TravelGlobe Speciale Cambogia

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One mine One life Three heroes project Cambodia


Federico Klausner direttore responsabile Federica Giuliani direttore editoriale Devis Bellucci redattore Silvana Benedetti redattore Maddalena De Bernardi redattore Francesca Spanò redattore Paolo Renato Sacchi photo editor Isabella Conticello grafica Willy Nicolazzo grafico Paola Congia fotografa Antonio e Giuliana Corradetti fotografi Vittorio Giannella fotografo Fabiola Giuliani fotografa Monica Mietitore fotografa Graziano Perotti fotografo Emanuela Ricci fotografa Giovanni Tagini fotografo Bruno Zanzottera fotografo Progetto grafico Emanuela Ricci e Daniela Rosato Indirizzo: redazione@travelglobe.it Foto di copertina: Graziano Perotti Tutti i testi e foto di questa pubblicazione sono di proprietà di TravelGlobe.it® Riproduzione riservata TravelGlobe è una testata giornalistica Reg. Trib. Milano 284 del 9/9/2014 2


Il problema delle mine antiuomo ancora sepolte nel mondo è terribile. L’ONU stima in 100 milioni il numero di mine già disseminate in 62 Paesi, mentre ogni anno vengono introdotti tra 500.000 e 1 milione nuovi ordigni. La Cambogia, a causa della sua drammatica storia è uno dei Paesi più colpiti. Si stima siano 4-6 milioni le mine ancora sepolte in circa 9.000 aree sospette, che impediscono la restituzione di vasti territori all’attività e alla praticabilità economica, commerciale e umana in generale. Soprattutto all’agricoltura e alla mobilità. A ciò si aggiungono costi sanitari insostenibili per un Paese povero: una protesi costa intorno a 3000 US$ e 1 persona su 236 è stata mutilata da una mina. Mine peraltro difficili da trovare poiché costruite in materiale plastico, che richiedono operazioni costose e rischiose per il loro disinnesco. In questo panorama si muovono alcune eroiche organizzazioni, che siamo andati a conoscere e alle quali i proventi di questo numero sono interamente devoluti. INTRODUCTION The problem of landmines still buried away in the world is terrible. The UN estimates in 100 million the landmines already buried in 62 countries, while each year from 500.000 to 1 million new landmines are buried. Cambodia, because of its dramatic history, is one of the most hit countries. An estimate says that from 4 to 6 million landmines are still buried in 9.000 suspected sites, which prevent the utilization of large areas for economical, commercial and general human practicality, mainly for agricultural and mobility purpose. Furthermore unbearable health costs are added for a poor country: an artificial limb costs about 3.000 US$ while 1 person out of 276 has been crippled by a landmine. The landmines are even difficult to be dug up, since they are made by plastic material, and need expensive and dangerous operations for their neutralization. In this outlook some heroic organizations operate whom we went to meet and all the revenue of this issue are entirely donated to. 3

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INTRODUZIONE


Un prezioso portfolio di 4 immagini del presente reportage è stato realizzato dalla Fotolito Galli & Thierry di Milano e generosamente donato per finanziare il progetto benefico. TRAVELGLOBE lo spedisce per una donazione di almeno 15 € spese di spedizione incluse. Il ricavato verrà interamente devoluto alle tre organizzazioni citate nel magazine e ne verrà dato conto sul nostro sito www.travelglobe.it. Per acquisti: via Paypal a travelglobe@travelglobe.it inserendo nelle istruzioni portfolio Cambogia e il vostro nome cognome e indirizzo, oppure con bonifico bancario a TRAVELGLOBE sstp con la medesima causale. IBAN: IT07Y0306909459100000005413 A precious portfolio of 4 images from the reportage has been printed by Fotolito Galli & Thierry of Milan as a generous gift to support our charity project. TRAVELGLOBE will send it for a contribution of 15 € at least shipment included. The proceeds will be donated to the organizations quoted in the magazine entirely and the total updated on our site www.travelglobe.it You can buy it via Paypal to: travelglobe@travelglobe.it portfolio cambodia + name and address in the instructions or via bank transfer to TRAVELGLOBE sstp, purpose of payment: same

Fotolito Galli & Thierry, via Caviglia 3. 20139 Milano. 4


S O M M A R I O

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INTRODUZIONE di Federico Klausner

