Unicusano focus 170214

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UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK martedì 14 febbraio 2017 www.corrieredellosport.it

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

Legge elettorale Consulta, pressing sul Parlamento

Dopo la laurea Special Olympics La prova del lavoro L’inclusione tocca in un seminario le cime delle Alpi > A PAGINA III

> A PAGINA III

> A pagina V

il punto

PILAR FOGLIATI

E-learning la lezione del futuro ai burocrati del no

L’attrice confida: «Negli anni dell’Accademia ho imparato come affrontare sfide e difficoltà»

L

o studio on line è sempre più protagonista. Lo testimonia l’incontro voluto dal Ministero dell’Istruzione dal titolo «Studenti o Atleti? No, Studenti e Atleti», a cui hanno partecipato il Coni e il Comitato Paralimpico per ribadire l’importanza della formazione didattica all’interno di un percorso agonistico sportivo. Uno dei testimonial è il calciatore della Lazio Alessandro Murgia, ma insieme a questo giovane calciatore verranno coinvolti nel progetto 400 atleti iscritti nelle scuole italiane. Come sanno i lettori di questo settimanale e del Corriere dello SportStadio, l’Università Niccolò Cusano ha impostato il suo lavoro nel racconto nell’attività pratica di alcune realtà sportive che la vedono protagonista: l’UnicusanoFondi nel calcio in Lega Pro e l’Unicusano Aurelia Nuoto. Ma la cosa più importante che emerge da questa attenzione delle istituzioni - comprese quelle sportive - a incentivare un percorso di studio nell’attività agonistica e non, è la comprensione, ormai senza alcun dubbio, della forza e dell’efficacia del metodo d’insegnamento telematico. Le resistenze che ogni tanto affiorano, che prendono la forma di provvedimenti senza senso, come nel caso del Decreto Ministeriale del 12 dicembre, rappresentano gli ultimi flebili tentativi di fermare il futuro da parte di chi non riesce ad adeguarsi alle esigenze di tanti studenti che vogliono scegliere una formazione che avviene attraverso la tecnologia, ma che è allo stesso tempo in presenza. Il Docente, infatti, conferisce le sue competenze e il suo sapere, contemporaneamente, nell’aula del Campus Unicusano e in diretta streaming dal computer.

lo studio è vita

Questa è l’energia moderna che unisce tradizione e tecnologia, che migliora la qualità della vita dello studente, che non si allontana, anzi si avvicina all’apprendimento grazie a una migliore fruibilità della didattica. Più di ventimila iscritti, e gli stessi Docenti dell’Università Niccolò Cusano tutto questo lo hanno compreso e lo vivono con soddisfazione ogni giorno. Pochi burocrati no. Loro sì, realmente “distanti” dall’evoluzione del sapere. Ma con qualche lezione on line si riesce a stare al passo con i tempi, anche se rinchiusi nei propri uffici. FotografO: piergiorgio pirrone Stylist: muccino Amatulli ABITO: Ivan Iaboni

> A PAGINA II

LA VIGNETTA

basketartisti unicusano

Al Festival di Sanremo la solidarietà per Amatrice > A PAGINA IV Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it

Gianluca Fabi Direttore Radio Cusano Campus


II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 14 febbraio 2017

cultura e ricerca

rai1

il ruolo

Giovedì 16 il ritorno della serie

Emma, avanti nonostante la malattia

Dopo la pausa per il Festival di Sanremo “Un Passo Dal Cielo 4” torna su Rai1 dopodomani, giovedì 16 febbraio. Nel cast Daniele Liotti, Enrico Ianniello, Rocio Munoz Morales, Francesco Salvi e Fedez.

Emma è un’etologa che si è trasferita in Alto Adige per studiare i lupi. Le è stato diagnosticato un aneurisma non rotto: una bomba a orologeria al centro del cervello, che nessuno può sapere quando si romperà.

pilar fogliati «fatica e passione per non mollare»

FotografO: piergiorgio pirrone Stylist: muccino Amatulli ABITO: Ivan Iaboni

L’interprete della fiction ”Un passo dal cielo 4” ricorda: «Investire le energie nello studio fa diventare forti» Parla tanto e velocemente. È una carica di entusiasmo e vitalità. Pilar Fogliati è giovane, bella e soprattutto ha talento. Lo sa bene Fausto Brizzi che l’anno scorso l’ha voluta nel suo film “Forever Young”. E lo sa bene anche la Rai che l’ha scelta per “Un passo dal cielo 4”. Nella fortunata fiction è Emma: ricercatrice la cui vita è appesa a un filo per una malattia. È lei ad avere, a fine puntata, il compito che era di Terence Hill: salutare gli spettatori con riflessioni profonde e commoventi. «È una grande responsabilità», dice la giovane attrice. Ma è bello ascoltare la voce profonda di Pilar citare Hermann Hesse: «La felicità è amore e nient’altro. Felice è chi sa amare». E anche Pilar è felice e soprattutto ama il suo lavoro. «Il mio vero nome è María Del Pilar, in onore di mia nonna argentina. Nostra Signora del Pilar viene venerata in Spagna, al santuario di Saragozza. È importante e amatissima. Pilar significa pilastro. E il pilastro della mia vita è la passione: la passione per il lavoro che faccio, per le persone che incontro, le emozioni, le scoperte. Senza passioni non vivi». Nata ad Alessandria 24 anni fa – «ma solo perché mia mamma si trovava lì per le vacanze di Natale, io sono romana» - ha

«Durante gli anni dell’Accademia ho costruito intorno a me una corazza per affrontare le sfide»

sempre vissuto nella Capitale dove ha studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Oggi si divide tra piccolo schermo e teatro (l’abbiamo vista “Nella Repubblica della felicità”). In futuro? Le idee sono chiare: «Accetterei anche un ruolo comico. Direi di sì anche a un cinepanettone se il personaggio mi dovesse piacere».

