In Viaggio nel Novarese Percorsi turistici e curiosità
In Viaggio nel Novarese
Sommario
Redazione progetto editoriale ATL della Provincia di Novara
Presentazione 5
Grafica Full Print Srl Foto Federico Barra, Mariano Spinelli, Paolo Migliavacca, Monica Bergomi, Ada Parisi, Archivio ATL e Kalatà. Illustrazioni Marina Cremonini, Andrea Longhi, Gabriele Genini. Copertina Romagnano Sesia, Villa Caccia - Archivio ATL.
Itinerari d’arte nel Novarese Il Seicento nel Novarese 6 Itinerario Antonelliano 8 Romagnano Sesia, Villa Caccia 9
In bici nel Novarese BicinVigna con Antonelli - Itinerario Rosa
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Novara, Galleria d’Arte Moderna Paolo e Adele Giannoni
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I Musei del Novarese
#ilmionovarese Le vostre foto del nostro Novarese più bello!
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Il gusto del Novarese Risotto al rosmarino con toma e Nocciole Piemonte Clafoutis ai mirtilli con farina di riso
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I Prossimi Eventi IOTIAMO Alessandro Antonelli 26 Carnevale estivo 27 Briona di Vino e di Stelle 27 Salite alla Cupola di San Gaudenzio 28
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Presentazione Arriviamo alla terza pubblicazione del 2022 della nostra rivista In Viaggio nel Novarese, il magazine che racconta gli itinerari, la natura, la cultura, i sapori e, attraverso una narrazione per immagini dei nostri follower e lettori, il nostro territorio. In questa edizione continuiamo ad accompagnarti nel Novarese, scoprendo come viverlo appieno attraverso gli eventi e le iniziative che animano l’estate. Il nostro ufficio è sempre aperto da lunedì a domenica per darti suggerimenti, idee e proposte di viaggio nel territorio, il sito è costantemente aggiornato così come i nostri profili social per fornirti tanti spunti: continua quindi a seguirci anche su Instagram e Facebook!
il nome è semplice da ricordare: @atlnovara
Buona lettura!
La Presidente Maria Rosa Fagnoni
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Itinerari d’arte nel Novarese Il Seicento nel Novarese Il Seicento novarese rappresenta un segno stilistico forte che ha caratterizzato l’intero territorio provinciale, con un gusto suo proprio, uno stile inconfondibile che interpreta con fantasia ed estro le forme classiche, fatte di luci e ombre che costituiscono la sua originalità. Questa è la teatralità del nostro Seicento “devoto”: la meraviglia declinata secondo i dettami del Concilio di Trento. Ti invitiamo dunque in un viaggio dalle tinte forti, che ci conduce alla scoperta di piccoli grandi tesori del nostro territorio. Partiamo dunque da Prato Sesia, alla scoperta di due gioielli del Seicento novarese.