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LA STORIA DELLA CLINICA ILARIA ALPI

la Storia di aki ra

K.I.L.T. LA STORIA DI MUY

Graziano perotti

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la Storia 8


a di aki ra 9


Una leggenda popolare cambogiana insegna che “un coccodrillo non può rinascere monaco”. Aki Ra si è sentito ripetere questa frase sin da piccolo, eppure ha trovato la forza di trasformare la propria natura e il proprio destino. Nato in un villaggio della Cambogia settentrionale occupato dai Khmer rossi di Pol Pot, Aki Ra, orfano, è cresciuto con loro, ha visto il suo Paese trasformarsi in un’immensa comune agricola pullulante di campi di rieducazione, è stato indottrinato, ha ricevuto bambino il primo kalashnikov. A otto anni, quando i vietnamiti invasero la Cambogia, era un soldato nei ranghi dei khmer rossi. Una vita di violenza, di esperienze atroci, ripercorse con sorvegliato pudore. E un talento innato per le armi, per gli esplosivi. Per le mine, soprattutto: utili a decimare i nemici, marcare il territorio, cacciare, terrorizzare i civili, farsi rispettare. Poi la cattura da parte dell’ esercito vietnamita, e di nuovo guerra, e mine. Mine che diventano l’ identità stessa del futuro Aki Ra, che non può concepire un mondo senza guerra. Quando nel 1993 l’ Onu invia in Cambogia un’imponente missione e i caschi blu vigilano sulle prime elezioni libere, l’ ex guerrigliero entra nel giro della cooperazione: coglie d’ istinto il momento per rinascere e mettere il suo mortifero virtuosismo al servizio della vita. Studia, diventa sminatore. Con gli ordigni, che a milioni infestano giungle e risaie, mette su un museo non ufficiale, il Cambodia Landmines Museum, per mostrare gli abissi della crudeltà umana. Le autorità lo osteggiano, lo minacciano. Lo arrestano, lo torturano. Il suo «museo» - temono - intralcia i piani di un turismo che si vorrebbe scivolasse tra i templi magnifici di Angkor senza chiedere del passato. Aki Ra tiene duro, prosegue la sua sfida, lancia il suo messaggio di coraggiosa speranza. Disinnescando migliaia di mine e raccontando la sua verità.

Aki Ra con Anaïs Ginori, «Non calpestate le farfalle», Sperling & Kupfer, pagine 206 10


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A Cambodian popular legend teaches that “a crocodile cannot be born again as a monk”. Aki Ra heard this sentence repeated since he was a child, nevertheless he got the willpower to change his character and fate. Born in a village of Northern Cambodia, occupied by Pol Pot’s Khmer Rouge, Aki Ra as an orphan grew up with them, watched his country changing into an immense agricultural commune teeming with re-education fields, he was indoctrinated and got his first Kalashnikov when he was still a child. When he was eight year old, and Vietnamese invaded Cambodia, he was a soldier in the Khmer Rouge Army. A life of violence, horrible experiences, recalled with discretion. And a natural talent for weapons and explosives, mainly for landmines: good to decimate enemies, mark the country territory, chase, terrify civilians and to command respect. Then he was caught by the Vietnamese Army and again war and landmines. Landmines which become the identity itself of the future Aki Ra, who cannot understand a word without war. When in 1993 the UN sends a huge mission of peacekeeping Blue Helmet to monitor the first free vote, the ex- guerrilla joined the co-operation organizations: he seized by instinct the opportunity to revive and to put his deadly skill at life’s disposal. He studied and became a mine clearer. With the millions of explosives the jungle and paddy fields are infested with, he puts on an unofficial museum, the Cambodia Landmines Museum, to display the abysses of human cruelty. Authorities oppose and threaten him. He is arrested and tortured. They fear his museum could block the tourism plans, which they wish could touch the magnificent Angkor Temples, without considering past times. Aki Ra stays strong, carries on his challenge, sprays his message of bold hope, while deactivating thousands of landmines and telling his thruth. Aki Ra con Anaïs Ginori, «Non calpestate le farfalle», Sperling & Kupfer, pagine 206


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A sinistra: alcuni amputati vittime di mine e incidenti stradali. Sopra: Angkor Wat. Orchestra formata da musicisti feriti dalle mine antiuomo. Left: some amputees, landmines and road accidents victims. Above: Angkor Wat. Orchestra set up by musicians wounded by landmines. 13


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Nella pagina precedente: un murales racconta il problema mine che colpisce i contadini. Sopra: alcune protesi artigianali usate sino a qualche decennio fa. Il primo ospedale con tecnologie moderne è stato aperto a Battambang da Gino Strada ed Emergency. Previous page: a murales tells about the landmines problem that hits the farmers. Above: some artisianal artificial legs used up to few decades ago. The first hospital with modern technologies was opened in Battambang by dr. Gino Strada and emergency, his organization.

