Unicusano focus 170117

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UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 17 gennaio 2017 www.corrieredellosport.it

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

Economia Il voto “contro” degli italiani

Attualità Nel rispetto dell’infanzia > A PAGINA III

Università Scegliere la Cusano parlano gli studenti > A PAGINA IV

> A pagina V

gerry scotti

le mie idee senza confini Al cinema dà la voce al cucciolo di “Qua la zampa!”, in tv sperimenterà nuovi show: «Mai cullarsi sugli allori» > A PAGINA II

LA VIGNETTA

stati uniti

Il Trumpismo detta già le “regole” del mercato > A PAGINA V Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it

il punto

La democrazia fra post verità e informazione

I

l filosofo Marino Niola ha definito la post verità la sostituzione dell’oggettività con l’opinione, più prosaicamente possiamo dire di essere di fronte a un immenso contenitore di bugie, che il web, come nel gioco del telefono, trasforma in qualcosa che neanche lontanamente somiglia alla verità, ma viene assimilata come tale, per convenienza. Quale? quella di voler credere a una notizia che non esiste, ma che ha il pregio di confermare le convinzioni di chi la legge. Una notizia inventata, che non ti fa sentire inadeguato rispetto a un pensiero, a una centrifuga di ragionamenti composta dai pochi insipidi frutti della propria conoscenza. L’opinione diviene quindi la fonte principale del fatto, con un pericoloso capovolgimento di quello che dovrebbe essere la normale cronologia degli eventi: ovvero prima l’apprendimento del fatto e poi eventualmente l’opinione, non viceversa. Nell’era della turbo connessione alle notizie, la post verità genera una vera e propria mitologia dell’ignoranza spesso mascherata dalla presunzione di conoscere tutto. Ignoro ergo sum. Il problema è serio e non va sottovalutato. Ma non bisogna commettere l’errore di colpevolizzare il web, sotto accusa è come lo si usa. La rete è infatti una dimensione democratica di apprendimento gratuito. Ma le sue comunità social sono attraversate da “sciami digitali senza anima”, come li definisce il filosofo sud coreano Byung-Chul Han, che pungono tutto quello che passa sotto i loro occhi con le loro convinzioni. Questo scenario non nasce dal nulla. In modo più elegante i media ufficiali hanno abituato lettori e telespettatori alla post verità, mascherata dall’autorevolezza della fonte. Ma gli stessi organi d’informazione ora dovrebbero preoccuparsi del perché hanno perso credibilità e pubblico, del perché un post fasullo genera più attenzione di un’inchiesta giornalistica. Informazione è democrazia e la democrazia legata a un “mi piace” non è il futuro che desideriamo, almeno noi che ogni tanto ci ricordiamo cosa disse Roland Barthes: «Mi permetta di non avere un’opinione». Gianluca Fabi Direttore Radio Cusano Campus


II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 17 gennaio 2017

cultura e salute

il film

la carriera

Dal romanzo “Dalla parte di Bailey”

Trent’anni di successi a Mediaset

“Qua la zampa!” sostiene l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali. E’ tratto dal romanzo scritto da W. Bruce Cameron edito in Italia da Giunti Editore con il titolo “Dalla parte di Bailey”.

La carriera di Gerry Scotti comincia dalla radio. Oggi è un big del gruppo Mediaset. Programmi come Passaparola, Chi vuol essere milionario La corrida e Paperissima hanno creato negli anni un legame indissolubile.

gerry scotti non mi stanco mai di sperimentare L’anchorman dà la voce al cucciolo di “Qua la zampa!” «Diventerà un classico, mi piace “collaudare” le idee» La tv? Non è una scatola magica ma «uno specchio di ciò che siamo: lì dentro trovi quello che succede nelle nostre case, nelle nostre strade, nelle nostre famiglie» e se c’è qualcosa che non ci piace meglio «non scandalizzarsi e usare il telecomando: il tasto più bello è quello che ci dà la possibilità di spegnere tutto». A parlare è uno dei volti più amati d’Italia: Gerry Scotti. Oggi, con trent’anni di carriera alle spalle, si dice sempre pronto per «fare cose nuove e sperimentare»: così tra mille impegni (“Caduta libera!”, “Tú sí que vales” e “Little Big Show”) è riuscito a trovare il tempo per dedicarsi al doppiaggio. È Gerry Scotti, con la sua voce carica di simpatia e familiarità, il doppiatore del protagonista di “Qua la zampa!”, il film diretto da Lasse Hallstrom, in sala dal 19 gennaio (distribuito da Eagle Pictures e Leone Film Group) e tratto dal bestseller “Dalla parte di Bailey” di William Bruce Cameron (Giunti Editore). Gerry Scotti presta la sua voce a Bailey, un cucciolo di cane saggio e divertente che tra mille avventure e tanti proprietari ci conduce in un viaggio incantato alla ricerca del senso della vita. Il regista è lo stesso di “Hachiko - Il tuo migliore amico”, interpretato da Richard Gere, «uno che con i

ta al buio con la voce di Tom Cruise che mi dava indicazioni in cuffia. Sembrava di essere in “Mission Impossible”. Anche lui me lo ha confermato: se si commuove chi dà la voce vuol dire che ci siamo, che c’è una buona sceneggiatura e che siamo riusciti nel nostro compito». Sabato, dopo 4 mesi, è finito “Caduta Libera”. La rivedremo in tv a fine gennaio? «Sì, su Canale5 in prima serata andranno in onda due puntate di “Little Big Show”».

