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IL CORONAVIRUS HA CONTAGIATO ANCHE LA DANZA

MEDITARE FA BENE ALLA MENTE E AL CORPO. PAROLA DI DAVID LYNCH LA DANZA DELLE API ARRIVA LA PRIMAVERA

SALUTE E BALLO BENESSERE E BALLO BELLEZZA E BALLO TECNICA E BALLO: LA PIZZICA Numero 3 | MARZO 2020

SALUTE E BALLO

Il coronavirus contagia anche l'arte Inizialmente il CONI ha emanato una circolare per le A.S.D. lombarde e venete, poi sono seguite diverse ordinanze locali (dal livello regionale a quello comunale) per attuare misure straordinarie volte a contenere la diffusione del Coronavirus. Molti gli eventi cancellati in tutta Italia.

L'allarme coronavirus ha portato alcune regioni a chiudere molti impianti sportivi e cancellare varie manifestazioni sportive, culturali creando un danno a chi lavora nel settore arte, danza e sport. In questo periodo di "allarmismo generale" dobbiamo valutare bene tutto, affinché si possa trasmettere tranquillità ai nostri clienti che frequentano scuole, concorsi, e manifestazioni. La prevenzioni resta la migliore arma per contrastare l'avanzate di una "epidemia", bisogna prevenire allarmisno e l'eventuale

abbandono delle Attività.

In che modo bisogna agire?

La Federazione Medico Sportiva Italiana ha pubblicato sul proprio sito le regole da seguire per far fronte a questa emergenza.

1) Non bere dalla stessa bottiglietta, borraccia, bicchiere e non scambiare con i compagni altri oggetti l'obbligo per tutti deve essere di portare una "epidemia", bisogna prevenire il proprio nome.

2) Evitare il consumo di cibo negli spogliatoi.

Possibilmente evitate in generale di far consumare cibi nella scuola, se avete distributori di snack spegneteli, momentaneamente potete farne a meno 3) Riporre oggetti e indumenti personali nelle proprie borse, evitando di lasciarli esposti negli spogliatoi o in ceste comuni.

L'obbligo per tutti di avere uno zainetto borsone e lo stesso non va lasciato sulle panche ma riposto sotto le panche o sopra le cappelliere in base agli spazi e arredi che possedete.

4) Buttare subito negli appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati come cerotti, bende, ecc., i contenitori devono essere chiusi, meglio se con apertura a pedale, e gli stessi dovrebbero essere periodicamente disinfettati.

5) Lavarsi accuratamente le mani il più spesso possibile: il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi e poi, dopo averle sciacquate accuratamente, vanno asciugate con una salvietta monouso; se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%. Date la regola di lavare le mani prima e dopo la lezione e comprate disinfettanti con il 60% di alcol, anche se costano di più in questo momento dovete farlo.

6) Evitare, nell’utilizzo di servizi igienici comuni, di toccare il rubinetto prima e dopo essersi lavati le mani, ma utilizzare una salvietta monouso per l’apertura e chiusura dello stesso.

SALUTE E BALLO Fate una larga scorta di salviette monouso, anche se comporta dei costi aggiuntivi in questo momento dovete farlo.

7) Favorire l’uso di dispenser automatici con adeguate soluzioni detergenti disinfettanti, sia negli spogliatoi, sia nei servizi igienici. Se ne avete possibilità posizionate dei dispenser nella scuola in modo da non sovraffollate i bagni, i luoghi ideali sono gli spogliatoi e la reception.

8) Non toccarsi gli occhi, il naso o la bocca con le mani non lavate.

9) Coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto preferibilmente monouso o con il braccio, ma non con la mano, qualora si tossisca o starnutisca.

10) Arieggiare tutti i locali il più spesso possibile. Alla fine di ogni lezione lasciate per alcuni minuti le finestre aperte per arieggiare i locali, anche se la lezione dura 5 minuti in meno a causa di questo non ha importanza, in questo momento lo dovete fare.

