ZERO12 Tu chiamale se vuoi…Ossessioni

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ZERO12 21 MARZO 1 20 GIUGNO 2015 FREE

PRESS

PERIODICO DI CONTAMINAZIONE LOCALE

concept & impaginazione: Print Studio Grafico snc via Martiri di Belfiore, 19 . 46026 Quistello (MN)

0376 618 382 . www.printstudiografico.it € ZERO tel. contenuti: TuttoQui&dintorni associazione di volontariato

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tu chiamale, se vuoi...

illustrazione di Federico Bassi

OSSESSIONI

Era il 1966 quando Stephen King iniziò a scrivere sotto

pseudonimo “Ossessione”. Fu il primo romanzo che firmò come Richard Bachman, edito solo undici anni dopo. Faceva parte di una collana - The Bachman Books - ma decise di bloccarne la stampa, scrivendo lui stesso “è un bene che sia fuori catalogo”. La sua trama è involontariamente e inquietantemente connessa a fatti di cronaca ai quali il mondo non avrebbe mai voluto assistere: dal massacro della Columbine High School (1999), all’uccisione di due studenti e di un professore di algebra a Moses Lake, Washington (1996) o ancora alla morte di tre giovani nel Kentucky (1997) per mano di Micheal Carneal, studente, che aveva una copia di “Ossessione” nell’armadietto. L’autore di Shining e Carrie, che amava navigare i mari oscuri dell’horror intriso di fantascienza, divenne in quegli anni vittima della sua stessa “Ossessione” e decise di porre fine alla stampa di parole che vedeva macchiate di sangue, per il timore che quella storia portasse ad altre tragiche ed incontrollate emulazioni. Ma verba manent, le copie vendute erano ormai dei loro possessori e delle menti che potevano decidere se lasciarsi avvolgere dalla finzione letteraria trasformandola in realtà oppure, magari, trattarla per ciò che era, una storia frutto di fantasia. Nella stessa vita, Stephen King è stato, per l’enorme successo popolare e la straordinaria capacità di raccontare l'infanzia, paragonato a Charles Dickens. Scavando allora nella profondità dell’animo umano, ignoto a noi che cerchiamo di imparare ad interpretarci giorno dopo giorno, mi chiedo davvero come si possa passare dalla paura alla delicatezza, dall’orrore alla sensibilità, nel pieno controllo del proprio genio letterario ed espressivo. Evidentemente, è possibile. Non sto parlando di ossessioni compulsive, e nemmeno di individui bipolari - lascio l’arduo lavoro a chi ne sa molto più di me - ma cerco di leggere tra le righe di comportamenti normali, che eppure custodiscono tutte le contraddizioni del mondo. Perchè se ci pensate, siamo continuamente in bilico tra lo sdegno e la commozione, tra l’orrore e la tenerezza. Questo continuo convulso passaggio ci fa provare una miriade di emozioni che spaventano e confondono.

continua a pag. 02

& dintorni

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-non mi piaccio più!!!-


segue dalla copertina

Dove

troviamo

sicurezza

che

la ci

serve? Nei rituali, nelle abitudini,

nei

gesti

uguali a se stessi, nei pensieri

rassicuranti,

talvolta del tutto senza un senso logico, che definirei

autentiche

coperte di Linus.

Spazio

Giovane

TUTTI ! CONTAMINAZIONI LOCALI

Chiamiamole, se volete, ossessioni. Possono la

vita

complessa

renderci tragica

e

nella

misura in cui gli altri non le capiscono, ma sono anche piccoli, innocui e invisibili scudi che costruiamo per stare nel mondo nel modo più sereno possibile. Cosa fate se vedete un pavimento di piastrelle bianche e nere? Le pestate tutte senza preoccuparvi o scegliete il colore che vi dà la sensazione della stabilità?

QUISTELLO / SAN GIACOMO delle SEGNATE, 30 OTTOBRE 2014 – start up del Bando Volontariato 2014/2015 "QUI TUTTI - contaminazioni Locali" promosso da CSV Lombardia, Co.Ge e Fondazione Cariplo per rafforzare la realizzazione di progetti attivati dalle reti delle organizzazioni di volontariato. In tutta la regione Lombardia sono stati presentati 340 progetti circa e solo 172 hanno ottenuto il finanziamento. Nella provincia di Mantova i progetti presentati sono stati 38 e 21 quelli finanziati. Il progetto “TUTTO QUI - CONTAMINAZIONI LOCALI” è stato costruito da una rete di sei associazioni in collaborazione con le amministrazioni comunali di Quistello e San Giacomo delle Segnate e finanziato per un totale di 13.527 €. Il costo totale del progetto pari a 19.325,00 € è dato dal contributo richiesto(13.527 €), da un 10% di raccolta fondi in capo alle associazioni (1.933 €) e da un 20% di valorizzazione dell’attività del Volontariato interna al progetto (valorizzazione simbolica che andrebbe a significare quanto sarebbe costata l’attività se retribuita).

Succede così: proviamo a neutralizzare l’ossessione facendoci comandare da essa, immaginando che oltre, tutt’intorno, lontano da lei, ci sia il baratro. Non so quali piccole ossessioni vi guidino, non so quanto voi vi facciate guidare da loro, ma posso consigliarvi di provare a ritirare dal vostro mondo le copie dell’ossessionante romanzo personale che state scrivendo, aprendovi a qualche ignota incontrollata possibilità. Se serve, c’è la ristampa.

Valeria Dalcore

ILLUSTRAZIONE COPERTINA DI FEDERICO BASSI

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ASSOCIAZIONI E ISTITUZIONI IN RETE: SINERGIE PREZIOSE PER IL BENE COMUNE

TUTTI PAZZI PER I CORSI Le attività legate al progetto di rete QUITUTTI CONTAMINAZIONI LOCALI stanno procedendo a Quistello e a San Giacomo delle Segnate per coinvolgere entrambe le realtà abitative dei due comuni limitrofi coinvolti nel progetto.

QUI si Crea si è proposto di offrire le basi teoriche per progettare e realizzare in prima persona contenuti grafici fatti di immagini e linguaggi creativi, al fine di trasmettere le proprie idee in modo immediato ed efficace.

Giovedì 05 Marzo 2015 si è svolta a Quistello l'ultima lezione del corso Giornalismo QUI condotto dalla giornalista Valeria Dalcore e la settimana prima si è conclusa l'esperienza dei corsisti di QUI si Crea a San Giacomo delle Segnate, che con Elisa Sivieri hanno esplorato e conosciuto alcuni concetti del mondo della grafica.

Tra queste pagine abbiamo inserito gli esercizi svolti dai corsisti che hanno partecipato con interesse ad entrambi i corsi proposti da QUITUTTI CONTAMINAZIONI LOCALI, grazie al contributo di Bando Volontariato 2014. Abbiamo contrassegnato i contributi con i loghi Giornalismo Qui e Qui si Crea affinchè siano di immediata identificazione. TUTTI I LOGHI DEI CORSISTI QUI INSERITI NEGLI SPAZI DEDICATI SONO STATI REALIZZATI DURANTE IL CORSO!

Giornalismo QUI si è svolto in cinque lezioni durante le quali i partecipanti si sono messi alla prova imparando a scrivere un articolo, partendo da una notizia, un fatto, un interesse. Cinque lezioni per costruire un piccolo ed efficiente gruppo di redazione, partendo dalle singole identità e aspirazioni di chi aveva sempre desiderato scrivere, e non ha mai avuto la possibilità di farlo in un contesto strutturato. TuttoQui&dintorni apre le proprie pagine a nuove penne, partendo dalle basi, in modo concreto e stimolante.

Federico nasce nel '77 a Mantova dove risiede tutt'ora. Si è diplomato all'Istituto Statale d'Arte e fin da giovanissimo ha partecipato a collettive, personali, eventi e concorsi ricevendo numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2012 "nascono" gli Ominetti. Dal 2013 con il collettivo LeCanaglie si esibisce in performance che uniscono musica, illustrazione e animazione-video. Da oggi è una firma di TuttoQui&dintorni.

FISSATE O IMPRESSIONATE? NOOOOOOOOOO!!!

GRAZIE

C www.facebook.com/federico.bassi.31?fref=ts

A marzo sono partite anche le attività di QUI si studia, un supporto educativo rivolto ai ragazzi della scuola primaria di secondo grado dell'istituto comprensivo G. Gorni. Alfabetizzazione, aiuto nella gestione dei compiti, supporto ai ragazzi con disturbi specifici di apprendimento, attività di socializzazione, per sostenere i ragazzi cercando di aumentare le loro competenze, la loro autonomia rafforzando la loro autostima.

SELFIE!

