Un Mare di Verde - Itinerari escursionistici

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Un Mare di Verde Itinerari escursionistici


INDICE Il Sentiero degli Alpini lungo l’Alta Via dei Monti Liguri

4

Lungo l’Alta Via dei Monti Liguri fino al monte Saccarello

8

Da Bardineto a Loano

12

Dall’Acquasanta alla Madonna della Guardia

16

Crocefieschi, monte Antola, Torriglia

20

Nelle foreste dell’alta val d’Aveto

24

Val di Vara e Alta Via dei Monti Liguri

28

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con il titolo Liguria. L’Altra Riviera e all’indirizzo del QRCode

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Milano A7

Alessandria

Isola del Cantone Ronco Scrivia

A26

Gorreto

Vobbia Rossiglione Campo Ligure

Mignanego

Tiglieto Piana Crixia Dego

Torino

Piemonte

Millesimo

Roccavignale

Cosseria

Murialdo

Arenzano

A10

Pallare

Albisola Superiore

Stella

Albissola Marina

Massimino

SAVONA

Quiliano Osiglia

Bormida

Calizzano Rialto Bardineto

Mallare

Vado Ligure Orco Feglino

Calice L.

Vezzi Portio

Magliolo Tovo S. Giacomo Finale Ligure Giustenice Borgio Verezzi Erli Boissano Pietra Ligure Castelvecchio di Rocca Barbena Balestrino Nasino Cosio di Arroscia Loano Toirano Armo AquilaCastelbianco Zuccarello Borghetto Mendatica di Arroscia S. Spirito Pornassio Cisano Vendone sul Neva Ceriale Montegrosso Onzo Borghetto d'Arroscia Pian Latte Arnasco Pieve Ranzo Ortovero di Teco Vessalico Villanova Albenga Garlenda d’Albenga Rezzo Cesio Casanova Lerrone A10 Triora Caravonica Testico Stellanello Alassio Aurigo Molini Borgomaro Chiusanico Villa Faraldi di Triora Laigueglia Lucinasco Pigna Carpasio Chiusavecchia Diano Arentino CastelAndora Pontedassio Prelà Montalto L. Diano San Pietro Rocchetta vittorio Vasia Cervo Nervina Diano Badalucco Dolcedo Castello Apricale Bajardo San Bartolomeo Airole Ceriana Castellaro Pietrabruna Diano Marina al Mare Olivetta Isolabona Civezza Cipressa Perinaldo San Michele Pompeiana Costarainera Dolceacqua Terzorio Taggia San Lorenzo al Mare Soldano San Biagio della Cima Santo Stefano al Mare Seborga Camporosso Arma di Taggia Riva L. Vallebona Sanremo Vallecrosia

FRANCIA

Cogoleto

Varazze Celle Ligure

Bergeggi Spotorno Noli

Voltri

Casella Torriglia

Serra Riccò Bolzaneto

Montoggio Davagna

Bargagli Pegli

GENOVA

Fascia

Valbrevenna

Savignone

Sant'Olcese Mele

Carcare Altare

Ceranesi

Sassello Pontinvrea

Cairo Montenotte Plodio

Cengio

A6

Giusvalla

Campomorone

Masone

Urbe

Mioglia

Crocefieschi

Busalla

Propata

Rovegno

Emilia Romagna

Fontanigorda

Rondanina

Rezzoaglio

Santo Stefano d'Aveto

Montebruno Neirone

Favale di Malvaro

Moconesi

Lumarzo Lorsica Borzonasca Uscio Cicagna Avegno Orero Pieve Ligure Boccadasse Tribogna Mezzanego Coreglia Ligure Nervi Bogliasco Sori S. Colombano Certenoli Leivi Recco Rapallo Ne Carasco Varese L. Camogli Zoagli Maissana Santa Margherita Ligure Cogorno Chiavari Portofino Lavagna Casarza Ligure Carro Sestri Levante Castiglione Chiavarese

A12

Toscana Sesta Godano

Carrodano

Moneglia Deiva Marina

Framura

Borghetto di Vara

Bonassola Levanto

Zignago

Brugnato

Pignone

Monterosso al Mare Vernazza

Parma

Rocchetta di Vara

Calice al Cornoviglio

A12

Riccò del Golfo di Spezia Follo

LA SPEZIA Riomaggiore

A15

Beverino Bolano

Santo Stefano di Magra Vezzano L. Sarzana Arcola

Ortonovo

Lerici Porto Venere

Castelnuovo Magra

Ameglia Montemarcello

Livorno

IMPERIA

Ventimiglia

Ospedaletti Bordighera

Montecarlo

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Il Sentiero degli Alpini lungo l’ALTA VIA DEI MONTI LIGURI Dove vivere una natura a tinte forti Realdo P.so della Guardia 1461

C.la di Sanson C. de Marte 2136

Verde intenso in estate, bianco uniforme in inverno e un’esplosione di colori tra giugno e luglio. A pochi chilometri dal mare, sui monti Toraggio e Pietravecchia, incontrerete una natura incontaminata. Paesaggi boschivi incorniciati da vette solenni vi danno il benvenuto. Seguite sentieri e antiche mulattiere, tra gole e pareti di roccia, fino ai rifugi più alti. Rigenerativi e vivete tutte le emozioni della montagna.