Gerry Scotti, nei panni di doppiatore del film “Qua la zampa!”

sentimenti e con gli animali ci sa fare» e che qui torna a parlare del rapporto tra uomo e cane. «Un consiglio? Portate con voi un fazzoletto, forse meglio due. Ci sarà da emozionarsi» assicura lo zio Gerry. Gerry Scotti doppiatore d’eccezione di “Qua la zampa!”. Perché vedere il film? «Perché è un film che sembra parlare di animali ma in realtà parla di uomini e di quello che la vita ci può offrire soprattutto se la trascorriamo in compagnia di un cane o di

un gatto. Non è un film moralista ma ha una morale. Dietro c’è la mano di un grande regista e io credo che diventerà un piccolo grande classico. È un film di sentimenti: c’è da divertirsi e anche da emozionarsi. E poi ha anche un’altra finalità: oggi sempre più spesso si sente parlare di animali denutriti, feriti, maltrattati, abbandonati. “Qua la zampa!” sostiene OIPA Italia - Organizzazione Internazionale Protezione Animali. Andando a vedere il film si potrà contribuire alla causa della

lotta al randagismo in Italia». In passato aveva doppiato anche un personaggio di “Toy Story 3”. «Sì, ma questa volta non si tratta di una caratterizzazione da cartone animato. Io do voce al pensiero del cane: è la mia voce normale, di quando penso ai fatti miei. Solo che quando sono lì i fatti miei sono quelli di un cane. A darmi i giusti suggerimenti è stato Roberto Chevalier: la voce italiana di Tom Cruise. Immaginate: ero chiuso in una salet-

Presto andrà in Germania, Francia e Inghilterra per provare nuovi show… «La verità è che non mi piace star fermo e dormire sugli allori e sui successi. Soprattutto nel momento in cui ho un programma di successo ho imparato che è importante andarmi a cercare qualcos’altro: fa parte del mio lavoro. Mica voglio fare la vita del divo! All’estero conosco molti dei più grandi produttori che sanno della mia passione di “collaudatore di idee”. Quindi quando hanno qualche novità mi chiamano e mi dicono: “Vuoi venire a provarla?”. E io non mi tiro indietro. Prima facevo solo cose che provavo in Italia, adesso sono un po’ più internazionale: questa cosa mi piace. Ci ho preso gusto e

Ha più volte detto che si sente un padre fortunato, è lo zio più amato della tv: non le piacerebbe diventare nonno? «Sì ma magari più in là! Datemi ancora un po’ di anni. Edoardo compirà 25 anni a marzo. Sono convinto però che sarà un momento gioioso della mia vita. I grandi cicli della vita vengono scanditi da cose importanti come le nascite: le nascite sono le cose che ti cambiano di più. La mia vita è cambiata totalmente con l’arrivo di mio figlio. Sono cambiato nel carattere, nelle passioni, nel tempo libero, nelle fissazioni. E penso che quando diventerò nonno accadrà la stessa cosa: sarà un grande cambiamento, vivrò nuove esperienze. E questo nella vita è importante più che mai».

poi mi ha portato bene con “Caduta Libera”». In questi giorni si è riaccesa la polemica sulla troppa cronaca nera in televisione. Cosa ne pensa? «Basta andare indietro nel tempo, da Garlasco ad Avetrana, per ricordare che abbiamo avuto altri periodi in cui tutti i programmi, anche quelli che si occupano di attualità e politica, hanno dovuto strizzare l’occhio alla cronaca nera per avere qualche spettatore in più. Io dico solo che la soluzione è sempre la stessa: abbiamo un telecomando e siamo liberi di scegliere quando spegnere la tv. Meglio leggere un libro o fare un gioco da tavolo. Certo è che la tv è lo specchio di ciò che siamo. Dovremmo riflettere molto di più su questo».

© Copyright Università Niccolò Cusano

medicina

Nuove terapie contro la fibrosi del fegato grasso nei bambini Una nuova terapia in grado di sconfiggere la fibrosi del fegato grasso nei bambini e di migliorare in maniera significativa i parametri metabolici è stata messa a punto dai medici dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Ne ha parlato il professor Valerio Nobili, responsabile dell’unità operativa di Malattie Epato-Metaboliche del Bambino Gesù di Roma, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, nel corso della diretta del programma “Genetica Oggi”. Professor Nobili, cosa è il fegato grasso? «Parliamo di un organo (il fegato) che, anche se è un organo molto tollerante, a un certo punto, accumulando grasso in eccesso per

L’alimentazione rappresenta la chiave di volta per evitare una condizione del genere? «È il principale aspetto in questi bambini che dobbiamo trattare, perché alla base di tutto c’è un’alimentazione non adeguata per i bambini di questa età. Quindi per rispondere alla sua domanda, è l’aspetto più importante che oggi purtroppo viene ancora sottovalutato».

delle quantità che non può fisiologicamente smaltire, comincia ad avere dei problemi anche di natura strutturale, ossia il grasso lo infiamma e questa è l’anticamera di un quadro di epatite, che si chiama epatite steatosica, e poi come tutti i quadri di epatite, può avere un’evoluzione fibrotica e, l’acquisizione più importante negli ultimi anni, anche cirrotica in giovanissima età». Una cirrosi simile a quella da abuso di alcol negli adulti? «I danni sono esattamente sovrapponibili, perché le due metaboliche che vengono interessate dal grasso e dall’alcol all’interno del fegato sono sostanzialmente le stesse».

genetica oggi, in onda su radio cusano campus La trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli, va in onda dal lunedì al venerdì su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) dalle ore 12 alle 13.

