Omaggio a Carlo Chendi, 75… e non sentirli!

Page 1

CopertinaCarlo:Copertine esterne

10-09-2008

9:14

Pagina 3


CopertinaCarlo:Copertine esterne

10-09-2008

9:14

Pagina 4

INDICE Introduzione · S. Badino Carlo, come lo conosco io · A. Becattini Carlo Chendi non esiste · G. Fantoni Il regno di Carlo · U. Canonici I segreti di Mastro Carlo · A. Savini «Pronto, Nonno?» · F. Corteggiani Conoscere Carlo Chendi · F. Artibani e K. Centomo Grazie, Carlo · C. Panaro Chendi 75 anni · A. Castelli La Chendi-Camera di Carlo · L. Maio Ricordi · E. Penna Un alieno tra i paperi · M. Valentini Flashback · S. Gianatti Dedicato a Carlo Chendi · T. Faraci 35 anni fa · I. Milazzo Il suo nuovo personaggio · G. Berardi Viaggio a Paperopoli · R. Branca

1 2 3 4 5 7 8 9 10 11 12 14 15

Omaggi illustrati D. Soffritti C. Onesti Don Rosa R. e M. Zaghi L. Gatto B. Olivieri V. Held L. Molinari F. Guerrini L. Ballerani D. Caci, E. Grigoli P. Mottura L. Usai L. Maio M. Surroz, V. Carignano C. Sciarrone S. Ziche G. Soldi P. Moisello E. Macchiavello F. Celoni A. Castellan L. Ortolani G. Bruzzo A. Freccero L. Montagliani S. Dossi M. Ghiglione R. Santillo M. Walker G. Cavazzano

17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47

Auguri, Nonno Fumetto! · D. Caci

48


Progetto1:ImpaginatoChendi

11-09-2008

9:22

Pagina 1

INTRODUZIONE Sergio Badino

• Sergio Badino, Carlo e Giancarlo Berardi durante la presentazione del libro Conversazione con Carlo Chendi.

nche se mi sembra di essere suo amico da una vita, con Carlo ci si frequenta da appena sette anni, e, al contrario di quanto afferma un luogo comune ripreso dal titolo originale di un celebre film di Billy Wilder, non c’è nessuna crisi! Chiunque conosca Carlo, anche soltanto un pochino, sa che non potrebbe essere altrimenti. Ne è prova la pubblicazione che tenete tra le mani, con cui noi di Rapalloonia! abbiamo deciso di omaggiare il nostro «guru» nell’anno del suo 75mo compleanno, contattando amici, colleghi, conoscenti, estimatori che desiderassero fargli gli auguri. Il risultato è questo albo, che sta qui a testimoniare l’affetto e la stima di cui Carlo si è circondato nel • Carlo ai tempi dello studio Bierreci.

A

corso degli anni non solo come autore, ma anche e soprattutto come «meraviglioso essere umano», parafrasando questa volta la dedica che Mort Walker gli scrisse su una strip autografa di Beetle Bailey. Ecco perché è stato facile mettere insieme un insolito regalo di anniversario come questo. È chiaro che noi di Rapalloonia! non abbiamo alcun merito: si è trattato soltanto di fare qualche telefonata e d’inviare un paio di decine di e-mail. Se la sorpresa (Carlo era del tutto all’oscuro della nostra iniziativa) può dirsi riuscita, dobbiamo ringraziare gli autori al di qua e al di là dell’oceano con cui Carlo ha stretto – e, nel tempo, mantenuto – cordiali rapporti di amicizia: ci bastava riassumere in breve lo scopo e il destinatario della nostra richiesta per ottenere immediata ed entusiastica risposta affermativa. E, oltre al fatto che senza dubbio Carlo è un soggetto assai gustoso da ritrarre in forma di caricatura, si percepiva ci fosse dell’altro, qualcosa di profondo. Per quel che mi riguarda, non è un mistero l’affetto che ho verso Carlo. Gli devo molto, sia sotto il profilo professionale, sia per quanto concerne l’aspetto umano, e so di non essere il solo. Se adesso state leggendo queste righe vuol dire che anche voi, in un modo o nell’altro, volete bene a Carlo: unitevi a noi nel fargli gli auguri per queste prime settantacinque primavere. • SERGIO BADINO

