Romagnano2016

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Romagnano Sesia Villa Caccia Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia

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Testi e traduzioni: Carlo Brugo, Stefano Fanzaga, Beatrice Goldin, Fabio Natale, Cecilia Ponti, Stefano Prandina. Foto: Museo Storico Etnografico, Comune di Romagnano Sesia, Archivio fotografico Riserva Naturale delle Baragge, Studio 79 s.n.c., Sandro Mori, Francesco Clemente, Stefano Fanzaga, Stefano Prandina, Immagina Novara. Cartina: Edoardo Brugo.


Romagnano Sesia: cosa visitare Tra le colline che dal Piano Rosa scendono fino al corso del fiume Sesia, Romagnano è la porta della Valsesia, all’incrocio delle strade verso la Valle, la pianura Novarese, il Vercellese e i Laghi. Per la sua felice posizione geografica è stato interessato nei secoli da importanti vicende storiche, politiche, economiche e sociali. Un tempo terra soprattutto agricola, dedita in particolare alla coltivazione della vite, è già da metà Ottocento sede di industrie che ne favoriscono lo sviluppo. Con il suo nucleo urbano medievale, rivela oggi le testimonianze della sua storia. La tradizione culturale si esprime in istituzioni quali il celebre “Venerdì Santo”, esempio di teatro popolare che costituisce un unicum di antiche origini. Oggi è un’importante sede di attività commerciali e imprenditoriali e le sue colline coltivate a vite ne fanno terra di vini pregiati.

Piazza Libertà È stata ed è tutt’ora il centro nevralgico della vita cittadina, attorno al quale il borgo nasce e si sviluppa già a partire dai primi decenni dell’anno Mille. Sede nel Medioevo di un importante mercato, grazie alla posizione strategica del Borgo, si presenta oggi con la sua antica struttura, circondata da portici e dagli antichi palazzi delle famiglie notabili del borgo. Al centro della piazza si eleva, dagli anni Venti del Novecento, il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, opera dello scultore Carlo Conti. Chiesa Parrocchiale di San Silano Già documentata nel 1008 e nel 1040 come chiesa dell’abbazia benedettina di Santa Croce, fondata dai marchesi Romagnano, viene ricostruita verso la metà del XVI secolo con struttura a tre navate e successivamente sottoposta a nuovi interventi fino al 1845 quando, danneg-

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giata da un incendio, viene ricostruita nelle forme attuali. Internamente di grande pregio sono: l’altare comunitario, costituito da un sarcofago marmoreo, risalente al V secolo, che anticamente custodiva le spoglie di San Silano, nonché l’ambone, un cippo votivo del II-III secolo d.C. decorato con figure maschili a rilievo, forse magistrati romani. Dietro l’altare maggiore settecentesco, una tela, attribuita a Bernardino Lanino, raffigura la Discesa dello Spirito Santo. Raccolta di Arte Sacra All’interno della cappella del Corpus Domini nella chiesa abbaziale di San Silano sono custoditi beni artistici e storici appartenenti all’abbazia stessa. La collezione è costituita da reliquiari, calici, pissidi provenienti da antiche donazioni di abati a partire dal XVI secolo; rilevante è la presenza dell’Ecce Homo di Bernardino Lanino e la Madonna del Rosario di Tarquinio Grassi, nonché testimonianze delle antiche confraternite e antichi antifonari.

Chiesa di Santa Maria del Popolo Documentata dalla prima metà del Quattrocento, viene ricostruita all’inizio del XVII secolo, come ex voto per la cessazione della peste e delle guerre, come indicato dall’iscrizione sul portale. All’interno le decorazioni sono del romagnanese Tarquinio Grassi, che cura tutto l’apparato pittorico fino al 1717. Spicca l’imponente Incoronazione della Vergine del catino absidale: una festa di colori sgargianti, un turbine di angeli e santi, in mezzo ai quali il pittore confonde il proprio volto. La Cantina dei Santi È l’unica testimonianza evidente dell’abbazia medievale di San Silano. L’originaria funzione di questo luogo è avvolta nel mistero. Adibito a partire dal ‘700 a cantina, esso racchiude un ciclo pittorico risalente alla seconda metà del XV secolo, attribuito a Bartulonus da Novara. Gli affreschi tardogotici, che ricoprono le pareti e la volta, raccontano le storie 5


