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TESTATA COPERTINA SU FONDO TRASPARENTE

Allegato gratuito al numero odierno del

Numero 8 Agosto 2017

Storie

testatina per le pagine interne SX

In viaggio contro il diabete tipo 1

Fitness

testatina per le pagine interne DX

Qualità e quantità la scelta dello sport

Denti

Le regole per il sorriso perfetto offshore: brivido sportivo

i.p. A CURA dell’università niccolò cusano e di sport network

Maurizio

Schepici


testatina per le pagine interne SX

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II

agosto

ecco come ci cambia il sole

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K Intervista ad Aristotele

Hadjichristos, psichiatra e psicoterapeuta

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umore, sonno, sesso: i cicli circadiani la luce e l’asse terrestre hanno influenze determinanti

mesi estivi, che regalano giornate con più ore di luce, ci permettono di fare un bel carico di energia. La bella stagione, infatti, porta con sé tanta voglia di stare all’aria aperta e socializzare. Così il nostro corpo deve adattarsi a cambiamenti di orario e a nuove onde elettromagnetiche del routine. Noi di Unicusano campo dei raggi visibili. In Up abbiamo voluto indarealtà, in teoria, si va a stima la nostra gare su come e quanto il molare l’apparato visibiologia vo che in una modalisole e la luce influiscano si è adattata tà di bio-feed back, atsu tre elementi: umore, tiva la produzione di sonno e sesso. Seconormai alla do Aristotele Hadjichrialcuni neurotrasmettiluce stos, psichiatra e psicotori e non solo, con atterapeuta, esperto in critività umore-stimolante. artificiale minologia clinica e forense, Quindi, molti soggetti, sensibili sia alla luce solare diretta, nonché vicedirettore del Commonwealth & UK Organisation for che al riverbero (ad esempio al traMedical Investigations, il cambio dei cicli monto sul mare o in alta montagna sulla circadiani, la modifica dell’asse magneti- neve o sul ghiaccio) ricevono un benefico terrestre corrispondente al cambio di cio importante». stagione, così come la luce solare, sono le principali cause che determinano tut- Sembrerebbe un controsenso tuttavia, ta una serie di cambiamenti. visto che è cosa nota che la luce faccia bene all’umore, il fatto che nei mesi Umore estivi aumentino i casi di depressione. Perché accade questo? Professore quanto incide il sole sull’u- «Ciò non è vero. In realtà dipende dalla more? diagnosi. I soggetti con tendenza a mag«Gli studi che dimostrano un effetto pro- giore ricorrenza degli episodi depressivi tettivo sul tono dell’umore, se non addi- stagionali spesso ricevono una diagnorittura stimolante in senso positivo, sono si errata o parziale. Infatti, molti sono afnoti da anni. Negli USA e nei Paesi Nord fetti da disturbi dell’umore con caratteEuropei, ove i disturbi del tono dell’umo- ristiche cicliche, inquadrabili nelle forre a cadenza stagionale hanno un’alta in- me bipolari più che in quelle unipolari. cidenza, soprattutto l’inverno, da anni, In questi soggetti, al variare della stagiosi effettuano le “light therapy”. Si tratta ne e, quindi, della luce solare, si possono di una terapia, ove con apposite lampa- avere viraggi del tono dell’umore sia in de, oggi sempre più miniaturizzate, fino senso ipo/maniacale (quindi verso l’ala raggiungere la dimensione di un paio to) che sia in senso depressivo (verso il di occhiali, si stimola il Sistema Nervoso basso), viraggi che rappresentano una Centrale, con determinate frequenze di parte della patologia».

Sonno

Sesso

è vero che più ore di luce non ci fanno dormire bene e favoriscono l’insonnia? «Anche questo è relativo. La nostra biologia si è adattata a non rispettare più i cicli circadiani e l’uso della luce artificiale (soprattutto in inverno) ci ha portato ad adattarci a ridurre le ore di sonno. Secondo diversi studi (per correttezza dobbiamo sottolineare che i meccanismi del sonno sono solo in parte conosciuti) di fatti, durante le ore notturne noi avremmo diversi periodi (secondo molti studiosi dovrebbero essere circa 3) divisi in varie fasi e che si attiverebbero secondo diversi stimoli, tra cui la produzione di melatonina, che avviene naturalmente circa due ore dopo il calar del sole. Ora, una serie di fattori (naturali, abitudinari, chimici - cibo, alcol, farmaci, sostanze d’abuso) possono modificare la normale architettura dello stesso sonno. Quindi, in realtà, l’osservazione empirica che più ore di luce non ci fanno dormire bene è figlia di un bias-cognitivo (scambiare causa-effetto), in quanto i fattori di disturbo del sonno sono altri».