«Sono attori che hanno molta esperienza alle spalle e per me che ho cominciato da poco è un arricchimento. Tutti mi chiedono come siano davvero e io rispondo: sono bellissimi sì, ma sono soprattutto dei grandi professionisti. E persone di straordinaria dolcezza. Credo che il loro successo sia legato anche al fatto che hanno uno sguardo buono».

co italiano nei panni di una giovane etologa. Ti aspettavi il successo della serie? «Ci speravo. Per fortuna gli ascolti ci dicono che “Un passo dal cielo” continua a piacere. Sono tanti i volti nuovi della fiction. Sentivamo tutti una grande responsabilità. Sono contenta del fatto che il pubblico ci abbia accolto bene. Abbiamo cercato di portare novità ma nello stesso tempo di non allontanarci dal vecchio format nel rispetto del pubblico che da anni lo segue con affetto. Emma è un personaggio lontano dai soliti schemi: è dolce e decisa, forte e debole. Mi sento fortunata ad averla interpretata».

all’Accademia. Faticoso? «Sì, ma assolutamente necessario. È fondamentale studiare perché in questo modo impari a rispettare di più quella materia. Io ho scelto di entrare in Accademia a 18 anni, ero piccola: per tre anni, dalle 8 del mattino alle 9 di sera, la tua vita è lì. Ma è un investimento che fai su te stessa. Sono anni che ti formano a livello psicologico e quando esci da lì sei davvero pronta a tutto. Non sentirai mai la parola “brava” ma avrai costruito intorno a te una corazza: diventi forte e capace di affrontare qualsiasi difficoltà. Sfide e delusioni. In Accademia, insomma, ti insegnano le difficoltà di questo mondo. Per quanto mi riguarda, sono stati i tre anni più belli della mia vita. Lì ho capito quale sarebbe stata la mia

Il suo personaggio tv è fuori dagli schemi: «Ma in futuro potrei dire di sì anche a un cinepanettone» Hai conquistato il pubbli- Hai alle spalle lo studio

Hai diviso il set di “Fuoco amico” con Raoul Bova. Poi con Daniele Lotti. Molte donne ti invidiano.

strada. Chi studia non molla. Se investi tempo e fatica devi crederci». In futuro a cosa diresti sì e a cosa no? «Ora mi vedete in un ruolo drammatico ma accetterei con piacere anche un ruolo comico. In Accademia, in realtà, facevo solo ruoli comici. Magari capiterà a breve e lo spero. Sto facendo moltissimi provini. Tutte cose molto interessanti». Anche in “La La Land”, che è stato definito il film dell’anno, Emma Stone è un’aspirante attrice impegnata tra tanti provini. L’hai visto? «Sì e mi è piaciuto. Ma il lavoro dell’attore non è un lavoro di attese. Tra un provino e l’altro c’è la vita: devi arricchirti, leggere, scrivere, esplorare. Finito un provino è sbagliato restare “appesi” e aspettare. Io ho capito che per fare al meglio questo lavoro devi essere il più ricco possibile dentro. Non puoi aspettare, devi vivere. Bisogna fare un provino e poi scordarsi di averlo fatto. Non rimanere sospesi perché è controproducente. Non devi far sì che siano gli altri a sceglierti, devi scegliere tu la tua vita. Capire che ci sono tanti modi per esprimersi». © Copyright Università Niccolò Cusano

«Fare l’attore non significa aspettare: tra un provino e l’altro bisogna vivere»

salute

Dieta sana e sensibilizzazione, ecco le armi contro il diabete Il diabete da malattia cronica a patologia con numeri da malattia infettiva. Ne ha parlato il professor Claudio Letizia, docente di Medicina Interna presso l’Università La Sapienza di Roma, intervenendo ai microfoni della trasmissione “Genetica Oggi” in onda su Radio Cusano Campus. Professor Letizia, cosa s’intende per diabete mellito? «È un gruppo eterogeneo di disturbi metabolici che condividono l’iperglicemia. Dunque il diabete è una malattia cronica, progressiva ed estremamente complessa. Esistono diversi tipi di diabete: quello di tipo 1, in cui probabilmente la patologia immunologica è presente, e in questi soggetti c’è la distruzione delle cellule del pancreas pre-

valenza è crescente nel mondo proprio perché è aumentata l’obesità. Se noi pensiamo che nel 2003 erano 194 milioni i pazienti affetti da diabete nel 2025 si calcola si possa arrivare a 333 milioni con una percentuale di aumento pari al 72 per cento».

poste alla produzione di insulina; nel tipo 2, invece, i fattori genetici e ambientali ne rappresentano la causa ed è la forma di diabete più diffusa». Professore, il diabete negli ultimi anni ha visto un for-

tissimo aumento nella popolazione. «È vero, il diabete mellito nel mondo rappresenta una pandemia. Oggi parliamo in buona sostanza di “diabesità” visto che il diabete di tipo 2 si associa all’obesità. La sua pre-

È in ambito alimentare che si può fare la differenza? «Sicuramente sì, sappiamo benissimo per esempio che in età pediatrica ci sono molti i bambini in sovrappeso oppure obesi. Stiamo assistendo a una situazione che in passato non si verificava ossia che sempre più giovani adolescenti manifestano il diabete di tipo 2, quello alimentare, solitamente legato a fasi molto più avanzate della vita. Il problema è la prevenzio-

ne primaria, dunque lo stile di vita e l’attività motoria e il tipo di alimentazione per evitare che ci possa essere un incremento sempre maggiore di diabetici nel mondo». La dieta mediterranea può fare la differenza? «Assolutamente si. Il così detto “junk food” il cibo spazzatura sta alterando pesantemente il nostro modo

di mangiare. Non eravamo abituati a mangiare certi cibi. Ritornare alla Dieta Mediterranea è un’ottima scelta. Una dieta costituita soprattutto da frutta, verdura, proteine provenienti dai legumi, poca carne e molto pesce. Nel diabetico la terapia deve essere personalizzata ma la dieta è fondamentale al pari di un farmaco perché, come detto, l’obesità gioca un ruolo chiave.

genetica oggi, in onda su radio cusano campus La trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli, va in onda dal lunedì al venerdì su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) dalle ore 12 alle 13.

