Mazinga Nostalgia tomo II di Marco Pellitteri

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LAPILLI GIGANTI

IL MEGLIO DELLA SAGGISTICA MONDIALE COLLANA DIRETTA DA MARCO PELLITTERI

MAZINGA NOSTALGIA | TOMO II


Jeeg Robot, Uomo d’Acciaio. į ¶!% Ƶ*%) 0%+* ĥ 5* )% ( **%*#ċ



Collana ÂŤLapilli GigantiÂť n. 10 I edizione: marzo 2018 Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento riservati per tutti i Paesi. Copyright Š 2018 TunuĂŠ S.r.l. TunuĂŠ #tuttaunaltrastoria Via degli Ernici 30 04100 Latina – Italy tunue.com | info@tunue.com Direttore editoriale Massimiliano Clemente Illustrazione di copertina: Angela Vianello *UDÂżFD GL FRSHUWLQD H LPSDJLQD]LRQH $OHVVDQGUR $XUHOL Immagine di copertina: UFO Robo Grendizer ‹ 7ĹŽHL $QLPDWLRQ '\QDPLF 3ODQQLQJ ,QF Tutte le immagini coperte da Diritto d’Autore sono corredate in calce da informazioni sul soggetto e dalla citazione dei legittimi detentori del copyright. Le immagini hanno funzione GL FRPSOHPHQWR D FRPPHQWL VFLHQWLÂżFL DFFDGHPLFL HGXFDWLYL d’analisi e la loro presenza a corredo del testo è consentita in ottemperanza alle leggi vigenti, in particolare l’Art. 70 della Legge italiana sul Diritto d’autore e l’Art. 10 della Convenzione di Berna in materia. GUIDA PER LA CATALOGAZIONE BIBLIOGRAFICA Pellitteri, Marco (1974—) Mazinga Nostalgia Storia, valori e linguaggi della Goldrake-generation dal 1978 al nuovo secolo 0DUFR Pellitteri; Prefazione di Alberto Abruzzese p. cm. 'XH 7RPL LQFOXGH 5LIHULPHQWL ELEOLRJUDÂżFL H ,QGLFH GHL QRPL Tomo I ISBN 978-88-6790-272-9 Tomo II ISBN 978-88-6790-299-6 1. Mass media – Sociologia – Giappone – Cinema d’animazione – Televisione – Fumetti 2. Comunicazioni di massa – Industria culturale – Storia del costume – Stampa popolare 3. Beni di consumo – Giocattoli – Giovani – Manga e anime – Robot – SocietĂ italiana La stesura o il perfezionamento di alcune parti di questo libro non sarebbero stati possibili senza il supporto della Japan Foundation (Research Grant 2013-14), del programma ÂŤKAKENHIÂť della JSPS (Research Grant 26-04014, 2014-16), delOD +ĹŽVĹŽ %XQND )RXQGDWLRQ 5HVHDUFK *UDQW H GHOOD 7ĹŽVKLED ,QWHUQDWLRQDO )RXQGDWLRQ 5HVHDUFK *UDQW


INDICE

TOMO I PREFAZIONE

XIX

di Alberto Abruzzese

INTRODUZIONE

3

0, 3 | 1, 6 | 2, 8 | 3, 9 | 4, 10 Avvertenze editoriali, 12 | Ringraziamenti, 13

PRIMA PARTE I ragazzi della via Pál

15

0.

17 18 22 24 24 24 25 25 26 27

IMMAGINARI GIOVANILI E FANTANOSTALGIE 0.1 0.2 0.3

Mazinga Nostalgia Goldrake-generation Immaginari 0.3.1 0.3.2 0.3.3 0.3.4 0.3.5.

Immaginario collettivo Immaginario narrativo Immaginario eroico Eroi Quasi-eroi e antieroi

'L̆HUHQ]H IUD LPPDJLQDUL HURLFL

1.

L’IMMAGINARIO EROICO PRETELEVISIVO UNA NOTA METODOLOGICA

31

1.1 1.2 1.3

33 35 38

Dal superuomo al supereroe Ibridismo: metà di qua, metà di là Dalla casalinga all’avventuriera

2.

GENERI ED EROI PRETELEVISIVI

6XOOD ¿DED 2.1.1 2.1.2

Fiabe e mangiadischi tribali Personaggi e ideologie

43 43 47 49


2.2 2.3

Botte e lacrime Il romanzo sociale e di formazione per ragazzi Guerrieri, cavalieri, pirati e scienziati 2.3.1 2.3.2 2.3.3 2.3.4

Miti Tipi leggendari Romanzo fantastico Romanzo d’avventura

52 57 58 59 63 65

2.3.4.1 Scenario selvaggio, 67 | 2.3.4.2 Scenario esotico, 69 | 2.3.4.3 Scenario urbano, 74 | 2.3.4.4 Scenario fantasy, 79 | 6FHQDULR IDQWDVFLHQWLÂżFR 81 | 2.3.4.6 Piccola digressione, 82

2.4 2.5

Il cinema. Eroi di celluloide I disegni animati. Eroi di ÂŤcartoneÂť 2.5.1 2.5.2

2.6

Due parole sui cortometraggi. Buoni e ÂŤcattiviÂť I lungometraggi. Accontentare tutti

I fumetti. Eroi di carta 2.6.1 2.6.2

Eroi per bambini Eroi dell’avventura

85 91 91 96 97 99 101

2.6.2.1 Gli eroi stranieri, 101 | 2.6.2.2 Il western all’italiana, 103 | 2.6.2.3 Il fumetto avventuroso italiano oltre il western, 104

2.6.3 2.6.4 2.6.5

3.

TEMI ED EROI DELLA PROTOTELEVISIONE ITALIANA 3.1 3.2 3.3

Da Lassie a Calimero Come si pavoneggiavano. Annotazioni sulla televisione Violenza dei disegni animati? 3.3.1 3.3.2

4.

Il fumetto al femminile Dal nero al porno all’italiana Alcuni eroi degli zii

Dal cinecartoon al telecartoon Non violenti?

105 107 109 115 116 120 124 124 127

L’IMMAGINARIO TELEVISIVO PER RAGAZZI IN ITALIA POCO PRIMA E AGLI ESORDI DELL’ANIMAZIONE GIAPPONESE IN TV

133

4.1 4.2 4.3

133 139 141

Supereroi con superproblemi La fantascienza in televisione Cartoon televisivi. Una aserialitĂ seriale

SECONDA PARTE Fiori, valvole e cartoon

147

1.

149 150 151 151

LE PREMESSE AL BOOM DEGLI ANIME IN ITALIA 1.1 1.2

Introduzione Quadro generale e contestualizzazioni teoriche

'HÂżQL]LRQL 0DQJD H DQLPH _ 2FFLGHQWH RFFLGHQWDOH 153 | 1.2.1.3 Anime boom in Giappone, 153

1.2.2 1.2.3

Le due fasi cruciali del successo degli anime in Italia e nell’Europa occidentale Giapponismi subculturali e modalità manghesche

153 155


1.2.4

1.3

Prima dell’anime boom in Italia 1.3.1 1.3.2

2.

Formati di produzione e modelli di consumo dell’anime boom

Un breve punto della situazione degli anime nel mondo I primi anime trasmessi negli USA come preludio all’anime boom in Italia ,O SULPR JUXSSR GL ¿OP G¶DQLPD]LRQH JLDSSRQHVL giunti in Italia

DAL GIAPPONE CON COLORE 2.1 2.2

Brevi note sui primi anime In principio fu il cinema | di Guido Tavassi 2.2.1 2.2.2 2.2.3 2.2.4 2.2.5 2.2.6

Il bambino e il serpente bianco (Hakujaden) | G.T. Il piccolo samurai Sasuke (6KŮQHQ VDUXWREL 6DVXNH) | G.T. La scimmia incantata (6DL\źNL) | G.T. Sinbad il marinaio (Arabian Nights: 6LQGEDG QR EŮNHQ) | G.T. Il re della giungla (Jungle taitei) e Jack e la strega (6KŮQHQ -DFN WR PDKŮWVXNDL) | G.T. Dopo Venezia, verso il boom | G.T.

3.

GENERI E TEMI DEGLI ANIME / 1

,QWURGX]LRQH ,O JHQHUH FODVVLFR ,O JHQHUH IHXLOOHWRQ

/D VWRULD URPDQWLFD

,O JHQHUH XPRULVPR ,O JHQHUH EDPELQL ,O JHQHUH PDJLD ,O JHQHUH VSRUW ,O JHQHUH DYYHQWXUD ,O JHQHUH IDQWDVFLHQ]D

, VXSHUHURL /H HSRSHH /H JXHUUH VSD]LDOL

3/2. GENERI E TEMI DEGLI ANIME / 2. I GIGANTI DI METALLO

Tetsuwan Atom o dell’ibridismo ©6XSHU URERWª FKH QRQ VRQR URERW , SUHGHFHVVRUL GL Mazinga 'DOOH V¿QJL LQ ODWWLFH DO ©FDVWHOOR GL QHUR PHWDOORª

4.

( YHQQH Mazinga *LRFR GL VTXDGUD H URERW FRPSRQLELOL 2OWUH L URERW 1RQ VROR DQLPH OH VHULH GDO YHUR

NOTE SUI CODICI ESPRESSIVI DEGLI ANIME 4.1 4.2

Occhi grandi e animazione limitata Perché paragonare?

156 158 158 159 160 163 164 167 168 170 171 174 174 177 179 179 184 191 200 204 206 209 213 224 235 235 242 249 253 254 256 258 262 265 273 281 282 287 289 296


4.3

Qualche esempio 4.3.1 4.3.2 4.3.3 4.3.4 4.3.5

4.4

Disegno dei personaggi Cenni sulle tecniche di ripresa Tempo e spazio Metafore visive Il suono

Il mito del computer 8QR SHU WXWWL LO IDVFLQR UḊQDWR GHO UHJLVWD 2VDPX 'H]DNL 4.5.1

PerchĂŠ Osamu 'H]DNL _ di Francesco Filippi

300 300 304 307 311 313 315 322 323

4.5.1.1 La composizione dell’inquadratura, 324 | 4.5.1.2 Le cornici, 326 | 4.5.1.3 Il ritmo, 328 | 4.5.1.4 Immagini irreali, 329

4.6

5.

Conclusioni

L’ANIME BOOM IN ITALIA 5.1 5.2 5.3

Fattori convergenti del boom Le polemiche all’arrivo degli anime: piccolo assaggio L’epocale arrivo di *ROGUDNH LQ ,WDOLD SDVVDQGR SHU OD )UDQFLD 5.3.1 5.3.2

5.4 5.5 5.6 5.7

6.

Dal Giappone alla Francia (autunno 1975 – estate 1978) Dalla Francia all’Italia (autunno 1977 – primavera 1978)

Cronologia essenziale In edicola e in libreria Dal giocattolaio Breve nota conclusiva

332 335 336 339 344 345 352 357 361 362 366

ANCORA SUI TEMI E I CODICI ESPRESSIVI DEGLI ANIME LA GUERRA, LA BOMBA, LA STORIA E ALCUNI GRANDI AUTORI

369

6.1

Il Giappone fantasticato e la psicoterapia di gruppo degli anime di guerra Funghi nella foresta animata Le esplosioni atomiche negli anime

370

6.2.1

378

6.2

6.2.2 6.2.3 6.2.4

La fantascienza negli anime per ragazzi dal 1963 agli anni Settanta Guerra, morte-rinascita e revanscismo negli anime di SF degli anni Settanta Armi atomiche e pseudo-atomiche nell’animazione giapponese negli anni Settanta La rappresentazione animata dell’inesprimibile

376

380 385 386

6.2.4.1 Pika-don (1978), 386 | 6.2.4.2 Hadashi no Gen, Hadashi no Gen II (1983, 1986), 388| 6.2.4.3 Jumping (1984), 389

6.2.5 6.2.6 6.2.7 6.2.8

Gli anime televisivi di fantascienza e il meme dell’esplosione fungiforme Oltre il fungo: il nuovo canone estetico di Akira e la metafora di 0L\D]DNL Film che devi fare. Registi per la pace Stralci di conversazioni con tre personalità dell’animazione

389 391 393 395

7ĹŽVKLR Hirata, 395 | 6.2.8.2 5LQWDUĹŽ 397 _ 6D\RNR Kinoshita, 398

6.2.9

Bombe, radiazioni e responsabilitĂ

400


/D ULÀHVVLRQH VWRULFD QHL GLVHJQL DQLPDWL (e nei fumetti) giapponesi

402

6.3.1

404

Ghirlande e feuilleton. L’Europa vista dai giapponesi 6.3.1.1 Una femminista «rosa», 405 | 6.3.1.2 La Rivoluzione animata, 406

6.3.3

(WQRJUD¿H GHO SDVVDWR /D 6WRULD FRPH QRVWDOJLD Guerre e samurai. Dramma storico e tragedie della Storia

407 408

6.3.3.1 La Storia giapponese presentata in forma avventurosa, 409 | 6.3.3.2 Il valore della memoria, 410

6.3.4

E se io muoio, o robottone, tu mi devi seppellir Fantascienza e Resistenza

411

6.4

I maestri invisibili della *ROGUDNH JHQHUDWLRQ | di Mario Verger

416

6.4.2 6.4.4 6.4.7

416 420 423 425 430 432 435 438

6.5

Sguardi su Katsuhiro Å­WRPR 0DPRUX Oshii e Hayao 0L\D]DNL 6.5.1 6.5.2 6.5.3

7.

8.

6KLQJÅ® $UDNL _ M.V. Kazuo Komatsubara | M.V. .HLVXNH Morishita | M.V. Kazuo 1DNDPXUD _ M.V. 7DNHVKL Shirato | M.V. $NLR Sugino | M.V. Yoshinori Kanada | M.V.

Katsuhiro ŭWRPR VRJQDUH O¶2FFLGHQWH | di Andrea Fontana Mamoru Oshii: le cornicchia sotto il guscio | di Giorgio Mazzola Hayao 0L\D]DNL O¶HVW HWLFD GHO PRVWUXRVR | GL 7ŮVKLR Miyake

439 444 448

ANIME NELLA TORMENTA / 1 I DISEGNI ANIMATI GIAPPONESI E LA STAMPA ITALIANA

463

7.1

Stampa e cartoon | di Luca Di Martino

7.2. 7.3. 7.5. 7.6. 7.7.

7.1.1 I ragazzi del coro | L.D.M. 7.1.2 Cogito ergo publico? | L.D.M. 7.1.3 Un’apparente distensione | L.D.M. 7.1.4 Postilla, 2017 | L.D.M. Il regno del male Sesso e violenza ,Q SULQFLSLR HUD *ROGUDNH Sei già morto (e ancora non lo sai) Presunzione di fallo Una microparentesi su anime e omosessualitÃ

464 465 468 473 475 478 482 489 490 493 496

ANIME NELLA TORMENTA / 2 «GOLDRAKEIANA». UNA RASSEGNA DI ARTICOLI D’EPOCA

499

8.1 8.2

499 500 501

Nota introduttiva Avvertenza tecnica ©*ROGUDNHLDQDª


8.3.1 8.3.2 8.3.3 8.3.4 8.3.5

8.4

9.

1978 1979 1980 1981 1982-83-84

Nota conclusiva

MUSICA, SENSEI | di Paolo Bozzola 9.1 9.2

Italia e Giappone a confronto Musica «di consumo»? 9.2.1 9.2.2 9.2.3

9.3 9.4 9.5

Le musiche robotiche Le musiche sportive Le musiche delle grandi saghe

Delirî del testo Note sugli autori Nostalgici e puristi

504 525 552 611 630 641 643 645 647 650 651 653 654 656 658

TERZA PARTE Con, contro e dopo la *ROGUDNH JHQHUDWLRQ

661

1.

È PIÙ FORTE TEX O MAZINGA?

1.3

663 663 665 666

2.

ADATTAMENTI, LOCALIZZAZIONE E CENSURE DEGLI ANIME TRADUZIONI E TRADIMENTI DEGLI ORIGINALI GIAPPONESI IN ITALIA

671

2.1

Che cos’è l’adattamento nel cinema d’animazione

2.1.1

672 673 676

8Q FRQIURQWR SDFL¿FR 3LFFROL ©RWDNXª FUHVFRQR Second Impact

La televisione per bambini &DUWRRQ SXEEOLFLWj H ULGX]LRQL FRPSUHVVLRQL del metraggio

2.2

Decostruire il riadattamento

2.2.1 2.2.2

Degiapponesizzare la giapponesità Subordinazione, sradicamento, censura 8QD FODVVL¿FD]LRQH GL HOHPHQWL VRJJHWWL DG DGDWWDPHQWR

679 679 681 683

2.2.3.1 Cambio di nomi e scritte, 684 | 2.2.3.2 Doppiaggio delle canzoni giapponesi, 685 | 2.2.3.3 Sequenze considerate problematiche, 685 | 2.2.3.4 Cambiamento dei dialoghi, 692

2.2.4

2.3

Un primo esempio: Lady Oscar

Una rassegna di adattamenti e dei loro presupposti | di Susanna Impegnoso 2.3.1

Paura della sessualità | S.I.

694 696 697

2.3.1.1 Lady Georgie: nudità e allusioni sessuali, 700 | 2.3.1.2 Piccoli problemi di cuore UDSSRUWL GL FRSSLD H UHOD]LRQL ¿VLFKH 701 | 2.3.1.3 Temi d’amore fra i banchi di scuola: il raggiungiPHQWR GHOOD PDWXULWj ¿VLFD 704 | 2.3.1.4 Omosessualità e ambiguità sessuale, 705

2.3.2

Paura della morte e della violenza | S.I.

706


3.

2.3.3 2.3.4

Paura della cultura non europea | S.I. La pubblicità non fa paura | S.I. &RQVLGHUD]LRQL ¿QDOL _ S.I.

2.4

Conclusioni

ANIME INCOMPRESE 3.1 3.2 3.3 3.4

Su Il bambino e la televisione (1981) Su Un’estetica industriale (1983) Su Nipponcartoon (1999) Il caso Dragon Ball (2000-2002) 3.4.1 3.4.2

Manga, anime comic, anime Che cos’è Dragon Ball

708 709 710 711 715 716 721 725 732 733 734

3.4.2.1 Elementi metanarrativi, 735 | 3.4.2.1 Ammiccamenti erotemici, 737

3.4.3 3.4.4

4.

747

4.1 4.2

Introduzione Gli anime e il loro pubblico nei primi anni Duemila | di Susanna Impegnoso

747 748

4.2.1 4.2.2

749 752

Giocattoli robotici dal Giappone | G.S. L’esplosione di un nuovo business | G.S. Prodotti di tutti i tipi e per tutti | G.S. Da bambini sognanti a collezionisti paganti | G.S. Nostalgie di plastica e metallo | G.S.

761 765 766 770 772 775 776

IL VECCHIO E IL NUOVO / 2 LA NARRATIVA E LA MUSICA DELLA GOLDRAKE-GENERATION

779

5.1

Romanzi generazionali, anime novel e animeucronia | di Gianluca Di Fratta

779

5.1.1 5.1.2 5.1.3 5.1.4 5.1.5

781 783 785 789 794

5.2

Una tipologia di sottogeneri letterari | G.D.F. Il romanzo generazionale che cita gli anime | G.D.F. Una narrativa celebrativa: l’anime novel | G.D.F. L’animeucronia | G.D.F. La prima maturità della narrativa ispirata agli anime | G.D.F.

Il revival delle sigle: breve storia 5.2.1

Quadro della situazione | S.I. La trasformazione del consumo, delle estetiche e degli spettatori degli anime | S.I. Quel che non cambia mai: la profondità dei nuovi anime | S.I.

&ROOH]LRQLVWL QLSSR¿OL DOOD ULVFRVVD _ di Guglielmo Signora 4.3.1 4.3.2 4.3.3 4.3.4 4.3.5

5.

737 744

IL VECCHIO E IL NUOVO / 1 I NUOVI ANIME E IL COLLEZIONISMO

4.2.3

La denuncia Interpretare le immagini incriminate

I concerti delle sigle: le cover band e gli artisti originali | con RadioAnimati 6HQ]D WURSSL FRQ¿QL JOL HYHQWL QHL FHQWUL FRPPHUFLDOL

796 797 802


6.

I FIGLI DEI FIGLI DI MAZINGA E CANDY CANDY 6.1 6.2

Introduzione Tramandare un immaginario | di Susanna Impegnoso 6.2.1 6.2.2 6.2.3 6.2.4 6.2.5

6.3

Le videosigle come primo ponte | S.I. Gli episodi, i libri e i giochi | S.I. Partecipazione a eventi sugli anime e i manga | S.I. L’allontanamento dall’immaginario nipponico e il confronto con i coetanei | S.I. Esperienze di altre mamme | S.I.

Piccolo interludio

805 805 808 808 809 811 811 813 819

TOMO II QUARTA PARTE Mazingallery

821

1.

LE PIĂ™ IMPORTANTI SERIE ANIMATE GIAPPONESI TRASMESSE IN ITALIA

823

1.0 1.1

823 827

Introduzione e avvertenza Riduzioni di storie classiche occidentali e orientali Heidi, 830 | Marco: Dagli Appennini alle Ande – Le avventure di Marco Polo, 832 | RemÏ, le sue avventure, 838 | Conan, il ragazzo del futuro, 841 | Anna dai capelli rossi, 845 | L’isola del tesoro, 847 | Cuore, 850 | Belle e SÊbastien – Flo, la piccola Robinson – Lovely Sara, 852 | The 0RQNH\ 861 | Fior di favole, leggende giapponesi – Fior di favole, 863 _ /œLQYLQFLELOH 6KŎJXQ 866

1.2

Storie romantiche, drammatiche e scolastiche

869

Candy Candy, 870 | Mademoiselle Anne, 874 | Lady Oscar, 876 | Jane e Micci, 879 | Lady Georgie, 883 | Kiss Me Licia, 885 | Juny peperina inventatutto, 887 | Cara dolce .\RNR 889 | Ăˆ quasi magia Johnny!, 893 | Prendi il mondo e vai, 896 | Curiosando nei cortili del cuore, 898 | Rossana, 900 | Piccoli problemi di cuore, 902 | Le situazioni di lui & lei, 904

1.3

Storie umoristiche, con bambini e con animali

906

L’ape Magà – L’ape Maia, 908 | Doraemon, 912 | Coccinella – Don &KXFN FDVWRUR 915 | Il fantastico mondo di Paul, 918 | Yattaman, 921 | LamĂš, la ragazza dello spazio, 924 | Hello, 6SDQN 927 | Nino, il mio amico ninja – Lo strano mondo di MinĂš, 929 | Gigi la trottola – C’era una volta‌ Pollon, 933 | Il Dr. Slump e Arale, 937 | Ranma ½ – Inuyasha, 940 | 3RNpPRQ 944

1.4

Storie di ragazze magiche

951

Sally la maga – La maga Chappy – Lo specchio magico, 952 | I bon bon magici di Lilly, 959 | Ransie la strega, 962 | L’incantevole Creamy – Magica magica Emi, 964 | Sailor Moon, 967

1.5

Storie di sport Tommy, la stella dei Giants – Pat, la ragazza del baseball 972 | L’Uomo Tigre, il campione – Uomo Tigre II, 978 | Arrivano i

971


Superboys – Holly e Benji, due fuoriclasse, 981 | Jenny la tennista – 5RFN\ -RH 986 | Mimì e la Nazionale di pallavolo – Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo, 991 _ 6ODP 'XQN 995

1.6

Storie d’avventura, fantascienza e supereroi

999

Fantaman, 1000 | Bem, 1003 | 6DVXNH LO SLFFROR QLQMD ± -XGR Boy, 1005 | Sam, il ragazzo del West, 1009 | La spada di King Arthur, 1013 | Lupin III, 1015 | Occhi di Gatto, 1019 | Astroboy, 1021 _ &\ERUJ L QRYH VXSHUPDJQL¿FL ± Babil Junior, 1024 | La battaglia dei pianeti – Kyashan, ragazzo androide – Hurricane Polymar – 7HNNDPDQ 1028 | Star Blazers, 1034 | Capitan +DUORFN 1038 | Galaxy Express 999, 1042 _ 0RE\ 'LFN 1046 | Ulysse 31, 1049 | Ken il guerriero, 1051 | I Cavalieri dello Zodiaco, 1055 | Dragon Ball, 1057 | Il mistero della pietra azzurra, 1062 | City Hunter, 1064 | Cowboy Bebop, 1066 | Alexander: Cronache di guerra di Alessandro il grande, 1069 | Detective Conan, 1072 | All’arrembaggio!, 1075

1083

6WRULH GL JLJDQWL PHWDOOLFL Mazinga Z – Il Grande Mazinger, 1085 | Space Robot – Getta Robot, 1089 | Jeeg Robot, Uomo d’Acciaio, 1092 | *DLNLQJ LO URbot guerriero – *DFNHHQ LO URERW PDJQHWLFR 1095 | Combatter – Vultus V – General Daimos, 1102 | Danguard, 1109 | Zambot 3 – Daltanious, 1112 Daitarn III – L’invincibile robot Trider G.7, 1118 | Gundam, 1122 | Robotech, 1126 | *ROLRQ Voltron, 1129 | Patlabor, 1132 | Neon Genesis Evangelion, 1135

6WRULH GL JLJDQWL PHWDOOLFL Atlas UFO Robot

1.8.3 1.8.4 1.8.5

*Ů Nagai /D GL̇FLOH FROODERUD]LRQH IUD *Ů 1DJDL H OD 7ŮHL 'ŮJD La composita ideazione di UFO Robo Grendizer La squadra creativa Analisi della serie

1139 1140 1141 1146 1152 1155

1.8.5.1 Scheda tecnica, 1155 | 1.8.5.2 Trama, 1156 | 1.8.5.3 Dati di produzione, 1159 _ 'HVLJQ H VLJQL¿FDWL SULQFLSDOL 1160 | 1.8.5.5 Personaggi e ambientazione, 1165 | 1.8.5.6 Linguaggio ¿OPLFR H FRORQQD VRQRUD 1170

1.8.6 1.8.7

2.

