TravelGlobe Speciale Parigi

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Federico Klausner direttore responsabile Federica Giuliani direttore editoriale Devis Bellucci redattore Silvana Benedetti redattore Francesca Spanò redattore Paolo Renato Sacchi photo editor Isabella Conticello grafica Willy Nicolazzo grafico Paola Congia fotografa Antonio e Giuliana Corradetti fotografi Vittorio Giannella fotografo Fabiola Giuliani fotografa Monica Mietitore fotografa Graziano Perotti fotografo Emanuela Ricci fotografa Giovanni Tagini fotografo Bruno Zanzottera fotografo Progetto grafico Emanuela Ricci e Daniela Rosato Indirizzo: redazione@travelglobe.it Foto di copertina: PARIGI | GIOVANNI TAGINI Tutti i testi e foto di questa pubblicazione sono di proprietà di TravelGlobe.it® Riproduzione riservata TravelGlobe è una testata giornalistica Reg. Trib. Milano 284 del 9/9/2014 2


PARIGI

Art de vivre

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TRAVELGLOBE

Una cittĂ dal grande cuore, che affonda le radici nella storia, ma allunga le braccia verso il futuro. Parigi non si ferma mai e vive ogni giorno con arte.


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Nella pagina d’apertura: “Per riflettere un mondo in continuo cambiamento, abbiamo progettato un edificio che evolve al trascorrere del giorno, insieme alla luce, offrendo un’impressione di intangibilità e continua trasformazione“, queste sono le parole usate da Frank Gehry per descrivere il suo capolavoro architettonico Fondation Louis Vuitton. Nella pagina precedente: la Canopée, l’imponente copertura del nuovo Forum des Halles, composta da diciottomila vetri, filtra la luce donando una tonalità giallo verde che ricorda appunto le chiome delle foreste.

A sinistra: i nuovi edifici che ospitano la biblioteca nazionale di Francia (BnF), il Ministero dell’Economia e il museo del cinema, sono considerati il miglior esempio di architettura di tendenza minimalista di Parigi. Uno spazio che piace molto ai parigini e che rivaluta l’intero quartiere di Bercy. Sopra: la passeggiata bordo Senna nei pressi del Musée du Louvre. I parigini amano molto passeggiare lungo il fiume e nelle giornate di sole questo diventa uno dei luoghi più frequentati della città. 9


La terrazza panoramica della Fondation Louis Vuitton è un sofisticato intreccio di travi d’acciaio concepite per supportare dodici enormi vele di vetro colorato. Lo scopo di que-

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sta fondazione è sostenere gli artisti contemporanei internazionali e nazionali, offrendo alle loro opere uno spazio che attiri il piÚ ampio pubblico possibile.

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A sinistra: la struttura della Fondation Louis Vuitton è circondata dai grandi alberi del Jardin d’Acclimation e si affaccia su uno specchio d’acqua che riflette e valorizza le sue forme plastiche e sinuose. Questa imponente opera è stata selezionata come progetto pilota di un nuovo standard per l’alta qualità ambientale e per molti simboleggia l’architettura del XXI secolo.

Sopra: l’imponente facciata del Museo Nazionale di Storia Naturale si affaccia sul Jardin des Plantes, il più grande orto botanico francese. Questo museo, costruito nel 1793 durante la rivoluzione francese, è tra i più antichi musei di scienza del mondo e ricopre una grandissima importanza nello sviluppo della storia naturale.

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Un particolare delle cupole dorate della nuovissima Cattedrale Ortodossa Russa. Si trova nel cuore parigino di fianco al Palais de l’Alma e affaccia sulla Senna; questo imponente edificio vuole rappresentare l’amicizia tra Francia e Russia. Al suo interno si trovano un auditorium, un centro parrocchiale, una scuola franco-russa, una libreria e vari spazi espositivi.


Sotto: lo spazio dedicato al pranzo nella sala da tè della Grande Moschea di Parigi; arredato in stile etnico è una vera istituzione per gli amanti della cucina tradizionale araba. I piatti forti sono il couscous con agnello o pollo e verdure e le tajine d’agnello o pollo preparate con prugne, mandorle e verdure.

A destra: i magnifici interni in stile barocco de Le Train Bleu, la leggendaria brasserie della Belle Èpoque, tra le più famose e splendide di tutta Parigi. Si trova all’interno della stazione ferroviaria Gare de Lyon, fu realizzata per l’Esposizione Universale del 1900 e dal 1972 è classificata come monumento storico. Tra i personaggi che l’hanno resa un mito ci sono Coco Chanel, Brigitte Bardot e Dalì. Luc Besson vi girò una scena del film Nikita.

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A sinistra in alto: il Parc Clichy-Batignolles-Martin Luther King è il risultato di un’ampia ristrutturazione di un’area ferroviaria dismessa e trasformata in un eco-quartiere moderno. I Progettisti Grether e Osty, nel progetto urbano, hanno lavorato seguendo quattro temi: presenza di ampi spazi verdi, qualità della vita, accessibilità e collegamenti, vicinanza e densità di servizi. Il risultato? Un quartiere bello, funzionale dall’anima green.

A sinistra in basso: le fontane Wallace sono presenti in molti angoli parigini, sono semplici fontanelle pubbliche, dove dissetarsi. Solitamente sono di colore verde, ma in questi ultimi anni sono state dipinte con colori differenti a seconda del quartiere dove si trovano. Sopra: l’ingresso de Les Etages, uno dei bar vintage del Marais, il quartiere più trendy di tutta Parigi dove si incontrano cultura, arte, moda e storia.

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La piramide del Museo del Louvre fu ideata dall’architetto sino-americano Ieoh Ming Pei come ingresso principale del museo e per illuminare il Carrousel. Una parte di questa struttura, la 20


piramide rovesciata, per molti potrebbe celare significati esoterici, ma con molta probabilitĂ nessuno ne conosce il reale significato. 21


Sopra: una vetrina di un negozio di moda nel decimo arrondissement. Fino a qualche anno fa questo quartiere era uno dei più anonimi della città Oggi è considerato tra i più emozionanti grazie all’anima multietnica dei suoi abitanti, che lo trasformano costantemente. La vecchia zona operaia del Canale Saint-Martin, dalla fama decisamente sinistra, si è trasformata ed è la sede di importanti stilisti, artisti con locali e ristoranti di tendenza.

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Sotto: la fermata del metrò Arts et Métiers si trova nel III arrondissement sulla linea undici ed è una di quelle fermate che non passa inosservata. La decorazione della banchina richiama l’interno del grosso sottomarino Nautilus di “20.000 Leghe sotto i Mari”. Le pareti sono rivestite di rame con tanto d’ingranaggi e singolari oblò che custodiscono scenografie artistiche. L’opera è stata realizzata dall’artista François Schuiten nel 1994, in omaggio al Museo delle Arti e Mestieri.

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L’ingresso de La Maison des Frigos, un pittoresco e piccolo ristorante ubicato in un grosso edificio interamente ricoperto di graffiti, che per anni è servito alla conservazione degli alimenti deperibili. La cucina è gestita dalla cuoca giapponese Mariko e propone un’autentica e deliziosa cucina casalinga. 25


In queste pagine: gli interni di Les Frigos. A Parigi l’arte si trova ovunque, anche all’interno di un frigo, sì, proprio un gigantesco frigorifero. Nei primi del Novecento questo grande edificio serviva per lo stoccaggio del ghiaccio per tutta Parigi. Nel 1975 le centinaia di celle vuote furono affittate ad artisti, stilisti e artigiani, realizzando uno spazio di lavoro e di creazione unico.

