Orizzonte Impresa Luglio agosto 2014

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Anno XV n. 4 - 2014

Autorizzazione del Tribunale di Roma n.231 del 2/6/2000 - Poste Italiane spa - sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) - Art. 1, Comma 1, DCB Roma

Bimestrale di cultura & informazione agricola di Coldiretti Lazio

SPECIALE PSR 2014-2020 Piano di incentivazione agli interventi di divulgazione e comunicazione in ambito agricolo, agroalimentare e forestale per l’innovazione e lo sviluppo integrato delle zone rurali del Lazio L.R. 04 Agosto 2009, n. 19

EDITORIALE:

IL PRESIDENTE:

PRIMO PIANO:

PSR 2014-2020: leva di sviluppo e risorse finanziarie per il Lazio

PSR 2014-2020: dalla concertazione progettuale alle misure di intervento

La zonizzazione del PSR Lazio: la “ruralità” nella Regione



In copertina: Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020

Editoriale di Aldo Mattia

Il Presidente di David Granieri

PSR 2014-2020: dalla concertazione progettuale alle misure di intervento Bimestrale di cultura & informazione agricola di Coldiretti Lazio Iscrizione al Roc n° 12420

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Primo Piano di Andrea Fugaro

La zonizzazione del PSR Lazio: la “ruralità” nella Regione

Editore

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SPECIALE a cura di Coldiretti Lazio Centro Assistenza Imprese Coldiretti Lazio Via R. Piria, 6 lazio@coldiretti.it www.coldirettilazio.it

Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 Attualità / In breve

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Notizie dal Territorio

Direttore responsabile Aldo Mattia aldo.mattia@coldiretti.it

L’agricoltura in Europa a cura di Andrea Fugaro

Redazione Andrea Fugaro Maurizio Ortolani

L’agricoltura in politica a cura di Andrea Fugaro

Collaboratori Simone Di Colantonio Gianluigi Terenzi Abbonamenti Ordinario: Eu 10,00 Onorario: Eu 20,00 Sostenitore: Eu 50,00 Tramite c/c postale n. 82689027 intestato a: Federazione Regionale Coldiretti del Lazio o rivolgersi alle sedi della Coldiretti

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PSR 2014-2020: così lo vuole l’Unione Europea PSR 2014-2020: solo se coerente con l’Accordo di partenariato

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Cronache di Alessandra Cori

“Oscar Green” 2014: premiati i migliori giovani agricoltori del Lazio

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Notizie dalle province

Frosinone, Latina, Rieti, Roma, Viterbo

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Il Punto di Campagna Amica

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Progetto grafico e impaginazione Grafiche Delfi Italia s.r.l. Stampa Grafiche Delfi Italia s.r.l.

Questa rivista è inviata agli oltre 40.000 associati Coldiretti del Lazio, ai principali rappresentanti delle Istituzioni e Amministrazioni locali ed ai più qualificati opinion leaders delle filiere agroalimentari laziali. 1

LUGLIO AGOSTO

PSR 2014-2020: leva di sviluppo e risorse finanziarie 03 per il futuro dell’agroalimentare laziale


PIANO DI INCENTIVAZIONE AGLI INTERVENTI DI DIVULGAZIONE E COMUNICAZIONE IN AMBITO AGRICOLO, AGROALIMENTARE E FORESTALE PER L’INNOVAZIONE E LO SVILUPPO INTEGRATO DELLE ZONE RURALI DEL LAZIO L.R. 04 AGOSTO 2009, N. 19

La Regione Lazio, conformemente a quanto previsto dall’articolo 1 della legge regionale n.19/2009 sostiene tramite un apposito Piano le attività di divulgazione, di comunicazione in ambito agricolo, agroalimentare e forestale con l’obiettivo di promuovere:

– lo sviluppo armonico, sostenibile, ed integrato delle aree agricole regionali; – la crescita della competenza e della competitività degli operatori e delle imprese del settore agricolo, agroalimentare e forestale;

http://www.pidalazio.it/

I Principali servizi offerti dal Piano di divulgazione nel corso dei suoi interventi sono – L’apertura di Sportelli informativi: http://www.pidalazio.it/attivita-sul-territorio/portelli-informativi/ – Convegni e seminari – Opuscoli informativi – azioni di aggiornamento professionale nei confronti degli imprenditori, degli operatori e degli addetti del settore agricolo, agroalimentare e forestale – interventi di orientamento finalizzati all’attivazione di servizi territoriali per la raccolta delle confezioni e residui di prodotti agrofarmaci e delle acque di lavaggio delle irroratrici; – interventi di orientamento rivolti all’imprenditoria, al mercato ed ai consumatori; – Newsletter – Pubblicizzazione su quotidiani e riviste – Laboratori o giornate dimostrative


EDITORIALE di Aldo Mattia

PSR 2014-2020: leva di sviluppo e risorse finanziarie per il futuro dell’agroalimentare laziale l Piano di sviluppo rurale (PSR) regionale rappresenta ormai da anni la vera finanziaria del settore agricolo ed agro alimentare regionale tenuto conto che l’esiguità dei bilanci regionali, stretti tra debiti e super spesa sanitaria non riescono a soddisfare le esigenze del comparto costringendo gli amministratori a politiche dal respiro corto e poco lungimirante. Al contrario il PSR regionale con una dotazione finanziaria certa di provenienza comunitaria e con la sua programmazione settennale è in grado di favorire quelle politiche e quegli investimenti nel futuro necessari per favorire un modello di sviluppo realmente sostenibile e orientato alla qualità, alla sicurezza e alla salubrità del cibo che l’agricoltura produce per la regione. È evidente che il successo della programmazione dello sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 è legato alla capacità di sfruttare con lungimiranza sia le opportunità in termini di risorse (è prevista per il prossimo settennato una dotazione di denari pubblici pari a 780 milioni di Euro) sia sotto il profilo delle opportunità di investimento negli asset principali di un’agricoltura che ha bisogno di investire per essere sempre più competitiva, di innovarsi, di formare i suoi operatori. L’individuazione dei veri fabbisogni di intervento di cui necessitano sia le imprese agricole che i territori sulle quali le stesse esercitano le proprie attività ha rappresentato nella stesura del nuovo PSR un passaggio fondamentale per garantire che le future risorse non siano disperse in azioni a pioggia o in operazioni senza efficacia ed efficienza di cui le imprese non hanno bisogno. La scelta di destinare anche in questa tornata di programmazione comunitaria la

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Aldo Mattia, Direttore di Coldiretti Lazio

metà delle risorse economiche disponibili sulle priorità di intervento che toccano direttamente la competitività dell’impresa agricola, della sua capacità di innovare e di stare sul mercato con prodotti di qualità e fortemente identitari conferma la scelta strategica di mettere al centro del PSR 2014-2020 proprio l’impresa agricola. Quell’impresa agricola che rappresenta il soggetto che dà l’apporto fondamentale alla produzione di cibo di qualità, alla creazione di valore economico per l’intera filiera agroalimentare e alla sostenibilità economica e sociale delle aree rurali. Essa contribuisce, contestualmente, alla tutela e alla salvaguardia delle risorse naturali e ambientali, che costituiscono le precondizioni del contesto qualitativo territoriale per la produzione di beni alimentari di qualità, e alla produzione dei cosiddetti “beni pubblici” generati congiuntamente al cibo. Nella sua nuova configurazione produttiva e organizzativa, l’impresa agricola multifunzionale può essere considerata come un soggetto economico-sociale che fonda la propria strategia competitiva sulla definizione di un ben definito “portafoglio di valori” materiali e immateriali, attraverso cui costruisce la sua posizione di mercato e il suo ruolo sociale. Uno “scrigno di tradizioni, di saperi artigiani e di beni pubblici localizzati” che l’impresa agricola custodisce e rigenera continuamente, nell’interazione con il territorio di riferimento, rendendolo funzionale alla costruzione di una nuova società e un nuovo modello di sviluppo economico socialmente responsabile. Queste le motivazioni che sostengono un PSR 2014-2020 in grado, attraverso la sua ampia strumentazione di: 3

• riconoscere il ruolo sociale dell’impresa agricola e la sua funzione strategica per la sostenibilità dello sviluppo economico generale e per la salute e il benessere dei cittadini; • rafforzare il ruolo dell’impresa agricola nei rapporti di filiera, attualmente fortemente squilibrati a vantaggio dei settori a valle della produzione primaria, in particolare della GDO promuovendo profili contrattuali maggiormente convenienti per le imprese agricole, anche attraverso l’incentivazione dell’associazionismo, della cooperazione e delle reti di imprese, con la finalità di aumentare la massa critica di prodotto gestito direttamente dalla componente agricola e di farne crescere, così, il potere contrattuale rispetto agli altri soggetti della filiera; • promuovere lo sviluppo di imprese orientate a una moderna visione della competitività, basata sull’adozione di innovazioni, su un utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse naturali, nonché, laddove ricorrono le condizioni, su strategie di diversificazione del rischio d’impresa, seguendo la doppia direttrice: a) dell’internalizzazione dei segmenti a valle della filiera (approfondimento della filiera), quali la trasformazione in azienda, la vendita e la commercializzazione diretta; b) dell’allargamento delle attività, quali l’agriturismo, le fattorie didattiche, le fattorie sociali e la produzione di energia da fonti rinnovabili; • formare e rafforzare la cultura di impresa e ristrutturare/ rifunzionalizzare le strutture produttive, coerentemente al nuovo modello di impresa agricola.



IL PRESIDENTE di David Granieri

PSR 2014-2020: dalla concertazione progettuale alle misure di intervento Impresa - Territorio - Sviluppo locale

David Granieri, Presidente Coldiretti Roma e Lazio

l processo di programmazione del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lazio per il periodo 20142020 è giunto alla sua conclusione nel mese di aprile con l’invio formale agli uffici della Commissione Europea che ora hanno a disposizione 6 mesi di tempo per approvarlo e, quindi, permettere all’Autorità di Gestione di dare avvio all’attuazione tramite l’emanazione dei bandi relativi alle singole misure di intervento. Il percorso che ha portato al varo definitivo del nuovo PSR laziale è stato caratterizzato da una concertazione fitta, intensa ed efficace con tutti gli attori del territorio a cominciare dalle Organizzazioni agricole più rappresentative degli interessi dell’impresa agricola. In questa concertazione Coldiretti Lazio è stata protagonista attraverso una proposta progettuale chiara e diretta ad evidenziare la necessità di sfruttare a pieno le risorse del Piano per il periodo 2014-2020 al fine di migliorare la competitività del sistema agricolo e forestale regionale puntando: • sulla capacità di investimento, innovazione e ammodernamento delle sue imprese agricole; • sulle potenzialità dell’agricoltura di rispondere alle domande della società e del cittadino consumatore in termini di qualità, sicurezza alimentare e ambientale; • sulle opportunità offerte al settore primario di esprimere la propria multifunzionalità al fine di diversificare l’attività e contribuire al miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali. Al centro della propria azione di concertazione progettuale Coldiretti Lazio ha posto la necessità di utilizzare il PSR per cogliere a pieno le opportunità di un nuovo modello di sviluppo locale. Cogliere le opportunità significa per l’impresa