Il successo in Giappone e l’edizione italiana Nota conclusiva

I QUINDICI FILM PIÙ RAPPRESENTATIVI DELL’ANIMAZIONE GIAPPONESE CONTEMPORANEA, 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 2.6 2.8 2.9 2.10

1987-2008

Le ali di Honneamise | di Patrick Drazen $NLUD _ di Timothy Perper Una tomba per le lucciole | di Kristina Kazakeviciute %ODFN -DFN /D VLQGURPH GL 0RLUD _ P.D. I sospiri del mio cuore | di Marc Hairston Ghost in the Shell | di Brian Ruh 3ULQFHVV 0RQRQRNH _ M.H. La città incantata | di Noriko T. Reider Millennium Actress | di Melek Ortabasi Cowboy Bebop: The Movie | di John Wheeler

1173 1176 1179 1179 1183 1186 1191 1195 1199 1202 1205 1219 1223


2.12 2.13 2.14

7RN\R *RGIDWKHUV _ di Rolando JosĂŠ RodrĂ­guez De LeĂłn Steamboy | di Lien Fan Shen La ragazza che saltava nel tempo | di Deborah Scally Vexille | D.S. 7KH 6N\ &UDZOHUV , FDYDOLHUL GHO FLHOR _ B.R.

QUINTA PARTE

1226 1229 1232 1234 1237 1241

&RQFOXVLRQL $SSHQGLFL H 5LIHULPHQWL PHGLDJUDÂżFL

CONCLUSIONI

Figli di una nostalgia minore 1 2 3 4

Un transito da un immaginario a un altro Anniversari nostalgici: campane a festa o a morto? Da intrattenimento generalista a cultura di nicchia? Il lascito culturale degli anime in Italia, oggi

APPENDICE I

Premesse alle edizioni precedenti 1 2

Avvertenza per l’edizione 2002 Premessa all’edizione 2008

1243 1243 1247 1252 1259 1269 1269 1270

Una ÂŤsimpaticaÂť genesi editoriale, 1270 | Pregi e limiti di un libro militante, 1272 | Correggere, non tradire, 1273

APPENDICE II

Conclusioni delle edizioni precedenti

1 2

1275

Conclusioni 1999. Il peggio è passato (forse) 1275 Ultime notizie, maggio 2002 1279 8Q FRPPHQWR ¿QDOH PDU]R $ SURSRVLWR GL SUHJLXGL]L 1280

APPENDICE III

1283

APPENDICE IV

1301

5LIHULPHQWL PHGLDJUDÂżFL

1315

L’autore e i saggisti ospiti

1407

Indice dei nomi

1413

Ipotesi per uno sviluppo televisivo di Mazinga Nostalgia (2002) Intervista a Jacques Canestrier, distributore di Goldrake in Francia

Persone e autori, 1413 Personaggi, 1441


QUARTA PARTE

MAZINGALLERY Che bella, l’estate… non importa quanti mesi o anni passeranno… noi non dimenticheremo mai questa stagione […]. Non è una semplice stagione che passa, ma un periodo che racchiude lo spirito dell’eternità… un tempo felice che abbiamo passato insieme. Gli anni Ottanta ci hanno fatto sognare… ci hanno fatto battere il cuore… ed è per questo, amici, che non li dimenticheremo mai. IZUMI MATSUMOTO, KIMAGURE ORANGE ROAD (È QUASI MAGIA JOHNNY!)

Volevo portare ai bambini il messaggio che questa vita vale la pena di essere vissuta. Questo messaggio è ancora valido. HAYAO MIYAZAKI


Tekkamanċ į 0/1*+'+ċ


LE PIĂ™ IMPORTANTI SERIE ANIMATE GIAPPONESI TRASMESSE IN ITALIA

1.0 Introduzione e avvertenza La galleria di Schede critiche che segue è una guida ragionata all’interno del complesso ed esteso mondo dei disegni animati televisivi giapponesi giunti in Italia, specialmente nel periodo del primo anime boom (19781984); sono prese tuttavia in esame anche diverse serie giunte in Italia QHO SHULRGR VXFFHVVLYR GL ULĂ€XVVR R ULSUHVD H LQ TXDOFKH PRGR JUDGLWH GDL membri della *ROGUDNH JHQHUDWLRQ LQ SDUWLFRODUH GDL FRPSRQHQWL SL JLRvani, cosĂŹ come anche dai nostalgici di etĂ maggiore che avevano vissuto la SULPD RQGDWD GL DQLPH ÂżQ GDL WDUGL DQQL 6HWWDQWD Come limite temporale estremo per l’inclusione delle serie qui trattate si è scelto il 2002: quindici anni di stacco rispetto a oggi, 2018. Dunque saranno escluse tutte le serie uscite dopo il 2002 e che, pur resesi popolari in questi ultimi quindici anni, non solo non rientrano nel novero di SURGRWWL DPDWL GDOOD JHQHUD]LRQH GHL Š¿JOLÂŞ H LQ SDUWLFRODUH GDOOD *ROGUDNH JHQHUDWLRQ SHU SXUH TXHVWLRQL DQDJUDÂżFKH ROWUH FKH GL JXVWR PD QRQ hanno ancora potuto maturare un alone di corposa nostalgia intorno a esse. Ciò avverrĂ certamente – basti pensare a una serie popolare e amata come Naruto, giunta in Italia nella versione animata nel 2006 – ma ci vorrĂ ancora qualche anno e, come i lettori hanno ben inteso, comunque non sarĂ una serie cult per la *ROGUDNH JHQHUDWLRQ XQ JUXSSR JHQHUDzionale di amatori degli anime che oggi per lo piĂš ha giĂ superato la boa dei quarant’anni. La galleria, visto l’esorbitante numero di serie animate nipponiche JLXQWH LQ ,WDOLD GDJOL DQQL 6HWWDQWD ÂżQR D WHPSL UHFHQWL q DVVDL ORQWDQD dall’essere completa nĂŠ vuol esserlo, poichĂŠ molte di piĂš di quelle qui presentate sono le serie televisive giapponesi di ampio successo o comunque a suo tempo trasmesse e gradite anche nel nostro paese. Peral-

1


tro qui si prendono in esame solo le serie d’animazione, ma sappiamo bene come negli anni Ottanta anche svariate serie riprese dal vero fantaVFLHQWLÂżFKH H GL VXSHUHURL H SLHQH GL UXGLPHQWDOL H̆HWWL VSHFLDOL R VHULH in costume ambientate nel passato feudale del Giappone, o ancora serie a tecnica mista (animazione + riprese dal vero) fossero state apprezzate dagli spettatori italiani. Nelle precedenti edizioni del libro le Schede erano quaranta, per un totale di cinquantasei serie analizzate. Per la presente edizione, molte Schede sono state aggiunte. Per soddisfare l’eventuale curiositĂ di alcuni lettori, KR VFHOWR GL VRWWROLQHDUH L WLWROL GHOOH 6FKHGH FKH VRQR SUHVHQWL ÂżQ GDOOD SULma edizione del libro (es. Heidi). Le Schede si susseguono, in quest’edizione, rispettando un ordine tematico e di genere narrativo e sono articolate in gruppi; nell’ambito di ciascun gruppo, si rispetta un orientativo ma non tassativo ordine cronologico. Alcune Schede presentano analisi congiunte di due o piĂš serie, raggruppate per tema, genere o analogia.1 Ogni gruppo di serie è preceduto da un mio cappello di commento introduttivo, che funge da integrazione rapida alle analisi fornite nella Seconda parte del OLEUR &DSLWROL H H DJJLXQJH DOFXQL XOWHULRUL GHWWDJOL LQIRUPD]LRQL e considerazioni. Come spiegato sopra, la gallery VL VSLQJH ÂżQR DOOH VHULH SURJUDPPDWH VXOOH UHWL LQ FKLDUR ÂżQR DOOÂśDQQR LQ PRGR GD LQFOXGHUH DOFXQH VHULH chiave, di successo intergenerazionale e molto seguite come PokĂŠmon, All’arrembaggio! e Meitantei Konan (Detective Conan). Sono serie dal successo plebiscitario, senza dubbio, e andavano incluse per completezza, ma si tenga presente in ogni caso che sono state importate in Italia in base a dinamiche molto diverse sia da quelle che avevano portato sulle reti private i vecchi anime negli anni Ottanta (i prezzi bassi e la novitĂ ) sia da quelle che avrebbero poi portato altri, piĂš nuovi, anime su MTV Italia negli anni Duemila (la qualitĂ e il target piĂš maturo): cioè sono state trasmesse in Italia solo perchĂŠ giĂ dei successi spropositati in Giappone e altri paesi; in tal senso le aziende che ne hanno acquisito i diritti per l’Italia (o meglio l’azienda, Mediaset) non hanno fatto che acquisti a colpo sicuro. Non IDQQR SDUWH GHOOÂśLPPDJLQDULR GHOOD JHQHUD]LRQH GHL Š¿JOLÂŞ PD LQ TXDOFKH modo, costituiscono una parte dello strascico di serie giapponesi recenti apprezzate dalle frange piĂš attive e coinvolte della *ROGUDNH JHQHUDWLRQ La scelta delle serie si basa su criteri, a volte tutti compresenti e a volte presenti in maniera alternata, che vertono sul valore estetico e narrativo, sulla fenomenologia che le ha interessate nel corso degli anni, sul successo che hanno riscosso, sul merchandising a cui hanno dato vita e sui dibattiti che intorno a esse si sono creati. Le Schede sono state redatte, general-

1

824

I lettori che dovessero riscontrare errori di qualsiasi tipo (datazioni, attribuzioni ecc.) possono comunicarli all’indirizzo e-mail appositamente predisposto dalla casa editrice: mn@tunue.com. Essi saranno poi indirizzati all’autore dalla redazione.

MAZINGA NOSTALGIA


mente e tranne rare eccezioni, rispettando un approssimativo vincolo di VSD]LR ḊQFKp OH YDULH DQDOLVL QRQ GHERUGDVVHUR ULVSHWWR DOOD JLj FRUSRsissima mole del libro; pratiche questioni editoriali hanno guidato verso una strada mediana, che potesse salvare al contempo un buon approccio critico e un’indispensabile sintesi. Alla composizione delle Schede, selezionate e supervisionate da me, hanno provveduto autori provenienti da vari ambiti di studio. I loro biografemi si trovano nelle ultime pagine del OLEUR 'D SDUWH PLD KR FR ÂżUPDWR OD 6FKHGD VX Fior di favole, leggende giapponesi e composto per intero la Scheda su All’arrembaggio! e la 6FKHGD &DSLWROR VX Atlas UFO Robot nella sezione a sĂŠ stante 1.8. Note sui criteri di composizione delle Schede: ai dati tecnici basilari delOD H VHULH WLWROR LWDOLDQR H RULJLQDOH WUDGX]LRQH OHWWHUDOH FDVD GL SURGX]LRne, numero di episodi, anno di trasmissione giapponese) seguono i credit che si è ritenuto piĂš opportuno inserire, sia per una questione di sintesi sia per dare un giusto tributo ad artisti e tecnici che si fossero distinti. Inoltre, sono stati in genere inseriti i nomi dei principali doppiatori italiaQL Âą WUDQQH FKH TXDQGR VL q ULWHQXWR FKH OÂśDGDWWDPHQWR H R LO GRSSLDJJLR fossero del tutto privi di distinzione o magari anche di livello opinabile – e la data e il canale della prima trasmissione italiana reperita, tenendo preVHQWH FKH TXDVL WXWWH OH VHULH DUULYDWH GDO DOOD ÂżQH GHJOL DQQL 2WWDQWD sono andate in onda, o in contemporanea o nel corso degli anni, su una varietĂ di canali o nazionali o regionali. Quando tali dati sono assenti, ciò si deve o a una scelta di sintesi o a un problema di reperibilitĂ di tali informazioni sulle fonti a oggi disponibili. Per ciò che riguarda le sinossi, a un riassunto della trama segue una succinta analisi critica: tematica, estetica, eventuali brevi considerazioni sul successo italiano. Si tenga conto inoltre FKH DOFXQH 6FKHGH SUHVHQWDQR DQFKH GHL ULIHULPHQWL ELEOLRJUDÂżFL DJJLXQWL da me in calce alle analisi degli autori. In particolare mi riferisco alle ScheGH SUHVHQWL ÂżQ GDOOD SULPD HGL]LRQH GHO OLEUR /H IRQWL LQGLFDWH QHOOH QRWH in questione sono quelle che erano reperibili nel 1999: per lo piĂš cartacee, DPDWRULDOL RUPDL GL̇FLOL Âą DOFXQH IRUVH LPSRVVLELOL Âą GD UHSHULUH +R lasciato i riferimenti ÂŤd’epocaÂť e non ho quasi mai aggiunto ulteriori riferimenti piĂš recenti e aggiornati perchĂŠ sono una testimonianza di come, se da un lato in questi vent’anni circa le discussioni su queste serie si sono moltiplicate grazie alla facilitĂ di stesura e pubblicazione su internet, nel passato quasi remoto in cui queste Schede furono composte la saggistica sul tema era, invece, sostanzialmente da costruire. Tanto i commenti critici quanto i riassunti delle trame e i dati tecnici delle serie sono stati redatti dagli autori segnalati di Scheda in Scheda. Nel caso di una manciata di serie, tuttavia, pur demandando all’autore della Scheda la responsabilitĂ maggiore, quella del commento vero e proprio, sono stato io a occuparmi della compilazione dei dati tecnici e della stesura dei riassunti della trama. In questi casi, in calce al riassunto della trama è presente la mia sigla: ÂŤ[M.P.]Âť. LE PIĂ™ IMPORTANTI SERIE ANIMATE GIAPPONESI TRASMESSE IN ITALIA

825


Mi sia consentita ancora un’osservazione sulla qualitĂ e la ragion d’esiVWHQ]D GL TXHVWH 6FKHGH VSHFLDOPHQWH GL TXHOOH JLj SUHVHQWL ÂżQ GDOOD SULma edizione del libro. Quando Mazinga Nostalgia fu ideato e scritto, fra il novembre 1998 e l’agosto 1999, internet era in fasce e le sole informazioni reperibili in Italia sugli anime si riducevano alle memorie personali, alla visione ripetuta tramite videoregistrazioni di fortuna dalla televisione su VHS copiate e ricopiate fra amici, giovani studiosi e collezionisti in dupliFDWL GL TXDOLWj UD̆D]]RQDWD H D XQD PDQFLDWD GL IDQ]LQH FKH DEERQGDYDQR in descrizioni, aneddoti e resoconti di trame ma non sempre eccellevano LQ DSSURIRQGLPHQWR VSHFLÂżFR )UD OH SRFKH IRQWL ULFFKH GL LQIRUPD]LRQL preziose, basate spesso su materiali originali giapponesi, v’erano i numeri DUUHWUDWL H GL̇FLOPHQWH UHSHULELOL GHOOH ULYLVWH Yamato e Mangazine e i numeri arretrati e correnti delle riviste Kappa Magazine prima e poi anche Man•Ga!, piĂš pochi altri materiali sparsi. Le Schede critiche di Mazinga Nostalgia dunque, presentate all’interno di un libro giĂ alla prima edizione di una certa corpositĂ (528 pagine), costituirono nel 1999 una novitĂ che suscitò entusiasmo fra gli appassionati e i curiosi per due ragioni: HUDQR XQD IRWRJUDÂżD UDSSUHVHQWDWLYD H RUJDQL]]DWD GHJOL HURL SL VDOLHQWL della *ROGUDNH JHQHUDWLRQ H IRUQLYDQR DQDOLVL FULWLFKH OH TXDOL SXU QHOOD EUHYLWj SRQHYDQR LQ ULVDOWR DVSHWWL ÂżQR D TXHO PRPHQWR R VFRQRVFLXWL R VX FXL UDUDPHQWH VL HUD GDYYHUR ULĂ€HWWXWR QHO QDVFHQWH GLEDWWLWR LWDOLDQR VXOOÂśDQLPD]LRQH JLDSSRQHVH &UHGR FKH OH WDQWH UḊQDWH GLVFXVVLRQL H DQDlisi minuziose di vari autori, venute dopo in bei libri di critica sull’animazione giapponese, poggino un po’, o molto, anche su queste Schede. Oggi di certo questo catalogo di brevi analisi non è piĂš pionieristico come nel SHUÂżQR FRQ L VXRL DJJLRUQDPHQWL YLVWR LO Ă€RULOHJLR GL WHVWL UHSHULELOL sia in italiano sia in altre lingue su internet. Penso tuttavia che sia ancora un contributo utile, dato che molti autori e autrici anche accademici che ultimamente scrivono sull’animazione giapponese si rifanno palesemente a Mazinga Nostalgia, benchĂŠ a volte, distrattamente, dimentichino di citarlo quale fonte.

826

MAZINGA NOSTALGIA


RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

1.1

Molto celebre in particolare negli anni Settanta e Ottanta, non solo in Giappone ma anche in molti paesi occidentali, quello delle trasposizioni da parte di vari studi d’animazione nipponici di racconti e romanzi euroSHL H QRUGDPHULFDQL q VWDWR XQR GHL ÂżORQL DFFROWL H DFFHWWDWL FRQ PLQRUL resistenze in Occidente, dato il carattere familiare dei soggetti e il disegno dei personaggi e degli ambienti, spesso morbido e dai colori piĂš tenui rispetto agli anime piĂš sgargianti e spigolosi di generi come i giganti meccanici, la fantascienza e l’avventura. Questi lavori sono nella quasi totalitĂ dei casi trasposizioni entro certi limiti personali, cioè plasmate dalle speFLÂżFKH VHQVLELOLWj GHL ORUR UHJLVWL H VFHQHJJLDWRUL PD PDL GLVLQYROWH H DO contrario quasi sempre amorevolmente rispettose. In questa prima sezione della ÂŤMazingalleryÂť sono presenti Schede di alcune delle maggiori serie del genere in questione, ma chiaramente non tutte. Alcune, anche di una certa rilevanza, hanno dovuto essere escluse per questioni di spazio: delle scelte anche un po’ drastiche andavano fatte, data la mole del libro. Mi sia concesso però menzionare tre serie giunte in Italia con un discreto successo e particolarmenWH VLJQLÂżFDWLYH IUD TXHOOH RPHVVH XQ WULWWLFR LGHDOH IRUPDWR GD Pepero (Nihon Educational Television, 1975-’76), Esteban e le misteriose cittĂ d’oro (DIC / MK $QLPDWLRQ 3LHUURW, 1982-’83) e Ruy, il piccolo Cid (BRB ,QWHUQDFLRQDO 1LSSRQ $QLPDWLRQ $PELHQWDWH OH SULPH GXH LQ America Latina con riferimenti alla civiltĂ Inca e la terza nella Spagna medievale del leggendario eroe nazionale El Cid, due delle tre serie – Esteban e Ruy – sono coproduzioni con la Francia e con la Spagna rispettivamente, e inoltre tutt’e tre testimoniano del variegato interesse dei giapponesi non solo a coprodurre con l’Europa negli anni Settanta e Ottanta (e viceversa) ma anche la curiositĂ per i contesti culturali e JHRJUDÂżFL SL GLVSDUDWL