bibliche di re Davide, raffigurate come le imprese di un nobile cavaliere in un linguaggio vicino alla cultura cortese. Collegio Curioni Il palazzo, imponente e luminoso, si considera come una delle costruzioni neoclassiche più esemplari di Romagnano. Viene costruito nel 1880, su progetto dell’architetto vercellese Giuseppe Locarni, già molto attivo nella zona, per lascito testamentario del notaio Giuseppe Curioni, allo scopo di fungere da collegio convitto con scuole annesse, per supplire alla carenza delle istituzioni scolastiche dell’epoca. Nel corso del tempo la costruzione viene sottoposta a numerose modifiche e ampliamenti, fino a diventare attualmente un polo culturale, inglobando la sede del Liceo Artistico, la Biblioteca civica e l’Archivio storico comunale.

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Chiesa di San Martino di Breclema La chiesa di San Martino è situata nei pressi di Breclema, un villaggio documentato nell’XI secolo, di cui ancora oggi sono visibili i resti della millenaria fortificazione. La chiesa è in stile romanico, a navata unica ed è stata studiata da storici e archeologi, che hanno evidenziato i segni dell’antichità del luogo, presumendo che la costruzione originaria sia di età carolingia. All’interno si trova un affresco raffigurante la Vergine Maria e Sant’Ilario. La semplicità architettonica dell’oratorio e la posizione immersa della natura infondono nel visitatore una piacevolissima sensazione di tranquillità. Torre del Pretorio Situata su uno degli angoli dell’antica cinta fortificata del borgo, nasce nel Medioevo come struttura difensiva, commissionata dai marchesi Romagnano, i


quali prendono il nome del proprio casato dal luogo. In seguito diviene sede del “Pretore” o “Podestà”, incaricato di amministrare i beni del feudo per conto dei marchesi. Evidenti sono i caratteri quattrocenteschi della struttura: le mura in ciottoli spesso disposti a spina di pesce, le caditoie e il coronamento superiore. Ponte Medievale Le tre arcate, ancora esistenti, sono i resti di un antico e imponente manufatto destinato a collegare il borgo di Romagnano con quello di Gattinara, scavalcando il fiume Sesia. Edificato nel XII secolo, viene demolito già nel 1233 sulla base di un accordo di pace tra Novaresi e Vercellesi. Il fiume continua a scorrere in questo luogo fino al 1655, anno in cui avviene lo spostamento del

letto per proteggere l’abitato dalle piene. Di questa opera, oggi al centro di un ampio parco, resta da ammirare l’ingegnosa architettura, conservatasi fino ai nostri giorni. Riserva Naturale Orientata delle Baragge Vaste praterie e brughiere, alternate a sporadici alberi e vallette boscate: un paesaggio, quello delle Baragge, che colpisce immediatamente per la sua semplicità ed il suo equilibrio di spazi e forme, per il suo apparire senza confini, esteso all’infinito; un ambiente a tratti sorprendentemente somigliante alla savana africana. Dal punto di vista escursionistico, le Baragge presentano numerosi e facili sentieri e stradine sterrate con limitati dislivelli, molti dei quali percorribili a cavallo o in mountain bike. 7


Villa Caccia - Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia Adagiata sul poggio Monte Cucco, domina l’imbocco della Valsesia, consentendo verso nord la vista del massiccio del Monte Rosa e a sud una panoramica sulle colline e la pianura novarese. Nel luogo di un preesistente convento cappuccino, il monumentale edificio neoclassico è stato costruito, tra gli anni 1842 e 1848, su progetto di Alessandro Antonelli, quale residenza di villeggiatura dei conti Caccia di Romentino. Villa Caccia è oggi inserita nell’Itinerario Antonelliano, promosso dall’ATL della Provincia di Novara. La bianca luminosità dell’edificio risalta tra la vegetazione di alberi secolari del parco, dichiarato “Giardino botanico di interesse Regionale”, facendone un punto di riferimento del paesaggio. Oltre al restauro dell’ala est quale sede del museo, rilevante è stato il recupero dell’architettura della serra, oggi adibita a sede di eventi cul-