Può spiegarci questa nuova terapia che guarisce i bambini? «Qualche tempo fa avevamo già pubblicato i risultati di un miglioramento importante della steatosi con l’uso di DHA, quindi con uno dei grassi che compongono i famosi Omega-3. Questi risultati ci avevano mol-

to incoraggiato però non avevamo un miglioramento sulla componente fibrotica, quella che ci preoccupa di più perché è quella che progredisce verso la cirrosi. La novità di questo studio è che per la prima volta ha dimostrato che anche la componente fibrotica può avere un miglioramento nelle sue componenti, quindi di tornare indietro, e siamo convinti che a lungo andare possa anche sparire completamente». Avete utilizzato anche la vitamina D. E’ così importante nel bambino quando parliamo di fegato grasso? «Assolutamente sì. Qualche tempo fa noi dimostrammo che i bambini che sono obesi, al 50% hanno deficit di vitamina D e nella stessa sco-

perta osservammo che chi aveva vitamina D bassa nel sangue aveva più fibrosi. Da lì è nata l’idea di fare questo trial che ovviamente mettesse insieme gli effetti della vitamina D sulla fibrosi. E’ quindi nata questa idea vincente che ci ha portato a questo risultato per certi versi sorprendente». È una protezione che serve anche per l’adulto? «Sì, ma dobbiamo stare attenti a un particolare: il danno fibrotico del fegato di un bambino è un danno giovane, un danno recente, e la fibrosi è ancora rimodellante, come noi dimostriamo in questo lavoro. Nell’adulto la fibrosi è molto più organizzata e quindi gli effetti possono essere minori». © Copyright Università Niccolò Cusano

Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@ unicusano.it


martedì 17 gennaio 2017

economia e università

Unicusano FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

alla ricerca dell’alternativa

Gli elettori italiani spesso votano “contro” per l’assenza di una terza via soprattutto nelle politiche economiche Spesso, di fronte all’idea di cosa votare, il cittadino medio si trova a prendere una decisione “contro” piuttosto che “a favore”. Questo atteggiamento deriva da un’offerta politica che non sembra presentare scelte veramente “alternative”, in particolare per quanto riguarda le politiche economiche e specialmente in un periodo di crisi come questo. Eppure a livello europeo, e di fatto mondiale, esistono tre differenti ispirazioni politiche che si ritengono ben distinte e distanti fra loro: la popolare o cristiano sociale, la socialista e la libe-

A livello europeo e mondiale esistono tre strade: cristiano sociale, socialista e liberale rale. Quest’ultima ancor più sugli scudi visto che quello che ha tentato iscrivercisi il Movimento Cinque Stelle, secondo i sondaggi il maggior partito italiano. “Racconti di economia”, la trasmissione di economia ideata da Gianluca Fabi, Livia Ventimiglia e il sottoscritto, in onda il giovedì alle 16 su Radio Cusano Campus, si è occupata del tema cercando, come nella sua mission, di porre il radioascoltatore nelle condizione di farsi un’opinione personale. SCUOLE DI PENSIERO. In realtà le differenze fra le tre scuole di pensiero ci sono e sono

abbastanza profonde e gravide di implicazioni economiche. L’ideologia liberale ritiene che il mercato, e i due meccanismi che ne sono alla base, la massimizzazione del profitto e la libera concorrenza, tenda alla stabilità e alla migliore allocazione delle risorse. Il ruolo dell’azione dei governi è quindi di correggere le inefficienze e gli eccessi che si possono, temporaneamente, verificare nel percorso verso la stabilità. Le interferenze col mercato devono però essere limitate come numero e minime come profondità. Il salario minimo o il reddito di cittadinanza, ad esempio, interferiscono col

regolare funzionamento del mercato del lavoro nel lungo periodo danneggiando, e non favorendo, il lavoratore. Nel mercato finanziario il salvataggio di una banca in difficoltà da parte del governo manterrebbe sul mercato una

entità inefficiente e degli azionisti incapaci. In questa corrente di pensiero il meccanismo di mercato, essendo intrinsecamente efficiente, può essere applicato a tutti i settori: nella sanità, ad esempio, tramite voucher da spende-

racconti di economia ogni giovedì alle 16 Ogni giovedì, dalle 16 alle 17, Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www. radiocusanocampus.it), trasmette “Racconti di economia”, un programma condotto da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia con la partecipazione di Philip Moschetti.

re in un sistema di sanità privato. Il mercato funzionerebbe anche nei monopoli naturali. Il monopolio naturale, per dirla in modo semplice, è quella situazione dove, se vi sono due fornitori, nessuno dei due guadagna, mentre se ve ne è uno solo questo guadagna più del dovuto. Il caso tipico sono le autostrade (a chi servirebbero due Autosole) o delle reti di distribuzione (immaginate se vi fossero due reti di distribuzione ad alta tensione in giro per le nostre campagne). ASPIRAZIONI. La filosofia cristiano sociale condivide la valutazione del mercato come

intrinsecamente efficiente, ma incorpora in un certo qual modo l’osservazione di John Keynes, uno dei fondatori dell’economia, che osserva che nel lungo periodo siamo tutti morti. L’individuo per rispettare quindi il mercato dovrebbe sacrificare le proprie aspirazioni. Questa conclusione è inaccettabile per una corrente di pensiero che parte dall’individuo e dai valori. In quest’ottica quindi gli interventi mirati al sostegno a questi valori sono possibili e anzi necessari: salario minimo per la dignità dell’individuo, salvataggio di grandi complessi industriali e finanziari per di tutela del risparmio. Il mercato, in questa corrente di pensiero, non è sempre il meccanismo più efficace, sanità innanzitutto, ma anche i settori dove vi sia un monopolio naturale. Da qui l’intervento pubblico in economia con partecipate, istituti di credito speciale o altre aziende pubbliche. CORREZIONI. Radicalmente diversa la filosofia socialdemocratica. In quest’area di pensiero il mercato è inerentemente instabile e il meccanismo che ne è alla base, la

concorrenza, molto facile da distorcere: posizione questa in realtà condivisa anche da Adam Smith, uno dei richiami della corrente liberale. In questo filone quindi l’intervento correttivo è auspicabile, specialmente in settori come quello finanziario dove le distorsioni sono più facili e dannose, o dei monopoli naturali, dove il monopolista non può essere limitato nella sua ricerca di una rendita di posizione, anche a causa della presenza di fenomeni come quello della collusione fra regolatore del mercato e regolato. Le differenze quindi esistono e giustificherebbero l’esistenza di partiti politici differenti. Perché queste differenze siano meno delineate in Italia deve necessariamente connettersi con questioni contingenti. OPINIONI. David Gregosz, co-

