速
sin-cinema_lavoro
26-04-2005
14:54
Pagina 8
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 3
Andrea Attilio Grilli
Jiro Taniguchi Il gentiluomo dei manga
Le virgole. Autori e Personaggi 9
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
I edizione: settembre 2007 Copyright © Tunué Srl Via degli Ernici 30 04100 Latina – Italy www.tunue.com info@tunue.com
Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento riservati per tutti i Paesi. Per le immagini, ove non diversamente specificato, copyright © degli aventi diritto.
Pagina 4
ISBN-13 GS1 978-88-89613-28-3
Progetto grafico: Daniele Inchingoli Grafica: Marco Milanese Copertina: Roberto Terrinoni
Stampa e legatura: Tipografia Monti Srl Via Appia Km 56,149 04012 Cisterna di Latina (LT) Italy
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 5
Indice
Introduzione
I. Chi è Jiro taniguchi?
II. Storie di cani e di gatti, dell’antico Giappone e dell’amore per il Mondo Ai tempi di Bocchan – Bocchan no jidai La struttura dell’opera Taniguchi e Soseki La linea Il libro del vento – Kaze no sho Icaro – Ikaru Opere noir Tokyo Killers Benkei a New York I grahic novel Al tempo di papà – Chichi no Koyomi In una lontana città – Harukana Machi-e Un ciel radieux (‘Un cielo radioso’) L’uomo che cammina – Aruko hito L’olmo e altri racconti – Keyaki no ki Gli animali, i gatti… e le montagne Allevare un cane e altri racconti – Inu wo kau L’uomo e la montagna
9
13 17 18 19 23 24 29 34 38 38 43 44 47 48 50 52 54 55 57 59
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 6
III. Conclusioni
Riferimenti bibliografici Interviste Articoli, interventi, commenti Saggi consultati sul Giappone e sul fumetto Cronologia delle opere Opere disponibili in lingua italiana Opere inedite in Italia e pubblicate in Francia Opere di prossima pubblicazione in Italia
65 68 68 68 69 70 70 71 71
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 7
JIRO TANIGUCHI Dedicato a mia sorella, compagna di mille battaglie famigliari
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 8
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 9
Introduzione
Per anni, quando aprivo i volumi dell’editore di fumetti Play Press, mi è capitato di osservare una pagina che pubblicizzava un manga dal titolo Hotel Harbour View, dove appariva una ragazza in abiti succinti che fuma una sigaretta. Era il 1992. Devo dire che non lo comprai. Ne ero incuriosito, però, forse perché immaginavo fosse erotico. Fu solo anni dopo che comprai Ai tempi di Bocchan della Coconino Press. L’acquisto si fondava su diverse motivazioni, prima fra tutte una particolare simpatia per il periodo Meiji, un’importante epoca del Giappone che va dal 1868 al 1912, durante la quale il paese passò dall’isolamento politico e culturale a una vivace dialettica con l’Occidente. Per questa simpatia dovremmo risalire ancora più indietro nel tempo, a un Natale del non so quando, ma sicuramente degli anni Ottanta, quando, ancora ragazzo, ricevetti in regalo Tsushima di Frank Thiess.1 Quel libro mi sembrò incredibile. Per raccontare una guerra durata due anni l’autore esplorava la storia di due nazioni, affrontando materie, argomenti diversi e per un ragazzino quasi incoerenti. Thiess si preoccupava di approfondire l’estrazione sociale dei marinai della marina zarista, mentre nello stesso tempo spiegava l’era Meiji. Per non parlare della psicologia degli uomini che combatterono quella guerra. Un libro complesso che apriva a un ragazzino un modo diverso di studiare la storia.