TEMPO DI PERCORRENZA: 6/7 ore PERIODO CONSIGLIATO: tarda primavera - inizio estate per le splendide fioriture dei rododendri; l’autunno per il colore dei larici DIFFICOLTÀ: EE (Escursionisti Esperti) PUNTO DI PARTENZA E DI ARRIVO: Rifugio Nuovo Franco Allavena alla Colla Melosa (1545 m)

Creppo C.la Melosa 1540 Loreto M. Pietravecchia 2040 M. Toraggio 1970Buggio

Triora

Cetta

Molini di Triora Carmo Albarozza 979 Pian d. Moro

Lago di Tenarda

S.Giovanni dei Prati

Pigna

T. Nérvia 4

Mad. del Carmine

Castel Vittorio R. Bonda

M. Mera 1063

nte Co

M. Ceppo 1627

Croce di Praesto

Vignai

Baiardo 898

T. Ox e

ntina Monte Pietravecchia

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TAPPE • •

• • • •

Strada sterrata che da Colla Melosa sale al Rifugio Grai sino a Fontana Italo (1660 m, 20’). Sentiero lungo un pendio roccioso con bosco rado a conifere e ricco sottobosco di rododendri. Sentiero aperto con panorama sul Pietravecchia; possibilità di scorgere l’aquila reale o il biancone. Mulattiera lungo le bastionate calcaree del Pietravecchia, il 2000 più meridionale delle Alpi. Fonte di San Martino (1580 m) con vista sulla punta rocciosa del Toraggio. Il sentiero scende di quota e taglia in costa le pareti meridionali del Pietravecchia. Serie di ripidi tornanti che salgono alla Gola dell’Incisa (1680 m, 2h 15’) tra Pietravecchia e Toraggio, sul confine italo-francese, tra val Nervia e val Roia. Si taglia il lato italiano del Monte Toraggio lungo un sentiero esposto, intagliato nella roccia dagli Alpini tra il 1936 e il 1938 per permettere a soldati e muli di muoversi in ambienti impervi; si cammina fra pareti verticali e scenari che paiono himalayani; vi sono corde metalliche per aiutare il cammino nei tratti più esposti; lungo il Sentiero degli Alpini si ammirano da maggio a giugno le fioriture della Saxifraga lingulata, uno dei numerosi endemismi botanici delle Alpi Liguri.

Saxifraga lingulata

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• •

• •

Il sentiero supera il crinale orientale del Toraggio e perde quota sino a congiungersi all’Alta Via dei Monti Liguri (1660 m). Si risale per prati lungo l’Alta Via verso il Passo di Fonte Dragurina (1810 m 3,30 h), sul crinale tra val Nervia italiana e val Roia francese, presso una sorgente che sgorga da un anfratto di roccia sul lato sud-ovest del Toraggio. Si procede in territorio francese lungo l’Alta Via dei Monti Liguri sotto le balze rocciose del Toraggio, tra larici che a settembre regalano splendide tonalità di colore giallo e marrone e un sottobosco di arbusti sempreverdi, mirtilli, lamponi e rododendri. Si raggiunge nuovamente la Gola dell’Incisa (1680 m) ma dal lato occidentale francese. Si continua lungo l’Alta Via in versante francese – val Roia – sino al Passo della Valletta (1910 m, 5 h) dove vive una consistente colonia di camosci. Si rientra in Italia in val Nervia e si torna in vista di Colla Melosa. Prima di sbucare sulla carrozzabile che sale al Rifugio Grai, all’altezza di una fonte si prende un sentiero (triangolo rosso) che scende a destra verso Fontana Italo. Si rientra al Rifugio Allavena lungo la sterrata seguita all’andata.

Monte Pietravecchia

Monte Toraggio

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Tra la valle Impero e la valle Arroscia Lungo l’Alta Via dei Monti Liguri fin R. sul monte Saccarello, la vetta più alta della Liguria. Ci ap i no Dove vivere emozioni ad alta quota Upega

T. Negrone

C.la Rossa

Isola

Piaggia

La vetta del monte Saccarello - il cippo degli Alpini

el

C.la S.Bernardo 1263 Monesi

Pian Latte

P.so Garlenda 1801 2021 C.e Garezzo Realdo P.so della Guardia M.Monega 1461 1882 Verdeggia

Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri Creppo

C.la Melosa

Loreto Cetta

C.la di Langàn 1127 8

941

Cosio di Arroscia

C.ma Garlenda Rif. Tre Pini2141 Montegrosso Rif. Sanremo

Ponte di Nava Nava

Mendatica

M. Saccarello 2200

Aimoni Quarzina

r a na T . T

le Salse

P.so di Tanarello

Pornassino

C.di Piano Cavallo 1896

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B r i ga A l t a

C.le di Nava

A duemiladuecento metri di quota è facile toccare il cielo con un dito. Partite e preparatevi a sentire la vera essenza della natura, un’aria cristallina che regala panorami ad alta definizione: all’orizzonte c’è il mare e intorno svettano cime verdi di pascoli (o bianche di neve in inverno). Un paesaggio inaspettato della Liguria, che dà spazio e onore alla montagna.