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Phnom Penh. Visitando la città colpisce l’alto numero di persone mutilate alle gambe. Phnom Penh. Getting around the city the high number of cripped persons is impressive.

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Nella pagina precedente: Siem Reap. Le migliaia di mine raccolte nel giardino di casa dello sminatore Aki Ra. Previous page: Siem Raep. The thousands of mines collected in the garden of the house of Aki Ra mine remover. 22


Phnom Penh. Nei mercati della città si incontrano persone amputate che vendono cartoline e libri spesso riguardanti i tempi terribili del regime di Pol Pot. Phnom Penh. In the city markets it easy to meet cripped persons selling postcards and books often about Pol Pot’s terrible dictatorship time. 23


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Siem Reap. Il manifesto della campagna antimine al museo delle mine di Aki Ra. Siem Raep. The poster about the international campaign to ban landmines at Aki Ra’s museum.

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Phnom Penh. Davanti al museo nazionale un uomo amputato dalle mine vende cartoline. Phnom Penh. In front of the National Museum a landmines cripped man sells postcards.

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Un appartenente a un orchestra dei musicisti feriti dalle mine A musician of the Orchestra of landmines wounded people.

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Siem Reap. Aki Ra nel 2010 è stato inserito dalla CNN nei dieci più grandi eroi al mondo. Siem Raep. In 2010 Aki Ra was awarded as one of the 10 world’s utmost heroes.

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Tonle Sap. Dopo aver perso entrambe le gambe a causa di una mina ha imparato a suonare e attende i turisti all’imbarcadero per il Tonle Sap lake. Tonle Sap. After having his legs cut by a landmine, this man learnt to play and waits for tourists at the jetty to Tonle Sap lake. 32


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ILARIA 34


A ALPI 35


Emergency ha aperto nel 1998 il Centro Chirurgico “Ilaria Alpi” a Battambang, nel nord della Cambogia, per offrire assistenza chirurgica alle vittime della guerra e delle mine antiuomo. Nel 2005 l’attività è stata estesa alle emergenze chirurgiche e traumatologiche. In febbraio 2012, Emergency ha effettuato il passaggio di consegne del Centro, che comprende 22 edifici, al ministero della Sanità cambogiano. Presso il Centro si sono svolti anche stage di formazione mirati per fisioterapisti, oltre che per infermieri e per chirurghi specializzandi dell’università di Phnom Penh e periodicamente sono state svolte missioni oculistiche. Nel 2012 il Ministero della Sanità Cambogiano, insieme a Emergency, ha chiesto a Handa Foundation - una organizzazione aconfessionale, apolitica e senza fine di lucro, con la mission di costruire ospedali e scuole in vari Paesi del Sudest asiatico, guidata dal dr. Haruhisa Handa - di assumere la responsabilità della gestione medica e finanziaria dell’ospedale, cosa che avvenne in marzo. Nel 2013 tutti gli assets e lo staff vennero trasferiti alla World Mate Foundation e il nome dell’ospedale cambiò in World Mate Emergency Hospital. Da allora questa clinica si prende cura ogni anno di migliaia di vittime di scoppi di mine e di incidenti stradali, che altrimenti sarebbero dovute essere ricoverate a Phnom Penh a 5 ore di distanza. Tutti i pazienti indigenti sono curati gratuitamente, grazie alle generose sovvenzioni dei membri della associazione World Mate in Giappone.

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In 1998 Emergency, an Italian NGO founded and lead by dr. Gino Strada, opened a Surgical Clinic named “Ilaria Alpi� (after an italian reporter killed in Somalia on duty) in Battambang, northern Cambodia, to assist war and landmines blast victims. In 2005 the activity covered accident and surgical emergency as well. In February 2012 Emergency handed over its center, which encompasses 22 buildings, to the Cambodian Ministry of Health. In the Hospital have been held training stages for physiotherapist, nurses and surgeons specializing in Phnom Penh University and oculistic missions performed on a regular basis. In 2012 the Cambodian Ministry of Health, together with the Italian charity organization Emergency, asked the Handa Foundation - a non-religious, non-political, not-for-profit organization with the mission of building hospitals and schools in various countries of Southeast Asia, lead by dr. Haruhisa Handa - to consider accepting the responsibility of managing and sustaining the hospital. It happened in march same year. Later in 2013 all of the assets and staff of the hospital were taken over by The Handa Foundation, and were then officially transferred to the World Mate Foundation and the name of the hospital was changed into World Mate Emergency Hospital. Since then thousands of landmine and road traffic accident victims continue to be nursed back to health at the World Mate Emergency Hospital each year. The nearest alternative facilities that could care for these patients, if this hospital was not operational, are more than five hours away in Phnom Penh. All of the free care provided to disadvantaged patients at the hospital continues to be funded by the generous donations that are given by World Mate members in Japan.


