Career Service Giugno 2020

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r e p a p s w e N

CAREER

PLANNING GIUGNO - 2020



Il contesto lavorativo è sempre più esigente e selettivo ed è fondamentale arrivare ben preparati ai colloqui di lavoro. In linea con tale obiettivo il servizio di consulenza offerto dall’Ufficio Career Service dà assistenza a laureandi e laureati che si apprestano al primo ingresso nel mondo del lavoro, fornendo informazioni utili su: progetti professionali che si desidera realizzare, redazione e aggiornamento del curriculum vitae, tecniche per impostare il colloquio e consultazione delle offerte di lavoro. Gli studenti ed i laureati possono consultare l’area “Offerte di Lavoro” e “Offerte di Stage” sul sito unicusano.it e candidarsi alle offerte attive.

TEL: 06.89320030

martedì e giovedì dalle ore 10.00 alle 12.00

PER INFORMAZIONI:

PLA CEMENT@UNICUSANO.IT


YOU ! T N A W WE lavoro del La rubrica

LAVORO

Nome dell’azienda: Primark Settore: Fashion Retail Titolo dell’offerta: Manager To Be Destinatari: Laureati con Master in Retail, Management o Economico Requisiti: - Laurea I o II livello - Master in ambito Retail, Management o Economico - Buona conoscenza lingua inglese - Ottime capacità relazionali e di lavoro in team - Capacità di analisi e problem solving - Orientamento al cliente - Autonomia e flessibilità - Determinazione ed ambizione alla crescita nel Fashion Retail; - Disponibilità a trasferimenti su tutto il territorio nazionale. Tipo di rapporto lavorativo: Contratto a tempo determinato 12 mesi Sede di lavoro: Tutta Italia Inserimento: Al termine delle selezioni

LAVORO

Nome dell’azienda: Alleanza Assicurazioni Settore: Assicurativo Titolo dell’offerta: Intermediario assicurativo Destinatari: Laureati in Economia Requisiti: - Laurea triennale o magistrale in Economia - Capacità di lavorare in team - Automuniti Tipo di rapporto lavorativo: Contratto di collaborazione continuativa Sede di lavoro: Massa Carrara, Liguria, Sardegna Inserimento: Al termine delle selezioni


U ! O Y T N A WE W lavoro del La rubrica

LAVORO

Nome dell’azienda: Primark Settore: Fashion Retail Titolo dell’offerta: Assistant, Department e Visual Manager Destinatari: Neo Laureati in ambito Retail, Management o Economico o ex studenti con comprovata esperienza manageriale in ambito Retail/GDO Requisiti: Laurea I o II livello; - Buona conoscenza lingua inglese; - Almeno un anno di esperienza manageriale maturata in realtà strutturate in ambito fashion/retail/GDO come District Manager, Store Manager o Responsabile di Reparto; - Capacità di analisi dei principali KPIs commerciali; - Problem solving e capacità di prendere decisioni a ritmi elevati; - Gestione di team numerosi; - Capacità comunicative e di leadership; - Dinamicità, entusiasmo e ambizione di crescita; - Disponibilità territoriale nazionale Tipo di rapporto lavorativo: Tipo di rapporto lavorativo e compenso: la tipologia di contratto verrà commisurata in base all'esperienza del candidato Sede di lavoro: Tutta Italia

LAVORO

Nome dell’azienda: Cantina Cooperativa italiana Settore: Enologia Titolo dell’offerta: Responsabile alla programmazione dell’imbottigliamento Destinatari: Laureati in ingegneria gestionale Requisiti: - Laurea in Ingegneria Gestionale o simili - Spiccato senso della collaborazione e gestione del personale Tipo di rapporto lavorativo: tempo determinato per lo sviluppo a tempo indeterminato Sede di lavoro: Verona est Inserimento: A fine selezioni


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LAVORO

Nome dell’azienda: SGB Humangest Holding Settore: Risorse Umane Titolo dell’offerta: Payroll Specialist Destinatari: Laureati e laureandi in materie economiche Requisiti: - Laurea in materie economiche o similari - Esperienza consolidata nella medesima mansione, maturata all’interno di studi di consulenza o Società di servizi per le aziende - Familiarità nell'utilizzo dei supporti informatici con particolare riferimento agli applicativi di Office - E' gradita la conoscenza del software: Zucchetti Tipo di rapporto lavorativo ed economico: saranno commisurate all’esperienza maturata Sede di lavoro: Pescara

LAVORO

Nome dell’azienda: SGB Humangest Holding Settore: Risorse Umane Titolo dell’offerta: Sales Account Destinatari: Laureati in giurisprudenza, economia, scienze politiche, scienze della formazione e psicologia Requisiti: - Laurea in materie economiche, giuridiche, sociali ed umanistiche - Esperienza di 2 anni in un ruolo commerciale nella vendita di servizi - Ottime conoscenze informatiche - Conoscenza della lingua inglese - Orientamento al cliente - Capacità di lavorare per obiettivi Tipo di rapporto lavorativo ed economico: saranno commisurate all’esperienza maturata Sede di lavoro: Parma - Piacenza - Novara - Vercelli


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LAVORO

Nome dell’azienda: Sesvil srl Settore: promozione e gestione di strutture immobiliari Titolo dell’offerta: Addetto Digital Marketing Destinatari: Laureati ad indirizzo marketing e comunicazione con esperienza nel ruolo Requisiti: - Laurea ad indirizzo marketing e comunicazione; - Esperienza in ruolo analogo; - Buona conoscenza della lingua inglese; - Buona conoscenza dei principali strumenti di web e social media marketing; - Precisione, capacità organizzative, ottime doti relazionali e attitudine al lavoro in team Tipo di rapporto lavorativo: Da definire Sede di lavoro: Provincia di Cuneo

STAGE

Nome dell’azienda: Il Castello dei Giochi Settore: Educazione Titolo dell’offerta: Educatore professionale Destinatari: Laureati o Laureandi in scienze della formazione e dell'educazione L-19 Requisiti: - Laurea in scienze della formazione e dell'educazione Tipo di rapporto lavorativo ed economico: Stage Durata: Da definire Sede di lavoro: Taranto Inserimento: Settembre 2020


