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UNICUSANO

lunedì 27 novembre 2017

TERNANA la squadra della ricerca scientifica italiana

Informazione a cura di Sport Network

Il derby con il Perugia deciso tutto dal dischetto: al vantaggio rossoverde di Montalto risponde Di Carmine nel recupero

UNICUSANO TERNANA orgoglio e amarezza Il presidente Ranucci: «Meritavamo di vincere, dispiace per i nostri tifosi che sono stati magnifici. Il patron Bandecchi a fine gara ha fatto i complimenti alla squadra»

Da una parte l’orgoglio (più che legittimo) per una grande prestazione davanti al pubblico meraviglioso del Liberati, dall’altra l’amarezza per una vittoria che sarebbe stata più che meritata e che invece è sfuggita oltre il novantesimo. Termina sul punteggio di 1-1 la sfida tra Unicusano Ternana e Perugia, con il derby che ancora una volta non sorride ai colori rossoverdi. Primo tempo completamente dominato dai padroni di casa, che dopo un avvio di gara equilibrato prendono decisamente il sopravvento, rendendosi pericolosi più volte dalle parti di Rosati. Il vantaggio delle Fere arriva al 36’: sugli sviluppi di un cross di Carretta dalla sinistra, colpo di testa di Tiscione (al rientro da titolare dopo un lungo periodo)

e fallo di mano di Del Prete. È calcio di rigore, realizzato da Montalto con una sassata di sinistro sotto la traversa su cui il portiere del Perugia non può fare nulla. Le Fere, che sfiorano il raddoppio al 41’ con un gran tiro di Varone, vanno al riposo sul punteggio di 1-0, che per quanto visto sul rettangolo verde sta davvero stretto ai ragazzi di Pochesci. Nella ripresa, il Perugia alza il baricentro (inserendo in campo anche Cerri) alla ricerca del pareggio ma l’Unicusano Ternana non corre grandi pericoli, alleggerendo anzi la pressione con controffensive veloci e ben combinate. Su una di queste il Perugia resta in dieci al 40’ per l’espulsione di Volta, autore di un brutto fallo su Carretta che gli vale il secondo giallo. Il calcio, si

Spettacolo sugli spalti ieri al Liberati. Sotto, il rigore realizzato da Montalto Stefano principi

più di tutti che ha creduto in questo progetto e sta facendo grandi sforzi economici per realizzarlo». Il dirigente rossoverde guarda però già al futuro: «C’è la società, c’è la squadra, ci sono i tifosi: sono più amareggiato che preoccupato, come si può essere preoccupati vedendo una squadra che gioca in questo modo? Ci siamo confrontati con avversari quotati, a me questa differenza in campo non è sembrato di vederla. Sabato – aggiunge Ranucci - andiamo a giocare a Pescara: sarà una partita aperta, può darsi che questa delusione dia ancora una maggiore carica alla nostra squadra».

sa, è però imprevedibile e oltre il 90’ i biancorossi trovano l’insperato pareggio, con un rigore fischiato dall’arbitro Aureliano di Bologna per un intervento contestato di Vitiello su Terrani e realizzato da Di Carmine. IL PRESIDENTE. «C’è un’ama-

Il portiere rossoverde Plizzari in uscita Stefano principi

rezza unica – commenta a fine gara il presidente dell’Unicusano Ternana, Stefano Ranucci, a Mep Radio Organizzazione - Avevamo fatto bene tutto, dal primo all’ultimo minuto. I tifosi sono stati fantastici, dalle curve, dalle tribune, non ho parole. Diecimila persone che non hanno mai smesso di incitarci sotto la pioggia: le coreografie sono state bellissime. Posso solo scusarmi per il risultato non raggiunto, con tutte le facce che ho visto quando siamo arrivati

IL TECNICO. «La partita della vita l’hanno fatta, abbiamo concesso poco, i ragazzi erano veramente concentrati con il pullman e che ho an- – commenta il tecnico roscora stampate negli occhi. soverde Sandro Pochesci a Volevamo entrare nella sto- Sky - Dispiace non aver dato ria, riportare la gioia a questi questa gioia ai tifosi che la tifosi meravigliosi dopo tan- meritavano, mi hanno dato ti anni». Il presidente espri- un’emozione infinita. Queme forti dubbi sul rigore as- sta è la strada da percorrere, segnato al Peperché abbiarugia: «Dovrò mo un’anima e rivederlo bene, Il tecnico POCHESCI: chi ha un’anima va sempre ma al di là che «HO VISTO avanti». «Diè arrivato oltre il 90’, è sta- UNA SOLA SQUADRA rei – aggiunge IN CAMPO» to fischiato ad Pochesci - che azione conclunessuno oggi sa, dopo che avrebbe potuto dire nulla se Plizzari aveva già fatto il suo intervento e avessimo vinto, io ho visto dopo che il loro attaccan- solo una squadra in campo, te aveva potuto conclude- ed era la mia». «Peccato per re verso la porta». In tribuna i tanti tifosi che ci hanno seieri, a sostenere le Fere, c’e- guito – commenta invece Fira il patron Stefano Bandec- lippo Tiscione - dispiace perchi: «Ha fatto i complimen- ché volevamo fare risultato. ti alla squadra per come ha Siamo un gruppo, la strada è giocato – racconta Ranucci - coesa e guardiamo alla prosIl patron è molto deluso, lui sima partita».

Fondazione Niccolò cusano

siamo scesi in campo contro il parkinson

L’Unicusano Ternana, la squadra della ricerca scientifica italiana, è scesa in campo ieri per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi legati al Parkinson, in occasione della Giornata nazionale dedicata alla patologia che si è celebrata sabato. Per la prima volta in Italia verrà realizzato uno studio con l’obiettivo di valutare il complesso dei fattori di rischio e dei fattori protettivi della malattia di Parkinson per identificare le probabili associazioni che possono impattare sulla malattia. Ad annunciarlo è stata la Società italiana di neurologia (Sin) alla vigilia della Giornata. Attualmente in Italia sono circa 300.000 le persone con malattia di Parkinson,

e purtroppo questo numero è destinato a raddoppiare. «Finora la letteratura scientifica ha riportato gli effetti dei singoli fattori di rischio sullo sviluppo della Malattia di Parkinson - spiega Alfredo Berardelli, ordinario di Neurologia presso l’Università La Sapienza di Roma - Attraverso questo primo studio italiano multicentrico osservazionale intendiamo capire in che modo i diversi fattori interagiscono tra di loro e creano i cambiamenti nel cervello che sviluppano la malattia, cosi come indagare sull’associazione tra fattori di rischio e fattori di protezione con l’obiettivo di prevenire o rallentare il progredire della malattia».


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