Anno 2011 n. 3

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Cambiare e Vivere Labico

News Anno 5 Num 3

Bollettino, non periodico, autonomamente stampato e diffuso dal Gruppo Consiliare Cambiare e Vivere Labico

29 ottobre 2011

Allergici alla democrazia Siamo alla fine di un ciclo. Da adesso in poi ogni atto che verrà portato in consiglio comunale sarà l’ultimo, della sua categoria, di questa consiliatura. E ognuno di essi servirà a delineare una valutazione sull’operato dell’amministrazione e, in una certa misura, anche dell’opposizione. Dalla lunghezza dell’intervallo tra un consiglio comunale e l’altro – il record è stato recentemente battuto con un’interruzione di tre mesi e mezzo (da giugno a ottobre) – già ci si può fare un’idea delle difficoltà della maggioranza nel prendere parte al più importante momento di partecipazione democratica e di confronto: il consiglio comunale. Questo sia perché fondamentalmente allergici sia alla partecipazione che alla democrazia, sia perché preoccupati dal confronto con l’opposizione, che li ha sempre visti in enorme difficoltà. Basta assistere ad un consiglio comunale per rendersene conto. E così è stato anche negli ultimi due. Era passato talmente tanto tempo dal precedente che un consiglio comunale non è bastato ad affrontare tutte le questioni che si erano accumulate. Basta pensare che il primo punto all’ordine del giorno – il rendiconto del bilancio 2010 – avrebbe dovuto essere approvato entro il 30 aprile 2011. E per l’approvazione del secondo punto – gli equilibri di bilancio 2011 – si è resa necessaria una diffida da parte del Prefetto a convocare il consiglio comunale, per non correre il rischio – in caso di mancata approvazione nei tempi indicati dall’organo prefettizio – di essere commissariati. Da questi aspetti si capisce molto bene quale sia l’atteggiamento della nostra amministrazione, il cui impegno e la cui solerzia sono ineguagliabili solo ed esclusivamente quando si devono affrontare temi, come l’urbanistica, che preludono alla devastazione speculativa del territorio. Per esaminare le osservazioni alla variante al piano regolatore si riuniva il consiglio comunale ogni settimana. In quel caso la conclusione dell’iter procedurale per l’approvazione della variante aveva la priorità su tutto e la maggioranza era letteralmente precettata. Altrettanto solerte è stata l’amministrazione quando ci si doveva occupare di questioni che riguardavano direttamente il sindaco. Come l’istituzione di una commissione ad hoc per garantirgli la possibilità di organizzare “Caput Lucis” nel suo ristorante o l’organizzazione di una sagra delle nocciole – con soldi pubblici – che sembrava una kermesse pubblicitaria per la sua azienda. Ovviamente la solerzia e l’impegno vengono meno quando i problemi da affrontare riguardano la collettività. In quel caso l’amministrazione diventa improvvisamente distratta e assente e così abbiamo la zona dei cerchi in stato di abbandono da oltre tre anni, la via Casilina senza illuminazione e con cantieri privi dei requisiti di sicurezza per l’intera estate, la scuola pub-

di Tullio Berlenghi blica piena di disagi e problemi, aggravati dai tagli operati dalla giunta con l’ultimo bilancio, una biblioteca inesistente, l’assoluta inadeguatezza di gran parte dei servizi per la collettività e i mille altri problemi che i cittadini devono vivere ogni giorno, nell’assoluta indifferenza dei nostri amministratori. Un’indifferenza che si è manifestata in modo inequivocabile proprio negli ultimi due consigli comunali, al termine dei quali sindaco e vicesindaco sono fuggiti di fronte all’obbligo che la legge impone loro di rispondere alle interrogazioni presentate dai consiglieri di opposizione. In pratica sono rimaste inevase tutte le interrogazioni del 2011, che vertono su argomenti di interesse dei cittadini e della collettività. Purtroppo non c’è nulla da fare, né il sindaco, né il vicesindaco hanno tempo da perdere per i propri concittadini, salvo andarli a cercare per chiedere nuovamente il consenso convinti di poter continuare a gestire il potere in questo modo plumbeo e clientelare, sempre nell’interesse di pochi furbi e alla faccia di molti, spesso inconsapevoli. Quello che abbiamo fatto in questi anni e quello che faremo nei prossimi mesi sarà di cercare di dare a quei molti tutti gli strumenti necessari per garantire loro la massima consapevolezza. Poi saranno loro, i cittadini labicani, a scegliere se vorranno tenersi questi amministratori o se vorranno, finalmente, aprire una pagina nuova – e pulita – nella politica labicana.