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STAGE

Nome dell’azienda: Open Fiber Settore: Telecomunicazione Titolo dell’offerta: Privacy Audit Destinatari: Laureati o Laureandi in giurisprudenza Requisiti: - Laurea in giurisprudenza con tesi nel settore privacy o che abbiano conseguito Master o Corso di Perfezionamento in "I nuovi professionisti Privacy DPO" - Ottimo percorso di studi (con particolare attenzione alle seguenti materie: diritto pubblico, privato, commerciale e civile) Tipo di rapporto lavorativo: Stage Sede di lavoro: Roma Inserimento: Immediato Durata e Inserimento: 6 mesi

STAGE

Nome dell’azienda: Hays Settore: Risorse Umane Titolo dell’offerta: Head Hunter Intern

Destinatari: Laureati Requisiti: - Laurea in ingegneria, economia, scienze politiche, psicologia o scienze della formazione - Buona conoscenza della lingua inglese Tipo di rapporto lavorativo ed economico: Stage Durata: 6 mesi Sede di lavoro: Roma Inserimento: Immediato


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STAGE

Nome dell’azienda: Colavita S.p.A Settore: Alimentare Titolo dell’offerta: Addetto alla logistica Destinatari: Laureati che hanno conseguito il Master in Trasporti e Logistica Requisiti: - laurea in ingegneria gestionale (preferibile) o economia - conseguimento del Master in Logistica e Trasporti - ottimo utilizzo del Pc e in particolare di Microsoft Excel - conoscenza della lingua inglese Tipo di rapporto lavorativo: Stage Sede di lavoro: Pomezia (Rm) Inserimento: Immediato Durata e Inserimento: 6 mesi

INFORMAZIONE COMPLETA SU UNICUSANO.IT/CAREERSERVICE Per candidarsi inviare Curriculum Vitae a placement@unicusano.it, firmato con dichiarazione di: Autorizzazione al trattamento dei dati personali D.lgs. 196/03. L'annuncio è rivolto ad entrambi i sessi.

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Lore


IN IN

DALL’UNIVERSITÀ AL MONDO DEL LAVORO Pierluigi Santagati:

"Hr & Customer Care Manager" Formazione ed esperienza: la formula perfetta per diventare dei professionisti.

Conosciamo meglio il nostro laureato in Giurisprudenza Pierluigi Santagati, ad oggi Hr manager presso l’azienda Abies healthcare Services. "Mi chiamo Pierluigi Santagati e sono un manager delle risorse umane in un'azienda che opera nel campo dei servizi infermieristici e sanitari. Nella mia vita ho sempre lavorato e il mio percorso professionale è andato di pari passo con quello formativo. Ovviamente le due cose sono strettamente connesse: non avrei mai potuto crescere professionalmente senza progredire nel mio percorso formativo e viceversa. Per quanto possa sembrare strano, anche il più umile dei lavori porta ad avere un approccio diverso nei confronti dello studio e della formazione in generale. Dedicarsi allo studio da lavoratore vuol dire riuscire a comprendere il valore del tempo, organizzare meglio la giornata, scandire le priorità e scartare le futili distrazioni. In sintesi significa avere un approccio più maturo e pragmatico. Nei primi anni di università sono stato solo uno studente e negli ultimi anni di studio sono stato, invece, uno studente lavoratore: la differenza tra le due esperienze è stata netta. Se dovessero chiedermi se sia più importante lavorare o studiare direi, senza dubbio, che una cosa non esclude l'altra. Il mondo del lavoro è complicato quanto quello accademico, anzi di più, quindi iniziare il prima possibile è utile per apprendere quanto meno le nozioni di base. Parimenti, senza un percorso formativo continuo, è quasi impossibile progredire nel mondo del lavoro. Sin dalla mia prima esperienza professionale, mi sono totalmente dedicato al mio ruolo, sacrificando tempo, passioni e rapporti interpersonali. Lavoravo tra le dodici e le quattordici ore al giorno con una paga per nulla incoraggiante. Ero estremamente curioso, cercavo di apprendere il più possibile da coloro che avevano più esperienza di me, facendo domande, approfondendo, studiando ogni aspetto di quella nuova realtà. Il mio percorso formativo è andato di pari passo con le mie responsabilità professionali. Crescendo, ho acquisito competenze che mi sono tornate utili nel mondo del lavoro, a cui ho sempre affiancato anche lo studio. Facendo esperienza, ho avuto la fortuna e la capacità di trovare aziende che valorizzassero le


persone e la formazione. Tuttavia, andando avanti nel mio percorso professionale, mi sono reso conto che mancava qualcosa. Continuavo a pensare ai miei studi lasciati in sospeso a undici materie dal traguardo, ai sacrifici fatti ma anche a quelli che avrei dovuto fare, a quei due anni che sarebbero serviti a concludere il mio percorso di studi in Giurisprudenza. Poi, non da ultimo, anche alla soddisfazione e all’utilità che ne sarebbero derivate. Qui è entrata in gioco l'università Unicusano: nonostante le otto-nove ore di lavoro al giorno, ho deciso di riprendere gli studi in mano e concludere il mio percorso in Giurisprudenza. Sono stati due anni pesanti, fatti di notti insonni passate sui libri e di giorni pieni di caffè e grinta. Lo scorso anno ho finalmente concluso il mio percorso di studi con ottimi risultati e da lì in poi è stata un'accelerazione inarrestabile fatta di nuove e continue sfide professionali, crescita e soddisfazioni." Raccontaci la tua giornata lavorativa tipo: quali sono le principali attività a cui ti dedichi? "Giornalmente mi occupo della gestione del personale operativo e del coordinamento dell'intero ufficio amministrativo, circa 150 persone, inoltre svolgo anche attività di selezione, formazione e inserimento, contratti di lavoro e strategie di sviluppo del business. La parte più intensa e interessante del mio lavoro è sicuramente quella dedicata al management operativo e formativo, che occupa gran parte della mia giornata e che, essendo nel mondo dei servizi, è un aspetto fondamentale per il successo dell’azienda e per la corretta esecuzione di tutte le attività." Qual è il motto che ti guida nella vita e nel lavoro? "Mai arrendersi! Sfidatevi ogni singolo giorno. Il mondo dei servizi infermieristici e sanitari (soprattutto in questo periodo con l'emergenza Covid19 in corso) ti mette quotidianamente a dura prova. Si è sempre in emergenza, a volte non si ha un attimo di respiro, senti addosso la responsabilità delle persone che lavorano con te. La pressione è enorme perché il settore è molto delicato e tante delle scelte che operi influenzano la vita delle persone che assisti e dei loro familiari. Quando il momento è difficile e le sfide sembrano impossibili cerco sempre di spronare le persone con cui lavoro, incito tutti a non mollare, perché la riuscita o meno di ciò che facciamo dipende esclusivamente da noi, dalla nostra volontà e dal nostro impegno. Infatti, è proprio in base a questo che si determina il risultato. Sfidarsi ogni giorno vuol dire progredire ed evolversi come persone e come professionisti."


