NUMERO 2 MARZO 2021
SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE, PARLA D' Amore
ARTE IN MOSTRA RIAPERTURA DEI MUSEI NELLA CAPITALE
IL RUOLO DEL PROFESSORE NELL’UNIVERSITA’ TELEMATICA
LE FIL ROUGE
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Indice
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5 pag 5
LE FIL ROUGE
pag 18 IL POTERE delle multipotenzialità pag 20 EXERGAMES il progetto di ricerca di Unicusano Heracle Lab
pag 7
CAREER SERVICE
pag 8
OFFERTE DI LAVORO
pag 9
OFFERTE DI STAGE
pag 12
PROGRAMMA DI STAGE Bando Corte Costituzionale
pag 14
SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE e possibilità d’impiego
pag 22
pag 25 VIA IL DIVIETO di iscriversi a 2 corsi di laurea contemporaneamente pag 27
pag 16 IMPARARE PER INSEGNARE il ruolo del professore ai tempi dell’Università Telematica
FUN FACT tu lo sai che il miglior investimento è in borsa?
I MASTER UNICUSANO il miglior investimento per il tuo futuro
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pag 28
TOP EMPLOYERS ITALIA 2021 quali sono le migliori aziende italiane dove lavorare?
pag 40
FASHION PILLS outfit da colloquio
pag 30
L’IMPRENDITORE E GLI ALTRI
pag 42
ARTE IN MOSTRA
pag 32
TERNANA NEWS la ternana odierna piace. Quella del futuro ancora di più.
pag 47
EDICUSANO invito al mondo dei simboli
pag 35 APP E TECNOLOGIA Jobby pag 36
pag 39
L’ABITO NON FA IL MONACO ma contribuisce a fare il manager
UN ANNO DI PANDEMIA l’inizio di un incubo
pag 49 L’ARTISTA DEL MESE Chiharu Shiota pag 50
LIBRI / MUSICA /FILM
pag 52
PROGRAMMA CUSANO TV
pag 54
ILLUSTRAZIONE
pag 56
OROSCOPO
COLLABORATORI VALENTINA LAMONACA DANILO NOVELLI CARLOTTA ASTENGO FULVIA DE MARIA GIULIANA AQUILANI CHIARA MARTELLA MARIA RASILE VIRGINIA PARISI MAX CANNALIRE PIERCARLO FABI CARLO DRAGO FRANCESCA LAURI ROBERTA SIAS DANIEL MORETTI MICHELA CRISCI GIULIA SACCHETTI LORENZO ANGELINI NICOLETTA SANTOPONTE ANNALISA COLAVITO DONATELLA GERETTO TIZIANO FANI BRAGA UFFICIO ORIENTAMENTO MASTER UFFICIO CAREER SERVICE EDICUSANO
LE FIL ROUGE Il “Filo rosso” intorno al quale si muove l’intero numero due del Cusano Magazine è la rivisitazione di una leggenda giapponese (di origine cinese): “Unmei no akai ito”, ovvero la storia del filo rosso del destino. In questa seconda uscita del nostro Magazine abbiamo voluto rappresentare con delicatezza il tema dell’incontro e dell’innamoramento che, dal momento in cui sboccia, non si ferma davanti a nulla. Tra tutti i miti e i racconti che esistono, è proprio quello che narra del filo rosso del destino ad essere uno dei più romantici e magici ed ha un significato emblematico per molte persone. Potrebbero già bastare queste parole per rendere l’idea e il tema su cui verte il magazine di questa mensilità, ma vi dirò di più. Il rosso, già nel mondo delle fiabe, è un colore che ha funzioni molto importanti, dato che rappresenta al meglio la linfa vitale: è il colore del “Cappuccetto Rosso” che l’omonima bambina usa nella famosa storia dei Grimm, ma è anche in Biancaneve quello del sangue del cerbiatto e della mela. Anche nelle leggende il rosso è spesso il colore che balza agli occhi per l’incredibile carico di significati che possiede e di simbologia che nasconde.
Ma, a proposito proprio del filo rosso, esiste una lunghissima tradizione di fondo che lo rievoca alla mente. “Le fil rouge” è un’espressione utilizzata sin da Freud per indicare il “filo conduttore”, il percorso psicologico dell’individuo. La sua origine è marinaresca: per districare le gomene di una nave si seguiva un filo rosso che rendeva possibile dividere le corde aggrovigliate l’una all’altra. Sicuramente, nell’ottica delle letture che vi proponiamo, l’unica certezza è l’Università Niccolò Cusano che continua a supportare gli studenti e li accompagna verso il proprio futuro, fornendo una formazione che li prepari ad ogni circostanza che li attenderà, ovunque si trovi l’altra cima del proprio filo.
Danilo Novelli
CAREER SERVICE Terminati gli studi universitari - che siano durati cinque o più anni di duri e faticosi sacrifici e di nottate sui libri - è del tutto normale e consequenziale che un giovane neolaureato auspichi di trovare lavoro con la medesima facilità di quando ha scelto il corso di studi da intraprendere. Spesso però non è così semplice e scontato. Viviamo ancora nella radicata convinzione che il processo di ricerca di un lavoro avvenga solo tramite concorsi, passaparola, centri per l’impiego o annunci su siti web, ma in realtà non basta rispondere ad un annuncio. Linkedin può essere uno strumento e un alleato imprescindibile per la ricerca di un impiego. Bisogna cambiare mentalità. Occorre allontanarsi dall’ottica di non poter ambire ad una posizione lavorativa soltanto perché non si ha abbastanza esperienza o di dover necessariamente cominciare dal basso - con mansioni difficili e pesanti - attraverso la classica “gavetta” per anni, nella speranza, un giorno, di veder ripagati i propri sforzi.
Se vogliamo ottenere il lavoro dei nostri sogni, per il quale abbiamo studiato duramente, dovremmo essere un po’ più audaci, mettendoci in gioco e sfidando le nostre stesse debolezze e insicurezze per l’obiettivo tanto agognato. Il giusto messaggio che le aziende cercano da un papabile candidato quindi non è più “ho bisogno di un lavoro”, ma “posso offrirti la mia consulenza”. È con tale imput che è preferibile proporsi ad un’azienda su Linkedin, correlando la propria richiesta con un curriculum dal giusto format e un’efficace lettera di presentazione che metta in risalto le proprie capacità e ambizioni, i propri obbiettivi professionali, ma soprattutto, le proprie passioni.
L’audacia, l’abilità e la determinazione fanno i veri capi. (Frédéric Dard)
Nicoletta Santoponte
- OFFERTE DI LAVORO
Nome dell’azienda: Demiogene Srl Settore: Beni culturali e Ambientali Titolo dell’offerta: Responsabile sviluppo Sistema Web & Social Marketing di progetto Destinatari: Laureati e Laureandi in facoltà socio economiche (laurea breve) Requisiti: - Sistemi di progettazione e gestione di siti web e delle principali applicazioni di utilizzo account SN - Utilizzo di programmi informatici di calcolo e gestione Database - Utilizzo applicato di sistemi di comunicazione di rete e di condivisione dati - Sistemi delle norme sulla gestione dei dati personali Tipo di rapporto lavorativo: Mandato con Partita Iva Sede di lavoro: Lavoro subordinato intermittente con eventuale trasformazione in full-time all’occorrenza Sede di lavoro: L’Aquila e da remoto Durata: 2 anni
Nome dell’azienda: Openjob metis Settore: Agenzia del lavoro Titolo dell’offerta: Assistenti Tecnici di cantiere Destinatari: Laureati in Ingegneria Elettronica e Informatica Requisiti: - Laurea in Ingegneria Elettronica e Informatica - Buona conoscenza del computer, del Pacchetto Office e della rete in fibra ottica; - Disponibilità full-time dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00 - Disponibilità alla reperibilità e a lavorare il sabato su straordinario se richiesto Tipo di rapporto lavorativo: Contratto iniziale in somministrazione Sede di lavoro: Pantigliate (Mi) – Tavo (Pd) – Campogalliano (Mo) – Pomezia (Rm) – Sassari – Palermo – Ragusa – Lamezia Terme (Cz) Durata: 6 mesi
Nome dell’azienda: PWC Tls Settore: Consuelnza Legale e fiscale Titolo dell’offerta: Tls – Associate - Corporate Tax Destinatari: Laureati in Economia magistrale Requisiti: - Laurea in Economia magistrale - Motivazione ed entusiasmo per l’attività professionale - Iniziativa ed orientamento al risultato - Ottime capacità relazionali e di lavoro in team Tipo di rapporto lavorativo: Collaborazione a Partiva Iva Sede di lavoro: Torino
Nome dell’azienda: GSE Settore: Gestione dei Servizi Informatici Titolo dell’offerta: Data Science Destinatari: Laureati in economia e Master in “Data Science” e “Data Analyst” Requisiti: - Laurea specialistica/ciclo unico/V.O. in Economia e Master in Data Science e Data Analyst - Esperienza professionale da un minimo di 1 anno ad un massimo di 5 anni - Ottima conoscenza del Pacchetto Office (in particolare Excel e Access) e di altri strumenti e tool di reportistica e di Data Analysis/Business Intelligence e dei database relazionali Tipo di rapporto lavorativo: Tempo indeterminato Sede di lavoro: Roma
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Nome dell’azienda: Il Broker dott. Andrea Dinicolamaria Settore: Centro Servizi, Consulenza Assicurativa Specializzata Titolo dell’offerta: Responsabile Area Digital Marketing Destinatari: Laureati in economia Requisiti: - Laurea in Economia - Buona conoscenza della lingua inglese - Competenze specifiche nell’area digital marketing, editoria, piattaforma web, blog, social media - Competenze informatiche per il coordinamento e lo sviluppo della comunicazione digitale con riguardo alla comunicazione interna - Spirito intraprendente e tanta voglia di fare Tipo di rapporto lavorativo: Tempo indeterminato/Full time Sede di lavoro: Gravina in Puglia (Ba) Data prevista inserimento: 10/05/2021
OFFERTE DI STAGE -
Nome dell’azienda: Gruppo Bricofer Spa Settore: Informatico Titolo dell’offerta: Assistente Buyer c/o Ufficio Acquisti Destinatari: Laureati in scienze politiche, giurisprudenza, ingegneria gestionale ed economia Requisiti: - Laurea in Scienze Politiche, Giurisprudenza, Ingegneria Gestionale o Economia - Buona conoscenza del Pacchetto Office (in particolare Excel) ed elevata attitudine all’utilizzo di applicativi informatici complessi - Orientamento ai risultati, proattività, problem solving, buone capacità relazionali e di gestione dello stress - Automuniti Tipo di rapporto lavorativo: Stage Sede di lavoro: Sede Gruppo Bricofer – Roma Est Durata: 6 mesi
Nome dell’azienda: Studio Izzi – Toniatti – Perron Cabus – Martini&Partners Settore: Legale – Diritto del Lavoro Titolo dell’offerta: Praticantato diritto del lavoro Destinatari: Laureati in giurisprudenza Requisiti: - Laurea in giurisprudenza - Italiano fluente - Inglese buono - La conoscenza di altre lingue è titolo preferenziale - Ecdl Tipo di rapporto lavorativo: Stage Sede di lavoro: Milano
Nome dell’azienda: NS12 S.p.A. – Gruppo Millennials Settore: Comunicazione Titolo dell’offerta: Social Media Marketing Destinatari: Laureati Master in Political Marketing Requisiti: - Ottima conoscenza e padronanza dei social media e relative funzionalità - Capacità di realizzazioni grafiche (caroselli IG e IG video stories) - Abilità nella scrittura e/o esperienza nella stesura dei contenuti testuali (es. Newsletter, Post etc.) - Passione per la comunicazione politica Tipo di rapporto lavorativo: Stage extracurriculare Sede di lavoro: Roma Durata: 6 mesi
Nome dell’azienda: Contea & Parteners S.r.l. Settore: Servizi di ingegneria Titolo dell’offerta: Ingegneria della sicurezza Destinatari: Laureati in Ingegneria civile Requisiti: - Laurea in ingegneria civile - Residenza nel comune di Roma o comuni limitrofi - Automuniti - Buona conoscenza del Pacchetto Office, Autocad e programmi informatici specifici del settore Tipo di rapporto lavorativo: Stage Sede di lavoro: Roma Durata: 6 mesi
Nome dell’azienda: Epra S.r.l. Settore: Consulenza e Servizi Titolo dell’offerta: Web-Designer e Back Office Destinatari: Giovani Neo-laureati Requisiti: - Laurea I o II livello - Capacità e abilità nella realizzazione di siti web - Residenza o domicilio comune di Roma - Conoscenza delle norme condominiali - Conoscenza in materia di Privacy Tipo di rapporto lavorativo: Stage Sede di lavoro: Roma Durata: 6 mesi
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PROGRAMMA DI STAGE Corte costituzionale
Bando
Annualità 2021-2022 La Corte costituzionale intende offrire a sei laureati di vecchio e nuovo ordinamento, iscritti ad un percorso di studi post lauream, la possibilità di effettuare un periodo di formazione denominato “Programma di stage Corte costituzionale – Università” presso gli Uffici dei Giudici costituzionali e/o presso il Servizio Studi della Corte. Il programma – che si articola in un’unica sessione dal 1° ottobre 2021 al 20 luglio 2022 - ha come obiettivo l’approfondimento delle tematiche proprie del diritto costituzionale e della giustizia costituzionale e l’acquisizione di una conoscenza diretta e concreta dell’attività della Corte. Agli stagisti, non residenti nel comune di Roma, è corrisposto un rimborso spese di viaggio e di alloggio, nel limite massimo di € 400,00 mensili, previa esibizione dei relativi titoli. Le modalità di effettuazione dello stage dovranno essere concordate con l’Amministrazione della Corte in modo tale da assicurarne il proficuo svolgimento.
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Possono partecipare al programma i candidati in possesso dei seguenti requisiti: conseguimento del diploma di laurea in giurisprudenza, o altre lauree equipollenti, con votazione minima di 105/110; adeguata conoscenza di lingue straniere nell’ambito delle principali aree europee; attuale iscrizione ad un dottorato di ricerca, ad una scuola di specializzazione, ad un master, ovvero l’essere beneficiario di una borsa di studio o di un assegno di ricerca; età massima 30 anni.