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turali. Sono attualmente in corso i lavori per il recupero dell’ala ovest. Il Museo Nell’ala orientale della neoclassica Villa Caccia ha sede il Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia. In questa suggestiva struttura antonelliana, un tempo sede dell’attività vitivinicola e della “Premiata Fattoria Vinicola dei Conti Caccia”, è offerto oggi un viaggio attraverso la storia, le tradizioni e la cultura materiale di Romagnano Sesia e del territorio circostante. La storia Il Museo, fondato nel 1973 da Maria Adriana Prolo (già fondatrice del Museo del Cinema di Torino), Carlo Dionisotti, Fernanda Renolfi, Giuseppe Tinelli e un gruppo di appassionati studiosi di tradizioni e storia del territorio, ha lo scopo di raccogliere, conservare e valorizzare le te-


stimonianze della storia, della vita rurale, delle tradizione e delle attività artigianali e manifatturiere del territorio. Nel 2006, con il contributo della Regione Piemonte e del Comune di Romagnano Sesia, l’ala est di Villa Caccia è stata designata quale nuova sede espositiva. L’istituzione costituisce oggi una risorsa fondamentale nell’ambito della tutela dei beni culturali, divenendo luogo di valorizzazione delle radici storiche del territorio e luogo di convegni, rassegne ed eventi culturali. La visita Attraverso le sale di Villa Caccia il percorso ci accompagna tra i molteplici aspetti della vita quotidiana di un tempo: l’attività agricola e vitivinicola, l’artigianato e i mestieri, la casa e la vita domestica, la scuola e il gioco, l’industria, le tradizioni del Venerdì Santo e dell’Epifania. Civiltà contadina La visita ha inizio con un percorso dedicato alle attività agricole e vitivinicole: attraverso gli strumenti, raccolti grazie a donazioni private, i visitatori avranno

modo di comprendere gli aspetti della faticosa vita dei contadini della bassa Valsesia e delle colline novaresi, prima della seconda rivoluzione industriale. Protagonista della sala è l’imponente torchio seicentesco a leva pressante, un tempo impiegato per la spremitura delle vinacce e delle noci e proveniente dalla frazione Sella di Grignasco. Mestieri Proseguendo nella visita, si incontrano le ricostruzioni delle botteghe artigiane con le attrezzature tipiche dei mestieri tradizionali: dalla lavandaia al ciabattino, dall’arrotino al materassaio, dal cervellaio al sellaio, dal carradore dal bottaio. Ad arricchire la sezione, una macchina idraulica dei pompieri, risalente al 1842 e il meccanismo dell’orologio seicentesco, tuttora funzionante, proveniente dalla torre campanaria della chiesa abbaziale di San Silano. Cantina La cantina è dedicata alla produzione e maturazione del vino, elemento portante dell’economia agricola delle col9


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line novaresi. In esposizione bigonce e sgrappolatrici, tini e botti, tappatrici di bottiglie, alambicchi per la distillazione della grappa. Di particolare interesse una bottiglia di vino del 1866 prodotto proprio in Villa Caccia. Antichi reperti, tra cui anfore vinarie del II secolo d.C., testimoniano l’antica vocazione vitivinicola del territorio. Ambienti di vita Attraverso una galleria fotografica con immagini d’epoca si accede alle ricostruzioni di ambientazioni tipiche della vita quotidiana, sociale e familiare: la cucina, la camera da letto e un’autentica osteria con possibilità di degustazione di vini e prodotti tipici del territorio. La ricostruzione di un’aula scolastica del secondo dopoguerra ci riporta tra banchi di legno, pennini e calamai. 12

Dal telaio all’industria Un tipico telaio a mano valsesiano del sec. XVII, impiegato per tessere canapa e lana, introduce alla sezione dedicata ai lavori tradizionalmente svolti dalle donne: dalla filatura alla tessitura, dal cucito al ricamo. Abiti contadini e borghesi di fine Ottocento e inizio Novecento completano l’allestimento. Un’altra sezione è dedicata ai primi insediamenti industriali di Romagnano, determinanti per l’evoluzione economica e per il cambiamento sociale e culturale del territorio. Fondatori e sezione giocattoli d’epoca Al piano superiore si accede alle sale dedicate ai fondatori, che propongono una lettura del museo stesso attraverso la storia dell’istituzione museale e delle sue col-


lezioni, in un allestimento arricchito da un sistema multimediale. Un’ampia sezione dedicata ai giocattoli d’epoca è proposta in un contesto nuovo e stimolante, che consente l’incontro con l’attività ricreativa dei primi decenni del secolo scorso.

Il Venerdì Santo La sacra rappresentazione del Venerdì Santo di Romagnano Sesia costituisce una delle espressioni più vivaci della religiosità popolare che la comunità ha saputo conservare e perpetuare nel corso dei secoli.