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 10
JIRO TANIGUCHI, IL GENTILUOMO DEI MANGA
Penso che la stessa emozione la si possa avere aprendo un volume di Jiro Taniguchi su quell’epoca. La complessità di un periodo storico, o meglio la complessità degli uomini che lo hanno vissuto, descritta attraverso dei disegni. D’altra parte, quando si apre un volume a fumetti disegnato da Taniguchi le sorprese o le emozioni non mancano mai. Sicuramente la prima sorpresa sono le doppie pagine, dove di solito l’autore disegna particolareggiate viste dall’alto di sentieri, alberi e tetti delle case, riuscendo sempre a offrirci un livello di dettaglio sorprendente, tegola per tegola. Potrebbero sembrare delle foto, ma non lo sono e forse non vogliono esserlo. Però l’impressione è grande: si capisce subito, a colpo d’occhio, che le pagine successive non offriranno un fumetto giapponese come ce lo si potrebbe aspettare. È di pochi autori avere questa capacità. Forse Taniguchi non può essere paragonato ai grandi maestri, come Will Eisner od Osamu Tezuka, ma senza dubbio è tra le figure più importanti di questi ultimi decenni. Sia per il tratto, elegante e profondo, sia per le storie che ha saputo sceneggiare. Taniguchi ha inoltre lavorato spesso con scrittori che hanno proposto storie di grande interesse e spesso di non facile disegnabilità. Se le storie hard-boiled di Natsuo Sekikawa e di Jinpachi Mori hanno svelato un Taniguchi duro, sporco, a tratti anche poco elegante nel tratto, opere come L’olmo o Al tempo di papà hanno sottolineato la sua maestria nel raccontare sé stesso e approfondire le emozioni che la vita può donarci, con una linea elegante e delicata in grado di approfondire i segni più piccoli del reale. Note
1 Frank Thiess, Tsushima. Il romanzo di una guerra navale (ed. or. Tsushima, Wien – Hamburg, Paul Zsolnay Verlag, 1936), Torino, Einaudi, 1977.
10
jiro_lavoro
25-09-2007
Ringraziamenti
12:25
Pagina 11
INTRODUZIONE
Pochi ma buoni direi. Nel senso che devo ringraziare diverse persone per l’aiuto che mi hanno dato senza mai chiedere, ma offrendo sempre qualcosa. In ordine di apparizione, si fa per dire. A i miei zii Mario e Renata perché inconsapevolmente molti e molti anni fa hanno dato il via a questo libro. A Enrico Fornaroli per il contatto con l’agenzia di Taniguchi… se pensi a quando ci siamo conosciuti… A Ione e Federico per la casa a Villetta Barrea, un posto magnifico nelle montagne abruzzesi. A Guglielmo dello Starshop di Pescara per le informazioni e le «chiacchierate». Alla mia signora Pedecaris, perché la sua esistenza rende questo mondo molto ma molto più bello e perché «è una fonte di guai». A Tom Cruise per aver partecipato a un film veramente bello sul periodo Meiji. A mia madre, attenta cultrice della lingua francese, mi ha aiutato nella comprensione di alcuni testi di lingua d’oca. A mio padre che sta scrivendo un suo ennesimo libro nella stanza affianco… A Omar Martini per un fax fondamentale. A Michele Ginevra per un paio di consigli a Lucca 2006 (abbonatevi al Centro Fumetto «Andrea Pazienza» di Cremona!). A Lorenzo e signora per avermi illuminato su Seton. A Gianluca e signora per la passione fumettofila comune. Ad Andrea Plazzi per un Wiz, wizzato all’ultimo momento. A Daniele Brolli e Giuseppe Palumbo perché i maestri si ringraziano sempre. … E chi ho dimenticato… mannaggia… scusatemi!