Quanto e come influiscono, il sole e la luce, nel sesso? «Più che la luce e il sole ciò che influisce sulla sessualità (sia come desiderio che come espressione) sono le modifiche a carico della produzione ormonale (sia maschile che femminile) che avviene secondariamente a una serie di fattori (sia la luce solare stessa che il cambio di stagione corrisponde anche ad una modifica dell’asse magnetico terrestre). Di fatto, i meccanismi biologici stretti sono ancora oggetto di studio, ma è nozione nota che, ad esempio, nei maschi la stagione estiva stimoli gli ormoni maschili stessi, aumentando non solo il desiderio sessuale, ma anche le prestazioni fisiche. Non è un caso, ad esempio, che le squadre agonistiche sportive di calcio effettuino la preparazione fisica a luglio (nel nostro emisfero), ove l’aumentata produzione ormonale favorisce, grazie proprio all’esercizio fisico, l’accumulo di maggiore massa muscolare. Ciò, appare verosimile per gli uomini, mentre l’effetto della luce solare estiva sulla stimolazione all’attività sessuale delle donne appare più oscuro e controverso. Quindi, la maggiore produzione di ormoni maschili spinge anche verso un incremento della attività sessuale, almeno nei maschi».

FELICITà Gli studi dimostrano un effetto protettivo sul tono dell’umore, in alcuni casi addirittura positivo

© Copyright Università Niccolò Cusano

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il diabete non è una limitazione

costante dei valori di glicemia, che sarebbero i livelli di zucchero nel sangue, e un aggiustamento tra insulina, attività fisica e carboidrati. Questi tre elementi sono quelli che influenzano la curva glicemica e quindi per avere una glicemia buona è necessario trovare l’equilibrio ideale, giorno per giorno, tra questi fattori».

Riccardo Rocchi

Perché chiamare questo progetto di viaggio “For a piece of cake”? «In pratica esiste questa credenza secondo la quale una persona diabetica non può mangiare assolutamente dolci. Basta tenerli sotto controllo: non è vero che un diabetico non può mangiare una fetta di torta, se si conosce la quantità di carboidrati presenti si inietterà più o meno unità di insulina e la glicemia può continuare ad essere su valori normali. Noi abbiamo voluto dimostrare che con uno stile di vita attivo anche il diabetico può vivere senza privazioni». Come ti sei organizzata in viaggio per tenere a bada il diabete? «Ho un microinfusore dal 2007, che sarebbe una pompa per l’insulina. Quindi questo dispositivo già lo conoscevo. Per il viaggio ho utilizzato anche dei sensori che sono degli strumenti che mi permettono di monitorare continuamente la glicemia 24 ore su 24. È una specie di cerotto bianco attaccato al braccio che va cambiato ogni 6 giorni. Questi sensori emettono segnali di allarmi e suonano quando la glicemia si sta spostando dai valori normali. In questo modo tu sei sempre cosciente dei tuoi valori. Questo per l’attività fisica è fondamentale perché con essa la glicemia varia più rapidamente. E poi avevamo montato sulla bicicletta una specie di box termico che aveva degli elementi che andavano ricongelati in freezer, con la cadenza di tre giorni. Una volta estratti dal freezer mantenevano una temperatura da frigo all’interno del box dove potevo conservare l’insulina». Ci sono stati momenti difficili? «Le prime settimane in India sono state quelle più toste a causa del traffico, della sporcizia, dell’inquinamento acustico. In queste grandissime città caotiche e inquinatissime la pedalata si era tras f o r - mata in un momento meno piacevole. Però è durato una ventina di giorni, dopo i quali tutto è tornato nella norma».

Riccardo Rocchi

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iaggiare può cambiarti la vita. A Come nasce questa idea del viaggio? volte incoraggia a sfidare i pro- «Il desiderio è partito da entrambi. Ricpri limiti e coltivare la capaci- cardo e io siamo da sempre due amanti tà di lasciarsi sorprendere. Per dell’avventura e della vita all’aria aperta. Chiara Ricciardi, 27enne di Cesena, è La prima esperienza che abbiamo fatto in stato questo e altro: il tentativo di dare bicicletta nel 2015, da Trieste fino a Pacoraggio a chi come lei soffre di trasso in Grecia, c’è piaciuta taldiabete di tipo 1 e pensa che mente tanto che abbiamo dequesto sia un vincolo a viciso di rifarla per un perioin bicicletta vere in pienezza la vita. do più lungo. Ma sopratQuesta bella ragazza, intutto è stato il tentativo da cesena gegnere con la passiodi dare un po’ di coraga singapore ne per lo sport, ha atgio a chi come me soffre traversato in bicicletta di diabete e pensa che con il diabete 21 paesi assieme al suo questo sia un vincolo a di tipo 1: come compagno Riccardo Rocuna vita piena e divertenè andata chi. Una traversata unica, te. Così abbiamo comintra salute e cicloturismo, a ciato a lavorare per questo cui hanno dato il nome di For progetto che, concepito a gena piece of cake (per un pezzo di tornaio 2016, è iniziato a giugno dell’anta, ndr). Quasi diciottomila chilometri no scorso ed è finito il 29 giugno del 2017 da Cesena a Singapore passando fra ra- a Singapore». madam, grattacieli e posti meravigliosi. Il viaggio è stato pensato nei minimi det- Quanto è importante lo sport per chi tagli e Chiara lo ha affrontato in sicurez- soffre di diabete1? za pianificando tutto con l’ausilio di me- «Lo sport è fondamentale perché ti perdici competenti. Il reportage fotografico mette di diminuire le quantità di insulina frutto di questa avventura sarà esposto introdotte, poiché ha lo stesso effetto sul in una mostra che si terrà dal 2 al 24 set- metabolismo dell’insulina. La convivenza tembre alla Galleria Pescheria di Cesena. con la malattia coincide con una verifica

