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Anno XIV n. 1 - 2013
Bimestrale di cultura& informazione agricola di Coldiretti Lazio
UN PROGETTO PER RILANCIARE L’AGRICOLTURA LAZIALE Nell’Agroalimentare abbiamo primati da difendere, eccellenze da salvaguardare
Il lazio che
vogliamo
Volare alto
per affrontare il quotidiano
IL LAZIO CHE VOGLIAMO ll documento programmatico presentato alle forze politiche
LATTE BOVINO 0.42 CENTESIMI... ma non siamo soddisfatti
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Il giornale di Coldiretti Lazio
OnLine
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già dal mese di Settembre, potrete leggere il nostro giornale direttamente dal vostro computer collegandovi all’indirizzo
www.lazio.coldiretti.it
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SOMMARIO
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Anno XIV n. 1 - 2013
Bimestrale di cultura& informazione agricola di Coldiretti Lazio
Il Presidente David Granieri, Il Direttore Aldo Mattia ed il personale tutto di Coldiretti, augurano ai lettori di Orizzonte Impresa UN PROGETTO PER RILANCIARE L’AGRICOLTURA LAZIALE Nell’Agroalimentare abbiamo primati da difendere, eccellenze da salvaguardare
Il lazio che
vogliamo
Volare alto
per affrontare il quotidiano
IL LAZIO CHE VOGLIAMO ll documento programmatico presentato alle forze politiche
LATTE BOVINO 0.42 CENTESIMI... ma non siamo soddisfatti
BUONA PASQUA 2013
Bimestrale di cultura & informazione agricola di Coldiretti Lazio Iscrizione al ROC n° 12420
EDITORE Centro Assistenza Imprese Coldiretti Lazio
Via R. Piria, 6 - 00156 ROMA Tel. 06/4073090 Fax 06/4073783 Email: lazio@coldiretti.it www.lazio.coldiretti.it
L’ EDITORIALE UN PROGETTO PER RILANCIAARE L’AGRICOLTURA LAZIALE L’OPINIONE LATTE BOVINO: 0,42 centesimi...ma non siamo soddisfatti
REDAZIONE Roberto Vinci Andrea Renna Andrea Fugaro Roberto Santopietro
di Aldo MATTIA
di Don Paolo CARLOTTI
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PRIMO PIANO Riforma Pac all’esame del Parlamento Ue
ABBONAMENTI Ordinario € 10.00 Onorario € 20.00 Sostenitore € 50.00 Tramimte c/c postale n. 82689027 intestato a: Federazione Regionale Cotivatori diretti del Lazio o rivolgendosi alle sedi Coldiretti
si può accedere anche tramite qrcode
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OPINIONI A CONFRONTO Cari fratelli e sorelle...buona sera
COLLABORATORI Simone Di Colantonio Maurizio Ortolani Gabriel Battistelli Gianluigi Terenzi
ON LINE Il giornale è consultabile anche on line sul sito www.lazio.coldiretti.it
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di David GRANIERI
DIRETTORE RESPONSABILE Aldo MATTIA aldo.mattia@coldiretti.it
E’ UTILE SAPERE Distributori automatici latte - Aiuti PAC pag.
di Andrea FUGARO
L’ESPERTO RISPONDE Carne equina negli alimenti
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Il lazio che INSERTO
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vogliamo Il Lazio che vogliamo: documento programmatico pag.
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Volare alto
per affrontare il quotidiano
NOTIZIE DALLE PROVINCIE
Progetto grafico e impaginazione DigitaliaLab srl - Roma
IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA
Stampa Grafica Giorgetti srl - Roma
di Ton i DE AMICIS
L’EDITORIALE UN PROGETTO PER IL RILANCIO DELL’AGRICOLTURA LAZIALE A cura di David GRANIERI Presidente Coldiretti Lazio
La campagna elettorale è alle spalle. La nuova Regione dovrà dare risposte importanti per il presente ma, soprattutto per il futuro delle imprese agricole. Nei mesi scorsi in diverse occasioni abbiamo presentato, sia all’opinione pubblica che alla “politica” documenti programmatici dove abbiamo detto a chiare lettere quelle che sono le nostre priorità. In particolare“Il lazio che vogliamo” è stato il nostro documento programmatico presentato poco prima delle elezioni a tutte le forze politiche prescindendo dal colore e dall’ ideologia. Eliminare la burocrazia, migliorare l’accesso al credito, pianificare tempi e modalità per il piano di sviluppo rurale, tra le più importanti insieme a portare a termine i regolamenti attuativi di provvedimenti di leggi senza le quali la nostra organizzazione non vedrebbe tradotto in termini pratici il proprio progetto di filiera. Uno su tutti? La legge a km. Zero. Queste alcune delle basi di partenza dalle quali partirà il nostro confronto con la Giunta Zingaretti. Un confronto serio, pacato e senza steccati o pregiudizi ma nella consapevolezza di voler difendere solo i nostri associati e con loro i cittadini consumatori che hanno il diritto di sapere cosa mangiano. Rintracciabilità e provenienza per la sicurezza e la genuinità dei prodotti, non è più uno slogan, ma un modo di agire nello scegliere cosa e come mangiare. Ora si deve puntare alle priorità. Occorre superare questa empasse creata da note vicende che poco hanno a che fare con le abitudini di chi lavora i campi e in azienda programma le attività. L’urgenza è il riprendere a lavorare sulle priorità della nostra Regione. Abbiamo però la consapevolezza che la situazione è talmente disperata che non si capisce se si debba prima rispondere alle esigenze della domanda di lavoro o a quelle della programmazione di un nuovo progetto di rilancio e di sviluppo. Le due cose sono strettamente legate: sarà difficile sostenere nuovi inserimenti senza un progetto futuro così come sarebbe inutile programmare nuove opportunità che non creino occupazione. Un dilemma che registra da parte nostra un programma chiaro e definitivo che siamo pronti a discutere con i rappresentanti delle Istituzioni. L’agricoltura regionale non può più vivere senza un progetto, le imprese non possono più sostenersi senza un indirizzo, i nostri piccoli centri non possono resistere senza chiari orientamenti. Nell’Agroalimentare abbiamo primati da difendere, eccellenze da salvaguardare concretezza e pragmatismo rappresentano il binario da seguire per portare alla realizzazione di un progetto che riguardi tutti.
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L’OPINIONE
di Aldo MATTIA
LATTE BOVINO: 0,42 centesimi...ma non siamo soddisfatti
0.42 centesimi di euro più iva per litro di latte bovino da 1 Gennaio al 7 Luglio 2013: questo è l’accordo raggiunto, ma non siamo assolutamente soddisfatti.
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’ stato solo il senso di responsabilità nei confronti delle imprese zootecniche che ci ha portati a sottoscrivere un accordo che secondo noi non conferisce la giusta remunerazione in riferimento agli elevatissimi costi di produzione a cui siamo arrivati. Il prezzo concordato è simile a quello che si pagava 20 anni fa, e da allora qualche cosa è cambiato nell’economia Italiana!!! Inoltre quello a cui si puntava e si continuerà a puntare è un accordo annuale che consenta alle imprese di avere più tranquillità in un momento così difficile come quello che stiamo attraversando. Siamo convinti che la razionalizzazione e la pianificazione aziendale possa influire fortemente sulla riduzione dei costi produzione consentendo così di avere maggiore remunerazione dal prezzo pagato dalle industrie. Non ci stancheremo mai di lottare perchè venga finalmente riconosciuta la territorialità del nostro latte a chilometri zero, con un conseguente riconoscimento di una maggiorazione del prezzo. Questa è la strada da percorrere perchè si arrivi finalmente a smascherare tutte quelle situazioni che vedono i nostri produttori penalizzati da prezzi, praticati anche in altre provincie laziali, che arrivano fino a 0.35 centesimi. I consumatori tutto questo lo devono sapere; lo devono sapere perchè loro pagano il latte in media a 1.60 euro per litro e non si fermano a riflettere su quanto arriva effettivamente ai produttori. Le azioni che abbiamo messo in atto nei mesi scorsi per arrivare a determinare il prezzo del latte, purtroppo sono state fatte in solitudine: prima del Natale scorso, oltre 1.000 tra allevatori e dirigenti, avevamo chiesto attenzione agli industriali ed alle istituzioni. Va detto comunque, che Coldiretti, aveva già paventato la conclusione di questo accordo in questi termi-
ni, ma per noi si doveva e si poteva puntare più in alto sia in termini di prezzo assoluto che di decorrenza senza dimenticare una maggiore remunerazione per il prodotto a chilometri zero. Le nostre non sono solo chiacchiere, ma le problematiche e le strade percorribili sulle problematiche del prezzo del latte bovino, le abbiamo inserite tra i punti del nostro programma di lavoro presentato per una nuova amministrazione regionale e che costituiscono l’asse portante per la tutela del settore lattiero caseario romano e laziale. Un plauso, infine, all’Assessore alle Politiche Agricole Di Paolo per l’imegno profuso in momento particolarissimo e delicato come quello attuale. Comunque sia ben chiaro che nei mesi prossimi non staremo a guardare ma, anche se in solitudine, faremo le nostre azioni certi come siamo dell’obiettivo che intendiamo perseguire e cioè quello di tutelare e rilanciare un settore che resta primario a Roma e nel Lazio e che dalla nostra parte ci sono gli allevatori che lavorano 365 giorni all’anno per garantire un prodotto sano e di qualità che però, ancora oggi, purtroppo, non viene adeguatamente rispettato. Sono dalla nostra parte anche i numeri a livello occupazionale che il comparto garantisce compreso un indotto veramente considerevole.Questa è la nostra base di partenza. Questa è la nostra linea da seguire e se necessario continueremo a scendere in piazza. Come sempre, se necessario in solitudine. Ma ci faremo sentire comunque. Aldo Mattia
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OPINIONI A CONFRONTO CARI FRATELLI E SORELLE,
«Cari fratelli e sorelle, buona sera»! Chi dimenticherà questo saluto così spontaneo e così empatico e simpatico? Penso nessuno dopo averlo visto e sentito. La immediata simpatia suscitata non solo certo tra la folla che gremiva piazza san Pietro, ha il suo motivo nel constatare che il nuovo eletto è rimasto se stesso, naturale, autentico e schietto come un buon bicchier di vino, veramente come uno di noi. Ha voluto fin dal primo istante battuta togliere le distanze per favorire la condivisione, l’incontro e il dialogo, da cuore a cuore, per riprendere una bella espressione del beato Cardinal J. Newman. «Non ti dimentichi dei poveri». È stato questo il primo consiglio, che il nuovo Papa ha ricevuto dal cardinal Claudio Hummes, che gli sedeva accanto nei banchi del Conclave, quando si è raggiunta la soglia dei due terzi, confermando quanto gli diceva con un forte abbraccio e un bacio fraterno: «un vero amico» è stato il commento di Papa Francesco. Per non dimenticare il prezioso consiglio, ha escogitato un modo altrettanto originale, quello di scegliere per sé un nome legato ai poveri, quello del poverello di Assisi, Francesco appunto. Così tutte le volte che risuona per Lui quel nome, risuona anche l’invito alla sollecitudine per i poveri e la loro dignità. «Oh, come vorrei una chiesa povera e per i poveri…», è stato un altro passaggio del suo commento. È quindi la povertà, la semplicità e la sobrietà francescana un’altra caratteristica del nuovo vescovo di Roma, pur essendo egli un gesuita, un figlio spirituale di s. Ignazio di Loyola, che, non dimentichiamo, si convertì proprio colpito e affascinato dalla figura di Francesco d’Assisi.