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Bilancio labicano. Diamo i numeri. Con il Rendiconto della gestione del bilancio si chiude l'anno finanziario del 2010. Apparentemente si può dire, come fa l'amministrazione, che sia stato un anno molto positivo, addirittura con un avanzo di bilancio di 207.000 euro, ma la scomposizione del bilancio finanziario e l'analisi di alcune voci nel dettaglio dimostra quanto sia invece preoccupante lo stato delle casse comunali, che tiene grazie a importanti entrate straordinarie, da tempo stabilizzate nel nostro comune, ma che non possono essere la base economica del bilancio pubblico. Innanzitutto l'avanzo di bilancio è dovuto esclusivamente alla gestione dei residui, ovvero ai flussi di cassa legati ai bilanci degli anni passati. Da lodare per questo motivo il lavoro degli uffici, che ha portato ad un avanzo di ben 277.000 in quest'anno, pari al buco della cassa relativa al 2010. E' quindi solo questa positiva gestione, questa capacità di riscuotere il dovuto dai soggetti debitori con l'ente, che ha comportato l'avanzo di bilancio per il 2010. E qui non c'è responsabilità politica, non c'è capacità politica da parte della Giunta e dei suoi membri. L'incapacità, l'inadeguatezza dei membri della maggioranza si evince, invece, nell'analisi del bilancio di competenza del 2010, che chiude recuperando l'applicazione dell'avanzo per ben 85.000, effettuata nel corso dell'anno, grazie ad una sola entrata: il boom degli oneri di urbanizzazione, ben 324.000 euro, di cui 221.000 applicati alle spese correnti, da sommare ai forti tagli di spesa in alcuni settori. Questo è il segno del bilancio 2010. Infatti, rispetto alle previsioni e allo stanziamento finale le entrate correnti si riducono di più di 110mila euro, coperte da 90mila in più di onere di urbanizzazione applicati alla spesa corrente. Inoltre non meno importante è l'aumento delle entrate dall'ICI legate al nuovo P.R.G. per 70mila euro, soldi per diritti ad edificare ancora incerti e che l'Amministrazione aveva deciso di rivedere ma non l'ha fatto, D'altra parte le stesse spese correnti vengono tagliate, tra stanziamento definitivo e spesa impegnata, di ben 113.000 euro, di cui la parte del leone la fanno gli uffici che spendono 53.000 euro in meno rispetto allo stanziamento e 81mila euro in meno rispetto alle previsioni. Oltre agli uffici, i risparmi per far quadrare i conti sono stati cercati nei capitoli solitamente tagliati da questa amministrazione in questi cinque anni: scuola (-17.000 euro), cultura (-5.000 euro) e, in via straordinaria, pubblica illuminazione (-23.000 euro). La spesa in conto capitale per l'ennesima volta si riduce al lumicino, con solo l'11% impegnato rispetto alle previsioni, a dimostrare ancora una volta il blocco che questi 5 anni hanno portato al nostro paese: abbiamo ottenuto finanziamenti da regione e provincia solo nel 2008 per le scuole e qualche contributo per le fogne e i marciapiedi appena realizzati. Il resto è tutto fermo! In tutto questo due problemi seri, serissimi, evincono dai numeri del bilancio: la perdita del controllo della spesa per la gestione dei rifiuti e per il servizio idrico integrato. Il servizio idrico integrato ha generato nel 2010 una perdita per l'ente di 110.000 euro, con una riduzione di 36mila euro delle entrate ma soprattutto un aumento di 56mila euro delle spese! Anche nel 2011 il costo previsto aumenta già di 10.000 euro perché non si riesce a

