Orizzonte impresa 5 / 2014

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Anno XV n. 5 - 2014

Autorizzazione del Tribunale di Roma n.231 del 2/6/2000 - Poste Italiane spa - sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) - Art. 1, Comma 1, DCB Roma

Bimestrale di cultura & informazione agricola di Coldiretti Lazio

Approvazione legge #CAMPOLIBERO: guida alla lettura del provvedimento Latte: bene tavolo in Regione, accolte le proposte di Coldiretti Lazio Premi ai giovani agricoltori: Coldiretti Lazio plaude agli stanziamenti della Regione Giornata Mondiale dell’Alimentazione: Coldiretti Lazio e FEI verso e oltre EXPO 2015

EDITORIALE:

IL PRESIDENTE:

PRIMO PIANO:

Prezzo latte: sempre attenti e qualche risultato

Danni da fauna selvatica: Legge Regionale in arrivo

Rapporto AgrOsserva: come l’agricoltura risponde alla crisi



In copertina: Approvazione legge #CAMPOLIBERO: guida alla lettura del provvedimento

Editoriale di Aldo Mattia

Prezzo latte: sempre attenti e qualche risultato

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Danni da fauna selvatica: Legge Regionale in arrivo

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Primo Piano di Andrea Fugaro

Rapporto AgrOsserva: come l’agricoltura risponde alla crisi

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SPECIALE a cura di Coldiretti Lazio Bimestrale di cultura & informazione agricola di Coldiretti Lazio Iscrizione al Roc n° 12420 Editore

Innovazione e PEI nel nuovo Sviluppo Rurale: la UE detta le sue linee guida

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Attualità / In breve

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Notizie dal Territorio L’agricoltura in Europa a cura di Andrea Fugaro

Centro Assistenza Imprese Coldiretti Lazio Via R. Piria, 6 lazio@coldiretti.it www.coldirettilazio.it Direttore responsabile Aldo Mattia aldo.mattia@coldiretti.it Redazione Andrea Fugaro Maurizio Ortolani Collaboratori Simone Di Colantonio Gianluigi Terenzi Abbonamenti Ordinario: Eu 10,00 Onorario: Eu 20,00 Sostenitore: Eu 50,00 Tramite c/c postale n. 82689027 intestato a: Federazione Regionale Coldiretti del Lazio o rivolgersi alle sedi della Coldiretti Progetto grafico e impaginazione Grafiche Delfi Italia s.r.l. Stampa Grafiche Delfi Italia s.r.l.

Un commissario UE più ambientalista che agricolo ma per il rigore

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L’agricoltura in politica a cura di Andrea Fugaro

Approvazione legge #CAMPOLIBERO: guida alla lettura del provvedimento

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Cronache di Andrea Fugaro

A Cernobbio il XIV Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione

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Cronache di Alessandra Cori Celebrazione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione

Inaugurata, presso la Biblioteca del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Roma, la “Collezione Anna Di Vittorio”

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EPACA di Gianluigi Terenzi

La tutela dell’Inail in tempo di crisi

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Riflessioni di Paolo Carlotti

Grazie, permesso, scusa

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Notizie dalle province

Frosinone, Latina, Rieti, Roma, Viterbo

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Il Punto di Campagna Amica

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Questa rivista è inviata agli oltre 40.000 associati Coldiretti del Lazio, ai principali rappresentanti delle Istituzioni e Amministrazioni locali ed ai più qualificati opinion leaders delle filiere agroalimentari laziali. 1

SETTEMBRE OTTOBRE

Il Presidente di David Granieri


PIANO DI INCENTIVAZIONE AGLI INTERVENTI DI DIVULGAZIONE E COMUNICAZIONE IN AMBITO AGRICOLO, AGROALIMENTARE E FORESTALE PER L’INNOVAZIONE E LO SVILUPPO INTEGRATO DELLE ZONE RURALI DEL LAZIO L.R. 04 AGOSTO 2009, N. 19

La Regione Lazio, conformemente a quanto previsto dall’articolo 1 della legge regionale n.19/2009 sostiene tramite un apposito Piano le attività di divulgazione, di comunicazione in ambito agricolo, agroalimentare e forestale con l’obiettivo di promuovere:

– lo sviluppo armonico, sostenibile, ed integrato delle aree agricole regionali; – la crescita della competenza e della competitività degli operatori e delle imprese del settore agricolo, agroalimentare e forestale;

http://www.pidalazio.it/

I Principali servizi offerti dal Piano di divulgazione nel corso dei suoi interventi sono – L’apertura di Sportelli informativi: http://www.pidalazio.it/attivita-sul-territorio/portelli-informativi/ – Convegni e seminari – Opuscoli informativi – azioni di aggiornamento professionale nei confronti degli imprenditori, degli operatori e degli addetti del settore agricolo, agroalimentare e forestale – interventi di orientamento finalizzati all’attivazione di servizi territoriali per la raccolta delle confezioni e residui di prodotti agrofarmaci e delle acque di lavaggio delle irroratrici; – interventi di orientamento rivolti all’imprenditoria, al mercato ed ai consumatori; – Newsletter – Pubblicizzazione su quotidiani e riviste – Laboratori o giornate dimostrative


EDITORIALE di Aldo Mattia

Prezzo latte: sempre attenti e qualche risultato a ripresa delle attività subito dopo la pausa estiva ha trovato la Coldiretti Lazio pronta ad affrontare senza indugio le questioni rimaste aperte sul tavolo della politica ma ancor di più nelle imprese agricole i cui interessi ogni giorno cerchiamo di tutelare con la nostra azione. Innanzitutto il tema del prezzo del latte lasciato senza esito il 30 giugno dopo la scadenza dei relativi contratti di conferimento e in balia delle decisioni anticoncorrenziali e “banditesche” dell’industria di trasformazione. Il silenzio assordante della Regione Lazio seguito alle ripetute sollecitazioni arrivate da questa Organizzazione già a partire dal mese di giugno e da ultimo all’inizio del mese di agosto con una lettera aperta al Presidente della Regione, ad intervenire per far fronte alla grave situazione che incombe sugli allevatori del Lazio che producono latte vaccino, ci hanno costretto a minacciare un’ulteriore forte posizione con l’obiettivo di tutelare il reddito dei nostri produttori ormai schiacciati in un contesto nazionale ed internazionale che ne mette a rischio la stessa sopravvivenza. Eppure, gli elementi oggettivi che rendono chiaro il quadro erano davanti agli occhi di tutti: la scadenza dei contratti di conferimento del latte alla stalla il 30 giugno 2014 e la conseguente sottoscrizione di nuovi accordi senza il riferimento di un quadro generale necessario per la tutela delle posizioni contrattuali degli allevatori; il calo di circa il 5% del prezzo del latte alla stalla pagato agli allevatori passato da circa 45 centesimi al litro agli attuali 42 centesimi al litro; il prezzo del

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Aldo Mattia, Direttore di Coldiretti Lazio

latte fresco al consumo che continua a rimanere oltre 4 volte il prezzo alla produzione nonostante quest’ultimo sia calato negli ultimi tre mesi; costi di produzione che rimangono ampiamente al di sopra dei prezzi di vendita non remunerando il lavoro degli allevatori. La conseguenza di tutto ciò è non soltanto una falsificazione di leali rapporti di concorrenza e il prevalere della regola del più forte, ma soprattutto il rischio di perdere la qualità e la specificità del latte laziale e quindi il rischio di chiusura di centinaia di imprese zootecniche del nostro territorio. Il risultato dell’azione di Coldiretti è stato la redazione di una Piattaforma di azioni di intervento e adeguate politiche tese da una parte al mantenimento di un prezzo equo del latte alla stalla in grado di remunerare il lavoro degli allevatori e dall’altro di ridurre i costi di produzione oltre che valorizzare la qualità del latte laziale e promuoverne il consumo al livello locale. Una Piattaforma che Coldiretti ha fortemente contribuito a redigere e che verrà presentata al Ministro Martina insieme alla Regione Lombardia con tutto il suo peso dato dal costituire più del 50%

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della produzione di latte nazionale. Mi piace ricordare come nella Piattaforma siano state accolte le richieste di Coldiretti Lazio fondate sui seguenti elementi, gli stessi sui quali continueremo a tenere alta l’attenzione: L’assistenza tecnica alle imprese per la quale la Regione Lazio si è impegnata a predisporre, attuare e finanziare con il concorso di tutti i soggetti interessati (APA, ARSIAL, ORGANIZZAZIONI AGRICOLE) uno o più programmi con l’obiettivo non solo del miglioramento della qualità del latte prodotto ma anche e soprattutto dell’accrescimento delle capacità imprenditoriali e gestionali necessarie ad affrontare il mercato e guadagnare margini da una corretta gestione degli allevamenti e della produzione agendo su temi quali la qualità del latte, il pacchetto Igiene e la tracciabilità ma, soprattutto i costi di produzione. La promozione del territorio e del latte laziale è la leva sulla quale agire per favorire la diffusione di un marchio laziale e quindi un ritorno di prezzo per gli allevatori che conferiscono all’industria di trasformazione latte di origine tracciabile e rintracciabile laziale. Le risorse della promozione dovrebbero rispondere al criterio di utilizzo da parte delle industrie beneficiarie di latte di origine laziale. Azioni di implementazione del Pacchetto Latte ed in particolare del ruolo delle OP nella negoziazione del prezzo oltre che l’utilizzo regionale dell’Osservatorio UE per la predisposizione delle politiche più adeguate anche in funzione della cessazione del regime delle quote latte prevista per il 2015.



IL PRESIDENTE di David Granieri

Danni da fauna selvatica: Legge Regionale in arrivo lla ripresa dei lavori del Consiglio Regionale dopo la pausa estiva abbiamo appreso con piacere l’immediato avvio delle procedure di approvazione della proposta di legge regionale relativa alla tutela dei produttori agricoli dai danni da fauna selvatica. Il disegno di legge all’ordine del giorno del Consiglio regionale riunisce in un unico testo più proposte compresa quella pervenuta nel mese di febbraio scorso dalla Coldiretti Lazio e fondata sui seguenti elementi: Garantire adeguati stanziamenti sul bilancio regionale specificatamente dedicati al ristoro dei danni causati dalla fauna selvatica ed in particolare dagli ungulati. Siamo convinti che tale richiesta possa essere soddisfatta in tempi relativamente brevi in sede di approvazione della finanziaria 2015. Redigere in accordo con cacciatori e ambientalisti un piano di abbattimento selettivo e cattura degli ungulati con l’obiettivo di riportare la

A David Granieri, Presidente Coldiretti Roma e Lazio

popolazione dei cinghiali a livelli compatibili con un buon equilibrio dell’ecosistema agricolo delle zone maggiormente interessate. Coldiretti Lazio è poi in grado di affiancare ai piani di abbattimento progettualità concrete per favorire l’ottenimento di una produzione selezionata di prodotti derivati che potrebbero incontrare i favori dei consumatori soprattutto all’interno dei Farmer’s Market di Campagna Amica presenti sul territorio regionale. Prevedere anche attraverso il ricorso a fondi comunitari l’utilizzo di strumenti finanziari sul modello di quelli già in essere per la gestione del rischio in agricoltura. Coldiretti Lazio fa riferimento in tal senso a quanto previsto dalla nuova regolamentazione sullo Sviluppo Rurale per il periodo 2014-2020 in materia di gestione del rischio sul quale lavorare per analogia: Compensazioni per il pagamento di premi assicurativi specifici; Fondi di mutualizzazione per il pagamento di compensazioni

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finanziarie legate a perdite di reddito causate da danni da fauna selvatica. La proposta unificata di legge va chiaramente in questa direzione aggiungendo un importante elemento per noi fondamentale: la priorità per gli imprenditori agricoli e coltivatori diretti quali destinatari delle misure di prevenzione e risarcimento del danno così come il riferimento alla copertura finanziaria che fa riferimento a fonti comunitarie e quindi al PSR 2014-2020 in corso di approvazione. Per spingere i consiglieri regionali ad una rapida approvazione del provvedimento comprensivo di alcuni emendamenti migliorativi da noi indicati nonché per accelerare il percorso per la sua piena applicazione attraverso il necessario regolamento regionale, Coldiretti Lazio chiamerà a raccolta nei prossimi mesi in un convegno dedicato non solo le imprese agricole ma anche tutti i sindaci di quei territori che maggiormente soffrono dell’annoso problema dei danni da fauna selvatica. Siamo convinti che in gioco non ci sia solo il reddito e quindi la sopravvivenza delle imprese agricole ma la vitalità stessa dei territori all’interno dei quali le stesse operano. Infatti con la chiusura delle aziende agricole se ne vanno le produzioni tipiche e stagionali, il foraggio per l’alimentazione degli animali con aggravi di costi, la tutela e il presidio di intere aree rurali che solo gli agricoltori con la loro presenza garantiscono, la cultura, le tradizioni, l’ambiente e il paesaggio che l’agricoltura e l’attività di impresa costruiscono e tutelano ogni giorno.