Prato Sesia Parrocchiale di San Bernardo La chiesa parrocchiale di Prato Sesia, dedicata a San Bernardo da Mentone, in stile basicale, a tre navate, è sicuramente antica, anche se non se ne conosce l’anno di fondazione. Nei secoli passati subì notevoli trasformazioni, fino all’atterramento del portico antistante e al rifacimento dell’antica facciata, eseguita nel 1908 su disegno del Marietti. All’interno è ornata da due cappelle laterali: la Cappella del Rosario, a destra, è la più interessante e contiene il dipinto della Madonna del Rosario, opera di Giacinto Gimignani, artista toscano ma di formazione romana. Quando nel 1994 furono eseguiti i lavori di restauro nella chiesa, proprio nella cappelletta del Rosario vennero riportati alla luce affreschi per secoli nascosti dall’intonaco: si tratta di scene rappresentanti la vita di Gesù realizzati nel 1713 da Tarquinio Grassi, autore romagnanese, che operò per lo più nel novarese con all’attivo qualche incursione nel milanese. Chiesa della Madonna della Quercia In Prato Vecchio si trova l’Oratorio della Madonna della Quercia che conserva, posto sopra l’altare maggiore, un secondo dipinto del Gimignani, Madonna della Quercia e Santi, in cui da un’apertura sull’albero appare una Madonna con Bambino circondata da angioletti sotto alla quale, in ginocchio, si distinguono San Giovanni Battista alla sinistra e San Michele Arcangelo a destra. 6
Itinerari d’arte nel Novarese
Romagnano Sesia Villa Caccia Nel luogo dove oggi sorge Villa Caccia, sul poggio chiamato Monte Cucco, a nord dell’abitato di Romagnano Sesia, nel 1641 viene edificato un convento di frati Cappuccini. I monaci hanno sede a Romagnano già dal 1585, nell’area dell’attuale oratorio Chioso Bini. Il convento ospita dodici frati, tuttavia l’area si rivela malsana per la salute dei religiosi, al punto da determinare la decisione di trasferire la sede conventuale in un’area più salubre, individuata proprio al Monte Cucco. Una documentazione iconografica della struttura del complesso ci proviene dalla cartografia di Sei e Settecento. Una prima mappa “a volo d’uccello” del 1663 mostra una vasta area recintata, connessa al borgo da un percorso ad andamento zigzagante che, partendo dalla strada della Valsesia, risale lungo la collina. Con l’abolizione degli ordini religiosi dettata dalla legislazione napoleonica, nel 1808 il convento è soppresso e i Padri Cappuccini abbandonano l’edificio.
Itinerario Antonelliano Alessandro Antonelli nasce a Ghemme nel 1798 e viene considerato con Guarino Guarini (1624-1683) e Filippo Juvarra (1678-1736) uno dei tre architetti che nel corso di tre secoli hanno lasciato un’impronta indelebile della propria creatività in Piemonte. È attraverso la narrazione di storie, la lettura di documenti e lettere, l’osservazione di disegni e progetti che emerge la figura di una personalità unica che sapeva unire l’estetica della perfezione classica alla sperimentazione tecnica. Geniale nelle intuizioni, dalla volontà di ferro, scrupoloso in 8
ogni dettaglio delle sue opere, di cui seguiva personalmente l’avanzamento dei lavori, era attratto sopra ogni altra cosa dalle altezze, una tensione continua verso il cielo come ben testimonia l’opera novarese sua più famosa, la Cupola di San Gaudenzio. Nell’ultimo appuntamento con i nostri Itinerari Antonelliani, ci rechiamo a Romagnano Sesia, accompagnati dalle parole dei nostri storici locali e studiosi e dai bellissimi disegni dei nostri Urban Sketcher.