In ogni caso, tutti i candidati dovranno indicare nella domanda di partecipazione i titoli professionali e scientifici posseduti, con particolare riguardo a quelli concernenti le tematiche proprie del diritto costituzionale e della giustizia costituzionale. L’ammissione al programma è estesa agli studiosi che hanno un rapporto di studio con l’Istituto Universitario Europeo. Non possono partecipare al programma i laureati in possesso di lauree così dette “brevi” ovvero triennali. Non possono partecipare al programma coloro che hanno già svolto uno stage presso la Corte costituzionale. I candidati in possesso dei requisiti richiesti dal bando dovranno presentare attraverso l’ufficio competente dell’Università la loro candidatura, completa di: modulo di domanda debitamente compilato e sottoscritto, contenente il curriculum del candidato; elenco degli esami con la votazione dei singoli esami sostenuti e con la votazione finale di laurea conseguita; dichiarazioni sostitutive attestanti i titoli professionali e scientifici posseduti, con particolare riguardo a quelli concernenti le tematiche proprie del diritto costituzionale e della giustizia costituzionale. Una volta recepite le candidature, ciascuna Università o Istituzione procede ad una prima preselezione - sulla base dei requisiti richiesti dal presente bando - di non più di cinque candidati da trasmettere all’Amministrazione della Corte costituzionale. La Corte costituzionale procederà, successivamente, alla valutazione dei titoli dei candidati che hanno superato la preselezione al fine dell’approvazione della graduatoria finale.
Ufficio Career Service
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SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE E POSSIBILITÀ DI Impiego Uno dei corsi di laurea più rinomati all’interno del panorama universitario contemporaneo è Scienze della comunicazione. Attivo presso l’Università Niccolò Cusano dall’anno accademico 2020/2021, si articola in un percorso triennale in Comunicazione digitale e social media ed uno magistrale in Comunicazione Digitale. Tali corsi rientrano nell’innovativo “percorso eccellenza”. Il professore Marino D’Amore, docente di Internet e social media e di Social network analysis, ha illustrato nel dettaglio le tematiche trattate all’interno del corso spiegandoci, inoltre, gli ambiti sbocchi lavorativi che ne derivano.
Qual è il contributo ed il ruolo che l’università deve assumere per avvicinare i propri laureati al mondo del lavoro? L’università, come istituzione, deve rappresentare sicuramente un punto di riferimento e una guida per assicurare che il passaggio nel mondo del lavoro avvenga nel migliore dei modi, intercettando il cambiamento e i nuovi stimoli che porta con sé, attraverso un continuo aggiornamento e la ricerca di nuove soluzioni rivolte verso le sfide della modernità. La nostra Università riesce benissimo in questa missione, rappresentando un’eccellenza in campo accademico.
Professor D’Amore, ci può spiegare quali sono i contenuti di studio relativi ai Corsi di Scienze della Comunicazione? I contenuti di studio dei corsi di Scienze della Comunicazione si caratterizzano per uno studio totalizzante dell’argomento che, in un’ottica multidisciplinare, approfondisce tutti gli aspetti dell’universo comunicativo, unendo la letteratura scientifica a una visione moderna e, al contempo, sperimentale derivante dalle nuove tecnologie che caratterizzano i nostri consumi, le nostre relazioni, insomma la nostra quotidianità.
Personal e professional skills maggiormente richieste dalle aziende per i laureati in Comunicazione? Sicuramente un know-how tecnico-scientifico solido associato alla duttilità professionale e alla capacità di lavorare in gruppo in modo sinergico, interpretando la velocità del cambiamento di cui parlavo. La comunicazione, e le sue declinazioni, sono il risultato di questa unione, soprattutto in un momento storico in cui le strategie messe in campo devono rivolgersi a pubblici diversificati, ma soprattutto molto consapevoli del loro ruolo attivo.
Pensa che tale percorso sia accessibile a tutti? O sarebbe preferibile essere in possesso di un diploma specifico? È un percorso accessibile a tutti, in primo luogo per la sua essenza profondamente multidisciplinare, come spiegato, e poi perché tratta tematiche con cui, ogni giorno, ci confrontiamo e che ormai fanno parte integrante del nostro modo di interagire, di comunicare, di vedere e interpretare il mondo che ci circonda, un mondo che cambia costantemente.
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Per quanto riguarda gli sbocchi lavorativi che ne derivano, quali pensa siano i ruoli più ambiti e innovativi? Sono davvero molti. Dal giornalista al social media manager, dall’ideatore di campagne pubblicitarie al consulente di marketing, dall’imprenditore al responsabile delle relazione esterne e potrei continuare. Vecchie e nuove professionalità si uniscono, creandone altre, in uno scenario in continua evoluzione.
La crisi pandemica che stiamo affrontando ha costretto i marketer a rivedere completamente il modo di operare. A tal proposito che ne pensa del marketing empatico ed emozionale? La pandemia ha evidenziato alcuni aspetti centrali del mondo comunicativo e il marketing emozionale è tra questi, rappresentando il risultato di un comune sentire, la risposta a un bisogno di empatia e contatto, anche se solo ideale, che è parte della natura umana, in un periodo in cui il distanziamento sociale ci ha divisi. Il marketing emozionale soddisfa questa esigenza e ci fa sentire parte di un gruppo, solidale e unito, nella condivisione di una stessa esperienza di consumo che diventa relazione. Crede che l’esperienza del Covid abbia cambiato il mondo della comunicazione? Se sì, in che modo? Credo che abbia mostrato la sua grande forza e la sua natura indispensabile: da un lato abbiamo assistito al racconto della pandemia, a volte drammatico a volte conflittuale e distorto, ma ci siamo anche potuti informare rispetto a qualcosa che nessuno conosceva. Inoltre, grazie alle nuove dell’oggetto di studio: la comunicazione stessa. Una tecnologie, siamo riusciti a rimanere in contatto realtà in costante mutamento, sia dal punto di vista con gli altri in un momento caratterizzato da un tecnologico sia da quello sociale, che si caratterizza sostanziale isolamento. per la velocità del cambiamento stesso: ciò che oggi è valido domani potrebbe essere superato, tuttavia Infine, la facoltà di Scienze della Comunicazione è indispensabile interpretare ciò che viviamo nel oggi rispetto a ieri. Quali pensa siano le più grandi presente per avere gli strumenti adatti a capire verso differenze rispetto agli anni in cui Umberto Eco, e quale futuro comunicativo siamo diretti. non solo, diede vita a questo nuovo corso di laurea? Umberto Eco è stato uno dei giganti della nostra cultura e rappresenta un importante punto di riferimento in questo ambito accademico e non Fulvia De Maria solo. Le differenze sono attribuibili all’evoluzione
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IMPARARE PER Il ruolo del professore ai tempi dell’Università Telematica.
“L’istruzione è l’arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo.” (Nelson Mandela). Non è possibile sottovalutare oggi l’istruzione, come strumento per la crescita umana della società. L’Organizzazione delle Nazioni Unite è convinta, ad esempio, che l’istruzione sia fondamentale per costruire un mondo nel senso della giustizia e della sostenibilità. E in questo senso, nell’incremento del capitale umano delle persone, l’università ha un ruolo assai importante. Ma cosa significa essere docenti universitari nel 2020 nell’era del covid? Simultaneamente, il ruolo della ricerca è oggi, in un mondo crescentemente complesso, fondamentale, il che è stato chiaro a tutti nella battaglia con la pandemia, che ci ha impegnato e ci impegna tutt’ora. E allora, cosa significa essere ricercatori universitari in questo delicato momento storico? Essere docenti e ricercatori, ricercatori e docenti, ecco il binomio del moderno docente universitario. Non è possibile immaginare una delle due figure senza pensare alla seconda. Entrambi gli aspetti, ricerca e didattica, sono parte della giornata lavorativa di ciascuno
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di noi. E l’insegnamento e la ricerca universitaria prendono forme diverse nella giornata che alimentano l’altro: formali e informali lezioni, seminari, discussioni e lettura di tesi di laurea, sperimentazione ed analisi, lettura e scrittura di lavori scientifici, ma anche partecipazioni a conferenze, o comunque comunicazione scientifica. Il tutto spesso in una ottica di condivisione del sapere e della tecnica tra docenti e studenti. Le lezioni, ad esempio, possono essere arricchite trattando degli ultimi risultati della letteratura e della ricerca internazionale. La didattica si arricchisce direttamente dal lavoro di ricerca. È decisamente necessario sfatare un mito: l’insegnamento universitario e la ricerca scientifica non sono affatto in contrasto ma anzi sono una sinergia. In questo senso insegnamento e ricerca sono intimamente collegate e sono spesso imprescindibili l’una dall’altra. Lo diceva il professor Richard Feynman, premio Nobel per la Fisica, ricordato per le sue straordinarie doti di docente ed anche di divulgatore scientifico.
“Ricerca scientifica e insegnamento? Un binomio imprescindibile.”
INSEGNARE “La ricerca trae nuova linfa dall’insegnamento” La ricerca scientifica nasce dallo studio, dall’evidenza della realtà ma anche dall’osservazione dei problemi che intercorrono nella società. La ricerca si alimenta e trae spunto dal continuo dialogo tra ricercatore e società. Esistono problemi e si cercano soluzioni. L’insegnamento universitario è parte integrante di questo processo. Il rapporto docente-studente è infatti un motore fondamentale per la ricerca. Nuove idee scientifiche provengono infatti da spunti nati dal dialogo incessante con allievi, studenti, tesisti i quali loro stessi a loro volta si arricchiscono tecnicamente e culturalmente nell’affrontare temi cruciali e importanti della ricerca. Lo studente, infatti, da un lato apprende la materia, le tecniche in essa sottostanti, fino a potere porre domande importanti, spesso, sulla disciplina stessa, sui temi chiave e sulla sua evoluzione. In questo senso si realizza quella transizione tra studente a ricercatore. Lo studente apprende anche grazie all’esempio del docente e ricercatore la maturità di riflettere e ragionare sui problemi tecnici e su come risolverli. Ecco perché è fondamentale oggi cercare di appassionare gli studenti sui grandi temi relativi alla ricerca negli insegnamenti universitari: perché da questo possono nascere intuizioni e professionalità per la soluzione di problemi reali. Centralità dello studente significa, quindi, anche questo: proporre una formazione che punti non solo ad una eccellenza tecnica ma anche a rendere il futuro laureato un professionista che sappia “imparare ad imparare”. Il che significa riuscire a migliorare se stessi ed i processi in cui si è inseriti nel tempo (lifelong learning o apprendimento durante le fasi della vita). Fondamentale è quindi affinare
l’abilità degli studenti di riflettere sui problemi e su come risolverli imparando ad imparare il come farlo. Questo porta lo studente e la studentessa a diventare dei “problem solver”, capaci di migliorare la loro professionalità nel tempo.
“La centralità dello studente diventa un motore fondamentale per la ricerca scientifica” Tutto questo nell’aggregato significa che lo studente è e rimane centrale nella vita del professore-ricercatore in un rapporto di stimolo e discussione comune con il finale obbiettivo di portare un miglioramento a tutto il sistema in cui si è entrambi inseriti. Ecco perché è così cruciale l’uso di strumenti didattici innovativi, l’uso delle nuove tecnologie perché è utile insegnare a “guardare oltre” il semplice concetto, la semplice nozione. È importante, mediante questi strumenti, il coinvolgimento dello studente sui grandi temi della ricerca scientifica. È necessario incoraggiare gli studenti a porre domande, e grazie a queste produrre idee nuove nella risoluzione dei problemi della società. Ecco, infine, perché è importante, in tutte le occasioni didattiche, discutere ed analizzare i nuovi risultati scientifici dell’ultima letteratura, perché in questo modo si può trasmettere come gli stessi risultati scientifici portino alla risoluzione dei problemi della società. In questo contesto si chiede al docente e ricercatore di riuscire il più possibile a trasmettere questa idea di evoluzione delle idee e del sapere. Carlo Drago
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IL POTERE DELLA MULTIPOTENZIALITÀ “Una persona che quando si trova in contesti appropriati, può selezionare e sviluppare una serie di competenze ad alto livello”: fu questa la definizione che lo psicologo R.H.Frederickson diede al concetto di multipotenzialità nel 1972. Da allora gli studi su questo argomento sono diventati sempre più frequenti, fino a trovare la loro massima esplosione in tempi recenti. Nel 2015 Emilie Wapnick, autrice, artista, regista e mental coach, in un’intervista per TED (Technology Entertainment Design) - portale dedicato a video conferenze riguardo temi scientifici, culturali e accademici ha condiviso la sua esperienza di persona dotata del multipotenziale presentando il suo libro “Diventa chi sei: una pratica guida per persone creative che hanno molteplici passioni e interessi”.
Bisogna precisare che l’essere dotati di multipotenziale può essere considerato inizialmente un difetto, soprattutto nel mondo del lavoro: secondo alcuni studi un individuo con questa caratteristica peculiare ha la tendenza a non riuscire a concentrarsi su un unico settore, rischiando di non eccellere e perfino di annoiarsi della sua mansione. Eppure è di nuovo la Wapnick a stravolgere tutto dandone una nuova definizione. Secondo Emilie il multipotenziale è “una persona che ha tanti interessi, ha svolto tanti lavori e che, grazie a questo intreccio di conoscenze e passioni, sviluppa un incredibile
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potenziale multidisciplinare che riesce ad applicare, con ottimi risultati, in qualsiasi lavoro o sfida quotidiana.” In questo modo quello che lei stessa vedeva come un suo grande limite è diventato il suo punto di forza maggiore, fino a diventare addirittura un business.
Dopo averci dato una definizione più positiva ed ottimista nel suo libro, la Wapnick elenca anche quelli che secondo lei sono dei veri e propri superpoteri della multipotenzialità. In cima alla lista ritroviamo innanzitutto l’innata capacità di sintesi: concetti ed idee si fondono fino a creare qualcosa di diverso, innovativo ed unico Inoltre, il multipotenziale per antonomasia parte da una conoscenza di base su molteplici fattori essendo sostenitore di interessi e passioni più disparate; infatti, peculiarità di questa “specie”, è anche la rapidità di apprendimento e di adattabilità ad una variegata gamma di ruoli e contesti. Tutto ciò in quanto possiede una spiccata capacità di vedere “il quadro generale” (big-picture) di ogni situazione dato il continuo movimento tra persone e sinergie. Un’altra delle caratteristiche del multipotenziale è per l’appunto il networking, ossia l’attitudine ad avvicinare individui molto variegati tra loro.
Ora che abbiamo chiaro di cosa stiamo parlando, possiamo affermare che in un contesto storico come quello che stiamo vivendo da un anno a questa parte, dove nulla è certo e nulla è garantito, l’essere multitasking e riuscire a reinventarsi nelle situazioni più complesse non solo è utile, ma è assolutamente un bisogno e una caratteristica necessaria per riuscire a restare in piedi e a distinguersi. Difatti, è opinione comune che le caratteristiche sopra elencate siano quelle maggiormente ricercate dai recruiter di ogni azienda. Gli individui che ne sono dotati sono destinati nel tempo a prendere il posto dei così definiti ad alto potenziale in un unico campo, ma senza soft skills che ne presuppongano la duttilità. In fondo, si possono fare tantissimi esempi di personaggi storici che hanno fatto della multipotenzialità il proprio valore aggiunto e che hanno anche eccelso in più campi, ad esempio Leonardo Da Vinci, Thomas Jefferson, Benjamin Franklin, Michelangelo, Isaac Newton, Aristotele, Galileo Galilei e tanti altri fino ad arrivare al più attuale Steve Jobs. Indimenticabili le parole di quest’ultimo pronunciate nel 2005 ai laureandi dell’Università di Stanford “Stay hungry, stay foolish” - siate affamati, siate folli - e forse, mai come oggi, si potrebbe dire ai ragazzi di tutto il mondo, siate anche multipotenziali.
Lorenzo Angelini
Prodotto italiano, artigianale e unico. Creato dalla Lapis&co con concept, design e produzione totalmente italiani. Tutti i singoli elementi, una volta usciti dalla fusione, ricevono trattamenti di finitura manuali che li rendono unici. Le piccole differenze tra elementi uguali o quelle che possono sembrare piccole imperfezioni sono in realtà la prova dell'artigianalità della produzione e quindi elemento di assoluto pregio, attestante la tipologia del processo di produzione.
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- UNICUSANO DOCET
s e m a g r Exe
il progetto di ricerca di Unicusano Heracle Lab
Economici, accessibili e in grado di esercitare sia la sfera cognitiva che fisica. Cosa sono? Gli Exergames! Scopriamo insieme come gli Exergames possono aiutare la nostra salute con il progetto di Unicusano HERACLE Lab. Cosa sono gli Exergames? Il termine deriva dall’unione delle parole Exercise e Gaming, definendo la sinergia e il connubio tra un esercizio fisico e i videogiochi. Negli Exergames, dunque, il corpo umano diventa uno strumento di interazione volto ad impartire comandi di gioco. Siamo nella sfera del game-based-learning. Diversi studi hanno confermato l’utilità degli Exergames sul miglioramento degli aspetti cognitivi nei bambini e negli anziani. A studiarne il loro enorme potenziale anche il progetto di ricerca condotto da HERACLE Lab, il Centro di Ricerca Unicusano sull’Educazione alla Salute affiliato
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alle Facoltà di Scienze dell’Educazione e della Formazione e Psicologia guidato dal Direttore Prof. Francesco Peluso Cassese, finalizzato a rilevare gli effetti di questi videogiochi sulle funzioni cognitive. A svelarcene i dettagli la tirocinante Sarah Caglioti, già vincitrice della borsa di studio Click Days e oggi laureata in Psicologia Clinica e della Riabilitazione presso l’Unicusano. Ci racconti in breve il progetto di ricerca e le finalità? Il nostro progetto consiste nel mettere a confronto l’attività fisica tradizionale con gli exergames e le finalità sono quelle di rilevare – in entrambi i casi – le implicazioni sulle funzioni cognitive di attenzione, inibizione degli stimoli e le abilità logico-matematiche.
UNICUSANO DOCET -
Come nasce l’idea di questo progetto di ricerca volto ad indagare il rapporto tra l’attività fisica e i videogiochi? In questo preciso momento storico, avere un’alternativa per mantenersi attivi può rivelarsi più che utile, sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista cognitivo. L’impatto dei videogiochi nell’epoca odierna è ben noto, tuttavia dedicare molto tempo agli stessi può compromettere diversi aspetti della salute. Gli exergames fin dal loro esordio si sono contrapposti allo stereotipo di sedentarietà legato al videogioco e si pongono al contrario come compromesso tra il gioco e l’esercizio. Questa particolare tipologia di gioco sembra avere numerosi benefici su diverse popolazioni aiuta gli anziani a impegnarsi fisicamente e cognitivamente, con effetti positivi conseguenti di attenuazione di disturbi e impedimenti legati all’età; aiuta gli atleti e-sportivi ad allenarsi e potenziare il loro rendimento minimizzando gli effetti dovuti alle lunghe sessioni di allenamento sedentario; aiuta adolescenti ed adulti in buona salute a mantenere uno stile di vita attivo, con un impegno complessivo nettamente inferiore rispetto alle principali attività sportive. Ho svolto la mia tesi di laurea sul medesimo tema e sto approfondendo l’oggetto della materia anche nel mio tirocinio post laurea perché in futuro mi piacerebbe lavorare con i media e la tecnologia.
Qual è il ruolo di HERACLE Lab nel progetto? HERACLE Lab ospita il nostro progetto, che viene svolto principalmente nella stanza multisensoriale. State cercando un campione che prenda parte alla ricerca? La ricerca avrebbe bisogno idealmente di un campione di circa 40 studenti, l’impegno richiesto a ciascuno è di 40 minuti per due giorni consecutivi. Coloro che desiderano prendere parte al progetto o avere maggiori informazioni possono inviare una mail a progetto.unicusano@gmail.com e dare il loro contributo. Non ci resta che attendere gli sviluppi di questa interessante ricerca sugli exergames! Michela Crisci
Exergaming, quali sono i pro e contro? Osservando le ricerche scientifiche del momento circa la pratica regolare o saltuaria di gioco tramite exergames possiamo ritenere che questi sono fortemente stimolanti e coinvolgenti: apportano stimoli differenti dal contesto reale; apportano adattamenti metabolici e meccanici; stimolano la concentrazione e l’attenzione selettiva e sostenuta; migliorano il dual tasking o multitasking; migliorano le abilità visive e cognitive. Non sono presenti in letteratura particolari svantaggi nell’uso degli exergames. Il team della ricerca da chi è composto? La docente Annamaria Mariani e i tirocinanti Sarah Caglioti ed Emanuele Marsico.
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- FUN FACT
FUN FACT: TU LO SAI CHE IL MIGLIORE INVESTIMENTO È IN BORSA? Investire in borsa?... meglio nelle borse, ma non si tratta di una borsa: è una Birkin! È il 1984, una famosa attrice e cantante inglese si trova in viaggio su un aereo che percorre la rotta Parigi-Londra con la piccola Lou, sua figlia. Come per tutte le mamme che si rispetti-
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no, uno degli accessori immancabili da portar con sé non può che essere una capiente borsa che contenga l’occorrente necessario per ogni evenienza. Dunque, quando si è sprovvisti di ciò, che si fa? Ci si lamenta. Ed ecco che il primo malcapitato seduto vicino diventa bersaglio di piagnistei e rammarichi di sorta per la sprovveduta dimenticanza. Bene, i protagonisti di questa vicenda sono men che meno Jane Mallory Birkin e lo sventurato passeggiero del volo, Jean-Louis Dumas, allora capo esecutivo di Hermes. La storia narra che, da quel fatidico giorno sull’aeroplano di ritorno a casa, nacque la più celebre delle It Bags, la Birkin! Vi risparmio i dilungamenti su quanto questo iconico oggetto di pelletteria sia in cima alla lista dei desideri delle donne di tutto il pianeta, per arrivare a “ le fil rouge “ dell’intero discorso: la Birkin, care donne (ma anche uomini con i portafogli), non è soltanto una borsa, ma è un investimento.
FUN FACT -
Ebbene sì, chi l’avrebbe mai detto che per “investire” ci serviva una borsa? Lo afferma un’analisi del Gruppo Knight Frank, consulenti globali sul real estate che, d’accordo con uno studio di Baghunter (noto rivenditore di borse di lusso) rivela: “nei suoi trentacinque anni di vita il valore della Birkin non è mai calato, anzi la media dei suoi ritorni annuali è del 14,3%, mentre quelli dell’indice S&P 500 di Wall Street e dell’oro sono rispettivamente dell’8,7% e 2,1%, senza dimenticare la loro oscillazione nel tempo.” Nata nel 1837 come piccola azienda di selleria, Hermes al giorno d’oggi crea delle vere e proprie opere d’arte, anzi dà vita a beni di un valore ancora più ricercato delle opere d’arte, presentando il più alto ROI (Return on Investiment) e il miglior margine operativo netto degli ultimi 25 anni. A cosa è dovuto tale impressionante risultato e rendimento? Beh, come ogni cosa che ha valore, alla sua esclusività. E signori, credetemi, la richiesta è molto più elevata dell’offerta! Per i pochi privilegiati che possono permettersi che il vezzo di un accessorio si tramuti in un vero e proprio investimento, vi sono circa due anni di lista di attesa per ottenere il tanto agognato bene di lusso che, aggiungerei, dovrà rimanere intonso in una teca per decenni, in quanto ogni singolo graffio corrisponderà ad uno zero in meno del suo valore.
Per confermare l’eccezionalità del modus operandi di tale impresa diamo uno sguardo anche nel quotidiano. Nell’epoca storica che stiamo vivendo, che sfiora una crisi economica simile ai livelli del 2008, Hermes, proprio durante la pandemia, ha raggiunto il suo valore più alto di sempre, pari a 80 miliardi di euro, registrando un calo nel primo trimestre del 2020 del solo 7%, la metà rispetto all’intero gruppo LVMH. Ma non è tutto. Durante la crisi del 2008 le vendite sono sorprendentemente aumentate del 26% e dal 2010 a oggi il valore delle sue azioni è triplicato restando sul podio delle società più importanti del mondo. Perciò penso che sia ormai chiaro che, quando si parla della Maison francese, non c’è paragone che tenga, nemmeno in tempi di coronavirus! Tutto ciò è emblematico di come si possa incanalare nella scia della multipontenzialità anche un bene apparentemente “effimero” quale una borsa, che può addirittura rappresentare un vero tesoro! Quindi, signori se volete investire in “borsa” sapete cosa regalare! Fulvia De Maria
Foto 1 Jane Mallory Birkin con sua figlia Lou Foto 2 Jane Mallory Birkin Foto 3 Jane Mallory Birkin
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EDI
i nostri manuali
Edicusano è la Casa Editrice dell’Università Niccolò Cusano, che nel corso degli anni si è specializzata nella pubblicazione di collane universitarie, al fine di diffondere le attività didattiche e di ricerca dell’Università. Le opere prodotte dalla Edicusano, per la maggior parte di natura saggistica, guidano i nostri studenti nell’approfondimento di alcune discipline oggetto di esame e i lettori esterni alla comprensione della cultura contemporanea. I testi pubblicati da docenti e ricercatori d’Ateneo sono sottoposti alla valutazione di un comitato scientifico e al processo di doppio referaggio anonimo (double-blind peer-review process) che ne accerta l’autenticità e la qualità. La Casa Editrice lavora in stretto rapporto con docenti, ricercatori e dottorandi al fine di promuovere la diffusione del sapere scientifico nazionale ed internazionale. disponibileo r anche in L
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Via il divieto di iscriversi a due corsi di Laurea contemporaneamente Il parlamento si prepara a decidere sul doppio titolo accademico In un mondo in rapida e costante evoluzione è noto che, per molti aspetti, il nostro Paese non spicchi per innovazione e intraprendenza, rimanendo spesso ancorato a vecchie tradizioni, consuetudini e leggi. Era il lontano 1933 quando un Regio Decreto, per la precisione il n. 1592, stabilì all’art. 142 il divieto di contemporanea iscrizione a differenti università o a diversi corsi di laurea. Il secondo comma di questo articolo recita “(…) è vietata l'iscrizione contemporanea a diverse Università e a diversi Istituti d'istruzione superiore, a diverse Facoltà o Scuole della stessa Università o dello stesso Istituto e a diversi corsi di laurea o di diploma della stessa Facoltà o Scuola”. Nonostante siano passati quasi cento anni la norma è tuttora vigente, non essendo mai stata riformata né abrogata. Pertanto, se nel resto d’Europa e nei paesi anglosassoni si sono sviluppati nuovi approcci di studio multidisciplinare, come i Double Degree o i programmi Minor, che consentono allo studente di ottenere una doppia laurea e di conseguire una laurea "minore" in un corso di studi diverso dal proprio, in Italia tutto questo non è ancora possibile.
L’abolizione del divieto della doppia iscrizione rafforza la libertà di scelta degli studenti. Negli ultimi mesi, però, qualcosa si è mosso. Oltre ad esser stata inviata una richiesta di abolizione del divieto di doppia immatricolazione e introduzione di percorsi multidisciplinari all’Onorevole Ministro Prof. Gaetano Manfredi da parte del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, sono stati altresì presentati ben due disegni di legge volti ad abrogare la norma incriminata. Il primo è un disegno di legge di iniziativa parlamentare, il n. 1649 del 24 giugno 2019, che, in maniera molto diretta, punta a cancellare il secondo comma dell’art. 142 sopra richiama-
to. Il secondo, invece, presentato dal CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), il quale in virtù dell’art. 99 della Costituzione gode di iniziativa legislativa su temi economici e sociali, oltre a prevedere l’abrogazione del divieto di contemporanea iscrizione a più corsi di studi universitari, includerebbe la possibilità di frequentare contemporaneamente anche più corsi post laurea. Il Parlamento dovrebbe discutere le due proposte di legge nei prossimi mesi e i loro promotori auspicano la conversione in legge in tempi brevi, così da poter superare il divieto già dal prossimo anno accademico, il 2021/2022. Ma cosa comporterebbe in concreto il superamento del divieto in questione? Di certo porterebbe il sistema universitario italiano a fare un balzo in avanti, rendendo i nostri titoli accademici più innovativi e competitivi, consentendo di allineare l'offerta formativa per gli studenti italiani a quella dei colleghi europei ed evitando così la fuga all’estero, dove invece è possibile laurearsi in più facoltà contemporaneamente. Inoltre, l’opportunità di frequentare più corsi di laurea simultaneamente permetterebbe di conseguire in modo più veloce un titolo di studio specialistico con la possibilità di avvicinarsi al mondo del lavoro più rapidamente e, quindi, ad un’età inferiore alla media attuale, che oggi in Italia è certamente una delle più alte d’Europa. L’integrazione delle competenze è infatti uno degli aspetti più valutati e ricercati sul mercato del lavoro, sia a livello nazionale sia internazionale. Per di più, non si deve dimenticare che il venir meno del divieto di contemporanea iscrizione a due corsi universitari aprirebbe alla possibilità di iscriversi a corsi di laurea presso atenei diversi, offrendo così l’opportunità di selezionare realmente i dipartimenti universitari di eccellenza. Un altro effetto positivo di tale cambiamento è certamente quello di dare nuovo impulso a valutazioni meritocratiche già nel mondo universitario,
dando la possibilità agli studenti più motivati e dotati di non veder rallentato il proprio percorso formativo da divieti inutili. Senza tralasciare il fatto che viviamo in un’epoca in cui è sempre più frequente l’uso di strumenti di apprendimento a distanza che consentono di rendere ancora più concreta e reale la possibilità di conseguire una formazione di tipo multidisciplinare. Infatti, le nuove frontiere dell’e-learning e l’uso delle nuove tecnologie, strumenti di cui l’Unicusano è promotrice e rappresenta un’eccellenza, darebbero la possibilità allo studente di massimizzare i propri sforzi e raggiungere l’obiettivo del doppio titolo accademico in maniera comoda e semplice.
Una scelta volta a superare il problema dello scarso livello di formazione avanzata che caratterizza il nostro Paese. Immaginate la fatica e lo stress di seguire lezioni in presenza per due corsi di laurea. Correre da un’aula all’altra o addirittura spostarsi da un ateneo all’altro. Con le metodologie didattiche basate sull'uso della comunicazione telematica, lo studente avrebbe la possibilità di passare da un corso all’altro solo con pochi semplici click, da casa o da dove vuole, mediante un dispositivo mobile. In conclusione, il superamento del divieto di contemporanea iscrizione a due diversi corsi di laurea segna un passo in avanti verso il rinnovo del mondo universitario italiano, che sarà reso realmente fruibile solo dagli atenei che saranno al passo con le nuove tecnologie e dimostreranno di essere in grado di fornire tutti i servizi necessari per la realizzazione di un percorso di studio multidisciplinare. Maria Rasile
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MASTER UNICUSANO
PROJECT MANAGEMENT I Livello V Edizione 2020 - 2021
IL MIGLIOR INVESTIMENTO PER IL TUO FUTURO:
I MASTER UNICUSANO La laurea rappresenta una tappa essenziale del percorso di studi, necessaria per aver accesso al mercato del lavoro; ciononostante, conseguire un master universitario acquisisce una notevole rilevanza. Per poter selezionare il giusto master occorre coniugare molti fattori: competenze, attitudini e desideri. Sviluppare le skills richieste dal mercato è indispensabile per trovare lavoro, fare carriera e avere successo nel proprio settore di riferimento. È importante lasciarsi supportare da esperti che aiutino a leggere e interpretare esigenze, ambizioni ed obbiettivi per vederli proiettati nel futuro. Per rispondere a tali esigenze l’Università Niccolò Cusano offre servizi di orientamento didattico post-laurea, in cui studenti e professionisti sono indirizzati al percorso formativo più idoneo tra i tanti offerti dall’Ateneo. Il master diventa un potente alleato poiché permette di acquisire le giuste capacità richieste dal mercato del lavoro. All’interno del variegato panorama di master fruibili, rientra tra i più spendibili il master in Project Management, che crea ed identifica il professionista del nuovo millennio, la cui figura è sempre più ricercata da piccole, grandi e medie aziende. Quest’ultimo ricopre un ruolo importantissimo del tessuto aziendale, essendo capace di gestire qualsiasi progetto nel migliore dei modi grazie al proprio knowhow nel campo del management, in aggiunta
alle sue competenze di natura economica e non solo. Un mestiere che potremmo definire giovane e che è in fase di costante crescita sia per quanto riguarda le richieste del mercato che le possibilità di impiego e gli sbocchi effettivi. In definitiva si può affermare che i master universitari costituiscono l’opportunità migliore per aprire la strada al mondo del lavoro ed entrarvi dalla porta principale. Le recenti indagini statistiche rivelano che il tasso di occupazione a un anno dal conseguimento di un master è superiore al 80%, mentre i laureati raggiungono la stessa percentuale di occupazione solo dopo 5 anni dal conseguimento del titolo. “Il futuro inizia oggi, non domani” diceva Giovanni Paolo II. Eppure, per quanto la vita possa esser fugace, al giorno d’oggi è un dovere pensare al futuro sin da quando si sceglie il giusto percorso universitario. Ufficio orientamento Master
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Top Employers Italia 2021 Quali sono le migliori aziende italiane dove lavorare?
Ferrero, Feltrinelli e Lamborghini. Ma la novità di quest’anno è Amazon Italia che, per la prima volta, si posiziona tra le aziende certificate per la qualità dell’ambiente lavorativo. L’espressione “Employer Branding” si è diffusa a partire dagli anni ‘90 ed è attribuita alla reputazione che un’azienda costruisce intorno a sé come datore di lavoro. I dipendenti sono i primi e veri “ambasciatori” di un brand, pertanto è importante ascoltare i loro bisogni e monitorarne la soddisfazione. Di conseguenza, l’ufficio HR è un comparto strategico nello sviluppo del business aziendale. È un aspetto da non sottovalutare, perché se una azienda sa attrarre talenti e sa conservarli al suo interno avrà un vantaggio sui competitors. Ecco le aziende che si sono classificate come Top Employers nell’ultimo anno.
Randstad Employer Brand Research 2020: sul podio Ferrero, Feltrinelli e Lamborghini Randstad Employer Brand Research 2020 è una survey - con circa 185.000 rispondenti in 33 paesiche analizza l’attrattività dei 150 principali datori di lavoro conosciuti dalla popolazione. Al primo posto nella percezione degli italiani si
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riconferma Ferrero. L’azienda è stata premiata soprattutto per il work-life balance (equilibrio tra vita professionale e privata), l’atmosfera di lavoro piacevole, la sicurezza del posto di lavoro e l’ottima reputazione.
Feltrinelli fa un bello scatto in avanti, classificandosi seconda dopo essere stata quinta nel 2019, mentre Lamborghini mantiene la terza posizione. Se guardiamo i parametri di scelta, invece, notiamo che Amazon è la prima azienda per solidità finanziaria. Per retribuzione e benefit si classifica al primo posto Maserati. IKEA conferma la sua prima posizione per i temi di sostenibilità sociale. Randstad Employer Brand Research 2020 rivela anche i fattori più importanti nella scelta di un datore di lavoro. Al primo posto di classifica, ancora una volta, il buon equilibrio fra vita lavorativa e vita privata. Seguono atmosfera di lavoro piacevole, retribuzione e benefit interessanti, sicurezza del posto di lavoro, visibilità del percorso di carriera. Interessante anche la distinzione per generazione. La generazione Z (18-24 anni) cerca un datore di lavoro che dia valore alla diversità e all’inclusione. I millennials (25-34 anni) cercano un’atmosfera di lavoro piacevole. La generazione X (35-54 anni) considera importanti i benefit e una buona una retribuzione. I boomers (55-64 anni) trovano
Dopo il Covid-19, la sicurezza sul posto di lavoro è diventata una leva fondamentale nella classifica Top Employers Italia 2021 La pandemia dettata dal COVID-19 ha catapultato le aziende in un nuovo futuro. I migliori datori di lavoro hanno saputo rispondere e adattarsi velocemente al cambiamento in essere, attuando una stretta sinergia tra persone e tecnologia per andare avanti. In primis, a causa della crisi sanitaria, la sicurezza sul lavoro è diventata fondamentale: pertanto essere riconosciuti come datori di lavoro premurosi è una delle leve principali della classifica Top Employers Italia 2021.
importante che il datore di lavoro sia finanziariamente solido. Invece, i tre motivi principali che spingono i dipendenti a cambiare lavoro sono una retribuzione troppo bassa (54%), la scarsa motivazione (53%) e il disallineamento tra valori personali e quelli dell’organizzazione (42%).
La grande novità di quest’anno è Amazon Italia che, con i suoi 10mila addetti, entra per la prima volta tra le aziende certificate per la qualità dell’ambiente lavorativo, gratificante e sicuro, e le opportunità di formazione e crescita riservate al personale. Accanto al colosso dell’e-commerce, altri noti brand come Poste Italiane, Vodafone, Radio Dimensione Suono, Bnl Gruppo Bnp Paribas e Lidl Italia, questi ultimi presenti anche nella classifica Top Employers Europe.
Michela Crisci Se spostiamo il focus sul settore delle risorse umane e sulle strategie messe in campo dai brand per “trattenere” talenti abbiamo un’altra interessante classifica proposta dal Top Employers Institute, ente certificatore globale delle eccellenze HR - che analizza le strategie HR in 6 macro aree, su 20 tematiche e 400 best practices. Le aziende che soddisfano gli standard, dopo una audit interna ed una esterna, ottengono la certificazione. Non si redige una classifica, si concede solo lo status di Top Employers. Anche quest’anno l’ente ha assegnato la certificazione per premiare le aziende che offrono ai propri dipendenti le migliori condizioni di lavoro attraverso benefit, piani di carriera, investimenti in formazione e sviluppo, crescita professionale e personale. Ben 112 aziende hanno conquistato la certificazione per l’attenzione dedicata alle risorse umane, di queste 42 hanno ottenuto anche la certificazione Top Employers Europe 2021 poiché si sono classificate in ben 5 Paesi come migliori datori di lavoro.
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- L’IMPRENDITORE E GLI ALTRI
L’approfondimento sui principali temi dell’attualità. L’imprenditore e gli Altri è il programma televisivo in onda su Cusano Italia Tv, condotto da Stefano Bandecchi.
Dalla crisi di governo alla corsa al vaccino anti-covid, il programma di punta di Cusano Italia Tv continua a fare notizia Puntate sempre interessanti e ricche di spunti di riflessione quelle de L’imprenditore e gli altri, il programma di approfondimento curato e condotto dal fondatore dell’Università Niccolò Cusano Stefano Bandecchi, in onda ogni lunedì dalle 21 alle 23 su Cusano Italia Tv (canale 264 del digitale terrestre). In queste settimane, contrassegnate dalla crisi di governo e dalle problematiche legate al vaccino anti-covid, non sono mancati i temi da approfondire in compagnia dei prestigiosi ospiti della trasmissione, appartenenti al mondo politico, scientifico ed imprenditoriale. La crisi di governo Nel salotto de L’imprenditore e gli altri, Bandecchi, insieme al magnifico Rettore dell’UniCusano Fabio Fortuna e al direttore di Cusano Italia Tv Gianluca Fabi, ha raccontato le vicende della crisi di governo con protagonisti della politica come Andrea Romano, deputato del PD, Giorgio Mulè, portavoce
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e deputato di Forza Italia, Gaetano Quagliariello, senatore di Idea – Cambiamo. Interviste che, come sempre, sono state rilanciate dalle principali agenzie di stampa e testate giornalistiche italiane, fornendo preziosi spunti di riflessione al dibattito pubblico del Paese. Il vaccino Altro tema di grande attualità, la campagna di vaccinazione, che nelle scorse settimane ha subìto dei rallentamenti a causa dei ritardi nella consegna delle dosi. L’assessore alla sanità del Veneto, Manuela Lanzarin, ha spiegato che la Regione è stata “costretta a rivedere il piano vaccinale, che prevedeva la somministrazione a tutti gli over 80 entro marzo e l’inizio della vaccinazione per le età più basse”. Dato che la priorità è vaccinare tutta la popolazione il prima possibile, secondo Lanzarin “sarebbe opportuno prendere in considerazione l’ipotesi di utilizzare anche i vaccini di Russia e Cina, se dovesse arrivare il via libera dell’Ema”. L’Italia comunque ha un asso nella manica: il vaccino ReiThera, su cui lo Stato ha investito con un finanziamento diretto. Stando ai risultati della sperimentazione clinica condotta presso l’Istituto
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Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e il Centro Ricerche Cliniche di Verona, il candidato vaccino italiano si è dimostrato sicuro e in grado di produrre una risposta immunitaria robusta. Lo ha confermato a L’imprenditore e gli altri Francesco Vaia, Direttore Sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma, annunciando che “il vaccino Reithera sarà pronto in estate e renderà l’Italia autosufficiente”.
La pandemia Non sono mancati ovviamente anche gli approfondimenti riguardo alle questioni strettamente sanitarie legate alla pandemia. Particolarmente illuminante è stato l’intervento di Giuseppe Foti, presidente di Siaarti Lombardia (Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva), che ha sottolineato come il covid non sia una patologia che mette a rischio la vita soltanto dei più anziani. “I ricoverati in terapia intensiva per covid non sono così anziani, l’età media oscilla tra i 60 e i 65 anni – ha spiegato Foti – e la malattia ha preso in forma grave anche persone di 30-40 anni”. Il Prof. Foti inoltre ha fatto chiarezza in merito agli effetti a lungo
termine del covid, affermando: “Su questo mi sento di tranquillizzare. Seguendo i pazienti che abbiamo dimesso, anche quelli molto gravi che erano stati in terapia intensiva, abbiamo notato che hanno avuto dei recuperi funzionali molto buoni e degli strascichi limitati”. Ma quando usciremo da questa pandemia? Ha provato a rispondere a questa domanda il Prof. Luciano Gattinoni, anestesista e docente presso l’Università di Gottingen (Germania). “Credo – ha affermato Gattinoni- che ne verremo fuori quando il vaccino comincerà a circolare in un modo efficace, quando si troveranno terapie più efficaci, quando nella testa della gente entrerà il concetto che ammassarsi su un autobus o ammassarsi a fare shopping è un’idiozia. E possiamo anche sperare che la natura ci dia una mano. Di epidemie ne abbiamo avute diverse nel corso della storia e alcune sono evaporate spontaneamente”. Non perdete l’appuntamento con L’imprenditore e gli altri, ogni lunedì sera dalle 21 alle 23 sul canale 264 del digitale terrestre. Daniel Moretti
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- TERNANA NEWS
Ternana La Ternana odierna piace. Quella futura, ancora di più… Pensare alle partite del torneo di Serie C in corso d’opera: ma anche guardare avanti è una cosa che il Presidente Bandecchi ha dimostrato di possedere. La Ternana ha dimostrato grande impegno dei singoli nel mese più delicato, quello di gennaio, di consueto collegato ai richiami atletici. Lo ha fatto su terreni e campi di giuoco dalle diverse caratteristiche: dal rettangolo di gioco casalingo il 10 con il ritorno in campo dopo la sosta natalizia, nel non semplice successo di misura, 2-1, sull’ostico Monopoli (reti di Vantaggiato su rigore, pareggio pugliese di Starita al 44’, punto decisivo di Capitan Defendi al 61’), a manti sintetici come quello del “Romeo Menti” di Castellammare, nel 3-0 subito chiaro rifilato ai gialloblù della Juve Stabia, reti di Peralta e Suagher nel primo periodo, e Vantaggiato appena cominciata la seconda parte. E che dire delle foto ritoccate in occasione dell’inclemenza delle vicende meteorologiche? Oggi il tifoso rossoverde può sorridere, per la gran dote costruita, con sacrificio e qualità, con disciplina comportamentale e tattica, ma allo stadio "Enrico Rocchi” (detto anche La Palazzina) di Viterbo, nell’acquitrino di una giornata funesta per la pioggia, c’è voluto un gol da centravanti puro di Federico Furlan; una realizzazione che ha ricordato vagamente le movenze di Rossi e Bettega quando l’Italia superò l’Argentina 1-0 in casa di quelli che poi, ai tempi supplementari contro una grandissima ma non fortunata Olanda, divennero Campioni del Mondo nel 1978 (vedere, per confrontare). Il giro di boa, calendario alla mano, è avvenuto al “Libero Liberati” con la Paganese, un più concreto 3-1 imposto alla compagine campana: in quella circostanza, precedente il viaggio al “Renzo Barbera” Stadio La Favorita di Palermo, è saltata la mosca al naso, al tecnico labronico Cristiano Lucarelli. Perché, dopo i gol di Partipilo e Falletti, ha irritato, lui e parecchi, la maniera con cui, all’inizio della ripresa, è stato fatto andare al tiro Cesaretti, autore di una pregevole soluzione balistica. Poi per non far scomodare troppo Raicevic, ci ha pensato Antezza, a superare il proprio portiere, Campani. Non meraviglia di sicuro la qualità dei singoli quanto la duttilità di parecchi giocatori, anche quando im-
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TERNANA NEWS -
piegati di fianco o lontanamente, dal rispettivo ruolo d’origine: e questa è una caratteristica che il tecnico livornese può portarsi appresso per il corrente campionato, e, perché no?,..sarà una faretra piena di frecce in più, nel prossimo futuro. In questo il rischio della prima battuta d’arresto vissuto in terra siciliana è stato di lezione, per i calciatori ternani, come a dire: “Allora aveva ragione, il Mister, ad arrabbiarsi nonostante i tre gol e i tre punti ottenuti con la Paganese!? Perché al “Barbera” una squadra da corsa ha messo sul serio in difficoltà la Ternana come mai era accaduto, nel punteggio: la prima della classe, la squadra cara a tanta gente, in giro per l’Italia, è andata sotto appena rimesso piede in campo dagli spogliatoi, rete del talento che è il bravo Lucca (46’), e ci è voluto un Falletti versione attaccante dal fiuto dei cani da tartufo, per sapere dove si sarebbe trovata la palla, su una corta respinta di portiere e reparto arretrato avversario, per l’1-1 finale. Che, in prossimità del triplice fischio, avrebbe potuto assumere i contorni di un’altra grande soddisfazione, con la traversa e l’incrocio dei pali, sempre Falletti, che ancora ballano. Succede, diceva il fortunato e cercatore d’oro Rafa Benitez… E se tantissimi hanno seguito le vicende rossoverdi su Cusano Italia tv canale 264 del digitale terrestre, cosa dire della gran réclame costituita dal 5-1 impressionante, per la mole di gioco, inflitto alla Casertana, dopo il 3-3 dell’andata, in diretta televisiva sulla RAI? E’ stata l’occasione, anche questa, per ribadire che il “prodotto-Ternana” è appetibile, per una serata da sistemazione fantozziana dinnanzi al televisore, con comoda visione di ciò che accadeva in campo e del contorno di ospiti e – cosa più seria – di chi reclamava, in maniera civile e in misura legittima, per il posto di lavoro. A ricordare che ci sono questioni più serie e “toste”, rispetto al dio pagano del pallone. O no? Una volta esisteva una trasmissione radiofonica, quando eravamo piccini: chiamate Roma 3131, su Radio Rai, e parlava anche delle incertezze insite in alcune famiglie sul piano dei rapporti umani e personali. A Terni cambieranno il titolo: chiamate Cusano Italia tv 5-1 5-1. Perché dopo essersi vestita da stupenda
principessa, la squadra di Stefano Bandecchi e Cristiano Lucarelli – verrebbe da ricordare la briosa e gioiosa pellicola “Ecco, noi due, per esempio” – ha ribadito, pur dopo un’ora di dignitosa opposizione del Catania, l’ampio punteggio finale al Catania. Restano ancora due mesi e mezzo di fatiche, fino al 25 di aprile, con il mantra di giocarle una alla volta, passando ancora per alcune cattedrali del Calcio, come le sono il “Partenio Lombardi” già visitato o lo stadio palermitano, come il “San Nicola” di Bari, da cui arrivò il secondo, grandissimo segnale, di questa signora realtà, sul piano societario, organizzativo e insieme agonistico. O il “Pino Zaccheria” dove nacque Zemanlandia, intitolato a un aviere e pioniere della Pallacanestro nel Meridione. Lì l’UniCusano Fondi vinse, unica, in casa del gruppo di Giovanni Stroppa che tornò in Serie B (era il dicembre del 2016, 3-2). Sono tutte tappe da impacchettare e portare a casa come le bottiglie di vino buono che facevano i nonni e gli zii contadini. E il sapore è uno di quelli capaci di soddisfare palato, cuore, anima e testa. Ci vuole tutto ciò, per arrivare, tornare, restare, a certi livelli. Come direbbe il menzionato e coraggioso foggiano: “Qui l’Air-Ternana alla torre di controllo. Chiediamo l’autorizzazione al decollo. Risposta: accordato. Ne avete facoltà. Max Cannalire
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App per appuntamenti…di lavoro!
Jobby, l’applicazione che rivoluziona i lavori occasionali Il mondo del lavoro sta cambiando, anzi, il mondo del lavoro è già cambiato. Con l’avvento delle nuove professioni digitali, ma soprattutto con le nuove opportunità che si sono create dal punto di vista legale dei contratti lavorativi, le menti più creative si sono adattate e hanno rivoluzionato il modo di trovare lavoro. L’Università Niccolò Cusano, grazie alla Metodologia Telematica, dà la possibilità a tutti i lavoratori di seguire un percorso universitario d’eccellenza, senza dover rinunciare alla loro preparazione o alla loro vita professionale e privata. Non solo i lavoratori full time possono arricchire le proprie giornate con lo studio, anche gli studenti del percorso Blended del nostro Ateneo possono coniugare lo studio a lavori occasionali. Quando a 19 anni lo studente si addentra nella dimensione universitaria dopo l’esperienza liceale, si trova sin da subito travolto nel primo anno della sua vita da adulto. Spesso viene pretesa una certa dose di responsabilità e indipendenza che non tutti necessariamente possiedono nei loro geni. Il compito di un Ateneo d’eccellenza è quello di accompagnare gli iscritti non solo nelle fasi di studio intenso, ma anche e soprattutto nel loro processo di crescita. Attraverso l’organizzazione delle classi, la metodologia ibrida tra presenza e didattica telematica e un servizio impeccabile di tutoraggio, l’Università Niccolò Cusano garantisce automaticamente a tutte le sue giovani matricole l’eccezionalità di far germogliare dentro di sé il naturale bisogno di indipendenza, anche economica. Ed ecco che entrano in campo le innumerevoli opportunità a disposizione degli studenti dell’Unicusano. Le principali sono senz’altro le offerte di stage che l’ufficio Career Service presenta a tutti i membri di questa grande community. Tantissime aziende italiane e multinazionali fanno riferimento proprio a questo settore per trovare giovani e meno giovani menti da formare, certe del loro curriculum accademico. Dando uno sguardo alle offerte di lavoro, presenti nelle prime pagine del Cusano Magazine, uno studente al primo anno potrebbe non sentirsi pronto a catapultarsi nel concreto mondo del lavoro, ed è normale e giusto.
È proprio per questo che l’app del mese consigliata è Jobby. Una vera e propria azienda di intermediazione di lavoro certificata, totalmente digitale e al passo con i tempi. Strutturata nella sua interfaccia grafica come una delle più famose app per appuntamenti romantici, Jobby offre molteplici possibilità di impiego. Basta uno scroll a destra per visualizzare i lavori temporanei proposti e scegliere quando e quale opportunità intraprendere, in un perfetto connubio di flessibilità, sicurezza e tutela di lavoratori e datori di lavoro. Una volta scaricata l’applicazione, bisogna completare il proprio profilo inserendo i documenti d’identità e…il gioco è fatto! Si comincia subito a sfogliare le offerte di lavoro e a crearne di nuove. Tutto incorniciato dalla tutela, parola chiave nei rapporti lavorativi di ogni genere. Le retribuzioni sono gestite con Paypal, le comunicazioni con l’offerente direttamente dalla chat di Jobby e l’assicurazione è fornita dall’azienda intermediaria. Insomma, a Jobby non sfugge nulla. Tutti i benefici di un lavoro fisso con la flessibilità di una prestazione moderna. La cosa migliore? Sicuramente poter cercare facilmente lavoro durante la pausa caffè tra una lezione universitaria e l’altra. Carlotta Astengo
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L'ABITO NON FA IL MONACO MA CONTRIBUISCE A FARE IL Manager Instagram feed, immagine profilo di Linkedin, storie in evidenza e chi più ne ha più ne pubblichi. Viviamo in un’era - consolidata ormai da tempo - in cui si fa gara a chi ha la vetrina migliore. È la nostra finestra sul mondo, come vogliamo apparire e come vogliamo rappresentarci secondo l’immagine che abbiamo di noi stessi o, forse, secondo l’idea che vogliamo far trasparire di noi. Non siamo qui a cercare la strada giusta o il corretto equilibrio sull’immagine rispetto alla persona, ma vogliamo identificare ciò che ormai è, a prescindere che sia giusto o sbagliato secondo i più svariati ideologismi in essere. Inutile girarci intorno. Siamo il prodotto di noi stessi, nella vita reale quanto nella trasposizione digitalizzata del nostro io. E ciò non può che riversarsi all’interno della nostra vita quotidiana, terrena e lavorativa. Allo specchio sul quale si posa il nostro sguardo non sfugge alcun dettaglio. Dai capelli, taglio e colore alla moda o controcorrente che sia per provare a distinguersi dalla massa o far trasparire la nostra personalità, agli accessori e, men che meno, ai vestiti. Ci troviamo in una dimensione in cui “abitiamo gli abiti” che indossiamo, perciò perché non usarli a nostro favore? “Dress for success” scriveva l’autore americano John T. Molloy nel suo bestseller in cui venivano tracciate le linee guida per sfondare nel mondo del lavoro, partendo dalle basi: i vestiti. Secondo il pluripremiato autore statunitense, indossare abiti formali nel luogo di lavoro non risponde solo ai canoni di decoro confermati dalla società moderna bensì è uno dei primi efficaci strumenti per interpretare e raggiungere ciò che vogliamo diventare. Il dogma di fondo nasce da un principio di natura puramente psicologica che un’indagine effettuata dalla Yale University (ripresa da Forbes) spiega ampiamente: “Quando si indossa un capo di abbigliamento solitamente si adottano le caratteristiche ad esso associate. Gran parte dei nostri vestiti ha un significato simbolico: che si tratti di abbigliamento professionale o di abbigliamento da weekend, quando lo indossiamo, induciamo il cervello a comportarsi in modo coerente con quel significato.”
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Per vivere appieno una giornata lavorativa però, dovremmo trovare il giusto equilibrio tra i panni che indossiamo e il ruolo che svolgiamo o, probabilmente,
a cui ambiamo. Molto spesso ci troviamo a dover rappresentare l’azienda per la quale lavoriamo e di conseguenza il nostro atteggiamento si muove nella stessa direzione. Non dobbiamo dimenticare di esaltare la nostra personalità anche al primo sguardo perché, pur vivendo in un’epoca in cui a prevalere è la distribuzione di massa, ognuno di noi ha quel quid in più che merita di essere portato alla luce. Non è obbligatorio il nero quando non sono banditi i colori ed è per questo che non passa inosservata la dirigente con indosso un’accesa blusa in seta color arancio, simbolo di positività e serenità. Inoltre, diamo uno sguardo al quotidiano. Quanti di noi in questo ultimo anno hanno svolto almeno un giorno di smartworking? Tutto ciò sta portando ad un sempre più labile confine tra la sfera lavorativa e quella privata. In controtendenza, la psicologa Jennifer Baumgartner, esponente di un’altra corrente di pensiero, sostiene che non vi sono comprovati studi scientifici che possano confermare che “sei ciò che indossi” e che “l’abbigliamento ha un reale impatto sulla produttività e sul successo”. Riflettiamo un attimo. Se guardiamo i veri manager ed imprenditori che hanno scalato le vette della produttività e del successo, il loro abbigliamento è sempre stato tutt’altro che formale e rigoroso proprio perché questi grandi nomi sono riusciti nel loro intento: arrivare dove si vuole senza badare alle apparenze o forse, agli sguardi più attenti, vengono ricordati anche per ciò che indossano ogni giorno, quasi come una divisa, che seppur non rispecchi i canoni prestabiliti, non vuol dire che non lo sia. Addio ai capi firmati, completi da tre zeri e scarpe su misura. Oggi i grandi leader d’azienda (o alcuni perlomeno) indossano polo, felpe col cappuccio, t-shirt o il semplice connubio di camicia e jeans scuro (vi ricorda qualcuno?).
necessità di cui non necessito”. Probabilmente c’è anche un piccolo strascico di anticonformismo di fondo, ma soprattutto un ben preciso “capsule clothing” ossia l’abitudine (studiata) di vestirsi sempre con gli stessi indumenti o modelli, perché non si ha tempo la mattina di pensare a cosa indossare o, più semplicemente, perché funziona. Quindi casual, trendy, radical chic possono raffigurare un modo di essere o di apparire, dipende dalla “necessità”; essere a la page o anticonformista, manifestare la propria personalità e il proprio essere o adeguarsi al contesto. Certo l’abito fa il monaco o almeno noi comuni mortali ci aspettiamo un avvocato vestito in un certo modo così il dirigente d’azienda, il meccanico, l’operaio, ognuno ha la sua divisa, magari non è la regola; alcune volte chi ha raggiunto il top può snobbare questi cliché e permettersi abbigliamenti “comodi”.
Se allarghiamo gli orizzonti e ci spingiamo oltreoceano, non possiamo non citare Mark Zuckerberg, - l’avete mai visto indossare una giacca? - per non parlare di Steve Jobs le cui polo nere sono diventate un emblema del suo Probabilmente oggi è vero tutto e il contrario di tutto, personaggio. l’importante è non mascherarsi! Non lasciamoci confondere dall’apparenza però. Tutti questi sono dei segni distintivi che fanno della loro coerenza nel what to wear una ben personale Fulvia De Maria brand identity. Il messaggio che traspare al primo impatto non può che essere “i vestiti sono una
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UN ANNO DI PANDEMIA. Covid L'INIZIO DI UN INCUBO Era il 10 gennaio del 2020. Un anno fa Wuhan, forse senza saperlo, diventava il centro di un’epidemia globale. In questi stessi giorni l’Organizzazione mondiale della sanità comincia a parlare di una polmonite misteriosa in Cina, causata probabilmente da un virus sconosciuto. Ancora però nessuna restrizione sui viaggi da e per il gigante asiatico. La prima vittima ufficiale da Covid19, un 61enne di Wuhan, muore il 9 gennaio. Nei giorni precedenti aveva frequentato il mercato della città, luogo legato a molti dei primi casi di questa pandemia. Le autorità cinesi sono più o meno certe che queste polmoniti siano state trasmesse da animale a uomo, e che quindi i potenziali infetti siano venuti a contatto con gli animali stessi al mercato cittadino. Nessuno, però, fa trapelare un dato: il 14 gennaio, a 5 giorni dalla morte del 61enne, anche la moglie della vittima inizia ad avvertire gli stessi sintomi. E la donna non è mai stata al mercato di Wuhan. Un segnale chiarissimo di come questo nuovo coronavirus riesca a diffondersi da uomo a uomo.
Per l’Italia il giorno peggiore è il 18 marzo, data in cui gli autocarri militari hanno sfilato lasciando Bergamo con 65 bare. Così è iniziato l’incubo del Covid19, dove il fattore tempo è stato determinante. Qualche mese dopo, uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Southampton, in Gran Bretagna, ha stimato che, se la Cina avesse agito con tre settimane di anticipo rispetto all’oramai celebre data del 23 gennaio, il numero di casi complessivi si sarebbe potuto ridurre del 95%. Ma anche una sola settimana avrebbe ridotto il contagio globale del 66%. La storia non sì è ancora conclusa, tra un giallo, un rosso e un arancione, ora si spera che con i vaccini si colori la parte migliore.
Roberta Sias
Il 23 gennaio, il primo lockdown. Alle 2 del mattino arriva l’ordine da Pechino. Xi Jinping decide per il blocco totale dell’area a partire dalle 10 del mattino. Dalla provincia di Hubei non esce più nessuno, il contagio è già fuori controllo. Il 30 gennaio 2020 l’Oms lancia l’allarme, si tratta ormai di “un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”. La dichiarazione dell’esistenza di una pandemia arriverà però solo l’11 marzo, il giorno successivo dell’entrata dell’Italia in lockdown. L’11 febbraio il nuovo coronavirus acquista il suo nome: Sars-Cov-2, parente della Sars, più contagioso, ma meno letale.
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- FASHION PILLS
Fashion
OUTFIT DA COLLOQUIO
Pills
Dal momento in cui avete avuto la sfacciata fortuna e la più meticolosa attenzione nel curare il vostro curriculum vitae affinché balzasse in cima alla lista di innumerevoli papabili candidati, ora c’è bisogno di fare una strepitosa figura dal vivo, in sede di colloquio, affinché siate voi ad essere scelti per il lavoro che avete tanto ricercato. Bene, la preparazione non tocca solo i punti focali della vostra formazione e del vostro background professionale, occorre necessariamente essere ineccepibili anche nell’outfit, perché, come dice un famoso detto “c’è solo un’occasione per fare una buona prima impressione”! L’attenzione al dettaglio è uno degli elementi che fa la differenza e il vostro esaminatore avrà giusto qualche secondo per inquadrarvi prima che apriate bocca e facciate sfoggio delle vostre potenzialità. Sicuramente essere a vostro agio con ciò che indossate vi porta ad essere maggiormente sicuri ed è qualcosa che viene istintivamente comunicato al vostro recruiter. Poche, ma imprescindibili piccole regole perché siano i vestiti a parlare prima di voi.
messi in pole position nella creazione di un outfit, bensì in conclusione, proprio perché hanno il magico potere di stravolgere il tutto attirando l’attenzione. Bene, in un colloquio di lavoro ricordate che dovete essere voi i protagonisti della scena. Perciò vi sconsiglio di utilizzare gioielli troppo vistosi. I COLORI Per questo elemento vi consiglierei di puntare sull’armocromia: colori che sono in palette con le nuances del vostro incarnato e dei capelli. Non è obbligatorio il nero o il grigio, anzi peccano di personalità laddove non accostati a qualcosa di brillante e, detto tra noi, non sono veramente dei colori. Probabilmente non vorrete essere ricordati come “la ragazza con la gonna gialla” quanto “il ragazzo dalla camicia turchese”. Occorre bilanciare il tutto affinché vi sia un equilibrio tra abito o completo che sia con la propria identità. Quindi meglio puntare su colori pastello, rassicurano ed esprimono sincerità.
LA FORMALITA’ Come per le lettere di presentazione - ad ogni azienda la sua - tale regola vige anche I DETTAGLI DA NON SOTTOVALUTARE Solitamente gli accessori non vengono per i vestiti.
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FASHION PILLS -
Inutile dirvi di indossare un tailleur se aspirate ad un ruolo creativo. Sicuramente ad essere ancora più incisivo in tal caso è la trasposizione della vostra personalità in quello che avete indosso, distinguibile al primo sguardo. Per l’abbigliamento da ufficio invece, la parola d’ordine è essere appropriati. Innanzitutto, da non sottovalutare è la stagione. Ad esempio, se siamo in inverno è inaccettabile indossare un vestitino estivo con scarpe e calze invernali. Dunque, ad ogni stagione i giusti capi. Per le donne, no ad abiti o camicette scollate. Prediligiamo invece gli indumenti morbidi. Lunghezza al ginocchio se vogliamo optare per un classico tubino, altrimenti un tailleur dal taglio non troppo elegante con un sotto giacca di un sottotono diverso per andare sul sicuro. Per quanto riguarda le scarpe: non c’è altra scelta se non decolletè. Per gli uomini invece, senza ombra di dubbio un intramontabile completo. Potete giocare sulle camicie con una rigorosa cravatta
in contrasto o, se prediligete il monocolore, per l’inverno è concesso e ben accetto anche un morbido dolcevita come sotto giacca. Non dimenticate mai la cintura. Ma, elemento essenziale, il tutto deve esse re in armonia con la vostra personalità. Non un travestimento, bensì un sentirsi a proprio agio negli abiti che indossiamo, che debbano esprimere il nostro carattere e il nostro modo di essere, non solo di apparire. Disinvoltura è la parola d’ordine nell’abito, nei gesti e nelle parole. Padronanza di sé vuol dire sicurezza ed è forse la dote più richiesta insieme alla capacità. E ricordate sempre che “voi valete”! Fulvia De Maria
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- ARTE IN MOSTRA
Arte in Mostra Da tempo è oramai evidente quanto tutte le arti siano legate da un “filo rosso”, ma stavolta il motore primo non è l’amore inteso come sentimento tra due persone, ma l’amore per l’Arte. In un mondo in cui si cerca l’efficacia, l’efficienza, il pragmatismo, la funzionalità, la finalità di tutto, l’arte alcune volte non viene percepita – nell’immaginario collettivo – come un bisogno. Il valore delle cose e delle attività umane – in uno scenario così effimero – assume importanza soltanto in relazione al motivo per cui sussistono. Ma l’arte non assolve compiti specifici e ben definiti. Chi mai potrebbe definirne lo scopo? Nessuno! La verità è che oggi non c’è uno scopo “preconfezionato” – inteso in termini di mera utilità – dell’arte e perciò non abbiamo criteri comuni e facilmente decifrabili per esprimerla, accoglierla e osservarla. Vivere solo dedicandosi a qualcosa di utilitaristico e avere come unica alternativa l’interesse per la “leggerezza” (le nuove tecnologie, le ultime mode, il gossip, e così via) non è compatibile con la crescita personale. Se ci si vuole arricchire interiormente, è necessario nutrire la propria mente e la propria anima anche con qualcosa di profondo, altrimenti rischieremmo di perderci una parte davvero magnifica della vita: l’arte!
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L’arte – se compresa ed accolta nella propria vita – ci dà speranza, ci fa sognare, ci emoziona, ci fa entrare in contatto con qualcosa di estraneo spronandoci a crescere, ci fa migliorare, ci stimola ad approfondire la conoscenza e il sapere, ci fa riflettere, ci fornisce un linguaggio universale per comunicare, ci fa ammirare la bellezza, ci rasserena e purifica, ci fa superare le nostre debolezze estendendo le nostre capacità oltre l’umana dotazione, ci aiuta ad accettare il dolore sublimandolo, in una parola l’arte ci “nobilita”. È universalmente riconosciuto il potere benefico che l’arte riesce ad esercitare sull’essere umano in virtù del suo effetto “catartico”. Ne parlava già Aristotele quando nella Poetica descriveva la catarsi come il liberatorio distacco dalle passioni tramite le forti vicende rappresentate sulla scena dalla tragedia. Aristotele, che intendeva la tragedia quale mimesi, imitazione, della realtà, ne sottolineava l’effetto di purificare, sollevare e rasserenare l’animo dello spettatore da tali passioni, permettendogli di riviverle intensamente allo stato
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ARTE IN MOSTRA -
sentimentale e quindi di liberarsene. E finalmente, dopo una pausa considerata la più lunga dalla Seconda guerra mondiale – 88 giorni, quasi 3 mesi – il ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo ha deciso di riaprire al pubblico, dal 1° febbraio, i musei e i parchi archeologici nelle Regioni in zona gialla. In tutte le Regioni i musei sono aperti dal lunedì al venerdì nei soli giorni feriali con orari e modalità verificabili sui siti internet dei singoli istituti culturali. Per quasi tutti è prevista la prenotazione on line.
L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è. PAUL KLEE Nella nostra Capitale sarà possibile tornare a visitare le Collezioni dei Musei Vaticani tutti i giorni, dal lunedì al sabato, dalle ore 8,30 alle ore 18,30, con ultimo ingresso alle ore 16,30. La prenotazione online è obbligatoria e senza diritti di prevendita. Durante questo secondo lockdown i Musei Vaticani hanno portato a termine opere di manutenzione e di riallestimento. La Cappella Sistina è stata oggetto dell’annuale check-up delle superfici pittoriche, mentre gli affreschi dei Quattrocentisti delle sue pareti laterali sono stati interessati da una attività di de-polveratura. Anche la Galleria Borghese è stata riaperta con l’iniziativa Ci siete mancati!, due settimane di eventi speciali che vedrà tutte le mattine la direttrice Francesca Cappelletti, in alternanza con uno storico dell’arte o un restauratore del Museo, raccontare il recentemente acquisito dipinto Danza campestre di Guido Reni. Tutti i pomeriggi invece sono previste delle mini visite tematiche a sorpresa nelle sale del museo. Al loro interno i visitatori possono ritrovare le collezioni permanenti con i tanti capolavori in esse conservati, oltre alle numerose mostre prorogate e ad alcune importanti novità espositive, sinora rinviate a causa della pandemia in corso. Inoltre, diventano nuovamente visitabili le aree archeologiche dei Fori Imperiali, del Parco Archeologico del Colosseo (l’istituto museale più visitato d’Italia) e del Circo Massimo, all’interno del quale sarà attivo anche Circo Maximo Experience.
dai Musei Capitolini, con la splendida mostra sulla storia del collezionismo dei marmi antichi, romani e greci, I marmiTorlonia. Collezionare capolavori (fino al 29 giugno). L’esposizione è il risultato di un’intesa del Ministero per i beni e le Attività Culturali e per il Turismo con la Fondazione Torlonia; e nello specifico, per il Ministero, della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio con la Soprintendenza Speciale di Roma. Il progetto d’allestimento è di David Chipperfield Architects Milano, negli ambienti dello spazio espositivo dei Musei Capitolini a Villa Caffarelli, tornati alla vita dopo oltre cinquanta anni grazie all’impegno di Roma Capitale per restituire alla cittadinanza un nuovo spazio espositivo progettato e interamente curato della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. La Fondazione Torlonia ha restaurato i marmi selezionati con il contributo di Bvlgari che è anche main sponsor della mostra. Il progetto della luce è stato scritto da Mario Nanni, lumi Viabizzuno. Sempre ai Musei Capitolini l’esposizione Il Tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione Roberto Longhi con il celebre dipinto del Caravaggio Ragazzo morso da un ramarro (prorogata fino al 2 maggio). Alla Galleria d’Arte Moderna è stata prorogata fino al 28 marzo 2021 STEN LEX. Rinascita, la mostra che racchiude una selezione di opere dei due noti muralisti italiani e uno stencil poster visibile nel chiostro. Proseguono al Museo di Roma in Trastevere le due esposizioni Sulle tracce del crimine. Viaggio nel giallo e nero Rai e Roma. Massimo Siragusa. Il primo percorso racconta l’evoluzione e le trasformazioni del genere giallo e
MOSTRE IN CORSO Molte sono le mostre che i visitatori ritroveranno all’apertura del sistema museale cittadino appena le misure lo consentiranno. A cominciare
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- ARTE IN MOSTRA
investigativo, dai primi sceneggiati alle serie tv odierne, mentre il secondo, attraverso cento immagini del fotografo siciliano, indaga la periferia della Capitale e le sue molteplici contraddizioni. Da Trastevere a Piazza Navona, alla scoperta dell’esposizione ospitata dal Museo di Roma a Palazzo Braschi fino al 28 febbraio: Per gioco. La collezione di giocattoli della Sovrintendenza Capitolina mette in evidenza la linea sottile tra gioco e vita comune, accompagnando i visitatori in un viaggio nell’antichità attraverso l’evoluzione del giocattolo. A Villa Borghese, all’interno del Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, è ancora possibile visitare fino al 28 febbraio la
mostra Cruor. Renata Rampazzi, l’esposizione che racconta le lotte dell’artista contro la discriminazione di genere. Alla riapertura i visitatori dei Musei di Villa Torlonia trovano ad accoglierli: La Signora dell’arte. Opere dalla collezione di Bianca Attolico da Mafai a Vezzoli al Casino dei Principi, la mostra a cura di Ludovico Pratesi con circa sessanta opere che attraversano un secolo di storia dell’arte (fino al 5 aprile); gli interventi site-specific sul tema della metamorfosi dal titolo Rami. Veronica Montanino (fino al 28 marzo), pensati dall’artista per il Casino Nobile; gli arazzi e gli aquiloni della mostra Un mondo fluttuante. Opere su carta di Anna Onesti, alla Casina delle Civette (fino al 28 marzo).
“L’arte è la creazione di una magia suggestiva che accoglie insieme l’oggetto e il soggetto” Charles Baudelaire NOVITÀ IN MOSTRA Al Museo dell’Ara Pacis ,tappa unica italiana della mostra JOSEF KOUDELKA. RADICI. Evidenza della storia, enigma della bellezza. Con oltre cento spettacolari immagini panoramiche, l’esposizione del maestro ceco documenta il suo straordinario viaggio alla ricerca delle radici della nostra storia. Sarà l’estratto di un’inedita e personale riflessione sull’antico, sul paesaggio e sulla bellezza compiuta lungo trent’anni di vita, toccando diciannove diversi paesi e visitando più di cento siti archeologici tra i più rappresentativi per la storia del Mediterraneo. È dedicata agli scavi promossi da Bonaparte a Roma la mostra Napoleone e il mito di Roma, ospitata ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, museo che ha riaperto con la nuova esposizione proprio nell’anno in cui ricorre il duecentesimo anniversario della morte dell’imperatore francese. La mostra analizza il contesto culturale e letterario della seconda metà del XVIII secolo (neoclassicismo e l’estetica del sublime) e dedica approfondimenti ad aspetti urbanistici, quali ad esempio gli scavi del settore centrale della Basilica Ulpia, la Colonna Traiana valorizzata dal Governo Napoleonico di Roma, l’Egittomania di Napoleone e molti altri aspetti di grande rilevanza, relativi all’annessione di Foto 4 e 5
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Roma all’Impero dal 1809 al 1814. In quegli anni Roma diventa città imperiale seconda solo a Parigi per volontà di Napoleone stesso.
Con la riapertura dei Musei possiamo finalmente intravedere un inizio di normalità, prestando sempre molta attenzione e seguendo tutti i protocolli di precauzione per tenere lontano il coronavirus! Auspicando una riapertura dei musei anche per il fine settimana, intendo sottolineare che l’arte non è soltanto un diversivo alla nostra quotidianità, ma è anche un efficace strumento di miglioramento e sensibilizzazione alla portata di ognuno di noi… a patto che ci si avvicini con la dovuta sensibilità e disponibilità a mettere in discussione qualcuna delle nostre certezze.
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Foto 2 Sulle tracce del crimine. Viaggio nel giallo e nero Rai a Roma di Massimo Siragusa. Museo di Roma in Trastevere. Foto 3 Per Gioco. La collezione di giocattoli della Sovrintendenza Capitolina. Palazzo Braschi Foto 4 e 5 JOSEF KOUDELKA. RADICI. Evidenza della storia, enigma della bellezza. Museo dell’Ara Pacis Foto 6 CRUOR, RENATA RAMPAZZI
Perdersi per ritrovarsi, ignorare per conoscere, passare da uno stato all’altro: questa è la funzione dell’arte! E mi piace concludere questo articolo con una frase di Pablo Picasso: “Ci sono pittori che dipingono il sole come una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, grazie alla loro arte e intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole.”
Fulvia De Maria e Francesca Lauri
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EDI
presenta
Il volume, a carattere divulgativo, vuole introdurre il lettore non specialista al vasto e variegato mondo dei simboli – una realtà antica ma sempre in evoluzione – fornendo gli strumenti per proseguire la ricerca in maniera personale e autonoma. Nella prima parte, introduce la materia; nella seconda, presenta un esempio di dizionario di simboli, colori e figure; nella terza, offre indicazioni per compiere ricerche genealogiche e araldiche in archivi e biblioteche. Mario Cignoni, studioso romano, dottore in Lettere e specializzato Conservatore di manoscritti, è stato docente di Araldica Medievale all’Università “la Sapienza” di Roma per vari anni, scrivendo libri e articoli sull’argomento. È Segretario generale della Società Biblica in Italia.
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Invito al mondo dei simboli, la nuova opera targata Edicusano Questo libro vi condurrà nel variegato e misterioso mondo dei simboli. Chi non ha mai cercato il significato nascosto in un sogno? Tutti abbiamo chiesto a Google, almeno una dozzina di volte, di aiutarci a scoprire il significato di quel simbolo visto o immaginato. Oggi la ricerca sarà più semplice grazie al dizionario pubblicato da Edicusano: Invito al Mondo dei Simboli, autore Mario Cignoni. Simbolo: dal greco syn-ballo, «mettere insieme», «segno di riconoscimento». Il suo contrario? Etimologicamente, il diavolo (dal greco dia-ballo / diabolon): ciò che separa. (tratto da “Invito al Mondo dei Simboli”) Il volume ha l’ambizioso obiettivo di introdurre il lettore non specialista al vasto e variegato mondo dei simboli, fornendo anche strumenti di ricerca autonoma su questa realtà antica e tuttora in evoluzione. La prima parte dell’opera introduce la materia, nella seconda viene presentato il dizionario dei simboli, dei colori e delle figure; infine, nell’ultima parte, l’autore offre indicazioni per compiere ricerche genealogiche e araldiche in archivi e biblioteche. Nello studio del simbolo, come ben ci ricorda l’autore, c’è una fase tecnica ed una interpretativa. Per quest’ultima ogni simbolo ha due significati o valori, ossia un valore assoluto e universale che non si modifica e un valore storicizzato che assume significati diversi a seconda delle circostanze. Un esempio è fornito proprio dalla copertina dell’opera. Mentre in trasparenza vediamo vari simboli, a dominare la scena vi è lo stemma del
L’opera è inserita nella Collana Relax della Casa Editrice Edicusano. Cardinale Niccolò Cusano (1464). Elemento caratterizzante è il galero rosso con 15 nappe posto sulla sommità di ornamento dello scudo, che identifica la “gerarchia ecclesiastica” e consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe. Il colore rosso, infatti, è tipico dei cardinali. Nello scudo troviamo la figura di un crostaceo. Il gambero è simbolo di prudenza perché procede a ritroso e, allo stesso tempo, di resurrezione perché, secondo il naturalista romano Plinio, i crostacei ad inizio primavera rinnovano il proprio carapace: il gambero diviene simbolo cristico. Il famoso cardinale Cusano, nato a Cusa con il nome di Nikolaus Krebs, il cui significato in latino è “granchio”, aveva uno stemma familiare rappresentato proprio da un gambero montante. Lo stemma fu scolpito - ed è ben visibile - sul cappello da cardinale sotto il monumento funebre di Cusano, in fondo alla navata di San Pietro in Vincoli a Roma. Mario Cignoni, studioso romano, esperto di manoscritti, è stato docente di Araldica Medievale all’Università “La Sapienza” di Roma; è segretario generale della Società Biblica in Italia. Invito al mondo dei simboli è un’opera di nicchia, ma di grande interesse per la mole di ricerche effettuate dall’autore e riportate nel testo. È acquistabile in versione digitale o cartacea sul sito edicusano. it oppure presso la biblioteca interna al campus Unicusano. Curiosi di scoprire altri significati nascosti? Michela Crisci
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ARTISTA DEL MESE -
artista
L’ del mese: Chiharu Shiota Sulla scia della leggenda giapponese del filo rosso, non può che essere più rappresentativa l’opera di Chiharu Shiota (1972, Osaka, Giappone). L’artista contemporanea di fama internazionale - appartenente alla Scuola di Marina Abramovic - fonde in un unicum spaziale la tecnica dell’intreccio. Ad essere mescolati meticolosamente sono una miriade di filamenti di lana con oggetti di uso “quotidiano”, dimenticati, donati, scovati, regalati quali scarpe, chiavi, sedie, che nascono, si evolvono e danno vita a forme disparate. Oggetti che raccontano storie, storie di vita passata, in grado di rievocare nell’artista e, pertanto, nello spettatore, un’autentica fruizione esperienziale fortemente emotiva. I materiali sono simboli, come nell’opera The Hey in the Hand, 2015, (veduta dell’installazione presso il Padiglione Giapponese della Biennale di Venezia): l’artista crea una narrazione emotiva, incentrata sui ricordi. Da scheletri di imbarcazioni ammiriamo il diramarsi di un’infinità di fili rossi di lana dai quali pendono chiavi. La rievocazione del concetto delle porte dell’intimità di ogni individuo è lampante ed indica un qualcosa da custodire preziosamente.
L’utilizzo del filamento rosso è volto a creare un’ambientazione emblematica. Shiota lavora con l’obiettivo di inserire lo spettatore in uno spazio quasi tridimensionale, volto ad acquisire la forma delle idee del fruitore e dei suoi stati d’animo ed il tutto induce quasi un senso di vertigine, talvolta di disorientamento derivante dall’incontro con ciò che più di recondito c’è in lui. Ne scaturisce una vera e propria simbiosi spirituale. Il medium del suo lavoro è una scrupolosa architettura tessile, in grado di costruire ed esprimere al meglio le tematiche della memoria, dell’oblio e nello specifico senso del destino. È un fato che ci accomuna, ci segna e “lega” ad un qualcosa talvolta ancora inesplorato. Gli intrecci rossi di CHIHARU SHIOTA sono il paradigma dell’essere umano nel suo percorso di vita che si indirizza, talvolta si smarrisce, perdendo la via maestra e riesce poi a giungere, nel momento più inaspettato, a ciò a cui in fondo era stato predestinato.
Giulia Sacchetti
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- LIBRI / MUSICA / FILM
La via della cura Ventitré passi per superare le prove della vita e ritrovare l’equilibrio di MariaGiovanna Luini, Mondadori, è un invito a cercare, tra i sentieri del sentire, la strada da percorrere per uscire da un dolore, da un disturbo, o da una malattia. Fare, Dire, Abbracciare, Recitare, Ripulire, sono alcune delle prove raccontate dall’autrice. Gesti e azioni quotidiane, apparentemente semplici e comuni, ma se mosse dal Guaritore personali e salvifiche. Siamo energia, siamo legati agli altri e siamo in grado di percepire se una persona a cui teniamo sta bene o male. Per questo le cure mediche tradizionali andrebbero affiancate a cure alternative, a ricerche emotive più profonde. “Il nostro guaritore interiore è il più grande degli sciamani: ci conosce meglio di chiunque altro e sa cosa sia giusto fare”, scrive MariaGiovanna Luini nel capitolo Lasciare scorrere. Ognuno di noi ne ha uno personale, non esiste un percorso universale per tutti, né un farmaco efficiente allo stesso modo in tutte le circostanze. Esistono le sensazioni, il cuore, il tesoro dentro di noi che alcuni chiamano inconscio. “L’equilibrio energetico è individuale e nessuno può dirvi cosa sia meglio per voi”, sottolinea la dottoressa Luini nel capitolo Ritualizzare. MariaGiovanna Luini ha integrato al suo approccio medico metodi curativi provenienti da altre culture. “Posso raccontare che in Africa la cura non sia mai limitata al corpo fisico, ma riguarda l’interiorità e il clan familiare (la tribù)”, aggiunge nel capitolo Accogliere. Se tutto è energia, noi siamo energia, i dolori sono energia e siamo collegati agli altri da energie. Migliorare la nostra emanazione energetica, dunque, può aiutarci e cambiare tutto intorno a noi. Annalisa Colavito
Dare il nuovo album del cantante catanese Mario Biondi È uscito il 29 gennaio 2021 il nuovo album di Mario Biondi Dare, progetto ricco di collaborazioni pubblicato per festeggiare i 50 anni dell’artista siciliano dalla voce inconfondibile. Biondi, all’anagrafe Mario Ranno, inizia la sua scalata al successo molto giovane ma ottiene maggiore visibilità all’estero fino al 2004, quando con il brano This is what you are il pubblico nostrano inizia a conoscere e ad amare la sua voce calda e sensuale e diventa uno dei più amati cantanti soul in Italia. Nel 2006 esce il suo primo album Handful of Soul, che lo porta a vincere diversi premi. Nel 2007 partecipa come celebrità al Festival di Sanremo. Era dal 2018 che il cantante catanese non pubblicava un album; quest’anno con Dare Biondi torna al suo classico sound con le band che hanno dato lustro alle sue canzoni, un progetto tra jazz e soul e altri generi musicali. Ad accompagnarlo in questa avventura ci sono amici vecchi e nuovi, quali Dodi Battaglia con cui canta il brano Simili, il gruppo Il Volo con cui intona Crederò, e ancora, collaborazioni con la storica band londinese degli Incognito e con la cantante e pianista jazz Olivia Trummer. Infine ritroviamo anche i musicisti con cui Mario ha raggiunto il successo a metà degli anni 2000 (The Highfive Quintet di Fabrizio Bosso) e la sua attuale band che da anni lo accompagna in tutto il mondo. Il titolo Dare richiama la necessità di osare, da cui deriva un comportamento implicante un rischio ma imprescindibile per avere un rapporto profondo con gli altri. L’album si compone di 16 tracce, 10 brani originali, 2 remix e 4 reinterpretazioni di grandi hits internazionali ed un tocco di classe finale: una rinnovata versione di Strangers in the night di Frank Sinatra.
La copertina del disco è stata realizzata da Paolo Di Francesco e ritrae Mario Biondi con alle spalle il celebre murale alato di Colette Miller, visual artist e performer nativa di Richmond (Virginia), autrice del progetto Angel Wing. Il disco è pubblicato da Beyond e distribuito da Sony Music in un doppio formato (cd e doppio LP). Della vita privata di Biondi si sa poco, ma sicuramente è movimentata, infatti ha ben nove figli, di cui sette avuti dalle prime due mogli e due con l’attuale compagna. In varie interviste ha svelato che i suoi figli sono la prima giuria quando scrive una nuova canzone. Donatella Geretto
SanPa. Luci e tenebre di San Patrignano San Patrignano non è soltanto il nome di una strada nel piccolo paese di Coriano, in provincia di Rimini in Emilia Romagna. È anche il luogo che, negli anni Ottanta, rappresentò una luce di speranza per milioni di ragazzi e per le loro famiglie, vittime di una piaga che sconvolse la società italiana. Quella piaga era l’eroina e la comunità di recupero che sorse nel 1979 a San Patrignano fu per molti anni l’unico argine di una tragedia che dilagava nell’indifferenza totale di Stato e istituzioni. A San Patrignano e al suo fondatore Vincenzo Muccioli, Netflix dedica “SanPa. Luci e tenebre di San Patrignano”, docuserie in cinque parti che, come dice il titolo, intende raccontare i risultati a volte pregevoli raggiunti dalla comunità nel recupero delle vittime di quella piaga, ma anche gli scandali che la colpirono per i metodi utilizzati, coercizione fisica e abusi psicologici come pratiche accettate se non effettivamente promosse da Muccioli. “Quanto male sei disposto a fare, per fare del bene?” Lo spaccato che emerge da questa domanda tocca una serie di temi ancora di enorme attualità nel nostro paese, come i rischi del culto della personalità e dell’”uomo forte”, la spettacolarizzazione televisiva del dolore e della cronaca, la pigrizia delle istituzioni verso problemi drammatici della collettività, ma dal valore elettorale scarso o nullo. Il risultato è probabilmente la serie migliore di Netflix, tra quelle prodotte fino ad oggi in Italia. Unico difetto, a parere di chi scrive, è la quasi totale assenza di uno sguardo al presente di San Patrignano, comunità ancora oggi attiva con ottimi risultati, ma senza più le ombre dei metodi controversi del suo padrepadrone Muccioli (scomparso nel 1995). Se appare condivisibile impostare la narrazione prediligendo i lati oscuri di questa vicenda, meno accettabile è il non aver segnalato con forza che le cose da allora sono cambiate. Perché l’eroina è ancora una piaga nel nostro paese, malgrado un’indifferenza mediatica e istituzionale analoga a quella del passato, e San Patrignano rappresenta ancora un baluardo di resistenza al dilagare di questa tragedia. Se ci fossero famiglie disperate di tossicodipendenti che decidessero di non mandare i propri cari a farsi curare in quella comunità a causa di questa mancanza degli autori, l’ottimo servizio reso da “SanPa” si perderebbe nel vuoto di un’imperdonabile irresponsabilità. Piercarlo Fabi
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- PROGRAMMAZIONE
264 ZOOM
CELLULOIDE
APPROFONDIMENTI DI ATTUALITA’
IL MEGLIO DI SELEZIONE DEI MIGLIORI CONTRIBUTI DELLA SETTIMANA
SAB 20.00-21.00
SAB/DOM 13.00-18.00
BABYLON
LA DEA BENDATA
MANUEL BARTOLINI CUCINA, BENESSERE E LIFE STYLE LUN-VEN 13.00-14.00
PIERCARLO FABI FRANCESCA PIERRI MUSICA, CINEMA, TEATRO E SPETTACOLO A CONFRONTO LUN/VEN 14.30-15.30
MATTEO TORRIOLI GIUSTIZIA, LAVORO E ANALISI DEI PRINCIPALI CASI GIUDIZIARI GIO 22.30-23.30
A LIBRO APERTO
CASUAL FRIDAY
MATTINA CON NOI
A SPASSO NEL TEMPO
CRIMINI E CRIMINOLOGIA
A CASA E IN FORMA
ANNALISA COLAVITO RECENSIONI DEL LIBRO DELLA SETTIMANA I COMPAGNIA DELL’AUTORE GIO 09.00-09.30
FABIO CAMILLACCI DAL PASSATO AL PRESENTE GIO 20.00-20.30
COLPO DI TACCO
UNA CACCIA FUORI POST
ROTOCALCO 264 ROBERTA FELIZIANI
AFFRONTARE A 360 GRADI , PROBLEMI E FENOMENI DEI SOCIAL
F ABIO CAMILLACCI COLD CASES ITALIANI E INTERNAZIONALI DOM 21.00-23.00
ABC DEL CALCIO RONALD GIAMMO’ RICCARDO BORGIA CRONACA DEGLI APPUNTAMENTI CALCISTICI DELLA SETTIMANA LUN/VEN 18.30-19.30
EMANUELA VALENTI ANNALISA COLAVITO COSTUME, SOCIETA’ E ATTITUDINI DEGLI ITALIANI LUN-VEN 11.00-12.00
MISA URBANO MANUEL BARTOLINI VIAGGI, BENESSERE E INTRATTENIMENTO VEN 21.30-22.30
STEFANO BANDECCHI FABIO FORTUNA GIANLUCA FABI
I TEMI DEL MONDO IMPRENDITORIALE LUN 21.00-23.00
UNICUM
ALESSIA DI BELLA DEBORA CARLETTI SPORT AL FEMMINILE MER 22.00-23.00
IL PROGRAMMA CHE ANIMA IL WEEK END SAB/DOM 18.00-20.00
L’IMPRENDITORE E GLI ALTRI
FRANCESCA LAURI IL MONDO DEL COLLEZIONISMO MAR/MERC 20.00-20.30
C COME CALCIO
MAX CANNARILE RONALD GIAMMO TERNANA E LEGA PRO
PROGRAMMAZIONE -
NAUTILUS
GIANLUCA FABI ALESSIO MORIGGI POLITICA, SCUOLA, LAVORO E DIRITTI OGNI SABATO
RICCARDO BORGIA IL MONDO DEI MOTORI: COMPETIZIONI E RISULTATI-
PAROLE E MUSICA
SFIDE QUOTIDIANE
ARIANNA CARAMANTI MONICA CIOCCA FRANCESCA LAURI
LUN/VEN 16.00-16.30
TELESPIEGO
LORENZO CAPEZZUOLI RANCHI PINA GIORDANO ANALISI DEI TEMI PIU’ DIBATTUTI GIO 21.30 - 22.30
TUTTO LO SPORT
LUN/VEN 23.30-00.30
ROBERTA SIAS DISABILITA’, INCLUSIONE ED EMARGINAZIONE SOCIALE LUN/MER16.30-17.00
PROMOTION
CASUAL FRIDAY
MATTINA CON NOI
MISA URBANO MANUEL BARTOLINI VIAGGI, BENESSERE E INTRATTENIMENTO VEN 21.30-22.30
EMANUELA VALENTI ANNALISA COLAVITO COSTUME, SOCIETA’ E ATTITUDINI DEGLI ITALIANI LUN-VEN 11.00-12.00
A SPASSO NEL TEMPO
MONDO SOCIAL
UNA MELA AL GIORNO
MONICA CIOCCA CONOSCERE I SOCIAL NETWORK A 360° LUN-VEN 12.00-12.30
ROBERTA SIAS MEDICINA, SALUTE E BENESSERE GIO/VEN 16.30-17.00
SPORTING CLUB
UNA MELA AL GIORNO (SERA)
ANEDDOTI E CURIOSITA’ DEI MAGGIORI SUCCESSI MUSICALI
ANNALISA COLAVITO ANALISI DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA GIO 18.30-19.30
ROSSO CORSE
FABIO CAMILLACCI DAL PASSATO AL PRESENTE GIO 20.00-20.30
RASSEGNA STAMPA DEBORA CARLETTI MATTEO TORRIOLI LETTURA E COMMENTO DELLE PRIME PAGINE DEI MAGGIORI QUOTIDIANI NAZIONI LUN-VEN 07.00-07.30
RESTART
AURORA VENA ATTUALITA’ POLITICA E CRONACA LUN/VEN 17.00-18.00
GIANLUCA SCARLATA RESOCONTO SETTIMANALE DEL MONDO DEGLI SPORT “MINORI” MAR/GIO 20.30-21.30
FUTUROLAVORO LORENZO CAPEZZUOLI RANCHI PINA GIORDANO
GIOVANI CHE SI AFFACCIANO AL MONDO DEL LAVORO MAR 18.30-19.30
MA PROPRIO TUTTO MAX CANNALIRE LO SPORT A 360° SAB/DOM 10.00-13.00
ANDREA LUPOLI ROBERTA SIAS MEDICINA, SALUTE E BENESSERE MAR 21.30-23.00
VERSO SERA
MISA URBANO MANUEL BARTOLINI VIAGGI, BENESSERE E INTRATTENIMENTO LUN/MER 20.00-21.00, 18.30-19.30
UNMEI NO AKAI ITO “Non promettiamoci di stare sempre insieme. Promettiamoci che, se ci faremo del male, sarà per poi farci bene di più. Che, se ci allontaneremo, sarà per ritrovarci più vicini. Che ogni nostra ultima possibilità sarà la penultima. Che arriveremo anche a odiarci, pur di non restarci indifferenti. Ma soprattutto promettiamoci che, se continueremo ad amarci, ci ameremo troppo. Perché un po’ meno non sarebbe abbastanza” Charles Bukowski
Illustrazione di Virginia Parisi
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- OROSCOPO
Nessun Astrologo è stato sfruttato per scrivere questo oroscopo. Da assumere lontano dai pasti, con moderazione. In presenza di sintomi, vi ricordiamo che è solo un effetto placebo perché, nulla di quello che leggerete ha effettivamente senso. Questo Oroscopo va letto cantando!
TORO
ARIETE
Caro Ariete vorrei dirti: “guarda intorno a te Spero di parlare a nome di tutti noi Toro che doni ti hanno fatto: ti hanno inventato quando dico: “Voglio restare tutto il giorno il mare eh! Tu dici non ho niente, ti sembra nella vasca, con l’acqua calda che mi coccola la testa, un piede fuori che si infreddoniente il sole!” (vedi logo Unicusano) lisce appena, uscire solo quando è pronta
GEMELLI Anche questo mese il tuo mantra sarà: “Brava, brava, come sono brava, brava, certo se qualcuno vuole proprio, proprio pignolare forse qualche cosa non so fare ma sicuramente sì!”
già la cena.”
CANCRO
VERGINE
LEONE
Secondo i presagi astrali: “Hanno ucciso Il consiglio che voglio darvi per questo l’Uomo Ragno, non si sa neanche il perché, mese Leoncini è di stare “Attenti al Lupo, avrà fatto qualche sgarro a qualche induattenti al Lupo.” stria di caffè.” Attenzione a non fare la stes-
Cara Vergine: “Certe notti la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei, certe notti la strada non conta e quello che conta è sentire che vai”.
sa fine.
BILANCIA Finalmente i vaccini stanno arrivando perciò:” Vamos a bailar esta vida nueva, Vamos a bailar nai nai nà.”
SCORPIONE Come tua Astrologa di fiducia ti domando: “Perdono, sì quel che ho fatto è fatto io però chiedo scusa regalami un sorriso io ti porgo una rosa su questa amicizia nuova pace si posa.”
CAPRICORNO
ACQUARIO
È ora che tu te ne renda conto: “Viso pallido ti sta ingannando, non la troverai, sono mesi che stai cavalcando dimmi dove
Vedi cara Acquario… “Certe crisi son soltanto segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.. Vedi cara, certi giorni sono un anno, certe frasi sono un niente che non serve più sentire.. “
andrai?”
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SAGITTARIO Sagittario, dopo questo inverno gelato (al cioccolato dolce un pò salato), niente, ho perso il filo del discorso.
PESCI “Io lavoro e penso a te, torno a casa e penso a te, le telefono e intanto penso a te.” Caro acquario, pensa a te stesso! (Ha un altro).
LA CASA EDITRICE DELL’UNIVERSITÀ NICCOLÒ CUSANO
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