PRIMO PIANO a cura di Andrea Fugaro

Rapporto AgrOsserva: come l’agricoltura risponde alla crisi l settore agricolo, risente della crisi generale che ha colpito la nostra economia da quasi due anni, e a dirlo è il rapporto trimestrale di AgrOsserva redatto congiuntamente da Ismea e Unioncamere. È confermato ormai che anche il settore agricolo, seppure in ritardo, come peraltro era stato previsto, è stato colpito dalla crisi economica e i segnali di ciò sono diversi a cominciare dalla diminuzione delle aziende agricole e dalle imprese che sono state costrette a chiudere, alla diminuzione della produzione e quindi del relativo valore di tale produzione in termini di produzione lorda vendibile e di incidenza sul Pil. La crisi del settore agricolo è anche la diretta conseguenza della crisi che ha investito gli altri settori e da ultimo quello dei consumi alimentari delle famiglie che segnano una netta riduzione e che quindi vanno ad incidere direttamente sulla domanda che cala corrispondentemente, innescando la spirale della recessione. In un’ottica tendenziale, quindi, il rapporto di AgrOsserva rileva un ulteriore impoverimento del tessuto imprenditoriale agricolo, con 26.105 realtà produttive in meno rispetto al 30 giugno 2013, il 3,3% in meno in termini percentuali. Entrando nel dettaglio territoriale, le riduzioni su base annua più significative continuano a registrarsi nel Nord, ed in particolare nel Nord-Est, dove si rileva un calo del 4,0%, mentre si attesta a meno 3,4% nel Nord-Ovest ed a meno 3,0% e meno 3,1% rispettivamente al Centro e nel Mezzogiorno. Nell’ultimo anno cioè dal 30 giugno 2013 al 30 giugno 2014, hanno chiuso i battenti oltre 26 mila imprese agricole trascinate nella

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Andrea Fugaro, Coldiretti

spirale negativa della crisi anche dei consumi e da una difficile situazione di mercato. È quanto emerge dal rapporto AgrOsserva, relativo al II° trimestre 2014 che rileva come siano le forme d’impresa più semplici, per lo più le imprese individuali, a farne le spese. Tra le regioni che registrano i maggiori cali troviamo il Friuli-Venezia Giulia con meno 8,5% e la Liguria con meno 6,5%, e a seguire l’Emilia Romagna e le Marche con meno 4,1%. Per quanto concerne la variazione delle imprese per classe di natura giuridica, proseguono il trend positivo le società di capitali, che aumentano dell’1% rispetto a marzo 2014 e del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e le società di persone, +0,8% su base trimestrale e +1,5% su base annua. Si contraggono, invece, le attività più semplici forse a causa del loro carattere marginale. Nell’arco dell’ultimo anno, si contano sul territorio nazionale 27.047 ditte individuali agricole in meno, mentre sono rimaste sostanzialmente invariate nel periodo aprilegiugno 2014 con un calo tra i due periodi di riferimento di 161 unità. In contrazione anche le altre forme di impresa in particolare cooperative e consorzi, che segnano un meno 0,1% rispetto al primo quarto dell’anno e un meno 2,8% rispetto alla consistenza dell’anno precedente. In merito agli andamenti nell’ultimo trimestre, emergono dinamiche positive anche relativamente alle imprese femminili, giovanili e straniere. Scendendo maggiormente nel dettaglio, le imprese “rosa” sono aumentate di 301 unità (+0,1%), per un totale di 220.079 imprese a fine giugno 6

2014, pari al 28,9% del totale delle imprese agricole nazionali. Spiccano a questo proposito, il Veneto e la Puglia che segnano, rispettivamente, un saldo positivo di 132 e 129 imprese. Per quanto riguarda la tipologia delle imprese agricole si può dire che la crisi dovuta all’embargo russo sull’import agroalimentare e in particolare dei prodotti ortofrutticoli si aggiunge ad una precedente crisi di natura strutturale. Infatti è come se piovesse sul bagnato in quanto il Rapporto AgrOsserva riferisce che le imprese agricole, comprese quelle che operano nel comparto orto-frutticolo, soffrono di una sfavorevole congiuntura di mercato caratterizzata, oltre che da un incremento dei costi per l’acquisto dei mezzi correnti di produzione, da un tendenziale ribasso dei prezzi all’origine dei prodotti agricoli. Secondo Ismea, infatti, i prezzi medi rilevati a giugno delle produzioni agricole registrano – in linea con la tendenza rilevata su base annua – forti riduzioni rispetto al mese precedente (-8,1%), dato che, scomposto per singolo comparto, ha fatto registrare una flessione pari a meno 18,7% per la frutta, meno 16% per gli ortaggi e meno 4,8% per i cereali. ll mercato, tra l’altro, risulta essere tendenzialmente caratterizzato anche da una debole domanda e da una crisi dei consumi che – secondo i dati AgrOsserva – negli ultimi sei mesi si sono ulteriormente ridotti, meno 1,2% in termini di quantità e 3,1% per quanto riguarda il valore. E come non bastasse, ad aggravare una situazione già complicata per le imprese agricole, sono arrivate le piogge e le basse temperature che hanno caratterizzato le ultime settimane del secondo tri-


PRIMO PIANO a cura di Andrea Fugaro

mestre 2014 e che hanno causato (con qualche eccezione geografica) un rallentamento del ciclo produttivo delle colture agricole e problemi per quanto riguarda la gestione fitosanitaria. Per quanto riguarda la riduzione della spesa delle famiglie, i risultati delle elaborazioni dei dati del Panel famiglie Gfk-Eurisko relativi ai primi sei mesi del 2014 riportati dal Rapporto, indicano una riduzione della spesa delle famiglie destinata ai consumi alimentari domestici pari all’1,2% su base annua (valori correnti) alla quale corrisponde una contrazione dei volumi leggermente superiore, pari a meno 1,5%. In termini di spesa, la flessione si rivela più decisa per il segmento dei generi alimentari che registra meno 1,3% rispetto a quello delle bevande alcoliche e analcoliche (-0,6%); situazione invertita in termini di volumi, con un calo maggiore per le bevande (-2,1%) che per gli alimenti (-1,2%).

Imprese agricole per regione. Valori assoluti e variazioni percentuali sull’anno precedente REGIONI Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale

N. AZIENDE AL 30.06.2014

% 2014/2013

56.221 1.495 48.414 28.745 67.607 14.702 10.391 59.485 40.510 17.138 28.905 44.011 27.821 10.209 63.281 78.459 18.077 30.161 81.539 33.297 760.468

-3,8 -2,2 -2,3 -1,8 -3,9 -8,5 -6,5 -4,1 -2,3 -3,8 -4,1 -2,5 -3,4 -2,8 -3,5 -3,6 -2,8 -1,4 -3,6 -0,9

116.521 170.539 130.564 342.844 760.468

-3,4 -4,0 -3,0 -3,1 -3,3

Macro Aree Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole ITALIA

Fonte: Elaborazioni Unioncamere su dati Infocamere

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Innovazione e PEI nel la UE detta le sue line


SPECIALE

l nuovo Sviluppo Rurale: ee guida a cura di Coldiretti Lazio

a nuova programmazione sullo Sviluppo Rurale pone l’innovazione nel settore agricolo tra le priorità di questa politica. Con l’introduzione dell’iniziativa denominata “Partenariato europeo per l’innovazione (PEI) Produttività e sostenibilità dell’agricoltura” che, a livello nazionale e regionale, verrà sviluppata dai noti “Gruppi Operativi” (GO), la Commissione Europea ha inteso rafforzare le opportunità per lo sviluppo innovativo del settore agricolo. Il ruolo del PEI è quello di colmare il divario tra la ricerca e la sua applicazione pratica in agricoltura, allo scopo di fare in modo che la ricerca si concretizzi in un’innovazione disponibile e accessibile agli agricoltori. L’iniziativa è stata pensata per fornire soluzioni ad un settore agricolo che punta ad essere più efficiente, nell’uso delle risorse, produttivo ed equilibrato, rispetto alle sfide ambientali e al processo di filiera. I GO rappresentano una delle 3 componenti che costituiscono l’iniziativa PEI sull’agricoltura sostenibile (le altre 2 sono la Rete PEI europea e quella nazionale che si appoggerà alla rete rurale nazionale). Per guidare le Autorità di gestione (Regione) sui meccanismi di funzionamento di questo nuovo “strumento”, la Commissione Europea ha messo a disposizione le “Linee guida per l’attuazione della programmazione sull’innovazione e del PEI Produttività e sostenibilità dell’agricoltura”. Tra i temi toccati dalle linee guida si segnala: • Il concetto di innovazione: l’innovazione interattiva “un’idea messa in pratica con successo”. • I Gruppi Operativi: forma giuridica, composizione, finalità, finanziamento e bandi. • I Gruppi Operativi interregionali: soluzioni possibili. • I servizi di supporto all’innovazione: le azioni di animazione. • I Gruppi Operativi e Horizon 2020: complementarietà a favore dello sviluppo dell’innovazione lineare.

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Il concetto di innovazione Per quanto l’innovazione sia per sua natura difficile da circoscrivere, il documento tenta di dare una definizione che aiuti a individuarne i criteri per accedere alle risorse dello Sviluppo Rurale. In particolare, per la Commissione Europea, sono finanziabili i progetti che si basano sull’innovazione interattiva. Questa viene intesa quale risultato dell’interazione della scienza abbinata alla pratica e agli intermediari (quali gli agricoltori, i servizi di consulenza, i ricercatori, le ONG,…) secondo un processo dal basso verso l’alto. Deve quindi essere privilegiata l’innovazione incentrata su problematiche concrete che, in linea di principio, trova anche una più facile attuazione dal momento che viene condivisa con i beneficiari finali già dal momento del suo concepimento e sviluppo. 9


SPECIALE

L’innovazione può essere tecnologica, ma anche non tecnologica, organizzativa o sociale. La Commissione non esclude inoltre che il sostegno possa essere usato anche per testare nuove idee o per progetti pilota che adattino tecniche/pratiche tradizionali a nuove condizioni geografico/ambientali.

I Gruppi Operativi: forma giuridica, composizione, finalità, finanziamento e bandi Sono formati dalle cosiddette “parti interessate” (quali gli agricoltori, i ricercatori, i consulenti e gli imprenditori del settore agroalimentare, …) che decidono di cooperare tra di loro al fine di trovare soluzioni innovative che permettano di superare uno specifico problema/ostacolo pratico che limita la competitività, la sostenibilità e la remuneratività dell’attività agricola di un territorio circoscritto o di un determinato agricoltore. I Gruppi Operativi potranno essere finanziati con i fondi del FEASR con misure quali, ad esempio, la cooperazione, gli aiuti alla consulenza, alla formazione, agli investimenti e allo sviluppo d’impresa. Nonostante il regolamento non intervenga in merito, una gestione finanziaria trasparente implica che questi godano di personalità giuridica o siano in grado di documentare come è stata ripartita la responsabilità tra i suoi membri. L’attribuzione della responsabilità sarà relativamente semplice per i progetti in cui i fondi del FEASR intervengono solo rispetto ai costi operativi di cooperazione. Quando l’idea progettuale prevede anche un investimento, il Gruppo Operativo sarà invece chiamato a precisare chi sarà responsabile di quell’aiuto, chi si farà carico del cofinanziamento privato e chi sarà il proprietario dell’investimento una volta che il progetto sarà concluso e l’investimento continuerà a produrre “valore”. Se da una lato i costi per l’avvio di un Gruppo Operativo e quelli per la realizzazione del progetto identificano 2 momenti temporalmente ben distinti quanto funzionali l’uno all’altro, dall’altro lo Sviluppo Rurale non può finanziare iniziative avviate prima di aver superato un bando per l’allocazione di risorse FEASR. Questo può rendere difficile per 10

un’Autorità di gestione l’impostazione del relativo sistema degli aiuti in quanto ci potrebbero, ad esempio, essere dei costi di cooperazione sostenuti per l’avvio di progetti che poi un’Autorità di gestione può decidere di non finanziare. Per superare questa apparente impasse la Commissione Europea propone di dividere l’aiuto in due bandi distinti. Relativamente ai costi di avvio, la CE osserva che questi saranno relativamente bassi. Le Autorità di gestione potrebbero quindi aprire un bando con il quale selezionare le candidature sulla base di una descrizione dell’idea progettuale di massima, della sua rilevanza in termini pratici e di una prima identificazione delle parti potenzialmente interessate. Le proposte dei GO che superano la selezione, avrebbero quindi accesso ad un aiuto forfettario. Un secondo bando potrebbe poi essere aperto per il finanziamento del funzionamento di un Gruppo Operativo. In questa seconda fase dovrà essere richiesta una descrizione più approfondita del progetto e dei relativi costi, la strutturazione di un piano di lavoro e l’indicazione delle parti interessate che lavoreranno allo sviluppo dell’idea progettuale. I Gruppi Operativi interregionali: soluzioni possibili Per gli Stati membri che, come l’Italia, hanno una programmazione PSR nazionale e regionale, il documento prospetta tre possibili soluzioni per il finanziamento di Gruppi Operativi interregionali: 1) possono essere previsti al contempo Gruppi Operativi a livello regionale e a livello nazionale, purché venga garantito il coordinamento e la coerenza tra i due. Le autorità nazionali potrebbero quindi scegliere di approcciare tematiche di innovazione su questioni che toccano più regioni con Gruppi Operativi a carattere nazionale; 2) si può far ricorso alla possibilità prevista all’art. 70 del regolamento 1303/2013, secondo cui l’autorità di gestione può accettare che un’operazione si svolga al di fuori dell’area del programma purché l’operazione sia a vantaggio dell’area del programma stesso e nei limiti di un importo non superiore al 5% della dotazione FEASR. Questo permetterebbe ad una regione di finanziare la cooperazione con soggetti al di fuori del proprio territorio;


3) i diversi PSR possono essere strutturati prevedendo azioni coordinate. Questo permetterebbe la possibilità di finanziare, più o meno simultaneamente, Gruppi Operativi su tematiche comuni (anche a livello transazionale) in più regioni. In questo caso, le Autorità di gestione potrebbero riconoscere rispettivamente ognuna per il proprio GO, i costi per l’interconnessione con gli omologhi Gruppi Operativi.