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trovare la linfa vitale per la crescita e l’ammodernamento e per il territorio gli stimoli per una maggiore competitività. In particolare Coldiretti Lazio ha sempre sottolineato la necessità di scelte operative che siano in grado di valorizzare e qualificare il carattere imprenditoriale dei comportamenti, riconoscere la funzione dell’impresa agricola nello sviluppo dell’economia territoriale, di sfruttare le potenzialità multifunzionali dell’impresa agricola nell’offrire prodotti e servizi competitivi sul mercato e rispondenti ai bisogni della collettività e del cittadino consumatore. Tutto ciò con la consapevolezza che se l’84,7% del territorio laziale è considerato rurale e se all’interno di tale porzione di territorio vive il 38,7% della popolazione regionale, la politica di sviluppo rurale non può e non deve essere considerata una politica di secondo piano né tanto meno una politica di stampo esclusivamente settoriale. Piuttosto la politica di sviluppo rurale è una politica che si rivolge ad un territorio ed uno spazio, rurale appunto, all’interno del quale l’agricoltura è al centro del sistema socio-economico ma sul quale insistono attività differenti e una popolazione diversificata con funzioni e obbiettivi diversificati. Lo sviluppo rurale è un processo continuo che coinvolge numerosi attori istituzionali, economici, sociali in un percorso di crescita economica, miglioramento della qualità della vita e incremento dell’inclusione sociale. Un percorso che diventa un vero e proprio modello di sviluppo locale sostenibile e integrato che è in grado di: • far emergere tutte le potenzialità endogene del territorio oltre che catalizzare risorse esterne; • rispondere ai bisogni di tutti gli attori del territorio; 5

• superare i vecchi schemi che hanno visto protagonisti solo l’intervento pubblico e il libero mercato senza coinvolgere pienamente la Comunità territoriale nella definizione, elaborazione, attuazione e valutazione delle politiche; • superare la visione settoriale per approdare ad una concezione territoriale dello sviluppo; • disegnare nuove geografie variabili, nuove aggregazioni di soggetti sulla base di strategie e obiettivi condivisi (distretti, Gal, partenariati pubblici-privati). Da questo nuovo modello di sviluppo deriva anche un nuovo modello di agricoltura: multifunzionale in grado di: • offrire al territorio rurale servizi e beni derivanti dalle molteplici funzioni svolte (economica, ambientale, sociale); • essere componente essenziale e fonte di ricchezza per il territorio; • essere competitiva sui mercati globali e rispettosa delle specificità locali. L’agricoltura può esprimere le sue potenzialità di rigenerazione solo valorizzando un nuovo modello di impresa agricola: • multifunzionale; • competitiva; • integrata nel territorio; • eticamente e socialmente responsabile; • garante della sicurezza alimentare, dell’origine e della qualità delle produzioni; • sostenibile sotto il profilo ambientale; • vitale; • innovativa. Tutto ciò si trasforma in opportunità per l’impresa, per il territorio e per lo sviluppo locale all’interno del PSR del Lazio attraverso l’individuazione di obiettivi precisi, puntuali strategie di intervento e concrete misure di azione.


PRIMO PIANO a cura di Andrea Fugaro

La zonizzazione del PSR Lazio: la “ruralità” nella Regione a zonizzazione effettuata all’interno del PSR del Lazio rappresenta un esempio di programmazione virtuosa. Infatti significa utilizzare un altro criterio, apparentemente soltanto numerico e statistico, per effettuare scelte strategiche di politica di sviluppo. In sostanza significa indicare priorità territoriali specifiche in base ai fabbisogni di ciascuna area individuata ma significa anche operare una concentrazione delle risorse ragionata e strategica. Il principio di fondo che ha ispirato la zonizzazione del PSR risiede nella necessità preliminare di individuare quali aree possono dirsi “rurali” all’interno del territorio laziale e quindi suddividere le stesse in base alle specifiche caratteristiche di “ruralità” di ciascuno. Il termine “rurale” e di conseguenza la definizione di “aree rurali” è abbinato ancora oggi a significati diversi e talvolta in contrasto tra loro: spesso si sovrappone, a torto, con il termine “agricolo”, confondendosi con esso e determinando anche non poche conseguenze nella definizione delle politiche che dovrebbero concorrere proprio allo sviluppo rurale, inteso come sviluppo integrato ed endogeno delle aree rurali. Altre volte il “rurale” è visto come sinonimo di “arretrato” o di “spopolato” o, in chiave positiva, come “naturalistico” e “paesaggistico”. Ognuna di queste accezioni contiene in sé elementi di verità, ma non offre, tuttavia, una lettura completa della realtà di riferimento. “Le nozioni di spazio o di mondo rurale vanno ben oltre una semplice delimitazione geografica e si riferiscono a tutto un tessuto economico e sociale, comprendente un insieme di attività alquanto diverse. Oltre alla funzione di qua-

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Andrea Fugaro, Coldiretti

dro di vita e di attività economica, lo spazio rurale assolve funzioni vitali per tutta la società. Zona intermedia di rigenerazione, lo spazio rurale è indispensabile all’equilibrio ecologico e tende sempre più a diventare un luogo privilegiato di riposo e di svago. Il mondo rurale abbraccia regioni e zone, sedi di attività diverse e, in dette regioni, comprende gli spazi naturali e coltivati, i villaggi, i borghi, le cittadine e i centri regionali nonché le zone rurali «industrializzate»”. La concezione di spazio rurale appare, pertanto, quella di uno spazio diversificato, sul quale insistono numerosi attori oltrepassando, quindi una visione settoriale, ormai superata, che lo sovrappone o addirittura lo identifica con lo spazio agricolo che, al contrario, va inteso esclusivamente come lo spa-

zio dedicato alla coltivazione e allevamento e quindi allo svolgimento di attività strettamente agricole. Una specifica definizione di area rurale potrebbe intendersi come “un’area interna o costiera, che comprende piccole città e villaggi e in cui la maggior parte della zona è utilizzata per: a) agricoltura, silvicoltura, acquacoltura e pesca; b) attività economiche e culturali da parte degli abitanti (artigianato, industria, servizi, ecc.); c) attività ricreative e riserve naturali; d) altri scopi tra cui l’alloggio”. È sfatato il mito di “spazio rurale” come sinonimo di agricolo. Lo spazio rurale, quindi, include anche quello agricolo per creare un sistema locale autonomo e differenziato da quello urbano.

La ruralità: confronto Italia-Lazio % SUPERFICIE “RURALE”

% POPOLAZIONE IN AREE RURALI

SU TOTALE

SU TOTALE

ITALIA

94,3

50,1

LAZIO

84,7

38,7

Zonizzazione della Regione Lazio

Poli urbani (5 Comuni) Aree Rurali ad agricoltura intensiva e specializzata (24 Comuni) Aree Rurali intermedie (247 Comuni) Aree con problemi di sviluppo (102 Comuni)

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PRIMO PIANO a cura di Andrea Fugaro

Siamo di fronte alla constatazione che deve trasformarsi in consapevolezza che non solo a livello europeo e italiano ma anche a livello regionale la superficie considerata “rurale” rappresenta porzioni molto rilevanti del territorio totale considerato e della popolazione che in esso vive. Arrivare a cogliere questa consapevolezza significa capire che la politica di sviluppo rurale non può essere considerata una politica secondaria né una politica esclusivamente settoriale ma piuttosto una politica territoriale chiamata ad integrarsi con tutte le altre politiche siano esse settoriali o orizzontali. I valori sotto la media italiana rilevati nella regione Lazio sono dovuti essenzialmente alla presenza di poli urbani piuttosto importanti ed in particolare alla presenza di Roma con un’estesa area metropolitana. Tuttavia questa invadente ma importante presenza di Roma può e deve trasformarsi in una grande opportunità per valorizzare i

rapporti urbano - rurale che troppo spesso vengono tralasciati a vantaggio di una ruralità intesa solo come componente agricola. Al contrario la città di Roma rappresenta una risorsa per tutta l’agricoltura regionale. L’economia di una regione come il Lazio non può non fare i conti con il suo più grande mercato di consumo. Un mercato che sarebbe in grado di assorbire la produzione agricola di 4 regioni italiane. Un rapporto quello con la città di Roma che il PSR esalta cer-

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cando di trasformarle in opportunità per le imprese. La zonizzazione effettuata nel PSR rappresenta anche il tentativo di individuare soprattutto alcune misure fondate sulle caratteristiche e sui bisogni di ciascuna zona. Non si tratta di un criterio di discriminazione ma piuttosto di una scelta strategica fondamentale del PSR che ha il pregio di superare in alcuni casi la vecchia e non più adeguata zonizzazione delle “aree svantaggiate”.


Piano di Svilupp

Come lo ha costruito la Regione Lazio e le opportunitĂ per le imprese agricole


SPECIALE

po Rurale 2014-2020

e

a cura di Coldiretti Lazio

l percorso di redazione del nuovo Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lazio ha fatto segnare un primo importante passo verso la sua concreta attuazione con la presentazione ufficiale dello stesso agli Uffici comunitari nel mese di luglio. A questo punto, entro la fine dell’anno Bruxelles dovrebbe procedere alla sua approvazione in negoziato con la Regione Lazio per permettere a quest’ultima di emanare i primi bandi di accesso alle misure di intervento entro i primi sei mesi del 2015. Si tratta di spendere entro il 2020 circa 780 milioni di Euro per lo più destinati al miglioramento della competitività del sistema agricolo ed agroalimentare laziale di cui saranno beneficiari principalmente le imprese agricole che operano nel territorio investendo in qualità, innovazione, nuove forme di commercializzazione del prodotto. La Regione Lazio, con un ampio e fattivo coinvolgimento del partenariato economico e sociale interessato, ha costruito un PSR che sembra essere in linea con le indicazioni comunitarie. Primo punto fondamentale in tale processo è stata l’essenziale individuazione dei fabbisogni di intervento condotta sulla base di un’approfondita analisi dei punti di forza e debolezza del sistema agricolo laziale elaborata in funzione delle 6 priorità di intervento comunitarie dello Sviluppo rurale, ma soprattutto sulla base delle reali esigenze manifestate da territori, dalle imprese e da chi li rappresenta. Il tutto con l’obiettivo di non disperdere le risorse in rivoli di scarsa efficacia ed efficienza attuativa.

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SPECIALE

N.

FABBISOGNI DI INTERVENTO

1 2 3 4 5 6 7 8 8 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43

Sostenere un sistema dell’offerta formativa regionale basato sulle vocazioni dei territori di riferimento e delle caratteristiche aziendali Promuovere nuove forme di conoscenza e sostenere l’interazione e la cooperazione tra le aziende Favorire l’adozione e la diffusione dell’innovazione per migliorare la sostenibilità ambientale aziendale Aumentare la coerenza delle attività di ricerca con le esigenze del mondo agricolo e rurale Garantire l’accrescimento delle competenze in tutte le fasi del ciclo vitale dell’impresa agricola e forestale Accrescere le competenze dei giovani nel settore agricolo e forestale Sostenere i processi di riconversione verso produzioni orientate al mercato Incentivare i processi di ricomposizione fondiaria Incentivare gli investimenti a supporto della competitività e innovazione Stimolare la diversificazione delle attività agricole e non agricole nelle aree rurali Promuovere la partecipazione a regimi di qualità comunitari e regimi di certificazione nelle aziende agricole Migliorare l accesso al credito e le tecniche di gestione del credito Favorire i processi di ricambio generazionale interno alle aziende Agevolare l accesso al capitale fondiario da parte di giovani agricoltori Promozione delle produzioni a marchio di qualità e marchi regionali Favorire lo sviluppo dei canali di commercializzazione legati alla vendita diretta e alla filiera corta Sostenere la cooperazione tra i produttori locali Miglioramento dell’integrazione e dell’efficienza di filiera Miglioramento delle tecniche di Risk Management Promuovere l’utilizzo dei sistemi assicurativi agricoli Mantenere e ripristinare le formazioni erbose e gli elementi del paesaggio agro-pastorale della tradizione Consolidare ed estendere ordinamenti e metodi di produzione con caratteristiche di maggiore sostenibilità ambientale Migliorare e favorire la gestione sostenibile delle foreste anche in chiave multifunzionale Tutelare e valorizzare della diversità genetica agricola e forestale Ridurre l’impatto delle specie vegetali e animali invasive e problematiche e ripristinare gli ecosistemi Sostenere le misure di conservazione per le aree tutelate e le specie minacciate Riqualificare, in chiave multifunzionale, i paesaggi rurali compromessi Gestione e manutenzione del reticolo idrografico e delle reti di drenaggio Favorire la diffusione di pratiche agricole per la riduzione del rischio di erosione e l’incremento del contenuto di sostanza organica nei suoli Razionalizzazione dell’uso delle risorse idriche e promuovere lo stoccaggio a livello intra e inter aziendale Promuovere l’ulteriore diffusione di sistemi irrigui ad alta efficienza Promuovere l’adozione di tecniche e processi ad elevata efficienza energetica nelle aziende agricole e nell’agro-industria Promuovere il recupero e la valorizzazione dei sottoprodotti e degli scarti dell’agricoltura, della selvicoltura e dell’industria alimentare Sviluppare le bioenergie con l’adozione di sistemi a basse emissioni di sostanze inquinanti e limitando la sottrazione di suolo agricolo Incentivare la filiera bosco-legno-energia e le relative infrastrutture a supporto su scala locale Ridurre i livelli di emissione di gas ad effetto serra da input agricoli (fertilizzanti azotati) e da deiezioni zootecniche Salvaguardare e migliorare il patrimonio forestale e la provvigione dei boschi in relazione alla capacità di sequestro del carbonio Massimizzare la funzione di sequestro e stoccaggio del carbonio nei prodotti legnosi Favorire la realizzazione di azioni innovative di sistema nella erogazione di servizi essenziali alle popolazioni rurali Migliorare la capacità progettuale degli attori locali Organizzare e valorizzare il patrimonio storico, culturale, architettonico e ambientale delle aree rurali Migliorare la qualità e l’accessibilità delle ICT nelle aree rurali Stimolare l’utilizzo delle ICT nelle aree rurali

