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QUESTIONE BRENNERO

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LEGALOGISTICA

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si passa!

Chi auspicava di arrivare alla primavera con buone notizie dal Brennero è destinato a rimanere deluso. Infatti, il braccio di ferro tra Italia e Austria, con l’Unione Europea in veste di arbitro, sulle limitazioni al transito dei Tir attraverso il valico alpino, è destinato a irrigidirsi ulteriormente

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di Andrea Trapani

Di cosa stiamo parlando? Di una questione storica che, dal 1° gennaio 2020, ha visto entrare in vigore una nuova serie di divieti di transito in territorio tirolese: nello specifico, con il nuovo anno sono entrati in vigore divieti di transito settoriale per ulteriori tipologie di merce come la carta e il cartone, i prodotti minerali liquidi, il cemento, la calce, i tubi, i cereali e financo divie ti per classe Euro dei veicoli, indipendentemente dalla merce trasportata.

Secondo la Camera di commercio di Bolzano, la più attiva per ovvia vicinan za territoriale, “le varie misure tirolesi, tra cui il divieto settoriale, si traduco no in una chiara discriminazione e in un danno economico per le imprese italiane e tedesche”. La questione del Tirolo come ben sappiamo è tutt’altro che ignota alla politica italiana, anzi.

già tentato di affrontare di petto il problema. Era il giugno 2019 quando fu inviata una lettera congiunta dall’al lora Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, e dall’o mologo tedesco, Andrea Scheuer, al precedente Commissario europeo ai Trasporti, Violeta Bulc, in cui si chie deva di bloccare le misure austriache di limitazione di passaggio di merci e veicoli nel “Corridoio del Brenne ro”, prese unilateralmente dal Tirolo,

o Italia e Germania avrebbero posto in essere tutte le misure necessarie per tutelare e proteggere le proprie imprese di autotrasporto, compreso il ricorso alla Cor te di Giustizia europea. Lettera che ha fatto tanto rumore, ma che non ha fermato il governo austriaco. Tanto che, nelle scorse settimane, il nuovo Governo italiano ha deciso di portare al centro la questione du rante il cosiddetto “incontro di San Valentino” – programmato presso i cantieri della galleria base del Bren nero – tra la nuova Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli e la nuova Commissaria Euro pea ai Trasporti Adina Valean. Al di là dell’occasione per visitare i lavori in corso di un’opera tanto attesa e della data romantica, i divieti adot tati per il traffico pesante nel territorio del Tirolo austriaco sono stati l’argomento su cui le parti hanno provato a confrontarsi. Un incontro che non solo non è stato risolutivo, ma che al contrario ha rinfocolato lo scontro Italia-Austria. Una situa zione che esperti come Paolo Uggè circoscrivono con parole chiare: “La scelta dell’Austria viene da una cultu ra del passato, quando era normale mettere ostacoli al libero passaggio delle merci nel vecchio Continen te”. Per paradosso, seppur dal lato

opposto, è quel che ha detto lo stes so governatore del Tirolo Günther Platter, l’ispiratore dei divieti ai Tir, che non solo si è detto “molto delu so dall’incontro”, ma pure di “essere tornati al punto di partenza per quanto riguarda il transito delle mer ci. La commissaria Ue ci getta indietro di dieci anni”. Una sorta di autogol comunicativo. La Commissaria Valean, infatti, partendo proprio da queste basi avrebbe chiesto al Tiro lo – coerentemente con la libera circolazione Ue – un passo indietro sui divieti per i Tir.

LA VOCE DEI TRASPORTATORI Divieto di cui lo stesso Uggè ne svela i segreti senza tanti giri di parole nella nostra intervista esclusiva: “Questa decisione viene presenta ta con la veste di misura ecologica, mentre in realtà è di natura econo mica come si può notare dalla scelta fatta sulle merci che possono circo lare. Il legname no, i frigoriferi sì: è una situazione dove si vuole dare al Tirolo la possibilità di gestire la logi stica su strada. I mezzi austriaci da/ per la regione tirolese, infatti, sono esonerati dai divieti e questo dimo stra quanto la questione economica sia preminente per l’Austria”. Anita, l’associazione di autotrasporto di Confindustria, dal canto suo ha re datto e inviato un report alla titolare del MIT, sottolineando come l’unico sentiero da percorrere in risposta alla stretta di Vienna sia quello del “ricorso da parte del governo italiano alla Corte di giustizia Ue sui tre provvedimenti che sono in pale se contrasto con le regole comuni tarie”. I tre provvedimenti citati sono il divieto settoriale, in quanto sproporzionato e discrimina torio, il pedaggio autostradale notturno da Innsbruck al Brennero, in quanto superiore ai limiti massi mi consentiti dall’Europa, e i divieti di transito notturni, divieti di saba to mattina e sistemi di dosaggio, in quanto contrari alla libera circolazio ne e non funzionali al perseguimento di finalità ambientali. Non meno tenera è stata l’analisi di UnionCamere che ha seguito lo stes so solco evidenziando dati importanti che mettono alla scoperto il problema sulla concorrenza tra Tirolo e resto d’Europa: “Analizzando i divie ti di transito tirolesi, risulta una distinzione tra i trasporti con origine o destinazione in Tirolo e il traffico di transito, per cui le limitazioni sono de cisamente più rigide. Ad esempio”, ricordano in UnionCamere, “secondo il divieto di circolazione settoriale, fino al 31/12/2019 un trasporto tra Trento e Monaco di Baviera poteva avvenire solo con veicoli Euro VI, mentre sui percorsi da Trento a Innsbruck o da Innsbruck a Monaco potevano viaggiare anche veicoli Euro IV, i quali provoca no un inquinamento di ossidi di azoto (NO x ) superiore dell’88%”. Cosa provoca tutto ciò? Quanto già anticipato. Ovvero che molte imprese altoatesi ne, trentine e bavaresi hanno attuato investimenti significativi per rinnovare il parco veicoli con mezzi Euro VI, che però dal 1° gennaio 2020 non possono più viaggiare se trasportano merci soggette ai divieti, a meno che non siano stati immatricolati dopo il 31/08/2018. “Tuttavia, dimostrando di avere il carico o lo scarico in Tirolo, si possono anche utilizzare veicoli Euro V, che emettono l’80% in più di ossi di di azoto e quindi inquinano molto di più. Solo a partire dal 2023 anche