Da fuori non si percepisce nulla, l’edificio sembra abbandonato e non lascia intravvedere la sua anima. Bisogna entrare e addentrarsi nei meandri di questo spazio insolito per rimanere meravigliati. Ogni centimetro quadro disponibile è ricoperto da magnifici graffiti e le singolari pesanti porte da ghiacciaia celano realtà uniche. Gallerie d’arte, studi di artisti, stilisti di moda, musicisti, architetti e artigiani sono il cuore pulsante di questo fantastico cubo magico.

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Un grande murale copre l’intera parete di un edificio moderno nel quartiere Bercy. Quest’angolo di città è tra i più nuovi, sorprendenti e vivaci di Parigi. Nel giro di pochi anni, da luogo abbandonato e insignificante, si è trasformato nella novità della città. 28


L’inconfondibile abbraccio tra Amore e Psiche è uno dei più grandi capolavori di scultura classica; realizzato da Antonio Canova nel 1793 è ricavato da un grosso blocco di marmo bianco. L’opera si trova nella Galérie Michel Ange, sala quattro al Museo del Louvre. 29


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Il colorato dettaglio di un corridoio di Les Frigos. A fine maggio tutti i laboratori aprono le porte ai visitatori, un’occasione unica per visitare questo luogo nei giorni di massimo accesso.


Sopra: Le Jardin des Tuileries è stato il primo giardino pubblico di Parigi e il piÚ visitato e frequentato. Si trova sulla Rive Droite della Senna, tra Place de la Concorde e il Museo del Louvre. In classico stile francese, è decorato con statue allegoriche realizzate da artisti internazionali come Giacometti e Rodin.

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Sotto: il giardino pubblico del nuovo quartiere Bercy. Nelle belle giornate di sole, è punto di ritrovo di giovani studenti dell’università vicina e di famiglie con bambini, che si radunano per passare qualche ora immersi nel verde. Tutt’intorno svettano i nuovi edifici moderni suddivisi tra abitazioni, uffici, negozi e locali di tendenza molto frequentati dalle nuove generazioni.

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Sopra: Parigi è famosa in tutto il mondo per i suoi ristoranti, café e bistrot. Alcuni di questi sono diventati una vera e propria istituzione, come il Café de Flore, autentica brasserie in stile art-decò da sempre frequentata da artisti e intellettuali come Picasso e Jacques Prévert. O Le Cafè Procope, il più antico della città, dove Voltaire, Rousseau e Victor Hugo passavano intere giornate.

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Sotto: la sala per la colazione dell’Hotel Max. Questo piccolo boutique hotel si trova nel cuore del XIV arrondissement vicino a Place d’Alésia. L’ambiente è elegante e contemporaneo. Oltre a un angolo lettura e a un piccolo giardino verticale, due delle diciannove suite hanno un delizioso balcone fiorito che si affaccia direttamente sui tetti della città.

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Sopra: Ladurée è probabilmente una delle più conosciute e famose pasticcerie parigine; è quella che ha inventato i famosissimi macaron, per intenderci. È presente con diversi punti vendita in tutta la città, ma la sede storica più famosa e bella è quella in Champs Elysées al numero civico 75. Lo stile è quello della Belle Époque con eleganti sale da tè dove fare colazione o passare momenti piacevoli gustando i loro dolci.

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Sotto: l’inconfondibile stile classico ed elegante dell’Hotel de Crillon, uno dei più vecchi di Parigi. Aperto nel marzo del 1909 fu il primo hotel di lusso della Ville Lumère e ha ospitato alcuni dei personaggi più illustri del secolo scorso. Statisti, regnanti e artisti come Roosevelt, Nixon, Clinton, Madonna, Meryl Streep e Jennifer Lopez, lo hanno trasformato in un vero mito parigino.

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Nella pagina precedente: un moderno edificio nel nuovo quartiere Bercy. Si trova di fronte alla Bibliothèque Nationale de France, la sua forma architettonica è squadrata e semplice, ma le decalcomanie sulle finestre non passano inosservate. A destra: l’insegna del taxi con le indicazioni dei prezzi per fascia oraria: luce A zona urbana diurna, luce B urbana notturna, luce C urbana festivi.

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A sinistra: un battello attende che la chiusa meccanizzata si attivi per superare il dislivello e procedere con la navigazione. Il canale Saint-Martin è lungo poco più di 4 km e si trova nei quartieri orientali di Parigi. Durante la crociera si scoprirà una zona della città insolita e dal fascino retrò con scorci suggestivi, che sono stati location di film famosi come “Il favoloso mondo di Amélie” e “L’Hotel du Nord”.

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Sotto: il ristorante Les Ombres si trova sul tetto del Musée Quai Branly, museo delle arti primitive. Ha una sala da pranzo interna con copertura in vetro e una grande terrazza panoramica, una delle più belle viste sulla Tour Eiffel e la Ville Lumière. Il menù proposto si ispira al carattere multietnico del museo con piatti dai sapori dei cinque continenti.

A destra sopra: l’elegante sala del ristorante Maison Blanche ricorda un grande loft di design inserito sul tetto del Théâtre des Champs-Èlysées. Propone una cucina contemporanea dai sapori mediterranei, utilizzando prodotti di altissima qualità. Sotto: fotografie in bianco e nero di vecchie collezioni arredano la scala della boutique dell’esclusiva casa di moda Lanvin.

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A sinistra: dal 1991 le rive della Senna sono patrimonio mondiale UNESCO. I lunghi viali a bordo fiume sono l’ideale per fare sport, passeggiate romantiche o semplicemente per riposarsi nella pausa pranzo e prendere il sole. Negli ultimi anni sono sorte aree naturali come L’île aux oiseaux o aree all’insegna del divertimento come Paris Plage, attrezzata con sabbia e lettini.

Sopra: il Parc Clichy si sviluppa attorno a tre temi: le stagioni, lo sport e l’acqua. Lo stagno al centro del parco ospita un complesso ecosistema che non ha solo una funzione estetica, ma una vera e propria utilità biologica: raccogliere l’acqua piovana, depurarla naturalmente e riutilizzarla per innaffiare l’intero parco.

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Nella pagina precedente: la più classica “cartolina” di Parigi, la Tour Eiffel fotografata al tramonto dal Pont de l’Alma. Sotto: la grande statua posta all’ingresso del monumento storico Petit Palais, costruito come padiglione espositivo per l’Esposizione Universale del 1900, oggi è la sede del museo delle Belle Arti.

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INFO UTILI Foto e testi di Giovanni Tagini Come arrivare Air France vola a Parigi da nove aeroporti italiani. Ben 38 voli giornalieri partono alla volta della Ville Lumière, con tariffe a partire da 39 € per la sola andata e di 79 € per l’andata e il ritorno. Questa tariffa mini di Air France non include il bagaglio da stiva, che può comunque essere acquistato online al prezzo di 25 € a tratta. Dove mangiare Restaurant Maison Blanche avenue Montaigne, 15, tel. 0147235599

Restaurant Les Ombres quai Branly, 27, tel. 01.47.53.68.00 Restaurant La Maison des Frigos rue des Frigos, 19, tel. 0144237620 Dove dormire Hotel Max rue D’Alesia, 34, tel. 0143276080 Hotel Fred avenue Villemain, 11, tel. 0145432418 Hotel Off port d’Austerlitz, 20, i tel. 01440662 Link Ente del turismo francese Visit Paris Règion Air France

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Parigi vista da un parigino: dove andare per non sentirsi turista di Federica Giuliani | Ph Giovanni Tagini