I servizi di supporto all’innovazione: le azioni di animazione

Una parte del piano d’azione della Rete rurale nazionale si concentrerà su scambi tematici tra gli stakeholder del settore agricolo. Per azioni più mirate, le reti e le piattaforme esistenti potrebbero essere utilizzate per far incontrare le parti interessate e farle discutere su possibili idee innovative. Dove necessario, si può fare ricorso alle reti/cluster esiCOME OPERANO I GRUPPI OPERATIVI stenti per mettere in collegaE CON QUALI MISURE DELLO SVILUPPO RURALE mento ricercatori e consulenti. I Gruppi Operativi (GO) vengono previsti nella nuova proposta di regoA tale proposito, lo Sviluppo lamento per lo Sviluppo Rurale. La loro costituzione e il loro funzioRurale fornisce anche un supnamento possono essere finanziati con i fondi del FEASR. Essi porto ad hoc per la costituziorappresentano una delle 3 componenti che costituiscono l’iniziativa ne di reti, purché siano nuove PEI sull’agricoltura sostenibile (le altre 2 sono la Rete PEI europea e o intraprendano una nuova atquella nazionale). tività. Sono formati dai cosiddetti “soggetti interessati” (quali gli agricoltori, i ricercatori, i consulenti e gli imprenditori del settore agroalimentare) I Gruppi Operativi e Horizon che decidono di cooperare tra di loro al fine di trovare soluzioni inno2020: complementarietà a favative che permettano di superare uno specifico problema/ostacolo vore dello sviluppo dell’innovapratico che limita la competitività, la sostenibilità e la remuneratività zione lineare dell’attività agricola di un territorio circoscritto o di un determinato agricoltore. A tal fine, i Gruppi Operativi sono tenuti a presentare un Nel documento guida viene ilpiano di lavoro che descriva l’obiettivo del progetto che intendono svilustrata la complementarità luppare ed i risultati attesi. delle iniziative avviate dai GO e Una volta portato a termine detto progetto, dovranno garantire la disil più importante programma di seminazione dei risultati raggiunti, soprattutto attraverso le reti PEI ricerca e innovazione UE, Oriznazionale (se disponibile) e europea. zonte 2020, a favore di uno sviSpetterà alle Autorità di gestione stabilire le condizioni di eligibilità luppo dell’innovazione lineare dei GO ed i criteri di selezione. In questo modo potranno orientare la che punti a ricadute su scala costituzione dei Gruppi Operativi, sulla base delle tematiche approcunionale. ciate o dei soggetti che lo compongono, in combinato con le esigenIl legislatore UE ha infatti preze (analisi SWOT) del proprio territorio. visto delle sinergie tramite la Le Autorità di gestione dovranno inoltre specificare, nel loro proRete PEI europea che ricopre gramma, a quali misure i Gruppi Operativi potranno accedere e come infatti una funzione di “collequeste potranno essere combinate tra di loro. gamento” poiché si trova inteTra le misure del prossimo periodo di programmazione che meglio si grata sia nella politica europea legano allo sviluppo di processi innovativi la Commissione Europea della ricerca e innovazione che nella politica di Sviluppo Ruindica: rale. Cooperazione Le due iniziative sono inoltre • Trasferimento di conoscenza e azioni di informazione destinate a “comunicare” tra di • Servizi di consulenza loro, grazie ai bandi sulle reti tematiche e alla previsione del • Investimenti in immobilizzazioni materiali cosiddetto multiactor approach • Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese nella programmazione Oriz• Investimenti in nuove tecnologie silvicole e nella trasformazione e zonte 2020. Questo approccio, commercializzazione dei prodotti delle foreste in particolare, punta a finanAi sensi della misura Cooperazione (Reg. 1305/2013) sarà possibile ziare le idee progettuali che nafinanziare la costituzione dei Gruppi Operativi. Nello stesso articolo scono da un reale coinvolgimento dei beneficiari finali, viene previsto un sostegno sotto forma di sovvenzione globale, a quali agricoltori/gruppi di agricopertura dei costi della cooperazione e dei costi del progetto stesso. coltori, al fine di sostenere soIn caso di aiuti agli investimenti, l’intensità massima del sostegno può luzioni innovative che abbiano essere maggiorato del 20% (fino ad un massimo del 90%). un’alta probabilità di essere apIn alternativa, i GO potranno essere finanziati, quali soggetti eleggiplicate perché condivise, fin dal bili, attraverso l’accesso ad altre misure dello Sviluppo Rurale sopra loro concepimento, con gli opecitate. ratori del mondo agricolo. 11

SPECIALE


AT T U A L I TÀ / I N B R E V E a cura di Coldiretti Lazio

Latte: bene tavolo in Regione, accolte le proposte di Coldiretti Lazio al tavolo agroalimentare di settore, il 23 settembre in Regione Lazio, è uscita una bozza di piattaforma di interventi a sostegno della zootecnia laziale da latte che accoglie le proposte avanzate dalla Coldiretti del Lazio. Sei gli obiettivi fissati: programmi di assistenza tecnica alle imprese mirati non solo al miglioramento della qualità del latte prodotto ma anche all’accrescimento delle capacità imprenditoriali e gestionali necessarie per affrontare il mercato; attività di promozione del territorio e del latte laziale quale leva per favorire la diffusione di un marchio territoriale e mantenere prezzi adeguati agli allevatori che conferiscono latte di origine tracciabile laziale; azioni di attuazione “pacchetto latte” con particolare attenzione al rafforzamento del ruolo delle organizzazioni dei produttori nella negoziazione del prezzo del latte. Inoltre, accesso al credito, ruolo del Piano di Sviluppo Rurale (PSR), necessità di ancorare al territorio anche l’industria di trasformazione che opera nel Lazio.

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Premi ai giovani agricoltori: gli stanziamenti della Regione Lazio azione di Coldiretti Lazio, portata avanti fin dal mese di giugno in favore dei giovani agricoltori per i quali i pagamenti relativi al premio di primo insediamento erano rimasti bloccati a causa di un contenzioso tra la Regione Lazio e la Commissione Europea, ha dato i suoi primi risultati. Un buon risultato anche se parziale, tenuto conto che la Regione ha stanziato 3 milioni di euro di risorse proprie che premetteranno il pagamento di 121 giovani agricoltori, la metà dei 276 aventi diritto. Coldiretti Lazio manterrà alta la pro-

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pria vigilanza affinché siano pienamente tutelati i diritti dei giovani imprenditori agricoli. La vicenda rientra nell’ambito dell’applicazione del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) 2007-2013 già fondato strategicamente su una politica a favore dei giovani agricoltori da attuarsi attraverso la concessione di un premio pari in media a 40 mila

euro in combinazione con aiuti agli investimenti riuniti in un unico cosiddetto “pacchetto giovani”. Il successo della misura è dimostrata dal fatto che negli ultimi 5 anni circa 2000 giovani hanno usufruito, nel Lazio, di questo tipo di aiuto per un totale di contributi vicino ai 50 milioni di euro.

Ucraina: crolla del 16% export Russia in Italia e esportazioni dalla Russia in Italia, che riguardano soprattutto prodotti energetici, sono diminuite del 16% nei primi otto mesi dell’anno a conferma del fatto che il braccio di ferro della Russia sul conflitto in Ucraina ha generato una guerra commerciale che rischia di danneggiare pesantemente anche il Paese di Putin. È quanto afferma la Coldiretti sulla base di una analisi dei dati Istat nel commentare il fatto che il Ministero dello Sviluppo economico russo prevede per quest’anno e per il 2015 un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari del 12%-13%, per effetto dell’embargo agro-alimentare russo

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in risposta alle sanzioni occidentali per la crisi in Ucraina. Al danno economico si aggiunge l’impatto emotivo sui cittadini russi che vedono peraltro scomparire alcuni prodotti dagli scaffali dei supermercati o dai menu dei ristoranti. Dal prosciutto di Parma a quello di San Daniele, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano ma anche le mele, le pesche e le pere provenienti dall’Italia e da altri Paesi.

Export: pecorino, prosciutto e gorgonzola su podio e esportazioni di pecorino e fiore sardo hanno fatto registrare un aumento record del 19% ma sul podio degli alimenti che hanno fatto registrare il maggiore incremento salgono anche prosciutti, speck e prodotti affini (11%) e il formaggio gorgonzola (+8%). È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sull’apprezzamento del cibo italiano all’estero che, in controtendenza alla crisi, ha fatto segnare un incremento del 2% in valore nel primo semestre dell’anno secondo Ismea. Tra i comparti di punta del Made in Italy agroalimentare mantengono un buon andamento le esportazioni dei formaggi grana (+7%), la frutta (+4%) e i prodotti dolciari a base di cacao (+3%), mentre l’export di vino continua a cresce, ma a un ritmo più lento (+1%) a causa di una generale flessione dei prezzi. Per l’olio di oliva e i prodotti della biscotteria e panetteria i primi sei mesi del 2014 hanno fatto segnare per entrambi incrementi del 3%. Il semestre è stato invece negativo per l’export di ortaggi, legumi e frutta trasformati (-1%). Ma anche

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AT T U A L I TÀ / I N B R E V E a cura di Coldiretti Lazio

per la pasta (-1%) e soprattutto per gli ortaggi freschi (-10%) che fanno registrare il calo maggiore.

Commercio: +248% contraffazione nel cibo da inizio crisi e frodi a tavola sono quelle che spaventano 7 italiani su 10 e riguardano cibi e bevande sequestrati perché adulterate, contraffatte o falsificate. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dell’attività dei carabinieri dei Nas nel periodo 2007-2013. Gli ottimi risultati dell’attività dei Nas confermano l’efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull’inganno e colpisce soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa a causa della crisi e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo dietro i quali spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi sui quali è importante garantire maggiore trasparenza. Nel 2013 in Italia sono stati sequestrati beni e prodotti per un valore di 441 milioni di euro soprattutto con riferimento a prodotti base dell’alimentazione come la carne, farine pane e pasta, latte e derivati, vino ed alcolici, ma anche in misura rilevante alla ristorazione dove per risparmiare si diffonde purtroppo l’utilizzo di ingredienti low cost importati che spesso nascondono frodi e adulterazioni.

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OGM: 85% degli italiani vuole l’Expo senza biotech econdo l’85% degli italiani all’Expo deve essere valorizzata l’agricoltura di qualità senza Ogm che l’Italia ha fatto giustamente la scelta di non coltivare insieme alla stragrande maggioranza dei Paesi dell’Unione.

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È quanto emerge da una indagine Ipr marketing divulgata dalla “Task force per una Italia libera da Ogm” che conferma la contrarietà al biotech nei campi nazionali. Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura, secondo la “Task force”, non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy. Nell’Unione Europea nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari

di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais MON810) nonostante le promesse sulle proprietà miracolistiche.

Consumi: Coldiretti, anno storico per tartufo, da 10 a 200 euro/etto estate segnata da piogge sparse e abbondanti in molte parti della Penisola che ha rovinato le vacanze degli italiani assicura però un anno storico per il tartufo con una produzione da record per quantità e qualità con prezzi lontani dai valori inavvicinabili del passato che vanno dai 10 euro/etto per il nero nel centro Italia fino ai 200 euro/etto per il bianco in Piemonte per le pezzature più piccole che si è iniziato a raccogliere. Con il primo week-end di autunno – sottolinea la Coldiretti – si moltiplicano lungo tutto lo stivale le mo-

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stre, le sagre e le manifestazioni dedicate al tartufo che coinvolge in Italia circa 200.000 raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti per un business comprensivo di indotto con un valore stimato in circa mezzo miliardo per una specialità venduta fresca, conservata o trasformata che alimenta anche un buon flusso di esportazioni.

