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UNICUSANO

lunedì 16 ottobre 2017

TERNANA la squadra della ricerca scientifica italiana

Informazione a cura di Sport Network

Il tecnico dell’Unicusano Ternana spiega come ha cambiato le Fere per vincere «In gara ci sono 4-5 momenti decisivi: devi farti trovare pronto per sfruttarli»

batticuore pochesci «vogliamo fare di più» Dalle emozioni per la grande rimonta con lo Spezia all’esaltazione del Liberati: «A Terni vivono di calcio, non c’è un altro pubblico così e ne siamo consapevoli»

Se segui l’Unicusano Ternana e il tuo allenatore è Sandro Pochesci, non puoi certo pensare di annoiarti e di non provare, ogni volta, emozioni da batticuore: la partita di sabato, quel 4-2 sull’altalena contro lo Spezia, ne è l’ennesima riprova. Ma è lo stesso Pochesci, del resto, a essere un concentrato di adrenalina. «Lo 0-2 iniziale, la rimonta, l’espulsione… io vivo di emozioni vere, magari sapessi fingere e non avessi sentimenti…» confessa il tecnico delle Fere in una intervista a Radio Cusano Campus. E poi torna a commentare un match in cui ancora una volta i rossoverdi hanno cambiato più volte pelle e faccia. «Tanta gente pensa che nel calcio esiste un modulo e solo quello – dice invece in tante partite, per aggiustarle, controllarle o vincerle ho dovuto cambiare anche 4 moduli… perché la partita è fatta di tanti momenti, ma ci sono solo 4-5 minuti decisivi, e in quei 4-5 minuti devi farti trovare pronto». Sabato, al fischio d’inizio, l’Unicusano Ternana non era pronta affatto. «Siamo partiti da incubo, come al solito: io penso che nessuno scommetta più sul fatto che la Ternana nei primi 10’ non prenda gol, ma stavolta ci siamo superati, prendere gol dopo 34” è fantastico – scherza Pochesci - Ho detto al presidente Ranucci che mi servono quei collarini con la scossa, così per i primi 10 minuti glieli metto a 200 volt e i ragazzi stanno più attenti».

Fondazione Niccolò Cusano racconta tutti i passi in avanti della ricerca

Pochesci e Liberati, adesso è amore

di stupire, come a Cremona dove siamo andati 3-1, poi siamo stati raggiunti sul 3-3, e abbiamo rischiato sia di prendere che di fare il 4-3. Tanti parleranno di equilibrio ma non è una questione di equilibrio, è una questione di mentalità. Guardate sabato sera la Roma: quando ha avuto paura del Napoli ha preso gol, se lo è fatto quasi da solo; quando ha alzato il baricentro invece ha messo in difficoltà il Napoli. Quando già parti pensando di essere battuto, poi alla fine perdi. Lo sto vedendo anche in Serie B in queste giornate: ci sono tante rimonte perché all’inizio c’è tanta paura, poi le squadre si sbloccano e si ribaltano i risultati. E’ un campionato pazzo, è forse la bellezza di un calcio italiano che deve credere di più nei propri mezzi e aspettare di meno quello che fanno gli altri, c’è troppa tattica».

cambi in corsa. Eppure poi,

messo a punto qualche accorgimento, il match è cambiato completamente. «Questa squadra non finisce mai

Sandro Pochesci, grida di gioia

pubblico unico. Sabato il Li-

berati era una piccola bolgia, e ha trascinato l’Unicusano Ternana verso un’impresa che già dopo pochi minuti sembrava impossibile: «Non finirò mai di ringraziare i tifosi ma non stiamo facendo ancora niente, meritano molto di più – ammette Sandro Pochesci - Ci sono generazioni e generazioni che vengono alla stadio, c’è il nonno di 80 anni col nipotino di 5 anni, che ti racconta di quando la Ternana era in serie A 40 anni fa. Qui a Terni vivono di calcio, per loro la partita è un momento di rivalsa su tanti problemi che ha la città di Terni o l’Umbria, per loro è tutto». E allora «noi dobbiamo fare molto di più e la società se n’è accorta perché quando entri al Liberati è un’emozione, specie quando abbiamo la fortuna di fare gol. E’ qualcosa che non esiste al mondo».

NON VEDENTI

SMA

Dalle tavolette tattili ai sistemi di insegnamento e riabilitazione, ai braccialetti sonori, alle app per smartphone. Sono gli innovativi progetti per i non vedenti messi a punto dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).

Approvata in Italia la prima terapia al mondo per il trattamento dei pazienti affetti da Atrofia muscolare spinale (Sma), una malattia neuromuscolare genetica rara che colpisce prevalentemente i bambini.

NICHEL

CUORE

Sono le donne le più colpite dalle allergie alla pelle e nel 50% dei casi dipende dal nichel, seguito a ruota da altri metalli, dalle essenze profumate (10-12%), cosmetici (5-8%) . In Europa il 20% circa della popolazione è allergica al Nichel.

Il cuore ha graziecapacità di guarire anche dopo un infarto. Lo hanno verificato, nei topi, i ricercatori del Texas Hearth Institute bloccando il gene che impedisce alle cellule staminali di entrare in azione per riparare il tessuto lesionato.

unicusano e territorio

A San Gemini il tradizionale Palio è stato il culmine di quindici giorni di festa: ha vinto il Rione Rocca

Giostra dell’arme, chiusura in grande Chiusura in grande stile ieri sera a San Gemini per la caratteristica Giostra dell’Arme, la rievocazione medievale che ormai da 44 anni porta nella cittadina umbra migliaia di curiosi e visitatori. A festeggiare, a ragione, è stato per la 28esima volta il Rione Rocca, che si è aggiudicato il caratteristico Palio cittadino, la sfida con il Rione Rocca che costituisce l’evento clou,

e il conclusivo, di una festa che dura ben 15 giorni. «Si tratta di una giostra cavalleresca – spiega il sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani – una rievocazione dei giochi storici in cui i cavalieri si sfidano due per volta, prima cercando di raccogliere un anello che vale 15 punti, poi facendo il giro del campo il più velocemente possibile, infine colpendo uno scudo

che ha delle losanghe che assegnano diversi punteggi. E’ stata un sfida equilibrata, la Rocca si è imposta per 339 punti a 315. Diego Cipiccia della Rocca è stato il cavaliere che ha totalizzato più punti, 148, mentre il più veloce è stato Jacopo Rossi di Piazza». E alla fine, tutti a festeggiare in strada e nelle taverne del rione vincente, e perché no, anche a canzonare bonariamente

gli sconfitti come da antica tradizione: «La rievocazione medievale trova come riferimento il 1300 e 1400, secondo i documenti ufficiali. Per quindici giorni si svolgono tante iniziative culturali importanti, rappresentazioni teatrali, musicali, l’investitura dei cavalieri». Senza però togliere spazio al cibo («ci sono le taverne di rione sempre aperte, con una gastrono-

mia di ottimo livello») e l’arte contemporanea, con una mostra di Manlio Bacosi. «Tra chi si ferma in taverna e chi semplicemente va in giro per il paese, durante la festa girano da noi almeno 1500 persone a sera: per noi è un momento magico non solo per la rievocazione, ma anche per l’economia della città». A questo punto, l’appuntamento è già per l’anno prossimo.

Il sindaco Leonardo Grimani premia i vincitori della Giostra


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