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Nelle pagine precedenti: Battanbang. La stele nel giardino ricorda che l’ospedale delle mine, ora gestito da una fondazione giapponese, è stato inaugurato da Gino Strada il 25 luglio 1998 e dedicato alla memoria della giornalista italiana Ilaria Alpi, uccisa in Somalia nel 1994. In the previous pages: Battambang. The stele in the garden reminds that the landmines hospital, now managed by the Japanese Handa Foundation, was opened by Gino Strada on July 25th 1998, in memory of the Italian reporter Ilaria Alpi killed on duty in Somalia in 1994. 42


Battambang. L’ospedale delle mine è il piĂš attrezzato del Paese per le cure ortopediche. Inoltre cura anche altri pazienti vittime di incidenti stradali o con gravi problemi agli arti. The landmines hospital is the most advanced in the country for orthopedic care. Furthermore it takes care of road accidents victims and of patients with serious limb problems. 43


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Battambang. Il Dott. Yan No. Battambang. Dr. Yan No.

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Battambang. Una mamma ringrazia per la foto il fotografo. Neanche le terribili tragedie che hanno piegato la Cambogia, dalla guerra con il Vietnam al regime di Pol Pot, hanno tolto ai suoi abitanti una gentilezza senza paragoni. Battambang. A mother thanks the photographer for his photo. Not even the worst tragedies which hit Cambodia, from the war with Vietnam to the Pol Pot’s dictatorship, took away from Cambodian people an unequalled kindness. 50


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Battambang. Dottori e infermieri. Battambang. Doctors and nurses.

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Battambang. Un paziente di fianco a una carrozzina in legno Battambang. A patient beside a wooden wheelchair.

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Battambang. Pazienti in giardino in un momento ricreativo. Battambang. Patients in the garden in a recreational time.

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K.I. LA STORIA 62


.L.T. A DI MUY 63


Il mio nome è Muy Seu Bel, sono nato nel 1985, ho tre fratelli e una sorella, io sono il più giovane. Quando mia madre morì anche la mia famiglia si dissolse. Dopo un mese mio padre si risposò e andò a vivere in un altro paese con la sua nuova compagna, a cui né io né i miei fratelli piacevamo. Così la mia famiglia si sciolse. Mio fratello più grande si arruolò con i Khmer Rossi e morì calpestando una mina, come il mio terzo fratello, che però è sopravvissuto. Il mio secondo e terzo fratello si sono arruolati nell’esercito mentre mia sorella ha deciso di vivere con una vicina di casa. Io invece ho scelto di stare da solo in una vecchia casa a Donpang. Ero molto piccolo, avevo solo 2 o 3 anni, e non sapevo che fare. Passavo il tempo giocando con il mio cane e il maiale, dormivo per terra e non mi lavavo mai, fino a che qualche anziano, vedendomi così, mi portava a fare una doccia. Non avevo cibo e condividevo quello dei cani e maiali. A volte il mio terzo fratello veniva a trovarmi e piangeva vedendomi. A quel tempo avevo sviluppato vermi intestinali e non crescevo, facendolo piangere ancora di più. Lui però poteva stare con me qualche giorno, ma poi doveva tornare nell’esercito, lasciandomi nuovamente solo. A 5 anni decisi di fare il pastore delle vacche e dei bufali del mio vicino, che in cambio mi dava da mangiare. Così a 7 anni sono saltato su una mina e per i primi minuti non ho capito che cosa fosse successo. Dopo aver sentito un boato mi guardai: sanguinavo e iniziai a piangere e a chiedere aiuto. Venne un uomo che mi disse di stare immobile perché mi trovavo in un campo minato. Evitò altre 2 mine e mi condusse fuori, riportandomi al villaggio dove c’era molta gente che piangeva. Mi fecero sdraiare su un materasso e chiamarono il medico. Quando il dottore mi visitò, non mi diede cure pensando, come altri, che sarei morto di lì a poco, con lo stomaco fuoriuscito dal corpo. Ma dopo mezz’ora ero ancora vivo. Arrivò mio padre con la gente del villaggio per sdraiarmi su una amaca e portarmi all’Angkor Chum District Hospital, dove ripeterono: “Questo bambino non vivrà a lungo”. Li udii e non avevo più speranze, pensavo che sarei morto e volevo sapere che sarebbe accaduto al mio corpo prima di morire. Attesi tutta la notte, ma la mattina il canto del gallo mi convinse che ero ancora vivo. Ero ferito, morto di sete ma così felice! I dottori convinsero mio padre a portarmi all’ospedale di Siam Raep, ma le strade erano pessime e ci volle un giorno intero per arrivare. Ero conciato così male che molti fuggirono vedendomi. Un dottore mi portò in terapia intensiva, mi pulì, mi diede delle medicine e prelevarono due sacche di sangue da mio padre per iniettarmele, alimentando le mie speranze di sopravvivere. Il giorno successivo fui riportato in terapia intensiva e dormii tutto il giorno; al risveglio non vidi più la mia gamba destra e mi misi a piangere supplicando il dottore di restituirmela. Un giapponese si impietosì e pensò di portarmi con sé in Giappone, ma mio padre non volle; mi riportò a casa e mi lasciò nuovamente solo. Venne a trovarmi il mio terzo fratello e scoppiò a piangere. Poi si prese cura di me per un mese finché i soldati non vennero a prenderlo per riportarlo in caserma, sebbene volesse rimanere con me. Non sapevo ancora che fare e decisi che andare a scuola avrebbe potuto aiutarmi. Imbracciai le mie stampelle di bambù e a torso nudo andai dal maestro dicendogli che volevo