MOSTRA Il reportage fotografico frutto di questa avventura sarà esposto in una mostra che si terrà dal 2 al 24 settembre alla Galleria Pescheria di Cesena

Chiara e Riccardo il mondo è piccolo Chiara è un ingegnere edile di 27 anni, ha scoperto di avere il diabete di tipo 1 all’età di 11 anni. Per dare coraggio ad una famiglia più spaventata di lei, si è fatta da sola la prima iniezione di insulina. Da allora ha fatto un sacco di strada, anche in bicicletta. Riccardo Rocchi, 34 anni, è un fotografo professionista. Durante la pedalata tra Europa e Asia, durata 385 giorni, hanno attraversato 21 paesi tra cui: Italia, Bulgaria, Ucraina, Georgia, Armenia, Iran, India, Emirati Arabi Uniti, Oman, Nepal, Myanmar, Thailandia. Hanno pedalato per 17553 chilometri per una media di 46 km giornalieri. Durante il tragitto hanno forato una ventina di volte.

C’è un momento, fra tutti quelli che hai vissuto, che ti è rimasto particolarmente nel cuore? «Ce ne sono tantissimi ma uno su tutti è quando siamo stati ospitati da due signori in Armenia che vivevano in condizioni abbastanza modeste. Noi eravamo a circa 2000 metri di altezza e dovevamo svalicare un passo per arrivare al monastero di Tatev attraverso una stradina sterrata. Solo che una volta arrivati al loro villaggio non c’erano market dove comprare da mangiare o altri servizi e tra l’altro era appena iniziato a piovere. Così questi due signori ci hanno offerto un tetto sopra la testa e ci hanno sfamato con prodotti fatti in casa. Non parlavano inglese e abbiamo comunicato a gesti. Per le questioni più “complesse” la nipote di 12 anni che stava studiando inglese ci ha fatto da traduttrice al telefono. Queste 24 ore in loro compagnia rimarranno un ricordo bellissimo». È vero che in Malesia ad un centinaio di metri dalla costa, per poter fare snorkeling e tenere sotto controllo la glicemia, hai legato alla caviglia un kajak con sopra microinfusore, zucchero e glucometro? «È vero. Avevamo un piccolo kajak su cui avevo messo tutto quello che mi poteva servire anche in acqua perché a fare snorkeling siamo stati due ore e io non ho tutto questo tempo di autonomia lontano dal microinfusore. Quindi l’ho messo sul kajak e l’ho legato alla caviglia durante l’attività di escursione subacquea». © Copyright Università Niccolò Cusano


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K A cura di Prof.

Francesco Peluso Cassese Dir. Laboratorio di Ricerca H.E.R.A.C.L.E. Università Niccolò Cusano

K Luigi Piceci

Laureato in Psicologia Magistrale Università Niccolò Cusano Roma

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elle ricerche riguardanti attività fisica con esercizio intenso e continuativo, c’è stato un focus prevalente sulla moderazione o mediazione rappresentato dai parametri quantitativi dell’esercizio fisico e delle sue conseguenze fisiologiche. Questa attenzione su parametri quantitativi probabilmente riflette il punto di vista predominante “medico” da cui i ricercatori generalmente esaminano le relazioni dose-risposta tra i risultati dell’attività e la salute fisica per ricavare le linee guida di prescrizione. Di recente, la posizione della American College of Sports Medicine sottolinea la necessità di considerare la quantità ma anche la qualità di esercizio per la promozione della salute. Tuttavia, l’evidenza sulla prima ancora prevale in gran parte sulla seconda. Il fatto che il ruolo svolto da aspetti esercizio “qualitativi” rimanga non verificato può anche essere una conseguenza della difficoltà di rendere operativo l’ampiezza del costrutto sulla qualità del esercizio.

Il mantenimento del fitness neuromotorio nel corso della vita è imperativo la cusano analizza l’equilibrio tra quantità e qualità dell’esercizio Le caratteristiche qualitative del esercizio sono globalmente definite dal tipo di allenamento o dalla modalità. Tuttavia, esse rappresentano un insieme di diversi aspetti fisici di attività nel esercizio, inclusi le esigenze cognitive o di coordinazione inerenti al movimento nei compiti sportivi in misura maggiore o minore. In tale prospettiva si pone l’affermazione della necessità di esplorare se gli effetti dell’esercizio sulle capacità cognitive possono variare in funzione della complessità coordinative e cognitiva dei compiti di movimento. Il mantenimento del fitness neuromotorio nel corso della vita è imperativo e può ridurre il deperimento di tali funzioni nelle persone anziane e migliorare e mantenere il funzionamento fisico e cognitivo. Le competenze motorie complesse (CMS= Complex motor skills) sono coinvolte in molte attività fisiche (ad es. giochi con la palla), che possono migliorare la forma fisica neuromotoria ma stimolare alcune capacità cognitive. Pesce (2012) afferma che il metodo con doppia attività in cui un compito cognitivo viene eseguito simultaneamente con un’attività che richieda un esercizio motorio può aiutare a capire se un aspetto qualitativo dei compiti di movimento (la loro complessità coordinativa) influenza la cognizione. Questo problema è stato indagato sia da ricercatori che hanno analizzato l’attività sportiva