Crisi: Coldiretti, per 49% italiani la sagra è “cool”, boom d’autunno Quasi la metà degli italiani partecipa a sagre e feste di Paese che si concentrano con l’inizio dell’autunno con appuntamenti che vanno dall’uva ai funghi, dalle castagne alle mele fino ai tartufi. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti/Ixè in occasione del primo week-end di autunno che evidenzia la riscoperta degli italiani per le sagre come alternativa low cost rispetto ad altri svaghi. Il ritorno delle sagre è infatti all’insegna del risparmio con un visitatore su cinque che non spende nemmeno un euro mentre per gli altri la spesa rimane sempre sotto i 30 euro, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè. Si tratta di una nuova tendenza che è il frutto dell’esigenza di contenere le spese. Dal pesce al cinghiale, dalla frutta alla verdura, ma anche le tante specialità autunnali del territorio come il vino, i funghi sono protagoniste degli appuntamenti di settembre che vedono la partecipazione entusiasta di tanti cittadini.


L’AGRICOLTURA IN… EUROPA a cura di Andrea Fugaro

Un commissario UE più ambientalista che agricolo ma per il rigore Phil Hogan il Commissario all’agricoltura designato dal presidente della Commissione dell’UE che subentrerà all’uscente Ciolos. Dopo un rumeno come Ciolos si torna ad un rappresentante degli Stati membri continentali e in particolare all’Irlanda da cui proviene il nuovo responsabile della politica agricola europea dei prossimi anni. La scelta comunque è caduta su un politico di razza che nel suo Paese ha svolto il ruolo di presidente del Consiglio oltre a importanti ruoli ministeriali tra i quali quello di ministro dell’ambiente, lasciato proprio alla vigilia del gran salto a Bruxelles. Hogan infatti non ha riflettuto più di tanto prima di lasciare l’incarico di ministro dell’ambiente del Governo irlandese, per approdare a Bruxelles in una delle più prestigiose poltrone, quella di Commissario all’agricoltura, che da sempre ha avuto un ruolo strategico ed operativo nella realizzazione della politica comunitaria. Il neo Commissario all’agricoltura ha poco più di 50 anni essendo nato nel 1960 a Kilkenny e si è laureato presso il University College Cork, in arte (Bachelor of Arts), ha ottenuto anche il diploma superiore in educazione. Separato e con un figlio, è noto per le sue posizioni rigoriste in tema economico per cui completerà la squadra dei Commissari economici noti per la politica del rigore auspicata dalla Germania. Il Commissario designato si è presentato di fronte al Parlamento europeo per ottenere la fiducia il 2 ottobre, chiarendo così il suo pensiero e la sua politica su un campo che non gli è del tutto estraneo, anche se certamente non è un tecnico di settore. Dall’audizione né è uscito un Commissario dall’orientamento liberista moderato. Si è infatti detto favorevole all’abolizione delle QUOTE

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LATTE e ZUCCHERO – che a suo avviso crea “più opportunità di mercato e più occupazione” – e ha definito gli accordi commerciali con paesi terzi ed in particolare il TTIP, una “opportunità ad alto potenziale”. Successivamente però, ha affermato di essere contrario ad un ab-

sussidiarietà, che – ha detto – saranno i suoi obiettivi in vista della revisione di medio termine. Rispondendo al coordinatore Paolo De Castro, Hogan ha assicurato di voler tenere in seria considerazione le critiche dell’europarlamento, ma ha specificato che bisognerà rispettare i tempi previsti per proce-

bassamento degli standard comunitari ed ha sottolineato la necessità di preservare i settori più esposti dall’impatto dei negoziati commerciali. Rispetto poi allo strapotere della GDO nella filiera agroalimentare, Hogan ha spiegato che non esclude di proporre strumenti legislativi che “fissino un prezzo dignitoso per i produttori”. Sugli OGM, ha asserito che se gli Stati Membri sono contrari, ciò dovrebbe avere la stessa importanza delle prove scientifiche, quanto alla PAC, Hogan ha insistito in particolare su semplificazione, flessibilità e

dere ad una revisione, per poi aggiungere che nella nuova PAC, “gli stati membri hanno autonomia sufficiente per migrare risorse ai settori più in difficoltà”. Il commissario infine, si è impegnato a difendere il bilancio della PAC, ma ha affermato che è necessario che per lo sviluppo rurale si usino anche “altre leve”, come HORIZON 2020. Sui temi di attualità Hogan ha definito l’EMBARGO RUSSO “una priorità” e, per combattere le CRISI e la VOLATILITÀ dei prezzi, il politico irlandese si è impegnato a utilizzare tutti gli strumenti previsti dalla OCM

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L’AGRICOLTURA IN… EUROPA a cura di Andrea Fugaro

unica, ivi comprese le restituzioni all’esportazione che però – ha fatto presente – “costano tantissimo”. Ha inoltre affermato che intende utilizzare al meglio i fondi per la PROMOZIONE in mercati alternativi rispetto a quello russo. Sempre su questo tema ha sottolineato la necessità di una “rete di sicurezza” per gli agricoltori. Hogan ha ammesso di non conoscere bene tutta una serie di questioni, impegnandosi però ad approfondirle. Ad esempio, rispondendo alla domanda di un’europarlamentare spagnola, ha affermato di non sapere molto sul set-

tore dell’OLIO DI OLIVA, ma che cercherà di “familiarizzarsi con l’argomento”. Infine, sulla direttiva NITRATI, che in quanto ex ministro dell’ambiente conosce molto bene, ha risposto senza sbilanciarsi che bisogna trovare “un equilibrio tra necessità agricole, ambientali e di tutela della qualità delle acque”. Il suo passato o meglio il suo curriculum come ministro dell’economia e da ultimo come ministro dell’ambiente, oltre alle sue prime dichiarazioni fanno presagire che Philip Hogan, come Commissario agricoltura dell’UE non sarà un personaggio facile e non avrà molti

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amici e sostenitori. La PAC rischia quindi una brusca frenata con decisioni che potrebbero essere molto discutibili ma soprattutto improntate al rigore economico e a un minore impegno finanziario nell’ambito del bilancio europeo. In definitiva Hogan potrebbe avere una visione e una lettura della PAC alquanto limitata e condizionata da alcuni aspetti ambientali che non sembrano essere stati condivisi a livello comunitario per cui i necessari compromessi tra i 29 Stati membri potrebbero essere difficili a causa del carattere battagliero del nuovo commissario.


L’AGRICOLTURA IN… POLITICA a cura di Andrea Fugaro

Approvazione legge #CAMPOLIBERO: guida alla lettura del provvedimento approvazione del pacchetto #CAMPOLIBERO a favore dell’agricoltura rappresenta un significativo passo in avanti per lo sviluppo del settore che deve essere

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accompagnato da un maggiore impegno sul piano della semplificazione a sostegno delle imprese come ad esempio con il registro unico dei controlli.

Il Decreto legge 24 giugno 2014 n. 91 convertito in legge e divenuto pertanto pienamente efficace contiene molte norme che accolgono le proposte e le indicazioni formulate da Coldiretti.

#CAMPOLIBERO: LA GUIDA ALLA LETTURA DELLA LEGGE ARTICOLO DI LEGGE

TITOLO ARTICOLO

IN SINTESI

Articolo 1

Disposizioni urgenti in materia di controlli sulle imprese agricole, istituzione del registro unico dei controlli sulle imprese agricole e potenziamento dell'istituto della diffida nel settore agroalimentare

Controlli coordinati tra i vari organismi compresi quelli privati autorizzati Istituzione del registro unico dei controlli ispettivi Diffida prima della sanzione per le violazioni di lieve entità e sanabili in quanto connesse a violazioni formali, e/o le cui conseguenze non sono dannose Pagamento in misura ridotta pari al 30% del dovuto entro 5 giorni anche per le violazioni pregresse all’entrata in vigore della legge

Articolo 1 Bis

Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni

Semplificazione norme antincendio per depositi petroliferi di capacità inferiore a 6 metri cubi Nessun obbligo di Registrazione per gli imprenditori agricoli ma solo comunicazione d’inizio attività Nuove norme per la distribuzione della produzione delle piccole e medie imprese derivante dall’esercizio in comune dell’attività Abrogata la registrazione alla CCIA per i depositi del burro Al Sian la tenuta dei registri vitivinicoli Al Sian la tenuta dei registri delle farine e paste non destinate al mercato nazionale Al Sian la tenuta dei Registri obbligatori del burro Al Sian la tenuta dei registri dello zucchero Il registro Sian per il carico e scarico latte in polvere Entro 90 giorni un decreto Mipaaf per l’istituzione e la gestione e tenuta dei registri Sian Abolito il sistema di etichettatura del Poligrafico per le produzioni Dop Le particelle montane inferiori a 5.000 metri quadri ubicate in zone montane svantaggiate sono inserite nel fascicolo aziendale senza la presentazione del titolo di possesso I depositi delle cooperative sono esonerati dai finanziamenti dei controlli sanitari Le organizzazioni professionali agricole che svolgono attività di consulenza per la circolazione delle macchine agricole possono attivare le procedure di collegamento con il sistema operativo del ministero delle infrastrutture e dei trasporti e funzionano da sportelli per le immatricolazioni Adeguamenti formali delle norme in materia di produzione di piante Ampliati i compiti degli agrotecnici che comprendono l’attività di progettazione e direzione delle opere di trasformazione e miglioramento fondiario sia agrario che forestale

Articolo 1 ter

Istituzione del sistema di consulenza aziendale in agricoltura

1. istituisce il sistema di consulenza in conformità al Reg. CE1306/2013; 2. individua gli ambiti della consulenza e gli aspetti che sono quelli della competitività dell’azienda agricola, zootecnica e forestale; 3. l’attività di consulenza deve essere svolta in maniera funzionalmente e contabilmente separata dall’attività di controllo dei procedimenti amministravi per l’erogazione degli aiuti; 4. i consulenti devono possedere adeguata qualificazione; 5. entro 60 giorni un decreto Ministeriale fissa i criteri per la realizzazione dell’attività di consulenza e istituisce il registro degli organismi di consulenza; 6. successivamente le regioni selezionano gli organismi di consulenza; 7. i Caa devono accertare e attestare circostanze di ordine meramente tecnico concernenti situazioni o dati certi relativi all’esercizio dell’attività d’impresa.

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Disposizioni urgenti per il rilancio del settore vitivinicolo

Semplificazioni per la produzione del mosto cotto, dell’utilizzo del saccarosio, della detenzione delle sostanze utilizzate in enologia, dei prodotti per la pulizia dei locali Per i piccoli produttori, cioè i titolari di stabilimenti enologici di capacità non superiore a 50 ettolitri con annesse attività di vendita o ristorazione i registri di cantina sono rappresentati dalle dichiarazioni vitivinicole Non diventano vini Doc quelli ottenuti da vitigni ibridi asiatici

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L’AGRICOLTURA IN… POLITICA a cura di Andrea Fugaro

segue #CAMPOLIBERO: LA GUIDA ALLA LETTURA DELLA LEGGE ARTICOLO DI LEGGE

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IN SINTESI

Articolo 3

Interventi per il sostegno del Made in Italy

Credito d’imposta del 40% per le spese per l’ampliamento delle infrastrutture informatiche per lo sviluppo del Made in Italy Modalità di utilizzo del credito d’imposta sono le seguenti: Il credito d’imposta è riconosciuto anche per spese per lo sviluppo di nuovi prodotti Il credito va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta per il quale è concesso e utilizzabile solamente in compensazione Lo stanziamento è di 14 mil di euro per il 2015 e 10 mil per il 2016 Viene avviata una consultazione pubblica per la nuova normativa sull’etichettatura Termini entro cui effettuare la consultazione Entro sei mesi dalla promulgazione della legge verranno emanati i i decreti legislativi La distruzione di derrate agli indigenti terrà conto dei problemi della filiera produttiva

Articolo 4

Misure per la sicurezza alimentare e la produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP

Ha lo scopo di garantire ai consumatori che, nel luogo in cui avviene la produzione di Mozzarella di Bufala Campana DOP e la lavorazione dei relativi prodotti, sottoprodotti o derivati, venga utilizzato solo latte proveniente da allevamenti inseriti nel sistema di controllo della DOP Mozzarella di Bufala Campana. Pertanto, si è disposto che la produzione di formaggi e preparati alimentari, realizzati con latte o derivati del latte non provenienti da allevamenti inseriti nel sistema di controllo della DOP in questione, siano prodotti in un luogo differente. Il comma 2 si occupa della rilevazione della produzione e la tracciabilità del latte di bufala e dei prodotti trasformati. Il comma 3 rimanda ad un decreto ministeriale l'introduzione di un quadro normativo certo, in base al quale le aziende produttive interessate potranno programmare la loro attività produttiva, prevedendo che la separazione spaziale delle lavorazioni impedisca ogni contatto anche accidentale tra i due tipi di latte Dop e non. Il regime sanzionatorio rinnovato. L’ICqrf è Autorità competente a irrogare le sanzioni per le violazioni commesse. Solo una multa da 25.000 a 50.000 euro e niente reclusione per chi coltiva Ogm

Articolo 5

Disposizioni per l'incentivo all'assunzione di giovani lavoratori agricoli e la riduzione del costo del lavoro in agricoltura

I commi da 1 a 12 riguardano una misura temporanea di incentivo alle assunzioni da parte dei datori di lavoro imprenditori agricoli, mentre i successivi commi 13 e 14 consentono, per i produttori agricoli che rientrino nell'ambito di applicazione dell'IRAP, alcune deduzioni dalla base imponibile del medesimo tributo, con riferimento ai lavoratori agricoli dipendenti a tempo determinato.