11) Disinfettare periodicamente tavoli, panche, sedie, attaccapanni, pavimenti, rubinetti, maniglie, docce e

e servizi igenici con soluzioi disinfettantti a base di candeggina o cloro, solventi, etanolo al 75%, acido paracetico e cloroformio. Anche se vi costerà fatica per quanto riguarda ambienti come la reception, bancone, sedie, divani, anche più volte a giorno, magari dopo i cambio ora.

12) In caso di attività sportiva in vasca, richiedere un costante monitoraggio dei parametri chimici (cloro o altre soluzioni disinfettanti) e dei parametri fisici (tra cui, il pH o la temperatura, che influisce sul livello di clorazione).

13) Invitare le persone che manifestano sintomi di infezione respiratoria in atto e/o febbre ad abbandonare immediatamente i locali e avvisare il medico sociale e/o il responsabile medico della federazione, chiamando il Numero 112 o il Numero 1500 del Ministero della Salute operativo h24 senza recarsi al Pronto Soccorso.

14) Per chi non fosse ancora vaccinato contro l’influenza, consigliare il più rapidamente possibile il vaccino antiinfluenzale, in modo da rendere più semplice la diagnosi e la gestione.

15) Informarsi dagli atleti e dal personale societario se ci sono stati eventuali contatti in prima persona o all’interno del proprio ambito familiare con persone rientrate da zone a rischio o in quarantena.

16) Utilizzare la visita medico-sportiva quale fondamentale strumento di screening.

17) In caso di manifestazioni nazionali di atleti o di circuito internazionale autorizzate anche all’estero, prevedere sempre la presenza di un Medico di Federazione.

18) Con riferimento ai Medici Sociali e, in particolare, a quelli delle squadre professionistiche o degli atleti professionisti ai sensi della Legge 23 marzo 1981, n. 91 e comunque di tutte quelle Società i cui atleti svolgono attività a livello internazionale, monitorare con attenzione i Paesi verso cui si è diretti o da cui si rientra, secondo le indicazioni del Ministero della Salute. (fonte: www.fmsi.it)

Arieggiare tutti i locali

Evitare di mangiare in palestra

Lavarsi spesso le mani

Pulire spesso maniglie, tavoli e servizi

Usare bicchieri monouso

BENESSERE E BALLO

Traumi del piede del ballerino: alluce valgo Gli effetti benefici che la danza ha sul corpo e sulla mente di chi la pratica sono molteplici È una disciplina molto bella e complessa nella quale il movimento corporeo è l’esprimersi di un’arte, ma per fare tutto ciò, il ballerino necessita di buone conoscenze dei fondamenti tecnici del balletto e di tante, tante, tante, ore di studio e pratica dell’attività. Tutto ciò porta inevitabilmente, di contro, ad un sovraccarico funzionale di diverse strutture e non di rado a traumi, disturbi osteo-articolari, muscolari e a volte anche a fratture da stress. Tra le patologie a carico del piede, a cui un ballerino può andare incontro, annoveriamo l’alluce valgo, ossia una deformazione del primo dito che comporta una deviazione laterale della falange con lussazione delle sesamoidi (due piccole ossa entro le quali

Svetlana Zacharova Ph. Marc Haegeman

dott.sa Valeria Ferrara Fisioterapista

si trova l’articolazione dell’alluce). In genere, questa deformità è accompagnata da una tumefazione della cosiddetta “cipolla” (osso metatarsale che sporgerà a causa della lussazione delle falange), che risulterà dolente a causa dell’infiammazione delle borse articolari all’interno del piede e dallo sfregamento continuo con la calzatura. Se l’alluce valgo viene trascurato tenderà a peggiorare, provocando molte volte un sovrapponimento del primo dito sul secondo dito e conseguente deformazione del piede e dell’appoggio plantare, e dita “griffe”, meglio conosciute come dita a martello. I problemi, oltre che di natura estetica, saranno di dolore nella zona metatarsale e al di sotto della pianta del piede, fino a problemi di deambulazione e postura negli stadi più avanzati.