1


Progetto1:ImpaginatoChendi

11-09-2008

9:23

CARLO,

Pagina 2

COME LO CONOSCO IO Alberto Becattini

Q

2

ALBERTO BECATTINI

che, Pon Pon e Whisky & Gogo, giusto per citarne alcuni. Ma ad esaltare le scrittorie evoluzioni di Carlo e a materializzarne le caratterizzazioni sono stati anche altri disegnatori, altrettanto grandi, da Scarpa a Carpi, da Cavazzano a Rebuffi, da Scala a Esposito, da Fusco a Marcello, passando agevolmente dall’antropomorfismo di OK Quack e Umperio Bogarto attraverso il mondo caricaturale di Tore Scoccia, fino al realismo di Rin Tin Tin & Rusty. Per quanto prolifico e poliedrico, il narratore Carlo Chendi identifica soltanto in parte il magmatico Chendi Carlo, curatore di sofisticate collane, ideatore di testate, organizzatore di mostre (su tutte, quella di Rapallo, che si ripete con cadenza annuale sin dal 1972) e altro ancora. Per me, che lo conosco e che mi pregio della sua amicizia, è importante anche e soprattutto il Carlo Chendi essere umano. Osservo le sue foto sui primi cataloghi rapallesi e constato che, fatti salvi la canizie e l’ingrossamento del naso che lo rende più fumettistico (in quanto più simile ai suoi personaggi), non è affatto cambiata la luce che illumina i suoi occhi chiari. La stessa luce che noto ogni volta che parliamo delle nostre comuni passioni – Carl Barks, Floyd Gottfredson, Alex Raymond – oppure quando Carlo mi regala uno dei suoi gustosi aneddoti sui tanti personaggi, a volte finanche bizzarri, che ha conosciuto. È la luce dell’entusiasmo, dell’amore per il bello e per la creatività, ad illuminare quegli occhi. Alla faccia dei quindici lustri anagrafici. A proposito: uno skirillione di auguri, amico mio. •

• Carlo alla Cena dei Cartoonists 2005.

uello del filologo disneyano è un «mestiere» talvolta ingrato, ma che riserva anche qualche soddisfazione. Tra queste, la più grande è certamente conoscere personalmente gli autori le cui storie si sono lette, apprezzate e metabolizzate. Non sempre – come del resto accade in tutti i settori della creatività – l’uomo vale l’artista, ma talvolta dietro ai formidabili ideatori e tratteggiatori di trame si scoprono personaggi altrettanto straordinari. Carlo Chendi è tra questi. Io, che proprio un giovinetto non sono più, ho conosciuto le sue storie Disney nei primi anni Sessanta, sulle pagine di Topolino ma anche grazie alle ristampe sugli Albi della Rosa e sui Classici di Walt Disney. Come tutti, però, ho appreso che era stato lui a scriverle soltanto vent’anni dopo, grazie al primo, fondamentale dossier compilato da Franco Fossati per If. Da Le istantanee di Beppe (la sua primissima storia, pubblicata nel giugno 1952) in poi, un sottile fil rouge lega la monumentale produzione di questo autore ferrarese trapiantato, adolescente, nella ridente Rapallo. Ed è – mi si passi l’ossimorica espressione – il «demenziale rigore» con il quale Carlo ha sempre affrontato la costruzione delle sue storie. Conoscendo Carlo sul finire degli anni Ottanta e poi frequentandolo nel corso di un ventennio, ho infatti compreso come in lui convivano due nature fondamentalmente opposte eppure mirabilmente complementari. Da un lato c’è una vena creativa decisamente a briglia sciolta, a tratti imprevedibile, arricchita da una non comune capacità di creare gag mai banali e sempre esilaranti; dall’altro lato, la sua assoluta professionalità, la sua vasta memoria storica e la sua sincera passione per il medium fumetto, rimasta a tutt’oggi immutata. Da questa miracolosa alchimia nascono capolavori dell’arte parodistica quali Il Dottor Paperus (1958) o Paperino il Paladino (1960), quest’ultimo caratterizzato dall’invenzione di un irresistibile idioma aulico cui si rifarà senza mezzi termini il cinematografico Brancaleone. A dar corpo alla vena destabilizzante di Carlo c’è, in entrambi i casi, il tratto surreale del grande Luciano Bottaro, con il quale si crea una simbiosi che, nell’arco di un trentennio e nell’ambito di quella splendida officina cartacea chiamata Studio Bierreci, produrrà in ambito non disneyano piccoli capolavori dell’umorismo quali Pepito, Piper Maiopi, Redipic-