lari che costituiscono la Chiesa cattolica universale, sparsa in tutto il mondo. E a questo proposito risuona un’altra parola importante di questo pontificato appena inaugurato: il potere che il Papa è un servizio, non un imposizione autoritaria. Per promuovere la comunione occorre considerare tutti, per quello che sono, con amore e con realismo, chiedendo a ciascuno quello che può dare e sollecitando tutti all’aiuto reciproco nelle necessità e nei bisogni. Povertà e servizio sono naturalmente molto legati l’una all’altra: solo chi è povero e non ha e non vuole avere niente da difendere, può porsi in servizio dell’altro, del chiunque altro, senza discriminazioni. Il possedere e il possedere molto non può che discriminare e selezionare gli altri in funzione della conservazione o dell’incremento del possesso. Mi ha colpito infine un passaggio del suo primo Angelus, quando ebbe a dire che Dio non si stanca di perdonare i nostri peccati, siamo che ci stanchiamo di chiedere perdono. Ecco siamo nel tempo quaresimale, questa parola è una parola che ci fa bene e che ci invita a chiedere perdono a Dio per i nostri peccati, per poter celebrare con cuore nuovo e rinnovato la Pasqua di risurrezione del Cristo. È quindi un pontificato che si apre nel segno della misericordia e della comprensione, della fiducia e della stima reciproca, dell’incoraggiamento vicendevole. La misericordia non è uno sconto alla verità, ma è anche sempre ad essa ulteriore, perché, come la carità, non finisce mai, ma dura per la vita eterna.
BUONA SERA!
Del resto, Papa Francesco è il primo papa gesuita, da quando la Compagnia di Gesù fu fondata nel 1539 e, pur non essendo il primo papa non europeo - ce ne sono stati di africani e di asiatici - è il primo papa proveniente dall’America latina, da quando questo grande continente ebbe a ricevere l’annuncio della fede cristiana, a seguito dell’impresa del nostro Cristoforo Colombo. È un continente in cui la povertà raggiunge livelli alti ed endemici e dove anche oggi la fede cristiana fronteggia le sfide rilevanti d iacuti problematiche sociali e culturali, come quelle in cui seppe coinvolgersi personalmente e appassionatamente l’ex-arcivescovo di Buenos Aires, ora papa Francesco. È un papa che non viene dagli studi come il precedente, ma dalla pastorale diretta, alla guida della sua diocesi oltre che della Chiesa argentina. Ed è bello constatare che nella Chiesa di Dio ognuno porta in dono se stesso, così come egli è: è il modo con cui lo Spirito arricchisce non solo la Chiesa ma anche il mondo intero. Papa Francesco, che succede all’apostolo Pietro nella sede di Roma, che ne fu il primo pastore, in questo suo servizio petrino assume la cura e la promozione della comunione, nella carità di Cristo, tra tutte le chiese partico-
d. Paolo Carlotti Cons. Ecclesiastico Regionale
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PRIMO PIANO Appuntamento chiave per la nuova Politica agricola comune
Riforma Pac all’esame del Parlamento Ue
Appuntamento chiave a Bruxelles per la Riforma della Pac, attesa all’esame del Parlamento europeo, che sarà chiamato mercoledì 13 marzo a pronunciarsi sugli emendamenti varati dai deputati della commissione agricoltura nel gennaio scorso. Dal voto emergerà, in pratica, le proposte del Parlamento sulla nuova Politica agricola comune, in attesa di scio-
gliere il nodo relativo alle risorse. E’ sulla base dei testi che verranno ratificati che il Parlamento porterà avanti i negoziati il Consiglio e la Commissione sulla Riforma. I documenti al vaglio degli eurodeputati riguarderanno le modifiche alle quattro proposte della Commissione europea sui pagamenti diretti, lo sviluppo rurale, l’Ocm unica e il finanziamento, monitoraggio e gestione della Pac. Nelle ultime ore è stato inoltre dato il via libera alla discussione di 350 emendamenti integrativi. Ma gli eurodeputati dovranno votare anche sull’accordo politico raggiunto nel Consiglio europeo del 7 e 8 febbraio. Il testo di compromesso approvato manteneva il tetto complessivo di spesa pari a 960 miliardi di euro
per gli impegni e 908,4 per i pagamenti effettivi. Rispetto al periodo attuale (2007-2013) verrebbero a mancare risorse per 34 miliardi di euro. Il pronunciamento, seppur non vincolante, rappresenterà in pratica l’orientamento politico degli eurodeputati. Il voto dell’assise è necessario per stimolare il Consiglio europeo a modificare il testo approvato il 7 e 8 febbraio scorso, in vista del voto che l’Assemblea dovrà esprimere in via definitiva a maggio/giugno. Sulla base del Qfp che scaturirà dall’accordo si capirà l’ammontare delle risorse della nuova Pac. Il tutto allo scopo di raggiungere un accordo in tempo utile per la definizione della nuova PAC entro la fine del primo semestre 2013.
Marini a Squinzi: “Italia agreste meglio delle tante Ilva”
“L’Italia agreste ovvero “ di campagna” oggi vuol dire sostenibilità ambientale e sociale, qualità della vita, occupazione e primati nel mondo del Made in Italy alimentare ma anche una delle poche strade possibili per far tornare a crescere l’Italia”. Ad affermarlo è il presidente della Coldiretti SergioMarini in risposta alle dichiarazionidel presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Il numero uno degli industriali, nell’esprimere preoccupazione per possibili cambi di rotta del futuro Parlamento sulle politiche ambientali e sulle grandi opere infrastrutturali, ha denunciato il presunto rischio di una Italia “agreste e bucolica” che non crea posti di lavoro ne’ risolve i problemi di mancata crescita. “E’ certo difficile convincerci - ha replicato il presidente della più grande organizzaizone agricola d’Italia e d’Europa - che l’Italia del futuro possa essere quella di “tante Ilva” abituate nel tempo a scaricare sul Paese costi ambientali e sociali insostenibili”.
OLIO, +30% prezzi con la nuova legge L’entrata in vigore della legge “salva-olio” fa schizzare in alto i prezzi dell’extravergine. A fare un’analisi dei primi effetti della normativa che dal 1° febbraio tutela il settore olivicolo made in Italy è l’Unaprol, il Consorzio olivicolo italiano. Esaminando i principali mercati del settore, emerge che le quotazioni dell’extravergine sono aumentate del 30 per cento rispetto al periodo precedente la “salva-olio”. “Lo scorso anno in Puglia in questo periodo il prezzo oscillava tra i 2,60 e i 2,80 al litro - ha spiegato il presidente Massimo Gargano -, mentre oggi siamo tra i 3,20
e i 3,30”.La nuova norma, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 31 gennaio, prevede, tra le altre cose, nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo che consentiranno di smascherare i furbetti dell’extravergine, la fissazione di sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi, l’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine, l’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli al rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni, fino al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali al tappo antirabbocco nei ristoranti.