Come esempio saliente del genere, tuttavia, basti una nota lievemente più articolata su una delle serie trattate qui di seguito, Marco: Dagli Appennini alle Ande 7UDPLWH HVVD FL q SRVVLELOH QRQ VROR ULÀHWWHUH UDpidamente sull’atteggiamento in genere adottato dagli studi giapponesi QHOO¶DSSURFFLDUH L PDWHULDOL OHWWHUDUL RULJLQDOL PD DOWUHVu YHUL¿FDUH DQFKH solo in una singola scena HVHPSOL¿FDWLYD O¶HVLVWHQ]D GL XQ SURFHVVR GL DWWHQWD ULÀHVVLRQH GD SDUWH GHJOL DXWRUL JLDSSRQHVL VX FRPH SRWHU WUDGXUUH QHO PRGR SL ḢFDFH GDOOD FDUWD VWDPSDWD H GDOOD FXOWXUD RFFLGHQWDOH TXHVWH RSHUH D XQ OLYHOOR FLQHPDWRJUD¿FR WHOHYLVLYR FDSDFH GL DWWUDUUH XQ vasto pubblico e in particolare quello infantile, muovendosi su di un piano linguistico incisivo e delicato al tempo stesso. L’esempio qui rapidamente riportato, tratto dalla serie Marco appunto, PL Gj LQROWUH O¶RFFDVLRQH SHU SURSRUUH XQD VLQWHWLFD ULÀHVVLRQH VXO YDORUH artistico e la sensibilità umana del suo regista, Isao 7DNDKDWD XQ DXWRUH che ha fatto da maestro a Hayao 0L\D]DNL H FKH VSHVVR FRQ OD VXD LQGROH timida e riservata e il suo stile di racconto intimista, risulta spesso un po’ in ombra rispetto al più celebre e «universale» 0L\D]DNL ,Q WDO VHQVR VL SUHQda questa sintetica nota come una sorta di corollario della sezione 6.5 della Seconda parte, dedicata a Å­WRPR Oshii e 0L\D]DNL 7DNDKDWD QRQ q LQFOXVR in quel novero di tre grandi autori ma in qualche modo lo recuperiamo qui. Per comprendere appieno la grandezza di 7DNDKDWD H GL Marco – in quanto serie enucleativa dell’intero genere trattato in questo gruppo di Schede ± q VẊFLHQWH JXDUGDUH H ULJXDUGDUH L SULPLVVLPL PLQXWL GHOOD SULPD SXQWDta. La storia, tratta liberamente dal celeberrimo «Racconto mensile» Dagli Appennini alle Ande contenuto nel romanzo Cuore di Edmondo De Amicis, SDUOD GL XQD PDPPD QHOOD *HQRYD GL ¿QH XIX secolo, costretta suo malgraGR D ODVFLDUH OD IDPLJOLD H LQ SDUWLFRODUH LO ¿JOLR SL SLFFROR GL TXDWWUR DQQL per emigrare in Argentina per motivi economici. Il piccolo Marco, dopo che per un certo tempo non si hanno più notizie della mamma, deciderà di imbarcarsi anch’egli e partire per andare a cercare la madre dispersa. L’intera serie diretta da 7DNDKDWD VL DSUH VX XQD VFHQD TXDVL ¿VVD H WRWDOmente silenziosa: Anna, la mamma di Marco, è ripresa da diverse inquadraWXUH PHQWUH O¶HVSUHVVLRQH DVVRUWD H WULVWH JXDUGD FRQ LQ¿QLWR DPRUH H SUHYHQWLYR UDPPDULFR LO VXR ¿JOLROHWWR PHQWUH GRUPH D OHWWR QHOOD VXD FDPHUHWWD /R RVVHUYD FRQ LQ¿QLWD WHQHUH]]D 6L FRQFHQWUD VHPEUD LQGLFDUFL OD VFHQD VX tutti i particolari del suo volto, sulle sue mani, sul suo silenzioso respiro. Non un suono viene emesso nella scena, se non l’ovattata eco della vita cittadina al GL IXRUL GHOOD ¿QHVWUD ,Q TXHVWD SUHPHVVD LO UHJLVWD FL GLFH FKH Anna non è una PDGUH VQDWXUDWD R VXSHU¿FLDOH PD XQD GRQQD FKH FRPSUHQGH SHUIHWWDPHQWH OD JUDYLWj H OD VR̆HUHQ]D SHU HQWUDPEL GHO VXR DOORQWDQDPHQWR GDO ¿JOLR Marco è una serie che parla di noi, dell’Italia che fummo, molto più in profondità di quanto si possa pensare. Lo sguardo di un giapponese, insomma, ci può insegnare – ci ha insegnato – molto su noi stessi e il fatto che questa serie eccellente sia passata, tutto sommato, quasi inosservata fra pugni atomici e 828

MAZINGA NOSTALGIA


alabarde spaziali è un vero rammarico, ma con un po’ di buona volontĂ essa è recuperabile ancor oggi.1 CosĂŹ come lo sono le tante altre che fanno parte di questo singolare genere, che in Giappone spesso furono dedicate in particolare ai piccoli spettatori giapponesi e poi, piĂš per estensione che non per esclusivo e deliberato scopo, anche ai telespettatori occidentali. 6L WHQJD LQÂżQH FRQWR FKH LQ TXHVWR JUXSSR KR DQFKH LQVHULWR DOFXQH UDSpresentative serie che invece sono riduzioni di classici nipponici: infatti, giunte in Italia, queste serie dal piglio letterario e ambientate in Oriente narrarono e spiegarono incisivamente agli spettatori italiani anche vari elementi della cultura giapponese, comunicando peraltro, in modo indiUHWWR PHGLDQWH L ORUR VWHVVL VWLOL JUDÂżFL GLQDPLFL H QDUUDWLYL FKH VLD TXHOOH sia tante altre serie omologhe – benchĂŠ ambientate in Occidente o negli spazi siderali – provenivano tutte da quel calderone produttivo che erano gli studi d’animazione nipponici negli anni Settanta e Ottanta. Elenco qui i titoli delle edizioni italiane delle serie in tema nella loro prima messa in RQGD QHO QRVWUR SDHVH IUD OD ÂżQH GHJOL DQQL 6HWWDQWD H OD PHWj GHJOL DQQL Novanta: Fiabe e leggende giapponesi, Grandi personaggi, Le piĂš famoVH ÂżDEH GHO PRQGR (poi Un mondo di favole), Racconti giapponesi, Un PRQGR GL ÂżDEH, Fiabe‌ cosĂŹ (poi Le piĂš belle favole del mondo), I grandi personaggi, I favolosi eroi. A queste serie vanno aggiunte altre serie JLDSSRQHVL JLXQWH LQ ,WDOLD FKH SHUz WUDWWDQR GL ÂżDEH RFFLGHQWDOL /H ÂżDEH di Andersen, Le favole di Esopo, /H ÂżDEH VRQ IDQWDVLD, C’era una volta, /H ÂżDEH SL EHOOH, Le storie della Bibbia, Simsala Grimm, 7DQWH ÂżDEH QHO cassetto H IRUVH DOWUH 2OWUH D TXHVWH VHULH ÂżDEHVFKH H IDYROLVWLFKH LQ ,WDOLD VRQR JLXQWH GDO *LDSSRQH PROWH VHULH DYYHQWXURVH R ÂżQDQFKH ÂżORVRÂżFKH ambientate nel Medioevo giapponese, come L’invincibile ninja Kamui, ,NN\Ĺş VDQ LO SLFFROR ERQ]R, Sasuke, il piccolo ninja (di quest’ultima cfr. la relativa Scheda), tutt’e tre giĂ citate nel corso del libro. Le serie che ho incluso nella galleria sono poche, ma lo ribadisco: proprio perchĂŠ in Italia le serie animate giapponesi che trattano di storie, leggende, classici letterari del Sol Levante e delle culture orientali in generale sono giunte in un numero insospettabilente nutrito, abbiamo una volta di piĂš la dimostrazione che le conoscenze sul Giappone e su alcune delle sue storie e tradizioni entro certi limiti assorbite inconsapevolmente da molti bambini negli anni Ottanta sono superiori in Italia rispetto a quanto avvenuto in qualsiasi altro paese occidentale.2

1 2

Una fonte preziosissima su questa serie è il catalogo a c. di I. NgÝyen Maruko no sekai / Il mondo di Marco D FXUD GHOOœ,VWLWXWR LWDOLDQR GL FXOWXUD D 7RN\R 6X 7DNDKDWD LQ JHQHUDOH FIU LO SUH]LRVR OLEUR GL 0 A. Rumor, The Art of Emotion, cit. Per maggiori dettagli su queste serie, che per una questione di non immediata rilevanza non sono censite QHL 5LIHULPHQWL PHGLDJUD¿FL GL TXHVWR OLEUR FIU TV-Pedia, topic del 3-4 giugno 2012, Schema riasVXQWLYR GHOOH VHULH GL ¿DEH IDYROHª 7Y SHGLD FRP ]DS]DSWY YLHZWRSLF SKS"I W KLOLW L JUDQ di+personaggi.

RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

829


Heidi $OSV QR VKĹŽMR Heidi [‘Heidi, la bambina delle Alpi’] =XL\R %HWDÂżOP 7DXUXV )LOP Âą HSLVRGL Âą Storia originale tratta dal romanzo di Johanna Spyri Supervisione <ĹŽLFKL Kotabe Regia Isao 7DNDKDWD 6FHQRJUDÂżD Masahiro ,RND Disegni Hayao 0L\D]DNL Voci italiane: Heidi Francesca Guadagno Nonno Sergio Fiorentini Peter Riccardo Rossi Clara Silvia Tognoloni Signorina Rottenmeier Rosalba Calavetta Nonna Sesemann Anna Miserocchi Narratore Giorgio Piazza Prima trasmissione italiana RAI Uno, febbraio 1978 (alcune fonti riportano estate 1976) Scheda di Luca Di Martino La piccola Heidi è rimasta orfana e, dopo aver passato qualche tempo FRQ OD JLRYDQH ]LD YLHQH ḊGDWD DO nonno. La vita con il nonno dall’aspetto burbero e in compagnia di Peter, un guardiano di capre, scorre felice ma non dura molto visto che, ancora una volta, la zia decide di portare la bimba in cittĂ perchĂŠ viva in casa Sesemann, facendo compagnia a Clara, di poco piĂš grande di lei e costretta su di una sedia a rotelle. La sua vita e quella di Clara vengono severamente regolate da un’acre istitutrice, la Signorina Rottenmeier, che non perde occasione per arginare la naturale vitalitĂ della piccola. Ma con l’appoggio della nonna di Clara, Heidi tornerĂ sui monti con l’amica, che guarirĂ dalla sua malattia (di natura psicosomatica).

,O OLEUR DO TXDOH VL LVSLUD LO GLVHJQR DQLPDWR ULVDOH DO D ¿UPD GL Johanna Spyri, una donna che visse la sua infanzia in campagna per poi trasferirsi a Zurigo in età adulta. Come succede per altre serie animate nipponiche tratte da libri o personaggi che si rifanno a eventi storici o a romanzi occidentali, Heidi devia non poco dalla narrazione letteraria, ma lo fa virtuosamente. Non si tratta infatti di un sacrilegio, ma di un processo di modernizzazione teso ad arricchire lo spessore di un personaggio che sarebbe stato condannato al dimenticatoio. Infatti la serie animata aggiunse popolarità al lavoro della Spyri, facendola conoscere anche per i suoi libri meno noti e riavviando una revisione sul tema dell’educazione infantile. Guardare le vicende di Heidi con i suoi occhi appare impresa ardua, visto e considerato che un bambino possiede sÏ i medesimi strumenti di os830

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servazione di un adulto, ma meno esperienza nell’usarli. Mi sembra per questo fuori luogo valutare i ÂŤdissaporiÂť con la Signorina Rottenmeier cercando dietrologie che possano fare apparire la piccola Heidi come una YRORQWDULD ŠWHUURULVWDÂŞ LQ HUED SL VHPSOLFHPHQWH YRUUHL GHÂżQLUOD FRPH XQD SLFFROD ŠIRU]D GHOOD QDWXUDÂŞ 'HÂżQL]LRQH TXHVWD FKH ODVFHUj SHUSOHVVL non pochi, ma sulla cui bontĂ non ho dubbi: Heidi all’interno di casa Sesemann è per la Signorina Rottenmeier l’equivalente di un tubo rotto che allaga la casa, di un cane che corre per i corridoi, di un piccolo incendio che divampa vicino al camino. /D YLWDOLWj H OD FRQÂżGHQ]D GL Heidi sono quel ÂŤquotidianoÂť che la gente di cittĂ non riesce piĂš a controllare: la natura libera e spensierata che si avventa sul grigiore di quattro pareti. In casa Sesemann, tutto è l’opposto di Heidi: lei corre felice e Clara è costretta su di una sedia a rotelle, per Heidi si può far tutto con un po’ di ingegno e viceversa, per la Rottenmeier, la conditio sine qua non è averne il permesso. Heidi fa parte di quella pletora LQÂżQLWD GL EDPELQL RUIDQL FKH KDQQR D̆ROODWR OH VHULH JLDSSRQHVL PD IRUVH questa necessitĂ di ÂŤcancellareÂť sfugge ai piĂš. Nella societĂ giapponese, la vita di un individuo è fortemente preorganizzata dagli adulti, perciò quale potrebbe essere la maniera per vedere il mondo, vivere avventure, decidere autonomamente cosa fare, sfuggire alle punizioni, se non quello di non avere i genitori? Intendiamoci, non che gli anime vogliano istigare all’eliminazioneÂť dei genitori, piuttosto tendono a creare un ÂŤlasso di tempo autonomoÂť in cui il piccolo eroe, prima di trovare un nuovo focolare, viva ÂŤin santa paceÂť qualche avventura. L’ambientazione invoglia ovviamente una bambina di cinque anni ad DSSURÂżWWDUH GHOOD YLWD H GHOOD QDWXUD LQ OLEHUWj /D IRUWXQD FKH DYHYD TXHsta bambina, immaginaria sĂŹ, ma vicinissima ai bambini nel loro immaginario, era malgrado tutto la felicitĂ , e cioè il poter giocare in grandi spazi aperti, per esempio, con delle capre che pochi bambini di cittĂ hanno mai visto dal vivo; e la semplicitĂ del tratto con il quale questo personaggio veniva visualizzato, tanto da renderlo facilmente ridisegnabile, ha reso questa bambina un’icona degli anni Settanta, oltre che la beniamina di piĂš generazioni. Il serial di Heidi opera infatti un’attenta divisione del mondo secondo l’ottica infantile e anche secondo quella adulta, ma con LO SXQWR GL YLVWD SL DXWRUHYROH VLWXDWR DQDJUDÂżFDPHQWH in basso invece che in alto. Ăˆ come se in Heidi risuonasse un motto degli anni Sessanta: Š1RQ ÂżGDUWL GL QHVVXQR FKH DEELD SL GL WUHQWÂśDQQLÂŞ VROR FKH LQ TXHsto caso la regola non è cosĂŹ ferrea, in quanto alcuni personaggi che i trent’anni li hanno superati da un bel pezzo – come il nonno di Heidi o la nonna di Clara – dimostrano di avere una buona reminiscenza della propria gioventĂš. , FROOHJDPHQWL IUD L SHUVRQDJJL DQDJUDÂżFDPHQWH VRQR DJOL DQWLSRGL IDWWD eccezione per la Signorina Rottenmeier, che viene a rappresentare il mondo adulto punitivo e ossessionante. Per il resto, il legame che connette RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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Heidi a suo nonno o Clara a sua nonna è del tutto speculare. Il fatto che manchi la presenza dei genitori, ma che tutta la disciplina e le punizioni siano demandate a una sola persona ossia alla Rottenmeier, la dice lunga sul messaggio ÂŤcriptatoÂť che Heidi, da bambina fra i bambini, vuol dare al suo giovane pubblico. Quella di Heidi non è una ÂŤguerra esclusivaÂť contro gli adulti, perchĂŠ sa che prima o poi anche lei diventerĂ grande; tuttavia l’intento principale della piccola orfana è quello di evidenziare i paradossi insiti in una forma di educazione infantile che predilige l’immobilismo alla vivacitĂ , la punizione assoluta alla spiegazione, insomma le rigide legJL VHQ]D ORJLFD FRQWUR LO EXRQ VHQVR 6LDPR ÂżQ GDOOÂśLQL]LR GHOOD YLFHQGD convinti dell’impossibilitĂ di una ÂŤvittoria psicologicaÂť da parte della Rottenmeier su +HLGL ,O ÂżQDOH VHPEUD LQIDWWL DUULGHUH DOOD JLRYDQH PD FRQ OH dovute cautele, visto che ÂŤil campo psicologicoÂť si è spostato dalla casa dei Sesemann ai monti svizzeri, e questa volta la piccola orfana ÂŤgioca in casaÂť. L’autoritĂ Âť di cui la bambina gode acquista una dimensione solo nella misura in cui sia supportata da un adulto dal notevole ascendente. Non basta infatti l’appoggio del nonno per far vacillare le certezze della Rottenmeier, quanto gli ordini di qualcuno che ha ÂŤpotere contrattualeÂť, cioè la nonna di Clara. Heidi è dunque una serie che pone attenzione all’evoluzione sociale che JLj LQ XQ DPELWR ÂżQ GH VLqFOH si allontanava dagli insegnamenti basati sulle emozioni, per creare una forma di educazione sovrastrutturale applicata a un mondo fanciullesco non ancora corrotto dalle imposizioni. Marco: Dagli Appennini alle Ande Le avventure di Marco Polo Marco: Dagli Appennini alle Ande Haha o tazunete sanzen ri [‘A tremila miglia dalla mamma’] Nippon Animation – 52 episodi – 1975-’76 Storia originale tratta da ÂŤDagli Appennini alle AndeÂť, racconto in Cuore di Edmondo De Amicis Regia Isao 7DNDKDWD Sceneggiatura Isao 7DNDKDWD 6HLML 2NXGD <RVKLR Kuroda Layout Hayao 0L\D]DNL Character design <ĹŽLFKL Kotabe Direzione artistica 0XNXR 7DNDVKL Musiche .ĹŽLFKL 6DNDWD Direttore del doppiaggio Aldo Grimaldi Voci italiane: Marco Fabrizio Vidale Tonio, fratello di Marco Oreste Baldini Pietro, padre di Marco Dario Ghirardi Violetta Amodeo Susanna Fassetta Pepe (Peppino) Amodeo, padre di Violetta Paolo Tur832

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co Concetta Amodeo, sorella di Violetta Cinzia De Carolis Anna, madre di Marco Silvia Pepitoni Pablo Riccardo Rossi Juana Georgia Lepore Mario Gastone Pescucci Fosco Diego Michelotti JosĂŠ Paolo Turco Miguel Maurizio Reti Federico Manlio Guardabassi Suor Maria Laura Boccanera Narratore Ermanno Ribaudo Prima trasmissione italiana RAI Uno, dal 21 settembre 1980 Le avventure di Marco Polo $QLPDWLRQ NLNĹŽ Âą 0DUFR 3ROR QR EĹŽNHQ [‘Il libro di viaggio animato – Le avventure di Marco Polo’] 0 . 0DGKRXVH NHK – 43 episodi – 1979-’80 Regia generale Osamu 'H]DNL Sceneggiature Mitsuru .DQHNR 0LWVXUX 0DMLPD 6ĹŽML <RVKLNDZD Storyboard <RVKLDNL Kawajiri Character design $NLR Sugino Direzione dell’animazione $NLR Sugino, Katsumi Aoshima, Kazuo Tomizawa, Shigemitsu .RVKLED <RVKLDNL Kawajiri Direzione artistica 6HWVXNR Ishizu Direzione degli episodi Osamu 'H]DNL .DWVXKLNR )XMLWD 0DVĹ…NL Mori Musica Kei 2JXUD H 7DNDVXNH 2QRVDNL Doppiaggio SEDIF in collaborazione con CVD Voci italiane: Marco Polo Claudio Capone Matteo Polo Carlo Baccarini Niccolò Polo Marcello Tusco Kumi Massimiliano Manfredi Principessa Kokachin Roberta Greganti Champodo Mino Caprio 6FHUL̆R Dario Penne Capitano della nave Vittorio Congia Voce narrante Oreste Rizzini Prima trasmissione italiana Rete 4, televisioni locali, 1982 Scheda di Giuseppe Guida Italia, XIX secolo: a causa della sempre piĂš dilagante depressione economica moltissimi italiani emigrano in Argentina, terra prospera e ricca, dove sperano in un futuro migliore. A Genova, Marco Rossi (Valesini QHO UDFFRQWR RULJLQDOH XQ EDPELQR GL FLUFD GLHFL DQQL GHYH D̆URQWDUH la separazione da sua madre Anna (Giuseppa o Josefa nel romanzo), la TXDOH OR GHYH ODVFLDUH SHU VRSSHULUH DOOH GL̇FROWj HFRQRPLFKH GHOOD IDmiglia, mentre il padre Pietro rimane a casa a gestire la clinica medica SHU SRYHUL FKH ÂżQDOPHQWH q ULXVFLWR DG DSULUH FRQ WDQWL VDFULÂżFL Marco, che non ha accettato la partenza della madre e di cui sente tantissimo la mancanza, nel giorno in cui, improvvisamente, Anna smette di scrivere alla sua famiglia decide, preso dall’inquietudine, di intraprendere un lunghissimo viaggio in Argentina proprio alla ricerca della madre scomparsa. Ha quindi inizio uno dei piĂš celebri ed emozionanti viaggi RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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di formazione dell’animazione giapponese tutta; il percorso, sia interiore che esteriore, di un bambino il quale, nel visitare molteplici luoghi a OXL VFRQRVFLXWL DWWUDYHUVR OÂśDPLFL]LD OÂśDPRUH H OD VR̆HUHQ]D JLXQJHUj DOOÂśDPELWD PHWD ÂżQDOH LO ULWURYDPHQWR GHOOD PDGUH H LO GHÂżQLWLYR SDVsaggio all’etĂ adulta. La storia si dipana a partire dal 1271. Marco Polo è un ragazzo di diciassette anni quando, assieme al padre Niccolò e allo zio Matteo, intraprende un grande viaggio verso Oriente che durerĂ molti anni della sua vita. Le tante persone che Marco incontra e le innumerevoli esperienze ed avventure vissute lo accompagnano nella sua maturazione fra traYHUVLH H PHUDYLJOLH SRSROL H FXOWXUH LQFUHGLELOL H D̆DVFLQDQWL DPRUL WURvati e persi, scoperte e innovazioni nel rispetto dell’antico. Tutte queste esperienze Marco Polo ce le lascia sotto forma scritta in un libro, rendendole immortali in uno dei capolavori della letteratura.

