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NON SOLO TIR

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Un Truck of The Year che guarda elettrico all’

A Lione la nuova generazione DAF è stata insignita del prestigioso riconoscimento, ma l’incombente svolta elettrica del trasporto commerciale trova il Costruttore olandese già pronto

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di Luca Barassi

Da Lione a Milano. È al Solutrans, infatti, che la soddisfazione del team del gruppo Paccar si è realizzata in occasione dell’assegnazione dell’International Truck of The Year 2022 per una generazione di veicoli industriali che ha realmente cambiato la dimensione di “camion”, grazie a soluzione innovative e una visione di mobilità commerciale avanguardistica. È in occasione del tradizionale incontro con la stampa di fine anno, però, che questa soddisfazione è stata trasferita nel nostro mercato con Paolo A. Starace, amministratore delegato di DAF Veicoli Industriali S.p.a. che ha dichiarato: “Per noi questo premio non è un punto di arrivo ma un punto di partenza per arrivare al più presto ad una mobilità ad impatto zero. Un obiettivo concreto e riconosciuto anche dall’ulteriore premio che abbiamo ricevuto a Lione, ovvero quello del Truck Innovation Award 2022, con il nostro DAF XF a idrogeno”.

UN PREMIO CHE GUARDA ALL’EFFICIENZA

Le nuove normative europee hanno di recente dato la possibilità ai Costruttori, e quindi di conseguenza agli autotrasportatori, di ottimizzare i propri viaggi con masse e dimensioni maggiori. DAF è la prima Casa che è riuscita ad approfittare di questa opportunità per presentare una gamma completamente nuova introducendo anche il nuovo segmento XG, appunto in linea con i nuovi regolamenti. È questo uno dei motivi che ha convinto la giuria del IToY a premiare la nuova generazione DAF insieme ad alcune caratteristiche di progettazione davvero innovative, come il parabrezza curvo, i finestrini laterali con superficie vetrata aumentata e un finestrino aggiuntivo lato passeggero per la visione livello marciapiede oltre al sistema di visione digitale che sostituisce i tradizionali specchietti retrovisori e alla nuova telecamera angolare, che offre una visione totale intorno al veicolo per la sicurezza di tutti gli utenti della strada. “Con l’introduzione dei suoi veicoli di nuova generazione – ha affermato Gianenrico Griffini, presidente del IToY – DAF offre una gamma di veicoli high-tech per impieghi gravosi in grado di definire un nuovo standard

nel settore. Inoltre, l’azienda guarda al futuro, in quanto offre una piattaforma completa ed estremamente efficiente dal punto di vista energetico per le nuove generazioni di trasmissioni e fonti energetiche alternative”.

L’ELETTRICO CHIAVI IN MANO

Se la nuova generazione DAF copre oggi la quasi totalità delle esigenze degli operatori del trasporto, la transizione energetica incombe e le propulsioni alternative cominciano a prendere sempre più piede anche tra chi utilizza veicoli pesanti. Sì, perché la tecnologia c’è, è già disponibile e permette percorrenze di fino a 250 chilometri che rappresentano la media nella distribuzione regionale. Per una azienda di trasporti, però, avvicinarsi al mondo elettrico non è facile, sia per i costi maggiori che oggi questa tecnologia impone, sia per la deficienza di infrastrutture adeguate. Ecco allora che DAF arriva con una proposta “all inclusive” che permette non solo di far entrare in flotta un veicolo full electric come il CF FT, ma anche di vedersi impiantate le colonnine di ricarica e l’attivazione di contratti di fornitura di energia ottimizzati per le proprie dimensioni aziendali, oltre ad una vera e propria consulenza sull’ottimizzazione dei percorsi in virtù dell’utilizzo di questa tecnologia. La nuova generazione di veicoli CF Electric si basa sulla comprovata affidabilità e facilità d’uso delle generazioni precedenti. Una nuova aggiunta alla generazione attuale è il gruppo batterie agli ioni di litio con una capacità di 350 kWh (capacità effettiva di 315 kWh). Oltre a essere più potente, il gruppo batterie è anche molto più leggero, appena 700 kg. Questa riduzione si traduce direttamente in un maggiore carico utile che se abbinata alla tolleranza di 2000 kg consentita dalla legge per chi utilizza veicoli elettrici, rende la portata utile uguale a quella dei corrispondenti veicoli a trazione termica. Grazie alla maggiore capacità del gruppo batterie, delle stesse dimensioni del predecessore, il CF Electric ha ora un’autonomia di oltre 200 chilometri: il doppio rispetto alle generazioni precedenti. La ricarica completa della batteria viene generalmente eseguita presso il quartier generale del veicolo e dura circa 75 minuti se si utilizza una stazione di ricarica con una capacità di 300 kilowatt. Se, invece, si ricarica la batteria durante la fase di carico/scarico o quando il conducente è in pausa, il DAF CF Electric permette di percorrere fino a 500 chilometri al giorno con alimentazione elettrica. Questo aspetto rappresenta un grande vantaggio in termini di produttività ed efficienza del veicolo.

IN STRADA

Durante l’evento Cleaner Future di fine anno abbiamo avuto anche l’opportunità di fare un test drive con il CF Electric in compagnia di un driver d’eccezione: Emiliano Tarasco di GuidarePilotare. Non è un caso, infatti guidare un truck elettrico necessita di una adeguata formazione e di un cambio di approccio alla guida sia per godere al massimo delle performance che questo tipo di veicoli può regalare, sia per ottimizzare l’autonomia dello stesso. Quindi… pronti, partenza… READY! È questa, infatti, la parola che apparirà sul vostro cruscotto una volta girata la chiave di accensione, perché nessun altro segnale vi consentirà di capire che il veicolo è acceso dato che il motore non emette alcun rumore né vibrazione. Una sensazione che è confermata anche durante il movimento con una massa totale di 90 quintali. Silenzio assoluto. Al di là degli indiscutibili effetti benefici di una propulsione elettrica, ovvero emissioni zero, ci sono altre caratteristiche che rendono piacevole la guida del DAF CF Electric, prima fra tutte la coppia immediata che si ripercuote sulla strada e l’opportunità di “creare energia”. Sì, avete letto bene ed è qui che interviene il nostro driver Emiliano per spiegarci che per un autista attento e skillato sulla guida elettrica, grazie ad un freno motore implementato e al sistema di recupero dell’energia cinetica in fase di frenata, è possibile allungare di parecchio l’autonomia netta del mezzo. Prima del termine del nostro test drive Emiliano ci fa toccare con mano (anzi col piede) cosa significa avere a disposizione subito la coppia massima del motore: imbocchiamo un rettilineo alla velocità di circa 20 Km/h e schiacciamo a fondo l’acceleratore… “full gas” come piace dire al nostro driver. Bene in soli 10 secondi raggiungiamo la velocità massima consentita dal veicolo, ovvero 80 km/h. Queste che vi abbiamo raccontato sono ovviamente sensazioni di guida, emozioni e piaceri del volante, ma il futuro del nostro trasporto sta nella sostenibilità della mobilità, una sostenibilità che oltre ad essere ambientale grazie alle emissioni zero di un motore elettrico, dovrà esserlo anche dal punto di vista economico, con la sempre maggiore diffusione delle propulsioni alternative. œ

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