MEMORIA PIENA

Alessandra Baraldi Studentessa

piazza Sordello, 43 • MANTOVA

info 0376 229 694


GIORNALISMO Tutte le attività e i corsi proposti hanno i seguenti obiettivi: 1) favorire la partecipazione di bambini e ragazzi di Quistello e San Giacomo delle Segnate alle attività artistico-espressive, culturali ed educative organizzate con il sostegno dei volontari delle associazioni. 2) favorire il sostegno, l’affiancamento, l’ascolto delle famiglie fragili, in particolare dei loro figli, coinvolgendoli in laboratori sperimentali di cittadinanza attiva. 3) creare momenti di festa, ritrovo per raccogliere, sostenere il progetto e sensibilizzare i cittadini a stare "in rete" sul proprio territorio. Queste sono solo alcune delle iniziative che abbiamo in programma. Tutte le attività sono organizzate dalle Associazioni della Rete attraverso lavori di gruppo specifici, laboratori di pianificazione e organizzazione delle azioni e, nello stesso tempo, di comunicazione delle stesse alla cittadinanza per poterne attivare l'interesse, la curiosità e la partecipazione di tutti. Attraverso questo progetto e le azioni concrete ad esso collegate, ci aspettiamo di far crescere nella comunità di Quistello e San Giacomo, un significativo senso di appartenenza e di interesse rispetto ai temi dell'inclusione sociale dei soggetti fragili, della relazionalità da riscoprire e ritrovare, della crescita di consapevolezza attorno al significato di coordinamento organizzativo tra le Associazioni e le competenze di promozione e comunicazione delle attività delle Associazioni (sia quelle previste dal progetto che quelle che le Associazioni portano avanti annualmente nella comunità), dell'ascolto dei cittadini che avranno la possibilità di esprimere bisogni, problemi, idee e proposte.

I LABORATORI SONO GRATUITI ED APERTI A TUTTI Ed ecco quelli in partenza: • Realizzazione dell'ORTO urbano "QUI si coltiva". Un’occasione per creare socialità trasversale, con la partecipazione di ragazzi, famiglie e qualche nonno che metta a disposizione la propria saggezza popolare. Fare l'orto è di moda (Michelle Obama e la Regina Elisabetta coltivano l'orto!) ma è anche noto che coltivare verdure e ortaggi migliora l'umore e attenua lo stress, provare per credere! • Laboratorio di CUCINA "QUI in cucina" senza l'uso di fuochi (così anche i più piccoli possono partecipare) con l'utilizzo dei prodotti dell'orto urbano e tanta fantasia! • Laboratorio MUSICALE "QUI in musica". Una percussion band atipica con tanto di concertone finale. La musica è un ottimo modo per incanalare energie e per trovare una valvola di sfogo positiva. • Secondo ciclo di "Giornalismo QUI" e "QUI si crea" da fine aprile.

INFO: se siete già interessati o avete esigenze particolari di giorno/orario scriveteci a

quituttibandovolontariato2014@gmail.com www.facebook.com/quituttilaboratori

OSSESSIONE SELFIE

SEMPRE , E I F L E S , SELFIE E MAI USAR R O ! E I F L E S O PER N O F E L E T IL TROPPO è E R A N O TELEF AM! MAINSTRE

Erica Pradella Studentessa

è ancora Tempo per noi Il Tempo, -non parlo di quello meteorologico- oggi viene inteso, anzi vissuto, in modo assai differente che in passato. Nelle nostre campagne, fino a qualche decennio fa, si aspettava con pazienza che le stagioni facessero il loro naturale decorso, si guardava la luna per avere buoni auspici per i raccolti futuri, si attendeva pacatamente nel tepore delle stalle che il lungo, lunghissimo e rigido inverno lasciasse campo alla tanto agognata primavera, la stagione della rinascita, dove di colpo il ritmo dell'uomo riprendeva a correre. Oggi non ci sono più lunghi tempi d'attesa, di rinascita e di grande movimento, come una volta. Viviamo con l'ossessione di essere perennemente in ritardo su tutto e tutti. Il ritmo delle nostre giornate è frenetico, siamo sempre di corsa, l’agenda piena di troppi appuntamenti e il nostro peggior nemico diventa l'orologio. Sempre in lotta con il ticchettio delle lancette, il nostro umore ne risente: siamo già arrabbiati e irascibili di prima mattina! Perché tutto questo?! Forse incidono anche altri fattori, oltre al mutamento del nostro stile di vita. Nella versione di Tempo 2.0, l'influenza ossessiva per la tecnologia fa da padrone. Con smartphone, computer e tablet siamo connessi perennemente col mondo. Questa globalità ci fa credere di poter essere ovunque, anche dall’altra parte del globo, e ci fa discutere come fossimo stranieri a casa nostra. Il connubio tempo-tecnologia è molto più marcato di quanto potrebbe sembrare ad una prima analisi. Se provassimo a restare un giorno senza i nostri adorati mezzi tecnologici, ci sentiremmo emarginati dal mondo e anche la nostra attuale percezione del tempo subirebbe un drastico cambiamento. A febbraio, quando mezza pianura padana si è risvegliata di colpo sepolta da una fitta nevicata, una coltre bianca ha paralizzato tutti: strade impraticabili, uffici e scuole non raggiungibili, case senza corrente elettrica. Per i nostri nonni, abituati a nevicate di questa portata, non sarebbe stato un problema ma la normalità. Strade bloccate, isolamento, bambini che non potevano raggiungere la scuola, pazienza, si sarebbe aspettato. Per me, rimasto senza corrente elettrica per mezza giornata, è parso di vivere in un’altra dimensione. Bloccato a casa, senza televisione, senza computer e soprattutto senza telefonino, il tempo sembrava non passare mai, contavo i secondi che mi apparivano inesorabilmente lenti.

Connessioni Chi compie il passaggio verso uno stile di vita vegano o vegetariano, viene spesso etichettato come “ossessionato dalla linea/ ossessionato dal cibo”. Niente di più falso: l’unico pensiero di chi fa il grande passo verso questa scelta etica sono gli animali. Il pensiero salvifico di agire per loro ogni giorno è ciò che accomuna tutti noi. Salvare? In che senso? Con l’azione diretta. Azione diretta, queste due semplici parole che spaventerebbero chiunque, quasi aggressive, in realtà significano “attivismo”: essere in prima fila per liberare chi viene sfruttato. Il passaparola diviene il nostro fiume principale. Ci vedrete distribuire volantini, organizzare conferenze, dimostrarvi che si può essere felici e in salute anche senza provocare sofferenza ad altri esseri senzienti. La parola è il nostro mezzo migliore; la comunicazione passa attraverso la connessione. Quando realizzi che la rivoluzione parte dalla forchetta, la tua, hai fatto la connessione. Questo è sempre il motto per ottenere un progetto di uguaglianza, per evitare la crudeltà. La liberazione animale è ciò che ci accomuna, il pensiero di ogni essere libero, senza schiavitù, ciò che ci sprona ad andare avanti. Tu chiamale se vuoi ossessioni, noi preferiamo chiamarla vita.

Un’ossessione per il tempo al contrario, fino al giorno prima pareva velocissimo e ora di colpo fermo. In questa situazione, ho fatto l'unica cosa che potevo: ho aspettato. Ho dato spazio ai miei pensieri, e mi sono messo a leggere un buon libro. Un momento introspettivo ha trasformato l'attesa in opportunità. Non ho ingannato il Tempo, l'ho proprio impegnato in modo diverso. Un pò come faccio di sera, l'unico momento della giornata in cui tutto è più rilassato, dilatato, il vociferare fastidioso lascia posto al silenzio, il telefono finalmente tace e la luce fioca di una lampada rende quel momento flemmatico, ideale per dedicare tempo a me stesso per scrivere, leggere, ascoltare, pensare, fare progetti, meditare o qualsivoglia altra attività a cui non mi posso dedicare durante la giornata. E ho capito che in fondo il nostro Tempo non è poi così tiranno come vogliamo credere. Lorenzo Neri

Associazione Z O E • associazionezoeveg@gmail.com

Curtatone (MN) Italy tel. 0376 290 122 • www.bersy.com


tempo

liBERO GIORNALISMO

Alex Zanardi e l’ossessione del superamento del limite Con tutto il rispetto e l’ammirazione che inevitabilmente Alex Zanardi ispira, leggendo la sua autobiografia non si può fare a meno di cogliere qualcosa di eccessivo: la presenza di un daimon tanto potente ed esigente da permeare di sé tutta la vita e la personalità di questo straordinario sportivo. Il suo oroscopo ci parla di un uomo gradevole, generoso, mediamente ambizioso e determinato, azzarderei a dire apparentemente normale, se non fosse per quella wild card rappresentata da Marte isolato in ottava casa nel segno della Vergine. Marte è sempre un indicatore di coraggio, forza fisica, capacità di assumersi rischi e intraprendenza; è il muscolo e il sangue, ciò che ci muove in vista del conseguimento di un

Il segno della Vergine è un settore legato a temi quali la salute del corpo, la tecnica, la tecnologia e l’attenzione ai dettagli, il riconoscimento dei limiti dell’ordine naturale a cui l’essere umano è sottoposto, le capacità di adattamento e la perseveranza nel lavoro quotidiano per ottenere dei risultati step by step. Marte in Vergine appartiene quindi a persone disciplinate ed efficienti, che non mollano mai e ottengono ciò che desiderano accumulando un piccolo risultato dopo l’altro, mosse da una forte passione che le spinge verso l’autoperfezionamento, come dichiara lo stesso Alex in un’intervista: “Se raggiungi un piccolo risultato, ti porta a continuare il giorno dopo. E impostando ciò che fai in base alle passioni, diventa tutto più facile”.

corpo fisico (“Facendo sport si impara che ogni giorno bisogna spostare l’asticella un po’ più in su, e non accontentarsi mai, non fermarsi mai”), portando più di una volta il povero Alex a rischiare la vita, ma capace al tempo stesso di ricostruirsi tramite la tecnologia, rimettendo “in piedi” ogni volta il suo beniamino, con una prontezza solo sua. Alessandra Lanzoni http://astrologiadelcerchioedellaspirale.blogspot.it

dal web www.daidegas.it

SPORT

obiettivo che ci appassiona, e quindi va sempre valutato con cura nel tema natale di uno sportivo.