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Ha origine il giorno di Pasqua del 1729, anno in cui si costituisce la Congregazione del Santissimo Enterro, con lo scopo di organizzare le due processioni del Venerdì Santo: l’una antimeridiana, la seconda all’imbrunire, con i simulacri della Madonna Addolorata e del Cristo Morto. Accanto a queste celebrazioni vengono presto inseriti “quadri” drammatici che nel tempo danno origine al Venerdì Santo di oggi: un teatro popolare itinerante che, negli anni dispari, nei giorni di Giovedì, Venerdì e Sabato Santo rievoca i momenti della Passione di Cristo nelle piazze e lungo le vie del paese. All’interno del museo di Villa Caccia di particolare interesse risulta la sala dedicata al “Venerdì Santo”, la sacra rappre-

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sentazione che, dall’inizio del Settecento, rinnova lungo le vie e le piazze dell’antico borgo la Passione di Cristo. Un allestimento multimediale e interattivo restituisce tutta la carica emotiva e spettacolare della rappresentazione.  www.venerdisanto.org I PRODOTTI TIPICI I vini di Romagnano Sesia La vitivinicoltura del nostro territorio vanta tradizioni antiche che hanno portato, nel corso dei secoli, all’affermazione di vitigni caratteristici e tradizionali: innanzitutto la DOCG (Denominazione d’Ori-


gine Controllata e Garantita) Ghemme per il vino prodotto su tutto il territorio comunale di Ghemme e parte di quello di Romagnano Sesia (zona Mauletta), poi la DOC Colline Novaresi.

rizzava le feste, preparato soprattutto nel periodo della vendemmia e gustato nei vigneti. Il ricordo di quel dolce casalingo, semplice e pratico, è rimasto, riproposto oggi da alcune pasticcerie locali.

La Büsaróla, il dolce della civiltà contadina È il dolce caratteristico di Romagnano, di antiche origini contadine. Era un dolce semplice e rustico, sempre diverso perché sempre improvvisato, fatto con pasta di pane appiattita, lievito, burro, poco zucchero, a cui veniva aggiunta uva fragola appassita sul camino, fichi secchi spezzettati, noci e nocciole raccolte nel bosco e miele. Era il dolce che caratte-

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Romagnano Sesia: what to visit Within the hills that discend toward the flow of the river Sesia, Romagnano is the gate of Valsesia, at the crossing of the roads to the Valley, the planes of Novara, the province of Vercelli and the Lakes. Due to its geographic position it has been involved, along the centuries, in important historic, political, economic and social events. Once Romagnano Sesia was above all a a rural land, especially devoted to grape vine cultivation and furthermore it has been, from 19th century, a location for factories that advanced its development. With its medieval town center, it nowadays shows the signs of its history. A relevant cultural tradition is the ‘Venerdì Santo’ (Holy Friday), an exemple of popular theatre which represents a unique event of ancient origin. Today Romagnano Sesia is a seat for commercial and business enterpris-

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es and its hills cultivated with vineyard make this town a land of fine wines. Piazza Libertà Piazza Libertà (Liberty Square) was and still is the town life centre, around which the entire village bornes and develops since the first decades of 11th century. During the Middle Ages it is an important market centre and nowadays arise with its ancient structure, surrounded by arcades and by the palaces of the notable families of the village. In the middle of the square the Memorial of the First World War elevates since the ‘20s of the 20th Century, made by the sculptor Carlo Conti. Abbey Church of Saint Silano Already documented in 1008 and in 1040 as church of Saint Cross benedictine abbey, founded by the marquesses


Romagnano, it was built in the mid-16th century with a structure with three naves and after subjected to modifications up to 1845 when, damaged by a fire, it was rebuilt at the present appearance. Inside you can see: the main altar composed by a marble sarcophagus, dated 5th century, that in past times held St. Silano’s remains, and the ambon, made by a gravestone of 2nd-3rd century, decorated with relief male figures, perhaps Roman magistrates. Behind the 18th century main altar, a picture on canvas shows the Descent of the Holy Spirit, attribuited to Bernardino Lanino. Holy Art Collection Inside the Corpus Domini chapel in Saint Silano abbey church, there are artistic and historical goods belonging to the same abbey. The collection is composed by reliquaries, goblets, pyxes that come from ancient abbots’ donations starting from 16th century. Also relevant is the presence of the Ecce Homo made by Bernardino Lanino and the Virgin of