di Benedetto Paris

collegare alla rete elettrica il depuratore! Infine, il problema dei problemi: la gestione dei rifiuti apre una voragine di 160.000 euro nel bilancio, quando nel 2008 era di soli 12.000 euro!!! Questo solo perché l'Amministrazione non ha chiesto i fondi alla Provincia di Roma per la differenziata. A questo si aggiunga che economicamente la differenziata non sta producendo assolutamente i risparmi previsti e, quindi, sta chiaramente fallendo! Il problema non è certo la differenziata ma il come è stata ed è applicata nel nostro territorio, senza informazione e sensibilizzazione, senza una educazione dei cittadini, e soprattutto partendo dall'area più difficile come il centro storico. Quanto si sarebbe potuto risparmiare semplicemente partendo con compostiere e porta a porta a Colle Spina e nelle zone nuove dove tutti hanno un giardino? Anche l'umido in quel caso sarebbe stato ridotto, e così i nostri costi! Non ci si può sempre difendere accusando i carchittani, agitando il nemico esterno! E se anche fosse così: che aspettiamo a fare un'ordinanza che sanzioni chi non residente scarica a Labico? Fatela e almeno c'è un deterrente! Questi due buchi, divaricatisi esponenzialmente tra il 2008 e il 2010, insieme fanno ben 270.000 euro, più dell'avanzo di bilancio di questo anno. Il nostro comune avrebbe un bilancio in regola, sostenibile se non avesse alcuni piccoli sprechi clientelari e non avesse avuto degli amministratori che non riescono nemmeno a fare una richiesta in Provincia per i fondi a disposizione dei comuni. Non sarebbero stati necessari i tagli alla scuola del 2010 e quelli alla cultura e allo sport del 2011, ci sarebbero molte più risorse per i servizi al cittadino, specialmente considerando quel patrimonio straordinario rappresentato dalle entrate degli oneri di urbanizzazione, un vero patrimonio che Galli e Giordani hanno dilapitato! Nel 2011 non sta andando meglio: il costo della gestione rifiuti sta schizzando a 1.090.000 euro, e per coprire questo buco l'amministrazione, con il bilancio di previsione, ha già aumentato del 5% la TARSU, la mensa e lo scuolabus, oltre alla sforbiciata generale delle spese, ma non dei privilegi e degli sprechi dell'Amministrazione, a partire da una segretaria del sindaco che ci costa 9.000 euro in un anno! Speravamo che tornando in Consiglio comunale con le previsioni per fine anno sul bilancio, l'Amministrazione avesse cambiato rotta sui dati più negativi: i tagli alla scuola, alla cultura, allo sport. Invece nulla, anzi, Galli e Giordani hanno pensato bene di tagliare altri 5.000 euro alla cultura, tenendo chiusa anche per questo anno la biblioteca comunale. Quello che aumenta è ancora una volta l'entrata dagli oneri di urbanizzazione e dalle multe, vero pilastro di questo bilancio, e la spesa per la differenziata (+85.000 euro rispetto a quanto previsto a giugno) e quella per il servizio idrico, confermando ancora una volta che, se noi non avessimo un buco gigantesco nella gestione dei rifiuti e del servizio idrico, avremmo moltissime risorse in più per dare ai cittadini di Labico i servizi che meritano. Se non avessimo questi amministratori, capeggiati da Alfredo Galli e Andrea Giordani, responsabili di questo buco e incapaci di chiedere i fondi alla Provincia di Roma, avremmo un bilancio in salute e moltissime risorse da spendere per i cittadini, per la scuola, per l'infanzia, per i giovani del nostro paese!