ordinatore per le politiche economiche internazionali della Fondazione Konrad Adenauer, il maggior think tank dietro la CDU di Angela Merkel, intervenendo a Radio Cusano Campus ha evidenziato come invece le differenze di politica economica in Germania sono nette in molti campi dal mercato del

lavoro al sostegno delle imprese. In particolare, Gregosz ha sottolineato la necessità di interventi governativi decisi e concordati a livello mondiale per meglio governare i mercati. Massimo Paolucci, vicepresidente della delegazione Pd al parlamento europeo e membro di Italianieuropei, think tank della sinistra italiana, ha a sua volta sottolineato come le differenze nei tre approcci siano sostanziali soprattutto nel campo dell’ambiente. Bruno Tabacci, parlamentare nazionale membro dell’Alleanza liberal democratica, ha espresso il parere che in alcuni settori è possibile che si sia utilizzato il mercato dove non doveva esserlo, ma che la situazione economica attuale sia frutto della mancanza di liberalismo, non di un suo eccesso. Un’opinione in linea con quella che l’Economist ha pubblicato a Natale. Se, quindi sia la teoria che i testimoni concordano, è possibile che nel prossimo futuro l’elettore italiano possa, si spera, smettere di votare “contro” per, finalmente, votare pro. Prof. Philip Moschetti Economista

click days 2017

L’università deve essere un’occasione per tutti Settanta borse di studio a esonero totale della retta appannaggio esclusivo dei diplomandi di Roma e dei suoi comuni limitrofi. L’Università degli studi Niccolò Cusano rilancia per il quarto anno consecutivo l’iniziativa Click Days, una campagna lunga due settimane all’interno delle quali sarà

Torna l’iniziativa della Cusano che garantisce 70 borse di studio ai diplomandi possibile concorrere per aggiudicarsi proprio una delle di quelle borse di studio. E per parlare del percorso sostenuto fino a oggi dai vincitori delle precedenti edizioni e ribadire l’importanza dell’opportunità che viene concessa anche quest’anno, Radio Cusano Campus (la radio dell’Ateneo romano in onda sugli 89.100 in

dei nostri ragazzi. Il professore non deve intimorire ma chiarire, spiegare, confrontarsi con le difficoltà dei ragazzi e trovare il modo di superarle».

Fm a Roma e nel Lazio, e in streaming su www.radiocusanocampus.it) ha contattato la preside della Facoltà di Scienze politiche, la professoressa Anna Pirozzoli.

Gli studenti dell’Università Niccolò Cusano nel Campus di via Don Carlo Gnocchi 3 a Roma

Preside Pirozzoli, prima di parlare dell’edizione Click Days 2017-2018, come procede il cammino degli studenti vincitori degli anni scorsi? «Io sono molto soddisfatta del lavoro che stanno portando avanti i nostri studenti vincitori delle edizioni precedenti. I ragazzi stanno mostrando un grande entusiasmo, hanno piena consapevolezza dell’occasione che è stata loro concessa e che si sono guadagnati con determinazione ed impegno. Gli studenti dei primi anni riescono in un’operazione ancora più importante: trasferiscono la loro voglia di fare ai colleghi più giovani, contribuendo alla creazione di gruppi di studio e lavoro assolutamente proficui».

Per aggiudicarsi una borsa di studio attraverso l’iniziativa Click Days occorre principalmente determinazione e chi riesce nell’intento si trova a seguire un percorso accademico d’eccellenza dove non esiste distan-

za tra docente e studente. «Questo è un elemento centrale nel nostro modo di fare formazione, avvicinare il più possibile gli studenti ai loro professori, allo scopo di creare una relazione che esalti le performance intellettuali

Dal prossimo 15 febbraio alle ore 16 e fino al 28 dello stesso mese a mezzanotte sarà possibile inviare una PEC per rientrare tra i primi 70 diplomandi ad aggiudicarsi una borsa Click Days: perché è così importante non mancare questo appuntamento? «Io credo che un giovane che ha la possibilità di cogliere un’occasione così importante debba farlo, debba provarci. Studiare in un ateneo all’avanguardia senza il peso economico di un percorso accademico d’eccellenza, usufruire dei servizi di un campus di ispirazione anglosassone, trovarsi coinvolti in attività didattiche ed extra didattiche stimolanti e nuove, sono tutte buone ragioni per farlo, cliccate e partecipate, noi vi aspettiamo». © Copyright Università Niccolò Cusano


IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 17 gennaio 2017

cultura

rispettare l’infanzia è l’unica cosa che conta Le riflessioni della professoressa Vegni, docente di Psicologia clinica all’Unicusano, sul caso del 13enne di Padova allontanato dalla madre perché «troppo effeminato» La professoressa Nicoletta Vegni, docente di Psicologia clinica all’Università Niccolò Cusano, è intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus per commentare la notizia del ragazzo di Padova che, “troppo effeminato”, è stato allontanato dalla madre dal Tribunale dei minori. «Da un punto di vista giornalistico la scelta del titolo “Il ragazzino è troppo effeminato, il giudice lo toglie alla madre” ha avuto la sua efficacia – spiega la Vegni - Ritengo che in questo mo-

«La vicenda è stata semplificata ed è offensiva nei confronti di questo ragazzo» mento storico bisogna fare particolare attenzione a certi temi. Mi permetto di dire che il titolo era fuorviante rispetto al contenuto stesso della notizia. Si scopre, infatti, che questo ragazzo ha vissuto una storia di profonda sofferenza. Regolare la questione come se il problema fosse che questo ragazzo ha dei problemi perché effeminato è riduttivo, anche offensivo

da un certo punto di vista, specialmente nei confronti di quelle persone che vivono con sofferenza fasi delicate della vita come quella dell’infanzia». QUESTIONE DI COLORE? Si è ap-

preso che questo ragazzino andava a scuola con le unghie smaltate e il trucco sul viso: «Di ragazzini che fanno certe cose ce ne sono tanti.