Fare sport ci mantiene giovani… ma quale sport? intensa, che ricercatori che si occupano di coordinamento motorio, con diversi focus di interesse. I ricercatori che indagano sull’attività sportiva intensa hanno manipolato la frequenza di esecuzione del movimento concentrandosi sulle diverse esigenze energetiche delle diverse frequenze che influenzano una prestazione cognitiva concomitante verificando che se la frequenza di esecuzione è scelta liberamente si verifica il vantaggio cognitivo di richiedere meno attività motoria. Al contrario, chi ha manipolato congiuntamente aspetti qualitativi (modalità di coordinazione, frequenza) e quantitativi (intensità, durata) dei compiti di movimento per valutare i costi mentali del coordinamento motorio ha evidenziato che le differenze individuali nelle competenze di coordinamento motorio moderano gli effetti dell’esercizio fisico in presenta di prestazioni cognitive concomitanti. Questi fattori in comune suggeriscono che un approccio integrativo potrebbe contribuire ad un miglioramento della salute fisica e stimoli anche un mantenimento delle capacità cognitive. © Copyright Università Niccolò Cusano


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offshore sport hi-tech ma a vincere è il coraggio testatina per le pagine interne DX

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Le origini dello sport

Il recordman mondiale maurizio schepici: «i rischi in questa disciplina esistono ma sono calati»

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o sport nel sangue, la velocità come seconda vita. La “Formula 1 del mare” come grande passione. È italiano, siciliano di nascita e laziale di adozione, il recordman mondiale di Offshore, la disciplina che vede competere le imbarcazioni più veloci del mondo. Lui si chiama Maurizio Schepici, 42 anni, e poche settimane fa nelle acque al largo di Crotone, con la sua motonave “Tommy One” ha percorso il tragitto di 19,50 miglia nautiche in 11’ 45’’, mantenendo la velocità media di ben 102 nodi, che corrisponde a circa 189 km/h. Una performance che lascia ben sperare in vista del campionato del mondo della Class 1 di motonautica che si terrà a Chioggia dal 26 settembre al 1 ottobre. Unicusano Up Magazine ha avuto la possibilità di intervistare il recordman Schepici, approfondendo per i nostri lettocon la ri una disciplina sportiva non molto conosciuta, satommy one lita poche volte agli onori andrà delle cronache e spesso all’assalto solo per fatti tragici come l’incidente mortale occordel titolo so nel 1990 a Stefano Cairidato siraghi, marito della principessa Carolina di Monaco e fra i migliori interpreti di questo sport. «Ma da allora tante cose sono cambiate – ricorda Schepici – Si sono fatti grandi passi avanti nella sicurezza, anche se resta sempre uno sport estremo e nei momenti di pericolo bisogna mantenere calma e concentrazione». Schepici, prima di addentrarci nel mondo dell’Offshore, ricordiamo che stiamo parlando con un ex campione di atletica. È così? «Sì, ho avuto una discreta carriera come lanciatore di martello. Ero un figlio d’arte, sono stato quattro anni in Nazionale, mi sono tolto qualche soddisfazione. Poi purtroppo ho avuto la sfortuna di perdere mio padre e ho deciso di smettere, seppur prematuramente». Nella motonautica hai trovato la tua seconda giovinezza. «È così. Mi sono avvicinato a questa disciplina nel 2009 e nel 2010 ho vinto il mio primo mondiale. Dopo due-tre anni di gavetta, sono passato dalla Tmt alla classe regina, correndo con Marco Penneci. Nel 2013 ho deciso di dare vita al mio team, la Tommy Racing, che mi sta dando davvero tante soddisfazioni».