“Mamma, andiamo a Parigi in pullman?”, ha chiesto il secondo di tre fratellini, che erano con me sul bus che portava dal terminal all’aereo. In effetti, se ci si pensa, Parigi non è poi così lontana. Dal nord Italia, ad esempio, è più vicina di Palermo. Poco più di un’ora di volo per ritrovarsi immersi in un’insolita bellezza. La Ville Lumière non si ferma mai e continua a evolversi. Si torna dopo qualche anno e si scopre un quartiere rinnovato o un nuovo e innovativo museo. Ma dove andare per vivere Parigi con gli occhi di un parigino? Ecco qualche idea scovata apposta per voi. 50


CUORE | 13/10/2016

Les Frigos: casa delle arti Un luogo unico a Parigi. L’edificio Les Frigos si trova poco distante dall’imponente Bibliothèque Nationale Francois Mitterand, e, un tempo, era il frigorifero cittadino. Le grandi celle interne hanno ospitato merci deperibili di ogni provenienza tra il 1920 e il 1975. Nel 1980 SNCF, proprietario dell’immobile, mise in affitto i locali e 120 persone aprirono altrettanti atelier e locali commerciali. Nel 1990 però, alla scadenza del contratto di locazione, la Città decise di demolire lo stabile provocando la mobilitazione dei parigini, che non volevano veder sparire un luogo simbolo di arte, per lasciare spazio a un freddo quartiere finanziario. La protesta ebbe successo e oggi Les Frigos rimane sede di oltre 100 creativi, che qui fanno musica, disegnano, progettano, cuciono e dipingono. Girare per i suoi corridoi è una continua sorpresa: i murales raccontano storie, lanciano messaggi e, a volte, fanno sorridere. Per poter visitare tutti i laboratori aperti, però, bisogna andarci a fine maggio quando tutte le porte vengono spalancate per accogliere curiosi e appassionati di arte. Info

Belleville: il mondo a Parigi Quello di Belleville è un quartiere sempre più amato, soprattutto dai giovani. Si trova nel XX arrondissement e occupa il colle più alto della città. Qui nacque Edith Piaf e, sempre qui, si svolgevano le avventure della famiglia Malaussène nei romanzi di Pennac. Vecchie case, strade strette, negozi e ristoranti etnici rendono Belleville un quartiere da vivere con calma, godendo dell’armosfera cosmopolita. Il martedì, inoltre, si svolge un vivace mercato con bancarelle di spezie, frutta e oggetti provenienti da ogni parte del mondo. Si trova tra la metro Belleville e la stazione di Ménilmontant. Farsi guidare dai profumi e ispirare dal desiderio di terre lontane è il modo migliore per conoscere la zona. 51


Parc Clichy – Martin Luther King: il parco delle sorprese Il parco è il risultato di un’ampia ristrutturazione, iniziata nel 2002. L’architetto paesaggista Jacqueline Osty e la sua squadra hanno pensato alla progettazione, che ha visto due fasi principali. Ruota attorno a tre temi: le stagioni, lo sport e l’acqua. Una zona di relax, dove riposare sdraiati su uno dei tanti lettini di legno osservando le curve sinuose delle collinette, o il colore delle foglie, è il luogo perfetto per osservare il foliage. Lo stagno al centro del parco, che ospita un ecosistema ricco e variegato, ha una funzione estetica, ma anche di utilità biologica. Il bacino, infatti, è alimentato da acqua piovana, che viene depurata dalle piante presenti e parzialmente utilizzata per innaffiare l’area verde. Il gazebo adiacente viene utilizzato per esposizioni temporanee e installazioni. Il parco dal 2008 è intitolato a Martin Luther King, premio Nobel per la pace, e paladino dei diritti dei neri negli Stati Uniti. Intorno al parco, un quartiere in continua crescita con palazzi dalle architetture innovative. 52


Rue de Buci: gallerie d’arte a Saint Germain La via, nata nel XIII secolo, prende il nome da Simon de Buci, il primo presidente al Parlamento di Parigi. Durante l’occupazione tedesca fu teatro di un’importante manifestazione della Resistenza guidata dalle donne. Oggi è animata da bistro e gallerie d’arte, dove trovare pezzi interessanti. Il Dauphine, inoltre, è uno dei tanti passage parigini dove infilarsi per trovare un po’ di pace dal traffico cittadino e godersi l’aria rilassata dei caffè.

Jardins des plantes: la natura in città Di fronte alla sala da té della moschea c’è l’ingresso dell’imponente Jardins del plantes, inaugurato oltre 400 anni fa. La straordinaria varietà della flora, con le sue forme e colori, rallegra anche la giornata più uggiosa. Creato da scienziati e giardinieri, è l’unico giardino botanico della città e offre un viaggio nella storia evolutiva vegetale. Bisogna esplorarlo lentamente per scovarne i segreti più nascosti, come lo spazio dedicato alle piante di montagna, oppure fermarsi a osservare i movimenti lenti di chi pratica tai chi. Info

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Un tè in moschea Imponente ma rassicurante. La Grande Moschea di Parigi è talmente bella da togliere il fiato. I mosaici colorati, gli intarsi nel legno di cedro e il giardino lussureggiante – rappresentazione del Paradiso secondo i musulmani – invitano a muoversi con calma, osservando ogni piccolo dettaglio e decorazione. Inaugurata nel 1926 è, per grandezza, la seconda moschea d’Europa e la prima di Francia. Gli interni sono stati decorati da artisti magrebini con materiali provenienti dalle loro zone. Di particolare pregio è la sala della preghiera che, però, si può osservare solo dall’uscio, perché l’accesso è vietato ai non musulmani. L’ingresso costa un simbolico biglietto di tre euro. Se invece si vuole bere un bicchiere di tè alla menta si deve andare nella sala da tè retrostante arredata con bei tavolini di ferro battutto e piastrelle, mentre un simpatico gatto dagli occhi verdi vi farà, probabilmente, compagnia durante la sosta. Info

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Parigi vista dall’alto: cenare in terrazza Due tra le più belle terrazze dove cenare sono la Maison Blanche e il ristorante Les Ombres, sul tetto del museo Quai Branly. La Maison Blanche è un locale elegante, dove il servizio giovane, ma attento, fa sentire a proprio agio. La cucina raffinata soddisfa vista e palato, quasi distraendo dal panorama offerto dalla posizione privilegiata, a due passi dagli Champs-Élysées. L’ideale è scegliere un tavolo sulla terrazza vista Torre, anche in inverno. Si può ordinare alla carta o scegliere tra i due menù degustazione, a 95 e 125 euro, che propongono i piatti migliori dello chef, a metà tra tradizione francese e sapori mediterranei. Il sommelier, infine, vi aiuterà nella scelta del vino. Les Ombres è situato sul tetto del bel museo Quai Branly, voluto 10 anni fa da Jacques Chirac. Che si sieda in terrazza o nella sala interna, si ha una splendida vista sulla Tour Eiffel che, ogni ora a partire dalle 21, si illumina di milioni di lucciole. Il menù, che si rinnova ogni due settimane, si ispira al carattere multietnico del museo sottostante e celebra i cinque continenti. La degustazione parte da 71 euro.

Curiosità Sapevate che i 20 arrondissement di Parigi disegnano le spirali di una chiocciola a partire dal primo, che corrisponde al Louvre?