Se il trucco fosse stato di colore nero magari avrebbero semplicemente detto che il ragazzino è un “emo”. Quindi è una questione di colore? Aveva uno smalto rosa anziché un’altra gradazione che lo connota all’interno di un determinato gruppo sociale? Anche una ragazzina di nove anni, se truccata in maniera eccessiva, può essere considerata bizzarra. Però, se lo

stesso atteggiamento si riscontra in una di sei anni si dice che è tutto normale perché sarebbe solo un gioco». I SERVIZI SOCIALI. Quando ac-

cadono vicende simili i servizi sociali vengono spessi dipinti come un pericolo per l’unità familiare: «Scrivere che i servizi sociali e gli operatori del settore, se entrano nella vita di una famiglia, lo

fanno per togliere i figli ai genitori in maniera indiscriminata è molto rischioso. Da una parte stimoliamo la gente a denunciare o a rivolgersi agli specialisti. Poi questi specialisti vengono dipinti come figure che distruggono la vita delle persone». Un altro aspetto emerso da questa vicenda è che il ragazzino sarebbe cresciuto circondato esclusivamente da figure

femminili: «Dall’asilo nido alla materna, fino alle elementari, sono rarissimi gli educatori e insegnanti maschi. Pensare che un educatore maschio possa cambiare un pannolino al nido ci fa orrore. Tutti i bambini hanno praticamente relazioni solo con figure femminile. Però non ci si pone il problema se tutto ciò intacchi la loro identità sessuale».

referendum sull’articolo 18

Ecco i perché dello stop della Consulta Sulla decisione della Consulta di bocciare il referendum abrogativo sull’articolo 18 «probabilmente ha pesato il fatto che i promotori hanno proposto un referendum dal tasso manipolativo notevole. Si chiedeva, infatti, non solo l’abrogazione integrale dell’intera legge conosciuta come JobsAct, ma anche di parti dell’articolo 18 contenuto nella legge 300 del 1970». È questa l’opinione di Giovanni D’Alessandro,

Il professor D’Alessandro della Cusano spiega le ragioni dello stop

docente di Diritto pubblico all’Università Niccolò Cusano, commentando il parere dato dalla Corte Costituzionale mercoledì scorso in riferimento ai quesiti abrogativi. «La richiesta – spiega il docente dell’ateneo romano - era costruita in modo tale da far risultare una serie di vincoli alla disciplina non organici alla disciplina stessa». In sostanza, evidenzia D’Alessandro, «si voleva ottenere una disciplina com-

pletamente stravolta». In generale «nella giurisprudenza il referendum manipolativo è ammesso, in linea di principio, ma ci sono dei limiti: non si può procedere quando la norma che risulta dopo l’abrogazione stravolge completamente il senso iniziale della disposizione. Probabilmente - conclude il docente dell’Unicusano questo è stato il caso dell’articolo 18». © Copyright Università Niccolò Cusano

LA PSICOLOGIA. Oggi ci si ri-

volge al medico anche per un banale raffreddore ma non avviene lo stesso con gli psicologi quando un genitore nota delle difficoltà o dei problemi del figlio: «La psicologia è una disciplina giovane. Combattiamo contro una serie di miti e figure stereotipate che non ci fanno un buon servizio. Lo psicologo, specialmente quello dell’età evo-

lutiva, viene vissuto poi come una minaccia dai genitori. Da un certo punto di vista è anche comprensibile. È più facile andare da un medico, farsi dare una tachipirina per il figlio e vedere la febbre abbassarsi. In questo caso ci sentiamo dei bravi genitori. Portare il proprio figlio dallo psicologo vuol dire, per alcuni, non essere dei bravi genitori». © Copyright Università Niccolò Cusano


martedì 17 gennaio 2017

Unicusano FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

cultura e università

le prime mosse del presidente Il mandato di Trump inizierà ufficialmente il 20 gennaio ma il tycoon ha già annunciato la sua politica economica I cinque anni dell’era di Donald Trump sono già iniziati, almeno sul piano della politica economica, ben prima del suo insediamento ufficiale previsto per il 20 gennaio. È logico immaginare che tutti i maggiori gruppi industriali americani abbiano cominciato a fare i conti con la politica economica del nuovo presidente in pectore già durante la notte dell’elezione (se non prima). Anche la decisione di Ford orientata a rivedere i suoi piani di allocazione produttiva tra Messico e Usa non deve stupire più di tan-

mentava la regolamentazione per il settore.

Il protezionismo verso le aziende statunitensi sarà la sua impronta più evidente to, così come il fatto che Fca pubblicizzi i suoi investimenti in Ohio e Michigan. In fondo, tutte le decisioni economiche tengono conto delle informazioni importanti disponibili e cercano di incorporarle il prima possibile, a volte nel momento stesso in cui si manifestano. PROTEZIONISMO.

Le prime

manifestazioni della politica economica dell’amministrazione Trump sono quindi già sotto i nostri occhi: una presa di posizione contro alcuni piani industriali di grandi gruppi e un’ingerenza nelle dinamiche di uno dei mercati più importanti degli Usa e un settore chiave per l’intero manufatturiero mondiale. Il segnale è forte, le esigenze della

presidenza che sta per essere inaugurata al momento sono tese a evidenziare la forte impronta protezionistica verso il settore automobilistico americano. E tutto questo mentre il suo consigliere Newt Gingrich definisce il trumpismo come un grande tentativo di uscire dalla logica di un governo pervasivo nell’economia, la cui origine risalireb-

be al New Deal di Franklin Roosevelt. Al momento i fatti smentiscono l’interpretazione di Gingrich, almeno nei settori non finanziari. In ambito finanziario infatti Trump ha manifestato l’intenzione di smantellare (in maniera più o meno rapida) la riforma bancaria introdotta dopo la crisi dei mutui subprime, il Dodd-Fank Act, la quale au-

