, se vogliamo ne risente ancora di più dato che connettività e digitalizzazione sono elevati alla potenza”. Per quanto riguarda il posizionamento del modello elettrico del Daily, Massimo Revetria non si sbilancia più di tanto affermando che “l’obiettivo è quello di restare assolutamente in linea con il mercato”.

MA QUANTA ENERGIA SERVIRÀ? Il grande interrogativo è proprio questo: in un mondo che si muoverà sempre di più con carburanti alternativi e in particolare con energia elettrica, come si potrà far fronte a questo enorme fabbisogno? Su questo argomento abbiamo voluto sentire il parere personale di Massimo Revetria che ormai “mastica elettrico” tutti i giorni e sicuramente ha una propria visione. “Io credo che siamo in una fase che definirei di INIZIAZIONE – comincia a spiegarci il nostro interlocutore. – Bisogna, prima di tutto, partire dai

benefici che l’elettrificazione e la mobilità sostenibile in genere può dare e, secondo il mio punto di vista, sono: contribuire ad un mondo migliore e più pulito, diminuire il TCO della propria azienda, aumentare la reputazione del brand, soddisfare maggiormente i propri operatori e, non per ultimo, creare nuove fonti di reddito”. Questo però non risolve il problema fabbisogno… “Infatti – continua – il problema viene risolto solo con un cambio culturale. La società in genere, e nello specifico le aziende, devono assumere un maggiore controllo del loro utilizzo di energia, della produzione e dello stoccaggio. Innanzitutto, bisogna aggiornare la propria fornitura di energia elettrica con una connessione potenziata. Contestualmente, devono cambiare i processi dell’impresa, che dovrà dotarsi di nuove soluzioni per la generazione di energie rinnovabili o la cogenerazione, ovviamente più efficienti. In terzo luogo, l’energia non deve essere considerata più solo come un prodotto da acquistare, ma anche da generare e, di conseguenza, poter immettere sul mercato la quota in eccesso creando così una nuova fonte di reddito per l’azienda e di approvvigionamento per la comunità. Infine, come accennato, bisogna dotarsi di un’infrastruttura che sia in grado di immagazzinare l’energia e renderla disponibile quando serve, senza sprechi e a prezzi certi”. Una analisi molto lucida e che delinea sicuramente scenari innovativi. Servirà comunque un cambio di passo anche da parte delle Istituzioni dal momento che in molti Paesi europei l’onere di adeguare le infrastrutture aziendali è dello Stato, mentre da noi, per adesso, è lasciato alle aziende stesse. Un limite non da poco.

FUELL CELL, ULTIMA FRONTIERA DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE? All’evento Beyond – Iveco Group Days abbiamo potuto vedere il prototipo del Daily a celle combustibili, proprio quando sta per essere lanciata la versione elettrica sul mercato. “Non credo – conclude Massimo Revetria – che sia prettamente l’ultima frontiera dei van a zero emissioni, ma una delle sfide da cogliere in ottica di un ampliamento tecnologico sempre più importante dal punto di vista della diversificazione energetica. A differenza di ciò che è stato per il Diesel, non potremo più contare su un’unica tecnologia che vada bene per tutte le applicazioni, per tutte le mission e per tutte le esigenze. La parola d’ordine è: diversificazione energetica… purché sia rinnovabile!”. #

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