A partire dal 1811 i terreni del convento subiscono alcuni passaggi di proprietà, fino al 1837, quando i Caccia di Romentino ne entrano in possesso. La famiglia Caccia è tra le più cospicue e influenti del Novarese già dal XII secolo. Si articola in vari rami, tra i quali i Caccia di Romentino, i quali dal XVIII secolo posseggono beni a Romagnano, avendo una residenza nell’attuale via Ministro Caccia. Figura di rilievo nelle vicende della famiglia è Gaudenzio Maria (1765-1834), Ministro delle Finanze durante il regno di Carlo Alberto. Muore nel 1834, lasciando la moglie Ottavia Leonardi di Casalino reggente del figlio quindicenne Marco Antonio. Sarà proprio la vedova a svolgere un ruolo fondamentale nel progetto di Villa Caccia e nella costituzione di una vasta e fiorente proprietà. Il 30 settembre 1837 Ottavia Leonardi, per conto del figlio minorenne, acquista da Secondo Vercelli di Borgosesia, “caseggiato, terreni annessi, il tutto cinto di muro e costituente il locale altre volte ad uso dei Reverendi Padri Cappuccini, situato presso Romagnano”. Seguono una serie di acquisti diretti e permute di terreni adiacenti alla ex proprietà dei frati, al fine di incrementare le aree da destinarsi a coltivo per consolidare la rendita agricola. La costruzione di Villa Caccia incomincia nel 1840 e risponde al desiderio di affermare il prestigio raggiunto con una residenza di villeggiatura, avvalendosi di un professionista già ben noto qual era Alessandro Antonelli, nonché di sviluppare l’attività agricola e vitivinicola. Raggiunta la maggiore età, è Marco Caccia che prende in mano le redini del progetto. Muore però nel 1845, a 26 anni, lasciando la moglie Angela (detta Angiolina)
Itinerari d’arte nel Novarese
Tornielli di Borgolavezzaro e il figlio Gaudenzio, di appena un anno. Angiolina, presto risposatasi, svolge un ruolo decisivo nell’andamento del cantiere e nella gestione delle proprietà. È molto probabile che questa fase costruttiva interessi il corpo centrale, mentre le due ali rustiche siano ascrivibili a una fase successiva, così come la progettazione dei giardini. La pianta antonelliana del piano terreno di Villa Caccia mette in risalto la relazione tra le precedenti strutture conventuali e la nuova architettura della villa, evidenziando il rilievo delle murature dell’ex convento, sulle quali le strutture antonelliane insistono puntualmente. L’evoluzione del progetto antonelliano è evidente, inoltre, dai due prospetti nord e sud. Roberto Gabetti negli Atti e Rassegna tecnica della Società degli ingegneri e architetti in Torino (nuova serie, XVI, n. 6, 1962), in Problematica antonelliana così scrive: 10
“Un cancello di disegno Luigi XVI, fra pilastri ottagonali a bugne, ci introduce, con ampio giro abilmente ricavato nel parco, a Villa Caccia di Romagnano Sesia: secondo gli esempi palladiani il corpo centrale è destinato all’abitazione del proprietario, quelli laterali a servizi rustici: la villa è alta e bianca, con colonnati esterni. La casa del gran signore piemontese (ora feudatario, ora ricco proprietario, poi ministro di Savoia) ricorda i migliori esempi settecenteschi, tradotti in maniera moderna e secondo una splendida lettura di carattere: un edificio che basterebbe da solo a formare la celebrità di un architetto. Il grande volume, coronato da una altana a pianta centrale, domina fra gli alberi l’imbocco della Valsesia. Chi entra in casa trova una cappella a sinistra, uno scalone a rampa unica a destra, e gira poi nelle grandi sale (con o senza colonne) bianche e lisce: tono di nobile, assorto squallore.”
civile, così scrive:
Invece Franco Rosso in Alessandro Antonelli 1798-1888 (Electa, Milano, 1989) nell’intervento Antonelli architetto
Tra gli anni 1848-49 si verifica un forzoso rallentamento dei lavori a causa degli avvenimenti politici e militari della
“Da quel poggio, col grandioso loggiato a due piani e il piramideggiare delle sue masse, coronata da una folta vegetazione arborea che l’apparta come in un’isola felice, la villa domina senza contrasto su Romagnano e la campagna circostante. La si raggiunge attraverso una strada tortuosa, cogliendone l’inaspettato rovescio: un cortile serrato fra le ali e le dipendenze che le prolungano, sbarrato da una quinta altissima e incombente, un grand’argine di quattro piani (i due ultimi corrispondenti ad una sottilissima manica semplice) concluso da un largo frontone e da un belvedere ottagonale. Ma appena se ne varca l’ingresso, attraverso portici, loggiati, finestre, è il paesaggio che trionfa a perdita d’occhio. La villa vive nel paesaggio e del paesaggio; ne fa la sua ragion d’essere.”