SOFT POWER. Il segnale che Trump ha dato in questi giorni è assolutamente rilevante. Da un punto di vista politico potrebbero trattarsi di dichiarazioni di facciata, finalizzate a mantenere vivo il consenso dei suoi elettori nella prima fase dell’insediamento, la quale potrebbe essere in qualche modo resa più difficile da alcune componenti della politica e delle istituzioni americane. Da un punto di vista economico, tuttavia, è allarmante come il soft power del nuovo presidente sia già in grado di plasmare le scelte di investimento di grandi gruppi come Ford, i quali potrebbero aver preso molto sul serio le minacce di dazi sulle auto prodotte in Messico. Il messaggio fornito dal Trump è che il trattato di libero commercio tra Usa, Canada e Messico (il NAFTA) potrebbe essere messo in discussione, con conseguenze disastrose per il commercio e la crescita mondiali. La disputa tra libero commercio e protezionismo è antichissima e, a quanto pare, non è ancora sufficientemente diffusa e accettata l’idea che a maggiori possibilità di commercia-

re è associata una maggiore crescita della ricchezza, anche se l’espansione del commercio su scala globale comporta dei costi che la politica deve gestire, al fine di non far ricadere gli oneri degli aggiustamenti sulle fasce sociali deboli. CONSEGUENZE. Se l’imposta-

zione di Trump fosse con-

fermata anche nei rapporti con la Cina si determinerebbe un gravissimo passo indietro nei processi di internazionalizzazione in cui sono coinvolte le maggiori economie mondiali. A quel punto la perdita di efficienza sui mercati americani, con prezzi domestici più alti, minori volumi e meno concorrenza avrebbe gravi conseguen-

ze sulla crescita mondiale. Probabilmente non sarebbe la fine della globalizzazione ma l’inizio della fine della globalizzazione “occidentale” come l’abbiamo vissuta fino a oggi. Stefano Marzioni Ricercatore di Economia Politica Università Niccolò Cusano

la testimonianza: made in cusano

Università, i perché di una scelta «Diplomata come ragioniera perito informatico, mi sono trovata di fronte al grande dilemma che spesso si pone a chi come me ha seguito studi concentrati sul diritto e sull’economia: facoltà di giurisprudenza o di economia? Non riuscivo a decidere soprattutto perché avrei voluto anche studiare lingue nuove, culture diverse e diventare un giorno, chissà, un manager di un’azienda multinazionale. Volevo, perciò, puntare in alto e mi

La studente Chiara Ferri racconta tutte le potenzialità dell’ateneo sono detta: quale migliore facoltà se non quella di Scienze politiche e delle relazioni internazionali che “mescola” e prepara lo studente al diritto, all’economia senza tralasciare l’importanza delle lingue e della figura dell’uomo nella società odierna e multiculturale?». Questa è la storia di Chiara Ferri, attualmente Junior Credit Analyst presso American Express, che dopo attente riflessioni decide di iscriversi alla facoltà di Scienze politiche alla Cusano, con il sogno di diventare in futuro una manager di una realtà internazionale. eccellenza. Per realizzare

le sue ambizioni, Chiara ha puntato sull’Università Niccolò Cusano: «Ho scelto Unicusano per tanti motivi, per la comodità di poter studiare come e quando voglio, per l’eccellenza dei professori, per la disponibilità dei tutor ma il motivo fondamentale è uno: oggi il mercato del lavoro è sempre più esigente

i miei esami, come la Cusano mi ha permesso di fare». RICETTA. Disponibilità, pro-

e sin da subito richiede esperienza e studi di un certo livello. Come potevo fare per unire questa esperienza che il mondo del lavoro mi richiede e gli studi? Studiando e mettendomi al contempo sin da subito in gioco nel mercato del lavoro. Sicuramente con il sacrificio di dover fare entrambe le cose e farle bene allo stesso tempo ma con una grande soddisfazione». è con questo entusiasmo che Chiara intraprende la sua attuale

esperienza professionale in American Express della quale è molto soddisfatta, come lei stessa racconta: «Il lavoro mi appassiona perché richiede analisi e responsabilità e a oggi, grazie all’esperienza che ho maturato nel mio ambito e grazie agli studi, posso ritenermi soddisfatta di far parte di un’azienda leader nel suo settore. Non avrei potuto esserci se non avessi sin da subito cominciato a lavorare nel campo dando ogni mese

fessionalità e senso di responsabilità sono gli ingredienti che, secondo lei, non possono mancare in coloro che intendono svolgere la sua stessa professione. Il suo consiglio a chi sta per concludere il suo percorso di studi in Scienze politiche: «Impegnarsi, stringere i denti e godersi le soddisfazioni che questo percorso porta. Sfruttare a pieno le potenzialità della nostra università e non sottovalutarla in quanto vale ed è riconosciuta allo stesso modo delle altre, mettendo a disposizione personale eccellente sia tutor che professori». Auguriamo a Chiara il meglio per il suo futuro e speriamo che possa raggiungere i suoi sogni: «Spero di approfondire i miei studi, specializzandomi in Business Administration, magari con il Master che propone proprio la Cusano». © Copyright Università Niccolò Cusano


VI Unicusano FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

FUMETTI

la storia

Tutto quello che è successo nelle puntate precedenti Ecco a voi i Four Energy Heroes: Milko e il suo superudito, Teresina e la sua super-forza, Pietro e la sua super-velocità, Marietta e la sua telepatia. Quattro amici inseparabili, armati di grande coraggio e incredibile determinazione, con l’obiettivo comune di rendere il mondo un posto migliore. I Four Energy Heroes, però, ora si trovano di fronte a un bivio. Amilcare, la loro nemesi, è tornato in libertà e stavolta, apparentemente, dalla parte dei giusti. I nostri ragazzi non sanno se fidarsi dell’ex arcinemico o continuare a opporglisi con fermezza. Ma come si fa a combattere qualcuno che gode del perdono e della fiducia di tutti gli altri? Nel bel mezzo della notte, proprio mentre stanno per abbandonarsi a un sonno pieno di dubbi, un’inquietante presenza fa visita ai quattro eroi, con un messaggio di vitale importanza. Chi è e cosa vuole da loro? L’impressione è che lo scopriranno presto, molto presto. (Prodotto da L’Arte nel Cuore da un’idea di Daniela Alleruzzo; testi di Andrea Giovalè; disegni e colori di Vincenzo Lomanto). © Copyright Università Niccolò Cusano