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E’ UTILE SAPERE DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI LATTE CONFERMATE LE NORME DI ETICHETTATURA Sono state confermate tutte le norme contenute nelle ordinanze del Ministero della salute riguardanti le informazioni obbligatorie da riportare in etichetta e sui distributori automatici di latte crudo. Un Decreto del Ministero della salute del 12 dicembre 2012 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.24 del 29 gennaio 2013 ha infatti confermato in maniera ufficiale e sulla base di quanto disposto dalla legge 158/2012 meglio conosciuta come decreto Sviluppo, le norme sulla commercializzazione del latte crudo in modo da garantire la sicurezza alimentare dei consumatori. La diffusione del consumo del latte crudo specialmente attraverso i distributori automatici collocati in luoghi sempre più prossimi al consumatore finale aveva reso necessario emanare norme severe per evitare consumi a rischio. La normativa legislativa e il relativo decreto applicativo impongono ora ai produttori di apporre in modo chiaro ed evidente sulle confezioni e sulle macchine distributrici,
l’indicazione che si tratta di “prodotto da consumarsi previa bollitura”, nonché la data di mungitura e quella di scadenza del prodotto stesso che non può superare i tre giorni riferiti sempre alla data di mungitura. Le inadempienze comportano l’applicazione di sanzioni pecuniarie variabili da euro 5.000 a euro 50.000 così come previsto dallo stesso Decreto sviluppo. In dettaglio il decreto del Ministero della salute stabilisce: che l'operatore del settore alimentare che immette sul mercato latte crudo o crema cruda destinati all'alimentazione umana diretta deve riportare sulla confezione del prodotto o in etichetta la dicitura: «prodotto da consumarsi previa bollitura». L'operatore del settore alimentare che utilizza distributori automatici per la vendita diretta di latte crudo deve: a) riportare in maniera chiara e visibile sul frontale del distributore automatico, in rosso e con caratteri di almeno 4 centimetri, la dicitura: «prodotto da consumarsi
LE NOVITA’ DELLA PAC 2013 Una circolare del Ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali del 14 febbraio 2013 ricorda le novità dei vari regimi di pagamento degli aiuti Pac 2013 per richiedere i quali occorre presentare entro il 15 maggio p.v. la relativa domanda. La circolare ministeriale ricorda che è possibile presentare la domanda fino al 9 giugno 2013, ma per ogni giorno di ritardo è prevista una penale sull’importo cui l’agricoltore avrebbe diritto. La regolamentazione comunitaria prevede anche i termini per il pagamento degli aiuti da parte dell’organismo pagatore che devono andare dal 1° dicembre 2013 al 30 giugno 2014 e sono dipendenti dalle procedure di controllo delle domande poste in atto dai vari organismi pagatori regionali. In pratica accade
previa bollitura»; b) indicare in maniera chiara e visibile la data di mungitura del latte e la data di scadenza dello stesso, che non deve superare i tre giorni dalla data di mungitura; c) escludere la disponibilità di contenitori destinati al consumo in loco del prodotto. Nel caso in cui il distributore disponga di un sistema di imbottigliamento, detti contenitori dovranno riportare in etichetta le stesse indicazioni riportate sul distributore con caratteri di almeno un centimetro e sempre di colore rosso.
che per le domande sottoposte a controlli oggettivi in loco venga anche corrisposto un acconto e successivamente, a controlli conclusi si proceda alla liquidazione del saldo. Nelle ultime campagne si è anche verificato che a fronte di particolari condizioni che creino difficoltà agli agricoltori, la Commissione ha autorizzato gli stati membri ad effettuare pagamenti anticipati a partire dal 16 ottobre dell’anno in causa, e cioè dal 16 ottobre 2013 in concomitanza con l’inizio dell’esercizio finanziario comunitario. Sempre riguardo alle modalità di pagamento degli aiuti, la circolare del Mipaaf ricorda che anche per il 2013 si applica la riduzione modulare dei pagamenti stessi così come avvenuto nel 2012. In particolare per i pagamenti fino a euro 5.000 non si applica nessuna riduzione, mentre per quelli di importo superiore si opera una riduzione al momento dell’erogazione
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E’ UTILE SAPERE ENTRO IL 20 APRILE SI PRESENTA LA DOCUMENTAZIONE PER GLI AIUTI PAC LATTE E OLIO D’OLIVA Una circolare Agea del 5 marzo 2013 ha indicato la documentazione che deve essere prodotta dagli agricoltori che in occasione della presentazione della domanda Pac 2012, hanno richiesto anche gli aiuti per il sostegno specifico per la qualità dell’olio di oliva e del latte. In particolare gli agricoltori che hanno effettuato tali richieste devono ora integrare la domanda producendo la documentazione comprovante, rispettivamente: • il quantitativo di olio certificato; • i risultati delle analisi qualitative ed igienico sanitarie riferiti a ciascun mese di rilevazione per ciascuna azienda detentrice di quota e, per i soli produttori in vendite dirette, il quantitativo mensile prodotto di latte al netto dell’autoconsumo. Si premette che per quanto riguarda l’olio di oliva possono accedere al pagamento del sostegno: A. i conduttori di aziende olivicole iscritte al sistema dei controlli per il rispetto di un disciplinare di produzione ai sensi del regola-
mento (CE) n. 510/2006; B. i produttori olivicoli che certificano prodotto biologico ai sensi del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio del 28 giugno 2007 relativo all’agricoltura biologica. La circolare Agea precisa poi che la documentazione comprovante il quantitativo di olio certificato, è costituita da una attestazione rilasciata dall’Ente competente alla certificazione, dalla quale siano rilevabili: • l’Ente competente alla certificazione, anche della quantità; • il quantitativo di olio certificato proveniente dalle olive prodotte in azienda; • la campagna di produzione cui il quantitativo certificato fa riferimento. Viene poi riconfermato che “qualora l’agricoltore aderisca ad una CAA, dovrà consegnare presso il CAA stesso l’attestazione sopra descritta e il CAA dovrà inserire nel SIAN le informazioni in essa riportate entro e non oltre il 20 aprile 2013 Per quanto riguarda il sostegno
del pagamento secondo il seguente schema: -Del 10% per gli importi da 5.000 a 300.000 euro -Del 14% per gli importi superiori a 300.000 euro La decurtazione opera solo sull’ammontare dell’aiuto e non certamente sul ammontare del valore dei titoli che rimangono in numero e valore immutato. Novità invece ci sono per quanto riguarda la condizionalità e cioè l’obbligo di mantenere i terreni in buone condizioni agronomiche e di rispettare le norme in materia di sanità pubblica, di salute delle piante e degli animali, di ambiente e di benessere animale. Dal 2012 infatti è entrato in vigore lo standard 5.2 che consiste nell’introduzione di fasce tampone lungo i corsi d’acqua pari a 5 metri salvo modulazioni regionali determinate dalla corretta applicazione della direttiva quadro sulle acque. La circolare ministeriale ricorda che nell’ambito del pagamento unico occorre che l’agricoltore sia in pos-
specifico per il miglioramento della qualità del latte si conferma che i risultati delle analisi qualitative ed igienico sanitarie riferiti a ciascun mese di rilevazione per ciascuna azienda detentrice di quota e, per i soli produttori in vendite dirette, sono immessi nel SIAN ad opera del CAA che ha trasmesso la domanda unica. In presenza di produzioni commercializzate/vendute direttamente senza le corrispondenti analisi il premio non sarà erogato per l’intero quantitativo richiesto a premio. Anche in questo caso l’inserimento dei dati e della relativa documentazione scannerizzata dovrà avvenire entro il 30 aprile 2013.
sesso de titoli all’aiuto che devono essere correlati agli ettari di superficie agricola dichiarata dall’agricoltore. In termini generali si assume che ogni titolo corrisponde ad un ettaro di superficie ammissibile anche se non mancano casi in cui si può riferire anche ad una superficie inferiore all’ettaro. I titoli ordinari sono quelli attivati con un analogo numero di ettari ammissibili mentre quelli speciali non sono correlati agli ettari di superficie agricola e pertanto sono attivati con il mantenimento di almeno il 50%dell’attività agricola svolta durante il periodo di riferimento espressa in UBA. Infine viene ricordato che per il 2013 rimangono in vigore tutti i pagamenti dell’articolo 68 destinati al miglioramento della qualità attivati negli anni precedenti e cioè: carni bovine, carni ovicaprine, olio di oliva, latte, tabacco, barbabietola da zucchero e piante ornamentali.
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Iniziamo con questo numero una rubrica mettendo a disposizione tutti gli esperti del Sistema Coldiretti Lazio per dare risposte concrete alle numerose problematiche delle Imprese agricole. Inviare i quesiti a: Fax 06/4073783 mail lazio@coldiretti.it
SCANDALO CARNE EQUINA QUESITO Il recente scandalo della carne equina presente nelle preparazioni a base di carne, mi ha indotto a leggere con maggiore attenzione le etichette di questi prodotti. Ho così scoperto che le etichette della maggior parte di questi prodotti, non riportano alcu-
na indicazione relativa alla presenza di carne equina ma riportano invece molto spesso questa indicazione”può contenere tracce di pesci e crostacei”. Questa indicazione mi ha, a dir poco, sconvolto e aggravato i miei sospetti e le mie preoccupazioni sulla sicurezza alimentare di questi prodotti. Vorrei una spiegazione che possa tranquillizzarmi sul consumo di tali prodotti. RISPOSTA Occorre premettere che l’allarme per la presenza di carne equina in preparazioni che avrebbero dovuto contenere solo carne bovina come riportato in etichetta, non pone alcun problema per la sicurezza alimentare. Si tratta infatti di una non corretta etichettatura in quanto sarebbe stato sufficiente indicare, nella lista degli ingredienti,anche la carne equina per consentire una scelta consapevole al consumatore. Gli ingredienti infatti devono essere obbligatoriamente riportati in etichetta in ordine decrescente e in percentuale rispetto alla quantità totale del prodotto stesso. L’indicazione della eventuale presenza di pesce e crostacei anche in prodotti trasformati a base di carne, deriva dalla normativa comunitaria, regolarmente recepita dalla nostra legislazione, per le sostanze che possono provocare allergie anche se presenti in quantità minime. Fra le sostanze più note come allergeni vi è l’anidride solforosa che viene usata nei processi di vinificazione e che viene riportata in etichetta (Contiene solfiti). Anche i pesci e derivati, i crostacei, le arachidi la
soia e il latte e prodotti derivati nonché le uova e prodotti derivati, la frutta in guscio e i molluschi rientrano come sostanze allergeniche. L’indicazione della presenza di una di tali sostanze è esplicitata in tre forme: -Contiene...quando una sostanza allergena entra nella composizione del prodotto come un ingrediente. L’obbligo di menzione si intende assolto anche indicando la sostanza allergena nella lista degli ingredienti; -può contenere ...e può contenere tracce di...sono indicazioni da riportare in etichetta quando possono verificarsi contaminazioni incrociate a causa della movimentazione nello stesso stabilimento produttivo o nella stessa catena di produzione di sostanze allergene. Queste indicazioni sono collegate ad una situazione di gestione del rischio fatta dal produttore circa la eventuale presenza a seguito di cross contamination nonostante l’adozione di un adeguato sistema di controllo HACCP. In definitiva la menzione che ha spaventato il nostro lettore deve invece tranquillizzarlo circa la eventuale presenza seppure accidentale e in quantità minima di una sostanza che può essere causa di allergie. Ne deve preoccupare che in un impianto per la produzione di prodotti agroalimentari si possano utilizzare anche sostanze allergene che verranno indicate con l’indicazione “Contiene.....” e quindi essere causa di possibile contaminazione per altri prodotti e che dovrà ugualmente essere segnalata in etichetta con l’apposita menzione.