Le terapie spaziano da trattamenti farmacologici (per la gestione del dolore) a trattamenti conservativi (come la fisioterapia ed ortesi varie) fino ad arrivare alla chirurgia, metodo quest’ultimo risolutivo, ma invasivo e che in ogni caso può andare incontro a recidiva, ed ecco perché viene consigliato solo nei casi più gravi e nei quali siano compromesse deambulazione e postura del soggetto. Ne soffrono maggiormente le donne con un rapporto di circa 4-1.

Si riconosce una base genetica di questa patologia, ma stress e sovraccarichi funzionale possono esacerbare questa situazione. E qui si entra nel vivo del discorso: in che modo relazionarlo alla danza? Innanzitutto è una patologia dei ballerini di danza classica e delle loro posture sulle punte: indossare delle scarpette da punta e quasi volare quando si eseguono i passi di danza è sicuramente una cosa affascinante, ma è importante non sottovalutare gli effetti che si possono avere sul piede, un problema che non risparmia tanto gli allievi che approcciano da giovani a questa disciplina, quanto gli stessi professionisti che danzano da una vita. Non bisogna sottovalutare, inoltre, l’effetto delle scarpe strette in punta o con tacchi molto alti: il piede nella scarpa dovrebbe avere una posizione relativamente a terra, e con una pianta abbastanza larga da poter ben accogliere il piede. Ed ecco allora dei consigli e degli esercizi per cercare di prevenire tale affezione o ridurre al minimo la sua evoluzione e le complicanze cui si andrebbe incontro.

BENESSERE E BALLO

ALLUCE VALGO 5 consigli per stare bene portare il più possibile scarpe comode, con pianta larga e tacchi bassi e comodi (max 4-5 cm): anche se in allenamento questo non è possibile e si è costretti a sollecitare molto il piede, cercare di farlo riposare nel resto delle ore, optando per scarpe morbide e comode al piede in modo da far riassestare anche tutto il sistema percettivo-posturale. trecciare la pianta del piede ogni inizio e fine allenamento appoggiando la punta e metà pianta del piede al muro, portare l’altra gamba indietro rispetto a quella che stiamo facendo lavorare e piegare lentamente il ginocchio fino ad avvertire uno stiramento a livello dei muscoli della pianta del piede e del polpaccio. massaggiare bene la pianta del piede in particolare lungo il primo metatarso fino alla falange del primo dito e nello spazio tra il primo e il secondo dito per eliminare le contratture che si formano a questo livello e dare maggior libertà di movimento all’alluce, perché non dobbiamo mai dimenticarci che sono i muscoli a muovere le ossa, e se questi sono tonici ed elastici, le nostre ossa non verranno sollecitate in maniera eccessiva ed errata e più difficilmente andranno incontro a problemi di ogni tipo. elasticizzare la muscolatura del piede con esercizi quali: camminare a piedi scalzi dentro casa (in modo da tenere sempre viva la propriocezione del nostro piede ed eseguire movimenti migliori), ovvero fare esercizi di prensione con le dita del piede (in modo da far arrivare la muscolatura del piede a compiere la sua max contrazione, cosa che non avviene mai con i movimenti naturali che compiamo continuamente). eseguire manualmente uno stretching ed una mobilizzazione dell’articolazione metatarso-falangea: prendendo l’alluce tra l’indice e pollice della mano con una presa a pinza, trazionando verso l’alto e compiendo dei piccoli movimenti di intra-extra rotazione, in modo da liberare questa articolazione e rendere i suoi movimenti più fluidi e senza attrito tra le ossa.

BENESSERE E BALLO

David Lynch :

Meditare fa bene alla mente e al corpo.

Il regista statunitense più importante del secolo, presto aprirà una sede della "David Lynch Foundation " in Italia per promuovere i benefeci della meditazione.

Lo stress nella società sta raggiungendo livelli epidemici. Bambini e adulti, in particolare quelli in condizioni disagiate che sono a maggior rischio, soffrono di stress cronico e dei disturbi ad esso collegati che alimentano la violenza, il crimine, i problemi di salute e compromettono l'efficacia dei programmi di istruzione, assistenza sanitaria e riabilitazione oggi in uso. La David Lynch Foundation è nata nel 2005 per aiutare le persone di ogni età ed estrazione sociale a superare lo stress e la sofferenza sviluppando il pieno potenziale della loro vita attraverso un programma di riduzione dello stress chiamato Meditazione Trascendentale (MT), scientificamente provato, che trasforma la vita dall'interno. Negli Stati Uniti essa si rivolge a studenti e docenti, ai veterani, ai militari di leva, a donne e persone vittime di abusi, ai carcerati, ai senza tetto in riabilitazione. In 14 anni di attività sono state fornite borse di studio a oltre 1 milione di persone in 35 paesi.