Sei passato dallo sport per antonomasia, E poi, se sei bravo e hai talento, magari l’atletica leggera, alla motonautica, dove gli sponsor ti aiutano... si ritiene siano più importanti le com- «Quelli sono fondamentali. Anzi colgo l’ocpetenze ingegneristiche che la prepa- casione per ringraziare i miei di sponsor, razione fisica. Dove sono le differenze? che mi permettono di proseguire quest’at«In un certo senso è vero. La preparazione tività e saranno ancora più fondamenche svolgevo da ragazzo per il lancio del tali per inseguire il sogno mondiale di martello richiedeva allenamenti giornalie- Chioggia». ri, lavori su muscoli e tecnica di base tarata al millimetro. Qui non nascondo che si Parliamo del mondiale: da recordman, debba lavorare più sulla barca e che su se punti a vincerlo? stessi, anche se l’aspetto psicologico e le «Sì, non mi nascondo. La barca va bene, sollecitudini corporee non sono da sotto- con le nuove trasmissioni Jolly Trive abvalutare. Bisogna puntare soprattutto sulla biamo raggiunto livelli molto alti e il capo concentrazione, per mantenere la calma barca Martino Cama, che guida le officine nelle fasi critiche e magari svolgere un po’ meccaniche e mi ha fatto montare motori di attività di pesistica per mantenere attivi Seatek 950 Bturbo, ha fatto un piccolo cai muscoli del collo e della schiena. Il mio polavoro, insieme ai suoi assistenti Tony ex driver, Gianbattista Gabriele, ha dovu- e Renato. Non vorrei dirlo, ma la barca va così bene che abbiamo limitato al to lasciare qualche anno fa proprio minimo anche le prove per non per questo tipo di problemi. Inmettere a rischio l’assetto. somma: se la domanda è se D’altronde sono stato vicela motonautica può essere «la moto campione del mondo per considerato a pieno titonautica non due anni consecutivi, fra lo uno sport, la risposta è solo per ricchi cui una volta a Terraciè affermativa». na ho perso il titolo per e il talento Però diciamoci la verisoli 3 punti! Direi che è alla fine tà: la motonautica è viora di vincere e ce la metsta come uno sport per teremo tutta». viene fuori» ricchi, o per lo meno molChi sono i contendenti? to molto costoso. «Ci sono imbarcazioni prove«Per gestire un’imbarcazione a questi livelli serve un fortissimo investimento nienti da Malta, Belgio, Germae continue spese. Non lo nego, e non par- nia, quindi due italiane, liamo di cifre sennò mi sento male (ride, due inglesi e poi Usa ndr). Però non è uno sport del tutto eli- e Francia». tario. Ci sono delle categorie inferiori cui possono approcciare i ragazzi più giovani che necessitano di un investimento di poche migliaia di euro: per carità, non è come giocare a pallone in strada o fare la corsa campestre, ma non è così impossibile farlo».

Ovviamente tu sei il frontman, ma possiamo dire che si tratta di uno sport di squadra o comunque, come nel rally, di “coppia”? «Sì, e il ruolo del co-pilota è fondamentale. In realtà, a differenza dell’automobilismo, qui il numero 2 tiene il volante, e infatti viene chiamato “driver”. Il mio è Federico Montanari, mentre io sono il cosiddetto “trottaman”, colui che sta alle manette, all’assetto e alle trasmissioni. Insomma, sono quello che detta la velocità. In barca bisogna parlare tantissimo, perché ad esempio non puoi entrare in virata a 100 nodi, altrimenti si va in testacoda». Adesso parliamo di sicurezza. Il rischio maggiore, oltre a quello del testacoda, è il ribaltamento. Come e quanto vi allenate per fuggire da questo tipo di incidenti? «Molto. Una volta l’anno andiamo a Bergamo, nella sede degli Scuba Angels, e facciamo i test di ribaltamento. Anche perché bisogna essere calmi e preparati per fuggire dall’imbarcazione. Innanzitutto sei legato: quindi devi staccare il volante, toglierti le cinture di preparazione, aprire il portellone e

Ci saranno anche i soccorsi, no? «Assolutamente sì. Gli Scuba Angels, i soccorritori subacquei intervengono istantaneamente. Siamo arrivati a livelli di sicurezza molto alti, le capsule sono resistentissime e vengono effettuati dei carotaggi prima della partenza, perché può capitare che alcuni team molto incoscienti cerchino di barare sui materiali per guadagnare qualche nodo di velocità. Certo, ogni tanto capita l’incidente mortale, non lo nego, è accaduto anche il mese scorso negli Stati Uniti, ma purtroppo questo resta uno sport estremo».

La motonautica è uno sport motoristico governato dalla Union Internationale Motonautique e nel 1908 fece parte dei Giochi olimpici. I tipi di imbarcazioni sono tre: gli idroplani, i catamarani e la Carena a V. Le competizioni vengono effettuate, quasi sempre, in mare o nei laghi. Il tracciato è riconoscibile grazie all’apposizione di boe, generalmente di color arancio, che contraddistinguono i punti in cui gli scafi devono virare. Recentemente, a seguito di vibrate proteste di ambientalisti, nelle più importanti formule e manifestazioni viene utilizzato uno speciale carburante che non lascia molti residui nell’acqua. Le competizioni sono divise in Inshore, Offshore, Endurance, Rallye e Drag boat racing.

Dopo il mondiale di Chioggia cosa farai? «Nel 2018, insieme al mio team, andremo in giro per il mondo per far conoscere il Tommy Racing e questa disciplina sportiva che io ritengo meravigliosa. Sarà una bella esperienza, che spero di fare da campione del mondo». © Copyright Università Niccolò Cusano

radio cusano campus spiega

CHI è MAURIZIO SCHEPICI

uscire fuori. Tutte operazioni da fare necessariamente in apnea». Per forza? «Sì, perché per aprirsi la capsula si deve riempire piano piano. Quindi tu devi rilassarti, respirare e poi stare diversi minuti in apnea e focalizzare tutto ciò che c’è bisogno da fare per svolgere tutte le operazioni correttamente e nel più breve tempo possibile».