BUONE NUOVE COLDIRETTI HA INCONTRATO I CANDIDATI PRESIDENTI ALLA REGIONE LAZIO ZINGARETTI PRESIDENTE Le elezioni del 24 e 25 marzo scorso hanno decretato che sarà Nicola Zingaretti a guidare la Regione Lazio nei prossimi cinque anni. La Coldiretti Lazio, nel formulare i migliori auguri di buon lavoro, attende il neo Presidente e la Giunta dallo stesso nominata, alla prova dei fatti nella convinzione che il programma elettorale possa essere realizzato nel solco di una discontinuità con il passato. Al Presidente e alla
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el corso della campagna elettorale che ha portato lo scorso marzo all’elezione del Presidente della Regione Lazio nella persona di Luca Zingaretti, Coldiretti Lazio ha incontrato in due diversi momenti non solo chi, poi, le urne hanno decretato come vincitore, ma anche il suo principale antagonista Francesco Storace. In entrambe le occasioni sono stati oltre 200 dirigenti dell’organizzazione, in rappresentanza delle 40.000 imprese agricole socie della Coldiretti Lazio ad illustrare ai candidati un documento programmatico dal titolo ambizioso ma al tempo stesso denso di contenuti concreti “ il Lazio che vogliamo: volare alto per affrontare il quotidiano. L’invito rivolto ai candidati non è stato tanto quello di impegnarsi, una volta eletti, nell’attuazione di una sterile lista della spesa a tutela e vantaggio degli interessi delle imprese agricole ma piuttosto quello di condividere e tenere a mente nel governo della Regione il fatto che l’agricoltura rappresenta una scelta strategica dalla quale discendono le necessarie azioni concrete messe in atto nel quotidiano. In particolare la scelta strategica verso l’agricoltura richiesta ai candidati presidenti si fonda sul prendere atto che il settore produce il bene comune per eccellenza quale è il cibo mettendo al centro non solo gli interessi particolari dell’impresa agricola ma valori collettivi quali il paesaggio, la sostenibilità dell’ambiente, la qualità della vita, la coesione sociale e quindi i nostri territori e la creatività delle nostre aziende agricole. Più in generale è stato fatto notare ai candidati che scegliere la strategicità dell’agricoltura significa sce-
Giunta, Coldiretti Lazio chiede innanzitutto il riconoscimento del ruolo strategico dell’agricoltura e dell’agroalimentare nella convinzione che sia questa la condizione per affrontare in maniera seria, non solo i problemi quotidiani che affliggono il settore, ma soprattutto la costruzione di un nuovo modello di sviluppo per i territori e le comunità della nostra Regione. Coldiretti Lazio si impegna a svolgere un ruolo di stimolo nella proposta affinché ciò possa realizzarsi nel rispetto degli interessi della società e di quelli dell’impresa agricola che rappresenta.
gliere un nuovo modello di sviluppo che si alimenta dei punti di forza unici del Lazio fondato sulla distintività, sulla sostenibilità e sulla replicabilità del modello stesso, tutto questo con azioni concrete che affrontino i principali temi più cari all’impresa agricola. A cominciare dall’accesso al credito, oggi stretto in una morsa senza precedenti, per continuare con la necessità di un nuovo piano di sviluppo rurale 20142020 che rimane l’unico strumento per concretizzare il modello di sviluppo che vogliamo sotto il profilo degli investimenti, dell’innovazione, della filiera corta, della ricerca e della tutela delle risorse ambientali e naturali. Inoltre è stata richiamata l’attenzione sulla necessità di dare nuova linfa all’ambiente economico all’interno del quale le imprese operano: in particolare un forte impulso alla semplificazione burocratica e alla sussidiarietà rappresenta, secondo Coldiretti, l’intervento più urgente per creare le condizioni per l’affermazione del modello di sviluppo che vogliamo. Infine, è stato posto all’ordine del giorno dei candidati la necessità di un azione organica e razionale per la difesa del suolo , il risparmio idrico e la lotta al rischio idrogeologico sottolineando l’opportunità di sfruttare a pieno le competenze dei Consorzi di bonifica e delle imprese multifunzionali oggi presenti sul territorio. Il documento che trovate di seguito rappresenta il programma sul quale Coldiretti Lazio misurerà l’efficacia e l’efficienza di un buon governo della Regione Lazio sempre valutando che davanti alla scelte operative del quotidiano ci sia la scelta strategica per l’agricoltura e per quello che rappresenta non solo per le imprese del settore ma per l’intera comunità.
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gennaio
2013
Il lazio che vogliamo Volare alto per affrontare il quotidiano
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Il metodo di lavoro Alcuni principi devono guidare il percorso di “concertazione progettuale” necessario ad assicurare alla Regione un “buon governo dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare” con un respiro di medio – lungo periodo della durata almeno di una legislatura consiliare e comunque in grado di porre le basi anche per il futuro: a. Individuazione chiara, condivisa e concreta degli obiettivi verso cui indirizzare le scelte e le azioni di governo tralasciando fumose dichiarazioni di intenti. b. Indicazione, accanto a ciascun obiettivo, delle azioni necessarie per raggiungerlo e dei tempi di realizzazione. c. Delimitazione trasparente dei campi di responsabilità di tutti gli attori in campo: politica, forze sociali e di rappresentanza, burocrazia regionale. Frutto di questa delimitazione sarà l’integrazione tra i diversi ambiti di azione e l’eliminazione di ogni alibi legato al “non fare” e al “non fatto”. d. Flessibilità di azione ed intervento sapendo rimodulare con intelligenza e lungimiranza le strategie di azione coerentemente con obiettivi e tempi di realizzazione.
Agricoltura: scelta strategica a)Beni comuni – cibo – strategicità agricoltura L’unico vero modello di sviluppo per la nostra agricoltura e il nostro agroalimentare è quello che guarda inizialamente agli interessi generali e in questi trova le condizioni per fare quelli particolari dell’impresa agricola. Guardare agli interessi generali significa collocare in cima ai valori il paesaggio, la qualità dell’ambiente, la sostenibilità, la coesione e la sicurezza sociale e alimentare, il nostro patrimonio ambientale e culturale, i nostri territori e la creatività delle nostre imprese agricole che rendono distintivo il “marchio Lazio” Pertanto al vertice sta il riconoscimento del ruolo dell’agricoltura come produttore di un bene comune quale è il CIBO nella nostra Regione, nel Paese, nel mondo. Pertanto è necessario per la politica regionale avere una rinnovata attenzione al cibo e all’agricoltura rovesciando l’agenda delle priorità: - Cibo al vertice - Tutela suolo e impresa agricola - Ruolo strategico agricoltura e nuovo modello di sviluppo b)Lazio e Europa L’unione Europea costituisce la cornice di riferimento naturale per la nostra Regione. Evitare i localismi e guardare all’Europa come il contesto di regole e opportunità per avere a livello regionale la forza e l’autorevolezza per salvaguardare i beni comuni e il cibo e l’agricoltura sopra di tutto. Pertanto sotto il profilo del settore agroalimentare occorre portare il “Lazio in Europa” lavorando affinché il prossimo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 riconosca il modello di sviluppo “Italiano e Laziale”, le sue peculiarità incentivando le imprese agricole che lo realizzano e favorendo l’integrazione con le altre politiche comunitarie
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c) Lazio , uno, sussidiario e solidale Il valore della sussidiarietà diventa nella Regione lo strumento per favorire e gestire una vera semplificazione burocratica e una maggiore snellezza dei rapporti tra Pubblica Amministrazione da una parte e cittadini e imprese dall’altro. Inoltre pensiamo ad un Lazio “uno” che superando i localismi provinciali, sia in grado di superare la pletora di livelli amministrativi che oggi ostacolano il pieno sviluppo delle potenzialità imprenditoriali regionali. Nelle imprese che noi rappresentiamo, soprattutto a carattere familiare, ci sono quei germi di sussidiarietà e solidarietà che contribuiscono a sanare le differenze e a favorire una vera coesione territoriale. Inoltre il legame tra generazioni e la multifunzionalità che esprime la nostra agricoltura sono elementi fondamentali per la vitalità delle comunità locali anche nei momenti di difficoltà delle stesse. d)I nostri punti di forza Gli assets sui cui la nostra Regione deve puntare sono di natura materiale ed immateriale: • Patrimonio storico e artistico; • Paesaggio • Biodiversità • Diversità territoriale • Originalità – Creatività – Gusto – Passione • Capacità di innovare • Capacità di fare comunità Risorse che appartengono al Dna della nostra Regione e che sono il valore aggiunto e non de localizzabile del “saper fare laziale”. L’agricoltura laziale ha fondato su tali risorse il proprio successo mettendo in evidenza gli elementi di competitività, distintività, innovazione, eccellenza. In tal modo ha saputo innovarsi restando legato al modello antico e non omologabile della Regione e del Paese. L’agricoltura laziale prospera proprio unendosi al capitale territoriale e facendone proprio il valore aggiunto. Tutto ciò è dimostrato dai primati della nostra agricoltura regionale: • Il nostro valore aggiunto raggiunge i 1.600 milioni di Euro/l’anno con un aumento del 4% rispetto agli ultimi 5 anni • Un export che risulta in crescita ( 710 milioni di Euro) con in testa uno dei prodotti tipici del territorio laziale, l’olio extravergine di oliva • L’assoluta qualità delle nostre produzioni: 23 prodotti a denominazione di origine, altri in fase di riconoscimento per un volume di affari stimato intorno agli 800 milioni di Euro. • L’aumento del numero delle imprese giovani e il successo del Pacchetto giovani del PSR • Un contributo al PIL Regionale e all’occupazione in controtendenza rispetto agli altri settori. e)Il nostro modello di sviluppo – Il Lazio che fa il Lazio Esiste secondo noi una via italiana e regionale allo sviluppo alternativa a quella fondata sui grandi impianti, sui grandi capitali, sulla finanza facile, sulla grande distanza tra luoghi di produzione e luoghi di consumo. Non è pensabile di poter competere a livello nazionale e internazionale solo in termini di economie di scala, minori costi di produzione, delocalizzazioni e perdita di occupazione. Il tutto in un