Articolo 6

Rete del lavoro agricolo di qualità

Prevede l'istituzione, presso l'INPS, di una Rete del lavoro agricolo di qualità, alla quale possono partecipare, su istanza, le imprese agricole che siano in possesso di determinati requisiti di regolarità sotto il profilo lavoristico, previdenziale e tributario. Si pone, di conseguenza, il principio (comma 6) che l'attività di vigilanza, nel settore agricolo, da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dell'INPS, sia orientata nei confronti delle imprese non appartenenti alla Rete suddetta.

Articolo 6 bis

Disposizioni per i contratti di rete

Priorità agli investimenti delle aziende organizzate con il contratto di rete.

Articolo 7

Detrazioni per l'affitto di terreni agricoli ai giovani e misure di carattere fiscale

Misure fiscali per favorire l’affitto di terreni ai giovani agricoltori. Si riconosce ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali di età inferiore ai trentacinque anni una detrazione del 19% delle spese sostenute per i canoni di affitto dei terreni agricoli, entro il limite di 80 euro per ciascun ettaro preso in affitto e fino a un massimo di 1.200 euro annui e a tal fine il contratto deve essere stipulato in forma scritta

Articolo 7 bis

Interventi a sostegno delle imprese condotte da giovani

Più incisività alle norme della vecchia legge del 2000 in materia alle imprese condotte da giovani. L’obiettivo è di sostenere i giovani e favorirne l’accesso al credito. È necessario il preventivo placet della Commissione Europea. Prevista la concessione di mutui a tasso zero per dieci anni e sul 75% della spesa relativa agli investimenti effettuati. Soggetti beneficiari sono solo le imprese agricole di giovani di età non superiore a 40 anni, che esercitano da almeno due anni e che propongono un piano di sviluppo. Sono finanziabili progetti fino a 1,5 milioni di euro. Le risorse sono già disponibili.

Articolo 7 ter

Esercizio del diritto di prelazione

Le cooperative con metà dei soci coltivatori diretti esercitano il diritto di prelazione.

Articolo 8

Disposizioni finanziarie

Reperimento dei fondi per le misure previste dalla legge.

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CRONACHE

A Cernobbio il XIV Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Andrea Fugaro

i è svolto il 17 e il 18 ottobre 2014 a Cernobbio sul lago di Garda in provincia di Como nello splendido scenario di Villa D’Este la XIV edizione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato da Coldiretti in collaborazione con lo Studio Ambrosetti. Il Forum, giunto alla quattordicesima edizione, costituisce l’appuntamento annuale del settore che riunisce i maggiori esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo accademico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere. Tre gli argomenti che qui si evidenziano fra i tanti trattati durante i lavori.

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Consumi alimentari: nonostante la crisi gli italiani mangiano meglio Una ricerca Coldiretti - Censis, illustrata dal Presidente di quest’ultimo Istituto Giuseppe De Rita ha fatto luce su una vera e propria rivoluzione in atto per gli italiani a tavola che, nonostante le profonde preoccupazioni, ha anche riflessi positivi con il ritorno a comportamenti virtuosi. Infatti, se è vero che sei italiani su dieci hanno ridotto gli acquisti alimentari, per un totale di 15,4 milioni di famiglie costrette a tirare ulteriormente la cinghia negli ultimi due anni, è altrettanto vero, mostra la ricerca, che, oltre 12,3 milioni di famiglie italiane di fronte alla crisi hanno deciso di ridimensionare gli sprechi nei propri consumi alimentari (48,1%) mentre 3,1 milioni hanno dovuto tagliare i consumi essenziali (12,3%). Non sorprende quindi che al vertice dei fattori che, secondo gli italiani, determinano la loro dieta ci siano la ricerca della qualità e della genuinità (45,4%) e i prezzi (39,1%). Genuinità e prezzi – afferma De Rita – incarnano i due poli del paradigma del consumatore contemporaneo, maturato nelle dinamiche della crisi, che ha fatto proprie le logiche della sobrietà e i valori di un rapporto non più compulsivo con i consumi, in una logica nuova dove quantità vuol dire qualità. Si spiega così anche il ritorno della “cucina

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povera” che utilizza gli avanzi, tagli minori, pesci poveri o addirittura gli scarti per risparmiare ma soprattutto per offrire un elemento distintivo che valorizza lo stare assieme a tavola. La messa in campo di comportamenti come la riduzione degli sprechi e il recupero degli avanzi sono gli unici aspetti positivi della crisi.

Legge di stabilità: tasse frenano la crescita Il varo della Legge di Stabilità da parte del Governo Renzi è stata l’occasione per presentare uno studio Coldiretti - Ixè circa la percezione da parte degli italiani sull’azione dello stesso in Italia e in Europa. Lo studio evidenzia innanzitutto un grado di fiducia e ottimismo pari al 49% degli intervistati che tuttavia sottolineano per il 41% come l’elevata tassazione sia da considerarsi il principale elemento frenante delle possibilità di ripresa del Paese Il piano di Governo degli italiani che emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè indica anche la necessità di intervenire sull’area dell’illegalità, della corruzione (38%) dell’evasione fiscale (35%), ma anche sul peso della burocrazia (27%). Va però sottolineato che quasi due italiani su tre (63%) sono contrari alla diminuzione delle tasse in cambio di una riduzione dei servizi sociali e sanitari. È evidente quindi che c’è oggi un segnale forte di fiducia che deve essere colto per aggredire senza indugio ritardi storici che impediscono all’Italia di svolgere il ruolo che gli spetta nella comunità internazionale.

Embargo Russia: crolla del 63% export agricolo in Russia ma ad essere a rischio è il Made in Italy Crollano del 63% in un mese le esportazioni di prodotti agricoli in Russia nel primo bilancio dell’embargo scattato dal 7 agosto con il divieto all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli effetti dell’embargo nel “mercato dei prodotti alimentari Made in Italy in Russia” presentato dalla Coldiretti al Forum Internazionale dell’agricoltura e


CRONACHE

dell’alimentazione di Cernobbio. Peraltro la situazione è destinata a peggiorare nel tempo con l’esaurirsi delle scorte. I danni diretti solo nell’alimentare raggiungono un ammontare di circa 200 milioni di euro all’anno ai quali si sommano quelli indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy ma anche la possibilità che vengano dirottati sul territorio nazionale i prodotti agroalimentari di bassa qualità di altri paesi che non trovano più uno sbocco nel Paese di Putin. I settori più penalizzati sono ortofrutta per un importo di 72 milioni di euro esportati nel 2013, le carni per 61 milioni di euro, latte, formaggi e derivati per 45 milioni di euro. Da segnalare che sono stati colpiti anche prodotti tipici dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano (per un

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importo di 15 milioni di euro) ma anche prosciutti a denominazione di origine. Le misure di sostegno messe in atto dall’Unione Europea nel settore dei prodotti ortofrutticoli e dei formaggi stagionati non sono sufficienti a coprire le pesanti perdite. Inoltre ulteriori problemi vengono dal fatto che la Commissione Europea ha annunciato che il costo delle misure di sostegno messe in atto dall’Unione Europea per far fronte ai danni causati dall’embargo russo verrà di fatto pagato dagli stessi agricoltori. I 344 milioni di euro destinati al settore dei prodotti ortofrutticoli e dei formaggi stagionati colpiti dal blocco delle frontiere russe saranno, infatti, tolti dalla riserva di crisi autofinanziata dagli stessi produttori, sui quali viene così ingiustamente scaricato il peso intero di una crisi di mercato provocata da decisioni politiche di cui non sono responsabili.


CRONACHE

Celebrazione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione

Inaugurata, presso la Biblioteca del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Roma, la “Collezione Anna Di Vittorio” Una raccolta di 900 pezzi tra materiali editoriali e libri sul tema dell’alimentazione

di Alessandra Cori

a Scuola è il cuore della cultura, dove si formano nuove generazioni di uomini e donne, dove ha inizio il percorso della conoscenza, dove tutti noi abbiamo mosso le prime domande e cercato le risposte alla nostra voglia di sapere. «Si è curiosi soltanto nella misura in cui si è istruiti» scriveva Rousseau nel suo trattato filosofico “Emilio o dell’educazione”, nel 1762. Un positivismo filosofico e pedagogico che riconosceva e sosteneva il valore e la validità universale della conoscenza specie nella prospettiva educativa e afferenza alle innovazioni culturali. La Scuola ha rappresentato, per molti di noi, uno dei luoghi più importanti dove potersi accostare al patrimonio culturale della società, patrimonio che ora siamo chiamati a restituire nelle nostre varie occupazioni alla società stessa in un ideale circolo virtuoso del sapere. E proprio nel processo formativo deve essere collocata, dandole l’ampio spazio che merita, la “cultura dell’alimentazione”.

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In questo senso assume importanza l’inaugurazione, il 16 ottobre, Giornata Mondiale dell’Alimentazione, della “Collezione Anna Di Vittorio”, andata ad arricchire l’offerta didattica della Biblioteca del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Roma. Si tratta di una importante raccolta di circa 900 pezzi tra materiale editoriale e libri sul tema dell’alimentazione, affidata per la sua valorizzazione al Convitto dalla Fondazione per l’Educazione Alimentare “Food Education Italy” (FEI), ed in questo modo fruibile da parte di studenti, docenti ed anche cittadini interessati a vario titolo al tema del cibo. Una iniziativa voluta dalla Coldiretti Lazio che con il FEI ha siglato un protocollo d’intesa, lo scorso luglio, per contribuire direttamente a migliorare le abitudini alimentari e gli stili di consumo del cibo, soprattutto delle nuove generazioni. L’Organizzazione del Lazio non è nuova a progetti di questo tipo. Nel tempo ha sviluppato numerose azioni di educazione alimentare destinate in particolare alla scuola Primaria, in linea con la mission nazionale di FEI e della stessa Coldiretti Lazio: lavorare per consolidare il legame tra territorio, agricoltura, cibo, e va-


CRONACHE

lori imprescindibili come salute e cultura della dieta mediterranea, riconosciuta quest’ultima patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO. In questa stessa direzione vanno le raccomandazioni e le direttive dell’Unione Europea, nonché le linee guida emanate dal MIUR concernenti l’educazione alimentare. “Abbiamo tenuto conto – ha detto il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – dei problemi, in Italia, derivanti da un’alimentazione scorretta che hanno conseguenze negative sul benessere psico-fisico delle persone e soprattutto dei giovani ed inoltre sulla qualità della vita, provocando in molti casi sovrappeso e obesità, soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza”. Da parte sua il presidente di FEI, Giorgio Donegani, ha sottolineato “l’importanza di valorizzare e rendere accessibile, grazie alla disponibilità del Convitto, un patrimonio di esperienze sul tema dell’educazione alimentare come la “Collezione Anna Di Vittorio”, che permette di ripercorrere lo sviluppo dell’educazione alimentare negli ultimi decenni e consente una più efficace progettualità futura”. “La scelta non casuale del luogo e della data dell’inaugurazione che coincide con la Giornata Mondiale dell’Alimentazione – ha detto il direttore di Coldiretti Lazio, Aldo Mattia – è il segno che abbiamo voluto promuovere il cibo e l’alimentazione quale “atto culturale”, partendo dal sistema scolastico, rispondendo anche all’esigenza di un’educazione alimentare coerente con le linee guida del MIUR. Que-

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sta preziosa “Collezione” rappresenta un significativo esempio di centro di documentazione sul tema della sana e corretta alimentazione e di educazione alimentare”. “Coldiretti Lazio- ha proseguito il presidente Granieri- tra le proprie iniziative, ne annovera diverse volte a esprimere pienamente il valore e la dignità dell’agricoltura italiana, rendendo evidente il suo ruolo chiave per la tutela dell’ambiente, del territorio, delle tradizioni e della cultura, della salute, della sicurezza alimentare, dell’equità, dell’accesso al cibo a un giusto prezzo, all’aggregazione sociale e del lavoro”. E la necessità di portare l’attenzione sulla questione della sana e corretta alimentazione viene anche dal mondo politico. La deputata del Pd, Susanna Cenni, in occasione dell’avvio dell’anno scolastico, aveva ribadito l’importanza dell’istituzione di una giornata nazionale per l’educazione alimentare e la prevenzione dei disturbi alimentari, come già evidenziato in una sua proposta di legge presentata il 22 maggio scorso. Proposta che aveva incassato il consenso anche del titolare del Dicastero delle Politiche Agricole, Maurizio Martina che aveva affermato: “dedicare una giornata nazionale all’educazione alimentare è una iniziativa davvero importante, in quanto educare e sensibilizzare i cittadini sui temi legati al cibo, ad una nutrizione equilibrata e ad un sano stile di vita sono obiettivi fondamentali, in particolare per quanto riguarda i bambini e i ragazzi”.