Mostre a Parigi Rembrandt, les années décisives: fino al 23 gennaio 2017 al Museo Jacquemart-Andreé. The color line, les artistes Africains-Ameriéricains et la Ségrégation: fino al 22 gennaio 2017 al Museo Quai Branly. Hodler/Monet/Munch: fino al 22 gennaio 2017 al Museo Marmottant Monet Oscar Wilde: fino al 15 gennaio 2017 al Petit Palais Paris Photo: 10-13 novembre 2016 al Grand Palais 55


Le novità da vedere a Parigi per (ri)scoprire la città di Federica Giuliani | Ph Giovanni Tagini

I buoni motivi per tornare a vedere Parigi sono tanti. C’è chi va per rivedere – tanto sono sempre belli – la Tour Eiffel e il Louvre; c’è chi desidera vedere una nuova mostra e chi, come me, è sempre alla ricerca di nuovi quartieri, spunti e architetture per scattare un fermo immagine nella fotocamera e nella memoria. Essendo Parigi una città che davvero non si ferma mai, le novità non si fanno attendere molto e ne ho scovata qualcuna.

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CUORE | 05/12/2016

Les Docks Cité de la Mode et du Design Un grande bruco verde spicca sul lungo Senna tra la Gare d’Austerlitz e BNF. Sorge nella ex area industriale un tempo occupata dai mercati generali, ristrutturata dagli architetti Dominique Jakob e Brendan MacFarlane, che hanno scelto di non demolire o nascondere l’originaria struttura in cemento ma di di valorizzarla con la nuova costruzione verde mela. Ha aperto le porte al pubblico nel 2012 e da allora è diventato un luogo di cultura e divertimento. Di giorno, vi si aggirano gli studenti dell’Istituto di Moda e Design, mentre verso sera brulica di vita grazie ai bei locali sul tetto, da dove si gode una splendida vista sul tramonto e sulla città. Il posto ideale per un aperitivo, anche in inverno. Non mancano mostre, concerti e attività culturali. Info: Cité

Quartiere Bercy: per gli appassionati di architettura Una zona nuova da vedere a Parigi, se si pensa che qui “Dieci anni fa c’era solo sabbia”, ci ha detto il proprietario di un ristorante. Moderna, vivace e sorprendente. Il quartiere si è animato con il trasferimento del Ministero dell’Economia e della Finanza, della Biblioteca Nazionale di Francia e del museo del cinema e, ad oggi, è una delle più belle novità di Parigi. La biblioteca François Mitterand, inannanzitutto, è da ammirare in tutti i suoi riflessi. É composta da quattro grattacieli a forma di libro e, al loro centro, c’è un giardino dominato da alti alberi. Bella è anche la zona del Village Bercy, dove trovare negozi di tendenza al posto degli antichi edifici che un tempo ospitavano cantine di produzione del vino. Per conoscere a fondo la storia dei tanti palazzi dalle straordinarie architetture della zona, si può partecipare a una delle visite guidate organizzate dall’agenzia Arcitecture de Collection, che ogni domenica mattina accompagna appassionati e curiosi con l’aiuto di storici dell’arte. Info: Architecture de Collection

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Fondation Louis Vuitton Immersa nella natura del Bois de Boulogne, la Fondazione è una vera oasi di bellezza. L’imponente vascello colorato si intravede solo nelle vicinanze, mentre da lontano non si immagine quale meraviglia sia celata tra gli alberi. Linee e curve si fondono nella creazione di onde sinuose, che si riflettono nei tanti specchi d’acqua interni ed esterni. Il progetto dell’architetto americano Frank Gehry ha dato a Parigi un nuovo luogo a sostegno dell’arte, che fosse anche un punto d’incontro tra artisti e pubblico. L’interno, che occupa una superficie di undicimila metri quadrati, è spettacolare quanto l’esterno e vale la pena aggirarsi tra gli spazi anche in assenza di esposizioni: dal piano più alto si gode di una splendida vista su La Defense. La Fondazione invita alla riflessione – anche con la singolare opera viva interna, con piante e oggetti in continua evoluzione – e raggiunge il suo scopo primario: evocare emozioni. Info: Fondation Louis Vuitton Curiosità: I vetri colorati della struttura sono mantenuti puliti dal guano grazie alla presenza di un rapace, gestito da un gruppo di falconieri, che contribuisce a tenere lontani i tanti piccioni presenti nel parco.

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Canal Saint Martin Il canale, che collega il Bacino della Villette e il Canal de l’Ourcq, fu inaugurato per volere di Napoleone nel 1825. Comprende nove chiuse meccanizzate e due ponti girevoli, ed è stato protagonista di un recente restauro, che lo ha portato a diventare un luogo molto apprezzato dai parigini. Per un itinerario lento e romantico, si può scegliere di navigarlo per scoprire il complicato meccanismo delle chiuse. La più classica delle crociere sul Canal Saint Martin si chiama croisière du Vieux-Paris parte da Port de l’Arsenal nei pressi di Place della Bastille. Chi preferisce camminare, invece, potrà farlo all’ombra dei platani e rifugirasi in uno dei tanti caffè alla moda. Alcune scene del film Il favoloso mondo di Amélie sono state girate nei dintorni: non resta che cercarli e immergersi in quel mondo fatto di poesia.

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Una sera al Lido: Paris Merveilles Il Lido è uno dei cabaret più celebri al mondo e non si può pensare di vedere Parigi senza trascorrerci una serata. Inaugurato nel 1946, è un locale scenografico, maestoso ed elegante, fosse solo per la straordinaria posizione che occupa sugli Champs Élysées. Nonostante i suoi 1150 posti a sedere, chiunque può vedere lo spettacolo da una posizione favorevole, grazie al palco che si alza e si sposta a necessità. Gli spettacoli messi in scena al Lido sono sempre di classe grazie, soprattutto, all’eleganza dei membri del corpo di ballo. Molti sono gli artisti che, negli anni, hanno contribuito al successo del Lido: da Edith Piaf a Liza Minnelli, da Elton John ad Elvis Presley. La formula cena-spettacolo consente di trascorrere una serata all’insegna della musica, del teatro e dell’ottimo cibo: ogni piatto viene preparato nelle cucine del locale con materie prime di qualità e da bere, naturalmente, viene servito champagne. Il nuovo spettacolo in scena, Paris Merveilles, è diretto e ideato da Franco Dragone, già autore al Cirque du Soleil, ed è un susseguirsi di colori e acrobazie che non fanno distogliere lo sguardo dalle Bluebell Girls e i Lido Boys. Ad accompagnare le danze, la voce della talentuosa Manon che con i suoi tatuaggi e i capelli rosso fuoco incanta a ogni vocalizzo. Paris Marvailles è un viaggio tra i simboli di Parigi e la sua eleganza. Ingresso a partire da 170 euro. Prenotazioni: Lido

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Musei nuovi e originali Vedere Parigi significa anche visitare i suoi musei, ma se preferite qualcosa di originale e diverso dal Louvre ecco un paio di idee. Museo Quai Branly: Un viaggiatore non può esimersi dal visitare questo splendido museo dedicato alle culture dal mondo. Voluto da Jacques Chirac per celebrare i popoli, sorge in un rigoglioso giardino a due passi dalla Tou Eiffel. Oltre che per le pregevoli collezioni e mostre temporanee, è noto per il grande muro verde che riveste la facciata rivolta verso la Senna. É una creazione dell’artista Patrick Blanc, famoso per i prati verticali. Il muro vegetale del Museo Quay Branly è di 800 mq, ricoperto da 15.000 piante di 150 differenti specie provenienti da Giappone, Cina, Europa centrale e Stati Uniti. Alla sostenibilità del complesso, contribuisce un impianto di pannelli fotovoltaici installati su pareti verticali e tetti, mentre sonde geotermiche nel sottosuolo, sfruttano l’inerzia termica del terreno per risparmiare energia per la climatizzazione. Info: Museo Quay Branly Grand Musée du Parfum: Aprirà il 16 dicembre 2016 e occuperà 1400 mq. Il percorso olfattivo si svilupperà in tre filoni principali: la Storia della Profumeria, dal tempo dei Faraoni a giorni nostri, l’Immersione Sensoriale, che permetterà di testare fino a 60 profumi diversi e l’Arte del Profumiere, che offrirà una panoramica completa sul processo creativo alla base del profumo. La struttura includerà anche un giardino dove, in una serra riscaldata, si potranno scoprire i progetti avviati dalle aziende essenziere partner del progetto, che si concentrano sulla conservazione e allo sviluppo dei territori di origine delle materie prime per la profumeria. Dove: Faubourg Saint Honorée 23, nel VIII Arrondissement | Sito web