Pornassio

Ottano

S. Luigi Trovasta

Ponti

TEMPO DI PERCORRENZA: circa 7 ore PERIODO CONSIGLIATO: dal disgelo alle prime nevicate, circa da fine marzo a fine ottobre. In inverno solo per gli esperti di sci alpinismo DIFFICOLTÀ: E (Escursionistico) PUNTO DI PARTENZA: Nava (934 m) PUNTO DI ARRIVO: Rifugio Sanremo (2054 m)

Acquetico

T. A

M.Prearba 1446

P.te di Passi Rezzo 744

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Cenova

iara T. G

ra nte i Trio o S.Bernardo C id n Drego di Cónio i Triora l o P.so di Teglia M Andagna1387 M. Grande R.ca di Andagna 1418 Conio Carmo Albarozza Sup. Agaggio 979 Inf. Colle di Nava - Forte Centrale

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TAPPE •

Al Colle di Nava (934 m) l’Alta Via dei Monti Liguri si distacca dall’asfalto della SS28 (del Colle di Nava, appunto) che collega Imperia con la valle del Tanaro e il Piemonte. Seguendo il segnavia si prende una strada secondaria che sale verso nord-ovest ed entra nel bosco, facendosi sterrata. Accanto a una costruzione in cemento si imbocca a destra una mulattiera che sale ripida al Forte Pozzanghi (1120 m circa) che domina l’aperto pianoro del Colle di Nava; molto panoramico sullo spartiacque fra le valli del Tanaro e dell’Arroscia, fa parte del sistema di fortificazioni dello sbarramento di Nava realizzato a fine Ottocento. Si aggira il forte sul lato sud e si procede sul lato della val Tanaro lungo una stradina che percorre il lato nord del Poggio Pozzanghi fra i pini. Poi si sale nel bosco, rimanendo poco a monte della strada provinciale SP100 che da Nava conduce a San Bernardo di Mendatica. Il crinale è boscoso anche se privo di grandi alberi secolari, lo scenario è gradevole, specie quando appaiono le montagne che chiudono a nord l’alta val Tanaro: una serie di creste calcaree fra i 2400 e i 2600 metri di altezza, dal Pizzo d’Ormea al Mongioie fino

al più lontano - e da qui non visibile - Marguareis. Giunti alla Colla dei Boschetti (1229 m) l’Alta Via attraversa la provinciale e prosegue in direzione ovest con gradevoli passaggi nel bosco. Osservando a nord le calcaree pareti piemontesi della val Tanaro e a sud i boschi della valle Arroscia, si passa la Colla del Fieno (1241 m) e si continua sull’ombroso versante sud, sino a raggiungere la piccola borgata di San Bernardo di Mendatica (3 h / 1265 m) con un albergo-ristorante e una fontana di acqua fresca non controllata; qui inizia la tappa numero 6 dell’AVML. Dall’imbocco della SP2, il sentiero sale fra case ed entra in un bosco di faggi sul versante del Tanaro; è una faggeta quasi pura e offre una magnifica varietà di colori durante l’evolversi delle stagioni. Questo tratto di sentiero fa parte di un “circuito per non vedenti” con cartelli in alfabeto Braille che descrivono la zona e l’ambiente circostante. Avvicinandosi alla Margheria Garlenda (1590 m circa) si prosegue sul prato fra radi larici in vista del monte Mongioie e delle altre cime dell’alta val Tanaro. I larici sono magnifici in autunno quando gli aghi si tingono di giallo.

La statua del Cristo Redentore sulla cima minore del monte Saccarello

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Si raggiunge l’erbosa Goletta di Garlenda (1855 m) da cui ci si affaccia sulla valle Arroscia, col mare in fondo. Tra larici, erbe e roccette si sale alla cima Omo dell’Arpetta (2051 m) e appare non lontana la statua della Madonna del monte Frontè. Dalla Cima Garlenda (5h 30’/ 2141 m) col suo alto ometto di pietre si scorgono le tane delle marmotte. Si aggira la cima del monte Frontè superando l’omonimo passo (2081 m), dal quale si scorgono il Rifugio Sanremo e il monte Saccarello. Si prosegue sul lato della val Tanarello sino al Passo Garlenda (2015 m). Da qui una deviazione di 10 minuti porta alla vetta del monte Frontè, che coi suoi 2151 metri di altezza è la seconda cima dell’Alta Via dei Monti Liguri. Dal Passo Garlenda ci si affaccia a sud sull’alta valle Argentina; si procede sul versante nord tra splendidi pascoli, in vista del compatto borgo di Piaggia, circondato dalle fasce terrazzate che risalgono il pendio. Accanto al Passo Garlenda si trovano i grossi ruderi di alcune casermette; dal passo c’è una bella vista sulla verticale parete sud del monte Saccarello.

Si raggiunge il Rifugio Sanremo (6h 15’/ 2054 m) su un piccolo pianoro, dove si può pernottare. Qui giunti si può proseguire brevemente lungo la tappa numero 5 dell’Alta Via (percorribile anche in mountain bike e per buona parte a cavallo), sino al monte Saccarello. La salita è rapida, facile e piacevole; si segue il crinale raggiungendo la stazione d’arrivo della seggiovia che sale da Mònesi di Triora presso la Sella della Valletta (2050 m circa); da qui il versante nord, quello del Tanarello, diventa piemontese e il cammino prosegue lungo questo versante in quanto il versante sud, ligure è verticale. L’alta statua del Redentore (2164 m) eretta nel 1902, s’alza verso il cielo rivolta verso sud, verso la valle Argentina, la Liguria e il mare. Pochi minuti bastano per raggiungere la vetta del Monte Saccarello (7 h / 2201 m), massima cima della Liguria, col cippo degli Alpini alto quattro metri. Magnifico punto di vista sulle Alpi Liguri, sulle cime della val Roia e sul Monte Bego sacro ai Liguri preistorici, qui si congiungono le valli Tanaro, Roia e Argentina; dal 1947 la cima del Saccarello si trova per pochi metri entro il territorio francese. Si torna al Rifugio Sanremo con facilità.