La tua opinione su Unicusano e sui suoi servizi? "Unicusano è un'ottima università. Avendo fatto la maggior parte delle materie all'università pubblica di Palermo, ho avuto modo di constatare le differenze. Diciamo che l'approccio pragmatico allo studio, l'offerta formativa, gli strumenti all'avanguardia a disposizione per l'apprendimento, i tutor e i professori disponibilissimi, fanno di Unicusano un'università perfettamente funzionale sia per i lavoratori che per i semplici studenti. Molti pensano che l'università telematica sia un gioco, che sia più facile: in realtà è semplicemente più funzionale di altre università. Se semplice vuol dire poter interagire con un professore o con un tutor che in poco tempo rispondono alle tue mail di chiarimento, se semplice significa poter accedere a contenuti online con un solo click da casa, se semplice vuol dire avere la possibilità di fare esercitazioni online sull'esame che si sta preparando, allora sì: l'Unicusano è un'università semplice. Personalmente non ho trovato esami facili, anzi, mi sono dovuto sempre impegnare tanto. Sicuramente il mondo del lavoro mi ha aiutato in questo, avendo cambiato il mio modo di approcciarmi allo studio: ha ristretto i tempi da poter dedicare alla formazione, il mio studio è stato più funzionale e grazie ad Unicusano ho potuto portare a termine il mio obiettivo. Ovviamente i costi non sono quelli di un'università statale ma i servizi sono di gran lunga superiori. " Qual è il segreto per riuscire bene nel proprio lavoro secondo te? "Beh rimboccarsi le maniche, impegnarsi, essere determinati e molto curiosi. Ciò che studi, ciò che apprendi non ti può essere portato via: quindi tanta volontà, tanta fatica e a volte anche una buona dose di incoscienza. Non c'è una formula magica che rende tutto più facile, però sicuramente può esserci un semplice concetto: maggiore competenza, più risultati: Più competenze riesci a sviluppare, più saranno i risultati che probabilmente conseguirai e più sarai appetibile sul mercato del lavoro. È per questo che la formazione e l’esperienza sono così importanti, perché entrambe confluiscono e accrescono la competenza e quindi la possibilità di risultati. Competenze e risultati sono la migliore valuta di scambio che avrete per essere appetibili sul mercato del lavoro e per le aziende in generale." Lavorare nel settore Hr: criticità e opportunità "Ho sempre saputo, sin da quando ero piccolo, di avere una buona capacità d'interazione sociale, ho sempre avuto tantissimi amici e sono una persona loquace, a cui piace interagire e soprattutto lavorare con le persone. Quindi lavorare nelle risorse umane è stata quasi una "naturale conseguenza".


Opportunità? Lavorare con le persone e per le persone; avere un buono stipendio, la possibilità di spaziare da un settore all’altro e l’impossibilità di annoiarsi. È un mondo vastissimo e offre tantissime occasioni ma richiede anche tanti sacrifici e tanta passione. Criticità? Come detto tanti sacrifici: per esempio, a volte, ti ritrovi la sera davanti al pc, dopo una giornata di lavoro, a fare screening CV oppure a cercare una soluzione operativa per emergenze o altro. Più responsabilità si hanno e più è probabile che si debbano fare sacrifici. Il settore ha un'ampia offerta di professionisti, quindi qualcuno potrebbe dire che è saturo ma a mio parere un Hr preparato e con esperienza sa sempre come distinguersi. Inoltre è un settore molto ampio e con figure estremamente diverse, quindi non vedo saturazione." Cosa deve fare un giovane laureato per inserirsi nel mondo del lavoro ad oggi? "Sicuramente tentare di fare più esperienze professionali e personali possibili, in Italia o possibilmente anche all'estero. Essere presenti sui social network è essenziale per creare contatti e nuove connessioni che potranno servire sia per trovare lavoro, sia per avere dei consigli utili dai professionisti di qualsiasi settore: penso a Linkedin, Twitter e Facebook. Restate concentrati, determinati, ostinati nel perseguire i vostri obiettivi, siate positivi e non perdete la speranza, è troppo importante. Non dico non scoraggiatevi, potete farlo ma solo per rialzarvi più forti di prima. Ho personalmente verificato che impariamo molto di più dalle sconfitte che dalle vittorie. Rendete utili le vostre sconfitte e ponetevi con umiltà e logica di fronte ad esse. Continuate a faticare, studiare, sviluppare sempre di più le vostre competenze. Sfidatevi ogni giorno che passa e cercate sempre modi diversi, strade diverse per innovare, per portare valore all'azienda o addirittura al mondo. In poche parole distinguetevi, perché al mondo d'oggi siamo tutti omologati. In un certo modo il colloquio di lavoro può essere visto come un atto di vendita: dobbiamo offrire qualcosa di speciale, di diverso, di unico." Ci sono dei traguardi che ad oggi non hai ancora raggiunto e a cui aspiri? Quali sono? "Non mi fermerò mai, questa è l'unica cosa che so. Conseguita la Laurea ho iniziato a studiare due lingue; parlo inglese e adesso sto imparando francese e spagnolo. Sto cercando di sviluppare e rafforzare i miei punti deboli frequentando dei corsi specifici. Forse un giorno prenderò una seconda Laurea ma al momento voglio continuare a progredire nella mia carriera professionale, che con tutta probabilità mi porterà un po’ in giro per il mondo. Non abbiate mai paura del cambiamento perché il cambiamento è alla base dell'evoluzione. Vi lascio con la citazione che ho inserito all'inizio della mia tesi di Laurea: "la misura dell'intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario". Pierluigi, uno stacanovista che con impegno e sacrificio è riuscito a farsi strada nel complesso e variegato mondo delle risorse umane, ci ha offerto un contributo importante per capire che con una buona preparazione e con la forza di volontà nessun traguardo è impossibile da raggiungere. A cura di Sara Marini