Anno 5 Num 3

La scuola val bene un’arrabbiatura Due consigli comunali in sei giorni, tanti quanti ne abbiamo fatti in dieci mesi. Il motivo è facile a dirsi: bisognava rinnovare la convenzione con l’asilo privato. Eppure di tempo ce n’è stato in abbondanza, invece, come sempre succede a Labico, le cose si sono fatte nei tempi ristretti dell’ “urgenza”. Come già tre anni fa, la discussione si è protratta per molte ore, perché le cose, secondo il nostro punto di vista, non quadravano. Ad esempio non quadrava il fatto che nella seduta precedente ci fosse stato presentato un atto che non aveva né il parere tecnico né quello economico, né la commissione preposta aveva discusso di tale atto. Per questa ragione abbiamo chiesto il ritiro e il passaggio obbligato in commissione. Ritiro accordato, pur tra i mal di pancia della maggioranza. Nella seduta di commissione abbiamo motivato le nostre ragioni e fatto le proposte che reputavamo più idonee. Ad esempio, abbiamo proposto che il sostegno economico previsto fosse destinato direttamente alle famiglie, come succede in tutti i comuni, e non apertamente al centro per l’infanzia. La nostra proposta era motivata dal fatto che gli aventi diritto fossero liberi di iscrivere i propri figli dove reputavano più conveniente e non vedersi vincolati alla sola struttura patrocinata, venendo contro il diritto di scelta delle famiglie e dell’economicità di altre strutture. La maggioranza su questo ha fatto quadrato, negando tale opportunità, restando vincolata alla loro decisione, che prevedeva l’erogazione del finanziamento direttamente alla struttura privata. Questa argomentazione non ci ha mai convinto, perché secondo il nostro punto di vista il compito dell’amministrazione è quello di aiutare le famiglie in difficoltà, destinatarie del contributo, non erogare finanziamenti diretti a un privato. Lo stesso principio l’abbiamo ribadito in consiglio comunale, forti anche del sostegno di molte mamme che assistevano al dibattito. Abbiamo ottenuto, però, che almeno i cinque pasti quotidiani forniti gratuitamente alla struttura privata - non si sa bene a che titolo , pari a cento euro la settimana, fossero trasformati in altrettante rette da assegnare ai bambini iscritti, in modo che a trarne beneficio fossero i meno abbienti. Davanti alla scure del governo centrale, che vede nella scuola un servizio da penalizzare, tagliando di anno in anno milioni di euro da destinare alla scuola pubblica, non potevamo tollerare che anche l’amministrazione locale utilizzasse la stessa mannaia. Difatti, abbiamo trovato assurdo il taglio alla scuola pubblica da parte della maggioranza comunale, giustificato con la mancanza di fondi erogati dal governo centrale, per poi trovare, in men che non si dica, un finanziamento a vantaggio di una struttura privata di pochi iscritti a discapito dell’intera comunità scolastica labicana composta da più di settecento alunni. Nel corso del dibattito abbiamo sciorinato anche noi qualche cifra: ad esempio, abbiamo ricordato come da due anni la nostra amministrazione deve erogare un finanziamento di seicento euro in libri all’Istituto Comprensivo del nostro paese, regolarmente deliberato, ma mai effettivamente stanziato; abbiamo denunciato il fatto che da mesi è scaduto il contratto di manutenzione della fotocopiatrice nella scuola del primo ciclo e ad oggi tale rinnovo non è ancora avvenuto, giustificandosi con la mancanza di fondi. Abbiamo segnalato

di Maurizio Spezzano ancora che: andrebbe potenziato il sistema di allarme della scuola, che i vetri in alcune classi andrebbero almeno parzialmente ombreggiati, che bisognerebbe potenziare la vigilanza interna alla scuola, in quanto l’alto numero di plessi penalizza l’erogazione del personale, che andrebbe prevista una navetta diretta per Zagarolo che porti gli alunni a scuola. Queste e molte altre ancora le segnalazioni. Purtroppo, come sempre avviene, non abbiamo avuto nessuna risposta, anzi, il vicesindaco si è lamentato del fatto che le nostre segnalazioni fossero come la “lista della spesa”. Queste risposte, frutto di pura faciloneria e mancato amore per l’istruzione, danno il senso di chi amministra la nostra comunità e svelano il volto di chi percepisce la scuola quasi come una scocciatura. Ribadisco il principio guida del nostro agire politico in seno al consiglio comunale: a favore delle famiglie, senza se e senza ma; contro la logica mercantilistica e clientelare sempre. In questo contesto si inserisce il principio cardine del nostro comportamento: prima la scuola pubblica, bene di prima necessità per tutti, simbolo di unità, uguaglianza, istruzione e civiltà. Una proposta l’abbiamo fatta, ma non è stata colta: onde evitare di tagliare ancora sul comparto scolastico, ho proposto di tagliare la segretaria del sindaco, figura inutile e superflua per una piccola amministrazione come la nostra, ed erogare la stessa cifra alla scuola, che calcolatrice alla mano fanno circa la stessa cifra prevista per l’asilo nido privato. Che ne pensate, vale la pena continuare a fare questa battaglia di civiltà e certezza dei diritti di tutti, a discapito degli interessi dei pochi, anzi di una su tutti? Io penso di sì. Non perdete il TG LOV… una voce di opposizione! http://vimeo.com/Labico Frana sulla Casilina - L’interrogazione di CeVL I sottoscritti consiglieri interrogano il sindaco, per sapere, premesso che: - il giorno 1 ottobre 2011 una frana ha causato l’interruzione della strada statale n. 6 Casilina, una importante arteria di collegamento, con conseguenti enormi disagi, sia per i cittadini labicani, sia per l’intenso traffico veicolare di attraversamento del territorio labicano; - a quanto risulta la frana sarebbe stata determinata da cause non naturali imputabili a lavori che si stavano svolgendo sul costone tufaceo sovrastante la strada; - i disagi sono aumentati a causa della lentezza con cui si sono iniziate a predisporre adeguate informazioni agli automobilisti che, per diverse ore, sono arrivati ignari fino al punto dell’interruzione e solo l’impegno della protezione civile ha impedito conseguenze ancora peggiori; - anche il servizio di trasporto pubblico viene fortemente penalizzato da questa situazione e per molti studenti è molto difficoltoso recarsi a scuola a Valmontone o a Colleferro; - a parte la possibilità di utilizzare altri assi viari, come la via Prenestina o l’autostrada, con chilometraggi di gran lunga superiori, vi sarebbe la possibilità di individuare della viabilità alternativa, attraverso l’adeguamento di alcune strade secondarie che uniscono il territorio di Labico e quello di Valmontone; - non si hanno notizie sui tempi di soluzione di un così grave problema e la sensazione di assenza dell’amministrazione è palpabile; quali azioni abbia posto in essere l’amministrazione per ridurre i disagi e per individuare in tempi rapidi la soluzione del problema; se il Sindaco abbia posto in essere tutto quanto in suo potere per garantire la percorribilità delle strade secondarie che collegano Labico e Valmontone; quando si prevede che verrà ripristinato il tratto della via Casilina attualmente interrotto; se il Sindaco abbia intenzione di chiedere che vengano accertate eventuali responsabilità su quanto è successo e se intenda promuovere conseguenti azioni a ristoro del danneggiamento subito.