Pendici del monte Saccarello

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Da Bardineto a Loano Dall’alta val Bormida al mare attraverso il monte Carmo, la vetta più orientale delle Alpi Liguri. Un panorama che lascia senza parole 1293 Isallo

Bec Agnellino Bardineto 1335 Strada Muschieto Giogo di 807 Toirano

Carpe

.M

12

sul Neva

ev

a

Salea

Panorama dal monte Carmo Vi attendono panorami mozzafiato sulla Riviera di Ponente, tra valli e colline che sembrano disegnate. E dalla cima si scende ora verso il mare, ammirando il paesaggio da un altro punto di vista.

Costa Balzi Rossi (Magliolo, val Maremola)

Ranzi

Verzi

PIETRA LIG.

Boissano

Toirano M.Acuto

747 o t Riserva tinet Naturale Mar ente di Rio Torsero c s n Co Cisano Peagna

T. N

Tovo S.Giacomo

Partite per magnifici sentieri tra boschi, cespugli e fiori selvatici. Poi continuate nelle faggete dell’alta val Bormida, quindi tra i pascoli fino a una montagna rocciosa.

Grotte di Toirano

Balestrino

Zuccarello

Nuovo

T. Nimb Giustenice alto

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di R.ca Barbena

Bardino

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S.Lorenzo

M.Ravinèt 1061

Castelvecchio T. Varate Vecersio

Magliolo T

M.Carmo 1389

S.la Alzabecchi 693

Mad. della Guardia

TEMPO DI PERCORRENZA: 7 ore PERIODO CONSIGLIATO: da aprile a ottobre; i tratti sul versante a mare sono percorribili tutto l’anno ma nel versante padano e sul monte Carmo in inverno nevica anche intensamente DIFFICOLTÀ: E (Escursionistico) PUNTO DI PARTENZA: Bardineto (710 m) PUNTO DI ARRIVO: Verzi (220 m)

Loano

BORGHETTO S.SPIRITO

Borghetto S. Spirito Ceriale Sant’Eugenio

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TAPPE •

Dal cimitero di Bardineto si segue la strada per Castelvecchio di Rocca Barbena per duecento metri sino a due sentieri che si staccano a sinistra; si prende quello che sale verso sud-est tra i pini sino alla chiesetta di San Nicolò (741 m). Si sale lungo il crinale tra pini e arbusti salendo e scendendo, toccando la Costa delle Magliane (810 m), la Bassa dei Morti e la Costa Surie (848 m), sino a una sella (821 m) dove si incontra una mulattiera che proviene da Bardineto. Si procede in salita sulla mulattiera lasciando a sinistra la deviazione per il Giogo di Toirano e si raggiunge l’Alta Via dei Monti Liguri alla località Valloni (900 m circa). Un breve percorso lungo l’Alta Via conduce al Giogo di Toirano (807 m / 1h 45’) dove passa la provinciale che collega Bardineto a Toirano. Si procede sull’Alta Via verso levante tra cespugli, noccioli, arbusti, boschetti radi, rimboschimenti e affioramenti rocciosi; interessanti le fioriture selvatiche primaverili. Si sale la cima ghiaiosa del Bric Pagliarina

• •

(1213 m) e con qualche saliscendi si raggiunge poi tra i pascoli e qualche basso faggio la croce alta sulla vetta rocciosa, panoramica e alpestre del monte Carmo (1389 m/3h 45, splendido punto di vista sulla Riviera di Ponente, la Versilia, il Mar Ligure, la Corsica e l’isola d’Elba; alle spalle le Alpi Liguri, il monte Rosa, il Cervino e le Alpi piemontesi e lombarde. Si scende. Sull’anticima di sud-est – il Carmetto – si trova il segnavia due quadrati rossi. A quota 1289 si incontra il rifugio degli “Amici del Carmo” con un locale-ricovero sempre aperto. Si scendono le Crestine rocciose e zigzagando nel bosco si arriva all’accogliente Rifugio Pian delle Bosse (841 m / 4h 45’). Col medesimo segnavia si scende nel bosco sino al parcheggio “della Castagna”, capolinea della strada sterrata che sale da Loano. Il sentiero prosegue in discesa un po’ nel bosco e un po’ sulla strada sino alla cascina Corma e da lì giù verso la chiesa parrocchiale di Verzi, alle spalle di Loano. Versanti meridionali del Monte Ravinet

Valle del Vero - Toirano

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Il torrente Nimbalto

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Dall’ Acquasanta alla Madonna della Guardia Il lato mistico della montagna. Un itinerario intenso e spettacolare sui ventosi e panoramici monti dell’Appennino Genovese M.Orditano Piani di

Praglia

S.Martino

958

Ceranesi

Gazzolo M.Proratado

Partite per un viaggio che vi riempirà lo spirito e vi aprirà a nuove visioni. Vi aspetta la solennità della montagna, il contrasto con il mare, vicinissimo, e manti verdi di velluto. Un luogo che sembra sospeso nel tempo e ha qualcosa di magico.