IN

DALL’UNIVERSITÀ AL MONDO DEL LAVORO Alessio Paccariè:

"Project manager & Business Process Re-engineering presso Mondo Convenienza"

L’equilibrio tra soft e hard skills come mantra della formazione e del lavoro

Conosciamo meglio Alessio Paccariè, Project manager & Business Process Re-engineering presso Mondo Convenienza, che ha conseguito un Master in Psicologia del comportamento alimentare presso l'Unicusano. "Studiare qualche volta è addirittura divertente. Questo è quello che ho scoperto tornando all'università in età più avanzata, affiancando la formazione universitaria alla carriera professionale. Il mio, come quello di tanti validi professionisti che ho conosciuto, è un percorso di formazione che definirei misto: una base metodologica tecnica, di stampo ingegneristico (nel mio caso Ing. Informatica e Gestionale), a cui ho associato un Master in Psicologia e scienze comportamentali. Ultimamente, per completare il profilo con una maggiore trasversalità, ho deciso di intraprendere anche un programma MBA, perché credo che questa scelta aiuti a creare un profilo competitivo. Riuscire ad affiancare competenze tecniche, le hard-skills, a competenze più trasversali e di carattere relazionale, le soft-skills appunto, è alla base per costruire un profilo professionale a tutto tondo. Questo a mio avviso crea un vantaggio competitivo nel mondo del lavoro. Proprio questo percorso mi ha portato, negli anni, a ricoprire ruoli di responsabilità crescente: in ultimo quello di Project Manager e Business Process Re-engineering per un'azienda multinazionale. Come saprete, sono molte le sfide in cui cimentarsi e le opportunità di imparare: il contesto dinamico, i colleghi, le iniziative cross-funzionali, sono solo alcuni degli aspetti più interessanti che questo ruolo mi offre. Per portare un valore aggiunto non basta esser bravi. Frase semplice ma tutt'altro che scontata. Per creare valore nel contesto in cui si è chiamati a contribuire, bisogna saper leggere il contesto e capire in che misura il proprio contributo può essere di supporto. Questo vuol dire saper instaurare relazioni stabili, creare fiducia nel team, prediligere la collaborazione e il lavoro in Team. Le competenze e le capacità personali sono indispensabili ma non sufficienti per eccellere e fare la differenza. Come spesso si sente dire, le soft skills sono un abilitatore delle hard skills personali e per questo vanno coltivate con la stessa attenzione.


Career Service Unicusano e dialogo costante con le imprese

Nella mia esperienza, il Master in Psicologia è sicuramente una milestone importante in questo senso: costruire e rafforzare le soft skills che permettono di instaurare e mantenere relazioni di qualità e più durature: un vantaggio di grande spessore in un contesto complesso e dinamico come quello aziendale. La modalità di apprendimento telematica ha sicuramente semplificato la fruibilità delle lezioni, altrimenti impossibili da seguire in presenza per chi decide di coniugare lavoro full-time e studio. Come sarà ormai chiaro reputo che l'integrazione e l'equilibrio tra soft ed hard skills sia la chiave per individuare potenziali talenti e collaboratori dal valore aggiunto: questi sono sicuramente i principali driver che utilizzerei e che attualmente adotto nel valutare un collaboratore ed un professionista in generale. Traguardi nel radar? Lasciare il segno contribuendo alla creazione di qualcosa che porti valore alla comunità. Il think tank di cui sono co-founder (Let's Think It) ha proprio questa come mission e, come spesso dico, ignoti nulla cupido: bisogna conoscere e saper cercare per poter desiderare qualcosa di migliore.”

Alessio, nonostante la sua giovane età, vanta già una carriera di altissimo livello che lo ha portato a ricoprire un ruolo di prestigio all'interno di una grande azienda e a fondare una start-up innovativa e promettente. Ad Maiora Alessio!

A cura di Sara Marini


sso e n n o c e r p resta sem oro! v a l l e d do n o m l i n co Segui la pagina facebook del

Career Service Unicusano


“PMI: quarantena, esportazione e il commercio con la Russia” è la mini guida gratuita per aiutare le PMI a resistere al lockdown prolungato e ad ampliare i propri confini di mercato. Covid-19, PMI e lockdown Il lockdown dettato dal Covid-19 è un problema non solo italiano, ma internazionale. Un problema attinente, soprattutto, all’uscita dalla crisi che si è generata e che probabilmente vivremo ancora di più post quarantena. Il COVID-19, infatti, ha colpito le economie di molti Paesi. L’Italia non fa eccezione. In alcuni di questi Paesi, la crisi causata dal virus si associa alla “febbre finanziaria” e all’indebolimento della valuta locale trasformando questa situazione economica nella peggiore crisi mondiale. Tuttavia, nonostante i dati tristi su PIL dei Paesi e la prognosi sul crollo di business delle PMI, è necessario capire che il mercato non crolla mai fino 0, mai… Sì, il mercato può stringersi al massimo, ma non fino 0. L’economia di un Paese dipende dall’economia degli altri Paesi e così via… L’offerta di un Paese può diventare domanda per un altro Stato. In un periodo di crisi, chi resiste vince un premio: diventa leader. Come? Ad esempio, uno strumento nella “difesa del fortino” della propria PMI è l’esportazione. Una legge del business, infatti, sostiene che per abbassare rischi, si deve differenziare la provenienza dei fatturati, fornitori, clienti: più sono, meglio è! Molto spesso, dunque, avere clienti all’estero è la migliore differenziazione e offre una possibilità nel periodo della crisi nazionale. Come si può, allora, sfruttare anche la situazione più difficile? Agire, allargare i confini, esportare. Un buon esempio è il commercio con la Russia, uno tra più grandi partner per i rapporti commerciali con l’Italia.