Le due serie di cui si parla in questa Scheda doppia hanno piĂš punti in comune di quanto non possa apparire a prima vista. Iniziamo con la similitudine piĂš ovvia: entrambi i protagonisti si chiamano Marco, sono italiani e abitano in due cittĂ ÂŤmarinareÂť. Genova uno, Venezia l’altro. Le storie degli anime di cui sono protagonisti traggono ispirazione da due libri entrambi di fama mondiale, entrambi in modi diversi opere di formazione: Cuore di Edmondo De Amicis e Il Milione di Marco Polo. Ed entrambe le storie, pur se diverse, hanno in comune soprattutto il viaggio: TXHOOR ÂżVLFR IDWWR GL QDYL WUHQL GL PRQWDJQH H GLVWHVH VDEELRVH GL LQFRQtri con genti e culture diverse, che per molti aspetti è anche una metafora di un altro viaggio, un processo di crescita e maturazione che ogni uomo D̆URQWD QHOOD YLWD Marco: Dagli Appennini alle Ande è parte integrante del progetto della Nippon Animation, poi emulato anche da altri studi giapponesi, Sekai PHLVDNX JHNLMĹŽ, ‘Serie delle riduzioni dalla grande letteratura mondiale’, a volte indicato piĂš brevemente con Meisaku. Si tratta di un ciclo di serie che raccoglieva tutti quegli anime la cui storia era tratta da grandi romanzi della letteratura per ragazzi. Tali serie vennero realizzate dal 1975 al 1997 dalla Nippon Animation e trasmesse la domenica sera alle 19,30 dall’emittente giapponese Fuji TV. Il progetto Meisaku è stato ripristinato QHO GDOOD VWHVVD 1LSSRQ $QLPDWLRQ HG q FRQWLQXDWR ÂżQR DO 7UD le altre serie ricordiamo Heidi (che è del 1974 e in qualche modo fa da SURORJR DOOÂśLQDXJXUD]LRQH YHUD H SURSULD GHO SURJHWWR 0HLVDNX Anna dai capelli rossi (Akage no Anne), Pollyanna ($L VKĹŽMR Pollyanna monogatari), Conan, ragazzo del futuro (0LUDL VKĹŽQHQ .RQDQ). Marco Rossi è il protagonista di uno dei piĂš bei ÂŤracconti mensiliÂť del libro Cuore XQ ELPER FKLDPDWR D FUHVFHUH LQ IUHWWD LQ XQ SHULRGR GL̇FLOH dell’Italia. Marco ha visto partire la persona piĂš cara che ha: Anna, sua 834

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madre. L’unico suo motivo di gioia è l’arrivo della ÂŤMichelangeloÂť, la nave che attracca, circa ogni mese, al porto di Genova proveniente dall’Argentina, e che gli porta sempre una lettera dove Anna scrive sue notizie, per essere in qualche modo vicina alla famiglia. Ma dopo un anno dalla sua partenza le lettere cessano e Marco, col passare del tempo, sopporta sempre meno il fatto che il padre e il fratello maggiore Tonio prendano decisioni importanti senza prima parlargliene, come quando il fratello decide di andare a Milano per continuare gli studi. Partito Tonio, lentamente la FRQĂ€LWWXDOLWj WUD SDGUH H ÂżJOLR DXPHQWD OÂśXRPR QRQ FRPSUHQGH FKH Marco sta crescendo e lo vede ancora come un bambino, mentre Marco, che inconsciamente disprezza il padre per non essere andato lui in Argentina al posto della moglie Anna, decide di ribellarsi andando a lavorare di nascosto, per rendersi piĂš indipendente. Nella sua mente, infatti, si fa strada la decisione di andare dalla madre, dopo aver conosciuto una famiglia di burattinai, anch’essi in partenza per l’Argentina. Ne parla col padre e con lui entra in rotta di collisione quando, capito che l’uomo sembra non essere in grado di prendere una decisione in merito, gli nega di partire. Marco decide allora di imbarcarsi di nascosto. Malgrado venga scoperto e suo padre tenti di convincerlo a desistere, è irremovibile. Pietro, anche se a PDOLQFXRUH FDSLVFH FKH QRQ SXz IDUH DOWUR FKH DVVHFRQGDUH TXHO ÂżJOLR FKH si rende conto, ha sviluppato grandi volontĂ e maturitĂ . La fermezza e il carattere di Marco sono ereditĂ della madre, in quanto il padre, pur essendo un uomo prodigo e buono, non ha mai avuto grande forza. Inizia cosĂŹ, per il piccolo uomo, un’odissea che lo porta a conoscere gente buona e sincera come la famiglia di burattinai 3HSH H OH ÂżJOLH OÂśDdolescente Concetta, la piccola Giulietta e Violetta, una ragazzina pressappoco della sua etĂ con la quale stabilisce subito un profondo rapporto d’amicizia. Ma Marco s’imbatte anche in gente poco raccomandabile e disonesta oppure semplicemente avversa agli italiani, considerati a volte come dei selvaggi: Marco verrĂ derubato, dovrĂ vivere quasi mendicando e, quando crederĂ di avere trovato un indizio per trovare la madre apparentemente dispersa, verrĂ messo fuori pista da un uomo di nome Marcel, in realtĂ Francesco Morelli, parente della madre, che si è appropriato del denaro che lei aveva raccolto per mandarlo alla famiglia e che quindi verrebbe scoperto se Marco dovesse ritrovarla‌ Sappiamo bene che il lieto ÂżQH QRQ SXz PDQFDUH DOPHQR LQ TXHVWD VWRULD Marco ritrova la mamma, gravemente ammalata, e se ne prenderĂ cura, insieme alla famiglia che la ospita, e una volta che Anna si sarĂ ripresa, si reimbarcheranno alla volta di Genova. Ma il Marco che vi farĂ ritorno ha di certo perso quella spenVLHUDWH]]D FKH OR FRQWUDVWLQJXHYD q SL SUHSDUDWR DOOH GL̇FROWj GHOOD YLWD meno ingenuo e meno sognatore. Marco: Dagli Appennini alle Ande è una serie, quindi, che fa della veritĂ e verosimiglianza uno dei suoi piĂš interessanti registri narrativi. Giova a tale verosimiglianza anche la cura del regista Isao 7DNDKDWD H OÂśDFFXRIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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ratezza della sua squadra di grandi disegnatori nel mostrarci il periodo VWRULFR ÂżQH 2WWRFHQWR 8Q SHULRGR GL̇FLOH SHU XQÂś,WDOLD GD SRFR IRU]RVDmente unita che costrinse davvero famiglie a separarsi e che forse non si sono mai piĂš ritrovate. (Una curiositĂ : i nomi della scimmietta di Marco, che non esiste nel racconto originale, e quello del padre di Violetta, in Italia sono stati invertiti: ecco quindi che la scimmietta diventa Peppino e il nome del signor Amodeo, Pepe). A rendere la serie uno o piĂš gradini VRSUD OH DOWUH GHO SHULRGR LQ H̆HWWL IX XQR VWD̆ WHFQLFR GL HFFHOVR OLYHOlo, come nella maggior parte delle produzioni della Nippon Animation. Un’abbastanza fedele ricostruzione scenica della cittĂ di Genova, dei mezzi di trasporto, dei paesaggi, frutto della mano del grande Hayao 0L\D]DNL (responsabile dei layout), è ben sostenuta da un’animazione ottima per gli standard televisivi, dai colori sempre vividi e da una colonna sonora ben costruita. La serie ebbe davvero un buon successo sulla RAI, ma venne replicata solo anni dopo da Mediaset, che fortunatamente non la ridoppiò (cosa purtroppo che fece con un’altra serie mito, RemĂŹ, le sue avventure, danneggiandola), ma ne cambiò la sigla. Anche se per motivi meno tragici, non meno formativo è il lunghissimo viaggio intrapreso dall’esploratore Marco Polo. Nato a Venezia nel 1254 (non si hanno notizie certe del mese e giorno della sua nascita, di certo qui vi morĂŹ l’8 gennaio 1324) è stato un ambasciatore, scrittore e mercante italiano vissuto nella Repubblica di Venezia. La sua famiglia, i Polo, apparteneva al patriziato veneziano. Insieme al padre Niccolò e allo zio Matteo, mercanti e navigatori come sembra fossero state anche le generazioni prima di loro, parte nel 1271 da Venezia e giunge in Cina (allora chiamato Catai) percorrendo la Via della Seta. Le cronache del viaggio e permanenza in Asia (che ispirarono anche Cristoforo Colombo), le avventure che visse, OH FXOWXUH FKH OR D̆DVFLQDURQR IXURQR WUDVFULWWH LQ IUDQFHVH GD Rustichello da Pisa durante la prigionia di 0DUFR D *HQRYD GRSR OD VFRQÂżWWD GL &XUzola. Raccolte in libro nel 1496, in seguito divennero note in italiano come Il Milione. Tratta appunto, e liberamente, proprio dal Milione, il volume di ricordi, appunti di viaggio e nozioni storiche stilato nel 1285 circa dallo stesso Marco, questa serie d’animazione di Osamu 'H]DNL VL SUHVHQWD JLj fuori dagli schemi soliti dell’anime standard. Siamo nel 1271 a Venezia: il diciassettenne (almeno questa è l’etĂ che viene dichiarata nell’anime) Marco si prepara a intraprendere un importante e faticoso viaggio diretto a Oriente, a bordo di un veliero con destinazione l’Asia, accompagnando il padre Niccolò e lo zio Matteo, entrambi mercanti. La storia televisiva, pur distaccandosi dal testo scritto da Polo, è comunque molto valida in termini di sceneggiatura e rende giustizia all’originale. Nell’anime viene, chiaramente, messo in evidenza il risvolto avventuroso, in quanto è di certo l’elemento che sul giovane pubblico, a cui la serie è rivolta, ha maggiore presa. Il protagonista viene mostrato come 836

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un giovane in cui è possibile immedesimarsi con facilitĂ : è tratteggiato in maniera semplice ma veritiera. Molto peso ha anche il periodo storico descritto: un’èra durante la quale gli europei volgevano sempre piĂš di frequente lo sguardo verso terre ignote, misteriose e lontane. Un periodo LQ FXL DYYHQLYDQR JUDQGL VFRSHUWH VFLHQWLÂżFKH H WHFQLFKH H GLYHUVH WHRULH considerate obsolete venivano invece confutate. 0DUFR QHOOÂśDQLPH UDSSUHVHQWD OD SHUVRQLÂżFD]LRQH GL TXDQWR OH FDSDFLWj H OÂśDPEL]LRQH GHOOÂśXRPR SRVVDQR ULXVFLUH D IDUH ROWUHSDVVDUH L FRQÂżQL GL nuovi paesi e di nuove culture, alla ricerca della conoscenza, metafora di quegli orizzonti inesplorati che tutti teniamo nascosti dentro di noi. Quindi il tema del viaggio, come nella sopracitata Marco: Dagli Appennini alle Ande XQLVFH H IRQGH GXH DVSHWWL GHOOÂśXRPR TXHOOR ÂżVLFR IDWWR GL UDJLRQH di rischi, di pericoli, di errori anche fatali, e quello spirituale, il viaggio interiore che cela la smania di guardare oltre, anche con fermezza e caparbietĂ , di andare verso nuovi ÂŤorizzonti bluÂť (come recita la sigla musicale italiana della serie) e quindi accettando tanto le esperienze positive quanto quelle negative perchĂŠ non potranno che arricchirci, allargando la nostra apertura mentale. Dal punto di vista tecnico ed estetico, non si può che elogiare il lavoro svolto dai due grandi padri di questa serie: Osamu 'H]DNL LO UHJLVWD H LO FKDUDFWHU GHVLJQHU $NLR Sugino. I due artisti (noti anche per avere dato luce ad altre produzioni di ottimo livello quali Rocky Joe, Caro fratello‌ e Jenny la tennista VRQR FRDGLXYDWL GD <RVKLDNL Kawajiri, che sarĂ uno dei IXWXUL SLODVWUL GHOOR VWXGLR 0DGKRXVH 6H LO VHFRQGR R̆UH XQ GHVLJQ RJJL forse un po’ datato stilisticamente ma ancora attualissimo per scelte croPDWLFKH H JUDÂżFKH JHQHUDOL GRQDQGRFL XQ Marco visivamente conforme al suo carattere, il primo stupisce con un’innovazione rara se non forse unica nella storia degli anime. Alla classica animazione, 'H]DNL XQLVFH SDUWL GRcumentarie dal vero in cui vengono descritti i viaggi e in particolare i vari paesi visitati da Marco, il quale attraversò l’Asia e raggiunse la Cina pasVDQGR SHU %XNKDUD H LO 7XUNHVWDQ FLQHVH DUULYDQGR D .KDQEDOLT LO QRPH mongolo dell’odierna Pechino), residenza del Kublai Khan, con il padre e lo zio e successivamente, da solo, nello Yunnan, nel Tibet, in Birmania, in India. Anche l’Italia e Venezia fanno parte delle scene documentaristiche. Abbiamo quindi una serie animata che diventa quasi un vero e proprio documentario, dando occasione ai realizzatori di donare all’anime aderenza storica e approfondimento, allargando il quadro d’insieme ma senza appesantire i vari episodi: accattivante, anche se magari a tratti può sembrare un po’ troppo didascalico. Non da meno sono le musiche, coinvolgenti e ben realizzate, che si sposano benissimo con le immagini evocative delle parti sia animate che dal YHUR 1RQ VL SXz QRQ FLWDUH LQÂżQH OD VLJOD DQ]L GRSSLD VLJOD LWDOLDQD FRPposta ed eseguita dal duo Oliver Onions. La canzone d’apertura è L’Oriente di Marco Polo, molto evocativa, che ben prepara il piccolo spettatore a RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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immergersi nelle storie di viaggi di Marco, e quella di chiusura è Marco Polo, anch’essa dalle sonoritĂ trascinanti e coinvolgenti ma che fornisce una chiosa tematica alla narrazione, come da tradizione. /D VHULH QRQ HEEH PDL XQD VHFRQGD YLVLRQH ẊFLDOH 3URSULR XQR GHL VXRL punti di forza, le immagini e i video dal vero, causarono l’impossibilitĂ di repliche: a quanto pare la casa giapponese non pagò mai i diritti per le parti documentarie, causando delle controversie legali che ne bloccarono la programmazione, impedendoci di godere ulteriormente di questo belOLVVLPR DQLPH LQ FXL JUDÂżFD ULFRVWUX]LRQH VWRULFD GL EXRQ OLYHOOR H VWDPpo formativo e didattico comprensibile a tutti si fondono in un prodotto all’altezza del misterioso e coinvolgente Milione. RemĂŹ, le sue avventure 5LWWDL DQLPH Âą LH QDNL NR [‘Anime 3D: bambino senza famiglia’] 7RN\R 0RYLH 6KLQVKD Âą HSLVRGL Âą Âś Storia originale tratta dal romanzo di Hector-Henri Malot (Sans famille) Produttore <XWDND )XMLRND Regia Osamu 'H]DNL 6FHQRJUDÂżD 6KLFKLUĹŽ Kobayashi Animazione $NLR Sugino Riprese +LURNDWD 7DNDKDVKL Musiche 7DNHR Watanabe Adattamento italiano Enrico Bomba Voci italiane: RemĂŹ Fabrizio Vidale Vitali Arturo Dominici Mattia Fabio Boccanera Prima trasmissione italiana RAI Uno, ottobre 1979 Scheda di Francesco Filippi Trasposizione del libro Senza famiglia di Hector Malot, RemĂŹ narra le alterne fortune di un bambino lungo le strade della Francia. Scopertosi trovatello all’etĂ di otto anni, viene venduto dal ÂŤpadreÂť a un comico viaggiante, un certo Vitali, che di cittĂ in cittĂ tiene spettacoli con la sua compagnia, composta da tre cani e una scimmietta. Superato il trauma GHOOD VHSDUD]LRQH GDOOÂśD̆HWWXRVD PDPPD DGRWWLYD RemĂŹ scopre le gioie e i dolori della vita, dallo splendido soggiorno presso il battello della nobile Signora Milligan alle dure notti all’addiaccio, attanagliato dal gelo e dalla fame. Dopo la morte di Vitali, RemĂŹ continua il suo viaggio in compagnia di Mattia, un ragazzino scapestrato incontrato a Parigi, ÂżQR D ULFRQJLXQJHUVL FRQ OD VXD YHUD PDGUH FKH DOWUL QRQ q FKH OD GROFH Signora 0LOOLJDQ 6ROR DOORUD SHUz L GXH UDJD]]L VFRSURQR FKH LQ ÂżQ GHL 838

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conti, un’esistenza agiata non appaga quanto la fatica e la soddisfazione di conquistarsi la vita contando solo sulle proprie forze.

Senza famiglia, romanzo di formazione scritto nel 1878, attinge all’area dei ÂŤbambini infeliciÂť, tòpos letterario che trova riscontro nella realtĂ ottocentesca, epoca di infanticidi e di tante piccole vite sprecate. Diversi quindi sono i contesti in cui nascono il libro e la serie TV, ma HQWUDPEL R̆URQR DO SXEEOLFR XQD JUDQGH UḊQDWH]]D XQD VFHOWD HQFRmiabile soprattutto dal punto di vista pedagogico. Osamu 'H]DNL UHJLVWD della serie, si mantiene fedele al testo originario, pur ampliandolo e moGLÂżFDQGRQH DOFXQL DVSHWWL OR VJXDUGR FRPSOHVVLYR VL ID SL RJJHWWLYR H riuscite si rivelano alcune scelte narrative, come la repentina rivelazione allo spettatore dell’identitĂ della Signora Milligan e la sottolineatura, nel ÂżQDOH GHL ODWL QHJDWLYL GL XQD YLWD DJLDWD 6H LO OLEUR SRQH SL OÂśDFFHQWR sulla ÂŤsbalordita curiositĂ Âť con cui RemĂŹ entra nel mondo degli adulti, la serie TV coltiva e sviluppa una dimensione poetica poco sottolineata nel romanzo positivista di 0DORW ,QROWUH OÂśLQWHUHVVH JHRJUDÂżFR GHOOR VFULWWRUH francese ha ceduto il passo a una valenza quasi ÂŤemotivaÂť, nonchĂŠ metaforica, dell’ambiente naturale, da sentire e gustare oltre che da conoscere. Ecco allora, nelle peregrinazioni di RemĂŹ, un interminabile arabesco GL OXFL ULĂ€HVVL QXYROH FRORPEL DOEHUL H VSHFFKL GÂśDFTXD FKH FRVWLWXLVFRQR XQÂśD̆DVFLQDQWH FRQWURSDUWH DOOH VYHQWXUH SRUWDWH GDO JHOR GDOOD QHYH o dalla grandine. In questa direzione troviamo, sul piano della costruzione scenica, il generoso utilizzo di overlay (‘piani di scorrimento’), che si spostano verso sinistra in primo piano e verso destra sullo sfondo: piĂš che ottenere l’effetto tridimensionale per cui furono creati (spesso infatti si muovono piĂš velocemente di quanto dovrebbero), questi espedienti hanno il merito di infondere dinamicitĂ alle inquadrature; contribuiscono a costruire un’insolita e preziosa dimensione estetica. Fondamentali, a questo proposito, VRQR OÂśDQLPD]LRQH VREULD PD ḢFDFH H LO GHVLJQ VHPSUH SUHFLVR HOHJDQWH ed espressivo, sia quando prevalgono morbide atmosfere – tipiche degli VKĹŽMR manga – sia laddove emerge la durezza di un ruvido tratteggio. Con la separazione da Mamma Barberin, la sua balia, RemĂŹ entra nel mondo degli adulti (ÂŤadolescenzaÂť è infatti un concetto del Novecento) e parte per un viaggio attraverso la complessitĂ dell’esistenza. Ăˆ la strada quindi – una strada che per molti oggi non esiste piĂš – il luogo in cui il ragazzo si forma e diventa una persona matura e indipendente. Proprio SHUFKp DWWUDYHUVDUH VHSDUD]LRQL H GL̇FROWj q LQHOXWWDELOH QRQ KD VHQVR perdersi in infantili piagnistei, tornando con il pensiero a un passato felice che non può piĂš tornare: meglio guardare al futuro con gli occhi della speranza, al cui cospetto le sventure odierne non possono che soccombeUH ,Q WDOH LQWUHFFLR GL GLVDYYHQWXUH H ÂżGXFLD QHO SURSULR GRPDQL WURYD una ragion d’essere la tensione etica vissuta dai protagonisti. L’onestĂ e RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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la disciplina (personale e di gruppo) si accompagnano alla serenitĂ e alla dignitĂ di una persona. 5HPu LQROWUH LQWHVVH VHQ]D VHFRQGL ÂżQL XQD ÂżWWD rete di amicizie, che non solo danno colore a una vita altrimenti grigia, PD VL ULYHOHUDQQR SHUÂżQR SURYYLGHQ]LDOL TXDQGR LO SURWDJRQLVWD VL WURYHUj GDYYHUR QHO ELVRJQR )RUVH q SURSULR TXHVWD ŠVÂżGD HWLFDÂŞ FKH VL JLRFD QHL UDSSRUWL LQWHUSHUVRQDOL D UHQGHUH D̆DVFLQDQWH XQ PRQGR FRVWHOODWR GL GLIÂżFROWj 6H LO OLEUR GL Malot sottolinea che la maturazione di RemĂŹ è frutto di una scuola all’aperto, la serie nipponica fa emergere, forse inevitabilmente, il primato del lavoro, essendo nata da una societĂ che vede in esso il fulcro del suo benessere. Ecco allora che lo scopo di RemĂŹ consiste nel ŠUHQGHUVL LQGLSHQGHQWHÂŞ H ŠDQGDUH DYDQWLÂŞ VXSHUDQGR OH GL̇FROWj GHOOD vita, riuscendo quindi ad assaporarla e a conquistarla. Perciò, una volta che la tanto agognata famiglia è diventata una realtĂ , in RemĂŹ e Mattia ḊRUD OD GHOXVLRQH GL QRQ SRWHU VDSHUH VH TXDQWR OL FLUFRQGD VLD PHULWDWR VH VLDQR PDWXUL SHU D̆URQWDUH OD YLWD 3URSULR VXOOD EDVH GL WDOL FRQVLGHUDzioni, i due ragazzini decidono allora di continuare a viaggiare, seguendo i consigli di Padron 9LWDOL FIU & 1DNDQH La societĂ giapponese e T. Doi, Anatomia della dipendenza). Il primo compito che 5HPu GHYH D̆URQWDUH QRQRVWDQWH OD VXD JLRYDQH etĂ , è imparare ad asciugarsi le lacrime, a comportarsi da adulto previdente e responsabile, la cui buona educazione onori un insolito coraggio e una spontanea generositĂ , nonostante i momenti di debolezza. Fortunatamente egli palesa la fenomenologia comportamentale dei ragazzi della sua HWj ULPDQHQGR TXLQGL XQ EDPELQR D WXWWL JOL H̆HWWL H QRQ GLYHQWDQGR XQ ÂŤadulto in miniaturaÂť; perciò, probabilmente, risulta un personaggio riuscito e convincente, anche se forse meno simpatico del compagno Mattia, piĂš smaliziato, furbo e disimpegnato. Ciò nonostante, è l’anziano 9LWDOL OD ÂżJXUD GL PDJJLRUH VSLFFR QHOOH YLcende, un vero e proprio mentore per il protagonista, e quindi per il lettore-spettatore (cfr. P. Mottana, Il mentore come antimaestro); innanzitutto è un uomo diverso dagli altri, nell’aspetto ma soprattutto nel comportamento: in un mondo adulto davvero meschino, Vitali si rivela onesto, colto, dignitoso, fedele alla parola data, riguardoso per le persone come SHU JOL DQLPDOL FRQFHGH ÂżGXFLD DO SLFFROR SURWDJRQLVWD DG HVHPSLR QRQ esita a lodare RemĂŹ, come a rimproverarlo quando opportuno; nella sua personalitĂ , la cortesia si unisce alla fermezza, facendo di lui un gran signore. Per questi motivi 9LWDOL ULVXOWD D̆DVFLQDQWH H LQQHVFD FRQ LO SLFFROR RemĂŹ una reciproca fascinazione (pedagogica), che sradica il ragazzo dal mondo familiare infantile e lo inizia a quello adulto, portandolo in giro SHU OD )UDQFLD ĂŠ FLRq XQ PHQWRUH FKH FRVWLWXLVFH XQD ÂżJXUD GL SDVVDJJLR nel corso della maturazione del protagonista. Risulta quindi plausibile pensare che il ragazzo seguirĂ le orme del suo maestro e che anche lui YLYUj Š¿HUR HG RUJRJOLRVR ÂżQR DOOD ÂżQHÂŞ /H YLFHQGH GL RemĂŹ appartengono insomma a un mondo che per molti versi non viviamo piĂš, ma che 840