TEMPO DI PERCORRENZA: 4 ore 30 minuti PERIODO CONSIGLIATO: primavera, autunno DIFFICOLTÀ: E (Escursionistico) PUNTO DI PARTENZA: Santuario di N. Signora dell’Acquasanta ( 230 m) PUNTO DI ARRIVO: Santuario della Madonna della Guardia (806 m)

928

Passo del Turchino 532

Giutte

Mad. della Guardia

P. Martin

Carpenara M.Riondo

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Biscaccia

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1001 S.Carlo di Cese

Bec 660 di Teiolo Murta M.Contessa 550 Rivarolo

Acquasanta 713

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Mad. del Gazzo

GENOVA VOLTRI

GENOVA PEGLI Borzoli GENOVA

AEROPORTO

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Santuario dell’Acquasanta

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TAPPE •

• •

Dal santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta si procede sulla carrabile che sale a Giutte. L’itinerario da qui è segnato con un triangolo rosso vuoto. Dopo cento metri si prende a sinistra una mulattiera che sale fra muretti a secco, case e un bosco di robinie che si fa pineta. Evidente il substrato serpentinitico, tipico della formazione rocciosa nota come Gruppo di Voltri. Si sale fra boschetti e prati, case e fasce coltivate, sino a un punto panoramico presso la strada asfaltata, al Colle Re (483 m/45’) da cui si scorge bene la rocciosa Punta Martin, di 1001 metri di altezza. Il sentiero sale fra boschi, arbusti e prati sino al Colle Veleno (643 m/1h 30’), ampio pianoro con fossati acquitrinosi scavati dalle piogge dove vivono piante carnivore. Qui passa l’Alta Via del Monti Liguri. Si procede sull’AVML verso levante sul crinale tra valli marine e valle Stura. Dopo il Bric Marino (799 m) il paesaggio si fa aspro e roccioso, con vegetazione rada, pochi pini neri che sopportano l’alto tenore di magnesio del substrato roccioso ofiolitico a serpentino, resi bassi e contorti dal vento. Tra qualche faggio e un’antica “casella” in pietra dei pastori si raggiunge una fonte e il Colle Gandolfi (936 m/3h 15’). Breve il tragitto per il monte Pennello (995

Panorama dal Santuario di Nostra Signora della Guardia

18

• •

m /2h 30’) col suo indimenticabile panorama sull’intera Liguria e il mar Ligure sino alla Corsica, il Monviso e il monte Rosa. Sul monte Pennello è accessibile per ogni evenienza il Bivacco “Zucchelli”. Si ridiscende sull’Alta Via al colle Gandolfi e si prosegue verso nord-est in un paesaggio selvaggio e deserto, silenzioso e roccioso, assai suggestivo con la neve. Si arriva alla Colla del Proratado (890 m/3h 15’) dove si abbbandona l’Alta Via e si segue il triangolo rosso pieno che conduce verso la val Polcevera. Si cammina fra erba bassa, roccia e pochi faggi. Si scende nel bosco di castagni e querce in un paesaggio assai più dolce. Alla Rocca Maia (668 m/3h 45’) le serpentiniti lasciano spazio alle rocce calcaree e dolomitiche, più favorevoli per la vegetazione; si procede nel bosco misto sino alle case di Lencisa (568 m/4h) sul crinale tra alta val Polcevera e val Varenna. Si segue la strada verso il santuario della Guardia, passando poi su una sterrata a destra, sulla vecchia strada dismessa per il santuario, sino all’osteria del Bossero. Dall’osteria si sale sulla pedonale sino al Santuario della Madonna della Guardia, luogo di devozione religiosa e di splendidi panorami (806 m/4h 30’).

Il Gruppo di Voltri

Santuario di Nostra Signora della Guardia

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Crocefieschi, monte Antola, Torriglia Alla scoperta del monte Antola, una presenza nobile in una cornice di verde e di fiori Montessoro 1137 Mongiardino

Piansuolo Castello della Pietra

Dova Sup.

Casalbusone Arezzo Vigogna

M.Cravi

T.

Vobbia Crocefieschi

Alpe

Parco Naturale

Clavarezza Nenno

Pareto

M. Buio 1400 Tonno Chiappa

Capanne di Carrega

dell’Antola

M.Candelozzo Moranego 1036

Torriglia Marzano Laccio

Tercesi Scoffera

Porto Serra Costafontana Passo Portello

Cavorsi 1092 1134 M. Montaldo

674 Passo della Scoffera

Boasi

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T. L M.Bano accio Lago di1035

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Fallarossa

Montoggio

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TEMPO DI PERCORRENZA: 6 ore 30 minuti PERIODO CONSIGLIATO: da aprile a novembre DIFFICOLTÀ: E (Escursionistico) PUNTO DI PARTENZA: Crocefieschi (760 m) PUNTO DI ARRIVO: Torriglia (765 m)

Garaventa

T. Pentemina Scabbiabella Donetta

Bromia

Val Noci

Bavastri

Lago del Brugneto

ssi

Bavastrelli

a T.C

Casà

Un viaggio per conoscere un emblema delle montagne genovesi. Il profilo di velluto verde dell’Antola, con la sua natura rigogliosa e variegata di fiori, vi aspetta. Partite a piedi ma anche pedalando o magari in sella a un cavallo. Un paesaggio tipico delle valli del genovesato da scoprire tra boschi e prati, strade panoramiche e magnifiche viste sui laghi.

