ZERO9
21 giugno | 20 settembre 2014
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PH. MATTEO ZANI
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Comune di Quistello
Io, sono sincera, no. Ma ho sempre pensato di individuarne abbastanza chiaramente i segni. Mi sembra un folle chi guida contromano in rotatoria, chi abbandona un cane, chi fa bungee jumping, chi uccide. E la lista sarebbe anche parecchio lunga, se avessi più pagine da riempire. Se ci badate, sono tutte violazioni di qualche regola imposta, che sia di ordine morale o civile, naturale o giuridica. Quindi, insomma, la follia implica sempre in qualche modo una trasgressione. Ovvero, qualcuno ci dice di non fare una cosa e noi la dobbiamo fare lo stesso, finchè qualcun altro,
follia!?
Ve lo siete mai chiesti cosa sia la follia?
Quando un’azione che esce dagli schemi - dagli schemi di
se serve a sciogliere catene e camicie di forza. Proviamo a
ognuno di noi, quindi assolutamente soggettivi e discutibili - ci
diventare assurdi per gli altri ma mai per noi stessi, se significa
spaventa al punto tale da non trovare posto su altri scaffali, la
essere coerenti con le nostre stesse emozioni o con ciò che
mettiamo lassù, nella sezione pazzia, follia, assurdità. Scaffali
siamo.
che sembrano lontani ma a cui arriviamo con grande agilità,
Pensate a cosa rispondereste adesso, se vi chiedessero
per usare queste parole quando proprio non ce ne vengono
“hai mai fatto una follia?”. Se la risposta è si, ritenetevi
in mente di diverse che esprimano il nostro maligno stupore.
assolutamente normali.
Personalmente, la follia la metterei sul comodino, veloce da
Se è no, attrezzatevi e rimediate, siete sempre in tempo.
raggiungere solo allungando il braccio. Sopra all’armadio, là dove infiliamo le valigie vecchie e ciò che può permettersi un
Valeria Dalcore
alto strato di polvere, ci lascerei invece la normalità. Avrebbe la forma di un cuscino, morbido e noioso, in cui affondare false
certezze e rassicurazioni. Meglio della follia? No, non credo,
apparentemente ligio al dovere, non ci dice che siamo dei folli.
solo più illusoria.
Non so voi, ma io, mentre scrivo, questo qualcuno che punta il
Nel dubbio, fossi in voi coltiverei con cura una buona dose di
dito già lo detesto. Almeno per due buoni motivi: prima di tutto
sana follia - non quella che ci fa andare contromano in rotatoria
non sappiamo di quali follie sia costellata la sua esistenza, e in
ma quella che ci fa dire no alle mille regole del conformismo, ad
secondo luogo, come diceva Einstein, è più facile spezzare un
esempio -, perchè ci aiuti a non cadere nella convinzione che
atomo che un pregiudizio, ed è sui pregiudizi che si costruisce
normale sia per forza buono, e quindi accettato.
l’idea della follia altrui.
Sentiamoci folli, se ci fa assaporare la libertà. Facciamo i pazzi,
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