C’è bisogno di migliorare la comunicazione sul tema del diabete e della sua prevenzione? «Una buona comunicazione fatta da professionisti capaci può migliorare l’aspetto della sensibilizzazione e della cultura alimentare. Bisogna però essere molto attenti quando ci si approccia a un trattamento e alla prevenzione primaria. Le società scientifiche stanno mettendo al centro della loro attività la comunicazione per la prevenzione del diabete. Anche il Ministero della Salute ha fatto un lavoro egregio su questo. Il problema è che nonostante tutti questi sforzi abbiamo uno zoccolo duro di soggetti che si nutrono male e non abbracciano un sano stile di vita». © Copyright Università Niccolò Cusano

Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@ unicusano.it


martedì 14 febbraio 2017

università e cultura

Unicusano FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

a scuola di counselling Per essere pronti a tutto con gli amici unicusano dopo la laurea

il seminario dell’8 marzo

“Soave sia il vento” è un’iniziativa per “curare” le relazioni umane Nel quadro delle iniziative “Amici dell’Unicusano” (sinergia tra Università e mondo del lavoro) e specificamente nell’ambito delle attività della Facoltà di Psicologia dell’Università Niccolò Cusano, nasce oggi la scuola di counseling “Soave sia il vento”. Ne abbiamo parlato con Michela Militello, collaboratrice della scuola. Dottoressa Militello, da dove nasce questo nome decisamente suggestivo? «Soave sia il vento nasce dall’interesse dei nostri direttori, il dottor Carlo Lazzerotti e la dottoressa Cecilia Biava, per l’arte e, in particolare, per la musica classica. “Soave sia il vento” è un’aria del “Così Fan Tutte” di Mozart. La storia in musica di quest’opera parla della realtà di due coppie che scoprono di essere innamorate di un altro partner. In essa sono sottesi quindi i concetti di cambiamento e possibilità umana di trasformazione. Due concetti che rappresentano i punti salienti di cui ci occupiamo nella nostra scuola». Cos’è una scuola di counseling? «È una scuola dove insegniamo le modalità di recupero del rapporto umano e della relazione tra individui. Noi forniamo un supporto a tutti coloro che hanno un problema, un disagio e che desiderano ritrovare il benessere attraverso una migliore comprensione dell’altro. Siamo infatti convinti che ciascuno abbia in sé le potenzialità di interagire con l’altro. Basta solo insegnare come recuperare queste potenzialità».

Un seminario per essere preparati a fare il proprio ingresso nel mondo del lavoro. L’ufficio Stage & Job Placement dell’Università Niccolò Cusano ha organizzato per l’8 marzo un seminario su “Come entrare nel mondo del lavoro”. A intervenire durante l’incontro, presso l’Aula Magna dell’Ateneo, sarà il dottor Alessandro Amadori, psicologo, saggista e sondaggista italiano, autore di molti libri tra i quali “Come preparare un curriculum vincente”. Chi si rivolge alla vostra scuola? «Non soltanto persone comuni, ma anche psicologi, biologi, nutrizionisti, maestre d’asilo e titolari di attività commerciali. Tutti desiderano avere a disposizione gli strumenti necessari per costruire un valido rapporto con gli altri». Come è organizzata la scuola? «A me piace dire che la nostra scuola ha seguito lo sviluppo di un bambino che, da piccolo, si è fatto pian piano grande: inizialmente eravamo sette soci, ora siamo una struttura con 40 professionisti. Abbiamo un percorso didattico triennale e varie materie di insegnamento. Alla fine del percorso rilasciamo

un attestato». Quali sono i corsi più interessanti? «La nostra offerta didattica è molto specifica e variegata. Sottolineo, a puro titolo esemplificativo, il nostro corso dedicato alle aziende, convinti che i rapporti in ambito lavorativo debbano essere innanzitutto rapporti di tipo umano». L’insegnamento della scuola in che modo avviene? «Abbiamo un approccio didattico di classe, ma siamo soliti separare gli insegnamenti tra professionisti, perché le tematiche che interessano a uno psicologo non possono essere le stesse che riguardano invece un titolare d’azienda. Quindi, nozioni generali e specificità: ecco il nostro modus operandi».

ARGOMENTI. L’obiettivo è arri-

vare preparati ai colloqui di lavoro. Diversi i temi affrontati: il mondo del lavoro, le sue dinamiche, come è cambiato e come cambierà; cosa cercano le aziende, e come lo cercano; come proporsi attivamente alle aziende, facendo un po’ di “personal marketing”; fare “scouting” alla ricerca di possibili posti di lavoro; il curriculum vitae: un importantissimo “biglietto da visita”, con la guida alla sua corretta stesura e al suo continuo aggiornamento. E ancora: inserire il proprio curricu-

lum in un database e accompagnarlo con un messaggio di testo efficace; le prove di selezione: dinamiche di gruppo, test psicologici, colloqui individuali; approfondimento sul colloquio di selezione, la più importante prova di selezione; simulazione pratica di un colloquio di selezione e, infine, l’uso delle nuove tecnologie per trovare lavoro. I Social Media e il loro ruolo attuale e prospettico. A conclusione dell’evento, l’Ufficio Stage & Job Placement ha organizzato un coffee break in collaborazione con “Caffè Vergnano”. L’invito è aperto a tutti; è gradita una mail di presenza, per registrarsi all’evento da indirizzare a placement@unicusano.it. © Copyright Università Niccolò Cusano