BENESSERE E BALLO

Numerose personalità promuovono la DLF. Paul McCartney e Ringo Starr dei Beatles si sono riuniti nel 2009 per supportare il primo evento “Change Begins Within” (Il cambiamento inizia da dentro). Nel dicembre 1012 grandi interpreti della musica jazz quali Herbie Hancock, Wayne Shorter, Esperanza Spalding, Wynton Marsalis hanno suonato per il quarto evento, e nel novembre 2015 Sting e Katy Perry si sono esibiti alla Carnegie Hall di New York per lanciare il progetto “Meditate New York”, finanziato dalla City Bank per la David Lynch Foundation. Fra i sostenitori Martin Scorsese, Oprah Winfrey, Hugh Jackman, Lady Gaga, Ray Dalio, Tom Hanks, Ellen DeGeneres, Jennifer Lopez, Russel Brand, Donna Karan…

Sulla rivista internazionale “Brain and Cognition”, sono stati pubblicati i dati su uno studio fatto dalla scuola IMT Alti Studi Lucca, circa la meditazione trascendentale ed i benefici che quest’ultima apporta alla salute.

Essa è una tecnica di rilassamento, che sta scuotendo un notevole successo nelle varie parti del mondo ed anche in Italia, e che consiste nella ripetizione silenziosa di un suono senza significato, una sorta di “mantra” affidato dall’insegnante.

Nello studio suddetto, 38 giovani volontari sono stati suddivisi in due gruppi: un gruppo che praticava ogni giorno e costantemente la meditazione trascendentale per 20 minuti circa, ed un gruppo che manteneva inalterate le proprie abitudini quotidiane; sono stati misurati, all’inizio dell’esperimento e con test psicometrici, i livelli d’ansia e la capacità di gestione dello stress di ciascun partecipante, oltre al fatto che tutti i volontari sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale a riposo (fMRI), affinché si potesse prendere visione dell’attività nervosa e si potesse studiare la connettività tra le diverse aree del cervello per capire e valutare in quale modo esse dialogassero tra loro, in assenza di stimoli esterni. I suddetti test sono stati ripetuti dopo tre mesi, con il risultato che nella maggior parte dei volontari che avevano praticato meditazione, il livello di ansia e di stress si era sensibilmente ridotto, cosa non accaduta al gruppo dei soggetti controllati; Inoltre la risonanza magnetica, che mostra che i livelli di stress ed ansia sono legati a cambiamenti nelle connessioni tra alcune aree cerebrali, che incidono sulla percezione delle emozioni, non mostrava alcuno dei suddetti cambiamenti nel gruppo dei soggetti di controllo.

E’ il prof. Pietrini a dichiarare che, proprio per le caratteristiche sopra descritte, la Meditazione Trascendentale può rappresentare la base per strategie terapeutiche psicofarmacologiche da una parte, e psicoterapeutiche dall’altra.

Anche il regista David Lynch, che promuove la diffusione di questa tecnica, si dice felice e soddisfatto dei risultati della ricerca tanto da augurarsi di aprire anche in Italia una sede della sua fondazione per diffondere la pratica della Meditazione Trascendentale, con tutti i benefici che ne conseguono, non ultimo quello per cui la pratica di essa dà ottimi risultati già dopo pochi mesi, regalando positivi effetti psicologici alla persona.

