6 minute read

IL DORSALE

STELLANTIS

Firmato accordo con Factorial Energy per sviluppare batterie a stato solido per i veicoli elettrici

Advertisement

Stellantis N.V. e Factorial Energy hanno annunciato la firma di un accordo di sviluppo congiunto per implementare la tecnologia di Factorial delle batterie a stato solido ad alta tensione per applicazioni di trazione. L’accordo prevede anche un investimento strategico da parte di Stellantis. Factorial ha sviluppato un’innovativa tecnologia sullo stato solido, focalizzata sui problemi chiave che ostacolano l’adozione su larga scala dei veicoli elettrici da parte dei consumatori: l’autonomia e la sicurezza. I progressi di Factorial si basano sulla tecnologia FEST™ (Factorial Electrolyte System Technology), che sfrutta un materiale elettrolitico solido proprietario, garantendo prestazioni sicure e affidabili delle celle grazie a elettrodi ad alta tensione e alta capacità, venendo applicata in celle da 40 Ah funzionanti a temperatura ambiente. La tecnologia FEST™ è più sicura della tecnologia convenzionale agli ioni di litio, aumenta l’autonomia dei veicoli ed è integrabile in maniera semplice e rapida nelle infrastrutture già esistenti per la produzione delle batterie agli ioni di litio.

DAF

Iniziata la produzione in serie della nuova generazione

Lanciata a giugno 2021, la nuova generazione di veicoli DAF ha iniziato ad essere prodotta in serie presso lo stabilimento di Eindhoven. La nuova generazione DAF costituisce una piattaforma di veicoli completamente nuova, interamente preparata per le trasmissioni alternative elettriche a batteria e a idrogeno del futuro attualmente in fase di sviluppo presso DAF. Il primo camion della serie di nuova generazione è stato consegnato ad André Verbeek, amministratore delegato/proprietario dell’azienda olandese Verbeek Agra Vision, specializzata nel trasporto nazionale e internazionale di pollame e uova con una flotta di 30 veicoli, di cui 25 DAF. La pietra miliare XG+ sarà in dotazione alla sua consociata Hennentransport Hooijer.

ASSOTIR

Strappo con Unatras

Le ragioni della decisione di ASSOTIR di uscire da UNATRAS (Unione Nazionale delle Associazioni dell’Autotrasporto Merci) sonno state spiegate da Anna Vita Manigrasso, Presidente Nazionale dell’associazione e da Claudio Donati, Segretario Generale, durante una conferenza stampa che si è tenuta mercoledì 1 dicembre. “Si poteva e si doveva fare migliore uso della forza rappresentativa di UNATRAS per rendere prioritario il tema delle regole necessarie a riformare il settore” ha sottolineato Anna Vita Manigrasso ad apertura della conferenza. Alla base dello strappo criticità legate alla gestione dei costi minimi, mai aggiornati, dei tempi di pagamento, per cui manca ancora una proposta unitaria, e all’incapacità di dar vita a una riforma che regolarizzi l’abuso di subvenzione. “Oltre alle ragioni sopracitate”, ha spiegato Claudio Donati, “ha contributo ad esasperare la situazione, il documento presentato da UNATRAS alle Commissioni Trasporti e Ambiente della Camera dei deputati sul Decreto-legge 121/2021, meglio noto come Decreto Infrastrutture e Trasporti, che ha modificato i criteri per accedere al Comitato Centrale per l’Albo degli autotrasportatori. Tale documento, su cui era noto la netta contrarietà di ASSOTIR, è stato redatto senza neppure interpellare la stessa in evidente violazione delle norme regolamentari di UNATRAS e dei principi elementari di democrazia”. In un contesto nel quale la richiesta di trasporto è aumentata parecchio per l’aumento della domanda di merce sia per la produzione sia per il consumo, è necessario trovare la giusta via per affrontare la crisi che il settore sta attraversando, sia per l’aumento dei costi di gestione, basti pensare all’aumento del costo del gasolio, sia per la carenza di imprese che investono nel trasporto. Per questo motivo ASSOTIR intende aprire uno spazio politico nuovo, aperto a tutti e basato sui contenuti, a partire proprio da temi come i costi minimi, i tempi di pagamento e la subvenzione, su cui confrontarsi con le istituzioni ed il mondo della rappresentanza del settore, ma anche, e soprattutto, coinvolgere i veri protagonisti: i trasportatori.