Prima Guerra d’Indipendenza, che vedono il Novarese teatro di battaglie, scorrerie e saccheggi, anche a danno della popolazione di Romagnano. Il Reggimento Savoia Fanteria occupa la villa per qualche tempo, poi per diversi mesi vi si installa il comando di un distaccamento di truppe austriache (vi soggiorna anche il generale Radetzky), utilizzandone una parte come infermeria militare. Soltanto dal 1852 si ha una ripresa dell’attività, con l’acquisto di altri terreni da destinare a vigneti e case rustiche, adibite a residenza della servitù, nella contrada Borghetto. Il completamento della villa e dei giardini avviene tra il 1865 e il 1883, con un piazzale d’ingresso ottenuto dalla costruzione delle due ali rustiche, donando alla villa un accesso davvero monumentale. Il conte Gaudenzio Caccia, figlio di Marco, frequenta abitualmente l’ambiente di Romagnano: è sindaco per qualche anno e anche consigliere comunale. Grande attenzione sarà da lui dedicata ai giardini e alla tenuta agricola: nel 1883 interpella la prestigiosa ditta
Itinerari d’arte nel Novarese
In questo periodo la villa diviene sede della Scuola Media e dell’Istituto Tecnico Commerciale “A. Iviglia”. Nel 1962 passa in proprietà di Leone Mira d’Ercole, il quale, dopo aver alienato i terreni agricoli, cederà al Comune nel 1983 la villa, ormai abbandonata e cadente, e il parco di 23.000 metri quadri. In seguito all’acquisizione da parte del Comune, l’Amministrazione interviene a più riprese per preservare la struttura e individuare una nuova destinazione d’uso. Già nel 1984-85 si procede con il rifacimento delle coperture, con il contributo de Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza per i Beni Artistici, Storici e Architettonici del Piemonte. A tale intervento fa seguito, il consolidamento statico e il recupero di parte dei prospetti. Tra il 1995 e il 2002 avvengono, con gli stanziamenti del Comune di Romagnano Sesia e della Regione Piemonte, il restauro della serra sud, adibita a spazio espositivo, e la ristrutturazione dell’ala est, destinata a sede del Museo floro-vivavistica dei Fratelli Roda, tra i maggiori esponenti della tradizione piemontese ottocentesca dell’arte dei giardini, i quali si occupano di progettare e realizzare un nuovo frutteto. L’intervento documentato non esclude che i famosi giardinieri abbiano fornito ulteriore consulenza per la sistemazione del giardino antistante la villa e il parco, proponendo inserimenti arborei, arbustivi e floreali a completamento di un impianto già esistente, che i Roda compongono forse in modo definitivo. Il ritrovamento di una planimetria del parco, risalente agli anni Venti del Novecento, fa presupporre l’esistenza di un effettivo progetto del giardino e del parco che, per l’assetto compositivo e per lo stile, desumibile della documentazione fotografica dell’inizio del XX secolo, potrebbe essere attribuito agli stessi fratelli Roda. Con l’inizio del Novecento vengono a mancare i personaggi più rappresentativi e attivi della famiglia Caccia. Nel 1904 muore Gaudenzio, cui succede il figlio Marco Antonio, nato nel 1868, personaggio schivo che rivolgerà i propri interessi principalmente al teatro e all’opera, divenendo un esperto di lirica. Marco Caccia muore nel 1940 e con lui si estingue il casato. La proprietà della villa passa dunque all’erede universale Camilla Paolucci de Calboli che, con l’azienda agricola in passivo, aliena nel 1950 Villa Caccia alla Società Beni Immobiliari di Novara, ente partecipato della Banca Popolare di Novara. 12
Storico Etnografico della Bassa Valsesia, inaugurato nel 2006. Gli ultimi interventi, progettati e diretti dall’Ufficio tecnico comunale e realizzati grazie ai contributi della Regione Piemonte nel 2010-13, riguardano il recupero dell’ala ovest e il consolidamento strutturale del corpo centrale. Carlo Brugo Stefano Fanzaga
In bici nel Novarese BicinVigna con Antonelli - Itinerario Rosa
Cosa vedi sul percorso
Un itinerario cicloturistico che, partendo da Villa Caccia a Romagnano Sesia, si snoda nelle Colline Novaresi, attraversando il Parco del Monte Fenera, il Piano Rosa e la Baraggia, alla scoperta delle architetture di Alessandro Antonelli. Tra boschi e vigneti emerge il fascino di un territorio collinare, con sfondo l’arco alpino in cui svetta il Monte Rosa.