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Fuori dal centro: un giro a La Defence Visto dalla Fondazione Louis Vuitton, il quartiere La Defence sembra Chicago o New York. I grattacieli di specchi si stagliano nel cielo trasformando lo skyline di Parigi. Si viene qui per il mastodontico Arco, progettato dall’architetto danese Johan Otto Von Spreckelsen, ma anche per godere di una zona che con l’antica Francia non ha nulla a che vedere. Un quartiere vivace e moderno dove i giovani riempiono le strade in cerca di shopping o qualcosa di buono da mangiare. Vedere Parigi da una prospettiva diversa, per non dimenticarla piÚ.

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A Parigi con i bambini: dove andare per farli divertire di Devis Bellucci | Ph Alain Potignon (67), Daniel Thierry (69) e Marc Bertrand (70) Anche se arriva l’inverno, che importa? Noi quest’anno voleremo a Parigi per innamorarci meglio. Andremo a vederla di notte, dalla sua Torre tutta illuminata. Raccoglieremo nelle pozzanghere il favoloso mondo di Amelie, lungo i vicoli di Montmartre. Sbirceremo l’amore degli altri, accanto alle balaustre che si affacciano sulla Senna, tra un verso di Prévert e una foglia che cade. Quindi è imperativo telefonare alla nonna e sentire se può tenerci i figli. Solo tre giorni. Perché? E me lo domandi, cara? Non vorremo portare con noi la rumorosa prole in un cotanto paradiso di passioni! E di cultura, sì. Anche quella. Che poi si annoiano, è una fatica andare in giro e non ci lasciano mangiare. Al massimo li potremmo portare a Disneyland Paris. In ogni caso: addio giornate all’insegna dell’arte, cena romantica nonché programmino post dinner. Ma Parigi è davvero così? O noi o i bambini? Esplorandola meglio pare proprio di no. Ci sono tante opportunità capaci di accontentare mamma, papà e figliolanza. Dai musei dove imparare tutti insieme ai ristoranti con annessa area gioco, fino ai mirabolanti parchi tematici per farli divertire e stancare a morte. Così poi di notte i bimbi dormono, esausti e felici, e ci lasciano tornare a dove eravamo rimasti: la grandiosa Ville Lumière alla finestra, due calici di champagne e quel che capita, capita.

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CUORE | 31/10/2016

Il Parc Astérix Situato nei dintorni di Parigi, è uno dei parchi divertimento più amati dai Francesi. È diviso in cinque grandi aree tematiche, tutte dedicate ai personaggi della serie a fumetti Astérix & Obelix. Troverete tante attrazioni capaci di divertire grandi e piccini, da Le Grand Splatch, un percorso acquatico da affrontare a bordo di imbarcazioni, a La Trace du Hourra, il Bobsleigh coaster più alto al mondo. Ogni giorno c’è anche un nutrito programma di spettacoli. I bambini sotto i 3 anni non pagano. Info: Nella stagione 2016 il parco è aperto dal 2 aprile al 2 novembre, tipicamente dalle 10 alle 18. Si trova 35 chilometri a nord di Parigi (Porte de la Chapelle, prendere l’A1 in direzione Lille, c’è l’uscita Parc Astérix). È anche possibile arrivare a Parc Asterix direttamente dal centro di Parigi utilizzando il servizio navetta. La partenza è dal Louvre ogni mattina con rientro in serata.


Disneyland Paris e Walt Disney Studios È il parco tematico francese più famoso all’estero. Nei 5 paesi incantati che lo compongono troverete praticamente tutto il desiderabile: attrazioni, intrattenimento, spettacoli e parate. Anche qui un occhio di riguardo per i più piccoli, con tanto divertimento pensato apposta per loro. Da non perdere l’Indiana Jones and the Temple of Peril, il Peter Pan’s Flight e, naturalmente, il Castello della Bella Addormentata. Se il mondo delle favole non vi basta, visitate anche il Parco Walt Disney Studios. Qui i bambini vedranno come le favole diventano cinema. Nel 2017 Disneyland Paris compirà 25 anni e di certo non mancheranno adeguati festeggiamenti. Info: I parchi sono aperti tutto l’anno e l’orario tipico di apertura va dalle 10 alle 21 (il Walt Disney Studios fino alle 19). Sono situati a una trentina di chilometri da Parigi, a Serris/Coupvray in Boulevard de Parc (autostrada A4, uscita 14 ‘Parcs Disney/Baily-Romainvilliers). Per arrivare in treno, dalla Gare de Lyon a Parigi, la linea A della metropolitana RER raggiunge la stazione di Marne-la-Vallée/Disneyland Paris in circa 45 minuti.

Museo del Cinema Ecco una straordinaria opportunità per scoprire la storia e i segreti della settima arte, attraverso le collezioni uniche de La Cinémathèque Française: dalle lanterne magiche del XVII secolo alle prime cineprese, fino ai cimeli del cinema moderno, come la testa della signora Bates usata da Alfred Hitchcock in Psycho. Il Museo del Cinema organizza workshop pratici, percorsi e laboratori dedicati ai bambini, per insegnare loro come nasce un film. Info: Aperto tutti i giorni tranne il martedì, si trova in rue de Bercy 51. Entrata gratuita la prima domenica di ogni mese. I minori di 18 anni pagano solo 2,5 Euro | Metro: fermata Bercy.

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Città delle Scienze e dell’Industria La Città delle Scienze è situata nel Parc de la Villette, insieme alla Città della Musica. Accanto a Explora, una serie di esposizioni permanenti che spaziano dalla matematica alle scienze della terra, comprende il Planetarium, uno dei più grandi del mondo, in cui sono proiettate affascinanti animazioni che raccontano l’universo a grandi e piccini. C’è poi una Mediateca con un ampio spazio dedicato all’infanzia e soprattutto la Città dei bambini, dedicata ai bimbi dai 3 ai 12 anni. Nella Geode vengono proiettati film in 3D. Info: Aperta dalle 10 alle 18, tutti i giorni tranne il lunedì. | Metro: linea 7, stazione Porte de la Villette.

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Museo delle Cere Grévin Visitatelo per fare un viaggio originale nella storia francese e non solo. Il Museo delle Cere ospita infatti le copie in cera dei grandi divi di Hollywood, delle star della musica e dello sport. Si tratta di opere così realistiche da sembrare vere: scattatevi una foto col vostro beniamino e nessuno noterà la differenza! Tra le new entry di quest’anno, Cristiano Ronaldo. Info: Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18 (weekend e festivi fino alle 19). Nel fine settimana ci sono visite pensate in maniera specifica per i bambini | Metro linea 8 o 9 (Grands Boulevards). Se volete, nelle vicinanze c’è anche il dolcissimo Museo del Cioccolato, con percorsi interattivi per i più piccoli. A partire dai 6 anni, i bimbi possono anche organizzare il loro compleanno al museo, invitando gli amichetti.