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My name’s Muy Seu Bel. I was born in 1985. I have three brothers and one sister. I am a last member of my family. My mother she passed away, during her dead my family broken. My mother dead about a month and my father had got married with his new wife and my father decide to live with his new wife at another village, and his new wife she didn’t like me and my brothers and sister. So why, my family are broken. My first brother he had joined with Khmer rouge (he step on landmine he was dead). And third brother he step on landmine too but he stills a live. My second and third brothers are joined with Government army. And my sister she decides to live with the near bore. For me, I decide to live alone in old house (Donpang Village). In that time i am very small maybe 2 or 3 years old. I don’t know what i am doing, I just playing my dog and pig and sleep on the ground and never take a shower and sometime the old man in the village they saw me very ugly and they Tooke me to take a shower. I have no food to eat and i ate dog and pig food. Sometime my third brother come to visit me and he cry when he seen me. And he stays with me for a few days and he goes back to army. I am still alone again... In that time my fat stomach is intestinal worms in side. So when my third brother come to visit me he always cry and asked me why you no growing up? Still, very small? Big fat stomach as he said. I am 5 years old I had decide to look after the cows and buffalos neighbor and they gave me food. So when I am 7 years old was step on landmine. During that was step on landmine a few minutes I didn’t know I am step on it. I just heard Booms... and then I look around myself? Where is the landmine explosion? After 5 minutes I look on my body am blooded, that time I just knew I am step on Landmine. I cry and then I call people come to help “Help me...Help me... Help me...” I was step on landmine. The man they come to help me, first he tell me there is a mine field, ask me to keep standing and he clear and he seen two more mine and then pick me up walk out from the mine field to going to the village. So when I arrive to the village I had seen a lot of people they are crying. And they lay me on the mat and some of them to finding the village doctor. So when the doctor he saw me he didn’t gave me injection, He thinks I am will die soon and some people they say that too. Because, big accident. And my fat stomach is come out. After 30 minute I am still alive, my father come and he with the village people put me in the hammock bring me to Angkor Chum District Hospital, so when I arrive that hospital they also say that “This child going to die soon” When I heard that voice I am no hope. So I have no chosen for my life cannot control it. I think that it is the end of my life and think before I die what happen To my body, I want to know that happen. So I waiting all hold night after that i heard the cockcrows and ok morning now I still alive, my feel so happy. While I got injured I am very thirsty. In the morning the doctors ask my father to send me to Siem Reap Hospital. In that time the road are very bad. To come to Siem Reap take me a day. When I arrived to Siem Reap Hospital my body smile badly and a lots of people they run away from me. The doctors are took me to the ICU room and they clean me and they gave me injection also they ask blooded from my father two battle for inject to me. So after that I feel much hope my life lives. Next day they take me to ICU room again, and I feeling very sleepy and I slept I didn’t anything. After I wake up and I Can’t see my right leg and I cries a week and ask the doctor to give my leg back to me. One day Japanese man he pity me and he want me to live with him at japan and my father he not give me to that man. And he took me to back home. He leaves me alone again. In that time my third brother visit me again and village people had told him about me step on landmine and he cry. And that time he live look after me and he take care of me for a month have the other army come take him back to military garrison. My brother he didn’t want to leave from me at that time. While I living alone, I don’t know what I am do things. After I had thinks ok I must to go to school this is can help me. So and then I walk with my Bamboo crutch to school and without t-shirt and just pants. Met teacher I said I want to learn. If you want to learn you have to have uniform the school material like books, pencils, writing board...And I don’t have any of that. And I come back home and thinks where I can get money from??? -First I am Borrow neighbor net for going to catching fish for sell to the market, It hold day didn’t get any fish.