Ciò che ha reso questo Marte in Vergine così pericoloso per Zanardi è la sua presenza in ottava casa, il settore che presiede ai processi di morte e rinascita, e infatti il nostro sportivo ha rischiato seriamente di morire dissanguato a seguito del gravissimo incidente del 2001 sul circuito del Lausitzring, in cui entrambe le gambe gli sono state tranciate, ma che gli ha anche consentito, dopo una lunga riabilitazione, di rinascere grazie a due protesi con cui continua a compiere imprese eroiche. Tuttavia, l’elemento che trasforma questo Marte in Vergine in una sorta di macchina da guerra poggiata su una bomba ad orologeria è dato dal fatto che nel tema natale di Alex il pianeta rosso è isolato rispetto agli altri pianeti, ossia non forma con essi alcun aspetto. I pianeti isolati possono essere paragonati a dei “cavalli selvaggi”, che, proprio perché privi di briglie, possono scatenare tutta la loro potenza senza porsi alcun limite, soprattutto in corrispondenza di transiti particolarmente sollecitanti. Marte isolato è un pianeta che a volte smuove le montagne, consentendo di compiere exploit incredibili, ma che al tempo stesso tiranneggia il suo possessore, anteponendo la propria agenda a quella del resto dell’oroscopo. Nel caso di Zanardi, questo Marte è un daimon estremamente esigente, che lo spinge a sfidare costantemente le leggi della fisica e della fisiologia; un cyborg ossessionato dal bisogno di superare i limiti imposti all’uomo dal fatto stesso di essere incarnato in un

Tiziana Baraldi graphic designer

INGA, l'assistente di

LA MANIA DEL GIOCO TI... CONSUMA

The game Doctor

reality fissazione

VIDEOGiocatori, questi ossessionati

Tutti i videogiocatori dal primo all'ultimo sono stati ossessionati almeno una volta da un videogioco. Sapete di cosa parlo: quel gioco a cui ti dedichi per ore e ore, di cui sogni i livelli anche la notte, ti addormenti con il pensiero di continuarlo, ti svegli con lo stesso pensiero e una volta che l'hai finito... ci rigiochi ancora e ancora tanto da impararlo a memoria. Ammetto di avere parecchi giochi che mi ossessionano, soprattutto quelli che poi diventano una saga, e tutte le saghe hanno un inizio... Recentemente navigando in rete sono capitata sulla pagina di The Software Library: MS-DOS che fa


sono aperte le iscrizioni ai

corsi in partenza

GIORNALISMO

Va’ dove ti porta il... naso!

TUTTI ! CONTAMINAZIONI LOCALI

"Poiché gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potranno mai sottrarsi al profumo." Il profumo di Patrick Suskind

GIORNALISMO SI STUDIA SI CREA

SI COLTIVA

IN MUSICA IN CUCINA

CORSI GRATUITI ED APERTI A TUTTI INFO: se siete interessati o avete esigenze particolari di giorno/orario scriveteci a

quituttibandovolontariato2014@gmail.com www.facebook.com/quituttilaboratori oppure telefonate allo 0376 618382

parte di un progetto molto più ampio ovvero Internet Archive. In questo archivio potete trovare molti famosi retrogames, tra cui anche il celebre Prince Of Persia, il primo in assoluto! Io ho perso la vita a questo gioco cercando di stare dentro i 60 minuti di tempo. -Ancora oggi non ci sono riuscita. O.oVi sono anche storiche avventure grafiche, genere a me molto caro, come Maniac Mansion. Per non parlare poi di alcune chicche e pietre miliari della storia dei videogame come il precursore di tutti gli sparatutto, quello che ha dato risalto al genere e che lo ha reso famoso, ovvero Wolfenstein 3D e ovviamente il primo sparatutto per eccellenza: Doom. Potete trovare nell'archivio anche giochi arcade come il classico dei picchiaduro, Street Fighter o il mitico Pac Man. Sono giochi che mi hanno fatto appassionare, ehm... potrei dire ossessionare, al mondo dei videogame, oltre ad avermi fatto rischiare un distacco della retina. Scherzi a parte... The Software Library: MS-DOS è una bellissima raccolta di giochi per i nostalgici un po' datati come la sottoscritta e, per chi non ci avesse mai giocato, l'occasione per scoprire questi grandi classici. La consiglio a tutti gli appassionati e ossessionati. Sicuramente avrete di che divertirvi. http://archive.org/details/softwarelibrary_msdos Linda Dal Pan

Facciamo un gioco: che odore ha questa rivista? È difficile trovare delle parole per descriverlo, vero? Non c’è niente di più complicato per chi scrive del riuscire a fare immaginare un odore, si può solo provare a suggerirlo, riducendolo a una vaga somiglianza: curiosamente, a me ricorda l’odore dei pastelli a cera. Ogni volta che sfoglio TUTTOQUi mi pare di vedere le mie dita tornare piccine come quando da bambina li sfilavo uno ad uno dalla scatola e iniziavo a sniffarli, insaziabile, in cerca di non so quale sensazione. Adesso provate ad allontanare il giornale per qualche minuto: riuscite ancora a percepire quell’odore? Il profumo è qualcosa che non si lascia possedere ed è questo il suo immenso potere. È qualcosa che ti travolge e ti assorbe completamente ma solo finchè resta con te. Ci condanna a inseguirlo, ci semina addosso una mancanza. Forse per questo ne sono sempre stata così attratta da farla diventare quasi un’ossessione. Tanta vita fa, avevo una bambola che adoravo con cui però giocavo pochissimo perché ero troppo presa ad annusare il suo vestito profumato al cioccolato. Era una Cherry Merry Muffins: queste bambole pasticcere avevano ognuna una mascotte e un piccolo vassoio di muffin profumati alla banana, ciliegia, mela o yogurt. Se ti capitavano sotto il naso, succedeva che ti fiondavi nella dispensa e divoravi la prima cosa dolce che trovavi, fregandotene dei rimproveri di mamma e dei suoi consigli sulla dieta! Crescendo poi, ho scoperto che anche gli spettacoli di fine anno scolastico avevano un odore! Nelle sere di giugno più attese dell’anno, le strade che attraversavo in bicicletta avevano un profumo unico che durava solo qualche settimana. Un’aria dolce e fruttata che metteva addosso un po’ di agitazione e malinconia, con le prime voglie di innamorarsi che fiorivano sulle panchine di fronte alle scuole, fra uno spettacolo e l‘altro. Fino a qualche anno fa non avrei saputo nemmeno dargli un nome a quel profumo: oggi so che era il gelsomino, puro e candido come il bianco dei suoi fiori. E l’amore, che profumo ha? Da ragazzini si sta ad annusarsi per ore il viso fresco e morbido, non ancora graffiato dalla vita, e un tanto cercato e timido bacio sulle labbra ha un respiro potentissimo, incontaminato: non sa di tabacco, né di vino, di rossetto o di qualsiasi profumo artificiale, sa solo di purezza. È uguale solo a se stesso e, per questo, unico. Poi, l’amore cresce e cambia, anche il suo respiro. “Centinaia di migliaia di odori sembravano non valere più nulla di fronte a quest'unico odore. Questo solo era il principio superiore secondo il quale si dovevano classificare gli altri profumi. Era pura bellezza.” scrive Patrick Süskind ne Il profumo. In questo romanzo