Pandemia: problemi a tutto campo

non basta il Covid, a condizionare la serenità della gente, già abbastanza condizionata da altre miriadi di problemi quotidiani. Dobbiamo subire anche i comportamenti irrazionali se non “demenziali” di qualche milione di italiani, che non vuole vaccinarsi. Ma c’è di peggio in Europa: in Germania si organizzano party con la presenza di un “malato certo” di Covid e di centinaia di persone che festeggiano con lui per sfidare la sorte, dato che per molte di loro il Covid non esiste o è un’invenzione delle case farmaceutiche per fare business con nuovi vaccini.

Ma vi sembra normale? Apro una breve parentesi esprimendo un parere negativo nei confronti dei media televisivi. Alcune reti, a mio parere danno troppo spazio ai fatti vergognosi che coinvolgono centinaia di queste persone che condizionano la vita degli abitanti delle nostre città. Gente che sfila con cartelli con scritte “dittatura” o portando giacche a righe come indossavano i prigionieri del lager tedeschi. Ignoranza della storia, paranoia o imbecillità pura? Giudicatelo voi. Decine di talk show, trasmissioni che vanno “a nastro” dalla mattina alla sera, alle quali vengono invitati (per fortuna) personaggi preparati quali scienziati e medici specialisti, ma che vedono spesso a loro fianco la presenza di babbei logorroici che si improvvisano esperti. Altrettanto responsabili, a mio parere, sono i conduttori e le conduttrici di queste trasmissioni: non riescono a limitare le presenze di queste figure che hanno nauseato la stragrande maggioranza degli spettatori. Nonostante la situazione pandemica ancora imperante, l’economia sta lentamente riprendendosi e tutti noi, chi più o chi meno, portiamo i segni della prima ondata del Coronavirus, che ha pesantemente limitato le attività economiche, strappati posti di lavoro a gente che viveva con quelle entrate e messo fortemente in crisi alcuni settori industriali. L’art.32 della Costituzione ben descrive il diritto alla salute e se necessario anche la possibilità data allo Stato di rendere obbligatorio, tramite procedura di legge, un trattamento sanitario per proteggere i cittadini. Ora questa situazione pandemica sta raggiungendo picchi e rischi ancora imprevedibili, anche se non possiamo non riconoscere che quanto messo in campo dal Governo, tramite un Commissario ad acta, ha portato benefici straordinari a quasi l’80% della popolazione. I vaccini stanno svolgendo egregiamente la loro funzione protettiva o almeno limitativa dei danni qualora i vaccinati con la seconda dose e i fortunati già coperti dalla terza, fossero colpiti dal Covid.

Si apre in questi giorni un grande tema: come poter fornire gratuitamente milioni di vaccini anti Covid a tutte le popolazione dell’Africa senza dover imporre l’acquisto ai vari stati. Il problema delle licenze delle industrie farmaceutiche, titolari delle formule di produzione, si pone prima come tema etico e poi come problema economico. Le industrie farmaceutiche quali Pfizer, J&J, Moderna, Astra Zeneca e altre, stanno macinando miliardi di dollari di profitti e per nessun motivo vogliono cedere le licenze, se non contro un forte esborso

di Gian Paolo Pinton

da parte di quelle strutture politiche che vorrebbero allargare la vaccinazione a quasi tutto il pianeta. Ma quale può essere l’Organizzazione politica mondiale che si assume un onere sia economico che organizzativo del genere? L’ONU? Una nuova confederazione di unione fra Stati già giuridicamente esistente ma che non ha giurisdizione universale? Pensiamo agli USA, alla UE, alla Cina, alla Russia, all’Unione dei Paesi Arabi, all’unione dei Paesi Africani (se esiste…). Un grande rebus, mentre la pandemia non dà scampo e si sta sviluppando con mutazioni virali del tutto impreviste e molto rapide. œ

This article is from: