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IL CLICK CHE MI HA APERTO LE PORTE DELL’UNIVERSITÀ L’Unicusano inaugura nel 2014 l’assegnazione delle borse di studio Click Days
Il Centro Universitario per la Clinica e la Ricerca in Psicologia (CUCR) dell’Università Niccolò Cusano è affiliato alla Facoltà di Psicologia e si trova all’interno del campus universitario. Il CUCR ha nella sua mission quella di integrare le aree cliniche e di ricerca con quelle legate alla didattica, prevedendo il coinvolgimento di enti di ricerca e di professionisti esterni nella prospettiva della promozione di progetti di ricerca in collaborazione. Il Centro è organizzato in una serie di servizi con l’idea di conciliare l’attività clinica e quella di ricerca, oltre che tutti gli aspetti formativi di un centro universitario.
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UN SERVIZIO DEDICATO AGLI ADULTI
Uno dei servizi proposti si occupa di neuropsicologia applicata
L’attività è volta allo studio dei processi cognitivoaffettivi in persone con sindromi neurologiche e in individui sani. Vengono effettuati studi sui processi di memoria episodica, di memoria prospettica e delle funzioni esecutive attraverso l’applicazione dei metodi propri della neuropsicologia. Sono parte integrante dell’attività le ricerche sulle basi neurobiologiche dei disturbi cognitivi ed emotivo-comportamentali e gli interventi di riabilitazione nelle persone con malattia di Parkinson e in persone con esiti di gravi cerebrolesioni acquisite. Un altro settore del centro si occupa dello studio delle funzioni neurocognitive e sensoriali, focalizzato sull’identificazione delle principali attività neurali che predicono la prestazione comportamentale nei compiti di presa di decisione percettiva. Inoltre, vengono studiati gli effetti dell’ipnosi e della suggestione ipnotica sull’elaborazione sensoriale (es. ipoestesia) e sulle funzioni esecutive (es. gestione del conflitto cognitivo nella presa di decisione). Infine, vengono analizzate le tecniche di neurostimolazione (tDCS) per la cessazione delle dipendenze e il potenziamento di abilità cognitive (es. controllo inibitorio) e motorie. Infine, un settore si occupa dei Disturbi Psicopatologici in età Adolescenziale e Adulta: l’attività svolta si concentra su tre quadri clinici quali i Disturbi di Personalità, in particolare il Disturbo Borderline di personalità, attraverso la costruzione di protocolli di indagine diagnostica che possano ampliare la conoscenza delle dinamiche cognitive oltre che intrapsichiche del disturbo, per poter strutturare interventi sempre più efficaci; Gioco d’azzardo patologico, filone che vuole indagare sui precursori e i fattori di rischio già a partire dall’adolescenza; Disturbi del Comportamento Alimentare, attraverso ricerche che coinvolgano la popolazione adolescenziale e dei giovani adulti, utilizzando metodiche di indagine diagnostica, che potrebbero portare a nuove conoscenze relativamente al trattamento di tali disturbi e ad una loro prevenzione sia primaria che secondaria.
Un’intera area di ricerca del CUCR si dedica all’età evolutiva
Una delle principali aree di studio e ricerca riguarda i disturbi dello spettro autistico (ASD): l’attività di ricerca si propone, in termini generali, di coniugare i diversi aspetti legati alla diagnosi, alla terapia e alla presa in carico dei bambini e adolescenti con ASD e delle loro famiglie attraverso l’attivazione di percorsi specifici. Rientrano in questo filone gli studi sull’applicazione della Lego ® therapy per bambini con ASD e Disturbi dell’Età Evolutiva; lo studio delle caratteristiche comunicative linguistiche e di apprendimento nei bambini e adolescenti ASD; lo studio di Teoria della Mente, Competenze Pragmatiche, caratteristiche Empatiche e di Sistematizzazione in preadolescenti e adolescenti ASD e con Disturbo del Comportamento; la creazione di un Modello di Terapia a Distanza per i bambini con ASD (TAD-ASD).
Un’attenzione particolare viene rivolta ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA). L’attività di ricerca si propone di approfondire gli indicatori precoci dei DSA e la prevenzione; lo studio della comorbidità tra DSA e le conseguenze psicopatologiche in preadolescenza e adolescenza; la creazione di un Modello di Terapia e Valutazione standardizzata a distanza; infine, lo sviluppo delle competenze strumentali dell’apprendimento nei bambini con disabilità intellettiva.
Tra le attività di questo settore si evidenziano: servizio di consulenza per i DSA finalizzato alla diagnosi a bambini, adolescenti e adulti con difficoltà di apprendimento; attività di tutoraggio e riabilitazione; attività di sostegno ai genitori e consulenza legale sulle pratiche per indennità di frequenza; attività di supporto alle insegnanti di ragazzi con DSA.
Non dimentichiamo la didattica e la formazione
Le attività del CUCR permettono di attivare progetti di formazione degli studenti e dei neolaureati con seminari sulla diagnosi, sulla valutazione e sull’intervento.
È possibile, inoltre, l’inserimento dei tirocinanti del Corso di Laurea Triennale in Scienze e Tecniche psicologiche (L-24) e del Corso di Laurea Magistrale in Psicologia (LM-51).
Nella sempre viva ottica di condividere conoscenze e scoperte, il CUCR è portatore e organizzatore di Seminari professionalizzanti per educatori su intervento a scuola e in ambito domiciliare e giornate per la ricerca e la clinica per specialisti e figure professionali altamente specializzate.
Prof.ssa Nicoletta Vegni Prof.ssa Caterina D’Ardia
Laboratori di Pedagogia Speciale:
un’occasione irrinunciabile per riscoprire la propria professione, ripartendo da se stessi
Dall’A.A. 2019/20 (vedi nota MIUR del 05/05/2018 – prot. 24814), ai fini dell’accesso ai posti di Educatore dei Servizi Educativi per l’Infanzia, la laurea triennale nella classe L-19 - Scienze dell’Educazione e della Formazione deve soddisfare, ai sensi dell’allegato B del DM 378/2018, il requisito relativo all’inserimento di Laboratori, nel percorso disciplinare PED03. Nascono così i Laboratori di Pedagogia Speciale Curriculum Infanzia. Lo scopo è lo sviluppo di competenze tecniche relative all’infanzia, approfondendo aspetti teorici e pratici, concernenti le attività che ne caratterizzano i servizi, e fornendo strumenti pratici per interagire non solo con i bambini, ma anche con l’équipe educativa, con la famiglia e con i servizi di rete.
In questi due anni i Laboratori di Pedagogia Speciale sono diventati un momento privilegiato di incontro con e fra gli studenti, fornendo uno spazio in cui l’apprendimento avviene tramite l’esperienza ed il cui scopo è quello di facilitare l’espressione delle emozioni e delle proprie percezioni, attraverso il linguaggio verbale e non verbale e permettendo lo sviluppo della riflessione creativa di ogni individuo. Il percorso è progettato per sviluppare competenze pratiche nell’osservazione dei bambini, nella progettazione degli interventi educativi e nella loro valutazione attraverso una metodologia specifica certificata dal Laboratorio di Neuroscienze Educative Heracle dell’Università Niccolò Cusano. Si riscopre se stessi, e si migliora la presa di coscienza relativa all’importanza del percorso didattico ed alla propria professionalità, nonché all’ascolto dei propri sentimenti e bisogni per mezzo del contatto con diversi temi e spunti di riflessione. Dal punto di vista metodologico, il laboratorio impiega tecniche, giochi ed esercizi che consentono ai partecipanti di calarsi fino in fondo nelle situazioni che vengono proposte, permettendo di immedesimarsi e di mettere in gioco le proprie esperienze personali e la propria emotività. Si creano, così, le condizioni per imparare dalle interazioni e dagli eventi della dinamica di gruppo, che è il terreno su cui maturano le occasioni di apprendimento più importanti. Cercare le risposte ai propri dubbi, utilizzando tutte le esperienze vissute, è un lavoro impegnativo e spesso faticoso. Ma per apprendere in modo significativo (caposaldo della Teoria di Ausbel), gli studenti devono poter collegare le nuove informazioni a concetti e proposizioni rilevanti già posseduti. Solo allora la comprensione avviene mediante elaborazione del significato, attribuendo all’apprendimento un contenuto psicologico ed emotivo personale. È un’attività realizzabile se si è disposti a mettere in discussione le proprie certezze così come la propria storia personale, correndo fino in fondo il rischio dell’incontro, della relazione e del confronto con il docente. Attraverso la fiducia reciproca, lo scambio e vivendo con pienezza le dimensioni emotive e dell’ascolto di se stessi e degli altri, si crea un clima capace di stimolare l’interesse generale e favorire l’espressione di tutti i punti di vista, in cui il docente è un mediatore e lo studente il reale costruttore della propria formazione. Nel corso delle attività di laboratorio gli allievi si divertono, riscoprono l’importanza delle relazioni e della condivisione come vie favorite per la conoscenza e l’ancoraggio delle informazioni. Utilizzano linguaggi inconsueti - come il collage emotivo, il disegno, la mimica, l’uso della semantica evocativa, l’espressione teatrale - e spesso trovano il modo di esprimere idee nuove e di offrire contributi originali al lavoro del gruppo anche con una rapida suggestione analogica. I giochi di simulazione, di immedesimazione e di ruolo offrono altrettante opportunità di riflessione e di valutazione critica delle dinamiche di relazione, di sperimentazione emozionale e di presa in esame di problemi, attraverso l’osservazione da punti di vista diversificati. Vivendo il laboratorio, diventa inevitabile coltivare la dimensione della vita del gruppo e dell’educazione alla convivenza, alla tolleranza e alla cooperazione, comprendendo l’importanza della guida psicoeducativa anche nel contesto lavorativo, per rielaborare le esperienze più complesse. Le occasioni di crescita e di formazione offerte dal laboratorio sono quindi molteplici: gli studenti effettuano un percorso esperienziale durante il quale rinunciano a molte delle protezioni abitualmente in uso; si misurano più apertamente con le loro capacità e con i loro limiti; sottopongono a verifica le loro convinzioni; imparano che non bisogna dare mai niente per acquisito, impegnandosi a cercare motivazioni e significati condivisi alle proposte di metodo ed alle scelte di merito e di valore.
Le competenze apprese durante il laboratorio non sono facilmente valutabili e, soprattutto, non lo sono immediatamente, in quanto si tratta di abilità esistenziali, relazionali e comunicative che possono prescindere dalle nozioni e dalle informazioni in più che si sono eventualmente apprese. Viene chiesto allora ai partecipanti di sviluppare un Project Work ‘guidato’, con lo scopo non solo di riflettere sulle capacità di progettazione di proposte educative ma anche di rivelare le proprie aspirazioni, doti e qualità. Nelle varie edizioni sono nati così interessantissimi progetti, realizzati dai nostri studenti, che hanno preso forma nella quotidianità, ampliando le offerte formative dei servizi e riscontrando attenzione sociale. Alcuni di questi si sono evoluti anche in progetti di tesi, con approfondimenti scientifici importanti. Il carattere così impegnativo di un’esperienza di laboratorio, per la buona riuscita delle attività, necessita di attenzione alla preparazione del ‘terreno’. Il laboratorio, infatti, investe fin dal primo momento chi vi prende parte della responsabilità di gestirlo, non solo perché si propone di sollecitare, oltre alla sfera cognitiva, soprattutto quella emotiva, ma anche per le conseguenze pratiche di una scelta del genere sui comportamenti concreti dei partecipanti. È importante costruire il laboratorio a misura del gruppo a cui è rivolto, tenendo conto che saranno gli studenti a reinterpretare le attività programmate, vissute dai gruppi in modalità profondamente differenziata, e a cambiare sensibilmente i ‘significati’ e gli ‘apprendimenti’ che vengono associati alle stesse attività.
I laboratorio sono quindi un’esperienza irrinunciabile per chi desidera scoprire nuove strade e porre le basi per un salto di qualità nel modo di vivere la propria professione, rendendola un’avventura nella quale immergersi consapevolmente con tutto se stesso. In attesa d’incontrarvi in aula, vi lascio come spunto di riflessione una frase di Søren Kierkegaard: “Osare è perdere momentaneamente l’equilibrio. Non osare è perdersi.”