imparare. Mi rispose che non avevo l’uniforme della scuola né quaderni, libri e penne. Dove avrei potuto prendere i soldi? Mi feci imprestare imprestare dal vicino la rete da pesca per poi vendere pesce al mercato, ma in un giorno non ne presi nemmeno uno. Ho poi cercato di fare il taglialegna affittando dal vicino il carro per portare i tronchi al mercato. Un lavoro molto duro che mi ha reso 5.000 riel (1,25 $) alla settimana, insufficienti al mio scopo. Il terzo giorno sono andato a caccia di rane, senza riuscire a catturarne una. Il giorno successivo mi sono fatto prestare una bici dal vicino per raccogliere i cocomeri in fattoria e venderli al mercato, ma caddi e ruppi tutti i frutti. Scoppiai a piangere perché non avevo i soldi da restituire al contadino; gli riportai però i pezzi e lui generosamente mi abbuonò il debito. Allora tornai in bici al mercato per imparare come fare affari. Chiesi informazioni per vendere tagliandi della lotteria Thai, all’apparenza un lavoro facile, ma io non sapevo leggere e scrivere quindi per me si rivelò impossibile. Come fare? Fui fortunato e trovai nel villaggio una donna che volle insegnarmi e ne fui felice. Mi impegnai a fondo e, sorprendentemente, dopo una settimana sapevo leggere e scrivere. La lotteria quindi fu il mio primo lavoro. Alla gente piace molto giocare e in un giorno raccolsi 50$ il 20% dei quali fu il mio guadagno con i quali corsi a comprare il necessario per la scuola e qualcosa da mangiare. Andai a scuola tutti i giorni diventando ogni anno lo studente migliore della classe. Poi fu la volta delle medie e per frequentarle dovevo fare 6-8 km a piedi ogni giorno. Terminato questo ciclo di studi, mi fermai perché non c’era il liceo e decisi di trasferirmi a Siem Reap per continuare la mia istruzione, anche se lì non conoscevo nessuno. Ci arrivai su un camion di maiali, ma non sapevo dove andare. Gli autisti mi chiedevano dove volessi dirigermi e io rispondevo: “Non lo so!”. Mi parlarono del Centro Internazionale per gli Handicappati, dove costruivano gli arti artificiali e decisi di andare lì. Mi indirizzarono al Museo delle Mine Akira e la paura di vederne tante intorno mi terrorizzò. Mr. Akira mi tranquillizzò asserendo che tutte le mine che c’erano lì erano inoffensive, saltandoci sopra per provamelo. Così mi sentii al sicuro e decisi di rimanere con lui, continuando la khmer school fino al termine degli studi e finché il museo non traslocò a 30 km da Siem Reap, ritrovandomi nuovamente solo in città. Un amico belga supportò i miei primi 2 anni di università mentre mandavo in giro curriculum vitae per trovare un lavoro e rendermi autonomo ma mi offrivano lavori solo perché ero un handicappato. E io non lo sopportavo. Così tra propositi suicidi e voglia di fare qualcosa di nuovo ho ricontattato i miei compagni di scuola che sapevano tutti leggere e scrivere. Cosa era successo loro? Questa la ragione per cui ho aperto KILT: aiutare le vittime delle mine e della poliomielite a trovare un lavoro e rendersi indipendenti. A loro si sono aggiunti orfani e bambini piccoli in povertà, la cui vista non potevo sopportare perché mi ricordavano troppo la mia infanzia. Vorrei che tutti vivessero meglio: non voglio più vedere poveri in vita mia. Lotto per questo. Ho bisogno di soldi per realizzare questo sogno, ma sono fiero di quanto sto facendo. Grazie

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Thank you!