E PAC A di Gianluigi Terenzi

La tutela dell’Inail in tempo di crisi Il riconoscimento di una malattia professionale può diventare fonte di integrazione economica della famiglia? a provocazione è utile a far emergere un fenomeno che, oltre ad incidere in maniera a volte pesante sulla vita del lavoratore colpito da malattie contratte a causa del lavoro svolto, segna anche le sorti economiche della famiglia in termini di impossibilità di impiego in diverse mansioni o attività. L’INAIL nel rapporto sull’andamento delle malattie professionali del 2012 rileva che nel Lazio su 2.250.000 occupati ne sono state denunciate complessivamente 1.331, in lieve ma costante aumento rispetto agli anni precedenti. La tutela nei confronti degli infortuni e delle malattie professionali, istituita fin dal 1917 per i lavoratori agricoli, per il Patronato EPACA rappresenta la tradizione in quanto erede del patrimonio ideale delle Casse cattoliche di assistenza e, dopo 60 anni dalla sua costituzione, seguendo le orme della Coldiretti sua organizzazione promo-

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trice, si è ancor più aperta alle istanze dei cittadini e dei lavoratori di tutti i settori produttivi. Cosa occorre allora per allargare il più possibile la conoscenza di strumenti di tutela che da personale possono assurgere ad azione di tutela sociale più ampia? Di seguito si forniscono alcune informazioni utili affinché il lettore possa orientarsi e di conseguenza contattare tempestivamente uno dei 42 uffici EPACACOLDIRETTI presenti su tutto il Lazio (www.epaca.it DOVE SIAMO) in cui potrà trovare a disposizione una rete di specialisti nella materia, coadiuvati da 18 medici del lavoro e 20 avvocati.

DEFINIZIONE A differenza degli infortuni, le malattie professionali si caratterizzano per il fatto che la causa scatenante è lenta progressiva ed agisce nel

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tempo mediante la prolungata esposizione del lavoratore ad attività fisica (sforzi, posture scorrette, ecc.), prodotti nocivi per la salute, ovvero a rumori o a strumenti e macchine che possano incidere sulla vista o l’udito. Ai fini della valutazione circa l’insorgenza di una malattia professionale quindi acquista rilievo l’ambiente di lavoro, le lavorazioni che vi vengono effettuate, le macchine, i materiali e le sostanze utilizzati.

IL RISCHIO AMBIENTALE Può essere riconosciuta la malattia professionale anche ad un lavoratore che non era direttamente addetto ad una lavorazione ‘nociva’, ma che per le proprie mansioni – ed indipendentemente dal contenuto manuale o intellettuale delle stesse – era tenuto a frequentare con abitualità gli stessi ambienti in cui la lavorazione nociva veniva effettuata da altri lavoratori.


E PAC A di Gianluigi Terenzi

LE MALATTIE “TABELLATE” E NON La malattia viene considerata di origine professionale, senza necessità di alcuna ulteriore dimostrazione ove ricorrano le seguenti condizioni: 1. se è compresa tra quelle contenute nel Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale del 9/4/2008, recentemente aggiornato con il riconoscimento di nuove malattie determinate da agenti fisici con riferimento alle patologie muscolo scheletriche; 2. se contratta nell’esercizio delle lavorazioni ivi espressamente indicate; 3. se si manifesta entro l’arco temporale massimo, successivo all’abbandono della lavorazione, indicato nella tabella stessa in corrispondenza a ciascuna malattia.

Questo sistema sostanzialmente rigido, grazie all’intervento della Corte Costituzionale nel 1988 e la successiva modifica normativa intervenuta con il Decreto Legislativo n. 38/2000, è stato ampliato in modo tale che può essere riconosciuta come professionale anche qualsiasi altra malattia, non compresa nella lista, della quale il lavoratore sia in grado di provare l’origine lavorativa. Per le malattie contenute nella lista del Decreto il lavoratore deve solo dare prova di avere svolto le lavorazioni previste dalla lista stessa. Per le malattie non tabellate, al contrario, spetta al lavoratore l’onere di dimostrare che la malattia è stata provocata dalle lavorazioni a cui è stato adibito e non da altri fattori.

ONERE DELLA PROVA Malattie “tabellate”

Malattie “non tabellate”

L’INAIL deve dimostrare che la malattia non è professionale

Il lavoratore deve dimostrare che la malattia è professionale

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MANIFESTAZIONE DELLA MALATTIA E TERMINI DI PRESCRIZIONE Come data di ‘manifestazione’ della malattia si intende la data iniziale della assenza dal lavoro a causa della malattia stessa tuttavia, nel caso – non infrequente: es. ipoacusia – in cui la malattia non determini astensione dal lavoro, ovvero si manifesti successivamente all’abbandono della lavorazione, si considera convenzionalmente – ai fini anche degli istituti amministrativi previsti – come data di manifestazione quella di presentazione all’INAIL della denuncia. Anche il termine di prescrizione di tre anni, per i casi in cui la malattia non comporti astensione dal lavoro o si sia manifestata dopo l’abbandono della lavorazione causata della malattia, decorre dalla data della denuncia all’INAIL, ovvero dalla data in cui il lavoratore ha avuto certezza della origine lavorativa della malattia.


RIFLESSIONI di Paolo Carlotti

Grazie, permesso, scusa orse le avrete già sentite queste tre semplici parole, che papa Francesco, in un recente incontro con le famiglie, ha invitato ad usare di più, certo nella vita familiare, ma anche in quella sociale e lavorativa. Sono tre parole che rimandano a tre atteggiamenti molto importanti per promuovere e migliorare la nostra vita e la nostra rete di relazioni. Le relazioni con le persone è elemento che fa la differenza e tanti problemi nascono, si risolvono o si aggravano proprio per il modo con cui entriamo in relazione e vi rimaniamo. Possiamo entrare – come si suol dire – ‘a gamba tesa’, senza chiedere permesso, senza considerare che l’altro, ogni altro, ha la sua libertà e la sua diretta responsabilità su se stesso e sulla sua esistenza e non è semplicemente uno strumento nelle nostre mani per i nostri progetti, anche quando questi progetti non sono solo nostri e sono il riportato di ciò che si deve fare. Nella vita lavorativa, anche in federazione, siamo inseriti in una rete relazionale che talora per la sua stretta funzionalità tende a farci dimenticare che gli altri sono persone e non automi. Il riconoscimento reciproco del nostro ‘essere persona’, anche nelle situazioni più difficoltose, rende meno stressante, se non addirittura piacevole il nostro stare insieme e ci realizza nella nostra identità. Viviamo in un’epoca in cui sembra essere subentrato una sorta di ‘diritto allo sbaglio’ e allo sbaglio ci siamo quasi abituati, a tal punto che talora molto comodamente provvediamo a correggerci. Ma a parte queste esagerazioni, è evidente che ogni persona ha le sue fragilità e sbaglia, spesso non volendolo.

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d. Paolo Carlotti, Consigliere ecclesiastico regionale

Chiedere scusa per gli errori commessi o per gli errori in cui siamo incorsi e riconoscere il nostro limite disattiva la reattività dell’altro e permette di vivere un rapporto interpersonale più sereno e innesca anche iniziative di solidarietà e di aiuto vicendevole. Certo, è importante non lasciar mancare l’accettazione delle scuse o il perdono, in un clima comunque sinceramente impegnato ad evitare ulteriori ripetizioni, anche se nessuno può garantire oltre se stesso e le sue capacità. L’arroccamento difensivo ad oltranza isola la persona e blocca la vita relazionale su una reattività istintiva e immediata, che sovente agisce solo per partito preso e ha di mira solo la soppressione dell’altro. L’altro invece non lo possiamo sopprimere, dobbiamo accettarlo, anzi accoglierlo nella nostra vita, perché l’altro è la risorsa più preziosa che abbiamo per realizzare noi stessi e creare il bene comune della società. Ma la terza parola, grazie, mi sembra la più importante. Permette di riconoscere il dono dell’altro, anche quando, come nella vita lavorativa, ciò che fa rientra in una prestazione da contratto. Non è possibile dire grazie, se si considera scontato o addirittura dovuto ciò che l’altro fa e molto di più ciò che l’altro è. Questo avviene soprattutto nella famiglia quando è possibile constatare, giorno dopo giorno, quando ciò che noi siamo è dono

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della presenza dell’altro, sia a livello coniugale, sia a livello genitoriale. Crescere insieme è la condizione ineludibile per crescere – questo Coldiretti l’ha capito molto bene – ma non è possibile crescere insieme se non si riconosce che l’altro, con la sua persona e la sua storia, è ciò che mi libera dalla prigione che posso diventare io per me stesso, quando decido di vivere la mia vita solo con me stesso. Il grazie, detto non come semplice parola d’uso, vieta in radice poi ogni tentazione di parassitismo e di sfruttamento, di funzionalizzazione e di asservimento dell’altro. Grazie, permesso, scusa sono parole della nostra quotidianità che dovrebbero avere maggiore uso ed anche maggiore consapevolezza circa il coinvolgimento che richiedo da parte nostra. È vero, siamo in un’epoca in cui ci sentiamo ripetere tante volte tante cose che dovremmo fare e che aumentano sempre di più: ci sentiamo saturi e siamo un po’ stufi. Semplicemente vogliamo fare quello che ci pare, quello che lì per lì ci va di fare, senza troppi pensieri e senza troppe riflessioni. Forse, ad alcuni, è addirittura l’esperienza stessa che lo raccomanda. E poi la figura del saccente che sa tutto, che sa come va la vita è diventata alquanto desueta. Tuttavia, come si suol dire, un buon consiglio lo si accetta anche dal diavolo e qualche pensiero che accompagni la nostra giornata, può fare bene, senza che diventi un altro peso. Ecco è ciò che questi brevi pensieri intendono essere, prima per me e poi per ciascuno di noi.


NOTIZIE DALLE PROVINCE

ROMA: UNA DISCARICA NELLA TERRA DEL VINO entinaia di tonnellate di rifiuti di Roma e del Lazio potrebbero prendere la strada per Velletri, città che rischia di ospitare un impianto per smaltire i rifiuti di mezza regione. L’area dove dovrebbe sorgere l’impianto, all’interno di una cava, è un’area di grande pregio agricolo e paesaggistico, definita “paesaggio agrario di rilevante valore”. È la zona di produzione del vino di qualità, del kiwi, una zona dove l’agriturismo rappresenta un volano economico per l’intero territorio e che rischierebbe completamente di sparire. Il nuovo impianto di smaltimento dovrebbe comporsi di cinque impianti, uno per l’essicazione e il primario trattamento dei rifiuti, uno per il compost, un terzo per il trattamento del percolato, una discarica vera e propria, e infine un impianto di distribuzione del gas prodotto. “Si tratta di una vera e propria devastazione dell’ambiente e del paesaggio, ed è sicuramente un progetto che non risponde alle esigenze economiche di questo territorio – afferma Gabriel Battistelli, direttore della Coldiretti Roma – Occorre, come stiamo facendo, trovare delle alternative di sviluppo per questa zona, nel rispetto dei suoi prodotti agricoli, vino in testa. Occorre un uso consapevole del territorio e non

un consumo indiscriminato come questo gruppo di privati sta proponendo. Per non parlare poi delle conseguenze sulla salute dei cittadini, e sulle conseguenze che le falde acquifere presenti nel sottosuolo dell’area potrebbero avere. Per quanto riguarda le infrastrutture, le strade che ad oggi sono quasi ad uso dei trattori, diventerebbero di transito di camion, bilici che trasportano fino a 600 ql. di non si sa cosa. Coldiretti prende atto del dissenso espresso anche dall’Amministrazione comunale nell’ultimo consiglio,

sperando che non sia troppo tardi per bloccare questo scempio del territorio”. “La nostra posizione – afferma David Granieri presidente della Coldiretti di Roma e del Lazio – sarà ferma e irremovibile, la tutela del territorio costituisce una priorità strategica per il nostro futuro, abbiamo a cuore i nostri produttori, il nostro territorio, l’ambiente che ci circonda che rappresenta il biglietto da visita anche per la capitale e soprattutto la salute dei cittadini di oggi e di domani”.

