UNICUSANO
martedì 7 novembre 2017
TERNANA la squadra della ricerca scientifica italiana
Informazione a cura di Sport Network
Cresciuto nelle giovanili della Cremonese, il laterale sinistro dell’Unicusano Ternana tra aspettative e omonimie: «Amo questo ruolo ma non sono parente del grande Giuseppe»
fere, da ora in poi è vietato sbagliare
Favalli a Radio Cusano Campus: «Stiamo lavorando sulla concentrazione nella fase difensiva, in B ci sono attaccanti capaci di colpire in ogni momento»
Concentrati al 110% perché in serie B ogni errore si paga. Ci ha messo poco Alessandro Favalli a calarsi nella nuova realtà dell’Unicusano Ternana. Il terzino sinistro di Pochesci, intervistato ai microfoni di Radio Cusano Campus, ha parlato del momento rossoverde, e non solo, durante l’appuntamento quotidiano con Sport Academy.
basket artisti unicusano
Brooke di Beautiful indossa la maglia della solidarietà Katherine Kelly Lang, per tutti la splendida Brooke di Beautiful, ha ricevuto la maglia di BasketArtisti Unicusano dal capitano Alessio Bernabei e da Simone Barazzotto, fondatore della Nazionale di pallacanestro degli artisti. L’occasione è stata il Meet and Greet organizzato al Just Cavalli di Milano, a cui hanno preso parte una cinquantina di fan dell’attrice della soap più famosa del mondo. «È il primo di tanti eventi per promuovere l’attività di BasketArtisti, inviteremo presto altri celebri attori americani – ha spiegato Barazzotto – Abbiamo invitato Katherine a giocare con noi la prossima volta che sarà in Italia, visto che è una grande sportiva, amante del triathlon».
Alessandro, classe 1992, nato a Cremona. Hai un rapporto particolare con la tua città. «Ho cominciato a dare i primi calci a Cremona nel settore giovanile, dai pulcini in poi ho vestito la maglia della Cremonese per undici anni, fino al primo campionato tra i professionisti in Lega Pro».
per lui un futuro da studente? «mi piacerebbe, la carriera sportiva non dura in eterno» Cremona è una piazza tranquilla, ma ha una grande tradizione in termini di crescita dei giocatori. «A Cremona si dà grande importanza ai giovani e al settore giovanile, non a caso da lì sono usciti tanti campioni, da Vialli a Giuseppe Favalli». Che non è né tuo padre, né tuo parente, al contrario di quello che si dice in Rete. Forse il ruolo comune di terzino sinistro ha
foto Gabriele Ardemagni
creato questa suggestione. «Non so come sia nato questo equivoco. So che anche lui è cresciuto nelle giovanili ma non siamo legati da nessun grado di parentela». Nel calcio di oggi il terzino è spesso una sorta di attaccante aggiunto. Come sei arrivato a rivestire quel ruolo? «Nelle giovanili ho sempre fatto l’esterno alto di centrocampo, mi piaceva attaccare e cercare di andare a fare gol. Arrivato agli Allievi Nazionali, l’allenatore mi fece giocare più basso per cercare di sfruttare un
po’ di più la spinta e da quel momento ho sempre giocato in quel ruolo, cercando di migliorare la fase difensiva». A proposito di questo, pur evidenziando che nel suo calcio si attacca in undici e si difende in undici, Pochesci ha chiesto a voi difensori di responsabilizzarvi maggiormente sulla fase difensiva. «In effetti, abbiamo subito tanti gol, e molto spesso sono nati da errori individuali. Penso che il mister abbia ragione: è una questione di attenzione e di concentrazione. Purtroppo, in serie B, quando commetti un errore subi-
sci gol. L’attenzione deve essere sempre al 110%, dobbiamo cercare di non concedere mai neanche uno spazio agli attaccanti, perché al minimo errore possono far male. In queste ultime due partite ci siamo riusciti».
Alessandro Favalli, 25 anni il prossimo 15 novembre, in azione contro la “sua” Cremonese
Finora, però avete giocato alla pari con tutti. Qual è la squadra che ti ha impressionato di più? «Forse il Frosinone, ha un organico importante con giocatori che sono già stati in serie A. Ma anche quella è stata una partita che abbiamo giocato a viso aperto».
che ci ha fatto capire che possiamo giocarcela con tutti».
E la partita più bella che avete fatto? «A Cremona. È stata la gara
Provi spesso a segnare… «Appena c’è spazio, ci provo. Anche sabato contro il Cittadella ho avuto un’occasione per segnare, ma purtroppo il pallone è finito alto». L’Unicusano Ternana, come sai, ha dato vita a un
ricerca scientifica
I dati dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma sugli screening eseguiti fra gli alunni dai 3 ai 13 anni
cuore, la prevenzione nasce a scuola Circa 9.700 tracciati elettrocardiografici eseguiti in 15 istituti scolastici sui bambini di età compresa fra i 3 e i 13 anni. Di questi, 3.920 – pari al 40.4% degli esaminati - non avevano mai eseguito un elettrocardiogramma in precedenza. Dai controlli effettuati, 658 presentavano delle anomalie del tracciato elettrocardiografico. In 589 casi si trattava di anomalie minori (il 6%), mentre per lo 0,7% - cor-
rispondente a un totale di 69 bambini – si riscontravano anomalie maggiori. Anomalie che, in molti casi, possono portare a morte cardiaca improvvisa. È questo il bilancio dell’attività di prevenzione e sensibilizzazione che dal 2013 l’unità operativa di cardiologia e aritmologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, con il sostegno della Onlus “La stella di Lorenzo”, porta avanti nelle scuole per
combattere la morte improvvisa, ovvero un decesso che si verifica immediatamente dopo la comparsa dei sintomi (entro un’ora dall’insorgenza) o anche in assenza di sintomi. In età pediatrica colpisce circa 3 pazienti apparentemente sani su 100.000. SOSTEGNO. L’Università Nic-
colò Cusano, sottolineando l’importanza di questa attività di screening, ricor-
da l’importanza della prevenzione. In particolare di una prevenzione attiva, che consiste nell’andare a scovare il bambino a rischio nel posto dove trascorre più tempo: a scuola. È proprio lì che il potenziale paziente, tra le attività statiche e le discipline sportive, potrebbe stare male. Per questo è importante individuarlo e trattarlo prima che arrivi al pronto soccorso in gravi condizioni a causa di un
evento cardiaco catastrofico. E una sensibilizzazione volta a informare le famiglie sul tema dell’importanza degli screening elettrocardiografici come strumento utile per combattere la morte cardiaca improvvisa. Per il 2017-2018 la squadra del Bambino Gesù ha già pianificato un’intensa attività di screening: sei nuovi Istituti scolastici della Capitale, per un totale di circa 3000 cuori da controllare.
rapporto inconsueto tra il mondo della formazione e l’attività sportiva professionistica. Come ti poni rispetto a questo tema? «Penso che unire lo sport e l’istruzione sia una cosa giusta, anche perché dobbiamo ricordarci che lo sport è imprevedibile: un infortunio o una stagione
storta possono condizionare la carriera in qualsiasi momento. L’istruzione prepara a un’altra vita, che inevitabilmente poi ci sarà una volta conclusa quella da giocatore. Io ci sto pensando perché ho visto tanti miei compagni, anche in passato, che si sono laureati giocando a calcio».