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Una buona notizia

Cambiare e Vivere Labico mail. cambiareevivere@libero.it cell. 3208597261 - 3283789894 info. Via Roma, 31/A - Labico (Rm) Chi voleva avvelenare Colle Spina? di Tullio Berlenghi E’ passato un anno dal memorabile consiglio comunale in cui la maggioranza labicana, tanto determinata e coesa nell’imporre alla collettività una scelta di devastazione del territorio e che metteva a repentaglio la vivibilità di un quartiere – quello di Colle Spina – e la salute dei suoi abitanti, è stata costretta ad un imbarazzante dietro-front e a rimangiarsi, dopo nemmeno sei mesi, l’insano proposito di realizzare un’area di sviluppo industriale nel proprio territorio. Si parlava di qualcosa come 200 ettari che sarebbero stati destinati ad industrie e attività produttive, senza alcun limite e senza alcun vincolo. A nulla sono servite le nostre considerazioni, espresse prima in commissione poi in consiglio. Il boccone sembrava troppo ghiotto per lasciarselo sfuggire così, solo perché un’area industriale a pochi metri dalle abitazioni avrebbe reso un inferno la vita di chi in quelle abitazioni vive. L’importante era che non se ne parlasse troppo e che il dibattito venisse circoscritto al “Palazzo”. Peccato – per loro e per chi con questa operazione intendeva speculare – che a fare uscire dalle segrete stanze del potere il progetto ci ha pensato l’opposizione. Con il suo giornale (questo giornale), con i suoi manifesti, con il TG LOV, con il contatto diretto con i cittadini. E la nostra operazione di informazione, di trasparenza, di sostegno alla consapevolezza diffusa, ha scatenato il panico nei nostri amministratori. I quali si sono sentiti costretti ad indire un’assemblea pubblica a Colle Spina, non per spiegare le cose, ma per raccontare la “loro” verità, ossia quella che faceva più comodo a chi aveva interessi in quel progetto. E quando l’intero gruppo di opposizione si è presentato all’assemblea pubblica per dare il proprio contributo al dibattito, il vicesindaco Galli ha cercato di impedirlo. Secondo la sua distorta visione di democrazia gli unici titolati a parlare erano i sostenitori del progetto. Per sua sfortuna i cittadini presenti non erano d’accordo e hanno preteso di ascoltare anche le voci del dissenso. Un dissenso basato sulla volontà di anteporre la tutela del territorio e dell’ambiente e la salvaguardia dei cittadini e della loro salute alla speculazione. Un dissenso espresso con pacata fermezza e che è stato argomentato con gli strumenti della logica e del buonsenso. Un dissenso che ha vinto e cha sconfitto voraci appetiti e rozzi interessi. Quando, dopo alcuni mesi di serrata campagna di informazione da parte nostra, sindaco e vicesindaco si sono resi conto che i cittadini di Labico e di Colle Spina non si sarebbero lasciati abbindolare da patetiche promesse di sviluppo e posti di lavoro, hanno pensato bene di fare marcia indietro. E un anno fa, il 4 novembre 2010, con la coda tra le gambe, hanno portato in consiglio la delibera di revoca del progetto di sviluppo industriale, dal quale hanno fatto tutti a gara per prendere le distanze. Un progetto ormai orfano e la cui bocciatura è stata una sconfitta della speculazione e dell’affarismo e una vittoria per noi e per tutti cittadini che aspirano ad una migliore qualità della propria vita e della propria salute.