NATURA E BALLO

L'ARTE NELLA NATURA La danza delle api annuncia la primavera

dott.sa Pina delle Site Bibliotecaria Ministero della Salute

Cari amici ed amanti dell’Arte, la nostra amata Terra sta per regalarci un’Opera stupenda cui ha lavorato, ed a cui ha atteso, per lunghi, lunghissimi mesi: la primavera! Essa è uno spettacolo eccezionale che celebra il risveglio gioioso di tutta la natura in un trionfo di colori, di luci, di suoni… tutto cambia: cambia l’umore, cambiano le abitudini, le giornate…spuntano sorrisi ed anche il nostro corpo, sebbene possa risentire dell’adattamento al nuovo clima, sembra molto più predisposto al ”fare”, al migliorarsi, e perché no, a nutrirsi in maniera più sana…

L’immagine più bella che si ha di questa stagione, celebrata dallo stesso Vivaldi con melodie maestose, è quella di trovarsi su di un prato fiorito, a passeggiare, a correre, a meditare, a ballare, mentre tutto è estremamente rilassante: danzano i fiori, danzano le cime degli alberi, danzano i colori, danzano i raggi del sole, danzano tutti e…danzano le api! Ebbene si, le nostre care amiche operaie completano il quadro gioioso in cui siamo immersi, non solo con il suono del loro ronzio, ma anche con il movimento, ritmico ed ordinato, dei loro corpicini colorati…

In realtà la breve descrizione appena fatta, che potrebbe rappresentare solo una simpatica scenetta, nel contesto di un quadro ricco di colori, rappresenta, da una parte un fenomeno scientifico molto particolare, se vogliamo anche complicato da studiare, che si lega al mondo degli algoritmi ed al loro rapporto con il movimento e con la danza; dall’altra alla motivazione per cui tale danza si manifesta, e che è finalizzata alla produzione del “nettare degli dei”, alimento tanto benefico per la nostra salute. Come anticipato, il rapporto danza/algoritmi è un argomento, da un punto di vista scientifico, abbastanza “serio” che va approfondito nella giusta maniera, ma in maniera altrettanto “leggera” ed in uno stile “giocoso e primaverile”, cercheremo semplicemente l’approccio ad esso, cercando di capire, attraverso la danza delle api, quanto sia forte il legame tra la danza e tutte le forme del sapere e dell’intelligenza. Le api iniziano a danzare quando una di esse, dopo aver trovato una fonte di cibo, torna in alveare dalle altre api per avvertirle del luogo dove poter andare ad attingere le scorte da poter portare a “casa”: a seconda dei movimenti che l’ape operaia fa, indica la vicinanza (movimento circolare), o la lontananza (movimento ad otto) dai fiori da cui ha attinto il nettare, e la direzione, rispetto al sole, dove la fonte di cibo si trova (se taglia il cerchio verso l’alto il cibo si trova in direzione del sole; verso il basso nella direzione opposta; a destra o a

NATURA E BALLO sinistra in base all’angolo che l’ape crea tagliando il cerchio…). Apprese le dovute informazioni su dove trovare cibo, grazie alla danza dell’ape che è andata in avanscoperta, dunque, il resto dello sciame si dirige a caccia del nettare che, come si sa, trasportato e depositato dalle api nelle arnie, diventa, miele. Ed il miele, sappiamo benissimo quanti benefici apporti al nostro organismo: essendo “il cibo

degli

dei”

un

alimento

privo

di

qualsiasi

manipolazione se non quella della natura (l’azione delle api e non quella meccanica dell’uomo!), ed avendo un’alta concentrazione di fruttosio, che fornisce energia al nostro corpo senza alcun effetto dannoso, è l’alimento più indicato in una dieta sana ed equilibrata, che non dovrebbe mai mancare sulle nostre tavole ed a maggior ragione sulle tavole di tutti gli sportivi, dei danzatori, sottoposti ad ore ed ore di sforzo fisico e sacrificio quotidiano; esso riesce, infatti, anche a lenire lo sforzo, e premia il sacrificio, grazie al suo dolce e gradevole sapore, compensando il dolore fisico (ed a volte anche psicologico), di un duro allenamento, di una coreografia provata e riprovata

perché

magari

andata

male…contribuisce

insomma a dare la carica ed un motivo in più!