il progetto

La disabilità come valore aggiunto Milko, Pietro, Teresina e Marietta sono i Four Energy Heroes, protagonisti del primo fumetto italiano interpretato da ragazzi disabili. L’iniziativa editoriale, prodotta dalla Onlus “L’Arte nel Cuore”, ha come obiettivo rappresentare la disabilità come valore aggiunto e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’integrazione. Il fumetto viene da un’idea della presidente della Onlus, Daniela Alleruzzo, e una sua striscia è pubblicata ogni settimana sulla prima pagina di “Unicusano Focus – Sport & Ricerca”, settmanale dell’Università Niccolò Cusano, prova della volontà dell’ateneo romano di dare voce a tutte le iniziative che sensibilizzino sul tema della disabilità. Ma da qualche settimana la sinergia tra l’Ateneo e i Four Energy Heroes si è rafforzata ancora di più, con una tavola intera che viene ospitata ancora sulle pagine “Unicusano Focus - Sport & Ricerca”, in allegato il martedì con il Corriere dello SportStadio. Prodotto da L’Arte nel Cuore – Da un’idea di Daniela AlleruzzoTesti di Andrea Giovalè – Disegni e Colori di Vincenzo Lomanto [Le precedenti avventure dei Four Energy Heroes sono disponibili gratuitamente all’indirizzo www.fourenergyheroes.it ]

martedì 17 gennaio 2017


martedì 17 gennaio 2017

unicusano focus VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

sport e disabilità

ora la vita è in discesa

Il vivaio dell’UnicusanoFondi

Universitari scatta l’ora della Berretti

Francesco Dho ha ritrovato la fiducia in se stesso grazie a Special Olympics Francesco Dho, 27 anni di Genova è un ragazzo intelligente, gentile e affettuoso, empatico specie con i suoi fratelli, Gaia e Michelangelo, che ha solo 26 mesi. Doti ne ha e da vendere, ma probabilmente non sono queste le prime che saltano all’oc-

Il 27enne di Genova rappresenterà l’Italia ai Giochi Mondiali Invernali di Austria 2017 chio incontrandolo per la prima volta. «La riservatezza e l’introversione lo hanno sempre condizionato molto – racconta il padre, Nicola chiudendolo a volte nel suo mondo, non sempre dorato. Timidezza, introversione e lentezza nell’intraprendere praticamente qualsiasi tipo di attività. Non era e non è, come si potrebbe facilmente pensare, una conseguenza di un brutto lato del carattere, l’indolenza, bensì conseguenza della sua disabilità intellettiva. La sua dolcezza all’interno della nostra famiglia è palpabile almeno quanto le sue piccole grandi genialità. Ad esempio, ha la passione per i treni e conosce quasi ogni tratta della rete ferroviaria italiana, con tanto di orari, vettori e mezzi. La sua è una memoria prodigiosa, ci sono buone possibilità che riesca a dire il giorno della settimana di una qualsiasi data che gli venga proposta. Il genio di Francesco viene poi alimentato con l’elettronica, il suo hobby preferito. Se da piccolo mostrava una grande paura per alcuni suoi componenti, oggi si può dire che stia diventando una sua competenza. Da quest’anno, poi, ha ripreso la scuola superiore di Perito Elettronico, dopo che a 16 anni aveva abbandonato, nel corso della più pesante crisi adolescenziale, l’Istituto Nautico». LA SALITA. «La

scuola elementare lo aveva accolto con

L’Atleta Special Olympics Francesco Dho

tutti gli strumenti necessari per includerlo senza traumi nel gruppo dei pari – continua Nicola - e lo ha reso forte nonostante il distacco dalla famiglia. Il percorso nella scuola media si è fatto man mano più difficile, con molte ombre e qualche squarcio di luce. Francesco si è senza dubbio concentrato su quella luce, con fare caparbio e deciso ha resistito alle difficoltà e ha conseguito la licenza senza perdere nemmeno un anno. Deve essere stato lì che per la prima volta ha sperimentato sulla sua pelle i falsi sorrisi, lo scherno dei suoi coetanei. La scuola superiore è stata una vera e propria discesa verso l’inferno verso la solitudine più dolorosa e spietata. Francesco era senza amici, senza sostegno psicologico e senza riuscire a capire, pienamente, ciò che gli stava accadendo. Percepiva però, forte e chiaro, quel dolore che man mano lo stava scavando dentro. La sua proverbiale caparbietà ha lasciato presto il passo all’abbandono, la tristezza ha preso il sopravvento su quel sorriso gentile e la scuola si è trasformata un luogo minaccioso. L’unica possibilità di rinascita, dopo due anni di sofferenza,

ci parve possibile solamente lontano da lì».

rafforzato ogni giorno di più nell’autonomia, nella capacità di interazione con gli altri: Francesco finalmente ha trovato un posto dove tutti sono diversi, come probabilmente si è sempre sentito, sa che tutti possono stare insieme e fare qualcosa di importante, essere una squadra e magari vincere la staffetta, ma anche perdere e fare amicizia con atleti di altre squadre, di altre regioni, di altre nazioni sotto l’alto valore della lealtà sportiva. Francesco non è più relegato in un angolo buio di sofferenza e solitudine, ora è il protagonista, insieme a tutti gli altri suoi compagni, atleti come lui, di un cambiamento che mette in luce ciò che sa fare e che ottiene da se stesso mettendo in campo tutte le forze. La disabilità è sullo sfondo, resta la condizione di partenza certamente, ma non ostacola più la voglia di esserci e