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HVLVWH DQFRUD VH VROR JXDUGLDPR FRQ DWWHQ]LRQH DOOH VR̆HUHQ]H SUHVHQWL nel mondo. RemĂŹ, che ci piaccia o no, non fa che ricordarcelo, rivelandosi cosĂŹ una proposta narrativa preziosa. Un prodotto quindi di alta qualitĂ FRQWHQXWLVWLFD HVWHWLFD ÂżOPLFD H LQHYLWDELOPHQWH DQFKH HGXFDWLYD 3HU quanto possa spesso far comodo negarlo, OD UḊQDWH]]D GHYH FRPSHWHUH ai bambini, costituisce sempre un investimento per il futuro, da tutti i punti di vista. Un concetto, tuttavia, che sembra essersi perduto spesso nei meandri dell’industria culturale, a partire dai palinsesti Mediaset. Dopo anni di assenza dalle reti RAI, Italia 1 nella primavera 1999 rispolverò RemĂŹ rinunciando alla valida confezione da sempre conosciuta. Il ridoppiaggio, per quanto non penalizzi lo spessore linguistico, dimezza di fatto la resa espressiva dei dialoghi e mina (con l’inserimento del narratore in ogni momento ÂŤvuotoÂť) l’ottima supervisione di 'H]DNL FKH SURSULR QHOOÂśDOWHUQDQ]D GHO ULWPR ÂżOPLFR IUD GLDORJKL H VLOHQ]L DYHYD JLRFDWR XQD delle sue migliori carte registiche. Milioni e milioni di lire spesi quindi SHU DEEDVVDUH DQFRUD XQD YROWD OD TXDOLWj GHOOÂśR̆HUWD 8QD PLRSLD LQnanzitutto imprenditoriale, che si riverberò anche sul merchandising: ad esempio, mentre la semplice ma graziosa sigla Dolce RemĂŹ di Albertelli e Tempera continua a essere ricordata e cantata a distanza di quarant’anni, la disarticolata e poco memorizzabile Ascolta sempre il cuore RemĂŹ (la successiva sigla cantata dalla pur brava Cristina d’Avena) non si rivelò strumento di pubblicitĂ per la serie. Tutte scelte che RemĂŹ e Vitali non avrebbero mai fatto. Conan, il ragazzo del futuro 0LUDL VKĹŽQHQ .RQDQ Nippon Animation per NHK – 26 episodi – 1978 Soggetto tratto dal romanzo di Alexander Key (The Incredible Tide) Produttori Shigeo (QGĹŽ -XQ]ĹŽ 1DNDMLPD Sceneggiatura, layout e regia generale Hayao 0L\D]DNL Aiuto regia Keiji +D\DNDZD ,VDR 7DNDKDWD Aiuto layout Keiji +D\DNDZD 6HLML 2NXGD Character e mecha design Hayao 0L\D]DNL <DVXR Ĺ­WVXND Direttore dell’animazione Yasuo Ĺ­WVXND Musiche 6KLQÂśLFKLUĹŽ ,NHQDED Voci italiane: Conan Marco Guadagno Lana Monica Cadueri Dice Enzo Consoli Jimsey Massimo Còrizza Lepka Massimo Còrizza Prima trasmissione italiana Rete 4, 1982 Scheda di Francesco Filippi

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La Terza guerra mondiale aveva reso il suolo terrestre simile a un deserto acquatico, ora però la natura sta rinascendo: da un lato gli abitanti di High Harbor vivono in armonia con la natura, dall’altro i governatori di Industria (pronunciato ÂŤIndastriaÂť nell’edizione italiana), cittĂ -fortezza capeggiata dall’avido Lepka, cercano di ripristinare la tecnologia che sfrutta l’energia solare e che aveva causato il cataclisma. Per farlo, Lepka ha bisogno del Dottor Rao, nonno di Lana (una bambina di High Harbor), il quale però non è intenzionato a mettere LO VXR VDSHUH VFLHQWLÂżFR D GLVSRVL]LRQH GL FKL LQWHQGH IDUQH FDWWLYR XVR Industria, avvalendosi della prepotenza delle armi, vuole conquistare DQFKH OD SDFLÂżFD LVROD PD VL WURYD GL IURQWH GXH RVWDFROL Conan, un fortissimo dodicenne cresciuto in un’isola sperduta, che corre in aiuto di Lana (rapita dai ÂŤcattiviÂť per ricattare suo nonno), e in secondo luogo la ÂŤvendetta della naturaÂť, che farĂ sprofondare la cittĂ -fortezza in un terremoto colossale. A render piĂš dinamici gli eventi troviamo poi OH ÂżJXUH GHO &DSLWDQR Dice e della bella e risoluta Monsky, dapprima al VHUYL]LR GL ,QGXVWULD H VXFFHVVLYDPHQWH DO ÂżDQFR GHL SURWDJRQLVWL 'LYHUWHQWH FRPSDJQR GL DYYHQWXUH GHO SURWDJRQLVWD q LQÂżQH Jimsey, un ragazzino dall’aspetto stravagante.

DAL LIBRO ALLA SERIE ANIMATA Tratto dal romanzo per ragazzi The Incredible Tide di Alexander Key, Conan, il ragazzo del futuro segna il debutto alla regia di Hayao MiyazaNL WUD L PDJJLRUL FLQHDVWL GL WXWWL L WHPSL 0L\D]DNL ID WHVRUR GHOOD VWUXWWXUD VRFLR JHRJUDÂżFD SUHVHQWH QHO URPDQ]R PLJOLRUDQGROD QRWHYROPHQWH a livello narrativo (le scene sono piĂš dinamiche, i personaggi meglio caratterizzati e le atmosfere piĂš coinvolgenti), inserendola all’interno della FRQFH]LRQH JLDSSRQHVH GHO UDSSRUWR XRPR QDWXUD H DJJLXQJHQGRYL LQÂżQH il Leitmotiv del contrasto generazionale. LA VENDETTA DELLA NATURA E IL VIGORE DI UN GERMOGLIO All’interno dell’opera di 0L\D]DNL Conan inaugura due fondamentali tematiche, quella dell’antimilitarismo e, come si diceva, del rapporto XRPR QDWXUD FKH YHQJRQR ULSUHVH LQ PDQLHUD SL DUWLFRODWD LQ DOFXQL VXRL successivi lungometraggi: Nausicaä della Valle del vento (1984), Princess Mononoke (1997) e in parte anche in Tonari no Totoro (Il mio vicino Totoro, 1988) – cfr. F. Filippi, ÂŤIl Grande CerchioÂť, Fumo di China, n. 67. Per darne ragione occorre rifarsi alla concezione scintoista del rapporto XRPR QDWXUD VHFRQGR OD TXDOH RJQL OXRJR GHO FRVPR FRPH OH PRQWDJQH o gli elementi naturali, è abitato dai kami (gli spiriti degli antenati e delle cose o entitĂ ), che presiedono al continuo rinnovamento di ogni aspetto della vita. Non vi è separazione, nella concezione scintoista, tra il mondo degli uomini e quello dell’aldilĂ , e per questo motivo i luoghi in cui viviamo sono la manifestazione stessa delle forze spirituali, che in altre parole 842

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sono divinitĂ immanenti. Se gli uomini e gli spiriti vivono comunque in GXH GL̆HUHQWL GLPHQVLRQL L FRQWDWWL WUD TXHVWL GXH PRQGL Âą UHJRODWL GDL rituali religiosi – sono sottoposti a norme ben precise, violate le quali si rompe il delicato equilibrio che li lega. Ad esempio, è necessario avviciQDUVL DL NDPL GRSR HVVHUVL SXULÂżFDWL DOWULPHQWL VL ULVFKLD GL FRQWDPLQDUOL e di scatenare la loro ira, e analogamente non bisogna oltrepassare i limiti che la societĂ stessa si è data nei loro confronti: è il caso delle foreste giapponesi, che storicamente non sono state abbattute dagli uomini (anche se da esse sarebbe stato possibile ricavare coltivazioni), perchĂŠ invadere OH PRQWDJQH SURSULHWj GHL NDPL DYUHEEH VLJQLÂżFDWR LQIUDQJHUH OÂśRUGLQH H l’equilibrio che regola il cosmo. L’uomo quindi vive sĂŹ intervenendo sulla natura, coltivandola e raccogliendone i frutti, ma al tempo stesso riconoscendo la sua dipendenza, esprimendo agli spiriti gratitudine e rispetto. In Conan l’uomo ha contaminato il mondo con le armi, la guerra e la violenza e ora vive in un pianeta per larga parte ostile. Alcune persone, avendo fatto tesoro di quest’esperienza, hanno dato vita, con vent’anni GL VDFULÂżFL D XQD ŠFRPXQLWj SDUDGLVRÂŞ IDWWD GL ODYRUR VHULR H VHUHQR 8Q simile luogo non può non far gola a chi invece (in questo caso /HSND immemore dell’esperienza negativa del passato, sta riesumando le antiche armi dalle profonditĂ della terra (l’aereo Giganto in questo contesto). Industria, una societĂ ÂŤdove tutto è di pietra e di ferro, senza un albero o XQ ÂżOR GÂśHUEDÂŞ QRQ D FDVR q XQ OXRJR GRYH TXDVL QRQ FL VRQR EDPELQL H L pochi piccoli vivono segregati nei sotterranei con le famiglie), perchĂŠ dalla ruggine non può nascere il futuro. Tutti i giovani protagonisti delle opere di 0L\D]DNL KDQQR LQIDWWL XQ UDSSRUWR SULYLOHJLDWR FRQ OD QDWXUD H ULYHODQR un salto di qualitĂ rispetto al mondo adulto da cui sono nati. La superioritĂ della ÂŤnuova generazioneÂť vede innanzitutto in Conan (che gira scalzo in libertĂ ) una forza straordinaria: egli è il miracolo di un germoglio che nasce, ha la stessa forza che è in grado di alzare al cielo un’intera foresta, come accade in una delle scene piĂš suggestive di Il mio vicino Totoro. Nonostante ciò, sono forse i personaggi femminili a mostrarsi in massima sintonia con la natura: Lana (al pari di Nausicaä e della San di Princess Mononoke), ÂŤsa leggere nel cuore degli animaliÂť e non è un caso che tutte e tre abbiano la loro casa, la loro origine, proprio nel cuore della QDWXUD 6L WUDWWD LQVRPPD GL QXRYH ÂżJXUH migliori nel corpo e nello spirito, personaggi che costruiscono il futuro con coraggio, responsabilitĂ e apertura mentale. La vecchia generazione, nel suo complesso ovviamente, è invece quella che, senza ciò che potremmo chiamare ÂŤtimor di DioÂť, ha compiuto la guerra apocalittica, un ÂŤdelitto che non potrĂ mai essere riscattatoÂť: non è un caso quindi se tutti coloro che l’hanno generata alla ÂżQH GHOOD VHULH PXRLDQR FRPSUHVL /HSND H OR VWHVVR 'RWWRU Rao. Per quanWR VLD OD IRU]D ÂżVLFD R VSLULWXDOH D UHQGHUH YLQFHQWH OD QXRYD JHQHUD]LRQH tuttavia essa viene esercitata sempre ÂŤcon gentilezzaÂť: se gli uomini ambiziosi vengono fermati dall’ira della natura, essi vengono poi sedotti dalla RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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squisitezza del cibo dell’isola di High Harbor (o dall’amore in Nausicaä), che li convince della necessitĂ di cambiar vita. Fondamentale poi, in questo processo di ÂŤconversioneÂť, è la concessioQH GL ÂżGXFLD GD SDUWH GHL ŠEXRQLÂŞ QHL FRQIURQWL GHL ŠFDWWLYLÂŞ FKH ULHVFH D interrompere il circolo vizioso delle violenze e delle incomprensioni reciproche. In conclusione, ÂŤnon c’è altra vera possibilitĂ per gli esseri umani che quella di vivere in mezzo alla naturaÂť, dice Rao in punto di morte: che ci piaccia o no, quest’ultima è un dato ineludibile con cui cercare un equilibrio (il tema è decisamente attuale), con la consapevolezza che solo da essa VDUj SRVVLELOH ULQQRYDUVL SHU D̆URQWDUH LO IXWXUR DQFRUD XQD YROWD PERCHÉ LA SERIE FUNZIONA Come abbiamo visto Conan, il ragazzo del futuro è strutturata su una base quanto mai solida e suggestiva nei contenuti, capace di innescare tutti quei dinamismi che si richiedono a una storia avventurosa. L’animazioQH q Ă€XLGD H VWUDRUGLQDULDPHQWH ḢFDFH OH PXVLFKH DFFRUURQR SXQWXDOL H OD VFHQRJUDÂżD q GÂśLQGXEELD VXJJHVWLRQH %DVWDQR WXWWL TXHVWL HOHPHQWL per realizzare un’ottima serie? Probabilmente sĂŹ, ma Conan può insegnare anche qualche altro ÂŤtrucco del mestiereÂť. Lontano da voler esaurire in questa sede un’analisi sui segreti registici di 0L\D]DNL FROJR WXWWDYLD OÂśRFcasione per illustrarne alcuni. Innanzitutto va notato come per 0L\D]DNL VLD LPSRUWDQWH FUHDUH PRYHQWL PDWHULDOL ḊQFKp OÂśD]LRQH GHL SHUVRQDJJL ULVXOWL FUHGLELOH )RQGDPHQtale al riguardo è evitare soluzioni gratuite, necessariamente stridenti. Per rendere credibile l’impossibile (si pensi alla scena in cui Conan corre sull’ala di un aeroplano in volo) basta dare poco alla volta i dettagli che possono motivare delle azioni impossibili, costruire cioè un abile preambolo, che lasci l’impossibile come l’ultima (e inevitabile) soluzione di una vicenda. Un importante Leitmotiv tecnico-narrativo è proprio la IRU]D Âżsica di Conan, che non manca mai di risultare – per quanto iperbolica Âą VLPSDWLFD H̆HUYHVFHQWH H GLQDPLFD 'L HVSHGLHQWL IXQ]LRQDOL D TXHVWR scopo ne possiamo individuare piĂš d’uno: principalmente il fatto che l’iQL]LDOH VIRU]R ÂżVLFR GLSLQWR VXO YROWR GHO UDJD]]R ODVFL LO SDVVR D PRYHQ]H quanto mai leggiadre e serene. In secondo luogo il fatto che la forza muscolare sia funzionale (e quindi passi in secondo piano) a una componente divertente o grottesca. In entrambi i casi la forza di Conan viene resa ÂŤcredibileÂť (ed esaltata) proprio dal fatto che viene messa tra parentesi. L’escalation degli eventi è poi un altro accorgimento tipico delle storie d’avventura: per rendere piĂš credibile un evento di dimensioni colossali, q QHFHVVDULR DUULYDUFL SHU JUDGL DQQXQFLDUH JOL LQJUHGLHQWL GHO JUDQ ÂżQDOH ma non cosĂŹ tanto da non poter poi superare le aspettative degli spettatori. Giocare al rialzo può essere invece funzionale in chiave umoristica, sia singolarmente (nella prima puntata Conan riesce a sollevare massi sempre piĂš colossali allo scopo di sfogare la sua disperazione per la morte del 844

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nonno), sia su un doppio binario: le gare di bravura tra Jimsey e il protagonista assumono volutamente l’assurditĂ di una colossale strizzata d’occhio allo spettatore. Si pensi al loro perfetto sincronismo motorio, tanto impossibile e divertente quanto funzionale (è sempre questo il punto) a esprimere l’eguale valore dei due contendenti. Ancora, un sottile espediente umoristico frequentemente adottato è quello di far compiere a un personaggio un’azione mentre è impegnato in un’altra, ragionevolmente incompatibile con la prima. Si pensi a tutte quelle azioni che Conan compie mentre sorregge qualcos’altro con le braccia. Si tratta di un ÂŤtrucchettoÂť che raggiunge almeno tre obiettivi: permette di dire quanto il personaggio sia preso da un’azione (tanto da non accorgersi che ne sta attuando un’altra), consente di parlare impliFLWDPHQWH GHOOH VXH DELOLWj H RWWLHQH LQÂżQH XQ H̆HWWR XPRULVWLFR GRYXWR al paradosso della scena (che risulta impossibile ma credibile). Quindi la fantasia (l’intenzionalitĂ di Conan) supera, come per magia, le leggi del PRQGR UHDOH H LO ULVXOWDWR q VHPSUH D̆DVFLQDQWH L’importante, in conclusione, è che tutti gli elementi in gioco non solo WURYLQR XQD JLXVWLÂżFD]LRQH FRPH LQ RJQL VFHQHJJLDWXUD FKH VL ULVSHWWL ma tendano anche a qualcos’altro, siano cioè funzionali a esprimere altri concetti o a portare ad altre situazioni. Questa sorta di ÂŤaltruismo narratiYRÂŞ GHOOH SDUWL QRQ VROR UHQGH Ă€XLGR LO WXWWR PD HYLWD LQ VRVWDQ]D LO FUHDUVL GL VROX]LRQL QDUFLVLVWLFKH ḢFDFL DOOÂśLQL]LR PD LQGLJHVWH JLj D SDUWLUH GDOOD seconda visione. Che sia anche questo il segreto dell’intramontabile freschezza dei cartoon di 0L\D]DNL" Anna dai capelli rossi Akage no Anne Nippon Animation – 50 episodi – 1979 Storia tratta dal romanzo di Lucy Maud Montgomery (Anne of the Green Gables) Regia e sceneggiatura Isao 7DNDKDWD Character design Yoshifumi .RQGĹŽ Voci italiane: Anna Antonella Baldini Marilla Mirella Pace Diana Susanna Fassetta Prima trasmissione italiana RAI Uno, ottobre 1980 Scheda di Giuseppe Guida Anna Shirley è un’orfana di undici anni, che dopo essere passata di famiglia in famiglia viene adottata dagli anziani fratelli Marilla e Matthew Cuthbert, che vivono nei pressi della cittadina agreste di Avonlea, sull’Isola Prince Edward, in Canada. essi avevano chiesto all’orfanoRIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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WUR¿R XQ PDVFKLHWWR PD GRSR TXDOFKH UHWLFHQ]D GHFLGRQR GL WHQHUH OD piccola. Anna sarà per i due anziani un grande conforto e motivo di imPHQVR RUJRJOLR HG HVVL GHGLFKHUDQQR OD ORUR HVLVWHQ]D ḊQFKp OD UDJD]za possa avere il meglio dalla vita.

Akage no Anne è una delle storie piĂš amate in Italia dai fan di anime, tanto che per anni è sempre stata replicata sulle emittenti RAI. La bellezza degli sfondi, le tonalitĂ pastello che colorano delicatamente i paesaggi, gli abiti e i personaggi, una regia attenta, un character design ben studiato e pieno di espressivitĂ ne fanno un piccolo capolavoro. I protagonisti sono ben caratterizzati grazie anche all’apporto del romanzo originale, profondamente rispettato da Isao 7DNDKDWD /H YLFHQGH GL Anne dei tetti verdi si snodano però in piĂš di un libro, mentre la produzione nipponica presenta in versione animata solo il primo dei volumi. Il personaggio di Anna viene presentato come una grande sognatrice, con una vena ÂŤlogorroicaÂť fuori dal comune, condizione creata dalla consapevolezza di essere orfana e quindi di non poter avere accanto un babbo e una mamma con cui parlare. Pur vagando in mondi di fantasia dove lei è la bellissima nerochiomata ÂŤprincipessa CordeliaÂť, oppure una dama che indossa abiti meravigliosi, Anna riesce però a tornare coi piedi per terra quando è necessario e diventare molto piĂš realista, a volte, degli stessi Marilla e Matthew, dimostrando cosĂŹ una seconda personalitĂ : quella di un’Anna adulta, resa piĂš matura delle altre bambine dalla vita GXUD FKH KD GRYXWR D̆URQWDUH VEDOORWWRODWD GD XQD IDPLJOLD DOOÂśDOWUD /H due parti di Anna, la sognatrice e la realista, si fonderanno sempre piĂš con il passare degli anni, rendendola una donna sicura di sĂŠ, delle sue scelte e dei suoi obiettivi. Marilla e Matthew hanno dovuto anche loro ÂŤcostruirsiÂť da soli. Ma mentre Marilla ha perso quella fantasia tipica delle fanciulle, divenendo altera pur non perdendo la sua umanitĂ , Matthew conserva dentro GL Vp XQD ÂżDPPHOOD GL TXHOOD OXFH FKH YHGH ULVSOHQGHUH LQ $QQD ÂżQ GDO primo momento in cui si incontrano nella stazione del paesello Avonlea. Istintivamente, l’anziano signore comprende che Anna, pur non essendo il ragazzo che lui e la sorella avevano chiesto e che avrebbe dovuto aiutarlo nei campi, è in realtĂ la persona adatta a loro, in particolar modo per 0DULOOD ( LQ H̆HWWL LO WHPSR JOL GDUj UDJLRQH TXHVWD UDJD]]LQD FKLDFchierona, che si lamenta sempre perchĂŠ si crede brutta con quei capelli rossi e quel corpo troppo magro e smunto, riuscirĂ a conquistare Marilla immediatamente, anche se lei non lo ammetterĂ se non anni dopo, alla morte del buon Matthew, ma ne darĂ dimostrazione amando Anna dal profondo del suo cuore. Anche i personaggi di contorno, pur se in maniera minore, sono ben caratterizzati: Diana, l’amica del cuore, è una bimba inizialmente un po’ insicura, che ammira Anna per la sua fantasia e voglia di vivere, e proprio 846

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grazie a lei acquisterĂ piĂš forza caratteriale; Gilbert Blythe, invece, è il compagno di classe con cui $QQD DYUj JXHUUD DSHUWD ÂżQ GDO SULPR LVWDQWH e che solo da adulto avrĂ il coraggio di dichiararsi ad Anna (anche se non apertamente) ammettendo che da ragazzo la infastidiva solo per attirare la sua attenzione. 8QD VHULH TXLQGL FKH VL SRWUHEEH GHÂżQLUH VHPSUHYHUGH FKH SLDFH DG adulti e bambini e che sicuramente, se riproposta in TV in orari piĂš astuti delle sette del mattino, continuerĂ ad appassionare le nuove generazioni.3 L’isola del tesoro Takarajima 7RN\R 0RYLH 6KLQVKD Âą HSLVRGL Âą Âś Storia tratta dal romanzo di Robert Louis Stevenson (Treasure Island) Regia Osamu 'H]DNL Sceneggiatura Haruya <DPD]DNL <RVKLPL 6KLQR]DNL Character design $NLR Sugino Voci italiane: Jim Hawkins Giuppy Izzo Long John Silver Luigi Montini, Renato Cortesi Papi Fabio Boccanera Livesey Claudio Capone Prima trasmissione italiana RAI Uno, 1982 Scheda di Luca Di Martino La classica storia di Stevenson del giovane Jim Hawkins, salito a bordo del vascello Hispaniola dove incontra una ciurma fra cui spicca il cuoco Long John Silver dalla gamba di legno, dovrebbe essere universalmente nota anche se di fatto le nuove generazioni ignorano i classici di formazione tanto nelle loro versioni letterarie originali quanto in quelle ridotte in altri media. Basti dire che il grosso della trama ruota intorno alla misteriosa mappa del defunto capitano Flint, la quale condurrebbe a un tesoro nascosto. Ma il senso del libro, e cosĂŹ dell’ottima trasposizione animata, sta tutto nel percorso di maturazione del giovane Jim. [M.P.]

Nel 1978 Osamu 'H]DNL FXUD OD UHJLD GHOOÂśDGDWWDPHQWR DQLPH GHO FODVVLco per ragazzi di Robert Louis Stevenson. In Italia la serie viene proposta per la prima volta nel 1982 (e chi vi scrive se lo ricorda direttamente) ottenendo un ottimo riscontro grazie a delle qualitĂ innegabili.

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Su Anna e Heidi cfr. Lord Yupa (pseud.), ÂŤDossier 7DNDKDWD ,VDRÂŞ Kamikaze, n. 5. Cfr. inoltre il buon D̆RQGR VX Anna in Black Fantasy, n. 4. Un’ottima fonte recente è il libro di Mario A. Rumor su Isao 7DNDKDWD The Art of Emotion, cit.