Da tutto ciò è quindi possibile fare delle piccole, piccolissime considerazioni che ci dimostrano come tutto torna: i nostri piccoli

amici

insetti,

comunicano

attraverso

un

linguaggio, la danza, fatto di movimenti ben codificati, scientificamente

messi

in

atto,

mai

casuali

scambiandosi informazioni “vitali”, che non

sarebbe

possibile scambiarsi ad esempio con il solo ronzio,

e ci

insegnano che la danza nasce dalla necessità non solo di comunicare, ma anche di condividere “certe cose di una certa importanza”: condividere il cibo per sopravvivere significa condividere la quotidianità, e condividere scorte di cibo vuol dire condividere il futuro, la vita, tutto ciò che sarà…; grazie alla danza delle api si produce, inoltre, il miele, alimento vitale non solo per le api stesse, ma anche per l’uomo, perché lo sostiene fisicamente, in alcuni casi guarisce, perché lo alimenta e quindi lo aiuta a vivere … proprio come la danza: condivisione, salute, vita…!

TECNICA E BALLO

Elena Botti e Pietro Balsamo Insegnanti di Danza

LA PIZZICA

"che non si vede "

La “pizzica pizzica” è un ballo popolare originario del Salento (Lecce, Brindisi e Taranto), della Bassa Murgia, di Matera e del suo entroterra.

Sull’origine del nome pizzica non ci sono certezze, ma potrebbe derivare dal morso (pizzico) della tarantola (Lycosa tarantula), oppure dal pizzicare le corde degli strumenti musicali che anticamente venivano usati per suonare.

Ha origini antiche, arrivate fino a noi grazie ai giovani che hanno vissuto con gli anziani ed appreso da loro i modi e i segreti della pizzica, che varia da paese a paese nelle esecuzioni e nei significati.

La pizzica “che non si vede” è quella ballata dalle generazioni passate, nei paesini ricchi di tradizioni popolari e che in realtà è difficile che si possa vedere ancora, per il desiderio che hanno di mantenere inviolata e ricca di mistero la propria cultura popolare.

La pizzica era una danza allegra, ludica, che si ballava nei giorni di festa, ma utilizzata anche per curare il morso (reale o presunto?) del ragno o dello scorpione o delle serpi, cioè il tarantismo.

Da qui si sono trovate affinità con dei miti greci, come ad esempio il mito di Aracne che, avendo voluto sfidare la dea Athena, fu da questa trasformata in un ragno, causa quest’ultimo del male oscuro delle donne; oppure quello di Bacco: le Baccanti si abbandonavano a danze frenetiche, suonavano strumenti, urlavano in una specie di trance.

Un tempo si usava curare il tarantismo con i suoni e i ritmi della pizzica che durava per giorni o addirittura settimane, anche utilizzando come una sorta di cromoterapia, nastri, coperte, scialli, fazzoletti colorati, e con l’aromaterapia tramite piante profumate (basilico, citronella, gerani).

Ph. mostra fotografica "Scatti di Danza" 2013

TECNICA E BALLO Alcuni maestri curativi ritenevano la pizzica musica per sanare: “Ci è taranta lassila labbare, ci è malincunia cacciala fore”(se è stata morsa lasciala ballare, se è malinconia cacciala fuori). In realtà, ciò che veniva attribuito al morso di un animale, era probabilmente “il male di vivere”, che veniva sconfitto in una sorta di riunione collettiva terapeutica, aiutata dalla musica, dalla danza, dai colori, dagli odori, che facevano “uscire dal corpo” la malinconia, l’astenia, le difficoltà che la vita poneva loro. La pizzica nel tempo è stata eseguita con vari strumenti musicali: dalla zampogna al violino, al mandolino, alla chitarra battente, ai flauti di canna.

Il ritmo era determinato dal tamburello e dalle castagnole. Successivamente verrà usato anche l’organetto. Per quella tarantata il ritmo musicale, lento all’inizio, diventerà sempre più veloce e frenetico. La pizzica pizzica, ballata nelle piazze, era a scopo ludico e di aggregazione, di corteggiamento, di sfida e di scherzo, mettendo in risalto la relazione preesistente tra i ballerini.

Una volta la coppia non poteva guardarsi negli occhi e le donne non potevano alzare la gonna più di tanto.