Biografia Maurizio Schepici è nato a Messina il 18/09/1975, ha un passato da protagonista nell’atletica leggera e in particolare nella specialità del lancio del martello. E’ nel 2007 che il suo interesse approda al mondo della nautica iniziando la sua nuova carriera sportiva come pilota di offshore. Ha partecipato al campionato mondiale, europeo ed italiano conseguendo piazzamenti di tutto rilievo ed in situazioni che richiedono notevoli capacità tecniche. Nel mese di agosto 2010 conquista l’eccezionale titolo di “campione del mondo” nella categoria. Con Marco Pennesi vince il prestigioso trofeo Roma Offshore Speed Race 2012, nella massima categoria, Evoluton. Schepici è stato insignito nel 2010 con la medaglia d’oro Coni per i suoi successi sportivi. Il 25 giugno 2017, con il copilota Federico Montanari, ha stabilito il primato di velocità a bordo di Tommy One sulle acque tra Crotone e Capo Colonna. Il percorso di 19,50 miglia nautiche è stato realizzato in 11 minuti e 45 secondi.


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gli infiniti benefici delle fibre alimentari N

on sono nutrienti essenziali ma certamente funzionali. Le fibre alimentari, se inserite regolarmente e nelle giuste quantità nell’ambito della nostra dieta, apportano molteplici benefici al nostro organismo. Difficili da digerire per lo stomaco e l’intestino, vengono metabolizzate dal colon grazie alla flora batterica con capacità enzimatiche in grado di digerirle. Le fibre possono essere insolubili, che assorbono acqua e che aumentano la massa fecale, accelerano il transito intestinale e riducono il tempo di contatto con la mucosa intestinale di sostanze potenzialmente nocive; oppure sono solubili, non assorbite ma soggette a fermentazione da parte della microflora batterica intestinale, il cui equilibrio è fondamentale per il mantenimento di un buono stato di salute. Le fibre solubili rallentano lo svuotamento gastrico, generano senso di sazietà, rallentano il transito intestinale, aumentano l’eliminazione degli acidi biliari, riducono e regolamentano l’assorbimento di zuccheri e grassi. La maggior parte dei cibi vegetali contiene fibre solubili e insolubili in differente proporzione. © Copyright Università Niccolò Cusano

FONDAZIONE NICCOLò CUSANO informa

FONDAZIONE NICCOLò CUSANO informa

Alimenti a maggior contenuto di fibra alimentare (percentuali orientative) Crusca pura 44% Legumi freschi/secchi: fagioli, lenticchie, piselli, frutta secca 10-25% Fichi secchi, uvetta, prugne secche 10-15% Pane e pasta integrali 10% Semi oleosi mandorle, noci, nocciole, arachidi 6-14% Frutta fresca: ciliegie, mele, pere, pesche, arance 1,5-2% Carote, spinaci, sedano, pomodori, peperoni, finocchi 1-3%

Gli effetti delle fibre sull’organismo • Rallentano e diminuiscono l’assimilazione dei nutrienti vista la presenza di sostanze inibitrici degli enzimi digestivi • Aumentano il senso di sazietà • Migliorano la motilità intestinale • Riducono l’indice glicemico dei carboidrati • Diminuiscono il rischio di malattie cardiovascolari e di tumore al colon

Come comportarsi con i più piccoli Evitare fino al compimento del primo anno di vita alimenti specificamente ricchi di fibre perché possono interferire con l’assorbimento di alcuni micronutrienti quali il ferro, indispensabile per lo sviluppo fisico e cognitivo. Dopo i dodici mesi è invece opportuno introdurre le fibre nella dieta quotidiana. L’apporto raccomandato in età evolutiva è di 8,4 g/1000 kcal (secondo i Larn 2014) e per capire a quanto corrisponda è possibile affidarsi ad una speciale formula: età + 5 per ottenere la quantità di fibra minima raccomandata ed età + 10 per ottenere la quantità massima. Tuttavia sono molti i bambini a riportare un’assunzione di fibre insufficiente rispetto al fabbisogno consigliato. è quanto registrato dallo studio Nutrintake, realizzato su circa 400 bambini e coordinato dalla Clinica Pediatrica dell’Ospedale Buzzi/Sacco in collaborazione con Pediatri di Libera Scelta delle città di Milano e di Catania, al fine di raccogliere dati relativi all’alimentazione su un campione di bambini di età compresa tra 6 e 36 mesi di vita. Secondo la ricerca quasi il 50% dei bambini (del campione) di età superiore a 12 mesi non assume abbastanza fibre e la situazione peggiora col passare dei mesi, toccando il 58% a 2 anni e il 67% a 3 anni.

ecco gli effetti Le fibre alimentari, se inserite regolarmente e nelle giuste quantità nell’ambito della nostra dieta, apportano molteplici benefici al nostro organismo


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il pilates per evitare infortuni nelle faccende di casa testatina per le pagine interne DX

SOLUZIONE Un’analisi delle posture e dei movimenti controindicati e i consigli per gli esercizi della tecnica Pilates per poter migliorare quel gesto

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re una “C”. Fermarsi dove si riesce ad arrivare senza forzare il movimento. Inspirare da fermi ed espirando iniziare il movimento di risalita con l’idea di raddrizzare prima la zona lombare, poi la parte alta del busto e in ultimo la testa, immaginando di srotolare una ad una le vertebre che compongono la colonna. Ripetere 4 volte il movimento.

le mosse giuste per non perdere il sorriso

Pulire i vetri Da evitare: avere poco equilibrio sui pie-

di, inclinarsi lateralmente spostando l’equilibrio fuori dalla base d’appoggio. Movimento corretto: allungarsi verso l’alto con il braccio, portando il peso leggermente laterale sulla stessa gamba del braccio che compie l’azione del pulire.