ROMA: COLDIRETTI INAUGURA LA NUOVA SEDE DI TIVOLI

Gabriel Battistelli – l’augurio più grande va ai soci affinché sappiano usufruire ed apprezzare ciò che Coldiretti mette a disposizione ed ai miei collaboratori affinché si impegnino nel mantenimento di elevati standard di qualità nell’erogazione dei servizi”. “L’inaugurazione di una sede Coldiretti rappresenta un segnale forte di crescita – ha dichiarato il presidente Coldiretti Roma, David Granieri – che è stato fortemente voluto dal consiglio di zona, supportato dall’intera dirigenza provinciale e va a inserirsi in un progetto ancora più ampio che vuole Coldiretti Roma sempre più punto di riferimento sull’intero provinciale. Nella rinnovata struttura – ha concluso Granieri – la base associativa ed i cittadini troveranno risposte alle loro necessità nell’offerta di nuovi servizi in materia assistenziale, di patronato, e di tutti i servizi tecnici e fiscali per le imprese del comparto agricolo e per tutti i cittadini”.

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i è tinto del giallo delle bandiere Coldiretti il civico 76 di Viale Pietro Tomei a Tivoli, dove si è svolta l’inaugurazione dei nuovi locali, alla presenza di un folto numero di soci, dei dirigenti provinciali dell’Organizzazione e del Sindaco Giuseppe Proietti. “È un’inaugurazione che diventa motivo di compiacimento – ha affermato il Sindaco – in un momento di forte crisi dove ci si trova sempre dinnanzi a situazioni di chiusure di attività e trend negativi. In ogni famiglia del nostro territorio c’è da sempre un contatto con il mondo dell’agricoltura e Coldiretti è un punto di riferimento fondamentale per i nostri cittadini”. “L’apertura di un nuovo locale è sempre un motivo di orgoglio in un’ottica di riassetto e riorganizzazione degli uffici – ha commentato il direttore

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NOTIZIE DALLE PROVINCE

un ex vigneto di 15,2 ettari, in località Bacula. “In un momento particolarmente complicato per l’economia agricola – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici – è stato sottoscritto un atto che rappresenta in modo pragmatico la possibilità di ridare speranza e creare reddito e occupazione”.

VITERBO: QUI UNA DELLE DUE IMPRESE CHE HANNO AVUTO DALL’ARSIAL IL TERRENO IN AFFITTO stato assegnato ad una nuova cooperativa, l’“Officina del Gusto”, di giovani imprenditori agricoli e aderente alla centrale cooperativa UeCoop di Viterbo della Coldiretti della Tuscia, uno dei due terreni consegnati dall’ARSIAL nell’ambito del bando “Terre ai giovani’. Andrea Renna, direttore della Coldiretti di Viterbo ha sottoscritto, così come previsto dalle attuali normative, il contratto di affitto con Zingaretti e il commissario dell’Arsial, Antonio Rosati alla presenza dell’assessore alle politiche agricole della Regione Lazio, Sonia Ricci. L’affitto prevede un canone di 2.890 euro l’anno, con pagamenti che saranno effettuati a partire dalla fine del quarto anno. La durata è di 15 anni, rinnovabile di ulteriori 15 su richiesta del concessionario. “Il Commissario dell’Arsial Rosati, che ringrazio come Coldiretti Viterbo – ha detto Renna – ha permesso di concretizzare quanto promesso nei mesi scorsi ed in tempi rapidi. Si tratta di una risposta concreta che apre, auspichiamo, un nuovo capitolo nel settore”. Il lotto consegnato a Viterbo si trova nel comune di Proceno. Si tratta di

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responsabile del comitato per il gemellaggio Valeria Cattaneo. Presenti Mauro Pacifici, presidente Coldiretti Viterbo e il direttore Andrea Renna. “Sulla PAC che sta definitivamente prendendo forma, possiamo dire che non è quella che avremmo voluto, ma è senz’altro meglio di quanto si prospettasse nelle prime versioni. E se ciò è potuto accadere non possiamo nascondere che il merito è stato della pressante azione che la nostra Organizzazione ha fatto in questi anni a Bruxelles e poi a Roma – ha detto Pacifici – Una battaglia che Coldiretti in perfetta solitudine ha combattuto, portando a casa un risultato importante a vantaggio delle vere imprese agricole del Paese”.

VITERBO: A FARNESE LA NUOVA PAC AL CENTRO DELL’ATTENZIONE mportante ed apprezzato incontro, quello svoltosi a Farnese, per dare un quadro più chiaro alla nuova PAC. Nell’ambito delle attività legate al gemellaggio con la città francese di Beaumont de Pertuis, Coldiretti Viterbo, in collaborazione con il comitato del gemellaggio e con il Comune di Farnese, ha organizzato una riunione utile a dare novità ed indirizzi per la nuova PAC. Presso la sede della Riserva del Lamone, sono intervenuti con commenti tecnici Andrea Fugaro della Coldiretti nazionale ed il segretario generale dell’Oma, l’Organizzazione mondiale agricoltori, Marco Marzano che ha illustrato le attività della propria struttura che lavora tramite la Fao e che anche nella Tuscia, grazie a Coldiretti, sta implementando diverse attività. A fare gli onori di casa il sindaco di Farnese, Massimo Biagini e la

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VITERBO: COLDIRETTI PRESENTE ALLA GIORNATA STORICA DI “SANTA ROSA” a Coldiretti di Viterbo nella giornata dedicata alla Macchina di Santa Rosa, in concomitanza con il riconoscimento mondiale dell’Unesco, raccogliendo l’invito del Prefetto di Viterbo, S.E. Antonella Scolamiero e del Presidente della Provincia, Marcello Meroi, ha messo in mostra e fatto apprezzare a tutti gli intervenuti il meglio delle

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produzioni enogastronomiche della Tuscia. I rappresentanti delle istituzioni presenti hanno particolarmente apprezzato la qualità dei prodotti del circuito di Campagna Amica e Agrimercato Tuscia. “Abbiamo voluto, in un giorno davvero storico per Viterbo e per la Macchina di Santa Rosa – ha detto il presidente Mauro Pacifici – dare il nostro modesto contributo, preparando una vetrina di primissimo piano per il settore agricolo della Tuscia”. Presente il Segretario Nazionale Organizzativo, Dr. Vincenzo Gesmundo, che, per la prima volta, ha potuto ammirare la Macchina di Santa Rosa. “Ringraziamo il Dott. Gesmundo per aver raccolto il nostro invito – ha sottolineato il direttore provinciale di Coldiretti Viterbo Andrea Renna – dialogando a lungo con il Prefetto, il Presidente della Provincia e le altre autorità, congratulandosi con il responsabile del Sodalizio dei Facchini e con il capo dei Facchini. A questi ultimi, Mecarini e Rossi, Coldiretti Viterbo ha voluto donare una targa in ricordo della storica data del 3 settembre 2014. Come Coldiretti Viterbo abbiamo acquistato i biglietti per tutti i nostri consiglieri provinciali oltre che per i dirigenti nazionali”. Dalla sede nazionale sono intervenuti i dirigenti Elsa Bigai, responsabile nazionale Caa Coldiretti, Gianluca Lelli, Capo Area Economica e Angelo Barbieri, direttore nazionale Cai, consorzi agrari d’Italia e Massimo Ferraro dell’Osservatorio Criminalità Agricoltura. Presenti, altresì, il presidente regionale David Granieri ed il direttore Aldo Mattia insieme ai presidenti Coldiretti di Frosinone e Latina, Vinicio Savone e Carlo Crocetti ed i direttori di Frosinone-Latina, Saverio Viola, di Roma-Rieti, Gabriel Battistelli, il segretario generale dell’OMA

(Organizzazione Mondiale Agricoltori) Marco Marzano con il già direttore di Coldiretti Viterbo, Ionio Massini.

LATINA: COLDIRETTI LAZIO, ETICA E AMMINISTRAZIONE NELLA QUINTA GIORNATA DI FORMAZIONE i è tenuta a Fossanova la V giornata di formazione di Coldiretti Lazio dedicata al tema “Etica ed amministrazione”. Moderatore il direttore regionale di Coldiretti Lazio, il frusinate, Aldo Mattia alla presenza di tutti i dipendenti della Coldiretti del Lazio e dei dirigenti dell’Organizzazione. “Il tema – ha spiegato Mattia – è quantomai attuale oltre che importante. L’etica pubblica riguarda il bene della collettività, il cosiddetto bene comune ed è anzitutto interesse (ed anche responsabilità) dei cittadini, intesi come collettività”. Il Vescovo di Latina, Mons. Mariano Crociata ha reso una mirabile lezione, analizzando il sistema pubblico ed imprenditoriale troppo spesso “imbrigliato nelle maglie dell’illegalità e delle inefficienze”. “I costi economici della corruzione sono così ingenti da determinare una grave perdita di competitività del Paese e pericolose conseguenze sul

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bilancio dello Stato” ha detto ancora Mattia. Ad aprire i lavori è stato il direttore della Coldiretti di Frosinone e Latina, Saverio Viola che ha organizzato l’evento. A salutare la “famiglia Coldiretti” è stato il presidente provinciale della Coldiretti di Latina, Carlo Crocetti. David Granieri, presidente della Coldiretti Lazio, ha rimarcato il ruolo anche dell’Osservatorio contro la criminalità in agricoltura recentemente istituito da Coldiretti mentre Don Paolo Carlotti, ringraziando il vescovo per aver accettato l’invito all’iniziativa, ha portato il proprio contributo ai lavori che hanno registrato l’intervento anche del consigliere ecclesiastico nazionale, Don Paolo Bonetti. “Una giornata – ha commentato Mattia – che ha permesso una riflessione utile anche a quanti oggi governano la cosa pubblica in un’epoca in cui la disaffezione dei cittadini alle istituzioni e la lontananza dallo Stato hanno portato a un grave scollamento del tessuto politico-sociale del Paese. L’urgenza di un’analisi conoscitiva delle criticità e degli elementi che contribuiscono a determinare tale manifestazione patologica delle attività delle pubbliche amministrazioni, per comprenderne le cause e tentare di porre rimedi – ha concluso Mattia – ci ha portato a scegliere il tema e a rintracciare eventuali rimedi come la selezione di amministratori capaci di non essere influenzati o influenzabili”. Alla riunione hanno preso parte tutti i dipendenti delle sedi laziali di Coldiretti con a capo i presidenti Vinicio Savone (Frosinone), Mauro Pacifici (Viterbo) e Crocetti (Latina) ed il delegato del direttore regionale Mattia, Ivano Capannini con i direttori Viola, Gabriel Battistelli (Rieti e Roma) e Andrea Renna per la sede di Viterbo.


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LATINA: CONDIFESA LAZIO A VANTAGGIO DELLE IMPRESE AGRICOLE on il riconoscimento, anche da parte della Regione, della personalità giuridica, il Condifesa Lazio è pronto per cimentarsi in una nuova e più complessa fase operativa a vantaggio degli associati e, comunque, di tutti gli imprenditori agricoli laziali”. Così Saverio Viola, direttore della Coldiretti Latina/Frosinone, nel suo intervento durante la conferenza convocata per comunicare la nascita del nuovo organismo nato dalla fusione degli ormai ex Consorzi provinciali di Viterbo e Latina. Il Condifesa Lazio gestisce, per conto degli associati, politiche e strategie per la copertura finanziaria, tramite la sottoscrizione delle più adeguate e vantaggiose polizze assicurative, dei rischi in agricoltura derivanti dalle avversità atmosferiche, ma anche dai rischi che dovessero essere generati da improvvise distorsioni delle dinamiche del mercato. “Associarsi al Condifesa Lazio significa snellire e accelerare la durata dei processi burocratici per ottenere il risarcimento dei danni.