Museo Nazionale di Storia Naturale È uno dei più antichi spazi del mondo dedicati alla scienza. Pensate che nacque nel 1793. Il museo custodisce una collezione sterminata che spazia dalla botanica alla geologia alla paleontologia. Fa parte del Museo di Storia Naturale anche il Jardin des Plantes, il più vasto orto botanico di Francia, che comprende un giardino alpino, il giardino delle rose, la scuola di botanica, un labirinto del XVIII secolo e la Ménagerie, un bellissimo zoo molto amato dai bambini. Info: Il Museo di Storia Naturale e il Jardin des Plantes sono aperti tutti i giorni | Metro: Place Monge (linea 7), Jussieu (linea 10), Gare d’Austerlitz (RER C).

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Il Musée de l’Homme Anche se formalmente fa parte del Museo Nazionale di Storia Naturale, dedichiamo due parole a parte al Musée de l’Homme, uno dei più importanti e celebri del mondo. Le sue collezioni dedicate all’antropologia e alla paleontologia ricostruiscono la storia dell’evoluzione umana, aiutandoci a capire chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando. Tra i reperti esposti, i fossili dell’uomo di Cro Magnon e di Neanderthal e la statuetta paleolitica detta Venere di Lespugue. Info: Il museo è in Place du Trocadéro | Metro: Trocadéro. È aperto tutti i giorni.

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Cinéaqua Diciamo subito che non si tratta del solito acquario, nonostante le tante vasche che ricreano differenti habitat e ospitano centinaia di pesci, squali inclusi. A Cinéaqua lo slogan imparare divertendosi calza a pennello, grazie alle due sale cinematografiche in cui vengono proiettati suggestivi documentari e film d’animazione dedicati al mondo marino e non solo. In più, c’è un nutrito calendario di laboratori e spettacoli didattici rivolti ai bambini di tutte le età. Info: Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19 | Metro: Iéna (línea 9) – Trocadéro (linee 6 e 9) – Champs de Mars RER C

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Chez Hé: un ristorante con un’area giochi di 350 m2 Ok, abbiamo portato i bambini al Museo delle Cere e a vedere gli squali all’acquario. Viene la sera e ci aspetta una frettolosa cena da incubo coi figli che non vogliono stare a tavola. Esistono tante possibilità a Parigi per cenare tranquillamente lasciando che i bambini si divertano a parte. Un esempio è il ristorante asiatico Chez Hé: qui i genitori mangiano mentre i piccoli scorrazzano nell’area a loro dedicata. Anche le madri più apprensive possono stare tranquille: lo spazio gioco è munito di telecamere e ci sono monitor in tutto il locale, per seguire le gesta dei figli tra un boccone e l’altro. Info: Aperto tutti i giorni tranne il lunedì a pranzo e a cena. Il locale è in cité de l’Ameublement 4 | Métro: Faidherbe – Chaligny

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Parigi e dintorni: tra castelli e arte di Silvana Benedetti Esiste un particolare disturbo (spesso inguaribile) chiamato “sindrome di Parigi”: si manifesta non appena ci si allontana dalla capitale francese e dallo scintillio delle sue luci. Se ne siete colpiti, fatevene una ragione, non ne avrete mai abbastanza di setacciare la città, alla scoperta della sua più piccola e recondita zona d’ombra. Del resto lo diceva anche Balzac: “Parigi, è un vero e proprio oceano. Percorretela, descrivetela… troverete sempre un angolino vergine, un antro sconosciuto”. Ma, senza nulla togliere all’indiscusso fascino della città, se vi rimane del tempo, dedicatelo a una fuga “fuori porta”. I dintorni della capitale francese, offrono altrettanta bellezza e sono spesso raggiungibili in tempi brevi, con i trasporti pubblici, in auto o in treno. I boschi che circondano Parigi erano un tempo le località di villeggiatura di monarchi e aristocratici, e la loro grandiosa eredità può essere tutt’ora ammirata nei castelli circostanti, con i loro giardini regali, le maestose fontane, le stanze sfarzose dell’epoca rinascimentale e barocca. Ecco una selezione dei castelli più belli, tutti raggiungibili con una mezzora di viaggio da Parigi.


CUORE | 19/12/2016

La Reggia di Versailles A poco meno di una ventina di chilometri da Parigi si trova la Reggia di Versailles, monumento per eccellenza all’egocentrismo di un re, ma al contempo esempio di raffinata architettura francese del XVII secolo, ingegneria e arte, circondata dai più famosi e magnifici giardini del mondo. Da semplice casa di caccia all’epoca di Luigi XIII, venne trasformato in splendido palazzo reale dal re Sole, che vi trasferì la corte nel 1682, eleggendo Versailles come capitale del potere sino alla Rivoluzione Francese. Le dimensioni e gli arredi del palazzo, la cui costruzione svuotò le casse del regno, riflettono il gusto di Luigi XIV per il lusso sfrenato e le sue smanie autocelebrative. La reggia, che si sviluppa su 63.154 metri quadrati con 2300 aree visitabili, comprende gli splendidi appartamenti reali che furono quelli del Re Sole e della regina Maria Antonietta. Una delle sale più suggestive della reggia è sicuramente la galleria degli Specchi, la quale esprime nella sua ricchezza il successo politico, economico ed artistico della Francia. Per quanto il sito sia molto vasto e pianga il cuore circoscrivere la visita in un solo giorno, tra le cose da non perdere, ci sono il Grande e il Piccolo Trianon. Il primo, un palazzo di marmo rosa e di porfido, circondato da incantevoli giardini, fu lussuosa e raffinata dépendance del palazzo di Versailles, che il re Sole fece edificare come rifugio dall’opprimente vita di corte e dolce ritrovo con la signora di Montespan. Il secondo, una reggia in miniatura, era il luogo preferito da Maria Antonietta che vi trovava un’oasi di tranquillità lontano dalla tirannia dell’etichetta. E infine, i giardini: un panoramica incantevole, che, dai piedi del palazzo, si apre a perdita d’occhio attraverso una lunga prospettiva, impreziosita da fontane con sculture eleganti, giochi d’acqua, aiuole e canali. Info: Reggia di Versailles

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Château de Fontainebleau Sebbene sia meno visitato di Versailles, nessun sito in Francia regge il confronto per “anzianità” con Fontainebleau, magnifica reggia, situata nel cuore della foresta che porta lo stesso nome. Non si tratta solo di un mero castello: questa è stata la dimora di una lunga successione di re francesi, da Francesco I fino a Napoleone III, che abbraccia ben otto secoli ed era originariamente la “tana di caccia” ad appannaggio della casa reale. Château de Fontainebleau, con le sue 1900 stanze, è un connubio armonico di stili e di dettagli architettonici, ad opera dei numerosi “inquilini”, ed è uno tra i castelli francesi più belli, per quanto riguarda arredi e ornamenti. Guardatevi attentamente intorno: ogni centimetro di superficie di muri e soffitti è sontuosamente decorato con pannelli in legno, stucchi pregiati, affreschi, arazzi e quadri. La stanza più famosa è quella di Francesco I. Si dice che il re ne tenesse la chiave al collo, autorizzando solo pochi eletti ad ammirare questa stanza. Il personaggio che si associa maggiormente a Fontainebleau è Napoleone Bonaparte. La sua “N” dorata splende già dal cancello di ferro all’ingresso. Durante il suo esilio sull’isola di Sant’Elena, Napoleone parlò nostalgicamente di Fontainebleau, definendola “vera dimora dei re, la casa dei secoli”. Pare che anche Maria Antonietta amasse alla follia recarsi al castello. Qui vi lasciò due piccoli spazi personali, ognuno dei quali era uno splendido esempio di boudoir, la stanza privata che una donna del suo rango aveva per allontanarsi dagli sguardi indiscreti. L’enorme bosco e la suntuosa residenza sono considerati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità a partire dal 1981. Info: Château de Fontainebleau