11
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 12
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 13
I. Chi è Jiro Taniguchi?
Negli anni Cinquanta, quando ero bambino, gli adulti odiavano i manga considerandoli qualcosa di volgare, oltre che un’inutile distrazione per i figli che avrebbero invece dovuto pensare allo studio. Nonostante ciò fui travolto dal fascino delle loro storie fiabesche e dai disegni che le caratterizzavano.1
Jiro Taniguchi nasce a Tottori, una prefettura del Sud del Giappone, il 14 agosto del 1947. Dopo essersi diplomato alle scuole superiori e aver tentato per un anno la professione da impiegato, decide di provare a intraprendere la carriera di fumettista. Inizia così a lavorare nella bottega di Kyota Ishikawa. Siamo nel 1966. Taniguchi racconta: Mi piaceva leggere fumetti, mi è sempre piaciuto. Prima speravo, quando ero ragazzo, di diventare mangaka. Era come un sogno, non so, non ci credevo davvero. Poi quando ho finito il liceo ho preso la decisione e ho, inaspettatamente, trovato lavoro come assistente di un autore abbastanza noto. […] All’epoca non mi ponevo il problema se fare manga fosse un’attività artistica o meno. Ora forse le cose stanno cambiando e anche il nostro lavoro gode di un’attenzione diversa. Prima chi disegnava manga era uno che, in genere, non aveva voglia di studiare.2
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 14
JIRO TANIGUCHI, IL GENTILUOMO DEI MANGA
Quattro anni più tardi, dopo un primo rifiuto di una storia dal titolo Cloroformio (Kurorohorumu), sorta di sogno allucinatorio, Taniguchi esordisce sulla rivista Young Comic (edita da Shonen Gahosha) con il fumetto Kareta heya (La stanza arida), ambientato in una camera dove l’autore aveva abitato. Nel 1971 vince il premio annuale indetto dalla rivista Big Comic (Shogakukan) con la storia Toi koe (Voci lontane). Nel 1975 esce il suo primo manga con la casa editrice Kodansha, dal titolo Namae no nai dobutsutachi (Animali senza nome). Per questo manga come per gli altri si tratteranno con maggior dettaglio le trame al Capitolo successivo. L’incontro con Natsuo Sekikawa,3 1976, li porta a realizzare prima storie hard-boiled4 come Rind! 3, Muboi Toshi (‘Città senza difese’), Nashikaze wa Shiroi, Hotel Harbour View) per l’editore Futabasha, e poi, dal 1987, il fumetto storico Botchan no jidai (Ai tempi di Bocchan), completato circa dieci anni dopo. Nel 1980 esordisce anche con storie pugilistiche scritte da Caribu Marley,5 ancora per Futabasha: Ao no senshi (‘Il combattente blu’), Knukle Wars (‘Le guerre delle nocche’), Live Odyssey. Cinque anni più tardi realizza la storia di fantascienza Chikyu hyokai kiji (Cronaca del dissolvimento della Terra), edito dalla Kodansha. Nel 1990 vedono la luce Blanca, pubblicata da Shogakukan, su di un cane che ha subìto modifiche genetiche, e Gensu jiten (L’enciclopedia degli animali primordiali, Kodansha). Dello stesso anno è l’opera Aruto hito (L’uomo che cammina, Kodansha). Nel 1992, con un’altra storia sempre sugli animali, Inu o kau (‘Allevare un cane’), vince il premio Shogakukan. Nello stesso anno disegna sui testi di Kan Furuyama6 il manga storico Il libro del vento (Kaze no sho). Nel 1993 inaugura una nuova collaborazione con lo scrittore Shiro Tosaki, con il quale realizza l’opera K, di ambientazione alpinistica, argomento molto caro a Taniguchi. 14
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 15
CHI È JIRO TANIGUCHI?
