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01. Sergio Messina . Real Sex Il porno alternativo è il nuovo rock’n’roll
02. Giorgia Caterini . Japan Horror Il cinema dell’orrore giapponese
03. Valentina Testa . Kawaii Art!
Nella stessa collana:
Fiori colori palloncini (e manga) nel Neo Pop giapponese
04. Valentina Testa . Gothic Lolita La nuova moda delle ragazze giapponesi conquista il mondo
05. Fabio Bartoli . Vado, Tokyo e torno Diario di viaggio nel cuore del Giappone (e anche un po’ più in là)
06. Davide G.G. Caci – Fabrizio Mazzotta . I Puffi Storia e successo degli strani ometti blu
Maurizio Landini
Girls with Guns
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Cinema d’azione e fanciulle armate fino ai denti
Indice
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Introduzione. Non è un paese per maschi
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1. Cattive ragazze
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2. Le curve violente della legge
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3. James Bond, chi?
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4. Le belle e le bestie
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5. Bionde, more e zombi
69
6. Indiana Girl (with Guns)
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7. Le ragazze armate hanno un futuro
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Top Ten delle Girls with Guns
105
Filmografia
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Bibliografia
A mio padre, che ha sempre creduto in me pi첫 di quanto abbia mai fatto io
_Dal film Bitch Slap. Camero (America Olivo) non è una ragazza alla quale piace troppo scherzare… © 2009 Bombshell Pictures e ulteriori aventi diritto.
Introduzione Non è un paese per maschi
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rendendo a prestito e modificando il titolo di un celebre film dei fratelli Coen, Non è un paese per vecchi (tratto dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy), si mettono subito le cose in chiaro: nel cinema delle Girls with Guns non c’è posto per il sesso forte e, anche se ce n’è, non può reggere il confronto con il fascino ineguagliabile dei personaggi femminili, veri protagonisti di queste pellicole d’azione. Le ragazze in abiti succinti che imbracciano armi più o meno pesanti, riscuotono un grande successo fra il pubblico maschile e non solo. Del resto, l’immagine stessa della ragazza disinibita e dalla sensualità prorompente, ben si sposa con l’arma da fuoco, simbolo fallico per antonomasia. Lara, Selene, Alice, Ripley non fanno da spalla seducente a un James Bond né tantomeno fuggono terrorizzate davanti al mostro che si para loro innanzi: si muovono con agilità da trapeziste e aprono il fuoco con le loro armi automatiche. In questo saggio si tratterà di quei film che vedono in azione ragazze armate con pistole, fucili d’assalto, mitragliette, bazooka e lanciamissili, quando non con armamenti avveniristici come lancialaser o folgoratori… Vampire, spie, ammazzazombi o alieni, anime vendicatrici che maneggiano qualunque tipo d’arma come e meglio di un uomo, eclissando la figura dell’eroe maschile che siamo abituati a vedere sul grande schermo. Nel cinema delle Girls With Guns si attua una mascolinizzazione (spesso forzata al limite del caricaturale) dell’eroina che, come scrive Lenuta Giukin nel suo articolo «Boy-Girls: Gender, Body, and Popular Culture in Hong Kong Action Movies» (in Ladies and Gentlemen, Boys and Girls: Gender in Film at the End of the Twentieth Century, a cura di Murray Pomerance, 2001), «rompe con la rappresentazione classica della passività femminile nel cinema, una trasformazione che mette in discussione la stessa nozione [che lo spettatore ha] di gender». Si giunge a limiti estremi in cui parallelamente a questa mascolinizzazione si attua una femminilizzazione dell’eroe maschile, come nel caso di Neo della trilogia fantascientifica di Matrix.