© Copyright Università Niccolò Cusano

l’analisi

Una motivazione con poche sorprese (ma non di poco conto) Così la sentenza della Corte Costituzionale sull’Italicum ha spiazzato le forze parlamentari Tutto sommato, con il deposito della motivazione della sentenza n. 35/2017 sull’Italicum, la Corte Costituzionale ha riservato poche, ma non irrilevanti, sorprese rispetto al comunicato diffuso il 25 gennaio, giorno della decisione. Da quel comunicato, infatti, erano ampiamente prevedibili le ragioni che avevano condotto la Corte a dichiarare l’incostituzionalità delle disposizioni sul ballottaggio (oltre che sulla facoltà attribuita al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio di elezione), solo che si tenesse a mente quanto la stessa Corte aveva affermato nella sentenza n. 1/2014, con la quale aveva dichiarato l’illegittimità del c.d. Porcellum.

RAPPRESENTANZA. E infatti, stituzionali, bensì le «concreproprio da quella pronuncia te modalità dell’attribuzione poteva già ricavarsi che il le- del premio attraverso il turgislatore ben può prevedere no di ballottaggio» previste un premio di maggioranza in dall’Italicum, giacché una liun sistema elettorale ispira- sta può accedere al turno di to al criterio del riparto pro- ballottaggio anche avendo p o r z i o na conseguito, le dei seggi, in ipotesi, al ma tale mec- La Consulta chiede primo turno, canismo pre- una nuova legge un consenso miale, però, esiguo, e ciò non può de- per la formazione nonostant e r m i na re di maggioranze te ottenere il una «eccessi- omogenee premio, veva sovrarapdendo più presentazioche raddopne della lista di maggioran- piati i seggi che avrebbe conza relativa». In sostanza, non seguito sulla base dei voti otsono né il meccanismo del tenuti al primo turno. Per la ballottaggio né la previsione Corte, dunque, l’Italicum è di un premio di maggioranza suscettibile di determinare, in sé considerati a essere in- al turno di ballottaggio, un compatibili con i princìpi co- «effetto distorsivo» del carat-

tere rappresentativo dell’assemblea elettiva e dell’eguaglianza di voto. MONITO. Ma, in cauda vene-

num. Se su tutto ciò si poteva pure scommettere, desta senz’altro sorpresa il “monito” che conclusivamente la Corte Costituzionale rivolge al Parlamento. Seppure dalla sentenza residui una legge elettorale suscettibile d’immediata applicazione, così com’era accaduto a seguito della sentenza del 2014 sul Porcellum, nel contesto normativo che ne è derivato, in cui restano vigenti sistemi elettorali piuttosto diversi per Camera e Senato, e cioè quello che rimane dell’Italicum e del Porcellum a seguito degli interventi demolitori del giudice costi-

tuzionale, la Costituzione – la Corte avverte – se non impone al legislatore d’introdurre, per i due rami del Parlamento, sistemi elettorali identici, tuttavia «esige» che, «al fine di non compromettere il corretto funzionamento della forma di governo parlamentare, i sistemi adottati, pure se differenti, non ostacolino, all’esito delle elezioni, la formazione di maggioranze parlamentari omogenee». Un’affermazione che spiazza di certo le forze politiche in Parlamento che hanno ora il compito quanto meno di armonizzare le due diverse discipline rimaste in vigore. Giovanni D’Alessandro Prof. Ordinario di Istituzioni di diritto pubblico Università Niccolò Cusano


IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

martedì 14 febbraio 2017

cultura

amatrice, “canzone” per la ricostruzione Il ricavato dell’iniziativa di Basketartisti Unicusano a Sanremo andrà ai piccoli studenti della cittadina colpita dal terremoto La partecipazione di Basketartisti Unicusano al Festival di Sanremo è stata un successo. La squadra di personaggi dello sport e dello spettacolo sostenuta dall’Università Niccolò Cusano è stata protagonista di un’iniziativa dell’iniziativa di solidarietà per Amatrice. «Siamo molto soddisfatti – afferma Simone Barazzotto, direttore generale di Basketartisti Unicusano – abbiamo raccolto un risultato molto positivo, siamo molto soddisfatti perché l’evento è andato proprio come volevamo». LA CENA. Il primo atto della “missione” sanremese si è svolto giovedì 8 febbraio quando, in collaborazione con la Nazionale italiana cantanti, la cena charity “100X100

Amatrice” ha raccolto, anche tramite un’asta benefica, fondi per le popolazioni terremotate. Nell’occasione Massimo Giletti, Dj Ringo, Antonello Riva, Cecile, Daniele Battaglia, Tommaso Zorzi e Giulia Salemi si sono stretti intorno al sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, che ha partecipato all’evento: «Il ricavato di questa cena – ha spiegato il primo cittadino di Amatrice – andrà ai nostri piccoli studenti per portarli fuori da un contesto oggi pieno di fango. Valutiamo, infatti, di portarli a studiare per qualche giorno in un parco giochi: quello che serve alla nostra gente non è soltanto l’aiuto economico ma anche quello mora-

le». L’aspetto morale sta molto a cuore anche a Basketartisti Unicusano: «Il sindaco di Amatrice – sottolinea Barazzotto – mi è sembrato molto contento di questa iniziativa. Ci siamo offerti di andare a inaugurare la palestra del nuovo liceo sportivo internazionale che sarà aperto l’anno prossimo ad Amatrice». SPAZIO OSPITALITÀ. Lo stes-

