M for Moore

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Gianluca Aicardi

M for Moore

Nel corso della sua lunga storia il fumetto ha attraversato vari momenti di rinnovamento e maturazione, tappe di un’evoluzione che ha condotto l’intero medium alla forma e ai contenuti che oggi può considerare propri. Uno dei passaggi più significativi è stato senza dubbio quello che a metà degli anni Ottanta ha conferito nuova personalità al fumetto americano, creando i presupposti per quella rivoluzione filosofica e tecnica i cui frutti si sarebbero raccolti nei due successivi decenni. Ma l’autore simbolo del «Rinascimento Americano» sarà uno scrittore inglese di nome Alan Moore, colui che saprà ideare e realizzare, con grande creatività, lucidità e coerenza, quella trasformazione capace di rendere adulti e stimolanti i vecchi eroi ingenui delle pubblicazioni mainstream. Nel 1984, i primi numeri del suo Swamp Thing hanno mostrato una via inedita e sorprendente alla narrazione sequenziale, che proprio grazie alle sue sceneggiature inventive e toccanti di lì a poco avrebbe raggiunto uno dei suo massimi esiti di sempre, la miniserie-capolavoro Watchmen. Oggi l’imminente uscita della riduzione cinematografica di V for Vendetta, già ripudiata da un Moore sempre meno incline ai compromessi con la superficiale industria dell’intrattenimento, è l’occasione per ripercorrere la carriera di uno dei più stimati e celebrati creatori del fumetto mondiale, dagli esordi sulle storiche riviste britanniche, culminati nella citata serie appena trasposta sullo schermo, al revisionismo supereroico attuato per la DC Comics, fino alle più recenti opere personali intrise di misticismo e spirito visionario, come il complesso From Hell, viaggio nella psiche di Jack lo Squartatore che ha richiesto un decennio di lavoro, e l’affascinante Promethea, realizzato per la divisione editoriale che lo stesso Moore ha diretto negli ultimi sei anni, ultima impresa di un eccentrico sognatore che con le sue storie ha saputo parlarci di storia, politica, magia, amore, ma soprattutto degli orrori e delle meraviglie dell’animo umano. Gianluca Aicardi (Genova, 1973) lavora dal 1999 nel campo del cinema d’animazione e del fumetto, ricoprendo mansioni di direttore di produzione, dialoghista, direttore artistico e supervisore al doppiaggio. All’inizio del 2004 ha fondato AD LIBITUM, società che fornisce servizi di traduzione e adattamento per prodotti editoriali e audiovisivi. È stato ideatore e fondatore di eMotion (IHT Gruppo Editoriale), magazine dedicato al cinema d’animazione, di cui è tuttora co-direttore editoriale. È vicepresidente dell’Associazione Culturale Emile Reynaud e curatore della rubrica Animascopio (su Komix.it Fumetti @ 360°), e organizza rassegne e serate di cinema con la divisione Events di AD LIBITUM. Con Tunué ha pubblicato Sin Cinema. Il genio di Frank Miller da Daredevil e Batman a Sin City, e sta attualmente preparando un ampio studio sulle forme e gli stili del cinema d’animazione.

Euro 4,90

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