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-Second I go to the Jungle to cut wood to sell to the market and it’s very hard work and rent the neighbor ox cart for brings wood to market, all my wood it can sell only 5000 Riel, its 1.25USD. It is a week work can get 1.25$ it is hard work and not enough to buy all things that I needs. -Third I am going to digging frog for sell hold day I didn’t get any frog. -Fourth I was borrow neighbor bike cycle for bring the water melons from farm to sell to market. During that time I was ridded the bike and failed down and all water melons are Brocken I am very sorry and cry because I didn’t have money to pay to farm man. After I bring all brock to give back to the farm man and didn’t ask money for his water melons and I am very happy, say thanks for he kindly. So after that I ride a bike to go to the market and see how they do the business??? I looked around and saw Thai lottery and I go in and all information about that, easy job as they said. They tell me that you just know which number that people want to buy and you write their name and village that’s it. So I am very sorry that I am didn’t know how to read and how to write and the number so I understand that job and come back home and how can I learn? I can say I am lucky, because I found a woman in the village she can teach me how to write and read??? I am very happy to get her teach. I push myself very much so just a week and I can write and read I surprise myself. So this is my first job and a lots of village people they like to play the lottery. So one day I can sell 50$ and they give 20%, I am very happy and when I got that money and going buying uniform and pens and pencils and books and foods. And I go to school every day and I am good student number one student hold years. And after a few years I have to go to 4 grades it’s around 6 to 8 km by walking. I still walk until I am 7 grades and no high there. And I decide to come to Siem Reap Province and I didn’t know somebody live in Siem Reap but purpose is continue to educate. I come to Siem Reap with pig truck. When I arrive to Siem Reap I didn’t know where I am going to? And I walk around and motor driver ask where you want to go? I don’t know as I said. And they tell me about the Handicaps International Center that place they making the plastic leg and I decide to go there. So when I been there, and asking the staff there did you know some organization that support people with disabilities? They said have and I am so happy. That organization is AKIRA Landmine Museum and I decide to live with him. First when I arrive to that landmine museum I am so afraid when I saw the mine are display around place and mine field, that time my feel very afraid of mine. And Mr.AKIRA he tells me that the entire mine here is safe no dangerous and he step on mine to show me. I see him and my feel warm, and I decide to live with him. And I continue to go to khmer school from 8 grade until 12 grade high school and when I finished 12 grade AKIRA Landmine museum they move to the way to Banteay Sreytemple Its about 30km from Siem Reap, And I decide to live in Siem Reap town and I leave from him very sad but I have to. So when I decide to live in Siem Reap so he not supports me anymore. And I have friend from Belgium he support me with my university and until second years at university and I want to get the job and to support myself and I apply my CV everywhere In Siem Reap and they select me to work with them because I am Landmine Victim. I am very sad to hear that. And come home so how can I do? They don’t give a chance to me. Some point of Idea I want to kill myself and some point I want to do some things difference, I recall my friends they read and write what happen to them? That is why I open KILT(KHMER INDIPENDENT LIFE TEAM) to helps the landmine Victims and Polio Victims in Cambodia. And KILT helps a lot of landmine victims and polio victims to get job and make their own business. One more, so when I saw orphan and poor children I am very upset and they look like my life when I was a young, and also I decide to support them it is from my heart. My purpose I want all people have to live better life. Good life forever. I don’t want to see poor people anymore in my life. I fight that off. I need money to make my dream happen. I am proud what I am doing.


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Nella pagina precedente: la mamma Kong con il nuovo arrivato Dina. Siem Reap. In questa pagina: KILT NGO: i bimbi ospiti della casa famiglia Khmer Indipendent Life Team hanno differenti e gravi problematiche. In the previous page: mother Kong with her new baby Dina. This page: Siem Reap. KILT NGO: the children living in thefoster home Khmer Independent Life Team have various and serious diseases.

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Siem Reap. KILT NGO: la cena a base di riso e verdure coltivate nell’orto. Siem Reap. KILT NGO: the dinner based on rice and vegetables cultivated in the kitchen garden.

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Siem Reap KILT NGO: Seu Bel Muy con i medicinali che gli abbiamo portato. Siem Reap. KILT NGO: Seu Bel Muy with the medicines we brought him.

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Siem Reap. KILT NGO: Bel Muy fondatore di KILT con la moglie Chanra e i figli Bonita e Nobel. Siem Reap. KILT NGO: Bel MuY founder of KILT with his wife Chanra and sons Bonita and Nobel.

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Nella pagina precedente: Siem Reap. KILT NGO: Seu Bel Muy a notte fonda alla fine dell’ennesima dura giornata con il suo cane Akmaiv. La casa famiglia KILT è stata fondata nel 2009. Quel giorno Seu Bel Muy ha trovato un cane abbandonato e Akmaiv è stato il primo membro della comunità. Previous page: Siem Reap. KILT NGO: Seu Bel Muy, with his dog Akmaiv at the end of his hard working day, late in the night. The foster house KILT was founded in 2009. On that day Seul Bel Muy met a stray dog and Akmaiv was the first member of his community.