Le Girls with Guns sono dunque attraenti (per il pubblico femminile come per quello maschile) anche, e direi soprattutto, per la loro mascolinità: con prepotenza si appropriano delle qualità di forza e virilità che sono sempre state appannaggio esclusivo dell’eroe maschile; capita non di rado che debbano attraversare più di un inferno prima di riveder le stelle. Ma state certi, insozzate di ributtante sangue alieno o impeccabili nella loro linda camicetta di seta, queste avvenenti guerriere dai tratti fumettistici non esiteranno a fare piazza pulita del nemico di turno. Spesso i registi si concentrano nell’esaltare le loro belle forme trascurando trama e sceneggiatura, che passano automaticamente in secondo piano; aspetto, questo, che sembra contraddistinguere il moderno cinema d’azione al femminile, da Tomb Raider a Sucker Punch. A partire dal titolo, Girls with Guns – etichetta che sottintende un vero e proprio sottogenere di film d’azione originario di Hong Kong – mi sono preso la licenza di ampliare il campo a pellicole di genere fantastico e fantascientifico non direttamente riconducibili al genere in questione ma che in parte ne sono state influenzate. È importante sottolineare il fatto che il libro prenderà in esame film con attrici in carne e ossa, escludendo le pellicole d’animazione, per cui sarebbe necessario un saggio a parte, vista la vastità del tema (basti pensare al numero considerevole di anime che vedono come protagoniste ragazze armate). Mi limito a citare l’ottimo Beautiful Fighting Girl di Tamaki Saitô (University Of Minnesota Press 2011), testo che analizza (e psicanalizza) il rapporto che si instaura tra i giovani otaku (appassionati sfegatati) e le incantevoli fanciulle armate nell’universo degli anime e dei manga giapponesi. Relazione più complessa di quanto non si pensi, che diviene una possibile chiave di comprensione del nostro mondo iper-tecnologico e iper-mediato.
Ringraziamenti Vorrei ringraziare l’editrice Tunué nella figura di Massimiliano Clemente e Marco Pellitteri, che mi hanno fornito l’occasione per scrivere di un argomento così affascinante divertendomi. Marco, in particolare, per i preziosi consigli e la pazienza in fase di stesura e revisione; ringrazio anche l’amico Lucius Etruscus, esperto di cinema orientale, per le sue informazioni indispensabili sulle eroine armate del Sol Levante. Non in ultimo, un ringraziamento va tutti coloro che leggeranno questo libro, augurandomi che possa arricchire i loro sogni erotici di nuove signorine vestite soltanto di cartuccere e armi pesanti.
_Dal film Bitch Slap, l’attrice Erin Cummings nel ruolo di Hel. Seno e arma pesante bene in vista, da vera Girl with Guns. Š Bombshell Pictures e ulteriori aventi diritto.
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e è vero che le ragazze buone vanno in Paradiso e le cattive dappertutto, queste ultime, qualunque sia la loro destinazione, ci vanno armate fino ai denti. E i nemici che si trovano a fronteggiare non sono solo i malcapitati buoni, ma anche i villains più sanguinari.
A fianco del vendicativo Machete (Danny Trejo) nell’omonimo sanguinolento lungometraggio del 2010, diretto da Robert Rodriguez ed Ethan Maniquis, c’è Luz, venditrice di tacos e rivoluzionaria interpretata da Michelle Rodriguez: da Fast ‘n’ Furious al recentissimo film d’invasione Battle: Los Angeles, la mascolina Michelle è ormai un’habituée dei film d’azione. In Machete si presenta con reggiseno e pantaloni attillati neri, tre pistole, una doppietta a canne mozze e un potente fucile d’assalto. Con la benda all’occhio destro (una ferita causata da un colpo di pistola) ricorda un’altra bad girl della celluloide, l’Elle Driver di Kill Bill, interpretata da Daryl Hannah. Altra cattiva ragazza del cinema d’azione moderno è Zoë Saldaña (Star Trek, Colombiana), che nel film The Losers di Sylvain White, del 2010, quanto a tirare pugni e a maneggiare le armi dimostra di essere perfettamente all’altezza dei protagonisti uomini. L’attrice interpreta la misteriosa Aisha, ra-
1. Cattive ragazze
Nel recente Bitch Slap – Le Superdotate, diretto da Rick Jacobson, b-movie tributo all’exploitation degli anni Settanta (le citazioni a film come Faster Pussycat Kill Kill! di Russ Meyer sono palesi), tre bellezze prorompenti, che sembrano evase dalle pagine della rivista patinata per adulti, torturano un gangster per farsi rivelare l’ubicazione di un tesoro nascosto del valore di milioni di dollari. Trixie (Julia Voth), Camero (America Olivo) e Hel (Erin Cummings) dovranno vedersela con un supercattivo e per batterlo non basteranno certo le armi della sensualità ma pistole, fucili d’assalto e mitragliette. Tra scazzottate, intimi momenti lesbo e violente sparatorie, la macchina da presa è solo per i primi piani sulle curve mozzafiato delle procaci fanciulle.