M. Antola Caprile 1597 Propata

Senarega Frassinello M. Liprando Pentema Buoni 1122

Monte Antola

Cappella Tre Croci

T. Brevenna

Avosso

Vegni

A Magioncalda

Regionale

Valbrevenna

Ligure

Berga

Noceto Vallenzona

Strassera

Carrega

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Caprieto

992 Torre

Cartasegna

Ligure Gordena

Crovara

Passo del Reopasso

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TAPPE •

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Dal paese che fu “incrocio (di vie del sale) dei Fieschi” (signori della zona) si percorre la carrabile col segnavia = di colore giallo che conduce alle frazioni di Crebaia e Alpe. 300 metri dopo il bivio per Crebaia si svolta a destra su una sterrata in cemento poi ancora a destra su un sentiero nella boscaglia dove mancano le segnalazioni. Si procede in ambiente aperto di prati con orchidee, genziane e lembi di bosco. Belle viste sui conglomerati di Savignone, le Rocche del Reopasso e il Castello della Pietra. Presso la vetta del monte Preventino (1038 m) si svolta a sinistra per scendere alla località La Crocetta (966 m/1h 05’). Si procede sulla strada per Alpe in un tratto panoramico verso sud, sulla val Brevenna, ammirando gli affioramenti dei calcari dell’Antola, in alcuni punti ricchi di tracce fossili. Al Passo dell’Incisa (1070 m/1h 35’) si lascia la strada e si sale il versante nord del monte Alpisella fiancheggiando tra i faggi il monte Riundo sino all’area attrezzata di Pian del Curlo e infine alla vetta del monte Buio (1400 m /2h 35’) dove il panorama spazia tra Liguria e Piemonte.

• •

Si procede sul crinale, a tratti fra i faggi del versante nord, piemontese, e a tratti fra i prati del versante sud, ligure sino al monte Antola (1597 m/3h 35’) con la sua croce bianca. Splendidi panorami verso i monti Maggiorasca e Penna e le più lontane Apuane a est, le Alpi a ovest, il mare e la Corsica a sud, il lago del Brugneto proprio sotto. Nei prati dell’Antola sono famose le fioriture primaverili di narcisi, orchidee selvatiche, genziane, arnica, viole e nigritella. Superando il vecchio rifugio Musante abbandonato si può scendere a sud verso il nuovo Rifugio del Parco Antola a quota 1460 m seguendo i segnavia croce gialla e due pallini gialli. Il sentiero con due pallini gialli saliscende tra faggi e spazi aperti con viste sul lago del Brugneto e la val Trebbia sino al Passo del Colletto (1318 m/5h 40’) aperto sull’alta valle Scrivia. Si scende rapidamente fra boschi e castagni verso il piccolo borgo di Donetta 998 m/6h 10’). Seguendo ancora i due pallini gialli sino ai ruderi del castello di Torriglia e poi il triangolo giallo vuoto, si scende verso destra arrivando infine in centro a Torriglia (765 m/6h 30’).

Orchis Mascula

Rifugio Antola

Torriglia La torta di mele ”pai” di Fascia

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Nelle foreste dell’ alta val d’Aveto Tra le magiche foreste dell’alta val d’Aveto e le rocce della cima del monte Aiona. Luoghi straordinari e inaspettati

S.Stefano

M. Maggiorasca

d’Aveto

Madonna del Prato Pievetta

Casaleggio

T. Gr

Rezzoaglio

a

1799 N.654

Allegrezze Villa

miz Isola Rotonda za Magnasco Brignole Villanoce Gramizza Molini Cerisola

M. Tomarlo Alpicella

Monte Aiona

1602

1399 Amborzasco Lago Riserva Naturale Passo del Villacella delle Agoraie di Sopra Romezzano Farfanosa Lame e Moggetto M. Chiodo M. Fascia 1465 1195 M. degli Abeti M. Aiona Capp. d. Bozale M. Penna 1695 Parco1542 M. Nero Lago di Naturale Prato Mollo 1671 1735 Giacopiane Regionale Bertigaro la Scaletta 1439 dell’Aveto M. Bregaceto Grondana M. Agugiaia 1171 Campeggi Pianazzo 1090 Prato Sopralacroce

e nn a .P

T

Brizzolara

M. Cucco 1048 Borzonasca

1237 M. Ghiffi

Abbazia di Passo Borzone Montemoggio 956 del Bocco Giaiette

Andate al cuore dell’Appennino genovese che incornicia il Golfo del Tigullio, alla scoperta dei suoi scenari più verdi. Inoltratevi tra folte abetaie che, come incantate, non cambiano mai, quindi prati rocciosi coperti di fiori in primavera, piccole cascate e cappelle. Poi fatevi sorprendere da una delle più curiose e inusuali opere della natura, una montagna piatta che regala un paesaggio quasi lunare.

TEMPO DI PERCORRENZA: 5 ore PERIODO CONSIGLIATO: da aprile a novembre; con neve e gelate diventa una traversata alpinistica. DIFFICOLTÀ: E/EE (Escursionistico e Escursionisti Esperti) PUNTO DI PARTENZA: Gramizza (760 m) PUNTO DI ARRIVO: Magnasco (820 m)

Menta

M. Pollano 1081 Cassego Vetta del Monte Aiona

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TAPPE •

• •

Si parte dalla borgata di Gramizza presso la fermata della corriera; il sentiero è segnato con un triangolo giallo pieno fino ad Amborzasco e un rombo giallo vuoto fino alla cima dell’Aiona. Una mulattiera in pietra sale nel bosco, si ricongiunge alla strada, si prosegue sull’asfalto per alcuni tornanti sino a trovare, a sinistra, un’altra mulattiera. Si prosegue tra i prati, presso alcune abitazioni e nuovamente sulla provinciale fino alla chiesa di Amborzasco (873 m/20’) con il suo cimitero. Il sentiero prosegue di fronte alla chiesa e sale tra le abitazioni col segnavia rombo giallo. La mulattiera si inoltra tra i campi e i pascoli, mentre a destra è ben visibile il monte Penna; si incontra una cappella e una fontana. Un piccolo sentiero a sinistra sale ripido e stretto tra campi coltivati e pascoli, oltrepassa alcuni edifici e un’edicola in legno, poi si inoltra ripido nel bosco sino a un recinto elettrico per gli animali al pascolo. Si procede sopra un torrente in un ambiente più aperto; compare alla vista il lato nord dell’Aiona. Si raggiunge la strada sterrata della forestale che risale ripida e panoramica; sulla destra appare il monte Maggiorasca.