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In primis una programmazione rigorosa sulla rete ammiraglia della RAI che non lasciava dubbi sugli appuntamenti della programmazione, una serialitĂ breve che scoraggiava la dispersione, la pressochĂŠ totale assen]D GL FHQVXUH YLVWD OÂśDGHUHQ]D JHQHUDOH D XQ FODVVLFR SHU UDJD]]L H LQÂżQH l’introduzione di variazioni da parte dello stesso 'H]DNL FKH SHUPLVHUR un’immediata immedesimazione. Nel romanzo il giovane protagonista Jim +DZNLQV HUD XQ TXDVL DGROHVFHQWH PHQWUH QHO FDUWRRQ OD VXD HWj YLHQH ULGRWWD GL FLUFD OD PHWj ĂŠ RYYLR FKH TXHVWD VFHOWD LQĂ€XLUj VXOOÂśDSSHDO QHL confronti dei giovani spettatori e, come se non bastasse, seguendo la tradizione, i soggettisti decidono di creare il piccolo giaguaro Benbow, come il nome della locanda gestita dalla madre di Jim: una belva che accompagnerĂ il nostro piccolo eroe per tutti gli episodi. Non sappiamo se tale variazione sia dovuta a una ragione di eventuale merchandising o di scaramantica similitudine (pensiamo a RemĂŹ o in seguito a Candy Candy), tuttavia gli animali che accompagnano i piccoli protagonisti (per lo piĂš sperduti od orfani) rappresentano il loro analogo istintivo. Il piĂš delle volte i bambini riescono a comunicare con questi cuccioli in maniera esatta come gli adulti non sanno fare e ancor di piĂš le bestiole li avvertono o tentano di difenderli da malintenzionati o da perVRQH GL GXEELD PRUDOLWj ( LQ H̆HWWL LO SLFFROR Benbow, al contrario del suo SDGURQFLQR GL̇GD GL TXHOOR FKH q LO YHUR DQWDJRQLVWD GHOOD VWRULD RYYHUR Long John Silver. Anche quest’ultimo riceve per l’occasione un restyling e, invece di essere un uomo di mezza etĂ , viene caratterizzato come un energumeno sulla trentina senza una gamba, ma dalle notevoli caratteristiche atletiche. Se non fosse per quell’evidente menomazione, che sapientemente viene utilizzata anche per suscitare una mirata compassione negli interlocutori, Silver sembrerebbe uscito dalla guarnigione di cui Oscar François de Jarjayes sarĂ comandante (Osamu 'H]DNL DFFUHGLWDWR FRPH UHJLVWD GL Lady Oscar dal 18° episodio, si ricorderĂ dunque del vecchio Long John al momento di reclutare) e anche i suoi modi risoluti che covano sotto la cenere della fragorosa risata tradiscono una militanza quantomeno paramilitare agli ordini del fu capitano Flint. E dunque il gioco è fatto: a un bambino di circa sette anni, accompagnato dal suo peloso cucciolo, viene FKLHVWR QRQ GL DQGDUH D VFXROD PD GL VDOSDUH OÂśDQFRUD DO ÂżDQFR GL XQ DSSDrentemente bonario ex pirata alla ricerca di un favoloso tesoro nascosto H FRVD SL LPSRUWDQWH D̆URQWDUH SHULFROL H PLVWHUL FUHGR FKH DOOÂśHSRFD in Italia (e anche altrove) non ci sarebbe stato fanciullo che non avrebbe colto l’occasione al volo e infatti, per la durata di 26 episodi, l’audience fu fedele e continuativa. S’è giĂ accennato alla dubbia moralitĂ di Long John Silver e ovviamente non potremmo difendere eticamente un pirata; pur tuttavia, a uno sguardo SL FRPSOHWR GHOOD VHULH ROWUH DOOH PRGLÂżFKH QDUUDWLYH SRVVLDPR RVVHUYDUH un processo di catechesi del giovane Jim lungo tutta la programmazione. 848

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,Q H̆HWWL LO WHVRUR DO TXDOH LO WLWROR VL ULIHULVFH SHU LO SLFFROR RUIDQR Jim è LO ULQYHQLPHQWR GL TXHOOD ÂżJXUD SDWHUQD FKH JOL PDQFD ,O GRWWRU Livesey arranca nel ruolo e, pur essendo premuroso ed educato, manca di nerbo, mentre il capitano 6PROOHWW GDO SLJOLR PDU]LDOH PDQFD GL TXHOOD FRQÂżGHQza e di quel cameratismo capaci di instradare una giovane coscienza. Ed allora ecco arrivare il cuoco Silver, obbediente ma sardonico, compagnone ma furbo, una sorta di virile Peter Pan che condivide i sogni, la natura (anche a lui si accompagna un animale, un pappagallo che diligentemente staziona sulla sua spalla) e le aspirazioni di Jim. Il sodalizio tra i due si incrinerĂ apparentemente a metĂ della serie quando Jim, chiuso nel barile delle mele, capirĂ il lato oscuro del suo amico Long John. Chi vi scrive non può non ricordare che la cosa spiazzò non poco noi piccoli spettatori, e tale tradimento entrò di diritto nella cerchia dei massimi sistemi morali, come quando ci si interrogava sulla liceitĂ dell’operato di Lupin, ladro e furfante conclamato. Oggi capiamo che, per espressa volontĂ dei narratori, Jim supera, si perdoni il gioco di parole, il ÂŤpunto di non ritornoÂť (nauticamente è il punto oltre il quale le provviste non basterebbero per tornare indietro) e comincia a entrare in un’adolescenza narrativamente realistica, in cui non tutti sono buoni o cattivi, ma si assiste all’alOXQJDUVL GL ]RQH GÂśRPEUD FKH SURLHWWDQR RVFXULWj VXOOH SHUVRQDOLWj FKH ÂżQR a ieri ci ispiravano. La narrazione successiva vede Jim crescere e porsi in chiave di lotta contro la natura piratesca di 6LOYHU ( VH ÂżQR D TXDOFKH SXQWDWD SULPD L SLUDWL erano esempi da seguire, adesso vanno combattuti perchĂŠ semplici araldi di una bieca rapacitĂ . Naturalmente non ci si può aspettare che di punto in bianco un bambino tenga testa a una banda di tagliagole, e quindi XQD QXRYD ÂżJXUD SDWHUQD YLHQH ḊDQFDWD D Jim, ossia quella del marinaio Abraham Gray. Quanto era chiassoso e irruento Silver, tanto è silenzioso H ULĂ€HVVLYR Gray, in un evidente omaggio di 'H]DNL DO -DPHV Coburn del FODVVLFR ÂżOP , PDJQLÂżFL VHWWH (1960) di John Sturges – esso stesso un ecFHOVR ULIDFLPHQWR KROO\ZRRGLDQR GHO ÂżOP I sette samurai di Kurosawa – e come lui è dedito al lancio dei coltelli. Tanto per indicare quanto i registi d’animazione industriale, e alcuni in particolare fra cui 'H]DNL VWHVVR IRVVHUR ÂżQL FRQRVFLWRUL GL FLQHPD ROWUH FKH GL OHWWHUDWXUD L’anime evolverĂ con una regia espressionista in un avvicendarsi di capovolgimenti di fronte e fermi immagine alla 'H]DNL OH VXH IDPRVH FDUtoline-ricordo), concludendosi in maniera piĂš o meno simile al romanzo, tranne che per un post epilogo. L’incontro tra Jim diventato ormai grande, accompagnato da un Benbow ormai adulto, che ritrova in una taverna un canuto Long John Silver (che presumibilmente aveva giĂ speso le poche ghinee rubate nella fuga), stanco almeno quanto il suo pappagallo è ormai quasi paralizzato. Il saluto tra i due personaggi rappresenta l’ideale passaggio del testimone che ogni maestro porge al suo successore, un rito che nella marineria si ripete continuativamente suscitando emozioni e ricordi RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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contrastanti riguardo il periodo di formazione – basti citare il commiato dell’ormai pilota =DFN 0D\R DO VXR VHUJHQWH LVWUXWWRUH Foley in 8̇FLDOH H gentiluomo (1982) di Taylor +DFNIRUG 6L FKLXGH SHUFLz LQ TXHVWR PRGR simbolico, ovvero il commiato dai ricordi d’infanzia, il viaggio ideale di Jim alla ricerca del suo tesoro, dunque la conquista della sua maturitĂ . Cuore $L QR JDNNR Âą &XRUH PRQRJDWDUL [‘La scuola dell’amore – Storia di Cuore’] Nippon Animation – 26 episodi – 1981 Storia tratta dal romanzo di Edmondo De Amicis (Cuore) Regia Eiji 2NDEH Direzione artistica -LUĹŽ .ĹŽQR Voci italiane: Enrico Bottini Susanna Fassetta Maestro Perboni Valerio Ruggeri Garrone Francesco Crispino Franti Marco Guadagno De Rossi Sergio Luzi Prima trasmissione italiana Rete 4, 3 maggio 1982 Scheda di Luca Di Martino Chi non conosce Cuore? I bambini di oggi forse meno di quelli di ieri. Ăˆ OD VWRULD GL XQD VFRODUHVFD HOHPHQWDUH GL ÂżQH 2WWRFHQWR D ,WDOLD DSSHQD XQLÂżFDWD SROLWLFDPHQWH DQQR VFRODVWLFR Âś LQ FXL OH FODVVL VRFLDOL abbienti e povere sono mescolate in modo talvolta armonioso, talaltra LQL]LDOPHQWH FRQĂ€LWWXDOH PD LQ FXL DOOD ÂżQH OÂśDPLFL]LD H OÂśLQFRUSRUD]LRQH GHOOH GL̆HUHQ]H FRPH ULVRUVD YHQJRQR XPDQDPHQWH D WULRQIDUH $QFRra oggi Cuore come romanzo è un classico che, malgrado sia melenso, rimane in vari punti attuale, e la trasposizione qui trattata è, come la Heidi di una Scheda precedente, un ottimo caso di riduzione eccellente che aggiorna e migliora l’originale. [M.P.]

I 26 episodi della serie Cuore acquistano oggi una rilevante importanza da un punto di vista sia artistico che sociale benchÊ non facenti parte di un genere di largo seguito (fantascienza robotica o serie sportive). Era il 1980 quando la Nippon animation decise di adattare il classico per ragazzi di Edmondo De Amicis pubblicato originariamente nel 1886 dall’editore Treves. Di lÏ ad un anno l’anime vide la luce, a cento anni esatti da quando OD QDUUD]LRQH ÀXLVFH DOOœLQWHUQR GHO URPDQ]R (QULFR Bottini infatti scrive il suo diario durante l’anno scolastico 1881-’82. Già questa appare come una singolare casualità , ma inoltre le reti Fininvest lo acquistano quasi subito, vista la richiesta pressante di animazione giapponese, e in Italia, Cuore va in onda nella primavera del 1982. Chi 850

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scrive ricorda distintamente che la prima percezione che si ebbe dell’anime IX GL SHUSOHVVLWj GD SDUWH GHL EDPELQL H GL GL̇GHQ]D GD SDUWH GHJOL DGXOWL Le ragioni sono oggi comprensibili: Cuore racconta una ÂŤsocietĂ minoUHÂŞ LQ FXL L EDPELQL VRQR SURWDJRQLVWL H JOL DGXOWL ÂżJXUH VXVVLGLDULH FKH regolano l’interazione dei personaggi come arbitri che per lo piĂš puniscono i falli ma che, per dirla con una metafora calcistica, ÂŤlasciano giocareÂť abbastanza liberamente (i piccoli alunni si muovono in cittĂ senza bisogno di comunicazioni ai genitori o limitazioni). Tale vertigine di libertĂ era considerata sconcertante per i bambini degli anni Ottanta, che uscivano dagli anni di piombo e ascoltavano quotidianamente ammonizioni di vario tipo come quelle sulle caramelle drogate distribuite all’uscita da scuola, quindi queste atmosfere, che pure erano ancora vive in opere come I ragazzi della via PĂĄl o Il signore delle mosche, apparivano come distanti e romanzesche. Gli adulti, di contro, che avevano letto e riletto il libro di 'H $PLFLV FRQFHSLWR FRO ÂżQH PRUDOH GL ULXQLUH LGHDOPHQWH XQD QHRQDWD Italia, non potevano immaginare una trasposizione credibile da parte di un popolo considerato cosĂŹ lontano e diverso come quello giapponese. E invece la Nippon Animation sorprese tutti: non solo ambientò bene LO URPDQ]R VLD GDO SXQWR GL YLVWD VFHQRJUDÂżFR FKL YL VFULYH OR ID FDVXDOmente da Torino e riguardando l’anime, fatta eccezione per alcune scritte sulle insegne, la città è davvero ben ricostruita) sia umano tracciando personaggi credibili nella morfologia e nella psicologia ma, non contenti di questo, gli autori – come sanno fare solo i musicisti che conoscono alla SHUIH]LRQH OD SDUWLWXUD Âą VL SUHVHUR GHOOH OLFHQ]H QDUUDWLYH DO ÂżQH GL DGDWWDre il cursus dei personaggi in una forma piĂš attuale. Se nel 1982 tale processo appariva come ben riuscito e funzionale, oggi il discorso diventa piĂš complesso. Se teniamo conto che De Amicis immaginò una classe di ÂŤpiccoli uominiÂť capaci di gesti e moralitĂ tali da mettere in ombra anche gli adulti (si prenda come esempio il racconto mensile Il picFROR VFULYDQR ÂżRUHQWLQR), rendendoli cosĂŹ rigidi e pronti davanti al giudizio civile da poter accettare giĂ a quell’etĂ la condanna al riformatorio (questa QHO OLEUR q OD ÂżQH GHO GLVFROR Franti che, al pari del Lucignolo di Collodi, non sfuggirĂ alla sentenza dell’essere un asino e dalla morte per fatica), Umberto Eco nel suo Diario minimo (1961) non perderĂ l’occasione di pubblicare scherzosamente (ma non molto) un ÂŤElogio di FrantiÂť in cui taccia di perbenismo borghese il protagonista deamicisiano Enrico Bottini, accusando al contempo la societĂ civile di Cuore di essere prodromica della temperie fascista che assolve il popolo belante e reclude per ÂŤrieducarloÂť il vivace spirito libertario dell’unico supposto ÂŤvillainÂť del libro, ossia Franti. Al di lĂ delle considerazioni politiche a posteriori, che però volenti o nolenti aprono un possibile dibattito sull’ombra reazionaria che può annidarsi tra le pagine del libro (siamo sicuri che De Amicis ne fosse inconsapevole, da socialista turatiano qual era, ma le considerazioni del pubblico sfuggono alle intenzioni dell’autore), sorprende come i giapponesi, alle RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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prese con dei personaggi dai connotati che abbiamo descritto prima, anzichĂŠ allinearsi a un ideale di rigore e di punizione per chi non compie il SURSULR GRYHUH <XNLR Mishima sarebbe stato orgoglioso della classe del maestro Perboni), decidano di sovvertire la narrazione per favorire una chiosa in cui Franti viene assorbito socialmente dalla bontĂ della classe e riabilitato, tanto da migliorare il suo rendimento scolastico diventando ÂżQDQFR DPLFR GHO SURWDJRQLVWD Chi ricorda la reazione dei propri genitori a tale sovvertimento non può fare D PHQR GL FHUWLÂżFDUH FKH VH DG XQ SULPR PRPHQWR LO SHQVLHUR IX GL QRQ DGHrenza all’opera originale, subito dopo la versione spuria fu analizzata come in maggiore linea con i tempi poichĂŠ, in un tempo post sessantottesco, l’idea di riabilitazione della ÂŤmela marciaÂť era un dovere sociale. Passati però ormai oltre trent’anni, i quarantenni di oggi non possono fare a meno di guardarsi indietro evocando gli insegnamenti della serie, che li aiutò a a riscoprire un classico dei padri, visto che all’epoca le serie animate giapponesi di questo tipo non venivano usate come dei Bignami ma, anzi, invogliavano ad andare alla fonte dell’ispirazione, ripensando a come quei ÂŤcoetanei animatiÂť condividessero i medesimi ideali di onestĂ , rettitudine, amicizia e rispetto. Rimane un mistero come, per le generazioni successive, la serie Cuore appaia giĂ anacronistica e ipersentimentale, come se un secolo e piĂš fosse passato dalla messa in onda dell’anime e non del romanzo, e lo stesso personaggio di Franti, che si macchia di colpe piĂš o meno attuali (il bullismo una su tutte), sembra l’unico ancora veramente contemporaneo. La ULĂ€HVVLRQH FKH QH FRQVHJXH q DFUH RYYHUR VH OD PRUDOLWj H L JHVWL HURLFL VLano caduchi e la loro aura perda il giusto riverbero col passare degli anni, PHQWUH L ODWL SL PHVFKLQL GHOOÂśXRPR DEELDQR XQ IDVFLQR FKH VÂżGD LO WHPSR Umberto Eco aveva visto lontano e anche la Nippon Animation, perchĂŠ se il primo, come abbiamo detto, ne inneggiava lo spirito libero e fuori dagli schemi (stay hungry, stay foolish), gli animatori capirono molto prima FKH DOOD ÂżQH QHO ULFRUGR GHO SXEEOLFR ULPDQH SL LPSUHVVR LO ULFRUGR GHO GLVFROR UDYYHGXWR FKH GHO SULPR GHOOD FODVVH FRO ÂżRFFR URVVR XQ SRÂś ULGLFROR Belle e SĂŠbastien Flo, la piccola Robinson Lovely Sara Belle e SĂŠbastien Meiken Jorii [‘L’intelligente cane Jolie’] MK &RPSDQ\ &LQp 9LVLRQ Âą HSLVRGL Âą Storia originale tratta da una raccolta di racconti di CĂŠcile Aubry Regia Keiji +D\DNDZD Animazioni <RVKL\XNL Momose 852

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Character design Shuichi 6HNL Musiche $NLKLUR Komori Voci italiane: SĂŠbastien Massimiliano Manfredi Nonno CĂŠsar Sandro Pellegrini Angelina Laura Boccanera Lena Cinzia De Carolis Mendoza Gabriele Carrara MuĂąoz Giorgio Lopez Ispettore Garcia Carlo Allegrini Martin Sergio Luzi Ghiom Mauro Bosco Jean Massimo Rossi, Luciano Marchitiello Prima trasmissione italiana Antenna Nord, 1981 Flo, la piccola Robinson .D]RNX 5RELQVRQ K\ĹŽU\ĹşNL IXVKLJL QD VKLPD QR )XUĹŽQH [‘Flo e i Robinson naufraghi nell’isola meravigliosa’] Nippon Animation – 50 episodi – 1981 Storia originale tratta dal romanzo di Johann David Wyss (Der Schweizerische Robinson) Regia Yoshio Kuroda Soggetto 6KĹŽ]ĹŽ Matsuda Character design Jun’ichi 6HNL Musiche Katsuhisa +DWWRUL .ĹŽLFKL 6DNDWD Voci italiane: Flo Antonella Baldini Ernst Giancarlo Padoan Anna Silvia Pepitoni Franz Oreste Baldini Jack Rossella Acerbo Signor Morton Mario Milita Tomtom Fabrizio Manfredi Emily Beatrice Margiotti Prima trasmissione italiana Rete 4, 1982 Lovely Sara 6KĹŽNĹŽMR 6Ĺ‹UD [‘Principessa Sara’] Nippon Animation – 46 episodi – 1985 Storia originale tratta dai romanzi di Frances Hodgson Burnett (Sara Crewe e The Little Princess) Regia Fumio .XURNDZD Soggetto 5\Ĺş]ĹŽ 1DNDQLVKL +LGHPL .DPDWD .HLNR 0XNXURML Character design Shunji Saida Musiche Yasuo Higuchi Voci italiane: Sara Morris Patrizia Salmoiraghi Miss Geltrude Minci Lia Barbieri Lavinia Paola Tovaglia Becky Donatella Fanfani Miss Amelia Minci Angela Cicorella Margherita Dania Cericola Lalla Daniela Fava Peter Guido Rutta Monsieur Dupont Pietro Ubaldi Ram Dass Marco Balzarotti Prima trasmissione italiana Italia 1, 1986 Scheda di Fabio Domenico Palumbo

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Nei primi anni del secolo scorso, in un villaggio pirenaico sul versante francese, vive SĂŠbastien, un bambino di sette anni, di madre gitana e paGUH LWDOLDQR OD SULPD FRVWUHWWD D IXJJLUH ROWUHFRQÂżQH SHU DYHU LQIUDQWR LO codice d’onore del proprio gruppo di artisti di giro cercando marito al di fuori del popolo zingaro, il secondo deceduto prima della nascita di SĂŠbastien. L’orfano cresce cosĂŹ sotto le cure di CĂŠsar, anziano fattore di buon cuore che se ne prende carico dai primi vagiti, e grazie alle premure di Angelina, nipote tardo-adolescente di CĂŠsar che condivide un destino simile a quello di SĂŠbastien: la ragazza, dopo la morte dei propri genitori, viene LQIDWWL ḊGDWD DO QRQQR LQ WHQHULVVLPD HWj DVVLHPH DO IUDWHOOR Jean. Per quelle stesse vallate si aggira un cane da montagna dei Pirenei, un massiccio patou, che, per una serie di episodi mal interpretati dal pregiudizio SRSRODUH GLYLHQH RJJHWWR GL XQ WHUURUH GL̆XVR H LQJLXVWLÂżFDWR WUD L PRQWDQDUL H OH DXWRULWj WDQWR FKH JOL YLHQH ḊEELDWR LO QRPH GL ŠGHPRQH ELDQcoÂť e dal presidio di polizia viene emanato l’ordine di sparargli a vista. SĂŠbastien, ragazzo abituato a saltare le lezioni e ostracizzato dai coetanei, spende le giornate a zonzo, combinando in paese disastri da monello di strada; è cosĂŹ che presso un corso d’acqua il bambino, accompagnato dal fedele cagnolino Pucci, si imbatte nel patou D FXL VL D̆H]LRQD D SULPD YLVWD H Gj LO JUD]LRVR QRPH GL %HOOH WUDWWDQGRVL LQ H̆HWWL GL XQD IHPPLQD GL cane dei Pirenei (nella versione animata giapponese viene chiamata Jolie). SĂŠbastien e Belle diventano amici inseparabili, tanto da intraprendere un viaggio verso la Spagna, oltre la cima del Grand-Baou, con l’intento di salvare Belle dalla crudele caccia scatenatasi contro di lei e di mettersi sulle orme di Isabelle, madre di SĂŠbastien. In Spagna non mancano le diVDYYHQWXUH H JOL LQFRQWUL SL R PHQR SLDFHYROL GDO WURQÂżR ẊFLDOH GHOOD polizia spagnola Garcia ai due astuti ladri Mendoza e MuĂąoz, a Lena, una graziosa bambina spagnola che diviene amica del cuore di SĂŠbastien. Ernst Robinson, un medico di Berna, riceve dall’amico Dott. Elliott una lettera dall’Australia, con l’invito a recarsi in quella terra per prestare la propria opera a vantaggio delle popolazioni locali. Dopo essersi consultato con la famiglia, Ernst si risolve a partire per le terre oceaniche con la moglie $QQD H L ÂżJOL Franz (il maggiore), Flo, una bambina di nove anni, e -DFN LO PLQRUH ,PEDUFDWLVL D /LYHUSRRO L 5RELQVRQ ÂżQLVFRQR SHU QRQ DSprodare in Australia, poichĂŠ la nave naufraga quasi al termine del tragitto, lasciando la famiglia bernese in ambasce su di un’isola deserta. Grazie all’ingegnositĂ di Ernst e alla capacitĂ di adattamento della famiglia, pur non senza resistenze e nostalgie per l’agio e le comoditĂ europei, i Robinson riescono a sopravvivere, costruendo ripari, coltivando ortaggi, cacciando, procacciandosi l’acqua dolce e difendendosi da bestie feroci come i lupi della Tasmania. Flo, in particolare, nonostante il rimpianto per la vita cittadina impara ad amare la natura e a conoscerne la bellezza. A un anno dal naufragio, quando i Robinson ormai disperano di poter abbandonare 854