Il passaggio successivo, seguito alla individuazione del fabbisogni di intervento, è stata l’elaborazione della strategia di azione necessaria al raggiungimento degli stessi e delle priorità dell’Unione in materia di Sviluppo Rurale. N. PRIORITÀ

STRATEGIA (TRAMITE PAROLE CHIAVE)

1

Trasferimento conoscenze in agricoltura, forestazione e aree rurali

Capitale umano, cooperazione, reti tra agricoltura alimentare-foreste, innovazione, ricerca, formazione life-long

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Competitività tutti i tipi di agricoltura e vitalità imprese, promozione innovazione

Modernizzazione, nuove tecnologie, orientamento al mercato, diversificazione, ricambio competenze e generazionale

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a. Organizzazione catene alimentari Competitività, integrazione filiere, aggregazione, più valore alle produzioni e benessere animale agricole, promozione qualità, catene corte b. Gestione del rischio Prevenzione e gestione del rischio

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Preservare e migliorare ecosistemi Biodiversità, paesaggio, acqua, erosione suoli collegati all’agricoltura Aree con particolari vincoli, fertilizzanti,

5

Transizione verso una “low carbon economy”

Uso di acqua energia rifiuti, emissioneconservazione-sequestro CO2

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Sviluppo potenziale occupazionale e sviluppo rurale

Diversificazione, creazione-sviluppo lavoro e piccole imprese, inclusione sociale, povertà, sviluppo locale

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Le priorità strategiche scelte dalla Regione, possono essere ulteriormente sintetizzate come segue: • Centralità dell’impresa agricola e del sistema delle imprese agroalimentari. • Giusto equilibrio tra “politiche attive” (investimenti strutturali) e “politiche compensative” (Indennità). • Interventi tesi a riequilibrare gli effetti derivanti dall’applicazione della PAC - Aiuti diretti. • Individuazione di criteri di selezione che avvantaggiano le filiere ritenute più strategiche e competitive nonché che sostengono territori e settori più bisognosi. • Centralità di politiche della qualità e di sostegno alle filiere con particolare attenzione alle filiere corte. • Una strategia ad hoc per la montagna. • Centralità delle politiche per i giovani, il ricambio generazionale e la formazione. • Individuazione di strumenti finanziari per l’accesso al credito. • Innalzamento dei tassi di intervento pubblico. • Semplificazione burocratica. • Centralità del ruolo della consulenza aziendale. Una volta individuata la strategia il PSR accosta a ciascun fabbisogno di intervento le misure attraverso le quali concretamente intervenire scegliendolo nel menu offerto dalla regolamentazione comunitaria.


Le misure del nuovo PSR MISURA

BENEFICIARI

PAGAMENTI E MASSIMALI

Servizi di consulenza, sostituzione e di assistenza gestione aziende agricole, giovani

Fornitori di assistenza tecnica e servizi formativi

1500 per assistenza; 200.000 per 3 anni per training ai gestori del servizio

– Investimenti nelle aziende agricole – Investimenti trasformazione e commercializzazione

Agricoltori o gruppi di agricoltori, giovani, nuove installazioni

50% nelle reg. meno sviluppate, 40% nelle altre. + 20% per giovani o progetti integrati e collettivi o aree con vincoli naturali o operazioni sostenute dall’EIP

Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese

Giovani agric., agric. o membri di famiglie agricole, micro- e piccole imprese, no agric. nelle aree rurali (solo active farmer)

70.000 per giovane, 70.000 azienda agricola, 15.000 per piccola impresa

Cooperazione

almeno due attori dell’agricoltura, filiere alimentari lunghe/corte, forestazione, altri attori rurali (Leader)

Prog.pilota, nuovi prod., piattaf. logistiche, forme di integr.orizz/vert, promoz.

Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione, visite aziende agricole e forestali

Impegnati in agric., agro-alimentare e foreste, gestori fondiari e altri attori operanti nelle aree rurali

70% costi eleggibili

Investimenti silvicoltura e trasformazione e commercializzazione prodotti foreste

65% regioni meno sviluppate; 40% nelle altre

Regimi di qualità prodotti agricoli e alimentari

Tutti i produttori

3000 per azienda per anno

Indennità zone soggette a vincoli naturali o altri vincoli specifici

Agricoltori nelle aree montane e altre aree condizionate da vincoli naturali o altri specifici (solo active farmer)

25 Min per ha/anno, 250 Max per ha/anno, 450 Max per ha/anno nelle aree montane

Ristrutturaz. potenziale agricolo danneggiato da disastri naturali, avversità clima e azioni di prevenzione

Agricoltori o gruppi di agricoltori

80%, 100% se operazioni collettive o disastri naturali

Costituzione di gruppi e organizzazioni di produttori

Gruppi di produttori con impresa di micro - piccola - o media dimensione

Pag.flat 10%-10%- 8%- 6%- 4% digressivo dal primo al quinto anno, max 100.000

Benessere degli animali

Agricoltori (solo active farmer)

500 per unità di bestiame, annuale

Assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante

agricoltori, fondi mutualistici (solo active farmer)

75% del premio assicurativo, per perdite >30%

Fondi di mutualizzazione per le epizoozie e le fitopatie e per le emergenze ambientali

agricoltori, fondi mutualistici (solo active farmer)

65% dei costi ammissibili

Strumento di stabilizzazione del reddito

agricoltori, fondi mutualistici (solo active farmer)

per perdite >30%, copertura <70% della perdita

Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali

Infrastrutture di piccola scala

Infrastrutture di piccola scala

Gruppi di azione locale LEADER

Gruppi di azione locale (istituzioni pubbliche <50% dei voti, nessun singolo privato può avere > 49% dei voti)

Strategie di sviluppo locale (rispondere ai bisogni e potenziale di uno specifico territorio sub-regionale con soluzioni innovative per il contesto locale)

Prevenzione e ripristino delle foreste danneggiate da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici

Forestazione e imboschimento Allestimento di sistemi agroforestali

80%/100%

Pagamenti agro-climatico-ambientali (misura obbligatoria)

Agricoltori, gruppi di agricoltori e altri gestori forestali (premio se gruppi) (escluso double funding)

600 900 450 200

Agricoltura biologica

Agricoltori, gruppi di agricoltori (solo active farmer) (escluso double funding)

600 /ha/anno per annuali, 900 /ha/anno per poliennali, 450 /ha/anno altri usi, x 5-7 anni

Indennità Natura 2000 e direttiva quadro sulle acque

Agricoltori, prop. privati di foreste e assoc. proprietari forestali (escluso double funding)

500 /ha/anno iniziale e fino a 5 anni, 200 /ha/anno proprietari, 50 /ha/anno min x direttiva acque

Servizi silvo-climatico-ambientali e salvaguardia della foresta

/ha/anno x colture annuali, /ha/anno x poliennali, /ha/anno altri usi, /anno/un bestiame per 5-7 anni

200 /ha/anno, per 5-7 anni

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SPECIALE


SPECIALE

Il percorso logico partito dall’individuazione dei fabbisogni di intervento e passato attraverso la definizione della strategia di intervento e la concretizzazione delle misure attuative si conclude con una coerente allocazione delle risorse finanziarie. La tabella finanziaria per misura evidenzia come oltre il 45% delle risorse sia destinato sostanzialmente alle imprese agricole attraverso la misura degli investimenti materiali e quella dello sviluppo delle aziende agricole dove la parte del leone la fanno gli aiuti per le start up giovani. Agli stanziamenti provenienti da Bruxelles si aggiungono 65 milioni di Euro di aiuti di stato aggiuntivi che la Regione intende destinare a misure coerenti al soddisfacimento dei fabbisogni individuati e alla strategia del programma delineata. Spiccano pertanto i 35 milioni di Euro aggiuntivi per gli investimenti nelle aziende agricole ma soprattutto i 5 milioni per la misura destinata ad offrire servizi di consulenza alle imprese agricole e forestali portando la sua allocazione totale vicino ai 20.000.000 di Euro.

L’obiettivo è quello di fornire un servizio di consulenza a misura di ciascuna impresa che abbracci tutta l’attività della stessa. Una consulenza che non sia solo tecnica ma anche strategica e capace di favorire i processi di crescita e competitività del settore e delle imprese che vi operano. Incidendo sui seguenti campi: • Cultura di Impresa. • Gestione manageriale delle diverse tipologie di imprese agricole con particolare riferimento all’impresa diversificata. • Analisi delle dinamiche dei mercati agricoli. • Nuovi stili di vita e modelli di acquisto e consumo • Commercializzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari con particolare riferimento alle forme di filiera corta. • Penetrazione dei mercati internazionali per i prodotti delle filiere agricole ed agroalimentari italiani. • Finanza aziendale con particolare riferimento alle imprese agricole ed agroalimentari. • Nuove tecnologie per la gestione dei nuovi modelli di impresa agricola ed agroalimentare con particolare riferimento alle qualità distintive territoriali.

Piano finanziario per misura Misura ai sensi del regolamento (UE) n° 1305/2013 [RD] o del regolamento (UE) n° 1303/2013 [CPR]

art. 14 [RD]

1. Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione

art. 15 [RD]

2. Servizi di consulenza, per la gestione aziendale e di sostituzione

art. 16 [RD]

3. Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

art. 17 [RD]

4. Investimenti materiali

art. 18 [RD]

5. Azioni di ripristino/prevenzione della produzione agricola potenziale

Totale per misura SPESA PUBBLICA (euro)

Totale quota FEASR

RIPARTIZIONE

%

6.708.567,60

2.892.734,35

0,86%

12.793.082,40

5.516.377,13

1,64%

5.496.345,04

2.370.023,98

0,70%

231.295.809.53 99.734.753,07

29,65%

19.501.650,00

8.409.111,48

2,50%

art. 19 [RD]

6. Sviluppo agricolo e aziende

123.127.177,57 53.092.438,97

15,78%

art. 20 [RD]

7. Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle aree rurali

61.874.094,06 26.680.109,36

7,93%

art. da 21 a 26 [RD]

8. Investimenti per lo sviluppo delle zone forestali e la sostenibilità delle foreste

22.653.116,64

9.768.023,90

2,90%

art. 27 [RD]

9. Avviamento di gruppi e organizzazioni di produttori

1.034.367,52

446.019,27

0,13%

art. 28 [RD]

10. Misura agro-climati co-ambientale

art. 29 [RD]

11. Agricoltura biologica

art. 30 [RD]

12. Pagamenti Natura 200 e direttiva quadro acque

art. 31 [RD]

13. Pagamenti alle aree svantaggiate

art. 33 [RD]

14. Pagamenti per il benessere animale

art. 34 [RD]

15. Servizi silvo-ambientali e climatici e conservazione delle foreste

art. 35 [RD]

16. Cooperazione

art. 36 [RD]

17. Gestione del rischio

38.211.533,01 16.476.813,03

4,90%

101.623.098,15 43.819.879,92

13,03%

0,00

0,00

0,00%

37.255.952,16 16.064.766,57

4,78%

9.998.885,99

4.311.519,64

1,28%

0,00

0,00

0,00%

27.388.117,26 11.809.756,16 0,00

0,00

3,51% 0,00%

art. 35 [CPR]

19. Supporto allo sviluppo locale - LEADER

61.602.553,08 26.563.020,89

7,90%

art. da 51 a 54 [RD]

20. Assistenza tecnica

19.501.650,00

8.409.111,48

2,50%

780.066.000,00 336.364.459,20

100,00%

TOTALE PSR

12


AT T U A L I TÀ / I N B R E V E a cura di Coldiretti Lazio

avendo la certezza del provvedimento finale in un tempo determinato e con l’automatica applicazione del silenzio-assenzio.