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contesto di sostenibilità che vede la finitezza delle risorse disponibili . Il Lazio ha il suo futuro nel tornare “ a fare il Lazio” puntando su un nuovo modello di sviluppo che si alimenta dei punti di forza di cui abbiamo detto poco sopra. E’ nella capacità di trasferire i nostri prodotti e nei nostri servizi il valore materiale e immateriale della nostra unicità e distintività, nella nostra capacità di fare rete che il Lazio riuscirà ad essere competitivo. Il successo della nostro Progetto per una “Filiera agricola tutta italiana” né è la dimostrazione che questo modello di sviluppo è percorribile: Distintività : legame con valori e punti di forza della nostra Regione e dei nostri territori; Sostenibilità : legame con punti di forza che non si consumano e non si de localizzano; Replicabilità : Possibilità di esportare il modello f)La politica necessaria Per accompagnare la realizzazione di questo nuovo modello di sviluppo abbiamo bisogno di “buona politica” che sappia riscoprire le proprie funzioni di mediatore intelligente fra interessi distinti e contrastanti per il perseguimento degli interessi generali, vale a dire per il bene comune. La politica deve rivedere la propria agenda e l’agricoltura impegnarsi in maniera speculare. Occorre una grande operazione di: Verità per garantire trasparenza ai cittadini consumatori (origine, etichettatura, tracciabilità); Giustizia per contrastare le posizioni di rendita e ridistribuire il valore lungo la filiera accorciando la stessa e favorendo la vendita diretta e la realizzazione del progetto per una Filiera Agricola Tutta Italiana”. Legalità per combattere tutti i fenomeni che minacciano il valore del “marchio Lazio”. g)Fiducia e Giovani Le scelte economiche, politiche e sociali sono fortemente condizionate da elementi come la “fiducia” che diventa in momenti di crisi la molla necessaria per ripartire. Fiducia vuol dire prospettiva, vuol dire speranza, vuol dire coesione sociale. E’ evidente che i giovani sono l’asse portante delle politiche che infondano fiducia nella Regione. L’agricoltura è l’unico settore economico che continua ad attrarre giovani. Il successo dei Pacchetti giovani del PSR dimostrano che c’è ancora voglia di investire e scommettere nell’impresa agricola. h)PIL e Benessere Il PIL non può essere l’unico misuratore del benessere di una società . Insieme al PIL deve essere valutato anche altro da cui dipende forza e coesione della comunità: salute, formazione, sussidiarietà, lavoro dignitoso, tempo libero, cibo. Dentro alla produzione e consumo di cibo c’è la cultura dei territori, la tipicità, la creatività di tutte le imprese che l’hanno generato. Nel cibo c’è la sicurezza alimentare, la diversificazione, la biodiversità e tutte quelle componenti immateriali che possono misurare il benessere oltre il PIL i)Comunità e multifunzionalità La socialità, l’amicizia, la famiglia, lo stare bene assieme, la spiritualità, la solidarietà sono valori durevoli e continuativi su cui investire. Nella “prossimità” c’è l’elemento base della del modello di sviluppo a cui tendere.
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L’agricoltura multifunzionale e la stessa produzione agricola sono generatrici e rappresentazione di questo modello e la stessa impresa multifunzionale è il centro di questo modello. l)Etica e Responsabilità Delimitare ed esercitare le responsabilità è compito di ognuno. Un nuovo civismo che coniughi
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etica e responsabilità di tutti gli attori in campo è fondamentale. Mettere al centro il bene comune coniugando gli interessi dell’impresa con quelli generali della società offrendo, ognuna per la sua parte, una chiave di soluzione alle problematiche dell’oggi e del domani.
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Dieci temi chiave per il buon governo dell’agricoltura e dell’agroalimentare della regione A)
CREDITO E ACCESSO AL CREDITO
Facilitare le imprese nell’ottenere la necessaria liquidità per far fronte ad investimenti di lungo periodo fondamentali per l’aumento di competitività attraverso una scelta forte, concreta e determinata di rafforzamento dei Confidi: soggetti del territorio e che conoscono il territorio e le esigenze delle imprese che vi operano. Il potenziamento dei Confidi passa necessariamente attraverso la trasparenza di rapporti con gli attori regionali interessati (Unionfidi e BIL) e sopratutto con il sistema bancario nazionale e territoriale. Inoltre, il tema dei credito e del ruolo dei Confidi va affrontato in una logica di integrazione tra i settori sia a livello di obiettivi ma soprattutto a livello di risorse messe a disposizione. Pertanto è di fondamentale importanza pensare senza indugio ad una legge di riforma del credito agrario regionale che regolamenti in maniera specifica il ruolo dei confidi e i prodotti finanziari legati alle imprese agricole. Pertanto, nell’ambito delle politiche del credito è di fondamentale importanza definire una volta per tutte il modello che la Regione vuole offrire al tessuto imprenditoriale, evitando sovrapposizioni e duplicazioni, ma definendo ruoli e compiti specifici per ogni soggetto. B)PIANO DI SVILUPPO RURALE e POLITICA DI COESIONE
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Strettamente legato al credito è l’attuazione del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 che rappresenta la vera “finanziaria” del settore con le sue risorse sicure nel tempo e importanti nella loro consistenza. La piena attuazione del Piano non solo è di fondamentale importanza per le imprese del territorio, per l’ambiente, per la qualità della vita nelle zone rurali, ma anche per la costruzione del Psr relativo alla prossima programmazione 2014- 2020. Un forte impulso, anche di riforma, alla burocrazia regionale e territoriale si impone. Lo stesso discorso vale per la politica di sviluppo unitaria (POR E FAS) in un ottica di sviluppo integrato e territoriale della Regione che vada oltre le logiche settoriali e favorendo un approccio integrato. Occorre sfruttare la grande opportunità di redazione del prossimo PSR 2014 – 2020 che porta con sé tutti i temi fondanti per la realizzazione del modello di sviluppo Lazio, della sua agricoltura e agroalimentare : • Competitività • Innovazione • Ambiente e risorse naturali • Diversificazione e multifunzionalità • Crescita • Infrastrutture • Ricerca • Politiche per la filiera • Banda larga
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• Filiera corta • Cooperazione • Territorio C) OPERATIVITA’ LEGGI REGIONALI La Regione non ha bisogno di nuove leggi in materia agricola ed agroalimentare, ma di “declinare” operativamente quelle esistenti che ad oggi sono rimaste meri dichiarati o peggio “bei cartelloni pubblicitari”. a. Legge sui distretti agricoli ed agroalimentari di qualità: nessun dei distretti programmati è partito nella sua operatività e concreta attuazione. In particolare necessita di scelte forti concrete e determinate l’attuazione del distretto agro energetico della Valle dei Latini costituito, sulla carta, sull’onda dell’emergenza ambientale creata dall’inquinamento della Valle del Sacco. b. Legge su “Agriturismo” c. Legge sulla Filiera e gli accordi di Filiera d. Legge sugli OGM e. Legge su mercati di vendita diretta f. Legge sulla divulgazione e informazione D)SEMPLIFICAZIONE – SBUROCRATIZZAZIONE E SUSSIDIARIETA’ Occorre pensare ad una burocrazia che vada realmente nella direzione degli interessi dei consumatori, dei cittadini e delle imprese. Va bene, dunque una burocrazia che favorisce l’applicazione rigorosa di tutte le norme che servono per garantire sicurezza alimentare, ambientale, qualità. Ma se la metà della carte necessarie a offrire tali garanzie non serve a e fa perdere agli imprenditori agricoli circa 100 giorni l’anno in giro per gli uffici, allora questa burocrazia va eliminata. Se serve a tenere nei cassetti i regolamenti applicativi di importanti leggi regionali questa burocrazia va eliminata. Se serve a rallentare i processi di sussidiarietà orizzontale e verticali avviati, questa burocrazia va eliminata perché non serve a nessuno, imprese, cittadini e consumatori. Inoltre non è possibile fare della burocrazia un leva anti competitività nascondendo il mantenimento dell’esistente dietro falsi processi di semplificazione che poi complicano e servono a giustificare il lavoro delle burocrazie stesse. E) DIFESA SUOLO e RISPARMIO IDRICO – RISCHIO IDROGEOLOGICO I fattori essenziali per raggiungere l’obiettivo di un vero sviluppo economico sostenibile e di un buon governo del territorio sono quelli di garantire la tutela e il buon utilizzo delle risorse naturali quali acqua e suolo. In tale contesto i Consorzi di bonifica svolgono un ruolo fondamentale per la conoscenza del territorio, dei sistemi naturali, delle imprese che vi operano. In particolare i Consorzi di bonifica con riferimento alla progettazione, esecuzione, esercizio e manutenzione di opere pubbliche di bonifica, impianti di irrigazione, opere finalizzate alla difesa del suolo e alla salvaguardia ambientale svolgono un ruolo importante in un contesto di sussidiarietà moderna, dinamica e partecipata. Inoltre, I Consorzi svolgono una funzione di supporto all’attività agricola e al suo ruolo multifunzionale. Occorre consentire ai consorzi di bonifica una pianificazione e programmazione degli interventi per contribuire ad affrontare i problemi in materia di suolo e acqua che affliggono la Regione e
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l’agricoltura in particolare quali: a. La sicurezza idrogeologica b. La tutela del suolo c. Il risparmio idrico a fini irrigui d. La ricarica delle falde freatiche e. Il respingimento del cuneo salino Pertanto appare opportuno rivedere l’imputazione delle risorse e delle funzioni che oggi sono destinate ai Consorzi di bonifica riportandole in parte nell’ambito agricolo. F) PROMOZIONE Il tema della promozione del territorio e dei suoi prodotti agricoli ed agroalimentari di qualità soffre oggi di una frammentazione delle competenze e delle risorse, della mancanza di criteri di valutazione adeguati e di scelte di contenuto non sempre coerenti con le politiche regionali di riferimento. Per curare questi mali occorre: a. Adottare un politica della “promozione” innanzitutto condivisa e non frutto delle scelte opinabili di singoli enti o soggetti incaricati. Una condivisione e quindi un’integrazione di obiettivi e risorse che coinvolga Provincie, Camere di Commercio, ARSIAL, Regione, rappresentanze degli attori economici interessati. Soggetti tutti che oggi non dialogano tra di loro e che favoriscono la dispersioni di fondi e iniziative senza ritorni efficienti ed efficaci. b. Adottare criteri oggettivi per l’ammissione ai progetti di promozione che valutino una sorta “ROI”, di ritorno operativo dell’investimento. c. Adottare politiche di promozione coerenti con le politiche regionali e che abbiano al centro i temi del “Km 0” dell’”origine obbligatoria”, “ del territorio” sia sul piano comunicazionale che commerciale. In tal senso è fondamentale una integrazione e un dialogo con gli assessorati al commercio e al turismo principalmente ma anche con l’ambiente. G) FORMAZIONE E RICERCA La formazione rappresenta una leva importante per la realizzazione della filiera agricola tutta italiana e per la competitività del sistema agroalimentare laziale. In tal senso occorre pensare a politiche integrate e non settoriali e a nuovi modelli che mettano al centro i reali temi che interessano lo sviluppo delle imprese agricole laziali. Obiettivi formativi e risorse devono essere integrate valorizzando anche il ruolo multifunzionale dell’agricoltura. Particolare attenzione va posta al tema della valorizzazione dell’Università della Tuscia, polo di eccellenza nel settore delle scienza agrarie nel Lazio e in Italia. Valorizzazione che deve passare attraverso la rimodulazione di una ricerca coerente con le politiche agricole regionali ( non si può avere una legge regionale Ogm Free e finanziare e allo stesso tempo finanziare la ricerca sugli Ogm) e soprattutto che abbia una ricaduta concreta e una trasposizione dei risultati sulle imprese agricole e sull’agricoltura della Regione. H) WELFARE E MULTIFUNZIONALITA’
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Come Coldiretti sentiamo innanzitutto l’esigenza di ristabilire il confronto, interrotto da tempo, con la Regione Lazio su tutte le problematiche sociali per avviare un proficuo lavoro volto a focalizzare l’attenzione sulla necessità di razionalizzazione di tutti i servizi sociali, assistenziali e sanitari, in modo da renderne più facile l’accesso soprattutto ai residenti nelle aree rurali che sono le più lontane dai centri di erogazione dei servizi.