Foto di gruppo con il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, al centro con Luca Barbarossa

so sindaco ha partecipato il giorno dopo all’inaugurazione dello spazio ospitalità “100x100 Amatrice - La musica per non spegnere i riflettori” organizzato da Basketartisti Unicusano presso il Royal Hotel di Sanremo. «In quattro giorni abbiamo visto passare tutti i grandi protagonisti del Festival – afferma il direttore generale di Basketartisti

Il sindaco Sergio Pirozzi

Unicusano – da Ron a Gabbani, da Elodie a Gigi D’Alessio. Tutti hanno apprezzato l’ini-

ziativa e l’Amatriciana… Non è mai avanzato neanche un piatto». A pranzo, tutti i giorni, infatti uno chef della solidarietà ha servito pasta all’amatriciana cucinata con i prodotti simbolo di Amatrice: gli spaghetti del Pastificio Strampelli, il guanciale del salumificio Sa.No e il pecorino del caseificio Petrucci. Tra gli ospiti anche Luca Bussoletti, cantautore e conduttore di Radio Cusano Campus, che ha presentato a Sanremo il suo nuovo brano. «All’Università Niccolò Cusano e agli altri partner che ci supportano – conclude Barazzotto – va tutto il nostro ringraziamento. Con il loro aiuto continueremo a dare il nostro contributo ad Amatrice e alle popolazioni terremotate». © Copyright Università Niccolò Cusano

seconda guerra mondiale

Il Trattato di Parigi e il doloroso esodo da Istria e Dalmazia Settembre 1943, febbraio 1947. I quattro anni del calvario degli italiani di Istria e Dalmazia, uccisi a migliaia dalle truppe comuniste di Tito (l’allora leader della Jugoslavia), nelle spa-

Il prof. Berardi: «Dopo l’accordo 300mila italiani si ritrovarono sotto il regime di Tito» ventose e macabre cavità carsiche: le foibe. Una tragedia che è stata approfondita su Radio Cusano Campus, a “La Storia Oscura” (trasmissione curata e condotta da Fabio Camillacci) in occasione del Giorno del Ricordo il 10 febbraio scorso, a 70 anni di distanza dalla firma di quel Trattato di pace di Parigi che impose all’Italia di cedere Zara, Fiume e gran parte dell’Istria alla Jugoslavia. Fu l’inizio di un esodo doloroso

per circa 300 mila italiani: dal dramma delle foibe a quello dei profughi. L’ANALISI. Tra gli altri, alla Radio

dell’Università Niccolò Cusano è intervenuto Silvio Berardi, professore associato di Storia Contemporanea nello stesso ateneo romano: «Il Giorno del Ricordo - ha esordito lo storico dell’età contemporanea - è una giornata che in qualche modo deve servire a tutti noi e soprattutto agli storici, per riflettere, su quello che è accaduto e che per troppo tempo, mi permetto di dire, non è stato ricordato pur essendo legato a eventi drammatici. Eventi drammatici che hanno riguardato l’Italia e migliaia di cittadini italiani sul fronte orientale. Gli stessi manuali di storia scolastici purtroppo, solamente da pochi anni, hanno preso in considerazione tutto quello che ha portato a istituire il Giorno del Ricordo». Un dramma italiano sul fronte orientale che comin-

cia nel 1943: «Il Trattato di pace di Parigi che l’Italia firmò il 10 febbraio 1947 - ha spiegato lo storico dell’Unicusano - sancì in qualche modo, certificò, un abbandono che è poi quello legato a tutti i cittadini italiani che si trovavano nei territori occupati dalla Jugoslavia di Tito e soprattutto erano soggetti al trattamento che il regime comunista gli riservava. Un trattamento che non fu denunciato dall’allora governo italiano per molte ragioni, in particolare per ragioni di diplomazia con l’Europa dell’est, ma oggi possiamo affermare che ci furono delle precise responsabilità delle nostre istituzioni, legate alla non volontà di rivendicare quelle che erano state delle vere e proprie violenze e violazioni di diritti umani nei territori dell’Istria, della Dalmazia e della Venezia Giulia da parte del regime titino. Violenze che cominciarono proprio dopo l’8 settembre del 1943, cioè appena fu reso noto l’armistizio fir-

mato dall’Italia con gli Alleati, e si aggravarono con la nascita della Repubblica Sociale Italiana voluta dalla Germania nazista e guidata da Benito Mussolini tornato in auge dopo essere stato liberato dai tedeschi nella prigione sul Gran Sasso». IL TRATTATO. In tanti hanno definito “severo” quel Trattato di pace firmato dall’Italia a Parigi il 10 Febbraio del 1947, perché strappò al nostro Paese gran parte delle conquiste al confine orientale giunte al termine di una Prima Guerra Mondiale che per le terre irredente e i reduci del fronte rappresentò il coronamento del Risorgimento: «Un Trattato severo senza ombra di dubbio, però, non dimentichiamo - ha sottolineato il professor Berardi - che l’Italia, anche nello status di Nazione cobelligerante con gli Alleati, era pur sempre un Paese uscito sconfitto dalla Seconda Guerra Mondiale, perciò non aveva margini di ne-