Nel 1995, su propri testi, disegna Chichi no koyomi (Al tempo di papà) per la Shogakukan. L’amore per la Francia, che l’autore matura nel 1974 quando scopre i fumetti francesi, si concretizza nel 1996 con la realizzazione di un manga scritto da Moebius,7 Icaro, un’opera che rimane incompiuta. Del 1997 è Kodoku no gurume (Gourmet), con lo scrittore Masayuki Qusumi. Nel 2000 realizza Quest for the Missing Girl (Shogakukan), il rocambolesco salvataggio, da parte di un free-climber, di una ragazza rapita e imprigionata sulla sommità di un grattacielo. Dopo gli animali, l’alpinismo, i gangster, la Storia, nel 2001, con la serie Sky Hawk, Taniguchi racconta le vicende di due giapponesi che si trovano ad affrontare una serie di avventure nel Far West. Nel 2004 inizia la pubblicazione di Seton (dal nome del fondatore dei boy scout statunitensi) su testi di Yoshiharu Imaizumi.8 opera ancora in corso; nel 2005 è stato intanto pubblicato Hareyuku sora (edizioni Shueisha), Un ciel radieux nell’edizione francese di un anno dopo (l’opera è invece ancora inedita in Italia). Taniguchi ha ricevuto diversi riconoscimenti nazionali e internazionali. Fra i principali, il Tezuka Award per Bocchan no jidai, il citato premio Shogakukan per Inu wo kau e, nel 2003, l’Alph’Art per la migliore sceneggiatura ad Angoulême, uno dei più grandi festival del fumetto europei, per l’opera Harukana Machi-e (In una lontana città). Infine, non si può dimenticare il Salón del Cómic de Barcelona, con il premio per la migliore opera pubblicata in Spagna nel 2003, sempre per Harukana Machi-e. In Italia ha ricevuto il premio Attilio Micheluzzi per la miglior opera straniera. Oggi vive a Tokyo. 15
jiro_lavoro
Note
25-09-2007
12:25
Pagina 16
JIRO TANIGUCHI, IL GENTILUOMO DEI MANGA
Riferito in Davide Castellazzi, «Un artista straordinario», Scuola di Manga, numero speciale di Scuola di Fumetto, maggio 2003, Roma, Coniglio, p. 25. 2 Intervista di Igort con l’aiuto di Mikiko Kikuta in Territori del racconto a fumetti, Napoli, L’Ancora del Mediterraneo, 2000, p. 135. 3 Nato in Giappone nella città di Nagaoka nel 1949, è soprattutto conosciuto per il suo lavoro come scrittore di Ai tempi di Bocchan. 4 Con il genere hard-boiled si fa riferimento a uno stile letterario di cui fu originatore Dashiell Hammett sul finire degli anni Venti e di cui Raymond Chandler è stato uno dei maggiori interpreti nel decennio successivo. Si tratta generalmente di detective story contraddistinte da un approccio poco sentimentale verso il crimine e da una buona dose di violenza. Il personaggio è dotato di cinismo, fascino e impermeabilità alla crudezza della vita. 5 Autore di manga e anime (Meiso-O Border, Futabasha), il suo nome d’artista è un omaggio al musicista Bob Marley. 6 Nato nel 1943, Kan Furuyama è un profondo conoscitore della storia giapponese. Ha scritto Souseki Jikembo, Karate Sangokushi e Keiji Hotoke no Saki, opere tutte inedite in Italia. 7 Pseudonimo di Jean Giraud, artista francese, ha lavorato con il nome di Gir nella serie fumettistica Forte Navajo, scritta da Jean-Michel Charlier. I suoi interventi creativi spaziano dal fumetto al cinema (i film Alien di Ridley Scott, 1979, The Abyss di James Cameron, 1989 e Il quinto elemento di Luc Besson, 1997). Ha partecipato alla fondazione della rivista Métal Hurlant, ha collaborato con l’artista messicano Alejandro Jodoroswky. Ha realizzato anche una storia su Silver Surfer, un personaggio della Marvel Comics, su testi di Stan Lee. 8 Vive in una baita sulle motagne del Giappone tra Yamamori e Iwate. Le osservazioni fatte sul mondo animale gli hanno ispirato diverse opere: Ganbare himenezumi (‘In bocca al lupo Principessa Topo’), Kuchu mogura arawaru (‘la talpa nel cielo’). Si è aggiudicato il premio Kodansha per la letteratura per l’infanzia. 1
16
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 17
II. Storie di cani e di gatti, dell’antico Giappone e dell’amore per il Mondo Jiro Taniguchi ha realizzato opere che vanno a toccare mondi immaginari diversi. Dalle opere storiche come Ai tempi di Bocchan al dramma storico come nel caso de Il libro del vento, passando per lo sport, il western, la fantascienza, fino ad arrivare a veri e propri graphic novel, nelle forme con cui il termine è inteso da Will Eisner.1 Questa possibile classificazione, necessaria per cercare di dare compiutezza a una lettura organica delle sue opere, è per sua stessa natura arbitraria, condizionata dalla griglia di lettura di chi scrive. Icaro per esempio è difficilmente inseribile in un genere narrativo canonico; Ai tempi di Bocchan e Il libro del vento, citate poco