Si

viaggiare la passione per un profumo diventa un’ossessione così forte da portare un uomo a uccidere per possederlo. Fortunatamente non c‘è bisogno di arrivare a tanto nella nostra società che ci mette a disposizione tutto ciò che chiediamo, almeno materialmente: anche la possibilità di annusare qualcosa che non abbiamo davanti agli occhi! Certo, il mondo regala i suoi profumi a chi ha il tempo e la possibilità di attraversalo, ma se siamo troppo lontani da un bosco o da un campo di lavanda, possiamo comunque annusarli comodamente anche da casa o in ufficio, grazie agli oli essenziali. L’aromaterapia è una cultura e uno stile di vita che insegna ad accorgerci della ricchezza del mondo, non solo con gli occhi ma anche col naso! A moltiplicare il piacere (o il disgusto, a seconda dei casi). Accorgersi richiede lentezza, attenzione e amore, tutte cose che abbiamo bisogno di ritrovare di questi tempi. Il profumo è capace di portare bellezza dove gli occhi non possono coglierla e quiete a una mente agitata. Da qualche tempo la mia casa è un altare di profumi naturali, questa è la mia ossessione: sono una degustatrice di candele, oli essenziali, tisane. Mi aiutano a vivere meglio. Quando sono agitata, la lavanda mi calma e mi dona tranquillità. La mattina, l’arancio e il bergamotto mi trasmettono tutta l’energia che mi manca quando, assonnata, mi preparo a lavorare. Nelle sere d’inverno, gelide e ventose, la cannella e il peperoncino scaldano il mio corpo regalandomi buonumore e serenità. Alcuni profumi sono diventati i miei profumi, che mi fanno sentire sempre a casa. E, appena posso, esco a fare due passi e a respirare le stagioni: l’anno scorso in primavera ho scoperto per la prima volta, inaspettatamente, l'odore vellutato e cremoso di un campo di fave, così intenso da catapultare la mente su una spiaggia, col sole che scalda la pelle lucente di crema protettiva. Viaggiate non solo per vedere, ma anche per scoprire i profumi del mondo! A proposito, cosa fate questo weekend? Vi suggerisco un’idea: un’isoletta sul lago d’Iseo, Monte Isola, si gira solo a piedi, in tutto sono una decina di km. Oltre alla sua bellezza placida e alla cucina tipica, in questo periodo dell’anno offre uno spettacolo particolare: la fioritura dei numerosissimi alberi di Mimosa che regalano all’isola un’esplosione di profumi e colore. Vi riempirà gli occhi (e il naso) di bellezza.

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Francesca Battisti


letteraL OSSESSIONE

Mente

Torneranno lumi immobili incastonati nei lampioni, i folgori crepitanti nelle pozze ambrate a essere solo parole impiastricciate sui muri, le poesie sciolte nei miei occhi liquidi di nuovo vuoti e senza vita, questi vicoli errabondi e nebbia vischiosa, asfissiante, inclemente, la purea vaporosa che sospira al mio incedere. Io, sarò solo una distratta passante, a un semaforo irrequieto che non ha di che sorprendersi. Quando mi libererò di te. Ossessione. Francesca Battisti

DIETRO IL BOCCASCENA, ossessione per la perfezione

L'ANGOLO DELLA POESIA

Come nasce uno spettacolo?! Quando ci sediamo tra il pubblico sappiamo quello che ci aspetterà?! Sappiamo quanto lavoro e preparazione vi stanno dietro? La messa in scena di uno spettacolo è qualcosa di meraviglioso, stesure di copioni, prove estenuanti, prove da mattina a sera per raggiungere la perfezione del gesto, della forma, la perfezione che deve arrivare allo spettatore. Coglibilità del messaggio.

Ciò che rende lo spettacolo qualcosa di non altrimenti paragonabile è la sua stessa natura effimera. Mesi di lavoro che si risolvono in un'unica piece teatrale della durata di un' ora o poco più. Ci siamo mai davvero posti la questione che ciò che non si nota dietro una locandina patinata ed i luccichii negli occhi del pubblico in sala siano in realtà il frutto di una grande ossessione, che potremmo altresì paragonare alla passione, quel moto perpetuo che ti fà provare la stessa scena decine e decine di volte finchè il movimento non è elegante, la movenza decisa, la battuta sicura e fluida?

danza di belle nella smodata festa dell'io ribelle che fa rapina e vuole la conquista per arricchire la sua feroce lista l'ossessione rappresentata dalla figura di Don Giovanni, il mito maschile della seduzione seriale: "Madamina, il catalogo è questo delle donne che amò il padron mio..." (Mozart - Da Ponte)

EX CONVENTO DI S. MARIA (GONZAGA)

Oh madamina rimbalza nella testa questa divina

CASA GONZAGA

Arianna Maiocchi

DA SABATO 11 A DOMENICA 26 APRILE Mostra fotografica organizzata dal Collettivo Diecixdieci in collaborazione con L’officina dell’immaginazione, Biblioteca Comunale “Franco Messora”, Servizio Civile Nazionale, Circolo Filatelico, Numismatico ed Hobbistico, Fiera Millenaria di Gonzaga Srl, con il patrocinio del Comune di Gonzaga. A conclusione dei lavori di ampliamento, restauro e superamento delle barriere architettoniche del Polo Culturale dell’Ex Convento di S. Maria, azione prevista nell’ambito di DOMInUS, Distretto culturale dell’Oltrepò Mantovano per l’Innovazione, l’Unicità e lo Sviluppo, promosso e realizzato da Fondazione Cariplo all’interno del più ampio progetto Distretti Culturali, sabato 11 aprile si prevede l’inaugurazione degli spazi attraverso una serie di eventi aperti al pubblico: CASA GONZAGA, mostra fotografica a cura del Collettivo Diecixdieci e LA FAMIGLIA GONZAGA, laboratori gratuiti per tutte le età a cura di Ludosofici. La mostra propone una selezione delle fotografie storiche del nostro Comune prestate dagli utenti della Bibloteca Comunale e digitalizzate dai volontari del Servizio Civile Nazionale all'interno del progetto P-Pop. Nell’arco dello scorso anno, infatti, la biblioteca si è fatta centro di raccolta di materiale fotografico d’epoca che ritraesse Gonzaga non soltanto nei suoi monumenti principali, ma anche nelle vie periferiche

e negli scorci apparentemente anonimi per costruire un archivio di immagini dove conservare la memoria del nostro Paese. In queste foto i luoghi traspaiono come sottofondo agli avvenimenti ritratti, alle ricorrenze e alle piccole azioni quotidiane attraverso le quali è possibile seguire l’evoluzione degli spazi nel trascorrere degli anni e disegnare una storia “popolare” di Gonzaga che emerge dagli scatti dei suoi abitanti. Con le sgranature, i viraggi color seppia, i graffi e le macchie, queste immagini testimoniano come è cambiato il nostro paese e come al contempo sono cambiate le nostre abitudini e i nostri costumi. Così le stanze dell’’Ex Convento, rinnovate nel loro allestimento espositivo, si costituiscono come “casa” della memoria collettiva in cui la comunità si guarda allo specchio per riconoscere la propria storia e definire la propria identità. Le fotografie esposte sono state gentilmente fornite da: Alcide Bosi, Arrigo Davoli, Associazione Musicale Banda di Gonzaga, Fiera Millenaria di Gonzaga Srl, Alessandro Malavasi, Giorgia Malavasi, Tiberio Mondini, Marzia Santachiara. In mostra anche le cartoline dalla collezione di Alcide Bosi.

INAUGURAZIONE: Sabato 11 Aprile ore 18 APERTURA AL PUBBLICO: Martedì, Giovedì e Venerdì: ore 15,30/18,30 Mercoledì, Sabato e Domenica: ore 10/12,30 - 15,30/18,30 INFO: www.diecixdieci.it . info@diecixdieci.it Facebook: Collettivo Diecixdieci

EVENTO COLLATERALE: Sabato 11 Aprile “LA FAMIGLIA GONZAGA” WORKSHOP GRATUITI Workshop a cura di Ludosofici. Installazione a cura di Pietro Corraini. Progetto a cura di Paola Boccaletti.

info@officinadellimmaginazione.it • tel. 0376.1950031


GO

U T U F

ARTE

TAN

A T S I R

di Alberto Tosi

Sempre contro il grigiore contemporaneo sempre contro l’aspirina facile NOI ripudiamo il mondo delle banali ossessioni: formiche fastidiose sopra cui bisogna DANZARE! TANGO FUTURISTA imponiamo! RAPIDO DINAMICO FORTE SPAVALDO! Giù dalla rupe la massa informe insicura infreddolita! I nostri esclamativi contro i vostri interrogativi! PUNGIAMO-INFILZIAMO siamo isterici e compulsivi mossi da azione-odio medievale siamo l’avanguardia della fierezza la bellezza della lotta il Knak della mischia lo Zang Tumb Tumb

che affonda l’immobilità e ‘l pensare troppo e grasso

O S S E S S I O N E senti come sibila quest’orrida biscia SVEGLIA italiano! Dimenticati umano ridiventa BESTIA sconfiggiti e vinciti nell’animo BRUCIA il divano LIBERA mente pensiero corpo ENTRA a spinta nella sauna in cima alla montagna sudati la fiacca materia grigia ridonati splendore di fiamma elimina le impurità! A morte le ossessioni nemiche della bellezza! Devi fare! Fai fai fai! Vivi vivi vivi! Non c’è tempo! Non rimandare a domani o sacerdote dell’inattività! Sei ossessionato da mille cazzate ti deprimi quando la squadra del cuore perde o se la pappa è bruciata NOI siamo l’arco ACUTO che ti perfora l’occhio ottuso - il passo di TANGO che ti ubriaca – la PEDATA che ti desta - l’INCUBO solo che deve ossessionarti BASTA tardare! non dormire REAGISCI! Domani ti sveglierai morto o lo sei già? Tu vivi per mangiare tu vivi per lavorare putrida carcassa! Rimugini mentre qui si assalta col coltello tra i denti! Sarai sbranato agnello di Dio questo è un mondo buio e spietato ZOMPA BRUCIA AFFONDA URLA SCACCIA la paura COMBATTI il timore di morire l’ossessione maniacale di vivere tanto e male crisalide mai divenuta farfalla codardo pieno di paura tu appendice del tuo Smartphone prolungamento del tuo PC paio di scarpe all’ultimo grido (non di battaglia) rocca decadente scossa dal vento sacco d’ignavia che vogliamo bastonare

Strappiamo l’orripilante vessillo della decadenza ossessiva! Risorgi uomo moderno martella scolpisci la tua statua lucente-ruggente! Il

nostro manifesto pulsa ininterrotto da centosei gloriosi anni brilla nell’audacia di chi non s’arrende al banale

sopravvivenza

SBRANA il prossimo tuo e libera dalla prigionia!