goziazione. Di conseguenza, l’Italia fu costretta ad accettare il diktat impostogli col Trattato di Parigi. Ma questo non giustifica, evidentemente, il disinteresse o comunque la convenienza del Governo italiano nel non rivendicare i massacri e gli altri soprusi perpetrati dal regime di Tito. Certo, la Jugoslavia, al contrario dell’Italia, era uno dei Paesi vincitori del conflitto mondiale e oltretutto Tito fu uno dei pochi leader in grado di liberarsi dal giogo nazista senza l’aiuto degli Alleati; quindi, rivendicò anche lo sforzo militare della sua Jugoslavia. Tito pertanto ricoprì un ruolo di primo piano all’interno del contesto dei vincitori della Seconda Guerra Mondiale. Ma ciò non può comunque legittimare le numerose violazioni commesse ai danni di tanti italiani. Violazioni che, ripeto, sono state denunciate e sono affiorate all’interno della dimensione anche storiografica e nell’opinione pubblica sol-

tanto di recente. Basti pensare che fino al crollo del Muro di Berlino non è esistita una volontà storiografica precisa, netta e chiara per proporre e approfondire il dramma delle foibe”. Non a caso, il Giorno del ricordo come solennità civile nazionale italiana, fu istituita solamente il 30 marzo 2004 con apposita legge, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani,

fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. © Copyright Università Niccolò Cusano

Raccontare la storia per capire l’attualità La “Storia Oscura” va in onda dal lunedi al venerdi dalle 13.00 alle 15.00. Il programma condotto da Fabio Camillacci racconta, analizza e approfondisce i fatti del passato: dalle origini ai giorni nostri con l’obiettivo di far luce su fatti ed eventi storici avvolti nel mistero. La ricerca della verità è sempre stato il desiderio di Niccolò Cusano.


martedì 14 febbraio 2017

Unicusano FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

sport, disabilità e università

il diario di chiara inno all’inclusione La testimonianza dalle cime della Valtellina, teatro dell’evento Special Olympics: «L’unica disabilità è la mancanza di stimoli» un intenso allenamento, in previsione delle gare, sulle immacolate piste di Isolaccia. Moltissimo impegno da parte di tutti. E altrettante “prime volte”. C’è chi fa il proprio “battesimo” sugli sci. E chi, in pieno spirito Special Olympics, scopre la propria fragilità nelle cadute e la propria forza nel rialzarsi per ripartire più forte di prima. Ognuno supera il proprio limite di qualche metro, di qualche secondo: è l’entusiasmo necessario ad affrontare le gare con la piena consapevolezza del proprio valore. O del proprio volare, dipende dai punti di vista».

L’alta Valtellina ha accolto per la seconda volta consecutiva e con grande piacere gli atleti Special Olympics, 485 per la precisione, atleti con e senza disabilità intellettiva pronti a dare il meglio e a farlo insieme. E per quanto riguarda lo sport invernale, ce ne è stato da ammirare per tutti i gusti: dalle racchette da neve, allo sci di fondo, dallo sci alpino allo snowboard con il Floor Ball come

Quasi 500 atleti si sono dati appuntamento per conoscersi sulle piste “Prova lo sport”. Il grande successo dell’intero evento si è percepito già dalla cerimonia d’apertura che, in perfetto stile olimpico, ha inaugurato l’inizio delle gare. Il fiore all’occhiello di questo evento è stato il sentito coinvolgimento delle scuole del territorio, frutto di un prezioso “gemellaggio”. Gli alunni hanno avuto così l’opportunità e il tempo giusto per conoscere le storie degli atleti, disegna-

Nella testimonianza di Chiara si legge ancora: «Finito l’allenamento, c’è un altro appuntamento importante che ci aspetta: l’incontro con i nostri primi fan, i ragazzi della scuola primaria e secondaria di Valdidentro. Nell’aula di musica, ci attende una sorpresa meravigliosa: i ragazzi, con la loro professoressa, ci fanno sentire, suonato e cantato, l’inno che hanno composto in onore delle gare nazionali Special Olympics. L’emozione si scioglie nell’applauIL POSTO DEL CUORE.

re cartelloni in loro onore e prepararsi al grande giorno come quando si deve incontrare il proprio idolo e, allo stesso tempo, un nuovo amico che ci sembra già di conoscere molto bene. Di seguito proponiamo una testimonianza diretta, scritta

da Chiara Gallo in rappresentanza del Team Verdeaqua Smile dell’Aquila. LA TESTIMONIANZA. «Lune-

dì. Primo giorno di Giochi Nazionali Invernali. Al sorgere del sole finalmente riusciamo a scorgere le bel-

lezze del paesaggio, solamente immaginate ieri sera: arrivo in notturna dopo 12 ore di viaggio sotto la pioggia. Tanta stanchezza quanta emozione. Notte di riposo e risveglio “da atleti”. Si parte presto perché il programma della giornata prevede

so scrosciante che chiude la loro straordinaria esibizione. È un reciproco scambio di doni, ma il più grande di tutti è il sentirsi parte di un’unica squadra». LA RIFLESSIONE. «Quello che

doveva essere un incontro tra diversità scontate, ovvie, (“sani e malati”, “fortunati e sfigati”), si rivela molto altro – conclude Chiara Le “categorie” e le distanze cominciano a mutare a un ritmo tanto rapido che alla fine sembrano quasi dissolversi, mischiandosi di volta in volta per creare nuove appartenenze. C’è una cosa che accomuna tutti, e che tiene dentro sia gli ospiti che i padroni di casa: tutti amano lo sport e lo praticano con passione. Lanci un rapido sguardo agli atleti e a chi scenderà in pista per fare il tifo durante le gare, ed è allora che ti rendi conto che, forse, la vera grande distanza tra abili e disabili non la fanno le condizioni genetiche ma quelle dell’anima. Perché l’unica disabilità è la mancanza di passione, entusiasmo, gioia di vivere. Il vero grande handicap è l’incapacità di essere felici. Punto». © Copyright Università Niccolò Cusano

università niccolò cusano

Le nuove realtà familiari tra diritto e psicologia Giovedì 16 febbraio, dalle 15, si terrà, presso l’Aula Magna dell’Università Niccolò Cusano, il Convegno di studi “Unioni civili, omogenitorialità e convivenze di fatto: tra diritto e psicologia”. L’evento, che sarà trasmesso il giorno dopo, venerdì 16 febbraio, all’interno di “Legge o Giustizia” su Radio Cusano Campus, vedrà la partecipazione della se-