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La tutela dei cittadini, delle famiglie e degli anziani in particolare, in questo contesto, con un appropriato sviluppo dei servizi in loro favore, deve costituire un obiettivo della politica sociale della Regione sia in termini di mantenimento di ciò che esiste che di incremento mirato agli specifici bisogni. Le linee di intervento che devono essere adeguatamente attivate e finanziate agendo anche sulla leva fiscale di specifica competenza locale, devono essere volte a: a. considerare la famiglia come risorsa per la comunità locale. b. dare piena attuazione al principio di sussidiarietà. c. riconoscere specifici incentivi economici alle famiglie numerose (quoziente familiare), a quelle con anziani, con persone non autosufficienti e portatori di handicap. d. promuovere una immagine positiva della persona anziana. e. favorire lo sviluppo di strutture agricole per un adeguato impiego “multifunzionale”. f. incentivare azioni volte all’accoglienza ed all’inserimento sociale dei lavoratori stranieri impiegati nelle aziende agricole. I)CENTRALE DEL LATTE DI ROMA Favorire l’acquisizione della centrale del Latte di Roma da parte dei produttori dopo le vicende che ne hanno riguardato nell’ultimo anno la proprietà. Un comparto quello lattiero caseario e zootecnico che nella Regione Lazio e nella Provincia di Roma ne rappresenta la territorialità e garantisce l’origine, la qualità del latte (soprattutto quello fresco), accorcia la filiera e soprattutto ne identifica la produzione. In tal senso è fondamentale il coinvolgimento forte e determinato delle Istituzioni nella vicenda anche con l’obiettivo di favorire il rafforzamento della presenza dei produttori nella compagine sociale della Centrale del latte di Roma. L) INFRASTRUTTURE DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO IMPRESE AGRICOLE Promuovere le infrastrutture significa preoccuparsi della costruzione di quelle condizioni generali necessarie all’esercizio dell’attività di impresa, di quei “contenitori” all’interno dei quali l’impresa possa trovare i presupposti per muoversi in maniera competitiva. Per questo motivo più che alla grandi opere infrastrutturali tese a migliorare la viabilità e la rete dei trasporti regionali, Coldiretti sottolinea, includendone nel concetto di infrastruttura, quanto segue: a. Favorire la costituzione di un Consorzio Agrario Lazio che passi attraverso una ristrutturazione e il ritorno in bonis dei Consorzi Agrari provinciali. b. Favorire la costituzione del Mercato dei Fiori di Roma c. Completare il processo di innervatura della Banda larga d. Favorire la vendita diretta favorendo la nascita dei relativi mercati e. Adeguare in termini strutturali e politici il CAR E il MOF f. Valorizzazione della Fiera di Roma
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Notizie dalla provincia di Frosinone
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ANCHE IN CIOCIARIA LA LEGGE “SALVA OLIO” VA APPLICATA SENZA TENTENNAMENTI
otta ai sofisticatori. Ancora una volta Coldiretti a tutela dei cittadini-consumatori torna a sottolineare l’importanza dei controlli nel settore agroalimentare. Da qualche giorno è diventata realtà la ‘Legge salva olio made in Italy’, strumento attraverso il quale ‘smascherare’ tutti i ‘finti promotori’ dell’olio ciociaro e laziale oltre che italiano che “parlano bene e razzolano male”. Anche nella provincia di Frosinone Coldiretti auspica che ci siano sempre più analisi da parte dei laboratori pubblici per i raffronti chimici ed organolettici del caso e verificare la corrispondenza tra quanto dichiarato in etichetta e il reale contenuto. “Il Governo di oggi e di domani deve senza alcun tentennamento esigere che venga applicata senza se e senza ma la ‘legge salva olio made in Italy’, pubblicata il 31 gennaio scorso sulla Gazzetta Ufficiale, unico strumento a disposizione del territorio italiano per tutelare l’olio extravergine dagli attacchi dei ‘soliti furbetti e truffal-
TAPPO ANTIRABOCCO:
dini’ che con la scusa delle esigenze del ‘Signor Mercato’ si sentono autorizzati a spacciare per ‘made in Italy’ oli stranieri, spesso deodorati, manipolati chimicamente, colorati con la clorofilla e chi più ne ha più ne metta. Il provvedimento ‘salva olio made in Italy’ non è stato ‘sconfessato’ dall’Unione Europea, è Legge e come tale va applicata su tutto il territorio nazionale. Ingenerare dubbi e sospetti sulla effettiva validità del provvedimento è irresponsabile e non fa altro che nuocere all’’olio extravergine di oliva, bene comune di tutti gli italiani”, E’ duro il Presidente di Coldiretti Frosinone, Vinicio Savone, contro i continui rumor, messi in giro ad arte per indebolire un provvedimento che vuole smascherare le truffe nel comparto dell’olio. “Bisogna finirla con le ‘insinuazioni’ – aggiunge il Direttore della Coldiretti di Frosinone,Paolo De Cesare – circa una presunta procedura di infrazione dell’UE contro le “Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli
Da molto tempo Coldiretti sollecita l’obbligatorietà del tappo antirabocco per l’olio servito nei locali pbblici, esso potrà garantire il consumatore che quello che è riportato in etichetta è effettivamente il contenuto della bottiglia, senza che siano state effetuate contraffazioni e rabbocchi con altri olii. Finalmente sarà obbligatorio a partire da 1 gennaio 2014. Gli oli confezionati e/o commercializzati prima di tale data non sono assoggettati alla norma
Il Presidente e Direttore di Coldiretti Frosinone, Savone e De Cesare
di oliva vergini’, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale il 31 gennaio scorso. Ci spiace deludere tutti i sostenitori dei ‘piccoli chimici dell’olio’ ma la Legge è in vigore e va applicata. Anzi, vanno meglio coordinati i controlli e inasprite le pene per evitare che lo straordinario olio ciociaro continui a subire i pesanti e irreparabili danni d’immagine sui mercati internazionali. Dall’introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione di 18 mesi dalla data di imbottigliamento al riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo, dalle sanzioni in caso di scorretta presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi all’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull’origine, dall’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingannevoli al rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni, fino al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, sono solo alcune delle novità introdotte dal provvedimento.