Il film di exploitation – È un tipo di film che tratta temi e soggetti di facile sfruttamento (in inglese exploitation) economico. Accantonando qualità e merito artistico, le storie di questi film sono semplici e imperniate su argomenti come il sesso, la violenza, la droga e iconografie dell’orrore come zombi, vampiri ecc. Sono per lo più pellicole a basso costo che rientrano, nella maggior parte dei casi, nelle categorie dei b-movie (film di serie b) e del cinema trash.
_In primo piano la leggendaria Tura Satana nel film Faster Pussycat Kill Kill! del regista Russ Meyer (1965), vera e propria pellicola di culto per gli amanti del cinema exploitation. © Eve Productions.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una grande riscoperta di questi film e alcuni registi come Quentin Tarantino hanno firmato dei veri e propri tributi ai vari sottogeneri exploitation, come il recente Inglorious Basterds (Bastardi senza gloria, 2009), ispirato al genere Macaroni Combat. I sottogeneri exploitation sono tanti e di diverso tipo: si va dai film sui cannibali, come l’estremo Cannibal Holocaust, a pellicole blaxploitation, come Coffy (di cui si parla più approfonditamente nel prossimo capitolo); dai documentari raccapriccianti dei Mondo films al nazisploitation, ovvero film su nazisti che torturano sadicamente i loro prigionieri, come in Ilsa, She Wolf of the SS (Ilsa, la belva delle SS), del 1974. gazza boliviana che aiuta un gruppo di soldati di un élite americana, dati per morti nel corso di un’operazione militare in Bolivia, a tornare in patria purché l’aiutino a uccidere un certo Max, dirigente della Cia alquanto discutibile. Questi ha deciso di acquistare da un ingegnere orientale alcune bombe di nuova generazione chiamate smaterializzatori sonici, devastanti come le testate nucleari, per poi rivenderle al miglior offerente. È proprio il cattivissimo Max ad aver tentato di eliminare i cinque losers nel corso dell’operazione boliviana. Fra tradimenti, vendette e colpi di scena, Aisha usa con disinvoltura pistole, mitragliatori e anche un lanciamissili rpg, senza parlare della sua abilità nel tirare calci e pugni: ne sa qualcosa il capo dei cinque, Clay (Jeffrey Dean Morgan), che già al primo incontro tête-à-tête con la boliviana tutto pepe rischia grosso. Sempre in tema di armamenti avveniristici, nel lungometraggio G.I. Joe: The rise of Cobra (G.I. Joe: la nascita dei Cobra) del 2009, diretto da Stephen Sommers, fa la sua apparizione la perfida quanto incantevole Baronessa Ana, interpretata dall’attrice inglese Sienna Miller (Factory Girl, Sturdust) a servizio del malvagio James McCullen (Christopher Eccleston). Proprietario dell’industria d’armi M.A.R.S., McCullen ha creato delle testate nanomites – composte da nano-robot in grado di divorare Cattive ragazze
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_Aisha (Zoë Saldaña) ha una sua idea di approccio con gli uomini. © Warner Bros.