L’itinerario, che parte da Villa Caccia a Romagnano Sesia, si sviluppa ad anello nei territori dei comuni di Boca, Maggiora, Fontaneto d’Agogna e Ghemme per ritornare poi a Romagnano. Tutto il percorso si svolge sotto il segno delle architetture che Alessandro Antonelli, ghemmese di nascita, ha lasciato sul tutto il territorio.
A Cavallirio tra i vigneti, sorgono i casotti della vigna, strutture di modeste dimensioni a pianta quadrata o rettangolare a 1 o 2 piani costruiti a partire dal 1800. Inizialmente utilizzati come ricovero per attrezzi, divennero poi seconda dimora per i contadini; qui trovavano posto un camino, un tavolo e delle panche, mentre una scala
Punto di partenza dell’itinerario è Romagnano Sesia, presso la maestosa Villa Caccia: situata su un poggio denominato Monte Cucco, era la residenza di villeggiatura dei Conti Caccia di Romentino. Edificata tra il 1842 e il 1848 su progetto dell’architetto Alessandro Antonelli, si presenta come una monumentale struttura in stile neoclassico. All’interno dell’edificio trova sede il Museo Etnografico della Bassa Valsesia, che raccoglie macchine, utensili e attrezzi antichi che testimoniano il lavoro dell’uomo nelle terre di collina, legato quindi alla viticoltura. Ci sono ricostruzioni di ambienti familiari o sociali (l’osteria, la scuola), una sezione dedicata al cinema (tra i fondatori anche Adriana Prolo, fondatrice del Museo del Cinema di Torino) e una dedicata al Venerdì Santo di Romagnano, tradizione secolare che risale al 1729 di teatro popolare.
conduceva al soppalco che fungeva da dormitorio. Tra i più significativi ricordiamo il Cascinotto della Mezzaluna, quello della Bottiglia, il Casin Ross. L’antica strada della Traversagna è già inserita nel Catasto Teresiano del 1722. Il percorso è circondato da vigneti e da un bosco di betulle, alla sinistra costeggia vigneti da cui è possibile ammirare uno splendido panorama; scende poi per un breve tratto fino a ricongiungersi all’attuale Traversagna, realizzata all’inizio del secolo scorso che da Boca porta alla frazione Torchio di Grignasco e si immette sulla strada provinciale a nord del cimitero di Grignasco.
Il percorso cicloturistico ha lo scopo di far conoscere il territorio delle Colline Novaresi e le sue eccellenze enogastronomiche a ciclisti e non, amanti della vita all’aria aperta, della possibilità di muoversi in percorso di media difficoltà e di ampliare le proprie conoscenze naturalistiche.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO Lunghezza
42 km
Punto di partenza
Villa Caccia
Punto di Arrivo
Villa Caccia
Tempo di percorrenza
Da 3 a 6 ore
Grado di difficoltà
medio
Dislivello
457 metri
L’itinerario è ideato dal Museo Storico Etnografico in collaborazione con l’Agenzia Turistica Locale e il Comune di Romagnano Sesia, con il patrocinio dell’Ente di Gestione delle Aree Protette della Valle Sesia e dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore e dei Comuni toccati dall’itinerario.