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Notizie dalla provincia di Latina COLDIRETTI LATINA e ANDOS: Un’intesa a favore delle donne Presentata a Latina, durante una partecipata conferenza stampa, l’intesa tra la Coldiretti di via Don Minzoni e l’associazione A.D.O.S. Onlus che opera nel capoluogo pontino. Si tratta di un accordo che permetterà di porre in essere un percorso di prevenzione per le donne rurali per quanto concerne il tumore al seno. “Abbiamo messo a disposizione dell’associazione – ha detto il direttore di Coldiretti Latina, Saverio Viola, degli adeguati spazi che, completi di attrezzature, permetteranno alle nostre donne di intraprendere il percorso di screening secondo le modalità che i responsabili dell’associazione determineranno. Coldiretti crede sia indispensabile la prevenzione e da anni, ormai, ha fatto della buona alimentazione una delle proprie bandiere nel patto con i cittadini-consumatori. Anche per contrastare i tumori l’alimentazione è un fattore importantissimo e l’Andos per questo ha puntato su Coldiretti. All’incontro hanno preso parte la D.ssa Paola Bellardini,
presidente Andos, il Dr. Carlo De Masi, socio onorario Andos, radiologo uos scrinning mammografico Asl Latina, la D.ssa Nicoletta Nicoletti, socia volontaria, responsabile pubbliche relazioni a settore progettazione Andos, Nunzia Cianfoni, volonaria do Andos, Carlo Crocetti presidente Coldiretti Latina, il Dr.. Saverio Viola, Direttore Coldiretti Latina, la D.ssa Federica Ferrante, Responsabile Donne Impresa Latina, la segretaria della stessa struttura, Cristina De Angelis ed il responsabile del patronato Epaca di Coldiretti Latina, Enrico Mirabelli. Proprio la sinergia tra Coldiretti-Donne Impresa e patronato Epaca risulta la freccia migliore per diagnosi, assistenza, previdenza e riabilitazione, nell’arco delle attività di Andos che in Italia opera in 56 strutture provinciali e, a Latina, si è già resa protagonista, nel recente passato, di importanti attività. La rete che possiamo concretizzare - hanno detto i vertici di Coldiretti e Andos - può permettere alle iscritte di Coldiretti di trovare, ad orari e condizioni migliori di quelle garantite dall’Asl, ascolto, competenza ed esami clinici. “Un punto di partenza – ha sottolineato Crocetti – per le nostre donne della soglia di età che va tra i 40 ed i 49 anni e tra i 69 e i 75 anni. La nostra esperienza potrebbe anche essere duplicata in altre sedi della nostra regione e italiane”.
Notizie dalla provincia di Roma COLDIRETTI ROMA DIFFIDA IL COPROVI La Coldiretti di Roma ha inviato una diffida a firma del Presidente Granieri, nella quale si è ritenuto far emergere la propria posizione anche a seguito di svariate sollecitazioni pervenute, non solo dalla propria base associativa, ma anche da altri soggetti che, a vario titolo, sembrerebbe anche al fine di strumentalizzazioni, avevano chiamato in causa la Coldiretti di Roma su questa vicenda. “Credo che sia giunto il momentodi fare chiarezza su questa vicenda che purtroppo rappresenta, per l’agricoltura romana, e in particolare per quella di Velletri, una ferita ancora aperta”. Nel testo – ha sottolineato il direttore della sede provinciale e laziale di Coldiretti, Aldo Mattia, si ripercorre la situazione della struttura e si mettono in risalto alcuni punti per i quali abbiamo chiesto chiarezza. Premesso – spiega Granieri che è anche presidente regionale di Coldiretti Lazio - che alla società Viliterna Vini, costituita in data 31/8/2011 con capitale al 100% Coprovi, è stato inopinatamente conferito lo stabilimento già Coprovi di Velletri, via Appia Sud, che la costituzione della predetta Società
nonchè il conferimento del citato bene aziendale non sono stati preceduti da alcuna valida delibera societaria da parte dei competenti organi del Coprovi - si legge nella nota e che, inoltre, con delibera del settembre 2011 l’attuale dirigenza del Coprovi ha illegittimamente ingiunto all’istante ed ai soci della Vs. Società di conferire il loro prodotto vinicolo soltanto alla Viliterna Vini S.R.L. inibendo loro di consegnarlo al CO.PRO.VI.; la Coldiretti di Roma ha diffidato il CdA del Coprovi, in persona del legale rappresentante pro-tempore, a voler porre a disposizione della scrivente tutta la documentazione inerente le denunciate disfunzioni societarie, nonchè a disporre altresì quanto necessario per effettuare la regolarizzazione dei crediti vantati da diversi soci conferitori. Tali comportamenti - ha scritto ancora Coldiretti Roma - potrebbero concretizzare una ipotesi di illecito societario alla luce della recentissima iniziativa posta in essere dal CdA di avanzare, nel gennaio 2013, richiesta di concordato preventivo dinnanzi al Tribunale di Velletri”.
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Notizie dalla provincia di Rieti DONNE IMPRESA RIETI: Un impegno sociale Convegno sul “carcinoma della mammella”
Progettualità e vicinanza con le problematiche del territorio: questi gli obiettivi portanti che “Donne Impresa Lazio” di Coldiretti si è dato con il nuovo esecutivo
il CARCINOMA della MAMMELLA
Prevenzione, cure e qualità della vita Convegno
. . .perche’ il cancro non puo’ toglierci la dignita’ di essere donne. . .
Il tumore del seno colpisce un donna su dieci. In molti casi, però, si può prevenire o comunque diagnosticare in fasi molto precoci – ricorda la responsabile di Donne Impresa Coldiretti Rieti Annalisa Foglietta - anche per questo abbiamo pensato di organizzare questo evento che rappresenta un’occasione importante per riflettere»
regionale. “Coldiretti quale forza sociale”, è da questo concetto che nasce l’iniziagraziato tutti i presenti che, con la loro tiva dell’organizzazione a Rieti di collaborazione, hanno dato vita ad una un convegno sul “carcinoma della iniziativa così importante e che dovrà mammella”. Una iniziativa che è rirappresentare un punto di partenza uscita a mettere insieme istituzioni per altre azioni che si intendono orgaore 10.00 - Camera di Commercio di Rieti Via Paolo Borsellino, 16 e cittadini per dare, da una parte 8 Marzo 2013 nizzare per le donne e per i cittadini. informazione e dall’altra sollecitazioLe relazioni che si sono susseguite, prevenzione ed ne per un’azione socio-sanitaria più dalla prevenzione alla diagnosi, dal informazione per incisiva nei riguardi di un problema avere più cura di noi. trattamento radioterapico alla chirurgia che coinvolge migliaia di donne. ricostruttiva,hanno avuto un carettere Il convegno si è svolto nei locali divulgativo che ha permesso a tutti i messi a disposizione dalla Camera di Commercio presenti di seguire con attenzione e comprensione di Rieti che ha collaborato fattivamente alla riuscita tutti gli argomenti trattati. della manifestazione. A dare il benvenuto agli inter- Un particolare ringraziamento ai dottori che, coordivenuti è stato il Direttore Generale e Presidente della nati dal Dott. Anibaldi, hanno dato spessore ed imCamera di Commercio di Rieti, Cipriano e Regnini, portanza all’evento. insieme al Diretore di Coldiretti Lazio Aldo Mattia Oltre che a parlare della patologia si sono trattache ha moderato magistralmente i lavori del Conve- ti argometi di carattere organizzativo come lo stato gno. Da parte di Coldiretti ha inoltre portato il saluto dell’arte dell’azienda ASL, dove il reparto oncologiil Presidente provinciale Enzo Nesta che ha voluto co ha ricordato il direttore generale Rodolfo Gianani, sottolineare l’importanza della prevenzione in questa può essere annoverato tra quelli di eccellenza. malattia che colpisce migliaia di donne. L’argomento del volontariato, trattato da Santina ProAnnalisa Foglietta, responsabile di “Donne Impresa”, ietti, Presidente dell’Alcli “Giorgio e Silvia”, ha colpito che ha fortemente voluto questo convegno, ha rin- e commosso i presenti “ Il ruolo del volontariato come
RIETILIFE
Notizie dalla provincia di Rieti assistenza ai malati oncologici, rappresenta un ruolo importante sotto il profilo psicologico ed organizzativo nei riguardi delle persone che scoprono di essere colpite da tumore”. Di grande rilevanza gli interventi del Dott. Anibaldi, della Dott.a Paola Bonaiuti, del Dott.Mario Maggiori, del Dott. Fabrizio Liberati, ICM Lorella Vecchi, del Dott. Michele Paolocci, del Dott. Vincenzo Capparella,del Dott. Mario Santarelli, il Dott. Roberto Tempesta (presidente della Lilt). Un’importante testimonianza di condivisione è venuta da Sua Eccellenza il Prefetto di Rieti Chiara Marolla, dal Sindaco di Rieti Simone Petrangeli , il neo consigliere Reg. Daniele Mitolo, dal Sindaco di Poggio Mirteto Fabio Refrigeri, dagli assessori di Fara in Sabina nelle figure di Marco Marinangeli e Giacomo Corradini. Una iniziativa encomiabile, ha concluso Mattia, e dico questo non per autocelebrazione, ma perchè sentiamo fino in fondo la nostra
responsabilità di forza sociale che può e deve intervenire in ogni problematica che riguarda il sociale. Siamo convinti che con la nostra organizzazione ed attraverso le
nostre strutture, che capillarmente coprono tutto il territorio nazionale e regionale, possiamo dare un valido contributo per rendere la vita dei cittadini migliore.
RIETILIFE
Il tumore del seno è la prima causa di mortalità per tumore nel sesso femminile, con un tasso di mortalità del 17% di tutti i decessi per causa oncologica.:coloisce una donna su dieci, in Italia ci sono circa 37 mila casi e rappresenta il 25% di tutti i tumori che colpiscono le donne.
CENA DI BENEFICENZA A FAVORE DEL REPARTO DI ONCOLOGIA DELL’OSPEDALE DI RIETI
ENZO NESTA AI VERTICI DELLA ZOOTECNIA NAZIONALE.
Nell’ambito delle iniziative che “donne Impresa Rieti” intende portare avanti, la coordinatrice Annalisa Foglieta ha annunciato durante il convegno sul carcinoma della mammella, che sarà organizzata, dopo RIETILIFE Pasqua, una cena di beAnnalisa FOGLIETTA neficenza il cui ricavato Responsabile Donne servirà per potenziare Impresa Rieti la dotazione strumentale del reparto oncologico dell’ospedale di Rieti. “Spero che il nostro progetto trovi numerosi partecipanti perchè riteniamo che l’obiettivo che intendiamo perseguire abbia una forte valenza sociale a favore dell’intera cittadinanza”
Enzo Nesta, Presidente di Coldiretti Rieti è stato eletto nella Giunta esecutiva dell’AIA (Associazione Italiana Allevatori). L’incarico che avrà la durata tre anni, riveste particolare importanza in un momento di grande crisi del settore Enzo NESTA zootecnico nazionaPresidente Coldiretti le ed in particolare nel Rieti Lazio. Sicuramente, ha detto Nesta, metterò al servizio del comparto la mia esperienza di allevatore e cercherò di dare il massimo contributo per la salvaguardia del patrimonio zootecnico regionale e nazionale.