Giovedì 16 alle 15 l’Aula magna ospita il convegno su unioni civili e convivenze natrice Monica Cirinnà, la quale spiegherà nei dettagli la legge 20 maggio 2016 n.76 che porta il suo nome. «Questo convegno è molto tempestivo – spiega il prof. Giovanni Puoti, preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università Niccolò Cusano – anche se la legge è del maggio 2016, solamente a dicembre sono stati approvati i decreti attuativi, senza i quali vi erano alcune difficoltà. L’Università Niccolò Cusano, in particolare la facoltà di Giurisprudenza, ha deciso di approfondire un argomento assolutamente caldo. Vorrei sottolineare che a maggio del 2016, e nei mesi precedenti, quando doveva essere approvata la legge, ci furono tantissime polemiche. Approvata la legge, dopo qualche battuta successiva, si è smesso di parlarne. Questo non vuol dire che tutto vada bene ma che non ci sono ancora così tante certezze.

Legge 0 giustizia, in onda su radio cusano campus Il programma “Legge o Giustizia”, condotto da Matteo Torrioli, è in onda su Radio Cusano Campo è dal lunedì al venerdì, dalle ore 20 alle ore 21. È realizzato in collaborazione con la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Niccolò Cusano.

Per questo è necessario approfondire dei temi che riguardano l’applicazione del provvedimento». L’INCONTRO. Puoti è convinto che la legge abbia “colmato un vuoto” ma ora «si tratta di vedere come lo ha colmato. Nel mondo del diritto la percezione della completezza e validità della legge non possono essere date immediatamente ma col tempo». Durante l’incontro non si esaminerà solo la sfera del diritto: «Il convegno è fondato su un esame che non è solamente giuridico ma tra “diritto e psicologia”. Vi sono

una serie di situazioni, come l’omogenitorialità, dove è importante non solo vedere l’applicazione della norma

ma anche capire cosa succede ai figli. Parleranno di questo la professoressa Gloria Di Filippo, preside della Facoltà di Psicologia della Cusano, e la professoressa Caterina D’Ardia: si occuperanno dei figli ai tempi delle unioni civili. Siamo poi molto fortunati nell’avere la senatrice Monica Cirinnà. Vorrei farle rivelare quali sono i retroscena in merito ai lavori parlamentari». © Copyright Università Niccolò Cusano


VI Unicusano FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

FUMETTI

La storia

Tutto quello che è successo nelle puntate precedenti Quattro amici inseparabili, dotati di incredibili superpoteri: la super-forza di Teresina, la super-velocità di Pietro, la super-empatia di Marietta e il super-udito di Milko. Sono i Four Energy Heroes, nati per cambiare il mondo. E stavolta è proprio il mondo a chiedere loro di essere salvato. Dopo l’incontro con l’apparentemente pentito Amilcare, vecchia nemesi del quartetto, gli eroi ricevono la visita di Gaia, essere sovrannaturale e incarnazione del pianeta Terra. Gaia sostiene di aver donato loro i superpoteri per un motivo preciso. Senza altre spiegazioni, Pietro, Milko, Teresina e Marietta vengono risucchiati da un vortice che li trasporta nel futuro. La Terra sembra molto cambiata: niente più natura né verde, solo cemento, smog e una vita senza emozioni. Senza contare i robo-poliziotti che, con i quattro “intrusi”, sembrano non essere affatto amichevoli. (Prodotto da L’Arte nel Cuore da un’idea di Daniela Alleruzzo; testi di Andrea Giovalè; disegni e colori di Vincenzo Lomanto). © Copyright Università Niccolò Cusano

il progetto

L’inclusione come primo obiettivo Milko, Pietro, Teresina e Marietta sono i Four Energy Heroes, protagonisti del primo fumetto italiano interpretato da ragazzi disabili. L’iniziativa editoriale, prodotta dalla Onlus “L’Arte nel Cuore”, ha come obiettivo rappresentare la disabilità come valore aggiunto e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’integrazione. Il fumetto viene da un’idea della presidente della Onlus, Daniela Alleruzzo, e una sua striscia è pubblicata ogni settimana sulla prima pagina di “Unicusano Focus – Sport & Ricerca”, settmanale dell’Università Niccolò Cusano, prova della volontà dell’ateneo romano di dare voce a tutte le iniziative che sensibilizzino sul tema della disabilità. Ma da qualche settimana la sinergia tra l’Ateneo e i Four Energy Heroes si è rafforzata ancora di più, con una tavola intera che viene ospitata ancora sulle pagine “Unicusano Focus - Sport & Ricerca”, in allegato il martedì con il Corriere dello SportStadio. Prodotto da L’Arte nel Cuore – Da un’idea di Daniela AlleruzzoTesti di Andrea Giovalè – Disegni e Colori di Vincenzo Lomanto [Le precedenti avventure dei Four Energy Heroes sono disponibili gratuitamente all’indirizzo www.fourenergyheroes.it ]

martedì 14 febbraio 2017


martedì 14 febbraio 2017

unicusano focus VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

LA CUSANO E il calcio

Giannone «noi alla pari con chiunque» Il trequartista degli universitari dimostra sicurezza: «Abbiamo i mezzi per puntare al salto di categoria» Ci ha messo pochi minuti a trovare il sinistro vincente. Luca Giannone, in poco tempo, è diventato già protagonista dell’UnicusanoFondi, regalando il pareggio ai suoi contro la Juve Stabia. «Il mister mi aveva dato delle indicazioni precise. Dovevo cambiare la gara insieme ad Albadoro – racconta Giannone - ho visto il portiere posizionato male e ci ho provato dalla distanza. Il tiro è partito molto forte e il portiere non è riuscito a recuperare sul suo palo. Il primo tempo abbiamo giocato meglio rispetto alla Juve Stabia e secondo me meritavamo anche di vincere».