sopra, potrebbero essere anche considerate, insieme alla più recente Seton, come affreschi storici. Senza dubbio si può tirare una linea molto netta tra le opere solo disegnate da Taniguchi e quelle invece di cui è autore unico. Tanto per gli argomenti trattati quanto per lo stile sono opere diverse. Sono proprio queste che possiamo definire graphic novel. Veri e propri romanzi che dispiegano la loro capacità di indagine e ricerca dell’Uomo oltre il semplice apparire della narrazione, che impongono al lettore un confronto inevitabile con i grandi temi della vita e della società. Gran parte delle sue opere possono essere iscritte al genere seinen. I manga di questo tipo sono rivolti a un pubblico maschile da diciotto-vent’anni in su e trattano i temi più diver-
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 18
JIRO TANIGUCHI, IL GENTILUOMO DEI MANGA
si e disparati, ma con un taglio adulto e maturo. I seinen manga tendono a essere realistici nella narrazione e caratterizzati da un disegno molto dettagliato. Così come a una linea spesso estremamente sintetica, ma artisticamente innovativa e differenziante per l’autore.2 Ai tempi di Bocchan – Bocchan no jidai
Jiro Taniguchi ha prodotto due opere che possiamo definire storiche: Ai tempi di Bocchan e Il libro del Vento (di quest’ultima si parla più sotto). Taniguchi distingue tra il dramma storico e le opere storiche. Nell’introduzione a Il libro del vento afferma: «Questo libro rappresenta il primo tentativo di avvicinarmi al dramma storico». Entrambi i libri fanno riferimento al periodo Meiji, un’importante epoca del Giappone che va dal 1868 al 1912. È proprio in quel periodo che il Sol Levante esce dal lungo periodo di staticità e conservatorismo imposto dalla dinastia Tokugawa e in un periodo relativamente breve diventa una delle nazioni più potenti del mondo, attraverso una serie di frenetici processi sociali, economici e culturali.3 È facile quindi comprendere come un’opera sul periodo Meiji, se sia affascinante per la complessità dell’oggetto narrato, porti con sé il rischio del fallimento, di un’opera storica banale e non capace di affrontare i grandi temi che lo caratterizzano. Sekikawa e Taniguchi con Ai tempi di Bocchan sono invece riusciti in un’impresa paragonabile al Budda di Osamu Tezuka.4 In 5 o 10 volumi, rispettivamente francese o italiana, gli autori ripercorrono il periodo Meiji. Il fumetto uscì prima serializzato sulla rivista Manga Action dal 1987 e poi, in un secondo momento, in 10 volumi. Ha richiesto complessivamente dodici anni di lavorazione. Senza i disegni di Taniguchi, Sekikawa non avrebbe potuto realizzare la sua analisi del periodo Meiji. 18
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 19
STORIE DI CANI E DI GATTI, DELL’ANTICO GIAPPONE E DELL’AMORE PER IL MONDO
Questo manga appartiene a un genere difficile. La perfetta fusione fra testo e disegni è riuscita finora solo a pochissime persone, ed è sempre il disegno a trainare il contenuto del testo. È tale l’importanza di questo progetto che lo stesso Taniguchi in un’intervista ha precisato: Quando mi sono imbattuto in questo testo ho subito pensato che c’era qualcosa di prezioso, era uno stimolo forte a lavorare sull’atmosfera. Nel periodo Meiji, che per noi è molto importante, si mettono le basi del Giappone moderno: era un periodo di grande trasformazione e mi sembrava che si respirasse un’altra aria, un’atmosfera leggera, che avrei voluto disegnare. In un certo senso ho cambiato stile, per cogliere meglio l’aria leggera di quei tempi.5
Del cambio di stile che Taniguchi ha ritenuto necessario per la realizzazione di quest’opera si parlerà più in là. Qui basti indicare che in effetti l’autore, nell’adottare un modo di disegno ad hoc per Ai tempi di Bocchan, è riuscito nella difficile impresa di dare uniformità artistica a un’opera lunga e complessa. La struttura dell’opera