Esercizio:

Swimming modificato: sdraiarsi a terra a pancia in giù, distendere le gambe sul pavimento alla larghezza delle anche, le braccia distese in avanti ai lati delle orecchie, testa in linea con le spalle, sguardo a terra. Spingere poco in dentro l’addome come a voler lasciare un piccolo buco. Inspirare ed espirando sollevare nello stesso tempo il braccio destro e la gamba sinistra, il busto e la testa poco da terra, mantenendo l’allungamento del corpo. Inspirando tornare a terra ed espirando sollevare il braccio sinistro e la gamba destra, il busto e la testa. Ripetere ogni sollevamento per 4 volte.

Lavare i pavimenti Da evitare: tenere le gambe parallele e dritte e curvarsi con la schiena verso il basso. Movimento corretto: utilizzare un attrezzo con il manico lungo e impugnarlo il più lontano possibile. Durante il gesto è opportuno avere sempre una gamba in avanti leggermente piegata, l’altra distesa dietro e accompagnare il movimento di spinta delle braccia con le gambe.

alcuni gesti motori quotidiani sono talmente abituali che ci si può fare male nell’esecuzione dei movimenti

Esercizio:

In piedi gambe alla larghezza delle anche, braccia lungo i fianchi. Allungare la colonna verso l’alto e spingere leggermente indietro l’addome. Inspirare da fermi ed espirando portare la gamba destra avanti, appoggiare il piede a terra, piegando la gamba e mantenendo la sinistra indietro distesa. Nello stesso tempo portare le braccia avanti sulla linea delle spalle, flettendo il busto leggermente avanti mantenendo dritta la zona lombare e lo sguardo verso il basso oltre le mani. Inspirare da fermi ed espirando spingere con la gamba destra per riportarla indietro di fianco alla sinistra, copro dritto e braccia lungo i fianchi. Ripetere con l’altra gamba. Eseguire il movimento 4 volte per gamba alternando destra e sinistra. © Copyright Università Niccolò Cusano

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a maggior parte degli eventi trau- Rifare il letto matici si verifica quando si compiono gesti della vita quotidia- Da evitare: piegarsi in avanti con il buna, come girarsi in auto per effet- sto dritto e con le gambe distese (troptuare una retromarcia, sollevare le borse po carico sulla zona lombare) Movimento corretto: aprire i piedi ad una distandella spesa o rifare il letto. Ciò avviene za maggiore dei fianchi, piegare perché questi sono gesti motole gambe cercando di manri talmente abituali a cui non tenere la schiena in allunsi presta attenzione e, sodal letto gamento verso l’alto (se il prattutto, non si ascolta letto è molto basso metil proprio corpo nell’eda rifare secuzione di questi moai vetri da pulire: tersi in ginocchio). vimenti. Per recuperare Esercizio: l’abitudine ad “ascoltarle insidie Standing Roll Up/Down: si” è opportuno seguire sono dietro con le gambe appena più alcuni semplici accorgil’angolo strette dei fianchi, punta menti generali. Abbiamo dei piedi in linea davanti ai affrontato l’argomento con talloni, distendere la colonna Simona Crema, insegnante di verso l’alto immaginando di spingere seconda generazione, certificata Pilates Method Alliance, Lolita San Miguel le orecchie al soffitto. Attivare una spinta Pilates Master, la quale dal 1993 si occu- in dentro dell’ombelico e ruotare indiepa di fitness e benessere e dal 2003 si de- tro il bacino leggermente immaginando dica al Pilates con una scuola di formazio- di mettere la coda tra le gambe. Inspirane indipendente (Oltrepilates Academy). re per prepararsi ed espirando flettere la Di seguito ci occuperemo di tre faccende testa verso il basso, lasciando le braccia domestiche, le più comuni, analizzando abbandonate lungo il corpo, proseguile posture e i movimenti controindicati, re scendendo con la parte alta del busto e consigliando un esercizio della tecni- verso il pavimento, continuare a scendeca Pilates per poter migliorare quel gesto. re cercando di creare con la zona lomba-

Pochi consigli ma preziosi • Prima di effettuare un movimento abituale attendere qualche secondo, visualizzando e immaginando il gesto che verrà compiuto • Eseguire il movimento in modo lento, evitando gesti bruschi e improvvisi • Controllare sempre di essere su una base di appoggio stabile ( i propri piedi, una sedia, una scala, etc) • Attivare, prima di eseguire il movimento, quella che nella tecnica Pilates viene definita la “ Power House”, in termini molto semplici la parte centrale del corpo; ciò si ottiene spingendo leggermente in dentro l’ombelico come a mettere una cintura un po’ più stretta del normale).