The Losers, il fumetto – La pellicola diretta da Sylvain White rappresenta l’adattamento cinematografico dell’omonimo fumetto scritto dall’inglese Andy Diggle e disegnato dall’artista Jock (nella moderna serie Dc Comics Vertigo). Uscito in trentadue numeri, The Losers ha alla base l’idea che un gruppo di perdenti possa dichiarare guerra a una delle più potenti organizzazioni al mondo, la Cia. Questi sono degli agenti speciali che risultano morti per cause che vengono spiegate nel corso della loro storia. Negli episodi emerge la loro ferma volontà di vendetta, di rivalersi sul fantomatico Max, membro della Cia che ha causato loro non pochi problemi. The Losers è, come scrive Sergio L. Duma nel sito Manga Forever (Mangaforever.net), «un’approfondita analisi dei conflitti, della corruzione del sistema capitalistico occidentale, della spietatezza dei governi e dei rispettivi servizi segreti e della falsità della cosiddetta “guerra al terrorismo”».
_Il personaggio femminile Aisha, dal fumetto The Losers, disegnato da Jock. © Dc Comics.
qualsiasi tipo di metallo – e le ha vendute alla Nato ma ha pronto un piano per tenersi i soldi e riprendersi le bombe. Ovviamente il suo obbiettivo è farle esplodere, per dare dimostrazione della sua potenza e sottomettere il mondo. La Baronessa è una cat woman armata di pistole avveniristiche dall’impatto devastante; con una testata nanomite manda in pezzi la Torre Eiffel. Per fortuna che a contrastare lei e i suoi compari ci sono i G.I. Joe, una élite dall’armamento ipertecnologico e dalla temerarietà senza pari. Di certo non manca il coraggio a Fox (Angelina Jolie) del film Wanted, diretto dal regista russo Timur Bekmambetov (I guardiani della notte) e uscito nelle sale nel 2008. Fox è una cattiva ragazza affiliata a una società segreta di «giustizieri del fato» chiamata la Confraternita, dietro a cui si celano degli assassini senza scrupoli e dalle abilità sovrannaturali. Come ogni Girl With Guns che si rispetti, l’assassina tatuata guida l’auto a velocità tali e con tale abilità da far sembrare il ferrarista Alonso un neopatentato. Riguardo alla capacità di sparare, non ne parliamo neanche: Fox è in grado di far curvare la traiettoria dei proiettili a suo piacimento. Nell’universo delle fanciulle armate fino ai denti, l’omicidio può diventare un grande gioco, come nella pellicola inglese The Tournament di Scott Mann, del 2009, dove un uomo ricco sfondato (che ricorda vagamente il petroliere Abramovic˘…) si è inventato un bello spettacolo da svolgersi con una cadenza di sette anni, riunendo i più grandi assassini, delinquenti e teste calde dell’intero pianeta in una sfida segreta all’ultimo sangue, con la complicità delle autorità. L’unico che rimane in piedi guadagna dieci milioni di dollari. Naturalmente tutto questo è stato creato anche e soprattutto per il divertimento di uomini facoltosi che puntano sul sicario che può farli vincere. In gara c’è la temibile Lai Lai Zen, interpretata dall’attrice hawaiana Kelly Hu che, oltre ad affrontare un gran numero di feroci combattenti maschi, dovrà difendere un povero prete entrato nel torneo suo malgrado. Scontri a fuoco e in corpo a corpo di certo non mancano e sicuramente incrementano il fascino di Miss Hawaii Teen Usa 1985. 18
Girls with Guns
_L’assassina Fox (Angelina Jolie) si esibisce in una delle sue attività meno rischiose: sparare da un’auto in corsa. © Universal.