Ai tempi di Bocchan è composta da dieci volumi nell’edizione italiana, pubblicata dalla Coconino Press di Bologna dal 2000 al 2006. Ogni due volumi sono trattati uno o più personaggi significativi del periodo Meiji, che rendono possibile illustrarne il quadro storico. In particolare i primi due e gli ultimi volumi raccontano la vita di Natsume Soseki Kinnosuke (1867-1916), professore di letteratura inglese presso l’università imperiale di Tokyo, l’intellettuale più importante del periodo Meiji. L’opera di Taniguchi e Sekikawa prende il nome proprio da una delle sue opere tra le più lette e famose in Giappone: Botchan (‘Signorino’). Un giovane insegnante, 19
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 20
JIRO TANIGUCHI, IL GENTILUOMO DEI MANGA
Una scena strana, quasi fuori dal tempo. Natsume Soseki è rivolto verso il lettore e recita la sua profezia sul Giappone. (da Ai tempi di Bocchan, vol. 1, Bologna, Coconino Press, 2000, p. 13) © by Taniguchi Jiro, Sekikawa Natsuo all rights reserved. Per l’edizione italiana Coconino Press 2000
Botchan, che si trasferisce da Edo nella città di Matsuyama per insegnare. Ha così l’occasione di conoscere due uomini molto diversi, ma che in qualche modo rappresentano il conflitto tra il vecchio e il nuovo Giappone. In realtà sono diversi gli autori o i personaggi che Sekikawa poteva tenere in considerazione per iniziare la storia, ma Soseki, come sottolinea Luisa Bienati, è «lo scrittore che meglio rappresenta la crisi dell’uomo Meiji».6 Così scrive Soseki: «La solitudine è il prezzo che dobbiamo pagare per essere nati in quest’epoca moderna, così piena di libertà, indipendenza ed egoistica affermazione individuale».7 È evidente che fondare la propria trasposizione di quel periodo attraverso la figura di Soseki ha un significato particolare. Sekikawa ha dato alla storia il tono triste di un 20
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 21
STORIE DI CANI E DI GATTI, DELL’ANTICO GIAPPONE E DELL’AMORE PER IL MONDO
L’incontro tra Mori Rintaro Ogai e Soseki non è banale, sotto la neve, tra case di legno. Natsume nella vignetta 3 si estrania dalla realtà riflettendo sulle parole di Ogai. Nessun dettaglio, solo il suo sguardo pensieroso perso nel cielo. (da Ai tempi di Bocchan, vol. 1, Bologna, Coconino Press, 2000, p. 116) © by Taniguchi Jiro, Sekikawa Natsuo all rights reserved. Per l’edizione italiana Coconino Press 2000
tempo perduto, devastato da una frenetica corsa al progresso e all’occidentalizzazione. Il registro critico e malinconico è chiaramente interpretato da Taniguchi nei ritratti di Soseki. A p. 13 del primo volume, quando lo scrittore afferma «al massimo il Giappone diverrà una tigre di cartapesta», ha il tono sorpreso e triste di chi ha compreso, la frase è del 1909, quale sarà il destino del proprio paese snaturando la propria identità per seguire la cultura occidentale. A p. 116 dello stesso volume, un altro intenso ritratto è reso da Taniguchi durante l’incontro di Soseki con un altro importante intellettuale dell’epoca, lo scrittore Mori Rintaro Ogai, un autore che, pur non approvando l’occidentalizzazione della cultura nipponica, favorì l’ingresso della letteratura straniera in Giappone. 21
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 22
JIRO TANIGUCHI, IL GENTILUOMO DEI MANGA
Dopo Soseki (trattato nei volumi I, II, IX e X), nei volumi III e IV gli autori si soffermano su Hajime Ishikawa Takuboku (1886
– 1912), poeta e critico letterario che contribuì al successo di uno stile più attento alla spontaneità dell’espressione di sé. Nei successivi due volumi si parla invece di Shimei Futabatei8 e del già ricordato Mori Rintaro Ogai. Dal settimo volume l’attenzione è concentrata sull’attentato all’Imperatore, Caso di alto tradimento, che alcuni rivoluzionari vicini ai movimenti socialisti e anarchici organizzarono nel 1910. L’attentato non fu mai realizzato perché vennero catturati, processati in segreto e condannati a morte sia i congiurati sia vari esponenti del movimento socialista, ponendo fine alle deboli riforme democratiche di quegli anni. Caso di altro tradimento è molto significativo e accompagna gli ultimi quattro volumi, compresi