UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 10 gennaio 2017 www.corrieredellosport.it
Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano
Economia La vicenda Mps e la mano statale
Fumetti Special Olympics “Il porto proibito” L’indipendenza nata è tutto da scoprire dall’esercizio fisico > A PAGINA III
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il punto
lisa marzoli
Deflazione, dintorni e prospettive
L’
buone notizie dalla tv
inflazione, spauracchio di qualche decennio fa, consiste, com’è noto, nell’aumento generalizzato del livello dei prezzi. Negli anni ‘50 e ‘60 i tassi erano piuttosto bassi, addirittura negativo (deflazione) del -0,4% quello del 1959, nel 1963 era pari al 7,5% per poi ridiscendere fino al 5% nel 1970, salire repentinamente al 19,1% nel 1974, diminuire fino al 1978 e raggiungere il massimo storico del 21,20% nel 1980. È evidente che un livello così elevato (inflazione galoppante) genera notevoli problematiche al Paese interessato e spinge a svalutare la moneta; al contrario, quella strisciante, cioè molto moderata ha effetti benefici e contribuisce a creare condizioni adeguate per crescita, sviluppo e occupazione. Dal 1980 poi l’inflazione ha iniziato una rapida discesa che l’ha portata al 5% nel 1987 e da quel momento, attraverso un’alternanza caratterizzata dalla preponderanza della riduzione, si è giunti al tasso negativo del - 0.1% del 2016 annunciato dall’ISTAT mercoledì 3 gennaio; dal 1959 non si era più verificata un’ipotesi del genere. Lo scorso anno, quindi, si è chiuso in deflazione. Cosa si intende con tale termine? La deflazione o inflazione negativa è caratterizzata dalla diminuzione generalizzata del livello dei prezzi. A prima vista ciò potrebbe apparire positivo perché consente di acquistare beni e servizi a prezzi sempre minori. In realtà, così non è nel caso in cui la stragrande maggioranza dei prezzi tendono a scendere, generando incertezza nel futuro e crisi nel sistema economico in cui la deflazione si insinua come un male oscuro. In una situazione del genere, caratterizzata da una flessione della domanda, le imprese produttrici di beni e servizi sono costrette a collocare i propri prodotti a prezzi sempre minori pur di sopravvivere, insorgono problematiche occupazionali, i lavoratori sono costretti ad accettare condizioni retributive sempre più modeste, il potere d’acquisto si ridimensiona. I possibili acquirenti di beni e servizi attendono prezzi sempre più favorevoli, contribuendo ulteriormente alla riduzione della domanda e alle conseguenti difficoltà dei produttori. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università Niccolò Cusano
Con Maurizio Costanzo la giornalista conduce “S’è fatta notte”: «Abbiamo puntato su un messaggio di speranza» > A PAGINA II
SEGUE A PAGINA III
LA VIGNETTA
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