Il corteggiamento era molto garbato, il fazzoletto veniva utilizzato per invitare a ballare il partner, senza essere sventolato eccessivamente. Era un modo delicato e composto di avvicinarsi all’altro.

La coppia formata da due uomini mostrava nella competizione agilità, creatività, prestanza fisica o gioco. Le regole della pizzica pizzica tradizionale si basano sul ballo circolare, frontale e frontale di giro, si affiancano rotazioni accompagnate da parti mimiche, con gestualità scherzosa o alludente alla parte erotica. La “neo – pizzica”, ballo reinventato, non rispetta più un determinato codice, lasciando ai ballerini piena libertà di espressione, comunicando in modo esplicito le proprie emozioni e guardandosi negli occhi; le donne esprimono liberamente la propria bellezza e femminilità, adornandosi con foulard, scialli etc. Concludendo, la pizzica è un mondo magico e misterioso, di cui ancora non conosciamo tutti gli aspetti; presto, considerato l’interesse che suscita e il desiderio di ripercorrere il tempo passato, riusciremo a penetrare in questa splendida realtà come parte attiva.

foto concessa da Elena Botti

Mauri Menga MAke-Up Artist

MAKE-UP E BALLO

Contouring quando

i

chiaroscuri

definiscono

Ultimamente nel nostro settore tutti pronunciano la parola “contouring” ma, in realtà, tale tecnica altro non è se non la modifica della propria struttura del viso con i chiaro-scuri. Sembra semplice a dire, ma è leggermente più complicato di quello che si pensa.

Quando si fanno vedere i tutorial, oppure le lettrici leggono nei magazine come fare, alla fine si accorgono, quando si riprova da sole a casa, che il risultato non era quello desiderato.

Quando fare il contouring? Quando viene fatta l'applicazione dei chiaro-scuri?

Sicuramente dobbiamo tener conto dell'occasione, trucco da sera, set fotografico ma mai per il trucco dayby-day. Innanzitutto teniamo a precisare che, per realizzare questa tecnica, è necessario prima aver applicato una base composta da: Primer+Fondotinta, per poi procedere con i chiaro-scuri. E’ questa, una tecnica pittorica che venne usata da grandi maestri e che oggi si cerca di riportare sui propri visi. La teoria è molto semplice: il chiaro allarga e mette in evidenza creando punti luci, lo scuro stringe e dà profondità creando ombreggiature. Sicuramente, dopo aver fatto un contouring in modo corretto, troveremo modificazioni strutturali nel nostro viso, però attenzione! il tutto potrebbe anche stravolgere la nostra immagine, creando un effetto, certe volte molto pesante, aggressivo ed innaturale.

Parliamo in generale: quali sono le zone dove andare a creare questi famosi punti luce, e quali quelle dove creare punti ombra: sicuramente il contorno della fronte, se questa è spaziosa, sarà tutto scurito per ridimensionare le zone troppo ampie; nella zona delle tempie andremo a schiarire, nella zona sottostante gli occhi, verranno creati punti luce, ed in quelle nasolabiali punti ombra . Il tutto verrà fatto con un correttore che sia due toni più chiaro rispetto al viso, aiutandoci, naturalmente, con un pennello apposito o con l'aiuto del famoso “beauty blender.” Questo strumento, è una spugnetta di lattice fatta a goccia, che ci permetterà di arrivare anche nei punti più difficili.

Ph. Facebook Mauri Menga

i

lineamenti

del

viso

MAKE-UP E BALLO Per quanto riguarda le ombreggiature, andremo a lavorare sotto la zona zigomale, le zone laterali del naso, mascelle, mento (nel caso sia sporgente) e sotto il mento per creare un effetto di maggiore profondità; facciamo uso della spugnetta, nelle zone larghe, mentre nelle zone piccole come quella laterale del naso, o anche la punta del mento, ci aiuteremo con un pennello. Questo contribuirà a creare una maggiore definizione in tutti gli angoli da lavorare.

Naturalmente, quando iniziamo a definire le zone, è importantissimo che queste siano sfumate in modo impercettibile e da non creare forti demarcazioni. Il tutto dovrebbe essere amalgamato con lo stesso colore dell'incarnato, precedentemente fatto dal fondotinta.