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Oggi Ministero e Regioni – ha sottolineato Luca Bacchi, direttore del Condifesa – dispongono di somme irrisorie per poter indennizzare le aziende colpite da calamità naturali e, generalmente, i tempi per la liquidazione delle somme sono biblici. Il nuovo organismo regionale, invece, assicura, grazie alla forza finanziaria generata dalla oculata gestione delle quote associative, certezza e tempestività nella erogazione dei risarcimenti”. “Un raccolto perso – ha aggiunto Viola – viene indennizzato nel giro di un paio di mesi, consentendo così all’impresa agricola danneggiata di ricostituire in tempi brevissimi il capitale necessario a fronteggiare la nuova campagna stagionale”. I numeri del Condifesa: oggi gli agricoltori associati nel Lazio sono oltre 2.000, con una crescita del 10%. Il valore delle produzioni vitivinicole assicurate è passato da 5 a 6 milioni di euro, mentre è salito da 65 a 71 milioni il valore complessivo delle altre produzioni assicurate. Nella zootecnia, infine, il totale del montepremi è passato da 56 a 62 milioni. “La regionalizzazione del Condifesa e il superamento della frammentazione provinciale – ha detto Carlo Giorgi, presidente del nuovo organismo – ci ha messo nelle condizioni di migliorare la nostra operatività e i nostri servizi e di essere diventati, di fatto, l’interlocutore privilegiato tanto delle istituzioni, quanto delle compagnie assicurative”. “Al più presto – ha annunciato Saverio Viola - avvieremo una campagna di informazione per raggiungere tutti i produttori del Lazio e metterli al corrente sulle più adeguate ed efficaci coperture assicurative anche a tutela delle produzioni orticole invernali”. 28

RIETI: PROTOCOLLO UECOOP E CREDITAGRI ITALIA a materia del credito – afferma Gabriel Battistelli, direttore di Coldiretti Rieti – riveste una fondamentale importanza per la vita delle cooperative in quanto l’accesso al mercato dei capitali risulta assolutamente necessario per la realizzazione di progetti di sviluppo e di crescita”. Da queste necessità di vitale importanza per le cooperative, è nata l’esigenza di siglare un protocollo tra UeCoop e Creditagri Italia, quale strumento operativo in grado di facilitare e accompagnare in questi percorsi le imprese cooperative e loro consorzi. Il Protocollo è volto ad instaurare una collaborazione finalizzata a favorire l’accesso al

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credito ordinario e agevolato delle cooperative aderenti, e incentivarne lo sviluppo con prodotti dedicati ed un servizio di accompagnamento e di consulenza personalizzata in ambito finanziario e creditizio. “Il modo di “fare credito” è profondamente cambiato e quindi l’approccio qualificato sviluppato in collaborazione con un partner come CreditAgri Italia rappresenta l’elemento distintivo rispetto al panorama oggi presente”, continua Battistelli. CreditAgri Italia è una cooperativa di garanzia fidi, vigilata dalla Banca d’Italia (Ente Intermediario


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Finanziario iscritto all’ex art. 107 TUB Elenco speciale n. 19556.0), che attraverso una rete di risorse professionale dedicate ed altamente qualificare, si occupa di assistenza e consulenza tecnico- finanziaria non solo in agricoltura ma anche a favore del mondo della cooperazione in genere. Tutto ciò avviene anche attraverso un ampio sistema di convenzioni col sistema bancario che CreditAgri Italia ha messo in atto, che vede coinvolti i principali istituti di credito nazionali e locali, in grado di offrire specifici prodotti creditizi appositamente strutturati a condizioni interessanti riservate alle cooperative associate per rispondere meglio alle loro esigenze. Per maggiori approfondimenti su potenzialità e prodotti a disposizione, anche attraverso un’analisi “personalizzata” della situazione finanziaria delle cooperative, è possibile contattare gli uffici della Coldiretti della provincia.

aziende agricole interessate sono tutte quelle che hanno assunto manodopera agricola nel periodo compreso tra il 2009 ed il 2013 incluso e le verifiche riguardano i dati dichiarati nelle denunce trimestrali (DMAG) degli operai. In base all’azienda agricola dagli accertamenti emergerebbero delle maggiori somme da pagare che variano da qualche centinaio di euro ad oltre 22 mila euro. “La Coldiretti ha esaminato alcuni accertamenti e riteniamo – affermano i tecnici

dell’Organizzazione – che esistano gli elementi per un riesame degli stessi al fine di richiedere una rettifica o l’annullamento delle somme richieste. A tal fine si invitano tutte le aziende assuntrici di mano d’opera agricola che hanno ricevuto o riceveranno un “Atto di accertamento” a recarsi presso gli uffici Coldiretti che si mettono a disposizione per una approfondita analisi dell’atto stesso e per valutare le azioni da mettere in campo.

RIETI: ALLA SAGRA DELL’AMATRICIANA PER I 60 ANNI DI EPACA

storico della cittadina allestito con stand enogastronomici dove assaggiare numerosi prodotti della tradizione laziale e sabina in particolare, oltre ad apprezzare l’opera di numerosi artigiani. In questo clima festoso anche Coldiretti, con lo stand dell’Epaca per festeggiarne il 60° anniversario. Alla presenza dei funzionari del territorio, del direttore Epaca Mario Cristofori e del direttore provinciale della Coldiretti di Rieti Gabriel Battistelli, numerosi cittadini si sono avvicinati chiedendo informazioni e delucidazioni sulla propria situazione pensionistica e sull’attività del patronato. Un momento importante di confronto e di ascolto della cittadinanza molto gradito e pieno di contenuti che sicuramente verrà riproposto anche in altre occasioni e in altre manifestazioni.

asta, guanciale, pomodoro, pecorino romano e peperoncino sono i semplici ingredienti per un piatto che da Amatrice è diventato uno dei piatti più famosi d’Italia, indissolubilmente legato al territorio, l’Amatriciana. Alcuni storici amavano definirlo il piatto del “fischio” perché se si succhia con troppa frenesia il boccone, il bucatino, intriso di sugo, fischia; elemento folcloristico, divertente per i bambini ma poco adatto agli affezionati del galateo. Il 30 e 31 agosto si è tenuta la 48° edizione della sagra dedicata alla pasta all’amatriciana con il centro

P RIETI: DALL’INPS AVVISI DI ACCERTAMENTO ALLE IMPRESE AGRICOLE umerose aziende agricole stanno ricevendo, o hanno ricevuto, dall’INPS di Rieti degli “Atti di accertamento di maggiori somme dovute” a seguito di verifiche effettuate d’ufficio. Le

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COLDIRETTI VITERBO: LE BELLEZZE AGROALIMENTARI DELLA TUSCIA FANNO BRECCIA A BRUXELLES e imprese legate al circuito di Campagna Amica ed Agrimercato Tuscia sono state protagoniste a Bruxelles. Nell’ambito della iniziativa voluta e realizzata dal sindaco di Montalto di Castro, Caci, infatti, la Coldiretti di Viterbo, con Agrimercato Tuscia, è stata protagonista con il meglio di alcune delle produzioni della Tuscia che hanno arricchito e contribuito a rendere ancor più suggestiva l’iniziativa presso l’espace del Monte dei Paschi di Siena nella capitale belga. “Occasioni come questa vanno colte per la più sana sinergia tesa a far conoscere le eccellenze del territorio viterbese dal punto di vista dell’enogastronomia insieme a quelle artistiche e storiche come il museo di Vulci” ha detto il presidente della Coldiretti di Viterbo, Mauro Pacifici, che, con il direttore Andrea Renna è stato presente alla manifestazione conclusiva della missione presso la sede del Parlamento Europeo. “Grazie ai nostri progetti legati a Campagna Amica, abbiamo in questi anni concertato una offerta sempre più apprezzata che, anche durante il meeting, mirabilmente organizzato dall’ambasciata italiana a Bruxelles, sono stati molto apprezzati. Abbiamo anche rimarcato che l’anno prossimo – ha concluso Pacifici – nella Tuscia sarà «L’anno degli Etruschi» e per questo si dovrà predisporre un’adeguata offerta con dinamiche nuove che uniscano soggetti privati e pubblici per nuovi scenari”. Insieme a Pacifici e Renna erano

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Fondazione Campagna Amica Via Nazionale 89a Tel. 06/489931 campagnamica.it

presenti il neo responsabile di comprensorio della Maremma, Claudio Calevi, ed il presidente della sezione di Montalto di Castro, Giuseppe Mariotti che, per l’occasione, è stato accompagnato dal consigliere provinciale di Coldiretti Viterbo, David Graziotti. "Un’occasione importante – ha commentato Renna – che ha permesso alla nostra struttura di poter pianificare con l’Arsial e la Regione Lazio incontri e prossime occasioni di valorizzazione delle produzioni locali. Grazie ad Antonio Rosati, oggi a capo di Arsial, la struttura sta dando con sempre maggiore frequenza le risposte attese dalla nostra Organizzazione e, più in generale, dal territorio della Tuscia. Questa sinergia rappresenta la risposta migliore anche per le attività future che, prima nella nostra regione, e poi anche all’estero, possono

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permettere di alzare l’asticella dell’offerta turistica ed enogastronomica della Tuscia in un momento in cui la domanda è davvero vivace. I presupposti, come è emerso anche nel meeting, ci sono tutti e la base per l’avvio di progetti di partenza sono già state gettate. Occorre solo lavorare insieme con virtuosità e pragmatismo”. Il buffet organizzato da Coldiretti ed Agrimercato è stato possibile grazie alle imprese di Mecarelli Cesare (nocciole); Onofri Carla (vino, nocciole); Reda Giuseppina (succhi di frutta) Belcapo Leonardo (olio, vino); Giuliani Marino (miele, legumi); Del Rio Gianluca (formaggio); Ingegneri Luca (marmellate e patè) Capati Danilo (farine); Tenuta Casciani (vino, olio); Di Marcantonio Antonella (lumache); Aquilani Armando (pasta, legumi); F.lli Stefanoni (salumi) e Pasqualini Gisella (olio).


VITERBO: TORNA IL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA DI LARGO BENEDETTO CROCE opo la pausa estiva ha riaperto i battenti il Mercato di Campagna Amica della Coldiretti della Tuscia, in Largo Benedetto Croce a Viterbo. L’abitudine, ormai consolidata, e sempre più apprezzata dell’incontro tra imprenditori agricoli e cittadiniconsumatori, continuerà e permetterà di far trovare in piazza il meglio delle produzioni della Tuscia e del Lazio, grazie ad Agrimercato Tuscia e agli

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imprenditori del Circuito di Campagna Amica. “Diffondere il meglio delle produzioni eno-gastronomiche delle nostre imprese – ha detto il Presidente di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici – è per noi una naturale declinazione di uno dei segmenti del progetto di Coldiretti legato a Campagna Amica”. Durante l’estate, l’altro Mercato di Campagna Amica che si è svolto ogni sabato mattina in Viale F. Baracca n. 81, dalle ore 8,00 alle ore 13,00, presso il piazzale della sede di Coldiretti

Viterbo, è stato sempre a disposizione di tutti i cittadini e in moltissimi casi anche dei tanti turisti presenti nel capoluogo, e ormai rappresenta un appuntamento fisso per la spesa settimanale dei viterbesi. “Sono certo – ha detto Andrea Renna, Direttore Coldiretti Viterbo – che anche quello di Largo Benedetto Croce continuerà a registrare consenso tra i consumatori diventando un ulteriore momento di aggregazione oltre che un valido supporto per diffondere le nostre progettualità”.

BAGNO DI FOLLA ALLA SAGRA DELLA BISTECCA DI COLLEVECCHIO ltre 2000 bistecche, arrostite su griglie giganti hanno sancito il grande successo per il tradizionale appuntamento con la Sagra della Bistecca Chianina di Collevecchio di Rieti, organizzato

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dall’azienda agricola Placidi Vittorio. Giunta all’undicesima edizione, nei quattro giorni di festa è stato possibile gustare la bistecca reatina cotta rigorosamente sulla brace che ha esaltato il buon sapore della carne di bovino di razza chianina

allevato nel nostro territorio, promuove anche il consumo consapevole dei prodotti del territorio e far riscoprire ai partecipanti i gusti e i sapori delle eccellenze della nostra provincia, il tutto accompagnato ogni sera da musica e danze.

EPACA ROMA ALLA 53ª SAGRA DELL’UVA DI CERVETERI PER FESTEGGIARE I 60 ANNI CON CAMPAGNA AMICA dizione numero 53 della Sagra dell’Uva e del Vino dei Colli Ceriti, l’appuntamento più importante del calendario degli eventi ceretani, nel segno della tradizione alla riscoperta delle radici di Cerveteri e di questa stessa festa che nasce nel 1961 ad opera dell’Ente Maremma con l’obiettivo di far conoscere le pregiate qualità delle uve locali. Un evento unico nel suo genere che ha visto tra le tante novità inserite nel lungo programma allestito per l’occasione, lo

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spostamento del Mercato di Campagna Amica dalla ormai consolidata location della Cantina di Cerveteri al centro del paese e della manifestazione. “Una festa veramente da vivere appieno in tutto e per tutto – afferma Maurizio Papa, responsabile Coldiretti del Comprensorio dell’Agro Romano – rivolta ad ogni tipologia di pubblico, dai più piccoli fino ai più anziani, dove assaggiare numerosi prodotti della tradizione romana e laziale oltre ad apprezzare l’opera di numerosi artigiani. In questo clima festoso anche il Mercato di 32

Campagna Amica e lo stand dell’Epaca per festeggiarne il 60° anniversario”. Alla presenza dei funzionari del territorio e del direttore Epaca Roma Mauro Zalabra, numerosi cittadini si sono avvicinati chiedendo informazioni e delucidazioni sulla propria situazione pensionistica e sull’attività del patronato. Un momento importante di confronto e di ascolto della cittadinanza molto gradito e pieno di contenuti che sicuramente verrà riproposto anche in altre occasioni e in altre manifestazioni.




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