La mini guida gratuita di Unicusano e VVS Janna Martinova – Direttore generale di Agenzia analitica VVS – e Maria Asatrian Pompei – Russian Market Affairs General Manager Unicusano – hanno a tal proposito realizzato una mini guida gratuita dal titolo “PMI: quarantena, esportazione e il commercio con la Russia”. Obiettivo: aiutare le PMI a resistere al lockdown prolungato e ad ampliare i propri confini di mercato. Dal 1998, la società di informazione e analitica di Janna Martynova riceve richieste da centinaia di produttori stranieri interessati ad avere una consulenza sull’analisi di mercato e dei concorrenti. Più una impresa ha le informazioni giuste, più velocemente entra nel mercato In estero; questo è il motto.


In Russia, i marchi italiani sono sempre percepiti come preferibili; pertanto anche nella situazione economica più difficile ci sarà sempre un segmento della popolazione che non rinuncerà alle proprie preferenze. L’importante è non deludere i fan del brand, mantenere la qualità a qualsiasi costo e conquistare la fiducia di nuovi clienti. E nel periodo di gennaio-febbraio 2020 alcuni fornitori italiani sono riusciti farlo in una serie di nicchie di esportazione tradizionali. La guida, al suo interno, presenta anche casistiche e numerosi consigli per creare il proprio piano anticrisi e trasformare questo periodo in una grande opportunità di business. Puoi scaricarla, previa registrazione, sul nostro sito Amici Unicusano, la rete che offre opportunità alle imprese. Se hai pochi clienti, dovresti cercarli all’estero, il mondo è grande e basta per tutti. E, poi, quando si rompono i fili dei vecchi rapporti commerciali, a causa della crisi, c’è più probabilità di trovare nuovi clienti e fornitori, anche senza avere un budget importante da destinare al settore del marketing. Accetterai il consiglio?

A cura di Michela Crisci


A cura di Michela Crisci


Nelle piccole e medie imprese i sistemi di sicurezza sono scarsi, dunque esse sono le più colpite dagli attacchi informatici. Cosa fare?

Cyber Security

La Cyber Security rappresenta un campo della sicurezza informatica: strumenti e tecnologie la cui funzione è quella di proteggere i sistemi informatici dagli attacchi esterni. Si basa su: – protezione della confidenzialità, – integrità e disponibilità di un sistema informatico Ecco 5 passi che ogni impresa dovrebbe seguire per ridurre al minimo la possibilità di attacchi informatici esterni. 1 regola: ridurre la vulnerabilità Non basta innalzare mura a difesa del fortino per tenere alla larga gli attacchi informatici; è necessario ridurre la vulnerabilità del perimetro. Come? Maggiore attenzione alla prevenzione, alla configurazione dei sistemi e alla consapevolezza degli utenti e dipendenti in merito alle minacce. 2 regola: conosci te stesso. È importante conoscere il proprio ambiente digitale per non essere vittime di cybercriminali. Se oggi le PMI usano molto le diverse infrastrutture agili (ad esempio il cloud) diventa fondamentale controllare e monitorare la propria attività con dei sensori in gradi di rilevare dati dalla risorse IT. 3 regola: avere informazioni accurate Raccogliere ed elaborare informazioni accuratamente permette di evitare allarmi ingiustificati e costi non programmati. 4 regola: scalabilità Operare in maniera scalabile significa essere pronti ad espandere o ottimizzare continuamente l’ambiente IT in base alle esigenze di business e dei clienti. 5 regola: il tuo alleato è l’automazione Obiettivo? Ricorrere a tecnologie e piattaforme in grado di definire situazioni anomale, vulnerabilità e priorità di intervento. Potresti essere interessato al Master I Livello in Sicurezza delle reti informatiche dell’Università Niccolò Cusano. Informati su www.unicusano.it.


Giovani e fase 2:

cosa serve per ripartire? I consigli dei docenti Unicusano L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha sconvolto radicalmente la nostra quotidianità. La vita universitaria non è stata indenne da questo cambiamento: nelle ultime settimane gli studenti hanno modificato le loro abitudini e il loro approccio alla formazione, sostituendo le attività in presenza con quelle a distanza, con l’ausilio dell’online. Il ritorno progressivo alla normalità, iniziato con la fase due dell’emergenza, sarà caratterizzato da prudenza e responsabilità, ma anche dalla necessità di ritrovare una serenità che il Covid-19 ha messo a dura prova. Ecco un’intervista approfondita a cura dei docenti della Facoltà di Psicologia dell’Università Niccolò Cusano. Abbiamo chiesto loro quale sarà il ruolo dell’Università in questa fase due, come affrontare questa “nuova normalità” e come superare gradualmente ansia e preoccupazioni che possono incidere sulla qualità della nostra vita. La fase 2 e la vita universitaria

La prima parte di questa intervista sarà completamente dedicata al ruolo dell’Università in questa fase due. I nostri docenti risponderanno a tutte quelle domande legate al nuovo rapporto tra studenti e università e scioglieranno i dubbi su come riprendere a studiare anche in condizioni di stress. In che modo l’Università sarà parte attiva nella Fase due? In che modo pensate di rimanere accanto agli studenti?

L’idea è quella di mantenere le strategie attuate durante questo periodo. Tutte le attività didattiche (lezioni, videoconferenze, etc.) saranno svolte online consentendo agli studenti di seguire lezioni e svolgere gli esami garantendo una continuità assoluta di tutti i servizi. Inoltre, già a partire dal 16 Marzo 2020, è attivo uno sportello psicologico online a cui tutti gli studenti dell’Unicusano possono accedere gratuitamente. Tale servizio è offerto da un gruppo di professori della Facoltà di Psicologia e rimarrà in funzione per tutta la durata dell’emergenza. Come cambierà il rapporto degli studenti con l’Università dopo l’emergenza?

I docenti seguono in modo attivo gli studenti nel loro percorso formativo rispondendo quotidianamente alle loro richieste. Riteniamo che gli studenti ci abbiano sentiti più vicini in questo periodo, probabilmente molto più di quanto sia accaduto per i docenti delle università non telematiche.