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A Boca si erge l’imponente Santuario del Santissimo Crocifisso, la cui fondazione viene fatta risalire al 1600, sul sito di un’antica cappella votiva detta delle Anime
In bici nel Novarese
Purganti sorta in seguito ad un fatto di sangue, caratterizzata da un affresco raffigurante un crocifisso; fu poi ampliata nel corso del 700, a seguito di alcune guarigioni miracolose. L’accresciuta importanza del Santuario e il massiccio afflusso dei pellegrini resero necessaria la costruzione di una chiesa più ampia e capiente. Fu chiamato l’architetto Antonelli, che progettò un tempio neoclassico i cui lavori procedettero molto lentamente, tanto che l’architetto non ne vide mai la fine; il cantiere fu concluso dal figlio Costanzo. Il Santuario subì poi un crollo lesionando pesantemente la fiancata sinistra e fu poi danneggiato da un bombardamento aereo. Successivi interventi di risanamento e modifiche diedero all’edificio l’aspetto attuale Si raggiunge Maggiora, dove merita una visita la Parrocchiale di Santo Spirito, costruzione barocca al cui interno trova spazio lo scurolo di Sant’Agapito, opera di Alessandro Antonelli, il quale ebbe anche il merito di occuparsi del piano regolatore del borgo e della progettazione del cimitero; in centro si innalza Casa 16
Antonelli, un edificio di quattro piani con un bel giardino piantumato con alberi secolari. Il fabbricato subì numerosi interventi nel corso degli anni. Da Maggiora l’itinerario prosegue verso sud in direzione Fontaneto d’Agogna, dove sorge la chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Vergine Assunta, di antiche origini ma ampiamente modificata nel corso dei secoli, fino ad assumere l’aspetto attuale, con l’edificazione a metà dell’Ottocento dello scurolo, per custodire i resti del martire Alessandro, progettato da Alessandro Antonelli. A impianto circolare e coperto da cupola emisferica, lo scurolo riprende i motivi del classicismo romano; le 12 colonne di sostegno scandiscono gli spazi entro i quali trovano posto 10 nicchie, con altrettante statue di santi, sormontate da bassorilievi raffiguranti la vita del Santo, opera di Giuseppe Argenti. Anche l’altare in marmo bianco venne progettato da Antonelli.
La Strada Provinciale 22 da Fontaneto conduce a Ghemme, paese natale di Alessandro Antonelli; una targa in marmo su una casa in centro ne testimonia l’avvenimento. La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta fu eretta a partire dal 1666 poi completata a metà Settecento. Nel lato destro del transetto si eleva lo Scurolo della Beata Panacea, opera di Antonelli fu eretto il 1864 e il 1875, è uno spazio circolare con affreschi e vetrate policrome che raccontano i fatti salienti della vita della giovane pastorella, vergine e martire, uccise sui monti di Quarona e le cui spoglie furono portate a Ghemme. Patrona della Valsesia la Beata è costante oggetto di devozione e particolarmente suggestive sono le progressioni per le vie del paese in occasione della patronale (inizio maggio).
I Musei del Novarese
In bici nel Novarese
In centro paese sorge anche l’antico castello-ricetto, una fortificazione medievale di origine popolare che serviva a difendere popolazione e scorte alimentari in caso di attacchi. Le case all’interno del ricetto si sviluppano su 3 livelli: il piano terra spesso adibito a cantina, il primo piano ad abitazione e il solaio che serviva a magazzino. La sua superficie occupa circa 12.000mq, era dotato di mura perimetrali, un fossato e torri angolari; con una strada centrale di spina a cui si accedeva ai cortili interni; i muri furono realizzati con ciottoli disposti a spina di pesce intervallati da corsi di mattoni.