Progetto1:ImpaginatoChendi

11-09-2008

9:24

Pagina 3

CARLO CHENDI

NON ESISTE

• Carlo e Gianni Fantoni.

Gianni Fantoni

C

fonoassorbente che ha sicuramente fatto arricchire l’Amplifon di clienti che improvvisamente si sono creduti iniziati alla sordità. Chi, se non un personaggio immaginario, può avere queste caratteristiche? Oh, andiamo, non penserete che uno così esista davvero? Un incrocio tra Eta Beta e Capitan Findus? Ed è proprio questo lo specifico di Carlo Chendi: è uno che, siccome non c’era, c’è stato bisogno d’inventarselo. E complimenti allo sceneggiatore! •

• Gianni Fantoni e U Giancu alla Cena dei Cartoonists.

arlo Chendi non esiste. È da tempo che lo frequento, e alla fine ho scoperto il suo segreto. Non esiste nel mondo reale. Tutti si sono sempre detti «è un fumetto», pensando di trascendere nel paradossale, ma Chendi è davvero un fumetto! L’avete mai visto da solo, senza avere vicino un disegnatore? Mai! Per forza: è quel disegnatore a crearlo, a tenerlo in vita, a modificarne di continuo le posizioni e i movimenti per adattarlo alle circostanze! La setta segreta – molto poco segreta e molto poco setta – dei disegnatori che ogni anno si riunisce a Rapallo è riuscita a nascondere a tutti questa verità, ma a me non è sfuggito: è bastato osservare come cambia la sua fisionomia a seconda delle qualità diverse dei disegnatori con cui si affianca nel mondo reale. Se lo passano di continuo per non destare sospetti. A volte è più tratteggiato, a volte è più allungato, a volte è più sfumato, a volte è più giovane, a volte è più neretto, insomma: non è mai uguale! E per giunta non l’ho mai visto arrivare: Carlo Chendi c’è o non c’è. Non è che arriva; tu ti giri e non c’è, ti rigiri ed è lì come se ci fosse sempre stato. Probabilmente entra nel mondo tridimensionale direttamente da un block notes del disegnatore di turno, che lo estrae all’improvviso senza farsene accorgere. Inoltre, non l’ho mai visto mangiare veramente: quando sta a tavola parla tutto il tempo, per giunta dicendo cose non sempre intelligibili a causa di una barba

GIANNI FANTONI

3


Progetto1:ImpaginatoChendi

11-09-2008

IL

9:24

Pagina 4

REGNO DI

CARLO Ugo Canonici

P

4

UGO CANONICI

mare magnum, va a prendere la pubblicazione che interessava. Senza sbagliare un colpo. Negli angoli che erano rimasti liberi ha appeso preziosi disegni, a lui dedicati da importanti e famosi colleghi di tutto il mondo: Charles M. Schulz, Carl Barks, Floyd Gottfredson, Johnny Hart, Mort Walker (solo per citarne alcuni), e anche targhe, diplomi, riconoscimenti, ringraziamenti da alcuni di coloro che sono cresciuti leggendo le storie scritte e raccontate da Carlo (sono stato con lui a Milano alla Disney. A parte le feste che i vecchi amici e colleghi gli fanno, è toccante vedere come anche i giovani, riconosciutolo, gli si avvicinino per complimentarsi e gli citino personaggi, storie, avventure da lui create). Sepolta sotto altri grandi volumi c’è poi anche un’enciclopedia mondiale del fumetto, The world encyclopedia of comics, a cura di Maurice Horn, dove anche Carlo, manco a dirlo, ha la sua bella scheda biografica. Insomma, chiacchierando con Carlo, nel suo regno, sembra di essere entrati, proprio come Alice, in un mondo da favola. Nel mondo dei fumetti. E la domanda, quando ti congedi, viene spontanea: «Carlo, quante storie hai scritto che hanno girato tutto il mondo?». Lui non ti dà un numero, ma mentre ti accompagna ti mostra una pila di fogli A4, affiancata allo stipite della porta, alta più di un metro e mezzo (si tratta di tanti fogli!): «Questa è solo una parte dei testi che ho scritto». • • Carlo e una parte dei testi che ha scritto.