Lungo l’Alta Via

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• • •

Si prosegue oltre un recinto con cancello in un ampio sterrato attraverso la fitta foresta. Si scavalca un ruscello presso cui si trova, a sinistra, il bivio per il passo della Spingarda. Si procede su un ampio sterrato che sale a un punto panoramico da cui si ammirano alcune importanti cime della zona: il Penna, il Tomarlo e il Groppo Rosso. Si oltrepassano le piccole cascate del rio Ronco del Diavolo e con alcuni ripidi tornanti si raggiunge una sbarra e, poco oltre, il Passo della Spingarda (1551 m/2h 30’). Ci si immette nella 33a tappa dell’Alta Via in direzione ovest, attraverso un suggestivo ambiente di roccette erbose quasi prive d’alberi. Dopo breve tratto si individua la deviazione (triangolo rosso vuoto) che risale le pendici del Monte Aiona (1701 m/3 h). Questa è la più elevata cima dello spartiacque principale ligure di levante; la cima dell’Aiona non è una vera cima, è un altipiano con uno scenario assolutamente unico in Liguria, affascinante col sole e sotto la luce della luna piena: è quasi pianeggiante, privo di alberi, senza arbusti, con erba bassa, detriti, massi e pozze d’acqua; è un deserto d’alta quota, un paesaggio di roccia, vento, sassi e silenzio. Quando il cielo è sereno e l’aria è tersa,

il panorama percorre l’intera Italia nord-occidentale e tutto il Mar Ligure sino alle isole toscane, alla Corsica e alle Alpi Liguri più lontane. Dalla cima ci si diriga a sud, per incontrare quasi subito l’Alta Via che procede in lieve discesa – ben segnalata da numerosi, alti e ben evidenti picchetti in legno, indispensabili nei periodi di neve alta – dapprima fra massi e detriti quindi sulla dorsale erbosa del Pian delle Pumme (1615 m). Da qui si scende nella faggeta sul sentiero che si fa pietroso e sconnesso per raggiungere rapidamente il passo Prè del Lame (1537 m/3 h 30’) che collega la val d’Aveto con l’alta valle Sturla. Dal valico si abbandona l’Alta Via per scendere verso nord, nel versante avetano, lungo il ripido sentiero segnato con due linee gialle. Si scende tra i faggi sino a un bivio (1435 m circa) dove compare l’indicazione per il passo Cerighetto (a destra); si prende a sinistra sino a un secondo bivio (1425 m) da cui si continua a scendere verso destra lungo una vecchia mulattiera che costeggia un vivace ruscelletto. Si continua la discesa nella faggeta verso un poggio panoramico dal quale si possono am-

mirare le cime dei monti Aiona, Maggiorasca, Antola, Alfeo e Lèsima. A una biforcazione si prende a destra; il sentiero si fa ora più dolce e, offrendo belle viste sulla val d’Aveto, scende fra boschetti e radure sino a un crocevia (1050 m circa). Da qui, a sinistra in lieve salita e passando accanto all’albergo che si affaccia sullo specchio d’acqua sottostante, si raggiunge il verdissimo Lago delle Lame (1043m/4 h 30’), il più turistico (ma molto suggestivo) dei tanti laghetti del Parco Regionale Naturale dell’Aveto. Da qui inizia la strada asfaltata che scende verso Magnasco ma per riprendere il sentiero - segnato con la doppia riga gialla - occorre risalire al crocevia a quota 1050 e poi procedere in discesa nel bosco di conifere. Il sentiero interseca alcune volte la strada asfaltata e scende fra il bosco, prati e terreni agricoli. Attenzione ai bivi successivi, in particolare quello a quota 873 fra due viottoli campestri dove non c’è alcuna segnalazione, si deve prendere a destra per arrivare infine alla borgata di Magnasco (823 m/5 h) sulla SP 654, dove si trova una fermata della corriera e ha termine l’itinerario.

Lago degli Abeti

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Val di vara e alta via dei monti liguri Tra abeti bianchi e pale eoliche, prati fioriti ed erbe rocciose, verso la vetta del monte Gottero, il signore delle valli spezzine M. Scassella Montegroppo

1228

Taglieto

T. Sto ra

Caranza Porciorasco Teviggio

T. Gotr a

Squarci

M. Focetto 1538

1640

Foce dei Tre Confini

M. Gottero1408

Panorama dalla vetta del monte Gottero Lasciate i borghi alle spalle e attraversate la campagna dell’alta val di Vara, fra bovini al pascolo, cascine e ombrose faggete. Poi continuate per l’erbosa vetta del monte Gottero, tra conigli selvatici e il volo di rapaci. Vi aspetta uno dei più spettacolari punti di osservazione sul Levante ligure, con un panorama che si apre fino alle Apuane e alla Versilia.