Generazione gyaru
Ritroviamo Kelly Hu nel film inglese Stiletto del 2008, destinato al piccolo schermo, questa volta nelle vesti di poliziotta. La cattiva ragazza della situazione è invece la bella tenebrosa Stana Katic, che abbiamo già visto nella serie televisiva Castle nel ruolo di Kate Beckett. Il suo ruolo è quello della femme fatale Raina, decisa a scoprire chi si nasconde dietro al rapimento di sua sorella. Non esiterà a usare in egual misura le sue abilità seduttive, le sue pistole e il suo coltello a serramanico per far fuori il boss Virgilio Vadalos (Tom Berenger) e i suoi scagnozzi. Nel film Domino del 2005, diretto da Tony Scott, i cacciatori di taglie Ed Moseby (Mickey Rourke) e Choco (Edgar Ramirez) sono in buona compagnia: una terribile ragazza ricca di nome Domino Harvey (cacciatrice di taglie inglese realmente esistita, figlia dell’attore Laurence Harvey), interpretata da Keira Knightley, dopo un’adolescenza da ribelle, ha deciso di unirsi alla coppia. Capelli corti biondi, cartuccere e attitudine punk, Domino si troverà invischiata in un brutto affare fra Fbi, mafiosi e talk show, che finirà col mettere in luce un cuore d’oro, nascosto sotto le curve, i vestiti logori e l’immancabile fucile a pompa.
Bad girl art – Quando si parla di bad girls nel fumetto ci si riferisce a quei personaggi femminili cattivi, potenti, violenti, intelligenti, abili ma soprattutto dotati di un’irresistibile carica erotica. Come per le Girls with Guns di celluloide, le cattive ragazze dei fumetti sono vittime di violenze e soprusi: vivono per vendicarsi dei loro aguzzini nel modo più doloroso possibile. La tematica che coinvolge queste anti-eroine è solitamente incentrata sull’occulto, la magia e l’esoterismo: in Witchblade, protagonista è una lama stregata in grado di conferire straordinari poteri alla persona eletta per impugnarla. Questi personaggi femminili vengono disegnati con vestiti succinti o lacerati, hanno gambe lunghe, chiome folte, sguardi maligni e seni enormi. In alcuni casi presentano elementi caratteristici degli animali predatori, come fauci e artigli. Usano essenzialmente armi
_Maschiaccio punk: Keira Knightley nelle vesti della cacciatrice di taglie Domino Harvey, in compagnia dei suoi colleghi e del suo fucile a pompa. Š New Line Cinema.
bianche come spade, pugnali e katana. Non sempre classificabili con facilitĂ tra i buoni o tra i cattivi, fra esse possiamo ricordare Vampirella, la citata Witchblade, Lady Death, Shi e Avengelyne.
_In posa nella copertina di un fumetto, Vampirella e Lady Death. Š Harris Comics
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Girls with Guns
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Perla nera dei giustizieri in gonnella è senz’altro l’attrice del North Carolina Pam Grier, che in due pellicole memorabili diviene un’icona del cinema blaxploitation: Coffy di Jack Hill, del 1973 e il suo sequel ideale (ma non ufficiale) Foxy Brown del 1974, sempre diretto dal regista di Los Angeles. Tra le ragazze afroamericane più sexy del periodo, Pam dà il meglio di sé interpretando prima Coffy, infermiera armata di doppietta a canne mozze che si vendica di coloro che hanno compromesso la salute di sua sorella con la droga, e poi Foxy, una ragazza che decide di vendicare la morte del fratello Link (Antonio Fargas) facendosi aiutare dalle Pantere Nere. Troviamo la Grier molti anni dopo, il 1997, nel film Jackie Brown di Quentin Tarantino, vero e proprio tributo al blaxploitation degli anni Settanta, nei panni di un’attempata hostess coinvolta in un traffico di denaro. Gli autori di violenze e soprusi sono avvertiti: le Girls with Guns non sono ragazze che dimenticano facilmente quello che hanno subìto. In Ms.45 (L’Angelo della Vendetta) di Abel Ferrara, del 1981, l’attrice Zoë Tamerlis Lund interpreta Thana, una ragazza sordomuta di New York che viene stuprata al ritorno da lavoro, prima per strada da uno sconosciuto mascherato, poi in casa sua da un ladro, che lei colpisce a morte facendone poi a pezzi il corpo. Tormentata da frequenti incubi, perde la ragione fino a provocare gli uomini e a ucciderli con la sua pistola Ms.45 se viene infastidita. La fine della pellicola la vede a un party di Halloween vestita da suora, mentre spara agli uomini presenti dopo aver ucciso il suo datore di lavoro che la importunava.