i due tomi finali, dedicati alla malattia e alla morte di Soseki. L’opera si fonda su una struttura narrativa non semplice. Per esempio, viene spesso utilizzato l’espediente del flashback per approfondire i vari personaggi, spiegandone non solo le origini di alcuni comportamenti, dove possibile, ma anche la fitta rete di relazioni e avvenimenti che li porta a incontrarsi e interagire. Sono frequenti pagine piene di personaggi non solo nel loro agire, ma in vere e proprie foto di gruppo. A pagina 110 e 111 del secondo volume, una fotografia presenta gli autori dello Shugi, il naturalismo giapponese. Per ogni personaggio ritratto, vengono indicate le informazioni più importanti: per esempio Yanagita Kunio (1875 - 1926), fondatore degli studi di folklore giapponese, studioso, poeta, giornalista e funzionario governativo. Oppure Osugi Sake (1885 - 1923), anarchico del periodo Taisho, successivo al Meiji, e leader della sinistra. E così via. Per ognuno è presente uno sguardo, un movimento che palesano il carattere, l’umore. In alcuni casi i volti non corrispondono perfettamente a quanto si incontra nelle pagine dei volumi successivi, per esempio Takuboku, salvo le orecchie a sventola, cambia leggermente i lineamenti, apparendo più adulto nei ritratti ufficia22
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 23
STORIE DI CANI E DI GATTI, DELL’ANTICO GIAPPONE E DELL’AMORE PER IL MONDO
li e più bambino, quindi meno incline alle responsabilità, nelle pagine di narrazione. Inoltre i volumi sono collegati da fatti storici «sotto traccia» che tengono sempre unito un volume all’altro e definiscono i confini della storia più importante. Per esempio, la morte di Shimei Futabatei è molto enfatizzata, per l’importanza di Shimei nella letteratura giapponese come traduttore dal russo e soprattutto come autore di Ukigumo (1887-’89, Nuvole fluttuanti), ancora oggi considerato il primo romanzo giapponese della contemporaneità. Ma anche perché sarà poi lo stesso Takuboku a curare l’edizione integrale postuma delle sue opere. Taniguchi e Soseki
Soseki è il filo conduttore de Ai tempi di Bocchan. Come si diceva, lo scrittore più volte nelle sue opere ha studiato e commentato i mutamenti sociali del Giappone. Nelle prime pagine di Bocchan no jidai Sekikawa gli fa dire: Non capisco dove stia andando questo paese. La nuova epoca, la nuova epoca, mi fa ridere chi si rallegra tanto. Superficiali… Non funzionerà mai se imitiamo l’occidente. Che potrebbe accadere? L’occidente è insensibile e egocentrico. Al massimo il Giappone diverrà una tigre di cartapesta.9
È probabile che lo sceneggiatore abbia tenuto conto di questo passaggio tratto da Sore kara (E poi): Guardate il Giappone… Tenta di farsi largo nel gruppo delle potenze mondiali… È come una rana che cerca di diventare grande come una vacca. Ovviamente, tra poco scoppierà. Questa lotta colpisce te e me, e chiunque altro. A causa della pressione dovuta dalla competizione con l’Occidente, i giapponesi non hanno il tempo di rilassarsi… Non c’è da stupirsi che siano tutti nevrotici… Non pensano 23
jiro_lavoro
25-09-2007
12:25
Pagina 24
JIRO TANIGUCHI, IL GENTILUOMO DEI MANGA
L’ultima vignetta è di una estrema leggerezza, le piccole foglie che galleggiano e i fiorellini sui rami di ciliegio danno il senso della primavera. (da Ai tempi di Bocchan, vol. 3, Bologna, Coconino Press, 2002, p. 70) © by Taniguchi Jiro, Sekikawa Natsuo all rights reserved. Per l’edizione italiana Coconino Press 2002
a nient’altro oltre a se stessi e alle loro esigenze immediate. Cercate in tutto il Giappone, e non troverete un solo centimetro quadrato che sia illuminato dalla speranza. Ovunque c’è solo buio.10
La linea
Taniguchi ha spiegato come l’esigenza di disegnare storie del periodo Meiji lo abbia spinto a un cambiamento di stile più leggero, anzi «più lieve, rincorrevo l’aria del periodo Meiji. Il periodo “illuminato” appunto».11 Basti prendere in esame un’opera come Tokyo Killers12 per cogliere la svolta stilistica dell’autore; certamente il primo 24
速