CARICA

tonnellate di

VIRILITA’-VITALISMO

in un coro per la

Come è triste morire curvi su sé stessi!

L'OSSESSIONE DEL TEMPO Ho cominciato a chiedermi se gli altri hanno la mia stessa sensazione del tempo che passa come quella che ho io. Il tempo in tutte le sue forme: il tempo libero, il tempo sprecato, il tempo finito, i tempi che cambiano… Gli anni in un determinato luogo, in un determinato periodo storico o politico. Come sarei seguendo e modificando queste variabili? La mia libertà sarebbe migliore o peggiore di quella presente? Canzoni come un piacere da ascoltare. Canzoni come documenti

A.N.P.I. Territoriale “Ugo Roncada”

Provincia di Mantova

25 aprile 2015 - 70° Anniversario della Liberazione

Recital di Daniele Goldoni

storici. Scavare. Cercare. Andare indietro nel tempo. Canzoni che raccontano cosa è accaduto e quello che accadrà. Il tempo che perde qualità sempre più contaminato da informazioni superficiali e materiali. L'era delle grandi distrazioni. Il tempo che perde il suo nobile compito di testimoniare e far emergere la verità in cambio di un presente piacevolmente effimero e carente di contenuti -di approfondimenti-. Il tempo costruito dall'uomo e non più dal tempo stesso.

SEMBRA SOLO UNA MACCHIOLINA

Cosa c'è oltre quelle macerie? Che persone e storie si celano in quella città? Cosa c'è dopo quella fertile vallata? Il sole che sorge come una rinascita, come un obiettivo da raggiungere. Una luce da celebrare. Una volta lessi che la pace non è altro che la pausa tra due guerre. Io sono uno spettatore di pace. Chi venne prima di me fu un testimone di guerra. Chi è che decide questi ruoli? Cosa sarebbe accaduto se fossi nel 1915 invece che nel 2015? In che situazione mi troverei se fossi nel 1945 invece che in questo 2015? Ho cominciato a chiedermi se gli altri hanno la mia stessa sensazione del tempo che passa come quella che ho io.

Convivere quotidianamente con le ossessioni è come dipingere una parte di muro di bianco quando per tanti, praticamente per tutti, è già bianco, solo per chi è vittima delle ossessioni quel muro va dipinto finché la persona che vuole dipingerlo non lo vedrà bianco anche lei. E potrebbero non bastare mille pennellate di quel bianco per cancellare quella microscopica macchiolina formatasi nella testa prima ancora che per l’umidità e l’usura del tempo sulla parte ruvida delle nostre emozioni pronte purtroppo a sfociare in pianti e inutili discussioni che non portano a soluzioni.

Daniele Bergamini

Berg.ART©2015 Graphic Designer - Illustrator Vj Visual Performer Pop Culture Expert - Song Writer - Poet Change Maker

Teatro Auditorium - Poggio Rusco (MN) Giovedì 23 aprile 2015 ore 21:00

“Un Paese Cantato” Produzione Musicale di Daniele Goldoni Testi di Giovanni Perrino

Ingresso Gratuito - La cittadinanza è invitata

Giovedì 23 aprile 2015 ore 21:00 Teatro Auditorium - Poggio Rusco (MN) https://www.facebook.com/ANPI.UgoRoncada.PoggioRusco

Con fatica, ma la vediamo in tanti adesso quella minuscola macchiolina negli spigoli di quel muro, nelle cavità malinconiche delle nostre giornate dove viene costruito un muro addosso ad ogni dubbio che ci assale. E intanto che ci chiediamo il perché ci fa così paura quel dubbio, il perché esso sia dello stesso colore della macchiolina abbiamo già in mano il pennello, che nel frattempo neanche lui resta quello, ci sembrava usurato dal tempo, e perciò ne abbiamo preso un altro che copre meglio… una macchia che non sparisce mai definitivamente e non dipende da noi. Enea Araldi


PHOTO: MAURIZIO PIRAS

Come Quistello ha placato la mia ossessione per i simboli

Ognuno di noi nasce con un talento particolare, un’abilità che indirizza inevitabilmente le scelte e il modo di operare nel mondo. Io sono nata interprete. Interpretare significa risalire ad un significato partendo da un segno. È una sorta di caccia al tesoro in cui il premio consiste nel riuscire a dare un senso personale all’esperienza. Per chi nasce con questa forma mentis, ogni cosa è come se contenesse un messaggio che va intuito tramite la lettura di simboli. Probabilmente alla base della spinta interiore verso una rappresentazione simbolica del reale c’è il bisogno di affrancarsi dall’angoscia del contingente: la sottile inquietudine di chi osserva la normale imponderabilità del caos e a ciò reagisce mettendosi in cammino alla ricerca di quel filo rosso che consente di ricongiungere fatto e significato.

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Questo bisogno di una narrazione che trascenda il nudo segno attraverso un alfabeto più ricco di senso può farsi però ossessivo, proprio per la straordinaria capacità del reale di eludere il nostro tentativo di comprenderlo tramite mappe cognitive. Nella mia vita, la ricerca del sistema di decrittazione perfetto è iniziata con lo studio delle lingue straniere - ritenendo forse che tramite lingue diverse si potessero

sorprendermi e stancava la mia mente. Ma la vita, più saggia di qualunque teoria, mi ha costretto a cambiare radicalmente prospettiva, costringendomi a trasferirmi da Roma a Quistello. Qui, in questo paese pigramente operoso della Bassa, dove lo sguardo tocca l’orizzonte senza incontrare ostacoli, e l’azzurro del cielo e il verde della campagna hanno una potenza tale da impedire qualunque fraintendimento riguardo la loro natura, il mio bisogno di creare metafore del reale attraverso i simboli si è placato. Ora, mentre cammino sull’argine seguendo il corso sinuoso del Secchia, o quando una lepre mi attraversa la strada o un airone cinerino si alza in volo mentre guido tranquillamente per le strade di campagna, non sento il bisogno di tradurre ciò che mi accade: la Natura parla un linguaggio che non ha bisogno di essere decrittato, le sue parole vengono riconosciute direttamente dall’anima senza alcun bisogno di passare per il vaglio della mente, che finalmente riposa.

cogliere e comunicare ulteriori sensi, passando poi per lo studio dei miti, dell’ermetismo e dell’alchimia, senza tralasciare Jung, approdando infine all’astrologia. Sebbene sia lungi dall’essere perfetto, l’alfabeto astrologico è quello che mi ha incuriosito di più e su cui mi sono soffermata più a lungo perché ha dimostrato di essere un codice simbolico di interpretazione della realtà estremamente vivo, duttile e versatile. Ad esempio, una cosa è bella nella misura in cui l’archetipo della Bellezza è presente in essa, archetipo che in astrologia è simbolizzato da Venere. Ma se Venere si trova nel segno dell’Ariete, governato da Marte, il nostro ideale di bellezza avrà qualcosa di eroico, si risveglierà nella battaglia e nella sfida, portandoci a reagire ad esso in modo passionale ed istintivo. Se poi Venere in Ariete sarà opposta a Saturno in Bilancia, avvertiremo tutto il peso del confronto con l’altro, che si contrappone come un muro ai nostri istintivi slanci eroici, esigendo da noi un maggiore equilibrio… e così via. L’astrologia offre l’indubbio vantaggio di poter operare una diversa organizzazione archetipica degli eventi, sia intrapsichici che del mondo che ci circonda, ma poiché ogni rimedio può trasformarsi in veleno, anch’essa può tramutarsi in una ricerca ossessiva di narrare il mondo solo attraverso la sua modalità interpretativa, fino a privarci della naturalità nell’esperienza del reale. Nella mia ricerca di senso, la dimensione simbolica era diventata una sorta di ossessione, che non permetteva più alla vita di

Alessandra Lanzoni http://astrologiadelcerchioedellaspirale.blogspot.it

PH: MAURIZIO PIRAS

GIORNALISMO

QUESTE FANTASTICHE (OS)SESSIONI! A sentir parlare di ossessioni parecchi di noi avvertono un vago senso di disagio, forse perché ne siamo spesso vittime o, comunque, conosciamo persone molto vicine a noi che lo sono. E pensare che, togliendo solo due lettere, dalla parola che tanto ci intimorisce, ricaviamo il termine “sessioni”, che ci spaventa molto meno. In ogni caso, come per tutte le medaglie, anche le ossessioni hanno due facce. In amore, per esempio, chi non verrebbe lusingato dalla fatidica frase pronunciata dall’amato/a: “sei la mia ossessione!”?