Siglato protocollo con il FEI oldiretti Lazio ha siglato un protocollo d’intesa con la Fondazione per l’Educazione Alimentare “Food Education Italy” (FEI) con l’obiettivo di intervenire efficacemente per migliorare le abitudini alimentari e gli stili di consumo del cibo, soprattutto delle nuove generazioni. Una firma importante (la prima di questa rilevanza per Coldiretti Lazio in questo ambito) che punta a consolidare il legame tra territorio, agricoltura, cibo, vendita, consumo, e valori imprescindibili come salute e cultura della dieta mediterranea, riconosciuta quest’ultima patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO e tenuto conto delle direttive Ue, concernenti l’educazione alimentare. Secondo tale protocollo saranno avviate iniziative volte a promuovere il cibo e l’alimentazione quale “atto culturale”, non solo all’interno del sistema scolastico (insegnanti, giovani e famiglie), rispondendo così all’esigenza di un’educazione alimentare coerente con le linee guida del MIUR, ma anche nel mondo dell’impresa, della produzione agricola ed agroalimentare, della distribuzione, della vendita diretta, della ristorazione scolastica, degli enti locali e delle istituzioni centrali. Inoltre il protocollo prevede l’elaborazione di un documento per trasmettere le specificità culturali e valoriali della produzione agricola nazionale da proporre al MIPAAF.

C

Latte: da scadenza contratto calo dei prezzi del 5% i è svolto il 31 luglio, presso l’Assessorato all’agricoltura della Regione Lazio il Tavolo di concertazione per la definizione del prezzo del latte vaccino alla stalla per il periodo 1 luglio - 31 dicembre 2014. Si è reso necessario vista la gravità della situazione con i contratti di conferimento ormai scaduti a giugno ed il rischio di una corsa al ribasso che gli allevatori laziali non sono più in grado di sostenere. A luglio,a solo un mese dalla scadenza dei contratti, si è registrato un calo medio dei prezzi di oltre il 5%, passando da circa 45 centesimi al litro a poco più di 42 centesimi. A ciò si aggiunge un calo dei prezzi del latte crudo alla stalla, sia in Germania che in Francia, che si traduce nella perdita di qualità del latte laziale e della competitività degli allevatori del nostro territorio, mettendo in crisi il settore zootecnico che già negli ultimi cinque anni ha visto diminuire il numero delle aziende da latte di quasi il 40%. Quindi Coldiretti Lazio ha continuato, nel corso della riunione alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni di categoria e delle cooperative del settore, a sollecitare l’azione di mediazione della Regione con l’obiettivo di arrivare quanto prima ad un accordo per la determinazione del prezzo del latte.

S

Lazio: bene Regione su semplificazione amministrativa con i CAA oldiretti Lazio ha accolto con grande soddisfazione la pubblicazione delle norme di semplificazione amministrativa per le imprese agricole in grado di assegnare un nuovo e più incisivo ruolo ai centri di assistenza agricola (CAA). Si tratta di un processo di trasformazione dei rapporti tra il mondo agricolo e la Pubblica Amministrazione che si è sviluppato ed è stato portato a compimento proprio grazie all’iniziativa e al coraggio della Coldiretti.La riforma dei procedimenti amministrativi nel settore agricolo approvata dalla Regione Lazio e fondata su un’effettiva semplificazione burocratica è tra gli obiettivi fondamentali cui deve tendere il sistema con rapidità ed efficacia. È stato calcolato che la burocrazia di ogni livello amministrativo “ruba” al vero lavoro di impresa più di 100 giorni all’anno. Da oggi per ben 11 tra le più importanti pratiche che le aziende agricole devono sostenere potranno essere presentate le relative istanze per il tramite dei CAA

C

Piano Casa, si approvino subito le modifiche che riguardano l’agricoltura ccorre che il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, si faccia garante sollecitando l’approvazione del cosiddetto Piano casa contenuto nelle proposte di

“O

13


AT T U A L I TÀ / I N B R E V E a cura di Coldiretti Lazio

vato il piano di assetto del Parco. Coldiretti Lazio chiede che questa limitazione venga superata modificando gli articoli 26 e 31 della legge regionale 29/97.

legge n. 75 e 76 ancora ferme al Consiglio Regionale dopo che, più volte, è stata registrata la mancanza del numero legale che ha portato a continue sospensioni delle sedute”. Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, che da oltre un anno è impegnato in un continuo confronto con la Regione su temi che tutelano la competitività ed il rilancio delle imprese agricole del Lazio. È il caso della proposta di legge regionale n. 75, discussa in commissione urbanistica dove è contenuta nello specifico la modifica all’articolo 57 della legge regionale 38/99 con la quale si introduce l’utilizzo del PUA (Piano Unico Aziendale) per consentire agli imprenditori agricoli di poter demolire, ricostruire, accorpare, delocalizzare e rifunzionalizzare senza cambio di destinazione d’uso il tessuto edilizio esistente nel fondo agricolo. Al tempo stesso si introduce la possibilità di esercitare nel fondo agricolo le attività connesse con l’agricoltura, dando fiato allo sviluppo dell’impresa agricola multifunzionale. È importante che questa modifica dell’articolo 57, richiesta da Coldiretti Lazio e votata dalla commissione urbanistica, venga approvata rapidamente dal Consiglio Regionale. La questione da sottoporre al Consiglio è l’introduzione permanente del PUA come strumento di intervento nelle aree agricole inserite nei Parchi e nelle Riserve regionali che inglobano la gran parte del territorio agricolo. Infatti, oggi la legge regionale 29/97 prevede la possibilità di utilizzare il PUA quando il Parco si trova in regime di salvaguardia e invece nega questa possibilità quando viene appro-

UeCoop verso la costituzione dell’associazione regionale metà giugno UeCoop, la Centrale promossa da Coldiretti che rappresenta oltre 4.000 Cooperative che operano in tutti i settori (agricoltura, pesca, produzione lavoro, sociale, abitazione, cultura, turismo, sport, ecc.), alla quale fa capo oltre mezzo milione di soci presenti in tutte le regioni, ha deciso di procedere alla costituzione di apposite Associazioni o Sezioni regionali. Nel Lazio, il vicepresidente vicario nazionale di UeCoop Aldo Mattia ha chiamato il dott. Pietro Raimondi a coordinare il processo di costituzione dell’associazione laziale. Facendo riferimento al fatto che nel Lazio si contano oltre 500 Cooperative associate a UeCoop, attive nei diversi settori, il dott. Raimondi è chiamato immediatamente a definire un quadro generale di sviluppo dell’associazione su tre direttrici: Istituzionale, Strategica e Settoriale.

A

14

Sul piano istituzionale, ciascuna Associazione dovrà proseguire il consolidamento del servizio Revisione e accreditarsi sui diversi Tavoli regionali per una partecipazione capillare a tutte le opportunità istituzionali. Sul piano strategico sarà importante garantire una strutturazione integrata di Servizi ai soci da quelli classici, a quelli formativi, al credito per arrivare a quelli innovativi. Inoltre è prevista la realizzazione di un piano strategico di comunicazione che sarà fondamentale per garantire il massimo di visibilità e conoscenza dell’Associazione nonché per l’acquisizione di nuovi soci. Infine sul piano settoriale è evidente la necessità di costituire appositi coordinamenti per offrire risposte mirate a ciascuna categorie di Cooperative.Sarà importante favorire anche una prima mappa dei servizi da mettere a disposizione dei soci sfruttando, in sinergia con il livello nazionale, il sistema servizi di Coldiretti attraverso specifiche negoziazioni e accordi sull’esempio di quanto già realizzato con l’accordo quadro siglato tra UeCoop ed Epaca il 18 giugno scorso o quello con Creditagri Italia, siglato nel mese di aprile.


L’AGRICOLTURA IN… EUROPA a cura di Andrea Fugaro

PSR 2014-2020: Così lo vuole l’Unione Europea a politica di sviluppo rurale si inserisce da una parte nel contesto della riforma della Pac quale secondo pilastro della stessa e dall’altra nel più ampio quadro di riforma dei Fondi Strutturali comunitari all’interno dei quali, almeno in termini di obiettivi e strategia, anche il FEASR (Fondo Europeo agricolo per lo sviluppo rurale) trova la sua collocazione. Infatti, i Programmi di sviluppo rurale sostenuti dal FEASR devono perseguire le 6 priorità dell’Unione in materia di sviluppo rurale. Esse che a loro volta contribuiscono al raggiungimento degli undici obiettivi tematici che compongono il quadro di riferimento strategico della programmazione dei fondi comunitari per il periodo 2014-2020. Più in particolare i Fondi del Quadro Strategico Comune (QSC) 2014-2020 devono sostenere programmi coerenti con gli obiettivi definiti nel documento strategico della Commissione “Europa 2020”. Una strategia, quella di Europa 2020 che punta a rilanciare l’Economia della UE nel prossimo decennio verso una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva.

L

Queste tre priorità che si rafforzano a vicenda intendono aiutare l’UE e gli Stati membri a conseguire elevati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale. In tale contesto ai Fondi del QSC sono affidati 11 obiettivi tematici. Quindi

ciascun Fondo partecipa al perseguimento di tali obiettivi in relazione alle proprie specificità e, per quanto riguarda il FEASR, sono individuate 6 priorità dell’Unione per lo sviluppo rurale articolate per focus area:

N. PRIORITÀ

PAROLE CHIAVE (focus areas)

1

Trasferimento conoscenze in agricoltura, forestazione e aree rurali

Capitale umano, cooperazione, reti tra agricoltura alimentare-foreste, innovazione, ricerca, formazione life-long

2

Competitività tutti i tipi di agricoltura e vitalità imprese, promozione innovazione

Modernizzazione, nuove tecnologie, orientamento al mercato, diversificazione, ricambio competenze e generazionale

3

a. Organizzazione catene alimentari Competitività, integrazione filiere, aggregazione, più valore alle produzioni e benessere animale agricole, promozione qualità, catene corte b. Gestione del rischio Prevenzione e gestione del rischio

4

Preservare e migliorare ecosistemi Biodiversità, paesaggio, acqua, erosione suoli collegati all’agricoltura Aree con particolari vincoli, fertilizzanti

5

Transizione verso una “low carbon Uso di acqua energia rifiuti, emissioneconservazione-sequestro CO2 economy”

6

Sviluppo potenziale occupazionale e Diversificazione, creazione-sviluppo lavoro e piccole imprese, inclusione sviluppo rurale sociale, povertà, sviluppo locale

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L’AGRICOLTURA IN… EUROPA a cura di Andrea Fugaro