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Novara
Galleria d’Arte Moderna Paolo e Adele Giannoni La collezione si trova all’interno del Complesso Monumentale del Broletto nel cuore di Novara. Le opere esposte appartengono a diverse donazioni al Comune da parte di Alfredo Giannoni, banchiere novarese con uno spiccato interesse per l’arte. Il nuovo percorso si basa su un approfondimento di temi iconografici particolarmente rilevanti nell’ambito delle scelte di gusto espresse da Giannoni, ma capaci di attraversare tutto l’arco cronologico delle opere disponibili, all’incirca tra il 1860 e il 1940, andando, ora, però anche oltre, con raccolte d’arte comunali novaresi databili dopo il 1945. Il nuovo allestimento si compone di 116 tra dipinti e sculture, orientando le scelte su opere di grande formato e di sicuro impatto visivo; andranno ad aggiungersi inoltre i pezzi dell’eredità Cassietti, che troveranno collocazione al piano superiore, in uno spazio un tempo dedicato all’atelier di Eleuterio Pagliano. Il percorso si sviluppa in 9 sezioni, alcune di esse dilatate
su più sale, ispirate a temi che si intersecano con una scansione cronologica. Gli spazi sottostanti, al piano terra, ospiteranno l’iniziativa espositiva dal titolo Il quadro del mese con la presentazione al pubblico di un’opera conservata nei depositi, accompagnata da una breve scheda che ne fornirà una lettura critica approfondita. Broletto di Novara, Via F.lli Rosselli, 20 - Novara tel. +39 0321.3702770 musei@comune.novara.it www.galleriagiannoni.it Apertura estiva: dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00.
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Il gusto del Novarese Ricetta a cura di Monica Bergomi blog “La luna sul cucchiaio” - www.lalunasulcucchiaio.it
Risotto al rosmarino con toma e Nocciole Piemonte Ricetta per 4 persone Ingredienti • 320 g di riso Carnaroli Classico • 150 g di toma piemontese DOP • Rosmarino fresco • Nocciole Piemonte tostate • 800 ml di brodo vegetale • 40 g di burro
PROCEDIMENTO Tostare il riso in una casseruola a secco, quando è caldo aggiungere il brodo vegetale e proseguire nella cottura; intanto tritare gli aghi del rosmarino e aggiungerli al risotto in preparazione. Tagliare la toma a cubetti. A cottura ultimata, togliere il risotto dal fuoco e mantecare con la toma e il burro. Far riposare un minuto e servire con le nocciole tritate.
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Il gusto del Novarese Ricetta a cura di Ada Parisi blog “Siciliani Creativi” - www.sicilianicreativiincucina.it
Clafoutis ai mirtilli con farina di riso Ricetta per 6 porzioni Ingredienti • 1 uovo • 125 g di mirtilli • 40 g di burro fuso • 50 g di farina di riso • 40 g di zucchero semolato • 90 ml di latte intero freddo • Scorza di limone • 1 pizzico di zafferano • 20 ml di maraschino
PROCEDIMENTO Sciogliere il burro in un pentolino; mettere a mollo i pistilli di zafferano nel latte; sbattere l’uovo con lo zucchero, aggiungere poi la farina setacciata il burro, il latte, la scorza del limone grattugiata e il maraschino e ottenere un composto liscio. Ungere degli stampini da muffin con burro e infarinarli con la farina di riso. Inserire i mirtilli e versare sopra l’impasto. Far cuocere a 180° per 15 minuti; lasciare raffreddare leggermente, cospargerli con zucchero a velo e gustarli ancora tiepidi.
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I prossimi Eventi
IOTIAMO Alessandro Antonelli
Carnevale estivo
Da giugno a settembre 2022 Casa Bossi - Novara
23 luglio 2022 Cameri
Con il progetto “IOTIAMO ALESSANDRO ANTONELLI”, si intende dare corso ad un processo di dialogo e di partecipazione aperto a tutti, che possa elaborare in chiave contemporanea i molteplici significati dell’eredità antonelliana. Al via quindi una serie di Laboratori Antonelliani (LabAnt), eventi e incontri a Casa Bossi con esperti e testimoni di buone pratiche, approfondimenti con l’Ordine degli Architetti PPC di Novara e VCO e un convegno di presentazione risultati dei LabAnt che si terrà il 23 settembre 2022 come tappa novarese della Carovana dei beni comuni. Tra ottobre e dicembre, infine, verrà messo a punto il “manifesto” per la valorizzazione della figura, l’opera e l’eredità culturale di Alessandro Antonelli. Inoltre, fino a settembre partecipa anche tu al LabAntContest «IOTIAMO ALESSANDRO ANTONELLI» e vinci un’opera realizzata dell’artista Antonio Spanedda.
