Jerry Kamitaki, Windows 2000 | Exhibition works

Page 1

Jerry Kamitaki, Windows 2000

Gloria Maria Gallery Via Watt 32 Milan 20143 www.gloriamariagallery.com


Cover Image, Photo by Serena Barbisan Inside Images, Courtesy of the Artist and Gloria Maria Gallery For further information please contact the gallery at: www.gloriamariagallery.com


Jerry Kamitaki, Windows 2000 November 11, 2010 - January 7, 2011


Jerry Kamitaki, Windows 2000 Windows 2000, Jerry Kamitakiʼs exhibition at Gloria Maria Gallery in Milan, offers a sampling of his ongoing series of altered pages from Artforum, New Yorkʼs prestigious art magazine. Described by the artist as “drawings,” these assisted editorial readymades no doubt extend and re-contextualize his related Untitled drawings continued series of graphite sheets literally “drawn” on paper, in the tongue-in-cheek mold of Duchampʼs In Advance of a Broken Arm. Here, however, Kamitaki fixes on the print medium itself, cutting, rotating and/or transposing sections of the magazine pages to create something that easily resembles the original except when viewed close up, at which point things begin to give way to unforeseen novelties, ultimately exposing what could never appear (technically or strategically) on the printed page. The way that Kamitakiʼs pages are presented in close proximity on two opposite walls is at first misleading. Looking, parenthetically, like magazine galleys stuck on a press office wall, this anthology of Artforum ads, reviews, and features could constitute a particular issue in progress or some ideal, “best-of” compilation--but on closer inspection, nothing here is linear or even interrelated in the accepted sense. Indeed, Kamitaki takes the apparent finality of official art journalism to painstaking task--the 180 or so pages exhibited represent a slice of his commitment to a decade to this end--and so “draws” out this medium for us in time-based repetition. The spread in p.270/271 Sept. 09, for instance, deals with Sherrie Levineʼs 1980s After Walker Evans series of rephotography--a pointed clue given Kamitakiʼs conceptual interest in the rote process of art making. Apart from using his trademark “microcut” template, which enables the artist to skew different lines of text in circular fashion, Kamitaki also alters the visual juxtapositions presented on these pages, thus returning to them a shared frame of reference that had either become lost or was editorially “assisted.” p.73 Sept. 08 takes a Saatchi ad for a recent installation work and makes a new, Ab-Ex cut of it, showing how formal interpretation is always culturally relative. In p.211 Feb. 09 the top of the page has been moved to the bottom and given an added proverbial twist, a commentary on how published art reviews tend to end up looking and reading as if they had been churned out like sausage meat. Franz Westʼs painted Styrofoam Sisyphos IX (2002) appears split in two in p.321 May 09, metamorphosing into one of those shattered meteorites exhibited in the UFO Museum in Roswell, New Mexico. This drawing, in Kamitakiʼs enigmatic words, tries to show that “there is no truth to the belief that being called a rock has any real intrinsic value.” As Walter Benjamin wrote in 1927, “The vital, fundamental advances in art are a matter neither of new content nor of new forms--the technological revolution takes


precedence over both.” “In the last analysis,” the German philosopher adds, “mechanical methods of reproduction are a technology of miniaturization and help people to achieve the degree of power over the works without which they simply could not make use of them.” This exhibition can thus be interpreted in the same light, but where the technology concerned--the art press--risks entirely replacing the objects it covers or reproduces, to such an extent that the art in art magazines is the ONLY art that exists nowadays. In Kamitakiʼs hands, Artforum is either the acme of this grand technological fate or, as he insists, an arbitrary choice well suited to his interest in the serial process. No matter: the end result is so riveting that I for one will never be able to look at that magazine in the same light again. -- Paul Foss

Paul Foss is the publisher of artUS magazine (Los Angeles). His latest book is The &-Files: Art & Text 1981-2002 (Whale & Star, Miami/IMA Brisbane, 2009). Jerry Kamitaki, born in Manzanar, California, currently lives and works in New York. Since his first solo show in 1981, Kamitaki's work has been shared internationally in solo exhibitions at Zeit Photo Gallery, Tokyo - Komai Gallery, Tokyo - Luft Space, Tokyo - Laboratory, Sapporo, Hokkaido, Tamura gallery, Tokyo - Hoffman/Borman Gallery, Santa Monica, CA. - Fred Hoffman Gallery, Santa Monica, CA. - First New York Gallery, New York.