ochi ambienti di lavoro mi hanno colpito come lo studio di Carlo Chendi. Al punto che suggerisco a tutti coloro che lo conoscono di trovare una scusa qualsiasi per farsi invitare da lui e andarlo a trovare nel suo regno. Provo a descrivervelo. Si tratta di una stanza, una quindicina di metri quadrati, in un vecchio palazzo della Rapallo di una volta (quella, per intenderci, che non era ancora andata a occupare tutti i campi, le colline e gli spazi più incredibili per costruire condomini, nell’Italia del boom). Lui è seduto dietro una piccola scrivania (unica concessione al moderno, un paio di computer), letteralmente sepolto da… indovinate un po’: fumetti. Le pareti, o meglio i muri, non si vedono neanche più. Solo scaffali, scaffali dappertutto, che traboccano di giornalini, libri, immagini di fumetti. C’è sì un leggero predominio dei personaggi Disney, ma ciascun altro character trova diritto d’asilo e di bella evidenza. E vogliamo parlare del pavimento? In ogni angolo stanno pile di albi di vario genere. Ci sono raccolte di articoli, pubblicazioni specializzate, i cataloghi delle 36 edizioni della «Mostra Internazionale dei Cartoonists», creata e curata amorevolmente da Carlo, recensioni e rassegne stampa. Un gran disordine, potrebbe pensare qualcuno. E no. Proprio qui sta il miracolo. Quando, nel corso della conversazione, capita di citare un personaggio, un autore, un avvenimento del mondo dei comics, Carlo interrompe un attimo il suo dire, volge un rapido sguardo intorno e, con estrema sicurezza, in quel


Progetto1:ImpaginatoChendi

I

11-09-2008

9:25

Pagina 5

SEGRETI DI

MASTRO CARLO Alberto Savini

• Carlo, Sergio Badino e Alberto Savini

re sono i segreti che, di recente, hanno permesso a Carlo di spegnere settantacinque candeline con la medesima energia di quando ancora, sulle sue torte, la cera pesava meno della farina. E questa mi sembra l’occasione giusta per svelarli al mondo. Innanzitutto la dieta. Si mormora che Carlo sia onnivoro, ma sono solo voci prive di fondamento. Ai tempi del suo appartamento-studio milanese di via Lorenteggio, infatti, ho trascorso gomito a gomito con lui centinaia di giornate lavorative e posso assicurarvi che a mezzogiorno, immancabilmente, si è sempre riempito il piatto di formaggi di ogni genere, provenienza e stagionatura e ha sbucciato almeno una mela. Anche fuori casa, per esempio agli annuali meeting un tempo organizzati dalla Disney, non ha mai rifiutato una portata, ma il sorriso e il vero appetito spuntavano solo una volta individuato il carrello dei formaggi. E le mele? Vi siete mai chiesti perché, in tanti anni, non si sia mai tenuto un meeting Disney in Trentino o in zone altrettanto ricche di meleti? Semplice prudenza degli enti locali, signori miei. Il rischio di vedersi spazzolare in tre giorni l’intero raccolto sarebbe insostenibile. Mele e formaggio, quindi. E, sia per le virtù proverbiali del pomo al giorno, sia per gli effluvi di pecorino, taleggio e gorgonzola che infestano di norma il frigorifero di Carlo, non esiste medico che abbia