Appuntamento estivo con il carnevale della città di Cameri. Ritrovo alle ore 21:00 presso l’area mercato per l’inizio del corteo presso le vie del centro storico, accompagnato dall’intrattenimento musicale durante tutta la serata presso Piazza Dante con la Marciapè Street Band. A fine serata verranno premiati il gruppo più numeroso e la maschera più originale. In caso di maltempo l’evento sarà annullato. Per informazioni: 379 1586602 (WhatsApp) www.facebook.com/ProlocoCameri
Come partecipare: 1 Visita Casa Bossi e scatta un selfie scegliendo un particolare dell’edificio) 2 Pensa a una parola o a una frase da dedicare all’archistar, 3 Pubblica la foto con la tua frase e usa l’hashtag #AAAIOTIAMO sui tuoi profili social 4 Condividi il post con gli amici per ottenere più mi piace ed essere premiato a fine manifestazione. Per informazioni: www.facebook.com/casabossi www.casabossinovara.com
Briona di Vino e di Stelle 29 luglio 2022 Briona – Castello di Proh Il Comune di Briona, in collaborazione con la Fondazione UniversiCà e con la partecipazione delle cantine brionesi organizza la prima edizione locale di Calici di Stelle. Un appuntamento tra degustazioni dei vini tipici del territorio a cura delle cantine locali e visite guidate-animate all’area del Castello di Proh. Contributo di partecipazione, comprensivo di degustazioni e visita 15€. Per informazioni: 348 2696068 sindaco@comune.briona.no.it www.comune.briona.no.it
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I prossimi Eventi
Salite alla Cupola di San Gaudenzio Fino all’autunno 2022 Novara Vivi un’esperienza emozionante alla scoperta della Cupola di San Gaudenzio, simbolo di Novara ed elemento inconfondibile del suo skyline. Attraverso camminamenti finora esclusi dai circuiti tradizionali di visita, potrai ripercorrere, con elmetto e imbrago, la storia di questo straordinario capolavoro dell’architettura dell’Ottocento e godere di punti di vista esclusi all’interno dell’edificio. Dai grandi colonnati che abbracciano l’edificio e dalla guglia posta a 100 metri di altezza, potrai ammirare uno splendido panorama sulla città e far correre lo sguardo dall’arco alpino fino ai grattacieli di Milano. Giovedì 28 luglio esclusiva visita serale alle ore 21.00. Il pubblico potrà vivere l’esperienza dal tramonto fino alle prime luci della sera: un orario assolutamente esclusivo che permetterà di ammirare la grande opera di Antonelli da un nuovo punto di vista. Tariffe di accesso: • percorso alla guglia (over14): € 15,00 (intero); € 13,00 (ridotto*) • percorso alla cupola (6-14 anni): € 12,00 (intero); € 10,00 (ridotto*) *Ridotto: fino ai 25 anni Gratuito: disabili, Abbonamento Musei Piemonte, giornalisti accreditati previa richiesta, guide turistiche che accompagnano il gruppo. Orari: venerdì, sabato e domenica: 9.30 - 11.30 - 14.30 - 16.30 - 18.30 Info e prenotazioni: tel. 0174.330976 booking@kalata.it www.kalata.it È possibile consultare tutti gli eventi sul sito internet www.turismonovara.it e iscriversi alla newsletter per essere sempre aggiornati sulle iniziative del Novarese www.turismonovara.it/it/newsletteriscrizione 28
Agenzia di Accoglienza e Promozione Turistica Locale della Provincia di Novara Piazza Martiri della Libertà, 3 - interno Castello - Novara tel. +39 0321 394059 - info@turismonovara.it - www.turismonovara.it @atlnovara Progetto: In Viaggio nel Novarese