Ogni PSR deve essere, quindi, secondo le indicazioni della Commissione Europea, e quello laziale già lo è, costruito tenendo conto degli elementi che seguono: L’analisi ex ante (VEA) che riguarda il processo di sviluppo di una politica prima della sua implementazione. Essa è elaborata da un soggetto indipendente rispetto all’Autorità di Gestione. In essa si esprime un giudizio sulla corretta e coerente (rispetto alle politiche regionali/nazionali/comunitarie) realizzazione della fase diagnostica e della conseguente individuazione degli obiettivi e della loro effettiva percorribilità. L’analisi SWOT e identificazione dei fabbisogni articolata in funzione delle 6 priorità per lo sviluppo rurale a garanzia delle relazioni evidenti e ben esplicitate di coerenza tra analisi, identificazione dei fabbisogni, individuazione degli obiettivi, quantificazione (attraverso indicatori) degli obiettivi, scelta degli strumenti (misure), allocazione delle risorse. La descrizione della strategia rappresenta la naturale conseguenza del lavoro diagnostico sviluppato in precedenza. Per ogni priorità sono definiti in modo chiaro ed univoco gli obiettivi della politica d’intervento, spiegando quali misure saranno attivate per perseguirli. In particolare, per garantire un’elevata coerenza nella logica dell’intervento pubblico, deve essere giustificata la combinazione delle misure per ognuna delle focus area in cui si articola la priorità, e spiegare come tale scelta risponda alle necessità individuate nell’analisi SWOT. Occorre inoltre mostrare che la ripartizione finanziaria tra le varie misure è giustificata ed adeguata.Nella parte generale della descrizione delle strategie è inoltre illustrato l’approccio adottato, ossia una sintesi di tutte le misure rilevanti e degli interventi trasversali alle diverse priorità. Inoltre, sono

illustrate le azioni che si intende adottare per semplificare l’attuazione del programma. Infine, sono descritte le iniziative adottate per assicurare una sufficiente capacità di consulenza sui requisiti normativi e su tutti gli aspetti connessi alla gestione sostenibile delle attività agricole e forestali. La descrizione delle misure selezionate è articolata in tre parti: condizioni generali (definizione delle zone rurali, standard di riferimento, uso degli anticipi, uso degli strumenti finanziari, ecc.), descrizione delle misure (base giuridica, contributo alle focus area ed agli obiettivi trasversali, scopo e tipo del sostegno, indicatori, informazioni finanziarie, verificabilità e controllabilità e disposizioni transitorie) per ognuna delle quali si esplicitano i principali aspetti da tener presente nella relativa implementazione. Il Piano di valutazione attraverso il quale si tratta di “pianificare” le attività di valutazione, al fine di rendere disponibili i risultati della valutazione quando saranno necessari. Il piano deve prevedere una descrizione degli obiettivi della valutazione, dei temi su cui questa si concentrerà, delle attività di governance necessarie, delle modalità di divulgazione dei risultati e delle risorse finanziarie dedicate.

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Il piano finanziario articolato per anno e per misura, per priorità e focus area. Il Piano di indicatori dove sono riepilogati i target ed i prodotti (outputs) previsti e la spesa pianificata per ognuna delle focus area. Poiché una misura può essere pianificata in più focus area, il piano degli indicatori deve mostrare e quantificare la quota specifica della misura programmata in ciascuna focus area. In tal modo, il piano degli indicatori fornisce la distribuzione prevista delle risorse (spesa/outputs) per misura e per focus area, in riferimento ai target per il 2020. Le modalità di attuazione che indica • la designazione di tutte le autorità competenti e una descrizione sintetica della struttura di gestione e controllo; • la descrizione delle procedure di monitoraggio e valutazione; • le disposizioni adottate al fine di garantire un’adeguata pubblicità al programma (con particolare riferimento alla rete rurale nazionale); • la descrizione dell’approccio adottato al fine di individuare i criteri di selezione dei progetti e delle iniziative di sviluppo locale; • la descrizione dei meccanismi volti ad assicurare la coerenza tra le attività connesse allo sviluppo locale.


L’AGRICOLTURA IN… POLITICA a cura di Andrea Fugaro

PSR 2014-2020: solo se coerente con l’Accordo di partenariato l fine di orientare le scelte di programmazione relative ai fondi strutturali, affinché le stesse risultino coerenti con il quadro generale di sfide economico e sociali che lo Stato membro è chiamato a compiere nel settennato di programmazione 2014-2020 anche con il contributo delle risorse finanziarie comunitarie, la Commissione Europea ha preteso che ciascun Paese redigesse a tale scopo un apposito documento denominato “Accordo di partenariato”.

A

La definizione di questo percorso si gioca intorno ad 11 obiettivi tematici individuati a monte dall’Unione Europea al raggiungimento dei quali devono concorrere tutti i fondi strutturali attraverso la loro specifica programmazione e i loro specifici strumenti. L’accordo di partenariato indica in che modo e misura tale integrazione debba avvenire e in che modo i diversi fondi e programmi devono coordinarsi.

In esso sono state rappresentate le scelte di carattere generale, valide per tutti i programmi cofinanziati dai fondi del QSC, tese a garantire l’allineamento con la strategia dell’Unione “Europa 2020”, compresa la realizzazione dell’analisi di contesto, la definizione delle linee strategiche complessive, l’approccio integrato allo sviluppo territoriale, le modalità di coordinamento tra i fondi, il quadro complessivo dei risultati attesi.

Come gli 11 Obiettivi Tematici Incrociano le 6 priorità dello sviluppo rurale

OBIETTIVI TEMATICI PRIORITÀ SVILUPPO RURALE

Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione

TRASFERIMENTO DI CONOSCENZE E INNOVAZIONE

POTENZIAMENTO

ORGANIZ-

DELLA COMPETITIVITÀ DELL’AGRICOLTURA

ZAZIONE DELLA FILIERA E GESTIONE DEL RISCHIO

VALORIZZAZIONE ECOSISTEMI

INCENTIVARE USO EFFICIENTE RISORSE NATURALI E PASSAGGIO AD ECONOMIA A BASSE EMISSIONI

FAVORIRE INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA POVERTÀ

X

Accessibilità, utilizzo e qualità TIC

X

Competitività PMI e settore agricolo

X

Economia a basse emissione di carbonio

X

Adattamento climatico, prevenzione e gestione rischi

X

Tutela ambiente e efficienza risorse

X

X

X

X

Trasporti sostenibili e infrastrutture

X

Occupazione e lavoro

X

Inclusione sociale e lotta alla povertà

X

Istruzione, competenze e formazione permanente

X

Capacità istituzionale ed efficienza pubblica amministrazione

Prerequisiti di capacità e assistenza tecnica

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L’AGRICOLTURA IN… POLITICA a cura di Andrea Fugaro

L’accordo di Partenariato ha poi, rappresentandone la parte più importante, individuato per ogni obiettivo tematico, dei risultati attesi dal suo raggiungimento e quindi lo strumento principale per il proprio raggiungimento. Così mentre la maggior parte delle azioni “rurali” indicate nell’accordo vanno raggiunti con quanto previsto dai PSR regionali, è stato stabilito

che per alcuni ambiti di azioni verranno redatti 4 programmi di sviluppo rurale nazionali con uno stanziamento di circa 20.000.000 di euro di dotazione finanziaria pubblica. Si tratta di un Piano per la gestione del rischio in agricoltura comprensivo di alcune misure ad hoc, di un Piano per la biodiversità animale, di uno di gestione delle acque

irrigue e della rete rurale Nazionale. Il PSR 2014-2020 del Lazio ha accolto tutte le indicazioni dell’Accordo di partenariato soprattutto nella scelta della strategia e nella coerente allocazione delle risorse. La stessa Regione Lazio ha operato una sua ripartizione delle risorse che coerentemente il PSR ha rispettato.

RIPARTIZIONE STORICA RISORSE 2001-2013 (*)

OBIETTIVI TEMATICI (OT) FONDI SIE (ART. 9 REG. 1303/2013)

1) Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione

4) Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori 5) Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi

RISORSE PER

OT

(DOCUMENTO DI INDIRIZZO STRATEGICO DEL CONSIGLIO REGIONALE - DCR 2/2014)

SPESA PUBBLICA (E)

%

SPESA PUBBLICA (E)

13.193.760,39

1,87%

31.202.640,00

4,00%

5.644.389,47

0,80%

40.563.432,00

5,20%

363.569.236,87

51,53%

349.469.568,00

44,80%

28.010.282,75

3,97%

70.205.940,00

9,00%

202.293.039,55

28,53%

171.614.520,00

22,00%

5.291.615,13

0,75%

23.401.980,00

3,00%

2) Migliorare l’accesso alle TIC, nonché l’impiego e la qualità delle medesime 3) Promuovere la competitività delle PMI, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell’acquacoltura (per il FEAMP)

RIPARTIZIONE

6) Preservare e tutelare l’ambiente e romuovere l’uso efficiente delle risorse 7) Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete

8) promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori

0,00%

%

0,00%

4.938.840,79

0,70%

11.700.990,00

1,50%

9) Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione

55.315.016,83

7,84%

54.604.620,00

7,00%

10) Investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l’apprendimento permanente

8.607.693,94

1,22%

7.800.660,00

1,00%

11) Capacità istituzionale

12) Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un’amministrazione pubblica efficiente

– 0,00%

0,00%

TOTALE RISORSE ASSEGNATE PER OBIETTIVI TEMATICI 685.863.875,72

97,21%

760.564.350,00

15.973.270,00

2.26%

19.501.650,00

2,50%

99,47%

780.066.000,00

100,00%

ASSISTENZA TECNICA (*) TOTALE SPESA PUBBLICA

PRIORITÀ

DELLO

705.548.684

RIPARTIZIONE FINANZIARIA %

SVILUPPO RURALE

Promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione Priorità 1 nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali

5,00%

Potenziare la competitività dell’agricoltura in tutte le sue Priorità 2 forme e la redditività delle aziende agricole

29,30%

Promuovere l’organizzazione della filiera agroalimentare Priorità 3 e la gestione dei rischi nel settore agricolo

15,50%

Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi Priorità 4 dipendenti dall’agricoltura e dalle foreste

22,00%

Incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a Priorità 5 un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale

12,00%

Adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della Priorità 6 povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali

13,70%

TOTALE ASSISTENZA TECNICA

2,50%

18

97,50%


CRONACHE

Finali regionali dell’8a edizione del premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare e dare spazio all’innovazione in agricoltura

“Oscar Green” 2014: premiati i migliori giovani agricoltori del Lazio Nuove forme di energia termica a basso impatto ambientale, antichi tralci di vite che si credevano estinti riportati in produzione, ma anche creme di bellezza con caviale e estratto di lumaca

di Alessandra Cori

agricoltura è tra i pochi settori dell’economia italiana ad essere cresciuta, con un +4,7% rispetto allo scorso anno. Un segno positivo costante che, secondo le associazioni di categoria, potrebbe trasformarsi in 100mila nuovi posti di lavoro nei prossimi tre anni. E l’agricoltura piace soprattutto ai giovani se, come rilevato da uno studio di Coldiretti, “vedono una prospettiva di lavoro futuro nell’agricoltura e nel cibo quasi uno studente su quattro, con ben il 24% degli iscritti al primo anno delle scuole secondarie superiori tecniche e professionali che ha scelto, per l’anno scolastico 2014/2015, un indirizzo legato all’agricoltura e all’enogastronomia”. Insomma come a dire che i giovani hanno visto prima e meglio di altri dove esistono reali occasioni di lavoro e prospettive per far tornare a crescere l’economia del nostro Paese. Per valorizzare la scelta di quei giovani che hanno deciso di investire il proprio futuro in agricoltura, Coldiretti ha istituito un concorso, quello degli ”Oscar Green”, che si svolge ogni anno e giunto ormai all’8ª edizione. Il 25 luglio scorso, durante una cerimonia all’ombra del Fungo dell’Eur a Roma – alla quale hanno partecipato, tra gli altri, i vertici regionali di Coldiretti, il direttore del Lazio Aldo Mattia, quello di Latina e Frosinone Saverio Viola e quello di Roma e Rieti, Gabriel Battistelli – sono stati consegnati i riconoscimenti ai sette vincitori della selezione regionale del Lazio, che accedono così alla finale nazionale che si svolgerà in autunno.