T

mai osato varcare la soglia di casa Chendi. Di conseguenza, senza le ingerenze dei seguaci di Ippocrate, Carlo ha potuto mantenersi in perfetta salute. Il secondo segreto, difficilmente imitabile se non dopo un’estenuante fila all’anagrafe, è il suo cognome. Chissà perché, la parola «Chendi» sembra ai più un termine straniero. Al massimo barese, per chi avesse dimestichezza con le lavatrici. Ho assistito a scene kafkiane con Carlo costretto più volte a ripetere lo spelling del proprio cognome a commessi di un negozio di elettrodomestici, al telefono e ovunque gli fossero richieste le generalità. Chi cominciava a trascriverlo con una kappa iniziale, chi terminava con una svolazzante ipsilon, chi francesizzava, leggendo «scendi». La dura necessità di trovarsi troppo spesso a sillabare il proprio, per fortuna corto, cognome, ha addestrato Carlo alla difficile arte della flemma anglosassone, qualità che lo ha sovente aiutato nel corso della vita: mai una volta, infatti, l’ho visto perdere il controllo o prendersela per le inevitabili avversità della vita. Quando giunge al limite, comincia a mormorare come un mantra il proprio cognome. Lettera per lettera. Incurante dei passanti perplessi che chiedono se ci voglia una kappa. Il terzo segreto risiede nell’avverbio «naturalmente» con il quale, se non editato, Carlo comincia qualsiasi capoverso egli si trovi a scrivere. Dodici lettere che ALBERTO SAVINI

5


Progetto1:ImpaginatoChendi

11-09-2008

9:26

Pagina 6

• Illustrazione di Simone Altimani. © 2008

riassumono la sua filosofia di vita. Naturalezza nel cibo, nei rapporti umani, nella facilità di elaborare trame, nell’adeguarsi alla corrente dell’esistenza, nell’apprendere l’uso di videoregistratori, computer e cellulari nonostante non abbia più l’età per indossare jeans a cavallo basso. È la naturalezza del vero gentleman, di un Signore che ha insegnato a parecchi tra noi non solo come vivere facendo sognare i lettori, ma anche come resistere con sottile ironia a un mondo nel quale ormai il rispetto e i rapporti umani sono diventati meno importanti dei tabulati delle vendite. Carlo Chendi è il mio Maestro. Ed è anche il Maestro di molti tra voi. Festeggiamolo dunque tutti assieme con un lungo applauso, due scaglie di parmigiano e offrendogli in dono proprio ciò che, un tempo, si usava regalare il primo giorno di scuola al proprio Maestro: una rossa e sugosa mela, naturalmente. •

6

ALBERTO SAVINI SIMONE ALTIMANI


9:34

Illustrazione di Donald Soffritti · © 2008 · Per i personaggi © Disney

11-09-2008

DO N A LD S O F F RI T T I

Progetto1:ImpaginatoChendi Pagina 17

17


9:35

Illustrazione di Luciano Gatto 路 漏 2008 路 Per i personaggi 漏 Disney

11-09-2008

LU C I A N O G ATT O

Progetto1:ImpaginatoChendi Pagina 21

21


B RUNO OLI VIE RI

Illustrazione di Bruno Olivieri 路 漏 2008

Progetto1:ImpaginatoChendi

22

11-09-2008 9:35 Pagina 22


9:40

Illustrazione di Luca Usai 路 漏 2008 路 Per i personaggi 漏 Disney

11-09-2008

LU C A U S A I

Progetto1:ImpaginatoChendi Pagina 29

29


M A RC O G H I G L I O N E

Illustrazione di Marco Ghiglione 路 漏 2008 路 Per i personaggi 漏 Disney

Progetto1:ImpaginatoChendi

44

11-09-2008 9:41 Pagina 44


9:41

Illustrazione di Roberto Santillo 路 漏 2008 路 Per i personaggi 漏 Disney

11-09-2008

R O B E RT O S A N T I L L O

Progetto1:ImpaginatoChendi Pagina 45

45


CopertinaCarlo:Copertine esterne

10-09-2008

9:14

Pagina 5


CopertinaCarlo:Copertine esterne

10-09-2008

9:14

Pagina 2

â‚Ź 12,00


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.