di Maurizio Spezzano

Finalmente ci siamo. Dopo mesi di gestazione il Consiglio Comunale ha istituito la Commissione di controllo sull’attività dell’ufficio urbanistica del nostro Comune. C’è voluto un po’ di tempo, ma la calma e le buone ragioni della nostra proposta hanno avuto la meglio sulle leggerezze che, a nostro avviso, ci sono state da parte del responsabile. Cercheremo di fare luce e individuare eventuali responsabilità sul disordine urbanistico che ha caratterizzato il nostro comune negli ultimi tre lustri circa, da quando le lottizzazioni hanno fatto scempio del territorio comunale. La nostra non vuole essere un’azione censoria o giudiziaria, semplicemente ci siamo posti il problema urbanistico nelle sue varie sfaccettature, dagli standard non rispettati alle troppe facili sanatorie, ai servizi, ai permessi di costruire rilasciati con faciloneria, alla mancanza dei certificati di agibilità, ecc. Credo che sia dovere di tutti contribuire ad arrivare alla verità e riaffermare il rispetto dei principi giuridici. Nessuno può ergersi a giudice di Cassazione, soprattutto un tecnico, il cui compito è quello di applicare la legge e non interpretarla o forzarla. Sono convinto che se la Commissione rispetterà il mandato avuto dal Consiglio, forse, si farà finalmente chiarezza sui troppi lati oscuri che riguardano l’urbanistica. E’ chiaro che se un paese come il nostro, che ha visto triplicare la popolazione in poco più di una quindicina d’anni, cresce a tutta velocità, qualche errore in buona fede può anche averlo commesso; meno, comprensibili risultano essere le facilonerie dell’ultimo periodo. Ho l’impressione che l’attuale tecnico si sia eretto troppe volte a giudice parziale, forzando norme e articoli di legge. Comunque ci sarà tempo e modo per discuterne e confrontarsi. L’obiettivo è cercare la verità e correggere la rotta, perché non è più possibile consumare il territorio con l’attuale frenesia di fare cassa e al solo vantaggio di alcuni notabili locali, legati, peraltro, da vincoli familiari o da parentele. Sono convinto che il compito della pubblica amministrazione e di chi è chiamato a governare il territorio sia quello di tutelare il bene collettivo, non contro qualcuno, ma a vantaggio di tutti, nel rispetto delle regole e delle norme giuridiche e urbanistiche. Ci sono molti modi di intendere l’urbanistica: quello applicato a Labico io lo trovo dannoso. Il territorio va difeso e tutelato; l’abbandono e l’incuria rischiano di causare danni irreversibili. Per comprendere ciò, basta guardare quello che succede quando appena due gocce d’acqua fuori dal normale si abbattono sul nostro paese. Oppure, come ad esempio a Valmontone, quando lavori fatti male o senza permesso bloccano per mesi un’arteria importante come la Casilina… e a pagarne i danni sono le amministrazioni pubbliche, noi, in definitiva. Si è costruito troppo e male, trascurando i servizi primari, pensiamo alle fogne e alle acque chiare e scure. Quanto dico è avvallato dal fatto che lo stesso sindaco ha dovuto firmare un’ordinanza che chiedeva di staccare i discendenti, ammettendo implicitamente che il problema c’era. Allora, chiedo di approfittare dell’istituzione della Commissione per correggere la rotta, per fare chiarezza e per aprire un nuovo capitolo, che da una parte accerti le responsabilità e dall’altra tuteli chi ha sempre rispettato le regole e la legge. Sono convinto che questo sia un impegno di tutti noi. Concludo elencando i nomi dei membri eletti: per la maggioranza, Giordani, Galli A., Di Stefano, Scaccia; per l’opposizione, Spezzano, Berlenghi e Prestipino. A tutti buon lavoro e massimo rispetto per i cittadini. L'Associazione Culturale Rive Gauche, in collaborazione con le associazioni A.G.E.L. - Esso Chissi – Labicocca, il Patrocinio del Comune di Labico e la disponibilità della Comunità Parrocchiale San Andrea Apostolo, vi invitano al

CONCERTO del COMPLESSO BANDISTICO PALLAGORIO - CARFIZZI Sabato, 29 ottobre 2011 - alle ore 17.00 Chiesa di San Andrea Apostolo Labico


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