the Rosary, work of Tarquino Grassi, old confraternities’ testimonies and antiphonaries. Madonna del Popolo Church Documented since the first middle of 1400, it was rebuildt at the beginning of the 17th century thanks to a vote for the ending of plague and wars, as indicated by the inscriprion on the portal. Inside the church the decoration belong to Tarquinio Grassi, who cares all the painted walls until 1717, including the impressive Crowning of the Virgin on the apse: a real colour blast, a crowd of angels and saints, inside which the painter confuses his face. Cantina dei Santi The Cantina dei Santi (Cellar of the Saints) is the only evidence of St. Silano medieval abbey. The original function of this place is still a mystery. It was used as a cellar since 1700 and it contains a series of paintings from the second half of the fifteenth century, bestowed

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to Bartulonus da Novara. The late gothic frescos, that cover the walls and the barrel vault, tell the story ok king David, illustrated as the deed of a noble knight in a language near to the courtly culture. Collegio Curioni The bright and huge building is considered as one of the most notable neoclassical constructions in Romagnano. Built in 1880 with the project of the architect Giuseppe Locarni, operating a lot in this area, thanks to a testamentary bequest of the notary Giuseppe Curioni, whose purpose was that building to become a boarding school in order to compensate for the lack of scholastic institutions in that period. Along the time the building was exposed to a large number of modifications and expansions, until it became 18

a cultural center, incorporating the Artistic High School, the Public Library and the Town Archive. Saint Martin of Breclema The curch of Saint Martin is located near Breclema, an ancient village documented on 11th century, in which we can find the remains of the thousand-year old fortification. The church in Romanesque style, it has an only nave and it has been studied by many historians and archaeologists that have shown the signs of the antiquity of the place, presuming that the original construction was Carolingian. Inside there is a fresco showing Virgin Mary and Saint Ilario. The architectural simplicity of the oratory and its position, surrounded by nature, creates a peaceful feeling to the visitor.


Prethorium Tower Placed on one of the village ancient fortified town wall corners, it was borned in the Middle Ages as a defensive structure, commissioned by Romagnano marquesses who have taken their family name from the place where they lived. Afterwards it became Prethor’s or Podesta’s headquarters, in charge of manage feud’s properties on behalf of marques. Middle Ages stuctures are evident: the town walls are composed of pebbles often organised in herringbone shape, the embrasures and the upper crowning.

Mediaeval Bridge The three arcades, still existing, are remains of an old and majestic artifact destined to connect Romagnano to Gattinara, climbing over che Sesia river. Buildt in the twelfth century, it was destoyed in 1233 because of a peace agreement between the towns of Novara and Vercelli. The river flowed in this place until 1655, in that year the riverbed was moved in order to protect the inhabited from the overflows. Today it is situated in the middle of a huge park where we can admire the ingenious architecture, preserved up to now, of this work. Baragge oriented natural reserve Extended prairies and moors, alternated with big trees and wooded valleys: the Baragge landscape immediately moves for its naturalness and balance of spaces and forms which seems to be unlimited; sometimes it looks like the african savannah. From the point of view of the excursions, Baragge have many and easy pathes and dirt tracks with limited difference in altitude. Many of them are accessible with horses and mountain bike. 19


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Villa Caccia The Museo Storico Etnografico

Villa Caccia is located on the hills of Novara, along the road which connects the Valley of Sesia river and the plains of Novara. In the 19th century, it was the country villa of the counts Caccia di Romentino, designed between 1842 and 1848 by Alessandro Antonelli, one of the most notable neoclassical architects of Piedmont. Villa Caccia is surrounded by a park, and in the past the upper part of the hill was cultivated with vineyards, which brought the rich production of wine of the counts. The Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia has been in the eastern wing of Villa Caccia, since its official inauguration on 2006. In the places once used for the 22

farmers work you can now discover the past agricultural culture and traditions of the territory of Novara hills: country tools and works, mainly for the production of wine, traditional crafts, everyday life of common people, the first manufacturing activities, festivities, old toys and games. A real step into history: a history built by the everyday work of common people. The Good Friday of Romagnano The holy representation of Good Friday of Romagnano Sesia constitutes one of the most lively expression of popular religiousness, that the community has been able to preserve and perpetuate along the centuries. It originated on Easter


day in 1729, in the same year the Santo Enterro Congregation was established, with the purpose of organize the two dramatic processions: one in the morning and the second at night, with the effigies of Our Lady of Sorrows and of Dead Christ. Besides the two processions, the first dramatic scenes were played, that in the overtime gives rise to Good Friday today: a popular theatre which, in odd years, on Holy Thursday, Friday and Saturday recalls the moments of Christ’s