AVVINTA COME L'EDERA

Insomma anche nel campo assai minato delle paturnie, che ci avviluppano in un vortice di gesti ripetuti sino alla noia, possiamo avere una sorta di riscatto; se, infatti, serve un’impresa per uscirne, noi possiamo ergerci protagonisti assoluti e vincere il male oscuro che ci disturba. Cosa c’è di più bello di diventare eroi per salvare noi stessi? foto di Mariarosa Macchiella

Armando Araldi

Chissà se m'ami oppure no

Se il vento scuote e fa tremar

sussurrami baciandomi

son qui respiro il tuo respiro

chi lo può dire?

le siepi in fiore

che m'ami ancor.

son l'edera legata al tuo cuor

poi torna lieve a carezzar

Lo so che forse piangerò

sono folle di te e questa gioventù

con tanto amore

ma t'amerò.

in un supremo anelito

e tu che spesso fai soffrir

Son qui tra le tue braccia ancor

voglio offrirti con l'anima

tormenti e pene

avvinta come l'edera

senza nulla mai chiedere.

Chisà se un giorno anch'io potrò l'amor capire? ...

L'edera . Festival di Sanremo 1958 (di Seracini - Vincenzo D'Acquisto) . Nilla Pizzi


SESSO/(OS)SESSO: oh... sesso?!? Se state leggendo questo pezzo ci sono due possibilità. O siete degli incalliti lettori e fan di TuttoQui e non vi perdete mai neppure un "pezzo", oppure siete stati attratti dalla particolarità del titolo. Ebbene eccoci qui, parliamone: è primavera, la stagione degli incontri, delle scoperte, delle passioni, ma immagino che nessuno su queste pagine avrà affrontato l'argomento per la complessità dello stesso, o per... pudore? Eppure, cosa non si legge, cosa non si vede in tv, sulla rete, proprio per il fatto che non è più un tabù per nessuno e forse, ormai, non esiste tema più sfruttato. Con pochi click potete trovare informazioni per soddisfare qualsiasi curiosità in merito ad argomenti hot, trovare spunti, idee ed incoraggiamenti, perché, ammettiamolo: il sesso per molti è proprio un'ossessione. Senza pensare agli eccessi del feticismo o del voyerismo, evitando il tema delle patologie e/o parafilie, basta navigare in rete per rendersi conto di quanto sia diventato facile approfondire tale argomento. Se facciamo una breve indagine scopriamo numeri che mettono i principali siti porno nella stessa categoria di giganti come Microsoft, Google e Facebook. (Lo studio è stato condotto su dati pubblici, cioè quelli forniti dal servizio di Google “DoubleClick Ad Planner”). • Xvideos genera 4,4 miliardi di pagine viste al mese: dieci volte quelle del New York Times e tre volte quelle di CNN; • YouPorn genera 2,1 miliardi di pagine viste al mese; • Ogni visitatore passa in media più di 15 minuti per ogni visita su un sito porno; • Il 75 per cento dei visitatori di siti porno è composto da uomini; ... http://www.ilpost.it/2012/04/07/i-numeri-del-porno-su-internet/

Curioso e divertente da esplorare è anche il mondo dei sex toys. Una delle ultime proposte prende ispirazione della pellicola di Scorsese “The Wolf of Wall Street”, si chiama PINO ed è progettato appositamente per i business men. In pratica è un anello stimolante in silicone elastico, ricaricabile e impermeabile, che si indossa durante il rapporto. Comprende una lussuosa confezione in tessuto gessato, che contiene dei gemelli argentati e una clip ferma-soldi. Un altro particolare prodotto Made in Svezia è il TRANSFORMER di PicoBong. In poche parole è un Sex Toy universale: vibratore doppio in stile rabbit, massaggiatore clitorideo, anello per il pene, vibratore per il punto G, massaggiatore per la prostata e quant’altro, in un unico prodotto. Questo giocattolo erotico si ricarica via USB, è flessibile e impermeabile. Se poi siete degli ossessivi irriducibili oltre che di stravaganze in materia di sesso anche di selfie, stanno proponendo pure X-rated Selfie Stick: il vibratore con la telecamera/ fotocamera incorporata. Per un selfie vaginale, o anale. (O.o) Insomma, qui si può continuare all'infinito, anche senza andare sul porno esplicito. Pare infatti che ci siano due categorie di soggetti:

50 sbavature di bigio

-› FOR ADULTS ONLY!

quelli che preferiscono il porno e quelli che preferiscono l'erotico. - Il porno cerca di eccitare con l'atto sessuale descritto minuziosamente, l'erotico invece fa leva sulla storia e su tutto ciò che riguarda la seduzione in generale -. In ogni caso parliamo di sollecitazioni mentali che vengono alimentate da sempre attraverso diverse forme di comunicazione. Basti ricordare gli affreschi di Pompei, rappresentativi della "licenza sessuale illimitata" dei romani, prima della diffusione del cristianesimo. Forse allora ne sapevano più di noi? Sicuramente erano più liberi da molte inibizioni. Se avete letto o visto "Cinquanta sfumature di grigio", potete farvi un'idea di quanto ormai, oggi, ci si debba arrampicare sugli specchi per inventarsi qualcosa di nuovo. Alla fine molti rimpiangono il sex appeal di Jack Nicholson ne "Il postino suona sempre due volte" o di Mickey Rourke in "Nove settimane e mezzo", e il giovane Mr. Grey al confronto ne esce sconfitto diventando facile preda di ironie di ogni genere. Io, ad esempio, ho trovato particolarmente intrigante Harvey Keitel in "Lezioni di piano", un film del 1993. In quanto a letteratura erotica qui pure ce n'è per tutti i gusti a partire dal mitico Kama Sutra di Vatsyayana (fra il III e il V secolo d.C.). Solo per fare qualche citazione, ricordiamo: • Emmanuelle, di Emmanuelle Arsan, pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1967. • Il delta di Venere, forse il libro che più di ogni altro rappresenta lo stile della letteratura erotica del '900. • L'amante, opera di Marguerite Duras, racconta la storia d'amore in parte autobiografica tra un'adolescente francese e un giovane miliardario cinese nell'Indocina degli anni '30. • Fanny Hill - Memorie di una donna di piacere, di John Cleland, risale addirittura al metà '700, a dimostrare che la letteratura erotica non sia di certo un'invenzione moderna. Nonostante sia datato, questo romanzo è tanto scabroso, erotico ed intenso da essere considerato a tratti pornografico e in più di due secoli non ha mai smesso di turbare ed incantare generazioni di lettori. • Histoire d'O, pubblicato nel 1954 dall'autrice francese Dominique Aury. Il romanzo esplora la dinamiche dei rapporti erotici di dominio e sottomissione, raccontando la Storia di O, che per amore di René acconsente a recarsi al Castello di Roissy, dove sarà alla mercé di altri uomini e sperimenterà ogni tipo di pratiche erotiche, in un apprendistato sessuale che la renderà una perfetta schiava. • Le età di Lulù, di Grandes, racconta l'erotismo a tratti ossessivo, impulsivo, che spinge inevitabilmente la protagonista del romanzo verso qualsiasi forma di trasgressione. • Il Marchese De Sade è senza dubbio uno degli autori simbolo della letteratura erotica, specie della più scabrosa e "oscura".

Tra le sue opere più celebri spiccano La filosofia nel boudoir, in cui si narra delle lezioni del precettore Dolmancé, maestro di lussuria e di crimine, che racconta una Francia in cui dominano il vizio e la corruzione. Tornando a noi, analizziamo la realtà, che tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare... insomma, stiamo con i piedi per terra. Certo, possiamo fingerci spregiudicati in materia di sesso, ma poi quando dobbiamo parlare della nostra, più intima sfera erotica, ecco che si alzano le barriere ed ognuno si scherma dietro allo scherzo o all'esagerazione, giusto per riderci su, compresi i più ossessionati che hanno sempre pronta la battuta sulla durata della performance o sulla lunghezza dell'attrezzo. Ora, siamo seri, il raggiungimento di una sessualità equilibrata e soddisfacente non ha prezzo ed è difficile da mettere in piazza. Proprio per l'intimità che la caratterizza. Il piacere parte dal cervello, ed è proprio da qui che nasce la differenza tra un ménage scarso e uno di qualità (non sempre di quantità...), che ti fa pensare che sia una delle cose più belle e raffinate da coltivare per godersi (letteralmente! XD) la vita. La conoscenza, la confidenza e il rispetto prima di sé, del proprio corpo e della propria persona, e poi, soltanto in seconda battuta, ma di uguale importanza, del partner con cui dividiamo il piacere. Gli odori, i sapori, le sensazioni tattili, uditive che troviamo nell'altro diventano parte integrante del nostro più profondo appagamento, e in casi rari e preziosi, insostituibili. Non sottovalutiamo mai, però, il self-made. Viva l'autoerotismo che ci permette di scoprire in ogni tempo e ad ogni età come arricchire il caleidoscopio della nostra libido. In sostanza "meglio soli che mal accompagnati". Via libera dunque alla fantasia, e... per favore, seguiamo tutti il saggio consiglio bon ton: "si fa, ma non si dice"! Elisa Sivieri

Auguste Rodin e il disegno, ossessionato dalla masturbazione, 1887. di Giulia Casoni TAVOLESTRETTE

più tardi...