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Notizie dalla provincia di Viterbo Inaugurato il mercato di “Campagna Amica “ in comunità terapeutica
Il Presidente di Coldiretti Viterbo ed il Vice Direttore: Michelini e Mazzetti, tagliano il nastro all’inaugurazione del Mercato di Campagna Amica in Comunità terapeutica
“La parola Marketing mi ha suscitato sempre curiosità- dice don Alberto Canuzzi - e mi sono chiesto se una comunità terapeutica per ex tossicodipendenti potrà mai entrare nella filiera del marketing? E come? Quest’anno i ragazzi della Comunità CeIS S. Crispino di Viterbo, che hanno lavorato sodo con la cooperativa “Lavoro e Solidarietà”, avevano preparato bene il terreno nell’azienda biologica in Località La Quercia, vicino a Viterbo, avevano piantato ortaggi di ogni genere, annaffiato in continuazione per la siccità dell’annata e poi notato che il terreno si riempiva prima di verde, poi delle varie gradazione di verde, poi di viola, ( il rosso dei pomodori è stato sempre sbiadito quest’anno ) e così... insalata, peperoni, melanzana, patate, broccoli neri, fagiolini, fiori di zucca e zucchine, ceci, lenticchie, fagioli e ogni altro genere di verdure era sbocciata da quel terreno marrone e secco. In realtà nell’Ottobre scorso l’esperto Vannino Capelloni della Coldiretti di Viterbo e il Prof. Scocchera avevano preparato un bel numero di ragazzi della comunità con un corso sull’agricoltura, interessando molto alcuni che avevano poi deciso di entrare nella cooperativa. Questo gruppo di ragazzi nell’inverno si è dato da fare per raccogliere le olive, ha imparato da Domenico Semproni la potatura, e ora nella primavera i ragazzi sono diventati produttori di verdure. Il pensiero di mangiare nella comunità tutta quella verdura, aveva percorso la mente di tutti i ragazzi ospiti“ diventeremo anche noi un peperone…una melanzana… un pomodoro”. Ma da questo triste pronostico li ha salvati l’idea di fare un mercatino di vendita diretta all’in-
gresso nella Comunità - prosegue don Alberto- essendo Azienda Agricola Biologica, abbiamo iniziato ad avere contatti con la Coldiretti che ci ha stimolato, seguito, aiutato per inserirci nell’organizzazione di Campagna Amica. Il Comune ha dato il permesso per la vendita, il progetto Rely ha dato la possibilità di un piccolo contributo per le persone messe alla vendita e così la comunità è ritornata a sognare bistecche e pastasciutta. Le persone del luogo hanno iniziato ad appezzare la merce fresca, biologica e venduta col sorriso di chi ha la gioia di fare sul serio. La voce si è sparsa: “anche i drogati sanno fare qualcosa di buono”. Eh ,sì, perché nell’ambiente agricolo non esisteva emarginazione…anche una persona incapace, poteva diventare produttore e mano d’opera, spesso meglio di chi ha tanto studiato. Ho visto persone che la nostra società considera “emarginate” trattare la terra e gli animali meglio di tanti altri che sanno trattare soltanto con le macchine. Così dal mese di Giugno 2012, tutti i Venerdì e Sabato mattina una squadra raccoglie nell’orto la verdura fresca, un’altra squadra prepara i banchetti, mettendo le bandiere della Coldiretti e di Campagna Amica ( e anche quella Italiana… per far capire che il prodotto è made in Italy ) e… al lavoro… si consigliano i compratori, si incarta la merce, si pesa, si fanno le ricevute, si saluta e…alla prossima volta. Il fatto che i compratori vengono in continuazione, significa che, oltre i prezzi concorrenziali, hanno trovato qualcosa di buono. Così il Marketing è diventato una parte del nostro vivere; è per ora un piccolo spiraglio, con la speranza però che la terra produca il suo frutto e il prodotto raggiunga filiere più ampie, ma a noi interessa soprattutto che alcune persone che mesi fa stavano distruggendo la propria vita, sono ora in grado di produrre e trattare con le persone alla pari sorridendo pieni di vita... Così si potrà dire che la Comunità produce non soltanto benessere mentale, recupero dalla tossicodipendenza, ma anche un prodotto per il benessere fisico”.
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Punto
il Punto di
CAMPAGNA AMICA
AGRITURISMO
un fenomeno di successo
A cura di Toni De Amicis
Credo che in un contesto socioeconomico, dove le politiche pubbliche di salvaguardia e valorizzazione territoriale hanno risorse sempre più limitate, se il “turismo di campagna” continua a essere ancora un fenomeno di successo è merito soprattutto delle nostre straordinarie imprese agricole “multifunzionali”, che ogni giorno , contribuiscono a a ic m a na g a p fare del territorio m a ic tra alori d rranos italiano un grantutti i vantaggi di tessera de luogo di accoe v t i i a t tut in una sol glienza e cultura. Un successo dimostrato sicuramente dai numeri lusinghieri che registra il nostro turismo enogastronomico, ma anche dalle quasi 20.000 aziende agrituristiche oggi esistenti nel paese, capaci di offrire Con l’Agriturismo 200mila posto letto agli oltre a marchio Campa2,5 milioni di viaggiatori nelle gna Amica si sfida nostre campagne. Con l’Agriturismo a marchio Campagna l’omologazione e la Amica si sfida l’omologazione standardizzazione e la standardizzazione consuconsumistica che mistica che ha contagiato anche il nostro mondo. Con noi ha contagiato ansi sceglie l’autenticità e la diche il nostro monversità come forma di identità dell’offerta turistica (che è, tra do. l’altro, il principale stimolo che muove il viaggiatore e, quindi, la principale risorsa del turi-
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smo rurale). Con noi si scommette sul territorio e sul paesaggio ben curato; sui prodotti aziendali che sono sinonimo di qualità, genuinità, tradizione e provenienza sicura; sulla cultura rurale che esprime la storia e le tradizioni di un’antica civiltà. Campagna Amica è una scommessa su un turismo evoluto, colto, rispettoso dell’ambiente; un turismo responsabile che considera le imprese agricole una preziosa risorsa per migliorare la qualità della vita di tutti. Si tratta di un turismo sicuramente definibile “a basso impatto ambientale”, come sommatoria e sintesi della qualità dell’agricoltura, dell’ospitalità rurale, della gastronomia tipica, del paesaggio agrario e delle tradizioni. Ma anche
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un turismo come espressione della passione e della particolare cultura del lavoro che gli imprenditori agricoli, pur in un periodo non facile sotto il profilo economico, sono stati capaci di avere. Sono produttori che, nonostante la crisi, continuano a investire e innovare nelle loro imprese con forte sensibilità ambientale, continuano a utilizzare antiche pratiche agronomiche per le loro produzioni e stanno riscoprendo e valorizzando l’enorme patrimonio di biodiversità del nostro Paese rifiutando semi OGM.
CALENDARIO ATTIVITA’ PRIMAVERILI NELL’ORTO DI CAMPAGNA AMICA APRILE
Sabato 6 – [FAIDATE] L’angolo del fai-da-te nell’orto 2a lezione: costruire gradevoli arredi per il proprio spazio verde, cartellini segna piante, spaventapasseri e “garden pot men” (a cura di AiCARE – docente Silvia Paolini) Sabato 13 – [BIMBI] Giocorto – La girandola dell’orto ogni mese regala i suoi frutti: attività giocate nell’orto per bambini (a cura di Agrigiochiamo) Sabato Saba 20 – [ORTURB] Laboratorio teorico-pratico di orticoltura urbana 2a lezione: scelta e programmazione delle colture; avvicendamenti, rotazioni e consociazioni; trapianti; cure culturali di base (a cura di AiCARE – docente Alberto Dell’Agli) Sabato 27 – [BIMBI] Laboratorio di avvicinamento al cavallo: attività per bambini con il pony (a cura de Il Giardino di Filippo – docente Chiara De Santis)
MAGGIO Sabato 4 – [ORTURB] Laboratorio teorico-pratico di orticoltura urbana 3a lezione: metodi e tecniche di coltivazione; concimi e ammendanti; difesa delle colture; metodi di irrigazione (a cura di AiCARE – docente Alberto Dell’Agli) Sabato 11 – [FAIDATE] L’angolo del fai-da-te nell’orto 3a lezione: come e perché costruire “batbox”, casette e mangiatoie per uccelli (a cura di AiCARE e Fondazione Campagna Amica – docente Daniele Taffon) Sabato 18 – [BIMBI] Il labirinto della frutta: attività giocate per bambini (a cura di Agrigiochiamo) Sabato 25 – [ORTURB] Curarsi con l’orto: alcune piante spontanee del nostro giardino che ci aiutano (a cura di AiCARE – docente Francesca Durastanti)
GIUGNO Sabato 1 – [ORTURB] Laboratorio teorico-pratico di orticoltura urbana 4a lezione: programmazione dell’orto invernale e biodiversità nell’orto (a cura di AiCARE – docente Alberto Dell’Agli) Sabato 8 – [BIMBI] Misu la tua impronta: attività giocate di educazione ambientale per bambini (a cura di Agrigiochiamo) Misura Sabato 15 – [FAIDATE] Biodiversità urbana: il tuo spazio verde come oasi di biodiversità (a cura di AiCARE e Fondazione Campagna Amica – docente Daniele Taffon) Sabato 22 – [BIMBI] Bimbi all’orto: invito all’orto per bimbi da 1 a 4 anni (a cura di AiCARE – docenti Francesca Durastanti e Silvia Paolini).
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