i trasporti con origine e destinazione in Tirolo saranno soggetti alla stessa limitazione”, sottolinea l’Unione ita liana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura che è anche l’ente pubblico che unisce e rappresenta istituzionalmente il siste ma camerale italiano.

TRA TAVOLO DI LAVORO E VERTENZA ALPINA Coerentemente alle voci provenienti dal mondo del trasporto, anche la posizione del Governo italiano è stata ribadita dal ministro De Micheli sulla stessa linea d’onda: “Queste decisio ni unilaterali non sono né produttive né accettabili. Devono essere rispet tati i principi europei di libera circolazione delle persone e delle merci”. Il ministro ha proposto la costituzio ne di un tavolo di lavoro per l’elaborazione di proposte e soluzioni che possano essere condivise da tutti i Paesi interessati. Sintonia, in tal sen so, anche dal Presidente della provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher: “L’obiettivo è quello di trovare soluzioni condivise nel segno di una comune politica dei trasporti, alla quale aderiscano le regioni limi trofe e il maggior numero possibile di partner”. Kompatscher ha espresso anche comprensione per la posizio ne del governo tirolese “finché non vi sono alternative concrete. E proprio per questo ora è necessario elabo rare delle soluzioni transfrontaliere”. Un’affermazione che però non è an data giù a Conftrasporto: “Non si può richiamare una direttiva comunitaria e dimenticarsi che esiste un trattato basato su principi chiari, come quello della libera circolazione delle merci”, ha risposto sul merito il vicepresiden te di Confcommercio-Conftrasporto, Paolo Uggè. “La salute dei cittadini e

Bernhard Ebner, Business Unit Manager Intermodal di Rail Cargo Group, promuove il servizio ROLA sul Corridoio del Brennero – (C) OBB-Muehlanger.

il rispetto dell’ambiente sono valori che appartengono anche al governo e agli operatori italiani. Infatti, proprio in quella direzione ci si muove. Non è necessario ricordarlo, soprattutto se chi lo fa consente ai veicoli con ori gine e destinazione Austria di transitare lungo il valico, anche a motorizzazione inferiori agli Euro6. Le intese sono possibili e da ricercare, ma oc corre iniziare dal rispetto dei principi indisponibili presenti nei trattati: da lì si deve partire con umiltà e senza dare la sensazione di voler decidere in casa d’altri, se si vuole dare un segnale di buona volontà”, continua il vicepresi dente di Conftrasporto-Confcommercio che a Trasportare Oggi in Europa parla, a chiare lettere, di una vertenza alpina. “Vogliamo aprire con il Gover no italiano una vertenza alpina per rilanciare l’economia europea e nazionale”, annuncia in anteprima. “Quello del Brennero è l’episodio che ha fatto scoppiare il problema, ma per la com petitività italiana è necessario risolvere il problema delle merci che escono dal nostro paese. In questo momento il problema è sì dell’Unione Europea, ma è anche una vicenda nazionale in una fase come questa in cui subiamo sia le difficoltà dell’asse per Genova, sia i lavori del tunnel del Monte Bian co e quelli del Frejus da affrontare. Come escono le nostre merci senza risolvere i problemi della vertenza al pina?” Una domanda che porta conseguenze su tutta l’economia europea e a cui, per il be ne del mondo del trasporto nonché della futura crescita, sarà necessario dare una rispo sta concreta quanto prima.

L’ALTRA CAMPANA, LA SODDISFAZIONE AUSTRIACA Se l’Italia piange, l’Austria sorride. O almeno alcuni dei protagonisti logi stici ne hanno ben donde per farlo. Gli affari vanno bene e come ricorda Rail Cargo Group, una delle princi pali società di logistica ferroviaria in Europa che fa riferimento a ÖBB, l’e stensione del divieto di circolazione settoriale in Tirolo, in vigore dall’inizio dell’anno, ha portato il trasferimen to di un numero considerevolmente maggiore di camion su rotaia. I treni ROLA sul Brennero, infatti, sono in piena attività. Infatti, come evidenzia la stessa società, l’unica alternativa possibile, per molti camion di tran sito interessati dal divieto di circolazione, è stata propria la ferrovia. Le Ferrovie Austriache (ÖBB), dal can to loro, hanno posto le premesse per questo trasferimento su rotaia tan to che, dall’inizio dell’anno, la stessa Rail Cargo Group ha incrementato progressivamente le capacità della Strada Viaggiante (ROLA) al fine di garantire lo spostamento di un nu mero significativamente maggiore di camion su rotaia, contribuendo così in modo significativo, parole testuali, “ad alleviare la popolazione colpita dal transito dei mezzi pesanti”. A livello logistico, quello offerto dal sistema d’oltralpe vuole essere un vantaggio anche per le aziende di trasporto, che possono trasferire rapidamente i loro camion su rotaia senza dover acquistare ulteriori attrezzature. In tanto i numeri parlano chiaro: oltre al collegamento Wörgl-Brennersee, anche il collegamento Wörgl-Tren to è a disposizione delle aziende di trasporto per un totale di 46 treni al giorno sull’asse del Brennero. œ

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