Per avere un contouring perfetto, resistente e che duri tutto il giorno, come ovviamente per tutti i trucchi, si deve ricordare di fissare il tutto. Il fissaggio verrà fatto con una cipria in polvere libera, oppure con la famosa polvere di riso. Per questa fase ci dovremo aiutare con un piumino: intingiamo il piumino nella cipria o nella polvere di riso, a seconda della scelta fatta, e lo andiamo a distribuire sul palmo della mano creando una lieve pressione, per poi tamponare prima le zone chiare e poi quelle scure; cerchiamo di ripetere l'operazione un paio di volte, per creare un maggior assorbimento di tutto quello che può essere l'effetto oleoso o cremoso che viene rilasciato dai prodotti precedentemente applicati. E' ovvio ricordare che, quando tamponiamo, sarà fatta una lieve pressione col piumino, in modo da creare un fissaggio maggiore. Per evitare eventuali residui di cipria, prenderemo un pennellone pulito, e andremo a togliere l'eccesso, sfumando la pelle.

Ricordiamo alle nostre lettrici che, dopo aver applicato il fondotinta ed aver fatto la nostra base omogenea senza imperfezioni, dobbiamo analizzare il nostro viso per poter capire esattamente dove si deve andare ad intervenire con i chiaro-scuri. E' fondamentale lo studio preciso della morfologia perché, una volta applicati i prodotti, come ad esempio correttori, fondotinta, e cipria, non si potrà più tornare indietro a meno che non strucchiamo il tutto. Per questo motivo, sembra visivamente una tecnica molto semplice da fare, ma in realtà non lo è. Quando vorrete imparare a fare il contouring, affidatevi almeno per le prime volte, alle mani di un esperto. In questo modo, vi potrà indicare le zone in cui è necessario intervenire… diciamo che il fai da te, certe volte, non darà mai un risultato soddisfacente ed in linea con le vostre esigenze!

Valeria Altobelli Ph. Facebook Mauri Menga

SOCIALE E BALLO

Eugenia Galimi Insegnante di Danza

A Carnevale ogni ballo vale!!

Carnevale ci ha salutato da poco! In molte località italiane è stato sospeso causa CoronaVirus.

Fortunatamente, però, il sud Italia si è salvato e ha potuto festeggiare la festa pagana che anticipa il periodo pasquale... A Ballare ogni tipo di danza ci hanno pensato i ballerini calabresi i quali si sono dati appuntamento al Centro commerciale “Porto Bolaro” di Reggio Calabria per concludere una “quattro giorni” (da Sabato 22 a Martedì 25 Febbraio) di colore, festa e spettacoli dedicata al Carnevale 2020.

Giudati dal direttore artistico Maestro Filippo De Salvo, Lunedì 24 Febbraio, si è svolta la “Sfilata dei ballerini” delle Associazioni di Danza sportiva aderenti all’ASC operanti sul territorio: un tripudio di allegria, colori e musica sulle note delle tipiche musiche carnevalesche. Al termine della sfilata, le numerose Associazioni presenti – con ballerini di diverse età - si sono potute esibire su due brani a loro scelta. Moltissimo successo hanno riscosso i due gruppi dell’Asd Pretty Woman (Ladies e Over 50) che si sono esibiti sulle musiche di due famosissimi film “Saturday Night Fever” e “Dirty Dancing”.

Un plauso va alla Direzione del Centro commerciale reggino e al Direttore artistico per la perfetta organizzazione e la scelta della location che si presta magnificamente a tutti i tipi di spettacolo, al numerosissimo pubblico presente che ha partecipato attivamente applaudendo e incoraggiando tutti i gruppi di ballerini - dai più piccoli ai più grandi - , i ballerini per l’impegno dimostrato nella preparazione delle varie coreografie e per la volontà di condividere un momento di festa, ballo e allegria. Ultimi ma non tali, gli insegnanti ai quali è andata la soddisfazione di ricevere i meritati complimenti dopo ore e ore di duro lavoro in palestra.

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