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Siem Reap. KILT NGO: una delle tre stanze dove dormono i bambini con pareti e tetto in lamiera.Il legno costa tantissimo e dura poco, la lamiera costa poco e dura tantissimo. Nelle giornate del reportage fotografico a KILT la temperatura esterna era di media sui 40 gradi.

Siem Reap. KILT NGO: one of the three room with walls and roof made by corrugated iron sheet where children sleep. The wood is very expensive and doesn’t last long, while corrugated iron sheet is unexpensive and last long time. During shooting day at KILT the average outside temperature was 40° about. 87


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Siem Reap. KILT NGO: è notte fonda e Ra parla del futuro del bambino che sta per nascere con sua moglie Ka. Siem Reap. KILT NGO: it is late in the night and Ra speaks with his wife Ka on the future of their child about to be born.

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Siem Reap. KILT NGO: Bonita, figlia del fondatore di KILT e altri bambini alle prese con delle caramelle. Siem Reap. KILT NGO: Bonita, daughter of KILT founder, and other children struggling with candies.

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Siem Reap. KILT NGO: al nostro arrivo, oltre al cibo e ai medicinali, avevamo portato qualche dolcetto graditissimo e tanti palloncini. I bambini hanno giocato per ore sino a tarda sera con una gioia indescrivibile. Sochea,nella foto, sosteneva che era il gioco pi첫 bello del mondo. 94


Siem Reap. KILT NGO: when we arrived, together with food and medicines, we brought some most welcome candies and many toy balloons. The children played for hours till late in the night with a nameless joy. Sochea, in the picture, said it was the most beautiful paly in the world. 95


GRAZIANO PEROTTI Graziano Perotti è nato a Pavia nel 1954, dove tuttora risiede. In veste di fotoreporter ha pubblicato circa 200 reportage (di viaggio, cultura e sociali) sui più importanti magazine, ottenendo 10 copertine. Di lui hanno scritto, e pubblicato i suoi lavori su riviste specializzate di fotografia, i più noti critici italiani. Roberto Mutti per primo, che ha raccontato e condiviso il suo percorso, Marco Bastianelli, Giovanna Chiti, Lanfranco Colombo, Denis Curti, Giuliana Scimè. Numerose sono le sue mostre personali e partecipazioni a collettive con fotografi di fama Internazionale. Ha vinto premi di livello nazionale e internazionale. Sue fotografie sono in importanti collezioni private e pubbliche. Le sue immagini sono rappresentate in America dalla prestigiosa agenzia Art plus commerce Photo Vogue Collection di New York. Recentemente è stato uno dei dodici fotografi selezionati tra 106 000 che ha pubblicato i suoi scatti su Vogue di Marzo 2015 per festeggiare i 25 anni di Swatch e i 50 anni della rivista più prestigiosa al mondo. La sua ultima mostra e libro d’arte “Terra di Risaie“ prodotta per il comune di Vigevano con patrocinio expo ha avuto un grande riscontro sui maggiori magazine e quotidiani nazionali e presentazioni televisive della RAI. A cui si aggiunge una intervista al TG3 Regione delle 19.30, quello di massima fascia. La mostra curata da Roberto Mutti si è tenuta a Milano dal 27 Maggio al 16 Giugno a Palazzo Castiglioni in corso Venezia 47 con il patrocinio EXPO del photo festival. Graziano Perotti is born in Pavia, where he is still leaving, in 1954. As a Photo reporter he published more than 200 reportages (concerning travels, culture and social) on the most important magazines gaining 10 times the cover. The most known Italian critics wrote about him and published his works on photography magazines. Roberto Mutti first told and share his path, Marco Bastianelli, Giovanna Chiti, Lanfranco Colombo, Denis Curti, Giuliana Scimé. He had quite a few personal and collective exhibitions with world class photographers. He won several National and International prizes. Many of his photos are included both in public and private well-known collections. His photo are represented in the USA by the prestigious agency Art plus commerce by Photo Vogue Collection of New York. Recently he was one of the 12 photographers selected among 106.000, who published his photos on Vogue March 2015 to commemorate the 25th Swatch anniversary and the 50th‘s of the most prestigious magazine in the world. His last exhibition and art book “Paddy fields land”, produced for Vigevano municipality, with EXPO sponsorship, was widely spoken about by the most important Italian newspapers and magazines and presented in several RAI television programs. He was interviewed by 19.30 TG3 Regional, the most followed one. The exhibition curated by Roberto Mutti, was displayed in May-June this year at Palazzo Castiglioni, corso Venezia 47, Milan, with EXPO photofestival sponsorship.

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