Anche la figura del tutor assumerà un ruolo sempre più centrale perché contribuisce in modo essenziale al supporto agli studenti che spesso si rivolgono a loro anche per questioni non strettamente didattiche. -

Qual è l’impatto psicologico che la fase due potrebbe avere sugli studenti? In che modo il distanziamento sociale e le nuove regole possono influire sulla vita degli studenti?

Crediamo che prima ancora che di studenti si debba parlare di persone. La situazione attuale e il suo protrarsi potrebbe determinare delle conseguenze sulle condizioni psico-fisiche delle persone in relazione alle caratteristiche di personalità dell’individuo, ed a questo occorre prestare particolare attenzione anche nel rapporto docente-studente. In termini strettamente didattici, riteniamo che il rapporto docente-studente non sarà in alcun modo intaccato dal distanziamento sociale ed, anzi, nella fase due gli studenti potranno continuare a fruire pienamente dei numerosi strumenti telematici che l’Università Niccolò Cusano mette loro a disposizione. Il clima di incertezza potrebbe portare gli studenti a vivere un vero e proprio stress post traumatico. Ci sono dei consigli utili per gestire ansia e preoccupazioni?

Come dicevamo, i fattori che possono determinare conseguenze di rilievo nella sfera psicologica sono diversi e includono anche caratteristiche e modalità di funzionamento cognitivo-comportamentali che fanno parte della personalità dell’individuo. Una strategia utile potrebbe essere quella di concentrarsi sul “qui e ora” mantenendo l’attenzione sulla quotidianità e traendo beneficio dalle gratificazioni connesse ai risultati raggiunti. Inoltre, il prendersi cura della propria vita personale, avendo il tempo di dedicarsi agli hobby, potrebbe essere una risorsa per gestire le preoccupazioni legate al futuro. Ricollegandoci all’argomento, come pensate che questo influisca sulla produttività e la concentrazione degli studenti? Ci sono delle buone pratiche da seguire per rimanere concentrati?

La situazione complessa che sta investendo il Paese può condizionare in modo significativo la concentrazione e la produttività degli studenti anche a causa dei cambiamenti nella gestione della vita quotidiana (ad esempio, la gestione condivisa degli spazi con i famigliari). In particolare, l’emergenza dovuta al Covid-19, ha reso ancor più attuali le evidenze scientifiche sull’effetto di eventi che possono comportare un alto livello di stress. Le ricerche degli ultimi due decenni hanno identificato come gli ormoni e i neurotrasmettitori rilasciati durante e dopo un evento associato ad elevati livelli di stress siano importanti modulatori dei processi di apprendimento e, quindi, dell’efficienza della memoria, con implicazioni di potenziale rilievo nei contesti educativi. Livelli eccessivi di stress possono, infatti, compromettere il consolidamento e il recupero del memorandum, comportando, ad esempio, il rischio di non riuscire a sostenere gli esami. Prendendo in considerazione queste intuizioni della psicologia e delle neuroscienze, e tenendo presente che non esistono ricette pronte all’uso ma esistono solo linee guida, indicazioni e orientamenti utili, una strategia, che si può


applicare, anche con l’aiuto delle piattaforme di interazione online, è il lavoro in gruppi. Dunque dal punto di vista più ampio di benessere psicologico individuale quello che suggeriamo ai nostri studenti, ed in particolare a coloro che hanno fatto richiesta di supporto psicologico in questo senso, è di mantenere ritmi scanditi da micro obiettivi relativi alla quotidianità, in cui rientrano anche gli obiettivi formativi degli studenti. A tale riguardo, importante è partecipare alle attività proposte quotidianamente dai docenti di riferimento attraverso la piattaforma. In termini produttivi sarebbe, quindi, utile ritagliarsi dei tempi e degli spazi che siano metodicamente dedicati allo studio e alla condivisione con colleghi e docenti.

La fase due e l’approccio degli italiani alla “nuova quotidianità”

Nella prima parte della nostra intervista abbiamo parlato degli strumenti che l’Università ha messo a disposizione per facilitare l’apprendimento e consolidare il legame di vicinanza tra docenti e studenti. In questa seconda parte dell’intervista, i nostri docenti risponderanno ad alcune domande sulla portata psicologica del lockdown e su cosa possiamo aspettarci in questa fase due. Che cos’è il disturbo post traumatico da stress e come si manifesta?

Il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) è un disturbo altamente complesso che si caratterizza per lo sviluppo di sintomi tipici che seguono l’esposizione a uno o più eventi traumatici. Il PTSD si manifesta in modo variabile e con caratteristiche diverse a seconda della fascia di età della persona. Gli eventi traumatici possono essere di diverso tipo (ad es., guerre, aggressione fisica, abuso psicologico e/o fisico, rapimento, disastri naturali, gravi incidenti etc.) e possono essere vissuti in prima persona o come testimone. Il disturbo può avere forme di gravità diversa a seconda della storia clinica della persona, del tempo di esposizione all’evento (o agli eventi) e dalla gravità dell’evento traumatico. Il PTSD si manifesta con sintomi intrusivi associati all’evento (ad es., ricordi ricorrenti, spiacevoli dell’evento), con sogni ricorrenti e spiacevoli collegati al trauma, con reazioni dissociative, con manifestazioni fisiche e con sofferenza psicologica prolungata in tutte quelle situazioni che possono essere associate all’evento traumatico. La persona con PTSD può sviluppare comportamenti di evitamento di tutte quelle situazioni che possono ricordare il trauma e, allo stesso tempo, possono sviluppare pensieri ed emozioni negative (ad es., difficoltà a ricordare l’evento, sentimenti di colpa, riduzione dell’interesse, difficoltà nel provare emozioni positive, comportamenti di distacco dalla vita di tutti i giorni, etc.) e possono presentare modificazioni significative dell’arousal (ossia uno stato di attivazione e reattività del sistema nervoso, che avviene in risposta a stimoli interni o esterni) e aumento della reattività con atteggiamenti come crisi di rabbia, comportamento spericolato e autodistruttivo, ipervigilanza, difficoltà di concentrazione e difficoltà nel ritmo sonno veglia. In età evolutiva la sintomatologia presenta caratteristiche diverse quali, solo per citare alcuni sintomi, difficoltà nel sonno, ritiro sociale, scarso interesse per attività ludiche e gioco di risperimentazione.