L’

19

Le categorie in concorso: Stile e cultura di impresa; Non solo Agricoltura; Esportare il territorio; In-filiera; Campagna Amica; Ideando; Paese Amico. “Sono state premiate – hanno sottolineato gli organizzatori – le eccellenze dell’imprenditoria agricola laziale che si sono distinte per creatività e originalità, abilità progettuale unita all’utilizzo di nuove tecnologie e per la messa a punto di adeguate strategie di sviluppo sostenibile”. “Le aziende di questi giovani imprenditori – ha commentato il direttore Aldo Mattia – hanno fatto registrare una significativa crescita, una valorizzazione socio-economica del territorio, anche a livello internazionale, a partire dalla produzione agricola. Ragazzi che hanno trovato lavoro investendo in agricoltura e credendo nel rapporto con il cittadino/consumatore quale fattore fondamentale di crescita e sviluppo per questo genere di attività”. Uno dei più giovani imprenditori agricoli che ha superato le selezioni ed è stato premiato per la categoria


CRONACHE

Stile e cultura di impresa, si chiama Ciro Calabrese, ha 24 anni e ha dato vita al suo sogno di imprenditore acquistando 15 ettari di terreno dove ha impiantato un vigneto presso la propria Tenuta Petra PontesAlvito (FR). Appena due anni dopo aver terminato gli studi di enologia e agronomia, ha realizzato una sua cantina e ha prodotto la prima bottiglia di vino puntando sullo sviluppo agricolo sostenibile, meccaniz-

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zazione e comunicazione. Ciro infatti produce vino biologico e ha realizzato il primo vigneto di tutta la provincia di Frosinone a gestione integralmente meccanizzata. Per Non solo Agricoltura si è distinta l’Azienda Agricola Di Blasio Gaetano - Fondi (LT). Realtà fortemente attiva nella produzione di ortaggi nella piana di Fondi. Nella conduzione dell’azienda vengono utiliz-


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zate nuove forme di energia termica alternativa a basso impatto ambientale, in particolare biomasse in alternativa ai prodotti petroliferi. Scelte a basso impatto ambientale. Per la categoria Esportare il Territorio si è aggiudicata il premio l’Azienda Agricola la Tenuta dei Ricordi di Ilenia Labbadia - Lenola (LT) specializzata nella produzione di olio extravergine di oliva monovarietale da oliva Itrana. Un prodotto unico sotto il profilo organolettico per le caratteristiche pedoclimatiche della zona. Colagiacomo Andrea, giovane imprenditore di Roma, invece si è distinto nella categoria In-Filiera. Una laurea in agraria, Andrea, lavora nell’azienda di famiglia a vocazione zootecnica con produzione di latte bovino. Nel 2012 è riuscito a realizzare un centro di imbottigliamento per il latte dove si producono yogurt, semifreddi, panna e gelati con vendita diretta, coronando così il suo sogno aziendale. Tra le imprese da oscar la Società Agricola Mezzaluna che si trova a Mentana e che si è aggiudicata il premio nella categoria Campagna Amica per aver valorizzato la produzione agricola di quelle che una volta erano famose come “Terre di Agrippina”, in corrispondenza delle quali si possono ancora ammirare resti di età Romana. Ma nelle intenzioni della Coldiretti gli “Oscar Green” sono un’occasione per scoprire anche la fantasia e la voglia di portare sul mercato, in tempo di crisi, idee senza dubbio originali e fuori dal comune come nel caso di Elvira Garsia, di Aprilia che ha realizzato creme di bellezza con caviale ed estratto di bava di lumaca. Le tecniche innovative di allevamento sperimentate ed applicate dalla sua azienda hanno consentito di ottimizzare sia la qualità del prodotto che i costi di produzione. Nella categoria Paese Amico, infine, si è distinto il Comune di Marta che, con l’ausilio di Coldiretti Viterbo, ha organizzato mercati di Campagna Amica dove è stata messa in vendita la tipica “Cannaiola di Mar-

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ta” e nei quali sono state promosse e rilanciate le attività della pesca e dell’acquacoltura. Alla cerimonia è intervenuto, tra gli altri, anche il consigliere ecclesiastico di Coldiretti Lazio, Don Paolo Carlotti che ha avuto parole di incoraggiamento per questi giovani imprenditori invitandoli a trovare, nel loro prezioso lavoro, la piena realizzazione ed i grandi valori che rendono piena la vita dell’uomo. Le conclusioni sono state affidate a Maria Letizia Gardoni, delegata nazionale Giovani Impresa e a Patrizio Nicolai delegato regionale Giovani Impresa Lazio. Un premio, quello degli “Oscar Green”, che evidenzia come il comparto agricolo attualmente costituisca un importante sbocco di lavoro per i giovani, un tema, rispetto al quale anche la politica ha dimostrato sensibilità ed attenzione. è il caso del piano di azioni #Campolibero, proposto dal Ministro delle politiche agricole e forestali Maurizio Martina che accoglie molte delle proposte formulate dalla Coldiretti, che prevede misure a favore dei giovani e della loro crescente domanda di agricoltura, e del decreto “Terrevive”, a firma dello stesso Ministro, che prevede la vendita o locazione di terreni agricoli pubblici, con prelazione per gli under 40. Per la Coldiretti la cessione di questi terreni toglierà allo Stato il compito improprio di coltivare la terra, renderà disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto avrà il vantaggio di calmierare il prezzo dei terreni, stimolare la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole che rappresentano una leva competitiva determinante per la crescita del Paese. L’accesso alla terra infatti è uno dei principali ostacoli alla voglia dei giovani di ritornare in campagna e questo decreto fa in modo di contribuire a rimuoverlo in una situazione in cui è in atto una vera svolta green. Per settembre è attesa la messa a disposizione dei terreni per aiutare i tanti giovani che vorrebbero poterne avere accesso. “È certo – precisano dalla Coldiretti – che nessuno meglio degli imprenditori agricoli è in grado di valorizzare, lavorando la terra e generare nuova occupazione”. Dal ritorno delle terre pubbliche agli agricoltori che le coltivano possono nascere nuove imprese o, in alternativa, essere ampliate quelle esistenti come testimonia il fatto che la disponibilità di terra è il principale vincolo alla nascita di nuove imprese agricole. Sempre secondo la Coldiretti, nell’agricoltura italiana il 6,9% dei titolari di impresa ha meno di 35 anni ed è alla guida di 54.480 aziende. Di queste circa il 70% opera in attività multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche di pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici.


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CRISI: COLDIRETTI LATINA DICE OK AL MINISTRO MARTINA SU PESCHE

IL DECALOGO DI COLDIRETTI LATINA COME RIMEDIO AL CALDO ESTIVO

na prima positiva risposta per sostenere la frutta e verdura Made in Italy, il cui consumo quest’anno è al di sotto del livello minimo raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in un Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione. Ma i prezzi pagati agli agricoltori sono scesi su livelli incompatibili addirittura con i costi di raccolta, per effetto della spirale recessiva tra deflazione e consumi che mette a rischio le imprese e la salute consumatori”. È questo il commento del direttore della Coldiretti di Latina, Saverio Viola, alla lettera che il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Martina ha inviato al Commissario europeo all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale, Dacian Ciolo per chiedere che si “valuti, con estrema urgenza, la possibilità di attivare adeguate misure, eccezionali e transitorie” per fronteggiare la crisi del mercato italiano delle pesche e nettarine. “Dobbiamo tutelare i nostri produttori – ha aggiunto Viola - dando ai cittadini l’opportunità di consumare frutta e verdura locale e di qualità che gli agricoltori devono poter continuare a produrre perché rappresenta un patrimonio delle produzioni locali determinante per l’economia, l’ambiente e la salute”.

oldiretti, in occasione delle alte temperature che si raggiungono in estate, ha lanciato una grande azione educativa mai fatta prima anche nei luoghi di vacanza sulla componente principale della dieta estiva degli italiani, indispensabile per mantenersi in salute. Con temperature superiori ai 30 gradi, Coldiretti Latina consiglia di aumentare il consumo quotidiano, a tutte le età, di frutta e verdura: pesche e albicocche, meloni e angurie, ma anche carote, peperoni e pomodori, ricchi di vitamina A, sono nutrienti e dissetanti. Ecco quindi un elenco di dieci alimenti, tra frutta e verdura, particolarmente adatti ad affrontare il caldo e al tempo stesso a potenziare naturalmente l’abbronzatura: 1) Carote (1200 microgrammi di Vitamina A); 2) Radicchi (500600 microgrammi di Vitamina A); 3) Albicocche (350-500 microgrammi di Vitamina A); 4) Cicorie e lattughe (220-260 microgrammi di Vitamina A); 5) Meloni gialli (200 microgrammi di Vitamina A); 6) Sedano (200 microgrammi di Vitamina A); 7) Peperoni (100-150 microgrammi di Vitamina A); 8) Pomodori (50-100 microgrammi di Vitamina A); 9) Pesche (100 microgrammi di Vitamina A); 10) Cocomeri (20-40 microgrammi di Vitamina A).

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LATINA: NARDONE PRESIDENTE E ROSSATO VICE IN APROZOL ntonio Nardone (Presidente) e Fabio Rossato (Vice Presidente), sono stati eletti ai vertici di Aprozol, la più importante realtà del settore lattiero caseario di Latina e tra le più importanti del centro Italia. Due giovani, due allevatori che, sulla propria pelle, quotidianamente, misurano i disagi del settore e si confrontano con la base associativa. “Due persone pragmatiche – come le hanno definitive il presidente ed il direttore di Coldiretti Latina, Carlo Crocetti e Saverio Viola – che seguono da vicino il settore”. “Un comparto – hanno aggiunto i dirigenti Coldiretti – purtroppo in difficoltà per le note vicende legate anche al rinnovo del prezzo alla stalla con gli imprenditori, da tempo, senza una concreta possibilità di programmazione delle attività a causa delle incertezze del mercato, delle avversità atmosferiche e in relazione al prezzo che per ogni litro di latte conferito in media non garantisce neppure 20 centesimi per litro agli allevatori”. L’Aprozol è una cooperativa che associa la maggior parte (oltre 450) delle aziende zootecniche bovine provinciali, e, come ribadito da Nardone e Rossato, “farà tutto quanto nelle proprie possibilità, per il riconoscimento sul territorio di un giusto prezzo alla stalla per il latte bovino

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continuando e, se possibile, rafforzando il ruolo di raccolta e commercializzazione del latte per conto dei soci mirando alla stipula di contratti coerenti in questa direzione.

LATINA: IL PATRONATO EPACA È LEADER IN PROVINCIA l Patronato gratuito di Coldiretti Latina è risultato, per volume di lavoro, il primo tra quelli che operano nell’ambito delle associazioni di categoria. “Un’assistenza che assicuriamo in tutta la provincia, nei nostri uffici zona e nei recapiti presenti in tutti i comuni, oltre che nella sede provinciale di via Don Minzoni, nel capoluogo pontino” spiega il direttore provinciale di Coldiretti Latina, Saverio Viola che aggiunge: “i numeri sono cresciuti anche grazie all’enorme attività che garantiamo nelle aree marginali e montane rendendo un servizio non solo ai soci di Coldiretti, ma a tutti i cittadini. Un impegno riconosciuto in termini di rapporti anche nelle strutture preposte ad esaminare ed evadere le varie richieste come, ad esempio, Inail e Inps”. “Come Organizzazione – ha spiegato il presidente di Coldiretti Latina, Carlo Crocetti – nonostante la grave crisi che sta vivendo l’agricoltura, Coldiretti continua ad investire per assicurare ai soci servizi sempre migliori nel sociale, dimostrando anche di credere in un futuro del settore”. Il Patronato Epaca Coldiretti, fornisce gratuitamente ogni tipo di assistenza e di consulenza medico-legale in merito a pratiche Inps, Inail e per altri istituti di previdenza. È a disposizione per pratiche di infortuni, malattia, verifica posizioni contributive e modelli reddituali. Il Caf, è a

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disposizione in particolare per la compilazione ed il ritiro dei modelli 730 e per l’assistenza del calcolo Ise ed Isee. Coldiretti Latina grazie alla propria attività, inoltre, è diventata la prima Organizzazione per numero di deleghe e giornate lavorative in agricoltura. “Un altro importante tassello – conclude Viola – che premia la nostra Organizzazione e tutti coloro che quotidianamente si cimentano in questa attività ai quali ovviamente va il nostro riconoscimento per i traguardi raggiunti in questi ultimi anni”.