-------------------

Gloria Maria Gallery ha piacere di ospitare Windows 2000, la prima personale italiana di Jerry Kamitaki che fino al 7 Gennaio 2011 offre un estratto dalla serie di disegni che lʼartista ha effettuato per un decennio sulle pagine di Artforum, il prestigioso magazine newyorkeses di arte contemporanea. Descritti dallo stesso Kamitaki come “disegni”, questi readymades estendono e ricontestualizzano lʼaffine serie Untitled Drawings, opere sviluppate dallʼartista con dei fogli di grafite applicati su carta, ricalcando ironicamente In Advance of a Broken Arm di Duchamp. In questo caso Kamitaki sceglie, invece, di lavorare sulle pagine pubblicate, tagliando, dislocando e/o trasportando sezioni delle pagine del giornale, creando unʼopera che semplicemente ricorda lʼoriginale discostandosene laddove lʼocchio si


avvicina, in quellʼesatto punto di fuga in cui le cose scivolano verso unʼimprevista novitaʼ, mostrando cio che normalmente non dovrebbe comparire (tecnicamente o strategicamente) sulle pagine stampate. Il modo in cui le pagine di Kamitaki sono presentate, allineate e su muri opposti, eʼ di primo acchito forviante. Osservando, secondo una logica parentetica, come le bozze del giornale potrebbero essere incollate sul muro della redazione, questa mostra sembrerebbe una sorta di antologia delle pubblicita, recensioni e reportage di Artforum. Il lavoro di Kamitaki ci porta a discutere, a confrontarci con una sorta di best of compilation, ma, osservando con piuʼ attenzione, nulla qui eʼ lineare o interrelato nel senso comune del termine. Infatti Kamitaki contesta sottilmente lʼapparente finalitaʼ ed ufficialitaʼ propria di un certo giornalismo lagato al mondo dellʼarte —le circa 180 pagine esposte in mostra rappresentano una parte del suo lavoro di analisi sviluppatosi nel corso di unʼintera decade—e ci mostrano cosi, nel tempo, una nuova lettura di questo medium. Il disegno p.270/271 Sept. 09, ad esempio, si confronta con la nota serie di rifotografie di Sherrie Levine After Walker Evans del 1979—e ci da unʼindizio mirato sullʼinteresse concettuale di Kamitaki rispetto al mnemonico processo di art making. A prescindere dallʼutilizzo di una sagoma professionale microtagliente, che permette allʼartista di distorcere in modo circolare le differenti linee che compongono il testo, Kamitaki altera, inoltre, le giustapposizioni visuali presentate in queste pagine, conferendo loro un quadro di riferimento condiviso che eʼ stato perso o “editorialmente assitito“. p.73 Sept.08 riprende una pagina pubblicitaria di Saatchi per una mostra collettiva, che ci viene qui mostrata in una nuova versione ritagliata, dimostrando quanto lʼinterpretazione formale sia sempre culturalmente relativa. In p.211 Feb .09 la parte superiore della pagina eʼ stata spostata verso il basso dando un proverbiale effetto di torsione, un commento dellʼartista sulle recensioni delle riviste, che spesso sembrano macinare lʼarte come carne cruda. Il dipinto di Franz West, Sisyphos IX (2002), appare spaccato in due parti in p.321 May 09 e sembra metamorfizzarsi in una di quella meteoriti distrutte in mostra al Ufo Museum di Rosweek in New Mexico. Questo disegno, nelle enigmatiche parole di Kamitaki, cerca di comunicare che “non cʼe ragione di credere al fatto che un qualcosa denominato come roccia possa avere un valore reale intrinseco”. Come Walter Benjamin scrisse nel 1927 “Il vitale e fondamentale progresso artistico non eʼ una questione di nuovi contenuti o forme -- la rivoluzione tecnologica prende il sopravvento su entrambi”. “In ultima analisi” aggiunge il


folosofo tedesco “ i metodi meccanici di riproduzione non sono altro che un tipo di tecnologia che miniaturizza e aiuta la gente ad acquisire un livello di controllo sul lavoro, senza il quale semplicemente non potrebbero piuʼ accomplirlo”. Questa mostra di Kamitaki puoʼ quindi essere interpretata sotto la stessa luce, facendo emergere la preoccupazione per il rischio che la tecnologia -- in questo caso lʼeditoria dellʼarte -- possa sostituire interamente le opere che recensisce e riproduce, correndo il rischio che lʼUNICA arte riconosciuta oggigiorno possa essere quella presente nelle riviste del settore. Nelle mani di Kamitaki Artforum eʼ o il grandioso acme di questo destino tecnologico oppure, come lui stesso insiste, una scelta arbitraria adatta al suo interesse per i processi seriali. Poco importa: alla fine dei conti il risultato eʼ cosi affascinante che io per primo non saroʼ piuʼ in grado di guardare le pagine di quel giornale sotto la stessa luce. -- Paul Foss Paul Foss eʼ lʼeditore della rivista artUs (Los Angeles). Il suo ultimo libro eʼ: The &Files: Art & Text 1981-2002 (Whale&Star, Miami/IMA Brisbane, 2009). Jerry Kamitaki, di origine giapponese, nato in California, vive e lavora a New York. Kamitaki ha presentato il suo lavoro solo in mostre personali, lavorando con gallerie in Giappone, negli anni 80ʼ e Stati Uniti negli anni 90ʼ. Ricordiamo tra queste Zeit Photo Gallery, Tokyo - Komai Gallery, Tokyo - Luft Space, Tokyo - Laboratory, Sapporo, Hokkaido, Tamura gallery, Tokyo - Hoffman/Borman Gallery, Santa Monica, CA. - Fred Hoffman Gallery, Santa Monica, CA. - First New York Gallery, New York.

















































www.gloriamariagallery.com


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.