Salvador Dalí, Giovane vergine autosodomizzata dalle corna della sua stessa castità, 1954.

Antichi amuleti propiziatori di arte gallo-romana di forma fallica.


Ossessione degli oggetti oppure oggetti d’ossessione? L’indagine di una profana dell’argomento. GIORNALISMO

Partiamo dal principio: ogni oggetto ha la sua storia. L’ossessione sta nell’ostinarsi a collezionare oggetti diversi per ricostruire una storia, come in un puzzle, oppure nel collezionare tante storie diverse riassunte sempre nella stessa forma, quasi fosse un’icona. E ancora, l’ossessione sta nell’ammonticchiare oggetti senza freni, seguendo un impulso indefinito: quasi che in un prossimo futuro si possa aver bisogno di quel piccolo bullone rintanato tra pile di casse rigonfie o di quel ferro da stiro senza piastra che riposa svaporato in un angolo. Porre domande sembra essere l’unica via per capire e così, ci si butta a capofitto nel microcosmo di qualcuno e parte il fuoco di fila. Giovanni, arzillo ultra-ottantenne della Bassa, si presta volentieri. Orgoglioso mi presenta alla sua casa: “Vedi, qui c’è tutta la mia vita; ogni oggetto rappresenta un ricordo, mio e non solo... Sai, ho fatto la guerra e poi ho viaggiato tanto, così ho avuto modo di conoscere molta gente e di ognuno conservo qualcosa.” Il racconto si perde in una girandola di ricordi e prende la forma di un rito, come un saluto affettuoso, una sorta di silenzioso ringraziamento per quegli oggetti che regalano l’immagine trampolino per un viaggio a ritroso nel tempo. Qui l’oggetto è un’occasione e l’ossessione ha i contorni del vissuto.

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TUTTI ! CONTAMINAZIONI LOCALI di Irene Fornasa

non lo sviluppo mai. Per me è importante conservare gli scatti in modo che siano solo miei: etichettati nelle scatole da rullino.” La sue parole dipingono il quadro di una stanza buia, una finestra aperta di tanto in tanto: filtra un po’ di luce, il tempo di uno scatto e via! Sulla parete si proietta un’immagine, i contorni tremolanti e per un attimo la stanza è viva... poi più niente. Proprio come in una macchina fotografica. L’ossessione è legata al ricordo di immagini rubate, narcotizzate e imballate. Un’ultima storia mi trova quasi per caso: David e il suo ripostiglio. Entusiasta, mi racconta della sua passione nel riparare gli oggetti più disparati, accumulati amorevolmente in una stanza lunga e stretta, rivestita d’uno scheletro d’acciaio: file e file di ripiani, che espongono il loro contenuto. “Ogni cosa ha un suo perché” mi spiega “io le do un posto in cui prendere fiato e nel frattempo mi ingegno per rimetterla in sesto e magari trovarle una nuova occupazione.”. Incredibilmente qui gli oggetti acquistano un’anima, diventano come pazienti nella sala d’attesa di un medico, grati per la certezza della visita e forse un pochino in ansia per il responso, cercando d’immaginarsi il loro prossimo futuro.

PROSSIMAMENTE I LABORATORI GIORNALISMO SI CREA

A indagine effettuata, ripropongo la domanda: si tratta di ossessione degli oggetti oppure oggetti d’ossessione? Fifty fifty. A discrezione d’interprete!

La curiosità preme, il fuoco di fila si riaccende e parto alla volta di un’altra storia, un’altra ossessione: scatole da rullino. Eleonora, studentessa, mi dedica la sua attenzione tra una lezione e l’altra, con aria da cospiratrice, quasi sussurrando: “Soltanto attraverso l’obiettivo mi sembra di vedere la realtà: guardo e scatto il momento che sento mio. In poco tempo di solito finisco il rullino, ma

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CALENDARIO EVENTI APRILE . MAGGIO . GIUGNO A QUISTELLO E S.GIACOMO DELLE SEGNATE

QUISTELLO

S.GIACOMO DELLE SEGNATE

APRILE 10: TRIBUTO PFM CON “BEGGAR’S FARM” - TEATRO LUX 19: PULIAMO IL SECCHIA (PARCO GOLENE FOCE SECCHIA) 25: PER BACCO CHE CENA! - CENTRO SOCIALE 25: BICICLETTATA CAI 26: CONCERTO "CIOCAPIAT A CHI?!?" MAGGIO 10: ARCINBICI 17: FESTA DEL VOLONTARIATO 22-23-24: CALCIO MEMORIAL SILVANO MORETTI 23-24: FESTA PROLOCO 29-30-31: CALCIO MEMORIAL SILVANO MORETTI 30: PRIMA COMUNIONE 31: VISITA A EXPO GIUGNO 2: CAMINADA DAL 2 AD GIUGN - GRUPPO PODISTICO 4: CORPUS DOMINI A S. ROCCO 5-6-7 E 12-13-14: FESTA PIZZA- PROLOCO 19: SAGGIO DI DANZA 22-24-26-29: CALCIO NUVOLATO 27: FESTE FINE GREST A S. ROCCO

APRILE 3-5: CELEBRAZIONE DELLA SETTIMANA SANTA 12: LA MAIALATA A CURA DI PRO LOCO E CENTRO RICREATIVO 19: PRESENTAZIONE DEL LIBRO SUL BOMBARDAMENTO DI SAN GIACOMO A CURA DI ATHENA CON LA PRESENZA DELLA FANFARA DEI BERSAGLIERI

“TANTO TUONÒ IL CANNONE...” FOTOGRAFIE DI GIULIO GIBERTONI

DA DOMENICA 24 MAGGIO A DOMENICA 7 GIUGNO

EX CONVENTO DI S. MARIA (GONZAGA)

MAGGIO 3: FESTA DELLA FAMIGLIA CON ANNIVERSARI DI MATRIMONIO A CURA DELLA PARROCCHIA 7: MUSICAL “VENTI DI PACE”- PARROCCHIA 8: FESTA DELLA MAMMA CON CENA PRESSO IL CENTRO RICREATIVO 10: GITA A GARDALAND A CURA DI AVIS 17: GIORNATA DEDICATA AGLI UOMINI E DONNE –PRO LOCO 20: GITA ORGANIZZATA DAL CENTRO RICREATIVO E PARROCCHIA 24: GITA IN BICICLETTA –AVIS 31: FESTA DELLA TRINITÀ CON PRIMA COMUNIONE - PARROCCHIA GIUGNO 2: “FESTA DEL CORPUS DOMINI” CON PROCESSIONE A SAN ROCCO 6: “FESTA DELLE ASSOCIAZIONI” A CURA DI TUTTE LE ASSOCIAZIONI E PESCA DEI COMMERCIANTI 7: MERCATINO IN PIAZZA CON RADUNO VESPE E MUSICA ANNI 50’/60 CON ABITI A TEMA 14 E 21: L’AGRITURISMO PAPOTTI ORGANIZZA LA “FESTA DELLA LAVANDA” 19 E 20: “ISOLA SENZA FRONTIERE” ORGANIZZATO DA SOLIDARIAMENTE

INAUGURAZIONE: Domenica 24 Maggio ore 18 APERTURA AL PUBBLICO: Martedì, Giovedì e Venerdì: ore 15,30/18,30 • Mercoledì, Sabato e Domenica: ore 10/12,30 - 15,30/18,30

INFO: www.diecixdieci.it . info@diecixdieci.it Facebook: Collettivo Diecixdieci


-›tavolestrette inviato speciale expo 2015

1,618

un'ossessione che sa di bellezza

Quando abbiamo messo mano alla nostra vecchia cascina mantovana, abbiamo cercato di recuperare il più possibile gli spazi originali ed i vecchi materiali di costruzione che avevano sfidato il tempo e, laddove necessitavano nuovi interventi, abbiamo ragionato in termini di Sezione Aurea. La conosci? Rappresenta la cosiddetta Proporzione Divina e si traduce in un coefficiente numerico a cui fanno costante riferimento le misure di una forma: 1,618. È un concetto di costruzione che mira a trasmettere a chi ne usufruisce un senso di equilibrio che regala una non meglio definita sensazione di tranquillità. Tutta la Natura ci parla di questo numerino magico e, primo fra tutti, Leonardo lo aveva scoperto studiando il corpo umano e le architetture Classiche. Cantina, cucina, piscina, vetrata, camino, terrazzo, tetti, camminamenti esterni e perfino insegna sono stati pensati nel preciso rispetto della Sezione Aurea allo scopo di creare uno spazio la cui bellezza arrivasse nell'intimo di chi lo avrebbe vissuto. Quando abbiamo messo mano alla nostra vecchia cascina, abbiamo voluto giocare con la nostra ossessione: un piccolo numero di grande bellezza.