COLDIRETTI A VELLETRI PER IL DOPO CO.PRO.VI i è tenuto a Velletri, organizzato dalla Coldiretti, un incontro territoriale sulla situazione della viticoltura dei Castelli. Si è partiti dalla situazione drammatica del CO.PRO.VI e dello stato d’arte della liquidazione della cooperativa. Il dottor Nicoletti, responsabile fiscale provinciale della Coldiretti di Roma, ha illustrato le procedure poste in essere dal tribunale e in particolare ha ricordato la necessità, a seguito dell’ultima comunicazione del tribunale stesso, di certificare il proprio credito cooperativo attraverso una risposta via PEC (posta elettronica certificata). Coldiretti, attraverso l’ufficio zona di Velletri, mette a disposizione per quanti lo desiderano una posta elettronica certificata dedicata a cui è possibile accedere attraverso delega rilasciata all’Organizzazione. Si tratta di un servizio gratuito volto a semplificare l’operatività di tutti quei soci che non hanno dimestichezza con l’informatica o che vogliono usufruire dei servizi dell’Organizzazione. “Parte

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sempre dalla situazione CO.PRO.VI la necessità di piazzare sul mercato le uve prodotte durante questa campagna – dice Gabriel Battistelli, direttore della Coldiretti di Roma – che ha illustrato le iniziative messe in atto e in particolari i contatti ricevuti con una serie di possibili acquirenti delle uve”. “È sempre più necessario – ha continuato Battistelli – che le aziende si mettano insieme per fare massa critica e porsi sul mercato con un potere contrattuale che possa garantire la redditività del lavoro svolto per tutto l’anno a tutela e garanzia di un prodotto che rappresenta la distintività di tutta l’area dei Castelli e non solo”. Il rischio reale è che si perda questo patrimonio unico e insostituibile del territorio non garantendo un’adeguata redditività agli agricoltori che verrebbero così incentivati ad abbandonare questa coltura. Presenti all’incontro anche il direttore, il presidente, e diversi consiglieri della provincia confinante di Latina, anche loro interessati dal problema. Il direttore Viola, nel suo intervento, ha prospettato anche la possibilità di coinvolgere alcune strutture che possono operare per gli agricoltori fornendo l’opportunità di una prima trasformazione del prodotto per facilitarne la commercializzazione e la vendita. Occorrerà valutare che tipo di azione intraprendere se fare una vendita al raccolto, se trasformare o se stoccare il prodotto per poi


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rivenderlo su richiesta del mercato. Alla luce dell’esperienza negativa di CO.PRO.VI. occorre creare un modello leggero che non presenti vincoli ma opportunità richiedendo il rispetto degli impegni. Coldiretti sì è impegnata a procedere con i vari contatti e nella valutazione globale delle opportunità e a reincontrare i produttori per decidere una strategia operativa per il bene di tutte le imprese operanti nel settore della viticoltura.

ROMA: COLDIRETTI INCONTRA I PASTORI i è conclusa la serie di incontri promossi sul territorio provinciale della Coldiretti per fare chiarezza, spiegare programmi ed attività, ma soprattutto, per ascoltare direttamente dai pastori i problemi del settore. Agli incontri hanno partecipato oltre al Presidente di Coldiretti Roma David Granieri e al Direttore Gabriel Battistelli anche Claudio Celletti, presidente del Consorzio di tutela dell’Abbacchio Romano e Mauro Delfini, presidente del COPAL (Consorzio pastori del Lazio). Celletti ha parlato di come “stiamo cercando di portare a

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conoscenza di tutti i nostri soci l’attività del Consorzio di tutela e mettendo in campo un nuovo progetto di marketing più innovativo e moderno che abbia come risultato finale un diverso ruolo sul mercato e quindi una nuova possibilità di reddito per il mondo della pastorizia”. “Per noiha aggiunto il presidente Granieriè naturale incontrare soci e non, per declinare azioni e attività. In questo caso il consorzio per la tutela dell’abbacchio romano ha bisogno delle organizzazioni e noi siamo come al solito pronti a fare la nostra parte a difesa di un settore come quello della pastorizia che reputiamo fondamentale per lo sviluppo dell’agricoltura romana”. A Mauro Delfini il compito di parlare di latte e della necessità di adeguarne il prezzo con i costi di produzione. In questo periodo vi è grande richiesta di prodotto a seguito dell’importante aumento delle esportazioni di Pecorino Romano, ma la richiesta arriva anche da fuori regione per la produzione di formaggi freschi di largo consumo. Coldiretti sta, per i propri produttori, valutando i tanti contatti intrapresi per creare le condizioni di massima valorizzazione e redditività del prodotto che rappresenta una eccellenza della nostra provincia.

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VITERBO: SODDISFAZIONE PER CAI oldiretti Viterbo saluta con soddisfazione la riconferma del ferrarese Mauro Tonello alla presidenza dei Consorzi Agrari d’Italia (CAI), la holding che associa 24 Consorzi Agrari associati con 700 magazzini, 1,5 milioni di tonnellate di prodotti stoccati per un fatturato superiore ai 2,5 miliardi di euro. Alla vicepresidenza rimane il direttore del Consorzio del Nord Est Pierluigi Guarise mentre la novità è la nomina a Consigliere delegato allo sviluppo industriale e agli affari finanziari di Federico Vecchioni. “Siamo contenti della riconferma di Tonelllo e sicuri anche con questa nuova squadra, che include la nomina di Vecchioni, ci sarà sinergia per il nostro territorio tramite un efficace servizio alle imprese agricole” afferma il presidente di Coldiretti Viterbo Mauro Pacifici. “Come Coldiretti, in relazione agli impegni di Fai, la linea di prodotti firmati dagli agricoltori Italiani, auguriamo alla compagine CAI un buon lavoro e siamo certi che potremo continuare a lavorare cooperando per gli stessi obiettivi magari percorrendo anche nuove strade per sviluppi delle attività importanti” ha aggiunto il direttore di Coldiretti Viterbo Andrea Renna. Un’apposita delega alle relazioni sindacali è stata attribuita all’avvocato Gaetano Varano.

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VITERBO: PARTECIPAZIONE AGLI INCONTRI DEDICATI AL SETTORE OVINO arola d’ordine per allevatori e cooperative la sinergia. Quella sana, scevra da condizionamenti e rendite personali, che, per esempio a Roma, nelle mense scolastiche del Comune. Di qui le riunioni volute da Coldiretti Viterbo sul territorio provinciale per il settore ovino. Un segmento produttivo che annovera numeri di tutto rispetto: 327.000 capi ovini e si producono oltre 17 milioni di litri di latte ogni anno e dove Coldiretti intende provare ad attuare anche azioni di miglioramento. Si sono svolte riunioni predisposte ed organizzate da Coldiretti Viterbo per fare chiarezza, spiegare programmi ed attività e, soprattutto, per ascoltare direttamente dai pastori i problemi contingenti. Dopo l’incontro a Canino (alla presenza anche del sindaco sempre vicino alle attività di Coldiretti) e a Montefiascone, entrambe partecipate in modo importante, la terza riunione si è svolta, con successo e partecipazione, presso la sede provinciale di viale Baracca.

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“Nel nostro stile – spiega il presidente provinciale Mauro Pacifici – manteniamo gli impegni con i soci e in questo caso con gli allevatori ovini. A seguito del rinnovo dei vertici dell’abbacchio romano avevamo detto che ci saremmo impegnati ad organizzare momenti di confronto e lo stiamo facendo”. Insieme a Pacifici a questi incontri è stato presente il direttore provinciale di Coldiretti Viterbo, Andrea Renna che ha aggiunto: “Dobbiamo ringraziare il presidente del Consorzio di tutela dell’Abbacchio Romano, Claudio Celletti che con il referente del Copal, consorzio di produttori ovini, voluto da Coldiretti Lazio, sta partecipando ai lavori in un momento delicato e particolare. Per noi è naturale incontrare e confrontarci con soci e non, per declinare azioni e attività ed ascoltare le varie problematiche. In questo caso il Consorzio per la tutela dell’abbacchio romano ha bisogno delle organizzazioni e noi siamo come al solito pronti a fare la nostra parte. In passato a causa di disinformazione e negligenza gli allevatori hanno perso soldi e premi. Questo non è tollerabile. A livello provinciale abbiamo già attivo uno sportello dedicato ai pastori ma a settembre istituiremo ulteriori punti di informazione nei

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nostri uffici presenti in tutto il territorio. A cominciare da Canino, dove Coldiretti sta implementando struttura e personale per rispondere al meglio agli imprenditori, ma anche a Montefiascone, Farnese e nelle altre località dove insistono la maggior parte degli allevamenti, inviteremo quanti iscritti al consorzio per regolarizzare posizioni e illustrare opportunità e vantaggi”.

MONTEFIASCONE: CONTINUANO LE RIUNIONI NEI COMPRENSORI ontinuano gli incontri e le riunioni nel comprensorio di Montefiascone. Il nuovo responsabile di comprensorio, Andrea Pedica, coadiuvato dai vari Presidenti di Sezione, ha organizzato degli approfondimenti legati alla raccolta dei rifiuti, alle nuove opportunità dell’Agroambiente, alle problematiche legate al settore della pastorizia e alle prossime scadenze di natura fiscale e di Patronato. Apposito spazio è stato riservato alle problematiche per i danni da fauna selvatica. A tal proposito Coldiretti Viterbo ha attivato da mesi uno sportello, al fine di fornire ai coltivatori gli aggiornamenti per evitare di perdere tutti gli indennizzi. Anche il settore della cooperazione, così come quello del credito, sono stati oggetto di focus di approfondimento. “Tramite la nostra struttura CreditAgriItalia e la centrale di cooperative Ue Coop – ha detto il direttore di Coldiretti Viterbo, Andrea Renna – abbiamo potuto portare alla ribalta le tematiche legate per esempio all’anticipo PAC e ai prodotti finanziari di CreditAgriItalia, che è l’unico Confidi nell’agroalimentare iscritto

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in Banca d’Italia come 107 e quindi in grado di erogare direttamente”. Il direttore Renna ha ricordato che “Ue Coop Viterbo oggi è disponibile ad esaminare ogni richiesta di tutti i settori della cooperazione e, anche a Montefiascone, così come negli altri centri, sta organizzando riunioni utili per presentare le proprie attività ma soprattutto per ascoltare le esigenze dei cooperatori, illustrando le tante convenzioni dedicate ai soci”. Oltre a Montefiascone, le riunioni si sono tenute ad Acquapendente, Marta e Capodimonte e sono state sempre molto partecipate, segno evidente dell’attenzione che le imprese riservano alle attività di Coldiretti Viterbo.