La depressione è la “malattia della modernità”. Gli italiani non saranno più gli stessi dopo la quarantena?

Sicuramente questa situazione porterà a delle conseguenze che noi esperti del settore stiamo tenendo in considerazione e monitorando dall’inizio del lockdown. L’isolamento e la reclusione forzata potrebbero portare ad un incremento di sintomatologie che potremmo definire “sommerse”. I cambiamenti nello stile di vita si protrarranno per mesi anche dopo la riapertura e durante la “fase 2”. Per questo è importante che le Istituzioni tengano conto in modo complessivo dell’emergenza sanitaria connessa al Covid-19 per includere l’emergenza psicologica che potrebbe riguardare molti cittadini. Dopo il 4 maggio prevarrà il sollievo per la fine della quarantena o l’ansia per come affrontare un futuro incerto?

Dopo il 4 maggio, le emozioni provate dalla popolazione italiana potrebbero essere caratterizzate da una forte ambivalenza. Da un lato, il senso di sollievo, relativo ad un maggior grado di libertà. Dall’altro lato, l’ansia dovuta alla necessaria convivenza con il virus che ha modificato le nostre abitudini comportamentali, così come le relazioni sociali nei vari contesti. Assisteremo probabilmente ad atteggiamenti differenti da parte di adulti e bambini nei confronti della vita relazionale, che potrebbero oscillare tra il desiderio di condivisione e vicinanza ed il timore del contagio che può condizionare la progettualità a lungo termine. Primi studi sugli effetti psicologici del Covid-19

Una ricerca internazionale condotta da Open Evidence e pubblicata dal Corriere della Sera ha voluto sondare l’impatto dell’emergenza Covid-19 su salute, status socio-economico, situazione psicologica, shock, comportamenti effettivi e futuri in Italia, Spagna e Regno Unito. Secondo gli intervistati, il governo oltre a contenere il contagio dovrebbe anche concentrare i propri sforzi su come evitare una crisi economica e spiegare ai cittadini in modo chiaro come sta pianificando l’uscita dall’emergenza. I risultati dell’indagine sulla salute psicologica mostrano come in Italia il 59% si è sentito depresso con una certa frequenza e solo il 41% del campione ha dichiarato di non essersi mai sentito depresso (in Spagna 33% vs. 67%, nel Regno Unito 43% vs. 57%). GRAFICO - “Quante volte ti sei sentito in uno dei seguenti stati d’animo negli ultimi 7 giorni? Mi sono sentito depresso o senza speranza per il futuro”: la maggior parte del tempo (5-7 giorni); per un discreto periodo di tempo (3-4 giorni); qualche volta (1-2 giorni); raramente o mai (meno di un giorno).


Essere disoccupati, vivere con più persone, avere a casa bambini/ragazzi in età scolare, avere subito un evento stressante (es. licenziamento o chiusura attività), e la perdita di guadagno sono fattori che aumen tano i rischi di salute mentale ed hanno una correlazione positiva con lo stress psicologico. I risultati dell’indagine sono stati proiettati sulla popolazione e, come si vede dal secondo grafico, la percentuale a rischio è del 41% in Italia, del 46% in Spagna e del 41% nel Regno Unito.

Il coronavirus cambierà per sempre il nostro modo di rapportarsi all’altro? Come vivremo questa nuova socialità?

Il coronavirus avrà, probabilmente, un forte impatto a livello psico-sociale sia per i bambini sia per gli adulti. Le relazioni sociali, soprattutto nella quotidianità, saranno (almeno per i primi tempi) ridotte e incentrate sulla cautela e la paura di contrarre il virus o di essere fonte di contagio. L’essere umano è, per sua natura, un essere sociale ed è spinto a creare relazioni e confrontarsi con l’altro ma, almeno in una fase iniziale, è possibile che prevalga una tendenza ad inibire tale spinta naturale per favorire lo sviluppo di comportamenti di preservazione e tutela. Quello che spaventa, maggiormente, sono le ridotte conoscenze sul Covid-19 (in quanto nuovo) e sulle ricadute future. Su queste paure incidono alcuni dati oggettivi quali il tasso di di letalità che si sta rivelando particolarmente elevato in Italia, la mancanza di un vaccino ed i tempi incerti per la sua formulazione, la gravità dei sintomi in molte delle persone risultate positive al virus Covid-19. Queste incertezze renderanno, con tutta probabilità, complesso il ripristino di una socialità naturale come era vissuta in epoca pre Covid-19. Da Blog Unicusano