2. Le curve violente della legge
e Girls with Guns rappresentano un potente cocktail di sex appeal e spietatezza, sia quando sono chiamate a far rispettare la legge, sia quando decidono di farsi giustizia da sole. Il cinema d’azione al femminile abbonda di giustiziere e vendicatrici che non sono intenzionate ad arrestare la loro furia omicida finché non hanno soddisfatto a pieno la loro brama di vendetta.
Il genere blaxploitation – Nel blaxploitation (neologismo nato dalla fusione delle parole black ed exploitation) rientrano film a basso costo con attori (e spesso registi) afroamericani e destinati a un pubblico afroamericano. Il genere nasce in America nei primi anni Settanta e presenta le stesse storie di facile sfruttamento commerciale che caratterizzano l’exploitation. I protagonisti non sono solo uomini ma anche donne forti, indipendenti e tremendamente sexy, come Tamara Dobson nel film Cleopatra Jones,
_Coffy con la sua doppietta, nella locandina del film. Š American International Pictures
diretto da Jack Starrett del 1973, e Coffy di Jack Hill interpretato da Pam Grier. Le trame riguardano traffici di droga, scontri fra clan malavitosi e polizia, vendette private ma non solo: i registi spaziano dal film di vampiri (Blacula, Scream Blacula Scream) a quello di zombi (Sugar Hill), fino al nazisploitation (The Black Gestapo). Anche le suore «vere», se è Dio che lo vuole, possono intraprendere la loro sanguinaria missione di vendetta. Nel film exploitation Nude Nuns with Big Guns (il nome è tutto un programma: ‘Suore nude con pistoloni’) del 2010, scritto e diretto da Joseph Guzman, suor Sarah (Asun Ortega), in procinto di prendere i voti, viene drogata e violentata, ma sente la chiamata divina alla vendetta e, armata di fede e un buon numero di armi da fuoco, è pronta a battersi anche con una pericolosa banda di motociclisti chiamata Los Muertos. Spose di Dio e spose di killer. La vendetta corre su un filo di spada. Nel film Kill Bill di Quentin Tarantino del 2003, la bionda Uma Thurman interpreta Beatrix Kiddo, nome di battaglia Black Mamba, membro di una squadra di killer a servizio di un certo Bill (David Carradine). Quando decide di cambiare vita e sposarsi, riceve la visita dei suoi ex compagni proprio nel giorno del suo matrimonio: questi massacrano tutti i presenti ma Beatrix si salva, seppur finendo in coma. Dopo il suo risveglio decide di vendicarsi di tutta la squadra e del suo capo, facendo uso della sua inseparabile katana. Fra i cattivi di Kill Bill spicca l’attrice statunitense di origini cinesi Lucy Liu, che abbiamo vista recitare anche nelle vesti di donna fatale e ben armata nel film Ballistic: Ecks vs. Sever (Ballistic) del 2002, diretto dal regista tailandese Wych Kaosayananda. Il suo ruolo è quello dell’agente della Dia (Defense Intelligence Agency) di nome Sever, determinata a vendicare l’uccisione di marito e figlio. Pur di portare a termine la sua missione non esiterà a usare mitragliette, fucili d’assalto, mitragliatori pesanti, bastoni telescopici, e i cattivi qui dovranno prepararsi ad affrontare un osso davvero duro. Le curve violente della legge
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_Suor Sarah armata di fede e pistole. Š Freak Show Entertainment.
_Black Mamba ha sposato la vendetta‌ Š Miramax Films e ulteriori aventi diritto.
Gothic & Lolita
I edizione: marzo 2012 Copyright © Tunué S.r.l. Tunué. Editori dell’immaginario Via dei Volsci 139 – 04100 Latina – Italy tel. 0773661760 | fax 07731875156 info@tunue.com | www.tunue.com ISBN 978-88-97165-26-2 Per le immagini interne, dove non espressamente indicato, il copyright è degli aventi diritto
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