VITERBO CON OP LATIUM HA PRESENTATO IL MANIFESTO PER L’OLIO DELLA TUSCIA rande partecipazione degli olivicoltori della provincia di Viterbo alla presentazione del progetto innovativo per la “Lotta ai parassiti dell’olivo” presso l’Incubatore “ICult” di via Faul a

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Viterbo. Oltre cento produttori hanno risposto all’invito del Presidente di OP LATIUM David Granieri, fresco di nomina a presidente di Unaprol (Unione Nazionale Produttori Olio) e della Coldiretti locale, ascoltando una proposta innovativa per un’esigenza, come quella della lotta ai parassiti dell’olivicoltura, che in provincia di Viterbo deve essere adeguatamente contrastata. Il Direttore della Coldiretti Viterbo – Andrea Renna – nell’aprire l’iniziativa ha detto: “A noi piace dare risposte alle aziende e raccontare quello che realizziamo per il settore primario grazie ai nostri progetti”. In questa occasione, visto che il programma comunitario del settore olivicolo non permetteva più lo svolgimento della lotta alla mosca olearia, “abbiamo lavorato in sinergia con l’Organizzazione di Produttori olivicoli (OP) – voluta da Coldiretti Lazio – per trovare i fondi nell’ambito del PSR Lazio Mis. 124 e realizzare un portale agroambientale che potesse aiutare gli olivicoltori ad identificare il momento opportuno per effettuare i trattamenti fitosanitari”. L’incontro è stato l’occasione per lanciare il “Manifesto per una nuova olivicoltura della Tuscia che – ha sottolineato il Presidente della 26

Coldiretti Viterbo Mauro Pacifici – rappresenta la sintesi delle esigenze delle imprese olivicole della Tuscia per la valorizzazione dell’olivicoltura e del settore oleario, promuovendone ogni aspetto utile al suo sviluppo ed alla sua crescita”. Tra i punti caratterizzanti il “Manifesto per una nuova Olivicoltura della Tuscia” ha suscitato particolare interesse l’opportunità di giungere alla costituzione del Consorzio di Tutela dell’olio DOP Canino e DOP Tuscia come pure evidenziato dal Segretario Generale della CCIAA di Viterbo, Dott. Francesco Monzillo che ha portato anche il saluto del presidente dell’Ente Camerale Ferindo Palombella dando disponibilità a lavorare in sinergia per concretizzare il progetto. All’incontro hanno presenziato, tra gli altri, il Sindaco di Montefiascone Cimichella, il Presidente di Unindustria Viterbo, Domenico Merlani, gli assessori comunali di Viterbo Valeri e Saraconi ed il consigliere Simoni. La Coldiretti ha avviato in tutta la provincia, presso le proprie sedi, la raccolta delle firme di sottoscrizione del Manifesto della Tuscia e già programmato, per la fine di settembre, un altro importante incontro che sarà utile a dare seguito al percorso avviato l’altra sera che intende, anche in vista di Expo 2015, garantire nuovi palcoscenici ai produttori con strumenti adeguati.


IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA AL FORO ITALICO rande successo di presenze per Campagna Amica che ha scelto di partecipare, con propri stand, alla quarta edizione della manifestazione sportiva “Bimbi in Gamba - IV Trofeo Niccolò Campo” che si è svolta dal 14 al 17 luglio presso lo Stadio del Nuoto a Roma. Presso il mercato allestito all’interno degli spazi del Foro Italico, le aziende agricole hanno portato il meglio delle proprie produzioni, fedeli al progetto di promuovere sul territorio regionale, di concerto con la Coldiretti del Lazio, mercati (1.000 dislocati sul territorio

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nazionale), nei quali settimanalmente milioni di italiani si approvvigionano cercando sempre prodotti stagionali, a km 0, rispettosi dell’ambiente e delle sue risorse. La Fondazione di Campagna Amica non ha voluto mancare ad una manifestazione che ha visto soprattutto la partecipazione e la presenza di tanti giovani di tutte le nazioni, e che ha avuto come obiettivo la promozione dell’attività agonistica e della cultura sportiva di eccellenza tra le nuove generazioni e lo sviluppo di un’attività legata al sociale tramite

la collaborazione con la ONLUS “Niccolò Campo”, con il progetto Bimbingamba, ideato da Sergio Campo ed Alex Zanardi, e con la MR SPORT dei fratelli Marconi.

LATINA. ANDOS DI NUOVO INSIEME A COLDIRETTI E CAMPAGNA AMICA i è svolta, presso il Foro Appio Mansio Hotel, a Borgo Faiti, sulla via Appia, nel capoluogo pontino, l’iniziativa denominata “La stagione nel piatto, cibo buono e sano a Km 0”. L’attività è stata promossa dall’ A.N.D.O.S., Associazione Nazionale Donne Operate al Seno, comitato di Latina, e sostenuta da ColdirettiCampagna Amica di Latina e da Federalberghi di Latina. Al centro delle attività la dieta mediterranea che, nell’attuale piramide ha 4 punti saldi tra i più importanti che ben si coniugano in modo naturale con le attività e i progetti di Coldiretti: stagionalità, prodotti locali, convivialità e attività fisica. Una manifestazione davvero interessante per portare alla ribalta la necessità di conoscere cosa si mangia e, soprattutto la provenienza dei prodotti.

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Fondazione Campagna Amica Via Nazionale 89a Tel. 06/489931 campagnamica.it

All’interno dell’iniziativa ha trovato spazio una conversazione-dibattito sul tema “Il buono, il bello, il giusto della dieta mediterranea” con gli interventi di Saverio Viola, direttore di Coldiretti Latina, Nicoletta Nicoletti e Marisa Marson, volontarie A.N.D.O.S. comitato di Latina. In chiusura un apericena a base rigorosamente di prodotti locali, tipici e di stagione, messi a disposizione delle imprese del circuito di Campagna Amica di Latina, con intrattenimento musicale del gruppo Sermonota di Sermoneta (Lt). “La dieta mediterranea è una tradizione antica, ricco patrimonio di saperi diventato parte integrante della vita culturale delle popolazioni dei Paesi del Bacino Mediterraneo, in particolare di quello italiano – hanno sottolineato gli organizzatori dell’A.N.DO.S. –. 27

Inoltre, la dieta mediterranea, è considerata dalla Comunità Scientifica internazionale, un modello di alimentazione unico ed inimitabile per il mantenimento di un buon stato di salute e per la prevenzione di patologie legate appunto ad una scorretta alimentazione. Infatti la dieta mediterranea, insieme all’attività fisica, aiuta a prevenire patologie cardiovascolari, diabete e alcuni tipi di tumori. “Come Coldiretti – ha ricordato Saverio Viola – su questi temi abbiamo in essere da anni a Latina, nel Lazio e nel Paese i progetti di educazione alla campagna amica, rivolti alle scuole e soprattutto la progettualità legata ai mercati di Campagna Amica apprezzata sempre di più condivisa anche a Latina dai consumatori”.





A CAPODIMONTE MERCATO DI CAMPAGNA AMICA Capodimonte, alcuni imprenditori del circuito di Campagna Amica e Agrimercato Tuscia, sono stati presenti per una prima uscita sperimentale di Campagna Amica nell’importante centro del Lago di Bolsena che, soprattutto nei mesi estivi, diventa meta di migliaia di turisti. “Anche nei centri limitrofi di Viterbo – ha detto il direttore Andrea Renna – che è stato presente a Capodimonte portando il saluto del Presidente di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici, impegnato in una manifestazione concomitante – dobbiamo dialogare con i consumatori e, tramite le nostre aziende tentare di illustrare progetti e iniziative a soci e imprenditori”. Alcuni titolari delle aziende del circuito di Campagna Amica sono stati presenti con il meglio dei propri prodotti

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riscuotendo consensi tra cittadini e vacanzieri. Nell’occasione il direttore Renna, accompagnato dal neoresponsabile di comprensorio, Andrea Pedica, e dall’infaticabile Presidente di Sezione, Gianfranco Faina, ha incontrato il Sindaco della città, Mario Fanelli,

con il quale si è intrattenuto per approfondire le criticità del settore agricolo attuali e le attività future che, insieme all’amministrazione comunale, si possono concretizzare sulla scorta di quanto già realizzato in altri territori. “Ringrazio il Presidente Faina e il Sindaco Fanelli per l’accoglienza e la disponibilità – ha detto Renna – oltre a Pedica per l’impulso che in queste settimane sta dando al proprio comprensorio. A Capodimonte da settembre metteremo a disposizione dei nostri soci, dei cittadini, e più in generale dei titolari delle imprese agricole, una sede più adatta ai nostri tempi e alle esigenze degli agricoltori: il nuovo ufficio ubicato in Via Annibalcaro 31/a, sarà aperto sarà aperto ogni mercoledì dalle ore 15.00 alle ore 17.00”.

BENE L’INIZIATIVA A MONTALTO, CAMPAGNA AMICA RISPONDE PRESENTE a risposta del Comune di Montalto di Castro che ha inteso istituire tre mercati settimanali in punti strategici per il passaggio di turisti, fino al 30 settembre 2014, rappresenta, senza dubbio, una opportunità importante e strategica anche per gli imprenditori del circuito di Campagna Amica che da tempo hanno scommesso pure a Montalto sulla vendita diretta e sul progetto voluto dalla nostra organizzazione e apprezzato e condiviso dalla maggior parte di consumatori”. Così Mauro Pacifici, presidente provinciale di Coldiretti Viterbo, commenta l’attività messa in atto dalla amministrazione comunale dell’importante centro della

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maremma. “Agli incontri che si sono tenuti in queste ultime settimane – precisa il direttore della sede della Tuscia di Coldiretti Andrea Renna – ha preso parte, per la nostra struttura, il neo responsabile di comprensorio di Tarquinia, Montalto e Pescia, Claudio Calevi che, confrontandosi con i nostri imprenditori ha assicurato la presenza di alcuni di loro”. Le attività dell’istituendo mercato, in programma tutti i giovedì, dalle 8.00 alle 13.00, presso il centro servizi di Montalto Marina, tutti i venerdì, dalle 17.00 alle 20.00, presso il villaggio Mediterraneo lungo la strada per accesso alla spiaggia le Morelle e tutte le domeniche, dalle 17.00 alle 31

21.00, presso il parcheggio str. Graticciare loc. Costa Selvaggia, hanno lo scopo di permettere alla imprese di Campagna Amica di incontrare e dialogare con cittadini e turisti, ricordando gli obiettivi di Campagna Amica: dalla rintracciabilità alla stagionalità delle produzioni agricole. Per Coldiretti ha partecipato alle riunioni in Comune anche il Presidente locale, Giuseppe Mariotti. “Si tratta di un passo importante – ha detto Mariotti – che riteniamo utile per le aziende ed il settore agricolo oltre che per i fruitori e che, in un momento come questo, va salutato con soddisfazione dalla nostra struttura.


A RONCIGLIONE NUOVO MERCATO DI CAMPAGNA AMICA stato inaugurato il nuovo mercato di Campagna Amica a Ronciglione. Il taglio del nastro in piazza Principe di Piemonte è avvenuto alla presenza del direttore della Fondazione Campagna Amica Tony De Amicis, del sindaco di Ronciglione Alessandro Giovagnoli, dell’assessore all’agricoltura dello stesso paese Sergio Orlandi e del presidente della sezione locale di Coldiretti Ronciglione Roberto Trappolini. “Ronciglione ha risposto con entusiasmo all’apertura del nuovo mercato” ha commentato il direttore di Coldiretti Viterbo Andrea Renna, che ha ricordato anche i due mercati della rete di Campagna Amica che si tengono a Viterbo ogni mercoledì in largo Benedetto Croce, e ogni sabato in viale Francesco Baracca presso la sede della Coldiretti provinciale. Tutti i prodotti in vendita il mercoledì al mercato di Campagna Amica di

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Ronciglione, dal vino ai formaggi, sono disponibili anche durante la settimana nella apprezzata bottega dell’azienda agricola Trappolini. “Il mercato di Ronciglione conta sulla presenza di una decina di produttori della Tuscia che, grazie a Coldiretti e alla rete di Campagna Amica, assicurano al consumatore sempre maggiore tutela e freschezza nello scegliere

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alimenti a km zero, affidandosi direttamente ai coltivatori che vendono i loro prodotti garantendo sicurezza” ha aggiunto il presidente di Coldiretti Viterbo Mauro Pacifici che ha anche ringraziato l’amministrazione comunale locale, il sindaco, l’assessore e il presidente locale Trappolini, per l’impegno profuso utile ad avviare il mercato con la sinergia di tutti.




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