Passion, in the squares and in the streets of the village. Particularly interesting is the section dedicated to “Venerdì Santo” (Holy Friday), the sacred representation that, from the beginning of the eighteenth century, renews the Passion of Christ in the streets and squares of the village. A multimedia and interactive exhibit offers all the emotional and spectacular charge of the representation.  www.venerdisanto.org The Wines Of Romagnano Sesia The viticulture of our territory has an ancient tradition that has took, along the centuries, to the affirmation of typical and traditional wines: first of all the DOCG (Denomination of Controlled and Guaranteed Origin) Ghemme for the wine produced on the territory of Ghemme and Romagnano Sesia, and the DOC (Denomination of Controlled Origin) Colline Novaresi. 23


COME RAGGIUNGERE ROMAGNANO SESIA Strade: S.S. 142 Biella – Laghi e S.S. 299 Novara – Valsesia Autostrade: A26 uscita casello Romagnano Sesia/Ghemme Autolinee: Baranzelli Natur, Linea Novara- Varallo, (+39) 0163 835222, www.baranzelli.it 24


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DOVE ACQUISTARE LA BÜSARÓLA Agarla Pasticceria Gelateria Bar   Via Giuseppe Garibaldi, 34 (+39) 0163 833462 Costantino Pasticceria Via Martiri, 9 (+39) 0163 833470 Ramponi Paolo Panificio Corso Roma, 35 (+39) 0163 833431

CANTINA Azienda vitivinicola F.lli Ioppa Fraz. Mauletta - Via delle Pallotte, 10 (+39) 0163 833079

DOVE DORMIRE Baiardo Albergo *** Via Novara, 337 (+39) 0163 832000 - (+39) 338 4033218

DOVE MANGIARE Alla Torre Ristorante Via 1° maggio, 75 (+39) 0163 826411 Lo Squero Ristorante Via San Grato (+39) 0163 834961 C’era una volta… Pizzeria Trattoria Corso Roma, 107 (+39) 0163 827457 La Costiera Ristorante Pizzeria Via Dei Martiri, 125 (+39) 0163 835202 Maiori Ristorante Pizzeria Corso Vercelli, 5 (+39) 0163 827355 - (+39) 0163 831634

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La Giara Ristorante Pizzeria Via Novara, 337 Via Novara, 343 (+39) 0163 825040 Non solo Pizza Pizzeria d’asporto Via Martiri, 5 (+39) 0163 827271 Pizza e via Pizzeria d’asporto, rosticceria Piazza Cavour, 3 (+39) 0163 826539 Old Style Pizzeria d’asporto Via 1 maggio, 39 (+39) 340 1418496 Tutto pizza… artigianale Pizzeria rosticceria Via Brigata Alpina Taurinense 1 (+39) 345 6012134

INFO UTILI Comune di Romagnano Sesia Piazza Libertà, 11 (+39) 0163 826869 (interno 1) www.comune.romagnano-sesia.no.it segreteria@comune.romagnano-sesia.no.it Parrocchia S.S. Annunziata e S. Silvano Casa Parrocchiale, via G. Ragni, 24 (+39) 0163 833409 Museo Storico Etnografico della bassa Valsesia Da aprile ad ottobre Domenica, 14.30 - 18.30 Altri giorni, chiamare (+39) 342.1631245 www.museostoricoromagnano.it info@museostoricoromagnano.it Ente di Gestione delle Riserve Pedemontane e delle Terre d’Acqua Sede Operativa: Via XX Settembre, 12 13030 Albano Vercellese (VC) (+39) 0161 73112 infoparc@lamedelsesia.vc.it www.riservepedemontaneterredacqua.it Agenzia Turistica Locale della Provincia di Novara Baluardo Quintino Sella, 40 - 28100 Novara (+39) 0321 394059 www.turismonovara.it - info@turismonovara.it



Comune di Romagnano Sesia

Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia

progetto cultura e aree urbane Azione di sistema Itinerari territoriali e storytelling Itinerario Antonelliano nel Novarese www.turismonovara.it


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