Poco prima che la morte lo raggiunga, Razziddu Buscemi, un vecchio siciliano da tempo emigrato a Milton, West Virginia, rievoca la sua vita passata. Nel disfacimento dei ricordi,
mischiati a suggestioni metafisiche, il vecchio narrerà di un’infanzia visionaria, scaturita dagli esorcismi subiti, e di un’evoluzione violenta e dolorosa verso la maturità. Orazio Labbate, con una scrittura ispirata tanto dal gotico americano di Faulkner e MacCarthy, quanto dalla prosa
ardita e barocca dei suoi conterranei come Bufalino e D’Arrigo, disvela il segreto magico della Sicilia meridionale con un potente esordio letterario.