K Intervista a Barbara Nicastro

specialista in odontoiatria

U

n bel sorriso è sinonimo di prevenzione, controlli periodici e scelta giusta degli strumenti per l’igiene orale: spazzolino e dentifricio in primis. Per la salute della nostra bocca abbiamo intervistato la dottoressa Barbara Nicastro, specialista in odontoiatria. Quante volte al giorno e quando è indicato lavare i denti? «Lavare i denti o meglio “spazzolare” i denti è molto importante per rimuovere residui di cibo e mantenere un determinato ph all’interno della bocca, quindi, sarebbe necessario spazzolare i denti dopo ogni pasto circa tre volte al giorno». In base a cosa si sceglie lo spazzolino? «La scelta dello spazzolino dipende principalmente dalle esigenze di ogni singolo paziente. Generalmente è preferibile utilizzare uno spazzolino con setole medie e la testina molto piccola al fine di raggiungere determinate zone della bocca tipo la superficie vestibolare dei molari superiori e la superficie linguale dei denti inferiori che, altrimenti, con un spazzolino con la testina un po’ più grande sarebbe di difficile accesso. Poi ci sono degli spazzolini specifici tipo con setole morbide per i pazienti che hanno problemi di tipo parodontale (gengive sanguinanti e colletti abrasi) e spazzolini per i soggetti portatori di apparecchi ortodontici. In commercio esistono anche gli spazzolini elettrici da utilizzare per pazienti che hanno una certa dimestichezza e quindi una corretta tecnica di spazzolamento». Dentifricio e collutorio: uno vale l’altro? «Sicuramente no. Ci sono dentifrici e collutori per denti sensibili e dentifrici e collutori per parodontosi, prodotti anche generici e per prevenzione carie che vanno bene un po’ per tutti e infine dentifrici per bambini con sapore più gradevole e con una percen-

salute orale: ripartiamo dalle basi, scelta dello spazzolino, dentifricio e collutorio fino all’efficacia della fluoro profilassi e dello sbiancamento

tuale di fluoro più alta. Poi ci sono dei collutori con delle percentuali variabili di clorexidina (5% 10% 20%), un importante antisettico necessario dopo interventi chirurgici, implantologia e problemi di parodontite sotto indicazione del proprio dentista». Gli alimenti responsabili delle carie? «Ci sono dei cibi, quelli ad alto contenuto di zucchero (dolciumi in generale bibite gassate), che incidono maggiormente nella formazione della carie, in particolar modo in soggetti facilmente predisposti». Come si fa prevenzione orale nei bambini e negli adulti? «La prevenzione è di fondamentale importanza sia nei bambini che negli adulti, per cui una visita ogni sei mesi dal dentista e un’ortopanoramica sono necessarie». Cos’è la fluoro-profilassi? «La fluoro-profilassi consiste nel somministrare ai bambini a partire dai sei mesi delle piccole gocce di fluoro al fine di migliorare la formazione della mineralizzazione dello smalto». Cosa sono le sigillature? «Non sono altro che dei riempitivi e dunque sigillanti che si fanno a scopo preventivo al livello dei solchi dei molari o premolari dei bambini, soprattutto durante il periodo di permuta per prevenire la formazione della carie». Sbiancamento dentale: lei cosa ne pensa? «Chi di noi non vorrebbe dei denti bianchissimi? Oggi come oggi in commercio esistono tanti agenti sbiancanti dentali, ma quelli che si utilizzano dal dentista prevedono delle alte percentuali di perossido di carbammide o di idrogeno fino al 38% tali da riuscire a sbiancare di molte gradazioni E a volte anche in un’unica seduta gli elementi dentari, pure quelli pigmentati. Esiste però una controindicazione dello sbiancamento: in alcuni soggetti predisposti (colletti scoperti, gengive sottili, etc), si possono verificare problemi di sensibilità dentinale per cui bisogna fare una sorta di selezione del paziente». Ortodonzia, quando si deve pensare all’apparecchio? «Avere una corretta occlusione è molto più importante di un’estetica dentale in quan-

to si possono verificare dei problemi a livello dell’articolazione temporo-mandibolare per cui l’ortodonzia, o meglio l’ortognatodonzia, diventa necessaria qualora il soggetto presenti problemi sia a livello scheletrico che dentale. Sicuramente è da valutare durante la fase di permuta dei denti che è variabile in base alla crescita del bambino stesso ma di solito intorno ai 6-8 anni. A volte si può intervenire anche intorno ai 5-6 anni montando dei dispositivi ortodontici sui denti decidui, ma nel nostro studio cerchiamo di intervenire nel periodo più propizio al fine di non prolungare eccessivamente la terapia ortodontica e venir meno alla collaborazione del piccolo paziente». © Copyright Università Niccolò Cusano

ANTI-CARIE Ci sono dei cibi, quelli ad alto contenuto di zucchero, che incidono maggiormente nella formazione della carie, in particolar modo in soggetti facilmente predisposti



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