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l’isola, vi giungono due nuovi naufraghi: Willy Morton e Tomtom, il primo un intrattabile marinaio, il secondo un aborigeno d’Australia scampato grazie allo stesso Morton alla violenza dei coloni inglesi. Con l’aiuto di Morton, i Robinson riescono a costruire un’imbarcazione in grado di raggiungere l’agognata Australia, ove, tra le altre cose, Franz riabbraccerĂ Emily, una ragazza conosciuta lungo il viaggio e data per persa durante il naufragio. Per i Robinson comincia cosĂŹ una nuova vita agli antipodi. 1885. In compagnia del facoltoso padre, Sara Morris, orfana di madre, all’etĂ di dieci anni intraprende un lungo viaggio per mare dall’India, allora britannica, alla capitale dell’Impero, la Londra vittoriana, per frequentare un prestigioso collegio femminile, il Miss Minchin Select Seminary for Young Ladies. Miss Minci (cosĂŹ è reso il nome della direttrice nella versione italiana) tratta con estrema deferenza Sara, in virtĂš della posizione privilegiata di quest’ultima. La nobiltĂ d’animo della bambina, unitamente al favore della direzione, alienano a Sara le simpatie di /DYLQLD ÂżQR DG DOORUD OD IDQFLXOOD SL LQ YLVWD GHO FROOHJLR La bella e sensibile Sara si mostra tra l’altro rispettosa e cordiale con persone appartenenti ai ceti piĂš privi di mezzi, come Becky, inserviente presso il collegio, e Peter, cocchiere della signorina Morris. Durante una sfarzosa festa di compleanno organizzata per Sara, giunge la notizia della morte del padre della ragazzina, a cui fa seguito il resoconto del VXR FUDFN ÂżQDQ]LDULR GRYXWR D XQ LQYHVWLPHQWR LPSURGXWWLYR QHO VHWWRUH minerario. Da qui comincia il calvario di Sara: Miss Minci la esclude LQIDWWL GDOOH OH]LRQL OD UHOHJD LQ VṘWWD H OD DVVHJQD DL FRPSLWL ULVHUvati alla servitĂš, privandola del conforto dei suoi beni, dati in pegno per onorare i debiti. Mentre Lavinia gioisce della disgrazia, riservando a Sara scherno e cattiverie, le persone benvolute da Sara in ricchezza, come Peter e Becky, non la tradiscono in povertĂ , standole vicino ed aiutandola ad adattarsi alle sopraggiunte ristrettezze. Sara si sforza tra l’altro di mantenere un atteggiamento sereno, generoso e determinato, sopportando con grande forza d’animo le avversitĂ , anche quando è WHPSRUDQHDPHQWH VFDFFLDWD GDO FROOHJLR H FRVWUHWWD D YHQGHUH ÂżDPPLIHri per strada. Un nuovo cambiamento sopraggiunge allorchĂŠ nei pressi del collegio si trasferisce Mr Chrisford, accompagnato dall’attendente indiano Ram Dass. Chrisford è in realtĂ il vecchio socio del padre di 6DUD LQ FHUFD GHOOD ÂżJOLD GHO FROOHJD LQ D̆DUL SHU ULPHGLDUH DO GDQQR LQIHUWR DOOH ÂżQDQ]H GHOOD IDPLJOLD 0RUULV 'RSR XQD ULFHUFD LQIUXWWXRVD a Parigi, luogo di nascita della madre di Sara, Chrisford, che ha intanto imparato ad apprezzare la dignitĂ fuori dal comune dell’umile servetta GHO FROOHJLR LQGLYLGXD SURSULR LQ OHL OD ÂżJOLD GHO VRFLR /D VRUWH GL Sara muta nuovamente, e l’orfana riprende possesso delle proprie fortune, ULFRQFLOLDQGRVL ÂżQDQFKH FRQ Lavinia e l’entourage del collegio.

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Belle e SĂŠbastien OD VHULH DQLPDWD q XQD GHOOH WDQWH ÂżOLD]LRQL GHOOÂśXniverso narrativo creato dalla scrittrice, regista, sceneggiatrice e attrice CĂŠcile Aubry. Essa nasce in una costellazione dell’immaginario alimentata non solo dal ciclo di racconti originale, ma anche dalla serialitĂ televisiva giunta in Italia da Oltralpe negli anni Sessanta, dove il ruolo di SĂŠbastien HUD ḊGDWR DO ÂżJOLR GHOOD VWHVVD Aubry, Mehdi El Glaoui. Il fascino del monello dei Pirenei e del suo inseparabile cane patou si è in veritĂ esteso anche oltre la serie animata che qui principalmente ci interessa, dando il QRPH D XQ UḊQDWR JUXSSR SRS URFN VFR]]HVH QHJOL DQQL 1RYDQWD H UHLQFDUQDQGRVL LQ XQ ÂżOP GDO YHUR GL SURGX]LRQH IUDQFHVH QHO H FRQ FĂŠlix Bossuet nel ruolo di SĂŠbastien. Ma torniamo all’anime del 1981, produzione nippo-francese giunta subito in Italia (ad esclusione di alcuni episodi omessi), che, pur non facendo parte del giĂ citato ciclo 6HNDL 0HLVDNX JHNLMĹŽ della Nippon Animation, SXz GHÂżQLUVL XQ Meisaku per la succitata derivazione da un’opera della letteratura occidentale per ragazzi. Di certo un ÂŤMeisaku improprioÂť, dunque, e forse anche sottotono rispetto agli esiti piĂš riusciti del genere, sebbene la storia non risulti piatta e, da un punto di vista tecnico, le aniPD]LRQL H OD FDUDWWHUL]]D]LRQH JUDÂżFD GHL SHUVRQDJJL ULFDGDQR QHOOD QRUPD delle produzioni televisive del periodo. Si tratta in realtĂ di una serie per molti versi lontana dalle coloriture melò di taluni Meisaku, opere peraltro LQ ḊQLWj FRQ OD SURGX]LRQH OHWWHUDULD GD FXL HVVH JHPPDQR H FRVWHOODWD GL DOOHJUL H URFDPEROHVFKL LQVHJXLPHQWL FRQ RSSRVLWRUL DOTXDQWR JṘ H male in arnese rispetto all’arte di arrangiarsi della coppia cane e bambino. A dire il vero la storia non è priva di nuclei drammatici: Belle e SĂŠbastien R̆UH LO ULWUDWWR GL XQÂśLQIDQ]LD FRPXQTXH GL̇FLOH QRQ WURSSR GLYHUVDPHQte da quella di Sara in Lovely Sara, un’esistenza non solo costretta all’arte di arrangiarsi ma anche all’esclusione dal gruppo dei pari e dalla normale routine scolastica, ed è allo stesso tempo un racconto di viaggio e di avventura, in cui mondo adulto e infanzia si incontrano e scontrano (non PDQFDQR SHUDOWUR OH ÂżJXUH DGXOWH SRVLWLYH FRPH TXHOOH GL CĂŠsar e Ghiom, cioè Guillaume). Non meno importante, e in questo accostabile a Marco: Dagli Appennini alle Ande, serie della Nippon Animation con l’illustre manodopera di 7DNDKDWD H 0L\D]DNL LO WHPD GHO ULFRQJLXQJLPHQWR DOOD PDGUH FRPH ÂżJXUD SHUGXWD H RJJHWWR GL QRVWDOJLD YÂśq SHUz GD GLUH FKH LQ Belle e SĂŠbastien OÂśHOHPHQWR QRVWDOJLFR q DWWHQXDWR GDOOD SUHVHQ]D GL ÂżJXUH YLFDULH GHOOD funzione paterna e di una vera e propria madre adottiva, Angelina, che accudisce SĂŠbastien da quando questi era in fasce. In Belle e SĂŠbastien OD ÂżJXUD GHOOD PDGUH ,VDEHOOH DG HFFH]LRQH GHJOL XOWLPL HSLVRGL q SRFR piĂš di una presenza mitica a cui si aggrappano le fantasie di un bambino, mentre quella di Anna, la madre di Marco in Marco: Dagli Appennini alle Ande, è un’assenza concretaÂť, densa di ricordi e tenuta viva da uno scambio di lettere da oltreoceano. 856

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Altro tema di un certo rilievo pedagogico è l’amicizia bambino-animale, che si inserisce nell’ideologia romantica del bambino ÂŤingenuoÂť e per TXHVWR SL ḊQH DOOÂśHOHPHQWR QDWXUDOH UDSSUHVHQWDWR LQ TXHVWR FDVR GDOOD presenza di Belle, invisa agli adulti (o comunque a molti di essi) e meglio compresa dai piĂš piccoli in quanto meno segnati dai pregiudizi. Quanto all’ambientazione spazio-temporale, la Francia della Belle Époque si riWUDH QHOOR VFHQDULR GHOOÂśDOWD PRQWDJQD SLUHQDLFD DO FRQÂżQH FRQ OD 6SDJQD C’è da dire che gli spettatori francesi (e italiani) delle serie TV degli anni Sessanta avevano come riferimento visivo del Grand-Baou e dintorni il Massiccio del Mercantour e le Alpi Marittime, utilizzati come set per le riprese, piuttosto che il paesaggio dei Pirenei della storia originale. Ma di scostamenti e riadattamenti rispetto alla trama delle novelle originali risente anche l’anime della MK Company, che si orientava decisamente verso un pubblico di bambini, pur risultando godibile da diverse generazioni al pari della gran parte dei Meisaku anni Ottanta, soprattutto per TXHOOÂśRSHUD GL ŠWUDQVFRGLÂżFDÂŞ GDO PHGLXP VFULWWR DOOÂśDXGLRYLVLYR GL XQD letteratura per l’infanzia giĂ quarant’anni fa sull’orlo dell’oblio. Flo, la piccola Robinson VL LQVHULVFH QHO VHPSUHYHUGH ÂżORQH GHOOD Robinsonade, genere narrativo ispirato alla settecentesca storia di Robinson Crusoe, celeberrima opera di Daniel Defoe. Il riferimento piĂš prossimo per Kazoku Robinson è in particolare Der Schweizerische Robinson (‘Il Robinson svizzero’), romanzo di Johann David Wyss del 1812. Tra l’opera di Wyss e l’anime diretto da Kuroda vi è però da inserire il ÂŤpassaggio inWHUPHGLRÂŞ GL XQ WHOHÂżOP DPHULFDQR WUDVPHVVR GDO QHWZRUN ABC negli anni Settanta, Swiss Family Robinson: se nel romanzo ottocentesco la ÂŤfamiglia RobinsonÂť (il cognome del nucleo familiare in realtĂ non è esplicitato nell’originale tedesco di :\VV D GL̆HUHQ]D GHO Š5RELQVRQÂŞ XWLOL]]DWR SHU OD WUDGX]LRQH LQJOHVH GHOOÂśRSHUD FRQWD TXDWWUR ÂżJOL PDVFKL QHOOD VHULH TV VWDWXQLWHQVH L ÂżJOL VRQR GXH H D HVVL VL DJJLXQJH VXOOÂśLVROD OD JLRYDQH +HOJD Wagner, naufraga al pari dei Robinson e da essi adottata, e ÂŤprototipoÂť della Flo della serie animata. 'LYHUVL VRQR L QXFOHL WHPDWLFL D̆URQWDWL QHOOÂśDQLPH WUD FXL VSLFFD OD GHclinazione didattica o didascalica, segnatamente in alcuni episodi: Ernst diventa quasi un docente di scienze naturali o di tecnologia per i membri della sua famiglia e per i telespettatori, mostrando come ci si possa ingegnare per applicare i principi teorici della moderna tecnica occidentale a XQ DPELHQWH RVWLOH H DYDUR GL FRPRGLWj LQ H̆HWWLYR LVRODPHQWR GDO UHVWR del mondo. La serie vive di forti antitesi: accogliente rigogliositĂ e oscura minacciositĂ dell’isola vulcanica; riappropriazione dell’elemento naturale da parte dei Robinson e riproposizione in sintesi delle tappe dello sviluppo tecnologico dell’uomo sotto la guida di Ernst; amore da parte dei naufraghi svizzeri per l’isola che li ha salvati dai marosi oceanici e li sostiene con le proprie risorse naturali, ma desiderio di lasciarla per raggiungere RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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l’Australia. Si può dire che Flo, la piccola Robinson riproponga il tema caro all’immaginario romantico ottocentesco, ossia la contrapposizione tra natura e cultura. Se l’azione dell’elemento culturale si risolve nel paradigma del costruire-abitare, del coltivare-raccogliere ecc., l’elemento naturalistico assume, attraverso lo sguardo di Flo, centrale nell’anime, il carattere romantico-ingenuo dell’innamoramento di fronte alla lussureggiante epifania della Natura. Il connubio tra Flo e l’isola è essenziale per OD WHQXWD GHOOÂśLQWHUR QXFOHR IDPLOLDUH GL IURQWH DOOH GL̇FROWj SRVWH LQQDQ]L dalla drammatica esperienza post naufragio, segnata dalle emozioni contrastanti della nostalgia per il passato bernese e la speranza protesa verso il sogno australiano. Se l’organizzazione delle giornate da parte di Ernst mantiene la famiglia a contatto con il retroterra culturale europeo e scolarizzato (i bambini non sono esentati dallo studio!), Flo è la chiave per la (ri)scoperta dell’elemento naturale, secondo una connotazione ecologista FKH PHWWH DO FHQWUR OÂśDPRUH H LO ULVSHWWR SHU OD Ă€RUD H OD IDXQD GHOOÂśLVROD Ovviamente la duplice chiave narrativa, comprensiva, per cosĂŹ dire, di ÂŤragione e sentimentoÂť, è anche la doppia scommessa pedagogica della serie: un po’ didattica delle scienze e un po’ pedagogia a sfondo ecologico, per un Meisaku particolarmente curato dalla Nippon Animation nell’inGLPHQWLFDELOH UHVD JUDÂżFD H QDUUDWLYD GHOOÂśLVROD H GHL VXRL ŠFRORQL]]DWRULÂŞ Lovely Sara è l’adattamento animato di A Little Princess: Being the Whole Story of Sara Crewe Now Being Told for the First Time (in italiano La piccola principessa o Una piccola principessa), romanzo del 1905 di Frances Hodgson Burnett, scritto a mo’ di espansione di una pièce teatrale e di una versione romanzata piĂš breve dello stesso soggetto, entrambe ad opera della stessa Burnett, autrice nota al grande pubblico anche per Il giardino segreto e Il piccolo Lord. L’anime è un Meisaku della Nippon Animation datato 1985 e rientra dunque a pieno titolo nel progetto, con standard tecnici nella media delle produzioni del periodo. Dell’adattamento italiano si segnala la scelta non felicissima di italianizzare l’onomastica (da Minchin a Minci, da Lottie a Lalla, da Ermengarde a Margherita e cosĂŹ via); ancora, il cognome Crewe diventa da noi Morris, verosimilmente per familiaritĂ di pronuncia. Esiste una pletora di adattamenti di A Little Princess WUD ÂżOP VHULH TV, opeUH WHDWUDOL PXVLFDO H SHUÂżQR XQ UHFHQWLVVLPR YLGHRJLRFR PD OÂśDQLPH q senz’altro tra le trasposizioni piĂš fedeli all’originale, sia nell’atmosfera generale, non esente da picchi drammatici inseriti con chiaro intento pedagogico, sia nella caratterizzazione della protagonista, che però, come vedremo, nella serie animata mostra rispetto al libro tratti piĂš accomodanti per non dire passivi, giungendo a tollerare con serena umiltĂ le meschinitĂ della Miss Minci o Lavinia di turno, angherie a cui nel romanzo originale vengono opposte da 6DUD ULVSRVWH ÂżHUH H SLFFDWH $ TXHVWR ÂŤammorbidimentoÂť, frutto del contesto culturale e produttivo nipponi858

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co, come vedremo va aggiunta la dilatazione della trama dell’anime, con aggiunta di vicende (come la severa malattia di Sara o l’allontanamento della stessa dalla scuola con l’ospitalitĂ provvidenziale di Peter, personaggio creato ad hoc per la serie animata) e contrazione temporale della storia (un anno nella serie animata, circa dieci anni nel romanzo). Il tema centrale di 6KĹŽNĹŽMR Sara sono le contraddizioni della tarda etĂ vittoriana, con la nascita della societĂ capitalistica, di cui il padre di Sara VSHULPHQWD OH JORULH H OD FUXGHOWj QHO YDVWR PRQGR GHOOD ÂżQDQ]D H FKH si riverbera nella vita di Londra e nel microcosmo del collegio di Miss Minci. Dunque una storia sulla disparitĂ di classe e sulle disuguaglianze, focalizzata sul tema del lavoro minorile, in cui, se la vicenda è risolta attraverso rovesci di fortuna e, tutto sommato, per l’intervento di un deus ex machina come Mr Chrisford, ciò che conta è quello che succede in mezzo, principalmente a Sara, ossia il suo esercizio di stoica sopportazione delle sventure. La Nippon Animation aveva giĂ proposto in altre storie la vicenda dello sfruttamento della manodopera minorile, ad esempio in PĂŠline Story (PĂŠline, come Sara, passa dall’agiatezza all’indigenza) del 1979 o, per certi versi, in Marco: Dagli Appennini alle Ande del 1976, ma la valenza pedagogica di 6KĹŽNĹŽMR Sara e la sua enorme fortuna, anche in Italia, presso un pubblico di etĂ variegata, risiede nella particolare pregnanza della lezione microsociale tratta dalla vicenda di A Little Princess, ancor oggi tra i testi per l’infanzia piĂš apprezzati negli Stati Uniti. Sara vive una sorta di hegeliano ÂŤtravaglio del negativoÂť, in una diaOHWWLFD VHUYR SDGURQH URYHVFLDWD SHU FXL LO SDGURQH OD SULQFLSHVVLQD OD VKĹŽNĹŽMR), attraverso l’esperienza del lavoro e della servitĂš, acquisisce o rinnova una piĂš alta coscienza di sĂŠ e della realtĂ . La lotta con le prepotenze delle compagne è una vera e propria lotta per il riconoscimento (lo ijime, il ‘bullismo’ delle allieve viziate, contro il gaman, ‘la capacitĂ di sopportare l’insopportabile con pazienza e dignità ’ di Sara). C’è davvero qualcosa di Zen nel gaman di Sara, nel suo atteggiamento passivo e teso DOOD FRQFLOLD]LRQH ÂżQR DO PRPHQWR GL VLQWHVL ÂżQDOH GHL FRQĂ€LWWL DWWUDYHUVR la riconciliazione con la scuola e con Lavinia: il senso di legame collettivo che fonda il patto sociale in Giappone spinge l’irenismo di Lovely Sara ben oltre l’happy ending di A Little Princess, dove la piccola Crewe si mostra un po’ meno conciliante rispetto ai torti subiti. 6DUD D̆URQWD OD VXD ŠFDWWLYLWjÂŞ DWWUDYHUVR OÂśLGHQWLÂżFD]LRQH QDUFLVLVWLFD con un soggetto ancora piĂš nobile delle sue compagne alto-borghesi e aristocratiche: immagina infatti di essere una principessa scambiata per serva, o Maria Antonietta fatta prigioniera. Sono aspetti del carattere sognatore di Sara accentuati dalla situazione di vita: quando si era sparsa la notizia che il padre della bambina era entrato in possesso di un giacimento di diamanti in India, Sara era stata blandita col titolo di ÂŤprincipessa dei diamantiÂť. Lavinia non riesce a stare al passo del narcisismo gentile di Sara, non la supera per censo (tranne che nella parentesi di indigenza RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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della piccola Morris), per intelligenza o per bellezza. Lo specchio le restituisce un perenne senso di inadeguatezza, e l’invidia dell’altra si trasforma per Lavinia in una rabbia e una crudeltĂ francamente sadiche, il contraltare dell’arrendevolezza ÂŤmasochisticaÂť di Sara. CosĂŹ la sorority del collegio di Minci si rompe, e la lotta di classe è rispecchiata dalla lotta nella classe: Margherita e Lalla dalla parte di Sara, Jessie e Barbara da quella di /DYLQLD $O GL IXRUL GHO FROOHJLR SDOSLWD XQD /RQGUD GLFNHQVLDQD LO FXL personaggio-icona è Peter, ragazzo di strada ai tempi della seconda Rivoluzione industriale, e dove si può assistere a scene che fanno il paio con La SLFFROD ÂżDPPLIHUDLD di Andersen, con la stessa Sara costretta a vendere ÂżDPPLIHUL SHU VWUDGD 6HQ]D OD IDQWDVLD VHQ]D OD EDPEROD 3ULVFLOOD YHUR e proprio oggetto transizionale o ÂŤcoperta di LinusÂť per la bambina, Sara non sarebbe probabilmente sopravvissuta alla crudeltĂ di Londra e del collegio di Miss Minci. Ecco perchĂŠ a distanza di anni, per i telespettatori italiani degli anni Ottanta, Lovely Sara, forse piĂš di ogni altra serie animata, evoca il melodramma: per lo stoicismo dimostrato dall’eroina in una cornice di angherie. CONSIDERAZIONI D’INSIEME Belle e SĂŠbastien, Lovely Sara e Flo, la piccola Robinson appartengono a quella vasta gamma di produzioni animate degli anni Ottanta ispirate alla letteratura per l’infanzia europea e nordamericana. Le tre serie presentano agli spettatori nipponici (e italiani) un’ambientazione piĂš o meno marcatamente esotica, in un contesto ottocentesco che si spinge ai primi del Novecento nel caso di Belle e SĂŠbastien. Ciò che risulta particolarmente interessante è come l’esotismo accomuni in qualche modo spettatori e protagonisti delle storie, poichĂŠ questi ultimi vivono vicende di abbandono del luogo natale piĂš o meno traumatiche: si passa dalla fuga-vagabondaggio di SĂŠbastien alla ricerca della madre, tòpos comune a molti Meisaku, alla migrazione di Sara, un ritorno alla cultura della madrepatria che si risolve in un drammatico confronto con la spietatezza delle lotte VRFLDOL QHOOÂś,QJKLOWHUUD YLWWRULDQD ÂżQR DOOÂśHVSHULHQ]D GHO QDXIUDJLR GL Flo, che fa una sorta di viaggio inverso rispetto a quello di Sara, dall’Europa XUEDQL]]DWD YHUVR LO PRQGR FRORQLDOH D̆URQWDQGR OH GL̇FROWj GL DGDWWDUVL a un ambiente vergine. SĂŠbastien, Sara e Flo vivono dunque, ciascuno a proprio modo, un’infan]LD GL̇FLOH VSHVVR LQ FRQWUDVWR FRQ OH GHFLVLRQL GHJOL DGXOWL H ULVXOWDQGR grazie alla loro condotta, per molti versi moralmente superiori agli adulti stessi, dimostrandosi immuni ai loro pregiudizi, che siano nei confronti degli animali, del prossimo o di alcune fasce sociali. Sottratti a una forma]LRQH VFRODUH WUDGL]LRQDOH LPSDUDQR GDOOD YLWD H LQ TXDOFKH PRGR R̆URQR ai telespettatori piĂš giovani (e non solo), una lezione pedagogica incentrata su virtĂš nipponiche, come il gaman (la ‘nobile sopportazione’), non prive di corrispettivi nella tradizione occidentale, o su elementi avventurosi 860

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e romanzeschi che strizzano l’occhio all’elemento «ingenuo» accostato di norma all’infanzia, come il pòros (‘l’arte di arrangiarsi’), nelle situazioni di penìa µSULYD]LRQH¶ FKH VL WUDWWL GL XQD IXJD ROWUHFRQ¿QH GHOOD JHOLGD VṘWWD GL XQ FROOHJLR R GHO QDXIUDJLR VX GL XQ¶LVROD GHVHUWD The Monkey *RNź QR GDLEÅ®NHQ [‘Le grandi avventure di *RNź¶@ Mushi Production – 39 episodi – 1967 Autore e produttore Osamu 7H]XND Regia *LVDEXUÅ® Sugii Character design Shigeru Yamamoto Musiche Fumiya )XMLL 6HL¶LFKLUÅ® 8QÅ® Voci italiane: Gokò/*RNź Anna Rosa Garatti Tansuko/Tatsuko Sonia Scotti Reverendo 6DQVR 6DQ]Å® Carlo Reali Sagoyo/Sagojo Eugenio Marinelli Voce narrante Rino Bolognesi Prima trasmissione italiana Televisioni locali, 1980 Scheda di Fabio Domenico Palumbo The 0RQNH\ riprende in chiave parodistica le vicende di un classico della letteratura cinese e mondiale, Il viaggio in Occidente. Il protagonista *RNź q XQR VFLPPLRWWR QDWR GD XQD URFFLD QHOO¶RULJLQDOH LQgravidata dal vento), divenuto un brigante dalla forza leggendaria e dal carattere dispettoso ed ostinato, ma dall’indole giusta e generosa. Abbigliato d’un kimono rosso e di una tiara dorata, si muove a cavallo di una nuvola d’oro armato di una lancia magica allungabile. All’inizio della storia, troviamo *RNź D FDSR GL XQD PDVQDGD GL ¿GH VFLPPLHWWH terrore dei mercanti. Nel tentativo di derubare il sovrano di Gorai-koku, il pestifero scimmiotto viene incantato da uno stregone e imprigionato assieme alla sua combriccola, ma riesce in qualche modo ad evadere e ad impossessarsi del castello. Tuttavia, a causa della sua arroganza, *RNź LQFRUUH QHOO¶LUD GHL FHOHVWL $ VDOYDUOR q O¶LQFRQWUR FRO PRQDFR buddista 6DQ]Å® XQR VSLOXQJRQH DOODPSDQDWR D FDYDOOR GL XQ URQ]LQR nonché novizio di belle speranze, che porta il nostro *RNź D PHWWHUVL LQ YLDJJLR SHU UHFXSHUDUH GHL WHVWL VDFUL RVVLD GHL VźWUD FXVWRGLWL LQ ,QGLD Della banda messasi in viaggio verso Occidente fanno parte anche la fatina dai capelli rosa Tatsuko, capace di mutare forma a piacimento e con un debole per il protagonista (il di lei padre-eremita insegna a *RNź la stregoneria); il maiale parlante Hakkai, gran goloso di pesche; e SaJRMR WUDVSRVL]LRQH FRPLFD GHO GHPRQH ÀXYLDOH 6KÅ… : MuQJ UDSSUHVHQWDWR FRPH XQ YHFFKLHWWR VHPSUH LQ FHUFD GL WHVRUL FRQ OD SDOD R̆HUWDJOL RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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da *RNź ,O URFDPEROHVFR JUXSSR D̆URQWD PLOOH SHULSH]LH WUD PRVWUL maghi, fantasmi, principesse, demoni e draghi dell’Oriente misterioso, per approdare alla meta del viaggio in Occidente.