CURIOSITA DEL MESE La storia, i ricordi e le curiosità sulla “Festa della Repubblica” 1.998.675 di voti in più, ed il 2 giugno 1946 l’Italia abbandonò la Monarchia per diventare una Repubblica. Il risultato del referendum che chiamò gli italiani alle urne per scegliere quale futuro dare al Paese, raccolse esattamente 12.717. 923 voti per la Repubblica e 10.719.284 per la Monarchia. Come ha ricordato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni dello scorso anno, "da quel 2 giugno 1946, abbiamo vissuto anni intensi verso una profonda coesione del popolo italiano, in un cammino ispirato dalla nostra Carta Costituzionale, architrave delle Istituzioni e supremo riferimento per tutti. Valori di libertà, giustizia, uguaglianza fra gli uomini e rispetto dei diritti di tutti e di ciascuno sono il fondamento della nostra società ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell’Europa". [...] I risultati del referendum vennero resi noti il 10 giugno, ed il 13 giugno, l’ormai ex re d’Italia, Umberto II di Savoia, lasciò l’Italia… "C’era un forte desiderio di rimarcare la storica scelta degli italiani, e già l’11 giugno, la data del referendum fu dichiarata giornata festiva, quasi a sancire il Capodanno della nuova Italia repubblicana. L’anno successivo, il 2 giugno 1947, si celebrò la prima ricorrenza della Festa della Repubblica mentre la prima parata militare in via dei Fori Imperiali è del 1948, e nel 1949 la giornata del 2 giugno fu dichiarata Festa nazionale. In quell’occasione, dopo la deposizione della corona al Milite ignoto da parte dell’allora Presidente Luigi Einaudi, le bandiere delle Forze Armate si resero protagoniste di un gesto particolarmente suggestivo: uscendo dallo schieramento s’inchinarono al Capo dello Stato, che nel nostro ordinamento è anche il comandante supremo delle Forze Armate." [...] Dal 1949, il 2 giugno si celebra quindi la Festa della Repubblica. Oltre all’omaggio al Milite ignoto, quali cerimonie, riti, caratterizzano questa giornata? "Di solito, il calendario delle celebrazioni si articola su due giorni: il 1° giugno c’è il cambio solenne della Guardia al Palazzo del Quirinale con un reparto di Corazzieri a cavallo, un concerto in onore del Corpo Diplomatico e il ricevimento serale nei Giardini del Quirinale. Il 2 giugno, come abbiamo già ricordato, il Presidente depone una corona d’alloro sulla tomba del Milite Ignoto, al Vittoriano, e assiste alla parata militare. Nel pomeriggio, i giardini sono aperti al pubblico con concerti delle bande militari." Ci sono state occasioni particolari in cui la Festa del 2 giugno non è stata celebrata a Roma… "Accadde nel 1961. In occasione del centenario dell’Unità d’Italia, le celebrazioni ebbero luogo a Torino che dell’Italia unita fu la prima capitale, dal 1861 al 1865. Ricordiamo che nel 1865 la capitale del Regno fu spostata a Firenze e infine, nel 1870, a Roma." Anche la parata di Via dei Fori imperiali ha avuto alterne vicende… "Nel 1963 l’agonia di papa Giovanni XXIII, che sarebbe morto il 3 giugno, indusse il Governo a spostare la sfilata al 4 novembre, Giornata dell’Unità e delle Forze Armate, istituita per ricordare la conclusione vittoriosa della Grande Guerra, il 4 novembre 1918. Nel 1976 la parata non ebbe luogo a causa del disastroso terremoto che colpì il Friuli e la sospensione, anche per la crisi economica e petrolifera che colpì l’Europa, durò fino al 1983. Nuova interruzione nel 1989 fino al 2000, quando il Presidente Ciampi la ripristinò."


Per diversi anni, la Festa della Repubblica è stata celebrata sottotono, tanto che il 2 giugno non era considerato un giorno festivo come avviene oggi. Quando è tornata ad essere la festa “simbolo" per eccellenza dell’identità italiana? "Nel 2001, proprio grazie al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che tanto si adoperò nel suo settennato per rivitalizzare i simboli della Repubblica e l’idea di Patria. Grazie a lui, il 2 giugno perse lo status di "festa mobile", nel senso che le celebrazioni avvenivano la prima domenica del mese, tornando ad essere un giorno festivo a tutti gli effetti." Un’altra curiosità… c’è un motivo particolare per cui, per la parata, scortato dai Corazzieri in moto, il Capo dello Stato sceglie la Lancia Flaminia? "Certo che c’è. Si tratta di una versione speciale della Lancia Flaminia 355, realizzata per il Quirinale nel 1961 in 4 esemplari e destinata espressamente alle occasioni più solenni. Fu usata per la prima volta in occasione della visita di Stato della Regina Elisabetta II di Gran Bretagna, nel maggio 1961, e da allora è stata amorevolmente curata dal garage del Quirinale che la tiene ancora oggi in perfetta efficienza. È un modello bellissimo, orgoglio dell’industria automobilistica italiana e di uno dei suoi più grandi carrozzieri, Pininfarina, che ne ha realizzato le modifiche e l’allestimento. Una curiosità: i quattro esemplari ebbero il nome di altrettanti cavalli purosangue, Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito. E visto che abbiamo citato la visita di Elisabetta II, c’è un episodio che pochissimi conoscono. La scorta dei Corazzieri a cavallo, con le loro scintillanti corazze, affiancò la Flaminia con a bordo la Regina nell’ultimo tratto in salita di Via XXIV Maggio, prendendo il posto dei motociclisti. Quella volta, però, il maniscalco del Reggimento aveva realizzato dei ferri di cavallo in gomma, per evitare che gli animali perdessero l’equilibrio sul selciato scivoloso. Avvenne così che i maestosi cavalli apparvero quasi per magia attorno alla Regina, accompagnandola in un magico silenzio fino al Palazzo. E da grande intenditrice di cavalli, la sovrana rimase ammirata e volle portare con sé alcuni esemplari dei nostri ferri… silenziati." [...] Oltre alle cerimonie per la Festa della repubblica, il 2 giugno si dedica un momento anche al conferimento delle onorificenze da parte del Capo dello Stato: quali sono e quali sono assegnate anche agli italiani all’estero? "La Repubblica Italiana possiede quattro ordini cavallereschi: l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, l’Ordine al Merito del Lavoro, l’Ordine Militare d’Italia e l’Ordine della Stella d’Italia. Quest’ultima onorificenza viene assegnata agli Italiani all’estero e ai cittadini stranieri che abbiano acquisito particolari meriti nella promozione dei rapporti di amicizia e collaborazione tra l'Italia e gli altri Paesi e nella promozione dei legami con l’Italia." La Festa della Repubblica viene celebrata anche all’estero: quali cerimonie sono previste? "In pratica, si può affermare che il 2 giugno è la data che unisce tutti gli italiani, in Italia e all’estero. Ogni rappresentanza diplomatica italiana celebra la Festa della Repubblica con una serie d’iniziative che non seguono uno schema rigido; in base alle loro esigenze, può cambiare anche la data, ma non c’è una rappresentanza diplomatica, o anche un’Associazione di italiani che non ricordi la Festa della Repubblica. In genere, è previsto un ricevimento in Ambasciata per le alte cariche del Paese ospitante e il Corpo diplomatico accreditato, incontri in cui è presente anche una rappresentanza della comunità italiana, nonché eventi culturali e artistici." [...] di GIOVANNA CHIARILLI da genteditalia.org


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