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Clara Zani www.lapavona.blogspot.it

OssessO Plato 18 Alc. 8,2º/º IBU 60 www.cortepilone.com

Ci vuole pazienza! Così nasce la nostra Ossesso: ben bilanciata, colore ambrato tendente al marrone, schiuma dai toni nocciola, mediamente evanescente. Al naso si presenta dolce, con base di caramello e toffee, sentori di castagna, nocciola, uvetta e arancia candita, accompagnati dalla nota agrumata del luppolo.

PHOTO: GIAN MARIA PONTIROLI

La fermentazione viene condotta in tre fasi differenti, da due lieviti ad alta fermentazione ed uno a bassa. Altro ingrediente fondamentale è il tempo.

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PHOTO: CLARA ZANI

Al palato si confermano le impressioni olfattive, con aggiunta di liquirizia e cioccolato, mentre la spiccata alcolicità si fa sentire con la tipica sensazione di calore. La grande quantità di esteri prodotta dai lieviti ricorda sherry e porto, ma anche uva passa, pepe e bergamotto. La nostra Ossesso è una birra da meditazione, ottima sia nel periodo invernale, sia in abbinamento a stinco di maiale, carne alla brace e dolci a base di cioccolato. Da provare… diventerà anche la vostra ossessione!

C Corte Pilone concept e progetto grafico printstudiografico.it

A Corte Pilone piacciono le sfide. Tra scienza e alchimia il nostro mastro birraio è partito con l'idea di creare una Luppolata molto più alcolica ispirandosi allo stile di birra American Barleywine. Questa birra non è come le altre - neanche da dire - ha bisogno di tempo, deve maturare per poter evolvere in un'esperienza di gusto complessa e affascinante. La ricetta prevede l'utilizzo di ben sei malti differenti e di zucchero grezzo caramellato scuro. Raccogliamo il primo mosto della nostra Luppolata, il più dolce e denso, e per bilanciare il dolce dei malti usiamo grandi quantità di luppolo americano.


Ma proprio per questo, maliziosi produttori, ritenendoci (forse a ragione) perfetti idioti, si son da sempre ingegnati per equipaggiare le pellicole di testate più accattivanti, che potessero ottenere una maggiore attenzione del pubblico, optando il più delle volte per versioni più semplici da ricordare e facili da pronunciare. È cosi che, ad esempio, “A walk in the clouds”, il bighellonare tra le nuvole, è stato visto nelle nostre sale come “Il profumo del mosto selvatico”, “Dead poets society”, la società dei poeti passati a miglior vita, “L’attimo fuggente” o “Home alone”, da solo a casa, “Mamma ho perso l’aereo”. Dinamiche per il successo che a me, personalmente, suonano abbastanza astruse, ignote e dispoticamente incomprensibili. A meno che... a meno che non si sia nella condizione straordinaria di non poter non snaturare l’originale con il nuovo. E in questa situazione, probabilmente, venne a trovarsi il Conte di Lonate Pozzolo, Duca di Grazzano Visconti, Signore di Corgeno, Consignore di Somma, Consignore di Crenna, Consignore di Agnadello, più poveramente Luchino Visconti, quando, inciampato nel manoscritto di Cain “Il postino suona sempre due volte”, ebbe l’ardire di volerne trarre un film. Il suo primo film. Era il millenovecentoquarantadue e il periodo, non facile. L’Italia, attraversata da nord a sud da una guerra multietnica, era lacerata fin nelle interiora da dissidi fratricidi tra fascisti, antifascisti e briganti alla macchia. Cinematograficamente parlando era l’epoca irreale dei telefoni bianchi, dove la faceva da padrone un incolore modello di esistenza

piccolo borghese, così benvoluto e corroborato dal regime. La trama de “Il Postino” la conosciamo più o meno tutti (e chi non la conosce sarebbe bene si andasse a vedere il film) e chi ha le mie stesse stagioni sulle spalle non potrà non ricordarne un’inquietante versione che Bob Rafelson portò sugli schermi nell’ormai lontano millenovecentottantuno, abilmente interpretata da un ambiguo Giecnicolson e un’abbagliante Gessicaleing. Una storia torbida e sensuale, una danza equivoca tra Eros e Thanatos, un ordito di lacrime, cuore, sudore e sangue. Impossibile non venirne sedotti. Anche Luchino sicuramente si rassegna alle lusinghe velate tra le righe del testo e con arrogante spavalderia ne affida le sorti alle arti di Clara Calamai (le prime tette al vento del cinema italiano) e Massimo Girotti, distillandone un film controverso ed obliquo.

1943

A dire la verità non è una consuetudine tutta e solo italiana. Quella, intendo, di sostituire i titoli originali dei film con altri improbabili che, a tratti o per niente, riflettono la primigenia intenzione dei registi. Eppure un titolo, un nome dovrebbe avere un peso specifico sostanziale. Quasi certamente viene scelto con cura, armonizzando le sillabe, soppesando in tutto e per tutto il suo significato. Decifrare, mutare, interpretare, dovrebbe essere considerata un’operazione al limite della profanazione, per certi versi subdola e sleale.

In realtà a Visconti interessa ben poco della trama poliziesca dell’originale così cede al romanzo il ruolo di traccia su cui fondere

a.a.a. sostenitori cercasi... Piazza Castello GONZAGA Sabato 16 maggio

atmosfere romantiche e naturalistiche a lui più congeniali e care: il Po, una livida Ferrara e Ancona sono i luoghi principali in cui i protagonisti snodano le loro storie e intrecciano gli sguardi; ed è proprio di questi sguardi che Luchino si appassiona, di queste pallide atmosfere urbane e campestri, lontane dalla patina stantia di stanze ampollose e melense. La passione si trasforma ben presto in assillo e l’assillo in lente d’ingrandimento sulla vita quotidiana dei protagonisti/persone comuni, aggrovigliati nelle ellissi del destino ed esasperati dalle trappole della storia. Questo sguardo poco attonito sulla realtà battezzò il film come neorealista. Il primo di una serie felice. Com’è più semplice prevedere oggi, la pellicola incontrò non poche difficoltà, all’alba del millenovecentoquarantatre, quando inbullonò gli spettatori in sale polverose e buie, eco del ben più angoscioso buio che si respirava tra le case ancora rimaste in piedi. Lo scandalo di un artista, comunista, non bastasse omosessuale manifesto, che con audace percezione smascherava a modo suo l’ipocrito volto di un impero di cartone, non poteva non ferire la sensibilità del regime e della chiesa che fecero prima vietare e poi distruggere definitivamente la pellicola. La situazione geopolitica di allora non concesse a Luchino di ottenere i diritti sul romanzo e con essi, ovviamente, un titolo. Così questo giovane assistente alla regia, con una visione nuova della vita, prossimo padre di opere d’arte assolute del nostro cinema, lo intitolò “Ossessione”. E forse fu l’inedita, caparbia, ossessionante sete di realtà che gli consentì di trafugare, nascondere e infine salvarne miracolosamente un’unica copia. Perchè i nostri occhi potessero accorgersi che una vita più vita era lì a scorrere. Perchè potessero iniziare a vedere che il futuro era lì all’angolo, diverso, curvo e svigorito, ma vero.

Grego Ricorso

"ciao redazione. vi mando un disegno dedica, fresco fresco, dal mantova comics, del blogger più cool del momento su youtube: Sio, del canale "scottecs".con dedica per tuttoqui." tavolestrette

“IL MERCATO DELL’IMMAGINAZIONE” 11° edizione del Festival delle Arti La manifestazione, giunta alla sua undicesima edizione, promuove l’arte e la creatività attraverso musica, danza, spettacolo e artigianato. L’appuntamento è per sabato 16 maggio alle ore 18.00 quando Piazza Castello sarà animata dalle esibizioni di artisti di strada, giocolieri, musicisti, band e gruppi di danza che si alterneranno fino alle 24.00. Saranno presenti, inoltre, uno spazio dedicato ai più piccoli, un fornitissimo punto ristoro e più di 100 espositori tra bancarelle d’artigianato artistico, pittori e fotografi . In caso di maltempo la manifestazione si terrà all’interno dei padiglioni della Fiera Millenaria. L’evento è organizzato dall’associazione l’Officina dell’Immaginazione, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili e il servizio Informagiovani.

INFO: Ufficio Informagiovani viale Fiera Millenaria, 64

Tel 0376 1950031 informagiovani.gonzaga@gmail.com www.officinadellimmaginazione.it

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TUTTOQUI&dintorni associazione di volontariato onlus ringrazia tutti i sostenitori che vogliono credere nella creatività e nell’impegno giovanile che con coraggio, libertà e immaginazione utilizzano anche questo stumento di divulgazione per esprime le loro passioni.

ARRIVEDERCI... AL 21 GIUGNO 2015 CON LO ZERO13! GRAZIE.

impaginazione: print studio grafico. quistello mn | stampa: mediaprint. san giovanni lupatoto vr

Tu chiamala (se non puoi) ossessione.


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