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Château de Vaux-le-Vicomte Situato a Seine et Marne, il Castello di Vaux-le-Vicomte e il suo giardino rappresentano un capolavoro del XVII secolo, ad opera di tre grandi e talentuosi artisti dell’epoca, scelti per costruire una dimora prestigiosa per Nicolas Fouquet, allora ministro delle finanze di Luigi XIV. Fouquet vi fece realizzare anche una camera per il re Sole, che qui però, non vi dormì mai! Si perché, questo sontuoso castello di campagna, oltre ad essere un fulgido esempio di magnificenza, offre anche una preziosa lezione di vita: mai mettere in ombra un egocentrico sovrano durante un vernissage di corte. Infatti, il grande e fastoso ricevimento attraverso il quale Nicolas Fouquet celebrò la fine dei lavori nel 1661, si rivelò purtroppo fatale per il suo proprietario. Tutto sarebbe andato a meraviglia, se non fosse stato per un piccolo particolare: il Re Sole, colpito, offeso e indispettito dall’ostentazione di tanta ricchezza da parte del suo ministro, lo processò per malversazione e lo rinchiuse in prigione fino alla fine dei suoi giorni. Ma fu proprio questo castello a ispirare in seguito la realizzazione della famosa reggia di Versailles. Il grande salone, la camera del re, il Salone delle Muse e la sala da pranzo sono tra le stanze più belle che si possono ammirare. La visita del castello permette anche di vedere da una parte le cantine e le cucine, in cui lavorò il celebre cuoco Vatel, e dall’altra la parte superiore della cupola del castello, con la sua magnifica struttura e la splendida vista sul parco. Molto suggestiva è la visita del castello a lume di candela. Info: Château de Vaux-le-Vicomte 75


Château de Malmaison Nel XIX secolo le rose erano componenti importanti e immancabili nei giardini delle dimore più prestigiose. Giuseppina, moglie di Napoleone Bonaparte e imperatrice di Francia dal 1804 al 1809, creò una vasta collezione di rose coltivate e selvatiche nel giardino del suo castello preferito, la Malmaison. Il castello si trova alle porte di Parigi e insieme al parco che lo circondava, restò proprietà di Giuseppina dopo il divorzio da Napoleone nel 1809. L’imperatrice amò molto questo posto e vi morì, nella famosa stanza rossa, colta da una malattia improvvisa, nel 1814. Giuseppina riuscì ad ampliare notevolmente il parco, che passò da un’estensione di 60 ettari a una di 726 ettari e, inoltre, essendo una grande amante della botanica, vi fece costruire una serra riscaldata, nella quale coltivò specie di piante provenienti dal mondo intero, alcune delle quali mai arrivate prima in Francia. Le sale più belle sono quelle della biblioteca affrescata, la sala del baldacchino e il salone della musica. Oggi il castello è diventato un museo, le cui collezioni ripercorrono la storia di Giuseppina e del Napoleone generale e console. Info: Château de Malmaison

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Château de Maisons-Laffitte Il Castello di Maisons-Laffitte, che domina ampiamente un’ansa della Senna, 17 km a nord-ovest di Parigi, è uno dei capolavori dell’arte classica francese del XVII° secolo. Il castello è stato progettato da François Mansart, l’architetto francese più à la page di quei tempi, che peraltro ricordiamo anche per aver inventato la “mansarda“, una copertura che prende origine dal suo nome. Il castello di Maisons-Laffitte, è un gioiello non molto conosciuto nel paesaggio dell’architettura francese, ma la maestosità, la simmetria e l’equilibrio delle forme di questa bellissima dimora ne fanno uno dei capolavori della sua epoca. Il castello si erge ai margini della foresta di Saint-Germain, ed era destinato ad accogliere il Re dopo le battute di caccia. Si deve a René de Longueil, un alto magistrato del Parlamento di Parigi, appartenente alla “nobiltà di toga”, la decisione di erigere un castello degno del suo rango. La visita permette di ammirare boiserie, arazzi, dipinti e arredi dell’epoca, nonché un’esposizione permanente dedicata al cavallo da corsa e alla storia delle corse ippiche in Francia. Info: Château de Maisons-Laffitte

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Château d’Auvers sur Oise Si respira profumo d’Italia nel castello di Auvers sur Oise, nel cuore della Val d’Oise, a circa 30 minuti a nord ovest dalla capitale. Il castello fu infatti commissionato intorno al 1635 da un ricco finanziere italiano appartenente alla corte di Caterina de Medici, e va da se che il suo stile è fortemente ispirato al gusto italiano. Giardini armoniosi, bacini, fontane e due giardini di inverno realizzati dai grandi maestri dell’epoca. Dal 1994, il castello propone ai suoi visitatori un’esperienza decisamente originale e inedita, grazie a un percorso multimediale con effetti speciali, fotografie e filmati d’epoca, chiamato «viaggio al tempo degli impressionisti». Un omaggio ai pittori della seconda metà del XIX secolo, che ripercorre le vite dei grandi maestri impressionisti che hanno lasciato il segno nella storia della città di Auvers: Van Gogh, Daubigny, Pissarro, Cézanne, Monet. Van Gogh visse nel piccolo paese negli ultimi due mesi della sua vita realizzando più di settanta dipinti e trenta disegni, ispirati alla vita e ai luoghi del paese. Vicino a Auvers, nel cimitero dove Van Gogh è sepolto insieme all’amato fratello Theo, si trova il campo di grano che fu probabilmente fonte di ispirazione per il famosissimo dipinto. Info: Château d’Auvers sur Oise Un viaggio a Parigi e dintorni vi riporterà all’epoca del Re Sole, per un’esperienza ricca di storia e arte. 78


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Vedere Parigi: tutte le info per viverla al meglio di Federica Giuliani | Ph Giovanni Tagini

Vedere Parigi in un solo viaggio non è possibile. La vastità dei quartieri e la sua continua evoluzione non lo permettono: bisogna tornare e scavare sempre più a fondo tra i suoi mille aspetti per dire di averla conosciuta davvero. Ci sono però esperienze più classiche che, almeno una volta, bisogna provare sapendo che Parigi offre tanti strumenti per muoversi più facilmente.

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CUORE | 16/11/2016

Muoversi in città Le opzioni per spostarsi e visitare i principali musei e monumenti sono molteplici, ma le principali sono il Paris Pass, più costoso ma all inclusive, e Paris Visite per i soli mezzi pubblici. Il Paris Pass offre un pacchetto completo che permette di visitare dratuitamente oltre 60 musei e attrazioni, evitando la fila. Vale un anno ma si attiva al primo utilizzo, quindi è adatto anche come regalo per chi sta per partire per Parigi. Include la crociera sulla Senna e il Paris Bus Tour, una guida della città con foto, itinerari e mappa, sconti e spostamenti illimitati con i mezzi pubblici. Costo: parte da 128 euro per due giorni fino a 228 euro per sei giorni. Paris Visite per i trasporti permette, invece, di viaggiare senza limiti sulla rete di trasporti parigina e di usufruire di molti sconti presso esercenti convenzionati. Si può acquistare per 1,2,3 e 5 cinque giorni e il costo parte da 11,65 euro per un giorno (zona 1-3) e 24,50 euro (zona 1-5) fino a 37,25 euro per 5 giorni (zona 1-3) e 63,90 (zona 1-5). Info sui trasporti pubblici. Consiglio: non tenere il biglietto della metro vicino al cellulare perché si smagnetizza (lo dico per esperienza personale). La App Paris Metro, invece, è utile per orizzontarsi sulla fitta rete della metropolitana. Una volta scaricata, funziona anche offline: basta scrivere nello spazio dedicato il nome della stazione che si sta cercando e la app la troverà per voi, segnalandola sulla mappa. Più semplice di così.