Adelano

M.Malone Ornetto Patigno Castello 1306 Chiusola 1047 Coloretta M. Faccio Foce di Lisorno Rastello 873 Antessio Montale Groppo Pignona Rio Torpiana

M. Coppa 994

6 56 N.

F.V ar a

T.Gotte ro

Costola

TEMPO DI PERCORRENZA: 6 ore 30 minuti PERIODO CONSIGLIATO: quasi tutto l’anno tranne i mesi invernali se la neve ricopre il monte Gottero DIFFICOLTÀ: T/E (Turistico/ Escursionistico) PUNTO DI PARTENZA: Caranza (680 m) PUNTO DI ARRIVO: Chiusola (605 m)

Sesta Godano

Sasseta Vezzanelli Le pale eoliche di Varese Ligure

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TAPPE •

Caranza è un piccolo borgo nei boschi, con una grande chiesa e alcuni bei portali in arenaria scolpita. Dalla fermata dell’autobus si prende la stradina asfaltata che sale fra prati fioriti, bovini al pascolo e case rurali coi tetti in ciappe. La strada è segnata come itinerario n° 49, ha il segnavia bianco-rosso e corrisponde al sentiero di Raccordo AVML n° 72. La salita termina al Passo di Caranza (1075 m /1 h 30’) dove si incontra l’Alta Via dei Monti Liguri che segue la stretta strada asfaltata che collega il Passo di Cento Croci con il Passo della Cappelletta. Si segue la strada e l’Alta Via verso sud-est osservando le sottostanti valli che scendono verso Varese Ligure. Si raggiunge il Passo della Cappelletta (1083 m / 2 h), al confine tra Liguria ed Emilia Romagna, con la piccola cappella mariana sovrastata dalle grandi pale bianche della centrale eolica che fornisce energia elettrica a Varese Ligure. Si abbandona l’asfalto, che scende verso la Val Taro in territorio emiliano; l’Alta Via procede a destra e poi subito a sinistra su un sentiero che sale sul crinale erboso; si raggiunge una croce commemorativa di un pilota d’aereo caduto, dalla quale si gode una bella vista sull’alta val di Vara, la val Taro, le pale eoliche, le cime montuose lontane. Si entra e poi si esce da un recinto spinato che delimita un pascolo sul versante emiliano, si incontra una stradina sterrata che costeggia una fitta abetaia di abeti bianchi che diventa poi faggeta; possibile scorgere conigli selvatici nell’erba e qualche grosso rapace in volo circolare. Si cammina nella vasta, elegante faggeta che ricopre entrambi i versanti, ligure ed emiliano, del monte Gottero. Si raggiunge il Passo (o Bocca) del Lupo intorno ai 1250 metri quindi si arriva al bivio oltre il quale il percorso principale dell’Alta Via procede a mezza costa a sinistra sul versante settentrionale, emiliano, del monte. Si imbocca il percorso indicato come AV2 che sale a destra verso il crinale che conduce alla vetta del Gottero. Sotto ai faggi si raggiunge il crinale e lo si segue abbastanza fedelmente;

sui 1480 metri di altezza a destra del sentiero si incontra un antico cippo di confine molto ben conservato. Sui 1540 metri di quota sul crinale i faggi si fanno più bassi e piegati dal vento, e compare davanti allo sguardo la croce che sta sulla vetta del monte Gottero. Sui 1550 metri di quota nel versante ligure il bosco termina e inizia il prato, cosicché appare la sottostante valle di Varese con le vallette secondarie e tutti i monti che la circondano. Si raggiunge la morbida erbosa cima del monte Gottero (1639 m /3 h 30’) che è il punto più alto della zona; se il tempo è buono il panorama spazia a 360° dai “vicini” monti Zatta, Aiona, Penna alle più lontane cime delle Apuane, dell’Appennino ligure e tosco-emiliano, sino alle Alpi liguri, piemontesi, lombarde. Di sotto c’è l’intera provincia della Spezia, la Versilia, il Mar Ligure e l’alto Tirreno con la Corsica e gran parte dell’arcipelago toscano. Si discende verso levante lungo il crinale erboso sino a un piccolo pianoro a circa 1590 metri di quota; qui si trova il piloncino segnavia che indica l’inizio del sentiero che scende ai borghi di Rio e Chiusola, segnato dalla striscia bianco-rossa. Si lascia l’Alta Via e inizia la ripida discesa verso valle fra erbe rocciose e massi affioranti di arenaria compatta, dura e lucida. Si entra nuovamente nella faggeta per raggiungere la radura della Sella di Servadesco (1265 m) e l’Aia delle Guardie (1136 m), una bella radura fra i faggi. Qui a destra inizia la mulattiera che scende a Rio (sentiero di raccordo con l’AVML n. 73), ma si prenda a sinistra per scendere a Chiusola lungo il sentiero di raccordo con l’Alta Via n. 74. Il sentiero è molto ripido col fondo sassoso e sconnesso; si procede dapprima nella faggeta, poi si attraversa una pineta e infine si entra in un castagneto ceduo con qualche bell’esemplare d’alto fusto. Il sentiero diventa poi una strada sterrata che propone belle viste sul Gòttero e sui monti e le colline dello Spezzino, infine scendendo fra le case sino al borgo di Chiusola (605 m/6 h 30’) arroccato su uno sperone roccioso a precipizio sul torrente sottostante.

Foce dei Tre Confini

Chiusola

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Daino Palancone nell’Appennino Ligure


Programma di Sviluppo Rurale 2007 - 2013

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