di arrivare lontano». LA VELOCITÀ. «Quella lentez-

za, caratteristica di Francesco, sembra oggi un ricordo sbiadito -spiega Nicola Grazie allo sport ha acquisito una grande padronanza del proprio corpo e una fluidità nei movimenti tale da renderlo un campione nella vita, prima ancora che a medaglia sul podio. Si tratta di una delle sue più grandi conquiste: sciare in discesa libera. Per noi genitori, ammirati spettatori ancora piuttosto increduli, si tratta di un miracolo. Un ragazzo che è sempre stato così prudente e trattenuto ma messo nelle condizioni di coltivare la sua passione, oggi sfodera tutta la sua abilità e ti sorprende. È la cosa più bella del mondo». IL FUTURO. Francesco oggi ha fiducia in sé stesso e, testati i suoi limiti, sta cercando di

superarli: ha preso la patente ECDL, ha sfidato lo scetticismo degli operatori del centro diurno frequentando un corso regionale per aiuto elettricista, dopo averne superato la selezione. Più recentemente, ha preso la patente B ed il patentino da bagnino e quest’anno è stato promosso al quarto anno di perito elettronico. Guardando avanti, oltre, c’è poi l’incommensurabile gioia della convocazione ai Giochi Mondiali Invernali Special Olympics che per lui ha molteplici significati: dall’avere il riconoscimento degli sforzi fatti, al sapere di essere stato scelto nel mondo per dimostrare qualcosa, dal poter viaggiare all’estero come una persona importante al poter dimostrare le sue capacità a chi, fino a oggi, non è stato capace di guardarlo con occhi diversi. © Copyright Università Niccolò Cusano

LA RINASCITA. Dopo l’abban-

dono scolastico è in effetti cominciata una lenta rinascita, con esperienze formative e di socializzazione più gratificanti, avvenute soprattutto con il riconoscimento della disabilità e la frequenza del centro diurno del Servizio di Salute Mentale: «È lì che Francesco ha trovato per la prima volta l’amicizia vera, quella che dura nel tempo. È in questa stessa fase di ricostruzione di sé che Francesco ha incontrato anche il mondo Special Olympics attraverso lo Special Team Genova. La prima trasferta è stata piena di trepidazione – racconta il papà – Ricordo che il suo coach, Paolo Frattini, lo tenne in osservazione per capire come si sarebbe trovato nel gruppo eterogeneo di atleti che il team aveva già creato, si trattava di una scommessa. L’esito poteva avere qualunque tipo di colore. L’integrazione fu immediata, sotto gli occhi quasi increduli di tutti, andò al di là di ogni aspettativa e da allora Francesco non si è più fermato. Le migliaia di ore di allenamento e le decine e decine di trasferte lo hanno

Suona l’ora della Berretti. La lunga sosta invernale sta per concludersi anche per la seconda squadra dell’UnicusanoFondi, nell’imminenza di un rientro niente affatto comodo, anzi da affrontare con il piglio delle giornate che contano. Sabato pomeriggio, a Madonna degli Angeli, i rossoblù apriranno il girone di ritorno affrontando il Lecce secondo della classe, e per il team di Alessandro Parisella che ha chiuso al comando la prima parte del torneo, si tratterà di un big match vero e proprio, tanto bello quanto importante. UNDER. Hanno invece ripre-

La sfida ”social” della Lega Pro La nuova edizione di “Social Pro League“ è appena iniziata. La competizione online è riservata alle pagine ufficiali di Facebook delle 60 società che partecipano alla Lega Pro, e quindi anche l’UnicusanoFondi. I tifosi sono i veri protagonisti del gioco, perché per saranno loro a stabilire il vincitore finale votando per la propria squadra del cuore. Il club dell’Università Niccolò Cusano invita tutti i propri

sostenitori a esprimere la preferenza per i colori rossoblù e diventare la squadra più “social” della Lega Pro. Il primo turno si chiuderà alle 23.59 del 30 gennaio. Al termine di questa fase, le 28 pagine ufficiali meno votate saranno eliminate, mentre le altre 28 (più le prime quattro classificate della scorsa edizione) accederanno ai sedicesimi di finale, che si disputeranno dal 31 gennaio al 20 febbraio.

so proprio due giorni fa le squadre Under 15 e Under 17, il cui impegno inaugurale del girone di ritorno che ha aperto il nuovo anno ha seguito la scia che da tempo caratterizza il rendimento delle due compagini. L’Under 17 ha pareggiato contro il Monopoli e ha infilato l’ottavo risultato utile di fila; la striscia di sei vittorie e due pareggi permette ai ragazzi di Danilo Ligori di confermarsi al primo posto e di prepararsi nella maniera migliore all’altra sfida di cartello in programma domenica prossima contro la Sambenedettese. è arrivata invece a otto successi di fila l’Under 15, che viaggia in pompa magna in vetta alla graduatoria del girone D e

che conferma di essere, a livello di gioco e di singoli, una delle realtà più concrete del torneo; pronta ad affrontare anch’essa lo stesso avversario marchigiano in una giornata che promette davvero emozioni. REGIONALI. Il ricco panora-

ma dell’attività giovanile rossoblù brilla anche a livello regionale, in particolare con i Giovanissimi Fascia B, attualmente terzi della classe nel loro campionato e che arrivano al big match con la capolista Sermoneta nel modo migliore, sulla scorta di risultati che hanno consacrato la squadra di Piero Parisella come una delle più luccicanti dell’intero panorama regionale. I sorrisi sono anche quelli che arrivano dagli Allievi regionali fascia B, tornati subito alla vittoria dopo la sconfitta in cui erano incappati la scorsa settimana, e quindi ora pienamente rilanciati nella parta alta della graduatoria. JUNIORES. Non resta che at-

tendere la giusta continuità anche dalla Juniores nazionale, che sabato è stata capace di vincere a Monterosi per la prima gioia del nuovo anno. E per una squadra giovanissima come quella rossoblù, continuare a far bene è senza dubbio determinante. © Copyright Università Niccolò Cusano



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