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Vedere Parigi in comodità Con i Bateaux Parisiens si può vedere Parigi comodamente seduti, lasciandosi accarezzare dal vento sul ponte superiore o protetti dai vetri panoramici. Dodici battelli di cui 7 da escursione e 5 ristorante. La crociera sulla Senna dura un’ora circa e parte dal Port Bourdonnais, proprio sotto la Tour Eiffel. In questo modo si può scoprire la storia della città attraverso la spiegazione della guida, anche in italiano, osservando dall’acqua i più bei palazzi parigini. Se si sceglie la crociera-ristorante si potrà godere del paesaggio mentre si degusta un pasto speciale. Lo chef, infatti, propone una cucina tradizionale francese, preparata ogni giorno a bordo con ingredienti freschi e stagionali. Gusto, semplicità e rispetto dei sapori originali sono le regole su cui si basa il menu. Sui bateaux si può sia pranzare che cenare: si può così scegliere se privilegiare la cultura o il romanticismo, ma sempre in abbinamento a un’ottima proposta grastronomica. Infine, per una pausa vista Senna ma con i piedi per terra, si può fare una pausa al Bistro Parisien dove la struttura interamente a vetri offre una speciale vista sulla Tour Eiffel. Sempre per rimanere in tema di comodità, si può vedere Parigi in un modo davvero divertente: a bordo di una 2CV. La piccola fu auto inventata da Pierre-Jules Boulanger secondo un ideale piuttosto bizzaro. I suoi appunti, infatti, recitavano “Voglio quattro ruote sotto a un ombrello, in grado di trasportare una coppia di contadini, cinquanta chili di patate e un paniere di uova attraverso un campo arato, senza rompere un uovo“. Dopo alcuni tentativi, il merito del progetto definitivo va riconosciuto al designer italiano Flaminio Berton. Paris Authentic propone diversi e tematici: basta scegliere quello preferito.


Una volta all’anno Ogni primo sabato di ottobre dal 2002 viene organizzata la Nuit Blanche, la Notte Bianca. Un grande evento che coinvolge tutta la città con installazioni e performance d’arte. Nel 2016 erano circa quaranta le attrazioni, che hanno visto come protagonisti le location più iconiche di Parigi. L’itinerario artistico notturno offre ai parigini e ai turisti la possibilità di conoscere la città attraverso luoghi prestigiosi o abbandonati spesso presentati icon una nuova prospettiva grazie a un’illuminazione particolare o attraverso opere di arte contemporanea. Un perscorso emozionale, che conduce al cospetto della bellezza, si tratti di una danza, di musica o scultura. Tutto è in continuo movimento e non bisogna lasciarsi prendere dalla fretta di passare all’installazione successiva: è necessario attendere per osservare l’evolversi delle cose. Per aiutare i visitatori a orizzontarsi tra i vari eventi e le opere, sono disponibili guide che spiegano le diverse installazioni. La Notte Bianca è nata proprio a Parigi ed è qui che merita viverla, anche se ormai bisogna aspettare il prossimo anno.

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Dove dormire senza spendere una fortuna Parigi è piena di possibilità per dormire con ogni budget, come in ogni grande città, però, si può anche capitare male. Vi consiglio 3 hotel provati persona che non vi deluderanno, sia come location che come costo. Fred Hotel: Si trova nel quartiere Plaisance, in una piccola strada tranquilla e a pochi passi dalla metro. É un albergo piccolo, solo 36 camere, dove sentirsi un po’ a casa. Recentemente rinnovato su progetto dell’architetto Jean-Luc Bras, ha un arredamento di design funzionale e accogliente. Le camere, tutte diverse tra loro, sono dotate di wifi gratuito, televisore a schermo piatto, climatizzatore e bagno con doccia/ vasca. Un plus delle camere che affacciano sulla strada è la luminosità. Anche il bagno riserva una bella sorpresa: è spazioso e bene attrezzato. L’accoglienza sempre gentile rende questo hotel un bel luogo dove tornare dopo una giornata di corse per la città. Camera doppia a partire da 75 euro.

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Hotel Max: Aperto nel 2014 e di recente ristrutturato, è situato nel quartiere Alesia, vicino all’omonima stazione metro. Si viene accolti da un piccolo giardino in stile zen dove, con il bel tempo, ci si può sedere a bere un caffè. Solo 19 le camere, tutte arredate in maniera sobria ed elegante. Una nota importante per chi, come me, soffre di allergie: non c’è la moquette! In ogni camera, inoltre, è riportato un frammento del dipinto dell’artista Jaroslav Juren esposto nella hall. Due camere dispongono di un terrazzino privato che affaccia sui tetti di Parigi, mentre tutte le altre sono dotate di connessione wifi, TV a schermo piatto con canali stranieri e macchina per il caffè. Camera doppia a partire da 102 euro. OFF Paris Seine: Un hotel davvero particolare questo. Allestito su una piattaforma galleggiante sulla Senna, offre una location davvero originale con tanto di piscina. Si trova tra il Pont Charles de Gaulle e il Viaduc d’Austerlitz, attraversato dai treni della metropolitana verde acqua. Qui gli ospiti possono godersi Parigi ma con il distacco regalato dall’acqua circostante, rilassandosi seduti a bordo fiume sorseggiando un drink. La bellezza, poi, di svegliarsi con una vista del genere è davvero inspiegabile. 58 camere di cui 4 suite, dove coccolarsi almeno per una notte. Camera doppia a partire da 120 euro.

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Dove mangiare: tra bistro e cioccolato Una città che non si ferma mai ha sempre un nuovo indirizzo da provare, anche a tavola. Così vi consiglio qualche luogo dove fare una pausa golosa o acquistare ottimo cioccolato. Aux lyonnais di Alain Ducasse: In un edificio storico, che conserva gli originali arredi di legno, questo bistro ripropone l’atmosfera dei bouchon lionesi. Vetri e specchi scandiscono lo spazio, offrendo un ambiente accogliente. Qui si pranza con 34 euro e si cena con 35, bevande a parte. Atelier Maitre Albert: Con la sua atmosfera conviviale, con caminetto e il girarrosto autentico, propone una cucina tradizionale che si affaccia alla modernità. Menu a partire da 28 euro, ma si può anche scegliere alla carta. Terroir parisienne di Yannick Alleno: Un omaggio alla territorio di Île de France, dove lo chef è cresciuto. Un ristorante semplice dove assaggiare piatti straordinari. A mere: Un menu con pochi piatti, ma tutti con prodotti stagionali. Grande attenzione nella scelta delle materie prime e nella mise en place. Ottima lista dei vini, che vengono serviti anche a calice. Costo medio: 40 euro con calice di vino. Manifacture du chocolat di Alain Ducasse: Non c’è bisogno di presentazioni per Ducasse. In questo laboratorio si possono trovare meravigliose creazioni a cui viene applicata la stessa filosofia che utilizza in cucina, che parte dal selezionare la migliore materia prima. Patrick Roger: Impossibile resistere ai suoi prodotti, che sono vera e propria arte. Un cioccolato elegante e creativo, che nelle sue boutiques diventano opere da ammirare prima che da mangiare. 86


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