*RNĹş QR GDLEĹŽNHQ VL LQVHULVFH QHO IRUWXQDWR ÂżORQH GHOOH ULYLVLWD]LRQL JUDÂżFKH GHO FODVVLFR FLQHVH GHO ÂżQLUH GHO XVI secolo, lo ;Ĺ?\yX -u (Il viaggio in Occidente, tradotto in italiano anche come Lo scimmiotto per i tipi di Adelphi negli anni Settanta), ossia la storia del viaggio in India del moQDFR 6Ĺ…Q]jQJ HQWUDWD QHOOÂśLPPDJLQDULR FROOHWWLYR VRSUDWWXWWR JUD]LH DO SHUVRQDJJLR GHO UH VFLPPLD 6ĹşQ : NĹŽQJ LO 6RQ *RNĹş GHOOD WUDGX]LRQH giapponese, 6DL\ĹşNL 4XDVL VXSHUĂ€XR UDPPHQWDUH OD SRSRODULVVLPD YHUsione della storia resa in Dragon Ball, mentre è piĂš utile qui far notare come la storia di *RNĹş EHQ SULPD GHOOD WUDVPLVVLRQH WHOHYLVLYD LWDOLDQD di The Monkey negli anni Ottanta, fosse giĂ giunta all’attenzione del pubblico italiano dei piĂš piccoli nel 1962 sotto forma di un lungometraggio animato, che com’è stato visto nella Seconda parte del libro fu ribattezzato Le 13 fatiche di Ercolino (sic! SURGRWWR GDOOD 7ĹŽHL 'ĹŽJD H LVSLUDWR al manga Boku no Son *RNĹş (‘Son *RNĹş VHFRQGR PHÂś GL 2VDPX 7H]XND Vi è sempre lo zampino di 7H]XND VFULWWXUD H SURGX]LRQH LQ *RNĹş QR 'DLEĹŽNHQ, serie animata del 1967, versione parodistica e comico-avventurosa del capolavoro cinese, realizzata dal mitico studio Mushi, il ÂŤcastello LQVRQQHÂŞ QRWR SHU OH SURGX]LRQL GDL ULWPL VWDNDQRYLVWL H OH DQLPD]LRQL ŠDO risparmioÂť per venire incontro ai tempi televisivi. In The Monkey 7H]XND ŠGLVVDFUDÂŞ XQ WHVWR FKH LQ *LDSSRQH VL VWXGLD FRPH LQ 2FFLGHQWH L SRHPL HSLFL XQ FODVVLFR D WXWWL JOL H̆HWWL GRYH VL PRstra la maturazione di Son *RNĹş GD JXHUULHUR DUURJDQWH H PDOL]LRVR D compagno di viaggio ubbidiente e addirittura budda illuminato. Il *RNĹş di 7H]XND SXU OHDOH H JLXVWR LQ IRQGR DO FXRUH q PROWR SL VFDQ]RQDWR H burlesco, costituendo il modello del bambino monello o protoribelle, un ÂŤFrantiÂť, per dirla alla Eco, con un rimando al ÂŤcattivoÂť del libro Cuore. PiĂš in generale, i toni della storia, grotteschi e quasi boccacceschi, rompono la cornice ieratica e di formazione della storia originale, da un lato per venire incontro ai gusti di un pubblico di bambini, dall’altro per criticare col sorriso sulle labbra (castigat ridendo mores) gli eccessi della societĂ giapponese degli anni Sessanta, tra i quali l’obbedienza gerarchica e il FRQIRUPLVPR VRFLDOH GL̆XVL GDOOÂśDPELHQWH VFRODVWLFR D TXHOOR ODYRUDWLYR In veritĂ , i temi e soprattutto il linguaggio adottati nella serie animata non mancarono di attirare le attenzioni indispettite di genitori e insegnanti, ÂżQR D VSLQJHUH OH HPLWWHQWL D ULWLUDUH OD VHULH GDL SDOLQVHVWL ,Q ,WDOLD H LQ altri paesi) The Monkey conobbe invece una certa popolaritĂ , anche per la sigla particolarmente orecchiabile del coro I coccodrilli, nelle cui strofe *RNĹş q GLSLQWR SLFDUHVFDPHQWH FRPH OÂśLQFXER GHO 0DQGDULQR H L IXQ]LRnari imperiali echeggiano nelle fantasie dei bambini come avidi ricconi derubati del bottino da una maliziosa banda di scimmiette. The Monkey, 862

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oltre ad essere stata replicata più e più volte dal 1980, è stata negli anni Duemila raccolta in cofanetto da Yamato Video e quindi trasmessa dall’emittente satellitare Man-ga. Oltre alla già citata vena comica, proposta in tutte le sfumature dal grottesco all’ironico, The Monkey è appetibile anche per l’indubbio alone esotico, infarcito di un immaginario epico basato sul repertorio leggendario dell’Estremo Oriente ma anche dell’Occidente. La cornice narrativa è coPXQTXH VHPSUH PRYLPHQWDWD H ¿DEHVFD QHO VROFR GHL PDQJD DYYHQWXURVL di 7H]XND 2YYLDPHQWH OD VHULH PRVWUD LQ SLHQR OD VXD HWj q SXU VHPSUH una produzione della Mushi degli anni Sessanta, dunque caratterizzata dall’economia delle animazioni, ma il character design è sicuramente azzeccato per il pubblico di riferimento. In ultima analisi, The Monkey ha il merito di portare sul piccolo scherPR D EHQH¿FLR GHOOH JLRYDQL JHQHUD]LRQL H DQFKH GHJOL DGXOWL XQ FODVVLFR indiscusso della letteratura est-asiatica e mondiale, rivisitandolo con leggerezza e ironia, grazie alla sapiente mano autoriale di 7H]XND Fior di favole, leggende giapponesi Fior di favole Fior di favole, leggende giapponesi 1. Manga Nihon mukashi banashi >µ$QWLFKH IDYROH H ¿DEH JLDSSRQHVL D IXPHWWL¶@ Group TAC – 26 episodi (in Italia 12 episodi con due segmenti di 10’ ciascuno) – 1975 2. Manga Nihon mukashi banashi TV 2 >µ$QWLFKH IDYROH H ¿DEH JLDSSRQHVL D fumettiper la TV, 2a serie’] Group TAC / Mainichi BS – 1453 episodi (in Italia trasmessi solo in piccola parte) – 1976-’94 Supervisione storie .Å®KDQ Kawauchi Regia generale Mitsuo Kobayashi, Tsuneo Maeda Regia episodi *LVDEXUÅ® Sugii, Hidenori .RQGÅ® 0LWVXQREX +LURH +LUR\XNL Hoshiyama, Isao 2NLVKLPD +LNRQH 1RULR 5LQWDUÅ® Mayuzumi Sceneggiature Ryohei 6X]XNL 7VXQHKLVD ,WÅ® Musiche Jun Kitahara Fior di favole 3. 1LKRQ 0HLVDNX 'Å®ZD 6HULHV $NDL 7RUL QR .RNRUR >µ*UDQGL ¿DEH JLDSSRnesi: Il cuore dell’uccello rosso’] 6KLQ¶HL 'Å®JD .Å®GDQVKD ± HSLVRGL LQ ,WDOLD HSLVRGL ± ¶ Regia episodi 'DLNLFKLUÅ® Kusunobe, Hideo 1DVKLPDNL .HQ]Å® Koizumi, Kimio <DEXNL et al. RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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Animazione 'DLNLFKLUĹŽ .XVXQREH 6KLQJĹŽ $UDNL Storyboard 6KLQJĹŽ $UDNL Musiche Chuji Kinoshita Edizioni italiane 'HOWD )LOP SAS SocietĂ Attori Sincronizzatori Dialoghi italiani Paolo Lombardi Direzione del doppiaggio Marco Visconti di Modrone Voci narranti Susanna Maronetto, Alida Cappellini Prima trasmissione italiana RAI Due: 1. 5 novembre 1978; 2. 19 ottobre 1980; 3. 18 agosto 1981 Scheda di Giuseppe Guida e Marco Pellitteri I miti, le leggende, le favole della terra nipponica narrate in una maQLHUD VHPSOLFH H VRÂżVWLFDWD DOOR VWHVVR WHPSR 'DOOD OHJJHQGD GL MomoWDUĹŽ DOOD 3ULQFLSHVVD GHOOD /XQD Kaguya (anche nota come La storia della principessa splendente) a Son *RNĹş (anche questa leggenda è coQRVFLXWD FRQ XQ DOWUR QRPH 6DL\ĹşNL H KD LVSLUDWR Dragon Ball) facciamo la conoscenza di personaggi fantastici e storie meravigliose. Tra le altre storie la vicenda del Principe Yamato, leggendario eroe che liberò il Giappone da terribili nemici, grazie anche alla spada Murakumo. E poi la vicenda di due regnanti molto tristi, perchĂŠ non riescono ad DYHUH GHL ÂżJOL GRSR XQ SHOOHJULQDJJLR ÂżQDOPHQWH QDVFH XQD EDPELQD che viene chiamata Hase-Hime. Un’altra commovente storia ha come protagonista uno specchio, un regalo capace di dare serenitĂ ad una povera famiglia. E ancora: la gente racconta che, presso il Cancello di 5DVKĹŽPRQ ULVLHGD XQ WHUULELOH RUFR FRVu :DWDQDEH SDUWH SHU DFFHWWDUVL di come stiano realmente i fatti‌ C’è poi la leggenda che narra di come, dopo un litigio, Amaterasu, la Dea del Sole, si rinchiuda in una grotta, SULYDQGR LO PRQGR GHOOD OXFH VRODUHÂŤ /D YLFHQGD GL 6HQWDUĹŽ D FXL QRQ basta che sia ricco e scoppi di salute: vuole trovare il modo per poter vivere piĂš a lungo dl un uomo normale, cosĂŹ si mette in viaggio per cercare l’elisir di lunga vita. Degna di nota è la storia dello Spirito dell’Inverno, che talvolta appare con l’aspetto di una donna mortale, si sposa, ha dei bambini, ma poi scompare in una nebbia bianca‌

Il Giappone è una terra tra le piĂš ricche al mondo sotto il punto di vista culturale. Ha un grande retroterra storico, ricolmo di personaggi epici, mitologici eroi ed eroine, leggende e racconti, alcuni davvero accaduti e DOWUL FKH KDQQR GDWR DPSLR VSD]LR DOOD IDQWDVLD 4XHO SRFR FKH DOOD ÂżQH GHgli anni Settanta, quando la RAI trasmise la serie, riuscĂŹ a trapelare da queste storie (ricordiamoci che il Giappone era, e forse in parte lo è tuttora, XQ SDHVH PROWR GL̇GHQWH H FKLXVR YHUVR JOL VWUDQLHUL LQFDSDFL GL FDSLUH OD loro cultura, che si basava sui valori dell’onore, del rispetto, della fedeltĂ 864

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H GHO VDFULÂżFLR FRQWULEXu IUD PROWL EDPELQL D UHQGHUOR XQ SDHVH D̆DVFLnante e misterioso allo stesso tempo. Fascino che rimase anche quando il SDHVH GHL VDPXUDL VL UHVH SL QRWR DL IDQFLXOOL GHOOR 6WLYDOH FRQ OD SDFLÂżFD invasione degli anime. Tuttavia poteva sfuggire, agli occhi di un bambino o ragazzo di quegli anni, che le serie animate che amava e di cui si parlava si basassero esplicitamente o implicitamente su di una cultura totalmente diversa dalla QRVWUD OR VSLULWR GL VDFULÂżFLR FKH LQÂżDPPDYD L FXRUL GHL SLORWL GHL WLWDQL di metallo come quello di un calciatore o di una aspirante attrice, pur apSUH]]DWR H FRQGLYLVR GL̇FLOPHQWH YHQLYD FROOHJDWR DOOD UHDOWj QLSSRQLFD Le serie tratte da romanzi e racconti europei, poi, non ne mostravano molto, visto che gli autori di queste serie eseguivano un’opera di ricerca e documentazione a tutti i livelli arrivando, in alcuni casi, a visitare le varie cittĂ dove erano ambientate le serie, per fare foto a monumenti, strade ecc. in modo da riprodurle il piĂš fedelmente possibile. Tuttavia, sempre negli anni del grande boom, approdarono in Italia (fra varie altre: cfr. supra, p. 829) tre serie distinte che vennero qui da noi intitolate e raggruppate come Fior di favole, leggende giapponesi e Fior di favole. Trasmesse dal Secondo canale nazionale, raccontavano solo storie native del Sol Levante. Esse sono fra le serie d’animazione nipponiche dal nostro punto di vista piĂš anomale ma anche piĂš interessanti giunte in Italia. Resero piĂš chiaro ai giovani telespettatori che erano proprio di origine giapponese e soprattutto presentavano e facevano conoscere la parte ÂŤnascostaÂť GHOOD FXOWXUD GL XQ SDHVH FKH VWDYD R̆UHQGR H DYUHEEH R̆HUWR VWRULH PROWR ben confezionate ma che non lo rispecchiavano in modo esplicito. Anche a livello tecnico le serie giapponesi riunite in Fior di favole, leggende giapponesi si contraddistinguono. I tanti episodi di cui esse sono composte hanno potuto vantare la collaborazione di alcuni grandi registi e animatori, ma mantenendo una continuitĂ prevista e voluta dai direttori artistici. Ognuno dei registi coinvolti, pur infondendo negli episodi curati caratteristiche del proprio stile lo ha adeguato volentieri per realizzare particolarissimi disegni, che sono una rappresentazione semi-animata delle famose e bellissime ukiyo-e (‘immagini contemporanee’, spesso inGLFDWH HUURQHDPHQWH FRPH ÂľLPPDJLQL GHO PRQGR Ă€XWWXDQWHÂś OH VWDPSH artistiche con matrice di legno su carta oppure pergamena, nate nel peULRGR (GR H WUDPDQGDWH ÂżQR D QRL %HQFKp OÂśDQLPD]LRQH GHOOH VHULH VLD SLXWWRVWR VFDUQD HVVD ULVXOWD ḢFDFH H DGDWWD DOOÂśDPELHQWD]LRQH ÂŤanticaÂť. Gli episodi sono tutti accompagnati da ottime colonne sonore che citano e omaggiano la musica tradizionale giapponese. Fior di favole, leggende giapponesi è stata trasmessa in sparute occasioni dalla RAI e poi da pochissime altre emittenti private con titoli lieYHPHQWH GLYHUVL FRVD FKH KD UHVR XQ SRÂś GL̇FLOL OH ULFHUFKH VRSUDWWXWWR per quanto riguarda il numero degli episodi trasmessi. La serie, pur poco conosciuta, raccolse notevoli consensi, tanto che cosĂŹ veniva citata su ToRIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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polino n. 1178 (25 giugno 1978): al di là delle vicende narrate, a volte suggestive e romantiche, altre d’una sorprendente ingenuità , la trasmissione si impone come una delle migliori nel suo genere per la perfetta tecnica di animazione e per l’accuratezza dei disegni.

/ÂśLQYLQFLELOH VKĹŽJXQ 0DQJD 0LWRNĹŽPRQ >Âľ0LWRNĹŽPRQ D IXPHWWLÂś@ *URXS .QDFN Âą HSLVRGL Âą Regia .D]X\XNL 2NDVHNR 7DGDVKL Nitta Soggetto Seiichi Nishino Character design .HLVXNH Morishita Musiche .ĹŽML 0XUDWD .HQWDUĹŽ Haneda Voci italiane: Mitsukuni Mito Mario Milita Shuke Massimo Rossi Kaku Giorgio Locuratolo Yuki Antonella Baldini DombĂŠ Gastone Pescucci Sutemaru Angelina Contaldi Prima trasmissione italiana Televisioni locali, prima metĂ degli anni Ottanta Scheda di Fabio Domenico Palumbo /R VKĹŽJXQ LQ UHDOWj XQ GDLP\ĹŽ VKRJXQDOH Mitsukuni Mito, passato DOOD OHJJHQGD FRPH 0LWRNĹŽPRQ QHO *LDSSRQH LQ PDQR DL 7RNXJDZD DWtraversa il paese accompagnato dall’abilitĂ nella spada di Shuke e dal vigore di Kaku, che gli fanno da guardia, nonchĂŠ dall’avvenente Yuki, dal vulcanico nipotino Sutemaru e dal cagnolone DombĂŠ. Di fronte a soSUXVL H DQJKHULH LQFRQWUDWL OXQJR LO FDPPLQR LO VDJJLR ŠVKĹŽJXQÂŞ FRQVHgna la ÂŤfascia della potenzaÂť a Kaku, che acquista cosĂŹ la forza di cento braccia; la conclusione delle ostilità è sancita dall’emblema dei Tokugawa con l’inconfondibile malvarosa, mostrato da Shuke per chiudere GHÂżQLWLYDPHQWH OD SDUWLWD ,QFKLQDWHYL GL IURQWH DO VLPEROR GHOOR VKĹŽJXQ e permettete all’episodio di essere autoconclusivo, verrebbe ironicamente da dire! Malvagi contrabbandieri, commissari disonesti, lestofanti e DWWDFFDEULJKH YHQJRQR WUDWWL LQ DUUHVWR H LO OHJJHQGDULR 0LWRNĹŽPRQ SXz proseguire il suo viaggio.

4XHVWR DQLPH ÂżQ GDOOD VXD SULPD DSSDUL]LRQH VXOOH HPLWWHQWL ORFDOL QRstrane, si è presentato con un marcato taglio di nipponicitĂ . Certo, ancora un jidaigeki malamente adattato, con strafalcioni e licenze tipiche del periodo, ma che comunque manteneva le sigle originali Chanbara e Beautiful Morning, e presentava al pubblico italiano una leggenda sino ad allora sostanzialmente ignota nel Belpaese. 0LWVXNXQL 0LWR 0LWRNĹŽPRQ IX H̆HWWLYDPHQWH ÂżJXUD VWRULFD LPSRUWDQWH UHJJHQWH GL Mito, erudito e 866

MAZINGA NOSTALGIA


PHFHQDWH H̆HWWXz ULFHUFKH VXOOD VWRULD QD]LRQDOH FKH DYUHEEHUR FRQWULEXito a una visione più omogenea e unitaria del paese del Sol Levante. 7XWW¶DOWUD FRVD OD OHJJHQGD GHO GDLP\Å® YLDJJLDWRUH LQ DELWL GLPHVVL FKH attraversava il feudo sotto mentite spoglie, accompagnato da solo due uomini di scorta, per correggere torti. Questa versione cavalleresca è stata ulteriormente romanzata nell’anime, che presenta quest’emissario dello VKÅ®JXQ DOOH SUHVH FRQ EULJDQWL H SUHSRWHQWL GL RJQL VRUWD D̆UHVFDQGR XQ TXDGUHWWR PROWR ROHRJUD¿FR H PDFFKLHWWLVWLFR GHO *LDSSRQH GHO SHULRGR 7RNXJDZD /¶DQLPH PXWXD LQ H̆HWWL LQ ODUJD SDUWH O¶DWPRVIHUD GHOOR VFHneggiato televisivo Mito .Å®PRQ, trasmesso in Giappone nei tardi anni Sessanta, e propone né più né meno ciò che promette la sigla: i chanbara (combattimenti di spada) e una varia umanità di samurai, artigiani, mercanti, contadini, perdigiorno e malviventi, con cui si confronta il gruppetto, alquanto stereotipato, degli eroi in cammino. Si può far rientrare /¶LQYLQFLELOH VKÅ®JXQ in quel novero di serie che hanno fatto da ponte tra la percezione immaginaria di un Giappone fantasticato e quella imbevuta di una sia pur imprecisa e vaga conoscenza storica, da parte del pubblico della *ROGUDNH JHQHUDWLRQ SHU EXRQD SDUWH DOO¶HSRca digiuno di rudimenti sul Giappone, più che mai su quello premoderno.

RIDUZIONI DI STORIE CLASSICHE OCCIDENTALI E ORIENTALI

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MAZINGA NOSTALGIA FINE TOMO I


ISBN 978-88-6790-299-6

9 788867 902996

tunue.com euro 29,90


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