Brillano gli Allievi La Berretti torna in campo sabato Solamente quattro squadre su otto in campo. Il turno di riposo previsto per la metà delle formazioni del settore giovanile dell’UnicusanoFondi, solitamente di scena nel weekend (Berretti, Under 17 e Under 15, Giovanissimi regionali Fascia B), ha fortemente ridotto la presenza sul rettangolo di gioco nel fine settimana appena terminato.

LA CARRIERA. Giannone

ha cominciato a giocare seguendo «le orme dei miei fratelli; a Napoli sono stato sette anni nel settore giovanile. Poi ho girato in prestito per l’Italia per altri sette». Tantissime le esperienze tra i professionisti, in particolare quelle in serie B con Crotone e Bologna: «A Crotone mi sono trovato benissimo, un po’ meno a Bologna perché non giocavo spesso. Tra la Lega Pro e la serie B c’è differenza, specialmente con le formazioni di prima fascia dei cadetti. È anche vero, però, che formazioni di alto livello di Lega Pro potrebbero giocarsi le loro carte anche in categoria superiore. Faccio l’esempio di Benevento e Spal di questa stagione. Sicuramente – continua Giannone - avrei meritato qualcosa in più. Ci sono tante circostanze che non mi hanno permesso di rimanere in serie B. Mi ha penalizzato il fatto che anda-

Il vivaio dell’UnicusanoFondi

Un fine settimana nel quale ha brillato in particolare la stella della squadra Allievi regionali Fascia B, capace di superare a piè pari l’ostacolo dei pari età del Sermoneta in quello che rappresentava il big match della prima giornata di ritorno. Secondi della classe i lepini, terzi i fondani il cui intento era quello di ridurre il divario dalla seconda: tutto è andato per il meglio e i giovani di Simone Mazzarella hanno saputo cogliere l’occasione di un successo, ben giocando e mettendo all’incasso tre punti, corredati da numeri che parlano dalla squadra rossoblù come la compagine con il miglior attacco (in coabitazione con il Pomezia capolista) e la miglior difesa del girone (seconda in campo regionale, preceduta solamente dall’Albalonga). GLI ALLIEVI.

Giannone in azione contro l’Akragas Calogero Longo agrigentooggi

vo sempre in prestito, quindi la società dove giocavo non era proprietaria del cartellino. Io però non demordo. Un giocatore punta sempre ad arrivare il più in alto possibile. Magari tornerò in serie B con l’UnicusanoFondi». MOMENTI CHIAVE.

Luca Giannone, 27 anni, nuovo acquisto degli universitari Calogero Longo agrigentooggi

Un solo rammarico in carriera a fronte di tanti momenti belli: «È fantastico quando riesci a essere uno dei giocatori più importanti della squadra. Ricordo ovviamente il primo gol in serie B con la maglia del Crotone. Fu motivo di gioia per me,

Nello scorso turno una sua rete ha regalato ai rossoblù l’1-1 con la Juve Stabia mia moglie e mio figlio. Il momento più difficile della mia carriera è stato quando sono andato al Bologna in serie B. La società era in un momento particolare, avevo altre occasioni più semplici che avrei potuto cogliere. Alla fine decisi di intraprendere quella strada, non andò bene ma fu comunque bello provarci». A FONDI. L’arrivo all’Unicusa-

noFondi non era così scontato: «È capitato tutto all’improvviso. C’era già una parola con la Juve Stabia, che mi aveva cercato già questa

estate. Qualcuno ha voluto che io non andassi a vestire la maglia delle vespe ed è stato scelto Cutolo. Questo mi è dispiaciuto. Poi è arrivato l’UnicusanoFondi e insieme al presidente Ranucci ho deciso di sposare un progetto importante come questo». La serie B è più di un sogno: «Vedendo la gara fatta contro la Juve Stabia, posso dire che ci sono i mezzi per salire di categoria. Abbiamo giocatori fortissimi e giochiamo sempre con una mentalità offensiva. Saremo una squadra fastidiosa per tutti, non ci sono dubbi. Certo, non sarà facile perché, da quattro anni a questa parte, quello di questa stagione è uno dei gironi più forti e interessanti. Ci sono squadre che già oggi potrebbero giocarsela alla grande in serie B». © Copyright Università Niccolò Cusano

JUNIORES nazionale. Non ce

l’ha fatta, invece, la Juniores nazionale, per la quale la prima vittoria in casa sembra

Simone Mazzarella, allenatore degli Allievi regionali Fascia B

essere diventata una sorta di tabù; anche contro l’Ostia Mare le cose non sono andate per il verso giusto, e ora non resta che aspettare i prossimi impegni per provare a raccogliere altre soddisfazioni. PROSSIMI IMPEGNI. Nel pros-

simo turno ecco che il programma sarà nuovamente fitto e intenso, con il ritorno in campo sia della Berretti (che sabato sarà di scena in

casa del Racing Roma nella prima di due trasferte consecutive) che di Under 17 e Under 15 (chiamate a riprendere la loro marcia di testa nella doppia sfida casalinga che li vedrà opposti ai pari età della Paganese). Altro turno di sosta, invece, per i Giovanissimi regionali Fascia B, i quali potranno così preparare nel modo migliore la seconda parte di stagione alla quale sono attesi. © Copyright Università Niccolò Cusano



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